la Repubblica LUNEDÌ 7 DICEMBRE 2009 ■ 38 la Repubblica R2AUTOMOTORI @ LUNEDÌ 7 DICEMBRE 2009 Ecco l’auto più attesa della casa del Biscione chiamata a sostituire uno dei modelli più fortunati e di successo degli ultimi anni Il richiamo a un mito del passato con design e tecnologia di oggi La presentazione ufficiale all’inizio di marzo al salone di Ginevra L’antenata berlina del ‘55 Lancia e Maserati, gli anni d’oro dei motori a straordinaria avventura delle quattro ruote continua con il sesto volume de “L’automobile. Marche e modelli dalle origini a oggi”, in edicola da mercoledì prossimo 9 dicembre (a 12,90 euro, più il prezzo di Repubblica o dell’Espresso). L’apertura del volume è dedicata alla Lancia, un vero e proprio mito tricolore nato a Torino nel 1906 e da quel momento protagonista della scena automobilistica con modelli che sono rimasti nella storia. Come l’Aurelia, la L Giulietta versione berlina e l’indimenticabile spider B24 de “Il Sorpasso” di Dino Risi. Oppure, le leggendarie Flavia e Fulvia, la Delta vincitrice di svariate edizioni del Campionato del Mondo di Rally, fino alla fortunatissima Ypsilon che ancora oggi, con la nuova versione, guida la classica delle vendite del marchio. Più avanti troviamo la Land Rover, fondata a Solihull nel 1948, interprete principale nel mondo del concetto di fuoristrada: dal primo modello 80 alla Discovery fino alla prossima LRX che uscirà il prossimo anno. E ancora la Lexus, brand di lusso del gruppo Toyota, la sportiva Lotus, lo storico marchio americano Lincoln. E la Maserati simbolo italiano di stile e sportività, con tutti i suoi modelli: dalla storica A6 alla nuovissima GranTurismo, elegantissimo bolide da 405 cavalli. È, infine, la Citroën DS, una delle auto più amate della storia, la protagonista dello spassosissimo racconto di Michele Serra che firma, all’inizio del volume, la rubrica “Auto d’autore”. (roberto calabrò) Los Angeles La sportiva A Los Angeles ha debuttato la Porsche Boxster Spyder (qui accanto) modello della gamma piccola con 320 Cv di potenza In Europa dall’inizio del prossimo anno a 64.800 euro SCOMMESSA INCENTIVI L’ibrida Si chiama Up Lite (in basso) il prototipo della Volkswagen ad alimentazione diesel-elettrica Utilizza un motore 800 a 2 cilindri da 65 Cv. Raggiunge i 180 e consuma 2,4 l/100 Km VALERIO BERRUTI empre più complicata questa storia degli incentivi. Nessuno, oggi, potrebbe scommettere sul finale. Ovvero su che tipo di incentivi saranno. L’unica certezza è che non saranno la fotocopia di quelli di adesso. Da una parte c’è chi spinge per “valorizzare” metano e Gpl (i costruttori, a loro volta divisi sulla scelta dei carburanti) dall’altra chi vuole l’assicurazione da parte di Fiat a non chiudere nessuno stabilimento e ad incrementare la produzione di veicoli in Italia (Scajola). Ma c’è poi, e non a torto, chi vorrebbe un altro tipi di incentivi. Per esempio, con una maggiore attenzione alle auto elettriche che almeno a sentire i francesi (ma non solo loro) già dalla fine del prossimo anno potrebbero cominciare il loro percorso sui mercati europei. Non sarebbe una cattiva idea spianargli la strada se davvero sarà questo il futuro ecologico dell’auto. Poi c’è chi chiede maggiore attenzione alla sicurezza (l’Aci con il suo presidente Enrico Gelpi). E come dargli torto? Il capo dell’Automobil club italiano vorrebbe «legare il sostegno governativo anche alle auto dotate dei principali dispositivi per la sicurezza stradale e non soltanto alle vetture a minor impatto ambientale». Richiesta interessante. Si riempiono tutti la bocca della parola “sicurezza” ma poi quando c’è da fare qualcosa di concreto con altrettanta facilità si tirano indietro. Insomma questi nuovi incentivi sono una bella matassa da sbrogliare. Cosa che naturalmente andrebbe fatta con una certa fretta. Ma anche in questo caso non sono tutti d’accordo. Perché c’è anche chi (come accade da diverse anni) tifa per un annuncio all’ultimo momento per sapere esattamente di che incentivi si tratterà. Il motivo? Semplice. Nell’incertezza il consumatore anticiperà gli acquisti. Altrimenti quanti comprerebbero un’auto a dicembre immatricolandola 2009 quando potrebbero farlo solo qualche giorno dopo e guadagnare un anno di vita sul libretto? Anche questo succede. E non solo in Italia dove negli ultimi tre giorni del mese vengono immatricolate fino a un terzo di tutte le auto vendute nell’intero mese. Ma questo è un altro discorso. Ora pensiamo agli incentivi ma evitiamo di scommettere sul finale. S © RIPRODUZIONE RISERVATA ■ 39 Da mercoledì in edicola il 6° volume de “L’automobile - Marche e modelli dalle origini ad oggi” La Giulietta berlina viene presentata al salone di Torino nel 1955. La prima versione aveva un motore 1290 da 53 Cv, velocità massimo 136 km/h Costava 1.375.000 lire. Venne prodotta fino al 1963 Effetto PER SAPERNE DI PIÙ www.alfa.it www.laautoshow.com Poca America, tanta Europa al salone lo show è tedesco Dalla A8 alla Up Lite, prova di forza Volkswagen DANIELE P. M. PELLEGRINI LOS ANGELES n salone dimesso. Su questo non c’erano dubbi visto il clima di quest’anno, aperto a gennaio con l’edizione “triste” del salone di Detroit e proseguito con le tribolazioni di tutta l’industria americana. I segnali di ripresa che sono venuti dal mercato nel mese di novembre (+5% rispetto al 2008, un dato in assoluto non entusiasmante ma che fa registrare una inversione di tendenza) sono troppo recenti e non potevano certo giustificare una chiusura d’anno con i fuochi d’artificio. Il Los Angeles Auto Show però tiene duro e, da manifestazione locale principalmente rivolta al design, punta al ruolo di salone americano di riferimento, favorito se non altro dalla sua collocazione geografica, nel cuore del ricco mercato californiano, rispetto alla poco attraente location del North American International Auto Show di Detroit che si terrà fra un mese esatto. Una vicinanza scomoda, soprattutto in un periodo dove le novità si centellinano, che ha spinto molti a conservare le proprie cartucce per spararle in apertura U CARLO CAVICCHI l nome Giulietta, parlando di automobili, basta da solo a far tremare i polsi e spalancare i cuori. Corre indietro di una vita e riporta a un’Italia che sognava ed era capace di proporre cose di sogno. Il nome Giulietta sfiora anche la scaramanzia: se soltanto portasse buono come altri nomi legati a un passato glorioso, da Panda a 500, l’Alfa Romeo farebbe tombola. D’altronde il glorioso marchio con il Biscione ha bi- I La difficile scelta del frontale molto aggressivo disegnato sulla scia della Brera della Mito e della 8C sogno di un po’ di fortuna, perché da troppo tempo fatica a imporsi. La Giulietta che farà la sua prima passerella pubblica al prossimo Salone dell’Automobile di Ginevra (alle porte della primavera) è l’attesa erede della 147, un modello sicuramente molto riuscito ma che si avvia a un decennio di vita, un tempo oggi troppo lungo per tenere la scena da protagonista. Arriva dopo L’Alfa ricomincia dal nome finalmente l’erede della 147 Dimensioni e design Motori e tecnologia Il disegno della fiancata fa sembrare la nuova Giulietta più lunga dei 4 metri e 35 reali: equilibrata nella coda e aggressiva nel muso Al debutto sulla Giulietta ci saranno 4 motori turbo tutti con il sistema Start&Stop Due benzina 1.4 (120 e 170 Cv Multiair) e due diesel 1.6 e 2.0 (105 e 170 Cv) continui rinvii e ridde di nomi che si sono succeduti, da 149 a Milano, a testimonianza di un parto troppo tribolato a dispetto di un look che gli appassionati hanno invece gradito, testimoniando la settimana scorsa un grande entusiasmo su tutti i blog oppure nei vari forum sulla rete. C’è sempre voglia di Alfa Romeo, dell’Alfa vera che ormai pochi ricordano com’era davvero ma che tutti hanno ben chiaro in testa come vorrebbero: stile, potenza dei motori adeguata, tenuta di strada e, più di tutto, un’anima. La Giulietta di mezzo secolo fa nacque così, curiosamente prima come coupé (la Sprint) e poi come berlina. Costava il giusto, correva il giusto, ma piaceva molto e divertiva di più. Aveva anche un rumore tutto suo, distinguibile a distanza ed era più un biglietto da visita piuttosto che un suono. La nuova Giulietta la si può giudicare per ora solo dall’aspetto: un giudizio quindi soggettivo ma confortato da tanti commenti sentiti in giro non soltanto dagli addetti ai lavori. Un’auto quindi molto riuscita nella gustosa fiancata (che la fa sembrare più grande delle reali dimensioni, 4 metri e 35), entusiasmante nel posteriore e aggressiva nel muso, disegnato nella scia di Brera, 8C e Mito. In realtà, in Alfa sono stati combattuti tra una decina di frontali anche piuttosto differenti tra loro, poi però ha prevalso la voglia di restare in linea con il recente Affari & Finanza passato per confondere il meno possibile i fedelissimi. Sotto il cofano ci si troverà di tutto: già al lancio 4 motori turbo, tutti Euro 5, e dotati di serie del sistema “Start&Stop” per ridurre consumi e quindi le emissioni: due benzina (1.4 turbo da 120 Cv e 1.4 MultiAir da 170) e due diesel (1.6 Jtdm da 105 Cv e 2.0 Jtdm da 170; in più si aggiunge il 1750 TBi da 235 Cv nell’alle- Prevista anche una versione Quadrifoglio verde con motore 1750 turbo benzina e una potenza di 235 Cv stimento Quadrifoglio Verde. Roba sostanziosa, rispettosa delle attese di chi, guidandola, potrà impostare anche il grip a terra scegliendo tra tre possibilità (comportamento normale, dinamico e ogni tempo) lasciando poi all’elettronica il compito di miscelare motore, cambio, sistema sterzante, differenziale elettronico e sistema di controllo della stabilità. Basterà per il solito alfista deluso, quello che sono trent’anni che brontola e sospira? È possibile. Intanto cominci a godersi il nome. © RIPRODUZIONE RISERVATA Sorpresa Audi la nuova A8 SU “Affari e Finanza” in edicola oggi con Repubblica tutti i segreti della nuova Audi A8, l’ammiraglia della casa di Ingolstadt giunta alla terza generazione. Sarà la più tecnologica di sempre con la caratteristica immagine Audi e interni spettacolari per materiali e scelte stilistiche. Il nuovo modello sarà in vendita in Europa dall’inizio del prossimo anno mentre solo nel secondo semestre sbarcherà oltre Oceano. di 2010. Poche quindi le novità made in Usa, che non riescono a vivacizzare il quadro complessivo ma danno comunque qualche indicazione sulla strategia delle aziende e sulle prospettive di mercato; non è un caso infatti che le new entry protagoniste siano auto piccole, Al debutto la Chevrolet Cruze e la coupé Cadillac La Chrysler fa esordire il marchio Ram ma è presente in via ufficiosa come la Ford Fiesta americana a quattro e cinque porte, la Mazda2 e la compatta Chevrolet Cruze, e non basta certo la coupé Cadillac CTS, la grossa berlina Buick Lacrosse o le serie speciali della sportiva Camaro a tenere alto il prestigio delle classiche yankee. Addirittura il gruppo Chrysler, che pure nel- l’occasione fa esordire il marchio Ram come brand indipendente, si accontenta di una presenza in forma ufficiosa e solo per volontà dei dealers. Della situazione approfittano gli altri, che conquistano la ribalta senza troppi sforzi: la Toyota, che fa esordire la monovolume Sienna, e soprattutto la Porsche che ha scelto le strade di James Dean per presentare la grintosa Boxster Spyder, un nuovo modello della gamma “piccola” dedicato alle grandi tradizioni delle stradali sportive di Stoccarda: 320 Cv per 1275 kg, estetica ispirata alle barchette da corsa e un equipaggiamento essenziale da patiti della guida. In Europa arriverà all’inizio dell’anno prossimo a 64.800 euro. Porsche a parte, che in California gioca praticamente in casa, è il gruppo Volkswagen che non perde occasione per dare anche a Los Angeles una prova di forza che conferma le sue ambizioni americane: l’annuncio di un nuovo mo- dello dedicato al mercato Usa prodotto in Tennessee nello stabilimento di Chattanooga, l’anticipazione della nuova A8 e del Pick-up Amarok (non esposte al Salone) e la presentazione dello studio Up Lite, una quattro posti compatta e leggerissima con un micromotore diesel-ibrido che, nello Stato più ambientalista d’America, suona una provocazione bomba sul tema della mobilità sostenibile. Questa evoluzione possibile della futura citycar Volkswagen utilizza un propulsore a due cilindri di soli 800 cc con 65 Cv, raggiunge i 160 km/h e soprattutto ha un consumo medio nel ciclo standard di 2,44 litri/100 km. Non ci vuole di più per fare della piccola VW la diva più ammirata e chiacchierata dello Show, con l’inevitabile contorno glamour della visita del governatore Schwarzenegger, combattuto fra la rivoluzionaria citycar e la Audi e-tron, il prototipo di sportiva elettrica a quattro motori, presentata a Francoforte, che arriverà sulle strade della California a partire dal 2012. © RIPRODUZIONE RISERVATA