Cari studenti della classe 1 F oggi vi parlerò della poesia multimediale. Con un duplice obiettivo: 1) quello di innestare nella vostra vita e nel vostro futuro una cultura della comunicazione poetica multimediale; 2) quello di aiutarvi a comprendere sempre meglio la valenza educativa ed artistica di queste nuove tecniche comunicative. Perché abbiamo scelto, per questo percorso didattico, la poesia? • Perché la scrittura poetica rifugge dalla banale descrizione della realtà, riuscendo piuttosto ad evocarla ed a richiamarla attraverso suoni, simboli. • Perché il linguaggio poetico non si ferma al significato della parole, ma si apre a significati più ampi e più profondi. • Tengo a precisare, tuttavia, che il percorso che faremo non sarà una semplice esemplificazione tecnica; sarà, invece, il frutto di un lavoro ben strutturato, dove ci preoccuperemo: a) innanzi tutto dell’analisi attenta dei testi poetici prescelti; b) e poi della scelta oculata delle immagini, della musica e dei colori, che permettono di rappresentare l’emozione che scaturisce dalla composizione. • Ho scelto per voi due poesie: la prima è del grande poeta Giacomo Leopardi e si intitola: L’infinito; la seconda è del sottoscritto, prof. Luigi Alfiero Medea e ha per titolo: Roseto. • La poesia L’infinito può essere letta come espressione dell’esperienza religiosa dell’uomo. • Leopardi, “sedendo e mirando”, si sente piccolo di fronte all’immensità dell’universo e al mistero della vita. Coglie se stesso come parte del Tutto, come espressione finita di una realtà infinita. • La meraviglia di fronte al sentimento dell’eterno porta il poeta di Recanati a lasciarsi andare alla contemplazione e al senso di beatitudine che da questa sgorga. • La poesia Roseto del sottoscritto sottolinea l’aspetto contemplativo dell’uomo nei confronti della bellezza della natura. Lo stupore e la meraviglia aiutano a far superare momenti di crisi esistenziale e di sconforto. • Ho scelto, come sottofondo musicale, due brani (che, comunque, si collegano nella diapositiva che dà inizio alla poesia Roseto) eseguiti da Narciso Yepes nel celebre “Concierto de Aranjuez”. • Eccovi i due testi: L’infinito di G. Leopardi Sempre caro mi fu quest’ ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude L’infinito di G. Leopardi ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quiete io nel pensier mi fingo; ove per poco il cor non si spaura. L’infinito di G. Leopardi E come il vento odo stormir fra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l’eterno, e le morti stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. L’infinito di G. Leopardi Così tra questa immensità s’annega il pensier mio; e il naufragar m’è dolce in questo mare. ROSETO di Alfiero Luigi Medea Quando ho aperto la finestra sul giardino un roseto stamattina mi ha sorriso. ROSETO di Alfiero Luigi Medea I petali dischiusi al primo sole erano il canto della nuova vita e le piccole gocce di rugiada brillando come perle sui vestiti di un rosso fuoco erano tanti baci delicati che maggio regalava innamorato. ROSETO di Alfiero Luigi Medea Io che avevo l’anima sperduta sulle gelide banchise dei ricordi ROSETO di Alfiero Luigi Medea ho risposto felice a quel sorriso lasciandomi sedurre dal profumo intenso delle rose. ROSETO di Alfiero Luigi Medea Son certo che anche il tempo s’è fermato per pennellare il magico quadretto. ROSETO di Alfiero Luigi Medea