“Sguardi sulla
condizione anziana
novarese. Bisogni,
attori, aspetti
interculturali. Verso
una Casa Comune.”
Focus sulla cura degli anziani in condizioni di non
autosufficienza e di vulnerabilità nella casa o abitazione :
• Raccogliere le idee ricorrenti degli attori della cura:
anziani, familiari e assistenti familiari.
• Raccogliere esperienze e vissuti emergenti nella coresidenza o coabitazione
• Riconoscere gli aspetti transculturali e le
trasformazioni in atto.
• Raccogliere le idee e gli ideali per la cura a domicilio
• Sistema curante: interazione di soggetti e
combinazione di pratiche di cura.
• La cura ha luogo in una relazione.
• I contenuti della cura: fra prestativo e affettivo
• Multi prospettività della cura: di lavoro, di
genere, socio-politica, antropologica, ecc.
• Il fine e il risultato della cura è il benessere e la
qualità di vita di tutti gli attori coinvolti.
• La divisione dei compiti e delle
responsabilità e l’organizzazione del sistema
curante.
• L’identità sociale di coloro che curano e di
chi riceve le cure
La casa «comune»
• In questo luogo avviene l’incontro
tra curato e curanti. Qui
interagiscono e si relazionano gli
attori che a diversi titoli, con
diversi ruoli e su diversi piani si
fanno carico di soddisfare i
bisogni dell’anziano vulnerabile.
• Nel
medesimo
perimetro
dell’abitazione si accomodano i
loro spazi, tempi, ritmi, oggetti,
abitudini, sicurezza, benessere e
stili di vita.
Metodologia
• Focus group con 7 rappresentanti della
Consulta della terza Età
• Focus con 5 famigliari di anziani assistiti da
assistenti famigliari, tutti residenti a Novara.
• Focus con 4 Assistenti famigliari che lavorano o
hanno lavorato a Novara, presso le abitazioni di
anziani non autosufficienti
Analisi dei discorsi per cogliere i nodi
problematici, tensioni e trasformazioni
Le storie raccolte documentano la
memoria locale di Novara
Articolazione tematiche per
comprendere gli aspetti emersi
• l’approdo alla cura e l’accompagnamento alla
non autosufficienza
• l’ingresso dell’assistente familiare sulla scena
della cura a domicilio
• l’organizzazione della cura
• la qualità della convivenza della triade: anziano
– famiglia – assistente familiare
• le trasformazioni in atto
• gli ideali della cura a domicilio
Sull’anziano vulnerabile
“Serve un esercito per seguire un anziano”.
“L’anziano (dipendente) può rovinare le famiglie”
“Diventano bambini, vogliono essere consolati, hanno bisogno di
punti di riferimento, qualcuno a cui chiedere aiuto anche per
problemi pratici”.
“L’anziano da solo è pericoloso per sé e per gli altri”.
“Terrorizzato di fronte al cellulare o al cordless”
«Non c’è speranza»
Parole degli anziani vulnerabili
I figli hanno la loro vita, non devono essere assillati con questi problemi,
Un figlio maschio non serve a nulla
La badante dorme in sala (anche se potrebbe avere una camera per sé visto
che la casa ha una camera per gli ospiti).
Se deve solo mettere in ordine la casa (assis fam) va bene, ma che
preparazione hanno sotto l’aspetto sanitario?
Basta la capacità di capire quando chiamare il medico (riferito alla ass. fam)
Le badanti ti sanno curare meglio di altri, grazie alla loro esperienza.
Stare tutto il giorno con una estranea? Che gli dico? Non ho nulla in
comune, non c’è comunicazione. Fino a che mi porta a spasso bene, ma
poi?
Intuitiva (la assis fam.) chiama al 118 di propria iniziativa, salvando la vita
dell’anziano
• Dipendenza, solitudine, paura, rischio di
emarginazione.
• Ampia gamma di bisogni e di necessità
interpretate attribuendo gradi di priorità
• Inversione della naturale posizione asimmetrica
tipica del rapporto tra genitore e figlio
• Vissuto dell’anziano in queste condizioni come
peso, pericolo, fatica.
• Il futuro non esiste o viene visto come problema
La casa o la struttura?
• Dipende da tanti fattori
• Scegliere di tenere un anziano a casa implica
un lavoro di rete e un coordinamento della
situazione.
• Rappresentazioni cariche di connotazioni
culturali e di genere
• Disorientamento e carenza di informazione sui
servizi e risorse presenti nel territorio
Immagini che precedono l’ingresso
dell’assistente familiare sulla scena
della cura
Ti svuotano la casa
La sudamericana è brava. Le ucraine sono molto brave, molto legate tra loro, molto
legate alla famiglia di origine. Il loro difetto è che sono molto legate all’aspetto
economico.
Costano
Le straniere si adattano più delle italiane, fanno qualsiasi cosa pur di lavorare
La badante che beve
La badante e l’assistito maschio. La badante che si fa sposare.
L’anziano che lascia tutto alla badante
Come persone (le badanti) vivono bene quando sono qui
Tutte sanno benissimo i loro diritti
Sono furbe: tutte lavorano, però vanno alla mensa dei frati.
Parole dei famigliari
Dall'oggi al domani devi gestire una assistenza 24/24
All'inizio scleravo
All'inizio provavo rabbia volevo scuotere la mamma, poi avevo senso di colpa per
averlo fatto.
Nessuna idea. Ha contattato un paio di persone, ma senza idee. Ho provato e la
prima l'ho presa.
Presa a scatola chiusa
Non di colore…
Il criterio di scelta? che parlasse l'italiano.
Sua nipote si è auto coinvolta (nella cura)… la nonna era attaccatissima a lei
…l’ha cresciuta, c'era un rapporto fortissimo
I nipoti? non si è preteso che curassero i nonni, alla loro età non si deve
pretendere… il figlio deve cambiare vita, il nipote no
Non ci sono altri parenti che possono aiutare. Al massimo qualcuno telefona, ma
fanno solo perdere tempo
Parole dei famigliari
• Mi sento razzista: vuole fare l'italiana a suo modo.
• Le tasse. Diventa aggressiva, butta fuori delle problematiche sue. Non le
vuole pagare. Non toccatela sui soldi. Perché i soldi li deve mandare alla
figlia. Lei rimarrà qui, ma non vuole pagare… però le fa comodo usare i diritti.
Sono molto politicizzate e molto consapevoli dei loro diritti.
• Ci diamo del lei, abbiamo i figli coetanei.
• Il lavoro è faticoso, ma lo stipendio è alto in proporzione
• Troppo diretta, perde il senso del rispetto… il lavoratore dipendente ti mette
in condizione di subordinazione. Troppa confidenza.
•
É il punto di riferimento della mamma. Le chiede quello che vuole mangiare,
scelgono insieme gli abiti. Sono rassegnata.
• La mamma… si vede che è curata bene. In alcuni momenti forse troppo
stimolata. A volte la mamma guarda la badante prima di rispondere.
• La sostituta si è ubriacata ed è stata cacciata.
Parole dei famigliari
• di polso, ma gentile. La mamma la ignorava in casa. Piuttosto che mandarla
a fare la spesa digiunava. Le criticità erano tra loro. Bellissimo rapporto con
me, onesta. Tanta pazienza! è rimasta per compassione verso di me …ha
resistito… quando stava male la mamma c'era lei … e anche mia madre alla
fine si era affezionata. Bella esperienza
• la vita della mamma è migliorata per assurdo, servita e riverita. Mangia i piatti
ucraini.
• la badante e la mamma vivono è in mondi paralleli. La badante non le ha mai
cucinato piatti ucraini, è riservata, non parla, non si confida.
• la mamma era razzista. Resistenza anche sul fatto che fosse straniera. Si
vergognava di uscire con la badante. La badante era riservata. Erano recluse
in casa.
• si raccontavano le cose, ma come con la vicina.
• sono segregate in casa.
• Difficile l’approdo alla cura dei propri cari nella
condizione di vulnerabilità
• Scelte cruciali faticose e in emergenza e senza
conoscenze e informazioni
• Si evince l’importanza delle rete di prossimità: il
peso emotivo se condiviso è più sostenibile.
• Si evince anche che la qualità del legame nelle reti
parentali è il prodotto della loro storia.
• Visioni stereotipate sulle capacità e attitudini delle
assistenti famigliari su base di appartenenza ad una
nazione o una cultura.
• Discriminazioni brutali - non di colore - che
interrogano servizi e intermediari del lavoro.
• Forme di organizzazione e di distribuzione dei
compiti che vanno da deleghe parziali a totali.
• L’ingresso della nuova figura della cura, sposta
l’asse centrale del famigliare al ruolo di
“supervisione” e di controllo del lavoro
dell’assistente famigliare.
Il rapporto con l’assistente
famigliare
Faticosi apprendimenti degli attori della cura tra
accomodamenti, confusioni e conflitti:
• Sull’organizzazione della cura, le deleghe, e i
compiti dell’assistente famigliare
• Sulle condizioni di lavoro, sullo status, sui criteri di
adeguatezza
• Sulla gestione di situazioni delicate in cui c’è il
rischio di oltrepassare i confini della sfera intima e
privata delle persone
Parole delle assistenti famigliari
I miei sono stati abbastanza chiari…mia sorella mi diceva sempre che non
potevo immaginare…..mi ritrovo a pulire i bidet della gente quando a casa
mia papà pagava qualcuno per fare quello.
L’impatto con questo lavoro è stato terribile!
Sto facendo del bene a due anziani, come se fossero miei nonni
Avevo un orario, ma sempre facevo di più per andare incontro alle esigenze
dell’anziano.
Mi svegliavo di notte e me lo trovavo davanti con il bastone era diventato
pericoloso.
Ad un certo punto è diventata violenta, cominciava a picchiare.
Convivendo si crea un rapporto affettivo che non ci dovrebbe essere … quando
l’anziano è morto ci sono rimasta male …
Lui (l’anziano) era abituato a mangiare metà mela e voleva che io facessi
altrettanto
Parole delle assistenti famigliare
Se ti affezioni anche ad un animale figuriamoci ad una persona.
Ogni mattina mi svegliavo e mi chiedevo dove sono?
E’ stato terribile imparare a curare l’anziana… pulire la signora era tutta una
lacrima
Non potevo più stare lì per la paura e la tensione.
Dopo due anni, ho perso ha perso 20 kg, non riuscivo più a dormire né a parlare
Il Signore mi ha insegnato tutto, ero in cucina e non sapevo nulla.
La prima cosa che ho cucinato per loro è stato un piatto ucraino tipico
Quando torno a casa mi da fastidio che si mangi con le mani
Anche se sono bravi (gli anziani) non puoi vivere cosi per tanto tempo
Sui percorsi migratori
Destinazione: Italia
Reti parentali e amicali già presenti
Grande investimento nell’affermazione della loro
presenza là a casa
Ricorso a reti di intermediazione
Duri percorsi di migrazione con alti rischi sul piano
fisico e psichico. Estrema vulnerabilità
Donne/madri/ lavoratrici
Presenza invisibile
Ci si interroga …
• Cosa succede con queste professioniste quando la
migrazione le costringe a rinunce e adattamenti?
• Cosa succede con queste madri quando la migrazione
interrompe la loro presenza nella vita dei propri figli?
• Come si trasforma la propria definizione di figlia,
madre e di donna quando non si tratta più di curare la
propria prole ma i parenti degli altri?
• Come crescono e vivono i figli il “sacrificio” che hanno
fatto le proprie madri per loro?
Sulla co residenza
• Possono innescarsi forme relazionali ambigue,
contradittorie, manipolatorie che generano
trappole con i conseguenti risvolti psicologici.
• Solitudine,
disorientamento,
spaesamento,
paura, timore, non dormire bene, non riuscire a
parlare, perdere 20 kg., sono sintomi del vissuto
di disagio di queste donne.
• Emergono strategie
proteggersi.
e
soluzioni
per
auto
Ideali per la cura a domicilio
Si attribuisce alle istituzioni il ruolo di intervenire
per governare al meglio ciò che sta accadendo
nella domiciliarità: lottare contro il lavoro
sommerso, creare le condizioni per la
progettazione di nuove soluzioni organizzative
che agiscano sulla complessità insita in questa
situazione sociale.
All’ampia gamma di problematicità presenti sui
diversi fronti dovrebbero corrispondere un mix di
azioni e pratiche che a diversi livelli creino una
nuova cultura della domiciliarità.
Idee per la cura a domicilio
• Promozione di un invecchiamento attivo e
consapevole.
• Azioni e pratiche di inclusione e coesione sociale che
tendano a tessere il legame intergenerazionale e
interculturali.
• Percorsi formativi che tengano conto delle dimensioni
antropologiche e relazionali presenti nella pratica della
cura.
• Azioni e pratiche per prevenire e gestire i rischi di
disagio psichico nelle sue diverse manifestazioni.
• Ri contestualizzare le forme di sostegno alla famiglia
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Relazione Cardenas