sviluppo storico della spettroscopia: il reticolo di diffrazione *1810 Fraunhofer sviluppa il “diffrattometro a reticolo” e misura ben 700 “righe”, fra righe “chiare” (di emissione) e righe “scure” (di assorbimento); Herschel, Brewster, Foucault associano righe e sostanze nasce la spettroscopia come tecnica di analisi chimica passo a del reticolo Hal. 47 StrII-spettr2-1 interferenza costruttiva in P per: r2 - r1 a sen r3 - r1 2a sen 2 r4 - r1 3a sen 3 r5 - r1 4a sen 4 r6 - r1 5a sen 5 r7 - r1 6a sen 6 r8 - r1 7a sen 7 il reticolo di diffrazione P r1 r r3 2 r4 r r r7 r8 5 6 O a Hal. 47 StrII-spettr2-2 vantaggio del reticolo per ’ il reticolo di diffrazione un po’ minore di si ha: ’ r1 r2 r3 a r4 r5 r6 r7 r8 r2 - r1 a sen ’ - ) r3 - r1 2a sen ’ 2( - ) r4 - r1 3a sen ’ 3( - ) r5 - r1 4a sen ’ 4( - ) r6 - r1 5a sen ’ 5( - ) r7 - r1 6a sen ’ 6( - ) r8 - r1 7a sen ’ 7( - ) quando 5 diventa circa pari a /2, gli ultimi tre cammini cancellano il contributo dei precedenti tre interferenza distruttiva larghezza del picco: d /Na con N=numero di fenditure ( 104) StrII-spettr2-3 Hal. 47 potere risolutivo del reticolo larghezza del picco: d /Na due righe di lunghezza d’onda e ’ si considerano separate se i massimi dei loro picchi di diffrazione sono a una distanza angolare maggiore o dell’ordine della larghezza d del picco separazione angolare : sen a ; cos Δ Δ Δ a N=5000 a=5 m Δ a cos Δ Δ d N a Na Δ potere risolutivo: StrII-spettr2-4 N=5000 a=10 m Hal. 47 R N Δ N=10000 a=10 m *1819 Fresnel interpreta con l’ipotesi ondulatoria La diffrazione il fenomeno della diffrazione della luce in vicinanza degli oggetti buio ombra geometrica: netta e ben definita a d per un fascio ben collimato, luce buio • la larghezza d dell’immagine è pari alla larghezza a della fenditura • la zona illuminata (o buia) lo è in modo uniforme luce a d buio luce StrII-spettr2-5 Hal. 46 supponendo di dividere la fenditura in 8 parti di ampiezza a’=a/8, la differenza di cammino fra i raggi è: r2 - r1 a’ sen r3 - r1 2a’ sen 2 r4 - r1 3a’ sen 3 r5 - r1 4a’ sen 4 r6 - r1 5a’ sen 5 r7 - r1 6a’ sen 6 r8 - r1 7a’ sen 7 a r8 r2 r1 r r5 r4 3 r r7 6 La diffrazione - quando 5 diventa circa pari a /2, gli ultimi tre cammini cancellano il contributo dei precedenti tre interferenza distruttiva buio - tuttavia, nei punti subito sotto c’è ancora luce, sia pure in misura minore - angolo a cui c’è il minimo: 5a’ sen 5 /2; sen (/2)/5a’ (/2)*8/5a minimo a: sen /a StrII-spettr2-6 Hal. 46 P figura di diffrazione minimo a: sen /a dopo il minimo, si verifica un massimo secondario e poi un nuovo minimo e così via: i minimi si succedono a distanze tali che: Si raggiungono le condizioni di “ombra geometrica” o di “luce geometrica” per: - piccoli - grandi fenditure sen m /a con m intero StrII-spettr2-7 Hal. 46 minimi massimo centrale Si può avere buio anche nella zona di luce geometrica: supponendo di dividere la fenditura in 8 parti di ampiezza a’=a/8, la differenza di cammino fra raggi vicini è circa uguale e vale : r1 - r2 a’ sen La diffrazione r1 r r3 r r5 4 r 6 r7 2 a r8 - se diventa circa pari a /2, ogni cammino cancella il contributo dei suoi vicini interferenza distruttiva buio nel centro della zona illuminata! (punto scuro di Poisoon) StrII-spettr2-8 Hal. 46 La diffrazione: immagini punto chiaro di Poisson StrII-spettr2-9 Hal. 46 *1809 Malus e Young indagano le indicazioni di La polarizzazione trasversalità della luce riflessa dal vetro Il campo elettromagnetico è trasversale: i vettori E e B sono ortogonali alla direzione di propagazione k E k B Una antenna di un trasmettitore a microonde (cellulare) trasmette naturalmente onde polarizzate aventi campo elettrico che oscilla nella direzione dell’asse dell’antenna StrII-spettr2-10 Hal. 48 Onde luminose: la sorgente emette sempre campi trasversali, cioè i vettori E e B sono ortogonali alla direzione di propagazione k, tuttavia normalmente non sono polarizzati, cioè il vettore E è diretto in una direzione qualunque E E filtro polarizzante E E E dopo avere attraversato la lamina polarizzante, il campo E è diretto nella direzione di polarizzazione del filtro e l’intensità I della luce è ridotta alla metà StrII-spettr2-11 Hal. 48 legge di Malus attraversando la lamina polarizzante, il campo E viene scomposto nella componente Ey parallela alla direzione del filtro e nella componente Ez perpendicolare alla direzione del filtro: solo la componente Ey passa, la componente Ey viene assorbita. l’intensità del campo che attraversa il filtro vale quindi: l’intensità del flusso luminoso è proporzionale al quadrato del campo, quindi campo che attraversa il filtro vale: E y E cos I I o cos 2 legge di Malus Se il fascio incidente non è polarizzato, occorre mediare su tutte le direzioni del vettore E, quindi: Hal. 48 1 I I o cos2 I o 2 StrII-spettr2-12 polarizzatore e analizzatore E1 P1 E1 P2 E2 dopo avere attraversato la lamina polarizzante P1, il campo E1 è diretto nella direzione di polarizzazione del filtro 1; dopo l’analizzatore P2 emerge solo la componente E2 = E1 cos e quindi l’intensità vale: I2 = I1 cos2 come previsto dalla legge di Malus StrII-spettr2-13 Hal. 48 Immagini in luce polarizzata StrII-spettr2-14 Hal. 48 Polarizzazione per riflessione polarizzazione perpendicolare al piano di incidenza angolo di Brewster: p + r = 90o per questo particolare valore dell’angolo di incidenza - la luce riflessa è totalmente polarizzata perpendicolarmente al piano di incidenza polarizzazione nel piano di incidenza - la luce rifratta ha entrambe le componenti, ma è meno ricca della componente perpendicolare StrII-spettr2-15 Hal. 48 Polarizzazione per riflessioni multiple attraverso riflessioni multiple da più strati di vetro si elimina dalla luce rifratta la componente perpendicolare al piano di incidenza StrII-spettr2-16 Hal. 48 birifrangenza In un cristallo birifrangente viaggiano due raggi: - il raggio ordinario che segue la legge di Snell ed è sempre polarizzato nella direzione perpendicolare al piano che contiene il raggio incidente e l’asse ottico - il raggio straordinario che non segue la legge di Snell, è polarizzato in direzione perpendicolare al raggio ordinario ed ha indice di rifrazione ns variabile a seconda della direzione; le variazioni di ns vanno dal valore dell’indice no del raggio ordinario a un valore estremo ne StrII-spettr2-17 Hal. 48 birifrangenza lamina a “quarto d’onda”: è una lamina di spessore tale che un raggio ordinario e straordinario che si propagano nella lamina abbiano all’uscita uno sfasamento pari a 1/4 di lunghezza d’onda, cioè quando un’onda è massima, l’altra è nulla. d ordinario Es. per la calcite: = 589 nm (nell’aria) straordinario o = 589/1658=355 nm (raggio ordinario) e = 589/1486=396 nm (raggio straordinario) StrII-spettr2-18 Hal. 48 birifrangenza asse ottico fronte d’onda del raggio ordinario fronte d’onda del raggio straordinario polarizzazione nel piano StrII-spettr2-19 Hal. 48 polarizzazione perpendicolare birifrangenza Hal. 48 StrII-spettr2-20 birifrangenza StrII-spettr2-21 Hal. 48