cronache ipogee pagine di informazione speleologica per il Friuli Venezia Giulia - n. 10/2012 40 anni del Gruppo Speleologico " ta l p e d e l c a r s o " Jamarski klub "kraŠki krti" Domenica 14 ottobre il gruppo speleologico Talpe del Carso ha festeggiato, presso la baita speleologica a San Michele, il 40° anniversario di attività. Oltre settanta soci, ospiti, rappresentanti di altri gruppi speleologici e rappresentanti delle autorità, hanno seguito i discorsi, i saluti, le premiazioni e l’inaugurazione della bacheca informativa, recentemente posizionata presso la baita. La bacheca si presenta molto bene, è fatta con travi di legno, ricoperta con un tettuccio, ha una superficie di due mq per parte. La parte rivolta verso la baita riporta la piantina della grotta Regina del Carso, l’entrata della quale si trova a 50 m di distanza, le foto e la descrizione della stessa. Sul retro invece, c’è una piantina del territorio carsico circostante, con segnate le posizioni di tutte le principali cavità del circondario. La sede delle Talpe non comprende solo la baita, ma può vantare anche un magazzino sotterraneo, con un tendone sovrastante, una legnaia e naturalmente, l’adiacente grotta. Sotto il tendone è stata allestita una mostra fotografica con oltre cento fotografie che documentano la quarantennale attività del gruppo. Nonostante i pannelli della mostra, lo spazio coperto era sufficiente per accogliere tutti i presenti dietro le tavolate, dove sono stati serviti, il rinfresco, il pranzo e, infine, la torta del 40° compleanno. Inaugurazione della bacheca. Particolare della mostra fotografica. Sotto il tendone. cronache ipogee Il presidente Edi Gergolet, con le traduttrici per la lingua slovena e tedesca. Il saluto del presidente della Provincia di Gorizia, Enrico Gherghetta. Il presidente della Federazione Speleologica Isontina, Ferdinando Zimolo. Il presidente del gruppo, Edvard Gergolet, ha dato inizio alla manifestazione con il discorso d’inaugurazione e con i saluti, sia in sloveno che in italiano. Vista la presenza dei rappresentanti degli speleologi carinziani, una traduttrice ha tradotto il tutto anche in tedesco. In seguito, il presidente ha descritto in breve, la nascita e la storia delle talpe del Carso. Sono seguiti i saluti degli ospiti, tra i quali quelli dei sindaci dei comuni di Doberdò del Lago, Savogna d’Isonzo e Miren-Kostanjevica, il saluto del presidente della Provincia di Gorizia Enrico Gherghetta, della presidentessa della Federazione dei gruppi culturali sloveni in Italia, della Federazione Speleologica Isontina e della Federazione Speleologica Regionale. Sono seguiti i saluti di numerose associazioni speleologiciche e non, che hanno voluto festeggiare questo anniversario. Tra questi i gruppi C. Seppenhofer, Amici del Fante, Lindner, Spangher, la Sezione speleologica del Grmada, il Club Alpino Sloveno di Gorizia, il team fotografico T-Sedran di Vicenza che ha collaborato nella creazione della bacheca. La Slovenia era rappresentata dagli speleologi di Nova Gorica, Renče, Kamnik, Sežana e dal presidente della Federazione Speleologica slovena Vido Kregar. La bacheca informativa e stata inaugurata dal rappresentante della Fondazione della Cassa di Risparmio di Gorizia, il sig. Francesco Bratina che ha finanziato la realizzazione dell’opera. Un sincero ringraziamento è stato espresso anche a tutti i soci che non ci sono più, e che hanno comunque contribuito alla formazione del gruppo speleologico Talpe del Carso. Tutti gli illustri ospiti, presidenti e rappresentanti dei gruppi hanno ricevuto in regalo una bottiglia di vino prodotto dall’azienda agricola Castello di Rubbia di Venko e Nataša Černic. Per concludere la parte formale, il presidente ha ringraziato i suoi predecessori, il defunto presidente Slavo Rebec e il pluriennale presidente Stanko Kosic per il tempo e l’impegno che hanno dedicato alle Talpe contribuendo decisivamente allo sviluppo e alla crescita del gruppo. Alla prima parte della manifestazione, che si è svolta all’aperto ed è stata cronache ipogee a un certo punto interrotta dal vento e dalla pioggia è seguita la seconda parte, sotto il tendone, intorno alle tavole imbandite e i festeggiamenti si sono inoltrati fino alla sera. Il discorso del Presidente Ogni strada, anche la più lunga comincia sempre con il primo passo, così dice un bel proverbio cinese. Le Talpe del Carso hanno compiuto questo primo passo l'11 ottobre del 1972, con l'elezione del primo consiglio esecutivo del gruppo. Farò una breve sintesi degli avvenimenti più significativi, che hanno portato alla fondazione del nostro gruppo, già meglio descritti nella nostra pubblicazione del 1988. In realtà l'attività speleologica dei fondatori delle Talpe era iniziata già negli anni '60, nell'ambito del Club alpino sloveno di Gorizia, sotto la guida del maestro Slavko Rebec. Il 26 giugno 1969, il maestro Rebec, ha fondato, nell'ambito del Club alpino sloveno una sezione che è stata il predecessore dellle Talpe del Carso. L'avvenimento cruciale, che ha spronato i giovani speleologi a formare un proprio club indipendente è stata sicuramente la scoperta della grotta "Regina del Carso", scoperta nel 1972 da Dominik Grillo. La scoperta della più grande è più bella grotta del Carso Goriziano ha dato un forte impulso agli speleologi del nuovo gruppo, che è stato battezzato Kraški krti, ossia Talpe del Carso. I primi 40 soci hanno eletto come presidente il maestro Slavko Rebec. I soci, spronati dall'entusiasmo giovanile, hanno fatto numerose nuove scoperte. Ma il cuore e l'anima del gruppo e rimasta la grotta Regina, presso la quale hanno intrapreso la costruzione della baita, che oggi ci ospita. Tutti i lavori sono stati eseguiti con il lavoro gratuito e volontario dei soci e la costruzione è stata ultimata e solennemente inaugurata nel novembre del 1974. Dieci anni dopo la scoperta della grotta Regina, nel 1982 è stato eletto come presidente il sig. Stanko Kosic, che ha guidato il gruppo per un periodo di quasi 30 anni. I numerosi contatti con gruppi speleologici sloveni, italiani e austriaci e i rapporti amichevoli che sono stati instaurati con gli stessi, hanno permesso al nostro gruppo di organizzare il primo "Triangolo dell'amicizia", incontro speleologico dei gruppi appartenenti alle tre regioni confinanti, che da allora, a turno, viene organizzato ogni anno. La collaborazione con altri gruppi speleologici è per noi di primaria importanza, per questo siamo iscritti nella Federazione Speleologica Slovena, intratteniamo contatti e collaboriamo con vari gruppi della Slovenia. Naturalmente siamo anche parte integrante della Federazione Speleologica Isontina, come tutti gli altri gruppi della provincia di Gorizia, tutti insieme riusciamo a dare vita a numerose e interessanti iniziative: corsi, manifestazioni, pubblicazioni e altro che non starò qui ad elencare. Quest'anno abbiamo organizzato insieme anche il tradizionale incontro speleologico internazionale "Triangolo dell'amicizia". Ottimi sono anche rapporti di collaborazione con i nostri colleghi carinziani, con i quali ci conosciamo già da decenni. Il principale impegno del gruppo delle Talpe del Carso era rivolto soprattutto all'esplorazione delle cavità del Carso Goriziano. Le scoperte di spicco sono stati gli abissi Samar di Riki, l'abisso Dominik e l'abisso Poldo. A San Michele del Carso abbiamo aperto qualche anno fa la grotta Alex, che merita di essere visitata per le sue belle concrezioni. Nel Carso triestino è stata scoperta la grotta Doljankina e un abisso molto profondo presso Villa Opicina. Nel nostro repertorio ci sono anche alcune grotte di interesse archeologico: la Grotta Pogriže, Vivišče 1, Vivišče 2. Inoltre, abbiamo esteso la nostra attività anche ad altre regioni carsiche, sia in Italia che all'estero. Quattro anni fa abbiamo inaugurato il nuovo magazzino sotterraneo adiacente alla baita. Subito dopo sono stato eletto presidente. Nel 2010, con i gruppi "Amici del fante" di Monfalcone e il Centro di Ricerche Carsiche "C. Seppenhoffer" di Gorizia, abbiamo fondato la Scuola di Speleologica Isontina, che è stata presentata presso la sede della Provincia di Gorizia. Nell'ambito della scuola siamo riusciti ad organizzare, oltre ai soliti corsi di speleologia di 1° livello, anche corsi di fotografia speleologica, geologia e corsi e esami di qualificazione per istruttori di tecnica. Con qualche serata ecologica, preparata per un pubblico più ampio di non solo speleologi, abbiamo cercato di sensibilizzare gli abitanti del Carso sulla necessità di convivere nel modo più adeguato possibile con il delicato ecosistema carsico che li circonda e che si trova sotto i loro piedi. Le nuove scoperte vengono continuamente rilevate, disegnate ed accatastate. Per poter svolgere bene tutte queste attività abbiamo bisogno di soci competenti ed istruiti. L'istruzione dei soci e l'aggiornamento delle loro competenze rimane senza dubbio una delle nostre priorità. Presso la nostra sede, qui a fianco, ospitiamo continuamente gruppi organizzati di giovani e meno giovani, speleologi e alpinisti, boy scout, studenti delle scuole superiori, alunni delle scuole medie ecc.. I nostri soci saziano la loro curiosità accompagnandoli nella grotta Regina, nelle cannoniere del monte Brestovec e in quelle presso Cotici, nelle trincee e nelle caverne. Nella baita presentiamo loro il paesaggio naturale che li circonda e l'attivita delle Talpe del Carso. Quest'attività ci richiede una continua presenza e un continuo impegno e perciò, da parte mia, va un sincero ringraziamento a tutti i soci del club. Per concludere esprimerò un mio personale desiderio, che consiste nella speranza di poter un giorno aprire una grande grotta sul nostro territorio, per poterla esplorare tutti insieme con altri gruppi senza affermazioni ridicole di proprietà sulla stessa, tenendo presente, che le grotte sono più vecchie di noi, più grandi e che soprattutto dureranno più a lungo. Il Presidente JKKK - GSTdC Edvard Gergolet cronache ipogee Il saluto della presidentessa della Federazione dei gruppi culturali sloveni in Italia. Vido Kregar, presidente della Federazione Speleologica Slovena. La preparazione del pranzo con carne alla griglia.. Tutte le foto sono di Luca Tringali. ottobre 2012... “I vuoti che riempiono le montagne” Grotte delle Dolomiti Friulane La mostra a Longarone. Presentazione del progetto speleodidattico "Orizzonti Ipogei" presso il Comune di Trieste. Da sinistra: Serio Dolce e Franco Gherlizza (Club Alpinistico Triestino), l'Assessore all'Educazione Antonella Grim e la funzionaria dell'Area Educazione Cristina Sirugo. La talpa Nocciola La talpa nocciola, libretto con i testi in filastrocca che verrà donato ai bambini delle scuole dell'infanzia. (dis. Susanna Martinuzzi) Colorare il buio, libretto da leggere e colorare che verrà donato ai ragazzi delle prime due classi delle scuole primarie di primo grado. A tutti, indistintamente, verrà consegnato un attestato di partecipazione. (dis. Serena Milella) Particolare interesse di pubblico ha riscosso la mostra fotografica “Grotte delle Dolomiti Friulane” realizzata dall’Unione Speleologica Pordenonese CAI ospitata, grazie all’interessamento del Club Alpino Italiano Regionale del Friuli Venezia Giulia e di Mountain Wilderness, recentemente a Longarone (BL) nell’ambito dell’iniziativa “Expo delle Dolomiti patrimonio dell'Umanità”. L'esposizione è stata certamente un importante occasione per far scoprire, attraverso le belle immagini proposte dal GruppoFotograficoUSP, a una vasta utenza, le eccezionalità naturali “nascoste” di un territorio finora conosciuto soprattutto per le sue montagne e le loro vette. La mostra, itinerante, è disponibile per scuole e associazioni contattando la presidenza dell'USP al n° 349 7864624. "ORIZZONTI IPOGEI: ESPERIENZE DIDATTICOESPLORATIVE NEL MONDO DELLE GROTTE". Al “nastro di partenza”, per la prima volta con la co-organizzazione e il supporto del Comune di Trieste, l’interessante e ampia manifestazione didattico-naturalistica "Orizzonti ipogei: Esperienze didattico-esplorative nel mondo delle grotte", promossa dalla Scuola di Speleologia “Ennio Gherlizza” del Club Alpinistico Triestino e rivolta a tutte le scuole cittadine di ogni ordine e grado. Già da domani a tutti gli istituti scolastici verrà inviato il materiale illustrativo di questa attraente proposta, in modo tale che già dai prossimi giorni scuole e insegnanti potranno contattare gli organizzatori per concordare le modalità e i dettagli con cui l’iniziativa potrà svolgersi secondo le esigenze di ogni istituto. Ampio sarà infatti il "ventaglio" dell’offerta didattica e delle possibilità di svolgimento di queste speciali “lezioni”, cronache ipogee con la messa a disposizione di specifici supporti informatici o cartacei a seconda del tipo di scuola e dell’età degli scolari, mentre tempi e contenuti delle lezioni nonché la scelta delle grotte più idonee alle escursioni, tenendo conto dell’età e della preparazione degli alunni e degli accompagnatori, potranno venir definite assieme. Significato e dettagli di “Orizzonti ipogei”, iniziativa descritta anche come “Progetto di didattica ambientale per l’anno scolastico 2012/2013” dispiegandosi appunto attraverso l’intero arco temporale di apertura delle scuole, sono stati illustrati il 9 ottobre 2012 in Municipio con gli interventi dell'Assessore comunale all'Educazione Antonella Grim, di Franco Gherlizza e Sergio Dolce del CAT, coordinatori del progetto assieme a Clarissa Brun, Maurizio Radacich e Lino Monaco. Precisato come il Progetto si sviluppi nella felice ricorrenza del 40° di attività didattica speleologica portata avanti dal Club Alpinistico Triestino, ma quest’anno per la prima volta in co-organizzazione con il Comune, oltre che in coincidenza con l’Anno Internazionale del Pipistrello (che mira a far meglio conoscere e apprezzare questo interessante e utilissimo animale), i presenti hanno rimarcato come l’iniziativa si rivolga al mondo della scuola con lo scopo primario di accrescere la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio ipogeo del Carso triestino e della preziosa ricerca scientifica ed esplorativa svolta sul nostro peculiare territorio. In tal senso - hanno spiegato Gherlizza e Dolce - ai ragazzi sarà offerta la possibilità di conoscere, sia attraverso lezioni teoriche in classe che con vere e proprie escursioni speleologiche in grotta, alcune delle discipline che fanno capo a quella che comunemente viene definita “speleologia” e “speleologia in cavità artificiali”. E mentre gli incontri di “teoria” si terranno direttamente nelle scuole, le escursioni verranno effettuate in alcune tra le più belle (ma anche più facilmente accessibili) grotte del nostro territorio, quali la grotta Azzurra, la grotta dell'Acqua, la grotta Bac, la grotta del monte Gurca, oppure in ipogei artificiali cittadini come il complesso di gallerie antiaeree della "Kleine Berlin" che collegava il Ideazione e testo: Franco Gherlizza - Realizzazione grafica: Lino Monaco Colle di Scorcola ai sotterranei del Tribunale e ad altri centri di comando militare tedesco alla fine della 2° Guerra mondiale. Il tutto in linea con quanto verrà ritenuto più utile dagli insegnanti per lo svolgimento dei programmi trattati in classe (biologia, geologia, archeologia, storia, ambiente ecc.). Da rilevare che per le lezioni teoriche e pratiche, gli organizzatori si avvarranno, oltre che del proprio corpo docente speleologico, di relatori e accompagnatori professionisti appartenenti al mondo accademico e culturale (Collegio delle Guide Speleologiche del Friuli Venezia Giulia, Servizio Musei Scientifici del Comune di Trieste, Università di Trieste, Corpo Forestale Regionale ecc.). Alle scuole partecipanti verranno poi forniti in dono opportuni supporti: in particolare alle primarie di primo grado il DVD con la lezione speleo-didattica “L'ultimo Continente”, alle scuole secondarie di primo grado il DVD "Ipogei naturali e artificiali della Grande Guerra sul Carso", ai bambini delle prime classi delle primarie di primo grado una copia del libretto "Colorare il buio" e, fresco di stampa, anche per Lo studio della vita animale nelle grotte (pipistrelli, insetti cavernicoli, protei, ecc.) viene fatto dallo SPELEOZOOLOGO. (dal greco antico spélaion = caverna, zôion = essere vivente e logós = studio) La SPELEOBIOLOGIA, studia le forme e le condizioni di vita attuale nelle grotte (dal greco antico spélaion = caverna, bio = vita e logós = studio) i più piccoli delle scuole dell’infanzia il libretto “La talpa nocciola”. Per tutti una copia del poster “L’ultimo Continente” e un attestato di partecipazione. Per le escursioni in grotta o in cavità artificiali verrà inoltre fornito ai partecipanti un caschetto speleologico completo di impianto di illuminazione, fermo restando - è stato sottolineato che tali escursioni avverranno in grotte “ultra-testate” e assolutamente affidabili dal punto di vista della sicurezza; venendo invece pienamente assicurato il divertimento accanto all’apprendimento delle più importanti nozioni su fauna, flora, ambienti e acque del nostro Carso sotterraneo. Un grande compiacimento per l’iniziativa è stato espresso dall'Assessore comunale all'Educazione Antonella Grim che ha evidenziato l’importanza della conoscenza delle bellezze e particolarità del nostro territorio e del fascino del Carso ipogeo in particolare “patrimonio peculiare nostro che potrebbe venir ancora ulteriormente valorizzato”. “Una conoscenza - ha proseguito la Grim - che rientra pienamente nei programmi di ‘cultura ambientale’ che il Comune, in particolare attraverso l’Area Educazione, cerca di diffondere, nella piena consapevolezza che l’amore e il rispetto per il nostro habitat naturale si apprendono fin dalla più piccola età, meglio se corroborati da belle e indimenticabili esperienze come questa, a diretto contatto con la Natura e con i suoi ‘segreti’. Proprio in tal senso - ha concluso l'Assessore Grim - il Comune ha inteso supportare concretamente l’iniziativa contribuendo alla stampa del libretto "Colorare il buio" riservato ai bambini delle scuole primarie.” “Orizzonti ipogei”, co-organizzato dal Comune di Trieste, si avvale del patrocinio della Provincia di Trieste e della Federazione Speleologica Regionale del Friuli Venezia Giulia e della collaborazione di AcegasAps, Collegio delle Guide Speleologiche-Maestri di Speleologia del Friuli Venezia Giulia, CRUT-Università di Trieste e del Centro Naturalistico Didattico di Basovizza. (Per informazioni e prenotazioni: Club Alpinistico Triestino - Gruppo Grotte, via Abro 5/a - 34144 Trieste, tel.-fax 040-3498239, cell. 348-5164550, posta: [email protected], www.cat.ts.it ) COMTS - FS La SPELEOLOGIA (dal greco antico spélaion = caverna e logós = studio) non è solo uno “SPORT” un po’ strano e, certamente, diverso da tutte le altre pratiche sportive, ma è, piuttosto, un’attività che riesce a coinvolgere sia gli esploratori del mondo sotterraneo sia gli studiosi delle numerose discipline scientifiche. Per capirci meglio, vediamo quali sono le più importanti attività speleologiche seguendo questa “fumettistica” esplorazione. Chi studia la flora tipica degli ingressi e, talvolta, degli interni delle grotte (felci, muschi, licheni, funghi, ecc.), viene chiamato SPELEOBOTANICO. (dal greco antico spélaion = caverna, botáne = erba e téchne = arte, scienza) Molto utile a tutti gli altri specialisti è il TOPOGRAFO, il quale rileva, misura e traccia il disegno della grotta. (dal greco antico tópos = luogo e graphia = tracciare dei segni, scrittura) L’ARCHEOLOGO, invece, scava nel terreno della grotta cercando resti di cose fatte dall’uomo primitivo (cocci, utensili, ecc.) (dal greco antico archâios = primitivo e logós = studio) Un lavoro simile lo fa il PALETNOLOGO. Questa scienza studia le civiltà e le culture dei nostri antenati attraverso i reperti e le testimonianze che si possono trovare nelle caverne. (dal greco antico palaios = antico, ethnos = popolo e logós = studio) C’è poi chi si diletta a studiare e classificare i resti fossili di animali e piante depositatisi, nel corso degli anni, nelle grotte: questi è il PALEONTOLOGO. (dal greco antico palaios = antico, ontos = che è e logós = studio) Ma la grotta si studia anche per sè stessa, attraverso la sua conformazione, le sue rocce, i suoi strati che si sono formati nel corso di millenni. A questo ci pensa il GEOLOGO. (dal greco antico gê = terra, e logós = studio) L'ultimo Continente, poster che verrà donato a tutti gli alunni che pareciperanno al progetto. cronache ipogee Altra scienza che riguarda la grotta in sè stessa è la SPELEOIDROLOGIA, che si occupa, in questo caso, delle acque carsiche sotterranee sia attuali che passate. (dal greco antico spélaion = caverna, hýdor = acqua e logós = studio) Ma “andare in grotta” non vuol dire solo studio e ricerca. La grotta è anche FOLKLORE, con le sue leggende, le sue tradizioni, le sue feste e il suo mistero. (dall’inglese folk = popolo e lore = dottrina) 1945 CLUB ALPINISTICO TRIESTINO Gruppo Grotte Via Raffaele Abro 5/a - 34144 Trieste e-mail: [email protected] – www.cat.ts.it (dis. Lino Monaco) TUTTOCAT 2011 6/7/13/14 Ottobre 2012 Pradis di Sotto Clauzetto PN SABATO 6 E 13 OTTOBRE 17.30 Proiezione presso Museo delle Grotte 18.30 e 20.30 Canyoning di notte osservando i fossili nella forra con guida speleo. Su prenotazione 19.00 Mangiando in Grotta Su prenotazione 19.30 Visite guidate notturne nelle Grotte di Pradis con Gruppo Speleo Pradis. Su prenotazione SABATO 13 OTTOBRE 17.00 Convegno: “Archeologia e storia nella pedemontana fra Meduna e Tagliamento” Villa Savorgnan - Lestan di Sequals. Presente il Dott. Marco Peresani dell’Università degli Studi di Ferrara. DOMENICA 7 OTTOBRE Una Giornata da Neandertal Pradis di Sotto - Grotta del Clusantin 10.00 - 11.00 - 14.00 - 15.00 - 16.00 Laboratorio 1: Fuoco, Colore, decorazione Laboratorio 2: Preparando i Giavelotti Laboratorio 3: Cacciando con i Neandertal 10.30 e 15.00 Visita alla Grotta del Rio Secco Partenza dal Museo di Pradis di Sotto. Solo automunito 10.30 Canyoning per adulti e Bambini nel Torrente Cosa con guida speleo. Su prenotazione 12.00 Pranzo presso la Grotta del Clusantin Su prenotazione Info e Prenotazioni entro 3 ottobre per i giorni 6/7 ottobre entro 10 ottobre per i giorni 13/14 ottobre Pranzo e Laboratori 0427 80323 int. 1 dalle ore 9.00 alle 12.00 da lunedì a venerdì, oppure 333 5932344 Canyoning 0427 807747 oppure 333 5079898 Albergo Diffuso Balcone sul Friuli Albergo Diffuso: 0427 807731 oppure 331 2483297 DOMENICA 14 OTTOBRE Una Giornata da Sapiens Pradis di Sotto - Grotta del Clusantin 10.00 - 11.00 - 14.00 - 15.00 - 16.00 Laboratorio 1: Osservare e incidere Laboratorio 2: Preparando le Frecce Laboratorio 3: Cacciando con i Sapiens 10.30 e 15.00 Visita alla Grotta del Rio Secco Partenza dal Museo di Pradis di Sotto. Solo automunito 10.30 Canyoning per adulti e Bambini nel Torrente Cosa con guida speleo. Su prenotazione 12.00 Pranzo presso la Grotta del Clusantin Su prenotazione 16.00 Conferenza: “L’evoluzione delle ricerche dopo tre campagne di scavi alla Grotta del Rio Secco” Presso Museo della Grotta, Pradis di Sotto, Clauzetto Presentano i Dott.i Marco Peresani e Matteo Romandini dell’Università degli Studi di Ferrara. Barcis (Friuli). Corso di Pronto Soccorso - lezione pratica in grotta (sopra) e lezione teorica in aula (sotto). Il nuovo bollettino di attività del Club Alpinistico Triestino per l'anno 2011 è composto da 48 pagine. e presenta i seguenti articoli: Franco Gherlizza: Attività del CAT nel 2011 - Lino Monaco: 40 anni di didattica speleologica - Franco Gherlizza: "Orizzonti Ipogei". Esperienze didattico-ambientali nel mondo delle grotte - Silvia Biasoni: Progetto "A scuola di speleologia" - Paolo Marcolin: Speleorando 2010 (VI edizione) - Maurizio Radacich: Il pozzo cisterna di Montuzza (Colle di San Giusto - Trieste) - Clarissa Brun: Fontanon di Goriuda (Val Raccolana - Monte Canin). Indagini isotopiche preliminari delle acque dei sifoni interni - Clarissa Brun e Massimo Razzuoli: Spyli. A.S. (Spylia Avgherinos Surveys). Spedizione speleologica sulle montagne del Pindos (Epiro - Grecia Nord occidentale) - Anna Pugliese: Abisso di Rupingrande: finalmente sono sul fondo - Duilio Cobol: Esplorazioni alla Pod Lanisce - Anna Pugliese: Dalle grotte alle forre... Una lunga stagione in ammollo. - Daniela Perhinek e Christian Giordani: Kalymnos. C'era una volta ... l'isola dei pescatori di spugne - Adel Potossi: "Bouldering on ice" & C. - Annalisa Michel: Sole d'inverno - Sergio Dolce: Nonno e nipote sullo Zerbion (m 2719 - Alpi Pennine, Valle d'Aosta) - Maurizio Radacich: Grottenarbeiter e Grottenforscher - Sergio Dolce: Le grotte di ghiaccio del Nanos. Prealpi Giulie (Slovenia) - Elio Polli: Il pittoresco "Parco Forestale Golubinjak" di Lokve nel Gorski Koter (Hrvatska - Croazia). Aspetti naturalistici e speleologici - Maurizio Radacich: Le cartoline a soggetto speleologico. La Kačja Jama / Abisso dei Serpenti - Franco Gherlizza: Trieste è un'altra (recensione) - Massimo Gobessi: Parlami d'amore Mariù. Lia Franca. Una stella triestina nel firmamento del cinema italiano (recensione) - Ciceria e Monte Maggiore (recensione) - Alessandro Cernivani: Colonna d'amore (poesia). GIORNATE DELLA PREISTORIA Anche nel mese di ottobre è proseguita l’attività didattica del GS Pradis. Infatti, in occasione delle “Giornate della Preistoria” organizzate dal Comune di Clauzetto nei giorni 6/7 e 13/14 ottobre, il gruppo ha partecipato alla manifestazione con 2 serate di visite guidate notturne nella Forra di Pradis. A conclusione della manifestazione, i Dott. Marco Peresani e Matteo Romandini dell’Università di Ferrara, hanno presentato la conferenza “L’evoluzione delle ricerche dopo 3 campagne di scavo nella Grotta del Rio Secco”, mostrando gli ultimi reperti rinvenuti: manufatti, focolari e ossa di mammiferi cacciati e macellati dagli ultimi neandertaliani circa 43.000 anni fa. Buona la partecipazione del pubblico. Gabriele Concina Prevenire, conoscere, Intervenire Questo lo scopo del “Corso Nazionale di Primo Soccorso in grotta” recentemente organizzato a Barcis dall’Unione Speleologica Pordenonese CAI per la formazione specialistica dei Titolati della Scuola Nazionale di Speleologia CAI. L’iniziativa, che si è avvalsa della collaborazione della Commissione Medica CAI FVG e degli Operatori Sanitari della Sezione Speleologica del Corpo Nazionale Soccorso Alpino, ha visto per tre giorni i partecipanti impegnati n un susseguirsi di lezioni teoriche e pratiche, culminate con una esercitazione operativa all’interno della “Grotta Vecchia Diga”, attività che, come ha sottolineato il Direttore del Corso, l’INS pordenonese Mara Contessotto, hanno permesso loro di acquisire una precisa formazione di base per operare non solo in situazioni d’emergenza, ma soprattutto di prevenirle. Giorgio Fornasier “MagicaVD” piace a Macerata. “MagicaVD”, l’esperienza didattica realizzata dall’Unione Speleologica Pordenonese CAI nella “Grotta Vecchia Diga” di Barcis (PN) in occasione del 60° anniversario della prima visita documentata alla cronache ipogee cavità è stata fra recensite al Convegno Nazionale di Didattica Ambientale recentemente organizzato dal Dipartimento di Scienze della Comunicazione dell’Università di Macerata dal quale il Gruppo pordenonese è stato invitato a relazionare in merito alle attività che propone alle scuole primarie per la valorizzazione del patrimonio naturalistico carsico locale. “MagicaVD” è stato un esperimento didattico dove gli Operatori dell’Unione, attingendo dalla fantasia dei bambini e dalle leggende legate all’ambiente montano e al mondo sotterraneo, hanno fatto sì che esseri fantastici e di fantasia, ma non solo, si alternassero nell’accompagnare un gruppo di bambini di 6-10 anni d’età, alla loro prima esperienza ipogea, alla scoperta delle varie particolarità della cavità. Così il Mago Merlino, il Folletto dispettoso, la Gnoma, l’Agana, la Pipistrella, il Leptodirus, la Stalagmite lo Gnomo e lo Speleologo, hanno illustrato in maniera semplice le caratteristiche morfologiche, idrologiche e biospeleologiche dell’ecosistema grotta che ha riscosso in notevole successo tra i piccoli, e ci auguriamo possa essere uno spunto di riflessione e un modello operativo per altre realtà, speleologiche che si occupano di didattica e di accompagnamento in grotta. La storia può chiaramente essere modulata a piacere, in base alle località e all’età dei bambini. Noi abbiamo scelto di accompagnare in grotta in questo modo bambini tra i 6 e i 10 anni (anche se ce n’erano di più piccoli), proprio perché sono spesso i più curiosi e immaginifici. Vrgorac (Croazia): 6-10 ottobre pre spedizione Il Gruppo Grotte del Club Alpinistico Triestino, assieme agli amici della A.F. Lindner di Ronchi dei Legionari e del Forum Julii di Cividale, ha organizzato un sopralluogo approfondito nella località croata di Vrgorac alle pendici della catena del Biokovo tra le zone di Itmosko e Makarska, al confine con la Bosnia. Coordinato da Erika Jurišević e Marko Cesarec, il “mini campo” ha permesso una prima visione generale del territorio dal punto di vista geologico e speleologico. Dietro espresso invito delle autorità locali e grazie alla stretta collaborazione con gli abitanti del posto è stato possibile già scendere tre cavità e fare i rilievi topografici di due. Il potenziale ipogeo è evidente dal punto di vista speleologico per la quantità di cavità presenti e interessante per i subacquei in quanto la maggior parte di queste presentano sifoni finali e gallerie allagate inesplorate. Queste tipologia di grotte si aprono a pozzo all’interno di un enorme polje, non mancano però anche le gallerie fossili ricche di concrezioni poste ai lati o sulla sommità delle colline a ridosso della piana. In questa specifica zona non si raggiungono ovviamente vertiginose profondità dal momento che attorno ai –80 m, –200 m si trova l’acqua, a seconda della quota dell’ingresso, però la parte subacquea è notevole e potrebbe serbare delle belle sorprese, invece una escursione sulla sovrastante catena montuosa del Biokovo ci ha fatto piacevolmente capire che il potenziale verticale ipogeo può aumentare notevolmente! Le grotte trovate e segnalate finora dai locali sono state tutte georeferenziate. Come sempre le zone di frontiera offrono una ricchezza culturale particolare come dimostra l’etno-villaggio di Kokorići e gli altri piccoli centri abitati dalle caratteristiche costruzioni. L’ultimo giorno ci siamo concessi una deviazione per il delta della Neretva dove il paesaggio si colora dell’arancio dei mandarini, ci siamo spinti poi fino nell’area di Itmosko per la visita ai laghi Modro Jezero e Crveno Jezero, fenomeni carsici spettacolari. La zona di Vrgorac è particolarmente interessante dal punto di vista idrologico, faunistico ed archeologico, la “respirazione” del polje principale condiziona la vita e l’economia di questo territorio ed è proprio questo che ci ha spinti a organizzare per l’anno prossimo un campo speleo e speleo subacqueo con finalità scientifiche oltre che esplorative. Si ringrazia il sig. Prvan per l’appoggio, il giornalista Branko Radonic per averci dedicato ampio spazio sul giornale locale e gli abitanti di Vrgorac per la disponibilità e l’aiuto senza i quali le nostre attività sarebbero state impossibili. Hanno partecipato: Erika Jurišević, Marko Cesarec, Clarissa Brun, Massimo Razzuoli (CAT), Elisabetta Miniussi, Ugo Stocher (A.F. Lindner), Simona Franz (Forum Julii Speleo). cronache ipogee Nadia Re, la sceneggiatrice di MagicaVD. Delegazione dell'Unione Speleologica Pordenonese al Convegno Nazionale di Didattica Ambientale a Macerata. Vrgorac (Croazia). Gli sprofondamenti che formano i laghi Modro e Crveno. (M. Razzuoli) Vrgorac (Croazia). Un particolare della Grotta Ružovača. (U. Stocher) znanost PODZEMNI SVIJET čki i ogije Kokorića prihvaćen, Novaković vjeruje da će studenti i profesori i dogodine doći u naš kraj. Apsolvent arheologije zadarskog sveučilišta Marko Barišić, rodim iz Mostara, jedan je od studenata koji su sudjelovali u ovoj terenskoj školi. Bio je zadovoljan odrađenim programom. - Bilo nam je super u vašem kraju. Upoznali smo kolege iz nekoliko država, uglavnom slavenskih. Teren je bio zanimljiv i edukativan. Učili smo stvari koje nismo imali prilike slušati na fakultetu, a mogu nam pomoći u daljnjem stručnom radu. Obišli smo Biokovo, razgledavali nekropole, ali i razne krške reljefne oblike. Iako ću do slijedeće godine diplomirati, da mogu, rado bi opet došao, rekao je Barišić. Njegov kolega Ivan Huljev, također apsolvent arheologije sa Sveučilišta u Zadru, inače rodom iz Primoštena, složio se sa kolegom u ocjeni terenske škole. Dodaje kako je stekao važna znanja o načinu života srednjovjekovnih stanovnika Kokorića, ali i drugih mjesta kroz koja su prošli. Turistički djelatnik Zvonimir Pervan pozdravio je i ovogodišnji dolazak studenata i profesora arheologije. - Stručnjacima sam uvijek na raspolaganju. Sve svoje turističke kapacitete sam im stavio na raspolaganje, a sve sa ciljem da se konačno rasvijetli povijest Kokorića, odnosno način života njegovih stanovnika otprije nekoliko stotina godina. STUDENI 2012. Talijanski speleolozi istraživali špilje i jame vrgorskog kraja Članovi tršćanskog alpinističkog kluba (Club Aplinistico Triestino) boravili su tijekom listopada u vrgorskom kraju i tom prilikom istraživali najzanimljivije speleološke objekte u Kokorićima, Orahu i Paklini, a boravili su i u Otrićima. Talijanski speleolozi došli su u naš kraj na poziv njihove članice, Erike Jurišević, koja je rodom iz Rijeke. Ona je lani sudjelovala u radu terenske škole programa Interkras, te joj se svidio naš kraj. Zbog toga je odlučila ponovno doći, ali ovaj put sa kolegama iz Kluba. U desetak dana boravka u Vrgorcu speleolozi su obišli podzemne objekte u Bunini, ulaze Betina 1, 2 i 3. Tu su uzeli markacijske točke za Ozi explorer s kojim će biti pojednostavljena izrada karata. Zatim, u obilasku Oraha izmjerili su špilju Ružovaču, za koju kažu da je nastamba velikoj skupini šišmiša. U gornjem Orahu istraživali su Katavića jamu. Trećeg dana obišli su Golubinku, a četvrtog tunele napuštenog rudnika Paklina. Petog dana posjetili su Otrić-Seoce i u društvu načelnika Općine Pojezerje Bore Dominikovića razgledali tamošnje lokalitete i muzej kamenih kugli. Nakon obavljenih istraživanja, razgovarali smo sa speleolozima, već spomenutom Erikom Jurišević, te kolegama Markom Cesarecom, Clarissom Brun i Massimom Razzuolijem, koji su bili puni dojmova. Erika ističe kako se grupa oduševila svim lokalitetima na koje ih je odveo njihov domaćin Zvonimir Pervan. Istraživanja obavljena u špiljama zasad su informativnog karaktera, planiraju doći i drugi put, sve sa ciljem izrade nacrta podzemnih objekata radi korištenja u turističke i znanstvene svrhe. Erika također dodaje kako su tijekom organizacije ekspedicije zatražili informacije i karte objekata vrgorskog kraja od speleoloških društava Split i Mosor, pod čiju formalnu brigu spadaju naši objekti, ali su uglavnom naišli na nerazumijevanje. U Italiji postoji pravilo da se Vrgoračke novine cronache ipogee lokalni speleološki klubovi brinu za izmjeru, održavanje i čistoću objekata na njihovom području, ali kako ističe Erika, špilja Golubinka je bila dosta prljava, što govori da se pozitivna talijanska praksa na našem području ne provodi. Speleologinja Clarissa Brun bila je vrlo zadovoljna istraživanjima u vrgorskom kraju. - Istraživanje podzemnih objekata u vašem kraju nije se svodilo samo na speleološke aktivnosti. Špilje su jednostavno prekrasne i uživali smo njima prolaziti. Ukoliko se urede prilazi i objekti budu dobro prezentirani, u budućnosti će zasigurno biti prostora za turističko iskorištavanje. Špilje nisu duboke, ali su vrlo lijepe. Mogu ih istraživati i obitelji sa djecom. Da bi se tako nešto ostvarilo, potrebno je obaviti još puno posla. Mi planiramo opet doći nagodinu i nastaviti sa istraživanjima. Isto tako, moram pohvaliti lokalne ljude. Bili su nam stalno na raspolaganju, zaključila je Clarissa. B.R. 27 novembre 2012... Due premi con “Alpi Giulie Cinema” In parallelo alla Ventitreesima edizione della Rassegna Internazionale "ALPI GIULIE CINEMA" organizzata dall’Associazione “Monte Analogo”, che avrà inizio a Trieste nel mese di novembre 2012, si terranno come di consueto i due concorsi Premio “la Scabiosa Trenta” e “HELLS BELLS - Speleo Award”. Il termine ultimo per la presentazione scade il giorno 31 dicembre 2012. Il materiale dovrà pervenire presso la sede organizzativa. Per l'iscrizione scaricare il bando di concorso e la scheda di partecipazione dal sito www.monteanalogo.net. Il 28 febbraio 2013, nell’Antico Caffè San Marco di Trieste verranno proiettate le produzioni premiate dalla giuria, formata da autorevoli operatori nel campo della comunicazione, della cultura ed esperti della montagna, e verrà consegnato il Premio “la Scabiosa Trenta”, riservato alle produzioni cinematografiche di autori originari delle regioni alpine del Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Carinzia dedicate alla montagna (sport, cultura e ambiente). Il nome del premio richiama il fiore alpino immaginario cercato per una vita dal grande pioniere delle Alpi Giulie, Julius Kugy. Un artista scelto nell'ambito regionale interpreterà questo fiore che costituisce il principale riconoscimento del concorso. Verrà assegnato anche un premio per il miglior soggetto, intitolato alla memoria di Luigi Medeot, direttore della rivista “Alpinismo Goriziano” e componente del GISM (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna). Il Premio è giunto alla diciottesima edizione. Dal 2012 si tiene inoltre, in collaborazione con la Commissione Grotte Eugenio Boegan - Società Alpina delle Giulie, Sezione CAI di Trieste, “HELLS BELLS - Speleo Award”: il primo concorso di produzioni cinematografiche che abbiano come ambientazione il mondo sotterraneo e le attività speleologiche collegate, di autori e/o produttori italiani e di qualsiasi altra nazionalità. Le premiazioni e la proiezione dei film in concorso avrà luogo giovedì 21 febbraio 2013 al Teatro Miela. Segreteria Organizzativa MONTE ANALOGO Via Fabio Severo 31 34100 TRIESTE Tel/Fax: +39 040 761683 Cell. +39 335 5279319 [email protected] www.monteanalogo.net RADUNO INTERNAZIONALE DI SPELEOLOGIA Al Raduno Internazionale di Speleologia che quest'anno è stato organizzato in Puglia, ospiti del paese di San Marco in Lavis, dal 1 al 4 novembre parteciperanno senz'altro numerosi speleologi del Friuli Venezia Giulia. A livello di presentazione di lavori svolti sul territorio regionale, però, soltanto alcuni gruppi presentano dei contributi in termini di audiovisivi / libri e mostre. Queste le associazioni speleologiche del Friuli Venezia Giulia che contribuiscono a far conoscere la nostra regione in campo nazionale e internazionale attraverso i loro elaborati: Circolo Speleologico Idrologico Friulano Sculture d'acqua, paesaggi carsici del Friuli (video). Unione Speleologica Pordenonese CAI (Pordenone) Magica Vecchia Diga (mostra). Club Alpinistico Triestino Gruppo Grotte (Trieste) Muli de grota (libro). Commissione Grotte "Eugenio Boegan" CAI (Trieste) Le gallerie di Palmanova (video). Acheloos Geo-Exploring (Monreale Valcellina, PN) Grotta della Lucerna: antica miniera di Lapis Specularis (video). Club Alpinistico Triestino Gruppo Grotte (Trieste) Cento giorni a Repen (video). cronache ipogee Dove trovarci: La scuola di Speleologia di Trieste del Club Alpinistico Triestino - Gruppo Grotte sotto l’egida ed il controllo della Commissione Nazionale Scuole di Speleologia della Società Speleologica Italiana con la consulenza scientifica del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste organizza il 31° CORSO DI SPELEOLOGIA Il Corso, di 1° livello, si prefigge lo scopo di trasmettere agli allievi quel bagaglio di nozioni tecnico-culturali tale da permettere agli stessi di cominciare a conoscere l’ambiente ipogeo e di superare in sicurezza le difficoltà tecniche imposte dalla moderna progressione in grotte verticali. 10 Regolamento Le iscrizioni sono aperte a partire da giovedì 4 ottobre 2012 fino alla data di presentazione del corso e si ricevono presso la sede del Club Alpinistico Triestino in Via Abro 5/a, Trieste, i martedì e i giovedì dalle 21.00 alle 22.00 (per informazioni: Moreno 347 5005673). La quota d’iscrizione, a titolo di contributo spese, è fissata in € 100,00. Tale quota comprende: l’iscrizione alla Società in veste di socio simpatizzante, la fornitura delle attrezzature necessarie alla progressione in grotta per tutta la durata del corso, esclusi indumenti e calzature; dispense e pubblicazioni sugli argomenti trattati, nonché la copertura assicurativa infortuni AXA stipulata con la Società Speleologica Italiana. La Società tuttavia declina ogni responsabilità per danni o incidenti a persone o cose che dovessero verificarsi nel corso delle lezioni. L’età minima per potersi iscrivere è di 14 anni. Per i minori, all’atto dell’iscrizione, è richiesta la firma di un genitore o di chi ne fa le veci. Al corso possono partecipare un massimo di 10 allievi. Gli allievi devono attenersi scrupolosamente alle disposizioni degli istruttori. Coloro che non vi si attenessero possono essere esclusi dal corso in qualsiasi momento, a insindacabile giudizio del direttore del corso. PROGRAMMA Martedì 6 novembre 20.00 presentazione del Corso. Lezione su organizzazione della speleologia. Domenica 2 dicembre Esercitazione pratica nella Grotta di Padriciano. Consegna degli attestati di partecipazione. Giovedì 8 novembre Equipaggiamento individuale e tecnica di progressione su corda. Domenica 11 novembre Cava attrezzata: esercitazioni pratiche. Martedì 13 novembre Nodi, tecniche base di armo e uso dei materiali. Giovedì 15 novembre Topografia, rilevamento e uso del GPS. Domenica 18 novembre Esercitazione pratica nella Grotta di Ternovizza. Martedì 20 novembre Le acque sotterranee e la Speleosubacquea. Giovedì 22 novembre Speleobiologia: la fauna delle grotte. Domenica 25 novembre Esercitazione pratica nella Grotta Lindner. Martedì 27 novembre Geologia e Carsismo. Giovedì 29 novembre Prevenzione degli incidenti speleologici. cronache ipogee Scuola di Speleologia del Club Alpinistico Triestino Direttore della Scuola: Moreno Tommasini. Istruttori di tecnica speleologica: Clarissa Brun, Mario Carboni, Alessandro Cernivani, Duilio Cobol, Gianfranco Manià, Mario Nacinovi, Daniela Perhinek, Massimo Razzuoli, Franco Riosa, Gianfranco Tomasin. Aiuto-istruttori di tecnica speleologica: Franco Gherlizza, Christian Giordani, Paolo Manfreda, Maurizio Soravito. Istruttori di speleologia: Remigio Bernardis, Sergio Maurizio Radacich. Fotografie di: Daniela Perhinek Dolce, da giovedì 8 a domenica 11 novembre Presso il Palazzo del Ferdinandeo ed aree adiacenti Largo Caduti di Nassiriya 1 – Trieste La frequentazione degli ipogei carsici è un privilegio riservato agli addetti ai lavori, quasi esclusivamente agli speleologi ed ai grottisti. E' da questo pensiero che la Federazione Speleologica Triestina con il contributo dell'Assessorato Regionale alle Attività Produttive è lieta di presentare alla città “Le grotte del Carso, Tesori da svelare” Speleologia, Scuole e Turismo Tale evento vuole essere una vetrina proposta a tutti coloro che non conoscono la speleologia e che, in qualche modo, hanno la voglia e la curiosità di avvicinarsi a quel meraviglioso mondo delle grotte che fa parte integrante del territorio così vicino a casa nostra. La stessa parola “Carso” ci suggerisce che lo studio del carsismo e quindi della stessa speleologia ha avuto i suoi natali proprio nelle nostre terre. Lo scopo è di cercare di coinvolgere il più possibile tutti i partecipanti che potranno visionare proiezioni di immagini in 3D del Team “La Salle” che danno la magica sensazione di essere veramente all'interno di una grotta e di poter quasi toccare i meravigliosi gioielli in essa contenuti. Gli amici della Federazione Speleologica Triestina saranno presenti per mostrare ed insegnare, a chiunque ne fosse interessato, le tecniche che si usano per la progressione in sola corda e scaletta superleggera sulla struttura che verrà allestita anche per la “Gara di Risalita Speleo” a categorie che si svolgerà sabato pomeriggio e sarà aperta a tutti. Ci sarà anche a disposizione “l'Anaconda”, una struttura di circa 60 metri di sviluppo per provare la sensazione di essere all'interno di una vera grotta con passaggi bassi, strettoie, ecc. E poi ancora esposizioni di foto, rilievi, materiali, il tutto all'interno di una tensostruttura di 300 mq allestita nell'adiacente Parco urbano Farneto. Calendario della manifestazione: Giovedì 8 novembre – Ore 09.30 – apertura degli “info point natura” presso l’adiacente tensostruttura (parco urbano Farneto) – Ore 09.30 – apertura delle mostre fotografiche nella nuova sala esposizioni del comprensorio del MIB – Ore 09.30 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo – Ore 09.30 – proiezioni video dell'archivio dell'Associazione Monte Analogo nelle sale multimediali – Ore 09.30 – prove di risalita su corda speleologica per ragazzi e simulazione di passaggi in grotta – Ore 11.00 – presentazione della manifestazione presso il Salone Storico dell’Assessore Federica Seganti – Ore 11.00 – presentazione e consegna del Prontuario di Speleologia e Natura – Ore 11.00 – inaugurazione “anno speleologico” in occasione del 150° del Club Alpino Italiano – Ore 11.10 – tavolo tecnico con il titolo“Il Carso fa scuola” presso il Salone Storico – Ore 13.00 – rinfresco offerto dalla Federazione Speleologica Triestina – Ore 14.00 – apertura della segreteria per informazioni e prenotazioni delle visite alle grotte – Ore 15.30 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo – Ore 17.30 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo – Ore 19.00 – per finire la lezione-proiezione “La vita nel buio” tenuta dal biologo Dott. Sergio Dolce (per tutti - ingresso libero) cronache ipogee 11 venerdì 9 novembre – Ore 09.30 – apertura degli “info point natura” presso l’adiacente tensostruttura (parco urbano Farneto) – Ore 09.30 – apertura delle mostre fotografiche nella nuova sala esposizioni del comprensorio del MIB – Ore 09.30 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo – Ore 09.30 – proiezioni video dell'archivio dell'Associazione Monte Analogo nelle sale multimediali – Ore 09.30 – prove di risalita su corda speleologica per ragazzi e simulazione di passaggi in grotta – Ore 11.00 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo – Ore 14.00 – apertura della segreteria per informazioni e prenotazioni delle visite alle grotte – Ore 15.30 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo – Ore 17.30 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo – Ore 19.00 – per finire la lezione-proiezione “Il Carso dai tropici alle grotte” tenuta Thomas De Marchi e Fulvio Forti (per tutti - ingresso libero) Sabato 10 novembre – Ore 09.30 – apertura degli “info point natura” presso l’adiacente tensostruttura (parco urbano Farneto) – Ore 09.30 – apertura delle mostre fotografiche nella nuova sala esposizioni del comprensorio del MIB – Ore 09.30 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo – Ore 09.30 – proiezioni video dell'archivio dell'Associazione Monte Analogo nelle sale multimediali – Ore 09.30 – prove di risalita su corda speleologica per ragazzi e simulazione di passaggi in grotta – Ore 14.00 – apertura della segreteria per informazioni e prenotazioni delle visite alle grotte – Ore 15.30 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo – Ore 17.30 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo – Ore 17.30 –“Gara di Risalita Speleo” in corda sulla distanza di 50 metri – Ore 20.30 – Festa Speleo Domenica 11 novembre – Visite alle grotte – Chiusura della manifestazione Si invitano gli insegnanti delle classi interessate a partecipare all'evento, a contattare la segreteria per i dettagli organizzativi (orari, turni, ecc.) chiamando Giuliana (333 8389164) o Margherita (338 6416973) Escursioni: E ci sarà anche lo spazio per accogliere gli amici speleologi che arriveranno da fuori Trieste e a cui daremo l'opportunità di partecipare ad escursioni organizzate per poter visitare le più caratteristiche ed affascinanti cavità del nostro Carso, tra le quali: – Grotta Valentina; per assaporare l'esperienza della visita in uno scenario ipogeo fra i più belli del Carso triestino, in occasione della sua completa illuminazione con luce artificiale. 12 – Abisso di Trebiciano; questa grotta rappresenta simbolicamente la culla della moderna speleologia mondiale. Il fondo con il fiume sotterraneo Timavo fu qui raggiunto da A. F. Lindner nel 1841 con uno scavo eccezionale che attraverso 270 metri di pozzi porta ad una gigantesca caverna sul fondo della quale scorre il fiume. La risalita lungo le scale metalliche richiede mediamente 45-55 minuti. – Grotta Noè; Presso Aurisina, con un percorso a piedi di qualche decina di minuti, si apre un pozzo spettacolare di 60 metri che porta ad una bellissima cavità. La discesa in corda vale da sola la visita. Fantastica la visione del pozzo dal fondo verso la superficie. cronache ipogee – Grotta Impossibile; La costruzione della nuova viabilità ha consegnato agli speleologi una sorpresa insospettabile: enormi gallerie portano ad una gigantesca caverna in prossimità del bordo del Carso, dove questo incontra la formazione del flysch. Per non interrompere la viabilità internazionale della galleria e per ragioni di sicurezza si entra in questa grotta dall’apertura artificiale di Basovizza (inizialmente attrezzata, poi discesa in corda di 30 metri sul cavernone finale). – Grotta Savi; Sulle alte pareti del versante destro della Val Rosandra si è aperta, dopo lunghi scavi, una cavità che stupirà gli amanti delle concrezioni e della bellezza in genere. Accessibile a tutti, sarà a disposizione di un numero limitato di visitatori, suddivisi a turno. – Grotta di Padriciano – 12VG; dalle numerose sigle e date scritte in alcuni tratti della grotta si rileva che le prime ricognizioni risalgono agli inizi dell'800, ma si ignora quando venne raggiunto il fondo della cavità , che fu forse toccato da Lindner o Svetina attorno al 1839. La prima parte è visitabile anche dai “non addetti ai lavori”, mentre per arrivare sul fondo bisogna conoscere le tecniche di progressione su corda. – Grotta Arnaldo Germoni; Si tratta di una cavità molto complessa ed imponente nella quale si può individuare un ramo principale che si sviluppa con vaste caverne intervallate da brevi salti, scivoli e gallerie; ad esso, si affianca un’estesa diramazione che conduce alla massima profondità della grotta (120m). La cavità è stata attrezzata con scale fisse in ferro e con cavi d’autoassicurazione. Si raccomanda di prenotarsi con anticipo contattando Giuliana (+39 333 8389164) o Margherita (+39 338 6416973) per poter visitare le grotte interessate. VII Gara di risalita Speleo: La gara consiste nel progredire in posizione di risalita speleologica su corda statica Edelrid del diametro di 10 millimetri per una lunghezza di 50 metri nel minor tempo possibile. Il concorrente potrà avvalersi di due accompagnatori: Il primo avrà il compito di far scorrere la corda attraverso il sistema carrucola – discensore. Il secondo quello di fare in modo che la corda, da far passare nel discensore, non si attorcigli (in pratica il concorrente, eseguendo l’azione di risalita, rimane fermo in quanto la corda gli viene fatta scorrere da uno dei suoi addetti attraverso un discensore posto alla base della struttura. Il pubblico avrà così il modo di vedere le differenze di progressione tra i concorrenti osservando sulla corda i nastrini colorati). È fatto assoluto divieto agli aiutanti di trattenere la corda che esce dal bloccante ventrale. La gara si svolgerà su una struttura appositamente allestita per l’occasione, perfettamente simile a quella delle edizioni precedenti, dove quattro concorrenti si confronteranno contemporaneamente e i loro tempi verranno registrati da quattro cronometristi. La competizione avrà svolgimento, con qualunque tempo, sabato pomeriggio 10 novembre 2012. La premiazione avrà luogo durante la Cena Speleo che seguirà la gara. Regolamento: La gara è aperta a tutti; i non maggiorenni dovranno presentare l’autorizzazione di uno dei genitori. Categorie: Gamei (fino a 20 anni) Giovani (da 21 fino a 35 anni) Master (da 36 fino a 50 anni) Over (dai 51 fino a 100 anni) Mule (fino a 35 anni) Babe (dai 36 fino a 110 anni) cronache ipogee 13 Il tempo da battere per conquistare la coppa del RECORD è per gli uomini: 02'30'' e per le donne: 03'47'' Sarà comunque assegnato al miglior tempo degli uomini e a quello delle donne un premio da stabilire. Ogni concorrente si assume, nei confronti dell’organizzazione, le proprie responsabilità per eventuali danni o conseguenze che possono derivare dal proprio stato di salute. La gara si svolgerà sulla distanza di 50 metri. Il percorso sarà segnato sulla corda da nastrini colorati. Partenza (nastrino NERO), ogni 10 metri (1° nastrino VERDE – 2° nastrino CELESTE – 3° nastrino MARRONE – 4° nastrino GIALLO), all’arrivo dei 50 metri (nastrino ROSSO). Le corde e le attrezzature per lo scorrimento nella progressione saranno messe a disposizione dall’organizzazione. I concorrenti dovranno essere muniti delle loro attrezzature personali di risalita, il comitato organizzatore metterà comunque a disposizione alcune attrezzature di riserva. La progressione deve avvenire con bloccante ventrale e maniglia senza l’ausilio di altri bloccanti. Le batterie saranno formate a insindacabile giudizio del Direttore di Gara e il tempo di ogni concorrente sarà registrato da un cronometrista messo a disposizione dall’organizzazione. La partenza verrà data dal Direttore di Gara (1-2-3 via) a cui spetta l’insindacabile giudizio sulla validità delle varie batterie (con particolare riguardo alle false partenze). I concorrenti all’atto del via dovranno essere con il proprio peso sulla corda ed avere il nastrino NERO davanti alla propria maniglia. Il cronometrista bloccherà il cronometro al momento del passaggio del nastrino ROSSO attraverso la maniglia del concorrente. Prima dell’inizio della gara i concorrenti potranno provare il funzionamento della struttura. È auspicabile una preventiva iscrizione in quanto il numero degli iscritti è limitato. Verranno iscritti nell’elenco dei concorrenti quelli che per primi invieranno l’iscrizione. Verranno premiati i primi due di ogni categoria. Contatti, chiarimenti ed iscrizioni: [email protected] La Fed er azion e Sp el e olo gi c a Tri e s tina: Commissione Grotte “Eugenio Boegan” Gruppo Grotte Associazione XXX Ottobre Gruppo Grotte dell’Associazione Alpina Slovena di Trieste Gruppo Speleologico “Carlo Debeljak” Gruppo Speleologico Flondar Gruppo Speleologico San Giusto Gruppo Triestino Speleologi Sezione Speleologica dell’Associazione Sportiva Grmada Società Adriatica di Speleologia S e gr et eria: Giuliana Berni Antonella Tizianel Margherita Benevenia Contatti: Furio Premiani Giuliana Berni Antonella Tizianel 14 cell. +39 347 4545824 cell. +39 333 8389164 cell. +39 340 3954863 e-mail: [email protected] e-mail: [email protected] e-mail: [email protected] cronache ipogee cronache ipogee 15 16 cronache ipogee conferenze sul verde in città L’invasione delle specie infestanti come riconoscerle, come combatterle Lunedì 12 novembre ore 17.30 Sala Baroncini delle Assicurazioni Generali via Trento 8 TRIESTE LIVIO POLDINI: prof emerito università degli studi di Trieste Le specie infestanti nella nostra provincia VALTER DE MONTE: Come combattere l’ailanto Funzionario del Corpo Forestale Regionale S.I.P. cronache ipogee 17 PREDATORI la S.V. è gentilmente invitata all’inaugurazione della mostra Venerdi 16 novembre alle ore 18:00 presso le sale del Palazzetto Veneto di via S. Ambrogio a Monfalcone (GO). Seguirà rinfresco predatori & prede nei Mari del Mesozoico 18 Ferdinando Zimolo Pres. Museo Carsico Geologico e Paleontologico Paola Benes Ass. alla Cultura del Comune di Monfalcone orari apertura: Ven.: 15:30 - 18:30 Sab. - Dom.: 10:00 - 12:00 15:30 - 18:30 Per le scuole, le mattine su appuntamento: +39 3929192127 (dopo le 15:00) E-mail: [email protected] www.museocarsico.org cronache ipogee Mostra Paleontologico Didattica predatori & prede Museo Carsico Geologico Paleontologico nei Mari del Mesozoico Comune Monfalcone Assessorato alla Cultura con il patrocinio di: con la collaborazione di: con il contributo di: PREDATORI organizzato da: 16 Nov. al 30 Dic. dal MONFALCONE - PALAZZETTO VENETO cronache ipogee 19 Museo Carsico Geologico e Paleontologico Via Valentinis, 86 Monfalcone “Prede e predatori nei mari del Mesozoico” Il Museo Carsico Geologico e Paleontologico in collaborazione con il Comune di Monfalcone assessorato alla Cultura, Università della Terza età del monfalconese e la ditta Zoic di Trieste, si appresta ad inaugurare il prossimo 16 novembre alle ore 18.00, presso il Palazzetto Veneto di Via S. Ambrogio a Monfalcone, una mostra paleontologica didattica dedicata ai predatori ed alle prede che popolavano i mari del Mesozoico. (Mari compresi tra i250 e i 65 milioni di anni fa) Tra i reperti esposti vi saranno resti di rettili marini, di cefalopodi e pesci che costituivamo la catena alimentare di quei antichi mari. Di particolare rilevanza: lo scheletro completo (lungo circa 4 m) di un Ophtalmosaurus, (vedi foto), la testa e parte delle vertebre del lungo collo di un plesiosauro ed il cranio di un mosasauro . Atri reperti di rettili, cefalopodi, ammoniti e pesci completeranno l’esposizione. L’esposizione è stata progettata e ideata per scopi didattico divulgativi ed è rivolta a tutti, scolaresche d’ogni ordine e grado, semplici visitatori ed appassionati della materia. Si snoderà lungo un percorso rappresentato da pannelli schematici appositamente realizzati, attraverso i quali il visitatore sarà guidato soprattutto alla conoscenza di questi strani ed affascinanti rettili marini che hanno dominato i mari del Mesozoico. La valenza scientifica sarà garantita dai nostri geologi coadiuvati dalla esperienza professionale e scientifica del dott. Geologo Flavio Bacchia di Trieste, referente scientifico della ditta Zoic di Trieste.. La, mostra sarà visitabile con il seguente orario sino al 30 dicembre: venerdi dalle 15.30 alle 18.30 sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18.30 Per gruppi numerosi e le scolaresche al mattino dalle ore 9.00 su prenotazione. (cell. 3929193127, e-mail: [email protected]) Alla mostra è dedicato un intero sito che ospita anche la scheda di prenotazione delle visite guidate. www.museocarsico.org/Mesozoico Si ringrazia anticipatamente il comune di Monfalcone Assessorato alla cultura, e La Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia per il contributo già concesso. Zimolo Ferdinando 20 cronache ipogee Il Centro Ricerche carsiche “C. Seppenhofer” e la sua banda degli speleologi organizza speleotroviamoci2012 Dove…? TAIPANA RIF. SPELEO Quando…? 17 NOVEMBRE 2012 Programma Sabato 17 novembre ritrovo dalle 14 a prendere posto per dormire, dalle ore 18 film, foto e commenti. SALA GRANDE Ore 20,00 spaghettata, dalle ore 21 in poi proiezioni libere in base alla disponibilità dei filmati messi a disposizione dai partecipanti. Segue festa e musica quanto basta. SALA SEGRETERIA ( per le menti fumanti) Discorsi seri, sul futuro della speleologia universale, fatti tra un bicchiere di rosso e uno di bianco, per chi li vuole fare, nella segreteria del Rifugio. Materie prime da sballo ( vino, grappe e liquori vari) sono a carico dei partecipanti ….. comunque se non arriva niente troverete già in loco la materia prima sufficiente per sopravvivere. Presentazione dei lavori partecipanti entro il giovedì 15 novembre. Comunicando via mail o telefonica cosa volete presentare, se film, PTT o semplici foto. Non è prevista scaletta, chi c’è, c’è, chi manca …… ha perso un’occasione per stare insieme. No a escursioni in grotta salvo pazzie personali e eventuali performance individuali, comunque si può effettuare uscita speleo in notturna o diurna (grotta da definire in base al livello alcolico). Non sono previste emissioni di atti !!! Quota di partecipazione euro 5 a persona La pastasciutta e le bevande sono inserite nella quota di partecipazione, comunque non sono disdegnate libere donazioni in natura (vino, grappe, salami e dolci). Info mail: [email protected] cell. 3666111695 [email protected] cell .3297468095 cronache ipogee 21 COMUNICATO STAMPA ALPI GIULIE CINEMA 2012 genti&montagne TRIESTE Antico Caffè San Marco Via C. Battisti 18 Nella notte tra il 13 e il 14 settembre dello scorso anno ha lasciato il nostro piccolo/grande mondo di amatori delle montagne e di piccole grandi avventure il grandissimo Walter Bonatti. Aveva sulle sue spalle 81 anni assolutamente straordinari ed intensi, probabilmente come pochissimi altri uomini al mondo. Nel nostro piccolo mondo cinematografico non potevamo assolutamente trascurare il suo ritratto non privo (come tutti i grandi) di luci e ombre, il suo ricordo sempre vivo e attivo in chiunque l’abbia conosciuto, anche semplicemente attraverso la lettura dei suoi libri epici, dei suoi mitologici reportages, delle sue fotografie cariche di pathos. La sua completa ed esauriente biografia filmata “Con il cuore, con i muscoli, con la testa” caratterizza così l’inizio della 23esima edizione della rassegna di Monte Analogo, tradizionalmente collocata a cavallo tra novembre e dicembre nell’antico Caffè San Marco, nel cuore culturale di Trieste. Oltre al dovuto omaggio a questa figura unica nella storia dell’alpinismo e dell’esplorazione, lo sguardo attraverso l’obiettivo spazia, come di consueto in questa prima parte, verso altri luoghi ed altri temi delle donne e degli uomini nelle montagne: l’Est d’Europa (forse unita, forse no), l’arrampicata sportiva tutta al femminile, il ritorno dei pastori ai monti di casa nostra. Tutto ciò, a ingresso libero e gratuito…non male di questi tempi. Buona visione a tutti! 22 cronache ipogee MARTEDI’ 20 NOVEMBRE “Saluti da Sar Planina” Ore 20.30 SALUTI DA SAR PLANINA di Erick Fusco – Olanda – 15’ Un solitario e simpaticissimo contadino raccoglitore di mirtilli che abita in un piccolo villaggio della desolata Sar Planina, disperso tra le montagne del Kosovo, rammenta in un buffo italiano la sua permanenza felice in Italia, prima di essere espulso. LA TRANSUMANZA DELLA PACE di Roberta Biagiarelli (presente in sala) – Italia – 53’ Il documentario ha per protagonisti i paesaggi e i pascoli del Trentino e di Suceska, nel comune di Srebrenica, in Bosnia Erzegovina, e le persone e gli animali che li popolano. Un road movie che narra il trasferimento di cinquanta bovini dalla Val Rendena (Trentino Occidentale) al SuceskaSrebrenica (Bosnia-Orientale). La consegna del bestiame alle famiglie del luogo rappresenta un’azione di solidarietà esemplare ed incisiva voluta caparbiamente da Gianni Rigoni Stern. L’intento è di porre rimedio in modo concreto ai danni causati dalla guerra e di creare un’efficace prospettiva per il futuro e la ripresa dell’economia agricola di una comunità che è ancora in grande difficoltà a vent’anni dall’inizio del conflitto. cronache ipogee 23 MARTEDI’ 27 NOVEMBRE “Walter Bonatti, con i muscoli, con il cuore, con la testa” Ore 20.30 WALTER BONATTI, CON I MUSCOLI, CON IL CUORE, CON LA TESTA di Michele Imperio e Fabio Pagani – Italia – 52’ Walter Bonatti è stato un grande alpinista, che ha raggiunto alcune tra le vette più importanti del mondo: K2, Dru, G4, Cervino, solo per citare alcuni nomi. Ma le cime raggiunte non sono punti d'arrivo, sono tappe intermedie che lo spingono poi verso un viaggio in giro per il mondo, alla ricerca di se stesso. La sua esplorazione, partita dalle pareti verticali, è passata poi all'itinerario orizzontale e si è espressa sempre verso lo spazio interiore dove risiedono le nostre paure e i nostri desideri. Dove l'uomo, seduto solo davanti a se stesso deve decidere se superarsi o adeguarsi. E Walter non si è mai adeguato, ha scritto le sue regole e ha tenuto fede a queste per tutta la vita, non concedendosi vie di fuga o scorciatoie. Si è costruito come alpinista, come esploratore, come fotoreporter e come scrittore, ma sempre e solo con l'intento di essere un uomo. Il documentario parla di questo viaggio, ricostruendo la biografia professionale, ma soprattutto umana, di chi con le mani, con i muscoli, con il cuore, con la testa, ha lottato per essere se stesso senza compromessi. 24 cronache ipogee MARTEDI’ 4 DICEMBRE “Fame d’erba” Ore 20.30 COMPAGNO ORSO di Valentina De Marchi (presente in sala) – Italia – 34’ Premio Speciale al XVIII Film Festival della Lessinia Le riprese amatoriali girate dal pastore Lorenzo raccontano una storia vera. Tutto scorre tranquillo, o almeno così sembra, sugli alpeggi di Malga Ghirlo, nel Parco dell’Adamello Brenta. L’immenso silenzio è tagliato solo da belati, respiri affannosi del cane e dalle notizie offerte da una radiolina che collega con il mondo a valle. Le ore passano lente per il pastore che osserva le sue pecore, felice in quella solitudine. Il suo sguardo privilegiato insegue camosci, mufloni, aquile e gipeti, per tornare poi sui ricchi pascoli di quella montagna, che lo abbraccia e nutre da molti anni. Improvvisamente qualcosa rompe la quiete. Nuovi inquilini guardano interessati alle sue pecore, prendendo sempre più confidenza: gli orsi. Compagno orso è la storia di un rapporto conflittuale antico come il mondo (pastori contro predatori), ma è anche testimonianza di un amore vero per la montagna, privo di romanticismi, e di una grande curiosità verso la natura. È anche la storia di una solidarietà tra rivali, entrambi vittime di decisioni politiche su cui non hanno potere. L’epilogo denuncia il pericolo di perdere il presidio umano che garantisce la buona gestione del territorio. FAME D’ERBA di Valentina De Marchi – Italia – 32’ I pastori transumanti del Triveneto sono allevatori di ovini che ricorrono ancora oggi alla mobilità come sistema di sostentamento e produzione. La loro transumanza, protratta per tre stagioni e cronache ipogee 25 condotta ancora per intero a piedi, è una peculiarità del Triveneto senza eguali in Italia. I transumanti sfruttano esclusivamente le risorse naturali e marginali reperibili sul territorio, senza che gli animali ricevano integrazione alimentare. Molti pastori sono giovani, hanno il piglio degli imprenditori, si destreggiano nel traffico o alla guida di grossi pickup, eppure continuano a praticare un mestiere antichissimo, seguendo spesso la tradizione di famiglia. Il filmato vuole regalare uno spaccato su un mestiere che molti considerano scomparso, sullo stile di vita e i saperi dei suoi protagonisti, auspicando un maggiore riconoscimento e rispetto per la pastorizia transumante. MARTEDI’ 11 DICEMBRE “Encordades” Ore 20.30 ENCORDADES di Gerard Montero Coromines – Spagna – 52’ Il documentario vuole proporre una riflessione sul ruolo delle donne nella società e nello sport, dagli anni 40 ai giorni nostri. Lo fa soffermandosi sulle pagine e le figure femminili entrate nella storia dell’alpinismo. Donne ammirevoli per la loro forte e coraggiosa passione per la montagna che hanno realizzato le proprie aspirazioni alpinistiche spesso dopo una tormentata lotta interiore e sfidando i pregiudizi sociali e anche quelli dell’ambiente alpinistico. Un viaggio attraverso le scelte e le vicende personali di donne innamorate della montagna e dell’arrampicata sportiva in Spagna, che testimonia come con gli anni e con l’impegno di tutte, le barriere e stereotipi siano stati superati. . 26 cronache ipogee I film stranieri saranno proposti in lingua originale con traduzione simultanea o sottotitoli Con il patrocinio di Regione Friuli Venezia Giulia, Provincia e Comune di Trieste In collaborazione con CAI Gorizia, Antico Caffè San Marco, ARCI Servizio Civile INGRESSO LIBERO Nel 2013: ALPI GIULIE CINEMA Teatro Miela – ore 18.00 e 21.00 (ingresso 5 euro) Giovedì 14 febbraio Climbing, alpinismo, avventura Giovedì 21 febbraio HELLS BELLS speleo award 2013 Giovedì 28 marzo 2012 PREMIO “SCABIOSA TRENTA” Antico Caffè San Marco – ore 20.30 (ingresso gratuito) Premiazioni Alpi Giulie Cinema Monte Analogo (dal titolo dell’omonimo libro di René Daumal, un classico della letteratura di montagna) è il nome assunto dell’Associazione costituita a Trieste, che mira a sviluppare e dare un nuovo impulso alla divulgazione, alla didattica e alla diffusione di immagini e materiale riguardo alle vette di tutto il mondo e ai protagonisti di viaggi, spedizioni e attività sportive relative all’ambiente. La rassegna “ALPI GIULIE CINEMA” è giunta alla ventitreesima edizione. Associazione Culturale MONTE ANALOGO – Trieste ANTICO CAFFE’ SAN MARCO Via Cesare Battisti 18 34100 Trieste Segreteria Organizzativa: Via Fabio Severo 31-Trieste www.monteanalogo.net [email protected] +39 040 761683 +39 335 5279319 cronache ipogee 27 Le Tentazioni di Sant’Antonio: la grotta nel realismo visionario di Domenico Morelli Non casualmente, mi sono soffermato su quel mondo poetico, ispirato e orientaleggiante, che nell’Ottocento pittorico trova in Domenico Morelli uno dei maggiori rappresentanti, autore di scene il cui realismo è ben lontano dall’iconografia tradizionale cui l’arte era abituata. Nelle sue Tentazioni di Sant’Antonio, poi, il realismo allucinato, in dense atmosfere nevrotiche proprie della psiche dell’artista, si fonde con la suggestione di un idealizzato speco carsico (almeno così si può interpretare), nel mistero di ciò che, oltre il buio, non è più percezione, non si vede, è solo sogno, incubo. Il quadro di Domenico Morelli, le Tentazioni di Sant’Antonio, del 1878, è conservato alla Galleria d’arte moderna a Roma, ed è uno dei capolavori dell’artista. Il napoletano Domenico Morelli (*1826 - †1901), figura dominante dell’ambiente artistico partenopeo, ove fu professore dell’Accademia, fu un uomo con vasti interessi culturali nazionali ed europei, dai quali trasse profonda ispirazione recandosi a conoscere di persona le figure e le opere del romanticismo tedesco, francese e inglese. Intimamente, fu probabilmente soggiogato da debolezze e turbamenti che, come si evince dai documenti e dalle lettere pervenutici, avrebbero caratterizzato la sua esistenza. In quest’ansia, l’artista traspose tali emozioni nell’immaginazione pittorica. Il suo ardente interesse letterario, oltre che psicologico dei vari personaggi, lo mise inoltre in contatto con temi e soggetti soprattutto di sapore biblico e religioso, da cui trasse ispirazione. L’Oriente di Domenico Morelli, tuttavia, è diverso da quello classico del romanticismo di Chasserieau e Delacroix, come pure da quello intriso di simbolismo di Moreau: è un Oriente più intimo, meno apologetico, poco ridondante, che, nel tempo, accennerà stilisticamente alla “macchia”, come nel Mercato dei piccoli schiavi esposto al Museo di San Martino di Napoli. Giacché è esposto al Civico Museo Revoltella di Trieste, si approfitti poi 28 Autoritratto di Domenico Morelli. di ammirare lo splendido La preghiera di Maometto datato 1856. La celebre tela le Tentazioni di Sant’Antonio è, appunto, un esempio di queste sue emozioni. Qui, tutto si fonde, dal colorismo al realismo del soggetto, tratto quasi sicuramente dall’opera di Gustave Flaubert di qualche anno prima: ispirazione che Morelli stesso descrisse a Giuseppe Verdi. Tanto che le vesti di beduino del santo deriverebbero da una storicità, letterariamente risaltata dall’approfondimento flaubertiano, che ben appagava la predilezione verso quell’immaginario Oriente ricercato dall’artista. C’è da dire che Flaubert, dopo la lunga e sofferta elaborazione de la Tentation de Saint Antoine, il cui manoscritto prese in mano a più riprese dal 1848 al 1856 e rimaneggiò fino al 1874, alla pubblicazione del romanzo riscosse dopo tanti sforzi solo un tiepido successo. È interessante sapere che lo scrittore, a sua volta, fu invece profondamente suggestionato dal quadro di Bruegel, La tentazione di S. Antonio, che ebbe modo di ammirare a Genova nel 1845 durante un viaggio con la famiglia. Purtroppo, non essendo un critico dell’arte, anzi, trattandosi di materia estranea alla mia cultura professionale, non ho la capacità di spingermi oltre nell’interpretazione artistica del Morelli. cronache ipogee Sostanzialmente, pur amando l’arte in tutte le sue forme, ne sono solo un semplice fruitore. Al lettore maggiormente esigente, consiglio perciò la lettura di qualche testo specifico sull’argomento, che potrà facilmente reperire. Dove invece voglio soffermarmi, è sull’immagine rupestre, idealmente carsica, che nel quadro in oggetto fa da sfondo all’episodio della vita del santo; del resto, già alcuni studiosi dell’arte hanno parlato di una “grotta”. Nel quadro, la profondità della zona d’ombra, nera, pare il vestibolo di una grotta che si addentra nella parete rocciosa. La roccia ha un colore biancastro, ma la pennellata porta aree di grigio chiaro e nocciola, e sembra proprio essere un calcare. La parete, in destra, è subverticale, segnata da fessure poste, apparentemente, subparallele alla parete, o leggermente oblique, con un’inclinazione stimabile in 60-70°, creando l’immagine di un convincente sistema a reggipoggio. Il santo, con la veste scura e il cappuccio bianco, da beduino, scalzo, è rannicchiato con la schiena contro la roccia, tra quello che si può intuire forse l’inizio di un precipizio e una levigata balconata a debole franapoggio (uno strato?). Sopra il santo, una rozza croce, chiaramente incisa con lo scalpello nella roccia - due semplici intagli - indica come l’eremo sia stato destinato alla contemplazione di Dio. Sì, sembra proprio una grotta, quel buio che incava il minuscolo spiazzo roccioso del romitaggio. Alla sinistra del santo è riposto un oggetto d’uso quotidiano, mentre una grezza stuoia, alla sua destra, è il misero giaciglio. Forti, sono le immagini della tentazione satanica: da sotto la stuoia sta uscendo una giovane donna discinta e dai cappelli rossi, con gli occhi nascosti da un velo e dalle pieghe del baracano nero dell’uomo seduto, la cui bianchissima nudità dalle forme vagamente opulente si allinea ai canoni estetici della bellezza nella metà dell’Ottocento, mentre all’altro capo della stuoia ne sta emergendo un’altra, bruna, sorridente, e con gli occhi chiusi. Pare, quasi, che l’artista non abbia voluto mostrare gli occhi del demonio. Più in là ancora, ormai nell’oscurità dello speco, altre tre donne, che però nell’ombra si riconoscono riccamente vestite e ingioiellate, osservano la scena con una curiosità che nulla ha di umano. Una composizione che richiama, molto da vicino, la ben più moderna scena del capolavoro d’arte cinematografica di Francis Ford Coppola, Bram Stoker’s Dracula, 1992, quella delle spose immortali del tenebroso principe che sorgono, con spiritica materialità, dal letto in cui giace in giovane Harker. Sembra proprio che il grande regista americano abbia attinto alle Tentazioni di Sant’Antonio, oltre che dalla penna di Stoker, affidando la concupiscenza soprattutto alla mediterranea sensualità della Bellucci anche se, in questo caso, il bellissimo viso esprime una demoniaca indifferenza. Nei quadri di Domenico Morelli la sensualità è calda, parossistica, e scultoree sono le forme delle donne che ritrae. Un altro esempio lo troviamo ne La moglie di Putifarre, datato 1861, esposto al Museo di San Martino di Napoli, dove l’avvenente biblica consorte del potente ministro del faraone, che ingannato accusò Giuseppe della seduzione, ed il cui nudo è accentuato dagli esotici ornamenti, raccoglie in sé l’erotismo di un oriente pagano, contraltare di un ascetismo cristiano. In ogni caso la drammaticità, quasi teatrale, nella scena delle “Tentazioni”, sicuramente si arricchisce, anzi si esalta, dal simbolismo misterico della grotta, con il suo buio: porta di un mondo nascosto, chiusa da alcun battente, che può far uscire una presenza demoniaca come lasciar entrare, alla luce di una torcia, un cuore puro e impavido. Non sappiamo se Domenico Morelli abbia voluto raffigurare, veramente, una grotta per collocare la scena della tentazione del santo che, con le mani chiuse sul petto e la sofferenza segnata sull’affilato viso, come investito da un terribile sogno alza il capo al cielo confidando nella forza, assoluta, della propria fede. Non è da scartare l’ipotesi che l’artista, durante i suoi frequenti soggiorni in Italia e in Europa, abbia attraversato qualche paesaggio carsico e visto l’ingresso di cavità, soffermandosi nella loro osservazione, poiché non basta la sola immaginazione per dipingere con tale chiarezza i particolari geologici e geomorfologici riportati. Così credo, almeno. Infatti, i tratti fisici dello sfondo scenico delle “Tentazioni” sono molto precisi, quasi “fotografici”, o meglio forse derivanti da uno schizzo. Necessita aver visto un luogo, e averne riportata un’impressione tale che la memoria, poi, sarà in grado di trasferire sulla tela durante la creazione dell’opera l’emozione a suo tempo colta. Ovviamente, più che constatazioni sono congetture. Domenico Morelli, perciò, fascinato dalla grotta? Come del resto altri pittori! Il biospeleologo Leonida Boldori (che ricordo, ai più giovani lettori, fu il primo presidente della Società Speleologica Italiana) ravvisò nella famosa La Tebaide, conservata agli Uffizi a Firenze - strana opera trecentesca di Gherardo Starnina - uno stilizzato paesaggio carsico a dirupi. Mentre, nel Quattrocento, il veneto Andrea Mantegna nel quadro La Adorazione dei Magi, sempre agli Uffizi, sotto una rupe mostra l’accesso di una vera grotta; che dire poi della sua Orazione dell’orto, alla National Gallery di Londra, ove domina un paesaggio roccioso a cornici forse ispirato al sito di Camposilvano nel Veronese; o quel Ritorno dalla caccia, al Palazzo Ducale di Mantova, dove in lontananza si staglia un ponte di roccia, forse a immagine del Ponte di Veja? Ah, ma che pensare di quelle rocce, che sembran dirupi e lastroni carsici, nella Deposizione firmata dal Buonconsiglio, che richiama il gusto mantegnesco, o di quelle cavità nella roccia, sotto un manto erboso (come in una sezione geologica), nella Trasfigurazione del Giambellino, che dal Mantegna si affrancò invece nell’ispirazione? O del Tiepolo, che in Diana e Atteone (già lo descrisse Boldori), conservato alla Galleria d’arte di Venezia, mostra un vero interno di grotta dove fauni e ninfe si bagnano in un laghetto. O, ancora, nel San Giorgio e il drago di Paolo Uccello (su tavola, 1455), al disotto di una parete rocciosa esterna, biancastra con stilizzate accentuate riseghe, la bestia esce da una grotta ove è trafitta dalla lancia del leggendario cavaliere cristiano. Nel San Francesco in estasi, invece, di Giovanni Bellini, lo speco del santo è una cavità (quasi una porta) mentre la parete rocciosa, a fianco, simula dei solchi carsici che incidono verticalmente dei bianchi strati orizzontali, passanti superiormente a rocce sottilmente stratificate (per litologia o è un epicarso?). Naturalmente, non tutti i paesaggi rupestri dipinti, di roccia biancastra o simile al calcare, saranno stati ispirati agli artisti dal carsismo. O meglio, si tratta sempre di calcari e di carsismo? D’altronde, durante il Rinascimento gli studiosi dell’arte indicano come simbolico l’uso di nude forme convenzionali rocciose per mostrare l’ostilità del paesaggio. Può esser così per la stessa Tebaide? Alcuni studiosi, infatti, in tal maniera interpretano quelle rocce. Sono forme ricorrenti, come nei paesaggi rocciosi del Trionfo della Morte attribuito a Francesco Traini, della Tentazione sulla montagna di Duccio da Buoninsegna, addirittura spettacolari come nel Viaggio dei Magi dipinto da Benozzo Gozzoli sulle pareti della cappella di Palazzo Medici. Domenico Morelli, Le tentazioni di Sant’Antonio, 1878, olio su tela 137 x 225 cm, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma. cronache ipogee 29 Difficile rispondere. Che i fenomeni del carsismo, con il loro alone di mistero, colpirono la fantasia, o anche suscitarono la curiosità di artisti e viaggiatori, però non c’è dubbio: su una copia manoscritta di Plinio un curioso schizzo disegnato dallo stesso Francesco Petrarca nel 1341, durante il suo soggiorno ad Avignone in Francia, riproduce la famosa sorgente carsica di Vaucluse. Ad ogni modo, non c’è che da concordare con Boldori sull’immagine dei Lessini che si acquisisce - e con facilità - ammirando la pittura del Mantegna. Fenomeni carsici dei Lessini storicamente così importanti per la speleologia italiana! Quelle balze calcaree del Monte Baldo, incavernate, dove fu eretto il santuario della Madonna della Corona. Quelle morfologie di Camposilvano che, negli anni Sessanta e Settanta (scorso secolo), studiate da Francesco Corrà e Ugo Sauro, furono lo spunto per avviare, nel Veneto, quel filone della carsologia mirato ai rapporti tra litologia e dissoluzione carsica (parallelamente avveniva a Trieste, dove la stessa tematica fu approfondita ancor di più con una lunga serie di studi sul Carso). Quel Ponte di Veja, ove nella grotta che ivi si addentra, Guido Rossi e Roberto Zorzin illustrarono, all’inizio degli anni Novanta, uno dei primi esempi di datazione radiometrica, in Italia, che ci fece comprendere come carsismi ipogei dell’Oligocene si potessero ben dimostrare, e non fossero davvero eccezioni. Perciò, fenomeni carsici del Veneto ancor più storicamente importanti, se consideriamo la speleologia italiana non solo per gli aspetti scientifici intrinseci ma anche per quelli umanistici, specie quando grandi artisti del passato ne hanno fatto l’oggetto delle loro opere. Sono molti gli artisti che hanno attinto ai fenomeni che il carsismo ha scavato nella roccia, alle forti emozioni ricevute durante il contatto che ebbero con quella natura tanto a noi cara. Un impegno poco gravoso - dunque per noi speleologi, gratificati da questi grandi pittori che sono stati attratti da ciò che forma l’oggetto stesso della speleologia, divulgare, all’interno della nostra piccola comunità, i loro capolavori. Sicuramente, è un modo per comprendere e amare ancor più l’esplorazione e la ricerca scientifica, che ci appassionano. Rino Semeraro 30 RECENSIONE Muli de grota Franco Gherlizza “Muli de grota” è un titolo che potrebbe essere definito riduttivo per la sua terminologia in dialetto triestino, ma racchiude, invece, un mondo (non solo speleologico) che va ben al di là del confine giuliano; Franco Gherlizza ha voluto narrare al lettore una vita da grottista (come ama definirsi), e cioè la sua, che, se è forse comune a molti amanti delle cavità, ha invece il pregio di svelare, anche a chi, in grotta non scenderà mai, un universo fatto soprattutto di profonda amicizia. Erano “muli de grota”, quei ragazzi che sembravano vivere su di un altro pianeta, fatto di corde, caschi, scale e lampade a carburo, mentre la vita frenetica (e siamo negli anni Sessanta, quando il boom economico a Trieste, forse, si fa sentire in maniera diversa e si prepara, invece, il declino della città dei cantieri con tutti i suoi fermenti sociali), iniziava a minare quei valori che si perderanno poi nel corso dei decenni a venire. In questo libro i sentimenti di vera e propria amicizia, che vanno ben al di là dell’appartenenza a un Gruppo speleologico, si cementano nel corso degli anni, dove tra una “morosa” e un “campo” estivo fanno da contraltare alla degenerazione della società divisa fra diversi “ismi” e scivolata poi nel riflusso degli anni Ottanta. La voglia di vivere, di scoprire quanto rimane ancora di “segreto” di un pianeta ormai solcato in tutte le sue latitudini, di condividere esperienze, emozioni e perché no, anche scherzi (oggi impensabili e che foraggerebbero il fior fiore degli studi legali!), traspare da queste pagine scritte di getto, quasi si trattasse di “sbobinare” un lungo racconto orale che Franco Gherlizza dedica a chi avrà la pazienza di “ascoltarlo”! cronache ipogee Una cosa mi ha colpito più delle altre: in tutte le fotografie alberga il sorriso, non quello tronfio, proprio di chi sa di essere immortalato e quindi offre la sua immagine migliore (sic!), bensì quello scanzonato che sgorga da quella irrefrenabile gioia di chi sa divertirsi e sa godere la vita in modo semplice, a contatto con la natura, senza infingimenti di sorta. Ma l’Autore ci riporta indietro nel tempo quando il solo arrivare all’imboccatura della spelonca significava percorre, a piedi, da casa, chilometri e chilometri con, sulla schiena, tutto il “moderno” armamentario dell’epoca! Sembra impossibile, che quarant’anni fa, o giù di lì, si partisse a piedi dall’uscio di casa per salire sul Carso mentre oggi bastano pochi minuti d’automobile per annullare la distanza città-altipiano; con il libro di Gherlizza si entra in un’altra dimensione, si viene rapiti in un vortice di aneddoti, storie, curiosità che fanno parte, ormai, della storia della speleologia triestina. Si costruisce, man mano che le pagine scorrono veloci, un mosaico dove le tessere hanno nome e cognome (pardòn, soprannome); hanno un volto, hanno una storia e, soprattutto, sprigionano ancora quell’energia che solo la positività di un comportamento degno di questo nome riesce a dare. Sì, è un libro che sprigiona energia, voglia di vivere, che non conosce età, censo, istruzione, ma guarda a quei valori che piano piano stiamo dimenticando un po’ tutti; è un libro che fa meditare sul senso dell’amicizia, della parola data, dell’appartenenza, della solidarietà. Ecco, è più un libro di valori che non uno spaccato personale di “storia” speleologica. E come tale, a mio avviso, va letto e riletto per cogliere nel profondo di quelle righe e di quelle fotografie. Il vostro recensore, per dato anagrafico, ha letto il libro di Franco Gherlizza, con la malcelata invidia nei confronti di quanti, senza Ipad, senza diavolerie ultratecnologiche, trascorrevano il loro tempo libero tra un campo sul Canin e una spedizione con la millecentosenzaclimatizzatoreedairbag; ha indugiato sulle innumerevoli immagini, cercando di carpire, dai sorrisi immortalati dall’obbiettivo, un messaggio che non fosse legato soltanto al click del momento. Il vostro recensore lo ha trovato, ma è troppo personale per svelarlo, anche perché ogni lettore, e ne sono convinto, riuscirà a individuare il suo! Massimo Gobessi Alpi Giulie Cinema Ventitreesima edizione MONTE ANALOGO (dal titolo dell’omonimo libro di René Daumal, un classico della letteratura di montagna) è il nome assunto dall’Associazione costituita formalmente a Trieste l’8 settembre 2006, che opera in tutta la Regione Friuli Venezia Giulia, e che mira a sviluppare e dare un nuovo impulso alla divulgazione, alla didattica e alla diffusione di immagini e materiale riguardo alle vette di tutto il mondo e ai protagonisti di viaggi, spedizioni e attività sportive nell’ambito di un percorso dell’impegno ambientale. I nomi dei soci fondatori sono già di per sé una garanzia di qualità: si va dai giornalisti, scrittori pluripremiati e alpinisti Dusan Jelincic e Pietro Spirito, agli speleologi, alpinisti e grandi animatori culturali Sergio Serra e Louis Torelli, a Giuliano Gelci e Marko Mosetti ben noti come responsabili e organizzatori in tanti anni per aver portato il cinema di montagna nella regione Friuli Venezia Giulia. Le innumerevoli serate del cinema di montagna, in 22 anni, hanno visto tra l’altro la collaborazione di persone quali Paolo Rumiz (giornalista Repubblica, Espresso, Piccolo), Luciano Santin (giornalista Messaggero Veneto), Francesco Biamonti (già VicePresidente FilmFestival Trento, esperto di cinema di montagna), Giulio Garau (giornalista Piccolo), Giorgio Gregorio (giornalista e regista Regione FVG), Spiro Dalla Porta Xidias (alpinista accademico, scrittore di montagna), Roberto Valenti (alpinista), Sergio Ferrari (fotografo), Claudio Ernè (giornalista Piccolo), Alessandro Mezzena Lona (giornalista Piccolo), Marco Sterni (alpinista), Maurizio Lozei (giornalista Piccolo), Giampaolo Penco (regista VideoEst), Umberto Bosazzi (giornalista Telequattro), Patrizia Zonta (operatrice TV Lubijana), Diego Masiello (ispettore forestale, coordinatore centro naturalistico di Basovizza - TS), Eva Ciuk (giornalista RAI, documentarista), Claudio Mitri (VicePresidente CAI Sezione XXX Ottobre - TS), Peter Podgornik (alpinista). Per MONTE ANALOGO è prioritario trattare temi inerenti l’ambiente e la montagna in modo specifico, dal punto di vista sportivo, culturale, artistico, e cinematografico, organizzando rassegne, concorsi, proiezioni, mostre fotografiche e altre manifestazioni. Da sempre MONTE ANALOGO, propone la rassegna “ALPI GIULIE CINEMA” in tutte le province della Regione con giornate tematiche e il Premio Alpi Giulie Cinema “La Scabiosa Trenta” (concorso riservato alle produzioni cinematografiche di autori originari delle regioni alpine del Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Carinzia). Dal 2012 si tiene inoltre, in collaborazione con la Commissione Grotte Eugenio Boegan - Società Alpina delle Giulie, Sezione CAI di Trieste, “HELLS BELLS - Speleo Award 2012”: concorso di produzioni cinematografiche che abbiano come ambientazione il mondo sotterraneo e le attività speleologiche collegate, di autori e/o produttori italiani e di qualsiasi altra nazionalità. Le linee guida della rassegna sono sia la spettacolarizzazione delle prestazioni sportive su vette e pareti ma anche quelle dello scoprire, indagare, capire i complessi rapporti che vengono a interagire tra chi in montagna vive, chi la montagna frequenta per sport, per diletto, per studio, e l’ambiente stesso. Per la rassegna “ALPI GIULIE CINEMA”, come di consueto, MONTE ANALOGO sceglie le migliori produzioni spesso segnalate e premiate nei festival cinematografici di settore come il FilmFestival di Trento, di Ljubljana e quello di Bovec. I film in questi anni sono pervenuti, oltre che dall’Italia, dall’Australia, Gran Bretagna, Sud Africa, Germania, Serbia, Iran, Kyrgiztan, Slovacchia, USA, Slovenia, Francia, Croazia, Austria, Svizzera, Spagna, Canada, Russia, Bosnia-Erzegovina, Cile. È in fase di programmazione la rassegna ALPI GIULIE CINEMA giunta alla ventitreesima edizione. Dal mese di novembre 2012 alla primavera 2013 sono previste proiezioni in tutta la regione Friuli Venezia Giulia con produzioni cinematografiche di alpinismo, arrampicata, speleologia, sci, avventura, natura, vita e impegno sociale in montagna, provenienti quest’anno oltre che dall’ Italia, dalla Slovenia, Stati Uniti, Olanda, Spagna, Slovacchia, Germania. Il primo appuntamento è a Gorizia al Kulturni Dom il 6 novembre e a Trieste all’Antico Caffè San Marco il 20 novembre 2012, per poi proseguire nel 2013 nel resto della Regione Friuli Venezia Giulia. SEGRETERIA ORGANIZZATIVA ALPI GIULIE CINEMA MONTE ANALOGO Via Fabio Severo 31 34133 Trieste (Italia) tel/fax +39 040 761683 cell +39 335 5279319 e-mail: [email protected] sito: www.monteanalogo.net cronache ipogee 31 Si terrà a Trieste il 28 febbraio 2013 nell’Antico Caffè San Marco, il Premio “la Scabiosa Trenta”, riservato alle produzioni cinematografiche di autori originari delle regioni alpine del Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Carinzia dedicate alla montagna (sport, cultura e ambiente). Scade il giorno 31 dicembre 2012 il termine per la presentazioni delle produzioni al concorso organizzato dall'associazione Monte Analogo. In allegato scheda di partecipazione e bando di concorso. Se bo držalo 28 februarija 2013, v Antico Caffè San Marco v Trstu, tekmovanje “la Scabiosa Trenta”, ki je namenjeno kinematografskim produkcijam originalnih avtorjev v Alpah Furlanije Julijske Kraljine, Slovenije in Koroške s temo hribi (šport, kultura in okolje). Poteče 31. decembra 2012 termin za predstavitev produkcij na tekmovanje organizirano od zduženja Monte Analogo. V priponki prijavnica in razpis. CONCORSO CINEMATOGRAFICO “ALPI GIULIE CINEMA” SCHEDA DI PARTECIPAZIONE TITOLO _________________________________________________________________________________________ DURATA _________________________________________________________________________________________ PAESE DI PROVENIENZA __________________________________________________________________________ LINGUA ORIGINALE ______________________________ DOPPIAGGIO ____________________________________ PRODUZIONE ____________________________________________________________________________________ INDIRIZZO _______________________________________________________________________________________ CITTÀ ______________________________________________________ STATO______________________________ TEL _________________________________________ FAX_______________________________________________ E-MAIL _____________________________________________ WEB________________________________________ REGISTA NOME E COGNOME ______________________________________________________________________________ NATO A ___________________________________________________________ IL____________________________ INDIRIZZO _______________________________________________________________________________________ CITTÀ ______________________________________________________ STATO______________________________ TEL _________________________________________ FAX_______________________________________________ E-MAIL _____________________________________________ WEB________________________________________ BREVE CURRICULUM DEL REGISTA ________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ AMBIENTAZIONE/RIASSUNTO della TRAMA ___________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ 32 cronache ipogee CONCORSO CINEMATOGRAFICO "ALPI GIULIE CINEMA" BANDO DI CONCORSO •L’associazione MONTE ANALOGO indice un concorso riservato alle produzioni cinematografiche di autori delle regioni alpine del Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Carinzia. • Saranno ammessi filmati in formato DVD purché di recente produzione (2011 – 12). • Le opere dovranno avere come soggetto/ambientazione la montagna sotto gli aspetti sportivo, culturale, storico, ambientale ed etnografico. • I filmati dovranno essere presentati all’organizzazione nel formato DVD in 2 copie da sottoporre all' esame della giuria, per l'eventuale proiezione in sala, qualora l'opera venga premiata. • Per le opere in lingua straniera non doppiate in italiano, si richiede l'invio dello script in italiano o in inglese. • Il termine ultimo per la presentazione scade il giorno 31 dicembre 2012. Il materiale dovrà pervenire presso la sede organizzativa: MONTE ANALOGO ALPI GIULIE CINEMA Via Fabio Severo 31 34133 TRIESTE – ITALIA • I tre componenti della giuria saranno scelti tra autorevoli operatori nel campo della comunicazione, della produzione cinematografica e video, esperti nelle discipline della montagna. • Le opere premiate, assieme ad eventuali pellicole degne di nota, verranno proiettate a Trieste nel febbraio 2013, durante la serata dedicata alla premiazione che si terrà nell’ambito della seconda parte della Rassegna “ALPI GIULIE CINEMA” • I partecipanti autorizzano espressamente l'organizzazione a trattenere una copia in formato DVD dell’opera a scopo di archivio. Per ulteriori informazioni: MONTE ANALOGO – ALPI GIULIE CINEMA Via Fabio Severo 31 - 34133 Trieste (Italia) Telefono/Fax: +39 040 761683 - E-mail: [email protected] - www.monteanalogo.net Responsabile Organizzativo: Giuliano Gelci cell. +39 335 5279319 FILMSKI NATEČAJ "ALPI GIULIE CINEMA" RAZPIS • Društvo MONTE ANALOGO razpisuje natečaj za filmske produkcije avtorjev alpskih predelov Furlanije-Julijske krajine, Slovenije in (avstrijske) Koroške. • Na natečaju bodo lahko tekmovali filmi v DVD formatu, ki so nastali v obdobju 2011-12. • Dela morajo obravnavati gorski svet s športnega, kulturnega, zgodovinskega, naravovarstvenega in etnografskega zornega kota. • Filme je treba za delo ocenjevalne komisije oddati organizaciji v DVD formatu v dveh izvodih za morebitno projekcijo v dvorani v primeru, da bo delo nagrajeno. • Dela v katerem jeziku, ki ni italijanščina, brez sinhronizacije v italijanščini morajo biti opremljena z ustreznim prevodom v italijanščino ali angleščino. • Rok oddaje gradiva zapade 31. decembra 2012. Gradivo je nujno oddati organizacijskemu sedežu društva v Trstu na sledeči naslov: MONTE ANALOGO ALPI GIULIE CINEMA Via Fabio Severo 31 34133 TRIESTE – ITALIA • Tri člani ocenjevalne komisije bodo izbrani med uglednimi strokovnjaki na področju komunikacije, na področju kinematografske in video produkcije ter med izvedenci v gorskih disciplinah. • Dela, ki bodo nagrajena in morebitni drugi filmi, ki bodo deležni posebne omembe, bodo predvajali v Trstu februarja 2013 ob priliki nagrajevalnega večera, ki bo potekal v drugem delu revije “ALPI GIULIE CINEMA”. • Sodelujoči na natečaj jasno dovoljujejo organizatorju, da pridrži en izvod v DVD formatu v arhivske namene. Za dodatne informacije: MONTE ANALOGO – ALPI GIULIE CINEMA Ulica Fabio Severo 31 - 34133 Trieste - Trst (Italija) Tel/Fax: +39 040 761683 E-mail: [email protected] - www.monteanalogo.net Odgovorni za organizacijo: Giuliano Gelci cell. +39 335 5279319 cronache ipogee 33 un abisso di occasioni...? Sito internet: www.cronacheipogee.jimdo.com Indirizzo di posta elettronica: [email protected] cerco... AAA cercasi BAT DETECTOR usato per uso didattico. Gianpaolo (USP CAI PN). e-mail: [email protected] cell. 335 605 88 68. vendo... Vendo IMBRAGATURE!!! A prezzo modico imbragatura da speleologia e imbragatura da arrampicata. Marco Meneghini Via R. Descari, 14 38017 Mezzolombardo (TN) Tel. 0461/601466 - 388/3426799. Muli de grota Cerco "SpeleoCollezionisti" di francobolli sulle grotte e sui pipistrelli. Per scambio materiale e informazioni: Gianpaolo Fornasier e-mail: [email protected] cell. 335 605 88 68. Cerco cartoline postali o annulli filatelici delle grotte turistiche del Carso classico (Italia e Slovenia). Per eventuali scambi e informazioni: Maurizio Radacich e-mail: [email protected] cell. 339 2539712. funziona così... Questa rubrica vi viene offerta in forma gratuita e la durata dell'esposizione dei messaggi pervenuti sarà garantita per tre mesi. Passato questo lasso di tempo, se non viene rinnovata la richiesta, il messaggio verrà rimosso. Chiediamo la cortesia di segnalare alla redazione le eventuali contrattazioni, andate a buon fine in tempi inferiori a quelli trimestrali, evitandoci così di promuovere quegli articoli che sono già stati evasi dalle parti. Grazie. La Redazione 34 Franco Gherlizza Tirocinio per studenti universitari L’Associazione MONTE ANALOGO offre la possibilità di svolgere attività di stage a studenti universitari iscritti alla facoltà di Lettere e Filosofia di Trieste. In particolare il giovane si occuperà in questo periodo dell’organizzazione della rassegna “Alpi Giulie Cinema” con ruoli di assistenza al coordinamento tecnico, all’ospitalità e alla comunicazione dell’evento. Lo stage è un’attività che si svolge all’esterno dell’università presso enti, ditte, istituzioni o privati. È anche un adempimento che l’attuale ordinamento di legge prevede per gli Atenei e le Facoltà. Gli studenti interessati possono contattare l’Associazione MONTE ANALOGO per concordare le modalità di svolgimento dello stage. Si rimanda al sito dell'Università di Trieste per ulteriori dettagli. Segreteria Organizzativa MONTE ANALOGO Via Fabio Severo 31 34100 TRIESTE Tel/Fax: +39 040 761683 Cell. +39 335 5279319 [email protected] www.monteanalogo.net cronache ipogee MULI DE GROTA 248 pagine con storie di grotte e di monti dal 1951 al 1984. 20,00 euro. Info: 348 5164550 - [email protected]. info point... Chi desidera pubblicare la propria notizia o articolo sul prossimo numero delle "Cronache Ipogee" è pregato di spedire lo scritto a: cronacheipogee@ gmail.com. Le notizie dovranno pervenire alla redazione entro la fine del mese in file formato word, le foto in formato .jpeg (risoluzione 300 dpi) indicando, possibilmente, l'autore della foto. Chi desidera vedere tutti i numeri precedenti può consultarli, o scaricarli, direttamente dal nostro sito: Cronacheipogee.jimdo.com. Buona lettura e, grazie. La Redazione