dal campanile
di Azzano Decimo
Bollettino Parrocchiale di Azzano Decimo (P N) Italia
Dicembre 2005
CONVEGNO DIOCESANO
"Va' dai miei fratelli". Questo invito di Gesù, rivolto alla Maddalena nel grande,
ineffabile incontro con il Risorto nella mattina di Pasqua, ci sta accompagnando
da alcuni mesi nelle nostre chiese, nelle quali è esposta la riproduzione di un
dipinto del Calderari che ci propone lo straordinario evento dell'apparizione di
Gesù, vincitore della morte.
Le parole rivolte dal Maestro alla
discepola Maddalena, incaricata di
annunciare agli apostoli il rivoluzionario miracolo pasquale, sono indirizzate anche a ciascuno di noi,
chiamati tutti a rendere ragione della nostra speranza e, dunque, della
nostra adesione al Signore Gesù.
Questo coinvolgente invito rappresenta il motivo conduttore, quasi lo
slogan, del grande Convegno diocesano in programma per la fine di
dicembre. Preceduto da una intensa
e articolata preparazione a livello dei
responsabili e rappresentanti della
diocesi , delle foranie e delle parrocchie, si svolgerà dal 26 al 29 dicembre con
la partecipazione dei sacerdoti, dei responsabili dei vari gruppi e movimenti
operanti in diocesi e dei rappresentanti delle foranie e delle parrocchie,
ciascuna delle quali ha designato i propri delegati.
Lo speciale evento è stato preparato con un triennio di riflessione e di preghiera,
di volontà di impegno e di rinnovamento in tutta la Chiesa locale, per impulso
particolarmente del Pastore mons. Ovidio Poletto, nostro Vescovo.
Una commissione, istituita per predisporre adeguatamente l'avvenimento, ha
curato con passione e competenza le fasi preparatoria e conclusiva.
Lincontro plenario di fine dicembre segna infatti la conclusione di un lungo
cammino durante il quale le comunità cristiane parrocchiali sono state invitate
e coinvolte a riscoprire le ragioni della propria fede e della testimonianza
cristiana da esprimere nella quotidianità.
Lo svolgimento del Convegno si articolerà in quattro giornate. Il 26 dicembre
la celebrazione eucaristica nella cattedrale di Concordia ne segnerà l'apertura,
mentre nei giorni 27 e 29 i convegnisti si incontreranno nella concattedrale
San Marco di Pordenone per l'intera mattinata. Più intensa è impegnativa la
giornata del 28, interamente dedicata, presso il Villaggio del Fanciullo, alla
riflessione su cinque temi proposti da esperti ed ai successivi lavori di gruppo, articolati in sedici argomenti relativi alle
relazioni introduttive.
"Rendiamo ragione della speranza che è in noi" accompagnando soprattutto con la preghiera e con l'adesione interiore
questo evento, pronti a ricevere le proposte di rinnovamento e di nuovo impegno che da esso scaturiranno. Flavia Sacilotto
.IL NOSTRO NATALE SBAGLIATO
Nell'aria ancora odore di incenso e nei camposanti ancora vivide fiammelle accese da mani pietose a ricordo dei cari
defunti quando, come ogni anno, troppo presto si alza il luccicante sipario sul Natale. Natale che si rivela sempre meno
cristiano, sempre più svuotato dei suoi significati profondi e, conseguentemente, sempre meno vero. E le immagini si
ripetono come da copione. I soliti passanti infreddoliti sono alla ricerca del regalo più originale, le solite gastronomie fanno
a gara nell'esporre le più invitanti leccornie, i soliti negozi illuminati da splendide luci multicolori espongono i cartelli con
orari di apertura e chiusura dilatati al massimo per soddisfare qualunque esigenza. E così fatalmente, in questa Italia di
contrasti e di continue proteste, tutti si accordano per aperture serali e festive. A fronte di tutto questo, tristemente saggio
mi è parso il comportamento di quel parroco che , per ricordare a tutti come Natale sia anche ben altro, fece appendere
sulla porta della chiesa un grande cartello con scritto "DOMENICA APERTO"!
Alessandro
VITA PAR ROC CH lA 12 E
IL FASCINO DEL NUOVO PAPA
Recentemente ho avuto l'occasione di
trovarmi a Roma, davanti al sagrato della basilica di San Pietro, in mezzo ad
una folla di persone di ogni nazionalità
che attendevano con compostezza e
trepidazione l'arrivo del Papa per la settimanale udienza generale. Chi ha avuto la fortuna di simili opportunità sa
quanto siano coinvolgenti e vitali quei
luoghi tanto centrali per il mondo della
cristianità. È un'emozione forte ed intensa che, di per sé,
ti predispone a percezioni più
attente e profonde di quanto avviene e ti apre il cuore e
la mente a recepire la Parola
offerta in dono da Qualcuno
che ti ama da sempre. Tutto è
"Parola" in Piazza San Pietro:
la magnificenza delle espressioni artistiche, la moltitudine
di pellegrini che incessantemente vengono ad attingere
luce e speranza, l'atmosfera
particolare che invita alla contemplazione e alla trascendenza, la presenza di una
persona che, più di tutti, ha il
compito di rendere visibile e
concreta la misericordia del
Signore: il Santo Padre Benedetto XVI, chiamato a succedere al
grande predecessore Giovanni Paolo Il
per orientare l'umanità verso orizzonti
di giustizia e di pace. Dai miei appunti
su quella straordinaria giornata focalizzo alcune annotazioni. Quando il Papa,
paterno e benedicente, appare da un
lato del colonnato del Bernini e percorre le corsie transennate per un amorevole saluto alla folla, un brusio gioioso
lo accoglie e mille mani si protendono
per corrispondere al suo amore. Poi si
fa silenzio. Il Santo Padre dalla sua postazione davanti alla basilica sviluppa
un discorso di catechesi incentrato sul
salmo 131. Il suo linguaggio è pacato
ed incisivo e, come sempre, colto e
profondo. Il Papa conferma la sua identità, apparsa fin dai primi momenti del
suo pontificato; i suoi caratteri sono sobri, essen-
ziali, teologici. "Dio e uomo", egli dice,
"camminano insieme nella storia, e il
tempio (cioè, intendo, il luogo dove noi
testimoniamo la nostra fede) ha il compito di segnalare in modo visibile questa comunione. L:alleanza divina coinvolge, però, l'impegno umano. Alla promessa e al dono di Dio, che non ha nulla di magico, deve corrispondere l'adesione fedele e operosa dell'uomo in un
dialogo che intreccia due libertà, la di-
vina e l'umana". E poi, concludendo il
commento al salmo citato, ribadisce:
"Questo salmo è una celebrazione del
Dio-Emanuele che sta con le sue creature, vive accanto ad esse e le benefica, purché rimangano unite a lui nella
verità e nella giustizia". La folla, finora
silenziosa ed attenta, esplode in un applauso insistente. Si odono acclamazioni di giubilo, reiterate ad ogni riproposizione del pontefice in varie lingue verso i gruppi pervenuti da ogni parte del mondo. Tutti percepiscono la portata universale della catechesi papale, la forza e il rigore
delle sue argomentazioni, il
suo invito alla ricerca e all'approfondimento dottrinale.
È uno dei motivi centrali di
quanto registrato a Colonia
durante la XX edizione della
Giornata Mondiale della Gioventù, dove Papa Benedetto
aveva chiaramente sottolineato la bellezza di un Cristianesimo interiore, basato
sul primato della spiritualità.
L:udienza generale si conclude lasciando a tutti sedimenti di idee, sentimenti ed
emozioni. È molto affascinante lo stile
di questo pontefice che con il linguaggio della mitezza, veicola un'idea di fede come atteggiamento interiore di
ricerca continua da ancorare soprattutto nelle fonti bibliche e nella preghiera; ma anche l'idea di una Chiesa
pellegrina negli accidentati percorsi
della storia dove la grazia di Dio deve
coniugarsi con la responsabilità dell'uomo.
Salvino Lovisa
,
MOMENTI LIETI DELLA COMUNITA DI AZZANO
A fine agosto, la comunità parrocchiale di Azzano Decimo ha vissuto un appuntamento significativo che ha ravvivato la gioia della comune appartenenza alla
Chiesa. Il giorno 28, con un pullman messo a disposizione dalla Parrocchia e con
molte macchine di privati, un numeroso gruppo di azzanesi ha raggiunto a Udine
la Casa generalizia delle nostre Suore Rosarie per celebrare con loro importanti
anniversari di vita consacrata di alcune religiose che hanno offerto la loro vita a
Dio per servirlo totalmente nel prossimo. Ricordiamo particolarmente le "nozze
d'oro" di suor Gabriella Franco e di suor Domitilla Breda, entrambe per lunghi
anni tra noi, insegnanti di scuola materna e attive anche in ambito pastorale.
Vada loro il nostro pensiero grato e affettuoso, come pure alla nostra concittadina
su or Adriana Del Rizzo che ha ricordato il 60° di consacrazione tra le Rosarie.
L:Eucaristia, solennemente concelebrata da una decina di sacerdoti e presieduta
dal salesiano don Mario Del Rizzo, fratello di suor Adriana, è stata vissuta da
tutta l'assemblea con intensa e profonda commozione e partecipazione. Le festeggiate hanno successivamente ricevuto molte manifestazioni di affetto e di
gratitudine da parte dei numerosi parenti e amici intervenuti alla celebrazione.
Per tutte le festeggiate anche da queste righe un profondo grazie e l'augurio di
offrirci ancora a lungo la loro testimonianza di fede e di donazione.
F.S.
2
VITA PARROCCHIALE
GIOVANI AZZANESI ALLA GIORNATA MONDIALE
l'unico scopo di adorare il nostro Signore Gesù Cristo. Tutte
proprio tutte le nazioni e le persone erano lì per adorarlo
e per riscoprire il valore di Dio nella propria vita. A riguardo
il Papa, dal catamarano che lo portava lungo il Reno, ha
detto ai giovani: "lasciate che Dio entri nella vostra vita e vi
sorprenda con il suo amore misericordioso". Durante la veglia e durante la messa ha poi detto: "Dio non toglie niente di
ciò che vi ha dato ma lo porta solo e soltanto a perfezione".
Lesperienza sulla spianata, poi ha rappresentato per noi l'esperienza più significativa di tutte. Quando siamo arrivati non
immaginavamo nemmeno quanto grande fosse l'esperienza
che stavamo vivendo ma poi è cominciata ad arrivare sempre più gente e allora ci siamo accorti non solo che non
eravamo gli unici ma che c'erano altre migliaia di giovani che
erano lì accanto a noi. Poi è scesa la sera è arrivato il Papa
e si sono accesi i nostri cuori e decine di canti sono saliti al
cielo per rendere lode a Dio. Il culmine però di tutta l'esperienza si è avuto alla messa quando il Papa ci ha ufficialmente
mandati a testimoniare l'amore di Dio al mondo intero e ci ha
impartito la sua benedizione. Infine posso solo dire che per
noi è stata un'esperienza infinitamente bella ed emozionante
che porteremo per sempre nel nostro cuore e che spero
Andrea e amici
potremo rivivere a Sidney nel 2008.
"Siamo venuti per adorarlo!" È questo il tema attorno al quale è ruotata la Giornata Mondiale della Gioventù che si è svolta a Colonia, in Germania, dal 14 al 21 agosto di quest'anno. Decine di migliaia di giovani si sono riuniti a Marienfield
per vivere la veglia di preghiera e la santa messa con il Papa Benedetto XVI. Anche noi di Azzano siamo partiti con lo
scopo di vivere un'esperienza diversa che potesse rappresentare per noi una svolta nella nostra vita. Abbiamo percorso strade diverse, conosciuto persone diverse ma alla fine ci siamo trovati tutti insieme nello stesso posto con lo stesso motivo: "Adorarlo". Ed è proprio questo che abbiamo cercato di fare durante tutta la settimana attraverso emozioni,
delusioni ed esperienze diverse. C'è chi ha conosciuto nazioni
che gli altri non hanno potuto conoscere, c'è chi ha pianto
quando magari bisognava sorridere e c'è chi ha gioito quando magari tutti piangevano. Tantissime emozioni ed esperienze si sono sovrapposte l'una con l'altra in tante occasioni come le messe di benvenuto che si sono tenute a Colonia,
Bonn e Dussendorf, la Via Crucis per le vie della città che ci
ospitava ma anche le varie catechesi tenute da vari vescovi
italiani. Ogni momento, ogni secondo che passava ci accorgevamo che facevamo tutti parte di un unico mondo anche
se di popoli e di nazioni diversi e che eravamo giunti lì con
LA MESSA DELL'IMPEGNO
care di non "dipendere" dalle cose materiali che possediamo
o desideriamo, a superare i nostri limiti ma non voler prevaricare sugli altri, a coltivare la fede come dono che però va' custodito e alimentato. È un impegno a cui ciascuno è chiamato nella propria quotidianità, attraverso le piccole scelte e le
piccole rinunce che, ogni giorno, anche un bambino di 10
anni è chiamato a fare a scuola, con gli amici, nello sport, in
famiglia. Questo e il senso della "Messa dell'Impegno": far
sentire anche ai bambini che
la chiamata ad essere cristiani, Gesù la rivolge a ciascuno
nel suo specifico. Proprio a te,
bambino che a volte ti arrabbi
se non riesci ad essere il primo; a te che piangi se non ricevi il regalo desiderato, Gesù
chiede di impegnarti a camminare assieme e verso lui.
Non più il "generale" del "Solenne" dunque, ma lo specifico, il concreto, il personale
Le catechiste
dell'impegno.
Il giorno 5 giugno, 55 bambini di V elementare hanno vissuto
una tappa importante del loro cammino di piccoli cristiani: la
"Messa dell'Impegno". Quella che una volta veniva denominata "Comunione Solenne", ha assunto quest'anno una nuova forma ed un nuovo nome, per renderla più comprensibile e
più concreta nel suo significato più profondo agli occhi dei bambini, i veri protagonisti dell'evento. la Comunione Solenne,
infatti, è sempre stata un'occasione per rinnovare e rivivere la gioia del primo incontro
con Cristo; per comprendere
in maniera più matura, quanto
due anni prima si è vissuto con
la spontaneità e anche l'ingenuità degli 8 anni; concentrarsi, oltre che sulla possibilità di
"ricevere" che Dio ci offre, anche sul nostro "dovere" di donare qualcosa anche a lui. È
per questo che nasce la "Messa dell'Impegno"; per donare
a Dio il proprio impegno a dedicargli un po' di tempo a cer-
,
LA COMUNITA DELLE SUORE ROSARIE
Da settanta anni presenti nella nostra parrocchia, ha celebrato a Udine con tutta la Congregazione, dal sette al nove ottobre, i trecento anni di presenza e di attività in Friuli,
in Italia e nel mondo. Un evento sottolineato dalla celebrazione eucaristica presieduta nella Casa generalizia dall'Arcivescovo della diocesi, Pietro Brollo, sabato otto ottobre, mentre il giorno successivo è stato presente il vescovo
missionario in Bolivia, Tito Solari; il quale ha portato testi-
monianze dalla missione e ha celebrato l'Eucaristia. Una
giornata di ampio respiro missio,nario, ravvivata anche da
documentari e da una mostra. E stata molto viva la presenza dei volontari e degli amici della Missione affidata alle
Suore Rosarie in America latina.
Linvito è stato accolto anche da alcuni rappresentanti della comunità azzanese, particolarmente legata alle "sue"
suore e al loro apostolato missionario.
F.S.
3
VITA PARROCCHIAl.E
NEL CUORE DELLA VITA DELLA CHIESA
Fermenti di vita e semi di novità caratterizzano la presenza della Chiesa nel
mondo anche nel nostro tempo di allontanamento dal sacro.
Che tuttavia potremmo definire di speciale Grazia per la "visibile" azione dello Spirito che costantemente la avvolge "con la sua ombra" e pertanto la illumina e la santifica.
Un'azione che rende santo ciascuno di
noi che crediamo nel Signore Gesù,
accogliendolo in atteggiamento di fede
e di adorazione nella Parola e nel Pane della Vita.
È consolante pensare che la santità
non è altro che la sua Presenza accolta e vissuta in noi, in mezzo a noi.
È questo uno dei temi centrali svolti
durante il Sinodo dei Vescovi della
Chiesa universale, che nello scorso
ottobre hanno trascorso insieme al
Papa Benedetto XVI alcuni giorni di
riflessione sulle attuali realtà della
Chiesa e del mondo. Fra tutte, ha assunto dunque assoluta centralità l'Eucaristia, cuore pulsante dell'umanità,
che continua a rinnovare il mistero e
la salvezza dell'Incarnazione.
Il centro focale della vita cristiana è
pertanto la celebrazione eucaristica festiva. Lespressione dei 49 martiri di
Abitene, che accettarono la morte piuttosto che rinunciare al nutrimento domenicale della Parola e del Pane: "Senza domenica non possiamo vivere", è
stata assunta quale motivo conduttore
dell'Anno eucaristico, concluso in ottobre, e del Congresso eucaristico celebrato a Bari.
Pure ai giovani, riuniti a Colonia, il Papa ha proposto di vivere intensamente
l'Eucaristia, riprendendo anche la pratica "dialogante" dell'adorazione.
Centro della Domenica è dunque la
Messa, alla quale deve associarsi una
adeguata "santificazione" del giorno del
Signore, così trascurato e svuotato del
suo significato anche dai cristiani.
Dal Sinodo sono emerse molte ombre
del nostro tempo: si va perdendo il senso della fede, mentre si affermano idoli vuoti e devastanti.
Si registra un benessere eccessivo in
tante parti del mondo, mentre in altre
si continua a morire per mancanza di
cibo e di medicinali, in condizioni in-
degne dell'uomo; oppure si calpestano i diritti umani fondamentali con situazioni di sfruttamento nel lavoro,
spesso anche sul versante dei giovanissimi, oppure impedendo agli sposi
di mettere al mondo più di un figlio.
C'è bisogno di un supplemento d'Amore in questo nostro tempo opulento di beni e insieme poverissimo di valori.
Non c'è che una salvezza, proclama
Papa Benedetto: ridare assoluta centralità a Cristo e al suo messaggio. Solo questa eterna Verità può farci credere e sperare. Anche il tema della famiglia e della sua sacralità quale culla della vita ha costituito uno dei punti nodali del Sinodo.
Una realtà assediata dalla violenza sulla vita nascente, dalla precari età di comunione delle coppie e dalla pretesa
di far assurgere a vincolo matrimoniale tante unioni fittizie o addirittura la
convivenza di omosessuali.
Sbandamenti e aberrazioni per le quali, dobbiamo ripeterlo, solo la Luce del
Verbo di Dio, Gesù, può costituire ancora di salvezza.
F.S.
MIO FIGLIOlA HA FATTO LA CRESIMA ... E DOPO?
I nostri ragazzi il 15 Ottobre hanno ricevuto il Sacramento della Confermazione e ora dopo questi anni di preparazione passati in Parrocchia con i catechisti prima e con Don Raffaello poi,
ci poniamo la domanda: "e adesso?".
Non dobbiamo privare i nostri figli della possibilità di continuare a crescere
vicino a Cristo e alla Chiesa, è questo
che la Cresima ha permesso e donato.
Siamo noi genitori che dobbiamo incoraggiare i nostri figli a non abbandonare la Chiesa continuando a frequentare
la Messa e la Parrocchia.
Facciamo in modo che i valori cristiani
che gli abbiamo trasmesso negli anni
della loro infanzia non vadano persi.
Facciamo in modo che la Parrocchia
continui ad essere una seconda casa
per i nostri ragazzi, questo è molto importante nel momento in cui è il gruppo
dei coetanei che diviene punto di riferimento principale di un figlio.
Attraverso l'esperienza della Cresima,
la Chiesa continuerà a crescere nel
cuore e nell'intelligenza dei nostri ragazzi. Non trascuriamo questo aiuto che
la tradizione secolare della comunità
cristiana ha costruito. Non pensiamo di
non aver bisogno di nessuno - soprattutto di non aver bisogno della presenza viva di Dio nella sua Chiesa - nel
cammino educativo di genitori dei nostri figli. Il Signore ci faccia crescere nella consapevolezza dell'importanza delle nostre parole e dei nostri gesti nella
maturazione dei figli e dei loro coetanei
che, essi pure, sono affidati alla nostra
testimonianza. Ricordandoci sempre
che, siamo noi genitori l'esempio con
cui i nostri figli si confrontano quotidianamente.
Una mamma
I 59 giovani di terza superiore che il 15 ottobre hanno ricevuto il Sacramento della Cresima dal VescovQ
Mons. Ovidio Poletto.
4
VITA PAR RC>CC HIALE
FESTA ANNIVERSARI e 25° DON RAFFAELLO
Anche quest'anno, come è ormai consuetudine, il gruppo coppie sposi della
nostra parrocchia ha organizzato la festa degli anniversari di matrimonio.
La festa ha assunto un significato molto particolare perché, oltre alle tradizionali coppie, ricorrevano anche due
importanti avvenimenti riguardanti i nostri parroci: il 25° di sacerdozio di don
Raffaello e il 45° di don Dino.
Don Raffaello in particolare ha guidato
la nostra parrocchia nel difficile momento di transizione dopo la morte del
compianto don Domenico Cadore. Durante quel periodo egli ha saputo mantenere la continuità con il suo predecessore, cercando di avvicinare il maggior numero di parrocchiani e con la sua
simpatia, la sua pazienza e con l'aiuto
di Dio e di Maria è riuscito ad entrare
nel cuore di ognuno di noi, in modo particolare in quello dei nostri giovani, con
i quali ha subito stabilito un forte legame affettivo che si è mantenuto saldo
nel tempo, tanto da meritarsi il titolo di
"Prete dei giovani". Loccasione migliore per festeggiarlo assieme a don Dino
era dunque rappresentata dalla tradizionale festa degli anniversari , anche per ribadire l'importanza del matrimonio sia esso
rappresentato dall'unione cristiana di un uomo e di una
donna o dalla consacrazione
di un sacerdote a Dio. La Santa Messa è stata concelebrata dai nostri due parroci accompagnati da don Galliano,
anch'egli impegnato nell'aiutare i giovani a recuperare la
loro dignità umana persa a
causa della droga e dell'alcool.
Alla celebrazione hanno partecipato circa una cinquantina
di coppie che festeggiavano il
10°, il 25°, il 40°, il 50° e il 60°
di matrimonio. Erano presenti
anche la mamma, la sorella e
i nipoti di don Raffaello che a
fatica hanno trattenuto l'emozione nel corso della bella celebrazione. Durante l'omelia
don Raffaello ha sottolineato
l'importanza dei valori trasmessi dalla
famiglia, sempre più calpestati ed ignorati. Viviamo in una società in cui l'egoismo, la mancanza di ideali in cui credere, il rifiuto di qualsiasi forma di impegno
cristiano hanno portato l'uomo all'impoverimento spirituale ed alla solitudine
sentimentale. Abbiamo progressivamente perso valori importanti che solo
l'amore cristiano sapeva tramandare
quali l'affetto, la condivisione, l'amore reciproco, il dialogo, il perdono ...
Purtroppo per molti sposi il matrimonio
non è più il trampolino di lancio per una
nuova vita di coppia, l'inizio di un cammino di amore che giorno dopo giorno
nonostante le difficoltà della vita, matura e si consolida. È tempo di risvegliarsi dal torpore in cui siamo piombati; è tempo di riscoprire il grande dono
che il Signore ha fatto donandoci il matrimonio, non da nascondere ma da impegnare a far fruttificare per il bene della Chiesa e dell'umanità. Subito dopo
l'omelia, tutti insieme abbiamo rinnovato mano nella mano la promessa d'amore coniugale con le parole recitate il
giorno del nostro matrimonio.
AI termine della celebrazione, dopo gli
interventi del sindaco e di altre personalità, ci siamo ritrovati sul sagrato
della chiesa per la foto di rito.
Quindi, complice anche la bella giornata, ci siamo trasferiti nel cortile dell'asilo per il tradizionale rinfresco, momento conviviale molto apprezzato da
tutti anche per lo scambio di auguri
reciproci nel segno della continuità.
A tutte le coppie presenti è stato donato
il rosario, affinché la preghiera rappresenti per ogni famiglia il collante spirituale che fortifica la presenza di Cristo
in ognuno di noi. Per concludere vorremmo sottolineare l'importanza che
assumono tali ricorrenze per la nostra
comunità parrocchiale.
Lincoraggiamento per tutti noi è quello
di riscoprire il significato vocazionale
del matrimonio. Non solo siamo chiamati a rispondere con generosità al dono che il Signore ha posto nei nostri
cuori , ma siamo invitati a scoprirlo come famiglia il cui centro è il cuore immacolato di Maria che tutti vuole attrarre
a sé per offrirci a Cristo.
Patrizia e Francesco Ragogna
NEO LAUREATI
si prega di inviare alla Direzione del Bollettino i nominativi dei neolaureati se si desidera la pubblicazione
Lovisa Sara
Santa rossa Manuel
Mezzarobba Nelly
Equizi Massimiliana
Università
Università
Università
Università
degli
degli
degli
degli
Studi
Studi
Studi
Studi
5
di Padova, Laurea in Biotecnologie Sanitarie
di Udine, Laurea in Economia Bancaria
di Trieste, Laurea in Scienze Biologiche
di Bologna, Laurea in Giurisprudenza
VITA PARROCCHIALE
PER IL NUOVO ANNO CATECHISTICO
IMPEGNO E FESTA
La prima domenica di ottobre, nella nostra chiesa gremita per la presenza dei
ragazzi e dei genitori in occasione della
celebrazione d'inizio del nuovo anno catechistico e pastorale, sono risuonati i
canti, le invocazioni e le promesse di
una grande comunità in festa. La liturgia eucaristica ha sottolineato la gioia
di sentirsi un solo popolo, nutrito dalla
Parola e dal Pane; e ha conferito pienezza di significato al mandato, affidato dal celebrante nel nome del Maestro
Gesù a una trentina di catechisti. Come Lui, don Raffaello ha ripetuto "Andate ... ". Andate fra i ragazzi a portare
l'annuncio del Risorto, presente e operante tra noi e in noi nel mistero dell'Eucaristia. Per sottolineare il significato dell'unità che scaturisce dalla composizione armoniosa della molteplicità,
il celebrante ha proposto, a modo di parabola, la storia di tanti pezzi di vetro
colorati che si sentivano inutili e senza
senso, chiusi in confuso disordine nel
buio dei loro contenitori. Fino a quan-
do, dopo giornate di intenso lavoro da
parte di alcuni artigiani vetrai, i frammenti anonimi confluirono nel disegno
maestoso di alcune artistiche vetrate di
una grande chiesa. Quelle composizioni
policrome rivelarono tutto il loro splendore quando furono attraversate dalla
luce del sole che faceva risaltare la loro trasparente e radiosa bellezza. Lassemblea è entrata senza fatica nel cuore del messaggio della parabola. Tutti
hanno riconosciuto nei vetri colorati l'immagine di ciascun membro della comunità, dei ragazzi del catechismo in
particolare, che l'Artista divino, attraverso l'azione dei sacerdoti, dei catechisti, dei genitori, compone in un irripetibile disegno illuminato dalla Luce
della sua Presenza. La storia simbolica
era stata pensata soprattutto per i circa 350 bambini e ragazzi, dalla seconda elementare alla seconda superiore,
che si accingevano a seguire un percorso settimanale di educazione alla
fede con i loro catechisti. Quest'anno il
punto di riferimento per gli incontri settimanali non è rappresentato dall'oratorio, attualmente in fase di ristrutturazione. I gruppi sono accolti in sedi diverse, ma facilmente raggiungibili. I momenti della celebrazione di apertura dell'attività catechistica, sottolineati da interventi dei rappresentanti dei vari gruppi, erano stati preparati durante il primo
incontro dei catechisti. I quali hanno non
solo messo a punto alcuni aspetti pratici e metodologici di impostazione del
loro servizio di educatori, ma hanno anche definito le date mensili degli incontri di formazione e preghiera, indispensabili per il cammino di crescita personale e per studiare il "disegno" speciale che il Maestro propone a ciascun
gruppo. In occasione dell'apertura dell'anno catechistico sono state annunciate anche altre iniziative pastorali, fra
le quali ricordiamo gli incontri del sabato del gruppo dei giovani cantori che
animano la liturgia e il corso di chitarra
F.S.
proposto con la stessa finalità.
DAL CONSIGLIO PASTORALE
più bello e unico ogni momento. Tante volte è la pigrizia o il
timore dei pregiudizi a bloccarci nella nostra testimonianza
di vita cristiana.
Le associazioni giovanili cercano di far conoscere e amare
Gesù ai ragazzi senza paure e scuse. Infine i parroci sono
un grande tramite tra la chiesa e noi fedeli, sono disponibili
all'ascolto dei dubbi o delle paure d'ogni singolo per aiutarlo
ad avvicinarsi di più a Gesù.
Domenica prossima inizierà l'Avvento, un momento molto
importante per la nostra fede, prepariamoci allora con gioia
Cristina Belluz
ad accogliere Gesù nel nostro cuore.
Dal 26 al 29 dicembre 2005 si terrà il convegno diocesano
Concordia-Pordenone. Sarà un'occasione d'incontro di
delegati d'ogni paese per confrontarsi su tematiche prima
discusse in ogni singolo consiglio pastorale.
Ognuno di noi dovrebbe riscoprire la gioia e l'orgoglio di
testimoniare la propria fede. Il 25 settembre si è tenuta
ad Azzano la festa delle associazioni ed è stato un evento
positivo e incoraggiante per la nostra comunità.
Le famiglie dovrebbero riscoprire la messa come una festa
con Dio, come un'occasione di ritrovo tra amici in un luogo
di pace e serenità. Partecipando più attivamente renderemo
DOMANDE ... E RISPOSTE
1 - Perché non si fa più la benedizione
delle case? Più che di benedizione
delle case si dovrebbe parlare di visita
alle famiglie. Le case sono state benedette quante volte?
Non perdono la benedizione col tempo.
La visita alle famiglie è quanto mai importante. Ne siamo convinti.
Per gli impegni di noi preti e la difficoltà di trovare in casa i membri (lavoro,
scuola, spesa, sport...) diventa impossibile ad Azzano continuare la vecchia
tradizione.
Del resto, visite alle famiglie avvengono quotidianamente per battesimi, lutti, malati, anziani, ecc.
Si può "rimediare" fissando degli appuntamenti.
2 - Vengono esposte diverse intenzioni di Messe, ma al giorno ci sono due
celebrazioni. E le altre?
Se vi sono tre intenzioni: due sono soddisfatte dai parroci e la terza da don
Heider, il salesiano che da tanti anni
collabora in parrocchia. Se ve ne sono
altre, vengono celebrate dai salesiani
del Don Bosco di Pordenone. Quante
sono le offerte dei singoli richiedenti,
tante devono essere le messe celebrate. Con una sola messa non si può soddisfare a svariate intenzioni.
3 - Perché, come in altre parrocchie,
6
non si annuncia il nome del defunto?
Per non creare la mentalità che la messa sia esclusivamente per quel defunto. Essa ha un valore universale, per i
vivi e i morti, poiché Gesù è morto e
risorto per tutti. Certamente colui per
il quale viene celebrata ha un aiuto
particolare.
4 - Quante sono le messe festive?
Il sabato pomeriggio alle 16.30 in casa
di riposo e alle 18.30 nella parrocchiale;
domenica e feste alle ore 8 - 9.30 - 9.30
alle Fratte - 11 - 18.30.
Sette messe festive. Gli azzanesi che
non vi partecipano, semplicemente non
vogliono, vista la varietà di orari.
VITA PARROCCHIALE
UN AZZANESE DA CONOSCERE E STIMARE:
DON GIOVANNI DEL RIZZO (2 parte)
a
Nel 1904, a 10 anni dalla fondazione
dell'opera salesiana in Venezuela, ecco il chierico Giovanni Del Rizzo in viaggio marittimo verso la sua seconda patria. Di notte quasi non dormiva, un po'
per il mal di mare e soprattutto per la
nostalgia della famiglia. Aveva 22 anni. Fece un proposito: "Quest'insopportabile nostalgia devo nasconderla
dietro un muro di allegria". E riuscì a
rallegrare e divertire i suoi compagni di
viaggio. Arrivò a Valencia come assistente di circa 150 adolescenti. Assistente è il salesiano che, dopo la professione religiosa, fa almeno due anni
di "tirocinio" di pratica pedagogica prima di iniziare gli studi di teologia. Sono anni in cui il chierico deve dar prova di competenza scientifica, di abilità
didattica, di equilibrio umano, di fedeltà
agli impegni e di spirito salesiano.
Don Giovanni si trovò di fronte a quel
numeroso gruppo di giovani vivacissimi e conoscendo poche frasi della nuova lingua. Fu un anno di purgatorio. Ma
la lingua spagnola gli divenne presto
così familiare fino a saper pensare in
spagnolo, per cui le sue lezioni erano
ascoltate con attenzione e seguite con
frutto.
Intanto don Giovanni, rubando tempo
a tante occupazioni doveva prepararsi
all'ordinazione sacerdotale. Dovette
studiare per conto suo i trattati delle varie materie teologiche e fare esami.
Il 9 luglio 1911 fu ordinato sacerdote
dall'arcivescovo di Caracas. Nella sua
messa domandò a Dio l'efficacia della
parola nella direzione spirituale delle
anime, ad imitazione di don Bosco.
Lesperienza e i dati della sua vita dimostrarono che questo dono gli fu conferito in misura abbondante.
Don Giuseppe Bertola, suo ispettore,
afferma: "Divenuto sacerdote, si vide
subito l'effetto della sua piena maturità;
nella scuola in cui si occupò ancora per
un triennio a Caracas, dimostrò di avere un'abilità sempre più sorprendente:
insegnava in poco tempo cose anche
difficili. Nella disciplina e nell'assistenza era esigente, ma anche amabile:
univa la sagacità alla prudenza. La sua
predicazione era penetrante e persuasiva, perché le parole gli fluivano dal
cuore ed erano frutto di profonde convinzioni personali.
Essendoci libero scambio di personale
salesiano tra la Colombia e il Venezuela, dopo dieci anni don Giovanni passò
da Caracas a Barranqilla (Colombia),
da un limitato e protetto ambiente di collegio, allo spazio aperto di una grande
parrocchia veramente missionaria, dove tutto doveva essere inventato con
capacità di assoluta novità da parte del
prete, dove tutto mancava nei fedeli, a
cominciare dalla totale ignoranza religiosa e dal dover lottare quotidianamente per la sopravvivenza.
Don Giovanni partì ben disposto a crescere nell'obbedienza, alla scoperta e
alla pratica di un ministero sacerdotale e sociale che si rivelò subito senza
limiti.
(continua)
,
UASSOCIAZIONE SAN VINCENZO DE PAOLI
E UIMPEGNO VERSO LA COMUNITA
Da anni la nostra associazione è impegnata concretamente
mente si sono tramutate nell'erogazione di buoni acquisti nonel sociale rivolta sia alle persone anziane che alle giovani
minali presso il punto vendita Coop di Azzano Decimo.
famiglie italiane e straniere del territorio. Lattività è molteplice
Questo risultato è stato reso possibile grazie alla generosità
(visite alle case di riposo, animazione, centro di distribuzione,
dei clienti del punto vendita e alla collaborazione tra le assoecc.) ma coglie gli aspetti dell'accoglienza e della prossimità ciazioni che con azioni di sensibilizzazione e di promozione
nel senso più ampio dei termini, non fermandosi agli aiuti tanhanno permesso di raggiungere ottimi risultati (sono stati racgibili, ma cercando altresì un contatto con le persone, un diacolti € 10.450, il doppio rispetto al 2004). Ma anche quest'anno
logo o meglio un'apertura verso i vaVi aspettiamo per continuare nella
lori cristiani. Sempre in quest'ottica
raccolta semplicemente donando al
l'anno scorso abbiamo partecipato
progetto "La Comunità che si muoal progetto "La Comunità che si muove" i Vostri punti Coop. La collaborave" promosso dalla Coop Consumazione con il punto vendita Coop contori Nordest all'interno dell'iniziativa
tinua anche con il progetto "Brutti ma
"Sosteniamo i bisogni sociali". Un
Buoni", un servizio di recupero di proprogetto che coinvolge numerose
dotti ancora perfettamente commeassociazioni del territorio (A.C.A.T.
stibili ma che, a causa di piccoli danPordenone Sud; A.V.A.N. di Azzano
ni subiti dalla confezione, non posDecimo; Associazioni familiari, utensono essere messi in vendita. Il proti, volontari dei Servizi Educativi Tergetto è stato attivato a maggio 2005,
ritoriali per Disabili; Associazione
Pierpaolo lus (direttore Coop Azzano), Viviano Di Bella
e ogni 15 giorni la Coop di Azzano
San Pietro Apostolo; Associazione
(magazziniere Coop), Antonia Taverna e Sonia Notturno
Decimo dona alla San Vincenzo beSan Vincenzo dè Paoli di Azzano De(soci volontari Coop) durante la consegna dei prodotti del
ni che vengono distribuiti all'utenza
cimo) e che ha 2 ambiziosi obiettivi:
punto vendita Coop di Azzano.
del centro di distribuzione. Oltre alla
- la partecipazione all'acquisto di un
valenza sociale del progetto (auspipulmino (da 5-7 posti) per il trasporto di persone con disacabile anche da parte di altre catene distributive) c'è il conbilità per dare maggiori possibilità di incontro e di socializzacreto impegno contro lo spreco dei beni alimentari: siamo
zione. Soddisfare un'esigenza di trasporto, rivolto alle fasce
orgogliosi di partecipare attivamente a questa lodevole inipiù deboli della popolazione;
ziativa. Ringraziamo il direttore, i dipendenti, i volontari della
- l'erogazione di "piccoli aiuti" a favore di persone in momensezione soci e tutti i clienti del punto vendita Coop di Azzano
tanea difficoltà: sostegno per l'acquisto di generi alimentari,
che ci permettono di continuare nella nostra opera di sostevestiti, libri scolastici, ecc. Una serie di azioni che concretagno (nel nostro piccolo) alle persone bisognose. Sonia e Tatiana
7
VITA PARROCCHIALE
,3a ELEMENTARE: IL MIO PRIMO CUGNAN
A Cugnan c'erano tanti miei amici, don
Raffaello, gli animatori e le cuoche.
Alla mattina andavamo a fare la colazione, andavamo a lavarci i denti, andavamo a giocare e la cosa più importante era andare nella chiesetta a pregare, parlare dei tempi di Gesù e di San
Tarcisio. Avevamo un libricino che descriveva la vita del Santo, che don Raffaello ci aveva fatto, ed in cui c'erano
degli esercizi da completare.
Quando pioveva dovevamo stare dentro. Uffa, che noia, non si poteva più saltare , giocare a pallavolo e a calcio ma
c'erano, comunque, i giochi "da tavolo".
Mi sono divertita molto lì a Cugnan ed
è stata un'esperienza molto importante per me.
Nicole
Per raccontare tutto quello che abbiamo fatto a Cugnan non
basterebbe l'intero bollettino parrocchiale. Anche le emozioni e i momenti di divertimento sono stati tanti. Potevamo
fare tutto quello che più
desideravamo rispettando, naturalmente, alcune
regole: volersi bene, aiutarsi, essere sinceri e ...
ma non era una regola
obbligatoria, mangiare
tutto. Già non era una regola obbligatoria perché
la fame era sempre tanta e il cibo era buonissimo. Tutte queste cose
erano abbinate ad una parola d'ordine:
"DIVERTIRSI". Era, comunque, impossibile annoiarsi: avevamo certi animaEriberto
tori!!!
Quest'estate sono stata a Cugnan, un
campeggio molto speciale! Ho fatto tante amicizie.
Don Raffaello ci teneva in forma poiché
ogni mattina ci portava a fare una camminata, mentre nel pomeriggio giocavamo a calcio e a pallavolo. Gli animatori ci hanno fatto divertire.
È stata una bella esperienza!
Giada
Ah! Cugnan! Luogo di nuove amicizie,
preghiere, sport e messe, dove cantare, giocare e parlare, condividere fatiche ed emozioni, corse e camminate,
giorni di sole e pioggia. Giocando a cal-
cioe a pallavolo mi sono allenata, ho
fatto solo un goal o forse neanche quello, ma mi sono divertita lo stesso.
Le notti, per me, sono state movimentate anche perché sono stata l'unica a
cambiare letto andando da una camera all'altra del piano superiore.
E che fatica! C'era un'allegra "confusione" ogni sera! Don Raffaello ci aveva dato un libretto di San Tarcisio su cui
abbiamo lavorato, meditato e imparato
tante cose. Per non parlare delle mangiate! Che cose deliziose ci preparavano le cuoche. FANTASTIQUE! Il ricordo più forte è quello della sera prima
che ci dividessimo. Non ragionavo più!
Piangevo, piangevo e piangevo. Non volevo tornare a casa perché non volevo
dividermi dai miei amici.
Quant'è bello Cugnan! Un consiglio:
Chiara
PROVATELO!!!
Per me Cugnan è stato
bellissimo e molto divertente. Lì ho conosciuto
tanti bambini e mi sono
divertita con le mie amiche e gli animatori. Ogni
mattina facevamo una
passeggiata e alla sera
giocavamo a calcio o a
pallavolo. Prima di andare a dormire un'animatrice ci leggeva una storia.
Questo campeggio è stato bellissimo e il prossimo anno spero tanto di
poterci tornare.
Gloria
Cugnan è un campeggio in montagna
in provincia di Belluno.
Quest'anno dal 14 al 21 giugno è iniziato il nostro campeggio insieme ad altri
ragazzi che durante quella settimana
abbiamo fatto amici. Questo soggiorno
a Cugnan ci fa riflettere sulla vita di ogni
giorno: come ci comportiamo con gli
altri , se gli aiutiamo ...
Per esempio, alla sera, nella cappella,
mettevamo un giudizio a secondo del
comportamento avuto: se eri stato bravo mettevi dentro il pane e se ti comportavi male mettevi il sasso. Per quel
che riguarda i divertimenti, durante il
giorno, si fanno tornei di calcio e di pallavolo insieme agli animatori. Un'altra
attività divertente sono le camminate
per i paesi confinanti a Cugnan.
La domenica che conclude il campeggio arrivano i genitori e si mangia insieme a loro. Marco Vitali e Enrico Gaiarin
8
VIIfA P~RROCCHIALE
'
PRONTO CUGNAN!!!
Tranquilli. .. non spaventatevi! Questa frase è soltanto la prima di tanti ricordi, che sicuramente tutti coloro che l'hanno
vissuta quest'estate ricorderanno.
Innanzitutto ci presentiamo: siamo Giulia (la più pazza) ed
Elisa (la più ragionevole), le due migliori amiche sedicenni
che quest'anno hanno deciso, ovviamente insieme, di vivere una nuova esperienza che poi abbiamo scoperto essere
stata unica e indimenticabile.
Quest'anno è un anno importante per noi: ad ottobre abbiamo fatto la Santa Cresima e possiamo dire di essere arrivate con i giusti intenti davanti all'altare, anche grazie all'esperienza che abbiamo fatto. Quest'anno, per la 'prima volta , abbiamo sentito il desiderio di partecipare al campeggio
organizzato dalla Parrocchia a Cugnan.
Molte nostre amiche avevano già provato questa esperienza e tutte ci avevano detto di essersi divertite molto. Questo
campeggio era riuscito a far scoprir loro un altro lato della
loro personalità e a farle riflettere su tutte le cose che le stavano intorno che fossero state piccole, grandi, più o meno
importanti. Pensavamo fossero parole dette solamente per
convincerci ad andare, ma poi abbiamo capito che ciò che
ci avevano detto era la pura e semplice realtà.
Siamo pentite di non esserci andate gli anni scorsi perché
ci siamo rese conto di aver perso qualcosa che avrebbe dovuto essere nostro. In un secondo la nostra vita è stata catapultata in un altro pianeta completamente immerso nella
natura, nel silenzio e nella tranquillità e lontano da tutte le
distrazioni e le cose superflue che ci sono qui ad Azzano:
CUGNAN. Forse non saremmo come siamo adesso e non
avremmo neanche la forza che abbiamo addosso.
Siamo rinate: finalmente ci siamo guardate attorno e ci siamo accorte di quelle piccole cose che senza Cugnan non
avremmo mai visto.
Abbiamo imparato che stare con gli altri è bello, ma per farlo dobbiamo prima di tutto conoscere bene noi stessi e apprezzarci per quello che siamo.
Dobbiamo poi mettere da parte il nostro egoismo e donarci
completamente agli altri e magari aiutarli se ne hanno bisogno, convinti che nel caso contrario anche loro aiuterebbero noi. È bene cercare di stare con tutti e non attaccarsi ad
una sola persona, rischiando di isolarsi dal mondo e soprattutto dalle
persone che ci stanno attorno.
A casa dobbiamo aiutare il più possibile ed evitare di diventare un peso che si aggiunge ai tanti inevitabili problemi che di solito ci sono in
una famiglia.
Per stare con gli altri, dobbiamo anche essere in grado di ascoltarli e
perdonarli se c'è qualcosa che non
va; insieme, infatti, è più facile superare tutti i problemi che ci si presentano.
Abbiamo condiviso momenti bellissimi insieme per esempio la lunga
(per non dire interminabile) camminata verso il Nevegal (Andrea quanto manca? Dò minuti Giulia!!) e le
nottate passate sulla collina ad osservare le luci della città ai suoi piedi oppure sull'altra collinetta illuminati dalle sole luci delle nostre lanterne ad ascoltare il silenzio. (Riservato alle nostre compagne di
stanza: beh ... la mattinata che più
25-31/uglio 2005 - 3 ii Media
9
ricorderemo sarà quella in cui il nostro amatissimo Don è
entrato in camera a svegliarci con il "DOLCE" suono del suo
inseparabile fischietto!!) Le uniche cose che importavano
veramente erano il divertimento e il tempo dedicato alle riflessioni, molto importanti per aiutarci a rafforzare la nostra
personalità, cercando di superare le nostre paure. Avevamo
un gran bisogno di staccare un po' la spina, non lo facciamo
mai, soprattutto d'ascoltare le nostre emozioni, pensieri, quelli nascosti nel profondo e che non vogliamo mai affrontare.
Volevamo ringraziare colui che è l'anima di Cugnan , il Don
("tass ..." "ucc ..." "PURCIT!!") perché ci ha capite, sa chi siamo
e con che spirito abbiamo affrontato quest'esperienza.
Un grazie anche ai nostri amici, il nostro pane quotidiano,
senza i quali la nostra vita non avrebbe senso. Provate ad
indovinare quali sono gli amici che ora frequentiamo ... ovviamente Cugnan è la risposta. Coloro i quali sono stati a
contatto con noi 24 ore su 24 (e ci hanno sopportato) riescono ora a capirci al volo, sanno cosa proviamo in ogni momento e quel che più importa è la consapevolezza del fatto
che non ci lasceranno mai soli.
Ed infine grazie agli animatori che, come abbiamo appena
detto, fanno ormai parte della nostra cerchia d'amicizie.
Senza di loro non avremmo mai assaporato fino in fondo il
valore di Cugnan: erano i primi a rimproverare alcuni nostri
comportamenti ma anche i primi a farci divertire (esempio,
non per sottolinearlo, la "stonfata" che Daniele ha data l'ultimo giorno a Giulia!).
Un grazie finale ai genitori che senza i loro sacrifici non ci
avrebbero reso quelli che siamo. Grazie perché questa esperienza è quella che ogni Cristiano aspetta: bisogna viverla
per non pentirsi.
Quest'anno siamo ormai in terza superiore e purtroppo il
prossimo campeggio sarà l'ultimo da animate ma siamo più
che disponibili a fare da animatrici ai ragazzi più piccoli di
noi (purché non si spaventino) e speriamo di riuscire a farlo come l'hanno fatto per noi i nostri animatori.
Speriamo di non aver spaventato nessuno e soprattutto vi
aspettiamo il prossimo anno per vivere una nuova e indimenticabile esperienza ... l'unico problema: occhio ai TAFANI
(vero Andrea????).
Giulia Castellarin ed Elisa Zaina
e Superiori.
CUGNAN: la e 2a MEDIA
Anche quest'anno, noi ragazzi di 19 e 2 9 media, ci siamo lanciati verso un'avventura che si ripete ormai da diversi anni,
fra i verdi prati di Cugnan, un piccolo paesino sperduto, e
per molti sconosciuto, ai piedi del Nevegal. In questi giorni
ci siamo divertiti molto, siamo stati in compagnia di nuovi
amici insieme ai quali abbiamo scherzato, parlato, giocato,
ascoltato musica, ... ma soprattutto abbiamo avuto l'occasio-
ne di riflettere e di discutere riguardo la vita di San Tarcisio,
che ci ha accompagnato in questi 7 giorni e sicuramente ci
accompagnerà nella vita.
Ma, fra le preghiere e le riflessioni, che non sempre erano
di nostro gradimento, c'era anche il tempo per gli indimenticabili tornei di calcio e di pallavolo. Oltre a tutto ciò , però,
c'era anche il duro, anzi durissimo, lavoro svolto in cucina
che ci veniva costantemente rifilato dal Don o dagli animatori. Cugnan si può definire come un'''isola'' di pace e tranquillità dove si può trascorrere qualche giorno lontano dalla
confusione quotidiana che ci circonda.
Possiamo dire quindi che Cugnan è un'esperienza di confronto con altre persone e di crescita spirituale ed interiore
da provare almeno una volta nella vita. Un grazie speciale
va al Don che ci ha dato la possibilità di partecipare a questo campeggio e ci ha seguiti, guidati ed ascoltati durante
tutta la settimana. Non sono però da dimenticare le cuoche,
gli animatori e le animatrici che sono riusciti a farci divertire
e a creare intorno a noi un clima sereno e di amicizia; ed è
per questo che vogliamo nominarli: grazie Manuela, Marica,
Kevin, Alain, Daniele e Paolo!!! La vita è fatta di cose belle
e di cose brutte, Cugnan, di sicuro, si può classificare fra le
esperienze migliori che si possono vivere nel cammino dell'adolescenza.
Magda, Martina, Sabrina, Valentina
ERA VALBA DELLA PREISTORIA ...
Cro e Gnon assieme alla Sia, accolgono il branco dei lupetti del Branco Fiore
Rosso a Bosplans: Andreis una settimana da primitivi alla riscoperta della
natura, di se stessi. Lacqua, l'aria, la terra ed il fuoco cioè giochi ed attività
con i quattro elementi per prendere coscienza della vista, dell'udito, dell'olfatto,
del gusto e del tatto. Il paese, la gente, le tradizioni e la storia di Andreis ma
anche le piante del bosco, gli uccelli rapaci i sassi e la creta, l'acqua del
torrente ed il vento per capire che siamo parte della natura e che dobbiamo
conoscerla e rispettarla. Non possiamo dimenticare i pranzetti del ristorante
a 5 stelle di Miky, Elda e Eleonora che ci hanno permesso ogni giorno di festeggiare e far rendere i talenti ricevuti da Dio.
Questa è stata la nostra vacanza di Branco, Bosplans Andreis 25 giugno 2 luglio 2005 ... per quest'anno la nuova avventura è già partita, se sei curioso
e se vuoi giocarti, vieni a trovarci il sabato vicino alla casetta dell'Asa.
Ti accoglieremo con affetto da veri lupi.
vecchi lupi
CLAN ROUTE ESTIVA
finanziamento svolte durante l'anno hanno permesso l'autonomia finanziaria necessaria alle spese di viaggio e di
approvvigionamento. Arrivati, dopo un viaggio notturno, alla
Riserva naturale siamo stati accolti cordialmente dai guardaparco allora di turno, che ci hanno accompagnato alla
foresteria dove abbiamo trascorso le notti. La foresteria distava 8 chilometri dal centro abitato più vicino rappresentato
dal comune di Caprarola, e quattro chilometri dalle rive del
lago. Unico giorno lasciatoci libero è stato il primo, nel corso
del quale abbiamo visitato il paese, già dal secondo giorno
eravamo operativi. Durante la nostra permanenza abbiamo
ripristinato due fontane, una delle quali era stata sommersa
dai rovi per la mancata manutenzione, abbiamo ripristinato
un sentiero inutilizzato da anni. Nella riserva era presente
l'unico centro di recupero rapaci della regione Lazio. Altre
attività sono state: la riparazione delle gabbie per i rapaci e
la cattura e il marcaggio dei cinghiali.
La settimana si è conclusa con una cena a base di grigliata
di pesce in compagnia dei guardaparco.
Durante l'estate appena trascorsa noi, clan del gruppo scout
azzanese abbiamo prestato servizio nella "Riserva naturale
del lago di Vico, in provincia di Viterbo". Le attività di auto-
10
VITA PARROCCHIALE
PER ,LA PRIMA VOLTA A LOVRDES:
CITTA DELL'AMORE E DEL DOLORE
Sono un giovane diciottenne che ha partecipato al pellegrinaggio a Lourdes nella prima settimana di agosto. Sono
stato convinto a parteciparvi grazie alle testimonianze di
alcuni amici che hanno vissuto in prima persona questa
esperienza. Sono partito per aiutare il prossimo, l'ammalato
pur non sapendo ancora il significato di sofferenza e sacrificio.
Ero entusiasta di dare me stesso per fare del bene e quindi
diventare strumento nelle mani del Signore. Ho scoperto
Lourdes, città della sofferenza, dove il comandamento più
importante che Dio ci ha lasciato, "ama il prossimo tuo come
te stesso" trova la sua completa realizzazione, poiché c'è
molto amore da offrire e donare verso le persone sofferenti.
Lesperienza di Lourdes mi ha fatto comprendere anche nobili
valori che credevo assopiti in me. Lì, infatti, ho scoperto il
significato profondo del Silenzio come meditazione personale
e preghiera davanti ai numerosi ceri accesi. Queste candele
ardevano e le fiamme simboleggiavano richieste, speranze,
ringraziamenti di innumerevoli persone devote alla Madonna.
Ho trovato una gioia e una pace interiore mai provate stando,
la sera davanti alla grotta a pregare.
Ora sono cambiato e porto così un segno indelebile nel cuore
datomi da questa esperienza che mi porta a dire: dare è
meglio che ricevere. È questo il messaggio che voglio lasciare
a tutti i giovani: offrire la propria persona agli altri, ma anche
aiuto, speranza, gioia, voglia di vivere regala a ciascuno di
noi un dono, superiore a tutte le cose più belle al mondo, dal
momento che rimane nel nostro cuore.
Alessandro - Andrea - Maurizio - Kevin - Alain
I giovani pellegrini con il nostro Vescovo.
IL NOSTRO CAMMINO VERSO
LA MADONNA DI CASTELMONTE
La vita è un lungo e difficile cammino perlopiù in salita che
ha come meta il Regno dei Cieli. Un cammino analogo è
quello che hanno affrontato cinquanta ragazzi il 2 settembre
per giungere al cospetto della "Madonna Nera" a cui è consacrato il santuario di Castel monte. Il gruppo era composto
per la maggioranza da cresimandi e da un esiguo numero
di ragazzi che avevano già ricevuto il sacramento negli anni precedenti. Il programma della giornata era molto simile
a quello dell'anno antecedente. Dopo esser arrivati verso le
9.00 a Cividale abbiamo intrapreso la salita a piedi, non prima di aver fatto un momento di preghiera tutti assieme. Nove chilometri di salita sotto il caldo sole che scalda la terra
con gli ultimi raggi estivi, non sono certo una passeggiata,
ma se affrontati con il giusto temperamento e una buona
compagnia possono diventare molto divertenti e meno stancanti. Coloro che sono giunti per primi all'ambita destinazione, hanno potuto trascorrere qualche minuto di raccoglimento all'interno del santuario mentre gli altri si affollavano
all'esterno per riposarsi. Dopo il pranzo, che naturalmente
ci siamo portati da casa, ci sono state consegnate le buste
nelle quali c'era il foglio dove erano riportate alcune preghiere e riflessioni e una pagina bianca nella quale dovevamo riportare la nostra preghiera a Maria. In seguito Don Raffaello ha celebrato la messa e alcuni ragazzi che avevano
preso parte all'esperienza di Lourdes ci hanno descritto le
loro giornate vissute nella "città della sofferenza" e anche le
loro impressioni. Ricordo di questa giornata rimarrà la piccola effige della "Sacra Famiglia" consegnataci dal Don con
la raccomandazione di tenerla sempre con noi. Questo pellegrinaggio ha dato la possibilità, a tutti noi che vi abbiamo
partecipato, di prendere dei seri impegni, sia scolastici che
non, per l'anno che stava per iniziare, di trascorrere una giornata diversa dal solito in un ambiente dove ci si sente una
cosa sola con Dio, di pregare per tutti i conoscenti, ma anche ringraziare Maria di tutto quello che in questi anni ci ha
concesso e interpellare la Madre di Gesù affinché sia semLisa Santarossa
pre al nostro fianco.
11
VITA PARROCCHIALE
VIAGGIO IN TERRA SANTA
Il 14 luglio, un gruppetto di poche persone parte da Azzano
Decimo, con il parroco don Dino, per la Terra Santa, aggregandosi alla diocesi di Pordenone e andando così a
formare un gruppo di 260 pellegrini uniti al nostro vescovo.
Non nascondo di aver provato paura nell'andare in quei posti,
a causa dei contrasti che da tempo tormentano Israele, ma
la voglia di conoscere la terra che ha dato le origini a Gesù
ha prevalso su ogni timore. Sapevamo comunque di essere
protetti! Il viaggio è andato bene, arrivati aTei Aviv non abbiamo perso tempo, ci aspettavano l'autobus e la guida e
subito ci hanno fatto conoscere la città.
Nei giorni successivi abbiamo visitato tutti i luoghi caratterizzanti la terra d'Israele: la chiesa della Natività di Maria
a Nazareth, il muro del pianto, l'orto degli ulivi, ecc ... In
particolare però ricordo il Santo Sepolcro. Entrando nella
chiesa la prima cosa che si nota è il marmo dove deposero
Gesù. Le sensazioni che si provano sono disarmanti e
l'eccezionalità della basilica lascia senza parole. Sempre
all'interno di questa chiesa è da notare la presenza di tutte
le religioni che si alternano nella custodia del Santo Sepolcro
a ulteriore conferma dell'universalità di Cristo.
Posso dire quindi di aver provato una grande emozione nel
ripercorrere la vita di Gesù, sembrava che il tempo si fosse
fermato, gli occhi e il cuore erano concentrati su quel mondo, dove sappiamo la sofferenza e il dolore non sono mai
mancati. Ora quando ascolto la Santa Messa ritrovo sempre
quei luoghi nella mia mente e rivivo la vita di nostro Signore.
Auguro a tutti di poter visitare la Palestina. Il ritorno a casa
segue con tanto amore per Cristo e non è facile riabituarsi
alla vita di tutti i giorni.
Antonia Secondin
XI PELLEGRINAGGIO A PIEDI E IN CARROZZINA
DEL GRUPPO DISABILI "VIRGILIO LIUT"
Il nostro XI pellegrinaggio verso Maria,
si è svolto domenica 9 ottobre 2005 con
circa 90 partecipanti , fra i quali circa
quindici disabili in carrozzina, animati
da una grande volontà è solidarietà di
fare una bella camminata insieme, e di
preghiera meditazione, lungo la strada
che dal "centro sociale" di Azzano De-
cimo ci ha portato a Pordenone al santuario Madonna delle Grazie. Dopo una
settimana di marcato maltempo, tanto
che ci aveva fatto pensare di rimandare
a un'altra data il pellegrinaggio, siamo
partiti con una giornata di splendido soIe. Dopo la preghiera iniziale e la benedizione di don Endris Feraresso, sia-
12
mo partiti alle ore 9.20 verso Tiezzo con
canti, lodi e la recita del santo rosario.
A Tiezzo di fronte alla chiesa parrocchiale, incontro con Mons. Danilo che
ci ha detto due parole di incoraggiamento e impartito la benedizione, e prima tappa per un po' di sosta e una bella meditazione del nostro essere pellegrini verso Dio, preparata dai ragazzi
del gruppo della carità.
Alle Cinque Strade seconda tappa, per
ristorarci un po' e per ripartire in silenzio per ascoltare la voce di Dio che ci
viene dal deserto del nostro cuore.
Di fronte al mercatone abbiamo fatto la
terza e ultima tappa con un'altra meditazione dei ragazzi, e poi siamo arrivati al santuario verso le ore 12.45 con
canti alla vergine Maria.
Qui ci aspettava il pranzo preparato dai
volontari del santuario e poi alle 15.30
con la recita del Santo Rosario, seguita dalla concelebrazione della Santa
Eucaristia di don Bernardino assistente
spirituale dell'Unitalsi, e don Endris
Feraresso, abbiamo concluso il nostro
pellegrinaggio annuale con una foto di
gruppo.
Elio Pavan
1
I
UNA GIORNATA DIVERSA
Si dice che siamo sempre di corsa,
che non c'è la possibilità di stare insieme, perché preoccupati di tante faccende. Ed allora ben venga l'opportunità del contrario. Il sette settembre si
è svolta la consueta gita per quanti
operano in parrocchia come volontari
nei vari settori. Ci si è diretti al santuario mariano di Monteortone, nelle
vicinanze di Abano Terme. Quel santuario sorse in seguito ad un prodigioso evento del maggio 1428, durante una pestilenza. A Pietro Falco, uomo d'arme, mentre riposava all'ombra
di un boschetto, cercando sollievo dal
dolore di vecchie ferite, apparve la Madonna che lo invitò a rientrare nell'acqua dove avrebbe ricuperato la salute e trovato una sua immagine che giaceva tra i sassi. Questo luogo sarà sotto la mia protezione, assicurò la Vergine, e dovrà essere benedetto e ve-
nerato. La celebrazione eucaristica ha
voluto esprimere la nostra fede in Cristo, la nostra devozione a Maria e il
grazie comunitario a chi opera in parrocchia. Per il pranzo abbiamo raggiunto Occhiobello, sul Po. Si è trascorso il pomeriggio a Padova, con
particolare interesse alla tomba di San
Leopoldo, e nelle basiliche del Santo
e di Santa Giustina. Preghiere, canti,
indovinelli ci hanno accompagnati: una
serena giornata di fraternità che ci ha
fatto rinnovare l'impegno di continuare i vari servizi.
Don Dino
CORALE COMUNALE AZZANESE
È ripresa a settembre l'attività della
Corale Comunale Azzanese, dopo i
consueti appuntamenti dei "Concerti
d'estate" tenutisi 1'11 giugno nella chiesa di Azzano Decimo e il 19 giugno nella chiesa di Praturlone di Fiume Veneto.
Nel mese di luglio, con l'animazione della Santa Messa nella chiesa parrocchiale di Barcis, abbiamo partecipato
alla manifestazione "Corinfesta in Valcellina", organizzata dall'USCI (Unione
Società Corali Italiane) di Pordenone al
fine di valorizzare e far conoscere le
realtà montane della nostra provincia.
Venticinque cori si sono esibiti in oltre
40 concerti nei paesi di Andreis, Barcis, Cimolais, Claut, Erto e Casso, Mon-
tereale Valcellina, Malnisio e San Leonardo Valcellina.
Con la ripresa delle prove abbiamo deciso di fare un ulteriore passo avanti
nella nostra continua ricerca di miglioramento. Così, contemporaneamente
allo studio di nuovi brani, abbiamo iniziato un corso di vocalità tenuto dal soprano professionista Monica Falconio,
per apprendere le tecniche del canto
che ci permettano di sfruttare al meglio
questo strumento così prezioso che è
la nostra voce.
I prossimi appuntamenti sono i tradizionali "Concerti di Natale": il primo si
terrà sabato 17 dicembre nella Chiesa
di Azzano Decimo e vedrà, come di
consueto, la partecipazione del Coro
Giovanile Immacolata, della Corale
Comunale Azzanese e del Coro Quattro Molini. Il secondo si terrà invece
domenica 18 dicembre nella Chiesa di
Praturlone di Fiume Veneto.
Noi coristi vi porgiamo i nostri migliori
auguri per un lieto Natale, invitandovi a
partecipare numerosi a questi appuntamenti, e rinnovando a tutti voi l'invito
a provare l'esperienza del canto corale,
il cui aspetto più bello è sicuramente la
possibilità di ' condivide re questa passione con altre persone.
Le prove si tengono il martedì e il venerdì presso la Chiesa di Azzano Decimo. Sarete i benvenuti!
Martina
Il 23 ottobre 2005 dopo tanti anni i fratelli Filipetto
si sono riuniti tutti assieme con figli, nipoti
e pronipoti in una grande festa.
Questi bambini sono un po' "disperati" perché sanno
di non poter utilizzare l'Oratorio fino il prossimo anno ...
Ma non importa, lo troveranno più bello ed accogliente.
13
"
~
""
~
=
:~ VITA RARROC,C'HIALE hf;
Jkt\%.>l&
_
'"
2~*~-
..
""'=
""~1~,, ~
_
~
,
""':,,ti
1y
Kj
DUE VIAGGI
"I viaggi non finiscono mai" pensò Francesca, mentre con lo
sguardo fissava gli alberi fuori dal finestrino. Non aveva voglia di piangere, non sarebbe stato opportuno in quello
scompartimento affollato. Il dolore però, c'era, nero e sordo.
La tristezza di aver perso: "ancora una volta - disse tra sé ancora una volta, un'altra sconfitta. Quante altre ancora?
Significa solo una cosa: non sono capace. Non sono capace,
Mio Dio, non ho più forza, ... delusioni, ... tradimenti, ... fallimenti". Infilò gli occhiali scuri, non era opportuno piangere.
Rumore di treno, voci confuse indistinte , stazione di ...
stazione di ... Treno fermo, "stazioni tutte uguali - pensò stessi colori, stesse facce, stessi manifesti".
"II libro della jungla 2" lesse sul cartellone, ... "il libro della
jungla 2 ... Kipling ... Kipling ... If... If la sua poesia".
La recitò mentalmente. Quante volte l'aveva letta, sorseggiata, la memoria di certo non la tradiva.
... Se saprai costringere il tuo cuore e i tuoi nervi a servirti dopo che ti hanno abbandonato e saprai andare avanti
quando c'è solo la tua Volontà a dire loro "Coraggio"
... se saprai sopportare di vedere la tua verità trasformata
in trappola per ingenui o vedere le cose a cui hai dato
la vita infrante e ti chinerai e le ricostruirai con mezzi
sciupati dall'uso ... se metterai tutto quello che hai vinto
in un mucchio, lo giocherai, lo perderai e saprai ricominciare senza dire niente al mondo ...se saprai riempire un minuto con 60 secondi, la Terra sarà tua e tutto
quello che contiene. E più importante, sarai un Uomo,
figlio mio.
"Basta - si disse - contegno, calma .. . gli occhiali scuri
potrebbero non bastare ... e poi è solo una poesia, una
stupida, retorica poesia. La realtà non è così, è diversa:
più cruda e dura ".
Grida di bambini, bambini piccoli da asilo ... asilo .. . anni fa ...
lei da piccola ... lacrimoni sulle guance ... "non ci riesco
maestra Alessandra, non sono capace ... ". ''Alessandra, sì
maestra Alessandra, quanto che non mi veniva in mente,
quanti anni fa . Era bionda, sì certo, bionda, con gli occhi
profondi. La più brava, e sì di sicuro la più brava: era la Sua
Maestra!".
Frammenti di ricordi: "Dio come era difficile quel disegno"ricordò tra sé - e sentì la voce dolce e sicura della maestra
Alessandra: "ce la puoi fare, Francesca, so che sei capace,
riprova". E come mettere in discussione ciò che diceva la
maestra Alessandra! Così morbida e sicura insieme, era la
maestra Alessandra. "Aveva ragione - pensò - al terzo
tentativo ci riuscii". Vittoria! "Brava - disse Alessandra - hai
visto? Non mollare mai, respira e riprova ". Già, respira e
riprova .
Ancora frammenti ... Ancora lacrime: "mi ha imbrogliato,
maestra, Federica ha detto che ... e non è vero ...". Labbraccio
della Maestra, balsamo da bere goccia a goccia, miele puro,
''piangi pure - disse la maestra - capisco che sei arrabbiata,
che ci sei rimasta male, ma dai giochiamo insieme adesso".
Tutto dimenticato in un attimo, che bello giocare insieme!
Frammenti ... "Brava Francesca, ottimo lavoro, sei proprio
una bambina in gamba " sorrisi e autostima alle stelle. "La
maestra mi ha detto che sono brava - rammentò Francesca
- ma io so che posso fare ancora meglio, ancora di più".
Una nuova sfida e un nuovo successo.
Gli anni trascorrono. "I viaggi non finiscono mai" - pensò
Francesca - guardando giù, fuori dall'oblò dell'aereo. Londra
era ancora lontana. "Prima ballerina al Covert Garden - disse
tra sé - però non male, sono stata in gamba". Sorrise
togliendosi gli occhiali scuri. "Forse la poesia non cambia il
~
'
VITA PARROCCHIALE
mondo - si disse - ma la maestra Alessandra If di Kipling la
conosceva bene!".
Prima ballerina o mamma che accoglie i suoi bimbi la mattina
con un sorriso non fa nessuna differenza perché la maestra
Alessandra diceva che un minuto è un minuto ed è fatto di
60 secondi e la maestra Alessandra conosceva Kipling, ah
se lo conosceva bene.
SCUOLA MATERNA
Durante l'estate prima dell'inizio del
nuovo anno scolastico, in tutte le aule
della Scuola Materna "Beata Vergine
del Rosario", si è proceduto ai lavori di
sostituzione dei vecchi infissi e cassonetti in legno, con nuovi serramenti dotati di vetri a doppia camera.
Dopo la realizzazione l'anno scorso del
controsoffitto al piano superiore della
scuola, il lavoro di quest'anno, costituisce un ulteriore intervento necessario
a migliorare la coibentazione dei locali, per ottenere significativi risparmi nei
costi di gestione del riscaldamento.
Come programmi futuri relativi ai lavori da eseguire, la Parrocchia con lo sco-
po primario di soddisfare l'elevata richiesta di nuove domande di iscrizione
rispetto ai posti attualmente disponibili, si è impegnata a realizzare quanto
prima, un intervento di modifica e ampliamento della struttura della Scuola
Materna, per consentire l'introduzione
di una nuova sezione.
I Consiglieri
~ data ~~~~b~~20~~!~~~o~~~~~p~e~d:i~~~~~~~'~b~~~~!r~~~iCi a~
e
Protezione Civile della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Gianfranco Moretton, la Giunta regionale ha deliberato
di assegnare alla Parrocchia di Azzano Decimo un contributo ventennale costante di € 56.941,50. /I contributo
viene assegnato per l'intervento di "adeguamento normativo, funzionale e strutturale della scuola Beata Vergine
del Rosario, 1 stralcio" concernente l'ampliamento delle aule. La comunità Parrocchiale tutta è grata di questo
contributo, segno che anche le nostre istituzioni amministrative sono attente e riconoscenti del servizio esercitato
dalle nostre strutture. Ancora un sentito grazie per quanto ottenuto dal Vicepresidente Gianfranco Moretton.
0
15
,
VITA PARROCCHIALE
E INIZIATA LA STAGIONE SPORTIVA
ALL'INSEGNA DEL NUOVO PROGETTO
"CALCIO PER AZZANO"
tecipa per il secondo anno
Il 17 settembre scorso si è
al massimo campionato resvolta la presentazione di
Gruppo Sportivo
gionale Dilettanti. Tutti quetutte le squadre del GrupVCONDOR~~
sti ragazzi erano accompo Sportivo Condor e delpagnati dallo staff tecnico
l'A.S. Azzanese che parScuola Calcio Specializzata
composto da oltre 20 alleteciperanno alla stagione
natori qualificati, che da
sportiva 2005/2006, un'iniquesta stagione sono coorziativa comune per ufficiadinati dal nuovo Responlizzare un importante progetto denominato "Calcio
sabile tecnico Stefano De
per Azzano" siglato duranAgostini. Lintera attività
sportiva del settore giovate l'estate tra le due società
nile si svolgerà nell'Oraper la gestione del settotorio Don Bosco, dove da
re giovanile. Laccordo si
qualche settimana sono
pone l'obiettivo di creare
iniziati i lavori di ristrutnel territorio azzanese un
turazione che limiteranno
settore giovanile di buona
gli spazi, ma che da quequalità tecnica ed organizst'anno si è dotato anche
zativa, con il preciso intendi due nuovi campi da calto di formare "localmente"
cetto in erba sintetica. Una
i giovani per la prima squanuova e tanto attesa strutdra e raggiungere quanto
tura, realizzata grazie al
prima la possibilità di partecipare ai campionati giolavoro volontario di molte
persone tra dirigenti, amivanili regionali. Il programci e genitori ed al contrima di lavoro che i dirigenbuto finanziario dell'Ammiti andranno ad affrontare
nistrazione comunale, che
in questo primo anno di atdarà maggiore vitalità e
tività, punterà a creare i
presenza di giovani nell'ogiusti stimoli ed una nuoratorio. Nel corso dell'anva mentalità nell'ambiente
nata continuerà poi il rapsportivo azzanese, manteporto con il mondo della
nendo forte il valore, che la
scuola attraverso il progetsocietà oratoriale ha attrito "Sport per tutti", che prebuito sin dalla sua fondavede la presenza dei teczione, all'educazione ed alnici del Gruppo Sportivo
la crescita dei ragazzi, inCondor e della Federaziosegnando a loro i giusti vane nella realizzazione di un programma di promozione ed
lori della lealtà sportiva, dell'amicizia e del rispetto verso il
prossimo. Negli intenti delle società c'è l'ambizione di allaravviamento alla pratica sportiva presso la scuola elementare
Cesare Battisti. Oltre quindi ai campionati federali, il Consigare tale collaborazione anche alle altre società calcistiche
del comune, con la consapevolezza che l'unione delle forze
glio direttivo intende confermare anche altre iniziative che
può certamente accrescere il valore dell'intero movimento tendono a coniugare "lo sport alla solidarietà" attraverso il
3° Torneo indoor denominato "Coppa Carnevale" nel mese
sportivo giovanile. Ritornando alla cerimonia di presentadi gennaio, il Torneo internazionale "Città di Azzano Decimo"
zione delle squadre, cui ha assistito un folto pubblico di genitori, sportivi e Autorità, hanno sfilato oltre 170 ragazzi (dai
in collaborazione con l'Unicef a maggio, senza poi dimenticare nell'imminente periodo natalizio la consegna dei premi
6 ai 18 anni) che compongono le nove squadre dai più picin memoria di Mons. Domenico Cadore giunti quest'anno
coli della categoria "Piccoli amici" ai ragazzi della "Juniores",
all'ottava edizione.
Giancarlo Migliorini
con l'intera rosa della prima squadra dell'Azzanese che par-
Si llicOMiNciA
~AGA
Zim
GRAZIE
L
L
Un sentito ringraziamento va all'Impresa Edile di Tondato Bruno,
Alberto e Francesco, per aver offerto la nuova illuminazione dei campetti
J
in Oratorio e per la demolizione della canna fumaria della nostra Chiesa
poiché procurava delle infiltrazioni d'acqua nel presbiterio.
~
16
VITA PARROCCHIALE
TORNEO DELU AMICIZIA
Come vuole la tradizione, nonostante le condizioni meteorologiche avverse, 1'11 settembre si è svolta la 6° edizione
del Torneo dell'Amicizia. Grazie a un fortunoso sole che ha
accompagnato l'intera giornata, i numerosissimi partecipanti,
capitanati da alcune compagini che non mancano all'evento fin dalla sua prima edizione, hanno dato vita alla consueta e consolidata manifestazione sportiva unica nel suo genere che da quest'anno ha allargato i suoi confini anche al
basket. Lobbiettivo non era la vittoria ma un'opportunità di
incontro e socializzazione fra giovani e meno giovani della
nostra comunità ... e così è stato! Levento molto sentito in
paese, non ha tradito le aspettative degli organizzatori, che
sono riusciti a realizzare un torneo con trenta squadre e oltre 300 partecipanti. Dopo una mattinata di intensa attività
sportiva, ci siamo trasferiti presso la sede azzanese degli alpini per consumare un abbondante pranzo, non prima di aver
stuzzicato l'appetito con un gradevole aperitivo offerto per
l'occasione dal Caffè Barocco. Il pomeriggio è stato caratterizzato da una ricca lotteria, un rinfrescante "anguria party"
e dall'ombra del chiosco sotto la quale molti hanno trovato
rifugio. Anche se meno importanti per lo spirito della manifestazione, non possiamo non citare i risultati sportivi, che
hanno portato alla vittoria le squadre della F.A.B. Costruzioni per il calcio, e del trio PROFUMO per il basket. Non sono
mancati i consueti premi per il miglior portiere, miglior bomber, la squadra che ha interpretato meglio lo spirito del torneo e a tutti i partecipanti è stata regalata la maglietta ricordo. Lottimo risultato ottenuto anche quest'anno ci permette di darvi appuntamento fin d'ora al 10 settembre 2006
per la settima edizione nella quale non mancheranno nuove ed entusiasmanti sorprese! Gli organizzatori colgono l'occasione per ringraziare Don Raffaello, il Gruppo Sportivo
Condor, i commercianti Azzanesi e i partecipanti tutti per la
collaborazione.
Mauro G. & Lara S.
UORATORIO HA BISOGNO DI NOI
Il nostro Oratorio Parrocchiale lo conosciamo molto bene:
da oltre 30 anni rappresenta un punto di riferimento per i
giovani e le associazioni della nostra comunità; tante generazioni vi hanno trascorso il tempo libero giocando, stando insieme e acquistando importanti valori di vita.
Ora anche per il nostro Oratorio è venuto il tempo di "aggiornarsi". Coloro che lo hanno frequentato sanno bene che
negli ultimi anni evidenziava delle carenze sia strutturali
che di sicurezza. Dunque, da qualche settimana, come sicuramente vi sarete accorti, l'Oratorio è inagibile poiché
sono iniziati i lavori: sarà una ristrutturazione molto profonda ed interesserà la struttura da cima a fondo; sarà sostituito il tetto, rafforzati i muri perimetrali, costruiti nuovi e più
funzionali locali.
Per questo determinante intervento la Regione Friuli Venezia Giulia ha destinato un importante contributo ventennaie a fondo perduto che, purtroppo, non sarà sufficiente
a coprire le spese preventivate. Anche in questa occasione, siamo certi che non verrà a mancare la generosità della nostra comunità.
/I Consiglio Affari Economici
17
,
UN MESE IN MISSIONE IN PERU
Guarda, Conosci, Ama.
Il
Questa estate ho vissuto una
esperienza di un mese in Perù,
in una delle case della Comunità Missionaria di Villaregia.
La casa si trova in una zona
molto povera della periferia sud
di Lima ed è circondata a perdita d'occhio da una distesa di
baracche.
Eravamo un gruppo di una ventina di giovani dai 20 ai 35 anni , provenienti da tutta Italia.
Con noi c'erano anche una famiglia con figli e due coppie di
giovani sposi che hanno scelto
di trascorrere il loro viaggio di
nozze in terra di missione. Abbiamo prestato la nostra opera dedicando tempo e forze alle attività che la
Comunità porta avanti: il centro medico,
i comedores (cucine popolari), gli asili ... lo, in particolare, ho avuto la possibilità di lavorare all'allestimento della
scuola di formazione professionale che
è stata inaugurata in quel periodo.
È stata per tutti noi ben più di una esperienza solo di volontariato.
È stato anche l'incontro con un mondo
totalmente diverso dal nostro, non solo
per la differente situazione economica
ma anche per il loro diverso modo di
fare, pensare e vivere.
Sento che mi ha aiutato una frase che
un giovane missionario ci ha lasciato
come consiglio prima della partenza:
"Guarda, Conosci, Ama". Limpatto con
la povertà che circonda la missione è
stato molto duro. Tutto, intorno, parla di
povertà, miseria, sporcizia, mancanza
di lavoro, ingiustizia e violenza. In alcune zone del cerro (le colline) non arrivano né acqua né luce nelle case; e le
case sono baracche di pochi metri quadrati in cui vivono 5, 6, 7 persone. Le
pareti sono fatte di compensato, il tetto
di lamiera o "eternit", non ci sono finestre. Terra al posto del pavimento, sabbia sporca fuori, cani dappertutto, bam-
\
bini scalzi. Per chilometri e chilometri
lo stesso paesaggio desolante. "Dov'è
Dio in tutto questo?" "Che senso ha la
sofferenza di questa povera gente?"
"Perché Dio permette tutto ciò?"
All'inizio ho sentito una grande aridità
umana in me; a volte mi vergognavo
sorprendendomi a non sentire niente di
fronte a queste scene.
Spesso provavo un senso di rifiuto per
tutto ciò che mi circondava. Altre volte
invece sentivo una grande rabbia, tutta
l'umanità in me gridava l'ingiustizia che
avevo di fronte agli occhi. Quasi sempre ho provato un grande senso di impotenza. Decisivo è stato l'incontro con
un piccolo bambino di strada.
Stavamo sistemando uno dei comedores più poveri del cerro e questo bambino gironzolava intorno incuriosito: aveva il viso un po' sporco, i capelli ricci
e lo sguardo birichino. Giocava a nascondino scomparendo e ricomparendo da dietro un grosso buco nella parete di compensato. Era solo un bambino che giocava, però per me, in quel
momento, il suo sguardo e il suo sorrisetto mi dicevano di più. "Sono qui, non
mi vedi?" "Sono qui , non ti sei ancora
accorto di me?" "Mi stavi cercando?" Per
me quel bimbo era il mio Gesù bambino.
18
"Non ti affannare tanto, io sono
qui, non mi vedi?" "Sono qui."
"Guarda meglio."
Da quel momento ho cominciato a guardare meglio cercando di andare oltre la superficie. E così finalmente ho
cominciato a conoscere e ad
amare un popolo povero però
anche molto dignitoso, un popolo accogliente e pronto a condividere con gli altri quel poco
che ha. Mi ha colpito la fede genuina di molti.
Un giorno uno di noi stava visitando un ammalato e l'anziano
gli ha detto: "l'unica cosa che
non mi toglieranno mai è la speranza
in Dio". Dio rimane al fianco di questo
popolo crocifisso.
Mi porto a casa la forte e profonda amicizia costruita con i giovani peruviani.
La loro grande voglia di vivere, di andare avanti nonostante tutto. La tenacia
contro la disperazione.
Mi porto a casa anche gli sguardi dei
bambini (la cosa più bella del Perù), i
loro sorrisi e le loro speranze.
AI mio ritorno sento che si è rafforzata
in me la consapevolezza che non posso voltarmi dall'altra parte per non sostenere lo sguardo di chi non ha di che
mangiare. Non posso dimenticare ciò
che ho visto con i miei occhi: i molti che
vivono al limite della dignità umana.
Ciò mi spinge a condividere concretamente il poco o molto del mio superfluo
(tempo compreso) per il necessario di
tanti, di chi ha meno. Ma anche di farlo
con amore, guardando negli occhi chi
mi sta di fronte; con il desiderio di amare da fratello mettendo al centro l'uomo,
come mi ha insegnato quel bimbo di
strada. Hemos nacido para compartir
el amor. Siamo nati per condividere
l'amore. Questa era la scritta con la
quale i giovani di Lima, ci hanno salutato alla nostra partenza. Federico Santin
G.S.C. CAPO DI SOTTO
"Ringraziamo il Bembo e il G.S.C. Capo di Sotto per dare
sempre la possibilità a gruppi come noi di esibirsi e di farsi
conoscere". Così si esprime Nicola, vocalist delle "Anime
in Plexiglass", subito dopo che la sua cover band (ispirata
all'ineguagliabile rocker emiliano) ha stupito sul palco dei
Festeggiamenti Madonna del Bembo, trascinando sotto il
palco ed entusiasmando il pubblico (saluto the Mauro's Company!) e le cameriere del Bembo. Le anime non sono state
le uniche a suonare e divertire nelle serate giovani, le hanno
precedute infatti i "La mente di Tetzuya", cover band di sigle
dei cartoni animati ("i bei tempi. .. " ha detto qualcuno " ... quando ancora circolavano cartoni animati decenti!") le
hanno seguite i "Toys", superbi emulatori dei Queen.
Quest'anno sono stati apportati dei cambiamenti
anche nel panorama "vai
col lissio!", hanno cantato
e suonato per il pubblico
del Bembo i "Canta Italia
Show", i "II mulino del Po"
e i "Pop-Corn" per la gioia
dei ballerini azzanesi (Renata e Alessandro in primis!) oramai diventati un
cult delle serate danzanti dei Festeggiamenti. Impossibile non
accennare all'attesissimo esordio della manifestazione "lo
Sfilo", nata dalla collaborazione del Bembo con alcuni negozi del paese; l'affluenza del pubblico maschile è stata sorprendente! Non possiamo dimenticare l'esibizione di ballo
del "Team Diablo", Andrea e Cristina avranno scatenato sicuramente l'invidia di qualche signora! Ricordiamo e ringraziamo inoltre i nostri ospiti che con le bancarelle ed i giochi
per bambini (indimenticabile il cappellino di Diana, leader de
"II Paradiso degli Uccelli" hanno contribuito a mantenere ele-
vato l'interesse ed il divertimento delle serate. Molto applaudite, infine, la coppia pianola-voce e la comicità genuina di
Sdrindule, che hanno animato l'ultima serata nella quale si è
giocato a tombola (ma vogliamo ricordare la valletta scoprinumero?! E i bimbi scegli-numero?!) e si sono ammirati i sempre più spettacolari fuochi d'artificio. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno fatto i complimenti per il nuovo stabilimento
(avete notato il murales al chiosco principale?! Da Louvre!)
che, dobbiamo dire, è stato accolto con gioia sia dai "bembaioli" che dal pubblico. Chiusa perciò in positivo anche questa sessione estiva del G.S.C. Capo di Sotto, ora il gruppo si
sta organizzando per prepararvi al meglio il tradizionale "pan e vin" di gennaio, al quale, ci auguriamo, accorrerete in molti
per gustare la pinza, il vin
brulé e le nostre altre specialità. Concludo dunque
con un mega saluto ai camerieri (e anche agli ex
che sono stati promossi
fuochisti o polentari/controllo cucina/nullafacenti. ..
sto scherzando, Luna!),
agli spazzini e alle signore della raccolta differenziata, ai fuochisti, agli addetti in cucina altrimenti detti "cucinari" (con particolare saluto alla Renga all'Angelo dei frichi), agli addetti ai chioschi, alla briscola,
al parcheggio, alla guardia giornaliera e notturna, ai signori
che ogni sera pulivano il pesce e condivano la carne, ai cassieri, agli improvvisati consegnafiori (Dariooo!), a chi ogni
estate lavora al Bembo mettendoci passione nell'aiutare e
nel contribuire a migliorare il nostro meraviglioso gruppo ed
infine ("i me io i vien sempre par ultimi!") al mitico, insuperabile, indistruttibile Capo ... Silvan Luca il mago. Giulia Piccinin
PELLEGRINAGGIO A SAN PADRE PIO
Come consuetudine ormai da vari anni la terza domenica di
novembre si è svolto il pellegrinaggio a S. Padre Pio. I pellegrini dopo il lungo viaggio si sono soffermati come prima tappa al Santuario di San Gabriele dell'Addolorata all'Isola del
Gran Sasso negli abruzzi, qui in un momento di preghiera si
è voluto ricordare l'incontro avvenuto 10 anni fa in una particolare celebrazione tra il defunto Arcivescovo Monsignor Mario Peressin (allora Arcivescovo dell'Aquila) e il defunto Arciprete Monsignor Don Domenico Cadore. Dopo questo intenso momento abbiamo proseguito per S. Giovanni Rotondo dove siamo arrivati in serata, tempo opportuno per recarci
alla tomba di S. Padre Pio per la
recita del S. Rosario. Il mattino
seguente Don Raffaello ha celebrato l'Eucaristia nella chiesa
Antica, dove abbiamo ricordato
il suo venticinquesimo di sacerdozio ed il cinquantesimo di professione religiosa di Suor Gabriella; a seguito percorrendo il
monte accanto al convento abbiamo meditato e pregato alle
stazioni della Via Crucis. Un
gruppo ha pure visitato l'ospe-
dale Casa Sollievo della sofferenza voluto da S. Padre Pio.
Nel pomeriggio immersi in un bagno di folla ci siamo recati a
Monte S. Angelo e anche qui alla grotta dell'Arcangelo assieme ad altri gruppi Don Raffaello ha celebrato la Santa Messa. Ed ecco il momento forte dopo aver meditato in riflessione personale davanti alla Tomba di S. Padre Pio nel calare
della notte tutti assieme abbiamo partecipato alla grande fiaccolata accompagnando la statua della Madonna dalla grande nuova Basilica fino al convento, tra migliaia di persone illuminate nel volto dalle loro fiaccole. Nella strada del ritorno
tappa a Grottammare per il pranzo dove in un momento gioioso abbiamo incontrato le nostre
suore originarie di Azzano, per
terminare poi in preghiera davanti la Madonna Nera nella
Santa casa di Loreto. Nella strada del ritorno raccogliendo le varie testimonianze ci siamo arricchiti dei doni che ancora una volta S. Padre Pio ha saputo trasmettere, sicuramente aumentando la nostra fede e soprattutto risvegliarci dal nostro credere tiepido. Mario Del Bel Belluz
19
VITA PARROCCHIALE
Siamo nel giugno del 1962,
il giorno della Prima Comunione
con l'Arciprete
don Davide Burlon.
Quei bambini, ben distinti
in maschi e femmine,
ora hanno 51 anni. ..
·
t e.?
... VI· rICOnOSCe
CARA MARIA
tutto trasmesso, con pazienza ed infinita dolcezza, il tuo immenso amore verso Dio. Dinanzi al tuo vigile sguardo e con
la testimonianza della tua esperienza di vita siamo cresciuti
e diventati adolescenti e proprio tu ci hai chiamati: "I miei
ragazzi". La tua speranza è sempre stata Gesù Cristo, la
tua luce di vita, una fonte di gioia nel cuore che traspariva
dal tuo sguardo rassicurante. Ora però sei partita salendo
su quel tuo fatidico "chel treno da Fagnigola ... ", e volando
tra le nubi del cielo hai raggiunto il Signore nella dimora eterna. Confidiamo che tu da lassù ci guardi sempre attenta e
gioiosa, ci illumini nel nostro cammino di vita e ci preservi
con le preghiere al nostro Maestro Gesù. Cara catechista
noi ti ricorderemo per sempre nel nostro cuore come la Nostra Cara MARIA. Grazie.
I tuoi ragazzi del catechismo
La tua squillante voce risuona
ancora nella nostra aula di catechismo, ormai fredda e vuota da
tempo, i tuoi occhi vispi ed attenti
e il tuo sorriso così solare e generoso sono ancora dinanzi ai
nostri sguardi. Sei stata da sempre la nostra catechista, ci hai
presi per mano da piccoli accogliendoci uno ad uno creando il
gruppo a te così caro, che chiamavi, con orgoglio, il gruppo della tua amata "Cesena". Fin da
piccoli ci hai donato ma, soprat-
UN'AMICA CI HA LASCIATO
Venti anni fa entrava a far parte del gruppo Scout Azzano
Decimo una ragazza dall'aria timida e quasi impaurita, ma
con un grande cuore e una dedizione al prossimo che nessuno mai avrebbe immaginato.
Questo è il vero profilo di Alessandra, dal carattere forte ma
confortevole nello stesso tempo. Una amica che ha rappresentato per tutta la comunità di Azzano l'accoglienza verso
il prossimo, la vita scout fino alla scelta di essere un capo
educatore, la tana lupetti intesa come luogo di ritrovo dove
far conoscere il valore dell'uomo all'interno della società.
Il sacrificio e l'amore nei riguardi di ammalati e bisognosi,
seguendoli nel pellegrinaggio di Lourdes con U.N.I.T.A.L.S.I.,
il lavoro di gruppo nelle recite natalizie e pasquali con il gruppo della Carità e infine il coro giovanile per far sì che la do-
menica con il canto sia un giorno migliore. Inoltre la saggezza
unita all'orgoglio e al coraggio, la
fedeltà ad un impegno educativo scelto per amore e condotto
fino in fondo con tenerezza e fedeltà. Con l'esempio di Alessandra vogliamo dire a tutti coloro
che la conoscevano e non, che
un giorno ci ritroveremo con lei
nella casa del Padre per continuare a vivere nella gioia la grande avventura dei figli di Dio. Ciao
Alessandra.
Parenti ed amici
20
ALLA RICERCA DELLE PROPRIE RADICI:
Il primo incontro dei Pezzutti delle Palazzine di Sotto
PEZZUTTI: un nome che domenica 5
giugno 2005 al Parco del Bembo di Azzano Decimo ha riunito una grande famiglia, una famiglia che ha voluto scoprire e riscoprire il valore di essere tale,
come una pianta, ma questa volta con
un percorso a ritroso: dai frutti più piccoli, appena formati, ai rami e da questi
alle radici. La stessa linfa ha dato vita a
tutti alle Palazzine di Sotto, tra Azzano
Decimo e Fiume Veneto. Verso la fine del
1800 arrivano da Fontanafredda i bisnonni Olivo e Teresa Cristina per lavorare la terra a mezzadria. La famiglia si
moltiplica rapidamente e in quella casa
vivono 44 persone. La stalla, alla sera
diventa il cinema, la discoteca, la birreria, il pub, la sala giochi, di tutti grandi e
piccini. Nel periodo dei bachi da seta,
per lasciar posto alle "grisiole", i più giovani dormono in stalla o in cantina sopra le botti; a volte un boccone di polenta
fredda tirato fuori dalla tasca del grembiule della mamma è la cena per i più
piccoli. Tanto duro lavoro, poco cibo, tanta povertà. Ma accanto a questa povertà
materiale c'è una grande ricchezza, ricchezza non costituita dal denaro ma da
quell'insieme di valori che viene trasmesso ai figli con naturalità: onestà, rispetto, condivisione, aiuto reciproco, senso del dovere, correttezza, accoglienza,
... tutto legato da un collante speciale, la
fede, che ha accompagnato fino ad og-
gi tante generazioni. Da quel papà e
mamma tanti frutti, 579 sparsi in tutta Italia e in tutto il mondo: Australia, Canada, Stati Uniti, Belgio, Francia ... Sono
stati ricordati con commozione insieme
a coloro che ci hanno già preceduto in
un'altra vita, a Italia, la più anziana dei
Pezzutti e a Francesco l'ultimo nato. La
distanza non ha tenuto ·Iontano neanche
i meno ,giovani, che da Napoli, da Latina, Viterbo, Roma, Urbino, Vercelli, Milano ... hanno accolto subito l'invito e partecipato con grande gioia. Dopo la Messa concelebrata da Don Anselmo Mazzer figlio della più anziana Pezzutti che
novantaquattrenne dà ancora del filo da
torcere ai più giovincelli e Mons. Giovanni
Perin che ha visto nascere e crescere
tanti Pezzutti di Fiumesin, la festa è continuata tra incontri, ricordi, nuove conoscenze. Una raccolta di vecchie fotografie, una carellata di brani musicali offerti sapientemente da un altro componente, Timoteo, hanno riportato la memoria di tanti presenti, intrisa di un po'
di nostalgia, indietro nel tempo. Il menù
particolare, speciale, a base di volti nuovi e conosciuti, parole, strette di mano,
abbracci, sguardi, occhi lucidi di emozione, stupore per il riconoscersi dopo
decine di anni di lontananza è stato gustato e assaporato da tutti. Il perché di
questo incontro è stato evidenziato già
dal mattino: una pianta ha rami, frutti e
radici, e se una pianta non ha più radici
muore, non dà più frutti. Così è una famiglia. AI di là delle leggi civili, dello stesso cognome, del percorso di vita diverso per ciascuno, del tempo e dello spazio inseritisi tra ogni persona, in ciascuno, in ogni ramo della famiglia c'è una
cosa comune a tutti gli altri: la linfa vitale che viene dalle stesse radici. Ecco
quindi la motivazione che ha fatto muovere centinaia di persone: riappropriarsi delle proprie radici, prendere consapevolezza da dove veniamo per capire
chi siamo e domani quale strada vogliamo intraprendere, riscoprire i valori
morali, civili e religiosi che il mondo di
oggi vuoi rubarci, per riconoscersi figli di
Olivo e Teresa Cristina. La giornata non
è finita soltanto col tramontar del sole e
col rientro di ognuno alle proprie case
portandosi dentro la gioia e l'emozione
di questa festa e in mano un libretto con
i nomi dei quasi seicento discendenti,
ma con l'incisione in modo indelebile in
ogni cuore delle proprie radici e con esse il desiderio di continuare ad annaffiarle affinché la grande pianta Pezzutti
possa continuare a dare frutti. Non solo, ma la felicità e le emozioni provate da
ciascuno dei presenti in questo incontro
indimenticabile, straordinario, possano
essere di stimolo anche per altre famiglie, dobbiamo cercare e tendere a ciò
Rita Pezzutti
che ci unisce.
"LA DOMENICA ANDANDO ALLA MESSA ... "
Alcune domeniche fa, alla Messa delle 11, c'era davanti a
me, in piedi, una signora giovane con un bambino di 5-6 anni. Improvvisamente il bambino, che si muoveva e guardava
dappertutto, è corso verso un uomo e gli ha detto: ciao papà,
vieni dalla mamma. Luomo gli ha risposto: vai via, non ti voglio. Il bambino si è messo a piangere ed è tornato dalla
mamma, dicendole: mamma, c'è il papà, digli tu che torni
con noi. La mamma gli ha risposto: il papà non può più tornare con la tua mamma, perché adesso è con un'altra mamma, quella che avrai visto vicino a lui. Il bambino, stravolto,
disperato, ha continuato a piangere, tanto che la mamma ha
dovuto portarlo fuori. lo ho assistito, sconvolto anch'io, a una
situazione che oggi è, purtroppo, frequente. Genitori che si
dividono, come se fosse normale lasciarsi, tante volte anche
poco dopo il matrimonio (o l'essersi solo accompagnati, senza sposarsi, come oggi accade spesso) . La cosa è terribile
per i figli, specie se piccoli, anche se alla televisione ormai
la fanno passare come una vicissitudine normale.
lo a scuola ho parlato tante volte con ragazzi che avevano
vissuto questa esperienza, questo dramma.
Mi viene freddo ancora adesso, dopo tanti anni, nel ricordare le loro parole, il loro stato d'animo.
Paolo Polpatelli
21
LETTERA DALLA CASA DI EMMAUS
Cari amici, mi hanno chiesto di scrivere qualcosa sulla vita della Casa di Emmaus. Confermo la mia fatica di scrivere una vita perché la nostra scelta è di parlare ... con la vita. Vista questa prima difficoltà, e per obbedire, dirò o meglio darò
qualche informazione che vi
dà l'idea della nostra situazione attuale.
Il fatto che è davanti a tutti in questo anno è l'esterno rinnovato della Casa grazie ad un consistente intervento di ristrutturazione che era urgente. Molti si
saranno chiesti: "con quali soldi avete
fatto tutti quei lavori?" Rispondiamo: "Con
i nostri!" Conquistati in questi anni grazie alle piccole attività e risparmiati grazie alla nostra vita sobria. Per un numero sempre più grande di persone di Azzano la nostra casa e la nostra Associazione è conosciuta come il luogo dove vi abitano persone bisognose di un
tetto fraterno e dove si può portare e trovare di tutto, dove non si regala e non si
butta via niente e nessuno. A tal proposito intendiamo ringraziare quanti si ricordano di noi venendoci a trovare, a
darci una mano e portandoci quanto non
serve a loro, ma può servire ad altri. La
vostra sensibilità ci permette di operare
lo scambio solidale tra chi ha e chi non
ha con l'ottimo risultato dell'autofinanziamento e della solidarietà. Forse sarà
bene richiamare che la parola Emmaus
si riferisce al nome di un paese della Palestina distante da Gerusalemme quanto è la distanza tra Pordenone e la no-
stra Casa di Emmaus, dove erano diretti
due discepoli di Gesù amareggiati e delusi. A questo nome e al suo significato
noi siamo molto legati al punto da costruire su di esso tutto il nostro ideale di
vita. "Rimani con noi divino viandante"
abbiamo fatto scrivere sul frontespizio
della nostra casa rinnovando l'accorato
invito dei due discepoli di Emmaus. È la
compagnia con Gesù, il divino viandante, che ci ha fatto ardere il cuore e ci dà
la forza di credere che è possibile un modo di vivere nuovo che vince lo smarrimento, ridona il senso della vita e ci
spinge a camminare a fianco dei fratelli.
Questo è quanto ci preme mostrare con
le piccole nostre attività. La nostra casa
è aperta a quanti sentono il bisogno di
cambiare il mondo cambiando se stessi e di ricevere e dare solidarietà vivendo in fraternità. Siamo una Associazione di volontariato e con la nostra attività
di recupero ci autofinanziamo e facciamo solidarietà. Da gennaio 2005 a
Novembre abbiamo potuto distribuire
14.910 euro. Non siamo in tanti volontari, ma siamo motivati ad aprirci ai fratelli in necessità. Rifiutiamo l'assistenzialismo e crediamo alla sussidiarietà e
60° DI MATRIMONIO
50° DI MATRIMONIO
ONELIA RUGOSI E VINCENZO CHIAROT
ANNA MARIA E EDOARDO BREGOLIN
50° DI MATRIMONIO
alla reciprocità che significa:
non sostituirsi alle persone,
ma farle crescere nella consapevolezza che ci sono diritti, ma anche doveri. Noi
non ci sostituiamo agli altri,
ma camminiamo a fianco.
Non vogliamo essere né
servi né padroni, ma semplicemente fratelli. Il nostro
sogno è e rimane quello di realizzare
una Casa-famiglia con la presenza di
persone chiamate ad accogliere e condividere la vita con i fratelli. .. a tempo
pieno. Siamo anche aperti a tutte le possibilità: accogliamo volentieri gruppi famiglie e persone che sentono di poter
dare un po' del proprio tempo per realizzare, insieme, un piccolo segno di cristiana fraternità. "Venite e vedete!" Ha
detto Gesù a chi era interessato a seguirlo. È l'invito che ci permettiamo di rivolgere anche noi perché ci crediamo in
quello che facciamo e vorremmo che l'esperienza che ha riempito la nostra vita
continui a beneficio di tutti. Non troverete tutto a posto e perfetto. Proprio per
questo abbiamo bisogno di chi si sente
chiamato a camminare con noi sulla strada di Emmaus per mostrare che si può
vivere in modo diverso portando un po'
di speranza a un mondo che tanto spesso dà dei segni drammatici di essere
smarrito di cuore. Noi siamo aperti sempre e sempre siete attesi e graditi ospiti. Auguri di Buone Feste a tutta la Comunità Cristiana e civile di Azzano di cui
vorremmo essere sempre di più parte
viva. Don Galiano e i Compagni di Emmaus
N ICETA LINASSI E GIUSEPPE BERTOLO
25° DI MATRIMONIO
~
ROMANA PIVETTA E GIUSEPPE MARIO NERVO
22
GIANNA CAMPAGNA E DOMENICO MATTIUZZI
I
BATTESIMI
Belluz Leonardo di Bruno e Filippo
Meri, nato a San Vito al Tagliamento il
23/9/04, battezzato il 12/6/05; Fabris
Giada di Alberto e Canton Anna, nata
a San Vito al Tagliamento il 26/2/05, battezzata il 12/6/05; Toscano Aurora e
Francesca di Fernando e D'Attis Melania, nate a Pordenone il 29/12/04, battezzate il 26/6/05; Zanetti Cristian di
Luca e Biasotto Monica, nato a Pordenone il 7/3/05, battezzato il 26/6/05;
Bravo Elena di Gabriele e Testa Paola, nata a San Vito al Tagliamento il
3/7/04, battezzata il 26/6/05; Pescarollo Enrico di Luca e Amadio Fabiola, nato a Pordenone il 25/2/05, battezzato il 26/6/05; Capolo Isabelle di
Federico e Vatamano Monica, nata a
Pordenone il 15/3/05, battezzata il
26/6/05; Rattin Sirio Guido di Iglis e
Tenaglia Raffaella, nato a Pordenone il
7/12/04, battezzato il 26/6/05; Mariutti
Elena di Giancarlo e Copat Manuela, nata a San Vito al Tagliamento il
18/3/05, battezzata il 10/7/05; Romano Matteo di Marcello e Pessa Milena,
nato a Pordenone il 21/12/04, battezzato il1 0/7/05; Rhys Moseley Federico di Rhodri e Milanese Anna, nato
a Pordenone il 2/2/05, battezzato il
24/7/05; Corazza Anna di Giorgio e
Spadotto Anita, nata a Pordenone
1'8/3/05, battezzata il 24/7/05; Longo
Andrea Giovanni di Cristian e Buso
Marica, nato a Pordenone il 23/3/05,
battezzato il 24/7/05; Pezzutti Francesco Giovanni di Vladimiro e Fiorindo
Michela, nato a Pordenone 1'8/4/05, battezzato il 24/7/05; Mulas Alessandro
di Massimo e Bet Serena, nato a San
Vito al Tagliamento il 7/1/04, battezzato il 24/7/05; Checchin Veronica di Domenico e De Fonzo Cristina, nata a San
Vito al Tagliamento il 21/7/04, battezzata il 24/7/05; Bet Alessandra di Miro Paolo e Casagrande Maura, nata a
San Vito al Tagliamento 1'1/5/05, battezzata il 24/7/05; Moretti Chiara di
Walter e Ferrari Thaira, nata a Pordenone il 22/1/05, battezzata il 24/7/05;
Di Biase Allegra di Paolo e Longo Eva,
nata a Pordenone il 29/7/04, battezzata il 24/7/05; Zecchin Eva Martine di
Wilfrid e Brunetin Anna, nata a Saint
Cloud (Francia) il 31/5/05, battezzata il
14/8/05; Tonin Francesca di Andrea e
Del Ben Linda, nata a Udine il 13/2/05,
battezzata il 18/9/05; Doimo Anastasia di Claudio e Bortolussi Cristina, nata a San Vito al Tagliamento il 17/4/05,
battezzata il 25/9/05; Ninno Francesco di Giuliano e Salamoi Katia, nato
a Pordenone il 12/4/05, battezzato il
25/9/05; Forte Federica di Flavio e
Bresin Sandra, nata a Pordenone il
23/9/04, battezzata il 25/9/05; Gallo Rachele di Daniele e Canton Angela, na-
ta a Pordenone il 19/5/05, battezzata il
25/9/05; Bianchet Dennis di Michele e
Lucchesi Daiana, nato a Pordenone il
7/5/05, battezzato il 25/9/05; Manias
Annamaria di Roberto e Peschiutta
Laura, nata a Pordenone il 4/3/05, battezzata il 25/9/05; Ravagnolo Luca di
Denis e Mascarin Serena, nato a Pordenone il 13/6/05, battezzato l' 1/10/05;
Nicoletti Andrei di Robert e Casagrande Sonia, nato a Ulan-Ude (Fed.
Russa) il 7/11/02, battezzato il 16/10/05;
Biasotto Fabio di Enrico e Della Siega Lisa, nato a Pordenone il 10/8/05,
battezzato il 9/10/05; Ballardin Elena
di Edoardo e Santarossa Merssia, nata a San Vito al Tagliamento il 16/8/05,
battezzata il 9/10/05; Lovisotto Alessandra di Luciano e Basso Fulvia, nata a Pordenone il 22/7/05, battezzata il
9/10/05; Del Rizzo Chiara di Giorgio
e Anese Stefania, nata a San Vito al
Tagliamento il 15/8/05, battezzata il
23/10/05; Sut Matteo di Diego e Munaretto Monica, nato a Pordenone il
30/4/05, battezzato il 23/10/05; Reginato Valter di Walter e Secchi Alessandra, nato a Pordenone il 6/3/05, battezzato il 23/10/05; Fiorido Anita di
Alessandro e Battistella Sara, nata a
Pordenone il 14/8/05, battezzata il
27/11/05; Gatti Lorenzo di Alessandro
e Michieli Cinzia, nato a Pordenone il
29/7/05, battezzato il 27/11/05.
MATRIMONI
Presot Ramon Luigi e Trevisanello
Raffaella il 30/7/05; Gattel Giampaolo
e Battiston Cristina il 4/9/05; Lorenzon Diego e Valeri Cristina il 10/9/05;
Fradeloni Francesco e Manzato Nadia il 9/9/05; Rizzetto Faustino e Nascimben Mara il 10/9/05; Mariani Manuel e Zaina Antonella il 24/9/05;
Dresseno Cesare e Pittoni Maria
Grazia il 24/9/05; Ravagnolo Denis e
Mascarin Serena 1'1/10/05; Brun Stefano e Massarut Aurora 1'8/10/05.
MORTI
Corbetta Luigia, vedo Goz Galliano,
morta il 31/5/05, di anni 90; Peschiutta Giovanni, vedo Pilot Maria, morto il
31/5/05, di anni 75; Pezzutti Giuseppe,
marito di Moro Regina, morto il 9/6/05,
di anni 84; Pegorer Lauro, celibe,
morto il 13/6/05, di anni 74; Baldo Gino, marito di Montagner Rosa, morto
1'8/7/05, di anni 69; Zadro Marina, vedo
Giacomazzi Luigi, morta il 14/7/05, di
anni 93; Lovisa Riccardo, ved oPilot
Eles, morto il 30/7/05, di anni 89; Bruseghin Anna Maria, moglie di Tonel
Giuseppe, morta il 14/8/05, di anni 64;
Tesolin Irma, vedo Roman Giovanni,
23
morta il 14/8/05, di anni 92; Padovan
Eleonora, vedo Lorenzon Giovanni,
morta il 12/9/05, di anni 81; Cicuta
Ines, vedo Sandre Giocondo, morta il
17/9/05, di anni 84; Longo Rosa, vedo
Peschiutta Giovanni, morta il 30/8/05,
di anni 101; Andreatta Ennio, marito
di Donazzan Armida, morto il 19/9/05,
di anni 76; Toffolon Ennio, celibe, morto il 4/10/05, di anni 67; Sartori Francesco, marito di Pegoraro Maria Pia,
morto il 6/10/05, di anni 79; Gregoris
Sergio, marito di Garbini Luigina,
morto il 6/10/05, di anni 64; Peretto
Amelia, vedo Novo Gerolamo, morta il
10/10/05, di anni 91; Dalla Pietra CarIo, marito di Baruzzo Marsilia, morto il
13/10/05, di anni 83; Santi n Silvio, marito di Mascarin Malvina, morto il
19/10/05, di anni 89; Trevisanut Enrica, nubile, morta il 24/10/05, di anni 91;
Canal Armando, marito di Calderan
Assunta, morto il 3/11/05, di anni 71;
Montagner Alessandra, nubile, morta il 6/11/05, di anni 30; Facca Maria,
moglie di Coral Antonio, morta il
12/11/05, di anni 61; Moretton Luigi,
marito di Durofil Maria Teresa, morto
il 20/11/05, di anni 78; Gregoris Danilo, marito di Gasparet Lidia, morto il
22/11/05, di anni 92.
PRO CHIESA
Matrimonio Candido Greta e Amore Federico 100; 25° Matrimonio Taiariol Loris e Centazzo Daniela 100; 60° Matrimonio Chiarot Vincenzo e Onelia 50;
50° Matrimonio Bertolo Giuseppe e
Niceta 250; 35° Matrimonio Secondi n
Luigi e Zuccon Regina 50; 25° Matrimonio Mattiuzzi Domenico e Gianna
Campagna 30; Matrimonio Battiston
Cristina e Gattel Giampaolo 150; Matrimonio Valeri Cristina e Lorenzon Diego 150; Battesimo Bravo Elena 50; Battesimo Pescarollo Enrico 50; Battesimo Raffin Sirio 50; Battesimo Stefenato Thomas 40; Battesimo N.N. 20; Battesimo Federico Rhys Moseley 100;
Battesimo N.N. 60; Battesimo Corazza
Anna 100; Battesimo Moretti Chiara 50;
Battesimo Zecchini Eva 50; Battesimo
Bet Alessandra 50; Battesimo Pezzutti Francesco 15; Battesimo Bianchet
Dennis 50; Battesimo Ninno Francesco
30; Battesimo Sut Matteo 50; Battesimo Reginato Valter 100; Battesimo Del
Rizzo Chiara 50; Battesimo Gatti Lorenzo 100; In mem. Peschiutta Giovanni
100; In mem. Pegorer Lauro Nello 100;
In mem. Giacomazzi Marina 200; In
mem. N.N. 300; In mem. Taiariol Marino (Canada) 50; In mem. Padovan
Eleonora Lorenzon 150; Facca Virginia
in mem. dei suoi cari 200; In mem. Andreatta Ennio 150; In mem. Sartor
Francesco 200; In mem. Dalla Pietra
A N A G R A F E & O F F E R T E (g i u 9 n o 2 OO5 - n o v e m b re 2 O05) - salvo errori ed omissioni -
Carlo 40; In mem. Piccolo Lanfranco
40; In mem. Rambaldini Alberto e Ernesto 30; De Lorenzi Elsa 40; Boer Anna 50; N.N. 500; N.N. 20; G.S.C. Cesena 50; N.N. 40; Ass. Alpini 50; Fam.
Collane Giovanni 100; "Non Solo Pane" 50; Lovisotto Carlo e Bernarda 150;
N.N. 200; N.N. 50; De Piccoli Ines 10;
Brunetta Francesco 10; Sig.ra Casarotto 40; Figroli Ernesto e Adriana nel
50° Matrimonio 100; Del Bianco Italo e
Virginia 200; Battesimo di Ranke Kevin 150; Padrini di Ranke Kevin 50; N.N.
15; N.N. 40; Fam. Dolcetti Eugenio in
mem. Luigia Corbetta Goz 100; N.N.
100; Avv. Danilo Facca in mem. di Armando 150; Belluz Bruno e Meri per
battesimo Leonardo 50; N.N. 80; Fam.
in mem. Pezzutti Giuseppe 100; N.N.
50; N.N. 100; N.N. 100; Colleghi di Azzano in mem. Giacomo Goz 100; N.N.
15; N.N. 10; N.N. 30; Battesimo di Matteo Romano 50; Fam. Baldo 50; N.N.
20; N.N. 150; N.N.80; N.N.30; N.N.
100; N.N. 50; Loretta e Ilario Valvasori
15; N.N. 20; Fam. Tonel 100; N.N. 50;
N.N. 260; PegorerTarsilia in mem. Nello 40; Mariutti Elena 60; N.N. 50; Battesimo Tonin Francesca 50; N.N. 19;
N.N. 200; Gobbo Elio 100; N.N. 100;
N.N. 50; Fam. Zagolin in mem. Paolo
100; N.N. 10; N.N. 10; Classe 1941 50;
N.N. 100; Fam. Roman in mem. Tesolin Irma 100; N.N. 260; N.N. 100; N.N.
200; N.N. 70; Rina e Eddo Facca 50;
Mascarin Malvina in mem. Silvio Santin 200; Salatin Onorina 20; N.N. 50;
Classe 1955 50; N.N. 20; Dialma Collovini e Danilo Litardi 80; N.N. 200; Amici in mem. Carlo Dalla Pietra 20; Nipoti in mem. Trevisanut Enrica 200; N.N.
40;N.N.70;N.N. 10;N.N. 100;N.N.60;
N.N. 30; N.N. 50; N.N. 50.
PRO BOLLETTINO
Chiarot Licia (Alassio) 50; Marson Mirella (Australia) 50; Del Col Calisto (Toronto) 50 dollari can.; De Ros Ida (Canada) 50 dollari can.; Nervo Mario e
Romana (Canada) 50 dollari can.;
Muccignat Elio 20; Fam. Moretton 10;
Rossina Belluz in Facca (Canada) 100
dollari can.; Facca Rosina (Canada)
30; N.N. 15; N.N. 10; N.N. 10; N.N. 10;
N.N. 10; N.N. 10; Bruna e Fernando
Candido 50 dollari; Sanperisi lole Lovi sa 20.
La dolce tua Pace
si posi sul
nostro Dolore
Graziano Muccignat
Umberto Campagna
Maria Rosa Campagna
Nella notte, duemila anni fa,
c'era un segno che attendeva
coloro che erano disposti
a credere alle parole dell'angelo,
a mettersi per strada:
un bambino avvolto in fasce
che giace in una mangiatoia.
Quante notti sono passate da quella notte,
eppure anche noi siamo qui
per intendere ancora una volta
quel messaggio che ha cambiato la storia,
per contemplare quel bambino
deposto sulla paglia, nel presepio.
Quante notti sono passate da quella notte,
eppure siamo venuti per questo:
per lasciarci avvolgere
dal canto degli angeli,
per lasciarci afferrare dal sogno di Dio:
se il suo Figlio è quel bambino
che ci sorride e spalanca le braccia,
allora c'è speranza per questa terra,
allora osiamo credere
che la pace è possibile
perché Dio continua ad amare gli uomini.
Giuseppe Tesolin
Armando Facca
Ennio Andreatta
Alberto Palù
Narciso Del Bel Belluz
PRO ORATORIO
Sandre Marco 20; Tudose Mihai 15;
N.N. 20; I giovani del "Torneo Amicizia"
200; Taiariol Kevin 50; Fam. Moretton
Arnaldo in mem. Moretton Luigi 100;
Sorella Teresina e fam. Del Bel Belluz
in mem. Moretton Luigi 100.
Nella notte, duemila anni fa,
un messaggio ha raggiunto i pastori:
«Ecco vi annunzio una grande gioia:
vi è nato un Salvatore,
che è il Cristo Signore».
L'attesa si era compiuta,
le promesse realizzate.
Finalmente una luce di gioia
brillava per tutti gli uomini.
I parroci don Dino
e don Raffaello, don Heider,
i consigli Pastorale
e per gli Affari Economici,
porgono a tutti
i migliori auguri
di un Santo Natale
e di un Felice Anno 2006!
Scarica

anno 2005 dicembre - Parrocchia San Pietro Apostolo