BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI Studio sperimentale di applicazione della Fenton ad un sito contaminato da TCE Silvia Sbaffoni [email protected] BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI Studio sperimentale sulla Fenton Attività produttiva dello stabilimento: – Miscelazione di eccipienti e principi attivi per il confezionamento di: Solidi (compresse) Liquidi (sciroppi e gocce) Iniettabili (soluzioni sterili in fiale e flaconi) 2 BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI Indagini investigative iniziali Area Clorurati: concentrazioni di TCE al di sopra dei limiti Area A: rifiuti abbancati Area serbatoi interrati: prodotto surnatante 3 BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI Destino del TCE Rilasciato come liquido puro Migra in profondità tra gli strati di terreno per effetto della sola forza di gravità. Rilasciato come acqua di lavaggio L’inquinante può occupare parzialmente tutte le fasce del sottosuolo: solvente in fase gassosa nella zona vadosa, solvente adsorbito tra i grani, solvente in lenti sopra e sotto la superficie freatica, solvente in fase disciolta, disomogenea. 4 BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI Destino del TCE nella zona clorurati SORGENTE PRIMARIA SORGENTE SECONDARIA contaminazione di terreno profondo ( 1m dal p.c.) MECCANISMO DI TRASPORTO PERCORSO DI ESPOSIZIONE percolamento e trasporto in soluzione nelle acque sotterranee ACQUE SOTTERRANEE AREA CLORURATI UTILIZZO IDORPOTABILE E DOMESTICO (Solo falda profonda) presenza di prodotto in fase libera migrazione di prodotto in fase libera 5 BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI Piano della caratterizzazione Approvato in Conferenza dei servizi nel Dicembre 2001 Obiettivi: – Piano di monitoraggio del suolo e delle acque sotterranee nelle tre aree – Ricostruzione litostratigrafica del sito attraverso: Indagini geofisiche Carotaggi – Valutazione dell’andamento della falda superficiale e dell’eventuale falda profonda – Rimozione della potenziale fonte inquinante in Area A – Intervento di messa in sicurezza senza misure di emergenza per l’estrazione del surnatante in area gasolio 6 BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI Pianta di monitoraggio approvata Area Clorurati Area surnatante Area A: zona rifiuti interrati Legenda 7 BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI Indagini Indagini geofisiche: Copertura superficiale di spessore variabile 2-20 m – Disegnare la geometria dell’acquifero profondo Sedimenti: limi sabbiosi e – Ricostruzione dettagliata Clorurati sabbiaArea da fini a finissimi che ospitano la falda superficiale Ricostruzione litostratigrafica 1m Piano campagna Strato argilloso di media potenza (10 m) e bassa permeabilità (k = 10-6÷10-7 m/s) 15-25 m Rocce calcaree che ospitano un acquifero in pressione a carattere regionale 25-58 m 8 BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI Valutazione dell’andamento della falda superficiale Permeabilità qualitativa k= 9,82·10-6 m/s (valutata attraverso Slug-Test su 19 pozzi) Gradiente idraulico medio i = 2-2.5% Velocità media di deflusso v = k·I =9 m/anno 9 BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI Risultati monitoraggio Area di picco TCE Pozzo TCE (mg/l) MW7 142 MW15 4130 MW16 17 MW8 2.39 MW20 3.83 MW18 3.83 MW5 9.07 MW4 74.9 Limite di legge: 1.5 mg/l per aree industiali 10 BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI Analisi comparata delle tecnologie disponibili Informazioni necessarie: – – – – – – – – – Tecnologie in situ Contaminante principale: TCE Inquadramento ambientale Efficienza di rimozione Stato di avanzamento della tecnologia Proprietà che influenzano l’applicabilità della tecnologia Tempi dell’intervento Pericolosità della tecnologia Piano economico-finanziario Tecnologie disponibili: – Bioremediation (cometabolismo o dealogenazione) – Ossidazione chimica con permanganato – Barriere permeabili reattive – Ossidazione con Fenton/Fenton like – Pump & Treat 11 BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI Fasi della sperimentazione Studio in scala di laboratorio del processo di Fenton: – Caratterizzazione della matrice terrosa – Prove in batch di decomposizione dell’H2O2 in slurry di suolo – Prove in colonna small scale Compatibilità di alcune delle sue caratteristiche chimico-fisiche con la reazione Fenton Tempi di vita dell’H2O2 Simulazione del contatto ossidante-suolo del processo in situ 12 BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI Caratterizzazione di un campione di suolo dall’area clorurati U (%) pH TOC (%) Fetot (mg/g) Fescambiabile (mg/g) Fecarbonati (mg/g) Feossidi (mg/g) Fesostanza organica (mg/g) Mgtot (mg/g) Mgscambiabile (mg/g) Mgcarbonati (mg/g) Mgossidi (mg/g) Mgsostanza organica (mg/g) 47.05 6.46 1 69.71 0.007 0.008 3.75 0.20 0.02 0.011 0.046 0.029 0.01 13 BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI Granulometria e permeabilità del campione Ghiaia 0.5% 100 Sabbia 37.5% 80 Limo 61% 60 Argilla 1% P% Curva Granulometrica 40 20 10 0 1 0.1 0.01 Diamentro equivalente (mm) 0.001 La superficie specifica influenza l’interazione liquido-solido Permeabilità 2.18·10-6 cm/s Influenza l’immissione dei reagenti, la pressione di immissione e la distanza tra i pozzi di iniezione 14 BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI Prove batch H2O2 (%) pH FeSO4 (mM) 6 7 0 6 2.5 0 10 2.5 0 10 2.5 1 10 2.5 2 Vials da 50 ml 12,5 ml di soluzione ossidante +2,5g di suolo tempi di contatto: 30 min, 1h, 2 h, 4h, 6h 15 BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI Cinetiche di decomposizione dell’H2O2 k (min-1) H2O2 (%) pH FeSO4 (mM) Tempo di vita (min) 6 7 0 6 2.5 0 5,1*10-3 902,97 min 10 2.5 0 4*10-3 1151,29 10 2.5 1 3,6*10-3 1279,21 10 2.5 2 2,9*10-3 1587,99 < 30 In presenza del catalizzatore il tempo di vita aumenta 16 BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI Prove in colonna Caratteristiche della colonna: – Lunghezza: 10 cm – Diametro: 2.5 cm Portata: 3 ml/min Iniezione dell’ossidante in controcorrente H2O2 (%) pH 6 6.5 6 2.5 10 2.5 17 BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI Prove in colonna Fasi della sperimentazione: 1. Saturazione del terreno con la soluzione ossidante e inizia la reazione 2. Il terreno reagisce perdendo la consistenza e la struttura iniziale assumendo una consistenza fluida 18