In tale situazione, per modeste entità della forza risulta:
Si forma un meccanismo dove il carico applicato tende ad essere trasferito da un
maschio all’altro attraverso un puntone diagonale. Il meccanismo ha termine
quando le due cerniere sono allineate (resistenza a compressione infinita della
muratura), ovvero per un certo valore di φ corrispondente allo schiacciamento
della muratura.
Se noi applichiamo la forza orizzontale nel maschio di destra, il meccanismo non
funziona perché la muratura non è resistente a trazione.
Si capisce quindi l’importanza che la fascia di piano sia attraversata da un tirante.
Il tirante può essere aderente o meno alla fascia di piano.
Se è aderente, è facile ricavare quanto si allunga ed il tiro al suo interno:
lt  2 h c  N t 
2 Et At   hc
lt
Et  mod ulo elastico della catena
At  area sezione trasversale della catena
lt  lunghezza iniziale della catena
Se risulta invece non aderente
 2bp

 1

lt  
 bp    sen  bt   2bp  bt   2bp 
 1
 cos  
 cos 

Et At 2  bp  1


Nt 
 1
lt
 cos  
Et  mod ulo elastico della catena
At  area sezione trasversale della catena
lt  lunghezza iniziale della catena
Una stima di φ per la norma è riportata di seguito.
p
c
 p
 p   p lp
 ul p
 u l p km
u 

c
B  m
Un valore ragionevole per lp può essere
lp =B/2 (N.B. e =B/4), εp=1.5‰ e ponendo
mediamente σkm/ σm 10 si ottiene:
u  0.75%
Quest’ultimo esempio ci fa capire come la duttilità per pareti in muratura sia
essenzialmente di tipo “geometrico” e non di tipo “materiale”.
In altri termini, dato il pannello in muratura, gran parte dello spostamento Δ è dovuto
alla geometria del pannello, ovvero a quanto valgono B, H, G in relazione alla spinta S
Le fasce di piano non sono solo del tipo che abbiamo visto noi, bensì anche del
tipo più semplice, con un unico cordolo che le attraversa.
N.B. Rispetto al caso precedente, in questo caso varia l’altezza resistente a
flessione, non quella a taglio!!!!
Nell’analisi delle pareti per azioni ortogonali,
nel caso in cui sia presente, anziché un
cordolo, una trave in c.a. di dimensioni più
consistenti, si può ipotizzare che l’intera
azione sismica trasmessa a livello del solaio di
sottotetto venga assorbita dalla trave stessa.
qh 
F
2 Ltot
in cui F corrisponde alla risultante sismica
totale e gli appoggi sono stati posti in
corrispondenza delle pareti ortogonali
In riferimento al caso in esame, considerando
l’allineamento y1 ed ipotizzando la presenza di una trave
in c.a. di dimensioni 20x40 cm, armata con 2+2Φ16 si ha:
qv  5.11 kN/m
qh  6.98 kN/m
MRdh = 33.8 kNm
MSdh = 12.96 kNm
MSd/MRd = 0.38 <<1
N.B.:
q
 h
Determiniamo le tensioni tangenziali tra il cordolo e la muratura sottostante:
t
τ = 0.035 N/mm2
Le tensioni normali sono circa pari a
σ0 = 0.02 N/mm2
Il rapporto τ/ σ0 è indicativo della tendenza dell’intera copertura. Possiamo fare la
verifica a scorrimento, assumendo fvk0 = 0.1 N/mm2
fvk = fvk0 + 0.4 σ0 = 0.108 N/mm2
fvd = 0.054 N/mm2 > τ = 0.035 N/mm2
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Parte III