MasterCase
Manuale d'uso
Vogliamo farvi risparmiare tempo e denaro!
Vi assicuriamo che la completa lettura di questo manuale vi garantirà una corretta installazione ed
un sicuro utilizzo del prodotto descritto.
PRIMA DI INSTALLARE O INTERVENIRE SULL’APPARECCHIO, LEGGERE ATTENTAMENTE E SEGUIRE
LE ISTRUZIONI CONTENUTE IN QUESTO MANUALE.
Questa apparecchiatura è stata costruita per funzionare senza rischi per gli scopi prefissati purché:
l’installazione, la conduzione e la manutenzione siano eseguite secondo le istruzioni contenute in questo manuale;
le condizioni dell’ambiente e della tensione di alimentazione rientrino tra quelle specificate.
Ogni utilizzo diverso da questo e l’apporto di modifiche, non espressamente autorizzate dal costruttore, sono da intendersi
impropri.
La responsabilità di lesioni o danni causati da uso improprio ricadrà esclusivamente sull’utilizzatore.
Si osservi che questa macchina contiene componenti elettrici sotto tensione e quindi tutte le operazioni di servizio o
manutenzione devono essere condotte da personale esperto e qualificato, cosciente delle necessarie precauzioni.
Prima di accedere alle parti interne sezionare la macchina dalla rete elettrica.
Smaltimento delle parti del controllore
Il controllore è composto da parti in metallo e da parti in plastica. Tutte queste parti vanno smaltite secondo le Normative
locali in materia di smaltimento.
Avvertenze generali - ambienti di destinazione e collegamenti
Le seguenti condizioni soddisfano una corretta installazione:
1. evitare il montaggio dello strumento negli ambienti che presentano: ampie e rapide fluttuazioni della temperatura ambiente,
temperatura e umidità relativa maggiori del limite ammissibile, esposizione a getti d’acqua di qualsiasi tipo, alte interferenze
elettromagnetiche e/o radiofrequenze (per es. di antenne trasmittenti);
2. utilizzare capicorda adatti ai morsetti in uso. Allentare ciascuna vite ed inserirvi i capicorda, quindi serrare le viti. Ad
operazione ultimata tirare leggermente i cavi per verificarne il corretto serraggio;
3. separare quanto più possibile i cavi delle sonde e degli ingressi digitali dai cavi dei carichi induttivi e di potenza per evitare
possibili disturbi elettromagnetici. Non inserire mai nelle stesse canaline (comprese quelle dei cavi elettrici) cavi di potenza e
cavi delle sonde. Evitare che i cavi delle sonde siano installati nelle immediate vicinanze di dispositivi di potenza (contattori,
interruttori magnetotermici o simili);
4. ridurre il più possibile il percorso dei cavi dei sensori ed evitare che compiano percorsi a spirale che racchiudano dispositivi di
potenza. Per prolungare i cavi delle sonde, usare cavi con sezione minima di almeno 0,5 mm2;
5. i cavi da collegare ai contatti del controllore devono resistere alla massima temperatura d’esercizio, determinata considerando
la massima temperatura ambiente prevista, a cui va sommato l’autoriscaldamento del controllore pari a 20°C;
6. proteggere la linea alimentazione carichi del controllore con protezioni adeguate (interruttore/i magnetotermico/i) dimensionate
in funzione dei carichi collegati.
Sicurezza per gli operatori e precauzioni nel maneggiare il controllo.
Per tutelare la sicurezza degli operatori e la salvaguardia del controllo, prima di effettuare qualsiasi intervento sulla scheda
togliere l’alimentazione dallo stesso. I danneggiamenti elettrici che si verificano sui componenti elettronici avvengono quasi
sempre a causa delle scariche elettrostatiche indotte dall’operatore. È quindi necessario prendere adeguati accorgimenti per queste
categorie di componenti, ed in particolare:
! prima di maneggiare qualsiasi controllo, toccare una messa a terra (il fatto stesso di evitare di toccare non è sufficiente in
quanto una scarica di 10.000 V, tensione molto facile da raggiungere con l’elettricità statica, innesca un arco di circa 1 cm.);
! i materiali devono rimanere, per quanto possibile, all’interno delle loro confezioni originali. Se è necessario prelevare il
controllo da una confezione trasferire il prodotto in un imballo antistatico senza toccare il resto del controllo con le mani;
! evitare nel modo più assoluto di utilizzare sacchetti di plastica, polistirolo o spugne non antistatiche;
! evitare nel modo più assoluto il passaggio diretto tra operatori (per evitare fenomeni di induzione elettrostatica e conseguenti scariche).
INDICE
1.
Caratteristiche generali..................................................................................................................................................................... 3
1.1
Caratteristiche principali di MasterCase....................................................................................................................................... 3
2.
Architettura hardware...................................................................................................................................................................... 5
2.1
Significato degli ingressi ed uscite ............................................................................................................................................... 5
2.2
Codice dei modelli ed accessori ................................................................................................................................................... 8
2.3
Interfaccia utente .......................................................................................................................................................................... 9
3.
Installazione ..................................................................................................................................................................................... 11
3.1
Collegamenti elettrici ................................................................................................................................................................. 11
3.2
Configurazione dei controlli....................................................................................................................................................... 11
Le funzionalità di rete locale (LAN)............................................................................................................................................... 14
4.1
Lo sbrinamento di rete in installazioni canalizzate..................................................................................................................... 14
4.2
Segnalazioni di allarmi remoti.................................................................................................................................................... 14
4.3
Trasmissione comandi e sonde ................................................................................................................................................... 14
Programmazione parametri ........................................................................................................................................................... 15
5.1
Classificazione dei parametri...................................................................................................................................................... 16
5.2
Parametri di tipo "password" ...................................................................................................................................................... 16
5.3
/= parametri relativi alla gestione delle sonde di temperatura .................................................................................................... 18
5.4
r= parametri relativi alla regolazione della temperatura ............................................................................................................. 20
5.5
c= parametri per la gestione dei tempi di sicurezza e di attivazione della regolazione ...................................................................... 21
5.6
d= parametri per la gestione dello sbrinamento.......................................................................................................................... 23
5.7
A= parametri per la gestione degli allarmi ................................................................................................................................. 27
5.8
F= parametri per la gestione delle ventole dell'evaporatore........................................................................................................ 30
5.9
H= altre predisposizioni ............................................................................................................................................................. 31
5.10
Parametri LAN...................................................................................................................................................................... 33
5.11
Parametri "set point" ............................................................................................................................................................. 33
5.12
t= parametri HACCP............................................................................................................................................................. 35
5.13
Parametri RTC (Real Time Clock)........................................................................................................................................ 37
5.14
P= opzione valvola elettronica EEV (cod. MGE0000020).................................................................................................... 38
Tabella parametri............................................................................................................................................................................ 44
Allarmi ............................................................................................................................................................................................. 49
7.1
Funzionamenti anomali o particolari .......................................................................................................................................... 49
7.2
Descrizione delle segnalazioni e dei codici d'allarme visualizzati a display............................................................................... 50
Caratteristiche tecniche .................................................................................................................................................................. 53
4.
5.
6.
7.
8.
MasterCase
1. Caratteristiche generali
MasterCase è il sistema integrato proposto da CAREL per la gestione completa dei banchi frigo.
Controlla e gestisce tutta l'unità refrigerata, sia a livello dei carichi elettrici che elettronico.
Grazie ai relè di potenza, MasterCase non richiede un quadro elettrico aggiuntivo ed è in grado di controllare direttamente luci,
resistenze di sbrinamento, ventilatori, attuatori del freddo, ecc.
MasterCase può essere collegato in rete locale per coordinare l'attività di un gruppo d'utenze sincronizzando gli sbrinamenti o
condividendo alcune sonde.
MasterCase è inoltre integrabile nel sistema PlantVisor, il quale memorizza e rende visibili tutti i dati di funzionamento del banco.
MasterCase è disponibile sia per il controllo di banchi frigo con valvola d'espansione meccanica, che, nella versione con l'opzione
driver "built-in", per la gestione della valvola d'espansione elettronica proporzionale, che consente di massimizzare le prestazioni
dell'unità refrigerata.
La valvola elettronica ottimizza la temperatura d'evaporazione ed il surriscaldamento e riduce il consumo elettrico del banco.
Attraverso una maggior stabilità di temperatura e una minore necessità di sbrinamenti, MasterCase assicura una migliore qualità
di conservazione e un minore calo di peso dei prodotti.
1.1 Caratteristiche principali di MasterCase
Alimentazione
Alternata a 230 Vac
Estetica e Montaggio
Il contenitore plastico di colore scuro, la forma stretta ed allungata, i supporti posteriori per il montaggio su guida DIN, rendono
MasterCase particolarmente adatto per l'ambiente dei supermercati e per il montaggio sotto il banco frigorifero. Inoltre
l'alimentazione diretta a 220 Vac e le uscite a relè in tensione per i carichi del banco (luci, ventole, sbrinamento, ecc…)
consentono un notevole risparmio di tempo nei cablaggi e montaggio del quadro elettrico costituendo esso stesso un quadro
elettrico integrato.
Interfaccia Utente
L'interfaccia utente è costituita dalla serie di terminali standard PST. Questa serie, oltre ad essere la stessa di altri strumenti
CAREL (consente quindi di ridurre i codici a magazzino) offre diverse soluzioni: semplice visualizzatore, terminale corto a 3
cifre e 3 tasti, terminale lungo a 4 cifre e 8 tasti. Ciascun tasto è retroilluminato da un LED consentendo la segnalazione dello
stato della macchina (attuatori attivi, allarmi, ecc.).
La presenza dei terminali non è necessaria ai fini del funzionamento di MasterCase ma solo per avere accesso alla
programmazione. I terminali possono essere montati fino ad una distanza di 10 m dallo strumento e sono collegabili a "caldo",
cioè con lo strumento in funzione senza che questo comporti problemi di funzionamenti.
Energy Saving - Software Avanzato
Grazie alle innumerevoli ed innovative funzionalità integrate nel MasterCase non solo si possono comandare i banchi in tutte le
loro configurazioni, ma si possono ottenere notevoli vantaggi sotto il profilo del risparmio energetico. Infatti la gestione del set
point notturno, la possibilità di avere più tipi di sbrinamento intelligente, il controllo della valvola di espansione elettronica sono
solo alcune delle funzioni che consentono di ottenere significativi risparmi energetici.
Rete locale (LAN)
I MasterCase possono essere collegati fra loro al fine di formare una rete locale LAN (Local Area Network) in configurazione
master/slave, per il controllo di banchi canalizzati o utenze multievaporatore. Ciascuno strumento può essere configurato sia come
master sia come slave attraverso l'impostazione di un semplice parametro. Questa configurazione permette di sincronizzare e
coordinare gli sbrinamenti, segnalare lo stato degli ingressi digitali nonché visualizzare sul master la presenza di allarmi negli
slave. Si possono connettere fino a 6 strumenti (1 master e 5 slave). La struttura della LAN particolarmente affidabile (controllo
d'errore tramite CRC a 16 bit), consente di condividere via rete il valore della sonda di temperatura di regolazione e/o quella di
pressione del master permettendo così un risparmio nel numero di sonde da installare. Per quanto riguarda il software di
supervisione infine, il master funge da interfaccia per gli slave in quanto è sufficiente dotare il primo di scheda seriale e
connetterlo alla linea RS485 per poter controllare tutti gli strumenti della rete locale.
Storico Allarmi
Ogni singola unità risulta essere dotata della possibilità di memorizzare fino a 10 allarmi. Ogni nuovo allarme viene registrato
nello storico eliminando eventualmente quello più vecchio.
RTC
MasterCase può essere dotato opzionalmente di una scheda RTC (bufferizzato a batteria) che consente la gestione degli
sbrinamenti ad orari prefissati. Inoltre permette di fruire di altre funzionalità quali l'impostazione de un set point notturno con
inizio e fine ad orario impostabile, la memorizzazione nello storico allarmi dell'anzianità di ciascun allarme, e così via.
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
3
MasterCase
Terza sonda
E' usata per il rilievo della temperatura nel punto caldo del banco e concorre all'eventuale formazione della temperatura di
riferimento da regolare. Inoltre può essere utilizzata anche per gestire lo sbrinamento su un sondo evaporatore.
Duty Cycle setting
Questa funzione permette di mantenere attiva l'utenza anche quando la sonda di regolazione è guasta. In questi casi ci sarà un
funzionamento per un tempo (in minuti) pari al valore impostato nel parametro "duty setting" (c4) e un tempo di spegnimento,
fisso, di 15 minuti.
Multifunction output
Le uscite ausiliarie (AUX1 e AUX2) sono programmabili e possono duplicare il funzionamento di una qualsiasi delle uscite già
presenti. Inoltre possono assumere la funzione di uscita allarme, uscita cavi caldi e possono essere configurate come uscite di
sbrinamento aggiuntiva ed indipendente dall'uscita sbrinamento standard, associate alla sonda 3.
Multifunction input
Sono presenti ben cinque ingressi digitali configurabili (vedi lista dei parametri). Si possono ottenere così svariate possibilità
quali l'abilitazione degli sbrinamenti, la gestione di allarmi immediati o ritardati, il controllo di uno switch porta, ecc. Esiste
inoltre la possibilità di configurare un ingresso digitale "virtuale" in quanto non fisicamente connesso bensì gestito via rete locale.
Ciclo continuo
La funzione di ciclo continuo consente di forzare l'utenza controllata al funzionamento per un tempo impostabile attraverso un
parametro. Tale funzione può essere utile quando è richiesto un abbattimento rapido della temperatura anche al di sotto del set
point impostato.
Test in circuit
La serie MasterCase è realizzata con la più avanzata tecnologia SMD. Tutti i controlli sono sottoposti ad un "Test in circuit", che
permette la verifica dei componenti montati.
Sonde
Gli strumenti sono predisposti per lavorare con sonde NTC che offrono una maggiore precisione nel campo di lavoro previsto.
L'eventuale sonda di pressione è di tipo raziometrico. Tutte le sonde possono essere fornite da CAREL.
Valvola elettronica
Grazie ad una scheda opzionale saldabile direttamente sulla scheda "madre", MasterCase (versione MGE0000020) può regolare il
funzionamento di una valvola di espansione elettronica a motore passo-passo. Ciò significa avere la possibilità di controllare e di
agire direttamente sull'iniezione di refrigerante all'interno dell'evaporatore. Si possono ottenere così valori di surriscaldamento più
bassi e più stabili, temperature di evaporazione più alte consentendo quindi una maggiore umidità ed una temperatura del banco
più costante garantendo una migliore conservazione e qualità dei prodotti.
Watch dog (Sorveglianza)
Si tratta di un dispositivo che impedisce al microprocessore di perdere il controllo dell'unità anche in presenza di grossi disturbi
elettromagnetici. In caso di funzionamento anomalo il watch dog (letteralmente "cane da guardia") provvede a ristabilire lo stato
di funzionamento iniziale.
Compatibilità elettromagnetica
Le apparecchiature sono conformi alle normative UE di compatibilità elettromagnetica.
CE ed omologazione ISO 9001
La qualità e la sicurezza della serie MasterCase sono assicurate dal sistema di progettazione e produzione CAREL certificato
ISO 9001 e dal marchio CE sul prodotto.
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
4
MasterCase
2. Architettura hardware
2.1 Significato degli ingressi ed uscite
GND
Tx/Rx
Power
GND
Ingressi digita
programmab
Programmab
digital inputs
T Ambient
(S1)
T Defrost
(S2)
Pressione di evaporazione
Evaporation pressure
T Products
(S3)
NTC
Temperatura di evaporazione
Evaporation temperature
L
24Vac
Line
N
Line
N
L
230Vac
L
N
Line
Ingressi Digitali (Digital Inputs)
- ingressi da contatto pulito (non alimentato) con corrente di chiusura 8 mA;
- connessione con morsetti estraibili per filo da 0,25 a 2,5 mm2;
- lunghezza massima dei cavi 30 m per compatibilità normative (surge);
- l'utilizzo degli ingressi digitali è programmabile da parametri (ingresso multifunzione);
G-DI1 # Ingresso digitale multifunzione 1;
G-DI2 # Ingresso digitale multifunzione 2;
G-DI3 # Ingresso digitale multifunzione 3;
G-DI4 # Ingresso digitale multifunzione 4;
G-DI5 # Ingresso digitale multifunzione 5.
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
5
MasterCase
Ingressi sonde di temperatura (NTC sensors)
- ingressi di misura per sonde NTC standard CAREL (10 KΩ a 25 °C);
- connessione con morsetti estraibili per filo da 0,25 a 2,5 mm2;
- lunghezza massima dei cavi 30 m.
G-S1 # Sonda Ambiente (S1);
G-S2 # Sonda di fine sbrinamento (S2);
G-S3 # Terza Sonda (S3);
G-S4 # Non Usata.
P.C. (Pressione di Condensazione)
$ Previsto ma non attualmente gestito
Uscita ventole
L # Linea
N # Neutro
4 A 250 Vac (Inductive Load)
Light
L # Linea
N # Neutro
1000 VA 250 Vac (Fluorescent Lamp)
Compressore
L # Linea
N # Neutro
12(12) A 2 Hp, 250 Vac (Inductive Load)
Sbrinamento
L # Linea
N # Neutro
12A 250 Vac (Resistive Load)
230 Vac
- Ingresso alimentazione da rete su due morsetti a vite estraibili, con capacità di corrente 12A max
- sezione dei cavi minima consigliata da 1,5 a 2,5 mm2.
L # Linea
N # Neutro
230 Vac +10/-15% 50/60 Hz
230 Vac +10/-15% 50/60 Hz
Uscita Allarme
C # Comune
N.O. # Normalmente Aperto (Contatto Pulito)
N.C. # Normalmente Chiuso
12 A 250 Vac (Resistive Load)
Uscita Ausiliaria (AUX2)
L # Linea
N # Neutro
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
12 A 250 Vac (Resistive Load)
6
MasterCase
AUX Uscita Ausiliaria (AUX1)
L # Linea
N # Neutro
12 A 250 Vac (Resistive Load)
Nota per tutte le uscite:
morsetti di tipo a vite estraibili per cavi con sezione da 0,25 a 2,25 mm2.
Valvole
lunghezza massima dei cavi 10 m;
1VERDE
W1
3 ROSSO
4 BIANCO
W2
2 NERO






Valve Motor
Batteria tampone esterna (Battery)
$ Previsto ma non attualmente gestito
24 Vac
Trasformatore da 20 VA, 0,5 A;
~ # All'uscita 24 Vac del trasformatore
~ # All'uscita 24 Vac del trasformatore
Sonda di temperatura gas surriscaldato (NTC Sh)
Solo per i modelli per valvola elettronica (cod. MGE0000020).
G-Tsh # Sonda di temperatura NTC per gas surriscaldato (uscita evaporatore)
P.E. (Pressione di Evaporazione)
Solo per i modelli per valvola elettronica (cod. MGE0000020).
per distanze maggiori di 10 m usare cavo schermato (2 fili più schermo collegato a massa);
G # Terra
P # Segnale
Vp # Alimentazione
Driver RS485
$ Previsto ma non attualmente gestito
PWM
$ Previsto ma non attualmente gestito
Connessione linea seriale (Supervisor)
- Connettore per collegamento scheda opzionale RS485 per interfacciamento con supervisore;
- morsetti a vite estraibili per cavi con sezione da 0,25 a 2,25 mm2;
- velocità seriale prevista 19200 bit/s;
G # Terra
T+ # Connessione al positivo della linea seriale RS485
T- # Connessione al negativo della linea seriale RS485
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
7
MasterCase
Terminali (Interface Display)
- connessione seriale a tre fili, lunghezza massima 10 m
- alimentazione fornita dal controllo 24/35 Vdc, 1,5 W max.
Vs # Alimentazione
T+ # Segnale
G # Terra
LAN (Local Area Network)
- connessione in rete locale verso altri controlli, lunghezza. max 10 m;
- morsetti a vite estraibili per cavi con sezione da 0,25 a 2,25 mm2.
T+ # Segnale
G # Terra
CHIAVE DI PROGRAMMAZIONE
La chiave di programmazione va utilizzata solo con l'alimentazione del controllo scollegata (morsetti 220 Vac non in tensione), e
con la scheda driver valvola alimentata (nei modelli versione cod. MGE0000020 - morsetti alimentazione 24 Vac).
Il codice della chiave di programmazione è il PSOPZKEY00.
Per l'utilizzo della chiave fare riferimento al relativo foglio istruzioni.
2.2 Codice dei modelli ed accessori
CONTROLLI
CODICE
MGE0000010
MGE0000020
DESCRIZIONE
MasterCase "basic" per banchi frigo con TXV
MasterCase con opzione driver EXV
OPZIONI E ACCESSORI
CODICE
MGEOPZSER0
MGEOPZCLK0
MGECON0010
MGECON0020
PSOPZKEY00
DESCRIZIONE
Scheda seriale
Scheda orologio
Kit connettori estraibili per MasterCase "basic"
Kit connettori estraibili per MasterCase EXV
Chiave di programmazione hardware
INTERFACCIA UTENTE
CODICE
PST00LR200
PST00SR300
PST00VR100
PSTCON0300
PSTCON1000
DESCRIZIONE
Terminale grande 8 tasti con display rosso, ricevitore IR, buzzer
Terminale piccolo 3 tasti con display rosso, ricevitore IR, buzzer,
1 ingresso per sonda NTC, 2 ingressi digitali
Visualizzatore con display rosso, 1 ingresso per sonda NTC
Cavo di collegamento lung. 3 m
Cavo di collegamento lung. 10 m
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
8
MasterCase
2.3 Interfaccia utente
MasterCase utilizza come interfaccia utente la serie di terminali standard PST.
Questa serie oltre ad essere la stessa di altri strumenti CAREL (quindi consente di ridurre i codici a magazzino) offre diverse soluzioni:
- terminale corto a 3 cifre e 3 tasti (cod. PST00SR300);
- terminale lungo a 4 cifre e 8 tasti (cod. PST00LR200);
- semplice visualizzatore remoto a 3 cifre (cod. PST00VR100).
Ciascun tasto è retroilluminato da un LED consentendo la segnalazione dello stato della macchina (uscite attive, allarmi, ecc.).
La presenza dei terminali non è necessaria ai fini del funzionamento di MasterCase ma solo per avere accesso alla
programmazione. I terminali possono essere collegati a "caldo", cioè con lo strumento in funzione senza che questo comporti
problemi di funzionamenti
2.3.1 Funzioni Tasti e Led Terminale PJ Large (PST00LR200)
2
4
6
1
8
3
5
7
Tasto % (LED rosso)
Funzionamento normale
• premuto per 5 s elimina l'allarme HACCP con le sue segnalazioni (codici "HA" o "HF" a display, il buzzer e il relè allarme) ed
inoltre cancella tutti i dati relativi memorizzati.
LED
stabilmente acceso: allarme HACCP.
Tasto ② (LED giallo)
Funzionamento normale
• Premuto per 1 s attiva/disattiva uscita relè AUX1 (luce)
LED
• stabilmente acceso: uscita relè AUX1 (luce) attiva.
Tasto ③ (LED verde)
Funzionamento normale
• Premuto per 5 s. ON/OFF unità.
LED
• Stabilmente acceso: regolazione in funzione.
Nota: la funzione ON/OFF dipende da un parametro di abilitazione (se non abilitato, il controllo è sempre ON), il LED visualizza
comunque lo stato.
Tasto ④ (LED giallo)
Nessuna funzione associata.
Tasto ⑤ (LED verde)
Funzionamento normale
• Premuto per 5 s attiva o disattiva il ciclo continuo.
LED
• stabilmente acceso: ciclo continuo inserito.
Tasto ⑥ (LED verde)
Funzionamento normale
• Premuto per 1 s accende o spegne la luce;
• premuto assieme al tasto 8 visualizza il valore della terza sonda (S3);
• premuto assieme al tasto 7 per 5 s attiva o disattiva il ciclo continuo.
Modifica parametri
• Passa da un parametro al successivo;
• incrementa il valore associato al parametro visualizzato.
LED
• Stabilmente acceso: compressore in funzione;
• Lampeggiante: richiesta di attivazione compressore pendente (richiesta freddo).
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
9
MasterCase
Tasto ⑦ (LED giallo)
Funzionamento normale
• Premuto per 5 s attiva uno sbrinamento manuale, se ne esistono le condizioni;
• premuto assieme al tasto 6 per 5 s attiva o disattiva il ciclo continuo;
• premuto assieme al tasto 8 visualizza il valore della sonda di fine sbrinamento (S2);
• premuto all'accensione del controllo assieme al tasto 8 esegue il caricamento dei parametri di default.
Modifica parametri
• Passa da un parametro al precedente;
• diminuisce il valore associato al parametro visualizzato.
LED
• stabilmente acceso: sbrinamento in funzione;
• lampeggiante: richiesta di sbrinamento pendente.
Tasto ⑧ (LED rosso)
Funzionamento normale
• Tacita allarme acustico (buzzer) e disattiva il relè d'allarme, se attivi;
• premuto per 1 s visualizza e/o imposta il set point;
• premuto per più di 5 s, non in presenza di allarme, dà accesso al menù dei parametri di tipo F (frequenti);
• premuto assieme al tasto 6 visualizza il valore della terza sonda (S3);
• premuto assieme al tasto 7 visualizza il valore della sonda di fine sbrinamento (S2);
• premuto all'accensione del controllo assieme al tasto 7 esegue il caricamento dei parametri di default.
Modifica parametri
• Visualizza il valore del parametro selezionato o esce dalla visualizzazione;
• premuto per 5 s esegue la memorizzazione permanente delle modifiche apportate ai parametri.
LED
• stabilmente acceso: allarme attivo.
2.3.2 Elenco funzioni Tasti e Led Terminale PJ Small (PST00SR300)
6
8
7
Per quanto riguarda il terminale corto PJ Small le funzioni dei tasti sono le stesse viste per i tasti ⑥, ⑦ e ⑧ del terminale PJ
Large.
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
10
MasterCase
3. Installazione
3.1 Collegamenti elettrici
Per quanto riguarda i dettagli sui collegamenti elettrici della scheda base vedi planimetria sopra riportata.
AVVERTENZE
Evitare il montaggio dei controlli negli ambienti che presentino le seguenti caratteristiche:
1. Umidità relativa maggiore dell'85% non condensante
2. Forti vibrazioni o urti
3. Esposizioni a continui getti d'acqua
4. Esposizione ad atmosfere aggressive ed inquinanti (es: gas solforici e ammoniacali, nebbie saline, fumi) per evitare corrosione
e/o ossidazione
5. Alte interferenze magnetiche e/o radiofrequenze (evitare quindi l'installazione delle macchine vicino ad antenne trasmittenti)
6. Esposizioni dei controlli all'irraggiamento solare diretto e agli agenti atmosferici in genere.
Nell'effettuazione dei collegamenti in fase di pre-installazione dei regolatori è necessario rispettare le seguenti avvertenze:
1. Il non corretto allacciamento della tensione di alimentazione può danneggiare seriamente il sistema.
2. Separare quanto più possibile i cavi dei segnali delle sonde e degli ingressi digitali dai cavi dei carichi induttivi e di potenza per
evitare possibili disturbi elettromagnetici. Non inserire mai nelle stesse canaline dei quadri elettrici cavi di potenza e i cavi delle
sonde. Evitare inoltre che i cavi delle sonde siano installati nelle immediate vicinanze di dispositivi di potenza (Contattori automatici
magnetotermici o altro). Ridurre il più possibile il percorso dei cavi dei sensori ed evitare che compiano percorsi che racchiudano
dispositivi di potenza. Usare come sonda di fine sbrinamento solo sonde garantite IP67; posizionare le sonde con il bulbo verticale in
modo da favorire il drenaggio dell'eventuale condensa. Si ricorda che le sonde di temperatura a termistore (NTC) non hanno polarità
per cui è indifferente l'ordine di collegamento degli estremi.
3. Qualora sia previsto l'allacciamento alla rete di supervisione connettere lo schermo (calza) del canale 485 al ground 485 dello
strumento.
4. Nei modelli MGE0000020, nel caso di installazione di più unità nello stesso quadro elettrico, non fornire l'alimentazione a
24 Vac con un unico trasformatore comune, bensì dotare di un trasformatore ciascun MasterCase.
5. Non dovrà essere collegato a terra il sondario dei trasformatori.
3.2 Configurazione dei controlli
3.2.1 Parametri direttamente legati all'hardware
Nell'ambito della configurazione di uno strumento appena installato ci sono alcuni parametri strettamente legati alle connessioni
hardware effettuate.
I parametri sono i seguenti:
• A1, A2,…, A5: configurazione degli ingressi digitali;
• /A: esistenza sonde;
• /4: sonda virtuale di regolazione (determina su quale sonda avviene la regolazione)
• /7: esistenza display remoto (determina l'esistenza e quale sonda visualizza il display remoto)
• H5, H6: configurazione uscite ausiliarie (AUX1 e aux2);
• H7: configurazione uscita di regolazione (uscita compressore);
• P1(*): tipo di valvola;
• Pi(*): tipo di sensore di pressione;
• PH(*): tipo di gas refrigerante usato nell'impianto.
(*)
solo per i modelli per il controllo della valvola elettronica cod. MGE0000020
Per il significato e la configurazione di ciascuno dei parametri si rimanda più avanti in questo manuale.
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11
MasterCase
3.2.2 Configurazione stand-alone, rete locale (LAN) e supervisore
I parametri fondamentali per configurare uno strumento per il suo funzionamento in rete (locale LAN o di supervisione) o anche
come stand-alone sono tre: In, H0 ed Sn.
In caratterizza l'unità come master (In= 1) o come slave (In= 0);
H0 rappresenta l'indirizzo dello strumento nella rete di supervisione se master o nella LAN per uno slave;
Sn rappresenta il numero di slave presenti nella LAN (da impostare solo nei master).
per il master:
• il parametro "In" deve essere posto a 1;
• parametro "Sn" (slave number): da 1 a 5, a sonda del numero di slave presenti sulla LAN;
• il parametro H0 (Serial adress), in caso di collegamento in una rete di supervisione, dovrà assumere un valore pari alla somma
tra l'indirizzo del master precedente più il numero dei suoi slave più uno, in formula:
H0= H0_master_precedente + Sn_master_precedente + 1
All'accensione dello strumento comparirà a display "uM", unità master.
Se lo strumento è dotato di RTC, impostare anche i seguenti parametri:
• parametri "td", "th", "t'": giorno della settimana, ora, minuto;
• parametri "dx", "hx", "mx" (con x= 1, 2,..., 8): giorni, ore e minuti relativi all'orario dello sbrinamento con risoluzione di 1 min.
(se si vogliono effettuare sbrinamenti ad orario prefissato).
per gli slave:
• il parametro "In" deve essere posto a 0;
• parametro "H0": indirizzo dello slave nella LAN.
All'accensione dello strumento comparirà a display "uSx" (con x= 1,…, 5 - valore di "H0").
NOTA: Gli indirizzi devono essere consutivi iniziando sempre da 1.
Esempio:
PlantVisor®
Master
Slave 1
Slave 2
In=1
Sn=2
H0=1
In=0
H0=1
In=0
H0=2
Master
Slave 1
Slave 2
In=1
Sn=2
H0=4
In=0
H0=1
In=0
H0=2
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12
MasterCase
3.2.3 Selezione dei principali parametri di lavoro
Come impostare il set point ambiente (punto di lavoro)
Il valore del set point (parametro "St") si può considerare il parametro principale dello strumento in quanto rappresenta il valore
di riferimento intorno al quale lo strumento lavora.
Il suo accesso e la sua modifica è semplice ed è unica rispetto a tutti gli altri parametri.
Nello strumento è previsto di default (valore di fabbrica) un set point di -20ºC.
Nel caso questo non sia compatibile con l'applicazione si può modificare agendo in questo modo:
• premere per un sondo il tasto
per visualizzare il valore del set point impostato.
Il valore compare lampeggiante;
• a questo punto si può incrementare o decrementare il valore del set point con i tasti
• premere di nuovo
e/o
fino a visualizzare il valore desiderato;
per confermare il nuovo valore.
Parametri legati al set point
Il differenziale (isteresi regolatore) – parametro "rd"
Nello strumento è previsto per questo parametro un valore di default di 2 °C.
Il valore è di tipo "RELATIVO" nel senso che è legato al valore del set point ed è sommato ad esso.
Il set point rappresenta il punto di stacco (OFF) dello strumento mentre il punto di attacco (ON) è dato da
set point (St) + differenziale (rd):
Soglie di allarme di temperatura – parametri "AH", "AL" e "Ad"
Ci sono dei parametri che servono ad impostare delle soglie di temperatura al superamento delle quali scatta un allarme
(attivazione del relè d'allarme e suono del buzzer del terminale).
Anche per questi parametri il loro valore è "RELATIVO" a quello del set point.
AH: allarme di alta temperatura;
AL: allarme di bassa temperatura;
Ad: tempo di ritardo dal superamento della soglia alla generazione dell'allarme in minuti.
Le soglie di temperatura che vengono impostate sono date dalle seguenti formule:
soglia alta temperatura= set point (St) + AH;
soglia bassa temperatura= set point (St) - AL;
I valori di fabbrica di questi parametri sono AH= 0 e AL= 0 (allarmi non abilitati) e il ritardo è Ad= 120 minuti.
Parametri principali relativi allo sbrinamento
Se lo strumento è utilizzato per la gestione dello sbrinamento è necessario controllare alcuni parametri prima di procedere con
l'avviamento, in particolare:
• dI: intervallo in ore tra gli sbrinamenti (se non usati orari programmati con RTC);
• dP: durata massima di uno sbrinamento;
• d0: tipo di sbrinamento;
• dt: temperatura di fine sbrinamento.
3.2.4 Caricamento dei valori di default per i parametri.
Durante la fase d'installazione degli strumenti può capitare di modificare i parametri di funzionamento in modo disordinato, al
punto da perdere il controllo della programmazione effettuata.
In altri casi invece può capitare di lavorare in particolari condizioni quali la presenza di forti disturbi elettromagnetici tali da
portare lo strumento a rilevare errori nella memorizzazione interna dei dati, con conseguente visualizzazione a display dell'errore
"EE" (errore memorizzazione dati).
In questi e in altri casi può essere utile poter ripristinare lo strumento assegnando ai parametri l'insieme di valori previsti in
fabbrica (detti appunto valori di "Default").
Per effettuare questa operazione procedere come segue:
• togliere tensione allo strumento;
•
•
e Down
e ridare tensione allo strumento tenendo premuti i tasti;
premere contemporaneamente i tasti Set
quando a display compare la combinazione di caratteri "-- 3" si possono rilasciare i tasti.
A questo punto lo strumento esegue automaticamente un riavvio ed è pronto per funzionare correttamente.
NOTA: Se l'errore "EE" dovesse presentarsi con una certa frequenza si suggerisce di far verificare comunque il controllo in quanto
potrebbe essere compromessa la memoria dello strumento e non essere garantita la precisione di funzionamento originaria.
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MasterCase
4. Le funzionalità di rete locale (LAN)
I MasterCase possono essere collegati fra loro al fine di formare una rete locale LAN (Local Area Network) in configurazione
master-slave. Lo scopo principale della realizzazione di una LAN è quello di mettere in comunicazione e in sincronizzazione di
funzionamento un insieme di strumenti (massimo sei: un master e cinque slave) operanti su un'utenza multi evaporatore come ad
esempio un banco frigorifero canalizzato. Ciascuno strumento può essere configurato sia come master sia come slave attraverso
l'impostazione di un semplice parametro. Questa configurazione permette di sincronizzare e coordinare gli sbrinamenti, propagare
lo stato degli ingressi digitali nonché visualizzare sul master la presenza di allarmi negli slave. La struttura della LAN
particolarmente affidabile (controllo d'errore tramite CRC a 16 bit), consente di condividere via rete il valore della sonda di
temperatura di regolazione e/o quella di pressione del master permettendo così un risparmio nel numero di sonde da installare. Per
quanto riguarda il software di supervisione infine, il master funge da interfaccia per gli slave in quanto è sufficiente dotare il
primo di scheda seriale e connetterlo alla linea RS485 per poter controllare tutti gli strumenti della rete locale.
4.1 Lo sbrinamento di rete in installazioni canalizzate
Una delle funzioni che maggiormente necessitano di sincronizzazione è la gestione dello sbrinamento. Il master comanda lo
sbrinamento a tutti gli slave ad esso collegati. Esso attende che tutte le unità siano uscite dallo sbrinamento prima di comandare la
fine dello sbrinamento su tutta la rete. Gli slave usciti dallo sbrinamento attendono, a loro volta, il comando di fine sbrinamento
dal master prima di passare alla fase di gocciolamento. Ricevuto il comando di fine sbrinamento gli slave vanno in
gocciolamento.
Lo sbrinamento di ogni singola unità e quello di rete terminano comunque al raggiungimento del tempo massimo di sbrinamento
impostato da parametro ("dP", default 30 min.).
Lo sbrinamento su rete oltre ad avvenire ciclicamente con un intervallo programmabile attraverso il parametro dI può essere avviato:
- manualmente (pressione di
per 5s sul master);
- ad orari prefissati (se l'RTC è presente).
4.2 Segnalazioni di allarmi remoti.
L'unità configurata come master in una LAN, può segnalare allarmi remoti presenti sulle unità slave, se abilitata a farlo, mediante
l'impostazione di un opportuno parametro di configurazione (parametro Ar= 1). Tutti i master sono di default abilitati a svolgere
tale compito.
Se si pensa che la presenza di un eventuale terminale o visualizzatore non è indispensabile al fine del funzionamento, e proprio in
una LAN gli slave potrebbero presentarsi privi di interfaccia utente, tale funzione risulta particolarmente utile per poter
"centralizzare" sullo strumento master la gestione della presenza di allarmi.
Se il master rileva che un'unità slave è in allarme (errore di una sonda, errore di alta o bassa temperatura, ecc.) a display compare
la segnalazione "nX" (alternata alla visualizzazione della temperatura) con X= 1, 2, 3, ... 5, indirizzo dello slave in allarme nella
LAN. In corrispondenza di tale evento, viene azionato il relè di allarme del master. È possibile sull'unità master, inibire la
segnalazione "nX" per un minuto mediante pressione del tasto
.
4.3 Trasmissione comandi e sonde
La struttura della LAN particolarmente affidabile e veloce (controllo d'errore tramite CRC a 16 bit) consente di trasmettere il
valore della sonda di regolazione e/o di pressione via rete permettendo quindi un risparmio sia in termini di materiale da installare
che di tempi di montaggio.
La trasmissione della sonda di pressione deve essere abilitata nel master con il parametro "PA" e gli slave devono essere abilitati
alla ricezione della stessa con il parametro "Pb".
La sonda di temperatura di regolazione trasmessa dal master invece s'imposta negli slave ponendo il parametro "/A"= 4.
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MasterCase
5. Programmazione parametri
I parametri sono stati raggruppati in due famiglie:
• parametri di uso Frequente (indicati con il tipo F nelle tabelle parametri)
• parametri di Configurazione (indicati con il tipo C) il cui accesso è protetto da un opportuno codice, detto "password", per
impedire manomissioni indesiderate.
I parametri sono modificabili come segue:
• da tastiera frontale
• via LAN (download parametri da master agli slave ad esso collegati)
• via seriale RS485, se presente l'opportuna scheda opzionale.
Per modificare i parametri da tastiera frontale procedere come di seguito descritto.
Accesso ai parametri di tipo "F"
• premere il tasto
per più di 5 sondi;
• a display compare il parametro "PP" (Password Parametri);
• premere i tasti
e
per scorrere i parametri.
Accesso ai parametri di tipo "C"
• premere il tasto
per più di 5 sondi;
• a display compare il parametro "PP" (Password Parametri);
• premere il tasto
;
• premere il tasto
o
fino a visualizzare 22 (password di accesso ai parametri di tipo "C");
.
• confermare con
• a display compare nuovamente il parametro "PP";
• premere il tasto
o
fino a visualizzare il parametro che si vuole modificare.
Modifica dei parametri
Dopo aver visualizzato il primo parametro, sia esso di tipo C o di tipo F, procedere come segue:
• premere
o
• premere
per visualizzarne il valore associato;
fino a raggiungere il parametro di cui si vuole modificare il valore;
• modificare il valore agendo sui tasti
e/o
;
per confermare temporaneamente la memorizzazione e tornare alla visualizzazione del codice del parametro;
• premere
• ripetere tutte le operazioni del punto "modifica parametri" per modificare i valori di altri parametri.
Memorizzazione dei nuovi valori:
• premere il tasto SET
per cinque sondi per memorizzare il/i nuovo/i valore/i immessi ed uscire dalla procedura modifica parametri.
Nota importante: solo premendo il tasto
si passa dalla memorizzazione temporanea delle modifiche a quella definitiva.
Se quindi viene tolta tensione allo strumento prima della pressione per cinque sondi di
temporaneamente memorizzate vengono perse.
tutte le modifiche realizzate e
Uscita dalla procedura di programmazione
Per uscire dalla procedura senza modificare i parametri, non premere alcun tasto per almeno 30 sondi (uscita per TIME-OUT).
In questo modo lo strumento ritorna al funzionamento normale senza apportare alcuna modifica ai parametri.
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MasterCase
5.1 Classificazione dei parametri
I parametri, oltre che divisi in relazione al TIPO, sono raggruppati in categorie logiche individuate dalle lettere o simboli iniziali
dei parametri stessi. Di seguito vengono riportate le categorie esistenti con le relative lettere.
Lettera/Simbolo
Descrizione Categoria
/
r
c
d
A
F
H
t
P
parametri relativi alla gestione delle sonde di temperatura
parametri relativi alla regolazione di temperatura
parametri relativi alla gestione dei tempi di sicurezza e di attivazione della regolazione
parametri relativi allo gestione dello sbrinamento
parametri relativi alla gestione degli allarmi
parametri relativi alla gestione delle ventole dell'evaporatore
parametri generali di configurazione (indirizzi, abilitazioni, ecc…)
parametri orologio e HACCP
parametri relativi alla gestione della valvola elettronica
5.2 Parametri di tipo "password"
PP: password livello di accesso
Il primo parametro che si incontra entrando nella programmazione dello strumento è un parametro di tipo "password" che
consente di avere accesso a tutti i parametri dello strumento, altrimenti si potrà accedere solo ai parametri di tipo "F". Questo
consente di impedire l'accesso ai parametri "C" per modifiche casuali o da parte di persone non autorizzate. Una volta entrati nei
parametri di configurazione è consentita anche la modifica dei parametri tipo "F". La procedura di accesso e modifica dei
parametri è già stata descritta precedentemente.
PS: password storico allarmi
• dopo aver raggiunto il parametro "PS" (Password Storico).
• immettere 44 come password, se si desidera accedere allo storico allarmi
• premere il tasto
per più di 5 sondi per accedere allo storico.
STORICO ALLARMI
Tutti i modelli della serie MasterCase sono dotati di uno storico allarmi in cui vengono registrati fino a 10 segnalazioni. I modelli
dotati di RTC consentono di visualizzare anche "l'anzianità" di ciascun allarme, cioè il tempo in ore intercorso tra il momento in
cui lo storico viene consultato e l'ora in cui l'allarme è stato registrato.
Vengono memorizzate nello storico le seguenti anomalie:
• gli allarmi di alta e bassa temperatura ("HI", "LO");
• l'errore sonda di regolazione ("rE");
• l'errore sonda di fine sbrinamento ("E2");
• la segnalazione di sbrinamento in temperatura finito per time-out, se abilitato come allarme ("Ed");
• le segnalazione di perdita di comunicazione su LAN da parte di un controllo in rete, sia per le unità master che per quelle
configurate come slave ("MA" e "ux, con x= 1…5").
Accesso alla visualizzazione dello storico
Si accede allo storico allarmi tramite l'inserimento del valore 44 nel parametro password "PS" (Password Storico) e da
confermare con la pressione del tasto set per 5 secondi.
Descrizione dello storico allarmi
Se lo storico allarmi è vuoto compaiono a display tre barre (\\\), altrimenti vengono visualizzate in sequenza le seguenti informazioni:
• l'indice della posizione dell'allarme nello storico, preceduto a sinistra da un simbolo grafico;
• il codice dell'allarme;
• la distanza temporale in ore (solo per le unità dotate di RTC) dall'avvenuta registrazione.
Se non è presente RTC, al posto dell'ora viene visualizzato il simbolo grafico "_ _ _".
Le tre visualizzazioni compaiono in successione e ciclicamente. Nello storico si avanza con la pressione dei tasti freccia:
•
per visualizzare gli allarmi più vecchi
•
per gli allarmi più recenti.
La dimensione dello storico è di 10 registrazioni. Gli allarmi compaiono nello storico sondo l'ordine temporale di registrazione.
Ad ogni registrazione di un nuovo allarme, gli allarmi più vecchi avanzano di un posto nella lista. Se lo storico è pieno, l'allarme
più recente elimina quello più vecchio (logica FIFO: First In First Out).
Quando un allarme registrato permane nello storico per oltre 199 ore, alla sua anzianità viene sostituito il simbolo grafico "_ _ _"
NOTA: Nel caso di perdita del valore del tempo corrente da parte dello strumento, viene segnalato a display "tC" ed all'anzianità
di tutti gli allarmi registrati viene sostituito il simbolo grafico "_ _".
Uscita dalla visualizzazione dello storico
Dalla modalità di visualizzazione dello storico si esce o per pressione del tasto
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per un sondo, oppure, senza premere alcun tasto per 30s
MasterCase
Modalità di cancellazione dello storico
Lo storico allarmi può essere cancellato tenendo premuti contemporaneamente i tasti
e
dello storico. Al termine dell'operazione il controllo uscirà dalla visualizzazione dello storico.
per 5s durante la visualizzazione
Pd: password download
• dopo aver raggiunto il parametro "Pd" (Password Download).
• immettere 66 come password su un'unità master con degli slave se si desidera effettuare un download dei parametri del
master sugli slave in fase di configurazione di un'isola canalizzata
• premere il tasto
per più di 5 sondi per eseguire il download.
Al ritorno alla visualizzazione della temperatura il download è da considerarsi completato.
DOWNLOAD PARAMETRI
In tutti gli strumenti della serie MasterCase è prevista la possibilità di trasferire la programmazione dei parametri da master a slave attraverso
la rete locale LAN. Questa operazione consente di risparmiare del tempo nella programmazione di strumenti che si trovano nella stessa
LAN e che avrebbero impostazioni simili. Di seguito viene dato l'elenco dei parametri trasferibili via LAN dal master agli slave.
TABELLA PARAMETRI TRASFERIBILI CON UN DOWNLOAD
CODICE
DESCRIZIONE
/4
/6
/7
/9
/A
/t
A0
A7
Ad
AH
AL
c0
c1
c2
c3
c4
c6
c8
cc
d0
d2
d3
d4
d5
d6
d7
d8
d9
dd
dI
dP
dt
F0
F1
F2
F3
Fd
H1
H3
H4
r1
r2
r3
r4
r5
r6
rd
St
Sonda virtuale (%)
Abilitazione uso punto decimale nella visualizzazione delle temperature
Gestione display remoto
Uso terza sonda come sonda di fine sbrinamento
Esistenza sonde
Gestione interfaccia utente
Differenziale allarme ventole
Tempo di ritardo di rilievo dell'ingresso digitale
Ritardo nel rilievo degli allarmi di alta e bassa temperatura
Banda superiore allarme di alta temperatura
Banda inferiore allarme di bassa temperatura
Ritardo inizio regolazione dell'accensione
Tempo minimo tra due attivazioni successive
Tempo minimo di fermata (OFF)
Tempo minimo di funzionamento (ON)
Regolazione di sicurezza (funzione Duty Cycle Setting)
Tempo di esclusione allarme di temperatura dopo ciclo continuo
Ritardo di inizio regolazione rispetto all'apertura della valvola
Durata "ciclo continuo"
Tipo di sbrinamento
Tipo di comando per lo sbrinamento di rete locale
Tempo funzionamento compressore con temperatura < 1° C prima di attivare uno sbrinamento
Sbrinamento all'accensione dello strumento (SI/NO)
Ritardo sbrinamento all'accensione dello strumento
Gestione visualizzazione su terminale e display remoto durante lo sbrinamento
Abilitazione skip defrost (salto sbrinamento)
Tempo di esclusione allarme dopo lo sbrinamento
Priorità sbrinamento sulle protezioni del compressore
Tempo di gocciolamento
Intervallo tra gli sbrinamenti
Durata massima di uno sbrinamento
Temperatura di fine sbrinamento
Gestione ventole (sempre accese oppure soggette al regolatore ventole)
Set point ventole
Ventole ferme a compressore fermo
Ventole ferme in sbrinamento
Ventole ferme in post-gocciolamento
Abilitazione/disabilitazione telecomando
Abilitazione ON/OFF da tastiera
Abilitazione ON/OFF da supervisore
Set minimo di temperatura consentito all'utente
Set massimo di temperatura consentito all'utente
Abilitazione segnalazione di sbrinamento finito per timeout
Variazione di set point notturno
Abilitazione monitoraggio temperature massima e minima
Abilitazione a regolazione notturna con la terza sonda
Differenziale del regolatore
Set point di regolazione
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MasterCase
Segnalazioni di download fallito
Il master segnalerà a display il fallimento di un download su uno slave mostrando a display la segnalazione (alternata alla
temperatura) "dx", con x= 1, 2, ..., 5, cioè il valore del parametro "H0" dello slave su cui è fallita l'operazione di "trasferimento
dati" attraverso la LAN.
5.3 /= parametri relativi alla gestione delle sonde di temperatura
/
/2
/4
/6
/7
/8
/9
/A
/C
/d
/t
PARAMETRI SONDA
Stabilità misura
Sonda virtuale (tra S1 ed S3)
(0= sonda 1; 100= sonda 3)
Abilitazione punto decimale (0= No, 1= Si)
Gestione visualizzazione display remoto
0= non presente
1= sonda ambiente (S1)
2= sonda di fine sbrinamento (S2)
3= terza sonda (S3)
4= sonda virtuale
5= sonda terminale
Calibrazione terza sonda (S3)
Sbrinamento anche con terza sonda (S3)
1= lo sbrinamento finisce quando la temperatura delle sonde
S2 e S3 sono maggiori di "dt" (vedi anche parametro "H5")
Presenza sonde
0= solo sonda ambiente (S1)
1= sonda ambiente (S1) e terza sonda (S3)
2= sonda ambiente (S1) e sonda di sbrinamento (S2)
3= tutte presenti (S1), (S2) e (S3)
4= sonda di regolazione spedita dal master (solo negli slave)
Calibrazione sonda ambiente (S1)
Calibrazione sonda di fine sbrinamento (S2)
Gestione visualizzazione display terminale
0= non presente
1= sonda ambiente (S1)
2= sonda di fine sbrinamento (S2)
3= terza sonda (S3)
4= sonda virtuale
5= sonda terminale
Tipo
C
Min.
1
Max.
15
U.M.
-
Def.
1
Via LAN
C
0
100
-
0
•
C
0
1
flag
1
•
C
0
5
-
0
•
C
-20.0
20.0
°C
0.0
C
0
1
flag
0
•
C
0
4
-
0
•
F
C
-20.0
-20.0
20.0
20.0
°C
°C
0.0
0.0
C
0
5
-
4
•
/C: calibrazione o offset di taratura della sonda ambiente (S1)
Il valore assegnato a questo parametro viene aggiunto (valore positivo) o tolto (valore negativo) alla temperatura rilevata dalla
sonda S1. Ad esempio, se si vuole diminuire la temperatura di 2.3 gradi bisogna settare /C= -2.3. L'offset può essere variato da
-20 a +20 con la precisione al decimo di grado.
- Default: 0.0 (nessun offset su lettura sonda).
/2: stabilità misura
Definisce il coefficiente usato per stabilizzare la misura di temperatura. Valori bassi assegnati a questo parametro offrono una
risposta pronta del sensore alle variazioni di temperatura; la lettura diventa però maggiormente sensibile ai disturbi. Valori alti,
invece, rallentano la risposta ma garantiscono una maggiore immunità ai disturbi, in pratica offrono una lettura più stabile.
- Default: 1.
/4: sonda virtuale:
Definisce una sonda fittizia, non fisicamente esistente, utilizzata nella normale attività di regolazione. Tale parametro determina i
pesi di una media ponderata con cui si calcola il valore della sonda di regolazione di riferimento in base alle lettura della sonda
ambiente (S1) e della terza sonda (S3).
La formula è la seguente:
sonda virtuale=
(100 − ("/4" )) xS1 + ("/4" ) xS 3
;
100
Con il valore 0 la sonda virtuale coincide con la sonda ambiente (S1); con il valore 100 la sonda virtuale coincide con la terza
sonda (S3). Nel caso in cui la regolazione sia basata sulla sonda virtuale (valore del parametro "/4" compreso tra 0 e 100), la
rottura di una sola delle due sonde sposta automaticamente la regolazione sull'altra sonda.
- Default: 0, sonda ambiente (S1).
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18
MasterCase
/6: Punto decimale
Consente di abilitare o disabilitare la visualizzazione della temperatura con la risoluzione al decimo di grado tra -9.9 e 99.9 per la
versione interfaccia display Small, tra -99.9 e 999.9 per la versione interfaccia display Large.
0= visualizzazione senza punto decimale;
1= visualizzazione con punto decimale.
- Default: 1, punto decimale inserito.
/t: Visualizzazione su Interfaccia Utente
Consente di selezionare quale sonda visualizzare Interfaccia Terminale
0= Non presente
1= Sonda Ambiente (S1)
2= Sonda di fine sbrinamento (S2)
3= Terza sonda 3 (S3)
4= Sonda Virtuale di regolazione (dipendente dal parametro /4)
5= Sonda Terminale (se presente)
- Default: 4, visualizza sonda virtuale.
/7: Visualizzazione su Display Remoto
Consente di selezionare la temperatura da visualizzare sul visualizzatore:
0= Non presente
1= Sonda Ambiente (S1)
2= Sonda di fine sbrinamento (S2)
3= Terza sonda (S3)
4= Sonda Virtuale di regolazione (dipendente dal parametro /4)
5= Sonda Terminale (se presente)
- Default: 0, visualizzatore non presente.
/8: Calibrazione della terza sonda
Il valore assegnato a questo parametro viene aggiunto (valore positivo) o tolto (valore negativo) alla temperatura rilevata dalla
sonda S3. Ad esempio, se si vuole diminuire la temperatura di 2.3 gradi bisogna settare /8= -2.3. L'offset può essere variato da -20
a +20 con la precisione al decimo di grado.
- Default: 0.0 (nessun offset su lettura sonda).
/9: sbrinamento con sonda 3
Tale parametro consente di considerare la terza sonda S3 come sonda di fine sbrinamento ulteriore, congiuntamente alla sonda S2.
In tal caso lo sbrinamento in temperatura termina quando la temperatura rilevata da entrambe le sonde è maggiore o uguale a
quella impostata quale temperatura di fine sbrinamento (Vedi parametro "dt"). È, pertanto, possibile usare la sonda 3 quale sonda
di sbrinamento su un sondo evaporatore. In associazione alla programmazione di una uscita ausiliaria quale uscita di sbrinamento,
è possibile ottenere la gestione separata ed indipendente dello sbrinamento su un sondo evaporatore la cui temperatura di fine
verrà appunto gestita dalla sonda S3 (vedi parametri "H5" e "H6").
- Default: 0.
/d: calibrazione della sonda di fine sbrinamento (S2)
Il valore assegnato a questo parametro viene aggiunto (valore positivo) o tolto (valore negativo) alla temperatura rilevata dalla
sonda S2. Ad esempio, se si vuole diminuire la temperatura di 2.3 gradi bisogna settare /d= -2.3. L'offset può essere variato da -20
a +20 con la precisione al decimo di grado.
- Default: 0.0.
/A: esistenza sonde
Il valore di tale parametro informa lo strumento sul fatto che ad esso siano o meno collegate le sonde S2 e/o S3. Il valore 4 ha
senso solo sui controlli configurati come slave in quanto, con questa impostazione, lo slave non usa piú le sue sonde per la
regolazione ma si aspetta che la sonda venga inviata dal master.
Non impostare il valore 4 in un controllo configurato come master
Valori possibili di tale parametro sono i seguenti:
0= sonda di sbrinamento e terza sonda assenti
1= sonda di sbrinamento assente e sonda 3 presente
2= sonda di sbrinamento presente e sonda 3 assente
3= sonda di sbrinamento e sonda 3 entrambe presenti
4= sonda di regolazione inviata dal master (solo per gli slave).
La sonda ambiente (S1) viene considerata sempre presente.
- Def.:0.
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MasterCase
5.4 r= parametri relativi alla regolazione della temperatura
r
r1
r2
r3
r4
r5
r6
rd
rH
rL
rt
PARAMETRI DI REGOLAZIONE
Impostazione del minimo set consentito all'utente
Impostazione del massimo set consentito all'utente
Abilitazione allarme "Ed" (sbrinamento finito per tempo massimo)
0= No, 1= Si
Set-point notturno (variazione rispetto al set point)
Abilitazione registrazione temperatura massima e minima
0= No; 1= Si
Regolazione notturna con terza sonda S3
1= regolazione notturna su terza sonda S3
0= regolazione notturna su sonda virtuale
Differenziale (isteresi)
Temperatura massima registrata nell'intervallo "rt" (parametro
di sola lettura)
Temperatura minima registrata nell'intervallo "rt" (parametro
di sola lettura)
Tempo trascorso dall'inizio della registrazione temperatura
massima e minima (parametro di sola lettura)
Tipo
C
C
Min.
-50.0
r1
Max.
r2
90.0
U.M.
°C
°C
Def.
-50.0
90.0
Via LAN
•
•
C
0
1
flag
0
•
C
-20.0
20.0
°C
3.0
•
C
0
1
flag
0
•
C
0
1
flag
0
•
F
0.1
20.0
°C
2.0
•
C
-
-
°C
-50.0
C
-
-
°C
90.0
C
0
999
ore
0
rd: differenziale
Stabilisce il valore del differenziale usato nel controllo della temperatura.
Il funzionamento può essere così schematizzato:
temperatura > set point ("St") + differenziale. ("rd")
temperatura ≤ set point ("St")
# ON regolazione
# OFF regolazione
La figura seguente illustra quanto descritto:
Direct (freddo/cooling)
rd
on
attuatore
off
Set point
- Default: 2.0.
r1: Set minimo ammesso
Determina il minimo valore impostabile per il set point. Utilizzando questo parametro si impedisce all'utente di fissare un set
point inferiore al valore indicato da r1.
- Default: -50.0.
r2: Set massimo ammesso
Determina il valore massimo accettato per il set point. Utilizzando questo parametro si impedisce all'utente di fissare un set point
superiore al valore indicato da r2.
- Default: 90.0.
r3: abilitazione segnalazione di fine sbrinamento per timeout
Abilita la segnalazione dell'eventuale fine dello sbrinamento per raggiungimento del limite massimo di tempo (timeout) impostato
con il parametro "dP", attraverso il codice "Ed".
0= segnalazione disabilitata
1= segnalazione abilitata
- Default: 0.
r4: valore di scostamento dal set point
Il valore impostato con questo parametro avrà effetto solo se il parametro "Stn" sarà impostato a 1 o a 2. In questo caso si avrà un
cambiamento del set point rispettivamente o in corrispondenza alla chiusura di un ingresso digitale opportunamente configurato
come "switch tenda" (vedere parametri A1…A5= 7), o da orario interno se il controllo è dotato di RTC (vedere parametri "hSn" e
"hSd"). Il set point varia della quantità con segno memorizzata nel parametro "r4", in formula:
nuovo_set point= set point ("St") + "r4"
- Default: 3.0.
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
20
MasterCase
r5: abilitazione monitoraggio temperature
Abilita il monitoraggio delle temperature registrando la temperatura massima ("rH") e minima ("rL") raggiunta nell'intervallo "rt"
(max 999h).
r5= 0: monitoraggio temperature disabilitato
r5= 1: monitoraggio temperature abilitato sulla sonda S1
Il monitoraggio parte nel momento in cui ad "r5" è assegnato il valore 1.
Per inibire il monitoraggio settare "r5" a 0. Dopo 199 ore il rilievo delle temperature max e min si ferma comunque essendo stato
raggiunto il tempo massimo di monitoraggio consentito dallo strumento. Agire su "r5" per effettuare un nuovo monitoraggio.
- Default: 0.
r6: regolazione con la terza sonda da ingresso digitale
Consente di spostare la regolazione di temperatura sulla terza sonda (S3) in corrispondenza alla chiusura di un ingresso digitale
opportunamente configurato come "switch tenda" (vedere parametri A1…A5= 7).
r6= 0: nessuno spostamento, regolazione con sonda virtuale
r6= 1: alla chiusura dell'ingresso digitale la regolazione si effettua con la sonda S3
- Default: 0.
rt: tempo di monitoraggio temperature
Una volta abilitato il monitoraggio delle temperature (parametro "r5"), tale parametro registra il tempo in ore dall'inizio del
monitoraggio stesso.
Parametro di sola lettura
- Default: 0.
rH: massima temperatura rilevata nel tempo "rt"
Una volta abilitato il monitoraggio delle temperature (parametro "r5"), tale parametro registra la massima temperatura raggiunta
dall'inizio del monitoraggio stesso.
Parametro di sola lettura
- Def.:, -50.0.
rL: minima temperatura rilevata nel tempo "rt"
Una volta abilitato il monitoraggio delle temperature (parametro "r5"), tale parametro registra la minima temperatura raggiunta
dall'inizio del monitoraggio stesso.
Parametro di sola lettura
- Default: 90.0
5.5 c= parametri per la gestione dei tempi di sicurezza e di attivazione della regolazione
c
c0
c1
c2
c3
c4
c6
c8
cc
PARAMETRI TEMPI DI SICUREZZA
Ritardo inizio regolazione dall'accensione
Tempo minimo tra due attivazioni successive
Tempo minimo di fermata (OFF)
Tempo minimo di funzionamento (ON)
Regolazione di sicurezza (funzione "Duty cycle setting")
0= sempre OFF
100= sempre ON
Tempo di esclusione allarmi di temperatura dopo ciclo continuo
Ritardo di inizio regolazione rispetto all'apertura della valvola
Durata ciclo continuo
Tipo
C
C
C
C
Min.
0
0
0
0
Max.
15
15
15
15
U.M.
min
min
min
min
Def.
0
0
0
0
Via LAN
•
•
•
•
C
0
100
min
0
•
C
C
C
0
0
0
15
120
15
ore
s
ore
2
5
4
•
•
•
c0: Ritardo inserimento della regolazione all'accensione dello strumento
Questo parametro permette di ritardare, di un tempo impostabile in minuti, l'attivazione della regolazione rispetto all'accensione
dello strumento. Negli impianti multi utenza il parametro "c0" può essere usato per evitare partenze simultanee delle varie unità
evitando così un sovraccarico alla centrale frigorifera in fase di avvio.
ON
Accensione strumento
Power ON
OFF
ON
Richiesta intervento
Insertion request
OFF
ON
Compressore
Compressor
OFF
- Default: 0 (minuti).
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
21
MasterCase
c1: Tempo minimo tra due attivazioni successive
Stabilisce il tempo minimo (in minuti) che deve trascorrere tra due attivazioni della regolazione, indipendentemente dalla
temperatura e dal set point. Impostando questo parametro è possibile limitare il numero di accensioni per ora. Ad esempio se il
numero di inserimenti ora massimo consentito è pari a 10, basta impostare c1=6 per garantire il rispetto di questo limite.
- Default: 0 (minuti).
c2: Tempo minimo di fermata (OFF)
Stabilisce il tempo minimo in minuti di fermata della regolazione (uscita compressore). L'uscita compressore non viene riattivata
se non è trascorso dall'ultimo spegnimento il tempo minimo selezionato (c2). Questo parametro è utile per garantire l'equalizzazione
delle pressioni dopo lo spegnimento nel caso, ad esempio, d'impianti con compressori ermetici e a capillare.
- Default: 0 (minuti).
c3: Tempo minimo di funzionamento (ON)
Stabilisce il tempo minimo di attivazione della regolazione. L'uscita compressore non viene spenta se non è rimasta attiva almeno
per un tempo pari al tempo selezionato.
- Default: 0 (minuti).
c4: Funzione di "duty cycle setting" (regolazione di sicurezza)
Nel caso si verifichi l'allarme "errore sonda di regolazione (rE)" (ovvero sonde S1 e/o S3 rotte) questo parametro consente
comunque di continuare la regolazione garantendo la produzione del freddo, riducendo o limitando gli eventuali danni, in attesa
dell'eliminazione del guasto. In pratica, non essendoci più il controllo della temperatura, la regolazione agisce in modo ciclico con
un tempo di funzionamento (tempo di ON) pari al valore assegnato al parametro "c4" (in minuti) e un tempo di spegnimento
(tempo di OFF) fisso di 15 minuti.
Esistono due valori di c4 che causano comportamenti particolari:
"c4"= 0, regolazione disattivata (sempre OFF);
"c4"= 100, regolazione sempre attiva (sempre ON).
Se l'errore di regolazione avviene mentre il controllo si trova in sbrinamento o in ciclo continuo, il controllo esce istantaneamente
dallo stato in cui si trova e attiva il funzionamento "duty cycle setting". Si tenga presente che, in caso di errore di regolazione su
di un'unità master/slave, non è possibile eseguire localmente né gli sbrinamenti manuali né il ciclo continuo.
Un master che presenta una segnalazione di "errore sonda di regolazione (rE)" può, invece, gestire lo sbrinamento di tutti gli slave
che gli sono asserviti (sbrinamento di rete).
Dopo il "Duty Cycle Setting" vengono esclusi per 5 minuti gli allarmi di temperatura.
OFF=15 min.
c4
- Default: 0, regolazione sempre off.
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
22
MasterCase
cc: durata ciclo continuo
È il tempo in ore in cui la regolazione rimane forzatamente attiva per abbassare la temperatura anche al di sotto del set point.
L'attivazione di questa funzione avviene manualmente attraverso la pressione dei tasti sull'interfaccia utente. Se cc=0 il ciclo
continuo non viene attivato. Il controllo esce dalla procedura ciclo continuo dopo che è trascorso il tempo impostato con il
parametro "cc" oppure al raggiungimento della soglia minima di temperatura impostata attraverso il parametro "AL"
(soglia_minima= set point - AL).
- Default: 4 (ore).
c8: Ritardo di inizio regolazione rispetto all'apertura della valvola
Questo parametro consente d'impostare il numero di sondi che devono intercorrere tra l'apertura della valvola elettronica (nei
modelli cod. MGE0000020) e l'attivazione dell'uscita compressore (inizio regolazione).
Lo scopo è quello di evitare, soprattutto negli impianti non centralizzati con compressore a bordo, che il tempo necessario alla
valvola elettronica per aprire sia troppo alto per la potenza del compressore, implicando il veloce svuotamento della linea di
aspirazione e il conseguente arresto in sicurezza per bassa pressione.
L'eventuale uscita ausiliaria configurata come valvola solenoide (parametri "H5" e/o "H6"= 9) funzionerà in parallelo alla valvola
elettronica, cioè si aprirà in anticipo rispetto all'attivazione dell'uscita compressore del tempo impostato con questo parametro.
- Default: 5 (sondi).
c6: esclusione allarme dopo ciclo continuo
È il tempo, in ore, in cui l'allarme di bassa temperatura viene ignorato, cioè non generato, dopo un ciclo continuo. L'allarme di bassa
temperatura verrà generato solo se, dopo un tempo pari alla somma di "c6" (in ore) + "Ad" (in minuti), dove "Ad" è il ritardo
generale per l'allarme di temperatura, la temperatura dovesse essere al di sotto della soglia di bassa temperatura (set point - "AL").
- Default: 2 (ore).
5.6 d= parametri per la gestione dello sbrinamento
d
d0
d2
d3
d4
d5
d6
d7
d8
d9
dd
dI
dM
dPM
dP
dt
PARAMETRI SBRINAMENTO
Tipo di sbrinamento
0= elettrico, fine in temperatura, tempo come sicurezza
1= gas caldo, fine in temperatura, tempo come sicurezza
2= elettrico, fine a tempo
3= gas caldo, fine a tempo
Tipo di comando per sbrinamento LAN
0= solo start
1= start e stop
Tempo di funzionamento con temperatura di S2 minore di
1°C prima di attivare uno sbrinamento
Sbrinamento all'accensione del controllo (Si, No)
Ritardo partenza dello sbrinamento all'accensione del
controllo o da ingresso digitale
Gestione display durante lo sbrinamento
0= visualizzazione della temperatura alternata al simbolo "dF"
1= blocco all'ultima temperatura visualizzata
Abilitazione funzione "skip defrost" (salto sbrinamenti)
Tempo di esclusione allarmi di temperatura dopo lo
sbrinamento e/o porta aperta
Priorità dello sbrinamento sui tempi di protezione (param. "c")
Tempo di gocciolamento
Intervallo tra due sbrinamenti successivi
Tempo tra due pulizie successive (funzione CCM)
Tempo durata pulizia (funzione CCM)
Tempo massimo di sbrinamento
Temperatura di fine sbrinamento
Tipo
Min.
Max.
U.M.
Def.
Via LAN
C
0
3
-
0
•
C
0
1
flag
1
•
C
0
192
ore
0
•
C
0
1
flag
0
•
C
0
180
min
0
•
C
0
1
flag
0
•
C
0
1
flag
0
•
F
0
15
ore
1
•
C
F
F
C
C
F
F
0
0
0
1
0
1
-50.0
1
15
192
999
60
180
30.0
flag
min
ore
ore
min
min
°C
0
2
8
1
0
30
4.0
•
•
•
d0: tipo di sbrinamento
Stabilisce il tipo di sbrinamento:
0= a resistenza, fine in temperatura o per tempo massimo come sicurezza (timeout)
1= a gas caldo, fine in temperatura o per tempo massimo come sicurezza (timeout)
2= a resistenza, fine a tempo
3= a gas caldo, fine a tempo
- Default: 0, sbrinamento a resistenza fine in temperatura.
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
23
•
•
MasterCase
d2: tipo di comando di sbrinamento
Determina se lo strumento, in una rete LAN, al termine dello sbrinamento attende un comando di fine o meno.
"d2"= 0, lo strumento completa lo sbrinamento senza attendere il comando di stop (strumento stand-alone);
"d2"= 1, lo strumento attende, al termine dello sbrinamento, il comando di stop che viene solitamente inviato dal master in una
rete LAN nei banchi canalizzati.
Def.: 1.
d3: tempo di funzionamento con temperatura dell'evaporatore al di sotto di 1 °C prima dell' esuzione di uno sbrinamento.
Determina la quantità di tempo di funzionamento della regolazione (uscita valvola solenoide/compressore attiva) con la
temperatura rilevata dalla sonda S2 al di sotto di 1 °C, dopo il quale viene eseguito uno sbrinamento. Per escludere questa
funzione impostare il parametro a 0. Per valori di temperatura al di sopra di 1°C e/o durante la fermata della regolazione, la
somma del tempo viene fermato. Ovviamente il tempo viene controllato tramite un contatore incrementato con somme successive
e azzerato solo al raggiungimento del valore impostato e dopo l'esuzione del relativo sbrinamento.
Def.: 5 (ore).
Temp. S2 °C
1°C
tempo
Regolazione
ON
OFF
t1
tempo
t2
t1 + t2 +… tn ≥ d3 # Attivazione sbrinamento
d4: sbrinamento all'accensione dello strumento
Attiva uno sbrinamento all'accensione dello strumento. I valori previsti sono:
0= no, non c'è sbrinamento all'accensione dello strumento;
1= si, viene eseguito uno sbrinamento all'accensione dello strumento.
Questa funzione può essere utile nei casi in cui, a causa di frequenti cadute di tensione e il conseguente azzeramento dei timer
relativi allo sbrinamento (vedi parametro "dI"), gli sbrinamenti previsti potrebbero ridursi e diventare insufficienti. Negli impianti
multi utenze per evitare l'avvio simultaneo dello sbrinamento in tutte le unità al ritorno dell'alimentazione, si può utilizzare il
parametro "d5" che consente di inserire un ritardo prima dell'esuzione dello sbrinamento.
- Default: 0.
d5: ritardo dello sbrinamento all'accensione dello strumento o da ingresso digitale
Rappresenta il tempo di ritardo in minuti prima di effettuare uno sbrinamento all'accensione dello strumento (impostato con il
parametro "d4") o da ingresso digitale (impostato con i parametri A1…A5= 3 o 4).
- Default: 0.
d6: gestione interfaccia utente e display remoto durante lo sbrinamento
Durante lo sbrinamento si possono impostare due tipi di comportamento della visualizzazione nell'interfaccia utente e nel display
remoto:
0= visualizzazione della temperatura alternata al simbolo "dF" su entrambi i display;
1= blocco visualizzazione su entrambi i display all'ultimo valore visualizzato prima dell'inizio del sbrinamento.
La visualizzazione riprende normalmente su entrambi i display al termine della fase di post-gocciolamento (con attività di
normale regolazione in atto).
- Default: 0.
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
24
MasterCase
SKIP DEFROST
d7: abilitazione "salto sbrinamenti"
Abilita l'algoritmo per cui in base al tempo di esuzione dell'ultimo sbrinamento si esegue o meno lo sbrinamento successivo.
Viene tenuto conto delle seguenti regole:
• il numero massimo degli sbrinamenti consutivi da saltare è 3, cioè, dopo il terzo sbrinamento saltato, quello successivo
viene comunque eseguito;
• dopo l'accensione dello strumento vengono comunque eseguiti i primi 8 sbrinamenti previsti;
• il numero di eventi da saltare si incrementa al massimo di 1;
• gli sbrinamenti manuali (da interfaccia utente) o da ingresso digitale vengono sempre eseguiti e, comunque, valutati;
• la funzione può essere usata solo con gli sbrinamenti con fine in temperatura ("d0"= 0 o 1).
"d7"= 1, salto sbrinamenti abilitato;
"d7"= 0, salto sbrinamenti disabilitato.
Questa funzione si basa su un principio molto semplice ma molto efficace. Se lo sbrinamento dura un tempo minore o uguale al 65% del
tempo impostato con il parametro "dP" (tempo massimo di sbrinamento), lo sbrinamento successivo previsto verrà saltato. Al successivo
sbrinamento effettuato si ripeterà la verifica e se l'esito dovesse essere lo stesso di quello appena descritto allora si salteranno i due
sbrinamenti successivi previsti, e così via con i criteri illustrati prima (massimo 3 sbrinamenti successivi saltati).
Non appena il tempo dello sbrinamento sarà superiore al 65% del tempo "dP", allora lo sbrinamento successivo previsto verrà
eseguito e la funzione ripartirà da capo.
Di seguito una rappresentazione grafica di quanto descritto.
Def
tempo
< 65%
Def
Sbrinamenti da saltare
tempo
< 65%
Manuale < 65%
Def
Si saltano gli sbrinamenti previsti
tempo
< 65%
< 65%
Si ricomincia la valutazione
Manuale > 65%
E' consigliabile utilizzare questa funzione con una programmazione degli sbrinamenti equamente distribuiti nell'arco della
giornata (es sbrinamenti ciclici, parametro "dI"). Questo per evitare che vengano saltati sbrinamenti che risulterebbero essere gli
ultimi prima di un lungo periodo programmato senza sbrinamenti (per esempio quando con programmazione da orologio si
concentrano gli sbrinamenti dell'utenza solo nella notte).
Pur potendo utilizzare questa funzione in abbinamento con le altre (ad esempio la funzione legata al parametro "d3"), si
suggerisce di non accavallare tra loro queste funzioni al fine di mantenere comunque un certo controllo sugli sbrinamenti
effettuati e da effettuare.
- Default: 0.
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
25
MasterCase
d8: tempo esclusione allarmi dopo sbrinamento e/o porta aperta
Indica il tempo di esclusione della segnalazione di allarme di temperatura dalla fine di uno sbrinamento e/o dopo la
commutazione di un ingresso digitale configurato come "switch porta" (vedi parametri A1…A5). In quest'ultimo caso, indica
anche il tempo massimo dell'apertura stessa della porta, in altre parole dopo il tempo impostato, al permanere dell'ingresso
digitale (porta) aperto, lo strumento riprenderà la regolazione emettendo una segnalazione di anomalia a display.
- Def.:1 (ore).
d9: priorità dello sbrinamento sui tempi di sicurezza e di attivazione della regolazione
Annulla i tempi di protezione impostati con i parametri della famiglia "c" all'inizio dello sbrinamento.
0= i tempi di protezione sono rispettati;
1= lo sbrinamento ha priorità maggiore e non rispetta i tempi impostati con i parametri "c".
- Default: 0.
dd: tempo di gocciolamento
Questo parametro permette di impostare il tempo in minuti successivo ad uno sbrinamento in cui la regolazione e le ventole (vedi
parametro "F3") dell'evaporatore vengono fermati al fine di favorire il gocciolamento dell'evaporatore.
- Default: 2 (minuti).
dI: intervallo tra gli sbrinamenti "ciclici"
Il parametro "dI" gestisce gli sbrinamenti detti "ciclici" in quanto si ripetono dopo il numero di ore impostato con questo
parametro. Il tempo viene ricaricato ogni qualvolta venga effettuato uno sbrinamento (anche non ciclico). Se il tempo "dI" è pari a
0 (dI= 0) gli sbrinamenti di tipo ciclico vengono disabilitati. In una rete LAN, l'attivazione di uno sbrinamento di tipo ciclico nel
master, attiva uno sbrinamento anche negli slave collegati (sbrinamento di rete).
- Default: 8 (ore).
CASE CLEAN MANAGEMENT
Questa funzione permette di gestire una pulizia periodica del banco. Attraverso l'impostazione di due parametri specifici ("dM" e
"dPM") e l'opportuna impostazione di un ingesso digitale (vedi parametri "A1"…"A5"), si può fare in modo che lo strumento
"segnali" la necessità di effettuare una pulizia ed "obblighi" a farla.
Lo strumento entrerà in uno stato di "stand by" (solo dopo l'apertura dell'ingresso digitale) nel quale la regolazione viene
interrotta e gli ingressi e le uscite vengono disattivati.
La funzione è attiva solo attraverso l'impostazione di uno degli ingressi digitali come "ingresso pulizia banco" ("Ax"= 10).
dM: tempo tra due pulizie successive
Questo parametro permette di impostare il tempo previsto in ore (range 1 ÷ 1000) tra una pulizia e la successiva. Il conteggio del
tempo comincia dall'impostazione di un ingresso digitale "Ax" a 10 o dall'accensione dello strumento nel caso in cui uno degli
ingressi sia già impostato a quel valore. Allo scadere del tempo lo strumento segnalerà a display il messaggio "CCM" e attiverà il
buzzer di segnalazione acustica. Il buzzer potrà essere tacitato nel modo usuale o attraverso l'apertura dell'ingresso digitale
relativo.
- Default: 1 (ore).
dPM: tempo di durata di una pulizia
Permette di impostare il tempo in minuti (range 0 ÷ 60) di durata della pulizia. Allo scadere del tempo "dM" il controllo aspetterà
l'apertura dell'ingresso digitale associato a questa funzione e solo se l'ingresso stesso rimarrà aperto per un tempo almeno pari a
"dPM" allora verrà cancellata la segnalazione a display ("CCM") ed eventualmente, se non già fatto manualmente, tacitato il
buzzer. A questo punto ripartirà il contatore "dM" per la successiva segnalazione. In caso contrario verrà riattivato nuovamente il
buzzer di segnalazione acustica e la segnalazione a display resterà presente.
- Default: 0 (minuti).
dP: durata massima sbrinamento
Determina la durata dello sbrinamento in minuti nello sbrinamento a tempo ("d0"= 0 o 1). Negli sbrinamenti a temperatura ("d0"=
2 o 3), "dP" rappresenta la durata massima di sicurezza dello sbrinamento, ovvero lo sbrinamento sarà comunque terminato dopo
il tempo "dP" anche se non viene raggiunta la temperatura di fine sbrinamento.
- Default: 30 (minuti).
dt: temperatura di fine sbrinamento
Questo parametro permette di fissare la temperatura dell'evaporatore rilevata dalla sonda S2 alla quale si vuole termini lo
sbrinamento. Se all'inizio di uno sbrinamento (con "d0"= 0 o 1) la temperatura della S2 è maggiore di quella impostata in "dt",
l'unità va direttamente in gocciolamento. Nel caso di malfunzionamento della sonda S2, lo sbrinamento terminerà comunque per
limite di tempo (parametro "dP").
- Default: 4.
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
26
MasterCase
5.7 A= parametri per la gestione degli allarmi
A
A0
A1...5
A7
A8
Ad
AH
AL
Ar
PARAMETRI ALLARMI
Differenziale rientro allarme di temperatura e di attivazione ventole
(vedi parametro F1)
Configurazione ingresso digitale
Ritardo allarme da ingresso digitale (Ax= 2)
Configurazione ingresso digitale virtuale
Ritardo allarme di temperatura
Allarme alta temperatura (valore di scostamento rispetto al set point)
Allarme bassa temperatura (valore di scostamento rispetto al set point)
Abilitazione del master alla segnalazione degli allarmi degli slave
(solo nel master)
Tipo
Min.
Max.
U.M. Def. Via LAN
C
0.1
20.0
°C
2.0
C
C
C
C
F
F
0
0
0
0
0
0
10
180
10
180
20.0
20.0
min
min
°C
°C
0
0
0
120
0.0
0.0
C
0
1
flag
1
•
•
•
•
•
A0: Differenziale allarme e ventole
Rappresenta il differenziale usato per stabilire la soglia di temperatura di rientro da una condizione d'allarme di alta o bassa
temperatura ("AL" e "AH" - vedi figura sotto) e per la gestione ventole (vedi parametro "F1").
Allarme bassa temperatura
Low temperatura alarm
Allarme alta temperatura
High temperatura alarm
A0
A0
AL
AH
Set point
- Default: 2.0.
AH: Allarme di alta temperatura
E' un valore relativo in quanto legato al valore del Set-point. Indica lo scostamento massimo ammesso rispetto al set point al di
sopra del quale viene emesso un allarme di alta temperatura, visualizzato a display con il codice "HI" e segnalato acusticamente
con l'attivazione del buzzer. In formula:
Temperatura di regolazione > Set point ("St") + "AH" $ ALLARME ALTA TEMPERATURA ("HI")
Cambiando il set point, quindi, cambia automaticamente la soglia d'allarme.
La condizione di rientro dall'allarme è la seguente:
Temperatura di regolazione ≤ Set point ("St") + "AH" - "A0"
Il rientro della condizione di allarme annulla automaticamente la corrispondente segnalazione acustica e a display.
- Default: 0.0.
AL: Allarme di bassa temperatura
E' un valore relativo in quanto legato al valore del Set-point. Indica lo scostamento massimo ammesso rispetto al set point al di
sotto del quale viene emesso un allarme di bassa temperatura, visualizzato a display con il codice "LO" e segnalato acusticamente
con l'attivazione del buzzer. In formula:
Temperatura di regolazione < Set point ("St") - "AL" $ ALLARME BASSA TEMPERATURA ("LO")
Cambiando il set point, quindi, cambia automaticamente la soglia d'allarme.
La condizione di rientro dall'allarme è la seguente:
Temperatura di regolazione ≥ Set point ("St") - "AL" + "A0"
Il rientro della condizione di allarme annulla automaticamente la corrispondente segnalazione acustica e a display.
Si ricorda che la soglia d'allarme di bassa temperatura è utilizzato anche nel ciclo continuo (vedi parametro "cc") come valore di
uscita dalla funzione.
- Default: 0.0.
NOTA: gli allarmi di temperatura non vengono generati nei seguenti casi:
- durante uno sbrinamento;
- durante il ciclo continuo.
Ad: ritardo allarme di temperatura
Indica dopo quanti minuti viene segnalato l'allarme di temperatura dal momento in cui è stata superata la relativa soglia d'allarme.
Se la condizione rientra entro il tempo "Ad", non viene generata alcuna segnalazione di allarme. Il ritardo dell'allarme di
temperatura non ha effetto su due funzioni particolari: lo sbrinamento ed il ciclo continuo. Per ritardare eventuali allarmi di
temperatura dopo queste funzioni, si deve agire sui parametri "d8" per lo sbrinamento e "c6" per il ciclo continuo.
- Default: 120 (minuti).
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MasterCase
CONFIGURAZIONE INGRESSI DIGITALI
Gli strumenti della serie MasterCase sono dotati di cinque ingressi digitali configurabili mediante i parametri A1, A2, A3, A4 e
A5 (in seguito A1…A5) rispettivamente associati agli ingressi dal DI1 al DI5. Inoltre esiste un parametro, "A8", che gestisce un
ingresso digitale chiamato "virtuale" in quanto non è fisicamente presente nello strumento stesso, bensì è associato allo stato
dell'ingresso digitale DI1 del master in una rete LAN (configurazione master-slave). In un controllo master l'associazione sarà
fatta ad uno specifico comando proveniente dal supervisore, in caso contrario il parametro "A8" non avrà alcuna funzione.
Di seguito, in corrispondenza a ciascun valore di A4…A5 / A8 vengono descritti i funzionamenti previsti:
A1…A5 / A8= 0: ingresso digitale non attivo
L'ingresso digitale corrispondente non viene usato ed è insensibile alle variazioni (chiusura/apertura) di eventuali contatti
esternamente connessi.
A1…A5 / A8= 1: ingresso associato ad allarme esterno immediato
È possibile collegare all'ingresso digitale un allarme esterno che richiede intervento immediato (ad esempio allarme di alta
pressione, ecc…). L'allarme viene generato all'apertura del contatto e provoca la segnalazione a display del codice "IA",
l'attivazione del buzzer di segnalazione acustica e la fermata totale della regolazione e di tutte le uscite da parte del controllo.
Quando l'allarme rientra, la macchina torna a funzionare in normale regolazione di temperatura.
A1…A5/A8= 2: ingresso associato ad allarme esterno ritardato
La modalità di funzionamento sono le stesse della programmazione al valore 1, in questo caso però è possibile ritardare la
segnalazione dell'allarme di un tempo, in minuti, pari al valore selezionato nel parametro "A7".
A1...A5/A8= 3: ingresso associato ad abilitazione sbrinamento
Con questa impostazione è possibile abilitare o inibire la possibilità di sbrinare. Quando il contatto è aperto lo sbrinamento è
inibito, quando il contatto è chiuso lo sbrinamento è abilitato. Se il contatto è chiuso, ma non vi è una richiesta di sbrinamento,
ovviamente lo sbrinamento non viene effettuato. Se il contatto è chiuso ed è in corso uno sbrinamento, all'eventuale apertura
dell'ingresso digitale viene portato a termine lo sbrinamento corrente, mentre vengono inibiti gli sbrinamenti successivi, fino alla
prossima chiusura del contatto digitale medesimo.
Possibili applicazioni
Questa funzione è utile, ad esempio, nel caso di banchi frigoriferi canalizzati con sbrinamento a gas caldo. In questi impianti è
necessario sbrinare per "isole" per cui, nello stesso istante, alcune isole sono abilitate a sbrinare, altre sono inibite. Altro utilizzo
della funzione è impedire sbrinamenti delle unità esposte al pubblico durante il periodo di apertura.
NOTA: l'abilitazione/disabilitazione allo sbrinamento da contatto digitale è di tipo locale. Un master, con A1...A5 /A8= 3 e con
l'ingresso digitale corrispondente aperto, non può localmente sbrinare, mentre può far sbrinare le unità ad esso
eventualmente asservite (sbrinamento manuale, ciclico o da orario programmato).
A1...A5 /A8= 4: ingresso associato a sbrinamento immediato da contatto esterno
Alla chiusura dell'ingresso digitale corrispondente viene attivato uno sbrinamento sondo i criteri impostati con i parametri di tipo "d".
Possibili applicazioni
Questa funzione è utile nel caso in cui si voglia eseguire degli sbrinamenti su più utenze coordinate da un timer esterno. Per poi
evitare troppi sbrinamenti contemporanei, si può utilizzare il parametro "d5" per ritardare l'inizio dello sbrinamento stesso. Altro
utilizzo della funzione è impedire sbrinamenti delle unità esposte al pubblico durante il periodo di apertura.
NOTA: nel caso di un master, avente degli slave asserviti, alla chiusura del proprio contatto digitale quest'ultimo avvierà un
sbrinamento di rete anche nel caso in cui, localmente, non possa andare in sbrinamento.
Di seguito un disegno che spiega il funzionamento appena descritto:
t
tem porizzatore
timer
sbrinam ento / defrost
dP
d5
unità 1
unit 1
sbrinam ento / defrost
dP
d5
unità 2
unit 2
sbrinam ento / defrost
dP
unità 3
unit 3
Richiesta sbrinamento
Defrost request
LEGENDA:
t= impulso del timer per iniziare lo sbrinamento: la durata minima deve essere di 0.5 sondi
dP(1)= durata massima sbrinamento unità 1
d5(2)= ritardo sbrinamento da contatto esterno per l'unità 2. Deve essere maggiore di dP(1) se non si vuole sovrapposizione tra gli sbrinamenti
Significati analoghi per d5(3) e dP(3)
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MasterCase
A1…A5 / A8= 5: switch porta
E' possibile gestire l'interruttore della porta di una cella. All'apertura del contatto (apertura porta) vengono fermate la regolazione e le
ventole e viene attivata l'uscita luce. Alla chiusura del contatto la macchina riprende il precedente funzionamento ritardando un
eventuale allarme di temperatura per un numero di ore pari al valore del parametro "d8". Se la porta, e quindi il contatto, dovessero
rimanere aperti per un tempo superiore a "d8", viene segnalato a display il codice d'allarme "dr" e il controllo torna al normale
funzionamento precedente all'apertura della porta. In particolare:
• se il controllo era in Duty Setting esso ritorna a gestire il Duty Setting;
• se il controllo era in ciclo continuo esso ritorna in ciclo continuo ed il tempo massimo di permanenza in ciclo continuo viene
prolungato del tempo di apertura della porta;
• se il controllo era in sbrinamento questo rimane in sbrinamento;
Nella riattivazione della regolazione vengono rispettati i tempi di protezione selezionati (vedi parametri "c").
A1…A5 / A8= 6: ON/OFF remoto
Programmando l'ingresso a questa funzione si può spegnere o accendere il controllo attraverso un contatto esterno.
Contatto chiuso= controllo ON;
Contatto aperto= controllo OFF.
Lo spegnimento che si ottiene non equivale a toglier la corrente bensì si tratta di un "OFF logico", cioè il controllo si porta in uno
stato di "stand-by" in cui vengono ignorati tutti gli ingressi digitali e le uscite, le richieste di sbrinamento, ciclo continuo e Duty
Setting. Il controllo continua comunque a visualizzare a display la temperatura in alternanza con la scritta "OFF". Nel caso lo
strumento in OFF sia un master con una sottorete di slave, esso è comunque in grado di gestire lo sbrinamento di rete e di
effettuare la segnalazione di allarmi presenti su unità remote.
A1…A5 / A8= 7: switch tenda
L'ingresso digitale configurato a questo valore consente di attivare/disattivare l'uscita del relè "luce" alla commutazione del
contatto dell'ingresso stesso. Inoltre, nel caso in cui il parametro "Stn" sia posto a 1, si otterrà anche una variazione del set point
pari al valore del parametro "r4".
A1...A5 / A8= 8: funzionamento in "duty cycle setting"
L'apertura del contatto associato all'ingresso digitale impostato con questo valore, manderà il controllo in funzionamento "duty
cycle setting" già descritto (vedere parametro "c4").
A1...A5 / A8= 9: switch porta con regolazione ON
Il comportamento del controllo nel caso di apertura dell'ingresso digitale configurato in questo modo è lo stesso di quello dello "switch
porta" (An= 5) con la differenza che in questo caso l'uscita della regolazione rimane attiva (ON). Questa configurazione può servire nei
casi in cui vi siano applicazioni che prevedono un numero elevato di aperture e chiusure della porta, magari per breve tempo (vetrine
surgelati, ecc…).
A1...A5 / A8= 10: pulizia banco (Case Clean Management)
Questa configurazione dell'ingresso digitale consente di gestire la funzione di "pulizia banco" così come descritto precedentemente
(vedere parametri "dM" e "dPM").
Avvertenza
Per una corretta gestione delle funzionalità associate agli ingressi digitali, i valori di A1...A5, A8 devono essere distinti tra loro,
oppure devono essere nulli. Cioè nel caso in cui si assegnino ad A1...A5, A8 dei valori diversi da zero, deve essere A1 ≠ … ≠ A5
≠ A8.
- Default: 0.
A7: ritardo rilevazione dell'allarme esterno
Stabilisce il ritardo (in minuti) relativo all'allarme esterno da ingresso digitale quando A1...A5 / A8= 2.
- Default: 0 (minuti).
Ar: abilitazione del master alla segnalazione degli allarmi degli slave
Questo parametro consente di abilitare l'unità master ad indicare la presenza nella propria LAN di uno o più slave in allarme. Se si
presenta un allarme su uno slave, sul master a display compare la segnalazione "nx" alternata alla visualizzazione della
temperatura, ove con x si intende l'indirizzo dello slave in allarme (x= 1, ..., 5). Questo tipo di allarme provoca l'attivazione del
buzzer di segnalazione acustica e il relè d'allarme.
"Ar"= 0, funzione disabilitata;
"Ar"= 1, funzione abilitata.
- Default: 1.
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MasterCase
5.8 F= parametri per la gestione delle ventole dell'evaporatore
F
F0
F1
F2
F3
Fd
PARAMETRI VENTOLE
Gestione ventole
0= ventole sempre accese (eccetto casi F2, F3, Fd)
1= ventole termostatate in base al set point assoluto F1
Temperatura di spegnimento ventole
Ventole ferme a regolazione ferma (0= No, 1= Si)
attivo solo con F0= 0
Gestione ventole nelle fasi di sbrinamento
Tempo di fermata ventole nel post-gocciolamento
Tipo
Min.
Max.
U.M.
Def.
Via LAN
C
0
1
flag
0
•
F
-40.0
50.0
°C
5.0
•
C
0
1
flag
1
•
C
F
0
0
2
15
min
1
1
•
•
F0: gestione ventole
Le ventole possono essere sottoposte al "regolatore ventole", che le gestisce in funzione della temperatura rilevata dalla sonda di
fine sbrinamento S2 (vedi parametro "F1"), oppure possono funzionare sempre con la possibilità di essere spente al fermarsi della
regolazione (vedi parametro "F2").
"F0"= 0, ventole gestite in base al parametro "F2";
"F0"= 1, ventole sottoposte al "regolatore ventole" (vedi parametro "F1").
Si ricorda che se è previsto un periodo di gocciolamento (vedi parametro "dd" ≠ 0) e/o di post gocciolamento (vedi parametro
"Fd" ≠ 0), le ventole vengono comunque spente.
- Default: F0=0.
F1: (valore assoluto) temperatura di spegnimento ventole (parametro operativo solo se F0=1)
Le ventole vengono comandate sondo le seguenti formule:
Temperatura S2 < "F1" - "A0" # ventole accese (ON);
Temperatura S2 ≥ "F1" # ventole spente (OFF).
- Default: 5.
F2: ventole ferme a regolazione ferma (parametro operativo solo se F0=0)
Permette di decidere se le ventole devono funzionare sempre (escluso "F3", "dd" e "Fd") o solo quando la regolazione è attiva.
"F2"= 0, no, ventole sempre accese (ON);
"F2"= 1, sì, ventole ferme a regolazione ferma.
- Default: 0.
F3: Gestione ventole nelle fasi di sbrinamento (parametro sempre operativo)
Permette di decidere se le ventole devono funzionare o meno durante lo sbrinamento e durante la fase di gocciolamento.
"F3"= 0, ventole accese durante lo sbrinamento.
Durante i tempi di attesa del gocciolamento (nel caso di sbrinamento di rete master-slave) e di gocciolamento (se
previsto dal parametro "dd") le ventole sono sempre spente.
"F3"= 1, ventole ferme durante lo sbrinamento.
"F3"= 2, ventole sempre accese, durante lo sbrinamento e anche durante il gocciolamento.
Utile nelle applicazioni in cui le ventole devono essere sempre accese ma si necessita comunque di un tempo di
"pausa"/gocciolamento dopo lo sbrinamento.
Durante i tempi di attesa del gocciolamento (nel caso di sbrinamento di rete master-slave) e di gocciolamento (se
previsto dal parametro "dd") le ventole sono sempre accese.
Se è stato impostato un tempo di post-gocciolamento (parametro "Fd" ≠ 0) durante questo tempo le ventole sono sempre ferme.
- Default: 1.
Fd: fermo ventole in post-gocciolamento
Indica il tempo (in minuti) dopo la fase di gocciolamento (vedi parametro "dd"), chiamato appunto di "post gocciolamento",
durante il quale le ventole devono stare ferme ma la regolazione, e quindi l'alimentazione all'evaporatore, sono già ricominciati.
Questo è utile per consentire all'evaporatore di tornare in temperatura dopo lo sbrinamento e di far ghiacciare l'umidità e le gocce
rimaste, evitando quindi di bagnare la merce all'interno del frigorifero al riavvio delle ventole.
- Default: 1 (minuti).
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MasterCase
5.9 H= altre predisposizioni
H
H0
H1
H2
H3
H4
H5
H6
H7
PARAMETRI D'IMPOSTAZIONE
Indirizzo seriale
Abilitazione uso telecomando (InfraRed)
Codice identificativo per uso con telecomando
Abilitazione tasto di ON/OFF del terminale
Abilitazione ON/OFF da supervisore
Configurazione uscita AUX1
Configurazione uscita AUX2
Configurazione uscita compressore (solo nel master)
Tipo
C
C
C
C
C
C
C
C
Min.
0
0
0
0
0
0
0
1
Max.
199
1
99
1
1
9
9
2
U.M.
flag
flag
flag
-
Def.
1
0
0
1
0
0
5
1
Via LAN
•
•
•
H0: indirizzo seriale
Consente di assegnare allo strumento un indirizzo a cui risponde quando è collegato ad un sistema di supervisione o
teleassistenza. Si parla anche di collegamento seriale o collegamento in rete.
In una configurazione master-slave su LAN, esso rappresenta negli slave l'indirizzo locale (da 1 a 5) nella LAN.
Fare attenzione al fatto che nel caso di collegamento di più master con proprie LAN in una rete di Supervisione (RS485),
l'indirizzo da impostare in ciascun master deve tener conto del numero di slave presenti nella LAN che lo precede. Si può così
sintetizzare nella seguente formula:
"H0"= "H0"_master_precedente + "Sn"_master_precedente + 1- Default: 1.
H1: abilitazione/disabilitazione telecomando
Consente di abilitare il telecomando ad infrarossi sul controllo.
- Default: 0.
H2: codice abilitazione telecomando
Consente di inserire un codice per distinguere, nella fase di programmazione da telecomando, tra più controlli posti nelle
vicinanze.
- Default: 0.
H3: abilitazione ON/OFF da tastiera
Permette di abilitare o meno il tasto di ON/OFF sull'interfaccia utente.
"H3"= 0, tasto ON/OFF disabilitato;
"H3"= 1, tasto ON/OFF abilitato.
- Default: 1.
H4: abilitazione ON/OFF da supervisore:
Permette di abilitare o meno l'ON/OFF remoto da supervisore.
Questo parametro ha priorità maggiore rispetto al precedente e quindi nel caso in cui sia abilitato l'ON/OFF da supervisore (H4= 1) il
tasto di ON/OFF del terminale risulta disabilitato qualsiasi sia il valore di H3.
"H4"= 0, ON/OFF remoto da supervisore disabilitato;
"H4"= 1, ON/OFF remoto da supervisore abilitato.
- Default: 0.
H5: configurazione AUX1
Consente di configurare l'uscita ausiliaria come replica di una qualsiasi delle uscite già esistenti. In particolare si ha:
"H5"= 0, uscita disabilitata;
"H5"= 1, uscita compressore;
replica il funzionamento dell'uscita di regolazione principale (simbolo
);
"H5"= 2, uscita compressore di rete master/slave;
questa configurazione deve essere usata solo nelle unità master. L'uscita sarà attiva fintantoché una qualsiasi delle unità
di una rete master/slave (LAN) sarà in regolazione ("richiesta di freddo");
"H5"= 3, uscita luce e/o tende;
"H5"= 4, uscita ventole;
"H5"= 5, uscita cavi caldi (rail heat);
l'uscita rimane sempre attiva tranne quando il controllo si trova in stato di OFF logico (stand-by);
"H5"= 6, uscita allarme;
"H5"= 7, uscita sbrinamento evaporatore 1;
gestisce una sonda uscita di sbrinamento che funziona però in parallelo all'uscita sbrinamento principale;
"H5"= 8, uscita sbrinamento evaporatore 2;
in associazione alla programmazione del parametro "/9"= 1 (sbrinamento con sonda S3), si può gestire una sonda uscita
di sbrinamento indipendente da quella principale e legata al valore della sonda S3. Si può usare quindi per comandare
una resistenza di sbrinamento su un sondo evaporatore.
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MasterCase
aux1
Due uscite sbrinamento indipendenti
"H5"= 9, uscita valvola ON/OFF (solenoide);
funziona in parallelo alla regolazione e può servire al controllo di una valvola solenoide;
- Default: 0.
H6: configurazione AUX2
Come per il parametro "H5". Di default questa uscita è configurata per il controllo dei cavi caldi (rail heat).
- Default: 5.
H7: configurazione uscita compressore
Questo parametro è da utilizzare solo nelle unità configurate come MASTER.
"H7"= 1, uscita compressore ( ).
L'uscita funzionerà nel modo tradizionale, cioè in base allo stato di regolazione attiva o meno dell'unità.
"H7"= 2, uscita compressore di rete master/slave.
L'uscita sarà attiva fintantoché una qualsiasi delle unità di una rete master/slave (LAN) sarà in richiesta di regolazione.
Questa configurazione può essere usata nei casi in cui in un banco canalizzato o in una utenza con più evaporatori, vi sia
una sola valvola solenoide (od un solo compressore) a capo dell'utenza stessa. In questo caso sarà sufficiente collegare la
valvola solenoide o il compressore solamente all'uscita compressore del master per gestire correttamente l'utenza stessa.
Notare che in questo caso l'eventuale valvola elettronica gestita dall'unità master verrà chiusa o aperta unicamente in
base allo stato di regolazione e quindi in modo indipendente rispetto all'uscita compressore.
Collegamento della valvola solenoide (o compressore) al solo master
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MasterCase
5.10 Parametri LAN
Sn
In
PARAMETRI LAN
Numero di slave (solo nel master)
0= LAN non presente
Configurazione unità master o slave
In= 1, unità master
In= 0, unità slave
Tipo
C
Min
0
Max
5
U.M.
-
Def.
0
C
0
1
flag
0
Sn: numero di slave
Questo parametro svolge una funzione attiva solo nei controlli configurati come Maser (parametro "In"= 1) e consente, in una rete
LAN, d'informare il controllo master sul numero di slave che esso deve gestire.
- Default: 0.
In: configurazione controllo master/slave
Il valore di tale parametro configura l'unità come master o slave. All'accensione del controllo verrà visualizzato a display "uM"
(unità master) se "In"= 1, "uSx" (unità slave numero x, x= 1 ... 5: indirizzo dello slave nella LAN) se "In"= 0.
"In"= 1, unità configurata come master;
"In"= 0, unità configurata come slave.
- Default: 0.
Raccomandazioni
• È importante verificare in fase di installazione che, in una LAN i valori di H0 sulle varie unità siano tutti distinti tra loro;
• in uno slave il valore che si può assegnare ad H0 non deve essere superiore al valore di "Sn"del master;
• in una LAN non vi deve essere più di un'unità configurata come master;
• gli indirizzi degli slave devono essere tutti consutivi.
5.11 Parametri "set point"
St
Stn
hSn
hSd
SL1
PARAMETRI SET POINT
Set-point - temperatura di lavoro
Selezione modalità set point notturno
Ora inizio set point notturno
Ora fine set point notturno
Valore assoluto temperatura minima sonda S1
SL1= 90°C funzione disabilitata
Tipo
F
C
C
C
C
Min.
r1
0
0
0
-50.0
Max.
r2
2
23
23
U.M.
°C
ore
ore
Def.
-20.0
0
0
0
90.0
°C
90.0
Via LAN
•
St: set point di temperatura
Rappresenta la temperatura di regolazione di riferimento.
Vedere il paragrafo dedicato a questo parametro.
- Default: -20.0.
Stn: selezione modalità set point notturno
Tramite il parametro Stn è possibile configurare il controllo per il cambio automatico del set point notturno.
Può assumere i seguenti valori:
"Stn"= 0, nessun set notturno;
Non ci sarà nessuna variazione notturna di set point indipendentemente dal valore del parametro "r4" (scostamento
relativo positivo o negativo rispetto al set point).
"Stn"= 1, variazione set point da ingresso digitale;
Con il valore Stn= 1, in associazione allo stato dell'ingresso digitale programmato come switch tenda (Ax= 7), il valore
del set point di riferimento sarà modificato in accordo al parametro "r4" (scostamento relativo positivo o negativo
rispetto al set point). Nel caso in cui nessun ingresso digitale sia programmato come switch tenda (quindi Ax ≠ 7), non
ci potrà essere nessuna variazione notturna di set point. Nel caso in cui invece Ax= 7 ma Stn ≠ 1, in associazione allo stato
dell'ingresso digitale x-esimo, non ci sarà nessuna variazione di set point ma la semplice attivazione dell'uscita (luce).
L'azione relativa al parametro r6 (regolazione notturna su sonda 3) sarà legata solo alla programmazione e allo stato
dell'ingresso digitale x-esimo.
"Stn"= 2, variazione da RTC;
Se il controllo è provvisto dell'opzione RTC, è possibile passare da set point diurno a notturno e viceversa tramite
l'impostazione di 2 fasce orarie.
Vedere figura sottostante.
- Default: 0.
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
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MasterCase
hSn: Ora inizio set point notturno
Nel caso si utilizzi il set point notturno da RTC, il parametro indica l'ora d'inizio della variazione del set point (vedere parametro
"r4") e dell'eventuale cambio di sonda di riferimento (vedere parametro "r6").
Vedere figura sottostante.
- Default: 0.
hSd: Ora fine set point notturno
Nel caso si utilizzi il set point notturno da RTC, il parametro indica l'ora di fine della funzione stessa e di quelle ad essa legate.
Vedere figura sottostante.
- Default: 0.
set point diurno
set point notturno
set point notturno
hSn
hSd
ALLARME MINIMA TEMPERATURA ARIA D'USCITA
Questa funzione va utilizzata quando il controllo regola sondo "la sonda virtuale" (con parametro "/4" ≠ 0 e ≠ 100).
In questo caso, infatti, la temperatura di regolazione si basa su un valore "pesato" delle due sonde a nostra disposizione (S1 ed
S3). Questo significa che pur rimanendo costante il riferimento, la temperatura delle due sonde in realtà potrebbe divergere anche
notevolmente, con il rischio di avere un'aria in uscita dall'evaporatore (che è l'aria che va ad investire il prodotto) pericolosamente
bassa.
SL1: temperatura minima per la sonda S1
Se la temperatura sulla sonda S1 va al di sotto del valore minimo "SL1", la regolazione viene interrotta e viene attivato un allarme
(codice visualizzato => "L01"). Quando la temperatura cresce di 2 °C sopra "SL1", la regolazione riparte e l'allarme rientra. Se il
valore del parametro "SL1" è uguale al suo valore massimo (90.0°C) e/o il parametro "/4" è impostato al valore 0 tale funzione è
da considerasi disabilitata.
- Default: 90.0.
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MasterCase
5.12 t= parametri HACCP
t
tr
tA
tO
tH
tM
tt
tE
to
PARAMETRI HACCP
Ritardo allarme HACCP
0= HACCP disabilitato
Tipo di allarme HACCP (parametro di sola lettura)
0= nessun allarme
1= allarme di tipo HA
2= allarme di tipo HF
Giorno della settimana dell'ultimo allarme HACCP
(parametro di sola lettura)
Ora dell'ultimo allarme HACCP (parametro di sola lettura)
Minuto dell'ultimo allarme HACCP (parametro di sola lettura)
Massima temperatura raggiunta durante l'allarme HACCP
(parametro di sola lettura)
Durata dell'allarme HACCP (parametro di sola lettura)
Cancellazione dei dati registrati e dell'allarme HACCP
Tipo
Min.
Max.
U.M.
Def.
C
0
180
min
0
C
0
2
-
0
C
0
7
giorno
0
C
C
0
0
23
59
ore
min
0
0
C
-50.0
90.0
°C
-50.0
C
C
0
0
240
1
ore
flag
0
0
Via LAN
HACCP
È una funzione che permette il controllo avanzato della temperatura di esercizio e la registrazione di eventuali anomalie dovute a
cadute di tensione o ad innalzamenti della temperatura di esercizio per varie cause (rotture, condizioni operative gravose, errori
d'utilizzo, ecc…).
Questa funzione è attivabile unicamente sui controlli con opzione RTC inserita.
Vengono presi in considerazione due tipi di allarme HACCP rispettivamente segnalati a display con i seguenti codici:
"HA" - nel caso in cui, durante il funzionamento, si rilevi una temperatura superiore ad una soglia che è data dalla somma dei
parametri "AH" (soglia allarme alta temperatura) e "St" (set point), per un tempo superiore alla somma del parametro "tr"
(specifico per l'HACCP) e del parametro "Ad" (ritardo rilevazione allarmi di temperatura), viene generato l'allarme HA. Al
verificarsi dell'evento vengono registrati i seguenti dati:
• ora, minuti e giorno della settimana;
• tipo di allarme;
• massima temperatura raggiunta dopo il verificarsi dell'allarme;
• durata dell'allarme.
Registrazione
massima
temperatura
Allarme HA
AH
SP
tr+Ad
Durata allarme
"HF" – si verifica dopo una caduta di tensione quando, al ritorno dell'alimentazione, la temperatura risulta essere maggiore della
soglia formata da "AH" + "St". Vengono registrati i seguenti dati:
• ora, minuti e giorno della settimana;
• tipo di allarme;
• massima temperatura raggiunta dopo il verificarsi dell'allarme;
• durata della mancanza di corrente.
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35
MasterCase
Allarme HF
Power Fail
AH
SP
Il verificarsi di un allarme HA o HF, porta alla generazione di un allarme con visualizzazione dei codici "HA" o "HF",
l'accensione del led di allarme, del led haccp, l'attivazione del buzzer e del relè d'allarme.
La pressione per un sondo del tasto set disattiva il relè allarme e il buzzer. Per cancellare i dati registrati è necessario entrare in
modifica parametri, portare il parametro "to" da 1 a 0 e confermare l'operazione, oppure premere il tasto HACCP per 5 secondi
(nel terminale in cui esso è presente, cod. PST00LR200).
Nota: l'allarme di tipo HF viene acquisito e quindi ne vengono registrati i dati relativi, solo se l'interruzione di alimentazione
dura per più di 1 minuto.
tr: ritardo allarme HA
Ritardo rilevazione allarme HA.
- Default: 0.
tA: tipo allarme HACCP
Individua la tipologia dell'ultimo allarme HACCP avvenuto (se di tipo "HA" o "HF").
"tA"= 0, nessun allarme;
"tA"= 1, allarme HA;
"tA"= 2, allarme HF.
Parametro di sola lettura
- Default: 0.
tO: giorno della settimana ultimo allarme
Visualizza il giorno della settimana in cui è accaduto l'ultimo allarme HACCP.
"tO"= 1…7, lunedì…domenica.
Parametro di sola lettura
- Default: 0.
tH: ora ultimo allarme
Visualizza l'ora in cui è accaduto l'ultimo allarme HACCP.
Parametro di sola lettura
- Default: 0.
tM: minuti ultimo allarme
Visualizza i minuti in cui è accaduto l'ultimo allarme HACCP.
Parametro di sola lettura
- Default: 0.
tt: temperatura massima durante allarme
Visualizza la temperatura massima raggiunta durante l'ultimo allarme HACCP.
Parametro di sola lettura
- Default: -50.0.
tE: durata dell'allarme HACCP
Durata in ore dell'ultimo allarme HACCP. Nel caso di allarme di tipo HF (alta temperatura dopo una mancanza di corrente) è il
numero di ore di assenza di alimentazione.
Parametro di sola lettura
- Default: 0.
to: reset allarmi HACCP
Cancella la memorizzazione di tutti i dati dell'allarme HACCP reimpostando i valori memorizzati a quelli di default.
Questo risultato si può ottenere anche direttamente con la pressione del tasto specifico di HACCP posto sul terminale grande
(cod. PST00LR200).
- Default: 0.
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
36
MasterCase
5.13 Parametri RTC (Real Time Clock)
d1
h1
m1
d2
h2
m2
--------d8
h8
m8
td
th
t'
PARAMETRI RTC
Giorno della settimana del 1° sbrinamento
Ora del 1° sbrinamento
Minuto del 1° sbrinamento
Giorno della settimana del 2° sbrinamento
Ora del 2° sbrinamento
Minuto del 2° sbrinamento
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Giorno della settimana del 8° sbrinamento
Ora del 8° sbrinamento
Minuto del 8° sbrinamento
Giorno della settimana corrente
Ora corrente
Minuto corrente
Tipo
C
C
C
C
C
C
------------C
C
C
F
F
F
Min.
0
0
0
0
0
0
--------------0
0
0
1
0
0
Max.
10
23
59
10
23
59
------------10
23
59
7
23
59
U.M.
ore
min
ore
min
----------ore
min
ore
min
Def.
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
Via LAN
td, th, t': giorno, ora e minuto corrente
Sono modificabili come se fossero dei parametri di tipo "F".
dx, hx, mx: pianificazione sbrinamenti
Sono rispettivamente il giorno della settimana, l'ora ed il minuto cui è settato l'x-esimo sbrinamento.
Ad esempio se si desidera uno sbrinamento alle ore 3:30 del mattino del lunedì, settare dx= 1, hx= 3 e mx= 30 (x= 1, 2, ... 8).
Per inibire uno sbrinamento porre dx= 0.
I valori impostabili ed i rispettivi significati sono i seguenti:
0
…7
8
9
10
Nessun evento
Lunedì…Domenica
Da lunedì a venerdì
Da sabato a domenica
Tutti i giorni
Esempio:
se si pone dx= 8 gli sbrinamenti verranno effettuati dal lunedì al venerdì all'ora hx ed al minuto mx;
se si pone dx= 9 gli sbrinamenti verranno effettuati il sabato ed alla domenica all'ora hx ed al minuto mx;
se si pone dx= 10 gli sbrinamenti verranno effettuati tutti i giorni all'ora hx ed al minuto mx.
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
37
MasterCase
5.14 P= opzione valvola elettronica EEV (cod. MGE0000020)
Il controllo MasterCase è disponibile anche in versione con controllo elettronico built-in per valvola di espansione elettronica
(Cod. MGE0000020).
Al controllo vanno quindi aggiunti i seguenti componenti:
- una sonda di temperatura NTC per l'acquisizione della temperatura di evaporazione;
- una sonda di pressione raziometrica per l'acquisizione della pressione di evaporazione;
- valvola di laminazione motorizzata;
- un trasformatore di sicurezza da 24 Vac 20 VA (con fusibile ritardato da 1 A sul sondario).
NOTA: I parametri che seguono devono essere modificati solo da personale CAREL o da personale competente.
Non modificare i parametri se non se ne conosce l'effettivo funzionamento.
P
P1
P2
P3
P4
P5
P6
P7
P8
PA
Pb
Pc
PH
Pi
OSH
Phr
PM1
PM2
PM3
PM4
Po1
Po2
Po3
Po4
PrA
PSb
PARAMETRI VALVOLA
Tipo
Modello valvola
0= CAREL E2V*P (390 passi - statore NERO)
1= Sporlan
C
2= CAREL E2V*A (480 passi - statore ROSSO)
3= Sporlan SEH 25
Banda morta
C
Set-point di surriscaldamento
C
Guadagno proporzionale PID
C
Tempo integrale PID
C
Tempo derivativo PID
C
Soglia di basso surriscaldamento
C
Tempo integrale di basso surriscaldamento
C
Abilitazione trasmissione sonda di pressione dal master agli
C
slave (solo nel master)
Sonda di pressione dal master (solo negli slave)
C
Ritardo allarme sonda di pressione
C
Tipo di gas refrigerante:
0= R134a
6= R290
1= R22
7= R600
C
2= R404a
8= R600a
3= R410a
9= R717
4= R407c
10= R744
5= R507
11= R1270
Campo sonda di pressione di evaporazione
0= -1 ÷ 5 bar
C
1= -1 ÷ 10 bar
2= 0 ÷ 35 bar
OFFset surriscaldamento
C
Abilitazione aggiornamento veloce dei parametri valvola a
SuperVisore
C
0= No; 1= Si.
Soglia MOP (temperatura satura di evaporazione)
C
Tempo integrale durante il MOP (chiusura valvola)
C
Ritardo d'intervento funzione MOP
C
Massima temperatura gas surriscaldato
C
Surriscaldamento (parametro di sola lettura)
C
Percentuale apertura valvola (parametro di sola lettura)
C
Temperatura gas surriscaldato (parametro di sola lettura)
C
Temperatura satura di evaporazione (parametro di sola lettura)
C
Abilitazione recupero passi in apertura
C
0= No; 1= Si.
Posizione di stand-by (numero passi)
C
Min
Max
U.M.
Def.
0
3
-
2
0
0.0
0.1
0
0.0
-10.0
0
10.0
25.0
100.0
250
100.0
P3
255
°C
°C
s
s
°C
s/10
0.0
8.0
5.0
80
0.0
4.0
150
0
1
flag
0
0
0
1
255
flag
min
0
5
0
11
-
2
0
2
-
0
0.0
60.0
-
0.0
0
1
flag
0
-50.0
0
0
-50.0
0
-
60.0
255
255
80.0
100
-
°C
s/10
s
°C
°C
%
°C
°C
60.0
100
2
80.0
-
0
1
Flag
1
0
3200
passi
80
®
PF
PL
CP1
Pdis
Pmp
VISIBILI SOLO A SUPERVISORE (VIA PC - Software PlantVisor
Posizione valvola (numero di passi) (parametro di sola lettura) Sv 0
30000
Pressione di evaporazione (parametro di sola lettura)
Sv Posizione iniziale valvola (numero passi)
Sv 0
3000
Disabilitazione PID
Sv 0
1
Posizione manuale valvola
Sv 0
3000
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
38
)
passi
bar
passi
flag
passi
350
0
0
Via LAN
MasterCase
P1: modello valvola
Il controllo MasterCase può controllare 4 diversi modelli di valvola. Tramite il parametro P1 và impostato il modello installato.
"P1"= 0, Valvola CAREL E2V*P (390 passi - statore NERO);
"P1"= 1, Valvola Sporlan (modelli SEI-0.5, SEI-1, SEI-2, SEI-3.5, SEI-6, SEI-8.5, SEI-11);
"P1"= 2, Valvola CAREL E2V*A (480passi - statore ROSSO);
"P1"= 3, Valvola Sporlan modello SEH 25.
Nota: Ogni volta che si modifica questo parametro bisogna spegnere e riaccendere il controllo al fine di consentire il
caricamento dei valori interni associati al tipo di valvola prescelto.
- Default: 2.
P2: banda morta
La banda morta è il semi-intervallo di temperature (±) a cavallo del set point del surriscaldamento nel quale viene disattivata la regolazione.
Ad esempio un valore di 1°C a questo parametro con un set point di 5°C comporta che il surriscaldamento è libero di variare tra
4°C e 6°C senza che il regolatore cerchi di modificarlo. Al di fuori di questo intervallo, ovviamente, il controllo riprende la
normale regolazione. Vengono sconsigliati valori più alti di 2°C.
- Default: 0.0.
P3: set point surriscaldamento
Il parametro P3 permette di impostare il valore di surriscaldamento intorno al quale si desidera lavorare. Questo è il valore di
riferimento a cui il controllo "tende" comandando la chiusura e l'apertura della valvola e non il reale surriscaldamento garantito.
Quest'ultimo dipenderà da innumerevoli fattori quali condizioni di lavoro, tipologia e qualità degli scambiatori, dimensionamento
della valvola, posizionamento delle sonde, ecc…
Nota: valori troppo bassi di set point possono compromettere la stabilità della regolazione del banco nonché comportare
indesiderati ritorni di liquido. Si consiglia quindi di non scendere al di sotto dei 3°C.
- Default: 8.0.
P4: guadagno proporzionale PID
Le constanti Proporzionale, Integrale e Derivativa sono i principali parametri di regolazione per il controllo della valvola
elettronica. Essi definiscono la parte di regolazione PID del surriscaldamento. Fare riferimento alla teoria classica della
regolazione PID per una descrizione più approfondita del loro significato.
Il presente parametro "P4" rappresenta il fattore di amplificazione (guadagno proporzionale).
La costante proporzionale (valore interno Kp) definisce il guadagno non solo del controllo di regolazione PID della valvola, ma
anche di tutte le protezioni attive (soglia di basso surriscaldamento, funzione MOP).
- Default: 5.0.
P5: tempo integrale PID
Rappresenta la velocità da parte della regolazione di reagire al fine di ridurre l'errore (cioè la differenza tra il valore reale del
surriscaldamento letto dal controllo e il valore impostato con il set point "P3"). In pratica influisce sul numero di passi che la
valvola può eseguire nell'unità di tempo. La grandezza è proporzionalmente inversa all'effetto che si vuole ottenere, cioè valori
bassi di questo valore indicano una maggiore velocità e viceversa.
Il tempo integrale (valore interno Ti) è espresso in sondi, se il parametro è posto a zero viene disabilitata l'azione integrale.
- Default: 80 (secondi).
P6: tempo derivativo PID
Il valore impostato con questo parametro consente di ottenere, da parte della regolazione PID della valvola, una reazione alle
variazioni, repentine o meno, di surriscaldamento. In pratica si ottiene una variazione in apertura o in chiusura da parte della
valvola tanto maggiore quanto maggiore è la variazione del surriscaldamento nell'unità di tempo proporzionalmente al valore
impostato.
Il tempo derivativo (valore interno Td) è espresso in sondi, se il parametro è posto a zero viene disabilitata l'azione derivativa.
- Default: 0.0 (secondi).
P7: soglia di basso surriscaldamento
Al fine di evitare che valori troppo bassi di surriscaldamento possano comportare ritorni di liquido al compressore o forti
instabilità al sistema (pendolazioni), attraverso questo parametro è possibile definire una soglia di temperatura di
surriscaldamento di intervento della protezione di basso surriscaldamento: al di sotto di tale valore inizia una regolazione
aggiuntiva al PID di tipo integrale con costante impostabile (vedere in seguito parametro "P8"). In pratica viene aumentata la
velocità di "reazione" della valvola.
- Default: 4.0 (°C).
P8: tempo integrale di basso surriscaldamento
Al di sotto della soglia impostata con il precedente parametro "P7", la funzione di protezione della valvola elettronica lavorerà
con una costante di integrazione impostata con questo parametro. In sostanza si potrà aumentare la velocità di reazione della
valvola potendo impostare con questo parametro valori più bassi rispetto a quelli impostabili durante la normale regolazione (vedi
"P5").
- Default: 150 (secondi/10).
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
39
MasterCase
PA: abilitazione propagazione sonda di pressione di evaporazione su rete locale (solo nel MASTER)
Nel caso di un banco canalizzato in cui i controlli sono stati collegati in configurazione master/slave, è possibile collegare
un'unica sonda di pressione di evaporazione al master e propagarne il valore attraverso la LAN agli slave in modo tale che tutta
l'isola canalizzata lavori sulla stessa sonda di pressione.
"PA"= 0, propagazione disabilitata;
"PA"= 1, propagazione abilitata.
Parametro da impostare solo nel master.
- Default: 0.
Pb: abilitazione sonda di pressione di evaporazione da rete locale (solo negli SLAVE)
Consente di abilitare negli slave la ricezione del valore della sonda di pressione trasmessa dal master via LAN.
"Pb"= 0, utilizza la sonda di pressione locale;
"Pb"= 1, utilizza la sonda di pressione trasmessa dal master via LAN.
Parametro da impostare solo negli slave.
- Default: 0.
Utilizzo di una sola sonda di pressione che viene propagata dal master agli slave
Pc: ritardo allarme sonde di pressione
Il controllo MasterCase controlla che i valori di pressione letti dalle sonde di pressione raziometriche siano compresi entro il
limiti previsti per il modello impostato (vedi parametro "Pi"). Relativamente alla sonde ne viene inoltre rilevata sia la
disconnessione che il cortocircuito. In tutti questi casi può essere impostato un tempo durante il quale il controllo attende il rientro
della condizione anomala prima di segnalare l'allarme.
E' da tenere presente che viene segnalato dal controllo anche il fuori range delle sonde, quindi il ritardo impostato deve coprire
eventuali sovrappressioni transitorie della macchina.
- Default: 5, (minuti).
PH: tipo Refrigerante
Il parametro PH permette di impostare il tipo di gas refrigerante utilizzato nell'impianto. Ad ogni valore impostato corrisponde un
tipo di gas sondo la seguente tabella:
0= R134a
1= R22
2= R404a
3= R410a
4= R407c
5= R507
6= R290
7= R600
8= R600a
9= R717
10= R744
11= R1270
- Default: 2 (R404a).
Pi: modello sonda di pressione sull'evaporatore
Si imposta il modello di sonda installato in uscita dell'evaporatore
"Pi"= 0 sonda con range -1 ÷ 4,17 barg (0/75 psia);
"Pi"= 1 sonda con range -1 ÷ 9,34 barg (0/150 psia);
"Pi"= 2 sonda con range 0 ÷ 34,47 barg (0/500 psig).
Compatibilmente con le pressioni di esercizio dell'impianto si consiglia di utilizzare la sonda con il valore massimo più prossimo
alla pressione max raggiunta durante il normale funzionamento (transitori esclusi).
- Default: 0.
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
40
MasterCase
TERMOSTATO INTELLIGENTE ("SMART THERMOSTAT")
Questa funzione permette, attraverso un parametro che agisce sul valore del set point del surriscaldamento, di ridurre o eliminare
completamente la tipica pendolazione della temperatura causata dalla gestione ON/OFF della termostatazione con valvola
solenoide. In pratica più la temperatura regolata si avvicina al set point impostato, più il controllo diminuisce la capacità
frigorifera dell'evaporatore chiudendo la valvola di espansione. Nella migliore delle ipotesi si può ottenere una temperatura reale
del banco molto stabile e prossima al set point, senza mai chiudere la valvola a solenoide ma agendo esclusivamente sulla
laminazione del fluido frigorifero.
OSH: offset di surriscaldamento
Il parametro "OSH" si va a sommare al valore di surriscaldamento impostato da parametro P3 (operazione interna del software),
proporzionalmente alla differenza tra la temperatura dell'aria che si sta regolando e il set point di temperatura impostato. Tanto
minore sarà questa differenza tanto di più peserà lo scostamento determinato da "OSH". L'aumento del set point di
surriscaldamento così ottenuto andrà a ridurre il grado d'apertura della valvola, anticipando e prevenendo la chiusura totale per
raggiungimento di soglia, portando il sistema a lavorare nell'intorno della temperatura ambiente che si desidera avere (set point).
La funzione è attiva solo in una fascia di temperatura compresa tra il set point e la metà del differenziale impostato.
La presente funzione non è da utilizzare in unità frigorifere indipendenti ma solo in impianti centralizzati.
"OSH"= 0, funzione disattivata.
Intervallo di funzionamento del
banco (solenoide aperta/valvola in
regolazione)
Temperatura
regolata (°C)
(Ton) Differenziale banco (°C)
(Tf) Soglia di intervento funzione (°C)
(Toff) Set-point banco (°C)
Tempo
Intervallo in cui la funzione è
attiva
Tf= set point ("st") + differenziale ("rd") / 2
ESEMPI DI FUNZIONAMENTO
Temperatura
regolata (°C)
(Ton) Differenziale banco (°C)
(Tf) Soglia di intervento funzione (°C)
(Toff) Set-point banco (°C)
Funzione disabilitata o abilitata con il parametro OSH troppo piccolo.
Temperatura
regolata (°C)
(Ton) Differenziale banco (°C)
(Tf) Soglia di intervento funzione (°C)
(Toff) Set-point banco (°C)
Funzione abilitata con il parametro OSH troppo grande. I benefici dati dalla funzione ci sono ma non sono sfruttati
adeguatamente.
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
41
MasterCase
Temperatura
regolata (°C)
(Ton) Differenziale banco (°C)
(Tf) Soglia di intervento funzione (°C)
(Toff) Set-point banco (°C)
Funzione abilitata con il parametro OSH ottimale. Salvo variazioni improvvise del carico o perturbazioni del sistema, il banco
resterà in ON un tempo maggiore che con la regolazione tradizionale e con una temperatura ed umidità relativa molto più stabile e
vicina al Set-point.
- Default: 0.0.
Phr: abilitazione aggiornamento veloce dei parametri valvola a SuperVisore
Dal momento che le variazioni delle grandezze legate alla valvola elettronica (posizione assoluta in numero di passi, posizione
percentuale, pressione di evaporazione, temperatura del gas surriscaldato, surriscaldamento, ecc…) sono più frequenti rispetto alle
altre e sono anche più importanti al fine di osservare il corretto funzionamento della valvola, si può abilitare un aggiornamento
più rapido (ogni sondo rispetto ad un aggiornamento di 30 sondi) di queste variabili verso il software di supervisione.
In una rete di strumenti si consiglia di non abilitare indiscriminatamente questo parametro su tutti gli strumenti ma solo uno per
volta al solo fine di assistenza e test.
"Phr"= 0, aggiornamento veloce disabilitato;
"Phr"= 1, aggiornamento veloce abilitato.
- Default: 0.
PM1: soglia MOP (temperatura satura di evaporazione)
Questo parametro definisce la soglia di intervento della protezione di alta pressione di aspirazione (Maximum Operating
Pressure) indicata in °C saturi. Al di sopra di tale valore inizia una regolazione della valvola svincolata dal valore di
surriscaldamento (come da normale funzionamento) e legata alla temperatura satura di aspirazione al fine di riportarla e
mantenerla al di sotto del valore impostato. Il controllo comincerà a chiudere la valvola con una velocità determinata dalla
costante integrale impostata con il parametro "PM2".
- Default: 60 (°C).
PM2: tempo integrale durante il MOP (chiusura valvola)
Rappresenta il tempo di integrazione per la funzione di protezione di alta pressione (MOP).
Nel momento in cui viene superata la soglia impostata con il parametro "PM1", il controllo comincerà a chiudere la valvola con
una velocità determinata dalla costante integrale impostata con il presente parametro.
Durante questa funzione si potrebbero osservare delle variazioni nella temperatura di evaporazione, in ogni caso oscillazioni
anche di 2°C sono da considerare fisiologiche essendo appunto il MOP una protezione di sicurezza e non una regolazione.
- Default: 100 (sondi/10).
PM3: ritardo d'intervento funzione MOP
Si tratta del tempo di attesa dall'avvio della regolazione per l'intervento della funzione di protezione MOP. A partire dall'avvio dell'unità
e fino allo scadere di questo tempo la funzione di protezione di MOP rimane disattivata per permettere una partenza regolare ad unità
con pressione di evaporazione alla partenza al di sopra del valore di soglia assegnato al MOP.
- Default: 2 (sondi).
PM4: massima temperatura gas surriscaldato
Questo parametro imposta la massima temperatura (termometrica) ammessa per il gas in uscita dall'evaporatore. Il valore
controllato è quindi quello rilevato dalla sonda di temperatura del gas surriscaldato (Tsh) letta dal controllo stesso. Questo
parametro limita quindi l'azione della protezione MOP in modo tale che, quando viene raggiunto, cessa completamente l'azione
correttiva della funzione MOP fino al ritorno della temperatura del refrigerante al di sotto del valore impostato. L'impostazione
del parametro al valore massimo (80°C) equivale a disabilitare questa funzione.
- Default: 80.0 (°C).
Po1: visualizzazione surriscaldamento (parametro di sola lettura)
E' possibile, visualizzando il parametro "Po1", conoscere il valore del surriscaldamento letto dal controllo MasterCase. Questo
valore è uguale alla differenza tra la temperatura letta con la sonda di temperatura del gas surriscaldato (Tsh) e la temperatura
satura corrispondente alla pressione di evaporazione letta dal trasduttore di pressione raziometrico (P.E.).
Parametro di sola lettura.
- Default: -
Po2: percentuale apertura valvola (parametro di sola lettura)
Rappresenta il grado di apertura della valvola in termini percentuali.
Parametro di sola lettura.
- Default: Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
42
MasterCase
Po3: temperatura gas surriscaldato (parametro di sola lettura)
Corrisponde alla lettura della sonda di temperatura posta sulla tubatura in uscita dall'evaporatore (temperatura del gas
surriscaldato "Tsh").
Parametro di sola lettura.
- Default: -
Po4: temperatura satura di evaporazione (parametro di sola lettura)
E' il valore della pressione di evaporazione letta dal trasduttore di pressione raziometrico P.E. convertito nella corrispondente
temperatura satura.
Parametro di sola lettura.
- Default: -
PrA: abilitazione recupero passi in apertura
Il comando di apertura/chiusura della valvola da parte del controllo e la lettura della sua posizione sono valori logici calcolati dal
controllo stesso ma non necessariamente corrispondono alla posizione reale. Infatti un insieme di fattori diversi (disturbi
elettromagnetici, sporcizia accumulata all'interno della valvola, ecc..) possono comportare una perdita di passi da parte della valvola
rispetto a quelli comandati dal controllo. Esiste già una procedura automatica di recupero passi durante le fasi di chiusura della valvola,
con questo parametro è possibile abilitare una funzione di recupero passi anche durante le fasi di apertura della valvola.
"PrA"= 0, recupero passi in apertura disabilitato;
"PrA"= 1, recupero passi in apertura abilitato.
- Default: 1.
PSb: posizione di stand-by
Indica la posizione, in numero di passi assoluti, alla quale la valvola deve portarsi nei periodi di fermata (stop regolazione,
durante lo sbrinamento, ecc…).
Nota: pur potendo mettere questo valore a 0, per le valvole CAREL si suggerisce, per ragioni meccaniche interne, di impostare
come valore minimo 10, tenendo conto che questo valore corrisponde comunque alla chiusura della valvola.
- Default: 80 (passi)
PARAMETRI VISIBILI SOLO A SUPERVISORE (VIA PC - Software PlantVisor®)
I seguenti parametri per motivi di sicurezza o semplicemente per limiti tecnici dati dal display di visualizzazione, sono stati resi
disponibili solo tramite software di supervisione su PC.
PF: posizione valvola (numero di passi) (parametro di sola lettura)
Rappresenta la posizione, in numero di passi assoluto, in cui si trova la valvola.
Attenzione che questo valore è quello calcolato dal controllo, ovvero quello a cui la valvola, in base alle condizioni rilevate, è
stata comandata di portarsi. Si tratta quindi di un valore presunto e non reale in quanto fenomeni fisici quali forti disturbi
elettromagnetici, impedimenti meccanici interni alla valvola o altro, possono far perdere i passi comandati dal controllo portando
la valvola in posizioni non note.
Parametro di sola lettura
- Default: -
PL: pressione di evaporazione (parametro di sola lettura)
Rappresenta il valore letto dal trasduttore raziometrico di pressione ed espresso in bar.
Parametro di sola lettura
- Default: -
CP1: posizione iniziale valvola (numero passi)
Serve ad impostare la posizione di apertura iniziale alla quale la valvola si porta ad ogni partenza della regolazione.
Questo parametro, in abbinamento al parametro "c8", consente da un lato di evitare il veloce svuotamento della linea di
aspirazione e il conseguente arresto in sicurezza per bassa pressione (negli impianti non centralizzati con compressore a bordo),
dall'altro di portare la valvola in un preposizionamento per una più pronta ripresa della regolazione.
- Default: 350 (passi)
Pdis: disabilitazione PID
Attraverso questo parametro è possibile disabilitare il controllo della valvola elettronica al fine di passare ad un controllo manuale
della stessa (vedi parametro "Pmp").
La disabilitazione del PID ("Pdis"= 1) manderà in chiusura completa la valvola che potrà essere aperta o chiusa solo con comando
manuale attraverso il parametro "Pmp" descritto successivamente.
"Pdis"= 0, regolazione PID abilitata (valvola comandata dal controllo in modo automatico);
"Pdis"= 1, regolazione PID disabilitata (valvola in comando manuale);
- Default: 0
Pmp: posizione manuale valvola
Consente di portare la valvola all'apertura desiderata impostando appunto il numero di passi assoluto ai quali si desidera
posizionare la valvola.
Ciò è possibile solo se si è disabilitato il controllo "automatico" della valvola attraverso il parametro "Pdis" descritto
precedentemente.
Impostare un numero di passi congruo al modello di valvola installato (vedi parametro "P1").
- Default: 0
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
43
MasterCase
6. Tabella parametri
PP
PS
Pd
/
/2
/4
/6
/7
/8
/9
/A
/C
/d
/t
A
A0
A1...5
A7
A8
Ad
AH
AL
Ar
PARAMETRI PASSWORD
Password Parametri
Password Storico
Password Download
Tipo
F
F
F
Min.
00
00
00
Max.
199
199
199
U.M.
-
Psw
22
44
66
Via LAN
PARAMETRI SONDA
Stabilità misura
Sonda virtuale (tra S1 ed S3)
(0= sonda 1; 100= sonda 3)
Abilitazione punto decimale (0= No, 1= Si)
Gestione visualizzazione display remoto
0= non presente
1= sonda ambiente (S1)
2= sonda di fine sbrinamento (S2)
3= terza sonda (S3)
4= sonda virtuale
5= sonda terminale
Calibrazione terza sonda (S3)
Sbrinamento anche con terza sonda (S3)
1= lo sbrinamento finisce quando la temperatura delle sonde
S2 e S3 sono maggiori di "dt" (vedi anche parametro "H5"
Presenza sonde
0= solo sonda ambiente (S1)
1= sonda ambiente (S1) e terza sonda (S3)
2= sonda ambiente (S1) e sonda di sbrinamento (S2)
3= tutte presenti (S1), (S2) e (S3)
4= sonda di regolazione spedita dal master (solo negli slave)
Calibrazione sonda ambiente (S1)
Calibrazione sonda di fine sbrinamento (S2)
Gestione visualizzazione display terminale
0= non presente
1= sonda ambiente (S1)
2= sonda di fine sbrinamento (S2)
3= terza sonda (S3)
4= sonda virtuale
5= sonda terminale
Tipo
C
Min.
1
Max.
15
U.M.
-
Def.
1
Via LAN
C
0
100
-
0
•
C
0
1
flag
1
•
C
0
5
-
0
•
C
-20.0
20.0
°C
0.0
C
0
1
flag
0
•
C
0
4
-
0
•
F
C
-20.0
-20.0
20.0
20.0
°C
°C
0.0
0.0
C
0
5
-
4
•
PARAMETRI ALLARMI
Differenziale rientro allarme di temperatura e di attivazione
ventole (vedi parametro F1)
Configurazione ingresso digitale
(vedi nota 1)
0= disabilitato
1= allarme esterno immediato
2= allarme esterno ritardato
3= abilitazione sbrinamento
4= inizio sbrinamento da contatto esterno
5= switch porta
6= ON/OFF remoto
7= switch tenda notturna
8= attivazione duty setting
9= switch porta con regolazione attiva
10= pulizia periodica banco (CCM)
Ritardo allarme da ingresso digitale (Ax= 2)
Configurazione ingresso digitale virtuale
Ritardo allarme di temperatura
Allarme alta temperatura (valore di scostamento rispetto al set point)
Allarme bassa temperatura (valore di scostamento rispetto al set point)
Abilitazione del master alla segnalazione degli allarmi degli
slave (solo nel master)
Tipo
Min.
Max.
U.M.
Def.
Via LAN
C
0.1
20.0
°C
2.0
•
C
0
10
-
0
C
C
C
F
F
0
0
0
0
0
180
10
180
20.0
20.0
min
min
°C
°C
0
0
120
0.0
0.0
C
0
1
flag
1
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
44
•
•
•
•
MasterCase
c
c0
c1
c2
c3
c4
c6
c8
cc
d
d0
d2
d3
d4
d5
d6
d7
d8
d9
dd
dI
dM
dPM
dP
dt
F
F0
F1
F2
F3
Fd
PARAMETRI TEMPI DI SICUREZZA
Ritardo inizio regolazione dall'accensione
Tempo minimo tra due attivazioni successive
Tempo minimo di fermata (OFF)
Tempo minimo di funzionamento (ON)
Regolazione di sicurezza (funzione "Duty cycle setting")
0= sempre OFF
100= sempre ON
Tempo di esclusione allarmi di temperatura dopo ciclo continuo
Ritardo di inizio regolazione rispetto all'apertura della valvola
Durata ciclo continuo
Tipo
C
C
C
C
Min.
0
0
0
0
Max.
15
15
15
15
U.M.
min
min
min
min
Def.
0
0
0
0
Via LAN
•
•
•
•
C
0
100
min
0
•
C
C
C
0
0
0
15
120
15
ore
s
ore
2
5
4
•
•
•
PARAMETRI SBRINAMENTO
Tipo di sbrinamento
0= elettrico, fine in temperatura, tempo come sicurezza
1= gas caldo, fine in temperatura, tempo come sicurezza
2= elettrico, fine a tempo
3= gas caldo, fine a tempo
Tipo di comando per sbrinamento LAN
0= solo start
1= start e stop
Tempo di funzionamento con temperatura di S2 minore di
1°C prima di attivare uno sbrinamento
Sbrinamento all'accensione del controllo (Si, No)
Ritardo partenza dello sbrinamento all'accensione del
controllo o da ingresso digitale
Gestione display durante lo sbrinamento
0= visualizzazione della temperatura alternata al simbolo "dF"
1= blocco all'ultima temperatura visualizzata
Abilitazione funzione "skip defrost" (salto sbrinamenti)
Tempo di esclusione allarmi di temperatura dopo lo
sbrinamento e/o porta aperta
Priorità dello sbrinamento sui tempi di protezione (param. "c")
Tempo di gocciolamento
Intervallo tra due sbrinamenti successivi
Tempo tra due pulizie successive (funzione CCM)
Tempo durata pulizia (funzione CCM)
Tempo massimo di sbrinamento
Temperatura di fine sbrinamento
Tipo
Min.
Max.
U.M.
Def.
Via LAN
C
0
3
-
0
•
C
0
1
flag
1
•
C
0
192
ore
0
•
C
0
1
flag
0
•
C
0
180
min
0
•
C
0
1
flag
0
•
C
0
1
flag
0
•
F
0
15
ore
1
•
C
F
F
C
C
F
F
0
0
0
1
0
1
-50.0
1
15
192
999
60
180
30.0
flag
min
ore
ore
min
min
°C
0
2
8
1
0
30
4.0
•
•
•
PARAMETRI VENTOLE
Gestione ventole
0= ventole sempre accese (eccetto casi F2, F3, Fd)
1= ventole termostatate in base al set point assoluto F1
Temperatura di spegnimento ventole
Ventole ferme a regolazione ferma (0= No, 1= Si)
attivo solo con F0= 0
Gestione ventole nelle fasi di sbrinamento
0= Ventole accese, ferme durante il gocciolamento ("dd")
1= Ventole ferme
2= Ventole accese anche durante il gocciolamento ("dd")
Tempo di fermata ventole nel post-gocciolamento
Tipo
Min.
Max.
U.M.
Def.
Via LAN
C
0
1
flag
0
•
F
-40.0
50.0
°C
5.0
•
C
0
1
flag
1
•
C
0
2
-
1
•
F
0
15
min
1
•
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
45
•
•
MasterCase
H
H0
H1
H2
H3
H4
H5
H6
H7
In
Sn
r
r1
r2
r3
r4
r5
r6
rd
rH
rL
rt
St
Stn
hSn
hSd
SL1
PARAMETRI D'IMPOSTAZIONE
Indirizzo seriale
Abilitazione uso telecomando (InfraRed)
Codice identificativo per uso con telecomando
Abilitazione tasto di ON/OFF del terminale
Abilitazione ON/OFF da supervisore
Configurazione uscita AUX1
0= uscita disabilitata
1= uscita compressore
2= uscita compressore di rete master/slave
3= uscita luce e/o tende
4= uscita ventole
5= uscita cavi caldi
6= uscita allarme
7= uscita sbrinamento evaporatore 1
8= uscita sbrinamento evaporatore 2
9= uscita valvola ON/OFF (solenoide)
Configurazione uscita AUX2 (cavi caldi)
per valori vedi H5
Configurazione uscita compressore (solo nel MASTER)
1= compressore
2= compressore di rete master/slave
Tipo
C
C
C
C
C
Min.
0
0
0
0
0
Max.
199
1
99
1
1
U.M.
flag
flag
flag
Def.
1
0
0
1
0
C
0
9
-
0
C
0
9
-
5
C
1
2
-
1
PARAMETRI LAN
Configurazione master (In= 1) o slave (In= 0)
Numero di slave (solo su master)
0= LAN non presente
Tipo
C
Min.
0
Max.
1
U.M.
flag
Def.
0
C
0
5
-
0
PARAMETRI DI REGOLAZIONE
Impostazione del minimo set consentito all'utente
Impostazione del massimo set consentito all'utente
Abilitazione allarme "Ed" (sbrinamento finito per tempo massimo)
0= No, 1= Si
Set-point notturno (variazione rispetto al set point)
Abilitazione registrazione temperatura massima e minima
0= No; 1= Si
Regolazione notturna con terza sonda S3
1= regolazione notturna su terza sonda S3
0= regolazione notturna su sonda virtuale
Differenziale (isteresi)
Temperatura massima registrata nell'intervallo "rt" (sola lettura)
Temperatura minima registrata nell'intervallo "rt" (sola lettura)
Tempo trascorso dall'inizio della registrazione temperatura
massima e minima (sola lettura)
Tipo
C
C
Min.
-50.0
r1
Max.
r2
90.0
U.M.
°C
°C
Def.
-50.0
90.0
Via LAN
•
•
C
0
1
flag
0
•
C
-20.0
20.0
°C
3.0
•
C
0
1
flag
0
•
C
0
1
flag
0
•
F
C
C
0.1
-
20.0
-
°C
°C
°C
2.0
-50.0
90.0
•
C
0
999
ore
0
PARAMETRI SET POINT
Set-point - temperatura di lavoro
Selezione modalità set point notturno
Ora inizio set point notturno
Ora fine set point notturno
Valore assoluto temperatura minima sonda S1
SL1= 90°C funzione disabilitata
Tipo
F
C
C
C
Min.
r1
0
0
0
Max.
r2
2
23
23
U.M.
°C
flag
ore
ore
Def.
-20.0
0
0
0
90.0
°C
90.0
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
C
46
-50.0
Via LAN
•
•
•
Via LAN
Via LAN
•
MasterCase
P
P1
P2
P3
P4
P5
P6
P7
P8
PA
Pb
Pc
PH
PARAMETRI VALVOLA
Modello valvola
0= CAREL E2V*P (390 passi - statore NERO)
1= Sporlan
2= CAREL E2V*A (480 passi - statore ROSSO)
Banda morta
Set point di surriscaldamento
Guadagno proporzionale PID
Tempo integrale PID
Tempo derivativo PID
Soglia di basso surriscaldamento
Tempo integrale di basso surriscaldamento
Abilitazione trasmissione sonda di pressione dal master agli
slave (solo nel master)
Sonda di pressione dal master (solo negli slave)
Ritardo allarme sonda di pressione
Tipo di gas refrigerante:
0= R134a
1= R22
2= R404a
3= R410a
4= R407c
5= R507
Pi
OSH
Phr
PM1
PM2
PM3
PM4
Po1
Po2
Po3
Po4
PrA
PSb
PF
PL
CP1
Pdis
Pmp
t
tr
tA
tO
tH
tM
tt
tE
to
6= R290
7= R600
8= R600a
9= R717
10= R744
11= R1270
Tipo
Min
Max
U.M.
Def.
C
0
2
-
2
C
C
C
C
C
C
C
0
0.0
0.1
0
0.0
-10.0
0
10.0
25.0
100.0
250
100.0
P3
255
°C
°C
s
s
°C
s/10
0.0
8.0
5.0
80
0.0
4.0
150
C
0
1
flag
0
C
C
0
0
1
255
flag
min
0
5
C
0
11
-
2
2
-
0
60.0
-
0.0
1
flag
0
60.0
255
255
80.0
100
-
°C
s/10
s
°C
°C
%
°C
°C
60.0
100
2
80.0
-
1
Flag
1
3200
passi
80
Campo sonda di pressione di evaporazione
0= -1 ÷ 5 bar
C
0
1= -1 ÷ 10 bar
2= 0 ÷ 35 bar
OFFset surriscaldamento
C
0.0
Abilitazione aggiornamento veloce dei parametri valvola a
C
0
supervisore: 0= No; 1= Si.
Soglia MOP (temperatura satura di evaporazione)
C
-50.0
Tempo integrale durante il MOP (chiusura valvola)
C
0
Ritardo d'intervento funzione MOP
C
0
Massima temperatura gas surriscaldato
C
-50.0
Surriscaldamento (parametro di sola lettura)
C
Percentuale apertura valvola (parametro di sola lettura)
C
0
Temperatura gas surriscaldato (parametro di sola lettura)
C
Temperatura satura di evaporazione (parametro di sola lettura)
C
Abilitazione recupero passi in apertura
C
0
0= No; 1= Si.
Posizione di stand-by (numero passi)
C
0
VISIBILI SOLO A SUPERVISORE
Posizione valvola (numero di passi) (parametro di sola lettura) Sv 0
Pressione di evaporazione (parametro di sola lettura)
Sv Posizione iniziale valvola (numero passi)
Sv 0
Disabilitazione PID
Sv 0
Posizione manuale valvola
Sv 0
PARAMETRI HACCP
Ritardo allarme HACCP
0= HACCP disabilitato
Tipo di allarme HACCP (parametro di sola lettura)
0= nessun allarme
1= allarme di tipo HA
2= allarme di tipo HF
Giorno della settimana dell'ultimo allarme HACCP
(parametro di sola lettura)
Ora dell'ultimo allarme HACCP (parametro di sola lettura)
Minuto dell'ultimo allarme HACCP (parametro di sola lettura)
Massima temperatura raggiunta durante l'allarme HACCP
(parametro di sola lettura)
Durata dell'allarme HACCP (parametro di sola lettura)
Cancellazione dei dati registrati e dell'allarme HACCP
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
47
30000
3000
1
3000
passi
bar
passi
flag
passi
Via LAN
350
0
0
Tipo
Min.
Max.
U.M.
Def.
C
0
180
min
0
C
0
2
-
0
C
0
7
giorno
0
C
C
0
0
23
59
ore
min
0
0
C
-50.0
90.0
°C
-50.0
C
C
0
0
240
1
ore
flag
0
0
Via LAN
MasterCase
PARAMETRI RTC
Giorno della settimana del 1° sbrinamento(Vedi nota 2)
Ora del 1° sbrinamento
Minuto del 1° sbrinamento
Giorno della settimana del 2° sbrinamento(Vedi nota 2)
Ora del 2° sbrinamento
Minuto del 2° sbrinamento
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Giorno della settimana del 8° sbrinamento(Vedi nota 2)
Ora del 8° sbrinamento
Minuto del 8° sbrinamento
Giorno della settimana corrente
Ora corrente
Minuto corrente
d1
h1
m1
d2
h2
m2
--------d8
h8
m8
td
th
t'
Tipo
C
C
C
C
C
C
------------C
C
C
F
F
F
Min.
0
0
0
0
0
0
--------------0
0
0
1
0
0
Max.
10
23
59
10
23
59
------------10
23
59
7
23
59
U.M.
ore
min
ore
min
----------ore
min
ore
min
Def.
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
Via LAN
Nota 1
Valore di
A1…A5/A8
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Significato
Funzionamento
Ingresso non attivo
Allarme esterno immediato
Allarme esterno ritardato
Abilitazione sbrinamento
Nessuna funzione associata
Contatto aperto= allarme attivo
Contatto aperto= allarme attivo ritardato dal parametro A7
Contatto aperto= sbrinamento non abilitato
Conatto chiuso= sbrinamento attivo
Attivazione immediata dello
Contatto chiuso= Lo sbrinamento parte immediatamente. Può essere usato, ad esempio,
sbrinamento
collegato ad un timer meccanico esterno.
Switch porta
Contatto aperto= porta aperta. All'apertura della porta la regolazione e le ventole vengono fermate.
Se la porta rimane aperta per un tempo superiore al parametro d8, la regolazione e le ventole
ripartono e viene segnalato un errore a terminale.
ON/OFF remoto
Contatto chiuso= ON;
Contatto aperto= OFF
Switch tenda
Contatto chiuso= tende notturne chiuse
disattivazione relè luci (con Stn= 0) + variazione Set-point (con Stn =1) del valore impostato
con r4.
"Duty cycle setting" da contatto Contatto chiuso= attivazione duty cycle setting
esterno
Contatto aperto= disattivazione, ritorno alla normale regolazione
Switch porta con regolazione
Come la funzione 5 ma la regolazione rimane attiva
ON
Ingresso pulizia periodica
Contatto chiuso= il controllo è in normale regolazione ed è attivo il contatore "dM".
banco (CCM)
Contatto aperto= il controllo è in uno stato di OFF logico (stand-by) ed è attivo il contatore
"dPM".
Nota 2
0
1…7
8
9
10
Nessun evento
Lunedì…Domenica
Da lunedì a venerdì
Da sabato a domenica
Tutti i giorni
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
48
MasterCase
7. Allarmi
7.1 Funzionamenti anomali o particolari
Gli strumenti della serie MasterCase sono in grado di rilevare automaticamente i principali malfunzionamenti. Controllare
sempre la correttezza dei cablaggi effettuati.
In caso di malfunzionamento il controllo attiva le seguenti azioni:
• il malfunzionamento viene segnalato sul display con un opportuno codice di allarme. In particolare lo strumento visualizza
a display alternativamente il codice di allarme e la temperatura letta dalla sonda (quando possibile);
• nel caso di più allarmi, essi vengono visualizzati in successione, alternati alla temperatura;
• per alcuni allarmi viene fatto suonare, se presente, il buzzer interno e attivato il relè d'allarme.
si tacita il buzzer e si discita il relè d'allarme, mentre il codice di allarme scompare solo quando rientra la
Premendo il tasto
causa che lo ha generato. I codici di allarme previsti sono riportati nella tabella sottostante:
CODICE
ALLARME
rE
E1
E2
E3
E0
IA
dA
LO
HI
EE
HA
HF
Ed
dr
Id
CCM
Edc
BUZZER
e relè AUX
attivi
non attivi
non attivi
non attivi
non attivi
attivi
attivi
attivi
attivi
non attivi
attivi
attivi
non attivi
non attivi
attivi
attivi
attivi
Ed1
attivi
Ed2
attivi
LO1
dF
tC
MA
uX (X= 1,...,5)
nX (X= 1,...,5)
dX (X= 1,...,5)
attivi
non attivi
non attivi
non attivo
non attivi
attivi
non attivi
DESCRIZIONE
errore sonde di regolazione
errore sonda di ambiente
errore sonda di sbrinamento
errore sonda 3
errore sonda Terminale (in visualizzazione)
allarme esterno immediato
allarme esterno ritardato
allarme bassa temperatura
allarme alta temperatura
errore memorizzazione dati
allarme HA HACCP
allarme HF HACCP
sbrinamento finito per time-out
errore switch porta (timeout porta aperta)
allarme duty cycle setting da ingresso digitale
case clean management
perdita comunicazione interno tra scheda driver EEV e
controllo
sensore di temperatura di surriscaldamento (NTC Sh)
della scheda driver fuori Range
sensore di pressione di evaporazione (P.E.) della
scheda driver fuori Range
allarme temperatura minima su sonda S1
sbrinamento in esuzione
RTC invalido
Perso contatto con il master
slave X non comunicante
slave X in allarme
Download fallito su slave X
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
49
MODELLI in cui è previsto
TUTTI
TUTTI
TUTTI
TUTTI
TUTTI
TUTTI, se connesso l'allarme esterno
TUTTI, se connesso l'allarme esterno
TUTTI
TUTTI
TUTTI
TUTTI
TUTTI
TUTTI
TUTTI
TUTTI
TUTTI
Su MasterCase con gestione EEV
(cod. MGE0000020)
Su MasterCase con gestione EEV
(cod. MGE0000020)
Su MasterCase con gestione EEV
(cod. MGE0000020)
TUTTI
TUTTI
Su master con RTC
Su unità slave
Su unità master
Su unità master
Su unità master
MasterCase
7.2 Descrizione delle segnalazioni e dei codici d'allarme visualizzati a display
rE
Errore sonde di regolazione:
• Sonde non funzionanti: il segnale sonda è interrotto o in corto circuito;
• Sonde non compatibili con lo strumento.
Nel caso in cui la regolazione sia basata sulla sonda virtuale (valore del parametro "/4" compreso tra 0 e 100), questo errore sarà
generato solo quando entrambe le sonde risultassero rotte. Infatti la rottura di una sola delle due sonde sposta automaticamente la
regolazione sull'altra sonda.
E1
Errore sonda ambiente (S1):
• Sonda non funzionante: il segnale sonda è interrotto o in corto circuito;
• Sonda non compatibile con lo strumento;
E2
Errore sonda evaporatore (S2):
• Sonda non funzionante: il segnale sonda è interrotto o in corto circuito;
• Sonda non compatibile con lo strumento;
E3
Errore terza sonda (S3):
• Sonda non funzionante: il segnale sonda è interrotto o in corto circuito;
• Sonda non compatibile con lo strumento;
E0
Errore sonda Terminale o Errore comunicazione tra terminale e controllo.
Questo errore appare se si seleziona la visualizzazione della sonda dell'Interfaccia Utente, con i parametri /t= 5 o /7= 5,
rispettivamente sull'Interfaccia Utente principale o sul Visualizzatore Remoto.
Viene cancellato se si ritorna alla visualizzazione di una delle sonde disponibili.
• Sonda non funzionante: il segnale sonda è interrotto o in corto circuito;
• Sonda non compatibile con lo strumento;
L'errore può comparire anche nel caso in cui non vi sia comunicazione tra il controllo e il terminale malgrado quest'ultimo venga
comunque alimentato dal controllo stesso.
IA
Allarme da ingresso digitale immediato:
• Verificare lo stato dell'ingresso digitale ed il valore del corrispondente parametro A1...A5 / A8.
dA
Allarme da ingresso digitale ritardato:
• Verificare lo stato dell'ingresso digitale ed il valore del corrispondente parametri A1...A5 / A8 ed A7.
LO
Allarme di bassa temperatura.
La sonda di regolazione ha rilevato una temperatura inferiore al set point di un valore superiore al parametro "AL":
• verificare i parametri "AL", "Ad","St" ed "A0".
L'allarme rientra automaticamente quanto la temperatura ritorna nei limiti selezionati (vedi parametro AL).
HI
Allarme di alta temperatura.
La sonda di regolazione ha rilevato una temperatura superiore al set point di un valore maggiore al parametro "AH".
• verificare i parametri "AH", "Ad", "St" ed "A0";
• verificare il corretto funzionamento delle sonde di temperatura.
L'allarme rientra automaticamente quando la temperatura ritorna nei limiti selezionati (vedi parametro "AH").
EE
Visualizzato durante il funzionamento o all'accensione
Errore nell'acquisizione dati.
• Provare ad effettuare una procedura di ricarica dei parametri di default.
HA
Allarme HACCP di tipo HA.
Significa il verificarsi di un allarme di alta temperatura sondo quanto impostato con i parametri "tr", "Ad", "AH", "St".
• Verificare i parametri HACCP;
• verificare la temperatura e il corretto funzionamento delle sonde di temperatura.
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
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MasterCase
HF
Allarme HACCP di tipo HF.
Significa il verificarsi di un allarme di alta temperatura sondo quanto impostato con i parametri "tr", "Ad", "AH", "St".
Si è verificata una mancanza di alimentazione per più di un minuto ed al ritorno la temperatura è maggiore di quella impostata
con AH+St.
• Verificare i parametri HACCP
• Verificare la temperatura.
Ed
L'ultimo sbrinamento è terminato per superamento del tempo massimo (parametro "dP") anziché per raggiungimento della
temperatura di fine sbrinamento. La segnalazione è attiva solo il parametro "r3"= 1. La segnalazione permane fino a quando non
venga eseguito uno sbrinamento con uscita in temperatura.
• Verificare parametri "d0", "dt" e "dP";
• Verificare l'efficienza dello sbrinamento.
dr
L'ingresso digitale configurato come "switch porta" (A1…A5, A8= 5) è rimasto aperto per un tempo superiore al tempo impostato
con il parametro d8.
• Verificare l'effettiva chiusura della porta.
• Verificare lo stato del contatto in ingresso allo strumento.
Id
Si tratta di un allarme esterno immediato (vedi quanto descritto con l'allarme "IA") con la differenza che il controllo attiverà la
funzione "duty cycle setting" (vedi spiegazione relativa al parametro "c4").
• Verificare lo stato dell'ingresso digitale ed il valore del corrispondente parametro A1...A5 / A8.
CCM
Si tratta della segnalazione relativa alla "pulizia periodica del banco" e che viene attivata allo scadere del tempo impostato con il
parametro "dM" (vedi descrizione dei parametri dM e dPM - funzione di "Case Clean Management).
• Controllare l'impostazione dei parametri "dM" e "dPM"
• Verificare lo stato dell'ingresso digitale ed il valore del corrispondente parametro A1...A5 / A8.
Edc
Perdita di comunicazione interno tra il controllo e la scheda driver built-in (opzione valvola elettronica).
In questo caso l'allarme provocherà la chiusura immediata della valvola elettronica da parte della scheda driver.
• provare a riavviare il controllo (spegnere e riaccendere);
• controllare che il driver sia alimentato (connessione 24 Vac da trasformatore esterno).
La segnalazione di guasto rientrerà automaticamente al cessare del problema.
Ed1
Sensore di pressione di evaporazione (P.E.) della scheda driver fuori Range.
Il controllo della valvola avviene attraverso la lettura del surriscaldamento che a sua volta è dato dalla differenza tra quello che
viene rilevato con la sonda di pressione e quella di temperatura (NTC Sh). In caso di rottura o lettura fuori range di tale sonda, il
controllo non potrebbe più comandare la valvola quindi va a lavorare in condizioni di sicurezza (per evitare presenza di liquido
all'uscita dell'evaporatore), garantendo comunque un minimo di raffreddamento al banco. La posizione di sicurezza viene
calcolata prendendo il 50% della posizione media tenuta dalla valvola durante l'ultima ora di funzionamento.
La valvola rimarrà bloccata nella posizione di sicurezza fino al rientro del problema o comunque non oltre un tempo di 1 ora,
dopodiché la valvola verrà chiusa.
• controllare le connessioni elettriche;
• verificare l'integrità della sonda.
Ed2
Sensore di temperatura di surriscaldamento (NTC Sh) della scheda driver fuori Range.
Valgono le considerazioni fatte per l'allarme "Ed1".
• controllare le connessioni elettriche;
• verificare l'integrità della sonda.
LO1
Temperatura su sonda S1 al di sotto del valore impostato (vedi parametro "SL1"). L'allarme rientra automaticamente quando la
temperatura sulla sonda stessa cresce di 2°C al di sopra della soglia impostata.
• Verificare l'impostazione dei parametri "SL1" e "/4";
• controllare il posizionamento della sonda ambiente (S1).
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
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MasterCase
dF
Sbrinamento in esuzione:
• Non è una segnalazione di allarme bensì un'indicazione che lo strumento sta eseguendo uno sbrinamento.
• Compare solo se il parametro d6= 0, oppure d6= 2.
tC
Errore di RTC sulle unità dotate di RTC e configurate come master
• Impostare l'ora ed i minuti da interfaccia utente o via supervisore.
MA (su slave)
Perdita di comunicazione dello slave con il master.
• Verificare le connessioni elettriche della LAN;
• verificare l'impostazione dei parametri "In", "Sn" ed "H0";
• il reset di tali segnalazioni di rete (tanto sul master che sugli slave) è automatico ed avviene non appena si ristabilisce la
comunicazione del master con gli slave.
"u1, … u5" (su master)
Perdita di comunicazione con lo slave 1, …, 5 (per almeno un minuto).
• Verificare le connessioni elettriche della LAN;
• verificare l'impostazione dei parametri "In", "Sn" ed "H0";
• il reset di tali segnalazioni di rete (tanto sul master che sugli slave) è automatico ed avviene non appena si ristabilisce la
comunicazione del master con gli slave.
"n1,… n5" (su master)
slave n1, …, n5 in allarme locale.
• Controllare lo stato dello slave che risulta in allarme e verificare il codice d'allarme presente sullo stesso.
"d1, ..., d5" (su master)
Download parametri fallito sull'unità "uS1, ..., uS5"
• Verificare il cablaggio della LAN;
• ripetere la procedura di download.
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
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MasterCase
8. Caratteristiche tecniche
Alimentazione
Alimentazione valvola elettronica
(morsetti 24 Vac)
Ingressi sonda
Tipo di sonda - accuratezza di misura
Intervallo di rilevazione
Ingressi digitali
Connessione seriale LAN
Uscite relè:tipo di azione e
disconnessione e numero di cicli di
manovra
230 Vac (-15%…+10%), 50/60 Hz
trasformatore 24 Vac 20 VA (disponibili solo sul cod. MGE0000020)
4 ingressi per sonde NTC
NTC standard CAREL 10 W 25 °C - ± 1 °C
-50T90 (-58T195 °F) risoluzione 0,1 °C
5 per contatto pulito non optoisolati (contatto aperto-chiuso 8 Vdc - 8 mA tipico)
a due cavi AWG22-24 (lunghezza massima10 m)
Azione tipo 1B (microinterruzione)
UL: 250 Vac 30.000 cicli
EN60730: 100.000 cicli
Nota: relé in scambio caratterizzati solo per N.O. o N.C.
Compressore/Valvola
2 Hp 12(12) A 250 Vac (min.100.000 cicli)
UL: 12 A 10 FLA 60 LRA 250 Vac
Sbrinamento
12(4) A 250 Vac (min.100.000 cicli) - 2500 W ->cosϕ= 1
Ventole
¾ Hp 12(4) A 250 Vac (min.100.000 cicli) - 500 W -> cosϕ= 0,6
Luce
2 Hp 12(12) A 250 Vac (min. 100.000 cicli)
lampada flourescente 1.000 VA-110 uF (max. 15.000 cicli)
Rail Heat (AUX2)
¾ Hp 12(4) A-250 Vac (min.100.000 cicli) - 2500 W -> cosϕ= 1
AUX1
¾ Hp 12(4) A-250 Vac (min.100.000 cicli)
Allarme
contatto SPDT 1HP 12(4) A-250 Vac (min.100.000 cicli)
Morsetti alimentazione 250 Vac
morsetti a vite 12 A 250 Vac (UL 10 A) sezione minima consigliata 1,5…2,5 mm2
(per alimentazione carichi e controllo)
Morsetti per segnali I/O
morsetti a vite per cavi con sezione 0,25…2,5 mm2
Connessioni I/O
lunghezza max.cavi di segnale:
le sonde di pressione e motore valvola
- sonde di temperatura (NTC) max.30 m
sono disponibili solo sul
- ingressi digitali max.30m
cod.MGE0000020
- sonde di pressione (raziometriche) max.10 m
- uscite motore valvola elettronica max 10 m
Morsetti LAN
morsetti a vite per cavi con sezione 0,25…2,5 mm2
Supervisione CAREL
morsetti a vite per cavi con sezione 0,25…2,5 mm2 (solo se presente scheda di supervisione
(opzionale)
Montaggio
a parete (retroquadro) mediante guida DIN
terminale/visualizzatore
connessione seriale a 3 fili lunghezza max.10 m:
alimentazione fornita dal controllo
24/35 Vdc 1,5 W max.
• terminale opzionale PST Small o Large
• visualizzatore opzionale PST00VR100
classificazione secondo la protezione
Classe II per incorporamento adeguato
trasformatore in doppio isolam.e
contro le scosse elettriche
distanze relé per isolamento rinforzato
orologio RTC
gestione giorni, ore, minuti: precisione ±20 ppm solo se presente scheda orologio RTC
(±10 min./anno)
mantenimento dati RTC
10 anni con batteria al Litio non ricaricabile
sostituibile solo da personale
specializzato
condizioni di funzionamento 10T50 °C - umidità non condensante
condizioni di immagazzinamento
-20T70 °C - umidità non condensante
ambiente (tipo inquinamento)
normale
PTI dei materiali di isolamento
250 V
periodo di sollecitazione delle parti isolanti
lungo
categoria di resistenza al calore e al fuoco
fuoco categoria D (funz.senza sorveglianza)
immunità contro le sovratensioni
categoria 1
classe e struttura del software
Classe A
grado di protezione fornito dalla scheda
IP20 (IP40 solo sul frontale bombato)
Attenzione: nei modelli MGE0000020, nel caso di installazione di più unità nello stesso quadro elettrico, non fornire
l’alimentazione a 24 Vac con un unico trasformatore comune, bensì dotare di un trasformatore ciascun MasterCase
Cod. Carel +030220220 Rel. 1.0 del 04/12/03
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CAREL S.p.A.
Via dell’Industria, 11 - 35020 Brugine - Padova (Italy)
Tel. (+39) 049.9716611 Fax (+39) 049.9716600
http://www.carel.com - e-mail: [email protected]
Cod. CAREL: +030220220
REL 1.0 del 04/12/03
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