COMUNICATO STAMPA
Banche: immigrati, l’80% è cliente medio
Zadra: “inclusione bancaria e migrant banking sempre più centrali per il sistema bancario”. Secondo la mappa
degli immigrati più bancarizzati d’Italia, gli albanesi preferiscono il bancomat, mentre ghanesi e filippini puntano
su carta di credito e prepagate. Al via oggi a Roma il Forum su Csr
Gli albanesi preferiscono il bancomat (80%). I ghanesi puntano sulla carta di credito (32%), i
filippini sulle prepagate (24%). I componenti della comunità cinese sono al primo posto per
libretto di risparmio (56%) e i prestiti personali (40%). Del popolo dei migranti, ben l’82% è
cliente medio, ossia fa ricorso a una pluralità di strumenti finanziari che rispondono ad esigenze
semplici e basilari. Il 16% appartiene alla schiera degli evoluti.
È quanto emerge dalla ricerca ABI–Cespi “Banche e nuovi italiani: i comportamenti finanziari
degli immigrati” sul grado di utilizzo dei servizi bancari da parte degli immigrati. Lo studio è stato
presentato al Forum Corporate Social Responsibility, i cui lavori sono iniziati oggi a Roma. Alla
sua quarta edizione, l’appuntamento sul tema “La responsabilità dell’impresa e degli stakeholders:
‘dalla teoria alla pratica’”, il più importante in ambito finanziario, termina domani. Focus su
rendicontazione e certificazione. Inclusione finanziaria e migrant banking in primo piano.
“Il sistema bancario – ha spiegato in apertura Giuseppe Zadra, Direttore Generale dell’ABI –
mostra un impegno crescente sul fronte della responsabilità sociale d’impresa Oggi le banche si
confrontano sempre più con le aspettative e i bisogni finanziari anche di nuovi soggetti, in
particolare degli immigrati, che si sono inseriti nel nostro tessuto economico e sociale e che
rappresentano un segmento del mercato non più trascurabile”. Zadra ha sottolineato che “diviene
perciò necessario comprendere le esigenze che emergono dal lato della domanda ed individuare
soluzioni che possano rispondere ai bisogni ed alle attese degli interlocutori”.
L’identikit delineato dalla ricerca Abi-Cespi, costruito indagando il rapporto tra offerta bancaria e
domanda dei clienti immigrati, mostra i diversi livelli di incidenza dell’utilizzo degli strumenti
finanziari. L’82% del campione percepisce la banca come luogo di custodia del risparmio. Il 16%,
il profilo evoluto, invece vi investe e valorizza i risparmi. Di fatto, lo studio mostra l’esistenza di
caratterizzazioni e specificità nel rapporto con l’offerta finanziaria.
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Albania
Rispetto a una media pari al 67,11%, oltre l’80% degli albanesi utilizza il bancomat. Il campione, primo
anche per cassetta di sicurezza, titoli e fondi di investimento, si caratterizza per una elevata incidenza di
giovani studenti, categoria particolarmente interessata ad avviare un rapporto con la banca.
Bangladesh
Il Bangladesh è una delle comunità più giovani del campione, solo poco meno della metà dei suoi
componenti è infatti in Italia da più di cinque anni. Al terzo posto per tasso di imprenditorialità, quasi un
bangladese su tre è imprenditore, la comunità mostra una relazione col sistema finanziario da rafforzare.
Cina
La comunità cinese si caratterizza per il più alto tasso di incidenza della proprietà abitativa, per il più basso
tasso di disoccupazione e per la più elevata incidenza di imprenditorialità. Al primo posto per l’uso di
libretti di risparmio e i prestiti personali, percepisce la banca in primo luogo come fornitrice di sicurezza e
di credito.
Ecuador
Con un alto indice di bancarizzazione - oltre il 70% degli ecuadoregni è titolare di un conto corrente in
Italia -, la comunità ecuadoregna si caratterizza per l’utilizzo di una pluralità di prodotti finanziariamente
più evoluti. Al primo posto per l’online: oltre il 13% utilizza l’home banking.
Egitto
Nonostante l’anzianità migratoria (quasi un quinto della comunità rilevata nel campione risiede in Italia da
più di 10 anni), può ancora crescere il grado di utilizzo degli strumenti finanziari.
Filippine
Basso tasso di bancarizzazione (solo il 49% intervistato possiede un conto corrente), e dinamicità nel
rapporto con le banche. Alle istituzioni finanziarie vengono preferiti ai canali informali classici dei parenti
e dei connazionali per l’accesso al credito. Molto usate le carte revolving.
Ghana
Elevata l’incidenza dell’utilizzo di una pluralità di strumenti di monetica e di pagamento e il ricorso al
credito (mutui e prestiti personali). Il Ghana risulta essere tra le prime nazionalità per incidenza dei prestiti
in corso, dove le banche costituiscono il canale privilegiato di accesso al credito.
Marocco
Il lavoro costituisce il primo canale di bancarizzazione. Il credito è uno strumento finalizzato all’avvio di
un’attività produttiva (un marocchino su tre è imprenditore) e all’integrazione in Italia; svolge inoltre una
funzione assicurativa nei confronti di possibili spese impreviste.
Romania
Comunità relativamente giovane per anzianità migratoria, i cui bisogni finanziari sembrano ancora legati
alle esigenze di inserimento nel contesto italiano. La banca viene percepita per lo più come custode del
risparmio e canale di accesso al credito, non ancora come fornitore di servizi e gestore delle proprie
risorse.
Senegal
Il lavoro è il canale di accesso al sistema bancario. Dinamico il rapporto con la banca. Elevata la
percentuale di coloro che hanno e hanno avuto rapporti con più di una banca (circa un senegalese su 3),
l’alta incidenza dei prestiti in corso per l’acquisto di beni durevoli e per fare fronte alle spese impreviste.
Roma, Palazzo Altieri 27 gennaio 2009
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