Il saluto “Ciao” deriva da un antico saluto veneziano, utilizzato nelle commedie di Goldoni Anticamente pronunciato "s’ciavo", cioè "schiavo“ Sottointeso: «schiavo vostro» o «servo vostro» Il passaggio da "s’ciavo" a "s’ciao" a “ciao” è stato molto breve Dal centro Europa destinazione delle migrazioni della cicogna nasce il mito che identifica questo uccello come portatore di fecondità. Alla nascita di un bambino veniva accesso il camino per riscaldare maggiormente la casa Le cicogne cercando il luogo più adatto per nidificare optavano per il comignolo più caldo e quindi per quello della casa del neonato Le sue origini sono molto antiche … risalgono dai giochi dell’isola di Creta, in cui si praticava il Taurolio, cioè il sacrificio dei tori che venivano dedicati alle divinità ed erano animali sacri. I riti consistevano nell’affrontare tori selvaggi e ucciderli, dimostrando così la forza e la potenza dell’uomo. Con il tempo le forme sono cambiate, ma lo spirito resta quello di finire la Corrida con l’uccisione del toro La corrida è una tradizione popolare della Spagna e ma viene praticata spesso anche in Portogallo, sud della Francia, alcuni Paesi dell'America latina come Messico, Perù, Venezuela, Ecuador e Colombia. L'etimologia della parola Carnevale da Carnalia (feste romane in onore di Saturno, i “Saturnali”) Nel mondo romano possiamo ritrovare le origini del nostro Carnevale. I “Saturnali” perdendo l’iniziale significato rituale, assunsero l’impostazione di feste popolari e prevedevano la sospensione delle leggi e delle norme, che regolavano i rapporti umani e sociali. Erano giorni di frenesia incontrollata, esuberanza festaiola che spesso degenerava in atti di intemperanza e di dissolutezza. Nell'antica Grecia i festeggiamenti in onore di Bacco “le Grandi dionisiache”, si svolgevano lungo le strade della città e prevedevano già l'uso di maschere, tra fiumi di vino e manifestazioni danzanti. Il tè giunse per la prima volta in Europa nel 1610 a bordo di una nave Olandese della “Compagnia delle Indie” e solo 48 anni più tardi giunse in Inghilterra, ma la prima scoperta del tè risale a 5000 anni fa in Cina … Secondo un’antica leggenda cinese fu l’imperatore Chen Nung a scoprire le piante del tè. Un giorno mentre era seduto sotto un albero caddero delle foglie all’interno dell’acqua bollente, la curiosità lo prevalse e dopo aver bevuto la bevanda si sentì talmente bene che volle che venisse prodotto in tutta la Cina Secondo invece una leggenda buddista l’India scoprì la pianta del tè solo nel VI secolo dal figlio del re delle Indie, il quale durante un viaggio in Cina, sopraffatto dal sonno mangiò delle foglie di tè. Con la colonizzazione dell’India da parte dell’Inghilterra, il tè si diffuse in tutta Europa Il fiocco è un antichissimo simbolo di vitalità e di omaggio alle divinità, presente nelle culture indoeuropea e cinese Il colore azzurro, essendo lo stesso del cielo, serviva a proteggere il neonato dalle forze del male Le bambine invece, ritenute anticamente non abbastanza importanti per essere protette, erano salutate con il rosa, che ricorda il sangue mestruale e quindi la femminilità Per propiziarsi la fortuna a capodanno la gente in Spagna, ad esempio, mangia a mezzanotte dodici chicchi d'uva passa, uno per ogni rintocco dei dodici scoccati dal grande orologio di Puerta del Sol a Madrid Un’altra tradizione è quella di vestirsi di rosso a capodanno … Nasce ai tempi dell’antica Roma, quando i guerrieri romani esorcizzavano la paura in guerra mettendo qualcosa di rosso come il sangue. Durante i secoli si è trasformata in una credenza, o un gesto scaramantico, che il rosso porti fortuna Nel Medioevo il gatto venne considerato l’incarnazione del demonio e successivamente simbolo di sfortuna Ma questa credenza nacque con i pirati turchi, che portavano nelle loro navi dei gatti neri per mangiare i topi, quindi l’avvistamento di un gatto preannunciava l arrivo dei pirati!!!!!! Nel Medioevo i gatti vennero bruciati assieme alle streghe, perché simbolo del demonio e della sfortuna. Questa fu una causa della diffusione della peste in tutta Europa del XV secolo, perché non c’erano più gatti che dessero la caccia ai topi. Oggi quando si vede un gatto nero che taglia la strada le persone che vivono al sud dell’Europa e sulle coste del Mediterraneo lo considerano un segno di sventura. Mentre nelle zone alte dell’Europa, il gatto nero viene considerato simbolo di fortuna. Il termine vampiro ha origine slava: riconducibile alla radice -pi, mago, stregone, e al verbo lituano wempti, bere, succhiare. Il più antico testo vampirico di cui si è a conoscenza è una tavoletta babilonese conservata al British Museum. Anche greci e romani avevano una loro mitologia vampirica, rappresentata da vampiri di sesso femminile, che si unisce con una certa tradizione sciamanica europea, probabilmente influenzati da miti più antichi provenienti dall'Oriente. Così la leggenda del vampiro si diffuse in tutta Europa Questa, però, si rivelò più di una semplice leggenda, ma di una vera e propria epidemia che venne documentata dagli inquisitori fin dal Seicento. e si è riusciti a scoprire che i vampiri erano dei morti per l’epidemia. Si parte dal 1672 in Istria, poi in Grecia, Ungheria, Serbia, Slesia, Valacchia In queste documentazioni venivano descritte esumazioni di cadaveri, che presentavano crescita di capelli, unghie e denti dopo la morte, dalla bocca usciva un fluido rosso, erroneamente scambiato per sangue, e liquidi putrescenti. Tutti questi sono classici segni della decomposizione del corpo, durante il processo post-mortem. Credendo quindi che i corpi durante la notte usciva dalle tombe per andare a succhiare il sangue alla gente, i morti che venivano considerati vampiri, venivano impalarli alle loro tombe con un palo in legno, (da qui nasce la leggenda del paletto conficcato nel cuore del vampiro che lo fa evaporare). Le origini dei vampiri sono antiche quanto il mondo stesso: i ritrovamenti archeologici indicano quanto antica fosse la paura del vampirismo. Infatti in molte necropoli preistoriche sono stati rinvenuti resti con pietre piantate sul corpo, probabilmente per impedire al morto di tornare dall'aldilà. In Slovenia una tradizione molto comune è quella dell’uomo che porta in braccio la moglie oltre la soglia di casa L’origine di questa tradizione risale intorno al 100 d.C. con Plutarco che formulò tre diverse ipotesi: I. Il gesto di prendere in braccio la moglie era una messa in scena simbolica del Ratto delle Sabine II. Simboleggiava la riluttanza della sposa a perdere la sua verginità III. Rappresentava la fedeltà coniugale (in una civiltà patriarcale) E’ un cucchiaino intagliato da un pezzo unico di legno come segno d’ amore Il cucchiaino d’amore proviene dal cucchiaio “del cawl„ (da minestra). Sono state aggiunte sculture decorative al cucchiaio che ha perso il suo uso pratico originale I marinai intagliavano spesso i cucchiai d’amore durante i loro lunghi viaggi, perciò gli ancoraggi sono spesso incorporati nelle sculture Ogni simbolo ha un significato specifico: un ferro di cavallo per fortuna, una traversa per fede e l’unione, o cuori per amore Da secoli abbiamo l’abitudine di soffiare sulle candeline il giorno del proprio compleanno. Una delle ipotesi sulla nascita di questa tradizione è offrire alla dea Artemide dolci rotondi,(sui quali ponevano delle candele) che rappresentavano la luna piena, per propiziarsi la dea. Il Claddagh Ring è l’anello nuziale irlandese, simbolo universale d’amore, lealtà, amicizia e fedeltà. Le due mani rappresentano l’amicizia, mentre la corona rappresenta la loro lealtà e devozione, e il cuore simboleggia il loro reciproco amore eterno. In gaelico, "claddagh" é il nome della pietra rocciosa presente nelle vicinanze del villaggio di pescatori “Claddagh,,. L’anello ha un triplice significato, a secondo del modo in cui viene indossato: ₪ Amicizia: mano destra, con la punta del cuore rivolta verso la punta delle dita ₪ Fidanzamento: mano destra, con il cuore puntato verso il polso ₪ Matrimonio: mano sinistra, con il cuore puntato verso il polso La più antica leggenda riguardante la nascita dell’anello, risale al XVI secolo, che racconta che il primo Claddagh ring fu un miracoloso e meritato regalo per Margaret Joyce. Molto più realistica è invece la leggenda che racconta come durante la seconda metà del XVII secolo, un abitante di Galway, Richard Joyce, fu catturato dai pirati mentre era in viaggio per le Indie Occidentali. Questi lo vendettero come schiavo a un ricco orafo moresco, che gli insegnò l’arte dell’orafo. Nel 1689 il re William III d’Inghilterra ottenne il rilascio degli inglesi catturati. Joyce tornando in Inghilterra creò il primo anello Claddagh, per una fanciulla del villaggio Galway, di cui si era innamorato Nasce nel 1700, prima della Rivoluzione Francese, nei palazzi nobiliari dell'epoca. Giovani aristocratiche fanciulle, dell'età compresa tra i 17 ed i 23 anni, avevano l’occasione per trovare il loro "principe azzurro". La Rivoluzione Francese tuttavia, non riuscì a interrompere questa splendida tradizione (il celebre e ormai decaduto Ballo delle Debuttanti all'Hotel de Crillon di Parigi ebbe una delle sue due mancate edizioni proprio nel 1789). Sopravvisse alla Rivoluzione stessa trovando il suo massimo apogeo durante il "Congresso di Vienna", passato alla Storia anche come "Congresso danzante". L'Imperatore d'Austria, Francesco Giuseppe darà poi un ulteriore impulso a questo tipo di manifestazione, arrivando per primo ad organizzare serate danzanti nel Teatro dell'Opera di Vienna, tradizione questa che andrà nel tempo a consolidarsi e che oggi è rappresentata dal celeberrimo "Opernball", il Ballo delle Debuttanti che ogni anno si svolge il giovedì grasso nell'Opera di Vienna, a cui partecipano giovani provenienti da tutto il mondo Conoscere le nostre tradizioni ci permette di tornare alle nostre radici e vedere il mondo con occhi nuovi e dare nuovi frutti. La convivenza nel rispetto è il punto fondamentale su cui la società deve basarsi per vedere il mondo con occhi nuovi, liberi da pregiudizi e da facili valutazioni sommarie. L’Unione Europea è formata da diverse etnie, con culture, tradizioni e usanze diverse, ma che si unificano sotto uno stesso territorio, dove la gente deve sentirsi libera di poter professare la propria cultura, nel rispetto delle altre etnie Produzione presentazione power point Diana Babic Produzione del progetto Diana Babic Erica Girardelli Maddalena Murano Valentina Gallo Jennyann Nesich Marta Marcusa Nicoletta Staccioli