Il catasto speleologico è un insieme di dati, studi, topografie ed immagini (schede catastali). Queste sono organizzate in modo relativamente omogeneo, secondo le autonome iniziative regionali dei vari gruppi ed associazioni speleologiche, nel rispetto però delle disposizioni generali promosse dalla Società Speleologica Italiana. La scheda catastale è costituita dal rilievo strumentale completo (planimetria e sezioni), da una relazione di inquadramento geografico (comune, monte e valle d’appartenenza, coordinate ingresso, sviluppo e dislivello, elementi geologici ed idrologici, gruppo speleologico che ha effettuato i rilievi, ecc...), dal posizionamento su Carta Tecnica Regionale o IGM od altra e dalla bibliografia. In Piemonte invece, fin dalla sua istituzione, l'organizzazione del catasto è basata sulla bibliografia, ovvero sull'elenco di tutte le pubblicazioni aventi per oggetto le grotte piemontesi. Il catasto nasce, infatti, come raccolta cronologica di tutte le pubblicazioni riguardanti grotte, aree carsiche o di interesse speleologico. Le pubblicazioni, da quelle scientifiche ai notiziari di gruppo, sono state classificate ed archiviate. Quando l'informatica ha concesso spazi d'archiviazione praticamente illimitati, i classificatori cartacei si sono convertiti in cartelle virtuali (folder). Si è così sviluppato un catasto informatizzato, organizzato come un database relazionale che permette all'utente di avere a disposizione tutti i dati disponibili relativi ad uno specifico argomento. Grazie alla disponibilità di programmi di gestione sia dei testi, sia delle informazioni geografiche, è nato il Progetto Catasto. Nuovo Catasto Speleologico della Regione Piemonte Sono previste due opzioni. Catasto che consente di accedere ai temi cartografici gestiti dal programma Arc View. Bibliografia che un motore di ricerca collega ai testi appositamente memorizzati. “Cliccando” cartografia si apre il programma: Arc View, per la completa vista del programma, per i nuovi inserimenti e per le modifiche Arc Explorer per più semplici consultazioni Nella colonna di sinistra sono memorizzati i “Temi” che possono essere facilmente attivati o disattivati, inseriti, cancellati o modificati. Possono essere “puntuali” per l’inserimento di grotte o sorgenti; “lineari” per tracciare strade, sentieri e torrenti; “poligonali” per delimitare aree carsiche od altri spazi chiusi. Ogni tema è “georeferenziato”, va cioè a posizionarsi nella longitudine e latitudine che occupa nella realtà. Variazioni di scala della base cartografica determinano l’automatico adeguamento dei temi. Il singolo tema può essere “interrogato”. In ogni punto possono essere inserite immagini E’ facilmente inseribile lo sviluppo in pianta delle grotte Sono ovviamente possibili tutte le elaborazioni previste nell’uso di un database Aree d’interesse speleologico sono state censite, classificate e posizionate. E’ attualmente in corso il controllo della posizione delle singole grotte sul territorio. L’adozione dei gps (con le dovute cautele) ne agevola e velocizza i lavori. Nel contempo sono posizionate placchette metalliche con riportato il n° catastale. E’ possibile, in ogni momento, passare dalla funzione cartografia alla funzione bibliografia e viceversa spostando semplicemente in barra il programma corrente. Un lavoro di affinamento delle tecniche di riproduzione delle biblioteche cartacee, tramite scansione e digitalizzazione delle immagini e dei testi, ha permesso di avere a disposizione un archivio informatico di decine di migliaia di pagine, consultabili a diversi livelli. Di queste, 15.000 sono già state scansite e trasformate in database. Altre 5000 sono in “lavorazione”…. il resto sarà gradualmente reperito nei prossimi anni. Il motore restituisce delle pagine Web in linguaggio HTML con l'evidenziazione in grassetto dei termini cercati e visualizzazione di parte del testo, precedente e seguente l'indizio, in modo da poter inquadrare il contesto in cui è usato e decidere se sia significativo o meno per lo scopo della ricerca. L'innovazione è rappresentata dal motore di ricerca che permette l’individuazione di milioni di termini sia singoli, sia combinati tramite operatori logici, sulla globalità dei testi digitalizzati. Cliccando Bibliografia si accede perciò al potente motore di ricerca della “Buco delle radici “clicco” Risultato preliminare della ricerca: testi contenenti l’indizio “Cliccando” sulla riga “attiva” desiderata, si accede direttamente al lavoro. Lavori catastali svolti in tempi diversi o da gruppi o persone diverse possono così essere rapidamente e facilmente consultati e confrontati per formare la base di futuri e più approfonditi studi. Il progetto, oltre al vantaggio di offire al ricercatore la consultazione immediata di documenti inerenti la sua ricerca, consente infine il recupero ed il salvataggio di testi ormai difficilmente reperibili. Il recupero della totalità dei fascicoli della rivista “Grotte”, editi tra il 1958 ed il 2002, è oggi a disposizione di chiunque ne faccia richiesta, ad esempio delle potenzialità del progetto. r. sella - 2007