INDICE
1.0
PREMESSA ...........................................................................................................................2
1.1 INTEGRAZIONI AL PROGETTO DEFINITIVO – Risposta alle prescrizioni della Conferenza dei
Servizi del 06.11.2007 ................................................................................................................................2
1.2 ULTERIORI INTEGRAZIONI AL PROGETTO DEFINITIVO – Istruttoria Regione Piemonte del
17.03.2008 5
2.0
INQUADRAMENTO GEOLOGICO E IDROGEOLOGICO ...............................................7
3.0
STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE.....................................................................................7
4.0
RIFERIMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI AMIANTO........................................................7
5.0
CRITERI ISPIRATORI DELLA SCELTA PROGETTUALE .......................................................10
6.0
DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO ...........................................................................11
7.0
Corpo H.............................................................................................................................13
8.0
Corpo G-Nord..................................................................................................................13
9.0
GALLERIE ...........................................................................................................................14
10.0
INDIVIDUAZIONE DELLE PRINCIPALI CRITICITÀ STATICHE............................................14
11.0
INTERVENTO IN PROGETTO .............................................................................................15
12.0
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA..............................................................................24
13.0
QUADRO ECONOMICO .................................................................................................33
14.0
ALLEGATI ...........................................................................................................................34
R.S.A. S.r.l. - Balangero (To)
Società a capitale pubblico per il Risanamento e lo Sviluppo Ambientale
dell’ex miniera di amianto di Balangero e Corio
1.0 PREMESSA
In data 20.06.2008 con Prot. RSA n. 205 è stato trasmesso al Ministero Ambiente e T.T.M. il
progetto Definitivo per la Messa in sicurezza di emergenza stabilimenti di produzione (CORPI
G-H). Tale progetto ha recepito integralmente le prescrizioni della Conferenza dei Servizi
decisoria del 06/11/2007 nel seguito elencati.
In riferimento al Prot. RSA n. 272 del 11.08.2008 “Impianti e beni mobili di proprietà privata –
comunicazione” preso atto dell’acquisto da parte della ditta SALPA S.r.l dei beni mobili degli
stabilimenti dell’ex Amiantifera, considerato che le attività previste dal progetto RSA
all’interno del c.d. CORPO G verrebbero ad interferire con le attività della ditta stessa in corso
di progettazione, al fine di non interrompere il procedimento volto alla realizzazione di un
deposito preliminare di rifiuti di amianto, individuato nel c.d. CORPO H, nonché la messa in
sicurezza del CORPO G
NORD
e dell’amianto russo contenuto in galleria, considerata altresì la
imprescindibile necessità di disporre al più presto del suddetto deposito preliminare
per
procedere con gli interventi di messa in sicurezza previsti, in particolare per quanto concerne
l’intervento di svuotamento e riduzione a terra dei silos contenenti filler di amianto il Consiglio
di Amministrazione della Società, nella seduta del 18 luglio 2008, ha disposto di procedere
con la progettazione esecutiva e l’affidamento dei lavori di un primo lotto funzionale
dell’intervento relativo alla
MESSA IN SICUREZZA DI EMERGENZA DI:
CORPO H – G
NORD E GALLERIE,
rinviando lo sviluppo della progettazione esecutiva relativa al c.d. CORPO G (2° lotto) non
appena risulti possibile verificare le modalità di interferenza con gli interventi che verranno
proposti dalla ditta SALPA S.r.l.
1.1 INTEGRAZIONI AL PROGETTO DEFINITIVO – Risposta alle prescrizioni della Conferenza dei
Servizi del 06.11.2007
In risposta alle osservazioni di ASL n° 6, presentate con prot. N. 2812/07 U.O.A. Pre.S.A.L sul
progetto preliminare trasmesso all’esame della Conferenza dei Servizi si precisa:
•
Al
punto
3.1.0
Documento
introduttivo del Responsabile del Procedimento: il
coordinamento dei piani di lavoro sarà valutato in fase esecutiva; A seguito del subentro
della ditta SALPA nella proprietà dei beni mobili, non appena saranno comunicate le
modalità di intervento, sarà effettuata la valutazione delle interferenze tra i diversi
soggetti interessati nelle lavorazioni con il relativo coordinamento tra i piani di lavoro;
•
Al punto 4.3.1 Fabbricato H: le prime fasi di lavoro saranno volte ad ottenere
un’adeguata area di deposito preliminare, stimata in circa 2039 mq per un volume di
circa 4078 mc realizzato stoccando il materiale al massimo, su due piani di carico;
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•
Al punto 5.1 Ristrutturazione dei capannoni esistenti, punto 1: il manto di copertura sarà
solamente incapsulato all’intradosso e non rimosso;
•
Al punto 5.1 Ristrutturazione dei capannoni esistenti, punto 2: per il corpo H, il lavaggio
delle carpenterie sarà realizzato mediante idropulitrice. Le acque saranno convogliate
nell’esistente ribassamento della pavimentazione e raccolte in idonea vasca posizionata
all’interno di un pozzetto esistente posto al di fuori dell’edificio.
•
Al punto 5.1.2 Opere in progetto, punto 1: le sigillature con schiume epossidiche si
renderanno necessarie per permettere un migliore confinamento eliminando possibili
fessure;
•
Al punto 5.1.2 Opere in progetto, punto 2: i tamponamenti in progetto saranno realizzati
in lamiera metallica preverniciata fissati su idoneo telaio metallico;
•
Al punto 5.2 Reinsaccamento e smaltimento amianto in corpo G-Nord: La superficie
occupata da amianto nel corpo G-Nord è stata rilevata e documentata nell’elaborato
grafico tav. 4. Tale superficie ammonta a circa 620 mq;
•
Al punto 5.3 Recupero insaccamento e smaltimento amianto in corpo G-Nord: l’amianto
Russo contenuto nelle gallerie è di tipo crisotilo;
•
Al punto 6.0 Descrizione generale del progetto, punto 1: l’area di deposito preliminare di
rifiuti contenenti amianto è costituita esclusivamente dal corpo H;
•
Al punto 6.0 Descrizione generale del progetto, punto 2: il corpo H non verrà smantellato
con conseguente produzione di materiale ferroso;
•
Al punto 6.0 Descrizione generale del progetto, punto 4: l’analisi delle interferenze tra il
cantiere delle opere in progetto e le attività presso l’ingresso dell’area della cava sono
valutate nel piano di sicurezza e coordinamento e potranno essere aggiornate nel piano
operativo di sicurezza.
In risposta alle osservazioni di ARPA Piemonte, presentate con prot. N. 125515 ss 03.05 del
25/09/07 sul progetto preliminare trasmesso all’esame della Conferenza dei Servizi si precisa:
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•
Al punto 3.1 Progetto preliminare: si precisa che la quantità possibile di materiale
stoccabile nel corpo H prima dello smaltimento definitivo presso il volume confinato è
stimata in circa 4078 mc;
•
Al punto 3.1 Progetto preliminare, cap. 6.0 soluzione progettuale scelta: l’incapsulamento
dell’intradosso delle coperture del corpo H è reso necessario in quanto al di sotto di esse
si effettueranno lavorazioni in presenza di personale operativo; le operazioni di
incapsulamento saranno conformi alle procedure descritte nel cap. 7 del D.M. 06/09/94
e del D.M. 20/08/99;
•
Al punto 3.1 Progetto preliminare, cap. 6.0 soluzione progettuale scelta-bonifica amianto
c/o il corpo G, punto primo: si precisa che la bonifica dell’amianto contenuto nella parte
nord del corpo G (nel seguito chiamato corpo G-Nord) sarà effettuata mediante tunnel
di lavaggio a 3 stadi in depressione e 4° stadio confinato staticamente per il
collegamento con il corpo H la cui geometria è
indicato nell’elaborato grafico di
progetto tav. 4 : Corpo G-Nord:
•
Al punto 3.1 Progetto preliminare, cap. 6.0 soluzione progettuale scelta-bonifica amianto
c/o il corpo G, punto secondo: “l’amianto ivi contenuto” è l’amianto presente all’interno
del corpo G-Nord contenuto in sacchi e big-bags e in bancali di lastre in cemento
amianto (cfr. tav. 4: Corpo G-Nord);
•
Al punto 3.1 Progetto preliminare, cap. 6.0 soluzione progettuale scelta – allestimento
tunnel indoor di lavaggio carpenterie corpo H, punto primo e secondo: si precisa che il
presente progetto esecutivo prevede la realizzazione di n°1 tunnel di lavaggio con
caratteristiche riportate negli elaborati grafici di progetto che serviranno per la bonifica
dell’amianto e dei MCA contenuti nel corpo G-Nord;
In risposta alle osservazioni di APAT, presentate con prot. N. 029471 del 25/09/07 sul progetto
preliminare trasmesso all’esame della Conferenza dei Servizi si precisa:
•
Al punto 2 delle osservazioni presentate: l’amianto contenuto nel corpo G-Nord sarà
stoccato in big-bags all’interno del corpo H, previa adeguata bonifica mediante tunnel
di lavaggio. L’eventuale materiale di rifiuto (polveri, teli, D.P.I....) proveniente dalle
operazioni di cantierizzazione dei lavori sarà smaltito in ugual modo all’interno del corpo
H;
•
Al punto 3 delle osservazioni presentate: tutte le acque che saranno impegnate durante i
lavori per le operazioni di lavaggio e bagnatura delle superfici, e quelle utilizzate per la
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bonifica dei materiali, saranno raccolte in vasche e portate alla depurazione presso
l’esistente impianto di proprietà RSA. (autorizzazione allo scarico della Provincia di Torino
n° 440-367879/2005 del 09/08/2005.
In risposta alle osservazioni dell’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro,
presentate con prot. N. A00 06 0005394 del 15/10/07 sul progetto preliminare trasmesso
all’esame della Conferenza dei Servizi si precisa:
•
Progetto preliminare per la messa in sicurezza di emergenza stabilimenti di produzione
corpi G – H, punto primo: l’analisi delle strutture e le conseguenti verifiche sono
dettagliate nell’elaborato di progetto elab 03 Relazione strutturale.
1.2 ULTERIORI INTEGRAZIONI AL PROGETTO DEFINITIVO – Istruttoria Regione Piemonte del
17.03.2008
In data 28/03/2008 presso la Direzione Ambiente della Regione Piemonte, si è svolta una
riunione istruttoria sul progetto Definitivo pubblicato da RSA in data 17/03/2008 sul suo sito
internet (www.rsa-srl.it). In data 22/05/08 con prot. 12225/DA10.00 e prot. 12233/DA10.00 la
Regione Piemonte ha trasmesso a RSA nuove prescrizioni da parte degli Organi di Controllo.
Tali osservazioni sono state integralmente recepite dal progetto Definitivo inviato con prot.
RSA n. 205, del 20.06.2008 al Ministero Ambiente e T.T.M. In allegato alla presente relazione è
riportata inoltre copia delle citate prescrizioni inviate dalla Regione Piemonte.
Prescrizioni A.S.L. TO4, prot. N. 1426/08 del 21.04.2008 e Prescrizioni ARPA Piemonte, prot. N.
48950 24.04.08 sull’elaborato di progetto Definitivo “Elab. 15 Linee guida per la redazione del
Piano di Lavoro”; si precisa che:
•
L’impresa individuata per l’esecuzione dei lavori dovrà essere in possesso dei requisiti di
iscrizione alla categoria 10B dell’Albo dei Gestori Ambientali;
•
L’istallazione dell’UDP sarà effettuata al termine delle operazioni sul corpo H, durante le
quali gli addetti potranno usufruire dell’esistente UDP di proprietà RSA posizionata in
area stabilimenti in prossimità dei silos metallici (cfr. elab 04)
•
Terminate le operazioni di rimozione e di messa a terra delle lastre in fibro-cemento e
del tamponamento in materiale plastico, si procederà ad un’adeguata pulizia
dell’area in cui si sono svolte le operazioni, mediante aspirazione;
5
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•
Per il sollevamento dei bancali contenenti amianto all’interno dell’UDM di progetto del
corpo G-Nord si utilizzerà un paranco elettrico con portata min. 3000 Kg dotato di fasce
in tessuto, montato su struttura in carpenteria metallica;
•
Dopo le operazioni descritte al punto 3.d.3, si procederà all’aspirazione delle superfici a
pavimento;
•
All’interno del tunnel tecnologico di progetto, per la decontaminazione del materiale
ferroso, saranno presenti, durante le lavorazioni, sempre n°2 addetti. Le pareti in
polietilene saranno accessoriate con un numero adeguato di “cutter” per permettere il
taglio dei teli in caso di emergenza e garantire l’uscita degli addetti.
•
Il sollevamento del materiale ferroso all’interno del tunnel tecnologico avverrà
mediante paranco elettrico con portata min. 3000Kg montato su struttura in
carpenteria metallica.
•
Per quanto riguarda le osservazioni presentate sul monitoraggio ambientale si rimanda
al punto 5 dell’elab. 19 “Linee guida per la redazione del pianto di lavoro” in cui sono
state recepite le indicazioni contenute nel parere A.S.L. TO4 SPRESAL di Venaria Reale
prot. N. 1099/08 del 25.03.2008 “Definizione delle soglie di allarme e preallarme
ambienti outdoor per le opere di bonifica alla zona stabilimenti del S.I.N. di Balangero”;
•
Le acque per i lavaggi, così come quelle utilizzate per uso sanitario proverranno
dall’esterno del sito contaminato;
•
Data la presenza di amianto fuoriuscito dai sacchi danneggiati presenti nel corpo GNord, il termine dei lavori di bonifica verrà comunicato all’Organo di Vigilanza in modo
da permettere un sopralluogo per la valutazione dei lavori svolti.
Prescrizioni A.S.L. TO4, prot. N. 1426/08 del 21.04.2008 e Prescrizioni ARPA Piemonte, prot. N.
48950 24.04.08 sull’elaborato di progetto Definitivo “Elab. 1 Relazione tecnico-illustrativa ”;
per quanto non espresso già nel paragrafo precedente si precisa che:
•
Considerato che sulle pavimentazioni dei fabbricati oggetto dei lavori sono transitati
storicamente carichi con portata nettamente superiore ai carichi che saranno presenti
durante i lavori, non si ritiene necessario produrre una valutazione specifica della
portata degli orizzontamenti;
•
La polvere di amianto sversata dai sacchi presenti nel corpo G-Nord, così come i
bancali non del tutto integri
saranno trattati con attrezzatura manuale previa
bagnatura ed incapsulamento; dove necessario, per evitare possibili cadute dei sacchi
in posizione di dubbia staticità, questi verranno movimentati manualmente uno ad uno
sempre procedendo con bagnatura e incapsulamento;
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•
Le pareti dell’UDM di progetto del Corpo G-Nord, saranno provviste di cutter per il
taglio dei teli in polietilene in caso di emergenza.
•
In
fase
esecutiva
saranno
illustrate
le
procedure
di
coordinamento
tra
la
decontaminazione presso i luoghi di lavoro e quella presso l’area di cava;
•
La proprietà del ferro proveniente dal corpo B sarà meglio precisata prima dell’inizio
dei lavori di bonifica del materiale ferroso.
2.0 INQUADRAMENTO GEOLOGICO E IDROGEOLOGICO
Trattandosi di opere di messa in sicurezza e di ristrutturazione che non incrementano i carichi
puntuali in fondazione, considerando, inoltre, che il materiale di fondo è costituito da
pietrisco sovraconsolidato su cui non vengono incrementate le sollecitazioni dirette indotte
dalle strutture, considerando inoltre che non si prevedono opere significative, si decide di
non procedere con prove in sito sui terreni.
N.B. Trattandosi di interventi che non vanno a modificare lo stato di fatto dei luoghi e degli
edifici si ritiene opportuno non formulare nessuna verifica di tipo idrologico, idraulico e
geotecnico
3.0 STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE
Si evidenzia che le presenti opere non vanno ad incrementare l’impatto sull’ambiente
circostante in quanto si tratta di un intervento relativo ad edifici preesistenti, di cui non si
modificano la volumetria e le strutture principali, ma si realizzano solo opere interne di
consolidamento o sostituzione di parti ammalorate pertanto del tutto riconducibili ad
interventi di manutenzione straordinaria.
In relazione agli adempimenti normativi riguardanti l’impatto ambientale dello stoccaggio
temporaneo di rifiuti imballati contenenti amianto si fa riferimento al D. Lgs. N. 152/2006.
4.0 RIFERIMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI AMIANTO
Attuazione delle Direttive CEE
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Decreto Legislativo 17 marzo 1995, n. 114
Attuazione della direttiva 87/217/CEE in materia di
prevenzione
e
riduzione
dell'inquinamento
dell'ambiente causato dall'amianto.
La Legge Fondamentale
Legge 27 marzo 1992 n. 257
Norme
relative
dell'amianto
alla
cessazione
dell'impiego
Attuazione della Legge n. 257/92
Decreto Ministero Sanità 6 settembre 1994
Normative e metodologie tecniche di applicazione
dell'art. 6, comma 3, dell'art. 12, comma 2, della legge
27 marzo 1992, n. 257, relativa alla cessazione
dell'impiego dell'amianto.
Circolare Ministero Sanità 12 aprile 1995, n. 7
Circolare esplicativa
settembre 1994.
Decreto Ministero Sanita' 14 maggio 1996
Decreto Ministero Sanita' 20 agosto 1999
Decreto Ministero Sanità 25 luglio 2008
del
decreto
ministeriale
6
Normative e metodologie tecniche per gli interventi di
bonifica, ivi compresi quelli per rendere innocuo
l'amianto, previsti dall'art. 5, comma 1, lett. f, della
L257/92, recante: Norme relative alla cessazione
dell'impiego dell'amianto.
Ampliamento delle normative e delle metodologie
tecniche per gli interventi di bonifica, ivi compresi quelli
per rendere innocuo l’amianto, previsti dall’art. 5,
comma 1, lettera f), della legge 27 marzo 1992, n. 257,
recante norme relative alla cessazione dell’impiego
dell’amianto.
Rettifica al decreto 20 agosto 1999, concernente
"Ampliamento delle normative e delle metodologie
tecniche per gli interventi di bonifica, ivi compresi quelli
per rendere innocuo l'amianto, previsti dall'art. 5,
comma 1, lettera f), della legge 27 marzo 1992, n. 257,
recante norme relative alla cessazione dell'impiego
dell'amianto".
Indirizzo alle Regioni
Decreto Presidente Repubblica 8 agosto 1994
Atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni ed alle
Province autonome di Trento e di Bolzano per
l'adozione di piani di protezione, di decontaminazione,
di smaltimento e di bonifica dell'ambiente, ai fini della
difesa dai pericoli derivanti dall'amianto.
Garanzie finanziarie delle imprese che effettuano le attività di bonifica amianto
Modalità ed importi delle garanzie finanziarie che
Decreto Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio 5 devono essere prestate a favore dello Stato dalle
febbraio 2004
imprese che effettuano le attività di bonifica dei beni
contenenti amianto. (GU n. 87 del 14-4-2004)
Ambiente - amianto
Decreto Legislativo 17 marzo 1995, n. 114
Attuazione della direttiva 87/217/CEE in materia di
prevenzione
e
riduzione
dell'inquinamento
dell'ambiente causato dall'amianto.
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Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152
Norme in materia ambientale (CODICE DELL'AMBIENTE)
Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81
Attuazione dell’art. 1 della Legge 03/08/2007 n. 123 in
materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di
lavoro
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5.0 CRITERI ISPIRATORI DELLA SCELTA PROGETTUALE
Originariamente il presente progetto individuava all’interno della porzione ovest degli
stabilimenti dell’ex Amiantifera di Balangero un’area di stoccaggio amianto e un’area di
lavoro per la bonifica di materiale ferroso.
La necessità di ricavare una zona di lavaggio e lavorazione ed una zona confinata per il
deposito preliminare del materiale proveniente dal sito nasceva per soddisfare le esigenze
connesse con il ciclo di trattamento a cui il materiale deve essere sottoposto prima del
conferimento al recapito finale; nella fattispecie, il volume confinato, per quanto riguarda il
materiale inquinante (proveniente dalla bonifica del corpo G-Nord, delle gallerie, dei silos e
del corpo B), e l’idoneo smaltimento in fonderia per il materiale ferroso decontaminato; in
particolare, per quest’ultimo proveniente dallo smontaggio e dalla demolizione del corpo B
e dei silos esterni, prima della decontaminazione mediante lavaggio e incapsulamento,
saranno necessarie operazioni di taglio in pezzatura prontoforno.
Per progettare un efficace sistema di allontanamento e raccolta delle acque provenienti
dai lavaggi descritti nel seguito sono stati effettuate una serie di ispezioni atte a ricostruire
con esattezza l’esistente rete di scarico delle acque meteoriche dei corpi di fabbrica.
Mediante il noleggio di una piattaforma aerea con sbraccio di 40.00 m si è potuto verificare
la fattibilità di alcune operazioni descritte nel presente progetto. Con l’utilizzo di cestello
elevatore si è potuto inoltre raggiungere e rilevare tutte le parti significative dei fabbricati per
le successive verifiche strutturali in modo da avere una visione complessiva delle opere e
delle lavorazioni necessarie per la messa in sicurezza.
I sopralluoghi effettuati presso gli stabilimenti e i rilievi di tipo geometrico, strutturali e
fotografici nonché l’impiego di adeguati mezzi d’opera per simulare le fasi delle future
lavorazioni hanno confermato anche in questa fase definitiva le scelte progettuali
sviluppate.
La destinazione d’uso e l’utilizzo dei fabbricati secondo le ipotesi progettuali appaiono
particolarmente applicabili soprattutto per le seguenti ragioni:
-
vicinanza tra le aree di provenienza, di trattamento e di conferimento del materiale;
-
possibilità di realizzare le operazioni di bonifica e di stoccaggio del materiale in
condizioni di assoluta sicurezza, in luoghi confinati;
-
dimensioni delle aree di lavoro adeguate ai volumi di stoccaggio e disponibilità di
grandi superfici libere necessarie a svolgere le attività di preparazione;
-
buona accessibilità ai fabbricati oggetto degli interventi e facilità di movimento
all’interno di essi;
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condizioni di sicurezza strutturali tali da garantire sia la manutenzione preliminare dei
fabbricati sia i futuri cicli di lavorazioni all’interno delle aree di lavoro in quasi tutti i
periodi dell’anno.
Con l’avvenuto passaggio di proprietà dei beni mobili degli stabilimenti alla ditta SALPA, si è
reso necessario un ridimensionamento degli interventi in progetto. Come già detto in
premessa, in attesa di conoscere le modalità di interferenza con le attività della ditta SALPA il
presente progetto Esecutivo prevede la realizzazione del solo deposito preliminare presso il
c.d. CORPO H e della bonifica dell’amianto contenuto nel c.d. CORPO G-Nord e in galleria.
Gallerie
Corpo H,
Corpo G-Nord,
Luogo di conferimento
finale dell’amianto e
dei MCA
(futuro volume
confinato)
Figura 1: Vista delle aree interessate dagli interventi di messa in sicurezza di emergenza
6.0 DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO
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I fabbricati corpo H, corpo G e corpo G-Nord sono situati nella porzione ovest dell’area
impianti dell’ex amiantifera a circa 650 m s.l.m.; trattasi di capannoni perfettamente
ispezionabili in struttura mista acciaio-cemento armato, contigui e separati da giunto
strutturale la cui vetustà e lo stato di abbandono hanno causato una serie di criticità
soprattutto per ciò che riguarda la copertura e i tamponamenti realizzati in lastre
ammalorate in cemento amianto. Confrontando l’Elab. 05, questi ammaloramenti sono stati
ampiamente rilevati in occasione di una serie di sopralluoghi durante i quali, come detto
precedentemente si è fatto uso di piattaforma aerea articolata che ha permesso l’ispezione
delle coperture e delle grondaie dall’alto. Ad una prima analisi visiva le lastre di copertura
dei fabbricati appaiono complessivamente danneggiate in numerosi punti mentre in alcuni
settori si sono verificati degli sfondamenti della copertura che hanno lasciato scoperte parti
dell’immobile per superfici di consistenza significativa (diversi metri quadrati).
L’esistente sistema di raccolta delle acque meteorologiche è composto da grondaie in
parte in lamiera in ferro piegata (corpo H e corpo G-Nord) e in parte in c.a. (corpo G) e
pluviali in tubi di ferro. I canali di gronda in lamiera del corpo H appaiono fortemente
danneggiati ed al loro interno si è sviluppata una vegetazione che in certi tratti impedisce il
deflusso dell’acqua piovana verso i pluviali; per quanto riguarda il corpo G, il sistema di
raccolta delle acque piovane appare in condizioni discrete. In generale i pluviali appaiono
in un discreto stato di conservazione seppur necessitanti di un’idonea manutenzione volta
ad eliminare fori o ammaloramenti puntuali delle lamiere da valutare eventualmente in sede
esecutiva.
A seguito di ispezioni, lo scarico delle acque attraverso la rete di smaltimento appare
funzionante; le acque provenienti dalla raccolta del corpo H sono convogliate all’esistente
canale di gronda nella parte ovest degli stabilimenti, realizzato con tubi in calcestruzzo
autoportante Ø 1200; le acque del corpo G sono invece convogliate verso la parte est degli
stabilimenti all’esistente canale di gronda est.
Per quanto riguarda il corpo G-Nord, le ispezioni effettuate hanno evidenziato la presenza di
due pozzetti di raccolta delle acque meteorologiche. L’impossibilità di aprire entrambi i
pozzetti, a causa di ingombri, non ha permesso di capire l’effettivo scarico delle acque, che
si presuppone comunque verso l’esistente canale di gronda ovest.
Gli accessi ai capannoni sono attualmente garantiti da ampi varchi nelle facciate, aperti in
passato che ancora oggi permette il transito di mezzi ed operatori.
In generale i capannoni in oggetto presentano una discreta quantità di amianto depositata
sugli elementi strutturali delle travi di copertura a causa della concavità degli elementi
costituenti.
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Si ribadisce, inoltre, come già ampiamente dimostrato nelle precedenti fasi di progettazione,
che le strutture di coperture non sono in grado di sopportare il carico neve previsto dalla
normativa vigente (cfr. Elab. 3 relazione strutturale).
7.0 Corpo H
Il corpo H è un fabbricato composto da n°3 campate in direzione E-O le cui strutture portanti
sono interamente realizzate in acciaio con pilastri in profilati metallici di tipo HEA 280 di
altezza 5,80 m, interasse 20,00 m, travi reticolari di copertura centinate curve con interasse
5,00 m e travi reticolari di bordo realizzate in carpenteria metallica, arcarecci in profilati tipo
omega, passo 1,00 m.
L’altezza rilevata all’intradosso delle travi di copertura è pari a 8,50 m, mentre l’altezza
complessiva del capannone è ragionevolmente stimata in circa 9,20 m, dal piano di
calpestio (cfr. Elab. 05).
La parete ovest del fabbricato di superficie circa 480,00 mq è interamente realizzata con
lastre in cemento amianto, montate su struttura metallica. Ad una analisi visiva appare in
discrete condizioni ad eccezione della parte inferiore in cui si rilevano alcune lastre
danneggiate.
La parete nord è costituita da un cordolo in c.a. di altezza 90 cm su cui è realizzato un
tamponamento sempre in lastre in cemento amianto (circa 244,00 mq) in pessime condizioni.
Il lato sud è composto da una muratura di tamponamento di altezza circa 4,00 m su cui
appoggia una fascia di tamponamento realizzata in parte con lastre in cemento amianto (in
discrete condizioni) e in parte con lastre in materiale plastico traslucido che garantiscono il
passaggio della luce naturale (circa 107,00 mq).
A seguito dei rilievi geometrici di dettaglio si valuta che la superficie complessiva netta del
corpo H risulta pari a circa 5720,00 mq mentre la superficie di copertura, realizzata
interamente in lastre in cemento amianto, considerando gli aggetti, misura circa 6238,00
mq.
8.0 Corpo G-Nord
La tipologia costruttiva del corpo G-Nord è simile a quella del corpo H, in quanto trattasi di
un prolungamento della campata Nord di quest’ultimo e quindi di analoga tipologia
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strutturale. Il lato Sud del fabbricato non è dotato di giunto strutturale e i pilastri metallici tipo
UPN 280 sono collegati ai pilastri in c.a. del corpo G mediante incamiciature metalliche.
Il volume del Corpo G-Nord è perfettamente separato dal corpo H mediante un
tamponamento realizzato in lamiera metallica preverniciata in cui è stata prevista
la
possibilità di ricavare un varco per l’accesso dei mezzi meccanici per le operazioni future.
Attualmente l’unico accesso al corpo G-Nord è garantito da una porta posizionata nel
tamponamento in lamiera. Questa tipologia di tamponamento si ripete nella parte superiore
del lato nord ed in parte di quella del lato est. Le chiusure perimetrali sono realizzate in
muratura
Nel corpo G-Nord è ora stoccato un gran numero di big-bags contenenti amianto e MCA
come è ampiamente documentato dall’elaborato grafico di progetto tav. 4.; oltre ai bigbags e MCA all’interno del fabbricato in esame sono presenti pezzi di carpenteria metallica
in disuso ed un fusto metallico vuoto che saranno bonificati con trattamento analogo a
quello seguito per i MCA, prima dello stoccaggio provvisorio nel corpo H.
La superficie complessiva del fabbricato è di circa 1028,00 mq per un volume stimato di circa
7900,00 mc, mentre la copertura si estende per circa 1144,00 mq. (compresi gli aggetti
laterali).
9.0 GALLERIE
Presso l’ex bacino di coltivazione in prossimità dell’esistente lago, alla quota di circa 670 m
s.l.m., sono ubicate la galleria “Prada” e la galleria “Italiana Acquedotti” (indicazioni rilevate
all’imbocco delle gallerie) con sviluppo rispettivamente di circa 60.00 m e 80.00 m per una
larghezza di circa 5.00 m.
Attualmente gli ingressi delle due gallerie sono chiusi da cancellate che ne impediscono
l’accesso. All’interno delle gallerie sono presenti circa 270 big-bags contenenti amianto e
materiali contenenti amianto abbancati su pallet in legno già confezionati a norma di legge.
All’interno della galleria non sono presenti ostruzioni per il recupero e il trasporto del
materiale.
10.0
INDIVIDUAZIONE DELLE PRINCIPALI CRITICITÀ STATICHE
Rimandando alla relazione specifica (elab. 03), in generale si evidenzia che le strutture dei
fabbricati in esame hanno subito nel tempo una serie di interventi di tipo strutturale che, in
alcuni casi, hanno modificato gli schemi statici iniziali. Tali interventi sono riassumibili ad una
serie di asportazioni di pilastri esistenti sostituiti dall’inserimento di portali realizzati con profilati
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metallici di tipologia analoga a quella dei profilati preesistenti che appaiono in buono stato.
Le capriate in c.a. del corpo G sono state cerchiate mediante telai metallici, dove erano
stati asportati i pilastri in c.a. preesistenti.
Si ritiene, comunque, che questi interventi possano mantenersi nel tempo garantendo la
necessaria resistenza alle strutture dei fabbricati.
Nel corpo H è presente una travatura metallica esterna al fabbricato che sostiene parte
della copertura; tale struttura reticolare appare in buono stato di conservazione.
Nel corpo H si sono individuati, n°6 pilastri danneggiati alla base da probabili urti accidentali
(cfr. Elab. 06). Si registra, inoltre, il completo svergolamento della catena composta da due
profilati a L accoppiati di una delle capriate lato Sud.
Il corpo G appare in condizioni statiche discrete; tuttavia si segnala un generale
ammaloramento superficiale del cls dei pilastri che in certi punti è tale da scoprire le
armature.
Le pavimentazioni dei fabbricati analizzati appaiono in buono stato e sono realizzate
prevalentemente su terrapieno.
In generale l’ammaloramento delle lastre in cemento amianto, seppur generalizzato a tutti i
corpi di fabbrica oggetto dei lavori, non è tale da pregiudicare la stabilità delle coperture e
dei tamponamenti che non verranno rimossi.
In riferimento all’ “effetto domino” citato nel progetto preliminare, innescabile dal corpo C si
precisa che questo è un edificio in parte in c.a. ed in parte a struttura metallica, separato
da un giunto strutturale dal corpo G. L’interazione con quest’ultimo è da intendersi come
possibile risultato sul corpo C medesimo in occasione di un futuro intervento di demolizione
che non tenga in considerazione l’eventuale instabilità dell’esistente montante della
capriata in c.a. di facciata danneggiata da precedenti interventi dissennati di demolizione.
Al fine di scongiurare ogni danno a persone o cose (compreso il corpo G), si propone che
prima di qualsiasi intervento sul corpo C, dovrà essere verificata attentamente la stabilità
dell’esistente capriata in c.a. ammalorata e prevederne un eventuale consolidamento.
Per le ulteriori considerazioni di carattere strutturale si rimanda all’Elab. 03 del presente
progetto.
11.0
INTERVENTO IN PROGETTO
La soluzione progettuale per il raggiungimento degli obbiettivi prefissati è limitata ai soli
interventi sui c.d. CORPO H. CORPO G-Nord e Gallerie ed è costituita dalle seguenti attività
principali:
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1) Ripristino della funzionalità del corpo H, per la realizzazione di un deposito
temporaneo di rifiuti contenenti amianto, provenienti dalle seguenti operazioni:
ƒ
bonifica dell’amianto in fibra e dei materiali contenenti amianto presenti presso il
corpo G NORD (progetto preliminare approvato dalla Conferenza di Servizi svoltasi
presso il Ministero dell’Ambiente in data 06.11.2007);
ƒ
bonifica da amianto dei fabbricati e dei macchinari provenienti dal corpo B
(progetto definitivo approvato dalla Conferenza di Servizi svoltasi presso il Ministero
dell’Ambiente in data 06.11.2007);
ƒ
rimozione dell’amianto in fibra depositato presso le gallerie limitrofe al bacino di cava
mineraria (progetto preliminare approvato dalla Conferenza di Servizi svoltasi presso il
Ministero dell’Ambiente in data 06.11.2007);
ƒ
bonifica, a carico di RSA, dei n. 2 silos metallici contenenti amianto, presenti nella
zona sud dell’area stabilimenti (progetto preliminare approvato dalla Conferenza di
Servizi svoltasi presso il Ministero dell’Ambiente in data 06.11.2007).
Tale zona di deposito preliminare viene allestita in attesa della realizzazione del volume
confinato di deposito permanente, individuato nell’area “Pinetina”, posta nella zona
limitrofa all’ingresso principale del sito minerario il cui studio di fattibilità è stato
approvato dalla Conferenza di Servizi svoltasi presso il Ministero dell’Ambiente in data
06.11.2007 (cfr. tav. 1).
2)
Bonifica dell’amianto in fibra e dei materiali contenenti amianto presenti presso il corpo
G NORD (progetto preliminare approvato dalla Conferenza di Servizi svoltasi presso il
Ministero dell’Ambiente in data 06.11.2007);
3)
Rimozione dell’amianto in fibra già insaccato ai sensi del Piano di Lavoro ex art. 34 del
D.Lgs. 277/91 approvato dal Corpo delle Miniere - Distretto Minerario di Torino, con prot.
1390 in data 18.06.1997 e depositato presso le gallerie limitrofe al bacino di cava
mineraria;
Per le specifiche sulla distribuzione della corrente elettrica si rimanda agli Elab. 09, 10, 11 del
presente progetto Esecutivo.
Ripristino delle funzionalità del Corpo H: realizzazione area di deposito preliminare
Facendo riferimento all’ elaborato grafico tav. n° 3 , nel seguito vengono illustrate le opere e
le lavorazioni in progetto per la realizzazione all’interno del corpo H di una idonea area di
stoccaggio netta di circa 2039,00 mq.
L’esecuzione di tale attività prevede le seguenti opere in progetto di lavoro:
16
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•
•
•
•
•
•
•
•
Installazione dell’impianto di distribuzione principale (cfr Elab. 09, 10, 11) per garantire
l’approvvigionamento elettrico necessario alle lavorazioni e al cantiere;
Preparazione del sistema di raccolta delle acque di lavaggio e bagnatura, mediante
sigillatura delle esistenti caditoie presso le aree del corpo H tramite posa di lamiere
cieche e sigillanti siliconici, al fine di evitare lo scarico delle acque all’interno
dell’esistente rete di smaltimento. L’esistente caditoia n°2 sarà utilizzata come di seguito
descritto, per la raccolta e il trattamento delle acque provenienti dai successivi lavaggi
mediante il loro convogliamento presso l’esistente pozzetto posto all’esterno del
fabbricato (cfr. Elab. 06). Al suo interno, sopra apposito telaio metallico verrà posata una
cisterna di raccolta (1 mc) al fine di consentire il recupero mediante autobotte e la
successiva depurazione delle acque di lavaggio presso l’impianto della Committente sito
in corrispondenza dell’ingresso principale del sito minerario, in Balangero via Cave 24,
autorizzato al trattamento di acque contenenti amianto con provvedimento della
Provincia di Torino n. 440-367879/2005 del 09.08.2005;
Bagnatura preliminare delle superfici a pavimento con attrezzature airless a bassa
pressione;
Lavaggio delle superfici a pavimento con idropulitrice a pressione e spatole manuali o
con idropulitrice carrellata tipo “uomo a bordo” ad effetto equivalente e
convogliamento delle acque di risulta presso la caditoia n°2 per il trattamento presso
l’impianto della Committente. Il sistema di lavaggio della pavimentazione mediante
idropulitrice carrellata sarà adeguatamente sperimentato in modo che non si verifichi
l’eventuale sollevamento di polveri durante il funzionamento. Inoltre, la pavimentazione
verrà sottoposta a continuo lavaggio durante le successive lavorazioni all’interno del
corpo H e durante la fase di collocazione dell’amianto.
Aspirazione delle carpenterie metalliche con presenza di amianto, costituenti la struttura
portante del corpo H, con aspiratori dotati di filtro assoluto HEPA 99,997 DOP. Per i
trattamenti di cui sopra gli operatori agiranno, per le altezze superiori a m. 2,00 dal piano
di calpestio, con cestelli autosollevanti, in modo da poter raggiungere tutte le superfici
oggetto di intervento ed evitare il rischio di caduta dall’alto. Tutti i residui delle attività di
aspirazione saranno confezionati in doppio involucro in polietilene e contrassegno
conforme alla normativa sui rifiuti contenenti amianto e successivamente smaltiti presso il
corpo H;
Lavaggio delle carpenterie strutturali, delle parti verticali e dell’intradosso della copertura
del corpo H con attrezzatura airless e convogliamento delle acque di risulta presso la
caditoia n°2 per il trattamento presso l’impianto della Committente;
Ulteriore lavaggio, previa bagnatura con attrezzature a bassa pressione o con
idropulitrice carrellata, delle superfici a pavimento del corpo H. Le acque di risulta di tali
attività saranno convogliate presso la caditoia n°2 e trattate presso l’impianto della
Committente.
Trattamento incapsulante di tipo B ai sensi del D.M. 20.08.99, sulle seguenti superfici:
1.
2.
intradosso della copertura in fibrocemento esistente;
superficie interna
dell’edificio;
dei
tamponamenti
perimetrali
in
fibrocemento
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3.
strutture in carpenteria metallica dell’edificio.
Per i trattamenti di cui sopra ad altezze superiori a m. 2,00 dal piano di calpestio, gli operatori
agiranno con cestelli autosollevanti, in modo da poter raggiungere tutte le superfici oggetto
di intervento ed evitare il rischio di caduta dall’alto;
•
•
•
•
•
•
•
•
Ripristino delle parti di copertura mancanti o danneggiate e di modeste parti dei
tamponamenti del fabbricato, mediante posa di copertura ondulata in fibrocemento
esente da amianto. Per tale operazione, si agirà con cestelli autosollevanti in modo da
poter raggiungere tutte le superfici oggetto di intervento ed evitare il rischio di caduta
dall’alto degli operatori;
Trattamento ausiliario di incapsulamento su entrambi i lati delle lastre, ai sensi del D.M.
20.08.99, per la successiva rimozione del tamponamento in fibrocemento esistente sul
lato nord del fabbricato e del tamponamento in materiale plastico ondulato e in
fibrocemento presente sul lato sud del fabbricato (vedi tav. 3: Corpo H). Tale trattamento
sarà eseguito con agente bagnante e fissativo, applicato con idonee pompe bassa
pressione, in modo da ottenere la nebulizzazione del prodotto evitandone il
ruscellamento;
Pulizia, mediante aspirazione, delle aree asfaltate in prossimità dei lati nord e sud del
fabbricato e rimozione delle corrispondenti superfici in lastre verticali in fibrocemento e in
materiale
plastico ondulato
evitando la rottura delle stesse, asportando
preliminarmente i ganci di fissaggio alla struttura di sostegno. Per tali operazioni per
altezze superiori a m. 2,00 dal piano di calpestio, gli operatori agiranno con cestelli
autosollevanti.
Deposito temporaneo a terra, presso le aree ripulite precedentemente, all’esterno
dell’edificio delle lastre in fibrocemento e del tamponamento in materiale plastico
ondulato previo confezionamento con doppio telo in polietilene e contrassegno
conforme alla normativa sui rifiuti contenenti amianto. Il materiale così confezionato sarà
successivamente smaltito presso il corpo H; le aree interessate dal deposito saranno
nuovamente pulite mediante aspirazione;
Ripristino del tamponamento del lato nord del fabbricato, mediante posa di pannelli in
lamiera grecata pre-verniciata. Per garantire un minimo di illuminazione naturale al
fabbricato il tamponamento del lato sud verrà ripristinato mediante posa di pannelli
translucidi in policarbonato. Anche per tale operazione, si agirà ove necessario con
cestelli autosollevanti.
Consolidamento dei pilastri metallici interni del fabbricato, mediante rinforzo alla base
realizzato in calcestruzzo e predisposizione di telaio metallico di protezione per i pluviali
del fabbricato (vedi tav. 3 );
Consolidamento della capriata metallica lato Ovest danneggiata, mediante posa di
elementi di nuova carpenteria metallica da valutare con la D.LL.;
Costruzione di tamponamento interno sul lato est del corpo H, in carpenteria metallica e
pannelli in lamiera grecata pre-verniciata , posa di n. 2 portoni in carpenteria metallica e
costruzione di tamponamenti di uguale tipologia in corrispondenza delle grandi aperture
sui vertici Nord-Ovest e Sud-Ovest del fabbricato dotati di portoni in carpenteria
metallica. Tutti i portoni saranno dotati di ingresso per i mezzi e per gli addetti ai lavori. In
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questa fase verrà quindi realizzato un volume confinato in cui collocare l’amianto. Il
tamponamento in lamiera separerà quindi tale ambiente da un corridoio tecnico aperto
sui lati Nord e Sud come si può vedere dall’elaborato grafico elab. 06.
•
Ripristino dei canali di gronda esterni danneggiati mediante posa di lattoneria
pedonabile, calandrata all’uso specifico e fissata alla struttura metallica esistente con
idonea rivettatura (cfr. Elab. 06). Questa lavorazione sarà effettuata per fasi successive
che comporteranno la ripetizione di:
1.
Trattamento ausiliario di incapsulamento ai sensi del D.M. 20.08.99, con agente
bagnante e fissativo, applicato con idonee pompe bassa pressione, per la successiva
rimozione dei materiali presenti sui canali di raccolta acque meteoriche posti
sull’estradosso della copertura;
2.
Rimozione manuale dei materiali presenti sui canali di raccolta acque meteoriche
posti sull’estradosso della copertura e confezionamento degli stessi in doppio
involucro in polietilene e contrassegno conforme alla normativa sui rifiuti contenenti
amianto;
3.
Posa per tratti dei nuovi canali di gronda.
Per le operazioni sui canali di gronda si agirà ripetutamente e per piccoli tratti ad
avanzamento graduale, in modo da evitare il calpestio delle coperture ammalorate e il
rischio di caduta dall’alto. A tal fine si prevede la realizzazione di una adeguata tesata di
sicurezza a tenuta (linea vita) in prossimità dei canali di gronda realizzata da fune metallica
passante in profilati metallici forati, saldati alle esistenti strutture di copertura, in modo da
garantire la sicurezza degli operatori;
•
•
•
Installazione dell’impianto di illuminazione;
Predisposizione di segnaletica a pavimento per l’individuazione delle aree di stoccaggio
e corsie di marcia dei carrelli usati per la movimentazione dell’amianto da stoccare.
Installazione della predetta U.D.P., con caratteristiche conformi al D.M. 06.09.94 con
collegamenti elettrici e idraulici e predisposizione di vasca di raccolta acque, per il
successivo trattamento presso il depuratore della Committente, in esercizio presso l’area
logistica sita presso l’ingresso principale del sito minerario. Le acque ad uso sanitario
saranno approvvigionate in una cisterna posizionata al di fuori del corpo G-Nord (nel
seguito descritto). La vasca di raccolta per gli scarichi sarà posizionata all’interno del
pozzetto esistente nei pressi della futura U.D.P. adeguatamente posata su telaio
metallico. Lo svuotamento avverrà mediante autobotte. Durante queste prime
lavorazioni, il personale operante usufruirà delle U.D.P. a 4 stadi della Committente, in
esercizio presso la limitrofa area ove sono presenti i citati silos metallici, posta a sud
dell’area stabilimenti (cfr. Elab. 04);
Bonifica dell’amianto in fibra e dei materiali contenenti amianto presenti presso il corpo GNord
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Presso il corpo G-Nord verrà realizzato un sistema di confinamento statico della copertura
mediante teli in polietilene ignifugo allo scopo di creare all’interno del fabbricato un volume
di lavoro isolato dall’esterno e dagli altri corpi di fabbrica. All’interno del fabbricato verrà
quindi istallato un tunnel di lavoro e di transito (Unità di Decontaminazione Materiali di
seguito U.D.M.), che metterà in comunicazione il corpo G-Nord, nel quale avverranno le
operazioni di lavaggio del materiale contaminato, e il corpo H, in cui verrà stoccato il
materiale bonificato.
Più precisamente nella parte di U.D.M. contenuta nel corpo G-Nord avverranno le operazioni
di decontaminazione dell’amianto e dei MCA presenti attualmente all’interno del
fabbricato, mentre il tunnel di collegamento servirà per il conferimento del materiale verso
l’area di stoccaggio, già predisposta, nel corpo H. Per le operazioni di movimentazione e
stoccaggio del materiale saranno necessari n°2 carrelli elettrici dotati di forche.
L’U.D.M. sarà costituita da strutture modulari di dimensioni 4,00x4,00x4,00 m in carpenteria
metallica, rivestite da doppio telo in polietilene, il cui montaggio avverrà mediante utilizzo di
autogrù. Per garantire una costante ispezione dell’interno del tunnel, i teli in polietilene
saranno dotati di tratti trasparenti (tipo oblò).
Le strutture saranno fissate a pavimento mediante tassellatura e realizzeranno al loro interno
una serie di locali in funzione della procedura di decontaminazione successivamente
descritta:
1.
1° locale in depressione (all’interno del corpo G-Nord), dotato di vasca di
raccolta con grigliato metallico, e paranco elettrico di sollevamento con
portata minima di 3000 Kg, per il sollevamento dei materiali contenenti amianto,
avvolti in involucro in polietilene e per il successivo lavaggio degli stessi con
idropulitrice a bassa pressione;
2.
2° locale in depressione, per il secondo confezionamento in big-bags con
contrassegno conforme alla normativa sui rifiuti contenenti amianto;
3.
3° locale in depressione a chiusa d’aria;
4.
4° stadio a tunnel non in depressione, dotato di spazio di manovra per il carrello
elettrico adibito al trasporto, per collegamento al deposito dei rifiuti
confezionati presso il corpo H.
I locali n°1, 2, 3 saranno dotati nel senso ortogonale del ciclo di bonifica di teli interni di
chiusura in polietilene rigido.
All’interno del corpo G-Nord sono attualmente presenti n°1 bidone vuoto in ferro e una
modesta quantità di rottami ferrosi
Cautelativamente
derivanti da carpenterie depositate in passato.
questi materiali seguiranno le medesime operazioni di bonifica
dell’amianto contenuto nel fabbricato nel seguito descritta.
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Le acque provenienti dal lavaggio dei materiale contenenti amianto (1° locale) saranno
convogliate mediante semplice tubazione in PVC (adeguatamente protetta con lamiera
metallica e segnalata) in una vasca di raccolta interrata posta all’esterno del fabbricato
(lato nord) e periodicamente svuotata con autobotte.
Per garantire un adeguato confinamento dinamico dei locali in depressione dell’U.D.M. sarà
istallato n. 1 estrattore d’aria (oltre a n. 1 di riserva) di portata 700 mc/h, dotato di filtro
assoluto HEPA 99,997 DOP, in grado di assicurare all’interno dell’U.D.M. medesimo un minimo
di n. 4 ricambi aria orari.
Nell’esistente tamponamento in lamiera grecata saranno predisposti due uscite di
emergenza per gli addetti ai lavori e per il carrello elettrico in caso di guasti e riparazioni.
La procedura di confezionamento dei materiali abbancati contenuti all’interno del corpo GNord , si sintetizza nel seguente schema:
I.
predisposizione su nuovo bancale, di telo in polietilene, per il successivo
confezionamento dei materiali abbancati esistenti;
II.
sollevamento con carrello elettrico dei materiali abbancati e deposito degli
stessi sul nuovo bancale descritto al precedente punto I;
III.
chiusura ermetica ed aspirazione dell’aria in eccesso, dell’involucro in
polietilene descritto al punto I.;
IV.
trasporto dei materiali così confezionati, al 1° locale dell’U.D.M.;
V.
aggancio dell’involucro tramite idonee funi in tessuto, atte a non lacerare
l’involucro stesso e sollevamento con carro-ponte;
VI.
lavaggio dell’involucro con attrezzature a bassa pressione;
VII.
passaggio dell’involucro tramite carro-ponte, al 2° locale dell’U.D.M. e 2°
insaccamento in big-bags con contrassegno conforme alla normativa sui rifiuti
contenenti amianto, adagiati su ulteriore nuovo bancale;
VIII.
recupero delle funi di sollevamento per il loro reimpiego;
IX.
chiusura ermetica del big-bag descritto al punto VII. e passaggio tramite carroponte al 3° locale a chiusa d’aria dell’U.D.M., per il conferimento finale al
deposito presso il corpo H.
Nel caso di sacchi in posizione di dubbia staticità e per quelle modeste quantità di amianto
fuoriuscito dai sacchi ammalorati si provvederà ad una movimentazione manuale per poter
eseguire la procedura di bonifica descritta precedentemente. In ogni caso per tutte le
operazioni manuali che si renderanno eventualmente necessarie, queste saranno effettuate
mantenendo costantemente ad umido i sacchi.
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Per la realizzazione del confinamento statico dell’intero volume del fabbricato corpo G-Nord
è stato ideato un sistema che prevedrà la posa in successione di doppio telo in polietilene
ignifugo direttamente sulle lastre in fibrocemento di copertura. I teli saranno così fissati con
funi in acciaio che ne garantiranno la resistenza al possibile sollevamento dovuto al vento,
per altro di debole intensità come dimostrato dai dati anemometrici registrati dal laboratorio
della committenza.
Il passo delle funi sarà determinato dal sormonto dei teli sul quale avverrà anche l’incollaggi
degli stessi. Gli estremi delle funi saranno vincolati mediante ancoraggi in carpenteria
metallica sul lato nord del fabbricato e zavorrati con barriere tipo new-jersey in plastica
riempiti con acqua e posati sull’arcareccio di copertura del lato sud. Su questo lato i teli
verranno risvoltati in modo da ricoprire interamente le grondaie esistenti e tassellati alla
parete del fabbricato confinante con l’ausilio di fascia metallica opportunamente gommata
per evitare possibili strappi. In corrispondenza dei due pluviali esistenti i teli verranno forati e
adeguatamente siliconati in modo da garantire il deflusso delle acque meteoriche
nell’esistente rete si smaltimento. Tutte le restanti aperture (fessure, giunti, ecc…) saranno
chiuse con schiuma poliuretanica autoespandente.
Per le lavorazioni fin qui descritte sarà necessario l’impiego di piattaforma articolata con
sbraccio minimo di 40,00 m, già utilizzata in fase di ispezione delle coperture dalla
Committente.
Una volta terminate le operazioni di bonifica, la superficie del fabbricato sarà lavata con
operazioni analoghe a quelle descritte per il corpo H mentre il tunnel di lavoro e il
confinamento statico saranno rimossi. In questa fase di ultimazione dei lavori sarà effettuato
un sopralluogo da parte degli organi di sorveglianza per la verifica dello stato dei luoghi.
Per ulteriori chiarimenti sulle operazioni che si andranno a svolgere all’interno del corpo GNord e del tunnel di lavoro si rimanda agli elaborati di progetto Elab. 09 ed Elab. 15.
Rimozione dell’amianto in fibra già insaccato ai sensi del Piano di Lavoro ex art. 34 del D.Lgs.
277/91 approvato dal Corpo delle Miniere – Distretto Minerario di Torino, con prot. 1930 in
data 18-06-1997 e depositato presso le gallerie limitrofe al bacino di cava mineraria
Presso n. 2 gallerie del sito minerario, nei pressi dell’ex bacino di coltivazione, sono stati
depositati n. 270 big-bags contenenti amianto di provenienza ex Unione Sovietica, a seguito
di Piano di Lavoro ex art. 34 del D.Lgs. 277/91 approvato dal Corpo delle Miniere - Distretto
Minerario di Torino, con prot. 1390 in data 18.06.1997. Tali big-bags sono già contrassegnati
conformemente alla normativa sui rifiuti contenenti amianto e si trovano in buono stato di
conservazione.
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Le attività previste constano nel riposizionare tali big-bags all’interno del predetto corpo H,
quale deposito temporaneo di rifiuti, autorizzato dai competenti organi provinciali.
I big-bags in questione verranno rimossi dalle gallerie con idonei mezzi d’opera quali
sollevatori fork-lift gommati e posti all’esterno delle medesime gallerie, su vasche metalliche
dotate di grigliato metallico.
Quale misura di cautela, si opererà il lavaggio di tali big-bags con idropulitrice a bassa
pressione, alimentata da generatore di corrente e da cisterna di accumulo acqua
posizionata nei pressi dell’area di intervento.
Le acque di lavaggio saranno raccolte nella vasca sopraddetta e convogliate in piccole
cisterne mobili, trasportate successivamente per la depurazione all’impianto della
Committente, in esercizio presso l’area logistica di cantiere sita in Via Cave 24.
I big-bags saranno successivamente trasportati con autocarro, attrezzato con teli in
polietilene per la copertura del carico, presso il corpo H, posti su pallet e depositati con
carrelli elettrici all’interno del medesimo corpo H.
Impianto di alimentazione idrica per le operazioni di lavaggio e di servizio all’U.D.P.
Per garantire il rifornimento idrico alle operazioni di bonifica dei materiali all’interno dei tunnel
di lavoro, per l’alimentazione dell’U.D.P. e per le operazioni di lavaggio mezzi è necessario
istallare un adeguato impianto di approvvigionamento idrico e rilancio in modo di
alimentare tutte le varie utenze.
A tal proposito, all’esterno del corpo G-Nord, verrà predisposto un baraccamento realizzato
in pannelli di lamiera grecata coibentati in cui verranno installati:
•
n° 1 cisterna di approvvigionamento in PVC da 9000 l;
•
n°1 impianto autoclave;
•
n°2 elettropompe;
•
n° 1 collettore di distribuzione.
L’impianto così composto nelle sue parti principali servirà ad alimentare le sopraccitate
utenze mediante una rete composta da tubazioni multistrato coibentate.
L’approvvigionamento idrico per le operazioni di lavaggio e per gli usi sanitari, avverrà
dall’esterno dell’area contaminata.
Il baraccamento, provvisto di ingresso e copertura potrà contenere il quadro elettrico,
l’idropulitrice e l’estrattore d’aria per il funzionamento del tunnel a servizio del corpo G-Nord.
Per le operazioni rifornimento della cisterna, queste potranno avvenire dall’esterno del
baraccamento grazie alla predisposizione di idonea tubazione collegata alla cisterna.
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12.0
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
Figura 2: Vista interno corpo H.
Figura 3: Vista interno corpo H: tamponamenti ammalorati da sostituire.
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Figura 4:Vista interno corpo H.
Figura 5:Vista strutture corpo H.
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Figura 6:Vista esterno corpo H.
Figura 7:Dettaglio esterno corpo H.
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Figura 8:Dettaglio esterno corpo H.
Figura 9:Dettaglio tamponamento lato ovest, corpo G-Nord.
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Figura 10:Vista interno corpo G-Nord.
Figura 11:Vista esterno corpo G-Nord.
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Figura 12:Vista coperture.
Figura 13:Vista coperture.
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Figura 14:Vista coperture.
Figura 15:Vista coperture.
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Figura 16:Vista coperture.
Figura 17:Vista ingresso galleria “Prada”
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Figura 18:Vista ingresso galleria “Italiana acquedotti”
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13.0
QUADRO ECONOMICO
MESSA IN SICUREZZA DI EMERGENZA STABILIMENTI DI PRODUZIONE CORPI H - GNord - Gallerie
IMPORTO LAVORI
Importi
Importo lavori CORPO H
€ 274 214,81
Importo lavori CORPO G-Nord
€ 209 848,91
Importo lavori AMIANTO RUSSO
€ 52 526,50
Importo lavori IMPIANTO ELETTRICO
€ 61 529,16
IVA
TOTALE IMPORTO LAVORI SOGGETTI A RIBASSO D'ASTA
€ 598 119,38
Oneri di sicurezza speciali non soggetti a ribasso d'asta
TOTALE IMPORTO LAVORI
€ 79 844,93
€ 677 964,31
LAVORI IN AMM.NE DIRETTA
Opere accessorie e di completamento
€ 120 000,00
IVA 20% su opere accessorie e di completamento
TOTALE LAVORI IN AMM.NE.DIRETTA
€ 24 000,00
€ 120 000,00
€ 24 000,00
SOMME A DISPOSIZIONE
IVA 10% sui lavori
Spese tecniche (12% + oneri contributivi)
€ 67 796,43
€ 90 000,00
IVA 20% su spese tecniche
Spese generali e oneri del procedimento (21,30%)
Imprevisti su lavori in appalto (5%)
€ 18 000,00
€ 169 966,40
€ 33 898,22
IVA 20% su imprevisti
€ 6 779,64
Monitoraggio ambientale
€ 60 000,00
Acquisto attrezzature e impianti speciali
€ 36 000,00
IVA 20% su acquisto attrezzature e impianti speciali
Prove tecniche sui materiali
€ 7 200,00
€ 8 000,00
IVA 20% su prove tecniche
Fondo accordi bonari (3%)
€ 1 600,00
€ 20 338,93
TOTALE SOMME A DISPOSIZIONE
€ 418 203,54
€ 101 376,07
TOTALE
€ 418 203,54
€ 125 376,07
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14.0
ALLEGATI
Regione Piemonte Prot. 12225/DA10.00 del 22.05.2008
Oggetto: Ex Miniera di amianto di Balangero e Corio – Trasmissione parere istruttorio A.S.L.TO4
Regione Piemonte Prot. 12233/DA10.00 del 22.05.2008
Oggetto: Ex Miniera di amianto di Balangero e Corio – Trasmissione parere istruttorio ARPA
Piemonte
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Relazione tecnica progetto esecutivo – file