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Comunicato stampa
Qualità del diesel: 1 distributore indipendente su 5 offre carburante
insoddisfacente
Emmen, 18 giugno 2013. Il TCS ha controllato se il carburante erogato nei distributori
indipendenti è della stessa qualità di quelli di marca. Sono stati esaminati campioni di
benzina e di diesel prelevati in 30 distributori indipendenti. Nella benzina non sono
state rilevate mancanze, mentre in 6 distributori indipendenti il diesel era di qualità
insufficiente. Un carburante scadente può provocare danni meccanici: perciò il TCS
chiede l’osservanza rigorosa delle norme svizzere sui carburanti.
Nello scorso mese di maggio, il TCS ha svolto per la terza volta un test indipendente sui
carburanti. Nel 2010, TCS e alcuni media, attivi nella protezione dei consumatori, avevano
costatato importanti lacune nella qualità del diesel erogato da grandi marche. Nel test del 2011 i
risultati furono irreprensibili, rispettosi degli standard di qualità, dimostrando l’effetto positivo che
queste indagini hanno per i consumatori.
Quest’anno sono stati presi in considerazione i distributori indipendenti di carburante, cioè quelli
che non fanno parte della rete delle grandi marche e che lavorano in proprio. Il TCS ha esaminato
un campione di benzina e uno di diesel prelevati in 30 distributori indipendenti di tutta la
Svizzera.
Tutte le prove di benzina irreprensibili
Le esigenze minime della qualità della benzina senza piombo 95 sono definite dalla norma SN EN
228:2013, che valuta anche l’aspetto, la densità e il residuo lavato dei vapori di scarico.
L’aspetto: una torbidezza indica impurità e quindi minore qualità. La densità è importante per le
prestazioni del motore e il prezzo al litro. I valori limite oscillano tra 720 kg/m3 e 775 kg/m3 a
15°C; un litro dovrebbe quindi pesare tra i 720 e 775 grammi. Il residuo lavato dei vapori di
scarico definisce le impurità rimanenti dopo la vaporizzazione dei liquidi, l’eliminazione degli
additivi e degli elementi lubrificanti che non dovrebbero essere più di 5 mg/100ml. Tutti i 30
campioni di benzina hanno adempiuto questi criteri senza eccezioni.
Il 20% del diesel ha un punto d’infiammabilità troppo basso
La norma SN EN 590+A1:2010 definisce le esigenze minime della qualità del diesel e valuta
anche il tenore d’acqua e il punto d’infiammabilità. Se il tenore d’acqua nel diesel supera il limite
di 200 mg/kg, il carburante non è più in grado di adempiere alle proprie esigenze. Tutti i campioni
esaminati avevano un tenore d’acqua nettamente inferiore e non presentavano alcun problema.
In 6 prove (20% dei campioni esaminati) sono state trovate impurità dovute alla benzina, che
abbassa il punto d’infiammabilità che dovrebbe essere almeno di 55°C. Questo punto di
infiammabilità rappresenta la temperatura più bassa con la quale la miscela vapore-aria si può
infiammare. La presenza nel diesel dell’1% di benzina riduce notevolmente il punto di fiamma e
può rompere la pellicola lubrificante del diesel danneggiando così il sistema d’iniezione e altri
componenti del motore.
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Impurità dovute allo “Switchloading”
Nel diesel, le impurità dovute all’acqua derivano dalla condensazione e dall’ermeticità del
serbatoio, mentre quelle provocate dalla presenza di benzina, vanno ricercate nel trasporto, nel
carico delle autobotti e nel riempimento delle cisterne. Un’insufficiente rimozione dei residui nel
cambiamento tra benzina e diesel, lo “Switchloading”, può provocare queste impurità.
La qualità non dipende dal prezzo
Lo studio ha dimostrato inoltre che la qualità del carburante diesel è indipendente dal prezzo al
distributore. Per garantire ai consumatori una qualità equivalente, il TCS sostiene l’assoluto
rispetto degli standard unitari sia per i distributori di carburante di marca, sia per quelli
indipendenti. Per il consumatore è infatti impossibile verificare la qualità del carburante prima di
acquistarlo.
Contatto per i media
Renato Gazzola, portavoce del TCS, 079 686 08 80, [email protected]
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Prevale la traduzione tedesca del comunicato stampa.
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