cronache ipogee
pagine di informazione speleologica per il Friuli Venezia Giulia - n. 10/2012
40 anni del Gruppo Speleologico
" ta l p e d e l c a r s o "
Jamarski klub "kraŠki krti"
Domenica 14 ottobre il gruppo speleologico Talpe del Carso ha festeggiato,
presso la baita speleologica a San Michele, il 40° anniversario di attività.
Oltre settanta soci, ospiti, rappresentanti di altri gruppi speleologici e rappresentanti delle autorità, hanno seguito i discorsi, i saluti, le premiazioni e
l’inaugurazione della bacheca informativa, recentemente posizionata presso
la baita.
La bacheca si presenta molto bene, è fatta con travi di legno, ricoperta con
un tettuccio, ha una superficie di due mq per parte.
La parte rivolta verso la baita riporta la piantina della grotta Regina del Carso,
l’entrata della quale si trova a 50 m di distanza, le foto e la descrizione della
stessa. Sul retro invece, c’è una piantina del territorio carsico circostante, con
segnate le posizioni di tutte le principali cavità del circondario.
La sede delle Talpe non comprende solo la baita, ma può vantare anche un
magazzino sotterraneo, con un tendone sovrastante, una legnaia e naturalmente, l’adiacente grotta.
Sotto il tendone è stata allestita una mostra fotografica con oltre cento fotografie che documentano la quarantennale attività del gruppo.
Nonostante i pannelli della mostra, lo spazio coperto era sufficiente per accogliere tutti i presenti dietro le tavolate, dove sono stati serviti, il rinfresco, il
pranzo e, infine, la torta del 40° compleanno.
Inaugurazione della bacheca.
Particolare della mostra fotografica.
Sotto il tendone.
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Il presidente Edi Gergolet, con le traduttrici per
la lingua slovena e tedesca.
Il saluto del presidente della Provincia di Gorizia,
Enrico Gherghetta.
Il presidente della Federazione Speleologica
Isontina, Ferdinando Zimolo.
Il presidente del gruppo, Edvard Gergolet, ha dato inizio alla manifestazione
con il discorso d’inaugurazione e con
i saluti, sia in sloveno che in italiano.
Vista la presenza dei rappresentanti
degli speleologi carinziani, una traduttrice ha tradotto il tutto anche in
tedesco.
In seguito, il presidente ha descritto
in breve, la nascita e la storia delle
talpe del Carso.
Sono seguiti i saluti degli ospiti, tra i
quali quelli dei sindaci dei comuni di
Doberdò del Lago, Savogna d’Isonzo
e Miren-Kostanjevica, il saluto del
presidente della Provincia di Gorizia
Enrico Gherghetta, della presidentessa
della Federazione dei gruppi culturali
sloveni in Italia, della Federazione Speleologica Isontina e della Federazione
Speleologica Regionale.
Sono seguiti i saluti di numerose
associazioni speleologiciche e non,
che hanno voluto festeggiare questo
anniversario.
Tra questi i gruppi C. Seppenhofer,
Amici del Fante, Lindner, Spangher,
la Sezione speleologica del Grmada,
il Club Alpino Sloveno di Gorizia, il
team fotografico T-Sedran di Vicenza
che ha collaborato nella creazione
della bacheca.
La Slovenia era rappresentata dagli
speleologi di Nova Gorica, Renče,
Kamnik, Sežana e dal presidente della
Federazione Speleologica slovena
Vido Kregar.
La bacheca informativa e stata inaugurata dal rappresentante della Fondazione della Cassa di Risparmio
di Gorizia, il sig. Francesco Bratina
che ha finanziato la realizzazione
dell’opera.
Un sincero ringraziamento è stato
espresso anche a tutti i soci che non
ci sono più, e che hanno comunque
contribuito alla formazione del gruppo
speleologico Talpe del Carso.
Tutti gli illustri ospiti, presidenti e rappresentanti dei gruppi hanno ricevuto
in regalo una bottiglia di vino prodotto
dall’azienda agricola Castello di Rubbia
di Venko e Nataša Černic.
Per concludere la parte formale, il
presidente ha ringraziato i suoi predecessori, il defunto presidente Slavo
Rebec e il pluriennale presidente
Stanko Kosic per il tempo e l’impegno
che hanno dedicato alle Talpe contribuendo decisivamente allo sviluppo e
alla crescita del gruppo.
Alla prima parte della manifestazione,
che si è svolta all’aperto ed è stata
cronache ipogee
a un certo punto interrotta dal vento
e dalla pioggia è seguita la seconda
parte, sotto il tendone, intorno alle
tavole imbandite e i festeggiamenti si
sono inoltrati fino alla sera.
Il discorso del Presidente
Ogni strada, anche la più lunga comincia sempre con il primo passo,
così dice un bel proverbio cinese.
Le Talpe del Carso hanno compiuto
questo primo passo l'11 ottobre del
1972, con l'elezione del primo consiglio
esecutivo del gruppo.
Farò una breve sintesi degli avvenimenti più significativi, che hanno
portato alla fondazione del nostro
gruppo, già meglio descritti nella nostra
pubblicazione del 1988.
In realtà l'attività speleologica dei fondatori delle Talpe era iniziata già negli
anni '60, nell'ambito del Club alpino
sloveno di Gorizia, sotto la guida del
maestro Slavko Rebec.
Il 26 giugno 1969, il maestro Rebec,
ha fondato, nell'ambito del Club alpino
sloveno una sezione che è stata il
predecessore dellle Talpe del Carso.
L'avvenimento cruciale, che ha spronato i giovani speleologi a formare
un proprio club indipendente è stata
sicuramente la scoperta della grotta
"Regina del Carso", scoperta nel 1972
da Dominik Grillo.
La scoperta della più grande è più bella grotta del Carso Goriziano ha dato
un forte impulso agli speleologi del
nuovo gruppo, che è stato battezzato
Kraški krti, ossia Talpe del Carso.
I primi 40 soci hanno eletto come presidente il maestro Slavko Rebec.
I soci, spronati dall'entusiasmo giovanile, hanno fatto numerose nuove
scoperte.
Ma il cuore e l'anima del gruppo e
rimasta la grotta Regina, presso la
quale hanno intrapreso la costruzione
della baita, che oggi ci ospita.
Tutti i lavori sono stati eseguiti con il
lavoro gratuito e volontario dei soci e
la costruzione è stata ultimata e solennemente inaugurata nel novembre
del 1974.
Dieci anni dopo la scoperta della grotta
Regina, nel 1982 è stato eletto come
presidente il sig. Stanko Kosic, che
ha guidato il gruppo per un periodo
di quasi 30 anni.
I numerosi contatti con gruppi speleologici sloveni, italiani e austriaci e i
rapporti amichevoli che sono stati instaurati con gli stessi, hanno permesso
al nostro gruppo di organizzare il primo
"Triangolo dell'amicizia", incontro speleologico dei gruppi appartenenti alle
tre regioni confinanti, che da allora, a
turno, viene organizzato ogni anno.
La collaborazione con altri gruppi
speleologici è per noi di primaria importanza, per questo siamo iscritti nella
Federazione Speleologica Slovena,
intratteniamo contatti e collaboriamo
con vari gruppi della Slovenia.
Naturalmente siamo anche parte integrante della Federazione Speleologica
Isontina, come tutti gli altri gruppi
della provincia di Gorizia, tutti insieme
riusciamo a dare vita a numerose e
interessanti iniziative: corsi, manifestazioni, pubblicazioni e altro che non
starò qui ad elencare.
Quest'anno abbiamo organizzato insieme anche il tradizionale incontro
speleologico internazionale "Triangolo
dell'amicizia".
Ottimi sono anche rapporti di collaborazione con i nostri colleghi carinziani, con i quali ci conosciamo già
da decenni.
Il principale impegno del gruppo delle
Talpe del Carso era rivolto soprattutto
all'esplorazione delle cavità del Carso
Goriziano. Le scoperte di spicco sono
stati gli abissi Samar di Riki, l'abisso Dominik e l'abisso Poldo. A San
Michele del Carso abbiamo aperto
qualche anno fa la grotta Alex, che
merita di essere visitata per le sue
belle concrezioni. Nel Carso triestino
è stata scoperta la grotta Doljankina e
un abisso molto profondo presso Villa
Opicina. Nel nostro repertorio ci sono
anche alcune grotte di interesse archeologico: la Grotta Pogriže, Vivišče
1, Vivišče 2. Inoltre, abbiamo esteso
la nostra attività anche ad altre regioni
carsiche, sia in Italia che all'estero.
Quattro anni fa abbiamo inaugurato il
nuovo magazzino sotterraneo adiacente alla baita. Subito dopo sono stato
eletto presidente.
Nel 2010, con i gruppi "Amici del
fante" di Monfalcone e il Centro di
Ricerche Carsiche "C. Seppenhoffer"
di Gorizia, abbiamo fondato la Scuola
di Speleologica Isontina, che è stata
presentata presso la sede della Provincia di Gorizia.
Nell'ambito della scuola siamo riusciti
ad organizzare, oltre ai soliti corsi di
speleologia di 1° livello, anche corsi
di fotografia speleologica, geologia
e corsi e esami di qualificazione per
istruttori di tecnica.
Con qualche serata ecologica, preparata per un pubblico più ampio di
non solo speleologi, abbiamo cercato
di sensibilizzare gli abitanti del Carso
sulla necessità di convivere nel modo
più adeguato possibile con il delicato
ecosistema carsico che li circonda e
che si trova sotto i loro piedi.
Le nuove scoperte vengono continuamente rilevate, disegnate ed accatastate. Per poter svolgere bene tutte
queste attività abbiamo bisogno di
soci competenti ed istruiti. L'istruzione
dei soci e l'aggiornamento delle loro
competenze rimane senza dubbio una
delle nostre priorità.
Presso la nostra sede, qui a fianco,
ospitiamo continuamente gruppi organizzati di giovani e meno giovani,
speleologi e alpinisti, boy scout, studenti delle scuole superiori, alunni delle
scuole medie ecc..
I nostri soci saziano la loro curiosità
accompagnandoli nella grotta Regina,
nelle cannoniere del monte Brestovec
e in quelle presso Cotici, nelle trincee
e nelle caverne. Nella baita presentiamo loro il paesaggio naturale che
li circonda e l'attivita delle Talpe del
Carso. Quest'attività ci richiede una
continua presenza e un continuo impegno e perciò, da parte mia, va un
sincero ringraziamento a tutti i soci
del club.
Per concludere esprimerò un mio
personale desiderio, che consiste nella
speranza di poter un giorno aprire una
grande grotta sul nostro territorio, per
poterla esplorare tutti insieme con altri
gruppi senza affermazioni ridicole di
proprietà sulla stessa, tenendo presente, che le grotte sono più vecchie
di noi, più grandi e che soprattutto
dureranno più a lungo.
Il Presidente JKKK - GSTdC
Edvard Gergolet
cronache ipogee
Il saluto della presidentessa della Federazione
dei gruppi culturali sloveni in Italia.
Vido Kregar, presidente della Federazione
Speleologica Slovena.
La preparazione del pranzo con carne alla
griglia..
Tutte le foto sono di Luca Tringali.
ottobre 2012...
“I vuoti che riempiono
le montagne”
Grotte delle
Dolomiti Friulane
La mostra a Longarone.
Presentazione del progetto speleodidattico "Orizzonti Ipogei" presso il
Comune di Trieste. Da sinistra: Serio
Dolce e Franco Gherlizza (Club Alpinistico Triestino), l'Assessore all'Educazione Antonella Grim e la funzionaria
dell'Area Educazione Cristina Sirugo.
La talpa
Nocciola
La talpa nocciola, libretto con i testi in filastrocca
che verrà donato ai bambini delle scuole
dell'infanzia.
(dis. Susanna Martinuzzi)
Colorare il buio, libretto da leggere e colorare che
verrà donato ai ragazzi delle prime due classi
delle scuole primarie di primo grado. A tutti,
indistintamente, verrà consegnato un attestato
di partecipazione.
(dis. Serena Milella)
Particolare interesse di pubblico ha
riscosso la mostra fotografica “Grotte
delle Dolomiti Friulane” realizzata
dall’Unione Speleologica Pordenonese
CAI ospitata, grazie all’interessamento
del Club Alpino Italiano Regionale del
Friuli Venezia Giulia e di Mountain
Wilderness, recentemente a Longarone (BL) nell’ambito dell’iniziativa
“Expo delle Dolomiti patrimonio dell'Umanità”.
L'esposizione è stata certamente un
importante occasione per far scoprire,
attraverso le belle immagini proposte
dal GruppoFotograficoUSP, a una
vasta utenza, le eccezionalità naturali
“nascoste” di un territorio finora conosciuto soprattutto per le sue montagne
e le loro vette.
La mostra, itinerante, è disponibile
per scuole e associazioni contattando la presidenza dell'USP al n° 349
7864624.
"ORIZZONTI IPOGEI:
ESPERIENZE DIDATTICOESPLORATIVE
NEL MONDO
DELLE GROTTE".
Al “nastro di partenza”, per la prima
volta con la co-organizzazione e il
supporto del Comune di Trieste, l’interessante e ampia manifestazione
didattico-naturalistica "Orizzonti ipogei:
Esperienze didattico-esplorative nel
mondo delle grotte", promossa dalla
Scuola di Speleologia “Ennio Gherlizza” del Club Alpinistico Triestino e
rivolta a tutte le scuole cittadine di
ogni ordine e grado.
Già da domani a tutti gli istituti scolastici verrà inviato il materiale illustrativo
di questa attraente proposta, in modo
tale che già dai prossimi giorni scuole
e insegnanti potranno contattare gli
organizzatori per concordare le modalità e i dettagli con cui l’iniziativa
potrà svolgersi secondo le esigenze
di ogni istituto.
Ampio sarà infatti il "ventaglio" dell’offerta didattica e delle possibilità di
svolgimento di queste speciali “lezioni”,
cronache ipogee
con la messa a disposizione di specifici supporti informatici o cartacei a
seconda del tipo di scuola e dell’età
degli scolari, mentre tempi e contenuti
delle lezioni nonché la scelta delle
grotte più idonee alle escursioni, tenendo conto dell’età e della preparazione
degli alunni e degli accompagnatori,
potranno venir definite assieme.
Significato e dettagli di “Orizzonti ipogei”, iniziativa descritta anche come
“Progetto di didattica ambientale per
l’anno scolastico 2012/2013” dispiegandosi appunto attraverso l’intero arco
temporale di apertura delle scuole,
sono stati illustrati il 9 ottobre 2012
in Municipio con gli interventi dell'Assessore comunale all'Educazione
Antonella Grim, di Franco Gherlizza
e Sergio Dolce del CAT, coordinatori
del progetto assieme a Clarissa Brun,
Maurizio Radacich e Lino Monaco.
Precisato come il Progetto si sviluppi nella felice ricorrenza del 40° di
attività didattica speleologica portata
avanti dal Club Alpinistico Triestino,
ma quest’anno per la prima volta in
co-organizzazione con il Comune, oltre
che in coincidenza con l’Anno Internazionale del Pipistrello (che mira a far
meglio conoscere e apprezzare questo
interessante e utilissimo animale), i
presenti hanno rimarcato come l’iniziativa si rivolga al mondo della scuola
con lo scopo primario di accrescere
la conoscenza e la valorizzazione del
patrimonio ipogeo del Carso triestino
e della preziosa ricerca scientifica ed
esplorativa svolta sul nostro peculiare
territorio.
In tal senso - hanno spiegato Gherlizza
e Dolce - ai ragazzi sarà offerta la
possibilità di conoscere, sia attraverso
lezioni teoriche in classe che con vere
e proprie escursioni speleologiche in
grotta, alcune delle discipline che fanno
capo a quella che comunemente viene
definita “speleologia” e “speleologia in
cavità artificiali”. E mentre gli incontri
di “teoria” si terranno direttamente
nelle scuole, le escursioni verranno
effettuate in alcune tra le più belle
(ma anche più facilmente accessibili)
grotte del nostro territorio, quali la
grotta Azzurra, la grotta dell'Acqua, la
grotta Bac, la grotta del monte Gurca, oppure in ipogei artificiali cittadini
come il complesso di gallerie antiaeree
della "Kleine Berlin" che collegava il
Ideazione e testo: Franco Gherlizza - Realizzazione grafica: Lino Monaco
Colle di Scorcola ai sotterranei del
Tribunale e ad altri centri di comando militare tedesco alla fine della 2°
Guerra mondiale.
Il tutto in linea con quanto verrà ritenuto più utile dagli insegnanti per lo
svolgimento dei programmi trattati in
classe (biologia, geologia, archeologia,
storia, ambiente ecc.).
Da rilevare che per le lezioni teoriche
e pratiche, gli organizzatori si avvarranno, oltre che del proprio corpo
docente speleologico, di relatori e
accompagnatori professionisti appartenenti al mondo accademico e culturale
(Collegio delle Guide Speleologiche
del Friuli Venezia Giulia, Servizio Musei Scientifici del Comune di Trieste,
Università di Trieste, Corpo Forestale
Regionale ecc.).
Alle scuole partecipanti verranno poi
forniti in dono opportuni supporti: in
particolare alle primarie di primo grado
il DVD con la lezione speleo-didattica “L'ultimo Continente”, alle scuole
secondarie di primo grado il DVD
"Ipogei naturali e artificiali della Grande
Guerra sul Carso", ai bambini delle
prime classi delle primarie di primo
grado una copia del libretto "Colorare
il buio" e, fresco di stampa, anche per
Lo studio della vita animale
nelle grotte (pipistrelli,
insetti cavernicoli, protei,
ecc.) viene fatto dallo
SPELEOZOOLOGO.
(dal greco antico spélaion =
caverna, zôion = essere
vivente e logós = studio)
La SPELEOBIOLOGIA,
studia le forme
e le condizioni di vita
attuale nelle grotte
(dal greco antico spélaion = caverna, bio = vita
e logós = studio)
i più piccoli delle scuole dell’infanzia il
libretto “La talpa nocciola”. Per tutti una
copia del poster “L’ultimo Continente”
e un attestato di partecipazione.
Per le escursioni in grotta o in cavità
artificiali verrà inoltre fornito ai partecipanti un caschetto speleologico
completo di impianto di illuminazione,
fermo restando - è stato sottolineato che tali escursioni avverranno in grotte
“ultra-testate” e assolutamente affidabili dal punto di vista della sicurezza;
venendo invece pienamente assicurato
il divertimento accanto all’apprendimento delle più importanti nozioni
su fauna, flora, ambienti e acque del
nostro Carso sotterraneo.
Un grande compiacimento per l’iniziativa è stato espresso dall'Assessore
comunale all'Educazione Antonella
Grim che ha evidenziato l’importanza
della conoscenza delle bellezze e
particolarità del nostro territorio e del
fascino del Carso ipogeo in particolare “patrimonio peculiare nostro che
potrebbe venir ancora ulteriormente
valorizzato”. “Una conoscenza - ha
proseguito la Grim - che rientra pienamente nei programmi di ‘cultura ambientale’ che il Comune, in particolare
attraverso l’Area Educazione, cerca di
diffondere, nella piena consapevolezza
che l’amore e il rispetto per il nostro
habitat naturale si apprendono fin dalla
più piccola età, meglio se corroborati
da belle e indimenticabili esperienze
come questa, a diretto contatto con la
Natura e con i suoi ‘segreti’. Proprio
in tal senso - ha concluso l'Assessore
Grim - il Comune ha inteso supportare
concretamente l’iniziativa contribuendo
alla stampa del libretto "Colorare il
buio" riservato ai bambini delle scuole
primarie.”
“Orizzonti ipogei”, co-organizzato dal
Comune di Trieste, si avvale del patrocinio della Provincia di Trieste e della
Federazione Speleologica Regionale
del Friuli Venezia Giulia e della collaborazione di AcegasAps, Collegio
delle Guide Speleologiche-Maestri
di Speleologia del Friuli Venezia
Giulia, CRUT-Università di Trieste e
del Centro Naturalistico Didattico di
Basovizza.
(Per informazioni e prenotazioni: Club
Alpinistico Triestino - Gruppo Grotte,
via Abro 5/a - 34144 Trieste, tel.-fax
040-3498239, cell. 348-5164550, posta: [email protected], www.cat.ts.it )
COMTS - FS
La SPELEOLOGIA (dal greco antico spélaion = caverna
e logós = studio) non è solo uno “SPORT” un po’ strano
e, certamente, diverso da tutte le altre pratiche sportive,
ma è, piuttosto, un’attività che riesce a coinvolgere
sia gli esploratori del mondo sotterraneo sia gli studiosi
delle numerose discipline scientifiche.
Per capirci meglio, vediamo quali sono
le più importanti attività speleologiche
seguendo questa “fumettistica” esplorazione.
Chi studia la flora tipica degli ingressi
e, talvolta, degli interni delle grotte
(felci, muschi, licheni, funghi, ecc.),
viene chiamato SPELEOBOTANICO.
(dal greco antico spélaion = caverna,
botáne = erba e téchne = arte, scienza)
Molto utile a tutti
gli altri specialisti
è il TOPOGRAFO,
il quale rileva,
misura e traccia
il disegno
della grotta.
(dal greco antico
tópos = luogo e
graphia = tracciare
dei segni, scrittura)
L’ARCHEOLOGO,
invece, scava
nel terreno
della grotta
cercando resti
di cose fatte
dall’uomo primitivo
(cocci, utensili, ecc.)
(dal greco antico
archâios = primitivo
e logós = studio)
Un lavoro simile
lo fa il
PALETNOLOGO.
Questa scienza
studia le civiltà
e le culture
dei nostri antenati
attraverso i reperti
e le testimonianze
che si possono
trovare
nelle caverne.
(dal greco antico
palaios = antico,
ethnos = popolo
e logós = studio)
C’è poi chi si diletta
a studiare
e classificare i resti
fossili di animali
e piante depositatisi,
nel corso degli anni,
nelle grotte: questi è
il PALEONTOLOGO.
(dal greco antico
palaios = antico,
ontos = che è e
logós = studio)
Ma la grotta si studia anche
per sè stessa, attraverso
la sua conformazione,
le sue rocce, i suoi strati
che si sono formati
nel corso di millenni.
A questo ci pensa il GEOLOGO.
(dal greco antico gê = terra, e
logós = studio)
L'ultimo Continente, poster che verrà donato a tutti gli alunni che pareciperanno al progetto.
cronache ipogee
Altra scienza che
riguarda la grotta
in sè stessa è la
SPELEOIDROLOGIA,
che si occupa,
in questo caso,
delle acque carsiche
sotterranee
sia attuali
che passate.
(dal greco antico
spélaion = caverna,
hýdor = acqua
e logós = studio)
Ma “andare in grotta”
non vuol dire solo
studio e ricerca.
La grotta è anche
FOLKLORE,
con le sue leggende,
le sue tradizioni,
le sue feste
e il suo mistero.
(dall’inglese
folk = popolo
e lore = dottrina)
1945
CLUB ALPINISTICO TRIESTINO
Gruppo Grotte
Via Raffaele Abro 5/a - 34144 Trieste
e-mail: [email protected] – www.cat.ts.it
(dis. Lino Monaco)
TUTTOCAT 2011
6/7/13/14
Ottobre 2012
Pradis di Sotto
Clauzetto PN
SABATO 6 E 13 OTTOBRE
17.30 Proiezione presso Museo delle Grotte
18.30 e 20.30 Canyoning di notte osservando i
fossili nella forra con guida speleo. Su prenotazione
19.00 Mangiando in Grotta
Su prenotazione
19.30 Visite guidate notturne nelle Grotte di
Pradis con Gruppo Speleo Pradis. Su prenotazione
SABATO 13 OTTOBRE
17.00 Convegno: “Archeologia e storia nella
pedemontana fra Meduna e Tagliamento”
Villa Savorgnan - Lestan di Sequals. Presente il Dott. Marco
Peresani dell’Università degli Studi di Ferrara.
DOMENICA 7 OTTOBRE
Una Giornata da Neandertal
Pradis di Sotto - Grotta del Clusantin
10.00 - 11.00 - 14.00 - 15.00 - 16.00
Laboratorio 1: Fuoco, Colore, decorazione
Laboratorio 2: Preparando i Giavelotti
Laboratorio 3: Cacciando con i Neandertal
10.30 e 15.00 Visita alla Grotta del Rio Secco
Partenza dal Museo di Pradis di Sotto. Solo automunito
10.30 Canyoning per adulti e Bambini nel
Torrente Cosa con guida speleo. Su prenotazione
12.00 Pranzo presso la Grotta del Clusantin
Su prenotazione
Info e Prenotazioni
entro 3 ottobre per i giorni 6/7 ottobre
entro 10 ottobre per i giorni 13/14 ottobre
Pranzo e Laboratori
0427 80323 int. 1 dalle ore 9.00 alle 12.00
da lunedì a venerdì, oppure 333 5932344
Canyoning
0427 807747 oppure 333 5079898
Albergo Diffuso
Balcone sul Friuli
Albergo Diffuso:
0427 807731 oppure 331 2483297
DOMENICA 14 OTTOBRE
Una Giornata da Sapiens
Pradis di Sotto - Grotta del Clusantin
10.00 - 11.00 - 14.00 - 15.00 - 16.00
Laboratorio 1: Osservare e incidere
Laboratorio 2: Preparando le Frecce
Laboratorio 3: Cacciando con i Sapiens
10.30 e 15.00 Visita alla Grotta del Rio Secco
Partenza dal Museo di Pradis di Sotto. Solo automunito
10.30 Canyoning per adulti e Bambini nel
Torrente Cosa con guida speleo. Su prenotazione
12.00 Pranzo presso la Grotta del Clusantin
Su prenotazione
16.00 Conferenza: “L’evoluzione delle
ricerche dopo tre campagne di scavi alla
Grotta del Rio Secco”
Presso Museo della Grotta, Pradis di Sotto, Clauzetto
Presentano i Dott.i Marco Peresani e Matteo Romandini
dell’Università degli Studi di Ferrara.
Barcis (Friuli). Corso di Pronto Soccorso - lezione
pratica in grotta (sopra) e lezione teorica in
aula (sotto).
Il nuovo bollettino di attività
del Club Alpinistico Triestino
per l'anno 2011 è composto da 48
pagine. e presenta i seguenti articoli:
Franco Gherlizza: Attività del CAT
nel 2011 - Lino Monaco: 40 anni di
didattica speleologica - Franco Gherlizza: "Orizzonti Ipogei". Esperienze
didattico-ambientali nel mondo delle
grotte - Silvia Biasoni: Progetto "A
scuola di speleologia" - Paolo Marcolin: Speleorando 2010 (VI edizione)
- Maurizio Radacich: Il pozzo cisterna
di Montuzza (Colle di San Giusto
- Trieste) - Clarissa Brun: Fontanon
di Goriuda (Val Raccolana - Monte
Canin). Indagini isotopiche preliminari
delle acque dei sifoni interni - Clarissa Brun e Massimo Razzuoli: Spyli.
A.S. (Spylia Avgherinos Surveys).
Spedizione speleologica sulle montagne del Pindos (Epiro - Grecia Nord
occidentale) - Anna Pugliese: Abisso
di Rupingrande: finalmente sono sul
fondo - Duilio Cobol: Esplorazioni alla
Pod Lanisce - Anna Pugliese: Dalle
grotte alle forre... Una lunga stagione
in ammollo. - Daniela Perhinek e Christian Giordani: Kalymnos. C'era una
volta ... l'isola dei pescatori di spugne
- Adel Potossi: "Bouldering on ice" &
C. - Annalisa Michel: Sole d'inverno
- Sergio Dolce: Nonno e nipote sullo
Zerbion (m 2719 - Alpi Pennine, Valle
d'Aosta) - Maurizio Radacich: Grottenarbeiter e Grottenforscher - Sergio
Dolce: Le grotte di ghiaccio del Nanos.
Prealpi Giulie (Slovenia) - Elio Polli: Il
pittoresco "Parco Forestale Golubinjak"
di Lokve nel Gorski Koter (Hrvatska
- Croazia). Aspetti naturalistici e speleologici - Maurizio Radacich: Le cartoline a soggetto speleologico. La Kačja
Jama / Abisso dei Serpenti - Franco
Gherlizza: Trieste è un'altra (recensione) - Massimo Gobessi: Parlami
d'amore Mariù. Lia Franca. Una stella
triestina nel firmamento del cinema
italiano (recensione) - Ciceria e Monte
Maggiore (recensione) - Alessandro
Cernivani: Colonna d'amore (poesia).
GIORNATE
DELLA PREISTORIA
Anche nel mese di ottobre è
proseguita l’attività didattica
del GS Pradis.
Infatti, in occasione delle “Giornate
della Preistoria” organizzate dal Comune di Clauzetto nei giorni 6/7 e
13/14 ottobre, il gruppo ha partecipato
alla manifestazione con 2 serate di
visite guidate notturne nella Forra di
Pradis.
A conclusione della manifestazione, i
Dott. Marco Peresani e Matteo Romandini dell’Università di Ferrara, hanno
presentato la conferenza “L’evoluzione
delle ricerche dopo 3 campagne di
scavo nella Grotta del Rio Secco”,
mostrando gli ultimi reperti rinvenuti:
manufatti, focolari e ossa di mammiferi
cacciati e macellati dagli ultimi neandertaliani circa 43.000 anni fa.
Buona la partecipazione del pubblico.
Gabriele Concina
Prevenire,
conoscere,
Intervenire
Questo lo scopo del “Corso Nazionale
di Primo Soccorso in grotta” recentemente organizzato a Barcis dall’Unione
Speleologica Pordenonese CAI per la
formazione specialistica dei Titolati della Scuola Nazionale di Speleologia CAI.
L’iniziativa, che si è avvalsa della collaborazione della Commissione Medica
CAI FVG e degli Operatori Sanitari
della Sezione Speleologica del Corpo
Nazionale Soccorso Alpino, ha visto
per tre giorni i partecipanti impegnati
n un susseguirsi di lezioni teoriche e
pratiche, culminate con una esercitazione operativa all’interno della “Grotta
Vecchia Diga”, attività che, come ha
sottolineato il Direttore del Corso, l’INS
pordenonese Mara Contessotto, hanno
permesso loro di acquisire una precisa
formazione di base per operare non
solo in situazioni d’emergenza, ma
soprattutto di prevenirle.
Giorgio Fornasier
“MagicaVD”
piace a Macerata.
“MagicaVD”, l’esperienza didattica realizzata dall’Unione Speleologica Pordenonese CAI
nella “Grotta Vecchia Diga” di Barcis
(PN) in occasione del 60° anniversario
della prima visita documentata alla
cronache ipogee
cavità è stata fra recensite al Convegno Nazionale di Didattica Ambientale
recentemente organizzato dal Dipartimento di Scienze della Comunicazione
dell’Università di Macerata dal quale il
Gruppo pordenonese è stato invitato a
relazionare in merito alle attività che
propone alle scuole primarie per la
valorizzazione del patrimonio naturalistico carsico locale.
“MagicaVD” è stato un esperimento
didattico dove gli Operatori dell’Unione,
attingendo dalla fantasia dei bambini
e dalle leggende legate all’ambiente
montano e al mondo sotterraneo,
hanno fatto sì che esseri fantastici e di
fantasia, ma non solo, si alternassero
nell’accompagnare un gruppo di bambini di 6-10 anni d’età, alla loro prima
esperienza ipogea, alla scoperta delle
varie particolarità della cavità.
Così il Mago Merlino, il Folletto dispettoso, la Gnoma, l’Agana, la Pipistrella,
il Leptodirus, la Stalagmite lo Gnomo
e lo Speleologo, hanno illustrato in
maniera semplice le caratteristiche
morfologiche, idrologiche e biospeleologiche dell’ecosistema grotta che
ha riscosso in notevole successo tra
i piccoli, e ci auguriamo possa essere
uno spunto di riflessione e un modello
operativo per altre realtà, speleologiche che si occupano di didattica e di
accompagnamento in grotta.
La storia può chiaramente essere modulata a piacere, in base alle località
e all’età dei bambini.
Noi abbiamo scelto di accompagnare
in grotta in questo modo bambini tra
i 6 e i 10 anni (anche se ce n’erano
di più piccoli), proprio perché sono
spesso i più curiosi e immaginifici.
Vrgorac (Croazia):
6-10 ottobre
pre spedizione
Il Gruppo Grotte del Club Alpinistico
Triestino, assieme agli amici della A.F.
Lindner di Ronchi dei Legionari e del
Forum Julii di Cividale, ha organizzato un sopralluogo approfondito nella
località croata di Vrgorac alle pendici
della catena del Biokovo tra le zone
di Itmosko e Makarska, al confine con
la Bosnia.
Coordinato da Erika Jurišević e Marko
Cesarec, il “mini campo” ha permesso
una prima visione generale del territorio dal punto di vista geologico e
speleologico.
Dietro espresso invito delle autorità
locali e grazie alla stretta collaborazione con gli abitanti del posto è stato
possibile già scendere tre cavità e fare
i rilievi topografici di due.
Il potenziale ipogeo è evidente dal punto di vista speleologico per la quantità
di cavità presenti e interessante per i
subacquei in quanto la maggior parte
di queste presentano sifoni finali e
gallerie allagate inesplorate.
Queste tipologia di grotte si aprono a
pozzo all’interno di un enorme polje,
non mancano però anche le gallerie
fossili ricche di concrezioni poste ai
lati o sulla sommità delle colline a
ridosso della piana. In questa specifica
zona non si raggiungono ovviamente
vertiginose profondità dal momento
che attorno ai –80 m, –200 m si
trova l’acqua, a seconda della quota
dell’ingresso, però la parte subacquea
è notevole e potrebbe serbare delle
belle sorprese, invece una escursione
sulla sovrastante catena montuosa del
Biokovo ci ha fatto piacevolmente capire che il potenziale verticale ipogeo
può aumentare notevolmente!
Le grotte trovate e segnalate finora dai
locali sono state tutte georeferenziate.
Come sempre le zone di frontiera
offrono una ricchezza culturale particolare come dimostra l’etno-villaggio di
Kokorići e gli altri piccoli centri abitati
dalle caratteristiche costruzioni.
L’ultimo giorno ci siamo concessi una
deviazione per il delta della Neretva
dove il paesaggio si colora dell’arancio
dei mandarini, ci siamo spinti poi fino
nell’area di Itmosko per la visita ai
laghi Modro Jezero e Crveno Jezero,
fenomeni carsici spettacolari.
La zona di Vrgorac è particolarmente
interessante dal punto di vista idrologico, faunistico ed archeologico,
la “respirazione” del polje principale
condiziona la vita e l’economia di questo territorio ed è proprio questo che
ci ha spinti a organizzare per l’anno
prossimo un campo speleo e speleo
subacqueo con finalità scientifiche oltre
che esplorative.
Si ringrazia il sig. Prvan per l’appoggio, il giornalista Branko Radonic
per averci dedicato ampio spazio sul
giornale locale e gli abitanti di Vrgorac
per la disponibilità e l’aiuto senza i
quali le nostre attività sarebbero state
impossibili.
Hanno partecipato: Erika Jurišević,
Marko Cesarec, Clarissa Brun, Massimo Razzuoli (CAT), Elisabetta Miniussi,
Ugo Stocher (A.F. Lindner), Simona
Franz (Forum Julii Speleo).
cronache ipogee
Nadia Re, la sceneggiatrice di MagicaVD.
Delegazione dell'Unione Speleologica
Pordenonese al Convegno Nazionale di Didattica
Ambientale a Macerata.
Vrgorac (Croazia). Gli sprofondamenti che
formano i laghi Modro e Crveno. (M. Razzuoli)
Vrgorac (Croazia). Un particolare della Grotta
Ružovača.
(U. Stocher)
znanost
PODZEMNI SVIJET
čki i
ogije
Kokorića
prihvaćen, Novaković vjeruje da će
studenti i profesori i dogodine doći u
naš kraj.
Apsolvent arheologije zadarskog
sveučilišta Marko Barišić, rodim iz
Mostara, jedan je od studenata koji su
sudjelovali u ovoj terenskoj školi. Bio
je zadovoljan odrađenim programom.
- Bilo nam je super u vašem kraju. Upoznali smo kolege iz nekoliko
država, uglavnom slavenskih. Teren
je bio zanimljiv i edukativan. Učili
smo stvari koje nismo imali prilike
slušati na fakultetu, a mogu nam
pomoći u daljnjem stručnom radu.
Obišli smo Biokovo, razgledavali
nekropole, ali i razne krške reljefne
oblike. Iako ću do slijedeće godine
diplomirati, da mogu, rado bi opet
došao, rekao je Barišić. Njegov kolega Ivan Huljev, također apsolvent
arheologije sa Sveučilišta u Zadru,
inače rodom iz Primoštena, složio se
sa kolegom u ocjeni terenske škole.
Dodaje kako je stekao važna znanja
o načinu života srednjovjekovnih
stanovnika Kokorića, ali i drugih
mjesta kroz koja su prošli.
Turistički djelatnik Zvonimir Pervan pozdravio je i ovogodišnji
dolazak studenata i profesora arheologije.
- Stručnjacima sam uvijek na
raspolaganju. Sve svoje turističke
kapacitete sam im stavio na raspolaganje, a sve sa ciljem da se konačno
rasvijetli povijest Kokorića, odnosno
način života njegovih stanovnika otprije nekoliko stotina godina.
STUDENI 2012.
Talijanski speleolozi istraživali
špilje i jame vrgorskog kraja
Članovi tršćanskog alpinističkog
kluba (Club Aplinistico Triestino)
boravili su tijekom listopada u vrgorskom kraju i tom prilikom istraživali najzanimljivije speleološke
objekte u Kokorićima, Orahu i
Paklini, a boravili su i u Otrićima.
Talijanski speleolozi došli su u naš
kraj na poziv njihove članice, Erike
Jurišević, koja je rodom iz Rijeke.
Ona je lani sudjelovala u radu
terenske škole programa Interkras,
te joj se svidio naš kraj. Zbog toga
je odlučila ponovno doći, ali ovaj
put sa kolegama iz Kluba. U desetak dana boravka u Vrgorcu speleolozi su obišli podzemne objekte u
Bunini, ulaze Betina 1, 2 i 3. Tu su
uzeli markacijske točke za Ozi explorer s kojim će biti pojednostavljena izrada karata. Zatim, u
obilasku Oraha izmjerili su špilju
Ružovaču, za koju kažu da je nastamba velikoj skupini šišmiša. U
gornjem Orahu istraživali su
Katavića jamu. Trećeg dana obišli
su Golubinku, a četvrtog tunele napuštenog rudnika Paklina. Petog
dana posjetili su Otrić-Seoce i u
društvu načelnika Općine Pojezerje Bore Dominikovića razgledali tamošnje lokalitete i muzej kamenih
kugli. Nakon obavljenih istraživanja, razgovarali smo sa speleolozima, već spomenutom Erikom
Jurišević, te kolegama Markom
Cesarecom, Clarissom Brun i
Massimom Razzuolijem, koji su
bili puni dojmova. Erika ističe
kako se grupa oduševila svim
lokalitetima na koje ih je odveo njihov domaćin Zvonimir Pervan. Istraživanja obavljena u špiljama zasad su informativnog karaktera,
planiraju doći i drugi put, sve sa ciljem izrade nacrta podzemnih objekata radi korištenja u turističke i
znanstvene svrhe. Erika također
dodaje kako su tijekom organizacije ekspedicije zatražili informacije i karte objekata vrgorskog
kraja od speleoloških društava Split
i Mosor, pod čiju formalnu brigu
spadaju naši objekti, ali su
uglavnom naišli na nerazumijevanje. U Italiji postoji pravilo da se
Vrgoračke novine
cronache ipogee
lokalni speleološki klubovi brinu za
izmjeru, održavanje i čistoću objekata na njihovom području, ali
kako ističe Erika, špilja Golubinka
je bila dosta prljava, što govori da
se pozitivna talijanska praksa na
našem području ne provodi. Speleologinja Clarissa Brun bila je vrlo
zadovoljna istraživanjima u vrgorskom kraju. - Istraživanje
podzemnih objekata u vašem kraju nije se svodilo samo na speleološke aktivnosti. Špilje su jednostavno prekrasne i uživali smo
njima prolaziti. Ukoliko se urede
prilazi i objekti budu dobro prezentirani, u budućnosti će zasigurno biti
prostora za turističko iskorištavanje. Špilje nisu duboke, ali su vrlo lijepe. Mogu ih istraživati i obitelji sa
djecom. Da bi se tako nešto ostvarilo, potrebno je obaviti još puno
posla. Mi planiramo opet doći
nagodinu i nastaviti sa istraživanjima. Isto tako, moram pohvaliti
lokalne ljude. Bili su nam stalno na
raspolaganju, zaključila je Clarissa.
B.R.
27
novembre 2012...
Due premi
con “Alpi Giulie Cinema”
In parallelo alla Ventitreesima edizione della Rassegna Internazionale
"ALPI GIULIE CINEMA" organizzata
dall’Associazione “Monte Analogo”,
che avrà inizio a Trieste nel mese di
novembre 2012, si terranno come di
consueto i due concorsi Premio “la
Scabiosa Trenta” e “HELLS BELLS
- Speleo Award”.
Il termine ultimo
per la presentazione
scade il giorno 31 dicembre 2012.
Il materiale dovrà pervenire presso la
sede organizzativa.
Per l'iscrizione scaricare il bando di
concorso e la scheda di partecipazione
dal sito www.monteanalogo.net.
Il 28 febbraio 2013, nell’Antico Caffè San Marco di Trieste verranno
proiettate le produzioni premiate dalla
giuria, formata da autorevoli operatori
nel campo della comunicazione, della
cultura ed esperti della montagna, e
verrà consegnato il Premio “la Scabiosa Trenta”, riservato alle produzioni
cinematografiche di autori originari
delle regioni alpine del Friuli Venezia
Giulia, Slovenia e Carinzia dedicate
alla montagna (sport, cultura e ambiente). Il nome del premio richiama
il fiore alpino immaginario cercato per
una vita dal grande pioniere delle Alpi
Giulie, Julius Kugy.
Un artista scelto nell'ambito regionale
interpreterà questo fiore che costituisce il principale riconoscimento del
concorso. Verrà assegnato anche un
premio per il miglior soggetto, intitolato
alla memoria di Luigi Medeot, direttore
della rivista “Alpinismo Goriziano” e
componente del GISM (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna). Il Premio è
giunto alla diciottesima edizione.
Dal 2012 si tiene inoltre, in collaborazione con la Commissione Grotte
Eugenio Boegan - Società Alpina delle
Giulie, Sezione CAI di Trieste, “HELLS
BELLS - Speleo Award”: il primo concorso di produzioni cinematografiche
che abbiano come ambientazione
il mondo sotterraneo e le attività
speleologiche collegate, di autori e/o
produttori italiani e di qualsiasi altra
nazionalità.
Le premiazioni e la proiezione dei film
in concorso avrà luogo giovedì 21
febbraio 2013 al Teatro Miela.
Segreteria Organizzativa
MONTE ANALOGO
Via Fabio Severo 31
34100 TRIESTE
Tel/Fax: +39 040 761683
Cell. +39 335 5279319
[email protected]
www.monteanalogo.net
RADUNO INTERNAZIONALE DI SPELEOLOGIA
Al Raduno Internazionale di Speleologia che quest'anno è stato organizzato in Puglia, ospiti del paese di San
Marco in Lavis, dal 1 al 4 novembre parteciperanno senz'altro numerosi speleologi del Friuli Venezia Giulia.
A livello di presentazione di lavori svolti sul territorio regionale, però, soltanto alcuni gruppi presentano dei contributi in termini di audiovisivi / libri e mostre.
Queste le associazioni speleologiche del Friuli Venezia Giulia che contribuiscono a far conoscere la nostra regione in campo nazionale e internazionale attraverso i loro elaborati:
Circolo Speleologico
Idrologico Friulano
Sculture d'acqua, paesaggi
carsici del Friuli (video).
Unione Speleologica
Pordenonese CAI
(Pordenone)
Magica Vecchia Diga (mostra).
Club Alpinistico Triestino
Gruppo Grotte
(Trieste)
Muli de grota (libro).
Commissione Grotte
"Eugenio Boegan" CAI
(Trieste)
Le gallerie di Palmanova
(video).
Acheloos Geo-Exploring
(Monreale Valcellina, PN)
Grotta della Lucerna: antica
miniera di Lapis Specularis
(video).
Club Alpinistico Triestino
Gruppo Grotte
(Trieste)
Cento giorni a Repen
(video).
cronache ipogee
Dove trovarci:
La scuola di Speleologia
di Trieste del
Club Alpinistico Triestino
- Gruppo Grotte sotto l’egida ed il controllo
della Commissione Nazionale
Scuole di Speleologia della
Società Speleologica Italiana
con la consulenza scientifica
del Museo Civico di Storia
Naturale di Trieste
organizza il
31°
CORSO DI SPELEOLOGIA
Il Corso, di 1° livello, si prefigge lo
scopo di trasmettere agli allievi quel
bagaglio di nozioni tecnico-culturali
tale da permettere agli stessi di
cominciare a conoscere l’ambiente
ipogeo e di superare in sicurezza le
difficoltà tecniche imposte dalla
moderna progressione in grotte
verticali.
10
Regolamento
Le iscrizioni sono aperte a partire da
giovedì 4 ottobre 2012 fino alla data
di presentazione del corso e si
ricevono presso la sede del Club
Alpinistico Triestino in Via Abro 5/a,
Trieste, i martedì e i giovedì dalle
21.00 alle 22.00 (per informazioni:
Moreno 347 5005673).
La quota d’iscrizione, a titolo di
contributo spese, è fissata in € 100,00.
Tale quota comprende: l’iscrizione
alla Società in veste di socio
simpatizzante, la fornitura delle
attrezzature
necessarie
alla
progressione in grotta per tutta la
durata del corso, esclusi indumenti e
calzature; dispense e pubblicazioni
sugli argomenti trattati, nonché la
copertura assicurativa infortuni AXA
stipulata con la Società Speleologica
Italiana. La Società tuttavia declina
ogni responsabilità per danni o
incidenti a persone o cose che
dovessero verificarsi nel corso delle
lezioni.
L’età minima per potersi iscrivere è di
14 anni. Per i minori, all’atto
dell’iscrizione, è richiesta la firma di
un genitore o di chi ne fa le veci.
Al corso possono partecipare un
massimo di 10 allievi.
Gli allievi devono attenersi scrupolosamente alle disposizioni degli
istruttori. Coloro che non vi si
attenessero possono essere esclusi dal
corso in qualsiasi momento, a
insindacabile giudizio del direttore del
corso.
PROGRAMMA
Martedì 6 novembre
20.00 presentazione del Corso.
Lezione su organizzazione della
speleologia.
Domenica 2 dicembre
Esercitazione pratica nella Grotta di
Padriciano.
Consegna degli attestati di partecipazione.
Giovedì 8 novembre
Equipaggiamento individuale e
tecnica di progressione su corda.
Domenica 11 novembre
Cava attrezzata: esercitazioni pratiche.
Martedì 13 novembre
Nodi, tecniche base di armo e uso dei
materiali.
Giovedì 15 novembre
Topografia, rilevamento e uso del
GPS.
Domenica 18 novembre
Esercitazione pratica nella Grotta di
Ternovizza.
Martedì 20 novembre
Le acque sotterranee e la Speleosubacquea.
Giovedì 22 novembre
Speleobiologia: la fauna delle grotte.
Domenica 25 novembre
Esercitazione pratica nella Grotta
Lindner.
Martedì 27 novembre
Geologia e Carsismo.
Giovedì 29 novembre
Prevenzione degli incidenti speleologici.
cronache ipogee
Scuola di Speleologia
del Club Alpinistico Triestino
Direttore della Scuola:
Moreno Tommasini.
Istruttori di tecnica speleologica:
Clarissa
Brun,
Mario
Carboni,
Alessandro Cernivani, Duilio Cobol,
Gianfranco Manià, Mario Nacinovi,
Daniela Perhinek, Massimo Razzuoli,
Franco Riosa, Gianfranco Tomasin.
Aiuto-istruttori di tecnica speleologica:
Franco Gherlizza, Christian Giordani,
Paolo Manfreda, Maurizio Soravito.
Istruttori di speleologia:
Remigio Bernardis, Sergio
Maurizio Radacich.
Fotografie di: Daniela Perhinek
Dolce,
da giovedì 8 a domenica 11 novembre
Presso il Palazzo del Ferdinandeo
ed aree adiacenti
Largo Caduti di Nassiriya 1 – Trieste
La frequentazione degli ipogei carsici è un privilegio riservato agli addetti ai
lavori, quasi esclusivamente agli speleologi ed ai grottisti. E' da questo pensiero che la
Federazione Speleologica Triestina con il contributo dell'Assessorato Regionale alle
Attività Produttive è lieta di presentare alla città
“Le grotte del Carso, Tesori da svelare”
Speleologia, Scuole e Turismo
Tale evento vuole essere una vetrina proposta a tutti coloro che non conoscono la speleologia e che, in
qualche modo, hanno la voglia e la curiosità di avvicinarsi a quel meraviglioso mondo delle grotte che fa parte
integrante del territorio così vicino a casa nostra. La stessa parola “Carso” ci suggerisce che lo studio del
carsismo e quindi della stessa speleologia ha avuto i suoi natali proprio nelle nostre terre.
Lo scopo è di cercare di coinvolgere il più possibile tutti i partecipanti che potranno visionare proiezioni
di immagini in 3D del Team “La Salle” che danno la magica sensazione di essere veramente all'interno di una
grotta e di poter quasi toccare i meravigliosi gioielli in essa contenuti.
Gli amici della Federazione Speleologica Triestina saranno presenti per mostrare ed insegnare, a
chiunque ne fosse interessato, le tecniche che si usano per la progressione in sola corda e scaletta superleggera
sulla struttura che verrà allestita anche per la “Gara di Risalita Speleo” a categorie che si svolgerà sabato
pomeriggio e sarà aperta a tutti.
Ci sarà anche a disposizione “l'Anaconda”, una struttura di circa 60 metri di sviluppo per provare la
sensazione di essere all'interno di una vera grotta con passaggi bassi, strettoie, ecc.
E poi ancora esposizioni di foto, rilievi, materiali, il tutto all'interno di una tensostruttura di 300 mq
allestita nell'adiacente Parco urbano Farneto.
Calendario della manifestazione:
Giovedì 8 novembre
– Ore 09.30 – apertura degli “info point natura” presso l’adiacente tensostruttura (parco urbano Farneto)
– Ore 09.30 – apertura delle mostre fotografiche nella nuova sala esposizioni del comprensorio del MIB
– Ore 09.30 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo
– Ore 09.30 – proiezioni video dell'archivio dell'Associazione Monte Analogo nelle sale multimediali
– Ore 09.30 – prove di risalita su corda speleologica per ragazzi e simulazione di passaggi in grotta
– Ore 11.00 – presentazione della manifestazione presso il Salone Storico dell’Assessore Federica Seganti
– Ore 11.00 – presentazione e consegna del Prontuario di Speleologia e Natura
– Ore 11.00 – inaugurazione “anno speleologico” in occasione del 150° del Club Alpino Italiano
– Ore 11.10 – tavolo tecnico con il titolo“Il Carso fa scuola” presso il Salone Storico
– Ore 13.00 – rinfresco offerto dalla Federazione Speleologica Triestina
– Ore 14.00 – apertura della segreteria per informazioni e prenotazioni delle visite alle grotte
– Ore 15.30 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo
– Ore 17.30 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo
– Ore 19.00 – per finire la lezione-proiezione “La vita nel buio” tenuta dal biologo Dott. Sergio Dolce
(per tutti - ingresso libero)
cronache ipogee
11
venerdì 9 novembre
– Ore 09.30 – apertura degli “info point natura” presso l’adiacente tensostruttura (parco urbano Farneto)
– Ore 09.30 – apertura delle mostre fotografiche nella nuova sala esposizioni del comprensorio del MIB
– Ore 09.30 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo
– Ore 09.30 – proiezioni video dell'archivio dell'Associazione Monte Analogo nelle sale multimediali
– Ore 09.30 – prove di risalita su corda speleologica per ragazzi e simulazione di passaggi in grotta
– Ore 11.00 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo
– Ore 14.00 – apertura della segreteria per informazioni e prenotazioni delle visite alle grotte
– Ore 15.30 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo
– Ore 17.30 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo
– Ore 19.00 – per finire la lezione-proiezione “Il Carso dai tropici alle grotte” tenuta Thomas De Marchi
e Fulvio Forti (per tutti - ingresso libero)
Sabato 10 novembre
– Ore 09.30 – apertura degli “info point natura” presso l’adiacente tensostruttura (parco urbano Farneto)
– Ore 09.30 – apertura delle mostre fotografiche nella nuova sala esposizioni del comprensorio del MIB
– Ore 09.30 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo
– Ore 09.30 – proiezioni video dell'archivio dell'Associazione Monte Analogo nelle sale multimediali
– Ore 09.30 – prove di risalita su corda speleologica per ragazzi e simulazione di passaggi in grotta
– Ore 14.00 – apertura della segreteria per informazioni e prenotazioni delle visite alle grotte
– Ore 15.30 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo
– Ore 17.30 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo
– Ore 17.30 –“Gara di Risalita Speleo” in corda sulla distanza di 50 metri
– Ore 20.30 – Festa Speleo
Domenica 11 novembre
– Visite alle grotte
– Chiusura della manifestazione
Si invitano gli insegnanti delle classi interessate a partecipare all'evento, a contattare la segreteria per i
dettagli organizzativi (orari, turni, ecc.) chiamando Giuliana (333 8389164) o Margherita (338 6416973)
Escursioni:
E ci sarà anche lo spazio per accogliere gli amici speleologi che arriveranno da fuori Trieste e a cui
daremo l'opportunità di partecipare ad escursioni organizzate per poter visitare le più caratteristiche ed
affascinanti cavità del nostro Carso, tra le quali:
– Grotta Valentina; per assaporare l'esperienza della visita in uno scenario ipogeo fra i più belli del
Carso triestino, in occasione della sua completa illuminazione con luce artificiale.
12
–
Abisso di Trebiciano; questa grotta rappresenta simbolicamente la culla della moderna speleologia
mondiale. Il fondo con il fiume sotterraneo Timavo fu qui raggiunto da A. F. Lindner nel 1841 con uno
scavo eccezionale che attraverso 270 metri di pozzi porta ad una gigantesca caverna sul fondo della
quale scorre il fiume. La risalita lungo le scale metalliche richiede mediamente 45-55 minuti.
–
Grotta Noè; Presso Aurisina, con un percorso a piedi di qualche decina di minuti, si apre un pozzo
spettacolare di 60 metri che porta ad una bellissima cavità. La discesa in corda vale da sola la visita.
Fantastica la visione del pozzo dal fondo verso la superficie.
cronache ipogee
–
Grotta Impossibile; La costruzione della nuova viabilità ha consegnato agli speleologi una sorpresa
insospettabile: enormi gallerie portano ad una gigantesca caverna in prossimità del bordo del Carso,
dove questo incontra la formazione del flysch. Per non interrompere la viabilità internazionale della
galleria e per ragioni di sicurezza si entra in questa grotta dall’apertura artificiale di Basovizza
(inizialmente attrezzata, poi discesa in corda di 30 metri sul cavernone finale).
–
Grotta Savi; Sulle alte pareti del versante destro della Val Rosandra si è aperta, dopo lunghi scavi, una
cavità che stupirà gli amanti delle concrezioni e della bellezza in genere. Accessibile a tutti, sarà a
disposizione di un numero limitato di visitatori, suddivisi a turno.
–
Grotta di Padriciano – 12VG; dalle numerose sigle e date scritte in alcuni tratti della grotta si rileva
che le prime ricognizioni risalgono agli inizi dell'800, ma si ignora quando venne raggiunto il fondo
della cavità , che fu forse toccato da Lindner o Svetina attorno al 1839. La prima parte è visitabile anche
dai “non addetti ai lavori”, mentre per arrivare sul fondo bisogna conoscere le tecniche di progressione
su corda.
–
Grotta Arnaldo Germoni; Si tratta di una cavità molto complessa ed imponente nella quale si può
individuare un ramo principale che si sviluppa con vaste caverne intervallate da brevi salti, scivoli e
gallerie; ad esso, si affianca un’estesa diramazione che conduce alla massima profondità della grotta
(120m). La cavità è stata attrezzata con scale fisse in ferro e con cavi d’autoassicurazione.
Si raccomanda di prenotarsi con anticipo contattando Giuliana (+39 333 8389164) o Margherita
(+39 338 6416973) per poter visitare le grotte interessate.
VII Gara di risalita Speleo:
La gara consiste nel progredire in posizione di risalita speleologica su corda statica Edelrid del diametro
di 10 millimetri per una lunghezza di 50 metri nel minor tempo possibile.
Il concorrente potrà avvalersi di due accompagnatori: Il primo avrà il compito di far scorrere la corda
attraverso il sistema carrucola – discensore. Il secondo quello di fare in modo che la corda, da far passare nel
discensore, non si attorcigli (in pratica il concorrente, eseguendo l’azione di risalita, rimane fermo in quanto la
corda gli viene fatta scorrere da uno dei suoi addetti attraverso un discensore posto alla base della struttura. Il
pubblico avrà così il modo di vedere le differenze di progressione tra i concorrenti osservando sulla corda i
nastrini colorati).
È fatto assoluto divieto agli aiutanti di trattenere la corda che esce dal bloccante ventrale.
La gara si svolgerà su una struttura appositamente allestita per l’occasione, perfettamente simile a quella
delle edizioni precedenti, dove quattro concorrenti si confronteranno contemporaneamente e i loro tempi
verranno registrati da quattro cronometristi.
La competizione avrà svolgimento, con qualunque tempo, sabato pomeriggio 10 novembre 2012. La
premiazione avrà luogo durante la Cena Speleo che seguirà la gara.
Regolamento:
La gara è aperta a tutti; i non maggiorenni dovranno presentare l’autorizzazione di uno dei genitori.
Categorie:
Gamei (fino a 20 anni)
Giovani (da 21 fino a 35 anni)
Master (da 36 fino a 50 anni)
Over (dai 51 fino a 100 anni)
Mule (fino a 35 anni)
Babe (dai 36 fino a 110 anni)
cronache ipogee
13
Il tempo da battere per conquistare la coppa del RECORD è per gli uomini: 02'30'' e per le donne: 03'47''
Sarà comunque assegnato al miglior tempo degli uomini e a quello delle donne un premio da stabilire.
Ogni concorrente si assume, nei confronti dell’organizzazione, le proprie responsabilità per eventuali
danni o conseguenze che possono derivare dal proprio stato di salute.
La gara si svolgerà sulla distanza di 50 metri. Il percorso sarà segnato sulla corda da nastrini colorati.
Partenza (nastrino NERO), ogni 10 metri (1° nastrino VERDE – 2° nastrino CELESTE – 3° nastrino
MARRONE – 4° nastrino GIALLO), all’arrivo dei 50 metri (nastrino ROSSO).
Le corde e le attrezzature per lo scorrimento nella progressione saranno messe a disposizione
dall’organizzazione. I concorrenti dovranno essere muniti delle loro attrezzature personali di risalita, il comitato
organizzatore metterà comunque a disposizione alcune attrezzature di riserva.
La progressione deve avvenire con bloccante ventrale e maniglia senza l’ausilio di altri bloccanti.
Le batterie saranno formate a insindacabile giudizio del Direttore di Gara e il tempo di ogni concorrente
sarà registrato da un cronometrista messo a disposizione dall’organizzazione.
La partenza verrà data dal Direttore di Gara (1-2-3 via) a cui spetta l’insindacabile giudizio sulla validità
delle varie batterie (con particolare riguardo alle false partenze).
I concorrenti all’atto del via dovranno essere con il proprio peso sulla corda ed avere il nastrino NERO
davanti alla propria maniglia.
Il cronometrista bloccherà il cronometro al momento del passaggio del nastrino ROSSO attraverso la
maniglia del concorrente.
Prima dell’inizio della gara i concorrenti potranno provare il funzionamento della struttura.
È auspicabile una preventiva iscrizione in quanto il numero degli iscritti è limitato. Verranno iscritti
nell’elenco dei concorrenti quelli che per primi invieranno l’iscrizione.
Verranno premiati i primi due di ogni categoria.
Contatti, chiarimenti ed iscrizioni:
[email protected]
La Fed er azion e Sp el e olo gi c a Tri e s tina:
Commissione Grotte “Eugenio Boegan”
Gruppo Grotte Associazione XXX Ottobre
Gruppo Grotte dell’Associazione Alpina Slovena di Trieste
Gruppo Speleologico “Carlo Debeljak”
Gruppo Speleologico Flondar
Gruppo Speleologico San Giusto
Gruppo Triestino Speleologi
Sezione Speleologica dell’Associazione Sportiva Grmada
Società Adriatica di Speleologia
S e gr et eria:
Giuliana Berni
Antonella Tizianel
Margherita Benevenia
Contatti:
Furio Premiani
Giuliana Berni
Antonella Tizianel
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cell. +39 347 4545824
cell. +39 333 8389164
cell. +39 340 3954863
e-mail: [email protected]
e-mail: [email protected]
e-mail: [email protected]
cronache ipogee
cronache ipogee
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cronache ipogee
conferenze sul verde in città
L’invasione delle specie infestanti
come riconoscerle, come combatterle
Lunedì 12 novembre ore 17.30
Sala Baroncini delle Assicurazioni Generali
via Trento 8 TRIESTE
LIVIO POLDINI:
prof emerito università degli
studi di Trieste
Le specie infestanti
nella nostra provincia
VALTER DE MONTE: Come combattere
l’ailanto
Funzionario del Corpo Forestale Regionale
S.I.P.
cronache ipogee
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PREDATORI
la S.V. è gentilmente invitata
all’inaugurazione della mostra
Venerdi 16 novembre
alle ore 18:00 presso le sale
del Palazzetto Veneto di via
S. Ambrogio a Monfalcone (GO).
Seguirà rinfresco
predatori & prede
nei Mari del Mesozoico
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Ferdinando Zimolo
Pres. Museo Carsico Geologico e Paleontologico
Paola Benes
Ass. alla Cultura del Comune di Monfalcone
orari apertura:
Ven.: 15:30 - 18:30
Sab. - Dom.: 10:00 - 12:00
15:30 - 18:30
Per le scuole, le mattine su appuntamento:
+39 3929192127 (dopo le 15:00)
E-mail: [email protected]
www.museocarsico.org
cronache ipogee
Mostra Paleontologico Didattica
predatori & prede
Museo Carsico
Geologico
Paleontologico
nei Mari del Mesozoico
Comune Monfalcone
Assessorato
alla Cultura
con il patrocinio di:
con la collaborazione di:
con il contributo di:
PREDATORI
organizzato da:
16 Nov. al 30 Dic.
dal
MONFALCONE - PALAZZETTO VENETO
cronache ipogee
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Museo Carsico Geologico e Paleontologico
Via Valentinis, 86 Monfalcone
“Prede e predatori nei mari del Mesozoico”
Il Museo Carsico Geologico e Paleontologico in collaborazione con il Comune di
Monfalcone assessorato alla Cultura, Università della Terza età del monfalconese e la
ditta Zoic di Trieste, si appresta ad inaugurare il prossimo 16 novembre alle ore 18.00,
presso il Palazzetto Veneto di Via S. Ambrogio a Monfalcone, una mostra paleontologica
didattica dedicata ai predatori ed alle prede che popolavano i mari del Mesozoico. (Mari
compresi tra i250 e i 65 milioni di anni fa)
Tra i reperti esposti vi saranno resti di rettili marini, di cefalopodi e pesci che costituivamo
la catena alimentare di quei antichi mari.
Di particolare rilevanza: lo scheletro completo (lungo circa 4 m) di un Ophtalmosaurus,
(vedi foto), la testa e parte delle vertebre del lungo collo di un plesiosauro ed il cranio di un
mosasauro .
Atri reperti di rettili, cefalopodi, ammoniti e pesci completeranno l’esposizione.
L’esposizione è stata progettata e ideata per scopi
didattico divulgativi ed è rivolta a tutti,
scolaresche d’ogni ordine e grado, semplici
visitatori ed appassionati della materia.
Si snoderà lungo un percorso rappresentato da
pannelli schematici appositamente realizzati,
attraverso i quali il visitatore sarà guidato
soprattutto alla conoscenza di questi strani ed
affascinanti rettili marini che hanno dominato i
mari del Mesozoico. La valenza scientifica sarà
garantita dai nostri geologi coadiuvati dalla
esperienza professionale e scientifica del dott.
Geologo Flavio Bacchia di Trieste, referente
scientifico della ditta Zoic di Trieste..
La, mostra sarà visitabile con il seguente orario
sino al 30 dicembre:
venerdi dalle 15.30 alle 18.30
sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18.30
Per gruppi numerosi e le scolaresche al mattino dalle ore 9.00 su prenotazione. (cell.
3929193127, e-mail: [email protected])
Alla mostra è dedicato un intero sito che ospita anche la scheda di prenotazione delle
visite guidate. www.museocarsico.org/Mesozoico
Si ringrazia anticipatamente il comune di Monfalcone Assessorato alla cultura, e La
Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia per il contributo già concesso.
Zimolo Ferdinando
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cronache ipogee
Il Centro Ricerche carsiche
“C. Seppenhofer”
e la sua banda degli speleologi
organizza
speleotroviamoci2012
Dove…?
TAIPANA RIF. SPELEO
Quando…?
17 NOVEMBRE 2012
Programma
Sabato 17 novembre ritrovo dalle 14 a prendere posto per dormire, dalle ore 18 film, foto e commenti.
SALA GRANDE
Ore 20,00 spaghettata, dalle ore 21 in poi proiezioni libere in base alla disponibilità dei filmati messi a
disposizione dai partecipanti.
Segue festa e musica quanto basta.
SALA SEGRETERIA ( per le menti fumanti)
Discorsi seri, sul futuro della speleologia universale, fatti tra un bicchiere di rosso e uno di bianco, per chi
li vuole fare, nella segreteria del Rifugio.
Materie prime da sballo ( vino, grappe e liquori vari) sono a carico dei partecipanti ….. comunque se non
arriva niente troverete già in loco la materia prima sufficiente per sopravvivere.
Presentazione dei lavori partecipanti entro il giovedì 15 novembre. Comunicando via mail o telefonica
cosa volete presentare, se film, PTT o semplici foto.
Non è prevista scaletta, chi c’è, c’è, chi manca …… ha perso un’occasione per stare insieme.
No a escursioni in grotta salvo pazzie personali e eventuali performance individuali, comunque si può
effettuare uscita speleo in notturna o diurna (grotta da definire in base al livello alcolico).
Non sono previste emissioni di atti !!!
Quota di partecipazione euro 5 a persona
La pastasciutta e le bevande sono inserite nella quota di partecipazione, comunque non sono disdegnate
libere donazioni in natura (vino, grappe, salami e dolci).
Info mail: [email protected] cell. 3666111695 [email protected] cell .3297468095
cronache ipogee
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COMUNICATO STAMPA
ALPI GIULIE CINEMA 2012
genti&montagne
TRIESTE
Antico Caffè San Marco
Via C. Battisti 18
Nella notte tra il 13 e il 14 settembre dello scorso anno ha lasciato il nostro piccolo/grande
mondo di amatori delle montagne e di piccole grandi avventure il grandissimo Walter Bonatti.
Aveva sulle sue spalle 81 anni assolutamente straordinari ed intensi, probabilmente come
pochissimi altri uomini al mondo. Nel nostro piccolo mondo cinematografico non potevamo
assolutamente trascurare il suo ritratto non privo (come tutti i grandi) di luci e ombre, il suo
ricordo sempre vivo e attivo in chiunque l’abbia conosciuto, anche semplicemente attraverso la
lettura dei suoi libri epici, dei suoi mitologici reportages, delle sue fotografie cariche di pathos.
La sua completa ed esauriente biografia filmata “Con il cuore, con i muscoli, con la testa”
caratterizza così l’inizio della 23esima edizione della rassegna di Monte Analogo,
tradizionalmente collocata a cavallo tra novembre e dicembre nell’antico Caffè San Marco, nel
cuore culturale di Trieste. Oltre al
dovuto omaggio a questa figura unica nella storia
dell’alpinismo e dell’esplorazione, lo sguardo attraverso l’obiettivo spazia, come di consueto in
questa prima parte, verso altri luoghi ed altri temi delle donne e degli uomini nelle montagne:
l’Est d’Europa (forse unita, forse no), l’arrampicata sportiva tutta al femminile, il ritorno dei
pastori ai monti di casa nostra.
Tutto ciò, a ingresso libero e gratuito…non male di questi tempi.
Buona visione a tutti!
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cronache ipogee
MARTEDI’ 20 NOVEMBRE
“Saluti da Sar Planina”
Ore 20.30
SALUTI DA SAR PLANINA di Erick Fusco – Olanda – 15’
Un solitario e simpaticissimo contadino raccoglitore di mirtilli che abita in un piccolo villaggio
della desolata Sar Planina, disperso tra le montagne del Kosovo, rammenta in un buffo italiano la
sua permanenza felice in Italia, prima di essere espulso.
LA TRANSUMANZA DELLA PACE di Roberta Biagiarelli (presente in sala) – Italia – 53’
Il documentario ha per protagonisti i paesaggi e i pascoli del Trentino e di Suceska, nel comune di
Srebrenica, in Bosnia Erzegovina, e le persone e gli animali che li popolano. Un road movie che
narra il trasferimento di cinquanta bovini dalla Val Rendena (Trentino Occidentale) al SuceskaSrebrenica (Bosnia-Orientale). La consegna del bestiame alle famiglie del luogo rappresenta
un’azione di solidarietà esemplare ed incisiva voluta caparbiamente da Gianni Rigoni Stern.
L’intento è di porre rimedio in modo concreto ai danni causati dalla guerra e di creare un’efficace
prospettiva per il futuro e la ripresa dell’economia agricola di una comunità che è ancora in grande
difficoltà a vent’anni dall’inizio del conflitto.
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MARTEDI’ 27 NOVEMBRE
“Walter Bonatti, con i muscoli, con il cuore, con la testa”
Ore 20.30
WALTER BONATTI, CON I MUSCOLI, CON IL CUORE, CON LA TESTA di Michele Imperio
e Fabio Pagani – Italia – 52’
Walter Bonatti è stato un grande alpinista, che ha raggiunto alcune tra le vette più importanti del
mondo: K2, Dru, G4, Cervino, solo per citare alcuni nomi. Ma le cime raggiunte non sono punti
d'arrivo, sono tappe intermedie che lo spingono poi verso un viaggio in giro per il mondo, alla
ricerca di se stesso. La sua esplorazione, partita dalle pareti verticali, è passata poi all'itinerario
orizzontale e si è espressa sempre verso lo spazio interiore dove risiedono le nostre paure e i nostri
desideri. Dove l'uomo, seduto solo davanti a se stesso deve decidere se superarsi o adeguarsi. E
Walter non si è mai adeguato, ha scritto le sue regole e ha tenuto fede a queste per tutta la vita, non
concedendosi vie di fuga o scorciatoie. Si è costruito come alpinista, come esploratore, come
fotoreporter e come scrittore, ma sempre e solo con l'intento di essere un uomo. Il documentario
parla di questo viaggio, ricostruendo la biografia professionale, ma soprattutto umana, di chi con le
mani, con i muscoli, con il cuore, con la testa, ha lottato per essere se stesso senza compromessi.
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cronache ipogee
MARTEDI’ 4 DICEMBRE
“Fame d’erba”
Ore 20.30
COMPAGNO ORSO di Valentina De Marchi (presente in sala) – Italia – 34’
Premio Speciale al XVIII Film Festival della Lessinia
Le riprese amatoriali girate dal pastore Lorenzo raccontano una storia vera. Tutto scorre tranquillo,
o almeno così sembra, sugli alpeggi di Malga Ghirlo, nel Parco dell’Adamello Brenta. L’immenso
silenzio è tagliato solo da belati, respiri affannosi del cane e dalle notizie offerte da una radiolina
che collega con il mondo a valle. Le ore passano lente per il pastore che osserva le sue pecore,
felice in quella solitudine. Il suo sguardo privilegiato insegue camosci, mufloni, aquile e gipeti, per
tornare poi sui ricchi pascoli di quella montagna, che lo abbraccia e nutre da molti anni.
Improvvisamente qualcosa rompe la quiete. Nuovi inquilini guardano interessati alle sue pecore,
prendendo sempre più confidenza: gli orsi. Compagno orso è la storia di un rapporto conflittuale
antico come il mondo (pastori contro predatori), ma è anche testimonianza di un amore vero per la
montagna, privo di romanticismi, e di una grande curiosità verso la natura. È anche la storia di una
solidarietà tra rivali, entrambi vittime di decisioni politiche su cui non hanno potere. L’epilogo
denuncia il pericolo di perdere il presidio umano che garantisce la buona gestione del territorio.
FAME D’ERBA di Valentina De Marchi – Italia – 32’
I pastori transumanti del Triveneto sono allevatori di ovini che ricorrono ancora oggi alla mobilità
come sistema di sostentamento e produzione. La loro transumanza, protratta per tre stagioni e
cronache ipogee
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condotta ancora per intero a piedi, è una peculiarità del Triveneto senza eguali in Italia. I
transumanti sfruttano esclusivamente le risorse naturali e marginali reperibili sul territorio, senza
che gli animali ricevano integrazione alimentare. Molti pastori sono giovani, hanno il piglio degli
imprenditori, si destreggiano nel traffico o alla guida di grossi pickup, eppure continuano a praticare
un mestiere antichissimo, seguendo spesso la tradizione di famiglia. Il filmato vuole regalare uno
spaccato su un mestiere che molti considerano scomparso, sullo stile di vita e i saperi dei suoi
protagonisti, auspicando un maggiore riconoscimento e rispetto per la pastorizia transumante.
MARTEDI’ 11 DICEMBRE
“Encordades”
Ore 20.30
ENCORDADES di Gerard Montero Coromines – Spagna – 52’
Il documentario vuole proporre una riflessione sul ruolo delle donne nella società e nello sport,
dagli anni 40 ai giorni nostri. Lo fa soffermandosi sulle pagine e le figure femminili entrate nella
storia dell’alpinismo. Donne ammirevoli per la loro forte e coraggiosa passione per la montagna che
hanno realizzato le proprie aspirazioni alpinistiche spesso dopo una tormentata lotta interiore e
sfidando i pregiudizi sociali e anche quelli dell’ambiente alpinistico. Un viaggio attraverso le scelte
e le vicende personali di donne innamorate della montagna e dell’arrampicata sportiva in Spagna,
che testimonia come con gli anni e con l’impegno di tutte, le barriere e stereotipi siano stati
superati.
.
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cronache ipogee
I film stranieri saranno proposti in lingua originale con traduzione simultanea o sottotitoli
Con il patrocinio di Regione Friuli Venezia Giulia, Provincia e Comune di Trieste
In collaborazione con CAI Gorizia, Antico Caffè San Marco, ARCI Servizio Civile
INGRESSO LIBERO
Nel 2013:
ALPI GIULIE CINEMA
Teatro Miela – ore 18.00 e 21.00
(ingresso 5 euro)
Giovedì 14 febbraio
Climbing, alpinismo, avventura
Giovedì 21 febbraio
HELLS BELLS speleo award 2013
Giovedì 28 marzo 2012
PREMIO “SCABIOSA TRENTA”
Antico Caffè San Marco – ore 20.30
(ingresso gratuito)
Premiazioni Alpi Giulie Cinema
Monte Analogo (dal titolo dell’omonimo libro di René Daumal, un classico della letteratura di
montagna) è il nome assunto dell’Associazione costituita a Trieste, che mira a sviluppare e dare un
nuovo impulso alla divulgazione, alla didattica e alla diffusione di immagini e materiale riguardo
alle vette di tutto il mondo e ai protagonisti di viaggi, spedizioni e attività sportive relative
all’ambiente. La rassegna “ALPI GIULIE CINEMA” è giunta alla ventitreesima edizione.
Associazione Culturale MONTE ANALOGO – Trieste
ANTICO CAFFE’ SAN MARCO
Via Cesare Battisti 18
34100 Trieste
Segreteria Organizzativa:
Via Fabio Severo 31-Trieste
www.monteanalogo.net [email protected]
+39 040 761683 +39 335 5279319
cronache ipogee
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Le Tentazioni di Sant’Antonio:
la grotta nel realismo visionario
di Domenico Morelli
Non casualmente, mi sono soffermato su quel mondo poetico, ispirato e
orientaleggiante, che nell’Ottocento
pittorico trova in Domenico Morelli uno
dei maggiori rappresentanti, autore di
scene il cui realismo è ben lontano
dall’iconografia tradizionale cui l’arte
era abituata.
Nelle sue Tentazioni di Sant’Antonio,
poi, il realismo allucinato, in dense
atmosfere nevrotiche proprie della psiche dell’artista, si fonde con la suggestione di un idealizzato speco carsico
(almeno così si può interpretare), nel
mistero di ciò che, oltre il buio, non
è più percezione, non si vede, è solo
sogno, incubo.
Il quadro di Domenico Morelli, le
Tentazioni di Sant’Antonio, del 1878,
è conservato alla Galleria d’arte moderna a Roma, ed è uno dei capolavori
dell’artista.
Il napoletano Domenico Morelli (*1826
- †1901), figura dominante dell’ambiente artistico partenopeo, ove fu
professore dell’Accademia, fu un uomo
con vasti interessi culturali nazionali
ed europei, dai quali trasse profonda
ispirazione recandosi a conoscere
di persona le figure e le opere del
romanticismo tedesco, francese e inglese. Intimamente, fu probabilmente
soggiogato da debolezze e turbamenti
che, come si evince dai documenti e
dalle lettere pervenutici, avrebbero
caratterizzato la sua esistenza.
In quest’ansia, l’artista traspose tali
emozioni nell’immaginazione pittorica.
Il suo ardente interesse letterario, oltre
che psicologico dei vari personaggi,
lo mise inoltre in contatto con temi e
soggetti soprattutto di sapore biblico e
religioso, da cui trasse ispirazione.
L’Oriente di Domenico Morelli, tuttavia, è diverso da quello classico del
romanticismo di Chasserieau e Delacroix, come pure da quello intriso di
simbolismo di Moreau: è un Oriente
più intimo, meno apologetico, poco
ridondante, che, nel tempo, accennerà
stilisticamente alla “macchia”, come
nel Mercato dei piccoli schiavi esposto
al Museo di San Martino di Napoli.
Giacché è esposto al Civico Museo
Revoltella di Trieste, si approfitti poi
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Autoritratto di Domenico Morelli.
di ammirare lo splendido La preghiera
di Maometto datato 1856.
La celebre tela le Tentazioni di Sant’Antonio è, appunto, un esempio di
queste sue emozioni.
Qui, tutto si fonde, dal colorismo al
realismo del soggetto, tratto quasi
sicuramente dall’opera di Gustave
Flaubert di qualche anno prima: ispirazione che Morelli stesso descrisse
a Giuseppe Verdi.
Tanto che le vesti di beduino del santo
deriverebbero da una storicità, letterariamente risaltata dall’approfondimento
flaubertiano, che ben appagava la
predilezione verso quell’immaginario
Oriente ricercato dall’artista.
C’è da dire che Flaubert, dopo la
lunga e sofferta elaborazione de la
Tentation de Saint Antoine, il cui manoscritto prese in mano a più riprese
dal 1848 al 1856 e rimaneggiò fino al
1874, alla pubblicazione del romanzo
riscosse dopo tanti sforzi solo un tiepido successo.
È interessante sapere che lo scrittore,
a sua volta, fu invece profondamente
suggestionato dal quadro di Bruegel,
La tentazione di S. Antonio, che ebbe
modo di ammirare a Genova nel 1845
durante un viaggio con la famiglia.
Purtroppo, non essendo un critico
dell’arte, anzi, trattandosi di materia
estranea alla mia cultura professionale,
non ho la capacità di spingermi oltre
nell’interpretazione artistica del Morelli.
cronache ipogee
Sostanzialmente, pur amando l’arte in
tutte le sue forme, ne sono solo un
semplice fruitore.
Al lettore maggiormente esigente,
consiglio perciò la lettura di qualche
testo specifico sull’argomento, che
potrà facilmente reperire.
Dove invece voglio soffermarmi, è
sull’immagine rupestre, idealmente carsica, che nel quadro in oggetto fa da
sfondo all’episodio della vita del santo;
del resto, già alcuni studiosi dell’arte
hanno parlato di una “grotta”.
Nel quadro, la profondità della zona
d’ombra, nera, pare il vestibolo di una
grotta che si addentra nella parete
rocciosa.
La roccia ha un colore biancastro,
ma la pennellata porta aree di grigio
chiaro e nocciola, e sembra proprio
essere un calcare. La parete, in destra,
è subverticale, segnata da fessure
poste, apparentemente, subparallele
alla parete, o leggermente oblique,
con un’inclinazione stimabile in 60-70°,
creando l’immagine di un convincente
sistema a reggipoggio.
Il santo, con la veste scura e il cappuccio bianco, da beduino, scalzo, è
rannicchiato con la schiena contro la
roccia, tra quello che si può intuire
forse l’inizio di un precipizio e una levigata balconata a debole franapoggio
(uno strato?).
Sopra il santo, una rozza croce, chiaramente incisa con lo scalpello nella
roccia - due semplici intagli - indica
come l’eremo sia stato destinato alla
contemplazione di Dio.
Sì, sembra proprio una grotta, quel
buio che incava il minuscolo spiazzo
roccioso del romitaggio.
Alla sinistra del santo è riposto un
oggetto d’uso quotidiano, mentre una
grezza stuoia, alla sua destra, è il
misero giaciglio.
Forti, sono le immagini della tentazione satanica: da sotto la stuoia sta
uscendo una giovane donna discinta
e dai cappelli rossi, con gli occhi nascosti da un velo e dalle pieghe del
baracano nero dell’uomo seduto, la
cui bianchissima nudità dalle forme
vagamente opulente si allinea ai canoni estetici della bellezza nella metà
dell’Ottocento, mentre all’altro capo
della stuoia ne sta emergendo un’altra,
bruna, sorridente, e con gli occhi chiusi. Pare, quasi, che l’artista non abbia
voluto mostrare gli occhi del demonio.
Più in là ancora, ormai nell’oscurità
dello speco, altre tre donne, che però
nell’ombra si riconoscono riccamente
vestite e ingioiellate, osservano la
scena con una curiosità che nulla ha
di umano.
Una composizione che richiama, molto
da vicino, la ben più moderna scena
del capolavoro d’arte cinematografica
di Francis Ford Coppola, Bram Stoker’s Dracula, 1992, quella delle spose
immortali del tenebroso principe che
sorgono, con spiritica materialità, dal
letto in cui giace in giovane Harker.
Sembra proprio che il grande regista
americano abbia attinto alle Tentazioni
di Sant’Antonio, oltre che dalla penna
di Stoker, affidando la concupiscenza
soprattutto alla mediterranea sensualità della Bellucci anche se, in questo
caso, il bellissimo viso esprime una
demoniaca indifferenza.
Nei quadri di Domenico Morelli la
sensualità è calda, parossistica, e
scultoree sono le forme delle donne
che ritrae.
Un altro esempio lo troviamo ne
La moglie di Putifarre, datato 1861,
esposto al Museo di San Martino di
Napoli, dove l’avvenente biblica consorte del potente ministro del faraone,
che ingannato accusò Giuseppe della
seduzione, ed il cui nudo è accentuato
dagli esotici ornamenti, raccoglie in sé
l’erotismo di un oriente pagano, contraltare di un ascetismo cristiano.
In ogni caso la drammaticità, quasi
teatrale, nella scena delle “Tentazioni”, sicuramente si arricchisce, anzi
si esalta, dal simbolismo misterico
della grotta, con il suo buio: porta di
un mondo nascosto, chiusa da alcun
battente, che può far uscire una presenza demoniaca come lasciar entrare,
alla luce di una torcia, un cuore puro
e impavido.
Non sappiamo se Domenico Morelli
abbia voluto raffigurare, veramente,
una grotta per collocare la scena
della tentazione del santo che, con le
mani chiuse sul petto e la sofferenza
segnata sull’affilato viso, come investito
da un terribile sogno alza il capo al
cielo confidando nella forza, assoluta,
della propria fede. Non è da scartare
l’ipotesi che l’artista, durante i suoi
frequenti soggiorni in Italia e in Europa,
abbia attraversato qualche paesaggio
carsico e visto l’ingresso di cavità,
soffermandosi nella loro osservazione,
poiché non basta la sola immaginazione per dipingere con tale chiarezza i
particolari geologici e geomorfologici
riportati. Così credo, almeno.
Infatti, i tratti fisici dello sfondo scenico
delle “Tentazioni” sono molto precisi,
quasi “fotografici”, o meglio forse derivanti da uno schizzo.
Necessita aver visto un luogo, e averne
riportata un’impressione tale che la
memoria, poi, sarà in grado di trasferire sulla tela durante la creazione
dell’opera l’emozione a suo tempo colta. Ovviamente, più che constatazioni
sono congetture.
Domenico Morelli, perciò, fascinato
dalla grotta? Come del resto altri pittori! Il biospeleologo Leonida Boldori
(che ricordo, ai più giovani lettori, fu
il primo presidente della Società Speleologica Italiana) ravvisò nella famosa
La Tebaide, conservata agli Uffizi a
Firenze - strana opera trecentesca
di Gherardo Starnina - uno stilizzato
paesaggio carsico a dirupi.
Mentre, nel Quattrocento, il veneto
Andrea Mantegna nel quadro La Adorazione dei Magi, sempre agli Uffizi,
sotto una rupe mostra l’accesso di
una vera grotta; che dire poi della sua
Orazione dell’orto, alla National Gallery
di Londra, ove domina un paesaggio
roccioso a cornici forse ispirato al
sito di Camposilvano nel Veronese; o
quel Ritorno dalla caccia, al Palazzo
Ducale di Mantova, dove in lontananza si staglia un ponte di roccia, forse
a immagine del Ponte di Veja? Ah,
ma che pensare di quelle rocce, che
sembran dirupi e lastroni carsici, nella
Deposizione firmata dal Buonconsiglio,
che richiama il gusto mantegnesco, o
di quelle cavità nella roccia, sotto un
manto erboso (come in una sezione
geologica), nella Trasfigurazione del
Giambellino, che dal Mantegna si affrancò invece nell’ispirazione? O del
Tiepolo, che in Diana e Atteone (già
lo descrisse Boldori), conservato alla
Galleria d’arte di Venezia, mostra un
vero interno di grotta dove fauni e
ninfe si bagnano in un laghetto. O,
ancora, nel San Giorgio e il drago
di Paolo Uccello (su tavola, 1455), al
disotto di una parete rocciosa esterna,
biancastra con stilizzate accentuate
riseghe, la bestia esce da una grotta
ove è trafitta dalla lancia del leggendario cavaliere cristiano.
Nel San Francesco in estasi, invece,
di Giovanni Bellini, lo speco del santo
è una cavità (quasi una porta) mentre
la parete rocciosa, a fianco, simula
dei solchi carsici che incidono verticalmente dei bianchi strati orizzontali,
passanti superiormente a rocce sottilmente stratificate (per litologia o è un
epicarso?).
Naturalmente, non tutti i paesaggi
rupestri dipinti, di roccia biancastra o
simile al calcare, saranno stati ispirati
agli artisti dal carsismo. O meglio, si
tratta sempre di calcari e di carsismo?
D’altronde, durante il Rinascimento gli
studiosi dell’arte indicano come simbolico l’uso di nude forme convenzionali
rocciose per mostrare l’ostilità del paesaggio. Può esser così per la stessa
Tebaide? Alcuni studiosi, infatti, in tal
maniera interpretano quelle rocce.
Sono forme ricorrenti, come nei paesaggi rocciosi del Trionfo della Morte
attribuito a Francesco Traini, della
Tentazione sulla montagna di Duccio
da Buoninsegna, addirittura spettacolari come nel Viaggio dei Magi dipinto
da Benozzo Gozzoli sulle pareti della
cappella di Palazzo Medici.
Domenico Morelli, Le tentazioni di Sant’Antonio, 1878, olio su tela 137 x 225 cm, Galleria Nazionale
d’Arte Moderna, Roma.
cronache ipogee
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Difficile rispondere.
Che i fenomeni del carsismo, con il loro
alone di mistero, colpirono la fantasia,
o anche suscitarono la curiosità di artisti e viaggiatori, però non c’è dubbio:
su una copia manoscritta di Plinio un
curioso schizzo disegnato dallo stesso
Francesco Petrarca nel 1341, durante il
suo soggiorno ad Avignone in Francia,
riproduce la famosa sorgente carsica
di Vaucluse. Ad ogni modo, non c’è
che da concordare con Boldori sull’immagine dei Lessini che si acquisisce
- e con facilità - ammirando la pittura
del Mantegna.
Fenomeni carsici dei Lessini storicamente così importanti per la speleologia italiana! Quelle balze calcaree
del Monte Baldo, incavernate, dove
fu eretto il santuario della Madonna
della Corona. Quelle morfologie di
Camposilvano che, negli anni Sessanta
e Settanta (scorso secolo), studiate da
Francesco Corrà e Ugo Sauro, furono
lo spunto per avviare, nel Veneto, quel
filone della carsologia mirato ai rapporti
tra litologia e dissoluzione carsica (parallelamente avveniva a Trieste, dove
la stessa tematica fu approfondita
ancor di più con una lunga serie di
studi sul Carso).
Quel Ponte di Veja, ove nella grotta
che ivi si addentra, Guido Rossi e
Roberto Zorzin illustrarono, all’inizio
degli anni Novanta, uno dei primi
esempi di datazione radiometrica, in
Italia, che ci fece comprendere come
carsismi ipogei dell’Oligocene si potessero ben dimostrare, e non fossero
davvero eccezioni. Perciò, fenomeni
carsici del Veneto ancor più storicamente importanti, se consideriamo la
speleologia italiana non solo per gli
aspetti scientifici intrinseci ma anche
per quelli umanistici, specie quando
grandi artisti del passato ne hanno
fatto l’oggetto delle loro opere.
Sono molti gli artisti che hanno attinto
ai fenomeni che il carsismo ha scavato
nella roccia, alle forti emozioni ricevute
durante il contatto che ebbero con
quella natura tanto a noi cara.
Un impegno poco gravoso - dunque per noi speleologi, gratificati da questi
grandi pittori che sono stati attratti da
ciò che forma l’oggetto stesso della speleologia, divulgare, all’interno
della nostra piccola comunità, i loro
capolavori. Sicuramente, è un modo
per comprendere e amare ancor più
l’esplorazione e la ricerca scientifica,
che ci appassionano.
Rino Semeraro
30
RECENSIONE
Muli de grota
Franco Gherlizza
“Muli de grota” è un titolo che potrebbe essere definito riduttivo per la sua
terminologia in dialetto triestino, ma
racchiude, invece, un mondo (non solo
speleologico) che va ben al di là del
confine giuliano; Franco Gherlizza ha
voluto narrare al lettore una vita da
grottista (come ama definirsi), e cioè
la sua, che, se è forse comune a
molti amanti delle cavità, ha invece il
pregio di svelare, anche a chi, in grotta
non scenderà mai, un universo fatto
soprattutto di profonda amicizia.
Erano “muli de grota”, quei ragazzi
che sembravano vivere su di un altro
pianeta, fatto di corde, caschi, scale
e lampade a carburo, mentre la vita
frenetica (e siamo negli anni Sessanta,
quando il boom economico a Trieste,
forse, si fa sentire in maniera diversa e
si prepara, invece, il declino della città
dei cantieri con tutti i suoi fermenti sociali), iniziava a minare quei valori che
si perderanno poi nel corso dei decenni
a venire. In questo libro i sentimenti di
vera e propria amicizia, che vanno ben
al di là dell’appartenenza a un Gruppo
speleologico, si cementano nel corso
degli anni, dove tra una “morosa” e un
“campo” estivo fanno da contraltare
alla degenerazione della società divisa
fra diversi “ismi” e scivolata poi nel
riflusso degli anni Ottanta.
La voglia di vivere, di scoprire quanto rimane ancora di “segreto” di un
pianeta ormai solcato in tutte le sue
latitudini, di condividere esperienze,
emozioni e perché no, anche scherzi
(oggi impensabili e che foraggerebbero
il fior fiore degli studi legali!), traspare
da queste pagine scritte di getto, quasi
si trattasse di “sbobinare” un lungo
racconto orale che Franco Gherlizza dedica a chi avrà la pazienza di
“ascoltarlo”!
cronache ipogee
Una cosa mi ha colpito più delle
altre: in tutte le fotografie alberga il
sorriso, non quello tronfio, proprio di
chi sa di essere immortalato e quindi
offre la sua immagine migliore (sic!),
bensì quello scanzonato che sgorga
da quella irrefrenabile gioia di chi sa
divertirsi e sa godere la vita in modo
semplice, a contatto con la natura,
senza infingimenti di sorta.
Ma l’Autore ci riporta indietro nel tempo
quando il solo arrivare all’imboccatura
della spelonca significava percorre, a
piedi, da casa, chilometri e chilometri
con, sulla schiena, tutto il “moderno”
armamentario dell’epoca! Sembra impossibile, che quarant’anni fa, o giù
di lì, si partisse a piedi dall’uscio di
casa per salire sul Carso mentre oggi
bastano pochi minuti d’automobile per
annullare la distanza città-altipiano;
con il libro di Gherlizza si entra in
un’altra dimensione, si viene rapiti in un
vortice di aneddoti, storie, curiosità che
fanno parte, ormai, della storia della
speleologia triestina. Si costruisce,
man mano che le pagine scorrono
veloci, un mosaico dove le tessere
hanno nome e cognome (pardòn,
soprannome); hanno un volto, hanno
una storia e, soprattutto, sprigionano
ancora quell’energia che solo la positività di un comportamento degno di
questo nome riesce a dare.
Sì, è un libro che sprigiona energia,
voglia di vivere, che non conosce età,
censo, istruzione, ma guarda a quei
valori che piano piano stiamo dimenticando un po’ tutti; è un libro che fa
meditare sul senso dell’amicizia, della
parola data, dell’appartenenza, della
solidarietà. Ecco, è più un libro di valori
che non uno spaccato personale di
“storia” speleologica.
E come tale, a mio avviso, va letto
e riletto per cogliere nel profondo di
quelle righe e di quelle fotografie.
Il vostro recensore, per dato anagrafico, ha letto il libro di Franco Gherlizza,
con la malcelata invidia nei confronti
di quanti, senza Ipad, senza diavolerie
ultratecnologiche, trascorrevano il loro
tempo libero tra un campo sul Canin e
una spedizione con la millecentosenzaclimatizzatoreedairbag; ha indugiato
sulle innumerevoli immagini, cercando
di carpire, dai sorrisi immortalati dall’obbiettivo, un messaggio che non
fosse legato soltanto al click del momento. Il vostro recensore lo ha trovato, ma è troppo personale per svelarlo,
anche perché ogni lettore, e ne sono
convinto, riuscirà a individuare il suo!
Massimo Gobessi
Alpi Giulie Cinema
Ventitreesima edizione
MONTE ANALOGO (dal titolo dell’omonimo libro di René Daumal, un classico della letteratura di montagna) è il nome
assunto dall’Associazione costituita formalmente a Trieste l’8 settembre 2006, che opera in tutta la Regione Friuli Venezia
Giulia, e che mira a sviluppare e dare un nuovo impulso alla divulgazione, alla didattica e alla diffusione di immagini
e materiale riguardo alle vette di tutto il mondo e ai protagonisti di viaggi, spedizioni e attività sportive nell’ambito di
un percorso dell’impegno ambientale.
I nomi dei soci fondatori sono già di per sé una garanzia di qualità: si va dai giornalisti, scrittori pluripremiati e alpinisti Dusan Jelincic e Pietro Spirito, agli speleologi, alpinisti e grandi animatori culturali Sergio Serra e Louis Torelli, a
Giuliano Gelci e Marko Mosetti ben noti come responsabili e organizzatori in tanti anni per aver portato il cinema di
montagna nella regione Friuli Venezia Giulia.
Le innumerevoli serate del cinema di montagna, in 22 anni, hanno visto tra l’altro la collaborazione di persone quali
Paolo Rumiz (giornalista Repubblica, Espresso, Piccolo), Luciano Santin (giornalista Messaggero Veneto), Francesco
Biamonti (già VicePresidente FilmFestival Trento, esperto di cinema di montagna), Giulio Garau (giornalista Piccolo),
Giorgio Gregorio (giornalista e regista Regione FVG), Spiro Dalla Porta Xidias (alpinista accademico, scrittore di montagna), Roberto Valenti (alpinista), Sergio Ferrari (fotografo), Claudio Ernè (giornalista Piccolo), Alessandro Mezzena
Lona (giornalista Piccolo), Marco Sterni (alpinista), Maurizio Lozei (giornalista Piccolo), Giampaolo Penco (regista VideoEst), Umberto Bosazzi (giornalista Telequattro), Patrizia Zonta (operatrice TV Lubijana), Diego Masiello (ispettore
forestale, coordinatore centro naturalistico di Basovizza - TS), Eva Ciuk (giornalista RAI, documentarista), Claudio Mitri
(VicePresidente CAI Sezione XXX Ottobre - TS), Peter Podgornik (alpinista).
Per MONTE ANALOGO è prioritario trattare temi inerenti l’ambiente e la montagna in modo specifico, dal punto di
vista sportivo, culturale, artistico, e cinematografico, organizzando rassegne, concorsi, proiezioni, mostre fotografiche
e altre manifestazioni.
Da sempre MONTE ANALOGO, propone la rassegna “ALPI GIULIE CINEMA” in tutte le province della Regione con
giornate tematiche e il Premio Alpi Giulie Cinema “La Scabiosa Trenta” (concorso riservato alle produzioni cinematografiche di autori originari delle regioni alpine del Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Carinzia).
Dal 2012 si tiene inoltre, in collaborazione con la Commissione Grotte Eugenio Boegan - Società Alpina delle Giulie,
Sezione CAI di Trieste, “HELLS BELLS - Speleo Award 2012”: concorso di produzioni cinematografiche che abbiano
come ambientazione il mondo sotterraneo e le attività speleologiche collegate, di autori e/o produttori italiani e di
qualsiasi altra nazionalità.
Le linee guida della rassegna sono sia la spettacolarizzazione delle prestazioni sportive su vette e pareti ma anche
quelle dello scoprire, indagare, capire i complessi rapporti che vengono a interagire tra chi in montagna vive, chi la
montagna frequenta per sport, per diletto, per studio, e l’ambiente stesso.
Per la rassegna “ALPI GIULIE CINEMA”, come di consueto, MONTE ANALOGO sceglie le migliori produzioni spesso segnalate e premiate nei festival cinematografici di settore come il FilmFestival di Trento, di Ljubljana e quello di
Bovec. I film in questi anni sono pervenuti, oltre che dall’Italia, dall’Australia, Gran Bretagna, Sud Africa, Germania,
Serbia, Iran, Kyrgiztan, Slovacchia, USA, Slovenia, Francia, Croazia, Austria, Svizzera, Spagna, Canada, Russia,
Bosnia-Erzegovina, Cile.
È in fase di programmazione la rassegna ALPI GIULIE CINEMA giunta alla ventitreesima edizione. Dal mese di
novembre 2012 alla primavera 2013 sono previste proiezioni in tutta la regione Friuli Venezia Giulia con produzioni
cinematografiche di alpinismo, arrampicata, speleologia, sci, avventura, natura, vita e impegno sociale in montagna,
provenienti quest’anno oltre che dall’ Italia, dalla Slovenia, Stati Uniti, Olanda, Spagna, Slovacchia, Germania.
Il primo appuntamento è a Gorizia al Kulturni Dom il 6 novembre e a Trieste all’Antico Caffè San Marco il 20 novembre
2012, per poi proseguire nel 2013 nel resto della Regione Friuli Venezia Giulia.
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
ALPI GIULIE CINEMA
MONTE ANALOGO
Via Fabio Severo 31
34133 Trieste (Italia)
tel/fax +39 040 761683 cell +39 335 5279319
e-mail: [email protected] sito: www.monteanalogo.net
cronache ipogee
31
Si terrà a Trieste il 28 febbraio 2013 nell’Antico Caffè San Marco, il Premio “la Scabiosa Trenta”, riservato alle produzioni cinematografiche di autori originari delle regioni alpine del Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Carinzia dedicate
alla montagna (sport, cultura e ambiente).
Scade il giorno 31 dicembre 2012 il termine per la presentazioni delle produzioni al concorso organizzato dall'associazione Monte Analogo.
In allegato scheda di partecipazione e bando di concorso.
Se bo držalo 28 februarija 2013, v Antico Caffè San Marco v Trstu, tekmovanje “la Scabiosa Trenta”, ki je namenjeno
kinematografskim produkcijam originalnih avtorjev v Alpah Furlanije Julijske Kraljine, Slovenije in Koroške s temo hribi
(šport, kultura in okolje).
Poteče 31. decembra 2012 termin za predstavitev produkcij na tekmovanje organizirano od zduženja Monte Analogo.
V priponki prijavnica in razpis.
CONCORSO CINEMATOGRAFICO
“ALPI GIULIE CINEMA”
SCHEDA DI PARTECIPAZIONE
TITOLO _________________________________________________________________________________________
DURATA _________________________________________________________________________________________
PAESE DI PROVENIENZA __________________________________________________________________________
LINGUA ORIGINALE ______________________________ DOPPIAGGIO ____________________________________
PRODUZIONE ____________________________________________________________________________________
INDIRIZZO _______________________________________________________________________________________
CITTÀ ______________________________________________________ STATO______________________________
TEL _________________________________________ FAX_______________________________________________
E-MAIL _____________________________________________ WEB________________________________________
REGISTA
NOME E COGNOME ______________________________________________________________________________
NATO A ___________________________________________________________ IL____________________________
INDIRIZZO _______________________________________________________________________________________
CITTÀ ______________________________________________________ STATO______________________________
TEL _________________________________________ FAX_______________________________________________
E-MAIL _____________________________________________ WEB________________________________________
BREVE CURRICULUM DEL REGISTA ________________________________________________________________
________________________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________________________
AMBIENTAZIONE/RIASSUNTO della TRAMA ___________________________________________________________
________________________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________________________
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cronache ipogee
CONCORSO CINEMATOGRAFICO
"ALPI GIULIE CINEMA"
BANDO DI CONCORSO
•L’associazione MONTE ANALOGO indice un concorso riservato alle produzioni cinematografiche di autori delle regioni
alpine del Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Carinzia.
• Saranno ammessi filmati in formato DVD purché di recente produzione (2011 – 12).
• Le opere dovranno avere come soggetto/ambientazione la montagna sotto gli aspetti sportivo, culturale, storico,
ambientale ed etnografico.
• I filmati dovranno essere presentati all’organizzazione nel formato DVD in 2 copie da sottoporre all' esame della
giuria, per l'eventuale proiezione in sala, qualora l'opera venga premiata.
• Per le opere in lingua straniera non doppiate in italiano, si richiede l'invio dello script in italiano o in inglese.
• Il termine ultimo per la presentazione scade il giorno 31 dicembre 2012. Il materiale dovrà pervenire presso la sede
organizzativa:
MONTE ANALOGO
ALPI GIULIE CINEMA
Via Fabio Severo 31
34133 TRIESTE – ITALIA
• I tre componenti della giuria saranno scelti tra autorevoli operatori nel campo della comunicazione, della produzione
cinematografica e video, esperti nelle discipline della montagna.
• Le opere premiate, assieme ad eventuali pellicole degne di nota, verranno proiettate a Trieste nel febbraio 2013,
durante la serata dedicata alla premiazione che si terrà nell’ambito della seconda parte della Rassegna “ALPI GIULIE
CINEMA”
• I partecipanti autorizzano espressamente l'organizzazione a trattenere una copia in formato DVD dell’opera a
scopo di archivio.
Per ulteriori informazioni:
MONTE ANALOGO – ALPI GIULIE CINEMA
Via Fabio Severo 31 - 34133 Trieste (Italia)
Telefono/Fax: +39 040 761683 - E-mail: [email protected] - www.monteanalogo.net
Responsabile Organizzativo: Giuliano Gelci cell. +39 335 5279319
FILMSKI NATEČAJ
"ALPI GIULIE CINEMA"
RAZPIS
• Društvo MONTE ANALOGO razpisuje natečaj za filmske produkcije avtorjev alpskih predelov Furlanije-Julijske krajine,
Slovenije in (avstrijske) Koroške.
• Na natečaju bodo lahko tekmovali filmi v DVD formatu, ki so nastali v obdobju 2011-12.
• Dela morajo obravnavati gorski svet s športnega, kulturnega, zgodovinskega, naravovarstvenega in etnografskega
zornega kota.
• Filme je treba za delo ocenjevalne komisije oddati organizaciji v DVD formatu v dveh izvodih za morebitno projekcijo
v dvorani v primeru, da bo delo nagrajeno.
• Dela v katerem jeziku, ki ni italijanščina, brez sinhronizacije v italijanščini morajo biti opremljena z ustreznim prevodom v italijanščino ali angleščino.
• Rok oddaje gradiva zapade 31. decembra 2012. Gradivo je nujno oddati organizacijskemu sedežu društva v Trstu
na sledeči naslov:
MONTE ANALOGO
ALPI GIULIE CINEMA
Via Fabio Severo 31
34133 TRIESTE – ITALIA
• Tri člani ocenjevalne komisije bodo izbrani med uglednimi strokovnjaki na področju komunikacije, na področju kinematografske in video produkcije ter med izvedenci v gorskih disciplinah.
• Dela, ki bodo nagrajena in morebitni drugi filmi, ki bodo deležni posebne omembe, bodo predvajali v Trstu februarja
2013 ob priliki nagrajevalnega večera, ki bo potekal v drugem delu revije “ALPI GIULIE CINEMA”.
• Sodelujoči na natečaj jasno dovoljujejo organizatorju, da pridrži en izvod v DVD formatu v arhivske namene.
Za dodatne informacije:
MONTE ANALOGO – ALPI GIULIE CINEMA
Ulica Fabio Severo 31 - 34133 Trieste - Trst (Italija)
Tel/Fax: +39 040 761683 E-mail: [email protected] - www.monteanalogo.net
Odgovorni za organizacijo: Giuliano Gelci cell. +39 335 5279319
cronache ipogee
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un abisso di occasioni...?
Sito internet: www.cronacheipogee.jimdo.com
Indirizzo di posta elettronica: [email protected]
cerco...
AAA cercasi
BAT DETECTOR usato
per uso didattico.
Gianpaolo (USP CAI PN).
e-mail: [email protected]
cell. 335 605 88 68.
vendo...
Vendo IMBRAGATURE!!!
A prezzo modico imbragatura da speleologia e imbragatura da arrampicata.
Marco Meneghini
Via R. Descari, 14
38017 Mezzolombardo (TN)
Tel. 0461/601466 - 388/3426799.
Muli de grota
Cerco "SpeleoCollezionisti"
di francobolli sulle grotte
e sui pipistrelli.
Per scambio materiale e informazioni:
Gianpaolo Fornasier
e-mail: [email protected]
cell. 335 605 88 68.
Cerco cartoline postali
o annulli filatelici
delle grotte turistiche
del Carso classico
(Italia e Slovenia).
Per eventuali scambi e informazioni:
Maurizio Radacich
e-mail: [email protected]
cell. 339 2539712.
funziona così...
Questa rubrica vi viene offerta
in forma gratuita e la durata
dell'esposizione dei messaggi
pervenuti sarà garantita per
tre mesi.
Passato questo lasso di tempo,
se non viene rinnovata la richiesta, il messaggio verrà rimosso.
Chiediamo la cortesia di segnalare alla redazione le eventuali
contrattazioni, andate a buon
fine in tempi inferiori a quelli trimestrali, evitandoci così di promuovere quegli articoli che sono
già stati evasi dalle parti.
Grazie.
La Redazione
34
Franco Gherlizza
Tirocinio
per studenti universitari
L’Associazione MONTE ANALOGO
offre la possibilità di svolgere attività
di stage a studenti universitari iscritti
alla facoltà di Lettere e Filosofia di
Trieste.
In particolare il giovane si occuperà in
questo periodo dell’organizzazione della rassegna “Alpi Giulie Cinema” con
ruoli di assistenza al coordinamento
tecnico, all’ospitalità e alla comunicazione dell’evento.
Lo stage è un’attività che si svolge
all’esterno dell’università presso enti,
ditte, istituzioni o privati.
È anche un adempimento che l’attuale
ordinamento di legge prevede per gli
Atenei e le Facoltà.
Gli studenti interessati possono contattare l’Associazione MONTE ANALOGO per concordare le modalità di
svolgimento dello stage.
Si rimanda al sito dell'Università di
Trieste per ulteriori dettagli.
Segreteria Organizzativa
MONTE ANALOGO
Via Fabio Severo 31
34100 TRIESTE
Tel/Fax: +39 040 761683
Cell. +39 335 5279319
[email protected]
www.monteanalogo.net
cronache ipogee
MULI DE GROTA
248 pagine con storie di grotte e di
monti dal 1951 al 1984. 20,00 euro.
Info: 348 5164550 - [email protected].
info point...
Chi desidera pubblicare la propria notizia o articolo sul prossimo numero delle "Cronache
Ipogee" è pregato di spedire lo
scritto a: cronacheipogee@
gmail.com.
Le notizie dovranno pervenire
alla redazione entro la fine del
mese in file formato word, le foto
in formato .jpeg (risoluzione 300
dpi) indicando, possibilmente,
l'autore della foto.
Chi desidera vedere tutti i numeri precedenti può consultarli,
o scaricarli, direttamente dal
nostro sito:
Cronacheipogee.jimdo.com.
Buona lettura e, grazie.
La Redazione
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