La Voce
n.
3
della Bassa Bresciana
WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT
MENSILE D'INFORMAZIONE
ANNO II - MARZO 2011
Editoriale
Urago d'Oglio. Un convegno sull’infrastruttura e sul suo impatto nella Bassa
Brebemi per il lavoro?
Chi dice sì e chi dice no
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BS
Mentre i cantieri avanzano, diverse realtà locali si interrogano su quelli
Il servizio
che potranno essere vantaggi e svantaggi di un’opera di grandi dimena pag. 9
sioni che, insieme ad altre, ridisegna in modo consistente il territorio
Inchiesta
Campi
energetici
La ricerca di nuove fonti energetiche
(fotovoltaico e biomasse su tutte) sta
portando numerosi cambiamenti anche nella
Bassa, terra da sempre vocata all'agricoltura.
Non mancano le voci critiche
Il servizio
a pag. 2-3
Azzano Mella
Economia
Polo logistico:
tutto sospeso
sino al 26 ottobre
Sorelle Cò
La professionalità
a servizio della bellezza
ttpag. 13
tt pag. 19
Là dove
c'era l'erba...
di Adriano Bianchi
Qualche decennio fa Adriano Celentano si domandava, in una celeberrima canzone: “Perché continuano a
costruire le case, e non lasciano l’erba ? – e concludeva sconsolato – Là
dove c’era l’erba ora c’è, una città”.
Triste realtà quella dell'urbanizzazione delle campagne, anche bresciane,
che negli anni si è sempre più aggravata fino a giungere (l’abbiamo scritto
anche da queste colonne) a costruire
case che ormai restano vuote solo per
fare cassa negli enti locali e “far girare”, più o meno l’economia a scapito
del territorio .
La novità degli ultimi mesi sembra però un’altra. Non più case, ma pannelli
fotovoltaici, non più granoturco, ma
biomasse che servono da carburante
alle centrali per la produzione di energia elettrica. Chiariamo subito: ciò
che si fa per promuovere le fonti rinnovabili di energia è sempre positivo.
Sappiamo che il tema è cruciale per il
nostro futuro, ne è prova il dibattito
di questi giorni sull’opportunità di un
ritorno al nucleare. C’è pure da dire,
però, che Brescia, e la Bassa in particolare, ha dato, anche per merito degli
incentivi statali, una adesione veloce
e convinta ai temi del fotovoltaico e
delle biomasse, ma alcune questioni
restano aperte. Che fine ha fatto la tipica vocazione agricola dei nostri territori? È possibile trovare un equilibrio
tra conservazione dell'agricoltura e
salvaguardia dell'ambiente?
Questi i temi che l'inchiesta di “Voce”
ha tentato di approfondire in questo
numero ascoltanto i protagonisti, le
loro opinioni e i problemi in campo.
La speranza e che possiamo sempre
godere, anche nella Bassa, di bei prati, respirare un’aria salubre e pulita
e scaldarci, magari come in questi
giorni, con i raggi di un bel sole primaverile.
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La Voce della Bassa bresciana
marzo 2011
Sito:
www.lavocedelpopolo.it
Primo piano
Cambiamenti tra opportunità e criticità
Anche la Bassa si sta misurando con il tema delle energie rinnovabili. Un impegno non di poco conto. Pensare a nuove forme di energia per allentare la morsa
di un costo sempre più pesante come quello del fabbisogno energetico è azione
meritevole di attenzione. Anche in questo caso, però, è necessario trovare la giusta misura perché il rischio, anche per questa parte di territorio bresciano, è di
eccedere nel senso opposto. Come documentano queste pagine è in corso nella
Bassa un vero e proprio cambiamento di prospettive. Una quota sempre più importante di territorio sino a poco tempo fa destinato all'attività agricola viene
riconvertito alle nuove energie. I problemi non mancano...
Energie alternative. Cambiano i paesaggi della Bassa, terra agricola che scopre una vocazione innovativa
Dove cresceva il granoturco
spuntano i pannelli fotovoltaici
La conversione di
una parte sempre più
ampia di territorio
all’installazione di
impianti o per la coltura
di biomassa vegetale sta
modificando, non senza
passaggi critici, la Bassa
di Francesco Uberti
Girando per le strade della Bassa è sempre più frequente potere
osservare lo spettacolo di pannelli fotovoltaici posizionati sui tetti
delle case, di fabbricati e di edifici pubblici.
Non è raro nemmeno trovare interi appezzamenti di terreno coperti
con queste installazioni; insieme
agli impianti che producono energia a partire dalla biomasse, siano
esse di origine animale o vegetale,
rappresentano nel territorio le modalità di produzione di energie rin-
novabili più diffuse. Sono il risultato di una recente politica energetica a livello nazionale che ha permesso di raggiungere gli obiettivi
fissati dalla conferenza di Berlino
(il 20% del fabbisogno energetico
prodotto a partire da energie rinnovabili) con 9 anni di anticipo rispetto ai tempi previsti.
Grazie a incentivi governativi, infatti, privati e imprese hanno installato gli impianti, producendo
corrente poi rivenduta all’Enel.
Sembra un meccanismo perfetto,
che coniuga il rispetto ambientale
e il profitto economico, in realtà ha
pesanti conseguenze sul sistema
agricolo della provincia.
Consultati in merito all’argomento,
infatti, sia Ettore Prandini, presidente provinciale di Coldiretti, sia
Gian Franco Tomasoni, assessore
provinciale all’agricoltura, sottolineano tutte le contraddizioni che il
sistema porta in sè: “Il fotovoltaico
va benissimo su superfici già coperte – afferma Prandini – mentre
è assolutamente ingiusto che sostituisca nei terreni le coltivazioni.
Le aziende, inoltre, sono portate ad
investire in questo campo con la
spinta degli incentivi, temporanei
e già in calo”.
Nemmeno il biogas è esente da
conseguenze, anzi richiede grandi superfici per alimentare con la
biomassa vegetale impianti anche
solo di 1 MegaWatt di potenza.
“Questo comporta un aumento dei
prezzi dei terreni in affitto – continua Prandini – e anche dei costi
per il mangime animale, con grande
danno soprattutto per la zootecnia
bresciana”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’assessore Tomasoni: “Il biogas va bene solo se gli impianti sono tarati sulle dimensioni
dell’azienda; inoltre il sistema dei
contributi statali fa sì che, alla fine,
a pagare siano i cittadini”.
Questi i problemi, insomma, che insidiano un settore già in precario
equilibrio, per cui sarà forse necessario ponderare meglio le scelte finora intraprese
Offlaga. Punto della situazione su un progetto contestato da molte parti e fermo da più di un anno
Tutto tace sul fronte della discussa centrale termoelettrica
Il progetto di nuova centrale termoelettrica a ciclo combinato costituita da due unità da 380 Mw e che
le società Asm spa-Ansaldo ed Energia spa-National International Power
Ltd intendono realizzare nel comune
di Offlaga è fermo da più di un anno. Dopo tanti sì, no e forse ad oggi,
questo progetto sembra essere stato
abbandonato. Infatti circa la realizzazione di questo impianto non si è
più sentito nulla.
La vicenda risale a circa dieci anni
fa, quando venne deciso che questo
territorio era stato destinato alla realizzazione di una centrale a turbo-
gas da 800 mw elettrici. Da quel momento tutti i comitati ambientalisti
del luogo si riunirono in un comitato
della Bassa contro la centrale di Offlaga. Con loro, Legambiente Bassa
bresciana, che predispose uno studio
di impatto ambientale.
Nel 2002 ad Offlaga si è fatta anche una consultazione referendaria:
l’87.5 % dei votanti dichiarò, in quella sede, di non essere d’accordo con
la realizzazione di questo progetto.
Contrari anche i Comuni di Manerbio, Leno, Pavone Mella, Brandico,
Barbariga, Verolavecchia, Verolanuova. Parere contrario alla realizza-
zione dell’impianto lo sottoscrissero
in un documento anche i 35 Comuni dei Distretti Socio sanitari n° 8 e
9. Non solo. In quella circostanza il
consiglio comunale di Offlaga approvò una delibera in cui si disponeva
l’impegno alle dimissioni di tutti i
consiglieri in caso di autorizzazione
da parte del Ministero della mega
centrale. L’idea di fondo della delibera era soprattutto una: difendere e tutelare la salute pubblica,
e le attività esistenti, in particolare quelle agricole particolarmente
numerose nelle zone limitrofe alla
centrale. (mtm)
La Voce della Bassa bresciana
marzo 2011
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Un provvedimento dalla Provincia?
Troppi gli impianti già realizzati e troppo numerose le richieste per installarne di
nuovi. La Provincia, per voce degli assessori all’Ambiente Stefano Dotti e all’Agricoltura Gianfranco Tomasoni (nelle foto a fianco), è intenzionata a mettere mano a un protocollo di regolamentazione per l’installazione di impianti fotovoltaici a terra. Preservare il paesaggio rurale locale e tutelarne la vocazione agricola le
ragioni dell’eventuale provvedimento che andrebbe a colmare un evidente vuoto legislativo e che, a oggi, ha permesso l’installazione di un numero considerevoli di impianti. La provincia di Brescia è seconda in Italia per potenza installata,
e prima per numero di impianti.
Orzinuovi. Un’amministrazione che ha scelto di investire con convinzione nel campo del fotovoltaico
Sui tetti di scuole e caserme
crescono gli impianti solari
In questa pagina
vengono presentati
due esempi di scelte
lungimiranti in termini
di energie rinnovabili:
quelle operate
dal comune orceano e
da quello monteclarense
di 50, 9 e 31,8 kw/h. Gli impianti sono stati installati entro i tempi previsti e si attende solo l’allaccio dell’Enel
per la produzione a pieno regime. I
pannelli, oltre che a soddisfare completamente il fabbisogno energetico
degli immobili, produrranno energia
da vendere al gestore. Il Comune sta
inoltre studiando altri posizionamenti
sulle scuole medie, sulle tribune del
nuovo stadio e sugli alloggi di via Cavallotti. Si tratta di un investimento
importante per la cittadina orceana
che finora ha impiegato 418.607 euro
per la realizzazione del piano fotovoltaico, un grande impegno finanziario
compensato però da un risparmio significativo sulla fornitura elettrica. I
tempi di rientro dell’investimento sono valutati intorno agli 11 anni, conteggiando sia il risparmio energetico,
sia il contributo Gse. L’acquisto e l’installazione dei pannelli sono stati possibili grazie al ricorso ad un leasing,
estinguibile in 20 anni, ma che potrà
essere coperto dai finanziamenti per
il rispetto del termine dei lavori. L’impegno nel campo delle energie rinnovabili è segnato anche da un piano
d’azione, in corso di elaborazione da
parte del Comune, per lo sfruttamento delle biomasse.
di Elisa Bassini
Molti comuni della Bassa sono
diventati capofila nel campo delle
energie rinnovabili e, nonostante i
bilanci congelati dal Patto di stabilità, stanno investendo ingenti risorse
sul fotovoltaico con l’installazione di
pannelli sugli immobili pubblici. Nel
dicembre 2010 anche a Orzinuovi ha
preso il via la prima fase operativa
con il posizionamento di pannelli solari sulle scuole elementari, sulla caserma dei Vigili del fuoco e sulla sede
della Croce Verde, dove i dispositivi
hanno una potenza rispettivamente
Montichiari. Le scelte dell’amministrazione comunale in materia di energie rinnovabili
Zampedri: “Fotovoltaico? Sì, ma con un occhio all’ambiente”
Il tema del fotovoltaico, una delle
energie rinnovabili più diffuse in Italia, interessa anche a Montichiari dove il Comune si sta facendo promotore di diversi progetti. Ne parliamo con
l’assessore all’Ecologia ed Ambiente
Sandro Zampedri (nella foto). “Non
è una novità – afferma – che l’amministrazione comunale sia attenta alla
questione delle fonti rinnovabili, basti pensare al Centro Fiera del Garda
dove abbiamo voluto espressamente
un impianto di 4000 mq con potenza
installata di 230 kW posto sul padiglione “Verona” ed è allo studio l’installazione di pannelli fotovoltaici
su un’altra struttura dello stesso polo fieristico”. Quanto all’ambito più
strettamente comunale Zampedri ricorda che “stiamo vagliando diversi
progetti di aziende che operano nel
fotovoltaico”. Ma c’è già un’idea che
si sta facendo strada ed è quella di
installare il fotovoltaico, tramite la
costituzione di pensiline, nella zona
posta tra il velodromo, il PalaGeorge, Montichiarello e la palazzina Asl
così da servire il vasto comprensorio
di impianti sportivi presenti in loco. Si
tratta, quindi, di un investimento che
vedrebbe il coinvolgimento di 3 soggetti: Comune di Montichiari, azienda
ospedaliera e azienda privata. “Quanto agli impianti a terra, per tutti quelli
con potenza maggiore di 20 kW – conclude Zampedri – l’autorizzazione è
di competenza della Provincia, per
cui il Comune può solo esprimere un
suo parere, non vincolante. Stiamo, in
ogni caso, studiando il nuovo decreto inerente le energie alternative per
poter poi intervenire nel concreto. Di
certo al nostro Comune non piace il
fatto che nei campi crescano pannelli
solari: il territorio monteclarense, più
esteso di quello della città di Brescia,
è ancora vocato all’agricoltura ed è
per il 90 % verde”. (f.m.)
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La Voce della Bassa bresciana
marzo 2011
Ultimi giorni per la mostra di Canini
La parola
ai lettori
Dionigi Canini è nato il 29 agosto 1946 a Verolanuova. Dal padre, abile e rinomato falegname, eredita la passione per la lavorazione del legno, dimostrando
fin da subito notevoli capacità. Solo nell’età della maturità, intorno ai 50 anni,
scopre l’arte. Apre uno studio nella sua Verolanuova e partecipa a numerose mostre nella provincia di Brescia e Cremona. In molte opere, soprattutto quelle più
recenti, il vero protagonista dell’immagine è il colore che, distribuito con pennellate grosse, cariche di materia e a tinte fortemente contrastanti, ritma la composizione del quadro. Un saggio dell’arte di Canini è visibile sino alla fine del mese
di marzo presso il Bar Portici di piazza Libertà a Verolanuova.
L
IL MEGLIO DELLA BASSA
Fondi per il Capirola
L’amministrazione comunale di Leno si
appresta a votare il bilancio di previsione
2011. Significativa la parte (oltre 4
milioni euro) dedicata agli investimenti.
Tra questi spiccano i 500mila euro che
il Comune mette a disposizione per
la realizzazione di nuove aule presso
l'Istituto di istruzione superiore Capirola.
Si tratta di un contributo: il resto della
spesa sarà sostenuto dall’amministrazione
provinciale. Dell’ampliamento della
struttura scolastica lenese di parla da
tempo. Con lo stanzimento del mezzo
milione di euro il Comune fa il suo passo
in attesa della Provincia.
LETTERE
Una situazione incresciosa
Non è mia intenzione scrivere queste
note per polemizzare tanto per il gusto di farlo. L’intenzione vera è quella
di esporre una civile e pacata critica per
fare meglio le cose in futuro, una “fraterna” correzione insomma… L’associazione “Humana” che a Palazzolo gestisce la raccolta di indumenti usati (puliti
e in buono stato di conservazione) per
distribuirli alle persone bisognose di casa nostra o di paesi lontani, dovrebbe
svolgere la propria “mission” con maggiore zelo e amore. Il cassonetto giallo posizionato all’inizio del lungo Oglio
presenta da anni un buco nella struttura attraverso il quale persone sconsiderate estraggono il vestiario in esso
contenuto. Fatta una sommaria cernita
del materiale impropriamente prelevato, sottraggono quanto interessa a loro
lasciando il rimanente alla mercé delle
intemperie, inoltre lo spettacolo di disordine e di degradi è da immaginarsi. Magliette, intimo, pantaloni, gonne,
scarpe… tutto materiale rovinato, sporcato, strappato, bagnato e alla portata
degli animali randagi. Penso alle persone che generosamente hanno conservato e curato quel vestiario per donarlo a persone meno fortunate nella vita
affinché lo possano riutilizzare. Invece
tanto ben di Dio viene sprecato assieme a tante buone intenzioni dei donatori. Chi fa del volontariato lo faccia bene e al meglio delle proprie possibilità,
altrimenti non lo faccia, si iscriva a un
corsi di ballo sudamericano o a un circolo sportivo. Così facendo non si fanno danni al “pensiero collettivo”, non
si offendono i principi etici di nessuno
e non si spingono persone generose
verso l’indifferenza. È così che succede,
quando le buone intenzioni vengono
umiliate e tradite, ci si chiude ai bisogni
degli altri. Durante le ferie natalizie ho
riparato quel buco, visto il disinteresse
di chi doveva intervenire per dovere,
con una lamiera piegata ad angolo, silicone, rivetti e trapano. Non lo segnalo
per sentirmi dire “bravo”, lo dico perché ero stanco di vedere tanto spreco e
lassismo. Purtroppo esistono anche poveri materiali che sono anche poveri di
cervello, dei miseri (solitamente i poveri
sono ricchi di valori umani), dopo poche
5
IL PEGGIO DELLA BASSA
Quote rosa tutelate
L'inserimento fra il “peggio della Bassa” non
suoni offensivo per la comunità di Ghedi.
Tutt'altro. Deve suonare semmai da monito
perchè il tanto annunciato rispetto delle
quote rosa in politica diventi una prassi
piuttosto che un semplice esercizio teorico.
Il Tar nelle scorse settimane ha infatti
accolto la richiesta di 11 cittadine di Ghedi
contro la decisione del sindaco di sostituire
l’unica donna presente nella sua giunta
con un assessore uomo. Il Tar ha accolto le
ragioni sottoposte alla sua attenzione e ha
imposto al primo cittadino Lorenzo Borzi
l’inserimento in giunta di una donna entro
il 19 aprile.
Giornali della comunità
Radio Voce
“100% Brescia” è la trasmissione in diretta dal lunedì al venerdì dalle 14 alle
15 dedicata al mondo delle Rondinelle.
Oltre al Brescia Calcio, segui ogni domenica con “Diretta Sport” l’intero campionato del Montichiari con collegamenti dal Menti e in trasferta. Spogliatoi anche di Rodengo Saiano, Lumezzane e Feralpi Salò oltre al Brescia.
settimane quella lamiera è stata parzialmente strappata e lo scempio continua. Per assurdo ho dovuto rimuovere
il riparo perché era diventato un pericolo per i passanti, penso ai bimbi e agli
anziani che candendoci sopra potevano
seriamente ferirsi. Concludo dicendo ai
responsabili dell’associazione “Humana” di svolgere bene il loro servizio se
vogliono essere di utilità pubblica. Scusate se posso essere apparso arrogante
o uno che vuole dare lezioni di comportamento. Così non è e mai avrei voluto
scrivere questa lettera di segnalazione,
comunque ognuno sia libero di e pensarla come vuole. Se la situazione non
cambierà, la mia famiglia non metterà
più niente in quei cassonetti…
Sergio Belotti
Liberarsi dai bisogni
“La Badia”: è il titolo del giornale
della comunità di Leno. La copertina
del primo numero del 2011 è dedicata
alle celebrazione con cui ogni anno la
comunità lenese ricorda gli anniversi di
matrimoni delle famiglie della comunità. Nelle pagine interne trova spazio la
vita della parrocchia.
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Brescia e Provincia
Sempre più persone sono pronte a degradarsi pur di raggiungere un risultato. L’uomo davvero libero non considera se stesso come un insieme di bisogni
da soddisfare. Darsi delle mete e perseguirle, in questo risiede la dignità
dell’uomo. Se no, è un oggetto inutile.
Lettera firmata
Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla responsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome,
indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sintetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo
lunghi (massimo 1500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblicate lettere già
apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce della Bassa bresciana”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a [email protected].
La Voce della Bassa bresciana
marzo 2011
E-mail:
[email protected]
Flero Foto Archivio per il “come eravamo”
Flero
La memoria collettiva, affidata alle fotografie. È in sintesi il progetto “Flero Foto Archivio”, voluto dall'amministrazione comunale in sintonia con il Gruppo
Fotografico Click. Lo scopo è chiaro, raccogliere le vecchie foto di famiglia e trasferirle in una sorta di banca dati comune di “come eravamo”. Le foto raccolte
finiranno nello spazio web, probabilmente affidate a un sito internet apposito. Basta portare al Gruppo Fotografico Click, in via Umberto I, 60, ovviamente
a Flero, il proprio materiale o nella sede del Comune, in piazza IV Novembre.
Non c'è nemmeno il rischio di perdere i ricordi. Le vecchie immagini saranno
scannerizzate e poi restituite.
Flero. Una comunità vitale in cui l’aratro incontra abitualmente il computer
Non è un luogo comune
a cura di Roberto Barucco
Flero, anticipo della Bassa alle porte della città, primo assaggio
d’una campagna piatta come un biliardo, scolpita nel dna della sua gente antica e nuova, come la nebbia
della pianura, interrotta appena nella sua prospettiva da un dosso nella
terra: quel Montenetto dove la natura ha corrugato la fronte, giusto per
innalzarsi a rango di collina ed oggi,
di Parco. È l’anomalia geografica di
questa terra, dove la vocazione alla vita contadina ha ceduto il passo
al computer e la campagna si avvia
a divenire un luogo comune, spinta
all'oblio dai capannoni e dai centri
commerciali, vecchi e nuovi. Flero,
resipiscenza dell’arcaico Freores,
Frear, sorgente, luogo di fontanili,
oggi non smentisce il suo toponimo,
con le piogge che ingrossano ancora
le surgive, nel sottosuolo. Tanto care
al territorio da fornire il nome anche
al nuovo centro commerciale ormai
prossimo, a sud del paese. È l’acqua,
l’anello di congiunzione tra passato
e futuro della comunità. L’acqua che
spinse qui i più antichi insiedamenti,
dai Romani ai Galli Cenomani e poi
Longobardi, Carolingi: ecco che i secoli trascolorano tra mulini ad acqua e
fornaci, i campi segnati dal passaggio
delle messi. Ecco che l'industria divie-
7
Gente di Flero riunita nella parrocchiale
ne realtà concreta, spariscono i bachi
da seta, allevati con pazienza mandarina e crescono le imprese. Oggi Flero è realtà forte di numeri e cittadini.
Se le imprese sono più di duecento
altrettanto in crescita è la popolazione, avviata verso un non improbabile
“quota 10mila”: questione di anni, non
molti. Nuovi insediamenti residenziali,
circa trecento appartamenti e villette, completano il quadro di sviluppo.
“Non è un paese dormitorio e non lo
sarà”, diceva Lorenzo Prandelli, sindaco uscente (tra un paio di mesi a
Flero si vota) che ha seguito per due
mandati le sorti del suo comune. Un
bel traguardo raggiunto, il suo, a emulare uno storico sindaco, Bruno Barbaglio, che resse le sorti di questa piccola
patria per più lustri, un primato che a
Brescia appartenne invece al sindaco
per sempre, Bruno Boni. Flero, allora,
dove nonostante le contraddizioni e il
confronto, acceso, quasi guareschiano
per alcuni versi, si vive comunque bene e dove l’identità di luogo baciato
dal sole e fecondato dai fontanili non
è ancora stata svenduta.
Quando il tempo
scorre lento
Da una contrada all’altra è questione
di pochi metri.
Contegnaga, Onzato, Pietra del Gallo, il vecchio borgo. Eppure, la rivalità, bonaria, è accesa.
Qui ci sono ancora antiche cascine
dalle mura alte e tradizioni da difendere in incruente corse nei sacchi o
sfide a calcio, nei campetti della parrocchia o in quello comunale. Anche
questo calore umano, che ritroviamo
nelle feste di piazza e nella partecipazione alla vita sociale, è parte di
Flero.
Pensiamo alle attività della Pro Loco,
che lavora instancabile, ai volontari,
agli Alpini, alle associazioni. Sono
molte, tanto che la Casa delle Associazioni è una realtà viva, come le sfilate dei carri allegorici o i mercatini
di Natale o i momenti corali, sempre
partecipati, sia quelli organizzati dal
Comune, sia quelli organizzati dalla
Parrocchia, particolarmente attiva,
come il suo oratorio.
Flero vive e cresce, dicevamo. Di piazze, come la nuova San Paolo, sorta
sulle ceneri delle Acli, di fronte alla
parrocchiale, o di rotonde, che negli
anni non sono certo mancate e piste
ciclabili.
Elenco lungo, quello dei lavori pubblici, il municipio rimesso a nuovo,
l'ampliamento del magazzino comunale, la messa a norma dell'isola ecologica, le tante sistemazioni
di marciapiedi e vie, la realizzazione
di nuove aule e servizi igienici nella
scuola dell’infanzia Nascimbeni.
Succede anche questo, nel paese dove si promuove, grazie alla partecipazione di una grossa azienda, l’apertura di Confindustria in Bosnia, dove
Andrea Pirlo, ricordate i mondiali vittoriosi, non quelli sudafricani, è l’idolo degli sportivi ed ha pure il campo
da calcio intitolato a suo nome e dove, nonostante i computer, sedersi in
piazza consente ancora di “sentire”
il tempo scorrere lento.
Comunità. Dalla vittoria ai mondiali di calcio del 2006 alla commemorazione di mons. Giambelli
Il suono delle campane che scandisce la quotidianità
Chissà quante storie sussurrate
dal Mella che scorre abbastanza vicino, nel corso del tempo potrebbe
raccontare la primeva cappella di
San Paolo.
C’è spazio anche per un rimando
alle campane di Flero che hanno
salutato ore felici e chiamato la
gente a raccolta nei momenti difficili furono al centro dell'attenzione
della cronaca.
Tuonarono a martello nei Mondiali
(la Coppa rese indissolubile il rapporto tra Andrea Pirlo e i fleresi),
ritornarono, dopo la messa a pun-
to, nel loro storico alveo. Salutate
da un paese in festa e dalla restaurata chiesa parrocchiale, riconsegnata, dopo una sosta forzata,
causa lavori in corso, con la Santa
Messa celebrata per mesi sotto il
telone che fu dei terremotati del
Garda.
Fu un giorno speciale, comunitario
e vivo, come è stata intensa la recente cerimonia di commemorazione di monsignor Michele Giambelli,
vescovo di Bragança do Parà in
Brasile, scomparso il 26 dicembre
del 2010. Una storia umana lumi-
Mons. Michele Giambelli
nosa, quella del Vescovo scomparso, iniziata a Flero, il 23 marzo del
1920, nella cascina della Breda, una
di quelle che abbiamo citato, dove
il papà Paolo Giambelli e la mamma
Palmira Gabusi, iscrivono nel registro di nascita e battesimo Michele
Nicola, ultimo di sei figli.
Il terzo nome, quello di Maria, verrà aggiunto con la professione religiosa. Sarà l’allora parroco, don
Francesco Maestrini, a battezzare
il futuro vescovo e a consegnare
Michele Giambelli, Dom Miguel,
agli uomini.
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JAGUAR BRESCIA
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marzo 2011
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Bassa
occidentale
Tanti numeri per 62 chilometri
Quali sono i numeri della Brebemi? Dati che vengono impugnati come armi, a
sostegno della propria tesi, da detrattori o favorevoli alla nuova infrastruttura.
Dati che, in ogni caso danno conto di un’opera pensata in grande, che cambierà per sempre l’organizzazione del territorio. Si tratta di un tracciato lungo 62
km, che interessa il territorio di ben 43 comuni. Ad esso verranno sacrificati tra
i 600 e gli 800 ettari di terreno solo nella Bassa Bresciana, 2000 in tutta la Lombardia, come lamentano gli ambientalisti e i coltivatori. Una grossa ferita, certo, ribattono i sostenitori, ma che farà risparmiare, secondo i loro calcoli, ben 8
milioni e mezzo di ore sui trasporti.
Urago d’Oglio. Un convegno sulla Brebemi, infrastruttura che fa discutere
Autostrada per il lavoro?
di Franccesco Uberti
Autostrada per il lavoro. Con questo titolo si è tenuto nelle scorse settimane a Urago d’Oglio un convegno dedicato alla Brebemi, l’ormai notissima
autostrada, attualmente in costruzione, che collegherà Brescia, Bergamo e
Milano. Esponenti della politica e delle
associazioni maggiormente interessate alle conseguenze che l’importante
infrastruttura porta con sé si sono riuniti per analizzare da diversi punti
di vista l’impatto di Brebemi sul territorio e sulla sua economia. L’incontro
è stato organizzato a Urago d’Oglio
dall’associazione culturale “Terre di
Lombardia” la cui presidentessa Anna Maria Rivadossi ha fatto gli onori
di casa. Dopo gli interventi introduttivi del consigliere provinciale G. Luigi
Raineri e di Stefano Belotti, rappresentante del consorzio dell’Oglio, la mattinata è entrata nel vivo con l’intervento dell’assessore provinciale all’agricoltura Tomasoni, che ha invitato a
valutare i costi e i benefici dell’opera anche per l’agricoltura bresciana,
auspicando inoltre che i rimborsi ai
proprietari espropriati avvengano nel
modo più veloce e completo possibile. L’onorevole Romele, vicepresidente
provinciale, ha poi parlato di un’opera
fondamentale se non si vogliono fare
dei passi indietro nella competitività
Le proteste nel giorno del convegno a Urago d’Oglio
del sistema economico, richiamando
ad una condivisione nella progettazione del territorio, aspetto chiarito in seguito dall’architetto e urbanista Mauro
Salvadori. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente della camera di
commercio Bettoni. Eugenio Massetti
di Confartigianato ha portato il parere
degli impiegati nel settore, a cui viene
dedicato un apposito uno spazio più
ampio in questa pagina, mentre molte perplessità sono state sollevate da
Ettore Prandini: il presidente di Coldiretti Brescia, infatti, ha parlato di
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un’opera inutile, almeno finché non si
metterà mano al collo di bottiglia rappresentato dalle tangenziali di Milano,
ribadendo la maggiore importanza
della Pedemontana, senza dimenticare altri problemi per lo sfruttamento
del suolo agricolo, rappresentati dal
proliferare di poli logistici. Il valzer
di pareri e valutazioni, insomma, non
accenna a fermarsi, anche in vista
dell’expo del 2015, in occasione della
quale la nuova autostrada dovrebbe
essere inaugurata e rappresentare la
vetrina del nostro territorio.
C’è chi dice
il suo no
C’è chi dice no. Chi non si unisce ai
discorsi celebrativi e trionfalistici
che si possono ascoltare in molte sedi istituzionali. Chi dice chiaro e tondo che un’altra decisione si poteva e
si doveva prendere. Nel convegno di
Urago d’Oglio si sono fatti vedere e
sentire: fuori dalla biblioteca comunale che ospitava il convegno, infatti, si era radunato un folto presidio
di militanti e simpatizzanti di Legambiente. Le loro armi striscioni con slogan del genere “Brebemi = sterminio
terreni”, megafoni e volantini distribuiti a quanti entravano in biblioteca per partecipare alla conferenza.
Che cosa li ha spinti ad uscire di casa in una fredda mattinata di metà
marzo per far sentire la propria voce? Molti, secondo quanto afferma il
comunicato da loro fornito, i motivi
di scontento: innanzitutto la perdita
quasi 800 ettari di terreno per il solo
tracciato autostradale, senza contare poi le opere che potrebbero sorgere intorno ad esso, dai capannoni
ai centri commerciali ai poli logistici.
Viene giudicata negativamente anche la scelta di far correre paralleli
i tracciati di Brebemi e Tav: secondo
l’associazione ambientalista si tratta
di un espediente che consentirebbe
di utilizzare i finanziamenti pubblici destinati a quest’ultima per sostenere la realizzazione della prima, sin
dall’inizio concepita in project financing, cioè con la quasi totale copertura dei costi a carico dei privati. Ora
che i lavori sono avviati, la battaglia
degli ambientalisti è tesa soprattutto a contrastare le speculazioni edilizie che potrebbero sorgere intorno
all’autostrada. A tal proposito Gabriele Pellegrini, presidente del locale circolo di Legambiente, dichiara: “Vogliamo misure rigorose per
la tutela degli spazi agricoli, i piani
provinciali devono tagliare le unghie
agli appetiti della speculazione immobiliare”.
Pareri. Il giudizio degli autotrasportatori, principali fruitori dell’arteria in costruzione nella Bassa
La voce di chi ogni giorno viaggia sulla strada
Al convegno c’erano anche loro, gli autotrasportatori, quelli che
sulla strada ci lavorano. Quelli
che maggiormente sarebbero interessati dal cambiamento portato dalla costruzione della nuova
autostrada.
Sanno bene che cosa vuol dire attualmente muovere merci e persone sulle strade del Paese, e non
solo, e perciò possono richiamare
l’attenzione su alcuni aspetti più
minuti che forse sfuggono ai non
addetti ai lavori. Nelle parole del
presidente provinciale di Confarti-
gianato Eugenio Massetti, presente
al convegno di Urago d’Oglio, c’erano anche i loro rilievi: “La prima cosa da sottolineare – afferma infatti
Massetti – è la carenza di infrastrutture che rende difficili le condizioni lavorative degli artigiani i quali,
pur duramente provati dalla crisi,
non hanno rinunciato a lavorare sul
territorio. Detto questo però, oltre
che alla realizzazione dell’autostrada, bisogna vigilare che nel settore
trasporti non si vada a incidere sugli standard di sicurezza in strada”.
A margine del convegno, inoltre, è
Eugenio Massetti
stato possibile raccogliere anche i
pareri di alcuni titolari di ditte di
trasporti.
Il signor Saini di Orzinuovi, per
esempio, rileva come sia importante che si tenga conto delle esigenze
degli autotrasportatori: “Bisogna
prevedere degli spazi nelle aree di
sosta in cui sia facilitata la manovra dei mezzi pesanti.
Le stesse aree inoltre dovrebbero essere piuttosto frequenti per
facilitare la fermata di quanti abbiano raggiunto il limite di ore al
volante”.
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Chi è Danilo Gariboldi
Specializzato in igiene tecnica ospedaliera, Danilo Gariboldi (al centronella foto) inizia la sua storia professionale nel settore pubblico come
ispettore sanitario all’ospedale dei Bambini, dove matura l’esperienza
di direzione sanitaria tecnica. Dopo 6 anni all’ospedale Buzzi di Milano,
passa nel privato per altri 6 anni, per poi tornare nel pubblico nel 2000
come direttore sanitario-aziendale al San Paolo di Milano. Dall’1gennaioscorso è il nuovo direttore generale dell’azienda ospedaliera “Mellino
Mellini”che gestisce gli ospedali di Chiari e di Iseo e gli stabilimenti di Rovato, Palazzolo e Tribardi Pavoni di Orzinuovi.
Chiari. Il progetto del direttore generale della “Mellini” Danilo Gariboldi a quasi tre mesi dall’insediamento
Una azienda vicina alla gente
di Michele Compagnoni
Conferire l’impronta organizzativa di azienda ospedaliera globale,
perseguendo il progetto di razionalizzazione e integrazione tra i vari presidi”. Questa la mission del
neodirettore generale Danilo Gariboldi, dall’1 gennaio scorso alla
guida dell’azienda Mellino Mellini
di Chiari.
Il progetto era già stato impostato dal suo predecessore Russo. Si
erano allora compiuti passi avanti
attraverso importanti investimenti; ciò che Gariboldi ha voluto stimolare una volta insidiato è l’implementazione di un modello per
intensità di cura. Il manager della
sanità dell'Ovest bresciano ambisce a dare vita alla sua visione di
un’azienda ospedaliera sempre più
a contatto con i pazienti secondo
un’organizzazione per cerchi concentrici a intensità di cura diverse, partendo da Chiari come punto
Federalismo e risorgimento all’autodromo
Hanno preso il via il 21 marzo presso la sala congressi dell'autodromo di Castrezzato
gli incontri del ciclo “Federalismo e Risorgimento” promossi dalla locale amministrazione comunale in collaborazione con il
Comune di Chiari, la Provincia e la Regione
Lombardia. Gli incontri proseguono lunedì
28 marzo (“Piemonte e LombardoVeneto
nel Risorgimento”, relatori Andrea Rognoni, docente di materie letterarie e direttore
di ArteNord e Davide Lovat, teologo della politica), il 4 aprile (“Il federalismo nel
150° dell'Unità”, relatori Giuseppe Reguzzoni, docete di Ermeneutica alla Cattolica
di Milano e Stefano B. Galli, docente di Storia delle dottrine dell'Università degli studi
di Milano). Ultimo incontro, domenica 10
aprile, sul tema “Scenari per un’Italia federale” con i parlamentari Caparini, Mazzatorta e l'assessore regionale Rizzi.
centrale per la gestione dell’acuzie
ed estendendosi verso la periferia
del territorio. Parallelamente, altro
lodevole obiettivo è quello di enfatizzare ad Orzinuovi lo sviluppo
delle cure intermedie, in hospice e
palliative, queste ultime seguendo
persino i pazienti a domicilio. Tutto ciò nell’ottica di porsi a servizio
del territorio e di conquistare la fiducia dei pazienti, tentando sfatare
quella sorta di pregiudizio secondo
il quale si preferirebbe l’ospedale
di città. Un discorso a parte il dott.
Gariboldi lo riserva al distaccamento di Iseo, il più “isolato” poiché distante quasi 30 chilometri da
Chiari. Il suo bacino d’utenza persone lo imporrebbe, secondo l’auspicio del direttor Gariboldi, come
ospedale di riferimento di quella
zona con chirurgia e medicina fiori
all’occhiello, auspicio che implica
investimenti tecnologici per l’area
radiologica, al fine di creare un modello quantomeno sovrapponibile
al corrispettivo reparto clarense
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Orzivecchi: il 10 aprile gita a Pavia
La Biblioteca di Orzivecchi in collaborazione con gli “Amici della
Disciplina” organizza una gita alla città di Pavia. L’appuntamento
è fissato per domenica 10 aprile. La proposta è legata al progetto “Conosciamo la Lombardia” ed è stata pensata per far conoscere alla gente di Orzivecchi le bellezze del territorio lombardo. Per
qualiasi informazione è possibile contattare la Biblioteca Comunale al numero di telefono 030/9460670 durante i giorni di apertura
(mercoledì dalle 14.30 alle 16.30, il giovedì dalle 20.30 alle 22 e la
domenica dalle 10.30 alle 12).
Orzivecchi. Due incontri promossi dal locale assessorato ai Servizi sociali
Incontri Age
a Roccafranca
Un aiuto contro l’ansia
di Francesco Uberti
Un aiuto contro l’ansia e lo stress,
problemi sempre più acutamente avvertiti nella società del tempo attuale. È questo il senso dell’iniziativa organizzata dall’assessorato ai Servizi
sociali del comune di Orzivecchi. Un
intervento in due tempi: prima di tutto l’informazione, con la conferenza
tenutasi il 14 marzo insieme alla dott.
sa Alice Bruschi, psicologa in neuroscienze cognitive, dedicata proprio a
questi disturbi e all’illustrazione delle
metodiche psicoterapiche atte a fronteggiarli. Non solo parole, però. In
questo campo in particolare è quanto
mai necessario fornire un aiuto concreto, per questo motivo verrà attivato a partire da lunedì 28 marzo un
corso di rilassamento. Si articolerà in
cinque incontri della durata di un’ora
ciascuno, dalle 20.30 alle 21.30; il calendario previsto occuperà, oltre al
28 marzo, i primi tre lunedì di aprile,
mentre l’ultimo incontro si terrà gio-
vedì 21. Il taglio scelto non poteva che
essere di tipo cognitivo-esperienziale,
un modello cioè in cui il lavoro per
piccoli gruppi permette ad ogni persona di acquisire fiducia e confidenza
con gli altri partecipanti, in modo da
rendere fruttuosa la collaborazione,
raggiungendo un senso di sicurezza
ed un equilibrio emotivo. L’obiettivo,
insomma, è quello di aiutarsi a vicenda, per difendersi dalle pressioni che
troppo spesso sembrano insostenibili,
particolarmente in questo periodo di
grande insicurezza economica e sociale, per godere di una vita più tranquilla,
più serena, più umana,
Il presupposto sta tutto nel titolo: “Ci
vuole un’intera città per far crescere un
ragazzo”. È questo, infatti, il principio
che ha portato alla messa in programma
a Roccafranca di un ciclo di incontri di formazione e informazione dedicati ai genitori. Si tratta della nuova iniziativa promossa dall’Age, l’Associazione dei genitori, da poco rinnovata nel direttivo e nei
componenti. Nell’ambito del progetto
“Age-iamo! Per i genitori, per il territorio” essa punta a ritrovare il proprio ruolo
nella comunità di Roccafranca, promuovendo momenti di formazione, di animazione e di aggregazione. Dopo l’ottimo
esito della Festa di Carnevale, viene il momento di questi incontri che sottolineano l’importanza di una sinergia e di una
condivisione tra i diversi enti educativi e
il sostegno ai genitori che si sentono soli
nella propria azione educativa. Si comincia giovedì 31 marzo, quando a proposito de “L’adolescente: corpo ed emozioni”
la dott.sa Sutera darà alcuni suggerimenti in merito al dialogo con i figli sulla sessualità. Giovedì 14 aprile sarà la volta de
“I nuovi universi comunicativi dei nostri
figli”: i pericoli e le possibilità di Internet
e dei Social Networks spiegati dal dott.
Guatta e dal dott. Marini. Martedì 27
aprile toccherà al dott. Polidori presentare il delicato argomento dell’abuso di sostanze stupefacenti tra i giovani, a partire dai risultati di un lavoro portato avanti
nelle terze medie del paese dagli educatori dalla cooperativa “Tornasole”. L’ultimo appuntamento sarà giovedì 12 maggio, il dott. Poli parlerà di regole e autorevolezza nel rapporto con i figli.
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Bassa
centrale
Dello: Un bando per la “Dote scuola”
Anche il Comune di Dello, come altri Comuni della Lombardia, ha emanato il bando per accedere alla “Dote scuola” per l’anno scolastico 2011-2012.
Il contributo, calcolato in base all’Isee della famiglia, è destinato agli allievi
delle scuole statali primarie, secondarie di primo grado e secondarie superiori. Per quanto riguarda i requisiti per poter accedere alla dote, il bando indica tre condizioni indispensabili: la famiglia deve essere residente in Lombardia; la scuola statale frequentata deve essere in Lombardia e, infine, l’Isee
della famiglia deve essere inferiore o pari a 15.458 euro. La domanda dovrà
essere presentata all’ufficio protocollo del Comune entro il 2 maggio.
Leno. Scuole cittadine protagoniste di una pubblicazione storica di carattere locale
Alla scoperta del volto del passato
di Lina Angelli
Esprime con efficacia un pensiero
forte Giuseppina Pelucchi, responsabile del Servizio archivistico comunale di Leno dicendo che l’orizzonte nel
quale ci specchiamo, e il luogo immutato e indulgente che ci attende, è la
storia. Il concetto è ripreso nell’ ultima pubblicazione del Comune “Alla
scoperta del volto storico di Leno”:
raccolta del lavoro di numerose scolaresche coinvolte lo scorso anno scolastico nel progetto storico-didattico
“Dal manoscritto al testo. Dall’archivio, alla scuola, al territorio”. Si tratta
di un agile libretto – una cinquantina di
pagine – distribuito a tutte le famiglie
perché, come spiega il sindaco Pietro
Bisinella, si possa con piacere prendere atto della serietà e della meticolosità del metodo adottato, della vivacità
dei temi e dei contenuti, della generosità espressa in termini di impegno”. E
così, la storia, cioè quel “luogo indulgente” che non penalizza e permette
Il sindaco di Leno Pietro Bisinella
Capriano: approvato il consuntivo
Dopo il bilancio di previsione, approvato
circa due mesi fa, in questi giorni Capriano del Colle ha approvato il bilancio consuntivo del 2010. La scorsa settimana il
consiglio comunale, retto dal sindaco Alberto Lussignoli, si è riunito per l’ultima
volta: infatti Capriano del Colle è una delle amministrazioni comunali chiamate alle urne a maggio. Due i punti importanti
all’ordine del giorno: l’approvazione del
bilancio consuntivo e l’approvazione del
nuovo Piano del governo del territorio.
“Siamo orgogliosi – ha esordito il sindaco Alberto Lussignoli – di aver approvato questo tipo di Pgt, nel quale non abbiamo inserito alcuna area nuova. In questo documento c’è la chiara intenzione di
puntare alla riqualificazione dell’esistente per salvaguardare il nostro territorio.
Anzi, se possibile con questo documento
puntiamo ad elevare lo standard di qualità del territorio”.
comprensione, dà spazio al volto di
una comunità, tradotta poi, didatticamente, in cartelloni, plastici, trattati,
riproposti con suggestive titolazioni.
C’è “L’anello di Porzano” per dire la
spazialità circolare della frazione lenese, o “C’era una volta un re”, che era
re Desiderio: tutto da bimbi di cinque
o sei anni e dalle loro maestre. Anche,
“I mulini perduti” dalle elementari, o
“L’evoluzione storica dell’architettura lenese”, per i geometri dell’Istituto
Capirola. Il progetto, iniziato lo scorso
anno scolastico, a valenza pluriennale,
condiviso con le dirigenze scolastiche
locali e con l’Ufficio scolastico provinciale, presenta la storia locale partendo dalle fonti d’archivio con l’incipit
di visite guidate con la dott.ssa Giuseppina Caldera che ha curato il riordino dell’archivio storico comunale.
“C’è stata passione ed entusiasmo –
sottolinea Giuseppina Pelucchi –. La
concreta possibilità di trovare nei testi
antichi le radici della propria identità
vorrebbe rafforzare la consapevolezza
di un’appartenenza, tradotta poi in vero esercizio di cittadinanza”.
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Azzano Mella. Dopo la sentenza del Tar il progetto della struttura oggetto di polemiche è stato bloccato
Polo logistico: tutto sospeso
sino al prossimo 26 ottobre
La sospensiva lavori
emessa dal tribunale
amministrativo ha accolto
le ragioni dei comuni
di Capriano, Dello
e del parco
del Montenetto
di Maria Teresa Marchioni
Si farà il polo logistico ad Azzano Mella? Non si sa. Il dato certo
è che, fino al prossimo 26 ottobre,
il progetto è congelato. Lo scorso
novembre le ruspe erano entrate
in funzione in un’area limitrofa alla zona dove dovrebbe sorgere il
futuro polo logistico. Solo qualche
giorno dopo, però, i lavori erano
stati sospesi. Le ruspe, che avevano
incominciato a tracciare la strada
che dalla provinciale Quinzanese
dovrebbe entrare nella futura zona
di urbanizzazione collocata in prossimità del polo logistico, erano state fermate da una sentenza del Tar.
A suo tempo il Tar, dopo aver analizzato le richieste di sospensiva
avanzate dai comuni di Capriano,
Dello e dal Parco del Montenetto,
aveva emesso la “Sospensiva dei la-
vori” fino al 15 dicembre. In quella
circostanza i sindaci di Capriano e
Dello avevano espresso soddisfazione. “Siamo molto soddisfatti di
questa prima risposta del Tar – avevano riferito Alberto Lussignoli ed
Ettore Monaco, sindaci di Capriano
e Dello – perché questa decisione
la dice lunga sulla bontà di questa
operazione edilizia, che il comune
di Azzano vorrebbe far partire senza aver predisposto una Vas”. Successivamente la sospensiva venne
prorogata fino al 26 ottobre. Dunque, al momento, tutto è fermo. Se
ne riparlerà fra circa 7 mesi, quando il Tar entrerà nel merito della
questione. Il progetto risale a due
anni fa circa. Interessata alla realizzazione di questa grande piatta-
forma, che, ricordiamo, prevede la
cementificazione di 560 mila metri
quadrati di terreno agricolo (pari
a circa174 piò bresciani), con una
volumetria di 2 milioni e mezzo di
metri cubi pari all'incirca a quella
di 6000 villette da 400 metri cubi
l'una (8 volte il Bennet di Cadignano), è la ditta Safer. Nei mesi scorsi
anche Legambiente Bassa Bresciana ha fatto la sua parte, per evitare
che il progetto del Comune di Azzano Mella andasse a buon fine. Fra
le iniziative promosse ci sono state (e ci saranno) molte assemblee
pubbliche informative e la raccolta
di firme con tanto di banchetti nelle piazze dei paesi prospicienti la
Quinzanese che subiranno massicciamente gli effetti nefasti dell’opera. Ad oggi questa raccolta ha superato le 8000 firme.
“Il Comune che potrebbe avere effetti devastanti – si legge in una
nota di Legambiente – è Dello. Il
territorio dellese sarebbe a rischio
esondazione perché è attraversato
da due grosse rogge: la Manerbia e
la Quinzanella. E poi non ci sono
da sottovalutare i grossi disagi alla
viabilità sulla Quinzanese. I mezzi
pesanti che la attraverserebbero
ogni giorno andrebbero inevitabilmente a creare lunghe code sia per
chi va verso la città, sia per chi si
dirige verso Quinzano”.
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Bassa
orientale
Ragazzi e poesia: il concorso di Carpenedolo
Ragazzi protagonisti al secondo concorso di poesia e narrativa organizzato dal ritrovo di Carpenedolo in collaborazione con la Pro loco e l’associazione culturale Il megafono. Le premiazioni, tenutesi nei giorni scorsi nel
teatro parrocchiale, hanno visto salire sul podio Matteo Cagliari, Laura Irma e Alessandro Scovoli per la categoria poesia, Giovanni Durosini, Michele Siritanu, Claudio Andrei, Yassine Zahir e Ilaria Perini per la categoria narrativa. Assegnato anche il premio Simpatia a Luca Castellini mentre
una menzione speciale per il testo è andata a Noemi Zaniboni. fondatore
e direttore della corale polifonica Ars Nova.
Montichiari. L’impegno benefico della associazione Davide Rodella
La solidarietà della onlus
di Federico Migliorati
136mila 563 euro: questo è l’importo complessivo di fondi che l’associazione Davide Rodella onlus di Montichiari ha destinato, nel solo 2010, ad
attività di solidarietà. Oltre 1 milione
e 300mila euro, invece, sono le erogazioni effettuate nei 13 anni di vita del
gruppo. A beneficiarne sono stati enti
di volontariato, sodalizi locali, parrocchie, scuole, ospedali e ancora gruppi
missionari per sostegni a progetti nel
Terzo Mondo, realtà culturali e sportive. “Tredici anni fa, con l’incoraggiamento dell’allora Vescovo ausiliare di
Brescia Vigilio Olmi, è nata la nostra
associazione – ha dichiarato il dottor
Antonio Rodella, fondatore e vicepresidente del sodalizio cittadino – il cui
desiderio era di portare, in memoria di
mio figlio Davide, solidarietà e contributi in moltissimi campi. In questi anni è stato un susseguirsi di idee e di
realizzazioni che ci hanno condotto
a raggiungere risultati soddisfacenti”. Tantissimi sono i progetti che il
sodalizio porterà avanti nell’anno in
corso: un posto di rilievo lo occupano le iniziative per il Terzo Mondo,
dal Sud Sudan, dove verrà realizzato un centro per la formazione degli
insegnanti nella diocesi di Rumbek,
all’Albania dove i contributi sono destinati al sostegno ai ragazzi nella lo-
Un'assemblea della Fondazione
ro crescita scolastica e formativa. In
Etiopia i fondi serviranno, invece,
per consolidare e rafforzare il Progetto Donna nella lotta al prolasso uterino, una patologia che in quel Paese
uccide ogni anno migliaia di madri.
Un importante sostegno sarà offerto
a Raphael per la costruzione del centro oncologico Laudato Si di Rivoltella nonché all’ospedale di Montichiari
(anche grazie alla “Davide Rodella”, lo
ricordiamo, il nosocomio si è dotato
recentemente di un centro di Dialisi
e di Nefrologia oltre ad un servizio di
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chemioterapia) per arrivare a dar vita
ad un centro di rianimazione e all’attivazione di un reparto di cardiologia.
Consistenti saranno anche gli aiuti per
le diverse realtà associative presenti
in zona, per le parrocchie ed il mondo
sportivo con un’attenzione particolare che sarà rivolta alla disciplina della
pallacanestro, la quale, a Montichiari,
coinvolge oltre 250 ragazzi. “Il tesoro
che lasciamo è il bene che facciamo”,
recita la scritta sui labari dell’associazione Davide Rodella: mai slogan fu
più rispondente al vero.
Un sistema
efficiente
“È tempo di bilanci e di progetti per
molte associazioni ed anche la Pro
loco di Carpenedolo, tra le più attive sul territorio provinciale, non è
da meno e si sta preparando all’assemblea annuale in programma domenica 3 aprile. In quest’occasione
verranno approvate la relazione del
presidente sull’attività sociale del
2010 e su quella programmata per il
2011 oltre al consuntivo finanziario
e preventivo con la relazione dei revisori dei conti. Il 2010 è stato un anno particolarmente intenso per il sodalizio presieduto da Mario Ferrari,
sia per le numerose iniziative organizzate (pensiamo solo alla Fiera di
San Bartolomeo, alla Fiera del Torrone, a Non solo Novello ed al recente Carnevale) sia per il numero di soci raggiunto, ben 1023. “La nostra
Pro loco – afferma lo stesso numero
uno dell’associazione – è servita a vivacizzare un paese dinamico e ricco
nell’ambito del volontariato ponendo sul tavolo un programma sempre
più intenso a tal punto da diventare un laboratorio interessante e punto di riferimento per molte altre realtà. All’interno della comunità della cittadina dei carpini siamo riusciti
a coinvolgere tutta la comunità con
un’azione capillare. Il lavoro di promozione, il rilancio delle antiche tradizioni, la grande fantasia innovativa nel predisporre nuove iniziative
sono stati portati avanti con molta
determinazione ma nel medesimo
tempo con grande rispetto e nessuna
invadenza verso altri gruppi, anzi si
è cercato di essere loro vicini dando
un supporto nella loro azione”. L’assemblea di domenica 3 aprile, dunque, si prospetta di rilevante importanza per il futuro di questo sodalizio che ha saputo raggiungere in sei
anni di lavoro risultati invidiabili: risultati che costituiscono solo il punto
di partenza per un futuro ancora più
ricco e vivace di iniziative.
Cultura. Si recuperano due edifici storici nella cittadina monteclarense ma servono le risorse necessarie
Museo delle armi e chiesa del Suffragio: cercasi sponsor
A fine anno il Museo delle Armi
e la chiesa del Suffragio, due storici
edifici cittadini che condividono la
stessa sede, torneranno a nuova vita: ma per fare questo, vista anche
la spesa necessaria, il Comune e la
Parrocchia di Santa Maria Assunta
cercano uno sponsor munifico.
Per il Museo delle Armi, il cui patrimonio di oggetti e suppellettili
è stato sistemato, pulito e trasferito a Palazzo Tabarino, si tratta
di intervenire affinché vi sia un
riciclo d’aria poiché, non essendovi finestre apribili ed essendo il
locale molto alto, l’umidità s’insinua spesso nelle superfici, specie
tramite il tetto, sino ad arrivare
all’interno del complesso. Quanto
all’adiacente chiesa del Suffragio,
di epoca seicentesca e che fino a
pochi giorni fa ospitava le celebrazioni liturgiche domenicali per
i bambini, la chiusura si è resa necessaria a seguito di infiltrazioni
d’acqua nel tetto con conseguente
pericolo per l’incolumità pubblica
e l’edificio in sé.
L’auspicio del sindaco Elena Zanola e dell’abate mons. Gaetano Fon-
tana è trovare uno sponsor, “magari un’azienda del luogo che sia
così sensibile da venirci in aiuto.
La generosità dei monteclarensi –
affermano – è risaputa e crediamo
che salvaguardare e mettere in sicurezza due edifici così belli come
il Museo delle Armi e la Chiesa del
Suffragio sia fondamentale. Noi
aspettiamo con fiducia, ma ho buoni motivi per pensare che entro fine
anno troveremo soluzione al problema”. Per il resto è bene affidarsi
alla Provvidenza, che spesso aiuta
in maniera generosa. (f.m.)
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Ghedi: in festa per il 46° dell’Avis
L’Avis di Ghedi compie 46 anni. Per festeggiare con tutti gli onori questo traguardo l’associazione, presieduta da Antonio Ferrari, ha organizzato per domenica 10 aprile una manifestazione che prevede la cerimonia di premiazione dei donatori benemeriti. L’appuntamento è alle 10.15
nell’auditorium della Bcc Agrobresciano. Prima delle premiazioni, alle 9,
in parrocchiale è invece prevista la celebrazione del 20° anniversario della morte del dott. Luigi Bonazza, il primo direttore sanitario della sezione Avis di Ghedi, a cui è intitolata la sede di via X giornate. La giornata
commemorativa prevede anche il pranzo sociale.
Ghedi. Quattro appuntamenti pensati dalla parrocchia come cammino di preparazione verso la Pasqua
“Arte e religiosità” dal 30 marzo
di Maria Terersa Marchioni
Gianni Calvi
Tempo ritrovato a Montichiari
È “Il tempo ritrovato” quello di Montichiari: si intitola così, infatti, la rassegna
di eventi culturali che ha preso il via nei
giorni scorsi. Il coinvolgimento è generale
e riguarda i principali poli culturali cittadini: dal Museo Bergomi al Palazzo dell’Archeologia e della Storia del Territorio sino
alla Pinacoteca Pasinetti e al Castello Bonoris. Appuntamenti sino in programma
ancora per i 29 marzo. Martedì 6, 13 e
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fogli informativi a disposizione della clientela presso tutte le filiali e sul sito www.agrobresciano.it
In occasione della Pasqua la
parrocchia Santa Maria Assunta
di Ghedi ha organizzato quattro
incontri per riflettere e per preparare i fedeli alla Quaresima e alla
Pasqua.
Il ciclo di incontri, che si raffigura con il logo di “Arte religiosità”,
cultura e arte intorno al mistero
pasquale, prende il via mercoledì
30 marzo e si conclude giovedì 14
aprile, poco prima dell’inizio della
Settimana santa.
Il primo appuntamento, mercoledì
30 marzo, si terrà in sala consiliare alle 20.30. Il prof. Gianni Calvi,
presidente del coordinamento dei
Sacri Monti piemontesi e del Sacro
Monte di Crea, terrà una relazione
sul tema “Ad similitudinem Sanctae
Jerusalem: i Sacri Monti”.
L’appuntamento successivo è stato
calendarizzato per lunedì 4 aprile.
Al cinema Gabbiano verrà proiet-
20 aprile, dalle 20,30 alle 22, sarà invece
la volta di un corso di manualità e saperi rurali in 5 lezioni dal titolo “Impagliatura delle sedie. Impariamo a riparare le
sedie dei nostri nonni con il carice”: sarà
presente Flavio Pizzocolo, artigiano impagliatore. Le iscrizioni, in numero massimo di 12, hanno un costo di 50 euro per
partecipante. Per ulteirori informazioni:
030/9650455. (mtm)
tato il film drammatico “Uomini di
Dio”, del regista Xavier Beauvais.
Prima della proiezione del film, ci
sarà una presentazione curata da
don Italo Uberti, rappresentate di
Voce Sas di Brescia. L’ingresso è
liberto.
Giovedì 7 aprile, alle 20.30, in sala
consiliare il prof Livio Bosio relazionerà sul tema “Crucifix:iconografia
della croce”. Nel corso della serata
ci saranno anche letture animate
con la collaborazione di Silvia Rovati ed Erminia Lombardi. Con loro, la soprano Sonia Piccioni e la
pianista Loretta Battaglia.
Ultimo appuntamento di questo ciclo di incontri è previsto per giovedì 14 aprile, sempre in sala consiliare alle 20.30. L’argomento della
serata sarà “Mater dolorosa:la pietà dal vangelo alla storia dell’arte”. Relatrice, la prof. Margherita
Sommese. Anche in questa serata
verrà riproposta la lettura animata
con accompagnamento musicale.
Questi momenti di riflessione sono aperti a tutti.
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marzo 2011
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Montichiari. Nelle parole del direttore del polo espositivo i cambiamenti imposti dalla crisi
Ezio Zorzi: dalle difficoltà nuovo
modo di concepire le esposizioni
Sembra vedersi la via
di uscita alla recessione
iniziata nel 2008 che
ha inciso anche sulle
modalità di realizzare
gli eventi fieristici. Il
programma 2011
di Maria Teresa Marchioni
Dopo un triennio di difficoltà,
iniziato con la crisi del 2008, per il
mercato fieristico i primi mesi del
2011 si annunciano decisivi in un
anno che si prevede cruciale per la
ripresa del settore. “Dopo la crisi del
2008, il comparto fieristico ha dovuto affrontare una fase critica che ha
richiesto cambiamenti profondi nel
modo stesso di concepire le fiere spiega il direttore Ezio Zorzi. Oggi registriamo un perdurare dello stato di
generale difficoltà dell’economia, ma
chi ha saputo mettere in campo una
strategia per la ripresa oggi comincia a raccoglierne i frutti”. Nell’ultimo triennio, la crisi ha coinvolto
indistintamente tutti i settori chiave delle produzioni e del commercio, con ripercussioni dirette sugli
eventi fieristici, da sempre la cartina
Il Centro fiera del Garda di Montichiari
al tornasole della salute dell’economia. “Si tratta di una fase di difficoltà che, dal 2009 ad oggi, ha accomunato tutti i principali eventi fieristici
nazionali ed internazionali, continua
Zorzi. Gli enti fieristici, sia a livello
nazionale che internazionale, hanno
dovuto far fronte ad una contrazione
della domanda, che si è tradotta in
una riduzione della superficie media
venduta e in una generale perdita di
appeal che ha coinvolto anche fiere
storiche, dalla tradizione consolidata”. In tale situazione, ogni ente fieristico deve essere in grado di valorizzare i propri punti di forza, investendo negli eventi più in sintonia con le
esigenze del territorio. “Le fiere che
stanno dando i migliori risultati sono quelle che operano in ambito lo-
cale e, al tempo stesso, investono in
specializzazione – spiega Zorzi –. La
fiera, in questi casi, diventa lo strumento più adatto per presidiare il
mercato domestico, con bassi costi
ed alte rese in termini di costo/contatto”. Il Centro fiera di Montichiari
può contare su un calendario fieristico ben diversificato, con fiere business, consumer ed eventi aziendali.
“Per alcune fiere business, si registra
una contrazione in termini di superficie espositiva, poiché, in una fase di
incertezza, la tendenza della aziende
è quella di confermare la partecipazione riducendo però la dimensione media degli stand. Sull’altro versante, le
fiere consumer hanno mantenuto e in
molti casi incrementato sia il numero
di espositori che quello dei visitatori,
a conferma di come, in settori chiave, le fiere continuino a richiamare un
pubblico molto numeroso”. Il Centro
fiera di Montichiari, come in questi ultimi anni di crisi, propone anche per il
2011 un calendario di eventi con 23 fiere rivolte al pubblico degli operatori e
dei consumatori, una decina di eventi
minori, oltre all’attività convegnistica
e gli eventi aziendali. “Pertanto – conclude Zorzi – grazie a questo nutrito
e diversificato programma di attività,
per il corrente anno si prevede la conferma di un buon volume d’affari, pur
in presenza del notevole e perdurante
stato di crisi dell’economia”.
Verolanuova - Via Circonvallazione 68 - Cascina Fontanili - Tel. 030 9361188
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marzo 2011
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Economia
L’incontro
Le sorelle Cò
Titolari della Maison Cò di Brescia
La professionalità
a servizio della bellezza
Creatività e intrapredenza: questa la ricetta vicente
Marta e Maria Cò
di Elisa Bassini
Le sorelle Marta e Maria Cò hanno fatto della loro passione per la
bellezza una professione e grazie
all’impegno, alla creatività e alla
loro intraprendenza sono diventate
un vero e proprio marchio di stile.
Negli anni Settanta, le Cò aprono la
loro boutique di parrucchiere a Capriano del Colle che rimane tutt’ora
la sede storica.
I primi anni di attività sono segnati
dai viaggi che Marta e Maria intraprendono per l’Europa, soprattutto
a Parigi, dove studiano i look del
celebre salone delle sorelle Carita. “Erano le nostre icone e i nostri
punti di riferimento. Andavamo da
loro per copiare i tagli, li sperimentavamo” racconta Maria Cò. “Fin
da subito abbiamo avuto voglia di
provare sempre nuovi tagli e servizi per i clienti. Il nostro spirito
imprenditoriale sta nell’innovarci
continuamente: basti pensare che
negli anni Settanta il nostro negozio aveva già un angolo di estetica
e di accessori per soddisfare il benessere della persona a 360 gradi.
Siamo sempre state appassionate
del lavoro a livello artigianale, ma
la ricerca della novità ci ha fatto
fare il salto di qualità”.
Grazie allo spirito intraprendente
e alla creatività, le sorelle Cò, oltre
alla boutique di Capriano, hanno
aprono altri centri in città.
Nell’84 viene inaugurato il primo
punto vendita in via Bronzetti a
Brescia, ma è la piccola maison
in via Bulloni che, grazie alla sua
posizione, dà visibilità al “marchio” Cò.
In questa sede, Marta e Maria continuano ad ampliare la rosa di servizi che, nella concezione di bellezza
totale, non può limitarsi alla cura
dei capelli, ma arriva fino ai trattamenti specifici per viso e corpo.
La continua ricerca di innovazione
e la necessità di un servizio completo alla persona spingono le so-
Una storia iniziata a Capriano del Colle
La storia di Maria e Marta Cò inizia
nei primi anni Settanta a Capriano del
Colle dove le sorelle aprono il primo
negozio.
Da subito l’attività si configura non
come un semplice servizio da parrucchiere, ma come uno spazio dedicato
alla bellezza e al benessere completo,
costantemente aggiornato alle novità
provenienti dal mondo della moda.
Nell’84 le Cò approdano a Brescia con
un primo punto vendita in via Bronzetti e nel ’91 viene inaugurato lo
spazio in via Bulloni. Questo negozio
all’angolo di via XX Settembre, con
le sue cinque sfavillanti vetrine, è il
punto che dà maggiore visibilità alla
maison e dove Marta e Maria possono ampliare il ventaglio dei servizi al
cliente, non solo con trattamenti per
capelli, ma anche per viso e corpo.
Inoltre, in corso Cavour viene aperto
un altro punto vendita dedicato ad un
servizio veloce. “Nonostante l’apertura di questi negozi non ci sentivamo
ancora soddisfatte. Il nostro sogno è
stato quello di creare una maison nostra, con un parcheggio e un giardino,
un posto dove il cliente potesse trovare tutto” racconta Maria Cò. Così nel
2006 viene inaugurata Maison Cò, una
nuova elegante struttura che riunisce
in sé tutti i punti vendita dislocati in
città.
Il nuovo spazio, elegante gioiello di
design contemporaneo situato in via
Rodolfo Vantini, non si può chiamare propriamente negozio. Oltre allo
spazio dedicato alla cura dei capelli, ci
sono diversi corner dedicati all’estetica, al benessere, con un lounge bar e
un angolo degli acquisiti.
relle Cò a cercare una nuova, unica
sede: la scelta della location cade
su un edificio storico di via Rodolfo Vantini. “Nel 2006 abbiamo inaugurato questa nuova struttura: si
tratta di una zona importante, nota come Campofera, che a partire
dai primi del Novecento vede nascere la Brescia imprenditoriale.
Il vecchio edificio era la casa dedicata al dopolavoro. Noi vogliamo mantenere lo spirito di aggregazione e di intrattenimento della
struttura originaria. Ecco perché,
oltre che ai nostri servizi di base,
abbiamo voluto creare in questa casa un’area di ristoro. Siamo stati i
pionieri della rivalutazione di questa ex zona industriale e dal punto
di vista economico è stato un passo
importantissimo”. Definire la Maison Cò come un negozio di parrucchieri è riduttivo, perché oltre alla
zona capelli, ci sono diversi corner
dedicati all’estetica e al benessere
con strumentazioni di ultima generazione come radiofrequenza, cavitazione e luce pulsata. La maggiore novità è data dal lounge bar, un
angolo di ristoro dove, ad ogni ora
del giorno è possibile gustare cibi a
base di preparati naturali, così come spiega Maria: “Questo è il plus
che ci fa fare il salto, inserire una
cucina sicuramente è un progetto impegnativo e ambizioso. In un
momento di crisi come questo, la
nostra forza è stata quella di innovarci continuamente e rimanere sul
mercato. L’attenzione alla persona
resta però al primo posto: prima
di un taglio facciamo moltissima
consulenza ed è questo che fa la
differenza”.
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La Voce della Bassa bresciana
marzo 2011
Sito:
www.lavocedelpopolo.it
Tempo libero. Una passione che sta contagiando un numero sempre maggiore di appassionati
Alla scoperta del mondo quad
per viaggiare in piena libertà
Derivati da mezzi di
trasporto progettati negli
anni Settanta del secolo
scorso per viaggiare su
terreni accidentati, sono
diventati una vera e
propria moda
a cura di VoceMedia Pubblicità
Quella dei quad è una moda sempre più diffusa. Sono sempre di più,
anche nel Bresciano, gli amanti di
questi veicoli a quattro ruote, figli
di speciali mezzi di locomozione
agili e compatti, costruiti a partire dalla fine degli anni Sessanta
del secolo scorso per procedere
su terreni particolarmente difficili e per essere impiegati anche su
brevi tratti di navigazione. Concettualmente derivati proprio da quei
mezzi, anche i moderni quad sono
pensati per il trasporto di persone
e cose su percorsi fuoristradistici
particolarmente difficili e accidentati, quali mulattiere o greti di torrenti. Rispetto ai loro progenitori
i quad hanno perdute le caratteristiche anfibie, guadagnando però
in leggerezza e maneggevolezza sul
Un quad in azione
terreno. I quad odierni si possono
dividere in due grandi categorie,
quella dei quad sportivi (prodotti
dalle maggiori aziende di moto presenti oggi sul mercato) e quella dei
quad utility. C’è inoltre un'altra sottocategoria che rappresenta i mezzi
ibridi o anche detti Sport-utility.
I quad sportivi possono avere la
trazione solamente sulle ruote po-
steriori ed essere dotato di un tipo
di trasmissione che è solitamente a
catena. I quad appartenenti a questa categoria sono inoltre dotati di
cambio manuale e sono adatti per
terreni sterrati veloci o asfalto. I
quad utility, invece, si differenziano da quelli sportivi per avere la
trazione sulle 4 ruote (inseribile)
marce veloci e ridotte, il tipo di
trasmissione più usato è quella a
cardano perché ha bisogno di meno
manutenzione rispetto alla trasmissione a catena, la maggior parte degli utility è inoltre dotato di blocco
del differenziale anteriore al 100%
sia manuale che automatico, il differenziale posteriore al contrario è
sempre bloccato. Altra importante
differenza con i quad sportivi sta
nelle sospensioni che negli utilty
sono su tutte e 4 le ruote indipendenti, mentre la maggior parte degli sportivi hanno solo le sospensioni anteriori indipendenti.C’è,
infine, una terza categoria per questi mezzi di trasporto. Si tratta di
quad nati per soddisfare le esigenze
di chi non disdegna ne lo sterrato
veloce ne l'offroad medio-difficile,
hanno la trazione sulle 4 ruote (inseribile) alcuni hanno anche le ridotte. La trasmissione può essere
a cardano o a catena, la cilindrata
va dai 450cc agli 800cc.
La diffusione sempre crescente
degli appassionati di quad è testimoniata anche dal numero di pagine web a questi dedicate. Oltre
ai siti delle diverse case produttrici (tutti i maggiori marchi hanno
messo in produzione propri quad,
ndr.) abbondano sulla rete forum
di appassionati che si scamabiano
pareri e opinioni sul complesso
mondo quad.
La Voce della Bassa bresciana
marzo 2011
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Tempo libero. Anche nel Bresciano cresce il numero di chi ama la vacanza in libertà
Voglia di camper: sulle orme
di Garibaldi e dei suoi Mille
In Italia è nata addirittura
una associazione che
tiene insieme le maggiori
aziende produttrici del
Paese. Una singolare
iniziativa per ricordare il
150° dell’Unità d'Italia
a cura di VoceMedia Pubblicità
Sino a qualche anno fa era un fenomeno tipicamente straniero. In Italia gli amanti dei camper, anche per i
costi non indifferenti d’acquisto, erano una minoranza degli italiani appassionati di vacanze in piena libertà.
Con il passare del tempo, però, anche
in Italia il fenomeno ha preso piede,
anche grazie alla nascita di una rete
commerciale che propone il noleggio
del camper solo per il periodo della
vacanza. Reso più accessibile il mezzo anche il numero dei camperisti è
andato crescendo e le autostrade italiane, ormai, sono percorse ogni giorno dell’anno da un grande numero di
camper. Per chi ne possiede uno ogni
occasione per partire è buona. Ponte
o fine settimana, primavera, estate,
autunno o inverno, fa poca differenza.
Basta salire sul proprio mezzo e met-
Un camper
tersi in viaggio. Negli anni sono andati aumentando in Italia anche i servizi
per questa nuova categoria di vacanzieri. Sulla rete autostradale nazionale
sono state ampliate le aree di sosta e
di servizio per i camper. Le mete turistiche grandi e piccoli e tutte le città
d'arte si sono dota di spazi appositi in
cui far sostare i camper. Nel contempo sono andate aumentando anche le
fiere e i saloni dedicati al settore. Recentemente è nata anche l'associazione Produttori Caravan e Camper che
raccoglie le oltre trenta aziende che in
Italia operano nel campo dei camper.
Obiettivo dell’associazione è la promozione del camper style presso l’opinione pubblica e la stampa nazionale,
le attività di sensibilizzazione volte a
far conoscere alle istituzioni centrali
e locali il turismo all'aria aperta oltre
alle strutture ricettive ad hoc per il
plein air (o aree di sosta comunali),
al fine di potenziare i flussi di turisti
itineranti in entrata nel Paese, migliorando e differenziando le politiche e le
formule di ospitalità nei confronti dei
camperisti rispetto ai turisti stanziali.
Fre le iniziative promozionali lanciate
dall'associazione una è particolarmente interessante. Si tratta di “In camper
sulle orme dei Mille”, una proposta di
viaggio pensata in questo 2011 in cui
si ricorda il 150° dell'Unità d'Italia per
ripercorre in camper le tappe della storia unitaria del Paese.
La partenza è fissata da da Torino, culla del Risorgimento e prima
capitale d’Italia, per visitare i suoi
meravigliosi monumenti e le grandi mostre allestite in questo anno
particolare. Seconda tappa Genova,
dove salparono i garibaldini, dando
inizio alla Spedizione che unificò il
Paese da Sud a Nord, a partire da
Marsala, luogo dello sbarco dei Mille. Sempre dietro alle camicie rosse,
si passa poi dalla Sicilia al Continente, percorrendo in camper la linea
del Volturno, lungo cui Garibaldi e
i suoi respinsero la controffensiva
borbonica. Punto d’arrivo Bezzecca,
il lago di Idro, la Valle di Ledro e Rovereto, teatro delle ultime battaglie
dell’Eroe dei Due Mondi, durante la
Terza Guerra d’Indipendenza.
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La Voce della Bassa bresciana
marzo 2011
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Una crescita che interessa la Lombardia
Farmers’ market, boom di consumatori. Il rapporto di Coldiretti Lombardia sul primo trimestre 2011 stima che il numero di visitatori sia triplicato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, passando dalle 250
mila presenze del 2010 alle 750mila attuali, con un incremento regionale
del 200%. Mentre le giornate di apertura dei mercati degli agricoltori di
Campagna Amica sono salite del 70 per cento. Sempre nei primi tre mesi
del 2011 – stima Coldiretti Lombardia – gli 84 farmers’ market sparsi nelle diverse province hanno generato un movimento economico di oltre
800 mila euro, in crescita del 6 per cento rispetto al del 2010.
Agricoltura. Si moltiplicano anche nel Bresciano i mercati agricoli promossi dall'omonina fondazione
Piace e cresce Campagna amica
a cura di VoceMedia Pubblicità
Cos’è un Mercato di Campagna
Amica (l’iniziativa promossa in tutto
il Paese dalle diverse federazioni di
Coldiretti) cosa lo rende speciale?
Innanzitutto è un mercato degli agricoltori (o in inglese “farmer’s market“), cioè un mercato in cui i produttori agricoli vendono direttamente ai consumatori i propri prodotti.
I mercati degli agricoltori possono
essere gestiti direttamente da Comuni, organizzazioni professionali agricole, associazioni, ecc. Generalmente si svolgono periodicamente (uno o
più giorni a settimana o al mese).
I produttori agricoli che fanno capo a Coldiretti, e che aderiscono al
Progetto Campagna Amica, hanno
scelto di aderire ad un regolamento disciplinare volontario che prevede: che i produttori interessati ai
mercati agricoli (farmer’s market)
si associno per la realizzazione delle attività di vendita; che la vendi-
In piazza Garibaldi a Orzinuovi
Anche la Bassa, da questo 2011, ha il suo
mercato di Campagna amica. Grazie alla sezione di Orzinuovi di Coldiretti la cittadina
orcenana è diventata sede dell’apprezzata
iniziativa di vendita diretta dei prodotti della terra bresciana.È piazza Garibaldi, ogni
martedì dalle 8.30 alle 13 e ogni prima domenica del mese dalle 9 alle 19, a ospitare il
mercato che nelle sue prime edizioni ha incontrato il favore di un buon numero di per-
sone che, grazie alla presenza di produttori
locali possono acquistare non solo frutta e
verdura ma anche salumi e formaggi senza
l’intermediazione del sistema distributivo.
La merce posta in vendita passa dal campo
alla tavola della gente nel giro di 1-2 giorni,
si evitano dannosi passaggi nelle celle frigorifere e rincari di prezzi che in tempi di crisi
come quelli attuali non sempre sono graditi
al grande pubblico.
ta avvenga con un preciso controllo
dei prezzi praticati (meno 30% sui
prezzi giornalieri rilevati dal sistema sms consumatori www.smsconsumatori.it); che l’associazione per
la gestione del mercato controlli i
requisiti di ciascun produttore. Il
progetto della costruzione di una
filiera agricola tutta italiana ha
l’obiettivo di realizzare un grande
sistema agroalimentare che premi
i produttori e offra ai consumatori prodotti di qualità e a un giusto
prezzo. Quando tutto questo viene
applicato i produttori possono utilizzare l’insegna “Mercato di Campagna Amica” ed i consumatori
possono trovare all’ingresso del
mercato la tabella con i prezzi praticati. A sostegno della filosofia che
gudia i mercati c'è anche la Fondazione Campagna Amica che intende tutelare gli interessi di cittadini, consumatori, produttori agricoli
intorno ai temi dell'ambiente e del
territorio, della qualità dei consumi e degli stili di vita.
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La Voce della Bassa bresciana
marzo 2011
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23
Le due facce della stessa medaglia
La definirtiva approvazione del Piano d’area e la risoluzione della vexata
quaestio degli assetti societari sono due questioni che riguardano l'aeroporto D'Annunzio di Montichiari. Come affermato a più riprese dal presidente della Provincia Daniele Molgora non si tratta di questioni che possono correre su binari paralleli. Sono due vicende complementari, due
facce della stessa medaglia perchè se gli attori sono in parte diversi, unica
è la meta finale: quella di lanciare definitivamente una infrastruttura che
sino a oggi ha rappresentato soltanto un peso. Dalla soluzione delle due
vicende devono uscire risposte per fare dello scalo una risorsa.
Montichiari. La Provincia ha presentato nelle scorse settimane il Piano d’area
In quattro per lo scalo
di Franco Armocida
La Provincia di Brescia ha presentato (dopo averlo annunciato nel
corso della seduta che la commissione territorio della Regione aveva tenuto ai primi di febbraio al D’Annunzio) nelle scorse settimane il Piano
d’Area per l’aeroporto di Montichiari
che, trascorsi i tempi tecnici necessari, potrà trovare applicazione con
la fine del 2011 dopo l’approvazione
della Regione Lombardia. “Dopo otto anni il piano di sviluppo vedrà la
definitiva approvazione, perché – ha
illustrato il vice presidente provinciale Giuseppe Romele – alla luce dei
provvedimenti che si sono susseguiti
nel periodo richiamato emessi da Regione Lombardia, Provincia di Brescia e dai Comuni direttamente interessati dal piano, quali Montichiari, Ghedi, Montirone e Castenedolo,
nonché dagli enti che, a vario titolo,
hanno avuto competenza in materia, si è giunti ad un documento che
L’aeroporto D’Annunzio
indica le soluzioni percorribili per
il corretto utilizzo dell’area interessata. Ora, grazie anche al principio
della perequazione, i tecnici spiegheranno che si traduce in equilibrio tra
i vantaggi (economici) e gli svantaggi
(impatto ambientale ed altri) equamente ripartiti tra i quattro comuni
richiamati, fatto che ha costituito
uno degli ostacoli più difficili da superare, ha aggiunto Romele, si è fatta chiarezza sulla destinazione delle
varie aree, che, ai vari livelli d’intervento, si possono quantificare complessivamente in una quarantina di
chilometri quadrati.
Cargo: scelta
ormai assodata
Con il posizionamento per la fine dell’anno di questo tassello nel complesso mosaico, potranno essere avviate tutte
quelle opere – e qui Giuseppe Romele ha
‘calcato la mano’ – che sono nelle mani
dell’imprenditoria, perché quanto in ambito di insediamenti industriali, commerciali, alberghieri, logistici e quant’altro
ancora, è legato a chi oggi ha il coraggio, la forza e la volontà di credere nel
futuro aeroportuale per il nostro territorio, che può diventare, per certi aspetti,
il nodo strategicamente più importante non solo per Brescia, ma per il nord
d’Italia e per il sud d’Europa. Non va trascurato – ha aggiunto Romele – che per
Montichiari passerà la Tav del Corridoio
5, che unirà l’Europa da ovest ad est, così come il previsto raddoppio dei binari
che scendono dal Brennero agevolerà i
collegamenti nord-sud tra Europa ed Italia e la nuova BreBeMi, i cui lavori sono
già avviati, costituiscono fattori che non
potranno che aumentare il traffico, di
ogni tipo, sull’intera area”. Al pronunciamento della Provincia in merito alle
sorti del Piano d'area, che, come ricordato anche dallo stesso Romele, potrà
valersi di infrastrutture importanti come
la Brebemi e la futura alta velocità ferroviaria che dovrebbe transitare proprio
in prossimità dello scalo aeroportuale, si
sta affiancando il dibattito su quello che
sarà il destino futuro dell'infrastruttura
monteclarense. Non che gli scenari futuri si discostino più di tanto da quello che
senza eccissivi giri di parole il presidente del Catullo aveva affermato ai primi
di febbraio.
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Sanità. Procede il progetto “Care” messo in campo dall’unità operativa di medicina generale di Montichiari
Impegno e dedizione per la cura
integrale del paziente ricoverato
L’équipe diretta dal dott.
Ottavio Di Stefano, dopo
un anno di preparazione,
ha messo in campo una
progettualità che ha
comportato la creazione
di mini gruppi di lavoro
di Mario Garzoni
“L’Unità operativa di medicina
generale del presidio ospedaliero di Montichiari svolge tutte le
attività assistenziali tipiche della
medicina interna”. Così inizia la
presentazione del reparto il dott.
Ottavio Di Stefano, direttore dello stesso.
Sono altre, però, le specificità
dell’unità operativa da un decennio affidata alla sua direzione sottolinea. L’intero gruppo di lavoro
(10 medici, 22 infermieri, 18 operatori tecnici e una segretaria) sta
lavorando, dopo un anno di intensa preparazione, al progetto "Care"
(cura). “Una progettualità - ricorda
Ottavio Di Stefano - cha comportato un ribaltamento del tradizionale metodo di lavoro all'interno
dell'unità operativa”.
Con il progetto Care, infatti, l’u.o.
di medicina generale del presidio
di Montichiari ha attuato il passaggio da un lavoro per comparti alla
creazione di mini équipe composte da medici, infermieri e operatori tecnici che si prendono in carica singoli pazienti. “Si tratta di
una progettualità – ricorda ancora
il direttore – che altrove trova già
concreta applicazione e che nella
nostra unità è stata assunta come
una vera e propria sfida”. Sfida che
tutto il personale dell'unità operativa ha assunto con grande impegno, dedicando alla preparazione
della stessa tempo e risorse anche
ben oltre i turni di lavoro. “Quella
assunta – continua ancora il dott.
Di Stefano – è una sfida ancora in
corso” perché se è vero che la costituzione delle mini équipe è un
passaggio ormai assodato è ancora in corso il passo che prevede la
presa in carico da parte del personale infermieristico del singolo paziente anche per aspetti che
vanno oltre il momento medicosanitario. “Una volta che il progetto sarà a pieno regime – afferma Di
Stefano – ogni infermiere si prenderà cura del paziente seguendolo
in tutti quelli che sono i momenti
che vanno dal suo ricovero al momento delle dimissioni”. Insomma,
per l’unità operativa di medicina
generale del presidio ospedaliero
di Montichiari che, come quello
di Gardone Valtrompia, fa parte
dell’azienda Spedali civili di Brescia, il lavoro non manca, tenendo
conto che ogni anno segue qualcosa come 2800 pazienti tra ricoveri
(54 i posti letto), day hospital (3
posti letto) e ambulatori. “Certo –
sottolinea ancora il dott. Ottavio Di
Stefano – i problemi non mancano,
anche se l'azienda si sta dimostrando attenta”. Personale medico sempre al limite e difficoltà strutturali
sono compensate dalla dedizione
che l’équipe guidata dal dott. Di
Stefano mette in campo ogni giorno per garantire quella attenzione
che ogni persona che si rivolge alla
struttura ospedaliera merita.
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marzo 2011
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Secondo festival di dialetto “Ure de macc”
Cultura
Dopo la prima edizione del festival dialettale bresciano che si è svolta a Palazzolo nel giugno scorso è aperto il bando per la seconda. Il
fine settimana scelto per l’edizione 2011 è quello del 17, 18 e 19 giugno giorni in cui 3 piazze dei paesi saranno il teatro delle rappresentazioni teatrali delle compagnie che avranno superato la selezione. La
gente potrà spostarsi da un luogo all'altro a piedi, con facilità, vista la
vicinanza dei luoghi nello stesso comune. Le proposte di partecipazione al festival devono arrivare secondo le modalità riportate nel bando
entro il 16 aprile. Il bando e la domanda su www.vocesas.it
Sale della comunità “Sono il numero quattro” del regista David J. Caruso
La programmazione
Il nuovo eroe è alieno
IDEAL-CASTENEDOLO
Manuale d'amore 3: sabato 26 marzo ore 21; domenica 27 marzo ore
21.00; I fantastici viaggi di Gulliver:
domenica 27 marzo ore 17.00
IL GABBIANO-GHEDI
Tron Legacy: sabato 26 marzo ore
21.00; domenica 27 marzo ore 15.30;
Sono il numero quattro: sabato 2
aprile ore 21.00; domenica 3 aprile ore 15.30; Uomini di Dio: lunedì
4 aprile ore 21.00; Rango: sabato 9
aprile ore 21.00; domenica 10 aprile
ore 15.30
GLORIA-MONTICHIARI
IL discorso del re sabato 26 marzo ore
21.00; domenica 27 marzo ore 21.00;
lunedì 28 marzo ore 21.00. Le avventure di Sammy domenica 27 marzo
ore 15.00; La Gioconda di Amilcare Ponchielli opera lirica dall’Arena
di Verone: mercoledì 30 marzo ore
20.00; Il Grinta sabato 2 aprile ore
21.00; domenica 3 aprile ore 21.00;
lunedì 4 aprile ore 21.00; L’orso Yoghi domenica 3 aprile ore 20.45; La
figlia del Faraone balletto di Cesare
Pugni dal Bolshoi : mercoledì 6 aprile
ore 20.00; Rango sabato 9 aprile ore
21.00; domenica 10 aprile ore 15.00,
21.00; lunedì 11 aprile ore 21.00.
AURORA-PAVONE MELLA
The green hornet sabato 26 marzo
ore 20.45; domenica 27 marzo ore
15.30, 20.45; Sono il numero quattro
sabato 2 aprile ore 20.45; domenica
3 aprile ore 20.45; Gnomeo e Giulietta: sabato 9 aprile ore 20.45; domenica 10 aprile ore 15.30, 20.45; Il Grinta
sabato 16 aprile ore 20.45; domenica
17 aprile ore 15.30, 20.45.
di Mauro Toninelli
Alieni che tornano sulla terra
e, ovviamente, al cinema. Il nuovo
film, forse la pellicola fantascientifica più attesa della stagione, alla
regia è targato Davd J. Caruso (regista di “Disturbia”) ed è tratto dal
romanzo bestseller “I am number
four”, primo di una saga di sei libri
firmati da Pittacus Lore (pseudonimo della coppia Jobie Hughes e James Frey) e che è stata paragonata alla saga di “Twilight”. Al centro
della vicenda il numero quattro, un
giovane alieno, interpretato da Alex
Pettyfer, che è fuggito con altri otto
dal sua pianeta, attaccato e distrutto dalla razza ostile dei Mogadoriani, che, come si vuole da copione,
sono scesi anche sulla Terra per
eliminarli.
John Smith, questo il finto nome
che il numero quattro si dà, si camuffa tra gli adolescenti di un liceo
e proprio qui scoprirà l’amore per
una ragazza, Sarah e la bellezza, per
la prima volta di sentirsi a casa. Il
film inizia con la morte del numero
tre. Ciascuno dei nove ha un guardiano che li protegge perchè hanno
dei poteri particolari che li rendono
unici. Fuga da un pianeta distrutto,
poteri, eroi, l’amore per la bella di
turno, con cui non ci può stare per
la sua sicurezza, problemi di iden-
Alex Pettyfer e Dianna Agron in una scena del film
tità: non sembra un canovaccio del
tutto nuovo in fondo, ma la traccia
che resta dietro ad un buon film
d’azione con effetti speciali targati
Industrial Light and Magic è quello,
non tanto nuova ma sempre attuale,
del rapporto con il diverso, del tutto simile a noi, ma che viene da un
altro paese e che ha una cultura e
un passato sconosciuto. La raccolta
delle paure e delle richezze legate al
tema di tutto il genere umano. David
J. Caruso ha dichiarato riguardo agli
effetti speciali “Quando cresci so-
gnando di fare film di fantascienza
e ti ritovi a lavorare con la Industrial
Light and Magic hai l’impressione di
essere dentro al tuo sogno”.
Questo sogno “Sono il numero
quattro” regala 110 minuti di emozioni e lascia un finale aperto come prevede il romanzo iniziale di
una saga. Resta ancora da vedere se questo sogno, filmico, sarà
in grado di essere come i parenti
vampiri e divenire un fenomeno o
scomparire come “Jumper” o altri
tentativi.
Una scena del film “Uomini di Dio”
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Manerbio. Il 2011 è un anno particolare per il corpo musicale diretto dal maestro Arturo Andreaoli
“Santa Cecilia” in festa: compie
150 anni come l’Italia unita
Molte le manifestazioni
con cui, nel corso
dei prossimi mesi, il
complesso musicale
manerbiese festeggerà
un compleanno tanto
significativo
di Elisa Bassini
La civica banda “Santa Cecilia”
di Manerbio è nata con l'Italia unita. In questo 2011, infatti, compie
150 anni e in occasione di un anniversario così significativo ha presentato un fitto cartellone di eventi.
Il consueto concerto di Primavera,
in programma sabato 16 aprile, sarà una celebrazione dell’Unità italiana e della fondazione del gruppo con l’esecuzione di brani musicali storici.
Particolare spazio verrà dato, tra
maggio e giugno, alle giovani leve
con i saggi della scuola di musica
“Lorenzo Manfredini”, il V Concorso di esecuzione under 15 e l’esibizione della Juniorband, tre occasioni importanti per i nuovi strumentisti che si affacciano alla musica.
L’evento più significativo dell’anno
sarà la manifestazione “… e le Bande stanno a suonare”: dal 21 al 26
giugno le bande di Pontevico, Leno,
Gambara, Zocco di Erbusco, Borgosatollo e Manerbio si alterneranno sul palco, continuando il lavoro
di aggregazione già sperimentato
con “I concerti della nebbia”.
Il concerto più atteso è quello di
mercoledì 22 giugno con l’esibi-
La banda di Manerbio
Giornata del Fai nella Bassa bresciana
Anche quest’anno ritornano le Giornate di
Primavera organizzate dal Fondo Ambiente Italiano. Domenica 27 marzo, nella Bassa
verranno aperti due beni poco noti al pubblico: il borgo di Monticelli d’Oglio (frazione di Verolavecchia) e il maglio di pianura di Pontevico. Durante tutta la giornata, dalle 10 alle 12,30 e dalle 14,30 alle
18, ci sarà la possibilità di effettuare visite
guidate gratuite alla scoperta di due piccoli gioielli. Monticelli d’Oglio, ricostruito
nel 1600, mantiene ancora oggi le forme
originarie con la sua piazza a corte porticata attorno alla quale si articolano gli altri edifici del borgo. Il visitatore potrà ammirare il palazzo seicentesco della famiglia
Provaglio, antichi proprietari di Monticelli; il percorso continuerà nel castello e nei
suoi sotterranei. . L’altro bene aperto nella
Bassa sarà il maglio di Pontevico che, dopo
un attento recupero, è diventato un museo
aperto alla didattica delle scuole. L’ultimo
artigiano, Gesualdo Ramera, mostrerà al
pubblico l’arte di forgiare il ferro.
zione della Wind Ensemble della
Stanford University di Palo Alto
(California), diretta dal maestro
Giancarlo Aquilanti.
Sarà l’occasione per apprezzare la
qualità esecutiva di un gruppo di
professionisti di livello internazionale e un’importante scambio culturale, perché 15 ragazzi dell’ensemble verranno ospitati presso
le famiglie degli strumentisti manerbiesi.
La settimana della banda, come
sottolinea il maestro Arturo Andreoli, “sarà fondamentale per la
valorizzazione delle nostre bande
territoriali, intese come gruppi che
abbiano un maggior peso sociale.
La banda, con il suo percorso educativo, è una attività che richiede
molto spirito di sacrificio e che ha
la funzione importante di formare il
senso civico dei futuri cittadini”.
L’impegno dei componenti della
banda si protrarrà anche a luglio
nei due finesettimana, dall’8 al 10 e
dal 15 al 17 luglio, con la “Festa della musica”, un appuntamento nato
qualche anno fa per far conoscere
alla cittadinanza non solo la realtà
bandistica, ma anche altri gruppi e
band di giovani che ruotano intorno alla “Santa Cecilia”.
Dopo la pausa estiva, il programma concertistico riprenderà il 3
settembre con l’esibizione della
banda comunale “Domenico Alaelona” di Montegiorgio (Fermo),
nel gemellaggio già iniziato nel
giugno scorso. Le celebrazioni del
150 esimo anno di attività si concluderanno nel mese di novembre,
venerdì 11 con la presentazione del
libro della banda e il 25 e il 26 con
i concerti di Santa Cecilia con il
Brixia Chorus.
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Calcio Serie D. La Verolese retrocede
Sport
Con sei giornate d’anticipo la Nuova Verolese saluta il campionato nazionale
dilettanti per tornare in Eccellenza. La società bassaiola, dunque, festeggia nel
peggiore dei modi i cento anni di fondazione (1911-2011). Il verdetto è arrivato domenica 20 marzo dopo l’ennesima sconfitta in campionato: 5-0 sul campo del Fiorenzuola e retrocessione dopo tre stagioni in serie D. D’altronde la
classifica (girone D) parla chiaro: appena sei punti conquistati (una vittoria e
tre pareggi ottenuti tutti nel girone d’andata) e un lungo calvario societario
che – nonostante il passaggio di testimone – non è riuscito nell’intento di salvare la categoria o, quantomeno, provare a farlo passando per i play out.
Premio Leonessa. Dalla lotta al rugby, passando per il pugilato allo sci nautico fino alle bocce
Cinquina tutta al femminile
e la Bassa si tinge di rosa
di Mario Ricci
È la cinquina tutta in rosa che fa
sognare la Bassa. E recentemente
ha ricevuto dal Comune di Brescia
il premio Leonessa per i meriti sportivi conquistati nel 2010.
Dalla lotta al rugby, passando per il
pugilato allo sci nautico fino alle bocce. Andando in rigoroso ordine alfabetico si comincia da Liliana Belloni
della Bocciofila Ghedese.
Nell’ultima stagione ha ottenuto il
secondo posto a squadre alla Coppa Lombardia e un primo posto nella gara a staffetta guadagnandosi la
categoria B femminile. E pensare
che la passione per questa disciplina era cominciata per caso, per far
passare il tempo.
Dalle bocce al pugilato, rappresentato dall’Accademia Monteclarense. Fra le punte di diamante, spicca
Elisa Cumini. Titolare della maglia
azzurra della Nazionale femminile,
l’atleta bresciana aspira a conquistare il pass per le Olimpiadi di Londra
2012 rappresentando così la prima
donna pugile italiana. Nel 2009 di-
Le atlete del Cammi Calvisano
venta campionessa regionale, l’anno
scorso – invece – ottiene il secondo
posto ai Campionati italiani categoria Assoluti.
Ma la Bassa è terreno florido anche
per lo sci nautico visto che a San
Gervasio opera il Water Ski. Il Premio Leonessa è andato a Marialuisa
Pajni che da dieci anni si allena nelle
acque bresciane prima a San Paolo
poi a San Gervasio. Ricco il suo palmares: dalle medaglie di bronzo agli
Europei Under 17 a quelle d’argento
ai Campionati italiani assoluti nella
specialità Figure e Salto sempre nel
2009. Fino all’alloro nell’ultima stagione agli Europei Under 21. A proposito di successi internazionali, che
dire della lottatrice Laura Resconi?
Tesserata per il Gruppo Sportivo Lograto, si è messa in evidenza recentemente per terzo posto ai campionati
assoluti. Per tre volte è salita sul podio della Coppa Italia, primeggiando
al Trofeo Internazionale Fucci.
A chiudere il quintetto delle meraviglie, ci pensa Beatrice Serioli del
Rugby Calvisano. Un settore, quello
femminile, nato da pochi anni ma già
a buoni livelli sfruttando l’onda della
prima squadra maschile e di un’impiantistica fra le migliori sul territorio nazionale.
La passione per la palla ovale scatta
giovanissima nel 2008. Considerato l’elevato numero di mete messe
a segno durante il campionato ed
è titolare dell’Italia Under 18 femminile. Il suo sogno è partecipare
al Torneo Internazionale delle Sei
Nazioni che si disputa ogni anno
e destinato alle rappresentative di
Italia, Francia, Inghilterra, Scozia,
Galles e Irlanda.
Paraciclismo. Al velodromo solo un argento per l’Italia. Dominio inglese con diciotto medaglie
Mondiali: undici volte record sulla pista di Montichiari
Si sono chiusi domenica 13 marzo i Campionati mondiali di Paraciclismo tenutisi al Velodromo Fassa
Bortolo di Montichiari. 27 nazioni
presenti con oltre 250 atleti si sono
contesi le vittorie nelle varie categorie con ben 11 record mondiali
registrati. Quanto al medagliere, a
classificarsi al primo posto finale
è risultata la Gran Bretagna che si
è portata a casa ben 18 titoli (nove primi posti, otto secondi posti
ed un terzo piazzamento) seguita
a ruota dalla Cina con 10 medaglie
e dall’Australia con 8. L’Italia, a distanza siderale, non ha dato parti-
colare spettacolo vincendo solo un
argento, conquistato da Fabrizio
Macchi nella prova ad inseguimento
individuale, battuto solo dal cinese
Gui Hua Liang che già in qualificazione aveva fatto registrare il record
del mondo della specialità. Macchi
era al suo quinto mondiale su pista
della carriera ed aver ottenuto tale
piazzamento davanti al pubblico di
casa ha rappresentato un ulteriore
sigillo nel suo percorso sportivo.
Il prossimo appuntamento al Velodromo è in programma nel mese di
giugno con la Coppa Italia selezione
Giro d’Italia Dilettanti. (f.m.)
Una delle premiazioni a Montichiari
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Calcio. Presentata la mostra del Centenario mentre la squadra lotta per evitare la retrocessione.
Il neonato Fc Roccafranca
dal 2003 a servizio dei giovani
di Francesco Uberti
La società è nata lo scorso anno
quando sette persone che condividono la passione per il calcio e l’attenzione alla crescita dei giovani e dei
ragazzi si sono uniti per rilevare la
squadra di calcio già esistente, portando una ventata di entusiasmo e di
voglia di divertirsi giocando a pallone, il tutto ripartendo dai ragazzi. Siamo a Roccafranca, piccolo comune
della bassa occidentale, e questa è la
storia dell’FC Rocca 2003, la squadra
di calcio del paese che all’inizio della
stagione ha visto rivoluzionato il proprio organigramma: in società, infatti,
sono entrati Gian Marco Uberti come
presidente, Fausto Rivetti suo vice e
Germano Ferraresi come segretario,
insieme a Mauro Ferraresi, Fausto
Coccaglio, Marino Turla e Ivan Gazzara. Non pensiate che sono tipi attenti
a queste cose, anzi: ciò che conta per
loro è questa nuova avventura, la responsabilità di continuare ad offrire
ai ragazzi la possibilità di crescere
grazie allo sport. Di questo sì, parlano
volentieri. Fausto Rivetti, per esempio, ha accettato di rispondere ad alcune nostre curiosità.
Prima di tutto qualche numero.
Quanti atleti sono tesserati per
l’Fc Rocca 2003?
La squadra dei Pulcini dell’Fc Rocca 2003
“In tutto i tesserati sono 102, suddivisi in quattro categorie a seconda
dell’età. I nati dal 2002 al 2005 imparano a tirare i primi calci al pallone
alla scuola calcio, mentre le classi
2000 e 2001 fanno parte dei pulcini.
Si passa poi agli esordienti, categoria
in cui si trovano le classi 98 e 99, fino
ad arrivare ai più grandi, i giovanissimi, delle classi 96 e 97”.
Una grande attenzione ai più piccoli, dunque. Come giudicate finora la scelta di ripartire dalle
categorie giovanili?
“Il bilancio finora si può considerare
molto positivo, anche perché è aumentato il numero dei tesseramenti
sia nella scuola calcio sia nei pulcini.
Per l’allenamento ci avvaliamo della
collaborazione con la società Prostaff, costituita da laureati in Scienze Motorie particolarmente preparati
dal punto di vista educativo e pedagogico per lavorare con i più piccoli”.
Qual è il messaggio che intendete trasmettere ai vostri giovani
tesserati?
“Il proposito della società è quello di
far passare e condividere uno spirito
allegro e di divertimento. Cerchiamo di evitare l’ossessione della vittoria a tutti i costi, perché il calcio
è e deve rimanere un bel gioco. Da
questo punto di vista è fondamentale il coinvolgimento dei genitori,
perché condividano questi principi.
Su troppi campi da calcio, infatti, ci
si rende conto che proprio gli adulti
sono i primi a veicolare isterismo ed
esasperazione”.
Coinvolgimento degli adulti che
recentemente si è concretato in
un’iniziativa che sembra riscuotere molto successo…
“Già. Da metà febbraio abbiamo aperto un bar nei locali sotto le tribune.
Viene tenuto aperto durante le partite in casa dalle mamme dei ragazzi.
È solo uno degli aiuti che abbiamo ricevuto: sia da parte dell’amministrazione comunale, sia da parte di molti
privati c’è stata molta generosità ed
interesse intorno a questa squadra,
segno che rappresenta per la gente di
Roccafranca qualcosa di importante e
meritevole di essere sostenuta”.
E c’è da credergli, facendo un giro dalle
parti del campo sportivo il sabato pomeriggio: molta gente, mamme, papà
e anche nonni che in tribuna e a bordo
campo assistono alle partite delle squadre. È anche l’occasione per ritrovarsi e
scambiare quattro chiacchiere. Il calcio
come vorremo che fosse, sempre.
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Cartolibreria Malanca Massimo - Via 24 Maggio 39 - Tel. 030902646; Tabaccheria L’Oasi di Colosio Lucrezia - Via Brescia 25 - tel.0309031555
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LOGRATO: Cartoleria Edicola Groli - Via G. G. Morando, 20 Tel. 030 978268
MACLODIO: Contessa Lorenzi - Tabaccheria Giornali - Via Roma 23
MANERBIO: Donato Seniga - Tabaccheria Ricevitoria - Via xx settembre 20 - tel. 0309937626
MONTICHIARI: Edicola Gaia di Borzi Enzo Alberto - Via Marconi 26°; Edicola Lorenzi Tiziana Piazza Treccani 4; Edicola Boselli Rosanna - Via Trieste 85; Stringa Antonella – Edicola, cartolibreria, Tabaccheria – Via Mantova 157
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Rovetta - 23 tel. 030931805; Tabaccheria N° 3 Laini Renata - Piazza Libertà 48 - tel.030931253
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della Bassa bresciana
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NUMERO 3 - MARZO 2011
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ORZINUOVI www.comune.orzinuovi.bs.it
ORZIVECCHI www.comune.orzivecchi.bs.it
PAVONE MELLA www.comune.pavone-del-mella.bs.it
POMPIANO www.comune.pompiano.brescia.it
PONTEVICO www.pontevico.it
PRALBOINO www.comune.pralboino.bs.it
QUINZANO D’OGLIO www.quinzano.it
REMEDELLO www.comune.remedello.bs.it
ROCCAFRANCA www.comune.roccafranca.bs.it
RUDIANO www.comune.rudiano.bs.it
SAN GERVASIO BRESCIANO www.comune.sangervasiobresciano.bs.it
SAN PAOLO www.comune.sanpaolo.bs.it
SENIGA www.comune.seniga.bs.it
TRENZANO www.comune.trenzano.bs.it
URAGO D’OGLIO www.comune.uragodoglio.bs.it
VEROLANUOVA www.comune.verolanuova.bs.it
VEROLAVECCHIA www.comune.verolavecchia.bs.it
VILLACHIARA www.comune.villachiara.bs.it
VISANO www.comune.visano.bs.it
DISTRETTI SANITARI
EMERGENZA
OSPEDALE DI MANERBIO
Via G.Marconi, 7, telefono 030/99291
OSPEDALE DI LENO
Piazza Donatori di sangue, 1, Telefono
030/90371
OSPEDALE DI MONTICHIARI
Via Ciotti, 154, Telefono 030/99631
OSPEDALE DI ORZINUOVI
Via Crispi,2, Telefono 030/99441
118
112
113
115
117
1515
(Emergenza sanitaria)
(Carabinieri)
(Polizia)
(Vigili del Fuoco)
(Guardia di Finanza)
(Corpo Forestale)
E-mail:
[email protected]
La Voce della Bassa bresciana
marzo 2011
31
ORARI delle SANTE MESSE (Prefestive e Festive)
ORARI SANTE MESSE
ACQUALUNGA S. Maria Maddalena: Festivo 10
ALFIANELLO Ss. Ippolito e Cassiano: Pref.18.30;
fest. 8-10.30-18.30
AZZANO MELLA Ss. Pietro e Paolo: Prefestivo: ore
18.00; Festivo 7.30-10-18.30
BAGNOLO MELLA Visitazione Maria Vergine:
18.30; Festivo: 7.30-9-10-11.30-18.30
BARBARIGA S. Vito, Modesto e Crescenzia: Prefestivo: 18.30; Festivo: 7 – 10.30 – 18.30
BARGNANO S. Pancrazio: Prefestivo 19.00; Festivo 10
BASSANO BRESCIANO S. Michele Arcangelo: Prefestivo 18; Festivo: 8 – 10 – 18
BORGO PONCARALE Purificazione di Maria Vergine: Festivo: 10 - 18
BORGO SAN GIACOMO S. Giacomo maggiore:
Prefestivo 18.00; Festivo 7.30-9.30-11.00-18.00
BORGOSATOLLO S. Maria Annunciata: Prefestivo:
19; Festivo: 7 – 8.30 – 9.45 – 11 – 18.30
BRANDICO S. Maria Maddalena: Prefestivo: 18.00;
Festivo: 8 – 10.30 – 18
CADIGNANO Ss. Nazaro e Celso: Prefestivo 19.30;
Prefestivo 10.30 - 18
CALVISANO S. Silvestro: Prefestivo: 18.30; Festivo:
8 – 10 – 11 – 18.30
CAPRIANO DEL COLLE S. Michele Arcangelo: Festivo 10.30 – 18.30
CARPENEDOLO S. Giovanni Battista: Prefestivo:
18.; Festivo: 7.15-8.30-9.45-11-15.30-18
CASTELCOVATI S. Antonio Abate: Prefestivo 18.30;
Festivo 7-8-9.30-11-18.30
CASTENEDOLO S.Bartolomeo Apostolo: Prefestivo 19; Festivo 7 – 9 – 10 – 11 – 18
CASTREZZATO Ss. Pietro e Paolo: Prefestivo 18; Festivo: 8-9.30-11-18
CIGOLE S.Martino: Prefestivo: 18; Festivo: 7.30 –
10.30
CIZZAGO S. Cuore di Gesù e S. Giorgio: Prefestivo
18; Festivo 8 - 10.30 – 18
COMELLA S. Maria Annunciata: Festivo 16
COMEZZANO Ss. Faustino e Giovita: Prefestivo 18;
Festivo 8 - 10 – 18.30
CORTICELLE PIEVE S. Giacomo: Prefestivo 18; Festivo 10 - 17
CREMEZZANO S. Giorgio: Prefestivo 20; Festivo
8.30 – 11 – 18
DELLO Giorgio: Prefestivo 19; Festivo 8 – 11 – 19
FARFENGO S. Martino: Prefestivo 18; Festivo 10
FENILI BELASI Ss. Trinità: Prefestivo 18; Festivo 8
– 11 – 18
FLERO Conversione di S.Paolo: Prefestivo: 18; Festivo: 7.30 – 8.45 – 10 – 11.15 – 18
FRONTIGNANO Ss. Nazaro e Celso: Prefestivo 18;
Festivo 11 – 18
GAMBARA Ss. Pietro e Paolo: Prefestivo: 18.30;
Festivo: 7.30 – 9.30 – 11 – 18.30
GHEDI S. Maria Assunta: Prefestivo: 18.30; Festivo:
7.30 – 9 – 10 - 11 – 18.30
GOTTOLENGO Ss. Pietro e Paolo: Prefestivo 20.30;
Festivo 8 – 9.30 – 11 - 18
ISORELLA S. Maria Annuciata: Prefestivo: 18.30;
Festivo: 7.30 – 10 – 18.30
LENO Ss. Pietro e Paolo: Prefestivo 18.30; Festivo:
7.30 – 9 – 10 – 11 – 18.30
LOGRATO Ognissanti: Prefestivo 18; Festivo 7.30 –
9.30 - 11 – 18
LUDRIANO S. Filastio: Prefestivo 18.30; Festivo 8 –
11 – 18.30
MACLODIO S. Zenone: Festivo: 8 – 10.30 – 18
MAIRANO S. Andrea apostolo: Prefestivo: 18.30;
Festivo: 8.30 – 11 – 18.30
MANERBIO S. Lorenzo: Prefestivo: 18.30; Festivo: 7
– 8.30 – 10 - 11.15 - 18.30
MEZZANE DI CALVISANO S. Maria Nascente: Festivo: 7.30 - 10.30 . 18
MILZANELLO S. Michele Arcangelo: Prefestivo:
18; Festivo 7.30 - 10.30 - 18
MILZANO S. Biagio: Prefestivo: 18; Festivo: 8 – 10
– 18
MONTICHIARI S. Maria Assunta: Prefestivo: 18.30;
Festivo: 7 – 8.30 – 10 – 11 – 18.30
MONTIRONE S. Lorenzo: Prefestivo: 18.30; Festivo:
7.30 – 9.30 – 11 – 18.30
NOVAGLI S. Lorenzo: Prefestivo: 18.30; Festivo:
7.30 – 9.30 - 11.15 – 18.30
OFFLAGA S. Imerio: Prefestivo: 18; Festivo: 8 – 11
ORZINUOVI S.Maria Assunta: Prefestivo: 18; Festivo: 7 - 8.30 - 9.45 - 11 - 17 - 18
ORZIVECCHI Ss. Pietro e Paolo: Prefestivo 18; Festivo: 7.30 – 10.30 – 18
PADERNELLO S. Maria di Valverde: Festivo 18
PAVONE MELLA S. Benedetto Abate: Prefestivo:
18; Festivo: 8 – 10 – 18
POMPIANO S. Andrea Apostolo: Prefestivo 18; Festivo: 8 – 9.30 – 11 – 18
PONCARALE Ss. Gervasio e Protasio: Prefestivo:
18; Festivo 9 – 10.30
PONTEVICO Ss. Tommaso ed Andrea Apostoli:
Prefestivo 18; Festivo: 7.30 – 9.30 11 - 18
PORZANO S. Martino: Prefestivo: 18.30; Festivo 8
– 10.30 – 18.30
PRALBOINO S. Andrea Apostolo: Prefestivo: 17.30;
Festivo 8 – 10 – 17.30
QUINZANO D’OGLIO Ss. Faustino e Giovita: Prefestivo 18.30; Festivo: 7.30 – 9.30 – 11 – 18.30
REMEDELLO SOPRA S. Lorenzo: Prefestivo 18.30;
Festivo: 8 – 10.30 – 18.30
ROCCAFRANCA Ss. Gervasio e Protasio: Prefestivo: 18.30; Festivo: 8 - 10 - 18.30
RUDIANO Natività di Maria Vergine: Prefestivo
18; Festivo 7.30 – 8.30 – 9.30 – 10.45 – 18
SAN GERVASIO BRESCIANO Ss. Gervasio e Protasio: Prefestivo: 18.30, Festivo: 7.30 – 10.30 – 18.30
SAN PAOLO S. Paolo Apostolo: Prefestivo: 19; Festivo: 7.30 – 10.30 – 18.30
SCARPIZZOLO S. Zenone: Prefestivo: 18; Festivo
9.30
SENIGA S. Vitale: Prefestivo: 18; Festivo 8 – 10.45
TRENZANO S. Maria Assunta: Prefestivo 18; Festivo 8 – 9.30 – 11 – 18
URAGO D’OGLIO S. Lorenzo: Prefestivo 18; Festivo
7.30 – 9.30 – 11 –18
VEROLANUOVA S. Lorenzo: Prefestivo 18; Festivo:
7.30 – 9.30 – 11 – 18
VEROLAVECCHIA Ss. Pietro e Paolo Apostoli:
Prefestivo: 18; Festivo: 7.30 – 9.30 – 11 – 18
VIGHIZZOLO S. Giovanni Evangelista: Prefestivo:
19; Festivo 8 – 10 – 18
VILLACHIARA S. Chiara: Prefestivo: 18; Festivo 11
- 18
VISANO Ss. Pietro e Paolo: Prefestivo: 18.30; Festivo: 7.30 – 10.30 – 18.30
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