30 Mercoledì 16 Novembre 2011 Gazzetta del Sud Cronaca di Catanzaro . Un convegno del Rotary ha approfondito interessi della criminalità organizzata e infiltrazioni tra i colletti bianchi Dove trionfa l’economia illegale Il procuratore Lombardo: qui solo per la ‘ndrangheta non è difficile fare impresa Andrea Celia Magno Letta in chiave duramente deterministica si potrebbe dire che l’economia governa tutto il tessuto sociale calabrese. Scontato, se non fosse che l’economia illegale quella di ‘ndrangheta - riesce a farlo molto più di quella legale, estendendo i propri tentacoli al nord, dove i proventi vengono riciclati, ripuliti, investiti. Il procuratore Vincenzo Lombardo, il direttore della filiale catanzarese della Banca d’Italia Luisa Zappone e il docente di Storia economica dell’Università “Magna Græcia” Nicola Ostuni, ne hanno discusso ieri sera nel corso del convegno “Economia e legalità in Calabria”, organizzato dal Rotary club “Catanzaro 1951” presso la Casa delle culture della Provincia. Umberto Platì, presidente del circolo rotariano, ha introdotto la tematica dell’incontro sottolineando la natura «provocatoria del titolo del convegno, data la situazione economica e l’estendersi dell’illegalità che non riguardano più solo il sud, ma adesso anche il nord Italia». Considerazioni, quelle di Platì, fatte proprie dal prefetto Antonio Reppucci, secondo il quale «l’asticella della legalità è ancora troppo in basso, soprattutto nell’economia, ma è un problema che non riguarda solo la Calabria. Qui, tuttavia, l’economia è mortificata dalla mafia, che condiziona la concorrenza ed ormai è fatta di gente in giacca e cravatta. Per vincere la ‘ndrangheta bisogna lottare tutti insieme contro la borghesia mafiosa». Ha indagato sulle lontane radici economiche dell’illegalità il professore Ostuni, andando a ritroso fino al tempo dei Borboni: «Il radicamento sul territorio della ‘ndrangheta è dovuto a motivi I lavoratori incatenati in via Massara La Regione è alla ricerca di soluzioni Continua la protesta dei lavoratori ex Sial Oggi incontro decisivo Daniela Amatruda Nicola Ostuni, Luisa Zappone, Umberto Platì, Antonio Vincenzo Lombardo prettamente economici risalenti alla prima metà dell’800, nell’allora Regno delle due Sicilie: la Calabria era sottoposta a un vero e proprio salasso in base alle gabelle, le imposte indirette che colpivano il commercio della seta e del sale, per cui la regione era la più vessata. La delinquenza locale si organizzò per esercitare un controllo del territorio essenziale alla produzione di ricchezza e alla relativa riscossione delle imposte». Si è soffermata sul presente, invece, Luisa Zappone che ha ricordato «le funzioni essenziali della Banca d’Italia in materia di antiriciclaggio, attive dal 2008. Venerdì verrà presentato il rapporto sull’economia calabrese che presenta un quadro sconfortante, perché mostra i problemi strutturali del nostro tessuto economico, in cui risalta il divario con le altre regioni, ampliato dalla presenza della criminalità organizzata. In uno studio realizzato dalla Banca d’Italia in collaborazione con la Commissione parlamentare antimafia – ha proseguito – i reati collegabili all’economia criminale hanno comportato un divario di sviluppo del 15% per regioni come Puglia e Basilicata. L’ipotesi per la Calabria, ancora da vagliare in un successivo studio, potrebbe essere superiore al 30%, nonostante ancora non sia interessata a grandi livelli da operazioni bancarie sospette: 835 sulle oltre 36 mila registrate in Italia nel 2010; solo il 2,3% del totale». Il tessuto economico legale calabrese langue. Al contrario, quello illegale è perfettamente florido, come ha affermato Lombardo: «In Calabria è difficile fare impresa, tranne per la mafia, che opera in condizioni di vantaggio perché non ha bisogno di soldi dalle banche, ma in certi casi infiltra direttamente gli istituti di credito in crisi di liquidità». In Calabria si opera nell’illegalità, si gestiscono operazioni come il traffico di droga, ma i soldi vengono poi investiti dove possono fruttare meglio, cioè al nord. «L’economia – ha concluso il procuratore ha bisogno del diritto e della legalità. Non esiste altra via per combattere le organizzazioni criminali: la Magistratura lo fa sotto il profilo patrimoniale, ma serve una rivoluzione etica di tutte le fasce sociali per debellare il fenomeno mafioso». Giornata decisiva, oggi, per i 45 lavoratori ex Sial. È previsto per le 14, infatti, nella sede della Regione in via Massaraa, l’incontro alla presenza della vicepresidente Antonella Stasi, dei dirigenti del settore e dei sindacalisti che rappresentano gli ex dipendenti dell’azienda. La riunione si sarebbe dovuta svolgere ieri, ma pare che la Regione abbia voluto spostare il confronto di un giorno per prendere più tempo e studiare meglio la situazione e tentare, così, un accordo che possa accontentare un po’ tutti. Gli ex dipendenti sono allo stremo. Hanno trascorso la notte di lunedì al freddo e ieri sono rimasti fino a tarda sera davanti ai cancelli per continuare la protesta. Sperano di ricevere buone notizie oggi e di tornare a casa, ma sono già pronti con bagaglio e sacco a pelo per accamparsi anche questa notte se non si giungerà ad una soluzione definitiva che preveda la sistemazione di tutti i 45 ex dipendenti. Sono trascorsi già due anni dalla cessazione del rapporto di lavoro ed il prossimo 31 dicembre scadrà anche la mobilità in deroga. Inevitabile, dunque, che fra i lavoratori serpeggi uno stato d’animo fatto di preoccupazione per il futuro. La Sial, società per azioni inizialmente al 51% di proprietà della Regione e al 49% di Italia Lavoro, è ora interamente detenuta dalla Regione Calabria, unico Ente che dovrà farsi carico della situazione. Stando a quanto comunicato da alcuni sindacalisti presenti all’incontro di lunedì pomeriggio, la Regione non riuscirà a ricollocare tutti i dipendenti, ma soltanto poche unità e con contratti a progetto: si parla infatti di 6 contratti full time o di 12 contratti part time. I lavoratori hanno già comunicato che non accetteranno queste condizioni sia per la tipologia contrattuale che per il numero troppo esiguo rispetto agli aventi diritto; da qui la manifestazione di protesta che, iniziata lunedì, continuerà anche oggi, nella speranza che sia arrivata finalmente la giornata decisiva. I giovani del Leo Club sono stati ospiti della sala operativa della Protezione Civile AL POLITEAMA Presentato il romanzo di Paolo Arcuri Una visita guidata per apprendere l’importante cultura della prevenzione Domani sera va in scena il musical “Happy days” “Sandali di ortica” Uno spaccato di storia calabrese “Happy days”, il telefilm che dal 1974 al 1984 ha conquistato gli spettatori del mondo intero, è diventato un musical. Domani sera, al Politeama, sarà proprio l’opera prodotta da Garry Marshall ad approdare al “Festival d’Autunno”, diretto da Antonietta Santacroce. Dopo la grande musica dei Manhattan Transfer e di Vinicio Capossela, vanno in scena dunque le divertenti storie della famiglia Cunningham che condurranno gli spettatori nell’America degli anni ’50. A rendere possibile l’operazione è stata la “Compagnia della Rancia” per la regia di Saverio Marconi, che è riuscito, con un tocco tutto italiano, a dare forma allo spettacolo ed alla caratterizzazione dei personaggi, riuscendo a raccontare questa storia e ricordare i pomeriggi spensierati davanti alla tivù. A far da cornice all’ambientazione originale saranno le musiche di Paul Williams, che ha scritto anche il libretto, mentre gli arrangiamenti sono di John McDaniel, che ha curato anche la supervisione alle musiche di questo nuovo spettacolo. Nata nel 1974 in seguito al successo del film “American graffiti”, “Happy days” ha accompagnato generazioni di telespettatori che ancora oggi, grazie alle numerose repliche in tv, viene apprezzata per la carica di sogni e di speranze dei personaggi degli anni ’50. «È un libro che porta all’attenzione dei lettori una storia particolare della nostra Calabria che merita di essere conosciuta e tramandata». Mario Vallone, presidente della sezione catanzarese dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia, ha presentato così il romanzo “Sandali di ortica” di Paolo Arcuri (ed. Ursini) nella sala del “Caffè delle arti”. Alla presentazione, promossa dall’Anpi e organizzata con la collaborazione del gruppo “25 aprile”, con Paolo Arcuri hanno preso parte il giornalista Filippo Veltri, responsabile di Ansa Calabria, Nicola Fiorita, docente dell’Università della Calabria e don Mimmo Battaglia, presidente del Centro calabrese di solidarietà. «Da una microstoria come questa – ha osservato Veltri – riusciamo a capire la storia del nostro Paese. Paolo ha saputo descrivere un passaggio tragico della nostra Calabria, con grande umiltà e in modo esemplare. Il suo è un libro che restituisce con genuinità la storia d’Italia degli ultimi sessant’anni. Il male, insomma, non è il dolore dei sandali di ortica calzati dal protagonista, ma la mancanza di lavoro e la disuguaglianza sociale». Fiorita ha fra l’altro definito «interessante» il libro «perché parla di cose che arrivano al cuore: emigrazione, guerra, emarginazione sociale, ritorno a casa». Don Mimmo Batta- Una domenica speciale per conoscere da vicino il sistema dell’emergenza e scoprire l’importanza della cultura della prevenzione è stata quella che si è svolta domenica scorsa con la visita guidata alla sala operativa della Protezione Civile regionale da parte dei giovani del Leo Club per la prima tappa prevista nell’ambito del progetto distrettuale “Crescere in sicurezza” che, grazie ad un protocollo d'intesa siglato tra lo stesso settore Protezione civile – nelle persone del sottosegretario Franco Torchia, del dirigente Salvatore Mazzeo – e i rappresentanti del Distretto Leo 108 YA prevede la realizzazione di attività volte ad approfondire la conoscenza del servizio di gestione delle emergenze. Al centro dell’iniziativa vi è l’intento di sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza di una corretta informazione relativa agli eventi sismici, sottolineando come la prevenzione rappresenti uno strumento fondamentale per aiutare i giovani a farsi trovare pronti in caso di emergenza. Ad accogliere i giovani Leo ed alcuni soci Lions dell’Area Sud (che comprende i club di Acri, Catanzaro Host e Rupe Ventosa, Cirò Cosenza, Crotone, Locri, Palmi, Reggio Calabria Host e Primo Sole Vibo Valentia) è stato il coordinatore della sala operativa, Vincenzo De Franco, affiancato dal vicepresidente del Consiglio provinciale, Emilio Verrengia, e I giovani del Leo Club con gli uomini della Protezione Civile nella visita guidata alla sala operativa dalla coordinatrice progettuale del distretto 108 YA Sud, Giorgia Fulginiti. Per l’occasione sono stati illustrati ai presenti i punti cardine che regolano il funzionamento della sede regionale della Protezione Civile. In particolare l’attività svolta 24 ore su 24 da tutti i tecnici è mirata alla gestione delle diverse fasi di previsione e studio dei fenomeni di rischio idro-geologico, nelle quali rientra il servizio di allertamento meteo, e di gestione delle emergenze attraverso il coordinamento dei vari livelli territoriali. A tal riguardo la necessità di garantire la massima tempestività degli interventi ha richiesto l’attivazione di sale operative provinciali ma, soprattutto, una sempre più attiva collaborazione del volontariato organizzato e dei cittadini che possono fornire alcune informazioni utili a ricostruire un quadro più chiaro possibile dello stato d’emergenza. «Iniziative come queste sono fondamentali – ha detto De Franco – perché aiutano a divulgare la cultura della prevenzione e a pungolare gli stessi amministratori che, soprattutto a livello comunale, peccano di una scarsa attenzione su questi temi. Per assicurare una salvaguardia del territorio più efficace e al passo coi tempi, è necessario, inoltre, rivedere quegli strumenti legislativi che ancora oggi non sono stati adeguati alle previsioni nazionali». Durante la giornata i giovani hanno anche potuto scoprire da vicino come funziona il sistema di intervento tramite elisoccorso, con una prova dimostrativa di spegnimento di incendio, e conoscere gli strumenti di cui dispongono abitualmente i volontari dell’Edelweiss. La campagna di sensibilizzazione proseguirà su Facebook e sulla pagina web del Distretto 108 Ya, dove sarà possibile eseguire dei tests on line per valutare il proprio livello di conoscenza sulla prevenzione dei rischi. Il progetto “Crescere in sicurezza” prevede durante l’anno anche l’organizzazione di tavole rotonde e seminari informativi rivolti alle scuole con simulazioni sul territorio di recuperi pericolosi, prove pratiche di evacuazione e corsi di formazione di primo soccorso e interventi antincendio. Lo scrittore Paolo Arcuri glia, da parte sua, ha messo in risalto i vari aspetti sociali presenti nel romanzo. Significativa è stata la testimonianza della professoressa Nuccia Fratto Parrello, la prima lettrice del romanzo, avendolo letto - ancora inedito - sin dalla prima stesura. «Se questo libro ha visto la luce – ha detto – lo dobbiamo sicuramente a due donne: la mamma e la moglie dell’autore. La prima è stata determinante per aver raccontato a Paolo la vicenda del nonno, protagonista del romanzo; la seconda per averlo seguito passo passo nelle varie fasi della pubblicazione». Con il romanzo “Sandali di ortica”, l’autore ha vinto nel mese di agosto la quinta edizione del premio “Torre Petrosa” riservato alle opere prime di narrativa.