dal campanile di Azzano Decimo Bollettino Parrocchiale di Azzano Decimo (P N) Italia Dicembre 2005 CONVEGNO DIOCESANO "Va' dai miei fratelli". Questo invito di Gesù, rivolto alla Maddalena nel grande, ineffabile incontro con il Risorto nella mattina di Pasqua, ci sta accompagnando da alcuni mesi nelle nostre chiese, nelle quali è esposta la riproduzione di un dipinto del Calderari che ci propone lo straordinario evento dell'apparizione di Gesù, vincitore della morte. Le parole rivolte dal Maestro alla discepola Maddalena, incaricata di annunciare agli apostoli il rivoluzionario miracolo pasquale, sono indirizzate anche a ciascuno di noi, chiamati tutti a rendere ragione della nostra speranza e, dunque, della nostra adesione al Signore Gesù. Questo coinvolgente invito rappresenta il motivo conduttore, quasi lo slogan, del grande Convegno diocesano in programma per la fine di dicembre. Preceduto da una intensa e articolata preparazione a livello dei responsabili e rappresentanti della diocesi , delle foranie e delle parrocchie, si svolgerà dal 26 al 29 dicembre con la partecipazione dei sacerdoti, dei responsabili dei vari gruppi e movimenti operanti in diocesi e dei rappresentanti delle foranie e delle parrocchie, ciascuna delle quali ha designato i propri delegati. Lo speciale evento è stato preparato con un triennio di riflessione e di preghiera, di volontà di impegno e di rinnovamento in tutta la Chiesa locale, per impulso particolarmente del Pastore mons. Ovidio Poletto, nostro Vescovo. Una commissione, istituita per predisporre adeguatamente l'avvenimento, ha curato con passione e competenza le fasi preparatoria e conclusiva. Lincontro plenario di fine dicembre segna infatti la conclusione di un lungo cammino durante il quale le comunità cristiane parrocchiali sono state invitate e coinvolte a riscoprire le ragioni della propria fede e della testimonianza cristiana da esprimere nella quotidianità. Lo svolgimento del Convegno si articolerà in quattro giornate. Il 26 dicembre la celebrazione eucaristica nella cattedrale di Concordia ne segnerà l'apertura, mentre nei giorni 27 e 29 i convegnisti si incontreranno nella concattedrale San Marco di Pordenone per l'intera mattinata. Più intensa è impegnativa la giornata del 28, interamente dedicata, presso il Villaggio del Fanciullo, alla riflessione su cinque temi proposti da esperti ed ai successivi lavori di gruppo, articolati in sedici argomenti relativi alle relazioni introduttive. "Rendiamo ragione della speranza che è in noi" accompagnando soprattutto con la preghiera e con l'adesione interiore questo evento, pronti a ricevere le proposte di rinnovamento e di nuovo impegno che da esso scaturiranno. Flavia Sacilotto .IL NOSTRO NATALE SBAGLIATO Nell'aria ancora odore di incenso e nei camposanti ancora vivide fiammelle accese da mani pietose a ricordo dei cari defunti quando, come ogni anno, troppo presto si alza il luccicante sipario sul Natale. Natale che si rivela sempre meno cristiano, sempre più svuotato dei suoi significati profondi e, conseguentemente, sempre meno vero. E le immagini si ripetono come da copione. I soliti passanti infreddoliti sono alla ricerca del regalo più originale, le solite gastronomie fanno a gara nell'esporre le più invitanti leccornie, i soliti negozi illuminati da splendide luci multicolori espongono i cartelli con orari di apertura e chiusura dilatati al massimo per soddisfare qualunque esigenza. E così fatalmente, in questa Italia di contrasti e di continue proteste, tutti si accordano per aperture serali e festive. A fronte di tutto questo, tristemente saggio mi è parso il comportamento di quel parroco che , per ricordare a tutti come Natale sia anche ben altro, fece appendere sulla porta della chiesa un grande cartello con scritto "DOMENICA APERTO"! Alessandro VITA PAR ROC CH lA 12 E IL FASCINO DEL NUOVO PAPA Recentemente ho avuto l'occasione di trovarmi a Roma, davanti al sagrato della basilica di San Pietro, in mezzo ad una folla di persone di ogni nazionalità che attendevano con compostezza e trepidazione l'arrivo del Papa per la settimanale udienza generale. Chi ha avuto la fortuna di simili opportunità sa quanto siano coinvolgenti e vitali quei luoghi tanto centrali per il mondo della cristianità. È un'emozione forte ed intensa che, di per sé, ti predispone a percezioni più attente e profonde di quanto avviene e ti apre il cuore e la mente a recepire la Parola offerta in dono da Qualcuno che ti ama da sempre. Tutto è "Parola" in Piazza San Pietro: la magnificenza delle espressioni artistiche, la moltitudine di pellegrini che incessantemente vengono ad attingere luce e speranza, l'atmosfera particolare che invita alla contemplazione e alla trascendenza, la presenza di una persona che, più di tutti, ha il compito di rendere visibile e concreta la misericordia del Signore: il Santo Padre Benedetto XVI, chiamato a succedere al grande predecessore Giovanni Paolo Il per orientare l'umanità verso orizzonti di giustizia e di pace. Dai miei appunti su quella straordinaria giornata focalizzo alcune annotazioni. Quando il Papa, paterno e benedicente, appare da un lato del colonnato del Bernini e percorre le corsie transennate per un amorevole saluto alla folla, un brusio gioioso lo accoglie e mille mani si protendono per corrispondere al suo amore. Poi si fa silenzio. Il Santo Padre dalla sua postazione davanti alla basilica sviluppa un discorso di catechesi incentrato sul salmo 131. Il suo linguaggio è pacato ed incisivo e, come sempre, colto e profondo. Il Papa conferma la sua identità, apparsa fin dai primi momenti del suo pontificato; i suoi caratteri sono sobri, essen- ziali, teologici. "Dio e uomo", egli dice, "camminano insieme nella storia, e il tempio (cioè, intendo, il luogo dove noi testimoniamo la nostra fede) ha il compito di segnalare in modo visibile questa comunione. L:alleanza divina coinvolge, però, l'impegno umano. Alla promessa e al dono di Dio, che non ha nulla di magico, deve corrispondere l'adesione fedele e operosa dell'uomo in un dialogo che intreccia due libertà, la di- vina e l'umana". E poi, concludendo il commento al salmo citato, ribadisce: "Questo salmo è una celebrazione del Dio-Emanuele che sta con le sue creature, vive accanto ad esse e le benefica, purché rimangano unite a lui nella verità e nella giustizia". La folla, finora silenziosa ed attenta, esplode in un applauso insistente. Si odono acclamazioni di giubilo, reiterate ad ogni riproposizione del pontefice in varie lingue verso i gruppi pervenuti da ogni parte del mondo. Tutti percepiscono la portata universale della catechesi papale, la forza e il rigore delle sue argomentazioni, il suo invito alla ricerca e all'approfondimento dottrinale. È uno dei motivi centrali di quanto registrato a Colonia durante la XX edizione della Giornata Mondiale della Gioventù, dove Papa Benedetto aveva chiaramente sottolineato la bellezza di un Cristianesimo interiore, basato sul primato della spiritualità. L:udienza generale si conclude lasciando a tutti sedimenti di idee, sentimenti ed emozioni. È molto affascinante lo stile di questo pontefice che con il linguaggio della mitezza, veicola un'idea di fede come atteggiamento interiore di ricerca continua da ancorare soprattutto nelle fonti bibliche e nella preghiera; ma anche l'idea di una Chiesa pellegrina negli accidentati percorsi della storia dove la grazia di Dio deve coniugarsi con la responsabilità dell'uomo. Salvino Lovisa , MOMENTI LIETI DELLA COMUNITA DI AZZANO A fine agosto, la comunità parrocchiale di Azzano Decimo ha vissuto un appuntamento significativo che ha ravvivato la gioia della comune appartenenza alla Chiesa. Il giorno 28, con un pullman messo a disposizione dalla Parrocchia e con molte macchine di privati, un numeroso gruppo di azzanesi ha raggiunto a Udine la Casa generalizia delle nostre Suore Rosarie per celebrare con loro importanti anniversari di vita consacrata di alcune religiose che hanno offerto la loro vita a Dio per servirlo totalmente nel prossimo. Ricordiamo particolarmente le "nozze d'oro" di suor Gabriella Franco e di suor Domitilla Breda, entrambe per lunghi anni tra noi, insegnanti di scuola materna e attive anche in ambito pastorale. Vada loro il nostro pensiero grato e affettuoso, come pure alla nostra concittadina su or Adriana Del Rizzo che ha ricordato il 60° di consacrazione tra le Rosarie. L:Eucaristia, solennemente concelebrata da una decina di sacerdoti e presieduta dal salesiano don Mario Del Rizzo, fratello di suor Adriana, è stata vissuta da tutta l'assemblea con intensa e profonda commozione e partecipazione. Le festeggiate hanno successivamente ricevuto molte manifestazioni di affetto e di gratitudine da parte dei numerosi parenti e amici intervenuti alla celebrazione. Per tutte le festeggiate anche da queste righe un profondo grazie e l'augurio di offrirci ancora a lungo la loro testimonianza di fede e di donazione. F.S. 2 VITA PARROCCHIALE GIOVANI AZZANESI ALLA GIORNATA MONDIALE l'unico scopo di adorare il nostro Signore Gesù Cristo. Tutte proprio tutte le nazioni e le persone erano lì per adorarlo e per riscoprire il valore di Dio nella propria vita. A riguardo il Papa, dal catamarano che lo portava lungo il Reno, ha detto ai giovani: "lasciate che Dio entri nella vostra vita e vi sorprenda con il suo amore misericordioso". Durante la veglia e durante la messa ha poi detto: "Dio non toglie niente di ciò che vi ha dato ma lo porta solo e soltanto a perfezione". Lesperienza sulla spianata, poi ha rappresentato per noi l'esperienza più significativa di tutte. Quando siamo arrivati non immaginavamo nemmeno quanto grande fosse l'esperienza che stavamo vivendo ma poi è cominciata ad arrivare sempre più gente e allora ci siamo accorti non solo che non eravamo gli unici ma che c'erano altre migliaia di giovani che erano lì accanto a noi. Poi è scesa la sera è arrivato il Papa e si sono accesi i nostri cuori e decine di canti sono saliti al cielo per rendere lode a Dio. Il culmine però di tutta l'esperienza si è avuto alla messa quando il Papa ci ha ufficialmente mandati a testimoniare l'amore di Dio al mondo intero e ci ha impartito la sua benedizione. Infine posso solo dire che per noi è stata un'esperienza infinitamente bella ed emozionante che porteremo per sempre nel nostro cuore e che spero Andrea e amici potremo rivivere a Sidney nel 2008. "Siamo venuti per adorarlo!" È questo il tema attorno al quale è ruotata la Giornata Mondiale della Gioventù che si è svolta a Colonia, in Germania, dal 14 al 21 agosto di quest'anno. Decine di migliaia di giovani si sono riuniti a Marienfield per vivere la veglia di preghiera e la santa messa con il Papa Benedetto XVI. Anche noi di Azzano siamo partiti con lo scopo di vivere un'esperienza diversa che potesse rappresentare per noi una svolta nella nostra vita. Abbiamo percorso strade diverse, conosciuto persone diverse ma alla fine ci siamo trovati tutti insieme nello stesso posto con lo stesso motivo: "Adorarlo". Ed è proprio questo che abbiamo cercato di fare durante tutta la settimana attraverso emozioni, delusioni ed esperienze diverse. C'è chi ha conosciuto nazioni che gli altri non hanno potuto conoscere, c'è chi ha pianto quando magari bisognava sorridere e c'è chi ha gioito quando magari tutti piangevano. Tantissime emozioni ed esperienze si sono sovrapposte l'una con l'altra in tante occasioni come le messe di benvenuto che si sono tenute a Colonia, Bonn e Dussendorf, la Via Crucis per le vie della città che ci ospitava ma anche le varie catechesi tenute da vari vescovi italiani. Ogni momento, ogni secondo che passava ci accorgevamo che facevamo tutti parte di un unico mondo anche se di popoli e di nazioni diversi e che eravamo giunti lì con LA MESSA DELL'IMPEGNO care di non "dipendere" dalle cose materiali che possediamo o desideriamo, a superare i nostri limiti ma non voler prevaricare sugli altri, a coltivare la fede come dono che però va' custodito e alimentato. È un impegno a cui ciascuno è chiamato nella propria quotidianità, attraverso le piccole scelte e le piccole rinunce che, ogni giorno, anche un bambino di 10 anni è chiamato a fare a scuola, con gli amici, nello sport, in famiglia. Questo e il senso della "Messa dell'Impegno": far sentire anche ai bambini che la chiamata ad essere cristiani, Gesù la rivolge a ciascuno nel suo specifico. Proprio a te, bambino che a volte ti arrabbi se non riesci ad essere il primo; a te che piangi se non ricevi il regalo desiderato, Gesù chiede di impegnarti a camminare assieme e verso lui. Non più il "generale" del "Solenne" dunque, ma lo specifico, il concreto, il personale Le catechiste dell'impegno. Il giorno 5 giugno, 55 bambini di V elementare hanno vissuto una tappa importante del loro cammino di piccoli cristiani: la "Messa dell'Impegno". Quella che una volta veniva denominata "Comunione Solenne", ha assunto quest'anno una nuova forma ed un nuovo nome, per renderla più comprensibile e più concreta nel suo significato più profondo agli occhi dei bambini, i veri protagonisti dell'evento. la Comunione Solenne, infatti, è sempre stata un'occasione per rinnovare e rivivere la gioia del primo incontro con Cristo; per comprendere in maniera più matura, quanto due anni prima si è vissuto con la spontaneità e anche l'ingenuità degli 8 anni; concentrarsi, oltre che sulla possibilità di "ricevere" che Dio ci offre, anche sul nostro "dovere" di donare qualcosa anche a lui. È per questo che nasce la "Messa dell'Impegno"; per donare a Dio il proprio impegno a dedicargli un po' di tempo a cer- , LA COMUNITA DELLE SUORE ROSARIE Da settanta anni presenti nella nostra parrocchia, ha celebrato a Udine con tutta la Congregazione, dal sette al nove ottobre, i trecento anni di presenza e di attività in Friuli, in Italia e nel mondo. Un evento sottolineato dalla celebrazione eucaristica presieduta nella Casa generalizia dall'Arcivescovo della diocesi, Pietro Brollo, sabato otto ottobre, mentre il giorno successivo è stato presente il vescovo missionario in Bolivia, Tito Solari; il quale ha portato testi- monianze dalla missione e ha celebrato l'Eucaristia. Una giornata di ampio respiro missio,nario, ravvivata anche da documentari e da una mostra. E stata molto viva la presenza dei volontari e degli amici della Missione affidata alle Suore Rosarie in America latina. Linvito è stato accolto anche da alcuni rappresentanti della comunità azzanese, particolarmente legata alle "sue" suore e al loro apostolato missionario. F.S. 3 VITA PARROCCHIAl.E NEL CUORE DELLA VITA DELLA CHIESA Fermenti di vita e semi di novità caratterizzano la presenza della Chiesa nel mondo anche nel nostro tempo di allontanamento dal sacro. Che tuttavia potremmo definire di speciale Grazia per la "visibile" azione dello Spirito che costantemente la avvolge "con la sua ombra" e pertanto la illumina e la santifica. Un'azione che rende santo ciascuno di noi che crediamo nel Signore Gesù, accogliendolo in atteggiamento di fede e di adorazione nella Parola e nel Pane della Vita. È consolante pensare che la santità non è altro che la sua Presenza accolta e vissuta in noi, in mezzo a noi. È questo uno dei temi centrali svolti durante il Sinodo dei Vescovi della Chiesa universale, che nello scorso ottobre hanno trascorso insieme al Papa Benedetto XVI alcuni giorni di riflessione sulle attuali realtà della Chiesa e del mondo. Fra tutte, ha assunto dunque assoluta centralità l'Eucaristia, cuore pulsante dell'umanità, che continua a rinnovare il mistero e la salvezza dell'Incarnazione. Il centro focale della vita cristiana è pertanto la celebrazione eucaristica festiva. Lespressione dei 49 martiri di Abitene, che accettarono la morte piuttosto che rinunciare al nutrimento domenicale della Parola e del Pane: "Senza domenica non possiamo vivere", è stata assunta quale motivo conduttore dell'Anno eucaristico, concluso in ottobre, e del Congresso eucaristico celebrato a Bari. Pure ai giovani, riuniti a Colonia, il Papa ha proposto di vivere intensamente l'Eucaristia, riprendendo anche la pratica "dialogante" dell'adorazione. Centro della Domenica è dunque la Messa, alla quale deve associarsi una adeguata "santificazione" del giorno del Signore, così trascurato e svuotato del suo significato anche dai cristiani. Dal Sinodo sono emerse molte ombre del nostro tempo: si va perdendo il senso della fede, mentre si affermano idoli vuoti e devastanti. Si registra un benessere eccessivo in tante parti del mondo, mentre in altre si continua a morire per mancanza di cibo e di medicinali, in condizioni in- degne dell'uomo; oppure si calpestano i diritti umani fondamentali con situazioni di sfruttamento nel lavoro, spesso anche sul versante dei giovanissimi, oppure impedendo agli sposi di mettere al mondo più di un figlio. C'è bisogno di un supplemento d'Amore in questo nostro tempo opulento di beni e insieme poverissimo di valori. Non c'è che una salvezza, proclama Papa Benedetto: ridare assoluta centralità a Cristo e al suo messaggio. Solo questa eterna Verità può farci credere e sperare. Anche il tema della famiglia e della sua sacralità quale culla della vita ha costituito uno dei punti nodali del Sinodo. Una realtà assediata dalla violenza sulla vita nascente, dalla precari età di comunione delle coppie e dalla pretesa di far assurgere a vincolo matrimoniale tante unioni fittizie o addirittura la convivenza di omosessuali. Sbandamenti e aberrazioni per le quali, dobbiamo ripeterlo, solo la Luce del Verbo di Dio, Gesù, può costituire ancora di salvezza. F.S. MIO FIGLIOlA HA FATTO LA CRESIMA ... E DOPO? I nostri ragazzi il 15 Ottobre hanno ricevuto il Sacramento della Confermazione e ora dopo questi anni di preparazione passati in Parrocchia con i catechisti prima e con Don Raffaello poi, ci poniamo la domanda: "e adesso?". Non dobbiamo privare i nostri figli della possibilità di continuare a crescere vicino a Cristo e alla Chiesa, è questo che la Cresima ha permesso e donato. Siamo noi genitori che dobbiamo incoraggiare i nostri figli a non abbandonare la Chiesa continuando a frequentare la Messa e la Parrocchia. Facciamo in modo che i valori cristiani che gli abbiamo trasmesso negli anni della loro infanzia non vadano persi. Facciamo in modo che la Parrocchia continui ad essere una seconda casa per i nostri ragazzi, questo è molto importante nel momento in cui è il gruppo dei coetanei che diviene punto di riferimento principale di un figlio. Attraverso l'esperienza della Cresima, la Chiesa continuerà a crescere nel cuore e nell'intelligenza dei nostri ragazzi. Non trascuriamo questo aiuto che la tradizione secolare della comunità cristiana ha costruito. Non pensiamo di non aver bisogno di nessuno - soprattutto di non aver bisogno della presenza viva di Dio nella sua Chiesa - nel cammino educativo di genitori dei nostri figli. Il Signore ci faccia crescere nella consapevolezza dell'importanza delle nostre parole e dei nostri gesti nella maturazione dei figli e dei loro coetanei che, essi pure, sono affidati alla nostra testimonianza. Ricordandoci sempre che, siamo noi genitori l'esempio con cui i nostri figli si confrontano quotidianamente. Una mamma I 59 giovani di terza superiore che il 15 ottobre hanno ricevuto il Sacramento della Cresima dal VescovQ Mons. Ovidio Poletto. 4 VITA PAR RC>CC HIALE FESTA ANNIVERSARI e 25° DON RAFFAELLO Anche quest'anno, come è ormai consuetudine, il gruppo coppie sposi della nostra parrocchia ha organizzato la festa degli anniversari di matrimonio. La festa ha assunto un significato molto particolare perché, oltre alle tradizionali coppie, ricorrevano anche due importanti avvenimenti riguardanti i nostri parroci: il 25° di sacerdozio di don Raffaello e il 45° di don Dino. Don Raffaello in particolare ha guidato la nostra parrocchia nel difficile momento di transizione dopo la morte del compianto don Domenico Cadore. Durante quel periodo egli ha saputo mantenere la continuità con il suo predecessore, cercando di avvicinare il maggior numero di parrocchiani e con la sua simpatia, la sua pazienza e con l'aiuto di Dio e di Maria è riuscito ad entrare nel cuore di ognuno di noi, in modo particolare in quello dei nostri giovani, con i quali ha subito stabilito un forte legame affettivo che si è mantenuto saldo nel tempo, tanto da meritarsi il titolo di "Prete dei giovani". Loccasione migliore per festeggiarlo assieme a don Dino era dunque rappresentata dalla tradizionale festa degli anniversari , anche per ribadire l'importanza del matrimonio sia esso rappresentato dall'unione cristiana di un uomo e di una donna o dalla consacrazione di un sacerdote a Dio. La Santa Messa è stata concelebrata dai nostri due parroci accompagnati da don Galliano, anch'egli impegnato nell'aiutare i giovani a recuperare la loro dignità umana persa a causa della droga e dell'alcool. Alla celebrazione hanno partecipato circa una cinquantina di coppie che festeggiavano il 10°, il 25°, il 40°, il 50° e il 60° di matrimonio. Erano presenti anche la mamma, la sorella e i nipoti di don Raffaello che a fatica hanno trattenuto l'emozione nel corso della bella celebrazione. Durante l'omelia don Raffaello ha sottolineato l'importanza dei valori trasmessi dalla famiglia, sempre più calpestati ed ignorati. Viviamo in una società in cui l'egoismo, la mancanza di ideali in cui credere, il rifiuto di qualsiasi forma di impegno cristiano hanno portato l'uomo all'impoverimento spirituale ed alla solitudine sentimentale. Abbiamo progressivamente perso valori importanti che solo l'amore cristiano sapeva tramandare quali l'affetto, la condivisione, l'amore reciproco, il dialogo, il perdono ... Purtroppo per molti sposi il matrimonio non è più il trampolino di lancio per una nuova vita di coppia, l'inizio di un cammino di amore che giorno dopo giorno nonostante le difficoltà della vita, matura e si consolida. È tempo di risvegliarsi dal torpore in cui siamo piombati; è tempo di riscoprire il grande dono che il Signore ha fatto donandoci il matrimonio, non da nascondere ma da impegnare a far fruttificare per il bene della Chiesa e dell'umanità. Subito dopo l'omelia, tutti insieme abbiamo rinnovato mano nella mano la promessa d'amore coniugale con le parole recitate il giorno del nostro matrimonio. AI termine della celebrazione, dopo gli interventi del sindaco e di altre personalità, ci siamo ritrovati sul sagrato della chiesa per la foto di rito. Quindi, complice anche la bella giornata, ci siamo trasferiti nel cortile dell'asilo per il tradizionale rinfresco, momento conviviale molto apprezzato da tutti anche per lo scambio di auguri reciproci nel segno della continuità. A tutte le coppie presenti è stato donato il rosario, affinché la preghiera rappresenti per ogni famiglia il collante spirituale che fortifica la presenza di Cristo in ognuno di noi. Per concludere vorremmo sottolineare l'importanza che assumono tali ricorrenze per la nostra comunità parrocchiale. Lincoraggiamento per tutti noi è quello di riscoprire il significato vocazionale del matrimonio. Non solo siamo chiamati a rispondere con generosità al dono che il Signore ha posto nei nostri cuori , ma siamo invitati a scoprirlo come famiglia il cui centro è il cuore immacolato di Maria che tutti vuole attrarre a sé per offrirci a Cristo. Patrizia e Francesco Ragogna NEO LAUREATI si prega di inviare alla Direzione del Bollettino i nominativi dei neolaureati se si desidera la pubblicazione Lovisa Sara Santa rossa Manuel Mezzarobba Nelly Equizi Massimiliana Università Università Università Università degli degli degli degli Studi Studi Studi Studi 5 di Padova, Laurea in Biotecnologie Sanitarie di Udine, Laurea in Economia Bancaria di Trieste, Laurea in Scienze Biologiche di Bologna, Laurea in Giurisprudenza VITA PARROCCHIALE PER IL NUOVO ANNO CATECHISTICO IMPEGNO E FESTA La prima domenica di ottobre, nella nostra chiesa gremita per la presenza dei ragazzi e dei genitori in occasione della celebrazione d'inizio del nuovo anno catechistico e pastorale, sono risuonati i canti, le invocazioni e le promesse di una grande comunità in festa. La liturgia eucaristica ha sottolineato la gioia di sentirsi un solo popolo, nutrito dalla Parola e dal Pane; e ha conferito pienezza di significato al mandato, affidato dal celebrante nel nome del Maestro Gesù a una trentina di catechisti. Come Lui, don Raffaello ha ripetuto "Andate ... ". Andate fra i ragazzi a portare l'annuncio del Risorto, presente e operante tra noi e in noi nel mistero dell'Eucaristia. Per sottolineare il significato dell'unità che scaturisce dalla composizione armoniosa della molteplicità, il celebrante ha proposto, a modo di parabola, la storia di tanti pezzi di vetro colorati che si sentivano inutili e senza senso, chiusi in confuso disordine nel buio dei loro contenitori. Fino a quan- do, dopo giornate di intenso lavoro da parte di alcuni artigiani vetrai, i frammenti anonimi confluirono nel disegno maestoso di alcune artistiche vetrate di una grande chiesa. Quelle composizioni policrome rivelarono tutto il loro splendore quando furono attraversate dalla luce del sole che faceva risaltare la loro trasparente e radiosa bellezza. Lassemblea è entrata senza fatica nel cuore del messaggio della parabola. Tutti hanno riconosciuto nei vetri colorati l'immagine di ciascun membro della comunità, dei ragazzi del catechismo in particolare, che l'Artista divino, attraverso l'azione dei sacerdoti, dei catechisti, dei genitori, compone in un irripetibile disegno illuminato dalla Luce della sua Presenza. La storia simbolica era stata pensata soprattutto per i circa 350 bambini e ragazzi, dalla seconda elementare alla seconda superiore, che si accingevano a seguire un percorso settimanale di educazione alla fede con i loro catechisti. Quest'anno il punto di riferimento per gli incontri settimanali non è rappresentato dall'oratorio, attualmente in fase di ristrutturazione. I gruppi sono accolti in sedi diverse, ma facilmente raggiungibili. I momenti della celebrazione di apertura dell'attività catechistica, sottolineati da interventi dei rappresentanti dei vari gruppi, erano stati preparati durante il primo incontro dei catechisti. I quali hanno non solo messo a punto alcuni aspetti pratici e metodologici di impostazione del loro servizio di educatori, ma hanno anche definito le date mensili degli incontri di formazione e preghiera, indispensabili per il cammino di crescita personale e per studiare il "disegno" speciale che il Maestro propone a ciascun gruppo. In occasione dell'apertura dell'anno catechistico sono state annunciate anche altre iniziative pastorali, fra le quali ricordiamo gli incontri del sabato del gruppo dei giovani cantori che animano la liturgia e il corso di chitarra F.S. proposto con la stessa finalità. DAL CONSIGLIO PASTORALE più bello e unico ogni momento. Tante volte è la pigrizia o il timore dei pregiudizi a bloccarci nella nostra testimonianza di vita cristiana. Le associazioni giovanili cercano di far conoscere e amare Gesù ai ragazzi senza paure e scuse. Infine i parroci sono un grande tramite tra la chiesa e noi fedeli, sono disponibili all'ascolto dei dubbi o delle paure d'ogni singolo per aiutarlo ad avvicinarsi di più a Gesù. Domenica prossima inizierà l'Avvento, un momento molto importante per la nostra fede, prepariamoci allora con gioia Cristina Belluz ad accogliere Gesù nel nostro cuore. Dal 26 al 29 dicembre 2005 si terrà il convegno diocesano Concordia-Pordenone. Sarà un'occasione d'incontro di delegati d'ogni paese per confrontarsi su tematiche prima discusse in ogni singolo consiglio pastorale. Ognuno di noi dovrebbe riscoprire la gioia e l'orgoglio di testimoniare la propria fede. Il 25 settembre si è tenuta ad Azzano la festa delle associazioni ed è stato un evento positivo e incoraggiante per la nostra comunità. Le famiglie dovrebbero riscoprire la messa come una festa con Dio, come un'occasione di ritrovo tra amici in un luogo di pace e serenità. Partecipando più attivamente renderemo DOMANDE ... E RISPOSTE 1 - Perché non si fa più la benedizione delle case? Più che di benedizione delle case si dovrebbe parlare di visita alle famiglie. Le case sono state benedette quante volte? Non perdono la benedizione col tempo. La visita alle famiglie è quanto mai importante. Ne siamo convinti. Per gli impegni di noi preti e la difficoltà di trovare in casa i membri (lavoro, scuola, spesa, sport...) diventa impossibile ad Azzano continuare la vecchia tradizione. Del resto, visite alle famiglie avvengono quotidianamente per battesimi, lutti, malati, anziani, ecc. Si può "rimediare" fissando degli appuntamenti. 2 - Vengono esposte diverse intenzioni di Messe, ma al giorno ci sono due celebrazioni. E le altre? Se vi sono tre intenzioni: due sono soddisfatte dai parroci e la terza da don Heider, il salesiano che da tanti anni collabora in parrocchia. Se ve ne sono altre, vengono celebrate dai salesiani del Don Bosco di Pordenone. Quante sono le offerte dei singoli richiedenti, tante devono essere le messe celebrate. Con una sola messa non si può soddisfare a svariate intenzioni. 3 - Perché, come in altre parrocchie, 6 non si annuncia il nome del defunto? Per non creare la mentalità che la messa sia esclusivamente per quel defunto. Essa ha un valore universale, per i vivi e i morti, poiché Gesù è morto e risorto per tutti. Certamente colui per il quale viene celebrata ha un aiuto particolare. 4 - Quante sono le messe festive? Il sabato pomeriggio alle 16.30 in casa di riposo e alle 18.30 nella parrocchiale; domenica e feste alle ore 8 - 9.30 - 9.30 alle Fratte - 11 - 18.30. Sette messe festive. Gli azzanesi che non vi partecipano, semplicemente non vogliono, vista la varietà di orari. VITA PARROCCHIALE UN AZZANESE DA CONOSCERE E STIMARE: DON GIOVANNI DEL RIZZO (2 parte) a Nel 1904, a 10 anni dalla fondazione dell'opera salesiana in Venezuela, ecco il chierico Giovanni Del Rizzo in viaggio marittimo verso la sua seconda patria. Di notte quasi non dormiva, un po' per il mal di mare e soprattutto per la nostalgia della famiglia. Aveva 22 anni. Fece un proposito: "Quest'insopportabile nostalgia devo nasconderla dietro un muro di allegria". E riuscì a rallegrare e divertire i suoi compagni di viaggio. Arrivò a Valencia come assistente di circa 150 adolescenti. Assistente è il salesiano che, dopo la professione religiosa, fa almeno due anni di "tirocinio" di pratica pedagogica prima di iniziare gli studi di teologia. Sono anni in cui il chierico deve dar prova di competenza scientifica, di abilità didattica, di equilibrio umano, di fedeltà agli impegni e di spirito salesiano. Don Giovanni si trovò di fronte a quel numeroso gruppo di giovani vivacissimi e conoscendo poche frasi della nuova lingua. Fu un anno di purgatorio. Ma la lingua spagnola gli divenne presto così familiare fino a saper pensare in spagnolo, per cui le sue lezioni erano ascoltate con attenzione e seguite con frutto. Intanto don Giovanni, rubando tempo a tante occupazioni doveva prepararsi all'ordinazione sacerdotale. Dovette studiare per conto suo i trattati delle varie materie teologiche e fare esami. Il 9 luglio 1911 fu ordinato sacerdote dall'arcivescovo di Caracas. Nella sua messa domandò a Dio l'efficacia della parola nella direzione spirituale delle anime, ad imitazione di don Bosco. Lesperienza e i dati della sua vita dimostrarono che questo dono gli fu conferito in misura abbondante. Don Giuseppe Bertola, suo ispettore, afferma: "Divenuto sacerdote, si vide subito l'effetto della sua piena maturità; nella scuola in cui si occupò ancora per un triennio a Caracas, dimostrò di avere un'abilità sempre più sorprendente: insegnava in poco tempo cose anche difficili. Nella disciplina e nell'assistenza era esigente, ma anche amabile: univa la sagacità alla prudenza. La sua predicazione era penetrante e persuasiva, perché le parole gli fluivano dal cuore ed erano frutto di profonde convinzioni personali. Essendoci libero scambio di personale salesiano tra la Colombia e il Venezuela, dopo dieci anni don Giovanni passò da Caracas a Barranqilla (Colombia), da un limitato e protetto ambiente di collegio, allo spazio aperto di una grande parrocchia veramente missionaria, dove tutto doveva essere inventato con capacità di assoluta novità da parte del prete, dove tutto mancava nei fedeli, a cominciare dalla totale ignoranza religiosa e dal dover lottare quotidianamente per la sopravvivenza. Don Giovanni partì ben disposto a crescere nell'obbedienza, alla scoperta e alla pratica di un ministero sacerdotale e sociale che si rivelò subito senza limiti. (continua) , UASSOCIAZIONE SAN VINCENZO DE PAOLI E UIMPEGNO VERSO LA COMUNITA Da anni la nostra associazione è impegnata concretamente mente si sono tramutate nell'erogazione di buoni acquisti nonel sociale rivolta sia alle persone anziane che alle giovani minali presso il punto vendita Coop di Azzano Decimo. famiglie italiane e straniere del territorio. Lattività è molteplice Questo risultato è stato reso possibile grazie alla generosità (visite alle case di riposo, animazione, centro di distribuzione, dei clienti del punto vendita e alla collaborazione tra le assoecc.) ma coglie gli aspetti dell'accoglienza e della prossimità ciazioni che con azioni di sensibilizzazione e di promozione nel senso più ampio dei termini, non fermandosi agli aiuti tanhanno permesso di raggiungere ottimi risultati (sono stati racgibili, ma cercando altresì un contatto con le persone, un diacolti € 10.450, il doppio rispetto al 2004). Ma anche quest'anno logo o meglio un'apertura verso i vaVi aspettiamo per continuare nella lori cristiani. Sempre in quest'ottica raccolta semplicemente donando al l'anno scorso abbiamo partecipato progetto "La Comunità che si muoal progetto "La Comunità che si muove" i Vostri punti Coop. La collaborave" promosso dalla Coop Consumazione con il punto vendita Coop contori Nordest all'interno dell'iniziativa tinua anche con il progetto "Brutti ma "Sosteniamo i bisogni sociali". Un Buoni", un servizio di recupero di proprogetto che coinvolge numerose dotti ancora perfettamente commeassociazioni del territorio (A.C.A.T. stibili ma che, a causa di piccoli danPordenone Sud; A.V.A.N. di Azzano ni subiti dalla confezione, non posDecimo; Associazioni familiari, utensono essere messi in vendita. Il proti, volontari dei Servizi Educativi Tergetto è stato attivato a maggio 2005, ritoriali per Disabili; Associazione Pierpaolo lus (direttore Coop Azzano), Viviano Di Bella e ogni 15 giorni la Coop di Azzano San Pietro Apostolo; Associazione (magazziniere Coop), Antonia Taverna e Sonia Notturno Decimo dona alla San Vincenzo beSan Vincenzo dè Paoli di Azzano De(soci volontari Coop) durante la consegna dei prodotti del ni che vengono distribuiti all'utenza cimo) e che ha 2 ambiziosi obiettivi: punto vendita Coop di Azzano. del centro di distribuzione. Oltre alla - la partecipazione all'acquisto di un valenza sociale del progetto (auspipulmino (da 5-7 posti) per il trasporto di persone con disacabile anche da parte di altre catene distributive) c'è il conbilità per dare maggiori possibilità di incontro e di socializzacreto impegno contro lo spreco dei beni alimentari: siamo zione. Soddisfare un'esigenza di trasporto, rivolto alle fasce orgogliosi di partecipare attivamente a questa lodevole inipiù deboli della popolazione; ziativa. Ringraziamo il direttore, i dipendenti, i volontari della - l'erogazione di "piccoli aiuti" a favore di persone in momensezione soci e tutti i clienti del punto vendita Coop di Azzano tanea difficoltà: sostegno per l'acquisto di generi alimentari, che ci permettono di continuare nella nostra opera di sostevestiti, libri scolastici, ecc. Una serie di azioni che concretagno (nel nostro piccolo) alle persone bisognose. Sonia e Tatiana 7 VITA PARROCCHIALE ,3a ELEMENTARE: IL MIO PRIMO CUGNAN A Cugnan c'erano tanti miei amici, don Raffaello, gli animatori e le cuoche. Alla mattina andavamo a fare la colazione, andavamo a lavarci i denti, andavamo a giocare e la cosa più importante era andare nella chiesetta a pregare, parlare dei tempi di Gesù e di San Tarcisio. Avevamo un libricino che descriveva la vita del Santo, che don Raffaello ci aveva fatto, ed in cui c'erano degli esercizi da completare. Quando pioveva dovevamo stare dentro. Uffa, che noia, non si poteva più saltare , giocare a pallavolo e a calcio ma c'erano, comunque, i giochi "da tavolo". Mi sono divertita molto lì a Cugnan ed è stata un'esperienza molto importante per me. Nicole Per raccontare tutto quello che abbiamo fatto a Cugnan non basterebbe l'intero bollettino parrocchiale. Anche le emozioni e i momenti di divertimento sono stati tanti. Potevamo fare tutto quello che più desideravamo rispettando, naturalmente, alcune regole: volersi bene, aiutarsi, essere sinceri e ... ma non era una regola obbligatoria, mangiare tutto. Già non era una regola obbligatoria perché la fame era sempre tanta e il cibo era buonissimo. Tutte queste cose erano abbinate ad una parola d'ordine: "DIVERTIRSI". Era, comunque, impossibile annoiarsi: avevamo certi animaEriberto tori!!! Quest'estate sono stata a Cugnan, un campeggio molto speciale! Ho fatto tante amicizie. Don Raffaello ci teneva in forma poiché ogni mattina ci portava a fare una camminata, mentre nel pomeriggio giocavamo a calcio e a pallavolo. Gli animatori ci hanno fatto divertire. È stata una bella esperienza! Giada Ah! Cugnan! Luogo di nuove amicizie, preghiere, sport e messe, dove cantare, giocare e parlare, condividere fatiche ed emozioni, corse e camminate, giorni di sole e pioggia. Giocando a cal- cioe a pallavolo mi sono allenata, ho fatto solo un goal o forse neanche quello, ma mi sono divertita lo stesso. Le notti, per me, sono state movimentate anche perché sono stata l'unica a cambiare letto andando da una camera all'altra del piano superiore. E che fatica! C'era un'allegra "confusione" ogni sera! Don Raffaello ci aveva dato un libretto di San Tarcisio su cui abbiamo lavorato, meditato e imparato tante cose. Per non parlare delle mangiate! Che cose deliziose ci preparavano le cuoche. FANTASTIQUE! Il ricordo più forte è quello della sera prima che ci dividessimo. Non ragionavo più! Piangevo, piangevo e piangevo. Non volevo tornare a casa perché non volevo dividermi dai miei amici. Quant'è bello Cugnan! Un consiglio: Chiara PROVATELO!!! Per me Cugnan è stato bellissimo e molto divertente. Lì ho conosciuto tanti bambini e mi sono divertita con le mie amiche e gli animatori. Ogni mattina facevamo una passeggiata e alla sera giocavamo a calcio o a pallavolo. Prima di andare a dormire un'animatrice ci leggeva una storia. Questo campeggio è stato bellissimo e il prossimo anno spero tanto di poterci tornare. Gloria Cugnan è un campeggio in montagna in provincia di Belluno. Quest'anno dal 14 al 21 giugno è iniziato il nostro campeggio insieme ad altri ragazzi che durante quella settimana abbiamo fatto amici. Questo soggiorno a Cugnan ci fa riflettere sulla vita di ogni giorno: come ci comportiamo con gli altri , se gli aiutiamo ... Per esempio, alla sera, nella cappella, mettevamo un giudizio a secondo del comportamento avuto: se eri stato bravo mettevi dentro il pane e se ti comportavi male mettevi il sasso. Per quel che riguarda i divertimenti, durante il giorno, si fanno tornei di calcio e di pallavolo insieme agli animatori. Un'altra attività divertente sono le camminate per i paesi confinanti a Cugnan. La domenica che conclude il campeggio arrivano i genitori e si mangia insieme a loro. Marco Vitali e Enrico Gaiarin 8 VIIfA P~RROCCHIALE ' PRONTO CUGNAN!!! Tranquilli. .. non spaventatevi! Questa frase è soltanto la prima di tanti ricordi, che sicuramente tutti coloro che l'hanno vissuta quest'estate ricorderanno. Innanzitutto ci presentiamo: siamo Giulia (la più pazza) ed Elisa (la più ragionevole), le due migliori amiche sedicenni che quest'anno hanno deciso, ovviamente insieme, di vivere una nuova esperienza che poi abbiamo scoperto essere stata unica e indimenticabile. Quest'anno è un anno importante per noi: ad ottobre abbiamo fatto la Santa Cresima e possiamo dire di essere arrivate con i giusti intenti davanti all'altare, anche grazie all'esperienza che abbiamo fatto. Quest'anno, per la 'prima volta , abbiamo sentito il desiderio di partecipare al campeggio organizzato dalla Parrocchia a Cugnan. Molte nostre amiche avevano già provato questa esperienza e tutte ci avevano detto di essersi divertite molto. Questo campeggio era riuscito a far scoprir loro un altro lato della loro personalità e a farle riflettere su tutte le cose che le stavano intorno che fossero state piccole, grandi, più o meno importanti. Pensavamo fossero parole dette solamente per convincerci ad andare, ma poi abbiamo capito che ciò che ci avevano detto era la pura e semplice realtà. Siamo pentite di non esserci andate gli anni scorsi perché ci siamo rese conto di aver perso qualcosa che avrebbe dovuto essere nostro. In un secondo la nostra vita è stata catapultata in un altro pianeta completamente immerso nella natura, nel silenzio e nella tranquillità e lontano da tutte le distrazioni e le cose superflue che ci sono qui ad Azzano: CUGNAN. Forse non saremmo come siamo adesso e non avremmo neanche la forza che abbiamo addosso. Siamo rinate: finalmente ci siamo guardate attorno e ci siamo accorte di quelle piccole cose che senza Cugnan non avremmo mai visto. Abbiamo imparato che stare con gli altri è bello, ma per farlo dobbiamo prima di tutto conoscere bene noi stessi e apprezzarci per quello che siamo. Dobbiamo poi mettere da parte il nostro egoismo e donarci completamente agli altri e magari aiutarli se ne hanno bisogno, convinti che nel caso contrario anche loro aiuterebbero noi. È bene cercare di stare con tutti e non attaccarsi ad una sola persona, rischiando di isolarsi dal mondo e soprattutto dalle persone che ci stanno attorno. A casa dobbiamo aiutare il più possibile ed evitare di diventare un peso che si aggiunge ai tanti inevitabili problemi che di solito ci sono in una famiglia. Per stare con gli altri, dobbiamo anche essere in grado di ascoltarli e perdonarli se c'è qualcosa che non va; insieme, infatti, è più facile superare tutti i problemi che ci si presentano. Abbiamo condiviso momenti bellissimi insieme per esempio la lunga (per non dire interminabile) camminata verso il Nevegal (Andrea quanto manca? Dò minuti Giulia!!) e le nottate passate sulla collina ad osservare le luci della città ai suoi piedi oppure sull'altra collinetta illuminati dalle sole luci delle nostre lanterne ad ascoltare il silenzio. (Riservato alle nostre compagne di stanza: beh ... la mattinata che più 25-31/uglio 2005 - 3 ii Media 9 ricorderemo sarà quella in cui il nostro amatissimo Don è entrato in camera a svegliarci con il "DOLCE" suono del suo inseparabile fischietto!!) Le uniche cose che importavano veramente erano il divertimento e il tempo dedicato alle riflessioni, molto importanti per aiutarci a rafforzare la nostra personalità, cercando di superare le nostre paure. Avevamo un gran bisogno di staccare un po' la spina, non lo facciamo mai, soprattutto d'ascoltare le nostre emozioni, pensieri, quelli nascosti nel profondo e che non vogliamo mai affrontare. Volevamo ringraziare colui che è l'anima di Cugnan , il Don ("tass ..." "ucc ..." "PURCIT!!") perché ci ha capite, sa chi siamo e con che spirito abbiamo affrontato quest'esperienza. Un grazie anche ai nostri amici, il nostro pane quotidiano, senza i quali la nostra vita non avrebbe senso. Provate ad indovinare quali sono gli amici che ora frequentiamo ... ovviamente Cugnan è la risposta. Coloro i quali sono stati a contatto con noi 24 ore su 24 (e ci hanno sopportato) riescono ora a capirci al volo, sanno cosa proviamo in ogni momento e quel che più importa è la consapevolezza del fatto che non ci lasceranno mai soli. Ed infine grazie agli animatori che, come abbiamo appena detto, fanno ormai parte della nostra cerchia d'amicizie. Senza di loro non avremmo mai assaporato fino in fondo il valore di Cugnan: erano i primi a rimproverare alcuni nostri comportamenti ma anche i primi a farci divertire (esempio, non per sottolinearlo, la "stonfata" che Daniele ha data l'ultimo giorno a Giulia!). Un grazie finale ai genitori che senza i loro sacrifici non ci avrebbero reso quelli che siamo. Grazie perché questa esperienza è quella che ogni Cristiano aspetta: bisogna viverla per non pentirsi. Quest'anno siamo ormai in terza superiore e purtroppo il prossimo campeggio sarà l'ultimo da animate ma siamo più che disponibili a fare da animatrici ai ragazzi più piccoli di noi (purché non si spaventino) e speriamo di riuscire a farlo come l'hanno fatto per noi i nostri animatori. Speriamo di non aver spaventato nessuno e soprattutto vi aspettiamo il prossimo anno per vivere una nuova e indimenticabile esperienza ... l'unico problema: occhio ai TAFANI (vero Andrea????). Giulia Castellarin ed Elisa Zaina e Superiori. CUGNAN: la e 2a MEDIA Anche quest'anno, noi ragazzi di 19 e 2 9 media, ci siamo lanciati verso un'avventura che si ripete ormai da diversi anni, fra i verdi prati di Cugnan, un piccolo paesino sperduto, e per molti sconosciuto, ai piedi del Nevegal. In questi giorni ci siamo divertiti molto, siamo stati in compagnia di nuovi amici insieme ai quali abbiamo scherzato, parlato, giocato, ascoltato musica, ... ma soprattutto abbiamo avuto l'occasio- ne di riflettere e di discutere riguardo la vita di San Tarcisio, che ci ha accompagnato in questi 7 giorni e sicuramente ci accompagnerà nella vita. Ma, fra le preghiere e le riflessioni, che non sempre erano di nostro gradimento, c'era anche il tempo per gli indimenticabili tornei di calcio e di pallavolo. Oltre a tutto ciò , però, c'era anche il duro, anzi durissimo, lavoro svolto in cucina che ci veniva costantemente rifilato dal Don o dagli animatori. Cugnan si può definire come un'''isola'' di pace e tranquillità dove si può trascorrere qualche giorno lontano dalla confusione quotidiana che ci circonda. Possiamo dire quindi che Cugnan è un'esperienza di confronto con altre persone e di crescita spirituale ed interiore da provare almeno una volta nella vita. Un grazie speciale va al Don che ci ha dato la possibilità di partecipare a questo campeggio e ci ha seguiti, guidati ed ascoltati durante tutta la settimana. Non sono però da dimenticare le cuoche, gli animatori e le animatrici che sono riusciti a farci divertire e a creare intorno a noi un clima sereno e di amicizia; ed è per questo che vogliamo nominarli: grazie Manuela, Marica, Kevin, Alain, Daniele e Paolo!!! La vita è fatta di cose belle e di cose brutte, Cugnan, di sicuro, si può classificare fra le esperienze migliori che si possono vivere nel cammino dell'adolescenza. Magda, Martina, Sabrina, Valentina ERA VALBA DELLA PREISTORIA ... Cro e Gnon assieme alla Sia, accolgono il branco dei lupetti del Branco Fiore Rosso a Bosplans: Andreis una settimana da primitivi alla riscoperta della natura, di se stessi. Lacqua, l'aria, la terra ed il fuoco cioè giochi ed attività con i quattro elementi per prendere coscienza della vista, dell'udito, dell'olfatto, del gusto e del tatto. Il paese, la gente, le tradizioni e la storia di Andreis ma anche le piante del bosco, gli uccelli rapaci i sassi e la creta, l'acqua del torrente ed il vento per capire che siamo parte della natura e che dobbiamo conoscerla e rispettarla. Non possiamo dimenticare i pranzetti del ristorante a 5 stelle di Miky, Elda e Eleonora che ci hanno permesso ogni giorno di festeggiare e far rendere i talenti ricevuti da Dio. Questa è stata la nostra vacanza di Branco, Bosplans Andreis 25 giugno 2 luglio 2005 ... per quest'anno la nuova avventura è già partita, se sei curioso e se vuoi giocarti, vieni a trovarci il sabato vicino alla casetta dell'Asa. Ti accoglieremo con affetto da veri lupi. vecchi lupi CLAN ROUTE ESTIVA finanziamento svolte durante l'anno hanno permesso l'autonomia finanziaria necessaria alle spese di viaggio e di approvvigionamento. Arrivati, dopo un viaggio notturno, alla Riserva naturale siamo stati accolti cordialmente dai guardaparco allora di turno, che ci hanno accompagnato alla foresteria dove abbiamo trascorso le notti. La foresteria distava 8 chilometri dal centro abitato più vicino rappresentato dal comune di Caprarola, e quattro chilometri dalle rive del lago. Unico giorno lasciatoci libero è stato il primo, nel corso del quale abbiamo visitato il paese, già dal secondo giorno eravamo operativi. Durante la nostra permanenza abbiamo ripristinato due fontane, una delle quali era stata sommersa dai rovi per la mancata manutenzione, abbiamo ripristinato un sentiero inutilizzato da anni. Nella riserva era presente l'unico centro di recupero rapaci della regione Lazio. Altre attività sono state: la riparazione delle gabbie per i rapaci e la cattura e il marcaggio dei cinghiali. La settimana si è conclusa con una cena a base di grigliata di pesce in compagnia dei guardaparco. Durante l'estate appena trascorsa noi, clan del gruppo scout azzanese abbiamo prestato servizio nella "Riserva naturale del lago di Vico, in provincia di Viterbo". Le attività di auto- 10 VITA PARROCCHIALE PER ,LA PRIMA VOLTA A LOVRDES: CITTA DELL'AMORE E DEL DOLORE Sono un giovane diciottenne che ha partecipato al pellegrinaggio a Lourdes nella prima settimana di agosto. Sono stato convinto a parteciparvi grazie alle testimonianze di alcuni amici che hanno vissuto in prima persona questa esperienza. Sono partito per aiutare il prossimo, l'ammalato pur non sapendo ancora il significato di sofferenza e sacrificio. Ero entusiasta di dare me stesso per fare del bene e quindi diventare strumento nelle mani del Signore. Ho scoperto Lourdes, città della sofferenza, dove il comandamento più importante che Dio ci ha lasciato, "ama il prossimo tuo come te stesso" trova la sua completa realizzazione, poiché c'è molto amore da offrire e donare verso le persone sofferenti. Lesperienza di Lourdes mi ha fatto comprendere anche nobili valori che credevo assopiti in me. Lì, infatti, ho scoperto il significato profondo del Silenzio come meditazione personale e preghiera davanti ai numerosi ceri accesi. Queste candele ardevano e le fiamme simboleggiavano richieste, speranze, ringraziamenti di innumerevoli persone devote alla Madonna. Ho trovato una gioia e una pace interiore mai provate stando, la sera davanti alla grotta a pregare. Ora sono cambiato e porto così un segno indelebile nel cuore datomi da questa esperienza che mi porta a dire: dare è meglio che ricevere. È questo il messaggio che voglio lasciare a tutti i giovani: offrire la propria persona agli altri, ma anche aiuto, speranza, gioia, voglia di vivere regala a ciascuno di noi un dono, superiore a tutte le cose più belle al mondo, dal momento che rimane nel nostro cuore. Alessandro - Andrea - Maurizio - Kevin - Alain I giovani pellegrini con il nostro Vescovo. IL NOSTRO CAMMINO VERSO LA MADONNA DI CASTELMONTE La vita è un lungo e difficile cammino perlopiù in salita che ha come meta il Regno dei Cieli. Un cammino analogo è quello che hanno affrontato cinquanta ragazzi il 2 settembre per giungere al cospetto della "Madonna Nera" a cui è consacrato il santuario di Castel monte. Il gruppo era composto per la maggioranza da cresimandi e da un esiguo numero di ragazzi che avevano già ricevuto il sacramento negli anni precedenti. Il programma della giornata era molto simile a quello dell'anno antecedente. Dopo esser arrivati verso le 9.00 a Cividale abbiamo intrapreso la salita a piedi, non prima di aver fatto un momento di preghiera tutti assieme. Nove chilometri di salita sotto il caldo sole che scalda la terra con gli ultimi raggi estivi, non sono certo una passeggiata, ma se affrontati con il giusto temperamento e una buona compagnia possono diventare molto divertenti e meno stancanti. Coloro che sono giunti per primi all'ambita destinazione, hanno potuto trascorrere qualche minuto di raccoglimento all'interno del santuario mentre gli altri si affollavano all'esterno per riposarsi. Dopo il pranzo, che naturalmente ci siamo portati da casa, ci sono state consegnate le buste nelle quali c'era il foglio dove erano riportate alcune preghiere e riflessioni e una pagina bianca nella quale dovevamo riportare la nostra preghiera a Maria. In seguito Don Raffaello ha celebrato la messa e alcuni ragazzi che avevano preso parte all'esperienza di Lourdes ci hanno descritto le loro giornate vissute nella "città della sofferenza" e anche le loro impressioni. Ricordo di questa giornata rimarrà la piccola effige della "Sacra Famiglia" consegnataci dal Don con la raccomandazione di tenerla sempre con noi. Questo pellegrinaggio ha dato la possibilità, a tutti noi che vi abbiamo partecipato, di prendere dei seri impegni, sia scolastici che non, per l'anno che stava per iniziare, di trascorrere una giornata diversa dal solito in un ambiente dove ci si sente una cosa sola con Dio, di pregare per tutti i conoscenti, ma anche ringraziare Maria di tutto quello che in questi anni ci ha concesso e interpellare la Madre di Gesù affinché sia semLisa Santarossa pre al nostro fianco. 11 VITA PARROCCHIALE VIAGGIO IN TERRA SANTA Il 14 luglio, un gruppetto di poche persone parte da Azzano Decimo, con il parroco don Dino, per la Terra Santa, aggregandosi alla diocesi di Pordenone e andando così a formare un gruppo di 260 pellegrini uniti al nostro vescovo. Non nascondo di aver provato paura nell'andare in quei posti, a causa dei contrasti che da tempo tormentano Israele, ma la voglia di conoscere la terra che ha dato le origini a Gesù ha prevalso su ogni timore. Sapevamo comunque di essere protetti! Il viaggio è andato bene, arrivati aTei Aviv non abbiamo perso tempo, ci aspettavano l'autobus e la guida e subito ci hanno fatto conoscere la città. Nei giorni successivi abbiamo visitato tutti i luoghi caratterizzanti la terra d'Israele: la chiesa della Natività di Maria a Nazareth, il muro del pianto, l'orto degli ulivi, ecc ... In particolare però ricordo il Santo Sepolcro. Entrando nella chiesa la prima cosa che si nota è il marmo dove deposero Gesù. Le sensazioni che si provano sono disarmanti e l'eccezionalità della basilica lascia senza parole. Sempre all'interno di questa chiesa è da notare la presenza di tutte le religioni che si alternano nella custodia del Santo Sepolcro a ulteriore conferma dell'universalità di Cristo. Posso dire quindi di aver provato una grande emozione nel ripercorrere la vita di Gesù, sembrava che il tempo si fosse fermato, gli occhi e il cuore erano concentrati su quel mondo, dove sappiamo la sofferenza e il dolore non sono mai mancati. Ora quando ascolto la Santa Messa ritrovo sempre quei luoghi nella mia mente e rivivo la vita di nostro Signore. Auguro a tutti di poter visitare la Palestina. Il ritorno a casa segue con tanto amore per Cristo e non è facile riabituarsi alla vita di tutti i giorni. Antonia Secondin XI PELLEGRINAGGIO A PIEDI E IN CARROZZINA DEL GRUPPO DISABILI "VIRGILIO LIUT" Il nostro XI pellegrinaggio verso Maria, si è svolto domenica 9 ottobre 2005 con circa 90 partecipanti , fra i quali circa quindici disabili in carrozzina, animati da una grande volontà è solidarietà di fare una bella camminata insieme, e di preghiera meditazione, lungo la strada che dal "centro sociale" di Azzano De- cimo ci ha portato a Pordenone al santuario Madonna delle Grazie. Dopo una settimana di marcato maltempo, tanto che ci aveva fatto pensare di rimandare a un'altra data il pellegrinaggio, siamo partiti con una giornata di splendido soIe. Dopo la preghiera iniziale e la benedizione di don Endris Feraresso, sia- 12 mo partiti alle ore 9.20 verso Tiezzo con canti, lodi e la recita del santo rosario. A Tiezzo di fronte alla chiesa parrocchiale, incontro con Mons. Danilo che ci ha detto due parole di incoraggiamento e impartito la benedizione, e prima tappa per un po' di sosta e una bella meditazione del nostro essere pellegrini verso Dio, preparata dai ragazzi del gruppo della carità. Alle Cinque Strade seconda tappa, per ristorarci un po' e per ripartire in silenzio per ascoltare la voce di Dio che ci viene dal deserto del nostro cuore. Di fronte al mercatone abbiamo fatto la terza e ultima tappa con un'altra meditazione dei ragazzi, e poi siamo arrivati al santuario verso le ore 12.45 con canti alla vergine Maria. Qui ci aspettava il pranzo preparato dai volontari del santuario e poi alle 15.30 con la recita del Santo Rosario, seguita dalla concelebrazione della Santa Eucaristia di don Bernardino assistente spirituale dell'Unitalsi, e don Endris Feraresso, abbiamo concluso il nostro pellegrinaggio annuale con una foto di gruppo. Elio Pavan 1 I UNA GIORNATA DIVERSA Si dice che siamo sempre di corsa, che non c'è la possibilità di stare insieme, perché preoccupati di tante faccende. Ed allora ben venga l'opportunità del contrario. Il sette settembre si è svolta la consueta gita per quanti operano in parrocchia come volontari nei vari settori. Ci si è diretti al santuario mariano di Monteortone, nelle vicinanze di Abano Terme. Quel santuario sorse in seguito ad un prodigioso evento del maggio 1428, durante una pestilenza. A Pietro Falco, uomo d'arme, mentre riposava all'ombra di un boschetto, cercando sollievo dal dolore di vecchie ferite, apparve la Madonna che lo invitò a rientrare nell'acqua dove avrebbe ricuperato la salute e trovato una sua immagine che giaceva tra i sassi. Questo luogo sarà sotto la mia protezione, assicurò la Vergine, e dovrà essere benedetto e ve- nerato. La celebrazione eucaristica ha voluto esprimere la nostra fede in Cristo, la nostra devozione a Maria e il grazie comunitario a chi opera in parrocchia. Per il pranzo abbiamo raggiunto Occhiobello, sul Po. Si è trascorso il pomeriggio a Padova, con particolare interesse alla tomba di San Leopoldo, e nelle basiliche del Santo e di Santa Giustina. Preghiere, canti, indovinelli ci hanno accompagnati: una serena giornata di fraternità che ci ha fatto rinnovare l'impegno di continuare i vari servizi. Don Dino CORALE COMUNALE AZZANESE È ripresa a settembre l'attività della Corale Comunale Azzanese, dopo i consueti appuntamenti dei "Concerti d'estate" tenutisi 1'11 giugno nella chiesa di Azzano Decimo e il 19 giugno nella chiesa di Praturlone di Fiume Veneto. Nel mese di luglio, con l'animazione della Santa Messa nella chiesa parrocchiale di Barcis, abbiamo partecipato alla manifestazione "Corinfesta in Valcellina", organizzata dall'USCI (Unione Società Corali Italiane) di Pordenone al fine di valorizzare e far conoscere le realtà montane della nostra provincia. Venticinque cori si sono esibiti in oltre 40 concerti nei paesi di Andreis, Barcis, Cimolais, Claut, Erto e Casso, Mon- tereale Valcellina, Malnisio e San Leonardo Valcellina. Con la ripresa delle prove abbiamo deciso di fare un ulteriore passo avanti nella nostra continua ricerca di miglioramento. Così, contemporaneamente allo studio di nuovi brani, abbiamo iniziato un corso di vocalità tenuto dal soprano professionista Monica Falconio, per apprendere le tecniche del canto che ci permettano di sfruttare al meglio questo strumento così prezioso che è la nostra voce. I prossimi appuntamenti sono i tradizionali "Concerti di Natale": il primo si terrà sabato 17 dicembre nella Chiesa di Azzano Decimo e vedrà, come di consueto, la partecipazione del Coro Giovanile Immacolata, della Corale Comunale Azzanese e del Coro Quattro Molini. Il secondo si terrà invece domenica 18 dicembre nella Chiesa di Praturlone di Fiume Veneto. Noi coristi vi porgiamo i nostri migliori auguri per un lieto Natale, invitandovi a partecipare numerosi a questi appuntamenti, e rinnovando a tutti voi l'invito a provare l'esperienza del canto corale, il cui aspetto più bello è sicuramente la possibilità di ' condivide re questa passione con altre persone. Le prove si tengono il martedì e il venerdì presso la Chiesa di Azzano Decimo. Sarete i benvenuti! Martina Il 23 ottobre 2005 dopo tanti anni i fratelli Filipetto si sono riuniti tutti assieme con figli, nipoti e pronipoti in una grande festa. Questi bambini sono un po' "disperati" perché sanno di non poter utilizzare l'Oratorio fino il prossimo anno ... Ma non importa, lo troveranno più bello ed accogliente. 13 " ~ "" ~ = :~ VITA RARROC,C'HIALE hf; Jkt\%.>l& _ '" 2~*~- .. ""'= ""~1~,, ~ _ ~ , ""':,,ti 1y Kj DUE VIAGGI "I viaggi non finiscono mai" pensò Francesca, mentre con lo sguardo fissava gli alberi fuori dal finestrino. Non aveva voglia di piangere, non sarebbe stato opportuno in quello scompartimento affollato. Il dolore però, c'era, nero e sordo. La tristezza di aver perso: "ancora una volta - disse tra sé ancora una volta, un'altra sconfitta. Quante altre ancora? Significa solo una cosa: non sono capace. Non sono capace, Mio Dio, non ho più forza, ... delusioni, ... tradimenti, ... fallimenti". Infilò gli occhiali scuri, non era opportuno piangere. Rumore di treno, voci confuse indistinte , stazione di ... stazione di ... Treno fermo, "stazioni tutte uguali - pensò stessi colori, stesse facce, stessi manifesti". "II libro della jungla 2" lesse sul cartellone, ... "il libro della jungla 2 ... Kipling ... Kipling ... If... If la sua poesia". La recitò mentalmente. Quante volte l'aveva letta, sorseggiata, la memoria di certo non la tradiva. ... Se saprai costringere il tuo cuore e i tuoi nervi a servirti dopo che ti hanno abbandonato e saprai andare avanti quando c'è solo la tua Volontà a dire loro "Coraggio" ... se saprai sopportare di vedere la tua verità trasformata in trappola per ingenui o vedere le cose a cui hai dato la vita infrante e ti chinerai e le ricostruirai con mezzi sciupati dall'uso ... se metterai tutto quello che hai vinto in un mucchio, lo giocherai, lo perderai e saprai ricominciare senza dire niente al mondo ...se saprai riempire un minuto con 60 secondi, la Terra sarà tua e tutto quello che contiene. E più importante, sarai un Uomo, figlio mio. "Basta - si disse - contegno, calma .. . gli occhiali scuri potrebbero non bastare ... e poi è solo una poesia, una stupida, retorica poesia. La realtà non è così, è diversa: più cruda e dura ". Grida di bambini, bambini piccoli da asilo ... asilo .. . anni fa ... lei da piccola ... lacrimoni sulle guance ... "non ci riesco maestra Alessandra, non sono capace ... ". ''Alessandra, sì maestra Alessandra, quanto che non mi veniva in mente, quanti anni fa . Era bionda, sì certo, bionda, con gli occhi profondi. La più brava, e sì di sicuro la più brava: era la Sua Maestra!". Frammenti di ricordi: "Dio come era difficile quel disegno"ricordò tra sé - e sentì la voce dolce e sicura della maestra Alessandra: "ce la puoi fare, Francesca, so che sei capace, riprova". E come mettere in discussione ciò che diceva la maestra Alessandra! Così morbida e sicura insieme, era la maestra Alessandra. "Aveva ragione - pensò - al terzo tentativo ci riuscii". Vittoria! "Brava - disse Alessandra - hai visto? Non mollare mai, respira e riprova ". Già, respira e riprova . Ancora frammenti ... Ancora lacrime: "mi ha imbrogliato, maestra, Federica ha detto che ... e non è vero ...". Labbraccio della Maestra, balsamo da bere goccia a goccia, miele puro, ''piangi pure - disse la maestra - capisco che sei arrabbiata, che ci sei rimasta male, ma dai giochiamo insieme adesso". Tutto dimenticato in un attimo, che bello giocare insieme! Frammenti ... "Brava Francesca, ottimo lavoro, sei proprio una bambina in gamba " sorrisi e autostima alle stelle. "La maestra mi ha detto che sono brava - rammentò Francesca - ma io so che posso fare ancora meglio, ancora di più". Una nuova sfida e un nuovo successo. Gli anni trascorrono. "I viaggi non finiscono mai" - pensò Francesca - guardando giù, fuori dall'oblò dell'aereo. Londra era ancora lontana. "Prima ballerina al Covert Garden - disse tra sé - però non male, sono stata in gamba". Sorrise togliendosi gli occhiali scuri. "Forse la poesia non cambia il ~ ' VITA PARROCCHIALE mondo - si disse - ma la maestra Alessandra If di Kipling la conosceva bene!". Prima ballerina o mamma che accoglie i suoi bimbi la mattina con un sorriso non fa nessuna differenza perché la maestra Alessandra diceva che un minuto è un minuto ed è fatto di 60 secondi e la maestra Alessandra conosceva Kipling, ah se lo conosceva bene. SCUOLA MATERNA Durante l'estate prima dell'inizio del nuovo anno scolastico, in tutte le aule della Scuola Materna "Beata Vergine del Rosario", si è proceduto ai lavori di sostituzione dei vecchi infissi e cassonetti in legno, con nuovi serramenti dotati di vetri a doppia camera. Dopo la realizzazione l'anno scorso del controsoffitto al piano superiore della scuola, il lavoro di quest'anno, costituisce un ulteriore intervento necessario a migliorare la coibentazione dei locali, per ottenere significativi risparmi nei costi di gestione del riscaldamento. Come programmi futuri relativi ai lavori da eseguire, la Parrocchia con lo sco- po primario di soddisfare l'elevata richiesta di nuove domande di iscrizione rispetto ai posti attualmente disponibili, si è impegnata a realizzare quanto prima, un intervento di modifica e ampliamento della struttura della Scuola Materna, per consentire l'introduzione di una nuova sezione. I Consiglieri ~ data ~~~~b~~20~~!~~~o~~~~~p~e~d:i~~~~~~~'~b~~~~!r~~~iCi a~ e Protezione Civile della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Gianfranco Moretton, la Giunta regionale ha deliberato di assegnare alla Parrocchia di Azzano Decimo un contributo ventennale costante di € 56.941,50. /I contributo viene assegnato per l'intervento di "adeguamento normativo, funzionale e strutturale della scuola Beata Vergine del Rosario, 1 stralcio" concernente l'ampliamento delle aule. La comunità Parrocchiale tutta è grata di questo contributo, segno che anche le nostre istituzioni amministrative sono attente e riconoscenti del servizio esercitato dalle nostre strutture. Ancora un sentito grazie per quanto ottenuto dal Vicepresidente Gianfranco Moretton. 0 15 , VITA PARROCCHIALE E INIZIATA LA STAGIONE SPORTIVA ALL'INSEGNA DEL NUOVO PROGETTO "CALCIO PER AZZANO" tecipa per il secondo anno Il 17 settembre scorso si è al massimo campionato resvolta la presentazione di Gruppo Sportivo gionale Dilettanti. Tutti quetutte le squadre del GrupVCONDOR~~ sti ragazzi erano accompo Sportivo Condor e delpagnati dallo staff tecnico l'A.S. Azzanese che parScuola Calcio Specializzata composto da oltre 20 alleteciperanno alla stagione natori qualificati, che da sportiva 2005/2006, un'iniquesta stagione sono coorziativa comune per ufficiadinati dal nuovo Responlizzare un importante progetto denominato "Calcio sabile tecnico Stefano De per Azzano" siglato duranAgostini. Lintera attività sportiva del settore giovate l'estate tra le due società nile si svolgerà nell'Oraper la gestione del settotorio Don Bosco, dove da re giovanile. Laccordo si qualche settimana sono pone l'obiettivo di creare iniziati i lavori di ristrutnel territorio azzanese un turazione che limiteranno settore giovanile di buona gli spazi, ma che da quequalità tecnica ed organizst'anno si è dotato anche zativa, con il preciso intendi due nuovi campi da calto di formare "localmente" cetto in erba sintetica. Una i giovani per la prima squanuova e tanto attesa strutdra e raggiungere quanto tura, realizzata grazie al prima la possibilità di partecipare ai campionati giolavoro volontario di molte persone tra dirigenti, amivanili regionali. Il programci e genitori ed al contrima di lavoro che i dirigenbuto finanziario dell'Ammiti andranno ad affrontare nistrazione comunale, che in questo primo anno di atdarà maggiore vitalità e tività, punterà a creare i presenza di giovani nell'ogiusti stimoli ed una nuoratorio. Nel corso dell'anva mentalità nell'ambiente nata continuerà poi il rapsportivo azzanese, manteporto con il mondo della nendo forte il valore, che la scuola attraverso il progetsocietà oratoriale ha attrito "Sport per tutti", che prebuito sin dalla sua fondavede la presenza dei teczione, all'educazione ed alnici del Gruppo Sportivo la crescita dei ragazzi, inCondor e della Federaziosegnando a loro i giusti vane nella realizzazione di un programma di promozione ed lori della lealtà sportiva, dell'amicizia e del rispetto verso il prossimo. Negli intenti delle società c'è l'ambizione di allaravviamento alla pratica sportiva presso la scuola elementare Cesare Battisti. Oltre quindi ai campionati federali, il Consigare tale collaborazione anche alle altre società calcistiche del comune, con la consapevolezza che l'unione delle forze glio direttivo intende confermare anche altre iniziative che può certamente accrescere il valore dell'intero movimento tendono a coniugare "lo sport alla solidarietà" attraverso il 3° Torneo indoor denominato "Coppa Carnevale" nel mese sportivo giovanile. Ritornando alla cerimonia di presentadi gennaio, il Torneo internazionale "Città di Azzano Decimo" zione delle squadre, cui ha assistito un folto pubblico di genitori, sportivi e Autorità, hanno sfilato oltre 170 ragazzi (dai in collaborazione con l'Unicef a maggio, senza poi dimenticare nell'imminente periodo natalizio la consegna dei premi 6 ai 18 anni) che compongono le nove squadre dai più picin memoria di Mons. Domenico Cadore giunti quest'anno coli della categoria "Piccoli amici" ai ragazzi della "Juniores", all'ottava edizione. Giancarlo Migliorini con l'intera rosa della prima squadra dell'Azzanese che par- Si llicOMiNciA ~AGA Zim GRAZIE L L Un sentito ringraziamento va all'Impresa Edile di Tondato Bruno, Alberto e Francesco, per aver offerto la nuova illuminazione dei campetti J in Oratorio e per la demolizione della canna fumaria della nostra Chiesa poiché procurava delle infiltrazioni d'acqua nel presbiterio. ~ 16 VITA PARROCCHIALE TORNEO DELU AMICIZIA Come vuole la tradizione, nonostante le condizioni meteorologiche avverse, 1'11 settembre si è svolta la 6° edizione del Torneo dell'Amicizia. Grazie a un fortunoso sole che ha accompagnato l'intera giornata, i numerosissimi partecipanti, capitanati da alcune compagini che non mancano all'evento fin dalla sua prima edizione, hanno dato vita alla consueta e consolidata manifestazione sportiva unica nel suo genere che da quest'anno ha allargato i suoi confini anche al basket. Lobbiettivo non era la vittoria ma un'opportunità di incontro e socializzazione fra giovani e meno giovani della nostra comunità ... e così è stato! Levento molto sentito in paese, non ha tradito le aspettative degli organizzatori, che sono riusciti a realizzare un torneo con trenta squadre e oltre 300 partecipanti. Dopo una mattinata di intensa attività sportiva, ci siamo trasferiti presso la sede azzanese degli alpini per consumare un abbondante pranzo, non prima di aver stuzzicato l'appetito con un gradevole aperitivo offerto per l'occasione dal Caffè Barocco. Il pomeriggio è stato caratterizzato da una ricca lotteria, un rinfrescante "anguria party" e dall'ombra del chiosco sotto la quale molti hanno trovato rifugio. Anche se meno importanti per lo spirito della manifestazione, non possiamo non citare i risultati sportivi, che hanno portato alla vittoria le squadre della F.A.B. Costruzioni per il calcio, e del trio PROFUMO per il basket. Non sono mancati i consueti premi per il miglior portiere, miglior bomber, la squadra che ha interpretato meglio lo spirito del torneo e a tutti i partecipanti è stata regalata la maglietta ricordo. Lottimo risultato ottenuto anche quest'anno ci permette di darvi appuntamento fin d'ora al 10 settembre 2006 per la settima edizione nella quale non mancheranno nuove ed entusiasmanti sorprese! Gli organizzatori colgono l'occasione per ringraziare Don Raffaello, il Gruppo Sportivo Condor, i commercianti Azzanesi e i partecipanti tutti per la collaborazione. Mauro G. & Lara S. UORATORIO HA BISOGNO DI NOI Il nostro Oratorio Parrocchiale lo conosciamo molto bene: da oltre 30 anni rappresenta un punto di riferimento per i giovani e le associazioni della nostra comunità; tante generazioni vi hanno trascorso il tempo libero giocando, stando insieme e acquistando importanti valori di vita. Ora anche per il nostro Oratorio è venuto il tempo di "aggiornarsi". Coloro che lo hanno frequentato sanno bene che negli ultimi anni evidenziava delle carenze sia strutturali che di sicurezza. Dunque, da qualche settimana, come sicuramente vi sarete accorti, l'Oratorio è inagibile poiché sono iniziati i lavori: sarà una ristrutturazione molto profonda ed interesserà la struttura da cima a fondo; sarà sostituito il tetto, rafforzati i muri perimetrali, costruiti nuovi e più funzionali locali. Per questo determinante intervento la Regione Friuli Venezia Giulia ha destinato un importante contributo ventennaie a fondo perduto che, purtroppo, non sarà sufficiente a coprire le spese preventivate. Anche in questa occasione, siamo certi che non verrà a mancare la generosità della nostra comunità. /I Consiglio Affari Economici 17 , UN MESE IN MISSIONE IN PERU Guarda, Conosci, Ama. Il Questa estate ho vissuto una esperienza di un mese in Perù, in una delle case della Comunità Missionaria di Villaregia. La casa si trova in una zona molto povera della periferia sud di Lima ed è circondata a perdita d'occhio da una distesa di baracche. Eravamo un gruppo di una ventina di giovani dai 20 ai 35 anni , provenienti da tutta Italia. Con noi c'erano anche una famiglia con figli e due coppie di giovani sposi che hanno scelto di trascorrere il loro viaggio di nozze in terra di missione. Abbiamo prestato la nostra opera dedicando tempo e forze alle attività che la Comunità porta avanti: il centro medico, i comedores (cucine popolari), gli asili ... lo, in particolare, ho avuto la possibilità di lavorare all'allestimento della scuola di formazione professionale che è stata inaugurata in quel periodo. È stata per tutti noi ben più di una esperienza solo di volontariato. È stato anche l'incontro con un mondo totalmente diverso dal nostro, non solo per la differente situazione economica ma anche per il loro diverso modo di fare, pensare e vivere. Sento che mi ha aiutato una frase che un giovane missionario ci ha lasciato come consiglio prima della partenza: "Guarda, Conosci, Ama". Limpatto con la povertà che circonda la missione è stato molto duro. Tutto, intorno, parla di povertà, miseria, sporcizia, mancanza di lavoro, ingiustizia e violenza. In alcune zone del cerro (le colline) non arrivano né acqua né luce nelle case; e le case sono baracche di pochi metri quadrati in cui vivono 5, 6, 7 persone. Le pareti sono fatte di compensato, il tetto di lamiera o "eternit", non ci sono finestre. Terra al posto del pavimento, sabbia sporca fuori, cani dappertutto, bam- \ bini scalzi. Per chilometri e chilometri lo stesso paesaggio desolante. "Dov'è Dio in tutto questo?" "Che senso ha la sofferenza di questa povera gente?" "Perché Dio permette tutto ciò?" All'inizio ho sentito una grande aridità umana in me; a volte mi vergognavo sorprendendomi a non sentire niente di fronte a queste scene. Spesso provavo un senso di rifiuto per tutto ciò che mi circondava. Altre volte invece sentivo una grande rabbia, tutta l'umanità in me gridava l'ingiustizia che avevo di fronte agli occhi. Quasi sempre ho provato un grande senso di impotenza. Decisivo è stato l'incontro con un piccolo bambino di strada. Stavamo sistemando uno dei comedores più poveri del cerro e questo bambino gironzolava intorno incuriosito: aveva il viso un po' sporco, i capelli ricci e lo sguardo birichino. Giocava a nascondino scomparendo e ricomparendo da dietro un grosso buco nella parete di compensato. Era solo un bambino che giocava, però per me, in quel momento, il suo sguardo e il suo sorrisetto mi dicevano di più. "Sono qui, non mi vedi?" "Sono qui , non ti sei ancora accorto di me?" "Mi stavi cercando?" Per me quel bimbo era il mio Gesù bambino. 18 "Non ti affannare tanto, io sono qui, non mi vedi?" "Sono qui." "Guarda meglio." Da quel momento ho cominciato a guardare meglio cercando di andare oltre la superficie. E così finalmente ho cominciato a conoscere e ad amare un popolo povero però anche molto dignitoso, un popolo accogliente e pronto a condividere con gli altri quel poco che ha. Mi ha colpito la fede genuina di molti. Un giorno uno di noi stava visitando un ammalato e l'anziano gli ha detto: "l'unica cosa che non mi toglieranno mai è la speranza in Dio". Dio rimane al fianco di questo popolo crocifisso. Mi porto a casa la forte e profonda amicizia costruita con i giovani peruviani. La loro grande voglia di vivere, di andare avanti nonostante tutto. La tenacia contro la disperazione. Mi porto a casa anche gli sguardi dei bambini (la cosa più bella del Perù), i loro sorrisi e le loro speranze. AI mio ritorno sento che si è rafforzata in me la consapevolezza che non posso voltarmi dall'altra parte per non sostenere lo sguardo di chi non ha di che mangiare. Non posso dimenticare ciò che ho visto con i miei occhi: i molti che vivono al limite della dignità umana. Ciò mi spinge a condividere concretamente il poco o molto del mio superfluo (tempo compreso) per il necessario di tanti, di chi ha meno. Ma anche di farlo con amore, guardando negli occhi chi mi sta di fronte; con il desiderio di amare da fratello mettendo al centro l'uomo, come mi ha insegnato quel bimbo di strada. Hemos nacido para compartir el amor. Siamo nati per condividere l'amore. Questa era la scritta con la quale i giovani di Lima, ci hanno salutato alla nostra partenza. Federico Santin G.S.C. CAPO DI SOTTO "Ringraziamo il Bembo e il G.S.C. Capo di Sotto per dare sempre la possibilità a gruppi come noi di esibirsi e di farsi conoscere". Così si esprime Nicola, vocalist delle "Anime in Plexiglass", subito dopo che la sua cover band (ispirata all'ineguagliabile rocker emiliano) ha stupito sul palco dei Festeggiamenti Madonna del Bembo, trascinando sotto il palco ed entusiasmando il pubblico (saluto the Mauro's Company!) e le cameriere del Bembo. Le anime non sono state le uniche a suonare e divertire nelle serate giovani, le hanno precedute infatti i "La mente di Tetzuya", cover band di sigle dei cartoni animati ("i bei tempi. .. " ha detto qualcuno " ... quando ancora circolavano cartoni animati decenti!") le hanno seguite i "Toys", superbi emulatori dei Queen. Quest'anno sono stati apportati dei cambiamenti anche nel panorama "vai col lissio!", hanno cantato e suonato per il pubblico del Bembo i "Canta Italia Show", i "II mulino del Po" e i "Pop-Corn" per la gioia dei ballerini azzanesi (Renata e Alessandro in primis!) oramai diventati un cult delle serate danzanti dei Festeggiamenti. Impossibile non accennare all'attesissimo esordio della manifestazione "lo Sfilo", nata dalla collaborazione del Bembo con alcuni negozi del paese; l'affluenza del pubblico maschile è stata sorprendente! Non possiamo dimenticare l'esibizione di ballo del "Team Diablo", Andrea e Cristina avranno scatenato sicuramente l'invidia di qualche signora! Ricordiamo e ringraziamo inoltre i nostri ospiti che con le bancarelle ed i giochi per bambini (indimenticabile il cappellino di Diana, leader de "II Paradiso degli Uccelli" hanno contribuito a mantenere ele- vato l'interesse ed il divertimento delle serate. Molto applaudite, infine, la coppia pianola-voce e la comicità genuina di Sdrindule, che hanno animato l'ultima serata nella quale si è giocato a tombola (ma vogliamo ricordare la valletta scoprinumero?! E i bimbi scegli-numero?!) e si sono ammirati i sempre più spettacolari fuochi d'artificio. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno fatto i complimenti per il nuovo stabilimento (avete notato il murales al chiosco principale?! Da Louvre!) che, dobbiamo dire, è stato accolto con gioia sia dai "bembaioli" che dal pubblico. Chiusa perciò in positivo anche questa sessione estiva del G.S.C. Capo di Sotto, ora il gruppo si sta organizzando per prepararvi al meglio il tradizionale "pan e vin" di gennaio, al quale, ci auguriamo, accorrerete in molti per gustare la pinza, il vin brulé e le nostre altre specialità. Concludo dunque con un mega saluto ai camerieri (e anche agli ex che sono stati promossi fuochisti o polentari/controllo cucina/nullafacenti. .. sto scherzando, Luna!), agli spazzini e alle signore della raccolta differenziata, ai fuochisti, agli addetti in cucina altrimenti detti "cucinari" (con particolare saluto alla Renga all'Angelo dei frichi), agli addetti ai chioschi, alla briscola, al parcheggio, alla guardia giornaliera e notturna, ai signori che ogni sera pulivano il pesce e condivano la carne, ai cassieri, agli improvvisati consegnafiori (Dariooo!), a chi ogni estate lavora al Bembo mettendoci passione nell'aiutare e nel contribuire a migliorare il nostro meraviglioso gruppo ed infine ("i me io i vien sempre par ultimi!") al mitico, insuperabile, indistruttibile Capo ... Silvan Luca il mago. Giulia Piccinin PELLEGRINAGGIO A SAN PADRE PIO Come consuetudine ormai da vari anni la terza domenica di novembre si è svolto il pellegrinaggio a S. Padre Pio. I pellegrini dopo il lungo viaggio si sono soffermati come prima tappa al Santuario di San Gabriele dell'Addolorata all'Isola del Gran Sasso negli abruzzi, qui in un momento di preghiera si è voluto ricordare l'incontro avvenuto 10 anni fa in una particolare celebrazione tra il defunto Arcivescovo Monsignor Mario Peressin (allora Arcivescovo dell'Aquila) e il defunto Arciprete Monsignor Don Domenico Cadore. Dopo questo intenso momento abbiamo proseguito per S. Giovanni Rotondo dove siamo arrivati in serata, tempo opportuno per recarci alla tomba di S. Padre Pio per la recita del S. Rosario. Il mattino seguente Don Raffaello ha celebrato l'Eucaristia nella chiesa Antica, dove abbiamo ricordato il suo venticinquesimo di sacerdozio ed il cinquantesimo di professione religiosa di Suor Gabriella; a seguito percorrendo il monte accanto al convento abbiamo meditato e pregato alle stazioni della Via Crucis. Un gruppo ha pure visitato l'ospe- dale Casa Sollievo della sofferenza voluto da S. Padre Pio. Nel pomeriggio immersi in un bagno di folla ci siamo recati a Monte S. Angelo e anche qui alla grotta dell'Arcangelo assieme ad altri gruppi Don Raffaello ha celebrato la Santa Messa. Ed ecco il momento forte dopo aver meditato in riflessione personale davanti alla Tomba di S. Padre Pio nel calare della notte tutti assieme abbiamo partecipato alla grande fiaccolata accompagnando la statua della Madonna dalla grande nuova Basilica fino al convento, tra migliaia di persone illuminate nel volto dalle loro fiaccole. Nella strada del ritorno tappa a Grottammare per il pranzo dove in un momento gioioso abbiamo incontrato le nostre suore originarie di Azzano, per terminare poi in preghiera davanti la Madonna Nera nella Santa casa di Loreto. Nella strada del ritorno raccogliendo le varie testimonianze ci siamo arricchiti dei doni che ancora una volta S. Padre Pio ha saputo trasmettere, sicuramente aumentando la nostra fede e soprattutto risvegliarci dal nostro credere tiepido. Mario Del Bel Belluz 19 VITA PARROCCHIALE Siamo nel giugno del 1962, il giorno della Prima Comunione con l'Arciprete don Davide Burlon. Quei bambini, ben distinti in maschi e femmine, ora hanno 51 anni. .. · t e.? ... VI· rICOnOSCe CARA MARIA tutto trasmesso, con pazienza ed infinita dolcezza, il tuo immenso amore verso Dio. Dinanzi al tuo vigile sguardo e con la testimonianza della tua esperienza di vita siamo cresciuti e diventati adolescenti e proprio tu ci hai chiamati: "I miei ragazzi". La tua speranza è sempre stata Gesù Cristo, la tua luce di vita, una fonte di gioia nel cuore che traspariva dal tuo sguardo rassicurante. Ora però sei partita salendo su quel tuo fatidico "chel treno da Fagnigola ... ", e volando tra le nubi del cielo hai raggiunto il Signore nella dimora eterna. Confidiamo che tu da lassù ci guardi sempre attenta e gioiosa, ci illumini nel nostro cammino di vita e ci preservi con le preghiere al nostro Maestro Gesù. Cara catechista noi ti ricorderemo per sempre nel nostro cuore come la Nostra Cara MARIA. Grazie. I tuoi ragazzi del catechismo La tua squillante voce risuona ancora nella nostra aula di catechismo, ormai fredda e vuota da tempo, i tuoi occhi vispi ed attenti e il tuo sorriso così solare e generoso sono ancora dinanzi ai nostri sguardi. Sei stata da sempre la nostra catechista, ci hai presi per mano da piccoli accogliendoci uno ad uno creando il gruppo a te così caro, che chiamavi, con orgoglio, il gruppo della tua amata "Cesena". Fin da piccoli ci hai donato ma, soprat- UN'AMICA CI HA LASCIATO Venti anni fa entrava a far parte del gruppo Scout Azzano Decimo una ragazza dall'aria timida e quasi impaurita, ma con un grande cuore e una dedizione al prossimo che nessuno mai avrebbe immaginato. Questo è il vero profilo di Alessandra, dal carattere forte ma confortevole nello stesso tempo. Una amica che ha rappresentato per tutta la comunità di Azzano l'accoglienza verso il prossimo, la vita scout fino alla scelta di essere un capo educatore, la tana lupetti intesa come luogo di ritrovo dove far conoscere il valore dell'uomo all'interno della società. Il sacrificio e l'amore nei riguardi di ammalati e bisognosi, seguendoli nel pellegrinaggio di Lourdes con U.N.I.T.A.L.S.I., il lavoro di gruppo nelle recite natalizie e pasquali con il gruppo della Carità e infine il coro giovanile per far sì che la do- menica con il canto sia un giorno migliore. Inoltre la saggezza unita all'orgoglio e al coraggio, la fedeltà ad un impegno educativo scelto per amore e condotto fino in fondo con tenerezza e fedeltà. Con l'esempio di Alessandra vogliamo dire a tutti coloro che la conoscevano e non, che un giorno ci ritroveremo con lei nella casa del Padre per continuare a vivere nella gioia la grande avventura dei figli di Dio. Ciao Alessandra. Parenti ed amici 20 ALLA RICERCA DELLE PROPRIE RADICI: Il primo incontro dei Pezzutti delle Palazzine di Sotto PEZZUTTI: un nome che domenica 5 giugno 2005 al Parco del Bembo di Azzano Decimo ha riunito una grande famiglia, una famiglia che ha voluto scoprire e riscoprire il valore di essere tale, come una pianta, ma questa volta con un percorso a ritroso: dai frutti più piccoli, appena formati, ai rami e da questi alle radici. La stessa linfa ha dato vita a tutti alle Palazzine di Sotto, tra Azzano Decimo e Fiume Veneto. Verso la fine del 1800 arrivano da Fontanafredda i bisnonni Olivo e Teresa Cristina per lavorare la terra a mezzadria. La famiglia si moltiplica rapidamente e in quella casa vivono 44 persone. La stalla, alla sera diventa il cinema, la discoteca, la birreria, il pub, la sala giochi, di tutti grandi e piccini. Nel periodo dei bachi da seta, per lasciar posto alle "grisiole", i più giovani dormono in stalla o in cantina sopra le botti; a volte un boccone di polenta fredda tirato fuori dalla tasca del grembiule della mamma è la cena per i più piccoli. Tanto duro lavoro, poco cibo, tanta povertà. Ma accanto a questa povertà materiale c'è una grande ricchezza, ricchezza non costituita dal denaro ma da quell'insieme di valori che viene trasmesso ai figli con naturalità: onestà, rispetto, condivisione, aiuto reciproco, senso del dovere, correttezza, accoglienza, ... tutto legato da un collante speciale, la fede, che ha accompagnato fino ad og- gi tante generazioni. Da quel papà e mamma tanti frutti, 579 sparsi in tutta Italia e in tutto il mondo: Australia, Canada, Stati Uniti, Belgio, Francia ... Sono stati ricordati con commozione insieme a coloro che ci hanno già preceduto in un'altra vita, a Italia, la più anziana dei Pezzutti e a Francesco l'ultimo nato. La distanza non ha tenuto ·Iontano neanche i meno ,giovani, che da Napoli, da Latina, Viterbo, Roma, Urbino, Vercelli, Milano ... hanno accolto subito l'invito e partecipato con grande gioia. Dopo la Messa concelebrata da Don Anselmo Mazzer figlio della più anziana Pezzutti che novantaquattrenne dà ancora del filo da torcere ai più giovincelli e Mons. Giovanni Perin che ha visto nascere e crescere tanti Pezzutti di Fiumesin, la festa è continuata tra incontri, ricordi, nuove conoscenze. Una raccolta di vecchie fotografie, una carellata di brani musicali offerti sapientemente da un altro componente, Timoteo, hanno riportato la memoria di tanti presenti, intrisa di un po' di nostalgia, indietro nel tempo. Il menù particolare, speciale, a base di volti nuovi e conosciuti, parole, strette di mano, abbracci, sguardi, occhi lucidi di emozione, stupore per il riconoscersi dopo decine di anni di lontananza è stato gustato e assaporato da tutti. Il perché di questo incontro è stato evidenziato già dal mattino: una pianta ha rami, frutti e radici, e se una pianta non ha più radici muore, non dà più frutti. Così è una famiglia. AI di là delle leggi civili, dello stesso cognome, del percorso di vita diverso per ciascuno, del tempo e dello spazio inseritisi tra ogni persona, in ciascuno, in ogni ramo della famiglia c'è una cosa comune a tutti gli altri: la linfa vitale che viene dalle stesse radici. Ecco quindi la motivazione che ha fatto muovere centinaia di persone: riappropriarsi delle proprie radici, prendere consapevolezza da dove veniamo per capire chi siamo e domani quale strada vogliamo intraprendere, riscoprire i valori morali, civili e religiosi che il mondo di oggi vuoi rubarci, per riconoscersi figli di Olivo e Teresa Cristina. La giornata non è finita soltanto col tramontar del sole e col rientro di ognuno alle proprie case portandosi dentro la gioia e l'emozione di questa festa e in mano un libretto con i nomi dei quasi seicento discendenti, ma con l'incisione in modo indelebile in ogni cuore delle proprie radici e con esse il desiderio di continuare ad annaffiarle affinché la grande pianta Pezzutti possa continuare a dare frutti. Non solo, ma la felicità e le emozioni provate da ciascuno dei presenti in questo incontro indimenticabile, straordinario, possano essere di stimolo anche per altre famiglie, dobbiamo cercare e tendere a ciò Rita Pezzutti che ci unisce. "LA DOMENICA ANDANDO ALLA MESSA ... " Alcune domeniche fa, alla Messa delle 11, c'era davanti a me, in piedi, una signora giovane con un bambino di 5-6 anni. Improvvisamente il bambino, che si muoveva e guardava dappertutto, è corso verso un uomo e gli ha detto: ciao papà, vieni dalla mamma. Luomo gli ha risposto: vai via, non ti voglio. Il bambino si è messo a piangere ed è tornato dalla mamma, dicendole: mamma, c'è il papà, digli tu che torni con noi. La mamma gli ha risposto: il papà non può più tornare con la tua mamma, perché adesso è con un'altra mamma, quella che avrai visto vicino a lui. Il bambino, stravolto, disperato, ha continuato a piangere, tanto che la mamma ha dovuto portarlo fuori. lo ho assistito, sconvolto anch'io, a una situazione che oggi è, purtroppo, frequente. Genitori che si dividono, come se fosse normale lasciarsi, tante volte anche poco dopo il matrimonio (o l'essersi solo accompagnati, senza sposarsi, come oggi accade spesso) . La cosa è terribile per i figli, specie se piccoli, anche se alla televisione ormai la fanno passare come una vicissitudine normale. lo a scuola ho parlato tante volte con ragazzi che avevano vissuto questa esperienza, questo dramma. Mi viene freddo ancora adesso, dopo tanti anni, nel ricordare le loro parole, il loro stato d'animo. Paolo Polpatelli 21 LETTERA DALLA CASA DI EMMAUS Cari amici, mi hanno chiesto di scrivere qualcosa sulla vita della Casa di Emmaus. Confermo la mia fatica di scrivere una vita perché la nostra scelta è di parlare ... con la vita. Vista questa prima difficoltà, e per obbedire, dirò o meglio darò qualche informazione che vi dà l'idea della nostra situazione attuale. Il fatto che è davanti a tutti in questo anno è l'esterno rinnovato della Casa grazie ad un consistente intervento di ristrutturazione che era urgente. Molti si saranno chiesti: "con quali soldi avete fatto tutti quei lavori?" Rispondiamo: "Con i nostri!" Conquistati in questi anni grazie alle piccole attività e risparmiati grazie alla nostra vita sobria. Per un numero sempre più grande di persone di Azzano la nostra casa e la nostra Associazione è conosciuta come il luogo dove vi abitano persone bisognose di un tetto fraterno e dove si può portare e trovare di tutto, dove non si regala e non si butta via niente e nessuno. A tal proposito intendiamo ringraziare quanti si ricordano di noi venendoci a trovare, a darci una mano e portandoci quanto non serve a loro, ma può servire ad altri. La vostra sensibilità ci permette di operare lo scambio solidale tra chi ha e chi non ha con l'ottimo risultato dell'autofinanziamento e della solidarietà. Forse sarà bene richiamare che la parola Emmaus si riferisce al nome di un paese della Palestina distante da Gerusalemme quanto è la distanza tra Pordenone e la no- stra Casa di Emmaus, dove erano diretti due discepoli di Gesù amareggiati e delusi. A questo nome e al suo significato noi siamo molto legati al punto da costruire su di esso tutto il nostro ideale di vita. "Rimani con noi divino viandante" abbiamo fatto scrivere sul frontespizio della nostra casa rinnovando l'accorato invito dei due discepoli di Emmaus. È la compagnia con Gesù, il divino viandante, che ci ha fatto ardere il cuore e ci dà la forza di credere che è possibile un modo di vivere nuovo che vince lo smarrimento, ridona il senso della vita e ci spinge a camminare a fianco dei fratelli. Questo è quanto ci preme mostrare con le piccole nostre attività. La nostra casa è aperta a quanti sentono il bisogno di cambiare il mondo cambiando se stessi e di ricevere e dare solidarietà vivendo in fraternità. Siamo una Associazione di volontariato e con la nostra attività di recupero ci autofinanziamo e facciamo solidarietà. Da gennaio 2005 a Novembre abbiamo potuto distribuire 14.910 euro. Non siamo in tanti volontari, ma siamo motivati ad aprirci ai fratelli in necessità. Rifiutiamo l'assistenzialismo e crediamo alla sussidiarietà e 60° DI MATRIMONIO 50° DI MATRIMONIO ONELIA RUGOSI E VINCENZO CHIAROT ANNA MARIA E EDOARDO BREGOLIN 50° DI MATRIMONIO alla reciprocità che significa: non sostituirsi alle persone, ma farle crescere nella consapevolezza che ci sono diritti, ma anche doveri. Noi non ci sostituiamo agli altri, ma camminiamo a fianco. Non vogliamo essere né servi né padroni, ma semplicemente fratelli. Il nostro sogno è e rimane quello di realizzare una Casa-famiglia con la presenza di persone chiamate ad accogliere e condividere la vita con i fratelli. .. a tempo pieno. Siamo anche aperti a tutte le possibilità: accogliamo volentieri gruppi famiglie e persone che sentono di poter dare un po' del proprio tempo per realizzare, insieme, un piccolo segno di cristiana fraternità. "Venite e vedete!" Ha detto Gesù a chi era interessato a seguirlo. È l'invito che ci permettiamo di rivolgere anche noi perché ci crediamo in quello che facciamo e vorremmo che l'esperienza che ha riempito la nostra vita continui a beneficio di tutti. Non troverete tutto a posto e perfetto. Proprio per questo abbiamo bisogno di chi si sente chiamato a camminare con noi sulla strada di Emmaus per mostrare che si può vivere in modo diverso portando un po' di speranza a un mondo che tanto spesso dà dei segni drammatici di essere smarrito di cuore. Noi siamo aperti sempre e sempre siete attesi e graditi ospiti. Auguri di Buone Feste a tutta la Comunità Cristiana e civile di Azzano di cui vorremmo essere sempre di più parte viva. Don Galiano e i Compagni di Emmaus N ICETA LINASSI E GIUSEPPE BERTOLO 25° DI MATRIMONIO ~ ROMANA PIVETTA E GIUSEPPE MARIO NERVO 22 GIANNA CAMPAGNA E DOMENICO MATTIUZZI I BATTESIMI Belluz Leonardo di Bruno e Filippo Meri, nato a San Vito al Tagliamento il 23/9/04, battezzato il 12/6/05; Fabris Giada di Alberto e Canton Anna, nata a San Vito al Tagliamento il 26/2/05, battezzata il 12/6/05; Toscano Aurora e Francesca di Fernando e D'Attis Melania, nate a Pordenone il 29/12/04, battezzate il 26/6/05; Zanetti Cristian di Luca e Biasotto Monica, nato a Pordenone il 7/3/05, battezzato il 26/6/05; Bravo Elena di Gabriele e Testa Paola, nata a San Vito al Tagliamento il 3/7/04, battezzata il 26/6/05; Pescarollo Enrico di Luca e Amadio Fabiola, nato a Pordenone il 25/2/05, battezzato il 26/6/05; Capolo Isabelle di Federico e Vatamano Monica, nata a Pordenone il 15/3/05, battezzata il 26/6/05; Rattin Sirio Guido di Iglis e Tenaglia Raffaella, nato a Pordenone il 7/12/04, battezzato il 26/6/05; Mariutti Elena di Giancarlo e Copat Manuela, nata a San Vito al Tagliamento il 18/3/05, battezzata il 10/7/05; Romano Matteo di Marcello e Pessa Milena, nato a Pordenone il 21/12/04, battezzato il1 0/7/05; Rhys Moseley Federico di Rhodri e Milanese Anna, nato a Pordenone il 2/2/05, battezzato il 24/7/05; Corazza Anna di Giorgio e Spadotto Anita, nata a Pordenone 1'8/3/05, battezzata il 24/7/05; Longo Andrea Giovanni di Cristian e Buso Marica, nato a Pordenone il 23/3/05, battezzato il 24/7/05; Pezzutti Francesco Giovanni di Vladimiro e Fiorindo Michela, nato a Pordenone 1'8/4/05, battezzato il 24/7/05; Mulas Alessandro di Massimo e Bet Serena, nato a San Vito al Tagliamento il 7/1/04, battezzato il 24/7/05; Checchin Veronica di Domenico e De Fonzo Cristina, nata a San Vito al Tagliamento il 21/7/04, battezzata il 24/7/05; Bet Alessandra di Miro Paolo e Casagrande Maura, nata a San Vito al Tagliamento 1'1/5/05, battezzata il 24/7/05; Moretti Chiara di Walter e Ferrari Thaira, nata a Pordenone il 22/1/05, battezzata il 24/7/05; Di Biase Allegra di Paolo e Longo Eva, nata a Pordenone il 29/7/04, battezzata il 24/7/05; Zecchin Eva Martine di Wilfrid e Brunetin Anna, nata a Saint Cloud (Francia) il 31/5/05, battezzata il 14/8/05; Tonin Francesca di Andrea e Del Ben Linda, nata a Udine il 13/2/05, battezzata il 18/9/05; Doimo Anastasia di Claudio e Bortolussi Cristina, nata a San Vito al Tagliamento il 17/4/05, battezzata il 25/9/05; Ninno Francesco di Giuliano e Salamoi Katia, nato a Pordenone il 12/4/05, battezzato il 25/9/05; Forte Federica di Flavio e Bresin Sandra, nata a Pordenone il 23/9/04, battezzata il 25/9/05; Gallo Rachele di Daniele e Canton Angela, na- ta a Pordenone il 19/5/05, battezzata il 25/9/05; Bianchet Dennis di Michele e Lucchesi Daiana, nato a Pordenone il 7/5/05, battezzato il 25/9/05; Manias Annamaria di Roberto e Peschiutta Laura, nata a Pordenone il 4/3/05, battezzata il 25/9/05; Ravagnolo Luca di Denis e Mascarin Serena, nato a Pordenone il 13/6/05, battezzato l' 1/10/05; Nicoletti Andrei di Robert e Casagrande Sonia, nato a Ulan-Ude (Fed. Russa) il 7/11/02, battezzato il 16/10/05; Biasotto Fabio di Enrico e Della Siega Lisa, nato a Pordenone il 10/8/05, battezzato il 9/10/05; Ballardin Elena di Edoardo e Santarossa Merssia, nata a San Vito al Tagliamento il 16/8/05, battezzata il 9/10/05; Lovisotto Alessandra di Luciano e Basso Fulvia, nata a Pordenone il 22/7/05, battezzata il 9/10/05; Del Rizzo Chiara di Giorgio e Anese Stefania, nata a San Vito al Tagliamento il 15/8/05, battezzata il 23/10/05; Sut Matteo di Diego e Munaretto Monica, nato a Pordenone il 30/4/05, battezzato il 23/10/05; Reginato Valter di Walter e Secchi Alessandra, nato a Pordenone il 6/3/05, battezzato il 23/10/05; Fiorido Anita di Alessandro e Battistella Sara, nata a Pordenone il 14/8/05, battezzata il 27/11/05; Gatti Lorenzo di Alessandro e Michieli Cinzia, nato a Pordenone il 29/7/05, battezzato il 27/11/05. MATRIMONI Presot Ramon Luigi e Trevisanello Raffaella il 30/7/05; Gattel Giampaolo e Battiston Cristina il 4/9/05; Lorenzon Diego e Valeri Cristina il 10/9/05; Fradeloni Francesco e Manzato Nadia il 9/9/05; Rizzetto Faustino e Nascimben Mara il 10/9/05; Mariani Manuel e Zaina Antonella il 24/9/05; Dresseno Cesare e Pittoni Maria Grazia il 24/9/05; Ravagnolo Denis e Mascarin Serena 1'1/10/05; Brun Stefano e Massarut Aurora 1'8/10/05. MORTI Corbetta Luigia, vedo Goz Galliano, morta il 31/5/05, di anni 90; Peschiutta Giovanni, vedo Pilot Maria, morto il 31/5/05, di anni 75; Pezzutti Giuseppe, marito di Moro Regina, morto il 9/6/05, di anni 84; Pegorer Lauro, celibe, morto il 13/6/05, di anni 74; Baldo Gino, marito di Montagner Rosa, morto 1'8/7/05, di anni 69; Zadro Marina, vedo Giacomazzi Luigi, morta il 14/7/05, di anni 93; Lovisa Riccardo, ved oPilot Eles, morto il 30/7/05, di anni 89; Bruseghin Anna Maria, moglie di Tonel Giuseppe, morta il 14/8/05, di anni 64; Tesolin Irma, vedo Roman Giovanni, 23 morta il 14/8/05, di anni 92; Padovan Eleonora, vedo Lorenzon Giovanni, morta il 12/9/05, di anni 81; Cicuta Ines, vedo Sandre Giocondo, morta il 17/9/05, di anni 84; Longo Rosa, vedo Peschiutta Giovanni, morta il 30/8/05, di anni 101; Andreatta Ennio, marito di Donazzan Armida, morto il 19/9/05, di anni 76; Toffolon Ennio, celibe, morto il 4/10/05, di anni 67; Sartori Francesco, marito di Pegoraro Maria Pia, morto il 6/10/05, di anni 79; Gregoris Sergio, marito di Garbini Luigina, morto il 6/10/05, di anni 64; Peretto Amelia, vedo Novo Gerolamo, morta il 10/10/05, di anni 91; Dalla Pietra CarIo, marito di Baruzzo Marsilia, morto il 13/10/05, di anni 83; Santi n Silvio, marito di Mascarin Malvina, morto il 19/10/05, di anni 89; Trevisanut Enrica, nubile, morta il 24/10/05, di anni 91; Canal Armando, marito di Calderan Assunta, morto il 3/11/05, di anni 71; Montagner Alessandra, nubile, morta il 6/11/05, di anni 30; Facca Maria, moglie di Coral Antonio, morta il 12/11/05, di anni 61; Moretton Luigi, marito di Durofil Maria Teresa, morto il 20/11/05, di anni 78; Gregoris Danilo, marito di Gasparet Lidia, morto il 22/11/05, di anni 92. PRO CHIESA Matrimonio Candido Greta e Amore Federico 100; 25° Matrimonio Taiariol Loris e Centazzo Daniela 100; 60° Matrimonio Chiarot Vincenzo e Onelia 50; 50° Matrimonio Bertolo Giuseppe e Niceta 250; 35° Matrimonio Secondi n Luigi e Zuccon Regina 50; 25° Matrimonio Mattiuzzi Domenico e Gianna Campagna 30; Matrimonio Battiston Cristina e Gattel Giampaolo 150; Matrimonio Valeri Cristina e Lorenzon Diego 150; Battesimo Bravo Elena 50; Battesimo Pescarollo Enrico 50; Battesimo Raffin Sirio 50; Battesimo Stefenato Thomas 40; Battesimo N.N. 20; Battesimo Federico Rhys Moseley 100; Battesimo N.N. 60; Battesimo Corazza Anna 100; Battesimo Moretti Chiara 50; Battesimo Zecchini Eva 50; Battesimo Bet Alessandra 50; Battesimo Pezzutti Francesco 15; Battesimo Bianchet Dennis 50; Battesimo Ninno Francesco 30; Battesimo Sut Matteo 50; Battesimo Reginato Valter 100; Battesimo Del Rizzo Chiara 50; Battesimo Gatti Lorenzo 100; In mem. Peschiutta Giovanni 100; In mem. Pegorer Lauro Nello 100; In mem. Giacomazzi Marina 200; In mem. N.N. 300; In mem. Taiariol Marino (Canada) 50; In mem. Padovan Eleonora Lorenzon 150; Facca Virginia in mem. dei suoi cari 200; In mem. Andreatta Ennio 150; In mem. Sartor Francesco 200; In mem. Dalla Pietra A N A G R A F E & O F F E R T E (g i u 9 n o 2 OO5 - n o v e m b re 2 O05) - salvo errori ed omissioni - Carlo 40; In mem. Piccolo Lanfranco 40; In mem. Rambaldini Alberto e Ernesto 30; De Lorenzi Elsa 40; Boer Anna 50; N.N. 500; N.N. 20; G.S.C. Cesena 50; N.N. 40; Ass. Alpini 50; Fam. Collane Giovanni 100; "Non Solo Pane" 50; Lovisotto Carlo e Bernarda 150; N.N. 200; N.N. 50; De Piccoli Ines 10; Brunetta Francesco 10; Sig.ra Casarotto 40; Figroli Ernesto e Adriana nel 50° Matrimonio 100; Del Bianco Italo e Virginia 200; Battesimo di Ranke Kevin 150; Padrini di Ranke Kevin 50; N.N. 15; N.N. 40; Fam. Dolcetti Eugenio in mem. Luigia Corbetta Goz 100; N.N. 100; Avv. Danilo Facca in mem. di Armando 150; Belluz Bruno e Meri per battesimo Leonardo 50; N.N. 80; Fam. in mem. Pezzutti Giuseppe 100; N.N. 50; N.N. 100; N.N. 100; Colleghi di Azzano in mem. Giacomo Goz 100; N.N. 15; N.N. 10; N.N. 30; Battesimo di Matteo Romano 50; Fam. Baldo 50; N.N. 20; N.N. 150; N.N.80; N.N.30; N.N. 100; N.N. 50; Loretta e Ilario Valvasori 15; N.N. 20; Fam. Tonel 100; N.N. 50; N.N. 260; PegorerTarsilia in mem. Nello 40; Mariutti Elena 60; N.N. 50; Battesimo Tonin Francesca 50; N.N. 19; N.N. 200; Gobbo Elio 100; N.N. 100; N.N. 50; Fam. Zagolin in mem. Paolo 100; N.N. 10; N.N. 10; Classe 1941 50; N.N. 100; Fam. Roman in mem. Tesolin Irma 100; N.N. 260; N.N. 100; N.N. 200; N.N. 70; Rina e Eddo Facca 50; Mascarin Malvina in mem. Silvio Santin 200; Salatin Onorina 20; N.N. 50; Classe 1955 50; N.N. 20; Dialma Collovini e Danilo Litardi 80; N.N. 200; Amici in mem. Carlo Dalla Pietra 20; Nipoti in mem. Trevisanut Enrica 200; N.N. 40;N.N.70;N.N. 10;N.N. 100;N.N.60; N.N. 30; N.N. 50; N.N. 50. PRO BOLLETTINO Chiarot Licia (Alassio) 50; Marson Mirella (Australia) 50; Del Col Calisto (Toronto) 50 dollari can.; De Ros Ida (Canada) 50 dollari can.; Nervo Mario e Romana (Canada) 50 dollari can.; Muccignat Elio 20; Fam. Moretton 10; Rossina Belluz in Facca (Canada) 100 dollari can.; Facca Rosina (Canada) 30; N.N. 15; N.N. 10; N.N. 10; N.N. 10; N.N. 10; N.N. 10; Bruna e Fernando Candido 50 dollari; Sanperisi lole Lovi sa 20. La dolce tua Pace si posi sul nostro Dolore Graziano Muccignat Umberto Campagna Maria Rosa Campagna Nella notte, duemila anni fa, c'era un segno che attendeva coloro che erano disposti a credere alle parole dell'angelo, a mettersi per strada: un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia. Quante notti sono passate da quella notte, eppure anche noi siamo qui per intendere ancora una volta quel messaggio che ha cambiato la storia, per contemplare quel bambino deposto sulla paglia, nel presepio. Quante notti sono passate da quella notte, eppure siamo venuti per questo: per lasciarci avvolgere dal canto degli angeli, per lasciarci afferrare dal sogno di Dio: se il suo Figlio è quel bambino che ci sorride e spalanca le braccia, allora c'è speranza per questa terra, allora osiamo credere che la pace è possibile perché Dio continua ad amare gli uomini. Giuseppe Tesolin Armando Facca Ennio Andreatta Alberto Palù Narciso Del Bel Belluz PRO ORATORIO Sandre Marco 20; Tudose Mihai 15; N.N. 20; I giovani del "Torneo Amicizia" 200; Taiariol Kevin 50; Fam. Moretton Arnaldo in mem. Moretton Luigi 100; Sorella Teresina e fam. Del Bel Belluz in mem. Moretton Luigi 100. Nella notte, duemila anni fa, un messaggio ha raggiunto i pastori: «Ecco vi annunzio una grande gioia: vi è nato un Salvatore, che è il Cristo Signore». L'attesa si era compiuta, le promesse realizzate. Finalmente una luce di gioia brillava per tutti gli uomini. I parroci don Dino e don Raffaello, don Heider, i consigli Pastorale e per gli Affari Economici, porgono a tutti i migliori auguri di un Santo Natale e di un Felice Anno 2006!