COMUNE DI BUDRIO LO SPETTACOLO DAL VIVO PER LA SCUOLA 2009-2010 COMUNE DI BUDRIO Provincia di Bologna CONSORZIALE SCUOLA LO SPETTACOLO DAL VIVO PER LA SCUOLA Per informazioni sulla programmazione e delucidazioni sugli spettacoli ci si può rivolgere: Direzione del Teatro Consorziale, via Mentana n. 32 - 40054 Budrio (BO) tel. 0516928244 - fax 051801300, e-mail: [email protected] nelle mattinate dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle ore 13; Biglietteria del Teatro, Via Garibaldi n. 35 tel e fax 051-801300 dal martedì al venerdì dalle ore 16,30 alle ore 19. MODALITA’ DI PRENOTAZIONE E PREZZI Le adesioni per la partecipazione agli spettacoli dovranno pervenire a partire da lunedì 19 ottobre 2009 fino ad esaurimento dei posti disponibili per ogni singola recita, alla Direzione del Teatro Consorziale, via Mentana n. 32 - 40054 Budrio tel 0516928244 - fax 051801300 o e-mail [email protected], nelle mattinate dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle ore 13, oppure lasciare un messaggio nella segreteria telefonica, con le Vostre richieste e l’indicazione del responsabile e del suo telefono a cui dare risposta. Le prenotazioni telefoniche devono essere confermate entro 15 giorni con lettera, inviata anche a mezzo fax (051801300) dalla Presidenza di appartenenza. Ciascun insegnante può esprimere, con la prenotazione, la propria preferenza per un determinato ordine di posti, di questa opzione si terrà conto, nel limite del possibile, al momento dell’assegnazione delle poltrone; per ciascuna rappresentazione, infatti, i bambini verranno disposti in teatro, a partire dalle prime file, in ordine crescente di età, e a pari età in ordine di arrivo in teatro. I Signori Insegnanti sono vivamente pregati di effettuare la prenotazione solo quando sono certi di poter accompagnare la classe in Teatro. I biglietti si ritireranno la mattina stessa dello spettacolo e pagheranno solo gli alunni effettivamente partecipanti. La non partecipazione dell’intera classe comunicata nella mattinata di spettacolo comporta il pagamento dei biglietti che verrà addebitato alla scuola di appartenenza. Il numero di spettacoli effettivamente rappresentati ed il numero di recite per ciascun spettacolo saranno determinati in relazione alle adesioni pervenuteci dalle scuole, pertanto è possibile che venga eliminata una prenotazione o che venga richiesto di spostarsi ad altra data. Le rappresentazioni verranno effettuate, di norma, una soltanto per mattinata, con inizio alle ore 9.30, salvo diversa indicazione contenuta nella scheda; si raccomanda la puntualità. E’ diseducativo far attendere i ragazzi in Teatro per aspettare l’arrivo dei ritardatari. PREZZI dei biglietti: (salvo diversa indicazione contenuta nella scheda di presentazione dello spettacolo) Intero Platea e Prima galleria Euro 5,00 Euro 3,50 Seconda galleria * Ridotto (** con contributo del Comune di appartenenza) Euro 3,50 Euro 2,00 * Per alcuni spettacoli, è possibile utilizzare anche la Seconda galleria del Teatro. La Direzione è a disposizione per fornire indicazioni su quali spettacoli (gli impedimento sono dovuti al tipo di messa in scena, all’età dei ragazzi, ed altro). ** Qualora il Vostro Comune di appartenenza, a cui è stata inviata lettera di richiesta di adesione si facesse carico della somma di Euro 1,50, per ciascun partecipante. Gli accompagnatori entrano gratuitamente. SPETTACOLI PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA INIZIO SPETTACOLI ORE 9.30 Giovedì 11 e Venerdì 12 febbraio 2010 La BOTTEGA TEATRALE di Torino “IL LUPO E LA GALLINELLA, IL GIGANTE E LA STREGA” TECNICHE: attori, pupazzi, figure e ombre. FASCIA DʼETAʼ: per tutte le classi della scuola dellʼinfanzia. Trama: allʼinsegna della chiarezza verbale e del movimento scenico, troviamo la lotta tra i valori del bene e del male, del positivo e del negativo. Eʼ lʼeterna rivalità tra gli opposti: il Gigante e il Piccolo, nella quale prevale lʼastuzia e lʼingegno del debole, gracile e riflessivo, sul più forte, muscoloso ed arrogante che vuole imporre a tutti le sue regole. E come in ogni favola che si rispetti trionferà la purezza dʼanimo e la saggezza portatrici del bene. Martedì 23 e Mercoledì 24 marzo 2010 La COMPAGNIA LUPI di Torino “PINOCCHIO” TECNICHE: antiche marionette a filo. FASCIA DʼETAʼ: per tutte le classi della scuola dellʼinfanzia. Trama: dalla più antica tradizione marionettistica italiana. Lo spettacolo tratto dal testo più amato e conosciuto dai bambini e diffuso nel Mondo. Tratto da uno degli antichi copioni della Famiglia Lupi, la storia è nota a tutti: si tratta del burattino di legno Pinocchio, scolpito e cesellato nel legno di cirmolo, che tramite la magia della Fata Turchina prende vita, come una vera e propria genesi, diventando il più discolo dei bambini. Lo spettacolo effettuato a quadri, mostrerà la nascita nella povera casa di Geppetto, la rivalità col Grillo Parlante, la fuga dalla scuola e il successivo incontro col Teatro di Mangiafuoco, che commosso gli donerà le monete dʼoro, poi sottratte dal Gatto e la Volpe. Lʼincontro con Lucignolo e lʼOmino di Burro nel Paese dei Balocchi e la trasformazione in asinello. Il terribile incontro marino con la balena dove ritroverà nella sua pancia il babbo Geppetto, e la fuga a nuoto sul tonno. Alla fine la Fata Turchina lo trasformerà in un bambino in carne ed ossa. Pinocchio bambino, guardando la marionetta di legno, deciderà di essere per sempre bravo ed ubbidiente. Magie ed effetti scenici e sonori, rapiscono lʼattenzione dei dei piccoli spettatori, affascinati dal gioco delle marionette, tutte antiche, fatte a mano ed appartenenti al museo della marionetta, piccolo gioiello torinese. Giovedì 8 e Venerdì 9 aprile 2010 La Compagnia CORPS ROMPUʼ di Siena “LE NUOVE AVVENTURE DI BABAR” TECNICHE: teatro dʼattore, con grandi pupazzi, video proiezioni e musica per pianoforte suonato dal vivo. FASCIA DʼETAʼ: per tutte le classi della scuola dellʼinfanzia. Trama: parlando di musica per bambini, ma anche per lʼinfantile che rimane in ogni adulto, la tendenza a divagare tipica dei più piccoli, capaci di compiere arditi voli di fantasia, ha fatto nascere spunti capaci di suscitare risultati tra i più suggestivi della Storia della Musica e lʼelenco sarebbe assai lungo. Con queste nuove avventure, liberamente tratte da “Lʼhistoire de Babar le petit éléphant” di Francis Poulenc con i testi di Jean de Brunhoff, continua il viaggio sulle tracce dellʼElefantino Babar, questa volta contornato da molti amici, tra cui la scimmietta Zefiro che ne vedrà di tutti i colori, impegnata tra mostri e scimmiette scomparse, fino al ritorno nella città degli elefanti, dove Babar lʼaspetta con un enorme sorpresa. La musica suonata dal vivo sul pianoforte a gran coda accompagna i personaggi offrendo un vero concerto per i più piccoli, come racconto dedicato allʼinfanzia, che si sviluppa su sentimenti dʼamore, amicizia e libertà. SPETTACOLI PER LA SCUOLA PRIMARIA INIZIO SPETTACOLI ORE 9.30 Martedì 12 gennaio 2010 Il TEATRINO DELL’ES di Villanova di Castenaso (BO) “IL LIBRO MAGICO” TECNICHE: narratrice, ombre, burattini e percussioni suonate dal vivo. FASCIA DʼETAʼ: per tutte le classi della scuola primaria Trama: La piccola Alina vive felicemente la propria infanzia nellʼIsola di Armonia, ma lʼimprovviso risveglio del vulcano ricopre di cenere ogni cosa. Il mondo di Alina appare perduto, ma in soccorso della bambina accorre un vecchio gufo che la conforta e le dona un oggetto magico: un libro. Quellʼ oggetto avrˆ il potere di aiutarla nei momenti critici e di ricondurla a casa. La piccola non conosce ancora il potere magico della lettura: apre il libro e rimane impaurita dallo sciame di strani insetti che ne fuoriesce svolazzandole attorno. Il gufo le spiega che non sono insetti ma lettere e la introduce al segreto della lettura. Da quel momento inizia una sequenza di avventure che Alina affronta col nuovo amico Dim“, bambino di una trib di selvaggi cacciatori. Durante il viaggio Alina e il bambino affrontano situazioni e luoghi strani e ostili, da cui escono sempre grazie allʼaiuto del libro magico; ma nellʼultima cittˆ in cui si trovano a passare, la cittˆ di Solo-Apparenza, il bambino viene colpito dalle scariche elettriche che escono dagli schermi di cui la cittˆ costellata e che lo riducono, cos“ come giˆ accaduto per gli abitanti, ad un automa. Alina chiede aiuto al libro magico e dopo un viaggio fantastico nel mondo della bellezza, riuscirˆ a risvegliare il piccolo amico ed a ritrovare assieme a lui la strada dellʼisola di Armonia, mai realmente scomparsa. Il potere della lettura un “dono magico” che aiuta i bambini a crescere (ma anche gli adulti a vivere meglio) ed a superare gli ostacoli che ogni essere umano incontra nel proprio cammino. In maniera divertente e affascinante le “parole magiche” che di volta in volta escono dal libro fatato donato dal saggio Gufo alla piccola Alina, “pazienza, coraggio, speranza, saggezza, fantasia, personalitˆ, condivisione”, insegnano ai due bambini protagonisti della storia ed ai piccoli spettatori la strada della fantasia e dei grandi valori umani. Venerdì 29 gennaio 2010 L’ENSEMBLE VICENZA - Teatro di Sovizzo (VI) “ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE” TECNICHE: teatro dʼattore con oggetti. FASCIA DʼETAʼ: per tutte le classi della scuola primaria. Trama: liberamente tratto dai racconti di Lewis Caroll “Alice nel paese delle meraviglie” e “Alice nello specchio”. Nel Mondo delle Meraviglie non ci sono regole definite una volta per tutte: Alice è una bambina ancora libera che crea il mondo ed i personaggi che lo popolano. Non valgono le leggi del buon senso e della buona educazione: Alice può permettersi di assaggiare strani intrugli e biscotti, può parlare con i sorrisi dei gatti, sfidare e vincere regine arroganti, allungarsi e rimpicciolirsi a suo piacimento. Abbiamo dato ad Alice ali immaginarie con cui volare da sola là dove la porta il viaggio, affascinante e ricco di prove, fino ad arrivare al centro dei suoi desideri: il meraviglioso giardino della perfida ma anche - come tutti i cattivi - un po’ ridicola Regina di Cuori. La Regina, ossessionata dal desiderio di potere e dalla competizione sarà infine inevitabilmente sconfitta dalla prorompente vitalità di Alice, bambina che cresce e che ritorna volentieri alla sicurezza della sua casa, ma già pronta a partire per un nuovo viaggio. Giovedì 11 e Venerdì 12 febbraio 2010 La BOTTEGA TEATRALE di Torino “IL LUPO E LA GALLINELLA, IL GIGANTE E LA STREGA” TECNICHE: attori, pupazzi, figure e ombre. FASCIA DʼETAʼ: per le classi 1° e 2° della scuola primaria. Trama: all’insegna della chiarezza verbale e del movimento scenico, troviamo la lotta tra i valori del bene e del male, del positivo e del negativo. E’ l’eterna rivalità tra gli opposti: il Gigante e il Piccolo, nella quale prevale l’astuzia e l’ingegno del debole, gracile e riflessivo, sul più forte, muscoloso ed arrogante che vuole imporre a tutti le sue regole. E come in ogni favola che si rispetti trionferà la purezza d’animo e la saggezza portatrici del bene. Mercoledì 17 marzo 2010 I TEATRINI di Napoli “PICCOLI FIAMMIFERAI” TECNICHE: teatro dʼattore e danza. FASCIA DʼETAʼ: per le classi 3°, 4° e 5° della scuola primaria. Trama: liberamente ispirato a “La piccola fiammiferaia di H. C. Andersen. “Quella sera faceva un freddo terribile; stava nevicando e cominciava a fare buio; era la sera dell’ultimo dell’anno, la sera dei grandi festeggiamenti… In mezzo al freddo e all’oscurità una bambina piccola camminava per la strada, senza berretto in testa e con i piedi nudi…”. Così inizia la celebre favola che parla di povertà, di infanzia e di strada. Di un mondo fuori, ricco e indifferente, e di un mondo dentro, fatto di solitudine, sogni e sentimenti laceranti. E di una nonna in cielo che salva la piccola richiamandola a sé. Ci siamo chiesti chi sono oggi i piccoli fiammiferai che attraversano le strade delle nostre città, scintillanti di illusioni, quali sono le loro storie e i loro sogni, quali le loro speranze. Abbiamo tentato così di riscrivere una favola contemporanea che, pur dialogando con quella nota, raccontasse di piccoli stranieri protagonisti di nuove migrazioni e di antichi nomadismi. Storie che spesso nascondono anche tristi sfruttamenti. Ecco allora che accanto a Rachid e ad Alì, giovani marocchini lavavetri, appare Sladiza, ragazza-bambina “…rapita da piccola nelle terre di Romania e arrivata in Italia travestita da maschio” e sottomessa alle dure leggi degli zingari. Il filo sottile su cui corrono sogni, evasioni e amarezze di queste tre giovani vite tesse una trama sempre in bilico tra fiaba e realtà. L’incontro fondamentale con un gruppo di ragazzini marocchini, a Napoli, in attesa di regolarizzazione ci ha dato la chiave con cui tradurre sogni e umiliazioni di chi, inseguendo un futuro migliore, spesso trova nell’immediatezza del lavoro ai semafori una forma di sopravvivenza. E questa chiave è stata la dolcezza, improvvisa e inaspettata, che contrasta e vince su pregiudizi e stereotipi troppo radicati nella realtà di tutti i giorni. E con la dolcezza dei loro sguardi abbassati e dei sorrisi generosi ci hanno faticosamente messo a parte di passati interrotti da un mare da attraversare, di separazioni che fanno ancora male al cuore, di nostalgie a denti stretti, di speranze. Storie nella storia che si ripetono uguali nei secoli, storie di povertà e di umiliazioni, di scaltrezze obbligate e dignità ferite. Storie di umani sentimenti. Si ringraziano il Centro interculturale Nanà, la Cooperativa Sociale Dedalus di Napoli, Amar e tutti gli operatori, Karim, Abderrazzak, Icham, Jawad, Mohamed, Abdierahim, Jamal e tutti i ragazzi marocchini senza i quali questo spettacolo non sarebbe stato scritto. Martedì 23 e Mercoledì 24 marzo 2010 La COMPAGNIA LUPI di Torino “PINOCCHIO” TECNICHE: antiche marionette a filo. FASCIA DʼETAʼ: classi 1° e 2° della scuola primaria. Trama: dalla più antica tradizione marionettistica italiana. Lo spettacolo tratto dal testo più amato e conosciuto dai bambini e diffuso nel Mondo. Tratto da uno degli antichi copioni della Famiglia Lupi, la storia è nota a tutti: si tratta del burattino di legno Pinocchio, scolpito e cesellato nel legno di cirmolo, che tramite la magia della Fata Turchina prende vita, come una vera e propria genesi, diventando il più discolo dei bambini. Lo spettacolo effettuato a quadri, mostrerà la nascita nella povera casa di Geppetto, la rivalità col Grillo Parlante, la fuga dalla scuola e il successivo incontro col Teatro di Mangiafuoco, che commosso gli donerà le monete dʼoro, poi sottratte dal Gatto e la Volpe. Lʼincontro con Lucignolo e lʼOmino di Burro nel Paese dei Balocchi e la trasformazione in asinello. Il terribile incontro marino con la balena dove ritroverà nella sua pancia il babbo Geppetto, e la fuga a nuoto sul tonno. Alla fine la Fata Turchina lo trasformerà in un bambino in carne ed ossa. Pinocchio bambino, guardando la marionetta di legno, deciderà di essere per sempre bravo ed ubbidiente. Magie ed effetti scenici e sonori, rapiscono lʼattenzione dei dei piccoli spettatori, affascinati dal gioco delle marionette, tutte antiche, fatte a mano ed appartenenti al museo della marionetta, piccolo gioiello torinese. Lunedì 29 marzo ore 10,00 Opifico dʼArte Scenica e Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi Progetto di formazione allʼopera “RACCONTI DI VIOLETTA” Ispirato a “La Traviata” di Giuseppe Verdi, su libretto di Francesco Maria Piave e “La Signora delle Camelie” di A. Dumas figlio Atto unico. Durata 70 min. circa Musica di Giuseppe Verdi - Trascrizione e direzione musicale di Aurelio Scotto - Testo di Gabriele Duma e Andrea Stanisci - Regia di Gabriele Duma - Scene e costumi di Andrea Stanisci - Progetto luci di Marco Carletti - Attori/narratori: Antonella Franceschini e Gabriele Duma - Movimenti coreografici di Valentina Moar - Pianoforte Aurelio Scotto - Cantanti: 1 Soprano, 1 Tenore, 1 Baritono. TECNICHE: teatro dʼattore, danza e canto e musica dal vivo. FASCIA DʼETAʼ: per le classi 3°, 4° e 5° della scuola primaria. Trama: la favola vera di una principessa triste. La Traviata in forma di racconto musicale. In cui i più importanti momenti del canto verdiano si intrecciano con lʼaccorata narrazione proposta da due testimoni particolari: Annina e Giuseppe, due fedeli servitori, custodi della magica e misteriosa dimora che ospitò gioie e dolori della Signora delle Camelie. Eʼ il Teatro la casa di Violetta e basta varcarne la soglia e cominciare i racconti perché tutto si trasformi. Così, una dopo lʼaltra, riviviamo le tante case (la casa delle feste... la casa dei sogni... del dolore... la casa abbandonata... la casa del canto...), in cui la bella, da povera ragazza diventò regina. Fu ammirata, calunniata, amata, corteggiata, abbandonata e ritrovata... prima di addormentarsi al tempo... “Racconti di Violetta” unisce i linguaggi della prosa, della lirica e della danza. Linguaggi che diventano tanti modi per raccontare storie che riguardano lo stesso personaggio. Violetta è un personaggio che fa parte del nostro immaginario e del nostro patrimonio culturale e popolare. In Violetta si possono intravedere in filigrana Callas, Marilyn, Lady Diana... tutte le Cenerentole la cui vita vera è diventata mito, in cui altre esistenze si rifrangono, si specchiano. Raccontare Violetta è percepire anche loro, dimostrare che non le si dimentica e che le si vuole bene. Così, “Racconti di Violetta” porta in scena storie e canti che passano di bocca in bocca, voci, che mantengono in vita: chi racconta, chi è raccontato e coloro a cui si racconta, in un condiviso senso del “popolare”, che è una qualità che pure pervade lʼintera tradizione del Melodramma italiano. La riscrittura musicale, conduce “La Traviata” in un ambito più raccolto, quasi salottiero, squisitamente cameristico. Nella ricomposizione della drammaturgia, si sono utilizzati con una certa libertà i momenti musicali, sia spostandoli rispetto alla loro collocazione originale, sia utilizzandoli come contrappunto alle voci narranti, con cui arrivano a realizzare melologhi che senza soluzione di continuità sfociano nel canto. Violetta: “Addio del passato…” , Preludio atto I, Introduzione allʼAtto I , Alfredo, Violetta: “Libiamo, libiamo...” , Scena ed aria di Violetta: “Eʼ strano, è strano...” , Duetto Alfredo e Violetta: “Un dì felice, eterea…” , Aria di Alfredo: “Dei miei bollenti spiriti…”, Duetto Germont e Violetta: “Pura siccome un angelo…” , Violetta: “Amami Alfredo…”, Aria di Germont:: “Di Provenza…”, Alfredo: “Ogni suo aver…”, Violetta, Germont, Alfredo: “Alfredo, Alfredo…”, Baccanale, Introduzione allʼAtto III, Violetta, Alfredo e Germont: “Prendi, questʼè lʼimmagine…” I quattro secoli di vita dellʼOpera costituiscono un immenso patrimonio di valori culturali, storici, estetici, morali, che vale la pena di impegnarsi a salvaguardare. Lʼeducazione al canto nelle scuole occupa uno spazio così irrisorio da determinare lʼallontanamento sempre maggiore di intere fasce di pubblico dalla possibilità di fruire positivamente del Teatro musicale. Il progetto intende mettere in moto lʼinteresse e la curiosità per una tradizione così ricca, sforzandosi di proporla in modo nuovo e vitale rileggendo i linguaggi antichi senza mai perdere di vista e anzi ricercando lʼefficacia di una comunicazione “contemporanea”. Quello a cui la compagnia tende, in coerenza con le precedenti esperienze è creare uno spettacolo originale nella regia e nellʼallestimento scenico in modo da armonizzare nella durata di circa settanta minuti, il fascino della narrazione con le caratteristiche principali del melodramma. Giovedì 8 e Venerdì 9 aprile 2010 La Compagnia CORPS ROMPU’ di Siena “LE NUOVE AVVENTURE DI BABAR” TECNICHE: teatro dʼattore, con grandi pupazzi, video proiezioni e musica per pianoforte suonato dal vivo. FASCIA DʼETAʼ: classi 1° e 2° della scuola primaria. Trama: parlando di musica per bambini, ma anche per lʼinfantile che rimane in ogni adulto, la tendenza a divagare tipica dei più piccoli, capaci di compiere arditi voli di fantasia, ha fatto nascere spunti capaci di suscitare risultati tra i più suggestivi della Storia della Musica e lʼelenco sarebbe assai lungo. Con queste nuove avventure, liberamente tratte da “Lʼhistoire de Babar le petit éléphant” di Francis Poulenc con i testi di Jean de Brunhoff, continua il viaggio sulle tracce dellʼElefantino Babar, questa volta contornato da molti amici, tra cui la scimmietta Zefiro che ne vedrà di tutti i colori, impegnata tra mostri e scimmiette scomparse, fino al ritorno nella città degli elefanti, dove Babar lʼaspetta con un enorme sorpresa. La musica suonata dal vivo sul pianoforte a gran coda accompagna i personaggi offrendo un vero concerto per i più piccoli, come racconto dedicato allʼinfanzia, che si sviluppa su sentimenti dʼamore, amicizia e libertà. Giovedì 29 aprile 2010 La DITTA GIOCO FIABA di Milano “LʼISOLA DEL TESORO” TECNICHE: teatro dʼattore. FASCIA DʼETAʼ: per tutte le classi della scuola primaria. Trama: liberamente tratto da “l’Isola del Tesoro” di R. L. Stevenson. I temi trattati sono: le avventure sui mari, i pirati, la caccia al tesoro, lʼamicizia, i classici della letteratura, la storia. Spettacolo comico e avventuroso dove, tra colpi di scena e misteri da dipanare, attori e spettatori salperanno insieme per una fantastica “caccia al tesoro”. Il giovane Jim, protagonista dell’avventura, affronta con coraggio la sfida dei pirati Long John Silver e Cane Nero e, entrato in possesso della mappa del capitano Flint, s’imbarca alla volta della misteriosa isola. Ma il suo viaggio non sarà così semplice… Sull’isola infatti Flint ha lasciato un terzo pirata ormai folle a guardia del tesoro e poi trabocchetti, trappole, scheletri e false indicazioni capaci di sviare l’avventuriero più sicuro, portandolo a fine certa. E poi la mappa è incompleta! Anche se Silver ha un pappagallo che pare sapere molte cose... SPETTACOLI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO INIZIO SPETTACOLI ORE 9.30 Venerdì 29 gennaio 2010 L’ENSEMBLE VICENZA - Teatro di Sovizzo (VI) “ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE” TECNICHE: teatro dʼattore con oggetti. FASCIA DʼETAʼ: Classe 1° della scuola secondaria di 1° grado. Trama: liberamente tratto dai racconti di Lewis Caroll “Alice nel paese delle meraviglie” e “Alice nello specchio”. Nel Mondo delle Meraviglie non ci sono regole definite una volta per tutte: Alice è una bambina ancora libera che crea il mondo ed i personaggi che lo popolano. Non valgono le leggi del buon senso e della buona educazione: Alice può permettersi di assaggiare strani intrugli e biscotti, può parlare con i sorrisi dei gatti, sfidare e vincere regine arroganti, allungarsi e rimpicciolirsi a suo piacimento. Abbiamo dato ad Alice ali immaginarie con cui volare da sola là dove la porta il viaggio, affascinante e ricco di prove, fino ad arrivare al centro dei suoi desideri: il meraviglioso giardino della perfida ma anche - come tutti i cattivi - un poʼ ridicola Regina di Cuori. La Regina, ossessionata dal desiderio di potere e dalla competizione sarà infine inevitabilmente sconfitta dalla prorompente vitalità di Alice, bambina che cresce e che ritorna volentieri alla sicurezza della sua casa, ma già pronta a partire per un nuovo viaggio. Mercoledì 17 marzo 2010 I TEATRINI di Napoli “PICCOLI FIAMMIFERAI” TECNICHE: teatro dʼattore e danza. FASCIA DʼETAʼ: per tutte le classi della scuola secondaria di 1° grado. Trama: liberamente ispirato a “La piccola fiammiferaia di H. C. Andersen. “Quella sera faceva un freddo terribile; stava nevicando e cominciava a fare buio; era la sera dell’ultimo dell’anno, la sera dei grandi festeggiamenti… In mezzo al freddo e all’oscurità una bambina piccola camminava per la strada, senza berretto in testa e con i piedi nudi…” Così inizia la celebre favola che parla di povertà, di infanzia e di strada. Di un mondo fuori, ricco e indifferente, e di un mondo dentro, fatto di solitudine, sogni e sentimenti laceranti. E di una nonna in cielo che salva la piccola richiamandola a sé. Ci siamo chiesti chi sono oggi i piccoli fiammiferai che attraversano le strade delle nostre città, scintillanti di illusioni, quali sono le loro storie e i loro sogni, quali le loro speranze. Abbiamo tentato così di riscrivere una favola contemporanea che, pur dialogando con quella nota, raccontasse di piccoli stranieri protagonisti di nuove migrazioni e di antichi nomadismi. Storie che spesso nascondono anche tristi sfruttamenti. Ecco allora che accanto a Rachid e ad Alì, giovani marocchini lavavetri, appare Sladiza, ragazza-bambina “…rapita da piccola nelle terre di Romania e arrivata in Italia travestita da maschio” e sottomessa alle dure leggi degli zingari. Il filo sottile su cui corrono sogni, evasioni e amarezze di queste tre giovani vite tesse una trama sempre in bilico tra fiaba e realtà. Lʼincontro fondamentale con un gruppo di ragazzini marocchini, a Napoli, in attesa di regolarizzazione ci ha dato la chiave con cui tradurre sogni e umiliazioni di chi, inseguendo un futuro migliore, spesso trova nellʼimmediatezza del lavoro ai semafori una forma di sopravvivenza. E questa chiave è stata la dolcezza, improvvisa e inaspettata, che contrasta e vince su pregiudizi e stereotipi troppo radicati nella realtà di tutti i giorni. E con la dolcezza dei loro sguardi abbassati e dei sorrisi generosi ci hanno faticosamente messo a parte di passati interrotti da un mare da attraversare, di separazioni che fanno ancora male al cuore, di nostalgie a denti stretti, di speranze. Storie nella storia che si ripetono uguali nei secoli, storie di povertà e di umiliazioni, di scaltrezze obbligate e dignità ferite. Storie di umani sentimenti. Si ringraziano il Centro interculturale Nanà, la Cooperativa Sociale Dedalus di Napoli, Amar e tutti gli operatori, Karim, Abderrazzak, Icham, Jawad, Mohamed, Abdierahim, Jamal e tutti i ragazzi marocchini senza i quali questo spettacolo non sarebbe stato scritto. Lunedì 29 marzo ore 10,00 Opifico dʼArte Scenica e Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi Progetto di formazione allʼopera “RACCONTI DI VIOLETTA” Ispirato a “La Traviata” di Giuseppe Verdi, su libretto di Francesco Maria Piave e “La Signora delle Camelie” di A. Dumas figlio Atto unico. Durata 70 min. circa§ Musica di Giuseppe Verdi - Trascrizione e direzione musicale di Aurelio Scotto Testo di Gabriele Duma e Andrea Stanisci Regia di Gabriele Duma Scene e costumi di Andrea Stanisci - Progetto luci di Marco Carletti Attori/narratori: Antonella Franceschini e Gabriele Duma Movimenti coreografici di Valentina Moar Pianoforte Aurelio Scotto - Cantanti: 1 Soprano, 1 Tenore, 1 Baritono. TECNICHE: teatro dʼattore, danza e canto e musica dal vivo. FASCIA DʼETAʼ: per tutte le classi della scuola secondaria di 1° grado. Trama: la favola vera di una principessa triste. La Traviata in forma di racconto musicale. In cui i più importanti momenti del canto verdiano si intrecciano con lʼaccorata narrazione proposta da due testimoni particolari: Annina e Giuseppe, due fedeli servitori, custodi della magica e misteriosa dimora che ospitò gioie e dolori della Signora delle Camelie. Eʼ il Teatro la casa di Violetta e basta varcarne la soglia e cominciare i racconti perché tutto si trasformi. Così, una dopo lʼaltra, riviviamo le tante case (la casa delle feste... la casa dei sogni... del dolore... la casa abbandonata... la casa del canto...), in cui la bella, da povera ragazza diventò regina. Fu ammirata, calunniata, amata, corteggiata, abbandonata e ritrovata... prima di addormentarsi al tempo... “Racconti di Violetta” unisce i linguaggi della prosa, della lirica e della danza. Linguaggi che diventano tanti modi per raccontare storie che riguardano lo stesso personaggio. Violetta è un personaggio che fa parte del nostro immaginario e del nostro patrimonio culturale e popolare. In Violetta si possono intravedere in filigrana Callas, Marilyn, Lady Diana... tutte le Cenerentole la cui vita vera è diventata mito, in cui altre esistenze si rifrangono, si specchiano. Raccontare Violetta è percepire anche loro, dimostrare che non le si dimentica e che le si vuole bene. Così, “Racconti di Violetta” porta in scena storie e canti che passano di bocca in bocca, voci, che mantengono in vita: chi racconta, chi è raccontato e coloro a cui si racconta, in un condiviso senso del “popolare”, che è una qualità che pure pervade lʼintera tradizione del Melodramma italiano. La riscrittura musicale, conduce “La Traviata” in un ambito più raccolto, quasi salottiero, squisitamente cameristico. Nella ricomposizione della drammaturgia, si sono utilizzati con una certa libertà i momenti musicali, sia spostandoli rispetto alla loro collocazione originale, sia utilizzandoli come contrappunto alle voci narranti, con cui arrivano a realizzare melologhi che senza soluzione di continuità sfociano nel canto. Violetta: “Addio del passato…” , Preludio atto I, Introduzione allʼAtto I , Alfredo, Violetta: “Libiamo, libiamo...” , Scena ed aria di Violetta: “Eʼ strano, è strano...” , Duetto Alfredo e Violetta: “Un dì felice, eterea…” , Aria di Alfredo: “Dei miei bollenti spiriti…”, Duetto Germont e Violetta: “Pura siccome un angelo…” , Violetta: “Amami Alfredo…”, Aria di Germont:: “Di Provenza…”, Alfredo: “Ogni suo aver…”, Violetta, Germont, Alfredo: “Alfredo, Alfredo…”, Baccanale, Introduzione allʼAtto III, Violetta, Alfredo e Germont: “Prendi, questʼè lʼimmagine…” I quattro secoli di vita dellʼOpera costituiscono un immenso patrimonio di valori culturali, storici, estetici, morali, che vale la pena di impegnarsi a salvaguardare. Lʼeducazione al canto nelle scuole occupa uno spazio così irrisorio da determinare lʼallontanamento sempre maggiore di intere fasce di pubblico dalla possibilità di fruire positivamente del Teatro musicale. Il progetto intende mettere in moto lʼinteresse e la curiosità per una tradizione così ricca, sforzandosi di proporla in modo nuovo e vitale rileggendo i linguaggi antichi senza mai perdere di vista e anzi ricercando lʼefficacia di una comunicazione “contemporanea”. Quello a cui la compagnia tende, in coerenza con le precedenti esperienze è creare uno spettacolo originale nella regia e nellʼallestimento scenico in modo da armonizzare nella durata di circa settanta minuti, il fascino della narrazione con le caratteristiche principali del melodramma. Giovedì 15 aprile 2010 Il TEATRO EVENTO di Vignola (MO) “ROSSO MALPELO” TECNICHE: teatro dʼattore. FASCIA DʼETAʼ: per tutte le classi della scuola secondaria di 1° grado. Trama: Liberamente ispirato alla novella di Giovanni Verga. Modello esemplare del verismo verghiano, Rosso Malpelo narra, alla maniera del racconto popolare, di un “ragazzaccio” dai capelli rossi, brutto, sporco e cattivo secondo il pregiudizio dei più, che lavora in una cava di sabbia della Sicilia, un povero infelice, precocemente indurito Ð fino ad apparire cinico e spietato Ð dai rigori della vita e dallʼatrocità della sua condizione di ragazzo sfruttato. In realtà, Rosso nasconde dentro di sé una sua umanità e un suo bisogno di amore che riversa nel rapporto, in apparenza violento e duro, con Ranocchio, un altro infelice adolescente come lui ma di lui ancora più debole e in quello, tutto intimo e silenzioso, con il padre, morto in un incidente sul lavoro nella cava, nella quale anche Malpelo alla fine scomparirà, senza lasciare alcuna traccia di sé. La novella vuol dimostrare che tutto, in questo mondo, sia nella società umana, divisa tra sfruttati e sfruttatori, sia nella natura che la circonda, obbedisce alla legge economica della lotta per la sopravvivenza, del rapporto squilibrato tra forti e deboli. Qui cʼè molto di più di un povero ragazzo che lavora in miniera: Rosso e il suo sacrificio assumono ampi valori simbolici, fino a toccare lʼeroismo di una coscienza capace di guardare veramente in faccia la realtà e di dire come stanno veramente le cose aldilà delle ipocrisie e delle mistificazioni ideologiche. Così Rosso anticipa e ci ricorda i milioni di bambini ebrei dalla gialla stella di David (ancora un colore che marchia!), o zingari, o “diversi”, scomparsi, disciolti nel fumo dei camini dei campi di concentramento. Così Rosso si accomuna con quel “nero” ragazzino sudafricano malato di AIDS che, dopo aver denunciato al mondo indifferente lo strazio incolpevole delle proprie differenze, affronta con coraggio il suo ineluttabile destino scomparendo, con una dignità per noi quasi incomprensibile, nel ventre nero di un continente “maledetto”. SPETTACOLI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI 2° GRADO Lunedì 29 marzo ore 10,00 Opifico dʼArte Scenica e Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi Progetto di formazione allʼopera “RACCONTI DI VIOLETTA” Ispirato a “La Traviata” di Giuseppe Verdi, su libretto di Francesco Maria Piave e “La Signora delle Camelie” di A. Dumas figlio - Atto unico. Durata 70 min. circa - Musica di Giuseppe Verdi - Trascrizione e direzione musicale di Aurelio Scotto, Testo di Gabriele Duma e Andrea Stanisci, Regia di Gabriele Duma, Scene e costumi di Andrea Stanisci, Progetto luci di Marco Carletti, Attori/narratori: Antonella Franceschini e Gabriele Duma, Movimenti coreografici di Valentina Moar, Pianoforte Aurelio Scotto, Cantanti: 1 Soprano, 1 Tenore, 1 Baritono. TECNICHE: teatro dʼattore, danza e canto e musica dal vivo. FASCIA DʼETAʼ: Classe 1° e 2° della scuola secondaria di 2° grado. Trama: la favola vera di una principessa triste. La Traviata in forma di racconto musicale. In cui i più importanti momenti del canto verdiano si intrecciano con lʼaccorata narrazione proposta da due testimoni particolari: Annina e Giuseppe, due fedeli servitori, custodi della magica e misteriosa dimora che ospitò gioie e dolori della Signora delle Camelie. Eʼ il Teatro la casa di Violetta e basta varcarne la soglia e cominciare i racconti perché tutto si trasformi. Così, una dopo lʼaltra, riviviamo le tante case (la casa delle feste... la casa dei sogni... del dolore... la casa abbandonata... la casa del canto...), in cui la bella, da povera ragazza diventò regina. Fu ammirata, calunniata, amata, corteggiata, abbandonata e ritrovata... prima di addormentarsi al tempo... “Racconti di Violetta” unisce i linguaggi della prosa, della lirica e della danza. Linguaggi che diventano tanti modi per raccontare storie che riguardano lo stesso personaggio. Violetta è un personaggio che fa parte del nostro immaginario e del nostro patrimonio culturale e popolare. In Violetta si possono intravedere in filigrana Callas, Marilyn, Lady Diana... tutte le Cenerentole la cui vita vera è diventata mito, in cui altre esistenze si rifrangono, si specchiano. Raccontare Violetta è percepire anche loro, dimostrare che non le si dimentica e che le si vuole bene. Così, “Racconti di Violetta” porta in scena storie e canti che passano di bocca in bocca, voci, che mantengono in vita: chi racconta, chi è raccontato e coloro a cui si racconta, in un condiviso senso del “popolare”, che è una qualità che pure pervade lʼintera tradizione del Melodramma italiano. La riscrittura musicale, conduce “La Traviata” in un ambito più raccolto, quasi salottiero, squisitamente cameristico. Nella ricomposizione della drammaturgia, si sono utilizzati con una certa libertà i momenti musicali, sia spostandoli rispetto alla loro collocazione originale, sia utilizzandoli come contrappunto alle voci narranti, con cui arrivano a realizzare melologhi che senza soluzione di continuità sfociano nel canto: Violetta: “Addio del passato…” , Preludio atto I, Introduzione allʼAtto I , Alfredo, Violetta: “Libiamo, libiamo...” , Scena ed aria di Violetta: “Eʼ strano, è strano...” , Duetto Alfredo e Violetta: “Un dì felice, eterea…” , Aria di Alfredo: “Dei miei bollenti spiriti…”, Duetto Germont e Violetta: “Pura siccome un angelo…” , Violetta: “Amami Alfredo…”, Aria di Germont:: “Di Provenza… ”, Alfredo: “Ogni suo aver…”, Violetta, Germont, Alfredo: “Alfredo, Alfredo…”, Baccanale, Introduzione allʼAtto III, Violetta, Alfredo e Germont: “Prendi, questʼè lʼimmagine…” I quattro secoli di vita dellʼOpera costituiscono un immenso patrimonio di valori culturali, storici, estetici, morali, che vale la pena di impegnarsi a salvaguardare. Lʼeducazione al canto nelle scuole occupa uno spazio così irrisorio da determinare lʼallontanamento sempre maggiore di intere fasce di pubblico dalla possibilità di fruire positivamente del Teatro musicale. Il progetto intende mettere in moto lʼinteresse e la curiosità per una tradizione così ricca, sforzandosi di proporla in modo nuovo e vitale rileggendo i linguaggi antichi senza mai perdere di vista e anzi ricercando lʼefficacia di una comunicazione “contemporanea”. Quello a cui la compagnia tende, in coerenza con le precedenti esperienze è creare uno spettacolo originale nella regia e nellʼallestimento scenico in modo da armonizzare nella durata di circa settanta minuti, il fascino della narrazione con le caratteristiche principali del melodramma. Giovedì 15 aprile ore 9,30 Il TEATRO EVENTO di Vignola (MO) “ROSSO MALPELO” TECNICHE: teatro dʼattore. FASCIA DʼETAʼ: Classe 1° e 2° della scuola secondaria di 2° grado. Trama: liberamente ispirato alla novella di Giovanni Verga. Modello esemplare del verismo verghiano, Rosso Malpelo narra, alla maniera del racconto popolare, di un “ragazzaccio” dai capelli rossi, brutto, sporco e cattivo secondo il pregiudizio dei più, che lavora in una cava di sabbia della Sicilia, un povero infelice, precocemente indurito Ð fino ad apparire cinico e spietato Ð dai rigori della vita e dallʼatrocità della sua condizione di ragazzo sfruttato. In realtà, Rosso nasconde dentro di sé una sua umanità e un suo bisogno di amore che riversa nel rapporto, in apparenza violento e duro, con Ranocchio, un altro infelice adolescente come lui ma di lui ancora più debole e in quello, tutto intimo e silenzioso, con il padre, morto in un incidente sul lavoro nella cava, nella quale anche Malpelo alla fine scomparirà, senza lasciare alcuna traccia di sé. La novella vuol dimostrare che tutto, in questo mondo, sia nella società umana, divisa tra sfruttati e sfruttatori, sia nella natura che la circonda, obbedisce alla legge economica della lotta per la sopravvivenza, del rapporto squilibrato tra forti e deboli. Qui cʼè molto di più di un povero ragazzo che lavora in miniera: Rosso e il suo sacrificio assumono ampi valori simbolici, fino a toccare lʼeroismo di una coscienza capace di guardare veramente in faccia la realtà e di dire come stanno veramente le cose aldilà delle ipocrisie e delle mistificazioni ideologiche. Così Rosso anticipa e ci ricorda i milioni di bambini ebrei dalla gialla stella di David (ancora un colore che marchia!), o zingari, o “diversi”, scomparsi, disciolti nel fumo dei camini dei campi di concentramento. Così Rosso si accomuna con quel “nero” ragazzino sudafricano malato di AIDS che, dopo aver denunciato al mondo indifferente lo strazio incolpevole delle proprie differenze, affronta con coraggio il suo ineluttabile destino scomparendo, con una dignità per noi quasi incomprensibile, nel ventre nero di un continente “maledetto”. Calendario degli avvenimenti ANNO 2009 DATA da lunedì 19 ottobre fino ad esaurimento posti ORARIO dalle 9 alle 13 Apertura prenotazioni Chiusura prenotazioni ANNO 2010 DATA orario TITOLO COMPAGNIA FASCIA D’ETÀ 12 GENNAIO 9,30 “Il libro magico” Teatrino dell’Es Scuola Primaria 29 GENNAIO 9,30 “Alice nel meraviglie” 11 FEBBRAIO 9,30 12 FEBBRAIO 9,30 “Il lupo e la gallinella, il gigante Bottega Teatrale e la strega” “Il lupo e la gallinella, il gigante Bottega Teatrale e la strega” 17 MARZO 9,30 “I Piccoli fiammiferai” I Teatrini 23 MARZO 9,30 “Pinocchio” Marionette Lupi 24 MARZO 9,30 “Pinocchio” Marionette Lupi 29 MARZO 10,00 “Racconti di Violetta” Opificio d’Arte Scenica 8 APRILE 9,30 9 APRILE 9,30 “Le nuove Babar” “Le nuove Babar” 15 APRILE 9,30 “Rosso Malpelo” Teatro Evento Scuola Primaria e cl. 1 Sc. secondaria 1° grado Infanzia e 1° ciclo scuola primaria Infanzia e 1° ciclo scuola primaria 3-4-5 scuola primarie, Scuola Secondaria 1 grado Cl. 1 e 2 Infanzia e 1° ciclo scuola primaria Infanzia e 1° ciclo scuola primaria 3-4-5 scuola primarie, Scuola Secondaria 1 grado e Cl. 1 e 2 Sc. secondaria 2 grado Infanzia e 1° ciclo scuola primaria Infanzia e 1° ciclo scuola primaria Scuola Secondaria 1 grado e Cl. 1 e 2 Sc. secondaria 2 grado 29 APRILE 9,30 “L’Isola del tesoro” Ditta Gioco Fiaba Scuola Primaria paese avventure avventure delle Ensemble Vicenza Teatro di Comp. Corps Rompù di Comp. Corps Rompù Per informazioni sulla programmazione e prenotazioni: Direzione del Teatro Consorziale, via Mentana n. 32 - 40054 Budrio (BO) tel. 0516928244 - fax 051801300 dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle ore 13 e-mail: [email protected] Biglietteria del Teatro, Via Garibaldi n. 35 tel e fax 051-801300 dal martedì al venerdì dalle ore 16,30 alle ore 19.