Comitato promotore referendum popolare
referendum popolare
per salvare la SARDEGNA
I sardi protagonisti del
proprio ambiente
Conferenza stampa
21settembre 2007
Villacidro - Aula consiliare Provincia Medio Campidano
Un referendum per rimettere
la sardegna in marcia
•
Un referendum per salvare la
Sardegna.
•
Un referendum per bloccare la
speculazione
•
Per salvarla dalla logica perversa dei
divieti che bloccano lo sviluppo e fanno
crescere a migliaia i disoccupati.
•
La Legge Reg. n.8/ 2004 è la norma che ha
bloccato lo sviluppo economico e sociale
della Sardegna aprendo un fronte
speculativo senza precedenti.
•
Un referendum per scegliere la Sardegna
che i sardi vogliono.
•
Regole uguali per tutti
•
La Sardegna recintata con il filo spinato o
una terra con regole uguali per tutti, senza
favoritismi che danneggiano i sardi e
favoriscono gli amici dei potenti di turno?
•
Se i sardi decideranno di abrogare questa
legge non ci sarà l’anarchia come dicono gli
speculatori di turno interessati al rapporto
diretto con il potere discrezionale della
Regione.
•
La parola ai sardi
•
In Sardegna, come nel resto d’Italia, ci
saranno le norme del codice Urbani che
regoleranno
ogni
aspetto
della
pianificazione territoriale e della tutela
ambientale.
•
Un referendum per rimettere in moto la
Sardegna, per fare dell’ambiente la
principale risorsa dello sviluppo sostenibile.
•
Questo referendum vuole dare la parola ai
sardi sul tema più importante del futuro: lo
sviluppo sostenibile.
•
Noi
vogliamo
che
l’ambiente
sia
salvaguardato, e per farlo i sardi devono
essere protagonisti della propria terra, del
proprio sviluppo.
Le ragioni di un nuovo referendum
•
La Sardegna in questi anni si è fermata
•
•
Bloccati gli investimenti economici nel
turismo, nell’agricoltura, nell’ambiente,
nell’energia, nelle infrastrutture
Una legge che ha già prodotto oltre 20.000
disoccupati ma che negli anni prossimi
bloccherà l’intera economia dell’isola
•
Una legge contro il turismo: non si possono
fare nuovi alberghi, quelli esistenti non
possono essere migliorati e integrati con
nuovi servizi
•
Le campagne vengono vietate per favorire i
latifondisti
•
I centri urbani bloccati da divieti insensati e
privi di logica
•
Le infrastrutture bloccate ovunque
•
I comuni e i consigli comunali
commissariati, sottraendo al potere dei
cittadini la pianificazione territoriale dei
propri comuni
•
Una Regione che accentrata e decide sulla
testa di tutti
•
•
•
•
Settori decisivi per l’economia dell’Isola
colpiti duramente senza logica e senza
progetti alternativi
Molto di tutto questo è la conseguenza di
una legge nefasta per la Sardegna e per i
sardi
Una legge che sta favorendo le grandi
speculazioni immobiliari, deprezzando la
Sardegna a favore di chi vorrebbe acquistare
a pochi euro intere fasce costiere oggi
vincolate e domani modificabili con
semplici intese con il Presidente della
Regione
Una legge senza regole, con solo divieti e
negazioni per i sardi
Un quesito già ammesso
•
Per la prima volta si procede alla
sottoscrizione di un referendum con il
quesito
già
ammesso
dall’ufficio
Regionale del Referendum
•
Il 28 luglio 2006, infatti, l’ufficio
regionale del Referendum dichiarava
ammissibile il quesito per l’abrogazione
della Legge Blocca Sviluppo
•
Quella richiesta di referendum non fu
poi ammessa per via delle firme raccolte,
secondo quell’ufficio, in modo difforme
dalle norme nazionali
•
Ora , trascorso un anno, come previsto
dall’art 6 della legge regionale sui
referendum, quello stesso quesito può
essere ripresentato
•
Questa volta e per la prima volta la
raccolta delle firme avviene su un
quesito già ammesso e già dichiarato
legittimo
dall’ufficio
preposto
all’ammissione.
La dichiarazione di ammissibilità dell’ufficio
regionale del referendum
Le norme di riferimento
• L’Ufficio del referendum ha già
dichiarato ammissibile il quesito
referendario in base all’art.1 della
legge regionale 17 maggio 1957
n.20 e successive modifiche
• La deliberazione è stata adottata il
28 luglio 2006 e dunque poteva
essere ripresentata in base all’art.
6 della legge regionale 20/57 dopo
un anno
• Il 28 agosto 2007 la Corte
d’appello di Cagliari ha vidimato i
moduli con lo stesso quesito già
ammesso
Referendum abrogativo
La riproposizione del Referendum
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