Modelli europei di riconoscimento delle competenze professionali acquisite attraverso percorsi di apprendimento non formali e informali Germania1 1. Il contesto Profilo del sistema formativo Il sistema dell’educazione e della formazione professionale in Germania è caratterizzato dal tradizionale forte orientamento delle scelte strategiche e curricolari rispetto al conseguimento di solide specializzazioni professionali spendibili nel mercato del lavoro e da una visione dell’apprendimento come processo che implica l’intreccio organico tra teoria e pratica nella costruzione della competenza. Uno dei pilastri portanti del sistema rimane da questo punto di vista il modello dell’alternanza scuola-lavoro tuttora dominante nella formazione professionale di base a carattere “duale”. Schema semplificato del sistema educativo tedesco La Germania conta una popolazione studentesca rimasta stabile a partire dalla metà degli anni ’90 sui 14 milioni di allievi (giovani di età inferiore ai 29 anni). Contrariamente al resto d’Europa il sistema ha manifestato negli ultimi 10 anni una certa stabilità anche dal punto di vista della composizione per percorso di studio degli allievi (con una forte maggioranza di giovani che ancora frequentano l’apprendistato duale), senza che aumentasse in modo significativo il numero di studenti, circa 2 milioni, inseriti nel circuito della formazione terziaria, nelle Fachhochschulen a indirizzo professionale come negli atenei. Il sistema si fonda su una tradizionale suddivisione dei compiti tra Stato federale e Länder; il primo regola le materie riferite alla formazione professionale, a partire dai profili professionali e dalle forme di verifica dell’apprendimento e di qualificazione, che vantano un forte prestigio e riconoscimento come punti di riferimento del modello educativo. I Länder risultano invece 1 A cura di Clementina Marinoni, Responsabile Area Studi e Valorizzazione delle Risorse Umane presso la Fondazione Politecnico. L’articolo è tratto dal volume “Sistemi di riconoscimento delle competenze acquisite sul lavoro: esperienze europee e italiane a confronto” (Provincia Autonoma di Trento; Progetto Leonardo COGET, 2005). 1 responsabili del sistema educativo scolastico, dai livelli iniziali, sino alle filiere della formazione accademica. E’ la Conferenza dei Ministri dei Länder all’educazione e cultura l’organo che garantisce il coordinamento del sistema educativo nel suo insieme, ferme restando le autonomie locali. A livello regionale, in ogni Land, un’ulteriore istanza di regolazione del sistema sono i Zuständige Stellen, organi a governo tripartito spesso coincidenti con gli organismi camerali (Handelskammern), il cui compito è garantire la partecipazione degli attori sociali, recependo in particolare le istanze del mondo economico e imprenditoriale, oltre che assolvere compiti amministrativi importanti sul versante della certificazione delle qualifiche e della consulenza alle imprese nel sistema di formazione duale. Nel sistema formativo gioca un ruolo fondamentale l’impegno delle aziende, cui è demandata la creazione di posti di tirocinio (apprendistato duale, che interessa ca. 500mila imprese in Germania) e l’erogazione della formazione pratica. La Germania occupa dal punto di vista dei tradizionali indicatori di istruzione una posizione abbastanza avanzata in Europa. I livelli di abbandono scolastico precoce sono inferiori a quelli medi europei, con tassi pari (2003) al 12,5% circa sia per gli uomini che per le donne. La composizione della popolazione attiva per livello di istruzione allinea la Germania al valore medio UE-15 dal punto di vista dei titolari di una formazione terziaria (22%), ma tra i paesi di punta considerando i diplomati e portatori di qualifica professionale (61%) e la quota ridotta di coloro che possiedono unicamente l’obbligo scolastico (17%). Questa performance riflette del resto la piena integrazione dei percorsi di formazione professionale nel sistema dell’educazione secondaria superiore. L’investimento nel sistema formativo corrisponde in Germania al 4,4% circa del PIL, e colloca il paese in una posizione inferiore alla mediana dell’Europa a 25, e allineata esattamente a quella del Regno Unito. Contrariamente a quanto si possa immaginare sulla base dei luoghi comuni, lo Stato tedesco, a paragone di altri, investe dunque una quota modesta del PIL nel suo sistema educativo, meno dell’1% nella scuola primaria, il 2,5% per la secondaria e solo poco piu’ dell’1% nella formazione accademica. Questo dato va letto tenendo tuttavia conto dell’importanza che ha l’investimento diretto sostenuto dalle imprese nel sistema educativo, attraverso l’apprendistato duale, che fa delle aziende dei soggetti erogatori di formazione di base, e investitori nell’istruzione. In Germania considerando l’intervento di Stato, famiglie e istituzioni private si spendeva non a caso nel 2000 in linea con la media europea per ogni allievo inserito nell’istruzione primaria (meno di 4.000 unità di potere d’acquisto) ma molto meno per l’istruzione secondaria superiore (poco piu’ di 4.000 unità). L’accesso alla formazione terziaria, già ostacolato dal meccanismo selettivo insito nella segmentazione rigida dei percorsi di istruzione al termine della scolarità obbligatoria, era reso problematico anche dall’onerosità dei costi connessi, superiori alle 10.000 unità di potere d’acquisto (un 15% in piu’ di quanto previsto ad esempio nel Regno Unito e il 25% in piu’ della Francia). Il profilo del paese, per come emerge da questi indicatori statistici, è caratterizzato da: - una grande e condivisa fiducia nei valori e modelli soggiacenti al sistema educativo e formativo di base, fondati sul principio guida della formazione in alternanza e sulla definizione di regole di qualificazione, associate anche ai titoli di studio, destinate a dare valore legale e sociale riconosciuto ai diplomi; - una visione dell’apprendimento come percorso che presuppone l’integrazione costante, nella prima formazione come nel perfezionamento, tra acquisizione di conoscenze e capacità cognitive in contesti scolastici e pratica professionale, e che implica l’esplicito impegno del sistema delle imprese sul versante della formazione 2 - - di base e continua (aspetto messo in crisi dalle modificazioni delle strutture organizzative d’impresa e dal crescente peso delle PMI); un chiaro orientamento dei percorsi di istruzione rivolti ai giovani sulla base di una precoce selezione attitudinale che li instrada nella filiera della formazione professionale o in quella dell’educazione generale, finalizzata allo sbocco accademico; in questo indirizzo è possibile leggere la riproduzione nel tempo di un assetto che vede la formazione professionale duale riassumere ancora una grande quota degli allievi nel ciclo secondario II, e il 66% del totale dei frequentanti una formazione professionale di base; una certa problematicità dei processi di adeguamento dei livelli di istruzione della popolazione attiva alle esigenze del mondo del lavoro, che porta il paese a interrogarsi oggi non sull’efficacia del modello formativo, ma sulla necessità di rivederne gli indirizzi in termini di concetti, profili professionali e contenuti curricolari, anche in relazione alla scarsissima propensione alla mobilità e alla riqualificazione delle persone formatesi in un sistema che prometteva linearità di carriera (ne è indiretta testimonianza il bassissimo indice di partecipazione della popolazione a iniziative di formazione continua intese in senso lato: meno del 6%). La formazione continua 2 Nel sistema educativo tedesco sin dagli anni ’70 è stata concepita la necessità di considerare compito del settore pubblico lo sviluppo della formazione continua, fino a farne un settore chiave del sistema educativo. Col tentativo di trasformare la formazione permanente in un settore del sistema educativo a tutti gli effetti, è nata la consapevolezza che, per realizzare tale proposito, era necessario lo sforzo congiunto dello Stato, dell’industria e delle forze sociali e, in particolar modo, degli enti e delle associazioni che sostengono la formazione permanente. In Germania, la formazione continua è comunque regolata dallo Stato in misura minore rispetto ad altre aree dell’istruzione, e si fonda su una struttura caratterizzata da un elevato grado di varietà e competitività tra gli istituti e le tipologie di corsi e servizi offerti. Lo scopo è quello di soddisfare gli interessi diversificati degli utenti tramite una ampia gamma di istituti offerenti. Un principio fondamentale dei corsi di formazione continua è la frequenza facoltativa. L’intervento dello Stato in materia di formazione continua si è limitato a stabilire principi e norme per l’organizzazione e il finanziamento. Questi sono contenuti nelle leggi dello Stato federale e dei Länder che hanno la responsabilità di regolamentare e promuovere: - la formazione continua generale; - la formazione continua finalizzata al perseguimento di certificati di fine studi obbligatori; - la formazione continua negli istituti di istruzione superiore; - alcune aree della formazione continua politica e professionale. I corsi di formazione continua danno la possibilità a molte persone di specializzarsi, accrescere le proprie conoscenze o ottenere ulteriori qualifiche professionali. Condizione di ammissione è, normalmente, il possesso di un titolo dell’istruzione superiore anche se, a volte, i corsi di formazione continua sono aperti anche a coloro che hanno acquisito le competenze necessarie attraverso un’esperienza di lavoro o in altro modo. La durata dei corsi va da poche settimane o mesi a più semestri. Si ottengono così certificati e diplomi. 2 Per quanto concerne la descrizione del sistema vedi Quaderni Eurydice Educazione degli adulti nei paesi dell'Unione Europea (marzo 1999), sito Indire http://www.indire.it/eurydice/eury/16/16.htm 3 Tramite la formazione continua di tipo accademico gli istituti di istruzione superiore contribuiscono allo sviluppo regionale in cooperazione con l’industria. Le leggi in materia di formazione continua e di educazione degli adulti ci offrono un quadro della formazione continua come di un settore indipendente dall’istruzione, il quale comprende la formazione continua generale (Allgemeine Weiterbildung), la formazione continua politica (Politische W.) e quella professionale Berufliche Weiterbildung), lo sviluppo delle quali è compito specifico del settore pubblico. Le leggi in materia di formazione continua garantiscono la presenza di una vasta gamma di istituti sostenuti da una serie di organizzazioni e stabiliscono una procedura statale per il loro riconoscimento. Il settore è poi caratterizzato dalla presenza di istituti di sostegno all’accesso alla formazione, e da forme di dialogo sociale che hanno permesso il raggiungimento di accordi in materia di formazione continua (Lernzeitkonten, etc.). In 10 dei 16 Länder la legislazione permette ai lavoratori dipendenti di frequentare corsi di formazione continua (congedi di formazione – Bildungsurlaub) per più giorni lavorativi all’anno (normalmente cinque) senza perdite di stipendio, a patto che siano rispettate determinate condizioni. Il settore della formazione continua è caratterizzato in Germania dalla coesistenza, su un mercato formalmente aperto, di un’ampia gamma di operatori pubblici e privati, chiamati a coordinarsi. Stato, industria, istituzioni sociali, istituti per la formazione continua e i cittadini in generale assumono collettivamente la responsabilità della formazione continua. Questa responsabilità congiunta si rispecchia nel principio di finanziamento, che obbliga tutte le parti coinvolte a contribuire al sostentamento dei costi della formazione continua per la loro parte e in base alle loro possibilità. In Germania venivano complessivamente destinati alla formazione continua (fine anni ’90) oltre 70 miliardi di marchi. Gran parte di tale spesa non compariva nei budget del settore dell’istruzione pubblica. Il finanziamento pubblico (enti locali, Länder, Governo federale, Unione Europea) comprende le seguenti aree: 4 - finanziamento istituzionale agli istituti riconosciuti per la formazione continua da parte dei Länder secondo le leggi sulla formazione continua; - finanziamento istituzionale agli istituti locali per l’educazione degli adulti (Volkshochschulen) e finanziamento alle attività di educazione culturale continua da parte delle autorità locali; - sussidi individuali per il perseguimento di certificati di fine studi obbligatori come stabilito dalla legge federale di sostegno per la formazione (Bundesausbildungsförderungsgesetz) e per la formazione finalizzata all’avanzamento di carriera come stabilito dalla legge per la formazione professionale nell’ambito dell’avanzamento di carriera (Aufstiegsfortbildungsförderungsgesetz); - formazione continua per i dipendenti del Governo Federale, dei Länder e delle autorità locali. L’industria contribuisce, in misura considerevole, al finanziamento di corsi di formazione che permettono di perfezionare le competenze e le qualifiche professionali. Le imprese destinano molte risorse alla formazione continua del loro personale. Secondo un’indagine sulle imprese la spesa destinata a questa voce nel 1994 era di 39,9 miliardi di marchi. Come stabilito dalla legge per l’occupazione, ulteriori progetti di formazione volti a soddisfare le necessità del mercato del lavoro, e destinati in particolare ai disoccupati e a coloro che sono a rischio di disoccupazione, sono finanziati dal Fondo assicurativo per la disoccupazione. Nel 1995 sono stati destinati complessivamente 14,8 miliardi di marchi del Fondo alla formazione, all’aggiornamento e all’inserimento professionale. Altri finanziamenti, mirati, vengono da Fondazioni e istituzioni pubbliche e private. Anche chi frequenta corsi di formazione continua contribuisce al finanziamento degli stessi. Nel 1992, i frequentanti di corsi di formazione professionale continua hanno contribuito al finanziamento per 10 miliardi di marchi, ovvero il 25% dell’importo parallelamente garantito dalle imprese. Sistemi di certificazione degli apprendimenti e di qualificazione E’ di fondamentale importanza conoscere l’assetto istituzionalmente e socialmente condiviso dei sistemi di certificazione tedeschi ai fini di comprendere la prudenza con cui il paese si sta avviando nella sperimentazione di forme di validazione degli apprendimenti informali e non formali. Tale assetto riflette tanto la rilevanza attribuita alla messa in campo di sistemi di valutazione dell’apprendimento affidabili e validi, quanto l’importanza attribuita all’esperienza lavorativa come sede di costruzione della competenza, e pertanto il riconoscimento implicito della rilevanza formale di cio’ che si impara informalmente, in un percorso strutturato di formazione. In Germania l’istruzione scolastica si divide in primaria e secondaria obbligatoria (da 6 a 15/16 anni, a seconda del Land) e in istruzione secondaria superiore di tipo generale o professionale. In particolare 3, − L’Istruzione primaria (Grundschule) prevede la frequenza dai 6 ai10 anni (6-12 anni, Berlino e Brandeburgo) − L’Istruzione secondaria inferiore si articola in: Orientierungsstufe (fase di orientamento): 10-12 anni Gymnasium (liceo) Gesamtschule (scuola media con indirizzi diversi) 3 la descrizione del sistema è tratta dal già citato sito di Indire www.indire.it 5 Realschule (scuola ad indirizzo tecnico – commerciale) Hauptschule Scuole che offrono vari corsi di istruzione come la Mittelschule − L’Istruzione secondaria post obbligo di tipo generale (da 16 a 19 anni) è il Gymnasiale Oberstufe − L’Istruzione secondaria post obbligo di tipo professionale (da 16 a 18 anni) si articola in; Fachoberschule Berufsschule Fachschule − L’istruzione a livello superiore (Hochschule) si articola in Fachhochschule, di impianto maggiormente pratico, e le università, di impostazione più teorica. Di fatto, il sistema tedesco separa con precisione gli studi professionali da quelli di ordine generale, secondo un meccanismo ben delineato sia a livello secondario che post secondario e universitario (Hochschule). Inoltre, il passaggio all’interno dei vari ambiti del sistema formativo avviene sempre a seguito del superamento di una prova, quindi in maniera non automatica. Infine, per quanto riguarda i percorsi professionalizzanti, in Germania, sono presenti entrambe le tipologie di alternanza scuola/lavoro, ossia tanto la cosiddetta alternanza formativa che quella lavorativa. L’alternanza formativa la si trova nelle Fachoberschule; l’alternanza lavorativa nelle Berufsschule. Alternanza formativa 4 A livello di formazione post secondaria di tipo professionalizzante, l’alternanza formativa viene offerta dalla Fachoberschule (FOS), una scuola professionale a tempo pieno, che offre agli alunni una formazione di tipo generale e la possibilità di acquisire nuove conoscenze e abilità tecniche sia teoriche che pratiche. Esistono Fachoberschulen con specializzazione nel settore della tecnologia, dell’economia e dell’amministrazione, dell’economia domestica e delle scienze dell’alimentazione, dell’economia agraria, delle scienze sociali, del design e della navigazione, ecc. Generalmente si accede alla Fachoberschule a partire dai 15 anni di età, dopo il conseguimento del diploma della Realschule o di un diploma equivalente riconosciuto (Mittlerer Bildungsabschluss). La durata prevista per la Fachoberschule è di 2 anni (16-18 anni di età). Il primo anno offre una parte di formazione pratica sul luogo di lavoro, che prevede 4 giorni la settimana per l’intero anno, e 8 ore di lezione settimanali. Questo primo anno può essere sostituito da una qualifica professionale nella disciplina corrispondente, per cui gli studenti che hanno già una qualifica professionale possono accedere direttamente all’anno successivo. Durante il secondo anno vengono impartite almeno 30 ore settimanali di insegnamento di tipo generale e professionale, di cui 18/20 dedicate alle materie generali, uguali per tutti gli studenti. La Fachoberschule si conclude con un esame che verte su 3 materie generali (tedesco, matematica, lingua straniera) e su materie specialistiche. Dopo il superamento dell'esame, gli studenti ottengono il certificato Fachhochschulreife che li qualifica per l'accesso alla Fachhochschule, il livello post secondario superiore. 4 Fonte: www.indire.it/content/index.php?action=read&id=1215 , Francesco Vettori 6 Alternanza lavorativa (dual system) 5 L'alternanza lavorativa viene invece offerta dal sistema duale (sistema di istruzione che si svolge in due luoghi di formazione: a scuola, Berufsschule, e in azienda). Obiettivo di questa formazione è quello di fornire un’ampia preparazione professionale di base e le conoscenze e le abilità tecniche necessarie per svolgere un’attività professionale qualificata (il sistema duale offre circa 350 qualifiche riconosciute). La formazione nel sistema duale è fondamentalmente aperta a tutti. È necessario avere completato il ciclo dell’obbligo (dai 15 anni in poi), ma non sono previsti altri requisiti di ammissione. Di fatto, due terzi dei giovani ottengono una qualifica professionale nell’ambito del sistema duale. I corsi possono avere una durata biennale o triennale, a seconda della professione scelta. Generalmente, gli studenti passano tre o quattro giorni alla settimana sul posto di lavoro e due giorni presso la Berufsschule. La formazione nella Berufsschule è finanziata con fondi pubblici messi a disposizione dal Land o dagli enti locali. La formazione in azienda è regolata dalle disposizioni legislative specifiche dello Stato federale, la legge sulla formazione professionale (Berufsbildungsgesetz) e la regolamentazione sull'artigianato (Handwerksordnung) che disciplinano il rapporto di formazione professionale tra il giovane e l'azienda, oltre a tutte le questioni relative alla regolamentazione e all'organizzazione della formazione professionale. La formazione si svolge in base a un contratto di lavoro fra l'azienda che provvede alla formazione e lo studente interessato. Il contratto di formazione professionale definisce gli obiettivi della formazione (a seconda della professione prescelta), la durata, il numero di ore dedicate ogni giorno alla formazione, la modalità di pagamento e la remunerazione dello studente. È prevista la frequenza a tempo parziale di 12 ore settimanali (480 ore) in classe, 8 delle quali destinate all’insegnamento di materie specifiche relative alla professione di cui si è scelto l’indirizzo. Le competenze e le conoscenze che devono essere acquisite nel corso della formazione vengono definite in una lista di requisiti riferiti alla singola professione, mentre contenuti e tempi della formazione sono stabiliti in un programma quadro inserito poi nel programma specifico di formazione dell'azienda di riferimento. Anche i contenuti previsti per la Berufsschule vengono stabiliti in un programma quadro definito congiuntamente, con una procedura coordinata, dalle autorità federali e dei Länder in accordo con i datori di lavoro e i sindacati. Il programma quadro stabilisce le aree di insegnamento, gli obiettivi educativi, i contenuti dei corsi e le linee guida relative all'orario. Le disposizioni legislative che stabiliscono il contenuto minimo dei corsi per ciascuna professione nascono, con validità per tutto il territorio nazionale, dalla collaborazione tra i responsabili della formazione professionale (organizzazioni autonome regionali e settoriali, rappresentanti dei vari settori dell'industria e del commercio, Camere di commercio e dell'industria, Camera dell'artigianato, Camera dell'agricoltura, ecc…). La validità a livello nazionale è data dall'omogeneità della formazione offerta per ogni professione regolamentata, in modo da rispondere ai requisiti di ogni professione, aumentando così la mobilità e la flessibilità dei lavoratori qualificati. L'adeguatezza delle aziende e del personale responsabile della formazione viene accertata e costantemente monitorata dagli organi competenti rappresentativi dei vari settori, che svolgono anche un'attività di controllo sulla preparazione e sulla qualità della formazione. Tra le loro funzioni rientrano inoltre l'attività di consultazione e il riconoscimento del percorso di formazione in azienda nella circoscrizione di loro competenza. La responsabilità della pianificazione, della gestione e del percorso di formazione, ma anche 5 Fonte: www.indire.it/content/index.php?action=read&id=1215 , Francesco Vettori 7 dell'assunzione degli istruttori è del Consiglio dei rappresentanti degli imprenditori (Betriebsrat). Uno dei pilastri del sistema duale risiede nel collaudato sistema di verifica e certificazione dell’apprendimento, ancorato nei dispositivi di regolamentazione delle professioni. La verifica prevede un esame intermedio alla fine del secondo anno e un esame finale al termine degli studi (Ausbildungsabschlußprüfung). L'esame intermedio permette di valutare conoscenze teoriche e pratiche acquisite nei primi due anni di studio e attribuisce agli studenti un certificato che attesta il livello delle loro conoscenze. In questa sede la valutazione verte su prove scritte e sul lavoro svolto in azienda (in quest'ultimo caso, ad esempio, può essere preso in esame ciò che è stato realizzato durante l'attività lavorativa). L'esame finale è composto da una prova pratica e una prova teorica scritta. Entrambi i tipi di prova sono articolati in modo che gli studenti possano dimostrare di saper applicare le conoscenze acquisite a situazioni concrete. Entrambi gli esami sono strutturati secondo standard generali validi a livello nazionale e hanno lo scopo di valutare le competenze che gli studenti hanno acquisito nel corso della formazione professionale svolta in azienda e degli studi svolti nell'ambito della Berufsschule. Gli esami sono gestiti dalle autorità responsabili della formazione professionale che svolgono, in questo caso, delle funzioni per conto dello Stato nell'ambito della formazione professionale. Gli studenti che hanno completato con successo la formazione nell’ambito del sistema duale e superato con profitto l'esame finale conseguono un diploma che ne certifica la qualifica di lavoratore specializzato (Facharbeiterbrief), di assistente commerciale (Kaufmanngehilfenbrief) o di artigiano qualificato (Gesellenbrief). Allo stesso tempo, la Berufsschule rilascia un certificato di fine studi se lo studente ha raggiunto almeno risultati soddisfacenti in tutte le discipline. Gli studenti che hanno completato la formazione professionale nell’ambito del sistema duale sono pronti per intraprendere una professione; infatti, la formazione sul luogo di lavoro li ha abituati a ogni aspetto del mondo del lavoro. Nella maggior parte dei casi, al completamento della formazione in alternanza gli studenti trovano lavoro nelle stesse aziende dove hanno svolto la formazione pratica. Nell'anno scolastico 1999/2000 la percentuale degli studenti iscritti all'istruzione professionale era pari al 63,2%. Nel 2001 gli studenti che frequentavano i corsi del sistema duale erano 1.784.303 su un totale di 2.692.798 di iscritti all'istruzione professionale. La Fachschule Essa si colloca a livello intermedio tra il diploma finale di apprendistato (Lehre) e i titoli superiori. L’istruzione avviene secondo le particolari richieste dei Länder e deve essere saldamente ancorata alla realtà economica locale. Dalla Fachschule è consentito l’accesso alla Fachhochschule, limitatamente all’indirizzo professionale specifico del candidato e a seguito al superamento di un esame. Attualmente, non esiste un riconoscimento automatico dei crediti formativi (attivi solo per i corsi di Bachelor e di Master a livello superiore), ma il passaggio dal livello post-secondario a quello superiore della Hochshule risulta ancora indiretto. L’itinerario può essere sia a tempo pieno che parziale. La Fachschule è scelta dai 2/3 dei giovani dopo la scuola dell’obbligo. Dopo la Fachschule, sono possibili differenti percorsi: 1) frequentare per un solo anno (teorico) la Fachoberschule, ottenendo il Fachoberschulereife, con diritto d’accesso alla Fachhochschule; 2) continuare nella vita professionale per 5 anni, sostenendo l’esame di Meister Techniker nella Fachschule. Anche senza Abitur (maturità liceale) o Fachoberschulereife si può per questa via accedere alla Fachhochschule. 8 La formazione superiore: università e Fachhochschule Gli studi superiori, post secondari, di livello universitario o equivalente, si dividono in: − Universität (Università), Fachhochschule (Istituto superiore ad indirizzo scientifico); Kunsthochschule (Accademia di Belle Arti); Musikhochschule (Conservatorio di musica); Gesamthochschule (Università unificata); Verwaltungsfachhochschule (Istituto superiore per la pubblica amministrazione); Pädagogische Hochschule (Istituto universitario per la formazione degli insegnanti); Berufsakademien (Accademie professionali); Technische Universität/Technische Hochschule (Politecnico). − La Fachhochschule è una struttura parallela all’università, ma con una spiccata propensione verso il mondo del lavoro. Mentre l’università ha un’impostazione teorica, la Fachhochschule è pensata ai fini di un inserimento diretto dello studente in ambito professionale. Si tratta di un corso di studi quadriennale che prevede due stage in azienda e un discreto margine di autonomia curriculare (gli standard minimi sono stabiliti dai Länder, secondo parametri determinati dalla legge federale, la Hochschulrahmengesetz). Le aziende hanno fortemente sostenuto la creazione di un sistema formativo altro dall’università, che disponesse di una maggiore presenza sul territorio, sviluppando così aspetti legati all’economia e al mercato dei singoli Länder. L’impostazione delle Fachhochschule è altamente specialistica, per questo è spesso poco flessibile e inadatta alle competenze trasversali richieste dal mercato. Il 15% di quanti possiedono l’Abitur (maturità liceale), e che quindi potrebbero accedere direttamente all’università, sceglie la Fachhochschule. Anche in questo caso il passaggio non è immediato: per questi studenti, che non provengono da un percorso di studi professionalizzante, l’accesso non è diretto, ma è previsto un ulteriore anno di formazione e l’acquisizione del titolo di Geselle. Il Bildungspass Nel 1974 è stato introdotto il Bildungspass, una sorta di tesserino personale, che registra la partecipazione del singolo lavoratore alla formazione professionale continua, sulla base di un comune accordo tra i datori di lavoro. Il Bildungspass sostiene il principio dell’autoformazione, sia formale sia informale, e mette in rilievo la differenza tra conoscenza e competenza. Non riconosciuto, se non limitatamente, all’interno del sistema formale, risulta di grande utilità nel mondo del lavoro. Riforme in corso6 Nel 1999, il Governo Federale e i Länder hanno istituito un forum di discussione dedicato alla scuola e all’insegnamento (Forum Bildung) per assicurare la qualità del sistema educativo tedesco. Al termine del 2001, il Forum Bildung, insieme ai rappresentanti degli impiegati e ai sindacati, alla comunità scientifica, ai rappresentanti della chiesa, ai tirocinanti e agli studenti, ha prodotto 12 raccomandazioni per la riforma educativa e ha espresso un ampio consenso nazionale sull’insegnamento e l’apprendimento. Il Forum Bildung ritiene necessario favorire l’educazione di bambini della 1° infanzia, offrire supporto individuale, applicare il principio dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita 6 Fonte: www.indire.it, Francesco Vettori 9 per tutti, insegnare agli alunni il senso di responsabilità e riformare la formazione iniziale e la formazione in servizio per gli insegnanti. Le raccomandazioni riguardano il Governo Federale e i Länder, ma sono dirette anche a coloro che lavorano negli istituti e che sono direttamente coinvolti nei processi educativi. Il Governo Federale e i Länder ritengono che lo sviluppo, l’implementazione e la valutazione di standard educativi capaci di creare un collegamento a livello nazionale (Bildungsstandards) rappresentino un aspetto centrale per la garanzia della qualità del sistema educativo tedesco. I fondamenti e i requisiti necessari per l’introduzione di standard educativi sono già stati attentamente elaborati. I Länder lavorano generalmente su una prima serie di standard educativi che verranno presumibilmente implementati nel 2004. Inoltre, il Governo Federale e i Länder sono concordi sulla necessità della presentazione di un rapporto nazionale sull’educazione come base per tutti i programmi e i provvedimenti destinati a migliorare e ad assicurare la qualità del sistema educativo. I contenuti e i concetti fondamentali di questo rapporto, che verrà pubblicato periodicamente, sono stati discussi dal Governo Federale e dai Länder. 2. Modelli di riconoscimento delle competenze e procedure di qualificazione: il progetto APO - ArbeitsProzessOrientierte Weiterbildung in der IT-Branche 7 Le basi legali In Germania non esistono nè basi legali nazionali che autorizzino a parlare di modelli per la validazione degli apprendimenti informali e non formali, nè significative esperienze operative di scala locale (Länder o regioni) che si siano occupate di testare simili approcci ricavandosi qualche spazio nelle normative esistenti (come è avvenuto ad esempio in Svizzera nel caso del Cantone di Ginevra). Tuttavia vi è un’attenzione crescente da parte delle autorità nei confronti di questa tematica, e nel recente passato si sono sviluppate due iniziative promosse dal governo Federale, d’intesa con i Länder, per promuovere la ricerca di soluzioni in questo campo: il progetto “Weiterbildungspass” e lo studio “Lernkultur Kompetenzentwicklung” Il primo progetto intendeva esaminare in quale misura un sistema di libretto formativo potesse rivelarsi strumento utile ai fini di pianificare e documentare le biografie di apprendimento, mentre il secondo inquadrava le problematiche dell’assessment degli apprendimenti nel contesto del rafforzamento e adeguamento delle modalità di formazione in azienda, che rappresentano una componente chiave del sistema formativo tedesco. Tenendo conto di questo scenario abbiamo optato per l’esame di un progetto innovativo settoriale di formazione professionale in azienda che offriva due vantaggi: quello della dimensione nazionale della sperimentazione e quello del particolare collegamento che nel modello si stabiliva tra processo di apprendimento legato al lavoro e validazione dei risultati conseguiti dai lavoratori attraverso l’esercizio della loro attività. Nel 1999 il governo federale tedesco avviò lo sviluppo di un sistema di aggiornamento professionale in area IT, finalizzato alla crescita personale all’interno delle imprese. Tale 7 APO-IT, il modello da noi studiato, sta per Aggiornamento in area IT guidato dai processi di lavoro 1 progetto era stato proposto dalle parti sociali (IG Metall 8, ZVEI 9, Ver.di 10, BITKOM 11) mosse dall’evidenza che oggi lo sviluppo professionale del singolo non può più essere realizzato attraverso interventi di aggiornamento professionale di tipo tradizionale. La carenza di personale nell’area IT costituisce ormai un segnale forte dell’inadeguatezza dei percorsi formativi in quell’area. Infatti, ciò che interessa sostanzialmente le aziende sono le competenze “in azione” dei propri lavoratori, ma queste si possono acquisire davvero soltanto sul posto di lavoro. Emergeva perciò sempre più evidente l’esigenza di sviluppare un nuovo concetto di aggiornamento professionale “orientato ai processi di lavoro”, basato sui processi di apprendimento informali durante lo svolgimento delle proprie attività di lavoro. Così, nel maggio del 1999 il sindacato dei metalmeccanici (IG Metall), il sindacato tedesco del settore delle telecomunicazioni (DPG)12, l’unione delle industrie di elettrotecnica e elettronica (ZVEI), e la Telekom tedesca, concordarono i punti sostanziali per il nuovo ordinamento dell’aggiornamento professionale nell’area IT. Nello stesso anno, i punti definiti dalle parti sociali furono acquisiti dal governo federale e promossi all’interno di una alleanza per il lavoro, l’istruzione e la competitività. Nella realizzazione di questa alleanza fu coinvolto anche l’Istituto federale per la formazione professionale (BIBB)13. Il suo compito sarebbe stato quello di disegnare l’ordinamento per IG Metall è il sindacato tedesco che raccoglie più di 2,4 milioni di lavoratori nei settori metalmeccanico, tessile, del vestiario, del legno, della plastica. Nel 1991 festeggiò i suoi cento anni di vita, infatti nel 1891 fu fondata l’Unione dei lavoratori metalmeccanici (Deutscher Metallarbeiter-Verband (DMV), il più importante precursore dell’IGMetall. IGMetall è un’organizzazione democratica e la volontà politica parte dai propri membri. www.igmetall.de 8 9 ZVEI - Zentralverband Elektrotechnik- und Elektronikindustrie rappresenta gli interessi economici, tecnologici, politici, delle imprese elettrotecniche tedesche a livello nazionale, europeo e internazionale. L’Unione ha il compito di informare sistematicamente sulle condizioni generali del settore dal punto di vista economico, tecnologico e legislativo. www.zvei.de ver.di - Vereinte Dienstleistungsgewerkschaft è un giovane sindacato fondato a Berlino nel Marzo 2001, che rappresenta il settore dei servizi e con già circa tre milioni di aderenti, risultando così il più grande del mondo. È il frutto dell’unione di 5 sindacati del settori dei Servizi e del Terziario avanzato (media, cultura, educazione). Il loro obiettivo è di unire competenze ed energia per offrire nuove risposte all’economia e alla società. http://portal.verdi.de 10 BITKOM - Bundesverband Informationswirtschaft, Telekommunikation und neue Medien e.V. è il portavoce die settori dell’Informatica, delle Telecomunicazioni e dei Media. Rappresenta 1300 imprese di cui 700 diretti associati all’Unione. All’Unione federale appartengono quasi tutti i „Global player“ e i grossi fornitori così come 500 medie imprese fortemente competitive. Essa rappresenta circa il 90% del mercato. 11 www.bitkom.org 12 DPG – Deutsche Postdienste Gewerkschaft è il sindacato del settore delle Poste e Telecomunicazioni con più di 453.000 aderenti, ossia la quinta più grossa confederazione sindacale tedesca (DGB – Deutsche Gewerkschaftsbund) a cui appartengono tre terzi di tutti gli occupati in imprese e compagnie di telecomunicazione e in Istituzioni. DPG rappresenta gli interessi dei disoccupati e dei pensionati e pensionate che durante l’mpiego hanno aderito alla confederazione. Il sindacato delle poste fu fondato a Stoccarda alla fine di Giugno del 1949 da 139 delegati con 140.000 aderenti. www.verdi.de/0x0ac80f2b_0x000f929f 13 BIBBB - Bundesinstitut für Berufsbildung è l’istituto federale per la formazione professionale fondato nel 1970 sulla base della legge sulla formazione professsionale (Berufsbildungsgesetz - BBIG). Attualmente le basi legali del BIBB si fondano sulla legge che promuove la formazione professionale (Berufsbildungsförderungsgesetz - BerBiFG) del 1981. esso è un istituto federale finanziato direttamente dal fondo monetario del Governo federale. Dipende legalmente dal Ministero federale dell’Istruzione e della 1 il sistema di formazione professionale dell’area IT, con l’aiuto di esperti del mondo aziendale e delle qualificazioni IT. Furono identificati 29 profili professionali 14 lungo tre livelli di qualificazione (Specialisti, Professionals “operativi”, Professionals “strategici”) e fu preparato un decreto in cui venivano definite e regolamentate le norme e le richieste di esame per i professionals. Nel Gennaio 2002 è stato firmato un accordo tra le parti sociali e l’unione delle camere di commercio tedesche (DIHK)15 riguardo i 29 profili professionali e i relativi esami di qualificazione, il cui processo segue le norme EN e ISO. Conseguentemente a ciò, all’interno dell’organismo per l’accreditamento tedesco (TGA)16 si è reso necessario predisporre strutture adeguate alla certificazione di questi nuovi profili e, per questo, nel febbraio 2002 è stato costituito un comitato di settore IT17 il cui compito è quello di definire standards e criteri per il processo di accreditamento. Contemporaneamente alla definizione dei 29 profili professionali, da un lato, e delle norme di accreditamento per quei profili dall’altro, il Ministero tedesco dell’Istruzione e della Ricerca (BMBF) avviò il progetto APO - ArbeitsProzessOrientierte Weiterbildung in der IT-Branche (l’aggiornamento in area IT guidato dai processi di lavoro), all’interno del programma di ricerca “nuovi media per la formazione”. Il progetto è stato gestito e sviluppato dal Fraunhofer –Instituts für Software- und Systemtechnik (ISST)18 in collaborazione con la società per lo sviluppo professionale e la ricerca formativa di Monaco. (GAB, Gesellschaft für Ausbildungsforschung und Berufsentwicklung). ricerca (Bundesministerium für Bildung und Forschung - BMBF) e ha la sua sede a Bonn. Il suo compito principale è sviluppare attività di ricerca e di supporto nella formazione professionale rivolte a lavoratori già esperti. www.bibb.de 14 si può trovare la descrizione dei diversi profili nel portale di KIBNET www.kib-net.de KIBNET Kompetenzzentrum IT-Bildungsnetzwerke , centro di competenze e network sull’istruzione IT, è il frutto di un progetto sviluppato da IGMetall e BITKOM, voluto dal Ministero dell’Istruzione e della Ricerca. Ha l’obiettivo di garantire la formazione e l’aggiornamento in area IT attraverso l’informazione, consultazioni e dibattiti, comunicazione in rete. DIHK - Deutscher Industrie – und Handelskammertag è l’associazione delle camere di commercio tedesche che comprende 81 camere. Tutte le aziende tedesche, registrate in Germania, ad eccezione dei settori dell’artigianato e delll’agricoltura e dei liberi professionisti, deve per legge iscriversi a una camera. Così la DIHK rappresenta più di tre milioni di imprenditori. Esse includono non solo grandi compagnie ma anche rivenditori e albergatori. Questo rende l’associazioni particolarmente influente a livello politico. Essa non rappresenta particolari gruppi ma tutte le imprese commerciali in Germania nei confronti delle autorità locali, federali e della Commissione Europea. www.dihk.de . 15 16 17 TGA - Tragergemeinschaft fur Akkreditierung GmbH, fondata l’1 Agosto 1990 www.tga-gmbh.de www.it-sektorkomitee.de 18 ISST – Institut Software- und Systemtechnik, il Fraunhofer Institut per il Software e l’Ingegneria dei Sistemi, è un’organizzazione della Società – Fraunhofer, che promuove la ricerca applicata, e ha due divisioni a Berlino e a Dortmund. La ricerca applicata promossa dalla Società Fraunhofer ha un’utilità diretta per le imprese pubbliche e private e forti benefici per la società civile. Essa viene sostenuta direttamente dalle imprese clienti o da partner industriali o provenienti dai settori dei servizi e della pubblica amministrazione. In Germania ci sono in tutto 80 unità di ricerca, includendo i 57 Istituti sparsi in più di 40 luoghi differenti. Lavorano circa 13.000 scienziati e ingegneri con un budget complessivo di oltre un bilione di euro. Il Fraunhofer è presente in tutto il mondo. www.isst.fraunhofer.de 1 Il progetto partì a gennaio 2000 con l’obiettivo di sviluppare e implementare un metodo formativo per l’aggiornamento professionale basato sui processi di apprendimento “spontanei” che si attivano sul lavoro. Contesto di applicazione sarebbero state le 29 figure professionali che si stavano definendo in quel periodo attraverso gli accordi tra le parti sociali e il governo (come descritto più sopra). Tra i sostenitori più importanti del progetto ci fu la Telekom tedesca. Il progetto si concluse alla fine del 2002 dopo una sperimentazione nella regione del Baden-Württemberg. Dalla sperimentazione sinteticamente ricordata è stato sviluppato il metodo APO, che prevede modalità di qualificazione strettamente legate allo sviluppo di un progetto individuale di apprendimento attraverso il lavoro che il soggetto realizza all’interno della propria azienda, secondo i criteri definiti dal metodo. In particolare, ad ogni specialista IT viene associato un processo di riferimento a cui, chi vuole conseguire la qualifica per una data figura IT, deve attenersi. Il percorso di apprendimento sul campo, cioè, deve corrispondere ed essere attinente al processo di riferimento definito in APO per il profilo professionale su cui qualificarsi. Uno dei pilastri del modello è l’esistenza di un Ente certificatore garante della qualità. Infatti uno dei principali risultati del progetto sperimentale è stata la realizzazione di una struttura per la certificazione dei profili specialistici, in accordo con le parti sociali, basata sui concetti del modello APO. In particolare, il 6 dicembre 2002 fu fondato il punto di certificazione “Cert-it” 19 come primo punto di certificazione accreditato per gli specialisti IT a livello mondiale. Esso è sostenuto dalle parte sociali dell’industria IT, in particolare troviamo BITKOM, ZVEI, IG Metall, ver.di, la società per l’Informatica (Gesellschaft fur Informatik GI)20, la Fraunhofer Gesellschaft e la società ASQF21. Infine, l’Ente federale per il lavoro ha nel sistema il compito di tutelare l’aspetto innovativo e di qualità dell’approccio APO, ossia la possibilità di imparare lavorando attraverso la partecipazione a specifici progetti aziendali. La sfida era infatti di riuscire a incorporare questi concetti nel terzo libro sulla legge sociale (Sozialgesetz Buch – terzo libro SGB III) 22, a garanzia dell’equità e del carattere universale dell’opportunità di qualificazione. Le caratteristiche del sistema di certificazione, a partire dai percorsi e profili, per finire con le prove di esame e i requisiti in ingresso di candidati, aziende e esaminatori trovano ancoraggio giuridico nel regolamento applicativo emanato sulla scorta del Vereinbarung 19 www.cert-it.org 20 GI - Gesellschaft für Informatik e.V., la società di Informatica fondata nel 1969 a Bonn con lo scopo di promuovere l’informatica. Essa appartiene all’unione tedesca delle associazioni tecniche e scientifiche (DVT - Deutschen Verband Technisch-Wissenschaftlicher Vereine) ed è membro della federazione internazionale di informatica (IFIP - International Federation for Information Processing). È nel consiglio di amministrazione della Fondazione Siemens Werner-von-Siemens-Ring. Insieme con l’Università Kaiserslautern, Karlsruhe e Saarbrücken è il promotore centro di ricerca internazionale per l’Informatica (IBFI - Internationalen Begegnungs- und Forschungszentrums für Informatik). www.gi- ev.de 21 ASQF è una società non profit con il compito di promuovere lo scambio di esperienze, conoscenze e idee nell’area dello sviluppo software e del quality management attraverso contatti con istituzioni, università, comitati nazionali. La società ha sede in Erlangen. I suoi membri sono impiegati delegati da grandi e medie imprese ma anche ricercatori provenienti da Università e Istituti di ricerca. Offre opportunità di formazione superiore attraverso modalità come i gruppi di studio, i workshop, i seminari, i tutorial e conferenze. www.isqi.org/asqf/eng/verein/index.php 22 Bundesministerium für Wirtschaft und Arbeit, Ministero del lavoro e dell’economia, www.bmwa.bund.de 1 über die Spezalisten-Profile im Rahmen des Verfahrens zur Ordnung der IT-Weiterbildung (Bundesanzeiger 105°, 12.6.2002) Descrizione della procedura I passi principali del processo di certificazione, da parte del candidato, sono: 1. individuare le figure di coach, che accompagneranno il candidato lungo il processo di apprendimento, e l’esperto dell’area su cui si vuole acquisire la qualifica. Queste figure (Lernprozessbegleiter, con compiti di accompagnamento metodologico, e Fachlichen Berater, chiamato a trasmettere piuttosto conoscenze specialistiche) possono essere individuate dallo stesso candidato, nella maggior parte dei casi all’interno della propria azienda, tipicamente il Fachlichen Berater sarà un collega più esperto, ma eventualmente anche al di fuori di essa. I coach hanno il compito di analizzare con il candidato i risultati attesi dal processo di qualificazione e lo sviluppo del progetto, in base a situazioni chiave. In particolare, ogni trimestre il Lernprozessbegleiter incontra il candidato per valutare con lui l’attività e fare insieme delle riflessioni. Il candidato deve individuare, di norma, una decina di situazioni chiave da descrivere nella documentazione di verifica finale 2. individuare un progetto per la qualificazione. Prima di tutto è necessario individuare qual è il profilo che meglio si addice alla propria professione attuale ma anche futura. Una volta deciso il profilo su cui qualificarsi è opportuno scegliere il progetto aziendale “di apprendimento” con l’aiuto della propria azienda o di un formatore. Il progetto aziendale selezionato deve corrispondere al processo di riferimento, così come costruito nel progetto APO, associato al profilo specialista IT che è stato scelto. Questo processo di riferimento costituirà il piano di apprendimento durante lo sviluppo del progetto aziendale. Esso indica quali competenze ci si aspetta che vengano dimostrate per il conseguimento della qualifica 3. spedire la documentazione a Cert-it che tutela la scelta del candidato verificando se la documentazione prodotta è completa e se la proposta di progetto è coerente con i requisiti ufficiali 4. realizzare il progetto e la documentazione. Per concludere il progetto ci sono 24 mesi di tempo. In accordo a precise specifiche, lungo lo sviluppo del progetto deve essere prodotta una documentazione di accompagnamento che è di importanza decisiva in quanto sarà l’oggetto di valutazione da parte dell’Ente certificatore 5. conseguire la certificazione attraverso un esame finale. Le qualificazioni si concludono con un esame pubblico. Al termine dell’esame viene rilasciato il certificato a norma DIN EN ISO/IEC 17024 L’esame è in diretta connessione con il progetto di apprendimento-lavoro sviluppato dal candidato e si compone di tre parti: - perizia preliminare della documentazione prodotta - presentazione del progetto agli esaminatori (personale preparato per la funzione che dipende da Cert-it), - colloquio sull’area disciplinare di riferimento. Per richiedere una certificazione occorre spedire all’ente i seguenti documenti: − domanda di certificazione 1 − presentazione della bozza di progetto − carta di identità − informazioni sui diplomi professionali già conseguiti o sulle precedenti esperienze di lavoro Strumenti utilizzati ai fini del riconoscimento Strumenti di orientamento e supporto all’avvio della procedura e alla definizione di un Piano di qualificazione Il primo strumento a disposizione del candidato per definire il progetto di lavoro su cui certificarsi, è il formulario che l’ente di certificazione mette a disposizione. Esso è un documento strutturato con una serie di campi e domande aperte / chiuse, da compilare, che guidano il candidato nella costruzione del suo percorso di apprendimento sul campo. In particolare, questo strumento serve al candidato per definire il progetto attraverso una sua descrizione estesa e la pianificazione per “milestones” e punti chiave. In questo formulario si richiede anche di indicare se il progetto verrà sviluppato in azienda e, in caso contrario, come si intenderà realizzarlo. Si richiede anche di descrivere il proprio contesto di lavoro. Questo documento serve all’Ente certificatore in fase di esame della domanda per valutare la coerenza tra la qualifica che il candidato richiede, il percorso di apprendimento che propone e i requisiti ufficiali sottoscritti in APO. Per produrre questo formulario ci si può avvalere di due tipologie di strumenti: a) la lista dei progetti – processi di riferimento per ogni figura di specialista (APO) b) l’elenco delle figure degli specialisti IT con la loro descrizione, disponibili sul sito dell’ente certificatore Il secondo strumento consiste nel formulario relativo alla descrizione del progetto lungo il suo svolgimento, intitolato genericamente “Dokumentation” (Documentazione). E’ costituito da una sessantina di pagine con domande aperte / chiuse riguardo lo sviluppo delle attività sia da un punto di vista oggettivo sia dal punto di vista soggettivo del candidato. Questo strumento serve a costruire la documentazione su cui verrà effettuata la valutazione finale del candidato. Strumenti di assessment La valutazione (Prüfung) avviene attraverso un colloquio con il candidato che deve presentare il progetto ed essere in grado di parlare dell’ambito disciplinare di riferimento. La prova consiste, inoltre, nella disamina della documentazione di progetto. Pertanto lo strumento di riferimento, sia per il colloquio sia per la valutazione del materiale prodotto lungo i due anni, è il secondo formulario “Dokumentation”. Gli esaminatori sono giovani in possesso di diploma universitario e con almeno 4 anni di pratica di lavoro full time o con più di 6 anni di esperienze di lavoro full time e almeno due anni come specialista nel profilo di cui si intende diventare esaminatori. In ogni caso, il candidato esaminatore dovrà dimostrare di aver acquisito una comprovata esperienza riguardo le competenze specialistiche e metodologiche del profilo o del gruppo di profili di cui diventerà esaminatore, nonché del contesto in cui opera quel profilo, e dovrà dimostrare di possedere un’ottima conoscenza dell’ambito disciplinare a cui quel profilo fa riferimento. Gli esaminatori hanno un contratto con l’ente di certificazione e viene riconosciuto loro un onorario per l’attività di assessment. 1 Sbocchi della validazione degli apprendimenti informali e non formali Il processo di qualificazione APO-IT rilascia una certificazione di perfezionamento riconosciuta a livello federale (Germania) attraverso il Regolamento citato in precedenza. Le certificazioni riguardano 29 profili in 6 macro aree di attività: 1. Sviluppo del Software (Software Developer) IT System Analyst, IT System Developer, Software Developer, Database Developer, User Interface Developer, Multimedia Developer 2. Solution Developer Business System Adviser, E Logistic Developer, E Marketing Developer, Knowledge Management / System Developer, IT Security Co-ordinator, Network Developer 3. Administrator Network Administrator, IT System Administrator, Database Administrator, Business System Administrator 4. Co-ordinator IT Project Co-ordinator, IT Configuration Co-ordinator, IT Test Co-ordinator, IT Quality Management Co-ordinator, Technical Writer 5. Technician Industrial System Technician, Security Technician, Device Developer 6. Adviser IT Supporter, IT Trainer, IT Product Co-ordinator, IT Key Account Attualmente i diplomi all’interno di questo sistema di aggiornamento professionale IT sono comunque riconosciuti anche a livello internazionale. Gli specialisti IT ottengono un certificato di aggiornamento professionale secondo le norme internazionali DIN EN ISO/IEC 17024 che ha una validità di 3 anni. Gli sbocchi relativi a questo tipo di qualifica professionale sono tipicamente nel mondo del lavoro ma è possibile accumulare crediti formativi validi per l’accesso alle Hochschule, scuole di istruzione superiore, così come alla stessa Università e ai corsi master. Accesso alla procedura Possono accedere alla procedura tutti i lavoratori in possesso di − una qualifica professionale nell’area IT, oppure − una qualifica professionale in un altro campo ma che da almeno un anno stanno facendo pratica di lavoro in area IT, oppure − tecnici che da almeno 4 anni stanno facendo pratica di lavoro in area IT, anche se non sono in possesso di qualifica professionale I costi per conseguire la qualificazione sono di circa 1000 euro: un terzo per la fase preliminare di analisi della richiesta e della bozza di progetto; un terzo per la disamina 1 della documentazione prodotta lungo il progetto; un terzo per il colloquio finale e per la produzione del certificato. Infine, sottolineiamo che non viene richiesto che chi intende accedere alla procedura sia impiegato in una azienda, ma viene comunque richiesto di individuare un progetto reale su cui qualificarsi. 3. Riflessioni finali: punti di forza e di debolezza del modello Non è facile individuare in Germania un modello di qualificazione basato sugli apprendimenti informali e non formali. Il radicamento del modello tradizionale, vincente, della formazione professionale duale, che già prevede momenti consistenti di apprendimento sul campo, non ha favorito, in Germania, come in Austria e nella Svizzera tedesca, lo sviluppo di consistenti esperienze di validazione. Come evidenzia lo studio comparativo di Bjornavold (Making Learning Visible) l’approccio tedesco e quello austriaco al problema dell’identificazione, della valutazione e del riconoscimento dell’apprendimento non ufficiale sono molto simili. È interessante osservare – sostiene l’autore 23 - che i due paesi in cui l’apprendimento pratico è stato integrato in modo del tutto sistematico all’istruzione e alla formazione, fino a oggi hanno manifestato una certa riluttanza ad abbracciare questa nuova tendenza. Da un lato ciò riflette il successo del sistema duale che è generalmente considerato valido in termini sia pedagogici (combinazione di apprendimento tradizionale ed empirico), sia di rendimento (copertura di elevate percentuali di gruppi d’età). D’altro lato, e rispecchiando la grande importanza data alla formazione iniziale, il sistema esistente sembra soltanto parzialmente in grado di estendere le sue funzioni alla formazione professionale continua, nonché agli svariati requisiti di formazione degli adulti. Lenti nel mettersi in moto, i sistemi formativi che si ispirano al principio dell’alternanza e della ricerca di misure affidabili dell’apprendimento appaiono tuttavia capaci di generare risultati metodologicamente rilevanti quando si muovono, generalmente attraverso sperimentazioni su progetto. Oggi in Germania l’attenzione nei confronti di queste problematiche è in aumento. La discussione sul riconoscimento dell’apprendimento si lega al dibattito sulla modularizzazione dell’istruzione e della formazione, e a necessità sempre piu’ evidenti di adeguamento dei percorsi di apprendimento (non a caso il sistema APO si è sviluppato in un settore, come quello ICT, caratterizzato dall’inadeguatezza qualitativa e quantitativa dell’offerta di competenze proveniente dai sistemi tradizionali di educazione e prima formazione). Il transfer dalle sperimentazioni al varo di un modello globale sono tuttavia rallentate dalla presenza dei Länder che condiziona le scelte formative a livello locale e dalla mancanza di una visione condivisa del concetto di apprendimento informale e non formale, tale da poter denotare ufficialmente e formalmente specifiche iniziative di 23 It is interesting to note that the two countries where work-based learning has been most systematically integrated into education and training (through the dual system) have so far been very reluctant to embrace this new trend. On the one hand, this reflects success; the dual system is generally viewed as successful both in terms of pedagogy (the combination of formal and experiential learning) and capacity (high proportions of the age groups covered). On the other hand, and reflecting the strong emphasis on initial training, the existing system seems only partly able to extend its functions to continuing vocational training and to the more diverse training requirements of adults. But, in spite of this, we can observe a substantial amount of project-based experimentation and the attention towards these questions is increasing. The discussion on recognition of non-formal learning in Germany and Austria is closely linked to the discussion on modularisation of education and training (Making Learning Visibile – J. Bjornavold, European Journal Vocationa Training, n. 22 – CEDEFOP) 1 qualificazione. Il caso che abbiamo riportato risulta comunque di particolare rilevanza perché è basato sul consenso piuttosto ampio delle parti sociali e dello stesso governo federale, tagliando trasversalmente le regioni e caratterizzandosi per la sua valenza specificatamente settoriale. Qualche dato storico Il progetto APO non ha alle spalle esperienze e tempi di sedimentazione tali da permettere una valutazione attraverso l’esame quantitativo dei risultati sin qui ottenuti. Di fatto, dopo la fase di studio terminata nel 2001, il modello è stato utilizzato per circa un biennio, nel corso del quale sono stati rilasciati appena un centinaio di certificati di qualifica 24. Appare pertanto difficile predire se e in che misura potrà diffondersi come sistema di qualificazione privilegiato per il settore. Tuttavia le analisi di alcuni osservatori portano a giudicare interessante la fase di prima applicazione del metodo soprattutto su alcuni versanti: quello del gradimento delle imprese, e dei lavoratori, nei confronti di un sistema che raccoglie le esigenze del “lavoro reale” e che si dimostra flessibile, che si ispira ad una visione moderna del lavoro („a progetto“ e per processi), che implica la presenza di figure di accompagnamento alla riflessione e ai processi formativi chiamate a rafforzare cio’ che in modo naturale permette l’apprendimento informale on the job. Emergono peraltro nelle prime valutazioni anche i lati problematici del modello, come la mancanza di tempo che spesso limita le possibilità del lavoratore di assolvere l’insieme dei compiti previsti dal processo di apprendimento, le difficoltà delle piccole imprese a garantire lo sviluppo di progetti complessi come quelli previsti da APO, una certa indeterminatezza degli standard riferiti ai compiti di accompagnamento, che ha sinora reso l’applicazione della procedura non sempre omogenea nei diversi contesti aziendali (rischiando di mettere in forse l’affidabilità della qualificazione). Elementi di valutazione Tenendo conto di quanto appena affermato, e cioè della limitata applicazione che sinora ha avuto il modello e della carenza di analisi valutative strutturate, abbiamo provato a enucleare punti forti e critici potenziali dell’approccio APO sulla scorta delle caratteristiche del dispositivo e del sistema in cui si è sviluppato. Punti di forza: - Ci troviamo di fronte ad un modello che integra in modo ottimale dimensioni formative e sommative della validazione. Il modello di qualificazione presentato in questo studio si caratterizza per il forte valore attribuito al processo di apprendimento necessario a conseguire una qualifica. Qui, i cosiddetti “risultati di apprendimento” diventano la conclusione “quasi” scontata di un percorso che è esso stesso il protagonista, e che viene osservato e monitorato a distanza, lungo la sua spontanea evoluzione in un contesto reale. Ci sono alcune motivazioni che spiegano questo approccio. Da un lato, c’è l’idea che le competenze si sviluppano attraverso l’esperienza, l’attività pratica. Dunque soltanto attraverso lo svolgimento di attività concrete esiste la garanzia che l’individuo abbia davvero acquisito le competenze da qualificare. Ma dall’altro lato, c’è anche l’idea che una semplice “testimonianza” della propria esperienza non sia sufficiente per ottenere una qualifica professionale. Infatti, l’acquisizione o la dimostrazione delle competenze 24 Cfr. Armin Jäger / Holger Reinisch / Nadine Volkert, Case studies on work-based learning in Germany, Report, Progetto Leonardo GOCET, 2004 1 - - nei contesti reali è un fenomeno così complesso che non può essere dimostrato in modo “puntuale” (per via di un semplice esame finale, ad esempio) ma piuttosto attraverso una modalità progressiva che costruisce passo dopo passo il senso e il significato “oggettivo” delle proprie capacità. E questa convinzione, unita alla cultura tedesca già molto strutturata e avanzata nell’ambito della formazione professionale, porta a configurare e implementare un metodo sistematico molto ben impostato e articolato, basato sulla definizione tanto dei profili professionali quanto dei processi operativi di business e di lavoro. Il modello, soprattutto tenendo conto del contesto in cui si è sviluppato, innova in modo profondo e intelligente la procedura di verifica dell’apprendimento. In APO, infatti, l’esame finale non è altro che la chiusura di un percorso, in cui sono accadute delle cose e si sono fatte delle esperienze, che, da una parte, vengono catturate attraverso la scrittura sistematica di una sorta di diario di bordo, oggetto di valutazione degli esaminatori, e, dall’altra, sono raccontate verbalmente, contestualizzandole anche rispetto alle conoscenze di base relative all’area disciplinare di riferimento. E questo indica che, comunque, viene dato un forte valore anche a quell’insieme di conoscenze di sfondo che costituiscono la base teorico-concettuale per l’acquisizione e l’esercizio efficaci di qualsiasi competenza. Il modello è il frutto di una larga ricerca del consenso, e del dialogo sociale. Un altro punto di forza è quello di essere riusciti a raggiungere un consenso non tanto a livello dei Länder, quanto piuttosto a livello sociale, sindacale e imprenditoriale, identificando un settore particolarmente critico, quello dell’Information Technology, su cui trovare l’accordo di tutte le parti. Accordo che si è stipulato a livello federale. Condizioni di funzionamento: Gli stessi elementi che stanno alla base dei punti di forza dell’approccio studiato costituiscono anche le sue condizioni di funzionamento. − Il forte consenso da parte dei sindacati e delle associazioni imprenditoriali nonché, direttamente, di alcune grandi aziende come la Telekom tedesca ha reso possibile le prime implementazioni. Inoltre sono queste stesse parti che alimentano il sistema nel tempo. Tale approccio, infatti, non potrebbe avere successo senza l’appoggio sostanziale dei sindacati e delle aziende in cui i candidati devono sviluppare i propri progetti di qualificazione − La solida tradizione di formazione in azienda rende questo approccio non estraneo alla mentalità dell’azienda e del singolo, il quale deve trovare autonomamente il progetto specifico da sviluppare e i propri coach e mentori. A loro volta, i potenziali coach e mentori devono rendersi disponibili ad assumere quel ruolo − L’accordo federale e con le autorità di accreditamento rende il sistema riconosciuto a livello nazionale e internazionale Nodi critici e loro caratterizzazione: - Si tratta di un approccio che si scontra con evidenti tendenze alla frammentazione dell’apparato produttivo, e alla riduzione delle dimensioni medie delle organizzazioni aziendali (assai forte proprio nel settore ICT); l’approccio è infatti sicuramente adeguato per contesti aziendali medio-grandi, in grado di mettere a 1 disposizione figure di accompagnamento e “tempo di riflessione” a favore dei lavoratori lungo il percorso. Probabilmente lavoratori di aziende medio piccole possono avere difficoltà tanto a trovare un mentore interno, quanto a ricavare i tempi di riflessione e consolidamento necessari a completare l’apprendimento e predisporre il dossier di certificazione. - inoltre, il candidato potrebbe dover seguire un progetto aziendale non legato direttamente al suo ruolo attuale, se l’obiettivo della qualifica è, per esempio, un avanzamento professionale. In questo caso, dunque, a maggior ragione, è necessario avere il consenso dell’azienda ad occuparsi di attività che non sono direttamente le proprie, da “mansionario”; ma probabilmente questo non basta, poiché nel caso in questione diventa necessario ricevere anche un consenso di tipo “sociale” dai propri colleghi e responsabili. - anche la lunghezza del percorso può risultare problematica, in quanto essa è prevista di 24 mesi e ogni tre anni è necessario rinnovare il certificato. Senza contare che ormai i progetti aziendali, anche quelli più rilevanti, non sono più lunghi di un anno e, anzi, ormai la tendenza è quella di ridurre il tempo medio a sei mesi. E proprio partendo da quest’ultima considerazione diventa necessario fare alcune riflessioni di metodo, riprendendo alcune osservazioni fatte in precedenza riguardo i punti di forza, e capovolgendone il punto di vista. Assumere come riferimento profili professionali definiti una volta per tutte e processi aziendali “astratti”, in quanto modelli da esemplificare di volta in volta nelle diverse realtà, rende il sistema estremamente rigido. Ogni azienda definisce i propri processi allo scopo di essere competitiva sul mercato ed è pertanto critico, da un lato, definire i progetti aziendali sulla base di modelli esterni, dall’altro, pubblicizzare punti chiave e caratterizzazioni che potrebbero risultare aspetti delicati per quell’azienda. Inoltre, con questo approccio, se consideriamo la natura estremamente dettagliata dei percorsi di apprendimento previsti per ciascun profilo, si assume che la costruzione di competenze avvenga, in ultima analisi, in un modo standard normabile sulla base di una procedura ideale. L’apparente approccio costruzionista, che prevede un forte coinvolgimento di chi apprende, il quale costruisce la realtà attraverso la ricerca e la scoperta, qui viene filtrato da una forte normazione del percorso da seguire. Anche in altri approcci studiati, le nuove qualifiche possono essere conseguite attraverso percorsi di osservazione sul campo delle proprie competenze. Ma dove l’enfasi è sul risultato di apprendimento 25, ossia sulla prestazione, intesa come comportamento osservabile efficace ed efficiente per ottenere un certo risultato di business o operativo, il modo di raggiungere quel risultato è libero. Se è vero che un percorso molto strutturato dà più sicurezza, esso può contemporaneamente anche deresponsabilizzare, e rischia comunque di non accettare la ricchezza e variabilità delle biografie di apprendimento. Con questo non significa ovviamente che non ci si debba occupare di apprendimento. Anzi, certamente il merito dell’approccio tedesco è proprio questo. Di aver messo in evidenza che il risultato di apprendimento non è indipendente dal modo in cui si apprende a ottenerlo. Probabilmente occorrono “metaregole”, più che regole. Non è tanto importante seguire un modello ideale (anche proprio per il fatto stesso che è ideale), ma avere dei 25 si veda ad esempio il modello inglese che parte dal principio opposto, cioè quello di valutare i risultati di apprendimento, senza occuparsi di come l’individuo sia riuscito a raggiungerli 2 criteri per imparare ad apprendere, per imparare a leggere e interpretare i processi aziendali (quelli dell’azienda dove lavoro oggi ma anche quelli dell’azienda in cui sarò domani), per imparare a risolvere i problemi di lavoro (che sono sempre “unici”), per imparare a contestualizzare di volta in volta le proprie skill, etc. Il progetto aziendale è lo strumento contingente che mi permette di imparare queste cose, il progetto ideale di riferimento non deve diventare la gabbia entro cui limitare il mio processo di apprendimento. 2 Appendice: Arbeitsprozessorientierte Weiterbildung im IT-Bereich (APO-IT) – il processo di qualificazione Scelta delle figure di accompagnamento presso l’impresa o anche esterni Organizzazione individuale del progetto di qualificazione (in impresa) Bilancio iniziale Interviste, punto della situazione, identificazione obiettivi Accordo sul progetto aziendale nell’ambito del quale sarà sviluppata la formazione (24 mesi) Scelta del profilo e del percorso Messa a punto del progetto di lavoro e apprendimento Sviluppo del progetto Svolgimento e documentazione dei compiti, riflessione BeraterInnen Lernprozessbegleiter Fachlichen berater BeraterInnen Cert-it Azienda BeraterInnen Azienda Prüfung - Valutazione del dossier - presentazione dell’esperienza - colloquio con i valutatori Esperti di esame Cert-it Non superamento Riuscita - ripetizione della Prüfung o di parti di essa (ripresentazione dossier, nuova presentazione…) Rilascio del certificato ITSpezialisten Standards DIN EN ISO/IEC 17024 Sviluppo della carriera Formazioni terziarie Alcune Fachhochschulen riconoscono la certificazione tra i requisiti di accesso La certificazione è spendibile a livello di mercato interno ed esterno del lavoro 2 Arbeitsprozessorientierte Weiterbildung im IT-Bereich (APO-IT) – schematizzazione del concetto Definizione del processo tipo 1 Progetto personale di apprendimento 2 Teoria Coaching Teoria Coaching Progetto lavorativo 3 Arbeitsprozessorientierte Weiterbildung im IT-Bereich (APO-IT) – schematizzazione del processo di certificazione 2 IT-sector committee: social partners, federal state, science Cert-it (IT- certification body) conciliation Professional committee / Auditor / BeraterInnen certificat e Information centre Learner IT-company Institutes for training 2 Fonti: Bundesministerium für Bildung und Forschung (BMBF) ed.: Weiterbildungspass mit Zertifizierung informellen Lernens. Machbarkeitsstudie im Rahmen des BLKVerbundprojektes, January 2004. IT-Sektorkomitee – Zertifizierung von IT-Spezialisten, Normatives Dokument, Juli 2003 Jäger A. / Reinisch H. / Volkert N., Case studies on work-based learning in Germany, Report, Progetto Leonardo GOCET, 2004 Pütz H., Berufsbildung, Berufsausbilidung, Weiterbildung. Ein Ueberblick, BIBB, 2003 Seyfried E.., A European inventory on validation of non-formal and informal learning, Germany, ECOTEC Research and Consulting, draft, Gennaio 2005 Sono stati inoltre utilizzati: - siti e documenti dei Ministeri tedeschi e delle Agenzie attive nel campo della sperimentazione (vedi note al testo) - documentazione statistica Eurostat - sito presentazione programma APO http://www.apo-it.de , sito organo di certificazione Cert-it: http://www.cert-it.org - preziose informazioni di inquadramento del sistema sono tratte da www.indire.it, in particolare le schede prodotte da Francesco Vettori, e le schede Eurydice (vedi note nel testo) 2