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L’ECO DI BERGAMO
MARTEDÌ 3 NOVEMBRE 2015
ARTI VENATORIE & SOCIETÀ
Dopo anni di magra
si rivede la peppola
Il passo
Dalla nota Anuu in questo fine
di ottobre si rileva anche il
buono stato di conservazione
dei tordi bottacci
L’ultima settimana di
ottobre ci ha regalato ancora
momenti interessanti per
quanto riguarda un passo autunnale che al Nord Italia anno-
veriamo tra i migliori di questa
stagione. Per gli amanti delle
statistiche e delle curiosità va
ricordato che all’Osservatorio
ornitologico di Arosio della
Fein nell’ultimo weekend è stato raggiunto il traguardo del duecentomillesimo soggetto inanellato dal 4 agosto 197: si tratta
di un giovane maschio di peppola. Ma l’ultima settimana,
sempre nella stazione arosiana,
è stata avvincente grazie alla
presenza del tordo bottaccio
che ha dimostrato, ancora una
volta quest’anno, quanto sia ottimo il suo stato di conservazione. E così si può dire del fringuello, del pettirosso e della capinera che si sono sempre osservati e analizzati in buon numero. Ottima la presenza della
peppola ricomparsa insieme ai
discontinui lucherini, dopo anni di scarsa presenza, con un
buon numero di soggetti. Interessante anche la presenza della cesena sia al Nord che al Centro Italia dove, anche in bassa
collina e pianura, si è osservata
in piccoli stormi erratici accendendo le speranze degli appassionati. Più localizzato e scarso
il tordo sassello, mentre il merlo
si è osservato in modo più continuo e numeroso. Nelle campagne del Nord e del Centro l’allodola e la pispola si sono presentate in buon numero. Ottimo il
passo del colombaccio. Sulla
beccaccia non vi è da segnalare
nulla di particolare sennonché
qualche incontro fruttuoso ma
molto localizzato su tutta la penisola. Così è stato per il beccaccino e gli anatidi in genere.
Le peppole son
tornate a rianimare il
passo delle nostre
vallate
Tolto il limite
Atc per cacciatore
La Regione con la legge di semplificazione
ha apportato alcuni cambiamenti alla caccia
SIMONE MASPER
La Regione Lombardia
ha approvato la legge di semplificazione e una parte riguarda in
modo specifico anche la caccia.
A novità, bocciature, semplificazioni e sperimentazioni non sono mancate le immancabili critiche del mondo venatorio.
La nuova legge di semplificazione riguarda tre argomenti
chiave della caccia: banca dati dei
richiami vivi, Atc/comitati di gestione e anellini dei richiami.
Partiamo da questi ultimi per
chiarire la questione a tutti i cacciatori: gli anelli sui richiami sono mantenuti, ogni animale deve
essere registrato, anche quelli
d’allevamento con il codice
Amov, Foi o di un’associazione di
allevatori autorizzata.
chiede è temporale, in attesa che
si faccia chiarezza a livello governativo ed europeo in merito a
una tradizione plurisecolare dei
territori come sono i nostri roccoli. Purtroppo abbiamo ragione
di pensare per come si sono rivelate le cose, che la banca dati
celasse altri obiettivi che si sono
palesati successivamente alla
sua istituzione».
Eliminato il limite di Atc
Inoltre è stato eliminato il limite
di Ambiti territoriali di caccia o
Comprensori alpini ai quali un
cacciatore possa chiedere di essere iscritto, che fino a oggi potevano essere al massimo due,
quello di residenza anagrafica
più un altro a scelta.
La decisione è stata presa con
Anellini dei richiami vivi
Nella legge regionale cambia però qualcosa in materia: prima si
parlava di anellino metallico,
adesso le decisioni saranno prese
dalla Giunta regionale, che stabilirà il materiale, la forma e la
dimensione, e potrebbero essere
anche di plastica, ma al momento non esiste possibilità di una
loro sostituzione. Potrebbero arrivare novità, però, solo con la
ripartenza dei roccoli.
Per quanto riguarda i richiami
provenienti da allevamento nella banca dati è sufficiente inserire le quantità possedute per singola specie e non più anche il
codice dell’anellino di riconoscimento. Rimane tutto invariato,
invece, per i richiami vivi arrivati
dai roccoli.
Essendo ferma l’attività degli
impianti di cattura appare fondata la proposta del consigliere
regionale Fabio Rolfi, che ha
chiesto la sospensione della banca dati dei richiami, che doveva
avere l’unica funzione di sostenere l’apertura dei roccoli. Sull’argomento si è schierata anche
Acl, che ha chiesto allo stesso
modo, attraverso un documento
firmato dal presidente regionale
Carlo Bravo, a Regione Lombardia l’immediata sospensione e ha
tappezzato le valli bresciane e
bergamasche con mille cartelloni contro l’amministrazione regionale leghista in tema di deroghe: «La sospensione che Acl ri-
efJfznfTvwEGhy2ykgqBv4LKoYStn+h9eaYZ0DESeO8=
1 Le nuove
disposizioni
sui richiami vivi
per anellini
e banca dati
1 Al via la
sperimentazione
del tesserino a
lettura ottica con
qualche perplessità
soddisfazione dai cacciatori bergamaschi, decisione che stavano
aspettando dal dicembre 2014.
Ora potranno essere ammessi
agli Ambiti in cui avevano fatto
richiesta. Una logica scelta a
fronte del calo dei cacciatori, che
consentirà una migliore distribuzione della pressione venatoria sul territorio. Inoltre è stato
dimezzato il numero dei componenti degli Atc, con l’intento di
rendere più snelli i Comitati di
gestione.
Nei Comprensori alpini cambia il sistema di elezione del presidente, il quale non verrà più
eletto dall’assemblea dei cacciatori, bensì dal Comitato di gestione.
È stato invece bocciato
l’emendamento presentato dai
consiglieri Sala, Rolfi e Cavalli e
che avrebbe consentito a tutti i
cacciatori lombardi di usufruire
liberamente di un pacchetto di
dieci giornate da appostamento
temporaneo alla migratoria in
tutta la Lombardia, ovvero dieci
giornate gratuite di caccia vagante alla migratoria anche con l’uso
del cane negli Atc o Cac della
Provincia in cui si è iscritti ad
almeno un Atc o Comprensorio.
Tesserino a lettura ottica
Nei prossimi due mesi una cinquantina di volontari di Federcaccia proverà il tesserino venatorio a lettura ottica studiato dagli uffici regionali per sostituire
quello attuale. Il primo impatto
è fortemente negativo sia per
Fidc, sia per le altre associazioni
visto che Acl e LiberaCaccia non
parteciperanno alla sperimentazione: è impensabile che un cacciatore debba circolare con un
libretto di 132 pagine di 16 x 12.
È presto per entrare nelle
«specifiche tecniche», ma salta
all’occhio l’inadeguatezza del
tesserino nelle prime due prescrizioni, che risultano essere
alquanto originali vista la materia che si sta trattando: 1) «Non
sgualcire, piegare o stropicciare
le pagine»; 2) «Evitare il più possibile di bagnare o imbrattare le
pagine, altrimenti la macchina
non riuscirà ad eseguire la lettura ottica».
A un primo sguardo sembra
che la carta utilizzata pare studiata per assorbire l’umidità e
quindi che il tesserino sia in grado di sopravvivere a qualche
giornata di caccia sotto la pioggia.
Oltre a essere poco maneggevole, il tesserino appare di difficile compilazione in generale e ancor più durante l’attività venatoria, senza dimenticare l’aumento
di costo per la stampa e la distribuzione tra i cacciatori.
Federcaccia Lombardia ha già
richiesto alle sezioni delle altre
regioni un fac-simile dei loro tesserini per procedere a un confronto. La prima impressione è
che si possa lavorare sul tesserino attuale per migliorarlo senza
stravolgerlo, ove sia strettamente necessario.
Soddisfatti i cacciatori per la libertà di iscriversi a più Atc o Comprensori alpini FOTO YURI
Fidc: «I roccolatori
non sono interessati
alle nostre proposte»
La controreplica
A Fidc non sono piaciute
le affermazioni di Acl
sul Piano faunistico
al capitolo roccoli
Dopo le dichiarazioni dell’Associazione cacciatori lombardi, presentate su
queste colonne martedì scorso, oggi presentiamo la controreplica di Federcaccia Bergamo.
In seguito alla presentazione del Piano faunistico regionale Acl esprimeva le motivazioni dell’assenza della propria associazione alla riunione in Regione, chiamando in
causa Federcaccia.
All’associazione venatoria
che vanta il maggior numero
Il tema dei roccoli è sempre caldo
di iscritti in provincia di Bergamo, guidata dall’avvocato
Lorenzo Bertacchi, non sono
piaciute le parole arrivate da
Acl. Il riferimento riguarda il
capitolo dei roccoli e gli incontri avvenuti la scorsa estate con Regione Lombardia.
«Federcaccia invita Acl ad
occuparsi più dei problemi
della caccia e meno delle iniziative delle altre associazioni, impegnate a risolverli - si
legge nel comunicato di Fidc
Bergamo -. In ogni caso Federcaccia continuerà a lavorare, lasciando che Acl continui a fare ciò che le riesce meglio, ovvero criticare abbondantemente senza portare
proposte concrete».
La scorsa estate era stata
caratterizzata dal problema
roccoli e dal tentativo di Fidc
Bergamo di trovare un’alternativa convocando i roccolatori bergamaschi. «Sulla questione roccoli Federcaccia
precisa che, avendo intrapreso azioni formali e non meri
comunicati, è stata doverosamente chiamata in Regione.
Federcaccia ha studiato una
proposta per l’apertura dei
roccoli che passa per la tutela
dell’attività dei roccolatori come bene culturale e affiancando alla cattura dei presicci la
ricerca scientifica, fondamentale per la caccia e il prelievo in deroga. Al momento i
roccolatori non paiono interessati a perseguire nessuna
delle due strade».
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Cambio delle regole sulla caccia