La gravità nella storia Ai tempi dei Greci, i filosofi pensavano che il movimento "naturale" di stelle, pianeti, del Sole e della Luna fosse un movimento circolare. Keplero stabilì che le orbite sono ellittiche, ma pensava tuttavia che il movimento dei pianeti fosse dettato da qualche "forza divina" emanata dal Sole. Newton realizzò che la stessa forza che causa la caduta di una pietra sulla Terra mantiene i pianeti in orbita attorno al Sole, e la Luna attorno alla Terra. Newton non fu il solo a dare un contributo fondamentale alla conoscenza della gravità. Prima di lui, Galileo Galilei corresse un pregiudizio comune, dettato da Aristotele, per cui oggetti di masse differenti cadono a velocità diverse. Per Aristotele era sensato pensare oggetti di masse diverse cadessero con velocità differenti. Galileo provò a far cadere corpi di masse differenti nello stesso momento. Escludendo le differenze dovute alla resistenza dell'aria, Galileo capì che tutte le masse venivano accelerate nello stesso modo. GRAVITA’ Proprietà che hanno i corpi di cadere verticalmente al suolo dovuta all'attrazione della Terra. In accordo con la legge di gravitazione universale, si manifesta un campo di forze per cui un punto materiale è sottoposto a una forza proporzionale alla sua massa. Questa forza, detta forza di gravità o forza peso o semplicemente peso, è la risultante, diretta secondo il raggio terrestre, dell'attrazione terrestre e della forza centrifuga, dovuta alla rotazione della Terra. La forza di gravità varia con i corpi, ma imprime a tutti la stessa accelerazione, detta accelerazione di gravità; essa è diretta secondo la verticale e varia inoltre con la latitudine e l'altitudine. Una base di supporto,una presina, una matita esagonale con la punta temperata, poter inserire la matita con una buona tenuta, un rocchetto, un’asticciola di legno, un blocco di legno (circa 5x10x15 cm3), una piccola puleggia, un robusto cordoncino lungo circa 1 metro,rondelle di ferro. Fare un buco nel centro della presina (che servirà come piattaforma della giostra), inserire in esso la matita, controllando di avere una buona tenuta, e fissare la piattaforma a una distanza di circa 5 cm dalla punta della matita Fare un buco con un diametro più largo di quello della matita vicino a un’estremità dell’asticciola di legno. Fissare il blocco di legno verticalmente vicino al bordo della base di supporto; sulla sua cima fissare la puleggia e, dalla parte opposta, fissare l’asticciola di legno. Inserire verticalmente la matita nel buco all’estremità opposta dell’asticciola di legno e inserire il rocchetto sulla parte superiore della matita con una buona tenuta. Arrotolare il cordoncino sul rocchetto e legare la rondella di ferro all’altra estremità Mettere la base di supporto vicino al bordo del tavolo, arrotolare la parte libera del cordoncino sul rocchetto e lasciare scendere la rondella: esso partirà lentamente, la giostra si metterà in moto e girerà sempre più rapidamente •differenti forme di energia: energia associata alla posizione, al moto traslatorio, al moto rotatorio, •trasferimento di energia : dalla rondella pesante alla piattaforma (può essere variata appesantendo la piattaforma o usando una rondella più pesante o più leggero), •immagazzinamento di energia: l’energia di posizione della rondella, •forza, interazione ed energia: la forza di gravità che agisce sulla rondella lo mette in moto, la forza elastica del cordoncino trasferisce il moto alla giostra. 1. Quando giriamo il rocchetto per avvolgere il filo, la rondella di metallo pesante sale verso l’ alto: usiamo la nostra energia muscolare per far acquistare alla rondella energia potenziale gravitazionale. 2. Lasciando la rondella pesante, vediamo che cade verso il basso a causa della forza di gravità e che la presina inizia a girare: l’ energia potenziale gravitazionale della rondella di metallo durante la caduta diminuisce e si trasforma in energia cinetica di traslazione della rondella stessa in energia cinetica di rotazione del presina