“ IL SEME ”
SUPPLEMENTO A “IL POPOLO DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA”
NUMERO 2 - ANNO I - DOMENICA 20 aprile 2008
TALVOLTA VORREI MOLLARE TUTTO …
E’ vero Gesù: ci sono momenti in cui sono
tentato di mollare tutto, di lasciar perdere,
perché mi sembra di combattere una battaglia
impossibile, persa fin dagli inizi.
Quando vedo che i furbi riescono sempre a
farla franca … quando assisto impotente ai
soprusi ed alle ingiustizie, senza riuscire a
difendere il povero o lo sprovveduto, il debole
o l’ingenuo… Allora mi chiedo. Si realizzerà
mai il tuo progetto di salvezza? Arriverà il
mondo nuovo che ci hai annunciato? Oppure ci
troveremo sempre dalla parte dei perdenti e
degli sconfitti, degli illusi e dei sognatori
destinati a terribili risvegli? Per questo mi
rivolgo a Te, per questo Ti supplico: strappami
dall’amarezza, liberami dalla paura, trasforma
il mio disincanto in una speranza tenace.
Aumenta la mia fede perché non abbia a
soccombere nel tempo della prova e donami la
saggezza e l’audacia di chi ricomincia ogni
giorno il suo pellegrinaggio verso l’eternità.
Signore, con Te, penso di riuscirci bene.
Nell’espressione” io sono la via, la verità e la
vita” Gesù infatti ci rivela la sua identità e la
sua missione. In lui sono congiunte e
inseparabili la vita, ossia la divinità della sua
Persona (vero Dio), e la nostra umanità (vero
uomo), assunta nell’incarnazione come la “via”
attraverso la quale perveniamo alla divinità. In
Gesù, perciò ci uniamo al Padre: Io sono nel
Padre e il Padre è in me. La domanda di
Tommaso è quella di coloro che non hanno
capito che Gesù è tutta la rivelazione e che non
ha senso attenderne un’altra.
Il cristiano punta tutto su Gesù, come lui ci
chiede : “Abbiate fede in Dio e abbiate fede
anche in me “ (Vangelo). Solo allora acquista il
suo pieno significato l’invito di Pietro a
“stringersi a Cristo, pietra viva”, in modo così
compatto da formare un edificio, il tempio di
Dio, dove vengono proclamate le meravigliose
opere. In questa luce, l’identità del cristiano è
quella di essere il nuovo popolo di Dio,
insignito in Cristo di un sacerdozio santo per
offrire sacrifici spirituali graditi a Dio (II
Lettura della V Domenica di Pasqua). Gli
Apostoli ne sono pienamente consapevoli e
danno coerentemente il primato alla preghiera
e al ministero della parola (I Lettura della V
Domenica di Pasqua)
LEGGIAMO E DIFFONDIAMO “AVVENIRE”
IL QUOTIDIANO DEI CATTOLICI ITALIANI
Ogni giorno, ogni settimana, il giornale ci parla di cose ordinarie e straordinarie, ci
parla di vita, di luoghi, di lavoro, parla a genitori e figli, parla di noi e per noi !
Avvenire: giornale quotidiano di ispirazione cattolica !
1
GESU’ DISSE: IO SONO LA VIA LA VERITA’ E LA VIA
Anche questa Domenica di pasqua, come già la
seconda Domenica, è caratterizzata dalla
presenza di Tommaso, l’uomo del dubbio e
della fede,, che incarna la fatica e la gioia del
credere, ma anche il desiderio di camminare
dietro all’amico e Signore Gesù, che oggi si
presenta a noi come via, verità e vita. Non è
sempre facile conciliare vita e Vangelo,
testimonianza e verità, fedeltà e rispetto per la
vita e l’esistenza. A volte ci troviamo di fronte
a scelte da fare o decisioni da prendere che, al
contrario di quanto dice Gesù, creano
turbamento. Cosa fare? Chi ascoltare? Dove
andare ? E se poi sbaglio? Avrò un’altra
possibilità? Alla rivelazione di Gesù seguono
due modi di essere, due possibili decisioni:
fede o incredulità. La fede infatti o si fortifica
o si indebolisce. L’incredulità, come fu per
Tommaso, spesso si esprime nell’impazienza.
Di fornte ai segni di Dio, l’uomo vorrebbe
concludere subito. Ha fretta ! Vive
nell’agitazione e non ha la pazienza di
aspettare che la parola lo trasformi, lo illumini.
Un’impazienza che si ripercuote in tutti gli
ambiti, dalle relazioni umane al rapporto con il
creato. Per questo gesù dice: “Non sia turbato
il vostro cuore”. Quasi a dire “ Quello che vi
dico e vi chiedo è più grande di voi, ma
fidatevi e la vostra fiducia non verrà delusa”.
La croce e la risurrezione sono per noi oggi la
conferma di una fiducia riposta nella persona
giusta. Gesù è via, verità e vita. Di fonte a una
cultura che ha smarrito strade importanti per
raggiungere la verità e per recuperare la dignità
della persona umana ed al creato, Gesù Cristo
si propone a noi come strada certa, che ben può
indicarci il percorso per conseguire ciò che è
essenziale alla vita umana. Questa strada è
Gesù stesso, Gesù parola e Pane di vita che in
ogni Eucaristia incontriamo e a noi si dona
come senso unico e ultimo dell’esistenza. E
come San Paolo diceva: “Cristo, vita nostra !”
PREGHIAMO CON IL VANGELO
Se il primo uomo, che era fatto di terra, fu la causa della morte universale, Colui che lo
plasmò dalla terra, essendo Egli stesso la vita, non potrà forse essere la sorgente della vita
eterna? Gesù, senza uccidere nessuno, al contrario offendo se stesso come riscatto, non
placherà forse la giustizia di Dio nei confronti degli uomini peccatori? Se dunque egli è la via,
non vergogniamoci di seguire la sua via, che è la via della croce salvifica; anzi tiriamone
vanto, perché per noi che ci salviamo la croce è potenza di Dio. (Cirillo di Gerusalemme)
PREGHIERA
Che lezione di vita, Signore. Tu ti proponi a noi come via, verità e vita. Ci chiedi di non
avere paura di osare e di testimoniarTi anche quando la strada è lunga e difficile, la verità
è impegnativa e audace, la vita è stanca o incapace a crederti. “ Le persone ti pesano? Non
metterle sulle tue spalle. Portale nel cuore!” Così diceva Helder Camera.
Ecco il segreto: avere un cuore capace di provare sentimenti ma anche di accogliere
persone e ideali, per una vita donata e libera da qualsiasi paura.
CONSULTA IL SITO INTERNET:
www.chiesacattolica.it
2
Preghiera dei fedeli della quinta Domenica di Pasqua
Dio ci ha elargito tanti benefici: primo fra tutti il dono della fede. Preghiamo, fratelli e sorelle,
perché Egli ci renda capaci di testimoniare con la coerenza della vita questo valore inestimabile.
Preghiamo insieme e diciamo: Accresci in noi la fede, Signore.
Perché la Chiesa di Cristo goda di vera e stabile pace su tutta la terra, e crescendo nell’amore e
timore di Dio Padre, sia piena del conforto dello Spirito Santo, preghiamo.
Perché i credenti in Cristo non ricadano sotto le potenze del male, ma sempre liberi da ogni
compromesso e da ogni paura, professino apertamente il loro Credo, preghiamo.
Perché ogni cristiano, a immagine e somiglianza di Dio Padre, abbia un cuore grande, lento all’ira
e sempre disponibile al perdono, preghiamo.
Perché la nostra assemblea domenicale manifesti sempre la vera natura della chiesa, che nasce
dalla parola di Dio e si edifica nel banchetto eucaristico, e testimoni la carità fraterna, preghiamo.
LA DONNA DELL’APOCALISSE
Nel cuore dell’ultimo libro del Nuovo Testamento si situa il “grande segno”rappresentato dalla
donna avvolta di sole (oggetto della cura amorosa di Dio), con la luna sotto i piedi (perché è oltre
il calendario lunare del tempo mutevole) e sul capo una corona di 12 stelle (simbolo dei patriarchi
o/e degli apostoli). Chi è questa donna glorificata, ma che soffre le doglie del parto?
Gli esegeti d’accordo nel ravvisare nella donna il popolo di Dio, preannunciato nell’AT (Is 13,8;
66,7; Os 13,13), che nella sofferenza partorisce l’uomo nuovo (Gv 16,19,22). Si tratta della
comunità cristiana, più precisamente giovannea, impegnata nel partorire Cristo risorto, la cui
resurrezione è interpretata come nascita (Cfr, Gv 16,21-22).
Pur mantenendo questa dimensione ecclesiale, gli esegeti scorgono nella donna dell’Apocalisse i
lineamenti della Madre di Gesù. Una triplice caratteristica lega le due figure: 1) L’una e l’altra
sono donna (Ap 12,1.6.13-17: Gv 2,4;19,26) 2) Ambedue hanno altri figli oltre Gesù, cioè i suoi
discepoli (Ap 12,17; Gv 19,26) 3() Lo loro maternità è legata ai dolori della croce (Ap 12,2; Gv
19,26). La donna dell’Apocalisse risulta raffigurata secondo la tipologia mariana: del resto Maria
ha partecipato attivamente allo svolgersi del mistero pasquale, al punto da personificare il popolo
di Dio dilatando la sua maternità al discepolo amato. Questa sarà la conclusione che trarranno gli
artisti raffigurando Maria come la donna vestita di sole.
Stefano de Fiores, mariologo
NEL ROSARIO TUTTO IL VANGELO !
Segnaliamo il libretto “IL ROSARIO” del Card. Angelo Comastri, con illustrazioni di Giorgio
Trevisan. Il Rosario è una preghiera semplice, mai ripetitiva e noiosa, perché ci introduce assieme
a Maria alla contemplazione dei misteri della vita di Gesù. Nelle brevi e puntuali riflessioni il
Card. Angelo Com’astri sa trasfondere con passione e convinzione la partecipazione ai momenti
dell’infanzia e della vita pubblica culminanti nella passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo,
aiutandoci a scoprire di riflesso il valore della nostra vita:
3
“CORRO PER LA VIA DEL TUO AMORE”
Giornata Mondiale Vocazioni
In piena sintonia con il messaggio del Papa per questa GMPV, il Centro Nazionale Vocazioni ha
sintetizzato in questo slogan il tema della Giornata: Corro per la via del tuo amore.
L’incontro con il Risorto fa di ogni battezzato un suo testimone !
La via sulla quale correre per annunciarlo ai fratelli è la stessa che egli ha percorso venendo nel
mondo: l’amore. “E l’amore di Cristo che ci spinge” a condividere con i fratelli il dono della fede.
Dal Messaggio del Santo Padre...
”Inoltre, perchè la Chiesa possa continuare a svolgere la missione affidatale da Cristo e non
manchino gli evangelizzatori di cui il mondo ha bisogno, è necessario che nelle comunità cristiane
non venga mai meno una costante educazione alla fede dei fanciulli e degli adulti; è necessario
mantenere vivo nei fedeli un attivo senso di responsabilità missionaria e di partecipazione solidale
con i popoli della terra. Il dono della fede chiama tutti i cristiani a cooperare all’evangelizzazione.
Questa consapevolezza va alimentata attraverso la predicazione e la catechesi, la liturgia e una
costante formazione alla preghiera; va incrementata con l’esercizio dell’accoglienza, della carità,
dell’accompagnamento spirituale, della riflessione e del discernimento, come pure con una
progettazione pastorale, di cui parte integrante sia l’attenzione alle vocazioni.
Solo in un terreno spiritualmente ben coltivato fioriscono le vocazioni al sacerdozio ministeriale
ed alla vita consacrata. Infatti, le comunità cristiane, che vivono intensamente la dimensione
missionaria del mistero della Chiesa, mai saranno portate a ripiegarsi su se stesse. La missione,
come testimonianza dell’amore divino, diviene particolarmente efficace quando è condivisa in
modo comunitario, “perchè il mondo creda” (cfr Gv 17, 21). Quello delle vocazioni è il dono che
la Chiesa invoca ogni giorno dallo Spirito Santo. Come hai suoi inizi, raccolta attorno alla Vergine
Maria, Regina degli Apostoli, la Comunità ecclesiale apprende da lei ad implorare dal Signore la
fioritura di nuovi apostoli che sappiano vivere in sé quella fede e quell’ amore che sono necessari
per la missione. Mentre affido questa riflessione a tutte le Comunità ecclesiali, affinché le facciano
proprie e soprattutto ne traggano spunto per la preghiera, incoraggio l’impegno di quanti operano
con fede e generosità al servizio delle vocazioni e di cuore invio ai formatori, ai catechisti e a tutti,
specialmente ai giovani in cammino...una speciale Benedizione Apostolica.!
IN PREGHIERA CON LA CHIESA - MESE DI APRILE
Intenzioni affidate all’Apostolato della Preghiera
Intenzione Generale: Perchè i cristiani, anche nelle situazioni più difficili e complesse non si
stanchino di proclamare con la vita che la risurrezione di Cristo è sorgente di speranza e di pace.
Intenzione Missionaria: Perchè i futuri presbiteri delle giovani Chiese siano sempre più formati
culturalmente e spiritualmente per evangelizzare le nazioni e tutto il mondo.
Dei Vescovi: Perchè la forza del Signore Risorto ci liberi da ogni forma di paura e tristezza e ci
doni di testimoniare gioia e speranza nell’ambiente in cui viviamo.
Intenzione Mariana: Perchè la Vergine Immacolata, assunta alla gloria del cielo, risplenda sulla
terra, innanzi al peregrinante Popolo di Dio, quale segno di sicura speranza e di consolazione,
fino a quando verrà il giorno del Signore.
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DELUSI, MA NON SCORAGGIATI
DALLA LETTERA DEL “COLLEGAMENTO SOCIALE CRISTIANO
N. 12 – DEL 31-03-2008 – NOTA SULLE ELEZIONI POLITICHE
Le elezioni politiche del aprile 13 e 14 aprile 2008 – che in molte comunità hanno visto aggiungersi
anche i rinnovi di enti locali - rappresentano una nuova sfida per chi si ostina a credere al valore
nobile della Politica pur sapendo che la salvezza della vita (e della stessa Politica) viene da Altre fonti.
Noi siamo convinti che, nonostante ogni difficoltà e delusione, è necessario e doveroso interessarsi
anch’oggi, come sempre e più di sempre, della vita politica interna e internazionale, perché “siamo
tutti responsabili di tutti” (Giovanni Paolo II). In un contesto globale dove il potere è sempre più
sottratto ai luoghi ufficiali della democrazia rappresentativa e largamente affidato a logiche basate su
un sempre più opaco, incontrollato e disumano potere della finanza e sugli interessi delle grandi
potenze, riscoprire e valorizzare - in quanto attività di per sé finalizzata al bene comune – la centralità
della politica in mezzo alle vicende sociali costituisce un servizio per tutti gli uomini. In particolare
per i più deboli e dimenticati: immense popolazioni che di una politica giusta, “libera e forte” – e
insieme liberata e redenta - hanno estremo bisogno, così come ne hanno bisogno le nazioni sviluppate,
che rischiano gravi involuzioni economiche, etico-sociali e civili.
Ma – parlando dell’Italia - il diritto-dovere alla partecipazione è ancora messo alla prova, e proprio
nell’anno in cui si ricorda il sessantesimo di una Carta Costituzionale che va difesa nei suoi principi
essenziali e nella sua architettura di fondo: difesa ma anche applicata.
Invece non viene applicata, ad esempio, in un punto per niente secondario. Il punto è questo: in un
sistema parlamentare come il nostro le elezioni servono per rinnovare il Parlamento, non per eleggere
il Presidente del Consiglio dei ministri così come oggi avviene di fatto, in modo non rispettoso per la
Costituzione vigente. Qualunque modifica costituzionale, se ritenuta necessaria, dovrà essere
introdotta con procedimenti costituzionali e non in modi surrettizi. Di qui la difesa delle assemblee e
della loro centralità, a tutti i livelli, dai Consigli Comunali alle aule del Parlamento.
Questa centralità non può essere vista né può diventare un mezzo per sostenere i privilegi di una
“casta” fin troppo numerosa ma deve essere uno strumento per esaltare la primaria centralità e
responsabilità dei cittadini che, in una democrazia, devono restare i primi protagonisti. Certo, da tutte
le assemblee democratiche, oggi più di sempre, si esige la saggezza e la pratica, esercitata nei modi
più opportuni, di ascoltare sul serio le varie espressioni della società; esse però non possono abdicare
al loro compito di rappresentanza dell’intera società e al loro diritto-dovere di decidere per il suo bene
generale. Ma non basta. Oggi si è costretti a votare con una legge elettorale che ha tolto ai cittadini la
possibilità di scegliere i propri rappresentanti: una legge che ci consegnerà un Parlamento viziato da
un deficit di democrazia sostanziale: una legge che sarebbe stato meglio modificare prima della nuovo
prova elettorale e che sarà comunque necessario cambiare subito dopo.
Al sistema dei partiti era comunque chiesto un grande sforzo di intelligenza per interpretare il forte
disagio di moltissimi cittadini. Purtroppo, nei diversi schieramenti, le liste sono state troppo spesso
composte senza tener conto di tale disagio motivato sia dal malumore più generale verso la politica,
sia dalla suddetta legge elettorale, ma anche della non credibilità di alcuni candidati così come
dall’esclusione di persone preparate e ineccepibili. E così è cresciuta, in tanti, la delusione.
Fra gli elementi di delusione, che meriterebbero immediate correzioni, anche un costoso e intollerabile
sistema di rimborsi elettorali: dar vita a una formazione politica può, oggi, essere non un servizio
disinteressato ai cittadini ma un triste sistema per “far cassa” con i denari pubblici.
Anche per queste ragioni non meraviglia perciò la larga insoddisfazione avvertibile in ogni ambiente,
che può portare a un consistente incremento del “partito del non voto” o di u n voto non convinto,
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“strappato” all’ultimo momento . Non pochi gli elettori che, pur comprendendo la sterilità
dell’astensionismo, non riescono o fanno fatica a trovare una “casa” alla loro voglia di partecipare.
E’ necessario comunque - per quanto sia difficile - non farsi scoraggiare e fermare dalle ragioni
dell’antipolitica. C’è anche un’antipolitica non giustificata.
I giovani , ad esempio, dovrebbero sapere - e i non più giovani ricordare - che la politica italiana dei
decenni passati non ha prodotto solo guai e disfunzioni. Siamo una democrazia che, nonostante tutti i
suoi mali, è tuttora solida e sviluppata: può farcela a riprendersi e a crescere in giustizia, moralità ed
efficienza. Ed è pure vero che nel panorama nazionale ci sono, al centro e nelle periferie, persone di
valore morale, politico e culturale talvolta anche grande: da nessuna parte mancano persone oneste e
competenti, che certamente possono compiere errori ma non sono dei disonesti cacciatori di poltrone,
degli approfittatori che perseguono illeciti interessi privati e partitici in atti legislativi e amministrativi,
né dei commedianti e acchiappatoti senza scrupoli. Ci pare perciò che un aspetto negativo del
momento attuale - a parte il peggioramento avvenuto in vari ambiti etico-sociali (il benessere ci ha
moralmente infiacchiti) – è che le risse di una continua campagna elettorale favorita dal concreto
bipolarismo di questi anni e la forte contestazione antipolitica diffusa nella società e nei mass-media,
che certamente ha tante ragioni, hanno finito per alimentare, fra la gente, più la disistima
generalizzata, il qualunquismo e la rabbia che il ragionamento, la distinzione e l’impegno a
testimoniare e a lottare nonostante tutto. Tra l’altro, mentre è cosa sacrosanta contestare e decidersi a
diminuire i costi della politica e dell’apparato, così come a tagliare gli enormi e scandalosi guadagni
di manager pubblici e privati, sarebbe un grave errore finire in un sistema nel quale potesse far politica
e influire sull’opinione pubblica solo che disponesse di ingenti capitali.
E’ quindi importante non farsi paralizzare da una sorta di analisi disperata della situazione, né
manipolare da una campagna elettorale nutrita di preoccupante populismo e giocata su illusioni
mediatiche, compresa la tendenza all’uso distorto di sondaggi, attraverso cui il cittadino non viene
informato con la correttezza cui avrebbe diritto bensì usato con un cinismo spesso brutale.
Più importante ancora è cercare di farsi un giudizio il più possibile veritiero e non partigiano delle
persone e dei programmi. Ci sono sulla scena comunicatori molto capaci, ma capaci anche di
“abbindolare” la gente. Torna in menta una considerazione di don Sturzo, tratta da una vecchia
edizione del suo Coscienza politica (Morcelliana 1953, p. 67): “Come ogni arte anche la politica ha i
suoi grandi artefici e i suoi artigiani; naturalmente vi saranno anche dei mestieranti; il pubblico sceglie
i suoi beniamini anche fra i mestieranti”. Ci pare giusto rilevare, infine, che si è creata una novità
interessante nell’attuale fase politica-elettorale: non abbiamo più da scegliere prevalentemente fra due
grandi poli opposti: centro-sinistra + sinistra, e centro destra; ci sono altri soggetti. C’è una sinistra;
un centrosinistra rappresentato in maggior parte da un nuovo partito ( la cui nascita ha mosso senza
dubbio le acque stagnanti del bipolarismo); c’è un centro-destra (diverrà anch’esso un solo partito?); e
quindi una destra; e infine un centro: un centro messo insieme in fretta e offerto a quanti non si
sentono “né da una parte né dall’altra” ma desiderano da anni qualcosa di nuovo, di vivo e di
idealmente e programmaticamente omogeneo. Purtroppo questo “qualcosa di nuovo” non è stato
capace di liberarsi da “qualcosa di vecchio”. E comunque c’è, e non pochi cattolici che non si sentono
rappresentati da nessuno dei due maggiori poli contrapposti pensano, nonostante le delusioni, che non
sia il caso di ignorarlo e di affossarlo. Il “dopo elezioni” sarà interessante, anzi probabilmente
decisivo, e non solo per questa nuova formazione di centro.
Ai cittadini è chiesto di non trasformarsi in sudditi; ai cittadini cattolici è chiesto un discernimento
guidato da un intransigente senso del bene comune alla luce di una “prima” ispirazione cristiana. In
un Paese che presenta segni di declino anche sul terreno del rispetto per le regole, l’etica della
responsabilità è chiesta a tutti. Nessuno, neppure il cittadino, può sentirsi legittimato a trascurarla.
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Speriamo che siano in molti a capirlo e a praticarlo. E’ dunque doveroso per ciascuno, prima della
scadenza elettorale, cercare di farsi un’idea il più possibile vera ed onesta, allo scopo di compiere, in
coscienza, la scelta migliore possibile.
In ogni modo - nonostante il sopruso delle liste bloccate, che un Governo Marini poteva eliminare tutti gli elettori potranno scegliere con più libertà che nel passato fra vari soggetti politici. Non esiste
un voto “utile” e responsabile se anzitutto non è, nella sostanza del meccanismo elettorale, pienamente
(o il più possibile) libero. E i cattolici - uniti da una comune fede e dalla conseguente adesione alla
dottrina sociale della Chiesa considerata nella sua completezza - hanno oggi maggiori possibilità di
esprimere le loro diverse opinioni politiche, purchè tutte però orientate a “incarnare” e tradurre al
meglio l’intera verità politica fondamentale che essi condividono. Giorgio Campanini (“Avvenire” del
29 marzo p. 32) riduce in pratica lo spazio delle scelte: “quello che si pone oggi ai cattolici italiani –
afferma – appare di fatto un ‘trilemma’: dare fiducia” o al centri-destra o al centro-sinistra o al nuovo
centro. Questa legittima pluralità (”trilemma” o no) è in limite o una risorsa? Noi la consideriamo
una risorsa, a due condizioni, però. Prima: che non manchi mai il rispetto reciproco (anzi, si dovrebbe
parlare di carità) fra uomini e donne credenti in Cristo Salvatore, Maestro insuperabile non solo del
“regno dei cieli” ma anche di “umanesimo plenario” e di laicità (cfr. Paolo VI, Giovanni Paolo II e
Benedetto XVI). Seconda: che non venga meno l’impegno di servire attraverso l’azione legislativa e
amministrativa, nelle modalità più alte possibile, tutti i valori di tale umanesimo. Il che comporta che
la dottrina sociale della Chiesa venga letta e interpretata senza dimenticanze e senza furbizie. Fra i
valori della dottrina sociale nel loro insieme non si può scegliere ciò che fa comodo e dimenticare il
resto. E attenzione sia a chi combatte frontalmente la Chiesa, sia a chi si vuol servire del Papa e dei
Vescovi e si erge a paladino di alcuni valori cristiani e ne lascia da parte altri.
Tra le questioni eticamente sensibili si cui impostare opportune e democratiche battaglie di civiltà –
fatte di “resistenze” e “insistenze” – come, insieme ai diritti del concepito, alla promozione della
famiglia fondata sul matrimonio e all’educazione e istruzione dei figli, come non lottare in favore del
lavoro giustamente retribuito, del tutto necessario perché una famiglia possa vivere? E quando ci si
batte contro le guerre e la proliferazione degli armamenti, come non batterci anche in favore della vite
embrionale e terminale? Inoltre, si possono forse separare la sussidiarietà (più cara alla cultura
liberale) e la solidarietà (più cara a quella di ispirazione socialista)? Possono essere considerati
obiettivi meno “eticamente sensibili” la giustizia e la legalità insieme alla liberazione della politica (e
dell’informazione) dallo strapotere del denaro e da quella logica dei favori e dei ricatti tipici della
mentalità e della prassi mafiosa? E come non impegnarsi a fondo, programmaticamente, cominciando
a combattere l’illecito e umiliante voto di scambio, per sconfiggere il gravissimo cancro della mafia,
che non riguarda soltanto il Sud? E ancora: possono considerarsi obiettivi meno “eticamente sensibili”
il supremo bene della pace, il rafforzamento del diritto internazionale e delle sue istituzioni (da
rendere forti anche coi forti), nonché l’obiettivo della “globalizzazione della solidarietà” (Giovanni
Paolo II), la quale esige almeno un freno da parte di una politica alta e giusta al capitalismo finanziario
selvaggio, che mette in crisi la stessa libera economia di mercato? Riteniamo significativo che la
Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana - nota per aver costantemente e fortemente richiamato
i valori della vita, della famiglia e della libertà scolastica - abbia di recente sottolineato una questione,
quella salariale, che riguarda in maniera drammatica il diritto a vivere di tante famiglie e quello di
tanti giovani a farsi una famiglia. Su tutto questo - in particolare per chi si professa cristiano - è
obbligatorio un forte richiamo alla piena coerenza. Non basta “proclamarsi” per “essere” nessuno è
escluso dal dovere della testimonianza personale inseparabile dal sacrificio (e talvolta dal martirio).
Fra i cattolici delle diverse “tendenze” e “appartenenze” non dovrà mai mancare uno stretto
collegamento e un sincero dialogo. Non siamo una lobby” a difesa di interessi, siamo una comunità
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portatrice di una visione globale dei valori umani, basati sulla centralità della persona secondo il
personalismo sociale e comunitario aperto alla mondialità: visione che la ragione e la fede ci hanno
fatto scoprire e che abbiamo il dovere di impegnarci ad incarnare nella società, in dialogo con tutti.
Il raccordo permanente tra cattolici non è un lusso di anime belle, ma un obbligo di fraternità, che la
frequentazione del Vangelo e dell’ Eucarestia dovrebbero rendere meno difficile e più desiderato. Ed è
un fatto carico di valore sociale e politico pur essendo, in sé, non politico. Invece questo raccordo non
c’è se non in piccola misura. Anche la speranza legata alla nascita e ai primi passi di Retinopera si è
appannata. Per quanto ci riguarda, il Collegamento Sociale Cristiano, che con Retinopera ha sempre
inteso e intende collaborare pur con i suoi limiti, si propone ancora come uno dei “luoghi” in cui si
può esercitare, tra sorelle e fratelli di una stessa fede, la carità della riflessione e del confronto ai fine
di servire meglio la nostra coerenza ed efficacia, il bene comune particolare e universale e la speranza
che ci anima e che sentiamo di dover tenere viva nel mondo.
testo a cura di Mons. Gastone Simoni, Mauro Banchini, Alberto Magone - 31 marzo 2008
SINTONIZZATI SUL CANALE SATELLITARE SKY 801 - SAT 2000
E' il network radio televisivo via satellite dei cattolici italiani nel mondo
Nel sito www.sat2000.it programmi e palinsesti
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<< Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre
della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le
sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini,
nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.>>
SOSTENTAMENTO DEL CLERO: UN MODO
PER DIRE GRAZIE A TUTTI I SACERDOTI!
CONTO CORRENTE POSTALE N. 57803009 INTESTATO A
ISTITUTO CENTRALE PER IL SOSTENTAMENTO DEL CLERO
VIA AURELIA 796 – 00165 – ROMA
“IL SEME” - Supplemento a “IL POPOLO” DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA
Periodico registrato presso il Tribunale di Bolzano al numero 13/2004 in data 23-11-2004
Tel. 06-45214784 - Fax 06-45214785 - Fax 0431-35750 - Cell. 348-3345735
Direttore Responsabile Angelo Sandri < [email protected] >
Vice-Direttore Carlo Rebecchi < [email protected] >
Segretaria di redazione Dora Cirulli < [email protected] >
Direttore amm.vo Palmiro Scalabrin
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NOTIZIE DALLA DEMOCRAZIA CRISTIANA
IL CONSIGLIO NAZIONALE DELLA D.C. RICONFERMA
ANGELO SANDRI SEGRETARIO POLITICO NAZIONALE
Il Consiglio nazionale della Democrazia
Cristiana riunitosi all'Hotel Portamaggiore, a
Roma, ha riconfermato la sua fiducia al
Segretario nazionale Angelo Sandri approvando
la sua relazione politica esposta nel corso
dell'incontro e respingendo - a larghissima
maggioranza - la richiesta di dimissioni che era
stata presentata da alcuni consiglieri nazionali
della D.C. Angelo Sandri esce dunque rafforzato
dalla riunione del "parlamentino" della
Democrazia Cristiana e viene riconfermata la
linea centrista del partito che il Segretario
nazionale aveva indicato nella sua relazione.
Sandri aveva anche criticato aspramente la legge
elettorale vigente, definita iniqua ed illiberale,
contenente - a parere del Segretario della
Democrazia Cristiana - evidenti aspetti di
illegittimità ed incostituzionalità.
La Democrazia Cristiana - ha concluso Sandri si batterà con forza nelle competenti sedi
giudiziarie al fine di invalidare i risultati delle
elezioni politiche del 13- e 14 aprile 2008.
In tal senso la Democrazia Cristiana chiederà di
anticipare la discussione nel merito del ricorso
che è già stato presentato prima dello
svolgimento delle elezioni politiche del 13 e 14
aprile 2008 e che il TAR del Lazio ha già fissato
per il novembre 2008. E' anche intenzione della
D.C. rivolgersi agli organismi di giustizia
europei confidando in un giudizio maggiormente
"super partes" rispetto ai responsi previsti in
sede nazionale.
Al centro del tavolo di presidenza Il riconfermato
Segretario nazionale della Democrazia Cristiana
Angelo Sandri, assieme ad alcuni dirigenti
nazionali del partito, nel corso di un recente
incontro svoltosi a Milano. Sono riconoscibili da
destra asinistra Paolo Majolino, Patrizia Vrenna,
Eleonora Guarneri, Giulio Cesare Bertocchi e
Prospero Bognani
INVITO A DIBATTERE SUL FORUM DELLA D.C.
Visita anche Tu il FORUM del sito internet www.democraziacristianaonline.info e partecipa
al dibattito proponendo le Tue idee e le Tue considerazioni. In particolare Ti invitiamo ad
esporre il Tuo punto di vista nel forum “Giorni insieme” dove potrai trovare preghiere,
riflessioni religiose, commenti al Vangelo ed alle letture proposte dalla liturgia domenicale.
VISITATE E FATE VISITARE IL SITO INTERNET
UFFICIALE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA
< www.democraziacristianaonline.info >
ALLA DATA DEL 20 APRILE 2008 IL SITO HA
RAGGIUNTO I 535.000 CONTATTI (da gennaio 2007)
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C’E’ UN MONDO DI COSE DA FARE !
di Paolo Majolino - Vice-Segretario del Partito della Democrazia Cristiana
Necessita rimboccarsi le maniche ed il cervello perché mancano parole nuove e volti nuovi! Siamo
deboli e questa è la cosa migliore che abbiamo, ma siano onorati di essere gli eredi ed i rappresentanti
del fornitore ufficiale della democrazia in Italia: la DEMOCRAZIA CRISTIANA; il cui megafono, ab
origine, è stato, è e sarà il Popolo. Non esistiamo per tradurre in poltrone le nostre idee (ciò non vuol
dire che non servono e fanno comodo).Esistiamo per provare a cambiare la prospettiva politica futura.
Esistiamo per portare lo sguardo oltre l’immediato, oltre le esigenze del momento.
C’è voglia di consolare e consolarsi; invero consolare è esercitare l’animo alla virtù razionale del dire
le cose come stanno; del riconoscere la realtà senza perdere di vista la volontà con la quale superare le
difficoltà. E’ l’intelligenza che a tutto può offrire equilibrio: necessario ed indispensabile per le
reazioni furiose e/o smarrite esternate. C’è un mondo di cose da fare: e le faremo.
Se ci sarà ordine ed organizzazione vuol dire che c’è pensiero, che è azione e quindi necessita
rimboccarsi le maniche ed il cervello perché mancano parole nuove e volti nuovi.
Se avessi potuto indicare il titolo con cui annunciare il voto del 13,14 aprile 2008 non avrei scritto che
ha vinto il PDL ma “ Ha perso il comunismo”. Ed allora chi ha, effettivamente, vinto ?
Ha vinto il seme piantato dall’Unione di Centro, un seme di senape che è il più piccolo fra i semi ma
produce una pianta tre le più robuste. L’azione idrovora di Berlusconi nell’ultima settimana elettorale,
in special modo nelle ultime 48 ore, è stata quella di “supplicare” chi aveva intenzione di votare l’UdC
di dirottare il voto verso il PDL. Perché ciò? Il cav. Berlusconi è uomo intelligente e conosce bene il
gioco degli scacchi e quindi come una vittoria momentanea, pur eclatante, non trova soluzione se non
è dato scacco matto al Re. Ho discusso in varie occasioni col Prof. Gazzetta (ispiratore del referendum
per una nuova legge elettorale tendente ad un bipartitismo senza se e senza ma) chiosando che un
bipartitismo comporta una distinzione troppo netta tra nero e rosso (come i tagli delle tele di Fontana
che ispirano al giorno ed alla notte, al noto ed all’ignoto, alla vita ed alla morte; in sintesi una
contrapposizione netta che non ammette altro colore, neanche i toni di grigio) e giova poco
l’esprimersi da moderati, ovvero e meglio mostrarsi da moderati, perché è solo l’agire sociale e
politico che poi determina se effettivamente il pensiero è tale.
Berlusconi tende ad un bipartitismo puro e questo ha un solo ostacolo: un Centro politico
effettivamente moderato. In uno degli incontri col Prof Gazzetta era presente anche il Prof. Barbera
(costituzionalista di riferimento per D’Alema) che mi oppose di non gradire un centro sempre arbitro,
sia se schierato con la destra che con la sinistra. Gli risposi con quanto aveva di già teorizzato, circa
2500 anni fa, Aristotele nella sua visione dello Stato; vale a dire che non possono essere gli indigenti o
la classe che ha redditi minimali a governare la res pubblica perché troppo impegnata alla sussistenza
e neanche la classe agiata, perché governerebbe per preservare il proprio status; ed allora è la classe
media/moderata che, disponendo del giusto tempo e denaro, può gestire la res pubblica nel migliore
dei modi. La sinistra radicale, meglio definibile antistorica, in Italia ha resistito addirittura un
ventennio dalla conclamata sconfitta internazionale; in serenità e giustezza dico che nelle analisi
finora rese non è emersa quella che vedo come l’effettiva ragione della scomparsa: il Sindacato,
oramai prepotente, autoreferenziale e finanche autopoietico creandosi inimmaginabili funzioni e veti.
E’ così distante dalla realtà che lotta solo sulla base di pregiudizi e/o di diritti a prescindere senza
preoccuparsi che tale arroccamento non comporta l’interesse dei rappresentati (ancorchè oramai
d’ufficio per come sono gestiti i tesseramenti). Di riscontro si appalesa una destra camaleontica che
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pur di gestire il potere arriva finanche a sciogliersi e rinnegare simboli che esprimono i valori
sottostanti e non sono vissuti dagli iscritti come bandiere senza senso e senza storia..
Gli unici che non hanno rinnegato alcun simbolo e lo espongono con fierezza sono propri i moderati;
prima per il tramite della Democrazia Cristiana ed ora con l’Unione di Centro. Ed allora coltiviamo
nel migliore dei modi questo seme di senape che l’Unione di Centro ha piantato, unico baluardo del
reale pensiero moderato. Certo il PDL ha i numeri per fare ciò che vuole ed invero il “seme” ha
spostato e di molto le aspettative di un bipartitismo assoluto che, se trova ragioni d’esistere nel mondo
anglosassone, non può essere esportato sic et sempliciter in Italia che si è giovata di un senato
rappresentativo di tutte le classi sociali fin dai tempi dei Romani, per non dire dello status ipotizzato
dal già citato Aristotele. Proporrò all’Unione di Centro l’ipotesi della realizzazione di un “Senato
etico”, ben teorizzato da Dahrendorf, in cui eleggere, “senatori a vita” politici quali, ad esempio, De
Mita, Gerardo Bianco ed Andreotti, oltre ovviamente ad altri meritevoli di un siffatto senato.
Ad onor del vero Berlusconi non ha ignorato l’analisi dei comportamenti collettivi e dei movimenti
sociali, ma l’effettivo neo-liberalismo si oppone all’istituzionale, alle barriere imposte dalle strutture
che limitano la libera espressione delle nuove esigenze politiche che chiedono volti nuovi scelti dal
Popolo e non nominati dalle “Signorie” imperanti. Dahrendorf ha indicato nuovi fondamenti alle
teorie liberali alla luce dei mutamenti sociali e delle nuove esigenze emerse nelle società industriali
avanzate. Le vecchie teorie sociali liberali devono quindi rivedersi e ciò rimanendo all’interno della
tradizione liberale. Riemergono tendenze individualistiche ed allora appare necessario indicare i
processi di interpretazione soggettiva ed intersoggettiva attraverso cui si forma l’azione, anziché
dedicare attenzione alle forze che condizionano l’azione dell’esterno. Ed infine, occorre distinguere
tra un agire tecnico-strumentale, che mira alla trasformazione della realtà, dall’agire comunicativo che
tende al reciproco intendersi. Individuare i fattori che rendono possibile l’agire comunicativo è
imperativo per una nuova classe politica che intende proporsi e che deve farsi affiancare come
mentore dal “Senato etico”, perché l’etica della saggezza eviterà quello che è una minaccia sempre
possibile: il dominio di una parte sull’altra.
UN PERICOLOSO RIFLUSSO VERSO FORME
DI AUTORITARISMO SEMPRE MENO VELATO
di Roberto Marchesi – Dallas (Texas)
Il vero scontro “politico” sarebbe quello tra chi sostiene una societa’ piu’ liberista e capitalista contro
chi sostiene una societa’ piu’ giusta e socialista (non comunista, che sarebbe anche meglio sotto il
profilo dell’equita’, ma porta inevitabilmente alla dittatura). Ma un “confronto” del genere, dato che i
capitalisti nelle societa’ ricche sono solo, al massimo, il 10%, se fosse fatto correttamente porterebbe
inevitabilmente e costantemente alla vittoria dei “socialisti”. Allora i capitalisti devono, allo scopo di
prendere i voti che servono per stare al governo (o meglio, in una democrazia seria, per metterci gli
uomini di loro fiducia), ricorrere a “droghe” più o meno leggere, come il populismo o la religione per
convincere, attraverso il controllo dei mezzi di informazione, il popolino a votarli.
Tutti i mezzi di informazione infatti, salvo i piccoli giornali locali e, per ora, internet, sono controllati
dai capitalisti. In Italia ci sarebbe anche la televisione pubblica a potersi salvare da questa “regola”,
peccato però che, di fatto, non e’ al servizio del pubblico ma a quello dei partiti, e comunque, essendo
in ogni caso un pericolo costante, arriveranno presto a privatizzarla, togliendo così l’unica possibilità
al cittadino di avere una informazione corretta ed autenticamente libera (dagli interessi dei poteri
forti). Con “popolino”, poco sopra, mi riferivo a quella parte di popolo totalmente ignaro dei fatti della
politica al quale, specialmente in campagna elettorale, e’ facile dar da bere quelle autentiche
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“illusioni” che servono allo scopo di carpire il voto. (Poi abbiamo visto nel libro “la Casta” che uso ne
fanno di quella fiducia). Certamente la prassi di carpire la fiducia dell’elettore non e’ una prerogativa
unica dei “liberisti”, lo fanno ogni volta che possono anche i “socialisti” (o i centristi, p.es. quelli della
vecchia DC), ma e’ un fatto inoppugnabile che, soprattutto in Italia, i mezzi di informazione sono
pressochè totalmente controllati e dominati dai “liberisti”, con il capo di essi addirittura a candidarsi
ed essere quindi eletto per governare in prima persona il paese (cosa semplicemente impossibile in
ogni altra democrazia per il palese conflitto di interessi).
Il concetto di democrazia, in una situazione siffatta, scricchiola assai. “Formalmente” non si può dire
che non lo sia, essendo il personaggio votato liberamente dal popolo, ma nel concetto di democrazia ci
sarebbe anche che chi governa lo fa nell’interesse del popolo, inteso nel suo insieme, e non
nell’interesse di una parte particolarmente privilegiata di esso (o peggio, come spesso accade, nel
proprio specifico interesse). Nelle democrazie mature i costituenti e gli intellettuali del paese hanno
fatto in modo che questo non potesse avvenire. L’Italia invece e’ ancora ad un livello molto basso di
civiltà democratica e gli intellettuali, dalla politica, sono ormai praticamente scomparsi, con un
impoverimento generale della classe dirigente che potrebbe, attraverso l’evidente crescente
populismo, essere l’indice di un pericoloso riflusso verso forme di autoritarismo sempre meno velato.
IL PRESIDENTE DI UTELIT ROCCO MONACO APPROVA L’INTENTO DI
BERLUSCONI PER L’ABOLIZIONE DEL CANONE R.A.I. PER GLI ANZIANI
Apprezzamento verso l’ipotesi di abolire il canone R.A.I. per gli anziani - così come è stato
annunciato da Silvio Berlusconi - è stato espresso dal Presidente nazionale di UTELIT Rocco
Monaco il quale conferma l’intenzione da parte dell’Associazione da lui rappresentata di voler
continuare la propria campagna per l’abolizione totale del canone R.A.I.
« Approvo la dichiarazione di intenti fatta da Berlusconi in campagna elettorale – ha dichiarato
Rocco Monaco - adesso però intendiamo verificare i fatti».
Il presidente nazionale di Utelit, Rocco Monaco, in merito all’impegno riscontrato nel corso della
campagna elettorale tra i diversi candidati premier proprio sulle istanze avanzate da Utelit (prima
fra tutte l’abolizione del canone Rai) ha rilevato come Silvio Berlusconi abbia dimostrato, con la
sua proposta di non far pagare il canone Rai agli anziani, di essere molto vicino alla nostra
richiesta di abolizione totale del canone. «Adesso Utelit svolgerà un’azione di costante proposta
affinché il futuro Presidente del Consiglio mantenga il suo impegno, fermo restando il nostro
obiettivo di giungere all’abolizione totale del canone».
COLLABORA ANCHE CON UTELIT !
Gentile amica, caro Amico anche questa settimana fatti sentire ! Aspetto un tuo intervento su
questo argomento o comunque sugli argomenti di interesse dell’Associazione.
Inoltre ti prego di fare il passaparola tra i tuoi amici per far sottoscrivere - anche online - la
nostra petizione popolare per l'abrogazione del canone Rai.
Visita il nostro sito www.utelit.it oppure chiama il nostro numero verde 800134907 oppure
scrivi a [email protected] . Un caro saluto.
Il Presidente nazionale di UTELIT - Rocco Monaco
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PROSEGUONO LE OPERAZIONI DI TESSERAMENTO
ALLA DEMOCRAZIA CRISTIANA PER L’ANNO 2008
A cura dell’Ufficio Tesseramento della Democrazia Cristiana
Proseguono e si intensificano le operazioni di tesseramento alla Democrazia Cristiana per il
2008 e si preannunciano in proposito numerose iniziative di sostegno promosse dai dirigenti
nazionali e regionali del partito. Si punta ad uno sforzo importante per raggiungere quest’anno la
quota di 100.000 adesioni alla Democrazia Cristiana.
Anche quest’anno le operazioni di tesseramento registrano un aiuto anche da parte delle
Associazioni e Movimenti a cui la Democrazia Cristiana ha offerto collaborazione e dalle quali
sta ricevendo un significativo sostegno. Ci riferiamo in particolare alla proficua collaborazione
con l’Associazione UTELIT, con la CONFEDERAZIONE DELLE PICCOLE E MEDIE
IMPRESE, con il COMITATO DI SOVRANITA’ MONETARIA, con la NUOVA
DEMOCRAZIA CRISTIANA, con il MOVIMENTO DELLA SOVRANITA’ POPOLARE, con
il MOVIMENTO POLITICO “LIBERI E FORTI”.
TORNA LA D.C. - TORNA ANCHE TU !
CAMPAGNA DI TESSERAMENTO ALLA
DEMOCRAZIA CRISTIANA PER L’ANNO 2008
TRA LA GENTE E PER LA GENTE
DEMOCRAZIA CRISTIANA: DA OLTRE SESSANT’ANNI
FORNITORE UFFICIALE DI DEMOCRAZIA IN ITALIA !
Il Consiglio nazionale della Democrazia Cristiana ha deliberato che per l’anno 2008
il costo della tessera per l’iscrizione al partito è di 10 euro.
Per i giovani (al di sotto dei trent’anni), i pensionati sociali ed i portatori di handicap il
costo dell’iscrizione al partito per l’anno 2008 è ridotta a 5 euro.
La quota sostenitore è di 25 euro.
E’possibile versare le quote di tesseramento sul Conto corrente postale intestato alla
Democrazia Cristiana con il Numero di conto 23789308.
Invia anche Tu l adesione al partito alla Sede della Democrazia Cristiana in Piazza del Gesù
n. 46/int. 3, a Roma - Fax 06-45214785 o 0431-35750 .
E’ possibile aderire al partito anche tramite internet usando il FORMAT presente nel sito
www.democraziacristianaonline.info o scrivendo a [email protected]
Per informazioni e/o adesioni è possibile contattare il call center della Democrazia Cristiana
tel. 06/45214784 o l’ufficio tesseramento tel. 0431-32841 oppure Iolanda Deana Lib. Tel.
346-1525253 o Tania Diaconu Lib. Tel. 346-1525353
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DOMANDA DI ADESIONE ALLA
DEMOCRAZIA CRISTIANA
Il sottoscritto _______________________________ nato a ___________________________
Il ______________ residente a __________________________________ Prov. __________
CAP ____________ Via________________________________________________________
Titolo di studio _____________________ Professione ________________________________
Eventuale incarico pubblico _________________________
Già iscritto alla DC? SI
NO
Sezione D.C. di appartenenza_____________________________________________________
DICHIARA
di voler aderire alla Democrazia Cristiana, ai suoi valori ed alla tradizione del partito, impegnandosi
all’osservanza delle norme dello Statuto e dei regolamenti attuativi.
Il sottoscritto dichiara altresì di non appartenere ad altri partiti o a movimenti aventi finalità
contrastanti a quelle della Democrazia Cristiana.
Data ___________________
Firma ____________________________
INDICAZIONE DATI PERSONALI
Tel __________________________________ Fax __________________________________
Cell. ________________________________ E-mail _________________________________
La quota del tesseramento può essere versata sul Conto corrente bancario n.10006250 Banca Antonveneta - filiale di Cervignano del Friuli (UD) oppure sul Conto corrente postale
N. 23789308 Copia della domanda di iscrizione può essere inviata via posta alla Sede
organizzativa della Democrazia Cristiana (Via Volturno n. 40, 00185, Roma) oppure via Fax
allo 06-45214784 oppure allo 0431-35750 o via internet a [email protected]
www.democraziacristianaonline.info
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SI SVOLGE A ROMA DOMENICA 20 APRILE 2008 LA VI
EDIZIONE DE: “LA MEMORIA DEI GIOCHI DI STRADA”
Domenica 20 aprile, dalle 10 al tramonto, Via
dei Fori Imperiali sarà teatro, “La memoria dei
Giochi di Strada”, un evento senza precedenti
volto a riproporre a tutti i romani alcuni degli
sport e delle attività ludiche che la tradizione
popolare ha tramandato fino ai giorni nostri.
L’intento è quello di raccogliere in un’unica e
prestigiosa sede tutti quei giochi, alcuni dei quali
divenuti vere e proprie discipline sportive, che
affondano le radici nel tempo. È giusto non
disperdere certi valori e necessario riproporre
tante attività, spesso dimenticate, al grande
pubblico, portando a conoscenza dei più giovani,
soprattutto di quelli nati e cresciuti nelle città,
l’esistenza storica di attività ludico-sportive che
in passato costituivano, oltre che momento di
svago, un motivo di aggregazione, unito ad una
sana,
campanilistica
competizione
in
manifestazioni che vedevano la partecipazione di
più comunità, intese come differenti paesi o
anche differenti rioni del medesimo paese.
Abbiamo individuato alcuni giochi popolari che
sono arrivati fino ai giorni nostri ed intendiamo
proporli al pubblico perseguendo un duplice
obiettivo, il primo didattico affidando agli
specialisti, agli atleti che praticano tali discipline
ancor oggi, il compito di mostrare al pubblico e
ai romani tutti i risvolti tecnici e le bellezze della
specialità; il secondo interattivo, consentendo a
tutti coloro che vorranno cimentarsi, di provare
direttamente a giocare. Ovviamente l’aspetto
sportivo si accoppierà con i risvolti culturali di
cui è portatore, offrendo spunti e momenti di
riflessione a tutti coloro che interverranno. Alla
manifestazione è abbinato un concorso,
realizzato in collaborazione col Provveditorato
agli studi di Roma, e riservato agli alunni delle
scuole elementari e medie di Roma e Provincia
dal tema “Inventa il Tuo Gioco”.
I giochi più originali e divertenti verranno
premiati con una borsa di studio. Intervieni
anche tu, il divertimento è assicurato!
PER INFORMAZIONI SULLA MANIFESTAZIONE DI DOMENICA
20 APRILE 2008 A ROMA E' POSSIBILE RIVOLGERSI A:
Associazione Sportiva dilettantistica“Torre Angela”
Via Calliope, 23 - 00133 Roma - C.f. 97154970582 P.iva 05785401000
Tel. 062014138 - 340.4943206 - 338.9242503 - 334.3614005
[email protected] - [email protected] - [email protected]
www.giochidistrada.it
A cura dott. Ruggero Alcanterini - Roma - Capo-Ufficio stampa della
manifestazione “La Memoria dei Giochi di strada” - Lib. Tel. 346-0206813
[email protected] - www.giochidistrada.it
DNR COMPUTER - Via Marcuzzi 35 - Cervignano del Fr. (UD)
TEL/FAX 0431-371406
CELL. 349-872 1365
e-mail: [email protected]
P. IVA 02196540302
url: www.dnrcomputer.it
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LETTERA AI SINDACI D’ITALIA
Gentile Signor Sindaco,
la storia del nostro Paese è strettamente correlata alla cultura popolare delle diverse città e
comunità, quindi dei Comuni che hanno concorso e concorrono complessivamente alla formazione
della nostra società civile, che dalle diversità delle tradizioni trae valori fondanti e irrinunciabili
per la nostra identità nazionale, oggi nel contesto più ampio dell’Europa.
Partendo da questo presupposto, l’Associazione che mi onoro di presiedere, dopo aver
sperimentato sul campo la promozione di questo concetto con l’organizzazione di eventi mirati,
con la collaborazione di esperti e di organismi competenti, ha deciso di editare un’opera libraria
dal titolo “GIOCHI DI STRADA E TRADIZIONI D’ITALIA”.
Posto che come Lei sa anche lo sport nella sua accezione più elitaria, quella olimpica, è o
dovrebbe essere espressione del clima gioioso che si accompagna alla festa, a maggior ragione
quelli che sono comunemente considerati giochi di tradizione popolare esprimono un forte senso
di appartenenza e di identificazione con abitudini, luoghi e ricorrenze delle nostre popolazioni.
Quindi, nell’intento di rappresentare nel modo più compiuto un panorama adeguato delle
nostre radici, ravvisiamo la necessità di inserire nel volume una scheda che rappresenti sotto
questo aspetto i giochi di tradizione della Sua Città, anche riferibili a particolari date in
calendario e quindi alle Feste correlate alla tipicità del cibo ed al modo di pensare.
Qualora fosse cortesemente disponibile a concorrere con questa nostra iniziativa, avremmo
piacere di ricevere un Suo cenno di riscontro, anticipandoLe sin d’ora che è in preparazione
anche una mostra itinerante sull’argomento e che sarà presentata insieme alle autorità locali,
con particolare attenzione al mondo della scuola, nonchè uno speciale piano di comunicazione
destinato a coinvolgere efficacemente sia i media nazionali che locali.
Con i più cordiali saluti.
Dott. Prof. Dora Cirulli
L’ASSOCIAZIONE SPORTIVA “TORRE ANGELA”
L’associazione Sportiva dilettantistica Torre
Angela è da sempre impegnata nella ricerca e
riscoperta dei giochi antichi di strada.
Tra le tante attività svolte, va riconosciuta la
tenacia e la perseveranza nel voler rappresentare i
giochi ed i passatempi che ormai non vengono più
considerati come lo erano una volta.
La presidentessa dell’Associazione, Dora Cirulli,
ha iniziato ad organizzare giornate dedicate alla
memoria dei giochi di strada in varie ville romane.
Dal 2003, ogni qualvolta venivano riproposti al
pubblico gli antichi divertimenti, il successo era
sempre maggiore. Ospite di trasmissioni televisive
e menzionata da numerosi giornali di Roma e
provincia, ad oggi è l’unica realtà operante in
questo campo sul territorio di Roma e provincia.
Tra gli obiettivi principali c’è il rilancio di queste
discipline tra i bambini, motivo per il quale il
Provveditorato agli studi di Roma ha appoggiato e
coadiuvato l’organizzazione del concorso dal
nome Recupera un gioco di strada, che si svolgerà
il giorno stesso della manifestazione.
Nel prossimo futuro è impegno dell’Associazione
aumentare il bagaglio tecnico e culturale che
queste discipline racchiudono e tramandano,
coinvolgendo i Comuni italiani ed europei alfine
di creare un vero e proprio centro studi dei giochi
antichi di strada.
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