Alberobello
Marzo 2014,
Anno II
Numero
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3
23 febbraio 2014 - ore 12 - Piazza del Popolo
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Editoriale di Domenico Giliberti
La normalità
Anno II - marzo 2014
numero 03
La Piazza - periodico di vita cittadina
Reg. Tribunale di Bari N.ro 1262 del
10/05/2013 - Registro stampa n.8
Direttore Responsabile
Domenico Giliberti
D
a che mondo è mondo, per andare avanti, tutti i giorni occorre mettere a preventivo dei sacrifici. Ossia la rinuncia a qualcosa che desideriamo e che poi,
per vari motivi, non possiamo avere, sia per mancanza di soldi, sia perché
non abbiamo avuto il tempo di attivarci, sia perché in famiglia si sono opposti. Alla
fine abbiamo rinunciato.
Questo gesto ci avrà procurato dispiacere, ma poi, tutto sommato, forse ne abbiamo assorbito gli effetti. In questi ultimi anni accanto alla rinunzia ai desideri, alla
volontà di far qualcosa si è aggiunto un altro sacrificio, questo si davvero, molto
duro e difficile, quello di essere normali.
La normalità.
Che cosa è? L’etimologia della parola è “condizione, qualità dell’essere normale”.
Che cosa significa “normale”? Il vocabolario “Oli-Devoto” così recita: “Che è conforme ad una regola o all’andamento consueto di un determinato processo, alla
generalità”.
Che bell’imbroglio! Essere conforme ad un determinato processo vuol dire che
dobbiamo stabilire nel vivere civile qual è questo determinato processo.
Può essere quello della legge cattolica, il vangelo? quello buddista? quello mussulmano? quello marxista? quello epicureo? quello della droga e delle armi? quello
della prostituzione? quello della violenza privata e pubblica? il bullismo, ad esempio? quello dei politici che si rimborsano anche i preservativi?
Allora dobbiamo stabilire quale processo. La società attuale (quella italiana) mostra
evidenti i segni dell’incapacità di imporre a tutti un vivere civile che sia ordinato
e condiviso. Qualcuno però sta tentando di riscrivere queste regole, per esempio
papa Francesco che sta riproponendo come essere cattolici; Giorgio Napolitano sta
cercando di far capire che possiamo discutere di tutto ma che abbiamo bisogno
di regole democratiche vere, quelle della tolleranza e del cervello che funziona, non
quelle delle BR o di chi ritiene che a spallate si risolvano i conflitti. Le regole, per
esempio, non le stanno scrivendo ne i politici in parlamento ne le autorità federali
del calcio italiano. E ciascuno di noi può dire la sua.
Ma se invece decidessimo semplicemente che la normalità è il processo di attuazione del principio dell’onestà e dell’amore familiare e sociale?
Facile da spiegare, da far capire. Non sarebbe un percorso più agevole?
Una normalità fra persone che si rispettano e si vogliono bene, che non usano cattiveria fisica e morale, che non abusano delle loro posizioni. Questa normalità non
può essere comune a tutti?
Ma qualcuno potrebbe dire che è una normalità ormai vecchia, superata dal tempo,
dalla tecnologia della comunicazione di Facebook, Twitter, eccetera. Può darsi, ma
vi sembra normale chi anziché dire quello che pensa di persona e in faccia, lo scrive
stando a casa sua, in ufficio, sullo stradone, nei turni di lavoro, anche notturni?
Mettiamoci d’accordo, la normalità per noi è quella di sempre, quella che ha retto il
mondo: l’onestà e l’amore.
Difficile? Si molto, molto difficile per questo è normale, rispetto ai comportamenti
diffusissimi e comuni di anormalità.
www.lapiazza-alberobello.it
Siamo tutti giornalisti
È importante che ognuno di noi diffidi di quello che legge online, indaghi anziché replicare
immediatamente a un tweet, controlli un link prima di condividerlo. In qualche modo siamo ormai tutti
giornalisti, e dobbiamo quindi adottare i metodi di controllo dei veri giornalisti. Se sembra troppo bello
per essere vero, probabilmente lo è.
Matthew INGRAM, senior writer di GigaOM
Direttore Editoriale
Gianfelice De Molfetta
Responsabile grafico
Luca De Felice
Redazione
Carmelo Gallo
Anna Longo
Angelo Martellotta
Gabriele Carmelo Rosato
Hanno collaborato a questo numero
Alma Calabretta
Martino Convertino
Antonio D’Aprile
Alberto Liuzzi
Luca Marco
Pasquale Marco
Emanuela Miraglia
Mariangela Palmisano
Giovanni Pepe
Paola Perrini
Claudio Sisto
Ignazio Spinetti
Sito internet e posta elettronica
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Editore
Associazione culturale di promozione
sociale “La piazza”
Redazione e Amministrazione
70011 ALBEROBELLO
Vico Ten. Cucci n. 6 - Tel. 339.6248989
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Consiglio di amministrazione
Luca De Felice
Gianfelice De Molfetta
Domenico Giliberti
Angelo Martellotta
Giuseppe Palmisano
Tipografia
A.G.A. Arti Grafiche Alberobello
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Foto di copertina:
SNAP ART - Alberobello
Le opinioni espresse negli articoli
firmati vincolano soltanto gli autori.
Chiuso in redazione il 25 febbraio 2014
AVVISO
È possibile, su richiesta, ricevere il
giornale per posta con la sola aggiunta
del costo di spedizione.
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Anno II - marzo 2014
numero 03
Sommario
3 Editoriale di Domenico Giliberti
5 Lettere al giornale
6SPECIALE Mese della memoria e il ricordo delle foibe
8 La Famiglia: vivere insieme papà, mamma e figli
12 CULTURA E TERRITORIO
La domenica de La Piazza di Carmine Rosato
14 La parrocchia dei nostri Santi Protettori 200 anni di a.m.
Pensieri e riflessioni di Anna Longo
16
20 Lavori al Bosco Selva
Mandorli in fiore di Paola Perrini
21
22BENESSERE
L’acne giovanile di Giovanni Pepe
25 CRONACA E SOCIETà
28 Il carnevale della solidarietà di Mario Bimbo
32 Calendario delle attività del g.lan
34 attualità E politica
35 Il consiglio comunale
36 Il programma per il turismo – intervista a Daniela Salamida
39ECONOMIA
40 Il finanziamento alle microimprese di Martino Mascialino
42 La crisi del commercio
46SPORT
Il Volley di Emanuela Miraglia
47FILATELIA
Un libro di De Russis sul Circolo filatelico dei trulli
49RICETTE
La festa della donna e quella del papà
50CLICCANDO
Le proposte “verdi” – la foto di Anna Calabretta
Anno II - marzo 2014
numero 03
Riceviamo
In memoria
di Francesco De Giorgio
Il Movimento ambientalista di Alberobello, a suo tempo rappresentato da Legambiente, da Italia Nostra e da giovani del
periodico locale Progettottanta, intende
tributare sentimenti di gratitudine associandosi al dolore della famiglia dell’avv.
Francesco De Giorgio, nato il 28 giugno
1933 e scomparso a Martina Franca il 4
febbraio scorso,.
Rievocare in poche righe episodi urbanistici e ambientali di oltre 25 anni fa, che
ci riguardano come Alberobellesi, non è
cosa facile.
Per soli cenni si ricorda la “lottizzazione
di Bosco Selva”, chiamata area C 3/3 Est,
che era stata approvata con delibere di
Consiglio comunale n. 129 dell’1.8.1988
e n. 140 dell’11.10.1988, assieme a tutta
una congerie di pareri favorevoli di Uffici
pubblici per il rispetto delle distanze dai
boschi.
Si trattava, infatti, di un progetto di ville
residenziali da far sorgere in una radura in
località Bosco Selva, giustappunto circondata dal Bosco comunale, dall’ex Camping comunale e da altro bosco contiguo
all’area dell’Ostello della Gioventù.
Insomma, per il Movimento ambientalista
e non solo, l’intervento urbanistico rappresentava un vero e proprio pugno dato
al buon senso e al bene comune di tutti,
anche dei posteri.
L’avv. De Giorgio, che fu Pretore in Martina Franca negli anni Settanta, dimessosi
successivamente dall’incarico, accolse
volentieri la richiesta del Movimento per
proporre il ricorso al TAR Puglia per l’annullamento delle delibere di Consiglio comunale.
Il ricorso, inoltrato l’11 gennaio 1999, era
costituito da 12 pagine di puntuale esposizione dei fatti e riferimenti normativi che
assieme illustravano magistralmente l’incongruenza dell’autorizzazione.
Fu un atto dovuto per coscienza civica
da parte del Movimento ambientalista,
conscio pure di una difficoltà a porsi in
contrasto con i poteri forti occulti e con
le ragioni delle controparti patrocinate
dal prof. avv. Enrico Dalfino, uno dei più
esperti amministrativisti in Terra di Bari.
Il ricorso sortì un primo provvedimento da
parte del TAR il 27.4.1990, con cui si accolse la domanda incidentale di sospensione delle delibere.
Nel Movimento ambientalista ciò fu motivo per essere più compatto e vigilante,
al fine di prevenire lo sfregio ambientale e
paesaggistico in una delle più belle località di Alberobello: il Bosco Selva.
Il TAR emise una sentenza conclusiva,
la n. 2651/01, ponendo fine alla prevista
lottizzazione, che non fu realizzata e mai
più lo sarà.
Le presenti e le generazioni future di Alberobello sono grate all’avv. Francesco De
Giorgio per la sua competenza professionale, offerta a titolo gratuito, a favore di
una città, oggi sito patrimonio UNESCO,
che non era la sua, ma che pure tanto
amava dalla sua Martina Franca.
Il Movimento Ambientalista di Alberobello
Cornuti
e mazziati…!
Pensate che come Cittadini ci sia tanta
differenza politica e amministrativa fra la
maggioranza e l’opposizione, dopo la baraonda in Consiglio Comunale del 12 febbraio scorso? Nessuna.
Quanto avvenuto è paragonabile all’arte
dei borseggiatori allorquando ti devono
rubare. Ossia creare caos fra la gente.
Intanto al sindaco resta l’obbligo di darci
urgenti e chiare risposte su:
- l’agibilità e i contratti a farsi del Cimitero;
-l o stato dei lavori a completarsi per il
mercato coperto;
- la tassa rifiuti più alta degli altri Comuni,
originata dal contratto in essere;
- l’imponenza del contenzioso che assorbe parte delle nostre tasse;
- l’evasione fiscale che ha origine da un
disordine catastale.
Queste sono le vere questioni che interessano a noi Cittadini.
Nel gergo comune si suol dire: hai voluto
la bicicletta, Sindaco? … ebbene, ora
devi pedalare!
Antonio D’Aprile per il Comitato Cittadino
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Speciale
Anno II - marzo 2014
numero 03
27 gennaio e 10 febbraio:
Gli Ebrei nel mio ricordo
“La Storia non si esaurisce nei fatti, ma da essi inizia per trasformarsi in meditazione su di essi”. Così Franco Cardini nella
prefazione del libro “Il mitico Federico II di Svevia” della scrittrice
Bianca Tragni. Io mi permetto di aggiungere che se i fatti sono
relativamente recenti, le meditazioni, appena avviate, si intrecciano
con i ricordi non ancora oscurati o velati dal tempo, anche se i fatti
sono stati vissuti in tenerissima età.
Avevo appena quattro anni e vedevo nella sartoria di mio padre
signori vestiti con abiti scuri, seri, silenziosi, garbatissimi, trattati
con estrema gentilezza e profondo rispetto dai miei familiari. Ricordo che uno di questi voleva insegnarmi i primi elementi della
lingua inglese, i numeri, l’ alfabeto che io faticavo ad apprendere
perché non ero ancora in età scolare.
Più tardi ho capito il significato del termine “Internati” e ho saputo che gli artigiani di Alberobello, come mio padre, i calzolai, i
dentisti, i medici, i commercianti, ciascuno nel proprio campo e
tutti gratuitamente, aiutavano questi uomini, curandoli, nutrendoli,
perché il cibo che ricevevano al campo era del tutto insufficiente a
sfamarli, o donando loro abiti perché potessero ripararsi dal freddo, indumenti che mio padre e gli altri sarti adattavano o riparavano sempre gratuitamente.
Si è parlato tanto di una famiglia di Alberobello che generosamente
ospitava e nutriva alcuni internati, intercedendo perché potessero
circolare liberamente in paese. Non ho dubbi che ciò possa essere
accaduto, ma mi preme mettere in evidenza che molte famiglie,
anche modeste come la mia, furono generose e accoglienti con gli
Ebrei i cui discendenti, per riconoscenza, hanno donato al paese
l’ ulivo piantato in un angolo del Belvedere, accanto alla chiesa
di Santa Lucia. Inoltre so che in alcune famiglie sono conservati
piccoli lavori che gli ebrei artisti donarono loro in ringraziamento
dell’ aiuto e affetto ricevuto. In questa pagina ne riproduciamo uno.
di Anna Longo
Negli anni scorsi
il poeta e scrittore
Giuseppe
Goffredo propose di raccogliere
questi oggetti per
creare un centro
di cultura e non
un freddo museo
da aprire soltanto
nel Giorno della
Memoria. Non se ne fece nulla perché nessuno intende cedere
quello che conserva gelosamente: di questi lavori è anche difficile
fare una ricerca accurata.
Voglio, inoltre, affermare con assoluta certezza, per averlo sentito
nella mia famiglia, e non solo, che gli internati potevano liberamente circolare in Alberobello, in alcune ore e giorni, non per intercessione dei notabili del paese, perché la severità delle norme
non avrebbe consentito alcun tipo di intervento da parte di privati,
ma per la magnanimità e generosità del podestà dottor Donato
Giangrande e del suo stretto collaboratore, il signor Giovanni
Melchiorre, piccolo industriale del ferro, che spesso sostituiva il
podestà e, per alcuni periodi, con pieni poteri. Mi sembra giusto
evidenziare, anche se a distanza di tempo, la verità sugli avvenimenti che abbiamo vissuto e rendere omaggio a questi personaggi
della nostra storia che forse abbiamo ingiustamente dimenticato.
Le mie non sono dichiarazioni polemiche, ma precisazioni, perché
la Storia è narrazione sistematica di fatti realmente accaduti e non
immaginati o alterati dalla fantasia.
“Ulisse e le sirene” è una tela ad olio dalle enormi dimensioni (2,50x3 metri) appesa
nel salone della casa Tinelli, quella di don Giambattista. L’opera porta in basso a destra
la firma di “VICTOR CERNON (ebreo lituano ndr) – Nov.1948 – Alberobello – Campo
di concentramento – Strada…” L’opera è stata ritoccata sulle onde ai piedi della barca
e nei capelli lunghi della prima sirena a destra, perché “figure femminili nude non
si addicevano nella casa del Prete”. Un esempio concreto di quanto la popolazione
alberobellese avesse intessuto rapporti solidali ed amichevoli con gli ebrei trattenuti
nella Fondazione Gigante. Un dono, un quadro grande, grande come la stima reciproca.
Anno II - marzo 2014
numero 03
Speciale
date da non dimenticare
L’ultimo treno
Magazzino 18
di Mariangela Palmisano
I
l 10 febbraio è stato celebrato il Giorno
del “ricordo”, evento anche quest’anno
passato un po’ sottotono per la vicinanza
della ricorrenza del 27 gennaio Giorno della
“memoria”.
Si è scelto il 10 febbraio perché in questa
data nel 1947 fu firmato il trattato di pace tra
l’Italia e la Jugoslavia, che abbandonava agli
slavi l’Istria, Fiume e la Dalmazia.
Alla fine e subito dopo la seconda guerra
mondiale i comunisti titini massacrarono
migliaia di italiani, considerati fascisti o comunque anticomunisti, dopo averli sottoposti alle più atroci sevizie.
La bestiale ferocia si espresse particolarmente all’indomani dell’8 settembre 1943 e
nella primavera del 1945, dopo la conquista
titina di Trieste, Gorizia e dell’Istria. Vittime non solo i soldati della RSI, ma anche
membri del clero, liberali, socialisti, membri dei CLN e persino i comunisti stessi,
senza alcuna distinzione di sesso e di età,
considerati tutti pericolosi contestatori delle
pretese jugoslave. C’è molto dispiacere per
le strumentalizzazioni politiche tanto che i
libri di scuola hanno ignorato per più di cinquant’anni gli italiani buttati nelle foibe (circa 20.000) da parte dei partigiani comunisti
di Tito. Questi, arrivati a Trieste, si definirono “liberatori”, ma dalle città di Dubrovnik
(ex Ragusa), Zadar (ex Zara), Rijeka (ex Fiume), Pula (ex Pola), Koper (ex Capodistria)
si riversarono nel territorio di Trieste circa
300.000 istriani e di là verso le Americhe,
l’Australia e l’Italia fino in Puglia e in Sicilia.
Dopo il 1989, quando la Jugoslavia comunista si è dissolta, la pubblica opinione ha
scoperto le foibe, non come fenomeno geologico ma luoghi di “pulizia etnica”.
Il professor Franco Anelli, ricordato a Castellana Grotte nel 75° anniversario della
scoperta delle grotte, prima di essere nominato direttore nella cittadina pugliese, operò
a Postumia, vicino Trieste, oggi in Slovenia,
come responsabile di quelle cavità carsiche,
ma durante il secondo conflitto mondiale si
riparò in territorio friulano e poi a Bari come
professore universitario e infine a Castellana
Grotte. Ebbene, andando a Postumia, oggi,
non troverete nessuna targa che ricordi la
presenza di Franco Anelli, infatti si è voluta
cancellare la presenza italiana, di cui rimangono i segni indelebili della storia: gli edifici
in stile veneziano e a Pola il teatro romano,
molto simile a quello di Verona.
Gli esuli giuliani e dalmati, vittime di una
profonda discriminazione, sono stati gli
unici a pagare la sconfitta italiana nella seconda guerra mondiale. Hanno dovuto abbandonare i loro beni, le loro terre, le loro
case e non vi hanno potuto più fare ritorno.
Nessuno, poi, li ha mai risarciti.
Il cantautore Simone Cristicchi lo scorso
anno partecipò a Sanremo con una canzone dal titolo “magazzino 18”, luogo dove a
Trieste sono rimaste le masserizie di chi ha
subito l’esodo dall’Istria e dalla Dalmazia e
di recente, volendo ricordare quanto accaduto, è stato violentemente contestato in teatro dai giovani comunisti dei centri sociali.
Per molto tempo questi esuli sono stati
osteggiati. Il silenzio di oltre mezzo secolo deve essere rivisto. Trieste conserva la
risiera di San Sabba a ricordo della strage
degli ebrei e la foiba di Basovizza, dove i
partigiani hanno scaraventato i “dissidenti”;
sono state esumate in totale 546 salme, ma
si calcola che le vittime siano circa 20 mila.
N
el progetto del mese della memoria, la Regione Puglia, attraverso
i Presidi del Libro di Alberobello, ha organizzato, come in tutti questi
ultimi anni, un evento ricordo martedì
18 febbraio presso l’aula magna dell’Istituto Comprensivo “Morea- Tinelli”.
La serata è stata incentrata sulla presentazione del libro di Carlo Greppi “L’ultimo
treno” ed ha dialogato con l’autore Rossella Matarrese, giovane studentessa, già
sindaco del Consiglio Comunale dei ragazzi
di Alberobello. La vita degli uomini è sempre stata prigioniera delle ideologie, alcune
di queste anche a sfondo criminale come
il nazismo. La rinascita dello spirito libero
e il rispetto della vita sono i principi che la
giornata della Shoa intende sottolineare e
valorizzare. Rossella Matarrese, brava ed
attenta, insieme ai suoi giovani colleghi,
questo hanno discusso e sottolineato abilmente e con profonda serietà.
Alla serata erano presenti numerosi alunni,
genitori ed operatori culturali.
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Speciale
Anno II - marzo 2014
numero 03
8 e 19
marzo
Sono diventate due ricorrenze molto commerciali, come occasioni per spendere, consumare, così è accaduto con babbo natale, coprendo con i lustrini i valori ed i significati, ma questi, essendo forti, comunque
emergono. Noi potevamo fare uno speciale con la pubblicità, quindi consumistico, invece abbiamo deciso
di parlare della famiglia, ossia l’insieme eterno di papà e mamma con figli, quando questi ne fanno parte.
Il dovere di prendersi cura dei figli
In vigore il nuovo diritto di famiglia
R
iportiamo una brevissima sintesi della legge che dai primi del mese di febbraio (l’8 esattamente) ha introdotto il
nuovo diritto di famiglia.
I figli saranno semplicemente figli, senza
aggettivi ulteriori, questo è un principio
base. Cancellate le distinzioni tra «legittimi» e «naturali», tutti saranno sullo stesso
piano e avranno medesimi diritti (a partire
da quelli ereditari). La riforma, contenuta nel decreto legislativo 154 firmato dal
capo dello Stato quattro giorni prima di
Capodanno, non modifica soltanto termini
e definizioni, ma rivoluziona la prospettiva
con cui guardare ai legami tra i genitori e
le loro creature. Non solo, anche i nonni si
guadagnano uno spazio di rilievo nell’ordinamento, il loro desiderio di non separarsi dai nipoti è adesso riconosciuto dalla
norma. La legge è una tappa fondamentale in materia dopo quella sul divorzio e
la riforma delle adozioni. Alcune associazioni, come Crescere insieme o Colibrì,
sostengono che il regolamento attuativo
della legge, ha travalicato i limiti posti dal
Parlamento, squilibrando di fatto i rapporti
a favore di un solo genitore (che è quasi
sempre la madre). Dibattito aperto. Di sicuro, le novità non sono poche: come la
possibilità del minore di essere «ascoltato»
dal giudice o il dovere dei genitori di «occuparsi» dei figli anche se sono maggiorenni
e finché non raggiungono l’indipendenza
economica (qualcuno lo chiamerà il diritto
del bamboccione), o ancora l’obbligo del
giudice a cercare tutti gli aiuti concreti possibili per far crescere i bambini nelle loro
famiglie, anche in caso di gravi difficoltà
economiche. La chiave del decreto può essere trovata nella sostituzione della parola
«potestà» con «responsabilità». Non più il
«potere» dei genitori, ma il dovere di prendersi cura di chi hanno messo al mondo.
Uno dei punti più controversi della riforma
è l’introduzione del concetto di «residenza
abituale del minore». Il magistrato Gloria
CALDARARO TERMOMECCANICA
di Pietro Caldararo
Servetti specifica: «La residenza abituale è
l’applicazione di un criterio sovranazionale.
I minori devono avere un indirizzo anagrafico preciso, mica possono averne due. Non
vedo nella norma un elemento di sorpresa,
né potenzialmente pericoloso. Nessun rischio di favorire solo un genitore, ma i dati
statistici — prosegue Gloria Servetti — rilevano che la residenza scelta è quella della
mamma. Ma pensare che il decreto intenda
favorirle mi sembra proprio una forzatura».
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Anno II - marzo 2014
numero 03
Speciale
Mutuo per la casa
Tassi agevolati e importo fino al 100%
D
a febbraio le famiglie che andranno a
chiedere un mutuo potranno usufruire
di tassi agevolati e di un importo che
coprirà fino al 100% del valore dell’immobile. E’ partito infatti il piano della Cassa Depositi e Prestiti che metterà a disposizione
delle banche un plafond di due miliardi per
l’erogazione di prestiti per l’acquisto della
prima casa.
Già il 20 novembre scorso la Cassa Depositi e Prestiti e l’Associazione delle Banche
Italiane avevano firmato la convenzione che
disciplina le linee guida e le regole applicative del “plafond casa” da due miliardi, ma
solamente il 4 febbraio 2014 l’Abi ha pubblicato l’elenco delle prime banche che hanno
aderito o in corso di adesione alla convenzione. Tra questi istituti di credito rientrano alcune istituzioni che hanno lo sportello
presso il nostro Comune: Banca Monte dei
Paschi di Siena e Intesasanpaolo. Ha aderito inoltre alla convenzione Iccrea Banca
(istituto centrale delle Banche di Credito
Cooperativo), quindi è probabile che la locale BCC possa partecipare all’iniziativa.
Beneficiari del finanziamento saranno preferibilmente le giovani coppie, anche conviventi non sposate, nuclei familiari con almeno un soggetto disabile, famiglie numerose
(con almeno 3 figli), ma potranno comunque farne richiesta tutti.
I mutui saranno destinati all’acquisto dell’abitazione principale; ristrutturazione, con accrescimento dell’efficienza energetica, degli
immobili residenziali. Gli immobili acquistati
dovranno appartenere, preferibilmente, alle
classi energetiche A, B o C.
Si potrà richiedere un prestito fino a 100.000
euro per le operazioni di ristrutturazione, fino
a 250.000 euro per l’acquisto dell’abitazione
principale e fino a 350.000 euro per l’acquisto della prima casa con ristrutturazione ed
efficientamento energetico. Il periodo di ammortamento potrà avere una durata di 7 anni
per le operazioni di ristrutturazione e di 15 o
25 anni per l’acquisto dell’abitazione principale. Tali finanziamenti potranno essere sia a
tasso variabile che fisso e potranno arrivare
Società di costruzione immobiliare
f.lli Pezzolla
Angelo e Cosmo Damiano s.n.c.
fino al 100% del valore dell’immobile
A seconda dell’andamento dei finanziamenti, la Cassa Depositi e Prestiti si riserva
anche la facoltà di destinare nuove risorse,
aggiuntive rispetto ai 2 miliardi.
Ma questa non è l’unica agevolazione esistente per le giovani coppie, infatti presso
la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Gioventù (ora Dipartimento
della Gioventù e del Servizio civile nazionale) è istituito, con una dotazione finanziaria iniziale di 50 milioni di euro, un Fondo
con l’obiettivo di offrire le garanzie necessarie per consentire di ottenere un mutuo
per l’acquisto della prima casa alle giovani
coppie o ai nuclei familiari monogenitoriali.
In particolare, la norma dispone che “a decorrere dall’anno 2014, l’accesso al Fondo è
altresì consentito ai giovani di età inferiore a
35 anni titolari di un rapporto di lavoro atipico
di cui all’art. 1 legge 28.06.2012 n. 96”; a tal
fine la legge di conversione ha previsto che
la dotazione sia incrementata di 10 milioni di
euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015.
Il finanziamento può essere richiesto dalle
giovani coppie coniugate, con o senza figli
o dai nuclei familiari monogenitoriali con
figli minori. I beneficiari del finanziamento
devono avere un’ età inferiore a 35 anni e
un reddito ISEE complessivo non superio-
di Martino Mascialino
re a 40 mila euro. L’età inferiore a 35 anni
è un requisito che deve essere soddisfatto
da entrambi i componenti il nucleo familiare. I componenti del nucleo familiare non
devono risultare proprietari di altri immobili
ad uso abitativo. L’immobile per il quale si
chiede il finanziamento agevolato deve essere adibito ad abitazione principale e non
deve rientrare nelle categorie di abitazioni
signorili, ville, castelli o palazzi e non deve
avere le caratteristiche di lusso indicate nel
decreto del Ministero dei lavori pubblici del
2 agosto 1969. La superficie dell’immobile non deve superare i 95 metri quadri.
I finanziatori si impegnano a non chiedere ai
mutuatari garanzie aggiuntive oltre all’ipoteca sull’immobile e alla garanzia fornita dallo
Stato.
Unico neo di questa agevolazione e che fino
ad oggi hanno aderito a questa iniziativa,
sottoscrivendo con il Dipartimento apposite convenzioni, il cui schema tipo è stato
allegato al Protocollo d’Intesa sottoscritto
tra Dipartimento e ABI in data 28 novembre 2013, solo alcune banche di credito
cooperativo (Banca Credito Cooperativo di
Cambiano, Banca Padovana Credito Cooperativo S.C., Banca di Credito Cooperativo
Valpolicello Benaco).
70011 Alberobello (Bari) - Corso Trieste e Trento, 112
tel/fax 080.4325640
www.gruppopezzolla.com - [email protected]
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numero 03
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Per i 450 anni della morte di Michelangelo Buonarroti
Le Mamme del dolore di Alberobello
e la Pietà Rondanini
di Antonio D’Aprile
I
l 18 febbraio 1564 moriva in Roma il genio della Cappella Sistina, Michelangelo
Buonarroti.
Commemorando la morte di questo grande
Artista, pittore, scultore, disegnatore e persino poeta, dirò subito di voler trarne una
motivazione che manifesterò al termine di
questo brevissimo excursus sulla sua vita
e sulle sue opere.
Michelangelo nacque il 6 marzo 1475 a
Firenze, città della Famiglia dei Medici, sotto la cui Signoria il genio si formò all’arte
imbevendosi di filosofia platonica alla corte
di Lorenzo il Magnifico. La stessa Famiglia
ebbe due pontefici, Leone X e Clemente VII,
che fu il committente del Giudizio Universale della Cappella Sistina.
Michelangelo fu accolto a Roma, l’eterna
città dei papi, dove gli furono commissionate innumerevoli opere attraverso le quali
manifestò stile e originalità propri, distinti
dai suoi predecessori, il Brunelleschi e il
Masaccio, e dal contemporaneo Raffaello.
La peculiarità dell’Artista si connota in quel
moto religioso dell’animo che sapeva trasferire alla mente nella genialità dell’arte
scultorea e pittorica; perseguiva con l’arte il sogno di liberare i corpi dalla materia.
Infatti, era convinto che non bastava semplicemente purificare la natura per rendere
possibile la salvezza dell’uomo, ma era
necessario ricorrere alla Grazia che svincola da ogni peso e trasforma il peccatore
in fiamma di pura fede. Michelangelo visse
in pieno l’epoca della riforma della Chiesa:
Girolamo Savonarola a Firenze, Martin Lutero in Sassonia e papa Paolo III con il suo
Concilio tridentino inaugurato il 1535.
Fu un’epoca di profondo contrasto religioso sul tema di Cristo e della sua Chiesa,
e il Nostro, con l’eccellenza del genio artistico, fuse armonicamente questi principi
contrapposti.
Riconosceva l’autorità dei Papi posti a capo
della Chiesa, non solo e non tanto perché
diversi furono suoi committenti, ma sentiva
forte l’anelito di purificazione e di conversione, essendo attratto dal rinnovamento
spirituale del Savonarola che propugnava il
rifiuto della mondanità della Chiesa. Questa
sua religiosità fu espressa nel Giudizio della Cappella Sistina, dove l’infinità dei per-
sonaggi del grande affresco rappresentano
una pubblica oratoria sacra. Altrettanto lo si
rileva in altro affresco, nella Cappella privata di Paolo III, dove la Conversione di Saulo
e la Crocifissione di Pietro esprimono una
pura lirica sacra.
Mi è caro estrapolare dall’arte di Michelangelo un senso di spiritualità profonda tale
che la contemplazione delle sue opere, le
prevalenti, si trasforma come ascolto di un
passo biblico o come lettura di un brano
evangelico. Nella sua arte s’intravede una
Chiesa itinerante ossia la Chiesa missionaria, pur consapevole di lasciare, senz’altro,
ai veri esperti di arte il compito critico di
ciascuna sua opera.
Traggo, ora, una connessione fra l’arte di
Michelangelo e la nostra Alberobello, non
già per la magia e il mito da fiaba che il
paesaggio dei Trulli possano riflettersi nella
sua arte, quanto per una realtà invisibile,
ma palpabile, esistente: le Mamme del dolore per la perdita dei figli. Anche i papà
provano dolore di pari intensità per la perdita dei figli. Tuttavia, quello delle mamme, e
solo il loro, ha una qualità più elevata per il
fatto che la natura di mamma si concretizza
sin dal concepimento.
Sorse così nel 2007 un movimento spontaneo chiamato Mamme del dolore, affidandolo per una sua cura e un indirizzo spirituale al Vescovo della nostra Diocesi e in
primis ai nostri parroci delle tre Parrocchie.
Ahimè!, a distanza di anni l’esperienza di
noi genitori è stata molto deludente. Le
nostre ferite lancinanti hanno ricevuto solo
sale, accorgendoci mano a mano che chi
non ha esperienza diretta di Famiglie e figli, come i Preti, può solo teorizzare, ma
mai capire a fondo questa realtà dolorosa,
sí!, quando si perdono i figli, però straordinariamente meravigliosa: la Famiglia e la
Figliolanza.
Quindi torno al genio di Michelangelo per
proporre serenità e forza. Rievoco le sue
Pietà scolpite a Roma: la Pietà Vaticana in
San Pietro e la Pietà Rondanini nel Castello Sforzesco di Milano.
Le Mamme del dolore di Alberobello si sentono rappresentate meglio da quest’ultima
Pietà, realizzata da Michelangelo ormai ottantenne.
Non sfugge che la Vergine della Pietà Vaticana, con sulle sue ginocchia il Figlio
morto, abbia un volto non corrotto di fanciullo di eccessiva giovinezza. Nella Pietà
Rondanini, invece, la stessa Vergine ha un
volto inespresso, non definito, come quello
di una mamma comune e senza età ossia
le nostre di Alberobello.
Michelangelo, scolpendo questa sua ultima
opera, dava “colpi di fede” al blocco marmoreo, nel mentre procedeva per sottrazione di parti con scalpello e martello.
Sembra di vedere un velo posto su quel
corpo di Cristo pesantemente accasciato
e incastonato nel corpo di Maria, come un
voler tornare nel suo grembo. E pure un
velo sembra coprire il volto della Vergine
che nasconde una donna feriale (sublime
espressione di don Tonino Bello), come la
nostra mamma, le nostre sorelle, la nostra
moglie.
Il Velo accomuna il dolore delle mamme di
Alberobello a quello della Vergine, ma sottende alla Rivelazione che alle Mamme del
dolore è riservato un posto in Cielo.
Anno II - marzo 2014
numero 03
Speciale
…e se parlassimo di Edith Piaf!
di Carmelo Gallo
I
l 2013 si è portato anche il cinquantenario
della morte di Edith Piaf. Quando nell’ottobre del 1963 la morte chiuse la bocca
a quello “scricciolo” io avevo venti anni…
nonostante ciò i ricordi sono vivi, manco se
i fatti fossero dell’altro ieri. Non perché fossi un critico musicale, ma neanche perché
fossi un vero intenditore … ma mi piaceva
il francese.
Sin dalla scuola media e per tutto il biennio
superiore e all’università ho studiato, come
lingua straniera, il francese; il bilinguismo e
l’anglomania, in particolare e per fortuna,
sono arrivati dopo i miei studi. Il francese mi
piaceva, ricordo ancora quando la professoressa Gentile di Massafra mi fece parlare
solo in lingua nel dialogo di esame di terza media. Amavo la dolcezza, la liricità, le
liaison, i suoni nasali e i suoni mouillès, mi
veniva tutto naturale. Al Superiore la stessa
storia, peccato che si interrompeva al biennio. Ma gli studi universitari da me affrontati
prevedevano tra gli altri due esami di lingua
francese, con uno scritto propedeutico al
secondo.
La Nostra,dopo una infanzia di stenti, la
madre era una cantante di balera e il padre
un saltimbanco, cantava per le strade dove
nacque la sua fortuna. Assunse il nome
d’arte di Piaf che in francese vuol dire passerotto. Era strano che da un fisico così
magro da una creatura così minuta potesse
venir fuori una voce unica, eccezionale, da
usignolo, come la definirono i suoi critici e
il suo maggior estimatore, lo scrittore Jean
Cocteau.
Gli applausi non rimasero nella nativa Francia, ma varcarono i confini nazionali per
giungere in tutto il mondo. Ella ha operato
tra gli anni 30 e 60, ma la sua fama è tuttora
viva perché certi successi, hanno lasciato
un segno indelebile.
“La vie en rose”, recentemente ripresa,
è una melodia eterna, spesso abusata in
slogan pubblicitari, ed è senza dubbio la
più famosa. Edith canta una vita vissuta, ha
provato la fame, le sofferenze, la droga, l’alcool, il fallimento dei suoi amori (sensazionale quello con il pugile Cerdan, campione
del tempo) … e chi più di lei poteva riuscire nell’esorcizzare tante sofferenze con un
canto e una canzone indimenticabili.
Già la vie en rose al cospetto di una vita
in nero.
Il canto le faceva superare ogni difficoltà. Di
lei si diceva che viveva per cantare e cantava per vivere. La morte dell’unica figlia,
avuta con il pugile Cerdan, morto anche lui
in un incidente aereo, sono solo due dei tanti
dolori.
Anarchica e vagabonda, ha sempre guardato in faccia la realtà senza mai farsi rinchiudere nelle scatole cinesi delle regole dettate
da un potere dispotico. Ha sempre avuto il
gusto della sfida e del paradosso. Edith viene dalla strada e appartiene al popolo della
notte che non va a dormire se non mette
in fuga le ombre notturne con il giorno.
L’amore è sempre stato il suo ideale e per
esso ha messo in gioco, spesso, la sua esistenza come quando in piena occupazione
nazista, nella relazione con il pianista ebreo
Glanzberg, la Gestapo la sta ancora cercando …, era già riparata all’estero con il suo
amore. L’ultimo è stato Theo Sarapo che l’ha
accompagnata al cimitero Perè-Ia Craise a
Parigi, dove riposano le celebrità.
La sua tomba è la più visitata insieme con
quella di Jim Morrison, dei Doors.
Nel 2008, uno
degli ultimi viaggi
di istruzione della
“mia” scuola, l’ho visitata anch’io.
Canzoni come non, je ne regrette rien (non
rimpiango nulla) o j’m’en fous pas mal (me
ne infischio) raccontano più di tante parole il
significato della vita e della carriera di un’artista. Per venir fuori dalla disperazione, per
la morte di Cerdan scrive con l’amica Monnot “hymne à l’amour” (inno all’amore) che
interpretò con la sua voce che accarezza e
graffia e strazia il cuore.
“Les amant d’un jour” nota in Italia per la
traduzione felice di H. Pagani (“… io lavoro
al bar di un albergo ad ore / porto su i
caffè a chi fa l’amore …) è un classico del
suo repertorio di cui teatri come l’Olympia di
Parigi e la Carnegie Hall di New York risuonano ancora. Sinora ho insistito su canzoni
da un registro meditativo o quasi “filosofico”, ma Edith precedette di qualche decennio l’esistenzialismo della Rive Gauche
parigina che la elesse sua cantante preferita.
Si cimentò anche in canzoni allegre come
“la valse de l’amour” (il valzer dell’amore)
in cui racconta le emozioni della nascita di
un amore.
Mi rendo conto che il suo repertorio è infinito, con queste annotazioni, corredate anche
dalla consultazione del vasto patrimonio di
dischi e CD in mio possesso, ho voluto solo
rendere omaggio a una grande e soddisfare
un mio bisogno, con la speranza di interpretare bisogni di altri … sarebbe una grande
cosa (la chose de la vie).
Se il sabato
spendi 30 €
avrai un regalo
di Cavallo Angelo - Via Colucci, 1 - 70011 Alberobello (BA) - Tel. 080.207 51 41
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Cultura e Territorio
Anno II - marzo 2014
numero 03
Rubrica di Storia a cura di Gabriele Carmelo Rosato
Anno
ITALIA
ESTERO
Si pubblica ad Alberobello ogni mese
£ 1,6
£ 2,8
Supplemento Illustrato de La Piazza
£ 3,–
Semestre
.
£ 5,–
Anno II - n° 3
PER
LA
Marzo 2014
O PE R E P UBBLICH E
ANNUNCIO PUBBLICITARIO
Coreggia, 16 marzo 1937 - L’altro
giorno, ricevuto dal Fiduciario del
Gruppo Rionale Fascista, venne in
questa Frazione della Provincia,
accompagnato dal dott. Milella, Vice
Segretario Provinciale dei Sindacati
dell’Agricoltura. La visita aveva lo
scopo di un sopralluogo tecnico per
il tracciato della nuova via da costruirsi, che, partendo dalla Coreggia, precisamente da Pietraficcata,
Proverbio del mese:
Marz jè pacciajuól:
n’ogn chióv,
n’ogn jèss ‘u saul
centesimi 30 £ la copia
S TAZIO NE F E RROVIARIA
Alberobello, 28 marzo 1938 Apprendiamo con vivo compiacimento che la nostra stazione
ferroviaria sara prossimamente
ampliata ed abbellita. Non possiamo che plaudire alla Direzione della Ferrovia del Sud-Est,
mentre ci auguriamo che presto
sia dato inizio ai lavori. Gia altre
volte abbiamo perorato alla
soluzione di tale problema, che
si avvia oggi alla sua soluzione.
Alberobello, citta turistica, meta
di personalita italiane e straniere, sentiva il bisogno di
avere una stazione ferroviaria rispondente alle sue
necessita. Non si vorrebbe, pero, che l’ampliamento
venisse eseguito secondo il progetto stabilito per il tipo
secondo (sic). Giacché déi lavori si éséguiranno, anché
IN
Invia la tua segnalazione a
[email protected]
www.borntodig.com
DI
ALBE ROBELLO
per non deturpare l’estetica
dell’edificio, ci permettiamo di
consigliare alla Direzione che
l’ampliamento sia fatto secondo
il tipo primo, così da aver un
ampio piazzale ed una costruzione simmetrica, che facesse
capo alla due strade di Viale
Margherita e Via Mazzini. Siamo
sicuri, che per la risoluzione di
questo grande problema, non
verra a mancare l’interessamento da parte del Comune,
facendo presente alle competenti autorita, che sarebbe
questa l’occasione per dotare la stazione dell’acquedotto e della rete della fognatura; la rete dell’acquedotto
dovrebbe senz’altro raggiungere il mattatoio comunale,
che ancora ne e privo.
CO R EGGIA
Calmeria, Giannone, Paretano, Marzalorsa e Jorella, deve portare
senz’altro sull’arteria asfaltata che
sale alla Selva di Fasano. Si verra
così a risolvere l’annoso problema
della viabilita del Canale delle Pile,
zona fertilissima, purtroppo sfornita del tutto di vie di comunicazione,
perche la costruenda arteria ne
dovra attraversare tutta la vallata.
Per sì importante beneficio
va viva la riconoscenza di
queste popolazioni rurali che
tanto si avvantaggeranno per
i loro traffici. Alle autorita
provinciali e sovrattutto al
Segretario Federale, al Preside ed al Segretario Generale
della Provincia, i quali con il
loro vigile e costante interessamento stanno dimostrando
ancora una volta come il Regime prende a cuore gli interessi delle popolazioni rurali.
V ISITA
DI
T U RISTI
Alberobello, 30 marzo 1937 - L’altro giorno, circa duecento turisti
francesi hanno visitato Alberobello,
ammirando le singolari costruzioni
a trullo. A ricevere il gruppo di gitanti v’erano il commissario al Comune insieme al Segretario del Fascio, nonche il fiduciario locale per
l’Ente Provinciale del Turismo, cav.
Lippolis. La comitiva, che ha dimostrato il piu vivo
interesse per questo
delizioso
angolo
della Puglia, dopo
aver compiuto il giro
dei punti piu pittoreschi della citta, ripartiva alla volta di
Bari fatta segno a
cordiali manifestazioni di simpatia da
parte della ospitalissima cittadinanza.
Cultura e Territorio
R ICORDO
DI
J EAN- M ICHEL FOLON
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Ricorre il 1° marzo l’ottan
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di Jean-Michel Folon, bri
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esistessero li inventerei io!»
Testi e Grafica di
Gabriele Carmelo Rosato
Proprietà Letteraria
riservata
Anno II - marzo 2014
numero 03
I L PICCONE RISANATORE (? )
Le notizie che si riportano anastaticamente in questo
numero sono foriere di un rinnovato slancio economico di cui si fa promotore il ‘genio’ fascista: almeno questa e l’impressione che la cronaca di quegli anni intende dare ai comuni civili e, soprattutto, restituire alle
postere generazioni. La storia del ventennio fascista, si
sa, ha avuto un corso del tutto contraddittorio e con
esiti a dir poco drammatici. Non e trascurabile, tuttavia, l’incisiva campagna mediatica che il regime (con la
lettera minuscola, questa volta che lo scrivo di mio
pugno) promosse fin nei piu remoti angoli della penisola. A cominciare dagli albori della storia del Fascio,
per Mussolini, tecniche sempre piu moderne e incentivi economici, associati a validi appelli morali ai coltivatori avrebbero favorito la crescita della produzione
nazionale. La vita rurale tornava ad essere esaltata, e
non solo sotto il mero profilo economico: la campagna
- come era il nostro territorio ancora in quegli anni - si
rivelava un prezioso scrigno di sani valori morali; il che
fece gola non poco alla stessa popolazione rurale, gia
dispensatrice di quei propositi alla base dell’ideologia
fascista: unita della famiglia, rispetto delle gerarchie
sociali e mansuetudine di fronte alla durezza dello
sforzo fisico. Piccoli centri agricoli come Alberobello
furono protagonisti, alla stregua delle grandi citta, di
una serie di opere pubbliche: non solo il centro cittadino veniva dotato delle piu avanguardiste infrastrutture, ma anche la periferia aveva il suo ruolo cruciale nei
collegamenti con la viabilita maggiore. Il consolidamento delle vie di comunicazione avrebbe consentito
un piu capillare controllo dello scambio delle merci e di
conseguenza, nello specifico caso del nostro singolare
borgo, avrebbe comportato anche un afflusso sempre
crescente di viaggiatori e turisti. La vita nei campi, il
sostenimento delle nascite e la rigenerazione morale
erano gli elementi di un unico disegno politico che in
un primo momento trovo inevitabilmente terreno fertile nelle coscienze dei locali, ma che avrebbe presto
fatto i conti con l’indomito coraggio degli stessi. Il
“piccone risanatore”, come lo restituì la storia, ebbe
modo di dichiarare: «il cantiere e sempre sonante di
opere». Cio che la stampa trascurava e che la messe era
pur sempre molta ma che gli operai erano uomini comuni, erano i nostri nonni.
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i d’altri tem
Inconvenient
o’ del 28 marzo 1938
da ‘La Gazzetta del Mezzogiorn
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«Siamo costrétti ségnalaré
ména a Noci ché,
dél primo tratto délla via ché
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tralciaré il traffico. È néc
fidiamo néll’in con
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ént
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éliminaré talé inc
»
téréssaménto déllé autorita
13
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Cultura e Territorio
Anno II - marzo 2014
numero 03
La parrocchia dei nostri
Santi Protettori
200
anni
di a.m.
D
ue secoli fa di marzo nasceva la parrocchia dei santi medici Cosma e Damiano. La Storia registra l’avvenimento
alla data della nomina a 1° arciprete di don
Vitonofrio Lippolis (1814-1841) alla bell’età
di 50 anni. Era nato nel 1864 e quest’anno
ricorre il 260° anniversario.
D’allora ne abbiamo avuti altri nove: d. Vito
Antonio Colucci, mons. Domenico Morea,
d. Giuseppe Caramia, d. Francesco Paolo
Rotolo, d. Giovanni Battista Mastrangelo, d.
Nicola Di Vittorio, mons. Giuseppe Contento,
mons. Giovanni Battista Martellotta e d. Leonardo Sgobba.
Va detto che la nostra prima minuscola chiesa, che si fa risalire all’incirca al 1600 (così
dicono alcune fonti) divenne, per volere del
vescovo mons. Giuseppe Palermo (16121673), parrocchia per un lustro (c. 1665- c.
1670) e la dotò di un parroco e di due chierici. Il Pastore ebbe a dire: “Soffro per tali mie
iniziative molte tribolazioni da parte del Conte
di Conversano, signore del luogo”.
Respinta la funzione di parrocchia da parte
della Famiglia Acquaviva, la chiesina la ritroviamo nel 1797 alle dipendenze di Noci,
allorché Ferdinando IV volle che tornasse ad
autogestirsi, ma nonostante tutto occorsero
altri 17 anni prima di avere il parroco.
Delle vicissitudini ce ne siamo occupati nella
Rivista La Festa dei santi Cosma e Damiano
in Alberobello (pp.17-20), edita dal Comitato
Feste Patronali e distribuita in occasione dei
festeggiamenti dei nostri Protettori nell’anno
2013 e su La Piazza, n. 1, anno 2014 (pp.1213).
Don Vitonofrio Lippolis fu sottoposto a esame dalla Commissione di Esaminatori Sinodali. Egli era, per quei tempi, il sacerdote più
colto, benché non fosse laureato in teologia.
Gli altri 18 sacerdoti erano vecchi, parte inabili per età o per conoscenze, parte divenuta
ignorante per l’ozio, mentre nessuno conduceva vita di ecclesiastico, né pensava alla
propria istruzione. Non avendo alcuna rendita
dalla chiesa, ognuno si occupava degli “affari
domestici e rurali”.
Fu così che tutti attendevano con febbrile attesa la promozione all’incarico di parroco di
don Vitonofrio. Il Decreto reale della nomina
pervenne il 16 marzo 1814; da quella data,
venne investito della dignità di arciprete-parroco, che sarebbe durata fino alla sua morte
(1841). Suo successore fu Vito Antonio Co-
lucci, deceduto giovanissimo per un colpo
apoplettico.
Intanto, l’arciprete per la propria chiesa
commutò la campanella in una di 36 rotola, la dotò di altre due campane, accrebbe
la festa dei Protettori e per intercessione del
sindaco Francesco D’Amore, con Decreto
regio del 24 luglio 1820, le celebrazioni civili
e religiose furono anticipate dalla fiera degli
animali. Nacquero nello stesso tempo due
confraternite, l’una del Santissimo Sacramento e l’altra dei Santi Medici.
Don Vitonofrio di doti elette fu un liberale, un
giacobino convinto e ostentò anche durante
le funzioni religiose il codino, proprio dei reazionari. Oltre che uomo colto, fu ricco e zelante. Ebbe come nipote Marco Antonio Lippolis, amato arciprete-curato di Conversano
(1905) e venerato vescovo di Larino (1905)
e di Ugento (1924).
Alla data del 16 marzo, artefice l’arcipreteparroco, don Leonardo, rendendosi interprete del suo popolo cristiano, coadiuvato
da don Angelo, dal Consiglio Pastorale e dal
clero della città e da un Comitato scientifico,
saprà far vibrare le corde dell’amore per la
nostra chiesa, saprà scuotere il senso della
cristianità mediante una serie di avvenimenti religiosi, celebrerà, in piena comunione
con i valori dello spirito, il bicentenario della
Parrocchia che andrà esaltato e tramandato
mediante la Settimana della Fede, ciclo di
omelie su “La parola di Dio nella Chiesa”; il
pellegrinaggio e l’udienza papale mercoledì
26 marzo in piazza san Pietro; la monografia sui dieci arcipreti che dal 1814 si sono
occupati amorevolmente della parrocchia; la
collocazione nella sacrestia di quadri raffiguranti i medesimi, magistralmente effigiati dal
bravo arch. Carmelo Potì; l’esposizione di un
grande plastico della basilica, completa della
cupola, e cartografia dell’architetto Antonio
Curri; la realizzazione di un libretto con foglietto erinnofilo a cura del Circolo Filatelico
Collezionistico dei Trulli; l’annullo filatelico
sponsorizzato dalla parrocchia; l’esposizione perenne all’ingresso della chiesa di tutte
le pubblicazioni che hanno esaltato la storia
della stessa e dei Santi protettori, mentre nel
pronao è indispensabile apporre l’iscrizione
ad rei memoriam, che resterà vicina all’anima popolare e soprattutto ai devoti giacché il
momento da festeggiare è umano e cristiano e poi chiunque, d’ora innanzi, entrerà nel
tempio consacrato a Dio, alla Beata Vergine e
ai santi Cosma e Damiano, coglierà l’avvenimento come significativo ricordo.
DON LEONARDO SGOBBA ARCIPRETE-RETTORE
IL CLERO E LA COMUNITÀ PARROCCHIALE CON SENTIMENTO
OGGI 16 MARZO 2014
BICENTENARIO NOMINA PRIMO ARCIPRETE VITONOFRIO LIPPOLIS
ESALTANO IL TEMPIO ONUSTO DI STORIA DI ARTE DI FEDE
CHE GLI AVI VOLLERO PER I SANTI COSMA E DAMIANO
DA MINUSCOLA E DISADORNA CHIESA
PER UN LUSTRO ELEVATA PARROCCHIA NEL 1665 DA MONS. G. PE PALERMO
E RINNOVATA NEL 1814 PER VOLERE DEL VESCOVO MONS. G. RO CARELLI
ONORANO VICINO AL CENTENARIO DELLA SCOMPARSA (1916)
IL GENIO ARTISTICO DI ANTONIO CURRI
CHE PROGETTÒ LA CASA DEL SIGNORE CON LINEE D’ INUSITATA BELLEZZA
DIVENUTA SANTUARIO NEL 1938 E BASILICA MINORE NELL’ANNO 2000
Anno II - marzo 2014
numero 03
Cultura e Territorio
Evoluzione della lingua italiana
a cura de Il solito grillo parlante
Dal vecchio Zanichelli
Dal nuovo Arborbelli
ACQUA - liquido trasparente, incolore, inodore, e insapore, diffu- liquido trasparente, puro, invisibile nelle fontanelle e vasche,
sissimo in natura, indispensabile per gli esseri viventi
presente nel sottosuolo e affiorante nelle alluvioni
ARANCIONE - colore acceso dell’ arancia matura.
colore delle recinzioni degli immondezzai scoperti.
BASOLA - grossa lastra di pietra, di solito a forma rettangolare, lastra di pietra rettangolare che, in piazza o altrove, se umida,
usata nelle pavimentazioni stradali; sostituisce asfalto o bitume
risulta utilissima per scivolare e giungere velocemente in basso
dai Monti anche senza scii.
CANE - mammifero domestico, onnivoro, con odorato eccellente, mammifero poco domestico portato in giro, con guinzaglio
pelame di vario colore, pupilla rotonda: ha dimensioni, forma del allungabile, dal padrone che lo esibisce con orgoglio. È di razza
muso, attitudini variabili, secondo la razza.
unica, bastarda, atta ad insozzare con i propri escrementi i
marciapiedi del paese
CATASTA - mucchio di oggetti posti uno sull’altro alla rinfusa.
legname indispensabile per costruire saloon in sito UNESCO (vedi
voce successiva saloon).
CIMITERO - luogo di inumazione dei morti, deserto, silenzioso: luogo deserto e silenzioso che si anima per gli insulti e le filippiche
dal greco Koimeterion (luogo in cui si dorme).
dei quasi proprietari di tombe del nuovo reparto.
CINOFILO - chi ama, cura e protegge i cani verso i quali prova individuo che, passeggiando con l’animale che ama, impunemenaffezione e interesse per i problemi del loro allevamento.
te consente allo stesso di lordare le vie del paese.
DEFUNTO - che è morto, finito, scomparso: dal latino defunctus colui che ha dovuto traslocare dal proprio loculo, acquistato nel
colui che ha portato a compimento la vita.
passato “in perpetuo” da parenti per sfratto immotivato, illegale,
inatteso.
DEMOLIZIONE - abbattimento di un edificio fatiscente, di una verbo dal significato ignoto perché si ama conservare ciò che va
costruzione cadente.
in rovina, che è cadente.
DOCCIA - impianto idraulico per una distribuzione a spruzzo spruzzo d’acqua che si fa salire dal basso sulle parti terminali del
dell’acqua che si fa cadere dall’ alto sul corpo, per pulizia o a corpo umano, attraverso i traballanti mattoni delle vie, a scopo
scopo curativo.
imprecativo e di invettive.
ETERNITà - condizione di ciò che dura indefinitivamente. Vita unità di misura del tempo di durata dei lavori pubblici.
eterna.
GRILLO - insetto nero con zampe posteriori per saltare, il cui piccolo insetto nero sempre impegnato a saltellare per il paese
maschio, fregando le elitre, produce caratteristici suoni.
dei trulli sulle cui carenze, peculiarità, bellezze, scherza e frinisce.
IMPRECAZIONE - parola, frase con cui si inveisce lanciando ac- espressione colorita di coloro che, camminando sui mattoni tracuse, maledizioni: dal latino in precari.
ballanti dei marciapiedi, ricevono spruzzi di acqua, dal basso,
dopo le piogge.
LEGNAME - tessuto vegetale costituente fusto, orrendi rami, radici materiale indispensabile per la costruzione di saloon da non dedegli alberi, avente funzione di sostegno, destinato a vari usi.
molire ma sviluppare nel tempo.
PANTEGANA - piccolo mammifero roditore con pelo corto e fol- piccolo mammifero roditore maestra di vita per i suoi tre topini ai
to generalmente grigio, muso aguzzo, lunga coda, corte zampe quali illustra il bene e il male del paese turistico con case a trullo.
anteriori.
SALOON - caratteristico locale pubblico degli Stati Uniti d’ orrenda, inutile, costruzione, pugno nell’occhio per alberobellesi e
America, costruito all’epoca della conquista del west per la turisti, in spregio alle norme estetiche e dell’UNESCO. Ammasso
vendita e il consumo di bevande alcooliche.
di legname da demolire con urgenza.
TASSA - prestazione pecuniaria dovuta allo stato o ad altro ente prestazione che il cittadino deve allo Stato o ad altro ente pubblipubblico, per l’esplicazione di un’attività dell’ente che concerne il co, secondo il proprio censo, causa sicura di imprecazioni e crisi
cittadino obbligato in particolare.
nervose e pecuniarie dell’obbligato tartassato.
TRANSENNA - barriera smontabile appositamente costruita barriera di metallo non smontabile, per bloccare il traffico sui marper regolare il traffico, sbarrare l’accesso a locali pubblici o per ciapiedi e complicare l’accesso a locali pubblici, privati, scuole
manifestazioni.
(via Barsento).
TRULLO - costruzione di pietre scoperte, a forma conica caratte- costruzione di pietre coperte di cemento, a forma conica, caratteristica di alcuni villaggi della Puglia.
ristica di un sito UNESCO chiamato Alberobello.
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Cultura e Territorio
Anno II - marzo 2014
numero 03
Che possono inventarsi gli anziani pensionati nullafacenti?
Pensieri e riflessioni
di Anna Longo
S
e non si ha un coniuge a cui voler
bene e con cui litigare, figli con i quali
condividere ansie, gioie, speranze nel
futuro, nipotini carissimi da seguire e che
ti riempiono la casa, parenti affettuosi e
disinteressati, amici sulla cui lucidità mentale cominci a nutrire seri dubbi, allora che
fai? I geriatri consigliano lunghe passeggiate quotidiane … che fanno tanto bene,
alimenti insipidi … perché il sale fa male,
limitato uso di farmaci … perché hanno
tante controindicazioni, restano le parole
sapete, dal giorno dell’ allegro saluto (allegro per chi?) si viaggia pochissimo o non
ci si muove affatto perché quei malesseri
che facevano capolino negli ultimi anni di
lavoro, esplodono con inaudita violenza e ti
costringono a rivedere progetti e programmi. Esci di casa? Si, per frequentare la
Chiesa, la parrocchia se sei cattolico praticante, la farmacia, l’ ambulatorio medico
dove incontri quelli come te e coloro che
dovrebbero aiutarti a star meglio o meno
peggio, ci sono le panchine in piazza o sot-
crociate, i sudoku, le letture che sono una
benedizione se gli occhi funzionano bene,
qualche film, televisione, che talvolta viene
accesa per sentire suoni e voci, computer
e poi pensieri, riflessioni che forse interessano a pochi.
In piena attività lavorativa si approfittava
di qualche giorno di vacanza per viaggiare e si facevano sogni su futuri, continui,
lunghi spostamenti in località anche esotiche, ai confini del mondo o in Italia alla
scoperta di città d’ arte, al mare, ai monti:
beata libertà meritata e conquistata! Beh, lo
to gli alberi, i centri anziani, le telefonate,
la piccola spesa quotidiana o quasi, qualche rara visita da ricevere o fare, l’ Università del Tempo Libero o Della Terza Età, il
computer se la mente ti funziona ancora.
Quadro desolante? No, c’ è di peggio! C’
è la televisione, l’elettrodomestico che non
lava piatti, biancheria ma cervelli, i nostri,
e che svolge questo compito con notevole impegno quando trasmette programmi
spazzatura, per esempio quelli nei quali si
favoriscono incontri fra anziane pupattole
imbellettate e patetici pietosi gagà che si
guardano, si analizzano, si giudicano e litigano mentre la presentatrice, fornita di microfono ormai incorporato nella sua mano,
sorride compiaciuta pensando all’ audience che sale così come sale il numero dei
rimbambiti che la seguono. O programmi
con gente che va ad esporre in pubblico
delicate situazioni private, familiari, o giovani che si illudono di diventare celebri soltanto perché hanno una bella voce o perché
sanno sgambettare con agilità e che dopo
un breve periodo di notorietà perdono speranze, ambizioni e rientrano nell’ assoluto
anonimato, salvo pochissime eccezioni. O
trasmissioni con belle donne che nutrono
le riviste di gossips e che vengono invitate
come opinioniste nei talk show perché, pur
ignorando tutto sugli argomenti in discussione, fanno scena esibendo parti del corpo naturali o rifatte.
Ma allora, in televisione non si salva niente? Si, per fortuna ci sono documentari
bellissimi che fanno viaggiare con la mente, programmi culturali, teatrali, film, riviste,
alcuni simpatici comici che ci strappano
un sorriso, le esilaranti liti tra politici, le trasmissioni quiz attraverso le quali ti accorgi
che i giovani, oggi, sanno tutto sul colore
delle mutande di Balotelli e Vasco Rossi,
ma che ignorano tutto ciò che ha sapore
di geografia, storia, letteratura, cuochi che
propongono cibi succulenti e calorici che
sicuramente non toccano a giudicare dalla
loro linea invidiabile, e altro ancora, a seconda dei gusti e degli orari.
Ma quello che, piacevolmente o no, ci
accompagna sono i pensieri, i ricordi, le
riflessioni, queste ultime partendo da avvenimenti recenti come il Natale del 2013 e le
feste che lo hanno seguito, mentre si avvicinano a grandi passi Quaresima e Pasqua.
A noi anziani piacerebbe che queste feste
fossero soprattutto religiose, meno goderecce, ci fosse sacralità e non sfarzo vertiginoso e sprecone, condivisione e non
egoismo e ipocrisia. Il fatto è che pur con
la crisi abbiamo consumato quantità industriali di cibo di vario tipo, prevalentemente animale, pesci, (povero baccalà!) polli,
tacchini, fagiani (per i più facoltosi) mentre
con la Pasqua vicina cominciano a tremare gli agnelli e i capretti. E ci chiediamo:
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che rapporto c’ è tra le nostre festività e
le povere bestie? È vero seguiamo le leggi della natura che sono immutabili anche
se crudeli, l’ uomo mangia l’ animale piccolo o grande che sia, talvolta l’ animale,
ma molto raramente, si vendica uccidendo l’ uomo. Ne’ si sono salvate lenticchie,
zamponi,arance, dolci.
Tornando al Natale, oggi ci dicono che
forse nella grotta non c’ erano il bue e l’
asinello perché i Vangeli non ne parlano: a
noi piaceva l’ idea che questi due animali
riscaldavano col fiato il Bambinello, per cui,
per favore, non distruggeteci questa immagine poetica così come, per raggiunti limiti
di età, ci toglieste la Befana e Babbo Natale!
E i Re Magi erano sapienti o maghi quasi
stregoni? Ma perché gli esperti si pongono
queste domande? Noi, tornando ad essere
quasi bambini, vogliamo continuare a credere alle comete più che ai satelliti artificiali
e alle navicelle spaziali, anche se ne capiamo l’ utilità, e non diteci continuamente che
la temperatura globale del pianeta aumenta
perché gradiremmo ancora il Natale con
la neve che copre tutto, che fiocca, mentre in giardino c’è il pupazzo bianco con la
carota rossa per naso e la pipa in bocca.
Riflessioni stupide, inutili? Forse. Una cosa
è certa: alcuni di noi vorrebbero meno
chiasso e confusione in casa, a Natale,
e più voci e compagnia durante l’ intero
anno. E non pensate che siamo nostalgici,
ottusi, retrogradi, incontentabili: sappiamo
bene che il mondo è andato avanti e che è
giusto sia così; gradiremmo soltanto che
alla crescita materiale corrispondesse un
adeguato sviluppo interiore, che alla fame
diffusa nel mondo si rispondesse non con
il consumismo e gli squilibri ma con l’ equa
distribuzione delle risorse, con la solidarietà e la giustizia.
Un’ ultima considerazione-richiesta: negli
anziani non colpiti da Alzheimer, da demenza senile, non si riducono le capacità
intellettive ma le forze fisiche e le difese
psicologiche per cui si diventa più insicuri e
vulnerabili. Ecco, quindi che, per reazione,
aumenta la fiducia nel prossimo del cui sostegno e comprensione si ha bisogno per
continuare a sentirsi inseriti appieno nella
vita sociale. Accade spessissimo, però,
che la fiducia sia mal riposta e che venga tradita con notevoli danni economici,
psicologici e, talvolta, anche fisici. Ecco,
quindi, la richiesta: perché non colpire più
duramente i truffaldini, gli imbroglioni, tutti coloro che si prendono gioco del “vecchio”?. È chiedere troppo?
La storia
siamo noi
di Pio Quinto
Ho sempre desiderato di conoscere
come un “non alberobellese” vedesse
il centrosinistra di Alberobello. Volevo,
però, il parere di una persona conosciuta e stimata, ad Alberobello e nel
mondo. Molti nomi e molte facce si
sono presentate alla mia mente, come
in un improbabile casting. Poi, l’illuminazione. Qual è la parte del paese più
vivace, agguerrita e vincente? Quali
sono i colori predominanti fra i trulli? Facile: gli juventini; elementare: il
bianco e il nero. E allora chi, se non il
grande Trap? Ricerche, telefonate, poi
il gancio: Martino detto Gino. L’amico
s’è mosso e, dopo pochi giorni, ecco
l’appuntamento con Giovanni. Alcuni
minuti dopo un buon piatto di orecchiette con le cime di rape, aglio sfritto nell’olio forte, un bicchiere di vino,
rosso, secco.
Chiedo: Mister, come vede il centrosinistra di Alberobello?” E lui parte a
ruota libera, come in una conferenza
stampa. Ma, purtroppo, Giovanni mi
parla in tedesco; memoria di quando
allenava il Bayern. Sono costretto a
tradurre ma, per rispetto e trasparenza, riporto e traduco letteralmente:
Trap: Ci sono in questo momento in
questa squadra oh, alcuni giocatori dimenticano il loro professionista
cosa sono.
Provo ad interpretare: “Ci sono in questo momento nel centrosinistra, alcuni esponenti che dimenticano il loro
compito e cosa sono.”
Trap: Ultimo partita avevamo tre punte nel campo: Elber, Jancker e poi
Zickler.
Provo ancora: Alle ultime elezioni avevamo tre leader: Alber, Janviter e poi
Zickler (e chi sarà?).
Trap: Io ho dichiarato con queste due
giocatori: dopo Dortmund hanno bi-
sogno forse pausa un tempo.
Ormai traduco facilmente: Io ho dichiarato su questi due esponenti che
dopo le scorse elezioni forse avevano
bisogno di una legislatura di pausa.
Trap: Offensivo, offensivo è come
fare nel campo.
Ovvero: lottare,lottare, ecco cosa bisogna fare in politica.
Trap: Un allenatore non è nessun
idiota. Un allenatore è lì….. vedere
cosa succedere in campo.
Ossia: Nessun cittadino è idiota. Il
cittadino è lì e vede cosa succede nel
paese.
Trap: In questo partita esistevano
due, tre o quattro giocatori.
Spiega: In queste elezioni, nel centrosinistra, esistevano solo due, tre,
quattro giocatori.
Trap: Loro erano deboli come una
vuoto bottiglia.
Qui, non poteva essere più chiaro: la
squadra era debole come una bottiglia
vuota.
Trap: Questi giocatori lagnano più
che gioco.
Anche qui non c’è bisogno di interpretare.
Trap: .. Struunz. Strunz è qui da due
anni, dieci partita ha giocato, è sempre ferito.
Ci provo: .. Omissis.. è qui da quattro
legislature, quattro elezioni ha vinto,
ma sempre per pochi voti.
Trap: Questi giocatori erano giocatori
ed erano diventati campioni. Devono mostrare ora, io voglio, sabato,
questi giocatori devono mostrare me
suoi tifosi,devono vincere la partita
da soli. Deve da soli vincere la partita.
Qui, faccio un po’ d’ordine: Questi
cittadini sono diventati politici. Voglio
che adesso mostrino volontà, da domani, questi uomini devono mostrare
a me ed ai cittadini che vincono la partita. Devono da soli vincere la partita.
Trap: Io sono ora stanco padre di queste giocatore, eh…, difendo sempre
questi giocatori. Io sono terminato.
Infine: Io ora sono stanco, padre di
questi politici, eh…, difendo sempre
questi politici. Ho terminato.
N.d.r.: La registrazione integrale della
conferenza stampa è visibile su YouTube. Grazie a Martino detto Gino, grazie
a Giovanni.
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Cultura e Territorio
La PRO LOCO ha 90 anni
di Japyx
N
on tutti sanno che cosa sia l’UNPLI. È
l’acronimo di Unione Nazionale delle Pro
Loco d’Italia. Che cosa sono le Pro Loco e
quante sono in Italia? Le stesse parole lo dicono: sono associazioni a favore del luogo ossia
che si prodigano, si offrono, si badi bene, con
abnegazione, si spendono per la propria Terra,
per la propria Città con il ricorso a iniziative che
possano giovare in termini di cultura, di turismo, di gastronomia o di manifestazioni volte
all’incremento non solo turistico quanto di conoscenze. Il numero raggiunto dalle Pro Loco
nella nostra nazione è di oltre 6000.
La prima Pro Loco fu impiantata nel 1881 a
Pieve Tesino (Comune del Trentino Alto Adige
con poco piú di 650 abitanti, che diede i natali
ad Alcide De Gasperi il 4 aprile di quello stesso
anno) e fu fondata da Pietro Pellizzaro; in occasione del 1° centenario l’associazione si diede
un proprio emblema.
A differenza di tanti altri luoghi, Alberobello, allorquando era un paese poco noto ai più, sebbene sin dal 1897 era la Città singolare, ebbe
la sua Pro Loco, allora Pro Alberobello, promossa dall’Ente Nazionale Industrie Turistiche
(E.N.I.T). Il fondatore fu Giuseppe Notarnicola,
docente, scrittore e animatore culturale; in Italia,
ma anche in molti altri Paesi, dove fortissimamente volle far conoscere il proprio paesello.
Il primo riferimento della nostra Pro Loco si ricava da una missiva di risposta di Notarnicola
che spedì da Taranto, il 22 ottobre 1929, e con
la quale egli soddisfò la voglia di conoscenza
di don Giovanni Girolamo. […] Rispondo alle
domande nell’istesso ordine da voi fissato… al
4° punto: Ente Nazionale Industrie Turistiche. La
“Pro – Alberobello” fu fondata da me nel 1924
e ne fui il presidente fino al 1926, quando passò
in altre mani… e non si occupò più di nulla.
Credo che l’unica cosa esistente sia la tabella.
Così tramontano, per invidia, tutte le cose belle
del nostro sfortunato paese.
Una delle azioni compiute dallo storico per
far conoscere all’estero il proprio paesello
fu di non firmare i suoi articoli pubblicati
in Italia, in Germania o negli Stati Uniti con
il proprio nome e cognome, ma li sottoscrisse come Peppino d’Alberobello. Noi
conosciamo l’impegno profuso in attività
nel suo periodo e ben sappiamo la sua
difesa per il nostro patrimonio storico e
paesaggistico. Egli iniziò a fargli scudo in
tutti i modi sin dal primo Novecento, allorquando ebbe, ancor giovane, la capacità
di sentirsi profondamente innamorato,
ergendosi paladino di quei trulli che nella
sua giovane età (era nato nel 1883) nella
Zona monumentale venivano abbattuti dai
proprietari danarosi per innalzarvi i palazzotti, che tuttora si leggono in quella che
è la cartolina più bella di Alberobello, la
più ammirata dal Belvedere (e da questo luogo noi avventori continueremo ad ammirarla o
pagheremo il biglietto o diverrà definitivamente
privato?)
Fu quell’accentuato amore che comportò la
nomina di Giuseppe Notarnicola a 1° Ispettore
Onorario ai Monumenti e agli scavi nel 1926 e fu
primo promotore di una legge a favore dei trulli.
Se quasi assenti, dopo di lui, furono gli altri
che non si occuparono di promuovere attraverso l’associazione turistica il paese, chi darà la
svolta fu il sacerdote Antonio Lippolis; lo fece
attraverso la promozione della “sua chiesa” che
aveva innalzato nella Zona Monti. Il turista che
la cerca s’imbatte nella singolare somiglianza di un trullo dalle grandi dimensioni, edificio
sacro, elegante, maestoso. Dopo averla eretta,
don Antonio, dotato dell’intuito che caratterizza
sempre gli spiriti innovativi, dette l’avvio al Rinascimento alberobellese, trasformando l’apice
del “monte” in un epicentro turistico, che, oltre
agli stimoli cristiani, n’ebbe di nuovi, attraverso
inviti a comitive e ospitando celebri personaggi
dei quali conservò un lungo elenco. Lo stesso
aprico sito fu visitato negli ultimi giorni di settembre 1917 dal sommo poeta Gabriele D’Annunzio, al tempo del volo per il bombardamento
delle Bocche di Cattaro (notte del 4 ottobre); egli
entrò nel trullo con il numero civico 7, ubicato
nella piazza a lui intitolata (come ben annotò
Giuseppe Notarnicola) e nei Taccuini (1917),
successivamente, appuntò: “[…] penso a un’abitazione fatta di sette trulli, con l’interno dorato,
con le pareti di lapislazzuli, con i pavimenti coperti di tappeti arabi” e altrove, scherzando, disse sempre a proposito d’un trullo: “farei dorare
la cupola interna, distendermi sulla nuda terra e
attendere così la morte”.
Ora se quelle furono le radici dell’iniziale flusso
turistico della “Città singolare” (monografia di
Cosimo Bertacchi, 1892), intensificatosi nel no-
Il trullo al civico 7 dove dormì Gabriele D’Annunzio
stro tempo a dismisura, perché non festeggiare
i promotori e la stessa Pro Loco che compie
i suoi 90 anni? ricorrendo, se si vorrà, ad un
annullo postale, alla realizzazione di un libretto
con foglietto erinnofilo con coloro che hanno
competenza, al coinvolgimento della popolazione in attività culturali di ampio respiro mediante
la promozione di convegni storici (consigliamo
la prossima estate) oppure guidare gli abitanti
e gli ospiti alla riscoperta dei Grandi come degli Alberobellesi Minori, rieditare i testi storici
esauriti e promuoverne nuovi, magari favorendo
i giovani talenti, perché facciano apprezzare i
loro recenti lavori …
Va detto: la Pro Loco ha conosciuto molti momenti fortunati, altri meno e durante questi, nella
seconda metà degli anni Ottanta, “guizzò” l’AIPA, Associazione Interventi Pro Alberobello,
che non si sostituì, ma promosse in parallelo
numerose iniziative: la diffusione del periodico
di cultura Alberobello, le Sinfonie di Primavera con l’Orchestra Sinfonica della Provincia
(3 esecuzioni nel giro di pochi mesi), i Martedì
culturali ovvero incontri di letteratura ogni 15
giorni, erano appuntamenti con letterati e
con artisti contemporanei; la proiezione di
film (il cinema “Garibaldi” era in disuso,
ma vennero proiettati altrove l’81° colpo e
Donne senza nome); per non dimenticare l’olocausto ebraico, il Convegno sulla
Shoah dal titolo Il Campo di concentramento presso la Fondazione Gigante (il
27 ottobre 1987), anticipando la legge sul
Giorno della memoria (la n. 211 del 20 luglio 2000). L’interesse culturale suscitato
nel paese fu tanto e vi prendeva parte anche l’Amministrazione comunale; le iniziative erano partecipate e condivise e tutte
le volte la sala dell’Hotel Sovrano era gremita; verso gl’indimenticabili proprietari,
Giorgio Mongelli e Angela Mastrangelo,
che gratuitamente ospitavano, restano
tuttora il riverente e profondo rispetto e il
grande affetto, mai venuti meno.
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Anno II - marzo 2014
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2013: zero incendi boschivi
Colpo di fortuna o prevenzione accurata?
Z
ero incendi boschivi nel territorio comunale: è il bilancio della passata
stagione alberobellese. Il dato risulta
una novità, e ci si chiede come mai non
abbiamo dovuto correre ai ripari.
Va chiarito innanzitutto che qualcosa è accaduto. Gli incendi ci sono stati eccome,
così come assicurano gli addetti ai lavori.
Gli interventi tempestivi effettuati sui principi d’incendio nei boschi, però, hanno evitato l’emergenza vera e propria, ecco il motivo per cui se ne è parlato poco. La causa della mancata emergenza incendi per
l’ormai lontana estate 2013 è in realtà da
imputare a più fattori. La scorsa stagione,
infatti, ha visto sì giorni caldi ma altrettanti
miti. Da un lato questo “clima alternato”
non ha permesso il prevalere del caldo per
molti giorni consecutivi, limitando la possibilità di incendi. Dall’altro lato, la buona
prevenzione ha fatto il suo.
Nell’estate 2013 particolare attenzione,
secondo Giuseppe Salamida (presidente
dell’associazione Radioclub C.B. dei Trulli
K96), è stata rivolta 2013 agli incendi di
interfaccia. “Per interfaccia urbana rurale
si definiscono quelle zone, aree o fasce,
nelle quali l’interconnessione tra strutture
antropiche e aree naturali è molto stretta;
cioè sono quei luoghi geografici dove il sistema urbano e quello rurale si incontrano
ed interagiscono, così da considerarsi a
rischio d’incendio di interfaccia, potendo venire rapidamente in contatto con la
possibile propagazione di un incendio
originato da vegetazione combustibile” la
definizione viene dal Piano di previsione,
prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi della Regione Puglia.
“Chi ha terreni o strade private nei pressi
dei boschi dovrebbe pulirli da sterpaglie o
quant’altro possa essere incendiato oppure
favorire il proliferare dell’incendio stesso”.
Il suggerimento di Giuseppe Salamida, al
fianco della Forestale e dei Vigili del Fuoco
per la prevenzione e l’emergenza incendi,
è prezioso.
La Regione Puglia, Servizio Protezione Civile, ha disposto dal 2008 la costituzione
della Sala Operativa Unificata Permanente (S.O.U.P.) quale organismo operativo di riferimento per l’attività del servizio
regionale Antincendio Boschivo. La suddivisione delle competenze riguardanti le
attività, gli interventi e le modalità operative di prevenzione e lotta attiva contro gli
incendi boschivi è imputabile alle strutture
della Regione Puglia, del Corpo Forestale
dello Stato, del Corpo Nazionale dei VV.F.,
degli Enti territoriali e delle Associazioni di
Volontariato.
La Polizia Municipale è attenta a questa
vicenda, tanto che all’inizio della stagione
w w w. m i s e r i a e n o b i l t a w e b . i t
estiva viene puntualmente emessa l’ordinanza del Sindaco che obbliga i proprietari
dei terreni agricoli di falciare l’erba secca
ed alta nei campi abbandonati e in quelli
coltivati, dopo la mietitura, arare un ampio
solco tutto intorno isolando così il terreno
da possibili attacchi incendiari che possono arrivare dalle strade e dagli automobilisti
lanciatori di cicche accese di sigarette.
I nostri Vigili applicano agli inadempienti, multe salatissime con decreti ingiuntivi
corredati da documentazione fotografica.
Una sensibilità diffusa e positiva.
Proseguendo, infatti, in questa materia,
la Giunta ha rinnovato, di recente, per un
altro anno la convenzione con il SER di
Giuseppe Salamida per la tutela del Bosco
Selva attraverso il presidio e la prevenzione. L’Amministrazione comunale è dotata di
nuovi mezzi, alcuni a tecnologia avanzata,
per la bonifica e l’attività che viene realizzata dopo lo spegnimento dell’incendio.
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Anno II - marzo 2014
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Cultura e Territorio
“Deconiferamento” del Bosco Selva
C
on 171.075,13 euro sono iniziati i lavori al Bosco Selva di: “deconiferamento ed eliminazione della
componente esotica, eliminazione della
necromassa e spalcature al fine di creare
interruzioni nella struttura verticale della
vegetazione forestale, eliminazione degli
elementi deperienti, con cimale rotto, adugiati e/o malfermi. Alle operazioni di taglio e
di potatura seguiranno interventi di contenimento di specie invasive e una sfalcio nelle
aree più infestate dal rovo, impiantando
piccoli nuclei di bosco a specie quercine.
Le operazioni silvocolturali saranno completate con interventi di rinfoltimenti con latifoglie autoctone sporadiche presenti nelle
componenti boschive meglio conservate
quali: quercia virgiliana (Quercus virgiliana)
quercia castagnaia (Quercus dalechampii),
ciliegio canino (Prunus mahaleb) ed il farnetto (Quercus conferta)”. Cosa significa
praticamente questo?
Il progetto è stato ampiamente illustrato
giovedì 20 febbraio da Piero Carucci, Salvatore Cavallo, agronomo progettista e
Franco Sorbilli, funzionario comunale, alla
presenza del sindaco Michele Longo.
La densità stimata è nell’ordine di 300
piante ad ettaro “gli ettari del nostro Bosco Selva sono oltre 48, quindi un lavoro
impegnativo e necessario che ci mette al
sicuro per i prossimi 20 anni” così afferma Franco Sorbilli, responsabile per conto
dell’Amministrazione Comunale, vista an-
Il sindaco Longo, Salvatore Cavallo, Piero Carucci, Franco Sorbilli, Vitantonio Ignisci
che la sua provenienza professionale dalla
silvicoltura.
In sostanza il Bosco Selva, da area attraversata dalle auto e ricettacolo di immondizie, si pulisce e viene riportato pian piano
alle sue origini, ossia un insieme di querce
senza pini e cipressi che nulla hanno a che
fare con il nostro abitat. È stato sottolineato
che la nostra quercia vive solo qui nel territorio fra Alberobello, Noci e Martina Franca,
quindi davvero autoctona e, come tale, va
valorizzata e difesa. I lavori, con la ristrutturazione anche del trullo, da destinare a
museo didattico silvo-culturale, prevedono
interventi antincendio, il recupero e pulizia
dei sentieri e sarà facilitato l’accesso anche
ai portatori di handicap, in particolare i ciechi che potranno utilizzare una guida stampata con il sistema breil. I confini dell’intera
area saranno messi in sicurezza rispetto
non solo al pericolo di incendi ma anche
per la incolumità delle persone.
Il progetto, finanziato dalla Regione Puglia
redatto dal dott. forestale Salvatore Cavallo porta anche vantaggi economici all’Amministrazione, perché dalla vendita del legno tagliato si stima di ricavare 23.000,00
euro da destinare sempre a miglioramenti
del sito, infine in un primo momento l’IVA
era a carico del Comune, ma è stata recuperata dopo i risultati della gara di aggiudicazione.
Questo intervento è una scelta politica confacente con la vocazione turistica ed ambientale della nostra città che può affiancare ai siti UNESCO, anche altri percorsi
come le opere architettoniche di Antonio
Curri.
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Anno II - marzo 2014
numero 03
In Marzo, mandorli in piena fioritura
Strazzasàcch, Sùng d’cozz’, Fiur’ndein,
Biàngh d’Cast’dden
di Paola Perrini agronoma
I
l cinguettio degli uccelli, l’intenso profumo delle mammole, l’affascinante bellezza dei Mandorli in fiore, potrebbero
predisporci ad accogliere la Primavera con
maggiore positività.
Il Mandorlo, Amygdalus communis
L.(classificato anche come Prunus amygdalus B.), originario dell’Asia, è tra le prime piante coltivate ad Alberobello per l’alta conservabilità e versatilità di utilizzo. Il
frutto, è una drupa con esocarpo fibroso,
verde, noto come mallo, ed endocarpo legnoso contenente il seme o mandorla.
Alla specie Amygdalus communis appartengono tre sottospecie di interesse frutticolo, sativa, con seme dolce ed endocarpo
duro, amara, con seme amaro per la presenza dell’amygdalina; fragilis, con seme
dolce ed endocarpo fragile.
L’epoca di fioritura del Mandorlo, fiori bianchi o rosei, pur variando fra diversi ambienti è alquanto precoce, tanto da temere ogni
anno le preoccupanti gelate. La durata varia
in relazione alla specie, alla cultivar e alle
condizioni pedoclimatiche. Una pianta è in
piena fioritura, quando il 50% delle gemme
a frutto sono in antesi, iniziando a notare la
caduta dei primi petali. Su un albero la fioritura non è mai simultanea, ma è evidente
una certa scalarità fra parte alta e bassa,
interna ed esterna della chioma.
Nel Mandorlo, come in tutte le Drupacee,
la fioritura precede la fogliazione, pertanto
sono piante proteranti. Al contrario nelle
piante isteranti la fogliazione precede la fioritura, come per la Vite e l’Olivo.
Le specie di Mandorlo di interesse generale
sono Genco, Filippo Ceo, Ferragnes, Tuono, ect.
Tuttavia non si possono dimenticare le
varietà coltivate ad Alberobello, Strazzasàcch, Sùng d’cozz’, Fiur’ndein, Biàngh
d’Cast’dden.
È accaduto che alcune varietà, pur ben acclimatate, sono scomparse!
Gli antichi alberi, Mandorlo compreso,
sono le nostre radici colturali e culturali,
salvare non è nostalgia, ma lungimiranza.
La mandorla
in cucina
ricetta di Maristella Masi
Me`nl arragge`t (Mandorle caramellate) Ingredienti: 500 gr di mandorle dolci
sgusciate, 400 gr di zucchero, 500cl di
acqua. Procedimento: in un tegame unire gli ingredienti e cuocere a fuoco vivo.
Mescolare il tutto, in attesa che tutte le
mandorle si caramellizzino. Riporre e
distribuire su un piano per lasciar raffreddare. Le mandorle caramellate sono
pronte per la degustazione.
Via Alberobello, 109
Dottore in Fisioterapia
Donato Todaro
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Degna di meritevole considerazione è la
collezione di semi di varietà di Mandorlo,
coltivate nel territorio anche quelle in estinzione, custodita presso I.I.S.S. “CaramiaGigante”, sede di Alberobello.
Attualmente i maggiori paesi produttori
sono USA (California), Spagna, Italia, in
particolare Puglia e Sicilia. Le mandorle
dolci sono le più richieste oltre che per il
consumo diretto anche per la trasformazione (dolci, confetti, latte e olio di mandorle).
Come i maestri pasticceri ci consentono
di degustare i semi del Mandorlo, ricchi di
carboidrati, proteine, vitamine e sali minerali, così alcuni fornai, utilizzando gli endocarpi del Mandorlo, garantiscono aroma e
profumo ad ogni prodotto da forno.
… E beneficiando di piacevoli passeggiate
anche per osservare il paesaggio!... aprendo le finestre per più ore al giorno, auguro
ai lettori di “la PIAZZA”, Buona Primavera.!
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22
Benessere
Anno II - marzo 2014
numero 03
L’acne volgare
T
ra le malattie dermatologiche l’acne
rappresenta, nella sua varietà di Acne
volgare o altrimenti detta adolescenziale o giovanile, una delle più frequenti e
diffuse dermatosi, se si considera che più
della metà dei giovani di età compresa tra
14 e 17 anni per il sesso femminile e tra i
16 e 19 anni nei maschi, presenta sul viso
e al tronco, in forma da lieve a grave, le
classiche lesioni acneiche.
Ma cosa è esattamente l’acne e quali sono
le principali lesioni cutanee che si manifestano sulla pelle dei soggetti colpiti? E
soprattutto, quali sono le cause di questa
comune dermatosi? La risposta più semplice è che l’acne rappresenta una malattia
cronica della cosiddetta unità pilosebacea
(follicolo pilifero con ghiandole “grasse”
sebacee annesse) e che evolve da fasi di
semplice “ispessimento con otturazione
del follicolo” detto più propriamente comedone o punto nero se aperto, bianco
se chiuso verso l’esterno. Il successivo
cedimento della sua parete con diffusione
di materiale sebaceo nel derma circostante favorisce uno stato infiammatorio che
si manifesta con la comparsa di “brufoli”
detti più propriamente “papule” con possibile crescita batterica (Propionibacterium
acnes) che condiziona un quadro clinico
di pustole (da pus). Il passo successivo,
nelle forme più impegnative e gravi, è rappresentato dalla formazione di cisti e noduli
confluenti che più facilmente portano alla
formazione di cicatrici inestetiche.
Tutto questo processo è condizionato
dall’azione degli ormoni androgeni di origine ghiandolare surrenalica e testicolare
nel maschio e ovarica nella donna, presenti
in maggior misura in età puberale ma che
agiscono su soggetti con una spiccata predisposizione familiare.
di Giovanni Pepe dermatologo
Non è possibile trascurare l’influenza dei
fattori ambientali come abitudini igieniche
legate all’utilizzo di detergenti e cosmetici
coprenti che contengono sostanze comedogeniche, in grado cioè di favorire la
fuoriuscita di nuovi comedoni, così come
fattori climatici e si pensi all’esposizione
solare con un’apparente miglioramento
dell’acne, a patto di una protezione attenta,
o come lo stesso clima caldo umido, alcune esposizioni professionali come l’uso
di oli minerali e gli stati di ansia e depres-
sione, l’uso di farmaci come cortisonici,
vitamina b12 o antiepilettici.
Controverso sembra essere il ruolo del
cibo, non vi sono in realtà evidenze scientifiche che dimostrino influenza o insorgenza
della malattia in relazione a certi alimenti,
anche se alcuni autori descrivono casi di
peggioramento legati all’abuso di cibi ricchi
di grassi saturi e o dolci suggerendo una
dieta sana ed equilibrata.
Da tutto questo si capisce come non sia
possibile considerare l’acne una malattia
di secondaria importanza e che dovrebbe
essere tenuta in seria considerazione dal
dermatologo e dai famigliari dei giovani
pazienti, poiché essa rappresenta uno dei
principali problemi psicosociali per molti
adolescenti, a causa del coinvolgimento
della cute del viso che è la regione esteticamente e cosmeticamente più importante.
Il tema dello stress emotivo ricorre spesso
nell’immaginario del paziente come evento
scatenante, ma la correlazione non è lineare, solo pochi pazienti in realtà necessitano
di supporto psichiatrico ma quasi tutti necessitano di sostegno psicologico e in particolare quelli affetti da “acne escoriata” o
quelli affetti da problemi legati all’immagine
del proprio corpo. Oggi il problema “acne”,
una volta era avvertito specialmente dalle
donne, è vissuto con lo stesso senso di
disagio interiore tra i giovani maschi che,
al pari del sesso femminile, possono sviluppare comportamenti di timidezza, complessi di inferiorità, e disturbi relazionali.
Per tali motivi è necessaria una stretta alleanza terapeutica tra famiglia, medico curante e dermatologo che, con franchezza e
ottimismo, aiutino i giovani pazienti ad affrontare la malattia, considerandola assolutamente curabile, trattandola con impegno
e costanza già nelle prime manifestazioni
con tutti gli armamentari terapeutici oggi
disponibili, con l’uso di detergenti idonei e
cheratolitici e antibiotici per via topica nelle
forme più lievi sino a cicli di antibiotici orali
o all’uso di farmaci come l’isotretinoina, un
derivato della vitamina A acida, in grado di
guarire definitivamente forme di acne più
complesse .
Scopo principale delle cure è certamente
la risoluzione dell’acne con particolare riguardo alla prevenzione di quelle cicatrici
così inestetiche e qualche volta deturpanti
del viso, non perdendo di vista la scommessa più importante da vincere, rivolta
alla prevenzione di quei segni, ancora più
indelebili, ma che potremmo non banalmente considerare le” cicatrici dell’anima”.
di Tinelli Vito & C.
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Utilizzo delle Nuove Tecnologie nella ricerca del Benessere Posturale
Migliora la diagnosi e la correzione delle interferenze occlusali integrando alla tradizionale
valutazione meccanica e morfologica l’analisi
sincromiografica della stabilità neuromuscolare
e dell'appoggio plantare.
Tramite l’analisi statica e dinamica dell’attività dei muscoli masticatori, BTS
TMJOINT fornisce indicazioni preziose per pianificare gli interventi riabilitativi
e preventivi delle problematiche posturali di natura discendenti (a carico
delle malocclusioni dentarie).
Con BTS TMJOINT la stabilità del sistema neuromuscolare diventa un ulteriore, importante fattore di riferimento per migliorare le protesi o ausili gnatologici
tipo Bite e gli interventi riabilitativi. BTS TMJOINT utilizza l’analisi sincromiografica per eseguire una valutazione funzionale dell’occlusione dentale tramite indici validati e pubblicati in letteratura scientifica.
mente complesso, con un comportamento “non lineare” ovvero le sue risposte non sono completamente prevedibili.
La postura che assumiamo durante l’esecuzione di tutti i movimenti necessari
alla realizzazione delle attività di vita quotidiana, come ad esempio durante
il cammmino, è la somma ed il risultato dell’elaborazione di una serie di informazioni che provengono al cervello dai sistemi visivo, vestibolare e propriocettivo.
Una postura scorretta è allora in grado d’influenzare l’efficacia del
nostro cammino.
Un appoggio plantare inadeguato, o un’occlusione dentale alterata, si possono tradurre in alterazioni della postura e del cammino, che nel soggetto sano
portano a tensioni e dolori articolari e muscolari, mentre nel paziente neurologico, aggravano la condizione generale aumentando l’instabilità e, potenzialmente, il rischio di caduta.
L’alterata coordinazione dei sistemi recettoriali può poi provocare sensazioni
d’instabilità, con vertigini e vari disturbi dell’equilibrio anche associati a cefalee.
Una postura inadeguata comporta anche l’aumento del dispendio energetico
di ogni movimento e, in particolare, del cammino.
Altro aspetto importante è che quest'analisi supportata da Tecnologia Informatica : elettromiografia, baropodometria, e analisi del movimento ci permette anche di poter collaborare con Medici sportivi, Ortopedici e Fisiatri nella realizzazione di supporti (Bite / Plantare Sportivo) a favore dell'atleta professionista e dillettante. Tutto ciò al fine di migliorare la Performance sportiva ed
a prevenire gli infortuni muscolari, ad esempio di ciò il Napoli calcio grazie
al collega Dr. Tundisi nell'ultimo anno adottando tali sistemi ha ridotto del
50% gli infortuni muscolari.
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Come funziona
Al paziente vengono applicate quattro sonde sui muscoli temporali e masseteri che registrano l’attività muscolare durante due prove di serramento della
durata di 5 secondi, con e senza rulli salivari.
I risultati vengono visualizzati immediatamente attraverso una chiara rappresentazione grafica, di facile comprensione sia per il medico sia per il paziente.
Il medico ha la possibilità di intervenire senza dover togliere le sonde dal
viso del paziente, potendo così eseguire un’ulteriore valutazione post-trattamento. Questo procedimento può essere ripetuto numerose volte nell’ambito
della stessa seduta di lavoro, mostrando l’oggettiva efficacia del trattamento
cui il paziente è sottoposto.
Applicazioni
Riabilitazione orale: scelta del trattamento, valutazione dei provvisori e dei
definitivi.
TMJ: Pre e post-splint, disordini craniocervico mandibolari da malocclusione.
Ortodonzia: pre e post-trattamento.
Documentazione e ricerca: validazione trattamenti, ricerca biomeccanica.
Accertamenti medico-legali: perizie, difesa in caso di contenzioso.
“Generalmente la postura viene definita come la disposizione delle parti del
corpo. Una buona postura è quello stato d’equilibrio muscolare e scheletrico
che protegge le strutture portanti del corpo da una lesione o una deformità
progressiva malgrado la posizione (eretta, distesa, accovacciata, china) in
cui queste strutture lavorano od oppongono resistenza. In queste condizioni
i muscoli lavoreranno in modo più efficace e gli organi toracici e addominali
si trovano in posizione ottimale. La postura è cattiva quando si ha una relazione scorretta delle varie parti del corpo che produce un aumento di tensione
sulle strutture portanti e quando l’equilibrio del corpo sulla base di appoggio
è meno efficiente” Il corpo umano è un sistema in grado di autoregolarsi per
mantenere integre le sue caratteristiche fisiche e lo stato di salute, autoriparandosi, entro certi limiti, se necessario. Si tratta però di un sistema profonda-
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Anno II - marzo 2014
numero 03
Cronaca e Società
Laboratorio
Non è affatto materiale di scarto, anzi è da riutilizzare diversamente dopo essere stato usato, ed ecco che pallets e altro materiale
diventano una parete attrezzata con mensole amovibili all’interno del bar del g.lan a contrada Pudicino.
Al corso gratuito di “autocostruzione con materiali di recupero” hanno partecipato una ventina di ragazzi che con gli attrezzi adatti
sotto gli occhi attenti ed esperti di Pino Incredix, nome d’arte ed eco designer, hanno provato a rimodellare il tutto. Polvere, rumori, vestiti sporchi e tanta fatica, ma alla fine oltre al risultato materiale di realizzare un manufatto si voleva: “apprendere, con le
vecchie tecniche artigianali, come la natura dei materiali, opportunamente trattati e ridisegnati, hanno sempre viva la loro anima la
loro funzione e trattarli con entusiasmo significa aver alla fine un prodotto partecipato quindi bello”. È quanto Pino ha trasmesso ai
partecipanti. Nelle foto alcuni momenti della lavorazione.
Concorso di poesia dialettale
U bərbandièdd’
di Cosmina La Sorte
So bərbandièdd’ i c’vu fé
a còppl’a 39 m’pièsc’d’purtè.
Pìch’m’‘ngòd’d’ fat’ghé
so bərbandièdd’i c’vu fé
a còppl’a 39 m’ pièsc’ d’ purté.
Quànn’ u sàbt’ 500 lèir’ accùcchij’
Fòusc’ a Ch’p’tùnn’ i dè li scùcchij’.
So bərbandièdd’ i c’ vu fé
a còppl’ a 39 m’ pièsc’ d’ purté.
Ma quànn’ don Còsim’ l’uòcchij’ m’ mètt ‘ nguòdd’
tànn’ sòtt’ a tèrr’ vògghij’ sprufunné,
pèr’ ca dèisc’: bərbandièdd’,
stà vèit’ na pòt’ durè, tu adda cangé.
Ij’ sènd’ d’ vulé cangé, accùmm’ ghià ̮ fé?
Aiutàt’m’ vùij’ a putìll’ fé,
accussì ij’ pòzz’ arr’vé a canté:
nan so chiù bərbandièdd’
i a còppl’ a 39 na vògghij’ chiù purté.
*Il birbante.
Sono birbante e che ci posso fare, il berretto leggermente storto
mi piace portare.
Ho poca voglia di lavorare, sono birbante che ci vuoi fare.
Quando il sabato ho messo insieme 500 lire, corro nel Bar Sport
e le faccio esaurire.
Sono birbante cosa ci posso fare, il berretto leggermente storto mi
piace indossare.
Quando don Cosimo mi scorge, allora vorrei sotto terra sprofondare.
Sembra voglia dirmi: “Birbante, questo modo di fare non può durare, tu devi cambiare!”.
Io ho voglia di cambiare, ma come farò?
Aiutatemi voi a poterlo fare, allora canterò: “Non sono più birbante,
e il berretto storto non più portar vorrò”.
Questa poesia si adatta bene al periodo di carnevale e per questo la redazione ha scelto di pubblicarla.
Ovviamente non è l’unica poesia in vernacolo, tanti hanno scritto e pubblicato in passato. Ma il nostro
intento è un altro. Vorremmo sollecitare i “poeti” di oggi, quelli che, grandi o piccoli, hanno questa
capacità di cimentarsi, ma soprattutto amore verso il nostro dialetto. E allora come fare? Semplice: programmiamo un concorso di poesie in vernacolo, con un premio finale alle migliori tre opere e, per tutti
un diploma di partecipazione e la pubblicazione in un volume a cura de “La Piazza”. L’argomento? Libero,
quello che … l’estro poetico ispira con il solo limite del codice civile e penale e dell’etica morale.
Gli elaborati devono pervenire entro il 31 agosto 2014 via e-mail o anche per posta, scritti in vernacolo,
anche a penna in modo chiaro e con la versione in italiano. Noi della redazione poi li fotocopieremo e,
senza il nome, li daremo alla giuria, segnando le buste con un codice; per cui saranno votati i “codici”
che poi accoppieremo ai nomi. Vi assicuriamo serietà e competenza: serietà nel gestire il concorso, competenza nella persone che dovranno giudicare. La premiazione la faremo in una manifestazione, appositamente organizzata con tutti voi e gli amici, per leggere i versi vincenti e premiare tutti i partecipanti.
Cronaca e Società
anagrafe
Dal Foglio Settimanale della parrocchia di sant’Antonio
Il cinema
La domenica mattina dopo la messa
delle 10.00 nel salone Sant’Antonio il
Cinema per bambini (ma anche per i
genitori).
Il servizio civile
È ripreso il servizio civile e Alberobello ha visto un progetto finanziato,
quello della Parrocchia di Sant’Antonio. Sono impegnati otto ragazzi sei
di Alberobello e due dei paesi vicini
divisi fra la Casa don Guanella, che
ospita i disabili, e i servizi della segreteria parrocchiale compreso l’oratorio e quanto serve. Un occasione
che negli anni ha visto passare da
queste sale tanti giovani alberobellesi che hanno potuto così c toccare
con mano cosa significa il servizio
della carità verso i poveri e i disagiati, come insegnano i Guanelliani.
Numeri utili
Pronto soccorso
080.4328220 – 118
Guardia Medica
080.4328230
Ufficiale Sanitario
080.4328225
Ospedale
di Putignano
080.4050111
RSA San Raffaele
080.4326228
080.4326200
Farmacia
INDIVERI
080.4321019
Farmacia
PETRELLA
080.4321047
A Martino Angiulli vivissime
congratulazioni per aver conseguito con punteggio di 110
e lode, martedì 18 Febbraio
2014 la laurea magistrale
in filologia moderna presso
l’università degli studi “Aldo
Moro” di Bari, discutendo la
tesi su: “Moravia e il cinema”
relatore il Chiar.mo prof. Pasquale Voza e correlatore il
prof. Vito Santoro.
Auguri di ogni bene dai familiari e dagli amici.
Carabinieri
080.4321010
Polizia Locale
080.4325340
Corpo Forestale
080.4322848
Vigili del Fuoco
080.4911222
Polizia Stradale
080.4963680
Dalla Biblioteca della signora Lucia Gentile:
 Ch’amor du brutt, patìsc’ u buon.
Per amore del cattivo, subisce il buono.
 Abbasce ca vienne i ‘nghiene ca accatte.
Tieni il prezzo basso per vendere e aumenta l’offerta per comprare.
 A ce tene vrazz i lénghe, arreiv ‘addau vole.
A chi ha braccia e lingua, arriva dove vuole.
 Fe l’arte ca se fe, ca ce nan t’arrecchisce teir a cambè.
Fai il mestiere che sai fare, se non ti arricchisci almeno sopravvivi.
 Figghj sòul malduchêt.
Figlio unico è maleducato.
EVENTI DI MARZO
Domenica 2 marzo
domenica di carnevale
Martedì 4 marzo
martedì grasso
Mercoledì 5 marzo
le ceneri
Sabato 8 marzo
festa della donna
Mercoledì 19 marzo
festa del papà
Domenica 30 marzo
ora legale
Anno II - marzo 2014
numero 03
Farmacie di Turno - sabato/domenica
1-2 Marzo - Farmacia Petrella
Tel. 080.4321047
8-9 Marzo Farmacia Indiveri
Tel. 080.4321019
15-16 Marzo - Farmacia Petrella
Tel. 080.4321047
22-23 Marzo - Farmacia Indiveri
Tel. 080.4321019
29-30 Marzo - Farmacia Petrella
Tel. 080.4321047
Guardia di Finanza
080.4911017
La Vigilante
080.4325621
080.4321960
Municipio
080.4036211
Ufficio Turistico
080.4322060
Stazione FSE
080.4321344
Ufficio Postale
080.4320311
Informagiovani
080.4322280
Acquedotto
Pugliese
800.735735
ENEL
803.500
800.900800
In ricordo
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Atto di accusa?
villa Donnaloja
Leggiamo dal Bollettino Parrocchiale di Sant’Antonio: “martedì 11
febbraio- festa del malato e della Beata Vergine Maria di Lourdes…
ci sarà la fiaccolata verso la Grotta della Madonna che è nella Villa
Donnaloja, appena riaperta”.
Meno male che frequentiamo la parrocchia!!!
Grazie per l’apertura dopo le innumerevoli segnalazioni, l’ultima
nel numero scorso.
lavori ferroviari 1
Abbiamo già detto che Il ponte della ferrovia di via Notarnicola (verso il Cimitero) è in fase di “attraversamento elettrico”. I lavori proseguono, ma tutti tacciono sulla
fine della struttura del 1901.
La cultura e la storia possono attendere!
Pudicino
I lavori del campetto e dell’area a verde attrezzato
di Pudicino procedono. Ma chi gestirà questo
bellissimo angolo della nostra città?
gli alberi di via Mazzini
lavori ferroviari 2
…come possono attendere anche i cittadini
che dopo Villa Curri hanno, da mesi, la strada
interrotta dai lavori del ponte sulla ferrovia.
È tutto fermo. Perché?
Sono alberi secolari, vecchi pini (piante non appartenenti al nostro territorio) con le radici fuori
terra e con grave pericolo. A chi servono? La strada, che conduce alla stazione, è necessaria non
solo per chi parte ma, essenzialmente per i residenti. Perché non metterla in sicurezza? Il disagio
è stato segnalato in redazione dagli abitanti della
zona.
Le foto qui pubblicate, non sono un atto di accusa.
Vogliamo solo dare una mano di aiuto, su segnalazione dei cittadini,
a chi deve intervenire, in primo luogo noi Alberobellesi,
che dovremmo amare e difendere il nostro paese.
potatura
Le querce di piazza Di Vagno
sono state potate o tagliate?
Non sappiamo, comunque
hanno preso aria le panchine
sottostanti …
la segnaletica
Mantenere in ordine la segnaletica è importante. Ma
anche eliminare i doppioni
e le indicazioni sbagliate
(vedi i numeri precedenti
de La Piazza). È mancanza
di volontà, visto che le persone capaci e disponibili ci
sono.
la recinzione
In attesa che la situazione giuridica e tecnica del nuovo mercato coperto si risolva,
si può mettere in sicurezza la recinzione di
fronte ad un plesso scolastico molto frequentato? Non ci vogliono soldi, rialzarla,
è un intervento semplice non oneroso ma
necessario.
i lampioni
Si sono presi il tempo che hanno voluto, ma alla
fine hanno riparato i lampioni che da mesi reclamavano una copertura degna. Grazie comunque a
nome della Word Ermitage!
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Cronaca e Società
Anno II - marzo 2014
numero 03
L’oratorio della Parrocchia dei Santi Medici,come ogni anno, chiama a raccolta tutte le associazioni di volontariato e quelle culturali nonché molti Alberobellesi per le manifestazioni del Carnevale. Quest’anno l’esperienza si è ripetuta nel pomeriggio di domenica 23 febbraio. Le maschere e la partecipazione della gente
denotano un significato profondo di questa iniziativa: un momento di allegria anche per chi questo sentimento oggi è costretto a goderlo una volta all’anno. La motivazione è nella nota del dottor Mario Bimbo.
Solidarietà intergenerazionale
U
n Carnevale diverso dagli altri anni,
ma, come le passate edizioni, molto
sentito e voluto dall ‘
Oratorio dei Santi Cosma e Damiano con la
collaborazione delle diverse Associazioni e
Scuole Private di Alberobello.
La parola “carnevale” deriva dal latino “carnem levare” (eliminare la carne) poiché anticamente indicava il banchetto
che si teneva l’ultimo giorno di
carnevale (martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.
Oltre alla Sfilata anche quest’anno si è organizzato soprattutto il
“Veglioncino”, festa comunitaria
per i bambini di Alberobello. La
ferma volontà dei promotori ha
voluto, come gli altri anni far visita alle Comunità locali dei diversamente abili e degli anziani. In
un periodo in cui tutti si divertono
il senso di abbandono degli ospiti
di tali comunità si acuisce e i responsabili delle strutture oltre che organizzarsi in proprio accettano ben volentieri la visita di gruppi giovanili e di adulti che portano
una ventata di divertimento carnascialesco
e favoriscono un clima di autentica fraternità, vicinanza e solidarietà intergenerazionale.
Per i giovani è un’occasione di testimonianza
dei valori cristiani di amore verso il prossimo
e di rispetto degli adulti e degli ammalati così
come insegna Gesù.
Ringraziamo tutti coloro che credono in
questo progetto, alla notevole propulsione
all’iniziativa svolta dalle due scuole privatereligiose delle Suore Guanelliane con Sour
Virginia, le sue consorelle e le generosissime
insegnanti e infaticabili genitori dei bambini
frequentanti la scuola e delle Suore Oblate
di Nazareth con l’instancabile Suor Amelia e
consorelle, le brave insegnanti della Scuola
stessa e dei genitori altrettanto bravi e, non
per ultima, ma infine la scuola per l’Infanzia
“il Nido “.
Un grazie a tutte le Autorità che ci coadiuvano, a quelle Amministrative che sempre
nel tempo hanno creduto nell’iniziativa di
forte promozione sociale, alle Autorità dei
Carabinieri e degli Operatori Municipali pazienti e solerti sempre, al Ser per il servizio
di Mario Bimbo
d’ordine, ai Catechisti che vedono nell’iniziativa un’occasione laboratoriale di crescita e
di autentica testimonianza valoriale, a Piero
Giannini e a Giuseppe Girolamo per la fattiva
collaborazione all’impostazione del tradizionale “Burraco” realizzato all’interno del
grande “contenitore” del Carnevale Sociale, alla Banca di Credito Cooperativo per il
contributo offertoci, all’Associazione “A.V.A.” per la disponibilità
dell’Ambulanza.
Un ringraziamento sincero quanto caloroso a tutte le aziende che
nel tempo generosamente hanno
contribuito alla manifestazione
con ricchi premi ed offerte in
natura.
Il loro atto, sincero e franco, è segno di amore verso il prossimo,
testimonianza tangibile della sensibilità ad una azione concreta di
crescita civile, culturale e morale
del Nostro Paese.
Possa per loro essere ciò ascritto
tra i meriti che la Provvidenza richiede per
la salvezza dell’anima. Infine un grazie alle
formazioni musicali giovanili che nel tempo
ci hanno offerto la loro professionalità artistica di animazione e a tutte le maschere di
genere che molti hanno voluto interpretare.
Concludo, a nome dell’Oratorio e del comitato organizzatore, con un augurio che tutto
ciò possa perpetuarsi e che tale iniziativa
possa coinvolgere sempre di più i cittadini.
Il servizio d’ordine: Mario Bimbo, don Leonardo Sgobba, Leonardo Miraglia e Pietro Caldararo
Cronaca e Società
Le mascherine
Anno II - marzo 2014
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Miseria e Nobiltà a Sanremo
Lo staff del bar ristorante Miseria e Nobiltà, guidato dal titolare Franco Lacatena è stato presente al Festival di Sanremo
dove ha allestito tavolate con i nostri prodotti portando il nome
di Alberobello e della sua cultura enogastronomica su palcoscenici internazionali. Non è la prima volta, infatti già al festival di
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sitato le grotte di Castellana. Di Alberobello è rimasto entusiasta
come anche del menù che Big Giulio – come lo ha chiamato lui
– gli ha servito: antipasti della casa - … e noi sappiamo quanti
e come sono!- un primo: orecchiette con funghi cardoncelli (..
voleva assaggiare i funghi!) il tutto accompagnato da un Bianco
Chardonay della Cantina Tauro.
Bravi Michele e Davide che hanno saputo servire prodotti da
trullo d’oro!
Dopo di corsa con un grande SUV nero, Richard e i sui quattro
compagni di viaggio sono partiti alla volta di Lecce, di Tricase
anzi, dove – dicono i giornali – ha girato uno sport pubblicitario
per una ditta giapponesi. Ed ecco che “ritornano” i nostri amici
con gli occhi a mandorla!
La festa dei Santi medici
Venezia, Franco Lacatena ed i suoi si sono segnalati per la capacità e la bravura. Dopo Sanremo, lo staff ha proseguito il suo
lavoro a Cortina d’Ampezzo al rifugio El Maso, luogo di elitè e
di grande tradizione culinaria. Difatti Alberobello ospita Pierluca
Ardito, come chef alla Chiusa di Chietri, che ha premesso a questa località dolomitica di diventare una meta ambita nella cultura
gastronomica internazionale.
Gianfranco Recupero, che ha accompagnato il team nella città
dei fiori, ci ha trasmesso questa immagine.
Richard Gere
“Sono di religione buddista e non mangio carne” così si è
presentato a Giulio Amatulli un signore bello, capelli brizzolati
e di altezza normale con un inglese americaneggiante accompagnato da alcuni amici; si è levato il cappellino che aveva sugli
occhi, si è slacciato il giubotto e si seduto nella parte più calda
del “Trullo d’oro”. “Si vede che qui si sta bene e possiamo
mangiare cose locali”
Richard Gere si è presentato così alle tre del pomeriggio di sabato 8 febbraio a Michele Centrone e Davide Girolamo, al termine della sua passeggiata fra i trulli e dopo aver in mattinata vi-
La tradizione si rinnova e il Comitato feste patronali, riunitosi
con il presidente arciprete Leonardo Sgobba e Nino Salamida,
presente anche il sindaco, ha già stabilito, in linea di massima, il
prossimo impegno della festa in onore dei Santi Patroni.
Il 25 settembre, giovedì, la tradizionale fiera del bestiame e merci varie, mentre la festa si concentrerà nel fine settimana, fra
venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 settembre prossimo. Il
programma si manterrà sui temi tradizionali: processioni, bande
e fuochi di artificio. Il concerto di musica moderna dovrebbe
tenersi il venerdì sera forse in Piazzale Indipendenza per lasciare, sarebbe auspicabile, in contemporanea Piazza del Popolo ai
concerti della banda.
Nel frattempo, a livello regionale la Federazione dei Comitati per
le feste patronali si è data una propria veste giuridica costituendosi ufficialmente in Associazione, alla cui presidenza è stato
eletto Carmine Consoli del Comitato di Putignano. Il nostro presidente, geom. Nino Salamida, è entrato a far parte del comitato
esecutivo.
Questo organismo permetterà, ovviamente, di mantenere in vita
non solo la tradizione, ma anche il valore culturale e quindi turistico di questi eventi che da noi manifestano gli aspetti più nobili
ed esaltanti dell’animo popolare.
Incendio cassonetti
Un incauto concittadino alberobellese ha “conferito”, nel cassonetto dell’immondizia vicino al vecchio mercato coperto, una
busta piena di cenere ancora accesa. Questa ha dato fuoco
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serata per illustrare le altre esperienze e soprattutto per porre
le basi alla attività da svolgere nel nostro paese. Sono intervenuti: Angelo Panarese, come moderatore, il sindaco Longo,
Pietro Santamaria, ricercatore universitario ed autore del libro
“L’ultimo chiuda la discarica”, Dino Angelini, vicesindaco di
Putigano, Martino Girolamo, coordinatore del circolo SEL di
Alberobello, con il collega Saverio Sgobba, e Giuseppe Palmisano esperto del settore.
all’intero contenuto. Una telefonata degli abitanti della palazzina
di fronte ha avvertito il comando della Polizia Municipale. Prontamente intervenuti, i vigili urbani Martino Longo e Giuseppe Salamida hanno provveduto prima di tutta ad allontanare i
cassonetti pieni da quello in fiamme e poi spegnere le fiamme
con dei secchi d’acqua presi dal vicino cantiere della scuola
elementare rovesciando e spargendo i sacchetti per rallentare
e poi fermare così le fiamme. Successivamente è intervenuta
la TRADECO che ha rimosso l’immondizia sparsa per terra e il
cassonetto bruciato ripulendo tutta l’area circostante.
Quando la differenziata è necessaria!
“Insieme facciamo
la differenziata”
La ovvietà economica, sociale e culturale di raccoglie i rifiuti in
modo differenziato non solo in famiglia ma anche nelle imprese
non viene affatto messa in discussione, perché tutti ormai ci
rendiamo conto della necessità non solo dei costi che salgono
alle stelle, non solo dei buchi ormai stracolmi, ma soprattutto
perché la nostra terra non c’è la fa più. Non sopporta più gli
uomini sporcaccioni e incapaci di tutelare se stessi.
Quindi data per scontata la necessità, come si fa?
Il Circolo Sel “Bella ciao” di Alberobello ha organizzato una
La piattaforma della raccolta differenziata di Putignano, quella all’ingresso venendo da
Alberonbello,è stata realizzata dall’azienda alberobellese F.lli Pezzolla, presente all’incontro
con l’ing. Beniamino Matarrese e il geom. Francesco Annese (nella foto)
L’ufficio turistico
Il sommo desiderio della Pro Loco, fin dalla sua nascita nel
2000, era avere la sua sede nella Casa D’Amore che da sempre
significa riscatto e democrazia, libertà e storia, cultura ed amore
delle proprie origini. Oggi, 2014, Casa D’Amore finalmente ospita l’UNPLI e l’ufficio turistico comunale, in attesa di riaprire via
Monte Nero, luogo strategico dell’accoglienza. Ma la chiusura
temporanea e l’operatività di Piazza Ferdinando IV poteva essere
comunicata ai nostri ospiti in modo più UNESCO? Ossia con un
manifesto elegante, visti che il Comune ne produce sia per piccoli che per grandi avvenimenti e soprattutto in più lingue, per
rispetto appunto agli ospiti? Per anni dinanzi alla sede della Pro
Loco, oggi abbandonata, è stato affisso un “benvenuto” in sette
lingue, manifesti realizzati a spese dei propri sociu
Un po’ di rispetto per chi viene a trovarci non sarebbe male!
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Cronaca e Società
Calendario eventi g.lan
Lunedì 3 MARZO
Ore 21:00 – CineClub SORRENTINO-Proiezione del film “La
grande bellezza” (2013)
Un CineForum per esplorare alcuni film di un grande artista italiano, apprezzatissimo all’estero: PAOLO SORRENTINO. Regista
e sceneggiatore, tra gli autori più interessanti del nostro cinema
contemporaneo, in grado di conciliare il rigore formale con sceneggiature estremamente originali, popolate di personaggi spesso sgradevoli ma inconsueti, il tutto inquadrato in una tecnica
visiva accurata e vigorosa, attenta ai minimi dettagli. L’efficacia
dei suoi film, di cui firma la sceneggiatura oltre che la regia,
gli è valsa, fin dal suo primo lungometraggio, numerosi premi.
L’ultimo lavoro “La Grande Bellezza”, ha ricevuto 4 European
Film Awards 2013, un Golden Globe ed una nomination ai Premi
Oscar 2014 come miglior film straniero.
Lunedì 10 MARZO
Ore 21:00 – CineClub MIYAZAKI -Proiezione dell’anime “Il castello nel cielo” (1986)
Una rassegna dedicata ad HAYAO MIYAZAKI, fumettista, animatore, sceneggiatore, regista e produttore giapponese di fama
internazionale. È stato premiato con l’Oscar per il film La città
incantata nel 2003 e con il Leone d’Oro alla carriera alla Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel 2005.
H. Miyazaki è il fondatore dello Studio Ghibli insieme al suo collega e mentore Isao Takahata.
Sabato 15 MARZO
Ore 22:00 – LEITMOTIV
Concerto Art Rock, Alternative Folk, Mediterranean Post-Punk
I Leitmotiv vengono da Sava (Taranto) e ne trasportano calore
70011 Alberobello (Ba) - Via De Amicis, 34/A
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e poesia, ma sembrano avere la cittadinanza in tutta Europa per
la straordinaria vitalità con cui intrecciano stili e culture (Inglese, francese, italiano, rock, folk, pop)in una formula musicale
eccentrica. Canzoni teatrali, schizofreniche e cariche di un’espressività assolutamente imprevedibile. L’ esordio con il disco
“L’audace bianco sporca il resto”, pubblicato alla fine del 2008,
è diventato “disco della settimana” nella trasmissione di Radio
Rai 2 Caterpillar.
I Leitmotiv vengono anche scelti per rappresentare la musica indipendente italiana al Monkey Week
Festival a Siviglia (Spagna), e alla BJCEM - Biennale dei Giovani
Artisti dell’Europa e del Mediterraneo,
a Skopje (Macedonia).
Lunedì 17 MARZO
Ore 21:00 – CineClub MIYAZAKI
Proiezione dell’anime “Il mio vicino Totoro” (1988)
Venerdì 21 MARZO Ore 22:00 – Concerto JULIE’S HAIRCUT (a cura di “Collabs”)
Lunedì 24 MARZO
Ore 21:00 – CineClub MIYAZAKI
Proiezione dell’anime “La Principessa Mononoke” (1997)
Venerdì 28 MARZO
Ore 22:00 – Finale Contest ROUTE 35 – (a cura di “Experience
Factory”).G. Lan – Alberobello ospita
“Experience Factory” con la finale del contest “Route 35”. Ai
vincitori la possibilità di esibirsi sul palco dei
CALIBRO 35 il 4 Aprile presso l’Hyper Maxi Disco di Alberobello.
Castellana Grotte (Ba) - Contrada Chiancafredda, 12 - S.S. Castellana-Monopoli
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Cronaca e Società
Anno II - marzo 2014
numero 03
Alberobello dirupata
“Un ambiente e un passato unici al mondo,ridotti a paese dei balocchi, valgono tanto.
Siamo sicuri che usati correttamente e con intelligenza non varrebbero di più?”
Sebastiano Vassalli su Venezia.
Foto 1
Foto 2
Foto 3
Foto 4
FOTO 1 - Gli spetta la palma del coraggio e della durata. Posto al centro del
Paese è visto ed ammirato da tutti, come quello a Roma su papa Francesco
(.. ma lì vigliacchi hanno provveduto a cancellarlo). Fra qualche giorno compirà un anno, visto che ci sono i diplomi per gli anniversari di nozze, ne diamo
uno per la grazia e la chiarezza della dicitura? Auguri!
FOTO 2 - Qui c’è anche la firma di Richard Gere che uscendo dal Trullo d’Oro
né è rimasto profondamente commosso, ed ha partecipato autorevolmente a
coprire un piccolissimo spazio rimasto vuoto.
FOTO 3 - In occasione di San Valentino non aveva, poveretta, i soldi per una
scatola di baci perugina, ma pochi spiccioli, maledetti, per una bomboletta
spray. Quando si dice che l’amore non conosce ostacoli!
FOTO 4 - Qui aspettiamo la risposta da oltre due anni. Si o No? L’ami o no?
Deciditi e scrivi subito la risposta, Attendo a non confondere i colori, trovane
uno adatto..alle corna che avrai!
Foto 5
FOTO 5 - Questa è la più vecchia. Vale dal 1945 ad oggi, sfiora i settanta anni!
Va onorata con una corona di fiori alla nomina del prossimo governo. Si può
fare visto che manca il nome del primo ministro, nel senso che la scritta vale
sempre e con chiunque!
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Attualità e Politica
La vicenda del nuovo mercato coperto e
dei parcheggi interrati a largo Martellotta
registra una nuova tappa giudiziaria con
l’Amministrazione Comunale costretta a
difendersi per non aggiungere il danno
alla beffa.
La Giunta Longo ha affidato incarico
all’avv. Pasqualino Catena di Bari per
difenderci nel giudizio promosso davanti
al TAR dalla BCC di Alberobello e anche
contro la Alberobello Rinnovamento srl
per evitare l’annullamento della delibera
n. 176 del 2011 e quindi il risarcimento
del finanziamento non rimborsato dalla
Ditta (circa 1.200.000,00 euro). I Lavori
furono affidati alla SOGEIN spa, poi passati a Alberobello Rinnovamento srl, che
chiese ed ottenne un prestito alla BCC
garantito da una ipoteca sugli immobili
ceduti dal Comune oggetti dell’intervento. Non si è fatto niente, ora la BCC vuole
i soldi indietro dalla ditta e dal Comune
che è il proprietario dei beni ipotecati.
L’ingegnere capo
A parte che a noi poco interessa se i dipendenti di questo ufficio si dividono il
loro tempo lavorativo fra Alberobello e
altri comuni, vorremmo invece sottolineare come un incarico così strategico per
il nostro Comune da due anni a questa
parte è senza responsabile . Questo è il
fatto grave perché ogni decisione dalla
più piccola alla più strategica politicamente, vedi PUG, e direzione dell’ufficio
UNESCO, è ferma.
Al bando reiterato per ben due volte, l’ultimo con l’allargamento delle maglie di
accessibilità, hanno risposto 15 concorrenti, rispetto al primo avviso, quello più
selettivo, dove le richieste erano appena
4, il sindaco deve scegliere secondo il
suo gradimento. Con questa scelta, speriamo per un tempo abbastanza lungo,
visto ancora l’interim del geom. Aquilino,
senza licenziamenti in tronco durante il
mandato, unitamente al bando per l’addetto stampa ed il consulente marketing
per il turismo l’organigramma comunale
si va a stabilizzare.
Resta il segretario generale, fino ad
oggi, incaricato a tempo.
ARO Bari 6
La gara di appalto
Gli studi socio-economici del settore
hanno suggerito la riduzione territoriale
degli ARO, ossia ambiti territoriali più
piccoli per rendere credibile la raccolta
e soprattutto il raggiungimento di obbiettivi della differenziata. Il nostro ambito territoriale, comprende i comuni di
Alberobello,Locorotondo, Noci e Putignano.
Il sindaco Longo ha dichiarato che questo appalto permetterà di raggiungere
migliori obbiettivi economici perché la
società che si aggiudicherà la gara, con
un prezzo più basso rispetto a quello che
ciascun comune oggi paga, costringerà
la ditta esecutrice del servizio nel nostro
comune, la Tradeco, o ad adeguarsi al
prezzo della gara o risolvere il contratto
in essere che dura fino al 2020.
L’ammontare dell’appalto dell’ARO è
di 31.151.552,71 per nove anni. I soldi provengono dai fondi di bilancio dei
maggio 2012
Nel consiglio comunale del 12 febbraio,
quello del taci non devi parlare!, il presidente del Consiglio all’inizio dei lavori
ha dichiarato che presso la segreteria
comunale è pervenuta una delibera della Corte dei Conti, sezione regionale di
Bari, che interessa i bilanci degli anni
trascorsi. A parte le voci disseminate
subito lungo la rete dell’imminente dissesto finanziario del nostro Comune per
colpa della sinistra spendacciona e non
accorta; in realtà, per quanto si è potuto
sapere, le osservazione dell’organo di
controllo amministrativo fanno riferimento ad alcune situazioni di CASSA, dove
sono stati riportati alcuni crediti come
esigibili ma che tali non sarebbero. È un
fatto amministrativo burocratico.
febbraio 2014
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3370 voti
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La corte dei conti
e
12
comuni dell’ARO e la azienda aggiudicataria sarà quella che avrà presentato
l’offerta economicamente vantaggiosa
(ossia con un ribasso sulla base d’asta).
Le domande di partecipazione dovranno
essere presentate entro le ore 12 del 21
marzo, termine ristabilito visto il tentativo
di rifare il bando, fortunatamente andato
a vuoto, perché il TAR (tribunale amministrativo regionale) ha respinto un ricorso
presentato da una azienda.
PROBLEMA: Ipotizziamo che la gara
venga vinta dalla ditta che attualmente
gestisce Alberobello fino al 2020, non
succede nulla. La gara viene vinta, invece, da un’altra; la nostra deve farsi “gentilmente da parte” perdendo un appalto
di 9 anni. Sarà tutto facile?
799 voti
10,55%
54,04%
e
Ricorso al TAR
ALLEAN
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Attualità e Politica
Anno II - marzo 2014
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Ferita a morte la democrazia
di Domenico Giliberti Gianfelice De Molfetta
F
rancamente siamo in imbarazzo nel
commentare quello che è successo in
aula consiliare, durante la seduta del
Consiglio Comunale del 12 febbraio scorso
e che tutti certamente hanno visto attraverso l’emittente televisiva “Teletrullo”. Raccontare serve a poco quando la “notizia”
ha fatto “politica”, come dice qualcuno.
Ricordiamo che al quarto punto all’ordine
del giorno, firmato dal presidente del consiglio Giuseppe Pugliese, dopo la riunione
dei capi gruppo che stabilisce argomenti
e date, vi era la richiesta di Alleanza per
Alberobello di – testualmente -: “convocazione consiglio comunale ex art. 15
statuto e regolamento del C.C. con i punti
all’odg - Mozione: delibera di CC n. 61 del
12.11.2013 – Mozione: delibera di G.C. n.
115 del 13.12.2013 – Proposta dal gruppo consigliare Alleanza per Alberobello
prot. n. 1553 del 29 gennaio 2014”. Questa richiesta, insieme alle altre interpellanze
presentate, è stata inserita nell’ordine del
giorno del consiglio comunale dopo la riunione dei capi gruppo (presenti Carucci per
la maggioranza e Lippolis per la minoranza
in sostituzione di Matarrese) alla presenza
del segretario comunale. Pensiamo. Hanno analizzato la documentazione ne hanno
discusso ed hanno valutato la congruità
e la legittimità, altrimenti non si sarebbe
inserita nell’ordine del giorno. Ebbene, in
consiglio comunale, giunti alla discussione
di quell’argomento, il capogruppo di Alberobello Futura ha letto una pregiudiziale
con la quale chiedeva la non discussione
dell’argomento perché non conforme al
regolamento comunale ai sensi dell’art. 44
I dati sono questi
Elezioni del 7 maggio 2012.
I voti validi sono stati 7.573. I risultati videro ad Alberobello Futura 3.370 voti pari al
45.78%; ad Alleanza per Alberobello 3.202
voti pari al 43.49%.
Consiglio Comunale del 12 febbraio 2014
Il Gruppo misto rappresenta 799 voti, sommando le preferenze di Miccolis L’Abbate e
Gentile, pari al 10.55%, quindi Alberobello
Futura scende a 2.571 voti pari al 35.23, pertanto se il 7 maggio la differenza fra Longo e
Matarrese era di soli 168 voti, oggi la differenza con l’intera opposizione è di ben 1521 voti,
in termini percentuali, l’opposizione, è pari al
54.04 % dei voti (ossia 43.49 + 10.55), con
4.092 voti validi.
e seguenti, la non regolarità formale, pare
interessasse la mancanza della proposta
di delibera allegata alla mozione ed ancora
per la eventuale discussione non più di 5
minuti a testa. A questo punto i due gruppi
di “Alleanza per Alberobello” e “gruppo misto” hanno impegnato solo qualche secondo per alzarsi e andarsene.
Che cosa è successo?
È stata ferita a morte la democrazia.
Domande:
1. Se non era proponibile e vi era un vizio di forma, perché il segretario non
l’ha verbalizzato nella riunione dei capigruppo?
2. Se l’argomento alla base della mozione è ed era di vasto interesse pubblico
perché il sindaco anziché giustificare
l’applicazione puntuale e severa della norma, anche in assenza della
minoranza, non ha spiegato cosa si
doveva discutere? È materia bollente,
riservata, inascoltabile?
A proposito, ricordiamo che si tratta sempre di quella famosa delibera sulla TARES.
Per la maggioranza è un banale errore di
copia e incolla, per la minoranza è una grave manomissione di delibera già approvata
dal Consiglio e quindi voluta.
Adesso ciascuna parte politica trarrà le
debite conclusioni sull’accaduto, visto che
anche il Gruppo Misto ha abbandonato
l’aula consiliare giustificando la loro decisione per la mancanza di democrazia. Forse anche loro ritengono difficile avere un
confronto con Longo e i suoi.
A noi, già vittime di questi atteggiamenti,
nasce il fondato sospetto che si tratti di
mancato senso del confronto quello inte-
riore, non quello dichiarato a parole. Fra
il dire ed il fare… perché in questi undici
mesi di giornale, ci è successo di tutto con
il sindaco Longo, in breve:
1. Siamo stati allontanati dalla corrispondenza de La Gazzetta del Mezzogiorno a seguito di specifica richiesta del
sindaco al direttore di quel giornale.
Lettera pubblicata e mai smentita.
2. Abbiamo chiesto un parere sulla situazione delle guide turistiche. Nessuna risposta
3. Abbiamo sollevato il problema dei
parcheggi. Silenzio assoluto
4. Abbiamo chiesto di sapere quale soluzione adottare per i commercianti.
Deserto totale
5. Abbiamo sollecitato la demolizione
della costruzione in legno a ridosso
dell’aia piccola. Quella rimane immobile e fiera della sua posizione
6. Abbiamo parlato in dieci numeri di
giornale di tante cose belle, buone
e brutte, condivisibili o no. Nessuna
risposta.
Sapete perché?
Perché “democraticamente” Longo ritiene
che noi dobbiamo andare- quotidianamente- da lui a chiedere cosa è successo e
come è successo per scrivere la “cronaca
che fa politica”.
Nel mondo: dal segretario dell’ONU, al presidente Letta, a Vendola, a Berlusconi, insomma quando un politico chiunque esso
sia, ha qualcosa da comunicare CONVOCA i giornalisti e parla, e se questo scrive qualcosa non condiviso – vedi Giorgio
Napolitano – si prende carta e penna e si
risponde o si dà mandato al proprio addetto
stampa o al legale.
La stampa deve ricevere le notizie ed diffonderle e commentarle, non deve cercare
il consenso privato con l’uomo forte del
momento.
Noi poi abbiamo pensato di fare un giornale
di informazione, non politico ne di inchiesta
ed è così che piace ai nostri lettori, – fra i
quali manca Longo, a suo dire – che vanno
in edicola ed apprezzano la qualità e la dovizia dell’informazione, sicuramente aperta
e non servile...
Questa è la democrazia, la deontologia professionale, ma è soprattutto libertà.
Vi terremo informati.
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Attualità e Politica
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Intervista all’assessore Daniela Salamida
Turismo: come ci stiamo preparando?
di Domenico Giliberti
A
nno nuovo vita nuova (o quasi!). Così
come accade in molte altre città, anche nel nostro territorio, l’inizio del
nuovo anno offre la possibilità di lanciare le
basi sulla programmazione e sulla organizzazione del periodo estivo, visto sotto ogni
punto di vista, sia promozionale sia per gli
eventi che si intendono prevedere nella nostra città. Abbiamo chiesto all’assessore al
turismo e alla cultura, Daniela Salamida, il
suo pensiero e i suoi intendimenti.
Premesso che a nostro avviso, sono due
gli avvenimenti che hanno cambiato la storia di Alberobello: il riconoscimento UNESCO, con la recente interrelazione con gli
altri siti a noi vicini e la discussione sul
piano paesaggistico che porta ad un modo
nuovo di ragionare sul nostro territorio. A
parte gli aspetti tecnici e attuativi, è chiaro
che il ruolo della politica turistica e culturale è fondamentale perché innesta azioni virtuose nell’economia locale e quindi nell’occupazione e nel reddito. Di recente, inoltre,
l’amministrazione comunale ha adottato
alcuni provvedimenti riguardanti il settore
turistico come l’affidamento all’UNPLI della
Casa D’AMORE, l’inserimento nell’organico comunale di risorse umane, quindi una
rivisitazione anche organizzativa dell’intero
settore.
Quali sono gli obiettivi che si intendono
perseguire?
L’Amministrazione Comunale sta operando
e continuerà ad operare per tutelare l’attuale livello di apprezzamento raggiunto
dalla nostra Alberobello a livello nazionale
e internazionale e, di certo, per stimolare
e cogliere l’ulteriore interesse di un target
medio-alto di visitatori, funzionale a dare
nuovo impulso alla crescita culturale ed
economica della nostra comunità.
In merito alla richiesta avanzata dall’UNPLI
Provinciale di avere sede legale in Alberobello (attualmente e temporaneamente
presso Casa D’Amore), mi esprimo illustrandone l’importanza. Tale richiesta è per
la nostra città motivo di orgoglio, poiché
pone il nostro paese al centro di una rete
organizzativa e di cooperazione di indubbia
rilevanza, non solo provinciale ma anche
nazionale, oltre a rivelarsi una ulteriore opportunità in quanto strumentale all’implementazione e all’ottimizzazione di specifici
servizi.
Daniela Salamida durante la cerimonia di deposizione della corona al monumento dei caduti - festa dei Santi Medici 2013
L’inserimento nell’organico comunale di ulteriori risorse umane, invece, riguarda una
sola unità, già da anni al servizio dell’ufficio
IAT di Alberobello, acquisita dall’Ente Comunale nel luglio 2013, a seguito di mobilità e passaggio dall’Agenzia Regionale del
Turismo PugliaPromozione, in attuazione
della L.R. n. 45/2012.
Lei è alla terza esperienza per l’organizzazione dell’estate alberobellese.
La prima appena eletta e quindi fatta
in fretta, la seconda ragionata in funzione dei bilanci e delle risorse. Visto
quanto successo in precedenza, questa
terza come pensa di impostarla? Quali
sono i principi politici di base sull’offerta di ospitalità della nostra città?
Questa terza, come le precedenti, sarà
senz’altro ragionata in funzione delle risorse economiche che il bilancio consentirà.
Pensata e organizzata per la valorizzazione
del nostro patrimonio materiale e immateriale. È inutile pensare e ancor peggio
illudersi, infatti, che un’organizzazione di
ampio respiro possa essere progettata
senza tener conto delle effettive disponibilità finanziarie. Non sarebbe serio promuovere eventi che non abbiano un’effettiva
copertura economica. Non lo sarebbe nei
confronti della professionalità artistica di
chi si propone e si esibisce, così come
della popolazione che, indirettamente, suo
malgrado, si ritroverebbe indebitata. Tenendo conto di quanto detto, si evidenzia che
la programmazione degli eventi per l’anno
2014 (come le due precedenti) è improntata sulla valorizzazione delle peculiarità
presenti sul territorio (quelle delle varie associazioni e delle offerte provenienti da altri
enti istituzionali), ma anche sulla volontà di
dare forma a nuove idee e progetti, a cui
già da qualche tempo si lavora.
A tal fine giocheranno un ruolo importante
l’entusiasmo e il sostegno con cui i privati, gli addetti all’ospitalità e all’accoglienza
turistica e gli operatori economici esprime-
Attualità e Politica
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Natale 2013
Già da settembre si sviluppa il turismo religioso e sempre più numerosi e differenziati
sono i gruppi, anche stranieri, che giungono nel nostro singolare territorio, in periodi
diversi da quello della “bella stagione” .
Come sempre il problema è riuscire a trattenerli e intrattenerli il più a lungo possibile.
La realizzazione di eventi, su cui si punta
anche per raggiungere il predetto fine, si
ritrova però a dover “fare i conti” con la
mancanza di spazi ampi, al chiuso come
all’aperto, e la delicata struttura urbana che
impone a tutti l’obbligo del suo rispetto e
della sua tutela.
È nostro intento, inoltre, e lo si sta già facendo, lavorare per rafforzare e ottimizzare
Il Belvedere affollato
ranno la loro volontà di credere e investire
nelle risorse naturali di questo Luogo singolare e nelle altre e diverse Sue potenzialità.
L’esperienza conta parecchio e soprattutto i rapporti all’interno del territorio. Il
comune di Locorotondo già si è mosso, di
Martina Franca sappiamo il suo obiettivo.
Nell’offerta estiva pensa anche a collaborazioni intercomunali, come in altri settori
della vita amministrativa? Come avviene
già in altre realtà nazionali, come vede
l’opportunità di stilare un unico programma che tenga conto della omogeneità
territoriale con proposte eterogenee?
La creazione di calendari estivi sinergici e
di qualunque altra iniziativa di promozione
turistica e di intrattenimento culturale, da
realizzare in maniera partecipata con altre
realtà del circondario e non solo, è indubbia e senz’altro opportuna oltre che voluta.
Ciò nonostante, non dimentichiamo che a
comuni vicini non per forza corrisponde
un turismo similare. Il territorio è omogeneo per alcuni aspetti ma eterogeneo per
quanto riguarda livelli e potenzialità d’accoglienza. Il calendario, quindi, va studiato
in questi termini cercando di dare un taglio
originale ma non esclusivo.
L’informazione e l’assistenza turistica subirà variazioni rispetto all’attuale assetto: localizzazione dell’ufficio, personale,
materiale divulgativo?
L’ufficio IAT, principale polo informativo e
di accoglienza turistica del nostro paese,
a breve e dopo piccoli lavori di restauro,
tornerà ad aver sede in via Monte Nero,
con una nuova veste e un nuovo servizio.
La gestione dello stesso, come anche il restyling della sede sono oggetto di specifica
azione d’intervento nell’ambito del progetto
“SAC - La Murgia dei Trulli”, con gara già
avviata.
Che cosa si sta facendo, per promuovere il territorio e debellare, una volta
per tutte, la famigerata destagionalizzazione, in previsione, anche dell’evento
mondiale che il prossimo anno interesserà l’Italia? La zona della Valle dei
trulli è interessata a crearsi uno spazio all’interno di quel contesto? Quali iniziative si stanno promuovendo?
La destagionalizzazione è un dato di fatto.
i livelli di comunicazione e condivisione
di progetti, esperienze e attività con le realtà operanti nel nostro territorio cittadino
e non, oltre che con le diverse Istituzioni,
finalizzandoli ad un’azione sinergica di valorizzazione e promozione del nostro patrimonio tangibile e intangibile.
Ringraziamo Daniela Salamida per la disponibilità.
I “pulcini” del Gruppo Folkloristico Città dei Trulli
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Economia
Anno II - marzo 2014
numero 03
In attesa dell’assemblea
BCC: i pareri dei Soci
224 soci espulsi,
da riammettere!
C’era una volta la
BCC di Alberobello
di Angelo Panarese
di Mariangela Palmisano
on si ha alcuna conoscenza degli atti e dei provvedimenti
che i Commissari nominati dalla Banca d’Italia hanno adottato e stanno per adottare per il corretto funzionamento
della Banca di Credito Cooperativo di Alberobello e Sammichele
di Bari. Eppure la rivista Cuore Cooperativo avrebbe potuto essere un strumento importante per comunicare ai soci le linee
direttive su cui impostare la politica di risanamento dell’Istituto
di Credito e di ricostruzione del tessuto morale ed economico
della compagine sociale. Ma i Soci, a quanto pare, non esistono in quanto membri della cooperativa di credito. Rispetto
a tutte le gravi questioni aperte (indagini giudiziarie, flessione
nella operatività e nelle fidelizzazione dell’Ente, assenza di una
Governance democraticamente eletta, modifica dello Statuto e
del Regolamento elettorale), vorrei sollevare pubblicamente un
problema dimenticato da tutti, commissari compresi: quello dei
224 soci espulsi ed esclusi dalla compagine sociale in applicazione dell’articolo 14 dello Statuto con provvedimento dell’allora
Consiglio di Amministrazione del 29- 8-2007. Sappiamo bene
che quell’atto era illegittimo, se si esclude per i casi di condannato, fallito, interdetto, detenuto, etc, debitamente motivato ed
ascritto al comportamento del singolo socio.
Ma quell’atto aveva un carattere punitivo e repressivo, contro chi si opponeva al Monarca. Quel numero così esorbitante
di espulsi, a cui negli anni successivi se ne sono aggiunti altri,
era formato da soci di Alberobello, Sammichele, Pisticci. Scelte
adottate dal Consiglio di Amministrazione, che hanno provocato
azione giudiziarie e molti strascichi di contestazione e di cattiva
fama dell’Istituto di credito. Dopo tutto quello che è successo,
dove ancora le indagini giudiziarie sono in corso, penso che da
parte dei Commissari si debba porre rimedio e rivedere questa incresciosa situazione. In un momento in cui la compagine
sociale vive con sofferenza e preoccupazione questa fase che
dovrà approdare in breve tempo a nuove soluzioni riformatrici
ritengo opportuno lanciare un appello ai Commissari: riconsiderate la condizione giuridica di tutte quelle persone espulse
ed escluse dalla società cooperativa e riammettetele nel novero
della società. Molte di quelle persone espulse erano imprenditori, professionisti seri e persone per bene. È ora di farla finita col
“Familismo Amorale”, e pensare seriamente alla ricostruzione
morale ed economica di un Ente che è stato e deve continuare
ad essere un punto di riferimento imprescindibile per l’Economia
del nostro Territorio.
e BCC sono banche caratterizzate dalla cooperazione, dalla mutualità, dal localismo….
banche del territorio (i soci sono espressione del contesto
in cui l’azienda opera); per il territorio (il risparmio raccolto sostiene e finanzia lo sviluppo dell’economia reale); nel territorio
(appartengono al contesto locale al quale sono legate da un
rapporto di reciprocità).
Questi sono i principi della Cassa Rurale ed Artigiana, poi Banca
di Credito Cooperativo di Alberobello e Sammichele di Bari, che
da oltre mezzo secolo ha sede qui da noi e oggi conta 11 filiali.
Questa grandezza è il risultato della capacità imprenditoriale di
chi per circa 20 anni, confermato IN assemblee e CON votazioni,
ha guidato il consiglio di amministrazione.
Un gruppo di soci e clienti, già amministratori e non confermati,
hanno attuato una campagna di stampa violenta. Questo, a mio
modo di vedere, ha portato a ripetuti e numerosi controlli della
Banca d’Italia, facendo diventare la nostra BCC una delle banche
più controllate!
Cosa ne hanno ricavato i soci e i clienti tutti?
Quando si “maneggiano” i soldi non è facile rimanere “santi”.
Facciamoci tutti un esame di coscienza. Siamo tutti senza colpa? Per anni molti hanno elogiato e sarebbero stati aiutati dal
Presidente, ora additato. Oggi queste persone dove sono? Da
giugno la nostra Banca (dei soci, del territorio, per il territorio)
è retta dai commissari. Cosa hanno fatto in questo periodo?
Hanno soppresso tutto quello che avrebbe avuto a che fare con
il presidente additato, lasciando nel baratro e nella miseria intere
famiglie. Perché questo comportamento? Il commissariamento
è la prosecuzione di vari controlli che si sono verificati nel corso
degli anni. Ma cosa e chi hanno controllato? Sempre gli stessi.
Raramente persone che stranamente non conoscono crisi. Che
fine farà la nostra banca? Quale notizia fa più piacere: che la
BCC sarebbe legata alla criminalità oppure che grazie alle 11
filiali dà una mano alla crescita del territorio?
Per ora una cosa è certa: hanno affidato, dopo oltre 10 anni di
collaborazione e dedizione, i servizi di pulizia e di corriere interno a grosse società di Bari, costringendo chi lavorava a chiudere
e rimanere senza soldi con i mutui da pagare e la famiglia da
mantenere. La banca è di tutti e tutti abbiamo contribuito sia alla
sua crescita e probabilmente anche alla sua potenziale distruzione, ma purtroppo chi sta pagando realmente le conseguenze
non siamo tutti!
N
L
Anno II - marzo 2014
numero 03
Finanza a cura di Martino Mascialino
Il bando della Regione Puglia per combattere la disoccupazione con l’autoimpiego
NIDI, Nuove Iniziative d’Impresa
U
n aiuto da 54 milioni di euro per chi
vuole fare impresa e, allo stesso tempo, un'opportunità concreta per combattere la disoccupazione con l'autoimpiego. Si chiama "NIDI, Nuove Iniziative
d'Impresa" l'avviso del 13/02/2014 che la
Regione Puglia dedica a quanti - giovani,
donne, disoccupati, precari - stanchi del
lavoro che non arriva, hanno voglia di mettersi in gioco avviando un'attività in proprio.
L'intervento è costruito non soltanto come
potente strumento anticrisi ma con una
grande attenzione affinché non si ecceda
rovinosamente negli investimenti: è infatti
un mix tra fondo perduto, mutuo e risorse proprie nel quale è favorito il passaggio
generazionale: può essere agevolata infatti
anche un'attività che passa dal padre al figlio senza che sia necessaria la chiusura
della prima. Inoltre anche gli iscritti agli ordini professionali possono accedere all'aiuto, ma solo in forma associativa.
L'importante è avere un'idea imprenditoriale e la voglia di farcela, per il resto la
Regione mette a disposizione fondi (ex Fas
e Fesr più cofinazionamento nazionale e
regionale) e un portale ad hoc per reperire
tutte le informazioni utili (www.nidi.regione.
puglia.it).
Le regole dell'avviso
L'iniziativa si rivolge a chi intende aprire una
nuova impresa o ne ha già una da meno di
6 mesi, ma inattiva. L'azienda dovrà avere
meno di 10 addetti, potrà essere esercitata
nella forma di ditta individuale o di società,
purché quest’ultima sia partecipata per almeno la metà da persone appartenenti ad
una di queste categorie: giovani con età tra
i 18 e i 35 anni; donne di età superiore a 18
anni; disoccupati che non abbiano avuto
rapporti di lavoro subordinato (negli ultimi
3 mesi); persone che stanno per perdere
il posto di lavoro (lavoratori in mobilità, in
cassa integrazione o dipendenti di imprese
in liquidazione); lavoratori precari con partita Iva con meno di 30mila euro di fatturato
e massimo 2 clienti.
L'incentivo ha l'obiettivo di permettere al
piccolo idraulico, al costruttore, al meccanico, al ristoratore e a tanti altri lavoratori,
anche professionisti, di aprire un'attività.
La nuova impresa deve infatti operare: nelle
attività manifatturiere; costruzioni ed edilizia; riparazione di autoveicoli e motocicli;
affittacamere e bed & breakfast imprenditoriale; ristorazione con cucina;
- servizi di informazione e comunicazione; attività professionali, scientifiche e
tecniche; agenzie di viaggio;
- servizi di supporto alle imprese; istruzione; sanità e assistenza sociale non
residenziale; attività artistiche sportive,
di intrattenimento e divertimento; attività
di servizi per la persona.
Rilevante l'incentivazione: per investimenti fino a 50mila euro l'agevolazione è
pari al 100%, metà a fondo perduto e metà
come prestito rimborsabile; se l'investimento è invece compreso tra i 50mila e
i 100mila euro, l'aiuto è del 90%, metà a
fondo perduto e metà prestito; per avviare
un'impresa con investimenti compresi tra
100mila e 150mila euro, l'agevolazione è
dell'80%, sempre divisa a metà tra fondo
perduto e prestito rimborsabile.
È anche previsto un contributo sulle spese
di gestione dei primi 6 mesi, pari a 5mila
euro.
Il prestito rimborsabile non è erogato da
istituti bancari ma direttamente da Puglia
Sviluppo. Si tratta di un finanziamento della
durata di 60 mesi con un tasso fisso molto basso (a febbraio 2014 sarebbe dello
0,53%). Inoltre non sono richieste garanzie
fatta eccezione per le società a responsabilità limitata, cooperative e non, e per le
associazioni professionali per le quali è
richiesta una fideiussione personale degli
amministratori.
L’incentivo serve a realizzare opere edili
(entro il limite del 30% dell’investimento),
ad acquistare macchinari di produzione,
impianti, attrezzature, automezzi di tipo
commerciale e programmi informatici. Le
spese di esercizio agevolate riguardano
invece l’acquisto di materie prime, semilavorati e materiali di consumo; l’affitto
di immobili o impianti, le utenze (energia,
acqua, riscaldamento, telefono, internet); i
premi per polizze assicurative.
Il percorso per chiedere l’incentivo è semplice: per verificare se si possiedono i requisiti richiesti, ma anche per calcolare l’agevolazione, basta consultare il sito www.
nidi.regione.puglia.it. Se tutto è a posto, si
può passare alla candidatura attraverso il
portale www.sistema.puglia.it/nidi dove si
compila una domanda preliminare. Le imprese che rispettano i requisiti saranno poi
convocate da Puglia Sviluppo per un colloquio di tutoraggio al quale segue la valutazione della domanda. Se l’esito è positivo
il candidato sarà invitato ad un secondo
incontro durante il quale firmerà il contratto
di agevolazione.
La procedura è attiva dal 13 febbraio 2014
e non ha scadenza in quanto il bando è a
sportello, dunque aperto finché ci sono risorse disponibili. Vino rosso delle colline di Alberobello
Dalla terra di Puglia,
nel meraviglioso scenario dei trulli
L’Imperatore frutto della fatica dei nostri
contadini, è il simbolo dei valori autentici della nostra terra
cantina e oleificio soc. cop. “pietro tauro” alberobello - ba - tel. 080/4321285 - 4321067
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Finanza a cura di Martino Mascialino
Anno II - marzo 2014
numero 03
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Società in nome collettivo e società in accomandita semplice
I finanziamenti agevolati per le società
di persone
I
n questo articolo voglio continuare ad
illustrare i finanziamenti agevolati per
l’Autoimpiego gestite da Invitalia, in particolare quelli riservati alla Microimpresa.
È opportuno ricordare che la legge che agevola l’Autoimpiego costituisce il principale
strumento di sostegno alla realizzazione a
all’avvio di piccole attività imprenditoriali
da parte di disoccupati o persone in cerca
di prima occupazione e non prevede alcun
limite di età per i Richiedenti.
La legge, la cui gestione è affidata a Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione
d’investimenti e lo sviluppo d’impresa Spa
già Sviluppo Italia, prevede la concessione di agevolazioni finanziarie (contributo a
fondo perduto e mutuo a tasso agevolato)
e di servizi di assistenza tecnica per tre tipologie di iniziative:
Lavoro Autonomo (in forma di ditta individuale). Investimenti previsti non superiori a
€ 25.823 (le cui tematiche sono state illustrate nello scorso numero della Piazza)
Microimpresa (in forma di società di persone). Investimenti previsti non superiori a
€ 129.114
Franchising (in forma di ditta individuale
o di società), da realizzare con Franchisor
accreditati con Invitalia.
MICROIMPRESA
SOGGETTI BENEFICIARI
Questa agevolazione è rivolta a persone
che intendono avviare un’attività imprenditoriale di piccola dimensione in forma
di società di persone (società in nome
collettivo e società in accomandita semplice). Sono pertanto ESCLUSE le ditte
individuali, le società di capitali, le cooperative, le società di fatto e le società
aventi un unico socio.
Per presentare la domanda, almeno la
metà numerica dei soci che detiene almeno la metà delle quote, deve essere:
• maggiorenne alla data di presentazione della domanda
• non occupato alla data di presentazione della domanda
• residente nel territorio nazionale alla
data del 1 gennaio 2000 oppure da
almeno sei mesi alla data di presenta-
zione della domanda, nel rispetto della
normativa comunitaria e nazionale vigente in materia.
I soci che rispondono a questi requisiti devono detenere almeno la metà delle quote
di partecipazione.
La sede legale, operativa e amministrativa
deve essere ubicata nelle regioni: Abruzzo,
Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Le società devono essere già costituite al momento della presentazione della domanda.
Attenzione: lo statuto societario deve essere conforme alle prescrizioni contenute
nell’art. 12, co. 4 del D.M. 295/01 attuaNota bene:
La spesa per l’IVA non è ammissibile
• Attrezzature e macchinari possono
essere anche usati purchè non
oggetto di precedenti agevolazioni
• Le spese considerate ammissibili
sono quelle sostenute successivamente alla data di ammissione
alle agevolazioni e non alla data di
presentazione della domanda
I beni oggetto delle agevolazioni sono
vincolati all’esercizio dell’attività finanziata per un periodo minimo di cinque
anni a decorrere dalla data della delibera di ammissione alle agevolazioni e,
comunque, fino all’estinzione del finanziamento a tasso agevolato.
•
tivo del D. Lgs. 185/00, il quale recita:
“gli statuti delle società devono contenere una clausola che non consenta atti di
trasferimento di quote di partecipazione
societaria che facciano venire meno le
condizioni soggettive di disoccupazione e di residenza fissate all’articolo 17,
commi 1 e 2, del decreto legislativo, per
almeno cinque anni dalla data della deliberazione di ammissione alle agevolazioni.”
Si considerano occupati ai sensi dell’art.17
del D.Lgs. 185/00 e quindi non possono
avvalersi di questa agevolazione:
1. i titolari di rapporti di lavoro dipendente (a tempo determinato e indeterminato, anche a tempo parziale)
2. i titolari di contratti di lavoro a progetto, intermittente o ripartito
3. i soggetti che esercitano una libera
professione
4. i titolari di partita IVA, anche se non
movimentata
5. gli imprenditori, familiari (nel caso di
impresa familiare) e coadiutori di imprenditori
6. gli artigiani.
ATTIVITÀ FINANZIABILI
Le iniziative possono riguardare la produzione di beni e la fornitura di servizi (il
commercio è escluso).
Non sono agevolabili le attività che si riferiscono a settori esclusi dal CIPE o da
Finanza a cura di Martino Mascialino
o prestazioni di garanzie assicurative
sui beni finanziati;
o prestazione di servizi.
disposizioni comunitarie.
In particolare sono escluse:
• Produzione primaria di prodotti agricoli di cui all’allegato I del Trattato CE
• Pesca e acquacoltura
Sono inoltre esclusi gli aiuti destinati all’acquisto di veicoli per il trasporto di merci su
strada da parte di imprese che effettuano
trasporto di merci su strada per conto terzi.
L’investimento complessivo non può superare i 129.114 Euro Iva esclusa.
L’attività finanziata deve essere svolta per
un periodo di almeno cinque anni a decorrere dalla data di delibera di ammissione
alle agevolazioni.
SPESE AMMISSIBILI
Le spese di investimento e di gestione
considerate “ammissibili” ai fini del calcolo dell’ammontare delle agevolazioni sono:
LE AGEVOLAZIONI
FINANZIARIE
• Per gli investimenti, un contributo a
fondo perduto e un finanziamento a
tasso agevolato che, complessivamente, possono arrivare a coprire il
100% degli investimenti ammissibili
• per la gestione, un contributo a fondo
perduto sulle spese relative al 1° anno
di attività
Le agevolazioni finanziarie non possono
superare complessivamente il limite comunitario “de minimis”.
L’entità di ciascuna singola agevolazione
non è predefinita, ma è il risultato di un calcolo che tiene conto dell’ammontare degli
investimenti e delle spese di gestione nonché delle caratteristiche del finanziamento
a tasso agevolato (durata, entità e tasso)
che si intende richiedere. Il calcolo deve
essere effettuato nel rispetto del principio
che prevede che l’importo del mutuo a tasso agevolato per gli investimenti non possa essere inferiore al 50% del totale delle
agevolazioni concedibili.
Il tasso di interesse è pari al 30% del
tasso di riferimento vigente alla data
di stipula del contratto di finanziamento in base alla normativa comunitaria.
Il finanziamento a tasso agevolato è resti-
Esempi di calcolo delle agevolazioni finanziarie
Per una iniziativa con un investimento ammissibile pari a € 80.000
e spese ammissibili per la gestione pari a € 16.000, sono erogabili le
seguenti agevolazioni finanziarie:
- finanziamento a tasso agevolato per gli investimenti = € 48.000,00
- contributo a fondo perduto per gli investimenti = € 32.000,00
- contributo a fondo perduto per la gestione = € 16.000,00
•
o
o
o
•
o
o
o
per l’investimento
attrezzature, macchinari, impianti e
allacciamenti;
beni immateriali a utilità pluriennale;
ristrutturazione di immobili, entro il
limite massimo del 10% del valore degli investimenti.
per la gestione
materiale di consumo, semilavorati e
prodotti finiti, nonché altri costi inerenti al processo produttivo;
utenze e canoni di locazione per immobili;
oneri finanziari(con l’esclusione degli
interessi del mutuo agevolato);
tuibile in un massimo di sette anni, con
rate trimestrali costanti posticipate.
In generale è prevista l’erogazione in due
soluzioni, un anticipo e un saldo.
Al momento della stipula del contratto di
agevolazione, è possibile richiedere un anticipo pari al 20% del totale dei contributi
concessi in c/investimenti;Il saldo sarà
erogato in un’unica soluzione, una volta
completati gli investimenti.
Per quanto riguarda la gestione, è possibile richiedere un anticipo, pari al 30% delle spese previste; il saldo sarà erogato, a
seguito della presentazione, da parte del
beneficiario, delle fatture quietanzate.
Anno II - marzo 2014
numero 03
Forme di risparmio
Le IPO, la ricerca
del colpo grosso
A metà dicembre c’è stata la quotazione a Piazza
Affari della società Moncler, marchio italiano di
prestigio e conosciuto per i suoi prodotti di qualità
“made in Italy”. Difficilmente sarà passato inosservato il successo registrato sul listino, con una
quotazione che ha guadagnato poco meno della
metà del valore nella prima giornata di scambi,
consolidandosi poi nei giorni successivi.
Molti probabilmente avranno pensato “Lo sapevo, avrei dovuto investire pure io” oppure “Perché il mio consulente non me ne ha parlato?”.
Ragionamenti comuni, con un certo sapore
amaro per l’occasione mancata e per quella sensazione di “lo sapevo”. Certo, c’è un detto che
cita “dopo la battaglia, siamo tutti generali”, che
fa il paio con lo spirito nazionale di essere tutti
allenatori professionisti il lunedì mattina dopo le
partite di calcio del fine settimana.
Ebbene, è diffusa la costante ricerca da parte
degli investitori del “colpo” che può far guadagnare un po’ di soldi subito, magari restando
investiti su un singolo titolo per pochi giorni,
proprio com’è successo per chi ha investito in
Moncler e abbia capitalizzato i guadagni il giorno
dopo. Questi comportamenti, del tutto comuni,
sono quelli che molti nostri connazionali hanno
quando giocano al lotto, oppure alla Lotteria Italia di capodanno, sperano nel colpo di fortuna.
Ma come si sposa questo comportamento con
l’avversione al rischio che contraddistingue la
maggioranza degli investitori? La risposta che possiamo dare è “Dipende”.
Anzitutto, ricordiamoci sempre che la finanza
non è una scienza esatta (e anzi non è nemmeno
una scienza perché intrisa di variabili di origine
“umana” che spesso la rendono imprevedibile).
Quindi, ciò che è successo in altri casi (vedi
Facebook, Linkedin, Groupon o anche Cucinelli
per citare qualche caso noto) non è detto che si
ripeta in futuro.
Inoltre, teniamo bene a mente la rischiosità
implicita dell’investimento in azioni, e soprattutto di azioni di società che non conosciamo.
Quando andiamo a comperare un televisore ci
informiamo molto su tutte le sue caratteristiche
tecniche e spesso visitiamo più di un negozio. E
quando investiamo, mettiamo in atto un processo analogo? Il più delle volte no e ci fidiamo del
“sentito dire” o dell’istinto.
Infine, ricordiamoci del nostro alleato più fidato
quando parliamo di gestione del risparmio e pianificazione finanziaria: la diversificazione. Possiamo anche scegliere di partecipare alla quotazione di società come Moncler, ma con una
parte minima del nostro portafoglio, rispettando
la strategia di lungo periodo che abbiamo scelto.
Nessuno può vedere nel futuro, che sia egli risparmiatore o promotore finanziario, ed è per
questo che l’utilizzo di regole semplici e di buon
senso, insieme alla libertà di scelta, sono i migliori strumenti per effettuare le scelte giuste e
rendere i nostri risparmi sicuri.
DOTT. ROBERTO LATTARULO
Via Roma n. 25/B 70017 - PUTIGNANO (Ba)
[email protected]
tel. 340 3479750 fax 080 4935051
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Economia
Anno II - marzo 2014
numero 03
La crisi del commercio
Q
Premessa
ualche anno fa ci capitò di leggere un rapporto di una società
di marketing sulle opportunità di aprire negozi di consumo
elittario in franchising. Le analisi di mercato e comportamentali escludevano, da questa possibilità, Alberobello, pur essendo una località turistica e fortemente frequentata,.
I parametri negativi in questo studio erano essenzialmente due: la
tipologia dei visitatori, troppo – come si soleva dire allora – nazionalpopolari; secondo la non destagionalizzazione della presenza
che non era residenziale, anzi brevemente residenziale. Comportamenti questi che non motivavano l’acquisto. Per esempio nelle
piccole città a forte vocazione commerciale c’era Intra sul Lago
Maggiore, Martina Franca, la più vicina a noi, e via dicendo.
Questa analisi è stata poi nel tempo suffragata , ad esempio, dai
ticket per i parcheggi.
Chi viene da aprile in poi fino ad ottobre rimane colpito dalla folla e dai parcheggi pieni. Quelli che noi abbiamo ripreso con le
foto inserite in questa pagina è la realtà dei parcheggi nei mesi
invernali. Quindi la nostra è stagionalità pura per quanto attiene la vita di paese, diversa forse in quelle strutture turistiche
più attrezzate che nel territorio dei trulli e del mare sanno ospitare per tutto l’anno. Ma sono ospiti in albergo quindi turisti con un programma di soggiorno già selezionato e pagato.
Le commoventi manifestazioni invernali che si progettano, sono
ad uso esclusivo della popolazione locale; ad esempio nel cinema
teatro in occasione del collegamento per la Bohemme dal Regio
di Torino il locale si affollava con venti utenti su 350 posti. Questo
vuol dire, con serenità, che dobbiamo creare le condizioni, per fermarli qui da noi in un ambiente accogliente quando i flussi turistici
ci sono e non con le bottigline in plastica da mezzo litro di acqua
minerale a due euro, quattro euro al litro, nemmeno il cognac si
vende a tanto.
La politica verso il commercio non può essere vessatoria ma programmatoria, chiudere quando non c’è nessuno e aprire quando
ci sono turisti, ospitare dentro e fuori i locali in modo comodo e
conveniente. Facile no!
I “macellai” negli anni ‘60: tutti insieme!
il lavoro che c’è e non parte: i “dehors”.
Non vi sono solo i problemi delle aperture festive durante l’inverno,
cosa che può ben regolare la Consulta con un tavolo aperto a tutti.
Visto che tutti danno la disponibilità, perché non si fa subito questo
incontro?
Largo Trevisani: i dehors chiusi
Le aspettative dei commercianti sono anche altre. Vi è un attività
vitale per la nostra città e per il suo destino turistico, ossia la possibilità, per ristoranti e bar, di aprire all’esterno dinanzi ai propri
esercizi spazi attrezzati i cosiddetti “dehors”. Sono punti vendita
importantissimi che danno la possibilità concreta di poter lavorare
bene.
Anche qui si è iniziato e poi ci si è fermati. Ne abbiamo parlato con
Sandro Bergamo della CONFCOMMERCIO che su questo tema
si è impegnato molto perché profondamente convinto che sono
strutture essenziali per la crescita occupazionale ed economica
del settore.
“La situazione è davvero imbarazzante – ci spiega Bergamo - perché ad oggi è tutto fermo. Si era cominciato con l’arch. L’Abbate,
allora dirigente comunale, a completare ed integrare il regolamento
che mentre per i comuni come Monopoli e Polignano è semplice e
va bene, tanto che se ne sono dotati in tempi rapidi, da noi questo
regolamento deve essere approvato dalla Sovrintendenza. A suo
tempo – continua Bergamo - la bozza varata dall’amministrazione
fu condotta per mano, per così dire, da Nennella L’Abbate negli
uffici baresi e l’organo regionale di tutela dei monumenti apportò
le sue modifiche, dopo di che il fermo totale. L’arch. L’Abbate da
assessore si stava interessando affinché il tutto potesse essere
pronto per l’estate 2014, poi è successo quello che a tutti noto, ad
oggi sul Comune questo argomento è stato dimenticato. “
La soluzione?
“Si tratta di delegare un amministratore che vada di persona subito alla sovrintendenza prenda il regolamento chiosato e inserirlo
nel primo consiglio comunale utile per permettere da subito per la
prossima stagione di organizzare gli spazi esterni a norma e creare
occasione di lavoro, questo l’abbiamo chiesto al sindaco con una
lettera protocollata. Aspettiamo!”
Economia
Anno II - marzo 2014
numero 03
Nella lettera protocollata fra l’altro seriamente e con severità la
Confcommercio fa presente: “L’impegno assunto in fase di incontri e tavoli di lavoro tenuti all’inizio del 2013 (un anno fa! Ndr)
portavano verso un impegno concreto nel far approvare il tutto
entro brevissimo tempo, ma purtroppo constatiamo che anche
questa stagione prossima i nostri operatori non potranno avere
uno strumento a cui fare riferimento per le occupazioni di spazi (
che pagano profumatamente ndr) e gli eventuali rinnovi di arredo.
È doveroso ricordare – prosegue la nota – che paesi limitrofi a vocazione turistica come il nostro hanno già da anni regolamentato la
materia avendo avuto per tempo il nullaosta della sovrintendenza”
Di che ci lamentiamo poi se i turisti vengono, stanno mezz’ora,
salgono e scendono i monti e se ne vanno a Cisternino a passare
la serata?
il parere della Conad
Gentilissimo Direttore,
in merito all’articolo pubblicato sul numero di febbraio del Vs.
mensile “ una guerra fra poveri nel commercio” riteniamo di dover
intervenire per precisare alcune affermazioni che non corrispondono alla realtà:
1) non è vero che gli esercizi di generi alimentare non hanno creato
nuova occupazione, il ns. supermercato aperto lo scorso anno a
viale Einaudi “CONAD” occupa 16 dipendenti di cui 11 cittadini di
Alberobello, con contratto a tempo indeterminato;
2) il ns. personale che viene utilizzato nelle aperture domenicali e
festive viene retribuito secondo le norme contrattuali del settore;
3) la concorrenza leale, come ormai dimostrato in tutto il mondo,
genera grossi vantaggi per il
consumatore sia in termini di contenimento dei prezzi sia in termini
di servizi offerti.
La legge sulla liberalizzazione del mercato consente ai singoli
commercianti, nel rispetto del Contratto di lavoro, di stabilire liberamente i giorni e gli orari di apertura.
A nostro parere per poter mettere ordine nel settore, così come
prevede il decreto Bersani, l’unico modo è quello di aprire un tavolo tra tutti i commercianti di Alberobello e insieme trovare la soluzione per regolamentare i giorni e gli orari di apertura che possano
La chiusura festiva invernale
tutelare tutti
gli operatori del settore.
Dopo di ciò spingere per fare approvare un piano commerciale dal
Comune che possa finalmente regolamentare le eventuali nuove
aperture.
Nella certezza che questa nostra opinione verrà pubblicata sul
prossimo numero, porgiamo i nostri cordiali saluti.
Il parere dei commercianti
Gentile Direttore,
in merito all’articolo pubblicato sulle chiusure nei giorni festivi, ti
invio il mio punto di vista.
Le liberalizzazioni indiscriminate messe in atto dal Governo Monti
stanno uccidendo i piccoli esercizi commerciali e stanno desertificando i nostri centri storici. È dimostrato che i consumi non
sono aumentati perché i cittadini hanno spalmato le spese su sette
anziché su sei giorni, quindi, perché aprire tutti i giorni dell’anno?
La nostra dignità e quella degli operai come la difendiamo?
Siamo sicuri che la grossa distribuzione retribuisca secondo le
norme contrattuali del settore il personale che viene utilizzato durante le aperture domenicali e festive? (tenendo conto del calo
delle vendite?)
In vent’anni, la popolazione di Alberobello è rimasta pressoché invariata al contrario di nuove aperture commerciali. Sono d’accordo
sul fatto che per mettere ordine nel settore venga fatta una riunione
fra tutti i commercianti alberobellesi per regolamentare i giorni e gli
orari di apertura e un auspicabile piano commerciale dal Comune
che possa finalmente controllare le eventuali nuove aperture, affinché si possano tutelare gli operatori del settore. Voglio confidare
che io su Alberobello sono stato il primo commerciante a voler
aprire la domenica mattina solo nel periodo estivo , dal 2003 sino
all’estate scorsa, però chiarisco che, per mia dignità personale e
degli operai , il giovedì effettuavo la chiusura totale. Per ora è tutto!
Giovanni Cavallo
La consulta e il piano commerciale
Con decreto del 28 gennaio 2014 il sindaco Longo ha nominato i
componenti della Consulta del Commercio nelle persone di Cosmo
Perta, assessore alle attività produttive- presidente e come componenti i signori: Nino Salamida, funzionario del comune con
compiti di segretario, Giuseppe Putignano, Alessandro Bergamo,
Francesco De Carlo, Luigi Conserva, Cosimo De Virgiliis, Giuseppe Pugliese e Donato Aquilino.
All’insediamento erano anche presenti due dirigenti della
CONFCOMMERCIO di Bari che hanno chiesto le informazioni per
poter elaborare una prima bozza di piano per poter decidere anche
la somma per un eventuale incarico professionale.
“È un grande passo in avanti – ci ha dichiaratorio Giuseppe Pugliese presidente del consiglio comunale, ma soprattutto commerciante – perché fin dal giugno 2010 insieme ai miei colleghi
commercianti abbiamo chiesto l’attivazione della Consulta come
stanza di compensazione dei vari interessi del settore. Ci siamo
riusciti e sono convinto che se questo organismo fosse stato reso
operativo fin dal 2010 alcuni disservizi che si sono registrati negli
ultimi tempi non sarebbero accaduti. Spetta a noi ora – continua
Pugliese – rendere questa occasione un sistema di lavoro e di
difesa degli interessi della categoria nell’ottica di una pianificazione
comunale a vantaggio dell’intera cittadinanza sia sotto l’aspetto
economico, sia sotto quello del servizio”
43
Economia
Anno II - marzo 2014
numero 03
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Intervista all’assessore Mimmo Perta
Legge sui B&B: maggiore trasparenza
I
l 15 novembre del 2013 l’amministrazione comunale organizzò, opportunamente, un incontro sulla nuova legge regionale che regola il settore dei B&B, lasciato
fino ad oggi nella confusione più totale. Le
regole servono non solo ad evitare abusi ed
illeciti ma anche a programmare gli investimenti sapendo quello che serve e quello
che non si può fare.
In queste pagine del giornale da qualche
numero, grazie anche alla preziosa collaborazione di Martino Mascialino, stiamo illustrando i vari sistemi di finanziamenti che
si possono attivare per avviare iniziative
piccole, piccolissime e intelligenti.
Sappiamo che questo nostro servizio sta
dando i suoi frutti perché molti giovani,
con una sana idea in tasca, si stanno avvicinando alla attività imprenditoriale. Può
darsi che il futuro occupazionale del nostro
territorio sia proprio quella della micro impresa giovanile diffusa sul territorio ed in
vari settori.
Ritornando ai B&B oggi quella legge illustrata è pienamente operativa e quindi in
vista della stagione estiva il Comune, chiamato appunto dalla norma ad avere “obblighi” in materia, deve attivarsi, ricordando
che le sanzioni previste per le trasgressioni
sono salate.
Abbiamo quindi svolto una chiacchierata con l’assessore alle attività produttive
Mimmo Perta che in materia è il responsabile e deve attivare attraverso il funzionario
preposto le necessarie attività di rispetto
normativo.
Assessore la legge non ammette ignoranza e quindi a tutti gli operatori dei B&B
sono note le norme, o dovrebbe esserlo,
ritiene che per la importanza che queste
attività svolgono nella nostra città sia dal
punto di vista dell’ospitalità ma anche
dell’accredito come città UNESCO, visto
che la maggior parte delle strutture sono
in trullo o in masserie, ritiene ,appunto,
che vada fatta una ricognizione fra tutte
le strutture per “avvisarle” opportunamente di quanto devono fare?
È vero che la legge non ammette ignoranza
della stessa ma è pur vero che noi come
amministrazione abbiamo sempre presente
il principio di essere vicino ai cittadini ed
avere con loro un contatto proficuo e necessario. E proficuo e necessario per la
nostra economica è che queste strutture
siano aperte per i nostri ospiti e siano soprattutto in regola, troveremo il modo di far
pervenire loro un documento che ricordi i
principali obblighi ed i principali divieti.
Spesso nella nostra realtà queste strutture sono a conduzione familiare, ma
dice la legge per questo tipo di B&B ha
precise indicazioni per definirsi tale, può
essere questo uno stimolo a che le giovani generazioni si attrezzino per attivare
sistemi imprenditoriali nel settore?
Ai giovani spetta darsi un futuro operativo
e di lavoro, ma non può essere lasciato alla
loro solitudine,si devono accompagnare
nel loro percorso e questo spetta a chi ha
responsabilità di governo e noi lo facciamo
con incontri e seminari come quello tenuto
appunto il 15 novembre del 2013.
Vi sono aree di alcune zone UNESCO che
rappresentano situazioni di abbandono di
costruzioni a trullo e quindi di profondo
degrado accanto a costruzione intelligentemente recuperate, la situazione è
particolare nell’aia piccola , ad esempio,
pensa che questa normativa unita ai finanziamenti disponibili possa risolvere il
degrado di alcune aree del centro storico
a trullo?
Questo compete alla capacità e volontà
degli imprenditori, Le norme urbanistiche
e di restauro dei trulli sono precise ed opportune, il mercato turistico di ospitalità
nei trulli è fortemente attivo, certo che a
noi come amministrazione spetta creare le
condizioni per iniziare e tutelare chi opera
nella regolarità, ma l’iniziativa deve essere del singolo ed i segnali ci sono e sono
positivi. La regione ha previsto l’uso da
parte delle strutture in regola del marchio
“Puglia ospitale”, l’amministrazione deve
pensare a qualificare questo marchio con
uno proprio legato ad esempio all’utilizzo
dei nostri prodotti agroalimentare, così da
innescare processi di crescita economica
e produttiva sempre più ampi. Questo è un
mio impegno di amministratore comunale.
Legge regionale 7 agosto 2013 n. 27
Disciplina dell’attività di bed and breakfast
A conduzione familiare
In forma imprenditoriale
• Attività non continuativa
• Attività continuativa
• Nella casa dove si abita
• Presso il domicilio
• Massimo tre camere con nove posti
• Massimo sei camere per diciotto
letto
posti letto
• Iscrizione al registro delle imprese
ISCRIZIONE NEL REGISTRO COMUNALE - ESPORRE I PREZZI- COMUNICARE ALLE
AUTORITÀ GLI OSPITI PRESENTI – RILASCIARE IL DOCUMENTO FISCALE
UTILIZZO DEL MARCHIO REGIONALE PUGLIA OSPITALE
Ospitalità accessibile dotazione di servizi per disabili
Ospitalità friendly
anche per coppie dello stesso sesso
Ospitalità per friendly anche animali da compagnia
Economia
Anno II - marzo 2014
numero 03
Gestione Servizi spa: continua il pasticcio
a cura del Circolo S.E.L. “Bella Ciao” Alberobello
P
er chi volesse di persona rendersi
conto della situazione relativa alla
gestione dei cosiddetti tributi minori
deve semplicemente aprire il computer e
digitare www.comunealberobello.gov.it,
quindi cliccare sul link ALBO PRETORIO e
posizionare il mouse sul numero d’ordine
131, dove l’Ufficio di Segreteria ha pubblicato il Provvedimenti “Attività di supporto
alla gestione dei tributi minore” e cliccando sull’ultima casella si apre il documento Delibera di Giunta n. 9 del 29 gennaio
2014.
Partiamo dall’inizio per capire. La maggioranza di governo tramite il sindaco Longo e il capo gruppo Carucci affermarono
nel Consiglio Comunale del l’11 febbraio
2013, un anno fa, che la scelta politica
era quella del risparmio e della efficienza
dei servizi, pertanto si cominciava con riportare all’interno della struttura comunale
la gestione dei tributi e poi quella dei parcheggi e via dicendo, ossia tutto quello che
prima era affidato all’esterno e che ormai
funziona alla perfezione dopo anni di attività, veniva di colpo stoppato. Il dibattito fu
aspro e la maggioranza, allora tutta coesa,
votò prontamente il primo provvedimento
POLITICO di recupero dell’efficienza e di
soldi a favore del Comune e quindi dei cittadini. Tanto che veniva immediatamente
dato incarico al funzionario comunale responsabile di attivarsi per “indizione delle
procedure di appalto” questo accadeva il
23 novembre 2013.
Tutto bene!
Solo che...
PRIMO: la rescissione e il licenziamento
dei dipendenti andava in vigore dal 31-122013 e a novembre il funzionario doveva
espletare la gara. Quando mai si è visto
che in un mese di tempo si espleta una
gara?
SECONDO: la stessa delibera recita testualmente “considerato che per la consegna al Comune delle banche dati aggiornate e bonificate necessita attendere i
termini di scadenza fissati dalla legge per il
pagamento... (e qui la descrizione dei vari
adempimenti, poi continua)...oltre ad avere il supporto della Gestione Servizi nella
migrazione delle rimanenti banche dati
(ossia lCl-lMU eccetera- ndr) attività necessaria a garanzia delle entrate nelle casse del comune oltre che della completa lettura del data base che sarà consegnato”;
la delibera continua “ritenuto per quanto
sopra esposto, importante, opportuno e
necessario non interrompere le predette
attività e garantire il totale aggiornamento
e la totale bonifica delle rimanenti banche
dati lCl-MU e dei tributi minori al fine di non
costituire grave pregiudizio per l’utenza e
per le entrate comunali” e visto che siamo
nei guai “questa amministrazione in data
24.L.20L4 (un anno dopo la decisione di
interrompere la collaborazione) chiede alla
Gestione Servizi spa la disponibilità alla
proroga al 30.6.2014”.
TERZO: “per economizzare al massimo ed
avere un controllo diretto sulle fasi conclusive del servizio si mettono a disposizione
i locali di via Umberto n.8” da noi documentati nelle foto.
QUARTO: sempre per economizzare dopo
l’incarico dato al responsabile del servizio
il 27 novembre 2013 di procedere alla indizione delle procedure di gara, dopo tre
mesi il funzionario con la “determinazione
area tributi n. 2 del 3 febbraio 2014” (anche questa determina è sul sito ALBO
PRETORIO di cui sopra al n. 159) affida
“il servizio di coordinamento editoriale e
di supporto nella predisposizione degli atti
di gara per l’affidamento “della gestione
dei tributi minori per la modica somma di
10.126,00 euro, fra questi vi sono 2.200
euro per la pubblicazione del bando (non
può farlo direttamente il comune senza
la società di consulenza?) e poi “ 3.400
euro, oltre iva, per la redazione del bando
di gare e disciplinare” e “1.500 euro oltre iva per la verifica dei requisiti morali e
speciali” scusate i requisiti di chi? Di quelli
che parteciperanno alla gara? E questi non
presentano i certificati antimafia, il casellario giudiziario degli amministratori? Daranno incarico a Nero Wolfe?
Vi abbiamo riportato quello che abbiamo
letto, è molto probabile, non essendo del
mestiere, non abbiamo capito niente, ma
l’italiano, avendo fatto le scuole superiori,
lo conosciamo un poco e quando da noi
riportato è quello che è scritto. Ovviamente
se non abbiamo capito ed abbiamo sbagliato tutto chiediamo preventivamente
scusa ed aspettiamo le dovute correzioni e
chiarimenti, soprattutto su quanto il Comune ed i Cittadini hanno risparmiato in tutta
questa vicenda, compresa anche quella
correlata del BISCARTELLE TARES...
Dalla delibera di giunta n. 9 del 29-1-2014:
“l’amministrazione comunale sta procedendo
all’individuazione di adeguati locali per il personale dell’ufficio tributi e
per l’archivio della documentazione che sarà
consegnata dalla gestione servizi”
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Sport a cura di Emanuela Miraglia
Anno II - marzo 2014
numero 03
Volley Alberobello:
un campionato con alti e bassi
C
ontinua il mal di sconfitta per la nostra formazione; la sosta in campionato non ha riportato i segnali sperati
anzi, ha aumentato la crisi. Un pesante
3-0 quello ottenuto sul campo dell’A.S.D.
Pallavolo Gioia del Colle, che non lascia
spazio ad attenuanti: a complicare le cose
l’assenza dei due centrali titolari Debrando
e Menna, sostituito da Notarnicola e con il
ritorno in campo del mister Pugliese dopo
quasi tre anni. Rimane invariata la restante
parte della formazione iniziale con Polignano-Mangini a comporre la diagonale palleggiatore-opposto, Di Brindisi e Mignozzi
schiacciatori e Tinelli libero.
Nel primo set la gara è già difficile infatti la
squadra locale, supportata dall’esperienza
dei terminali d’attacco Antelmi e Montuoso,
parte con il piede sull’acceleratore portandosi sul 7-1. Timida la reazione dei giallo-blu
con pesanti errori in battuta. Il Gioia approfitta vincendo il primo parziale per 25-14.
La musica non cambia anche nel secondo
set, nonostante l’innesto di Antonacci al
palleggio, incapaci di reagire e di riaprire i
giochi, il set si chiude con lo stesso punteggio della prima frazione di gioco. L’unica
consolazione arriva con gli ingressi dei giovani alberobellesi Palasciano e Di Carlo, al
posto di Di Brindisi e Tinelli, Gioia chiude la
partita sul 25-10.
Deluso il Presidente Claudio Sisto: “Una
sconfitta pesante senza alibi, proprio per il
modo con cui è arrivata” Sull’andamento
del campionato: “Sarebbe stato utopico
ripetere il bel campionato della passata
stagione, lo sapevamo ed ora ne siamo
più che convinti: ciò non toglie che si deve
comunque perseguire un risultato, seppur
minimo, come quello della permanenza.
Ne va della buona riuscita della programmazione, non solo della squadra maggiore
ma dell’intero settore giovanile che ha nella
Serie D il punto di arrivo ”.
Proprio dal settore giovanile arrivano i risultati positivi: il gruppo under 15/17 conquista la seconda vittoria consecutiva nel
campionato di seconda divisione, anch’esso di scena Gioia contro il Volleygioia.it;
per i ragazzi di Aldo Spicolo un netto 3-0,
mostrando notevoli segnali di crescita. Anche l’under 14 si è resa protagonista con il
concentramento casalingo della domenica,
chiuso con una vittoria con la Materdomini
ed una sconfitta di misura nel match che
valeva la testa della classifica contro la
New Mater. I ragazzi del duo Comparelli –
Di Carlo si mantengono saldi in seconda
posizione, valido per l’accesso ai quarti di
finale.
Una vittoria tanto attesa ed inseguita quella
giunta invece tra le mura amiche considerando il valore dell’antagonista Lucera, capolista con 12 vittorie e una sola sconfitta.
Formazione inedita quella scesa in campo
con la conferma di Mister Pugliese e il ritorno di Debrando al centro, con la giovane
novità di Andrea Di Carlo nel ruolo di libero:
i restanti ruoli rimangono invariati con Di
Brindisi e Mignozzi a formare la coppia di
martelli con Polignano al palleggio e Mangini opposto.
La squadra locale parte subito bene mostrando il giusto carattere e la grande determinazione nel sovvertire l’andamento
poco felice del campionato; i primi due set
si chiudono entrambi con il punteggio di
25-19. Nel terzo però la capolista esce alla
distanza sfruttando anche il calo di tensione degli alberobellesi, forse un po’ appagati
per i primi due parziali. La vittoria è importante, per dare nuovi stimoli al prosieguo
del campionato.
Positivo il settore giovanile; i ragazzi della seconda divisione vincono facilmente
contro la UISP80 Acquaviva con i parziali
di 25-14, 25-23, 25-14 che vale la terza
vittoria su tre gare disputate, mantenendo
il primato in classifica a pari merito con il
Modugno Volley. Da citare anche la vittoria
esterna dei ragazzini dell’under 14 contro il
Locorotondo per 2-0 (25-18/25-14), consolidando la seconda posizione nel girone
continuando la corsa in campionato per
l’accesso ai quarti di finale.
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Filatelia
Anno II - marzo 2014
numero 03
Il prof. Tommaso De Russis, a sorpresa, ha pubblicato l’ennesimo
libro sull’Arte della Filatelia
L’ evoluzione del Circolo Filatelico
Collezionistico dei Trulli
È
un volume ampio (p. 400) e documentato sull’evoluzione del Circolo
Filatelico Collezionistico dei Trulli, da
lui fortemente voluto in Alberobello e socio
fondatore, del quale traccia l’ercursus dalla fondazione con i primi atti costitutivi ai
primi annulli filatelici, ai libretti con foglietti
erinnofili, alle esposizioni di mostre nella
sede di via Monte Grappa fino alla presenza
degli Uffici postali temporanei nella scuola e al proprio notiziario “Pulcra Arbor”,
“strumento amichevole - precisa l’Autore
- dove poter leggere notizie di vita sociale,
informazioni filateliche, numismatiche e di
hobbystica varia”.
È certamente lodevole l’idea di lasciare
una traccia perenne del Circolo, soprattutto
nel momento iniziale della vita, garantendo
inoltre un’infinita serie d’informazioni preziose e insostituibili sul come procedere
per imporsi all’attenzione del variegato
mondo del collezionismo.
Attraverso la sua decisa volontà alcuni termini, agli iscritti sconosciuti, hanno preso
piede, vedi la Marcofilia (collezione degli
annulli filatelici) e la Maximafilia (associazione ed emissione di Filatelia – Marcofilia
– Cartofilia nello stesso giorno). Ad onor
di cronaca, l’ultima manifestazione filatelica risaliva al 1973 e venne organizzata in
Alberobello dal Circolo Filatelico Martinese
con la collaborazione della Pro Loco e della
Amministrazione comunale di Alberobello,
retta dal dr. Franco Latartara.
Da quel momento per la Città dei Trulli
non ci sono state altre esposizioni, mentre
di recente, grazie al Circolo, ne sono state
organizzate tre. Dal mese di maggio 2012 il
sodalizio si è dotato di un indirizzo di Posta
Elettronica [email protected].
De Russis, che non trascura alcun minimo
particolare nel redigere il suo volume, tra
l’altro con immagini anche a colori, menziona la richiesta da parte del Circolo al
Ministro dello Sviluppo Economico dell’emissione di un “Francobollo per Alberobello”, e, per convergenza di intenti e per una
speranza in futuro, è stata coinvolta anche
l’Amministrazione comunale retta dal sindaco avv. Michele M. Longo.
Il progetto culturale del Circolo, naturalmente, guarda lontano; s’era già impegnato a chiedere un francobollo per Giacomo
Giovè, nostro primo Sindaco eletto a suffragio popolare, mentre, su suggerimento
di Tommaso De Russis va perfezionando la
pratica per l’inoltro sempre al Ministero per
lo Sviluppo Economico il francobollo com-
di m.a.
menti per il mondo del collezionismo che
va conosciuto e valutato alla luce dei canoni brillantemente illustrati. Questa pubblicazione, in cinque esemplari, è particolarmente importante per il Circolo per sensibilizzare coloro che si approcciano al mondo
del collezionismo e potrà essere consultata
solo nella sede sociale.
Cordoglio dentellato
per Nelson Mandela
T. De Russis – Circolo Filatelico Collezionistico dei Trulli Alberobello “Pulcra arbor”, vol. I, Attività biennio 2012-2013, Ed.
De Russis, Monopoli, 2013.
binato Alberobello - Harran (Turchia), altra
città con trulli, di cui l’8 novembre scorso
s’è formalizzato il 1° atto di gemellaggio,
sodalizio a cui si guarda con ottimismo.
Ritornando al volume, diremo che si caratterizza ancora per essere un interessante punto di riferimento per il recupero
storico dell’arte del francobollo in Italia. Le
prime pagine non sono una nostalgica rievocazione di grandezze del passato, ma
costituiscono un vero e proprio contributo
scientifico che solo l’Autore può dare in
quanto peritissimo del mondo della Filatelia. Il panorama storico ulteriore è offerto
con ricercata metodologia e con modalità
argomentative; potremmo dire, senza tema
di sbagliare, un’enciclopedia di suggeri-
“Non posso immaginare la mia vita senza
l’esempio di Nelson MANDELA, uno degli
uomini più coraggiosi e influenti che l’umanità abbia avuto”. Con queste parole
Barack OBAMA ha reso omaggio al primo
presidente nero del Sudafrica nel giorno della sua morte. Una vera e propria valanga di
francobolli sta sottolineando la scomparsa,
avvenuta il 05 dicembre u.s. a novantacinque anni, del leader sudafricano. Si fa notare
soprattutto quanto proposto dall’Agenzia
statunitense Inter-governmental philatelic
corporation, che cura le realizzazioni filateliche di numerose amministrazioni postali,
grandi e piccole. Per esse ha creato francobolli foglietti che, tramite fotografie, ne
ripropongono il ritratto in varie occasioni e,
in qualche caso, l’incontro con altri grandi
del pianeta. Facile immaginare che ulteriori
emissioni giungeranno da altri Paesi, tra i
quali si spera anche l’Italia.
RG
Altre notizie
La Consulta per l’emissione delle cartevalori postali e filateliche ha definito il
programma per il 2014. Tra gli argomenti:
Enrico Berlinguer (scomparso nel 1984); la
canonizzazione di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II; la congiunta con San Marino
per il trattato di amicizia e buon vicinato del
1939; la Croce Rossa italiana fondata un
secolo e mezzo fa; la fondazione Vajont per
i problemi ecologici della montagna alpina.
Il mondo collezionistico è rappresentato dai
presidenti dell’Associazione filatelisti italiani
professionisti, della Federazione tra le società filateliche italiane e dell’Unione stampa
filatelica italiana.
GR
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Filatelia
Anno II - marzo 2014
numero 03
48
Epilogo Coloniale
la caduta dell’Africa Orientale Italiana
di Claudio Riccardo Incerti
I
l 5 maggio del 1936 con l’ingresso delle
truppe italiane in Addis Abeba si concludeva la guerra d’Abissinia;questa nuova
colonia si andava ad aggiungere alle altre
due nel corno d’africa ovvero Somalia
Italiana ed Eritrea,ed unificate tutte e tre
presero il nome di Africa Orientale Italiana.
Tale nuova colonia ebbe vita molto breve,
soprattutto a causa della sua posizione
geografica nello scacchiere della seconda
guerra mondiale,completamente accerchiata dalle colonie e relativi eserciti inglesi
e francesi.
Dall’entrata italiana in guerra nel giugno del
1940,in quella zona d’operazioni belliche
l’unica maniera efficace per l’inoltro delle
corrispondenze postali nonché qualsivoglia bene necessario alla vita della colonia
era quello del mezzo aereo,espletato con
dei voli a cadenza settimanale dal Servizio
Aereo Speciale dell’aeronautica;i velivoli
partendo dall’Italia effettuavano dapprima
scalo in Libia e successivamente ripartivano per L’AOI sorvolando i territori nemici
del Ciad,colonia Francese fedele al Gen. De
Gaulle o il Sudan colonia Inglese,a seconda
della rotta più conveniente e con la speranza che la contraerea nemica non sempre
fosse preparata, atterravano nei vari aeroporti presenti sul territorio. A gennaio del
1941 gli Inglesi cominciarono massicce
operazioni belliche che a fine mese portarono alla conquista di Mogadiscio a sud e a
nord all’assedio di Cheren durato poi fino a
fine marzo. Completamente isolata per poter ricevere rifornimenti via mare o terra,in
questa situazione di forte pressione militare
e soprattutto psicologica della popolazione
italiana presente in colonia,il Governatore
dell’AOI, Amedeo di Savoia Duca d’Aosta,
chiese ed ottenne dall’Ispettorato dei Servizi Postali del Ministero dell’Africa Italiana
a Roma, che le corrispondenze in arrivo e
partenza tra Madrepatria e Colonia fossero
gratuite, e a tal proposito furono preparati
degli appositi tagliandi (franchigie o buoni)
da razionare e distribuire a civili e militari
italiani presenti sul territorio; stampati dalla
Tipografia del Governo Generale in Addis
Abeba in fogli di 50 esemplari e perforati
a zig-zag su carta non filigranata in due diversi colori, uno rosso e gommato al retro
per lettere in partenza dall’AOI verso l’italia
e l’altro verde ma non gommato al retro per
le lettere dirette dall’Italia in AOI, dovevano
avere validità a cadenza mensile riportata
in basso; a dimostrazione che le odierne
lungaggini burocratiche sono un male italiano ereditario, tali buoni non vennero mai
utilizzati e non furono che pronti due mesi
dopo,vale a dire quando ormai il nemico
era alle porte: il 30 marzo fu trattata la resa
ed il 3 aprile gli Inglesi entrarono in Addis
Abeba. A causa della distruzione degli archivi postali in Etiopia e della dispersione
nel marasma della guerra dei documenti
del Ministero dell’Africa a Roma, ben poco
si può ancora aggiungere se non il fatto che
a far tornare in Italia questi buoni sia stato
proprio un ufficiale Inglese, non tanto animato da nobili intenzioni, quanto piuttosto
allettato da scambi filatelici con un colonnello italiano prestante servizio presso la
base NATO di Napoli,nei primi anni ‘50. A
raccontare la fine di uno spaccato di storia
coloniale italiana non rimangono che due
pezzettini di carta, acquistabili in coppia
con circa cinquecento euro.
Lettonia e Andorra
benvenute nell’euro
L’Unione Monetaria Europea nel 2014 ingloba due altri Stati: Lettonia e Andorra. Si
è arrivati a 19. Il 1° gennaio 2002 la valuta
comune cominciò a circolare in Austria,
Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda,
Portogallo e Spagna. Un sogno allora, una
disillusione oggi per molti, a causa della
crisi economica, ma il processo di allargamento della U. E. M. non si è più arrestato.
Nel 2007 entrò la Slovenia, nel 2008 Cipro
e Malta, nel 2009 la Slovacchia e nel 2011
l’Estonia. Ora tocca ad un altro microstato,
ma soprattutto a un’altra repubblica baltica, il che sancisce come l’allargamento
del gruppo proceda verso est. Poi, se ogni
nuovo arrivo rappresenta una gioia per i
collezionisti, desiderosi di allargare la propria raccolta di euromonete, va detto che
questo non avviene quasi mai senza intoppi. Ne sa qualcosa proprio Andorra, che
ha dovuto sostituire un’immagine originariamente proposta sulle gialle monetine da
10, 20 e 50 centesimi perché non troppo
in linea con lo spirito laico delle istituzioni
europee. La Lettonia nel 2014 metterà in
commercio 2 serie divisionali e conierà 5
monete commemorative. Per ora si sa che
una sarà un 5 euro in argento.
Lo charme della moneta unica sarà anche
un po’ appannato, ma i collezionisti continuano a sognare raccoglitori con tante
nuove bandierine.
Gianfranco Romanazzi
La Ricetta
Per la festa donna:
Mimosette di patate
Occorrente per 4 Persone
600 g di gnocchetti di patate a forma rotonda e piccola.(si trovano
facilmente in commercio), 1 Peperone giallo, 30 g di cipolla bianca, 500 g panna fresca liquida di caseificio, olio extra vergine 50
g, sale quanto basta.
Procedimento
mettere l’olio in una padella e riscaldare appena, aggiungiamo la
cipolla dopo averla sminuzzata e il peperone giallo tagliato grossolanamente, facciamo stufare per circa 10 minuti con coperchio
sulla padella (se serve possiamo aggiungere un po’ d’acqua )
dopo prendiamo un mixer e frulliamo il peperone stufato creando
una crema. Alla fine mettiamo in un’altra padella la panna la crema di peperone e lasciamo bollire il tutto per circa 7/8 minuti. In
un’altra pentola bollire gli gnocchi scolare e miscelare gli gnocchi
alla salsa con crema e peperoni per due tre minuti e servire. Buona
festa della donna !
Per i papà:
Involtini afrodisiaci
Occorrente per 4 Persone
600 g di fettine di vitello o lonza di maiale, 1 mazzetto di rucola,
150 grammi grana, cotto di fichi.
Procedimento
prendiamo le fettine scelte e le apriamo sul tavolo di lavoro in cucina tagliamo a strisce di circa ½ centimetro la grana, la rucola ben
lavata a foglie singole. Mettiamo al centro di ogni fettina 1 strisciolina di grana e 5/6 foglie di rucola arrotoliamo e posizioniamo in un
teglia da forno antiaderente fino all’utilizzo di tutte le fettine salare e
pepare a piacimento e cuocere in forno a 180 gradi per 8/10 minuti. Usciti dal forno gli involtini li posizioniamo sul piatto spruzziamo
alcune gocce di cotto di fichi e tiriamo su i papà!
San Giuseppe: non possono mancare
Le zeppole
Ricetta classica e dosi per circa 8/10 zeppole.
Occorrente
3 uova, 70 g burro, 40 g zucchero, 150 g farina, 250 g acqua, un
pizzico di sale, la buccia di un limone grattugiato.
Procedimento
in una pentola mettiamo il burro a fondere aggiungiamo l’acqua e
portiamo ad ebollizione,togliamo dal fuoco e aggiungiamo la farina
setacciandola, rimettiamo sul fuoco e cominciamo a mescolare
con una frusta prima e poi con un cucchiaio di legno fino a realizzare un composto omogeneo,togliere dal fuoco e aggiungere lo
zucchero prima e la scorza di limone dopo, continuare a mescolare fino ad ottenere un impasto morbido e fluido che metteremo
i a r u lo
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A cura di
Ignazio Spinetti ristoratore
Martino Convertino chef
Claudio Sisto enologo
Anno II - marzo 2014
numero 03
in un sac’ a poche con punta a stella, prendere della carta da
forno fare dei quadrati di circa 10x10 fare delle ciambelle su ogni
quadrato di carta e mettere a friggere in olio di semi ad una temperatura dell’olio di 150 massimo 170 gradi al di sopra di queste
temperature le zeppole rischiano di non gonfiarsi.
Farcire con della crema pasticcera ed amarene intere e spolverare
con zucchero a velo.
Auguri a tutti I Giuseppe da Ignazio e Martino !
Vini
Le mimosette vanno servite con un bianco elegante di buona freschezza capace di pulire la cremosità della panna fresca ed esaltare la nota vegetale del peperone, un bianco figlio della Valle d’Itria e
del nostro territorio, il TRULLO BIANCO, una VERDECA in purezza
dalle tenui ed eleganti note floreali, con una fresca e pulita acidità
e con spiccata e piacevole mineralità, un vino da degustare giovane, annata consigliata il 2013, giustamente alcolico di estrema
femminilità! degustatelo fresco a 10/12 ° C in calici a tulipano per
bianchi.
Per gli involtini di maiale l’abbinamento più interessante è quello con il PETRANERA 2011, un vino pieno e avvolgente, con un
interessante speziatura di pepe nero e tabacco chiaro, un rosso
Primitivo in cui i sentori di ciliegia selvatica si articolano al ricco
boisé della barrique francese nella quale matura per 6 mesi.
Un rosso di volume e struttura che tirerà su i papa, ma è consigliato la presenza delle mamme!!!
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Anno II - marzo 2014
numero 03
Samp: l’auto fatta coi Lego ad aria
compressa
U
n’auto vera, creata utilizzando 500.000 mattoncini Lego. Un
anno e mezzo per costruire la roadstet. E funziona davvero senza
produrre emissioni inquinanti perché dotata di un motore ad aria
compressa. È il Super Awesome Micro Project (SAMP).
A costruirla sono stati un imprenditore australiano,Steve Sammartino,
e un ventenne romeno Raul Oaida. Quest’ultimo si è cimentato da autodidatta nell’impresa. Curioso il fatto che i due non si conoscessero.
La loro idea è veicolata, letteralmente, tramite internet.
Per trovare un partner e dei finanziamenti per rendere concreta la sua
idea, Sammartino ha lanciato un messaggio su Twitter: “Chiunque sia
interessato a investire tra 500 e 1000 dollari in un progetto impressionante e primo al mondo mi mandi un tweet. Ho bisogno di circa 20
partecipanti”.
E l’iniziativa ha riscosso successo. Oltre 40 investitori australiani hanno risposto di sì, offrendo il denaro necessario per costruire
l’auto Lego ecologica dopo aver letto l’eccentrico prospetto inviato da
Sammartino. La spesa totale è stata di circa 40mila dollari.
Se Steve è stato la mente, Raul, il giovane romeno, è stato il braccio.
Samp è stata costruita in Romania e spedita in una località segreta a
Melbourne.
Il motore della macchina è costituito da quattro propulsori e 256 pistoni, rigorosamente fatti di Lego e, come abbiamo detto, funziona ad
aria. La velocità massima non è molto elevata, si parla di circa 20 30km visto che per la sua struttura labile l’auto non avrebbe garantito il massimo della sicurezza a un’andatura più ‘allegra’.
ACCENNO DI PRIMAVERA - di Alma Calabretta
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