LA TUTELA SANITARIA DELLE
ATTIVITÀ SPORTIVE
Morte improvvisa nello sport
• Sono noti diversi casi di arresto cardiaco in
atleti durante o subito dopo l’attività sportiva,
alcuni dei quali mortali
• Questi eventi si sono verificati in sport come il
calcio, il basket, la pallavolo, il nuoto, la corsa
ed altri ancora
• Hanno riguardato sia atleti professionisti che
amatori
Morte improvvisa nello sport
• È un decesso rapido, imprevedibile,
indipendente da cause esterne e che
sorprende l'atleta durante l'attività fisica o
immediatamente al termine di essa
• La maggior parte dei casi di morte improvvisa
nello sport dipende da patologie cardiache
– Morte improvvisa cardiaca
Cause della morte improvvisa nello
sport
• Negli atleti più anziani (>35 anni) i problemi
derivano più frequentemente da modificazioni
croniche della struttura dei vasi
• In quelli più giovani (≤35 anni) sono più
frequenti le malattie congenite cardiache
Alcuni casi di eventi improvvisi nello
sport
•
•
•
•
•
•
•
•
Curi
Vendemini
Kanu
Puerta
Foe
Fioravanti
Morosini
Bovolenta
Renato Curi
• E' il 30 ottobre 1977. Allo stadio di Pian di
Massiano, davanti a circa quarantamila
spettatori, si svolge la partita di calcio PerugiaJuventus
• Il tempo non promette nulla di buono, a quindici
minuti dalla fine del primo tempo si scatena un
temporale
• Renato Curi, 24 anni, subisce, in un contrasto con
Causio, un leggero infortunio, esce qualche
minuto dal campo e poi rientrerà
• Intanto seguita la pioggia battente, c'è l'intervallo
e si inizia il secondo tempo
Renato Curi
• Furino sta battendo un fallo laterale, è il 5° minuto.
Renato Curi cade a terra, è solo, non si alzerà più.
Bettega e Morini sono i primi ad accorgersene e
chiedono aiuto rivolti verso la panchina del Perugia.
Accorrono insieme al massaggiatore Renzo Luchini, il
prof. Tomassini, Palomba e il Mister. La presenza di
Castagner dentro il rettangolo di gioco è cosa rara e
denota la gravità della situazione.
• Adagiato subito su di una barella, Renato prende la via
degli spogliatoi[...]. Dopo un'ora di falliti tentativi di
rianimazione, i medici debbono arrendersi: Renato non
ce l'ha fatta
Renato Curi
• Renato Curi pare fosse portatore di una non ben
precisata imperfezione cardiaca che non gli aveva
mai dato seri fastidi
• Purtroppo, in quella tragica giornata si sono
verificate altre cause che hanno provocato la
morte immediata del giovane calciatore
– l'assenza di un mese dai campi di gioco, per una
distorsione alla caviglia (quindi scarso allenamento)
– L’impraticabilità del terreno di gioco che in quella
giornata piovosa ha fatto triplicare lo sforzo del cuore
di Renato Curi, che al secondo tempo ha dovuto
cedere
Antonio Puerta
• SIVIGLIA, 28 agosto 2007
• Il giocatore del Siviglia e della nazionale spagnola Antonio Puerta,
ricoverato in condizioni molto gravi dopo avere subito un arresto cardiorespiratorio nella partita con il Getafe, è morto nell'ospedale Virgen del
Rocio di Siviglia
• Puerta era ricoverato presso il reparto di terapia intensiva e le sue
condizioni erano peggiorate nelle ultime ore a causa dell'aumento della
sofferenza cerebrale e di una disfunzione multiorganica provocata dal
lungo arresto cardiaco
• Puerta era nato a Siviglia il 26 novembre 1984 e nella sua carriera da
calciatore ha sempre indossato la maglia della squadra della sua città.
Centrocampista mancino, era considerato uno dei giovani più promettenti
del calcio spagnolo e si era già guadagnato l'interesse di alcuni grandi club,
fra i quali anche il Real Madrid. Puerta, che vantava anche una presenza
con la nazionale spagnola, con il Siviglia aveva conquistato due volte la
coppa Uefa, una Supercoppa Europea, una Supercoppa di Spagna e una
coppa del Re
Commento del medico sociale dell’Inter sulla
vicenda Puerta
• "In Italia probabilmente Puerta non sarebbe stato idoneo alla
pratica sportiva“ - Piero Volpi, medico sportivo dell’Inter
• “… la morte del ragazzo del Siviglia rientra nella sfera delle
patologie del ritmo …; … punto critico non è tanto l'assistenza,
ma il fatto che Puerta aveva avuto almeno già due episodi …”
• "In Italia esiste l'istituto di idoneità sportiva che non c'è negli
altri Paesi europei. Per questo qualche anno fa a Fadiga non
venne concessa l'idoneità, una realtà diversa rispetto a quella
di Francia e Inghilterra dove poteva giocare"
Commento del medico sociale dell’Inter sulla
vicenda Kanu
• "Dieci anni fa, vidi le cartelle dell'Ajax quando l'Inter acquistò
Kanu e non c'era una riga sul cuore. Una cosa inaccettabile se
si considera la gravissima malformazione cardiaca del
giocatore. In quel caso se non ci fu la malafede della società
olandese si trattò di imperizia"
• "Per Kanu si trattò di una malformazione di una valvola. Era
incompatibile con la vita. E non parlo solo di quella sportiva".
• "Il nigeriano se non fosse stato operato per rimodellare la
valvola sarebbe andato incontro ad una aspettativa di vita
molto bassa …"
La morte improvvisa – Prof. Giovanni Di Pisa (Medico
Sociale BRESCIA CALCIO 1974-1984)
• Un cuore sano e ben allenato può tollerare, senza
conseguenze, qualsiasi attività fisica che comporta un
impegno circolatorio elevato
– Perché si verifichi una morte improvvisa cardiaca, è necessario che
preesistano condizioni patologiche capaci di alterare la funzionalità
dell'apparato cardiovascolare
• anomalie cardiache e vascolari congenite
• miocarditi post-influenzali
La morte improvvisa – Prof. Giovanni Di Pisa (Medico
Sociale BRESCIA CALCIO 1974-1984)
• La prevenzione della maggior parte di tali eventi luttuosi è
realizzabile mediante una corretta ed approfondita
valutazione della idoneità cardiovascolare, tenendo presente
che alcune vasculopatie congenite ed alcune miocardiopatie,
possono non essere accertabili in vita
• Si impone un minimo di prudenza rappresentato da:
– 1) controlli medico-sportivi periodici ed in occasione di alcuni sintomi
di allarme, talvolta minimizzati dagli stessi atleti
– 2) rispetto rigoroso di un congruo periodo di convalescenza dopo un
episodio influenzale febbrile, apparentemente banale, ma che
potrebbe insidiosamente nascondere, una « meno banale »
miocardite, causa di possibili incidenti, anche letali, in occasione di
uno sforzo fisico
Luciano Vendemini
•
•
Luciano Vendemini, pivot della
Nazionale di 2,07, acquistato da Rieti
dopo essere stato il grande
protagonista della qualificazione
azzurra ai Giochi Olimpici di Montreal
morì improvvisamente a Forlì il 20
febbraio 1977 pochi istanti prima
dell'inizio della partita a causa di una
malformazione cardiaca (aneurisma)
che non era mai stata rilevata dalle
visite mediche cui era stato sottoposto
anche dai sanitari della nazionale
Fu uno scandalo che squassò lo sport
italiano, ma alla Chinamartini restò solo
il dolore per la perdita di un ragazzo
buono che si era fatto amare da tutti
per la sua semplicità e disponibilità
La Sindrome di Marfan
• La sindrome di Marfan è una malattia congenita
degenerativa del tessuto connettivo.
• Colpisce diversi organi e apparati compreso gli
occhi, il cuore ed i vasi sanguigni, le ossa e le
articolazioni
• Tale condizione è considerata una sindrome
perché frequentemente i diversi sintomi
compaiono insieme. Più di 50,000 persone negli
USA hanno tale sindrome
La Sindrome di Marfan
La Sindrome di Marfan
La tutela della salute nelle attività
sportive
• L’Italia è un Paese all’avanguardia in tema di
legislazione e protocolli atti a tutelare coloro
che sono tesserati ad una Federazione
Sportiva o Disciplina Associata o Ente di
Promozione e praticano attività sportiva
agonistica e non agonistica
Legge n. 1055 del 28 dicembre 1950
«Tutela sanitaria delle attività sportive»
• La tutela sanitaria è rivolta a sportivi
professionisti e praticanti attività sportive
impegnative o pericolose
• Obbligo di sottoporsi ad accertamenti medici
di idoneità annualmente
• I controlli sono a carico della Federazione
Medico Sportiva Italiana
Legge n. 1099 del 26 ottobre 1971
• La tutela sanitaria delle attività sportive è
affidata alle Regioni
• È estesa a chiunque svolge attività agonisticosportive
Legge n. 833 del 23 dicembre 1978
Art. 1
La Repubblica tutela la salute come
fondamentale diritto dell’individuo e interesse
della collettività mediante il Servizio Sanitario
Nazionale
Legge n. 833 del 23 dicembre 1978
Art. 2 - Il conseguimento delle finalità di cui al precedente articolo è assicurato
mediante:
1) la formazione di una moderna coscienza sanitaria sulla base di un'adeguata
educazione sanitaria del cittadino e delle comunità;
2) la prevenzione delle malattie e degli infortuni in ogni ambito di vita e di lavoro;
3) la diagnosi e la cura degli eventi morbosi quali che ne siano le cause, la
fenomenologia e la durata;
4) la riabilitazione degli stati di invalidità e di inabilità somatica e psichica;
5) la promozione e la salvaguardia della salubrità e dell'igiene dell'ambiente naturale
di vita e di lavoro;
6) l'igiene degli alimenti, delle bevande (…);
7) una disciplina della sperimentazione dei farmaci (…);
8) la formazione professionale e permanente nonché l'aggiornamento scientifico
culturale del personale del servizio sanitario nazionale.
Legge n. 833 del 23 dicembre 1978
Il Servizio Sanitario Nazionale, nell’ambito delle sue
competenze, persegue:
a) il superamento degli squilibri territoriali nelle
condizioni socio-sanitarie del paese;
b) la sicurezza del lavoro (…);
c) le scelte responsabili e consapevoli di procreazione e la
tutela della maternità e dell'infanzia (…);
d) la promozione della salute nell'età evolutiva (…);
e) la tutela sanitaria delle attività sportive;
f) la tutela della salute degli anziani (…);
g) la tutela della salute mentale (…);
Legge n. 33 del 29 febbraio 1980
• Articolo 5
– L'assistenza sanitaria … comprende anche la tutela
sanitaria delle attività sportive. …
– I controlli sanitari sono effettuati, oltre che dai
medici della Federazione Medico-Sportiva Italiana,
dal personale e dalle strutture pubbliche e private
convenzionate, con le modalità fissate dalle
regioni d'intesa con il CONI e sulla base di criteri
tecnici generali che saranno adottati con decreto
del Ministro della sanità
Tutela sanitaria dell'attività sportiva
agonistica
• Con il DM del Ministero della Sanità del 18
febbraio 1982 è stata ridefinita la normativa che
regolamenta la tutela sanitaria dell’attività
sportiva agonistica.
• Viene innanzitutto stabilito che coloro che
praticano attività sportiva agonistica, ai fini della
tutela della salute, devono sottoporsi
previamente e periodicamente al controllo
dell'idoneità specifica allo sport che intendono
svolgere o svolgono, cui segue il rilascio di un
certificato
D.M. Sanità 18 febbraio 1982 - Norme
per la tutela sanitaria dell'attività
sportiva
agonistica
• Art. 1.
– Ai fini della tutela della salute, coloro che praticano attività sportiva agonistica
devono sottoporsi previamente e periodicamente al controllo dell'idoneità
specifica allo sport che intendono svolgere o svolgono.
– La qualificazione agonistica a chi svolge attività sportiva è demandata alle
federazioni sportive nazionali; o agli enti sportivi riconosciuti.
– Devono sottoporsi altresì al controlli di cui sopra i partecipanti ai giochi della
gioventù per accedere alle fasi nazionali.
• Art. 2.
– L'accertamento di idoneità, relativamente all'età ed al sesso, per l'accesso alle
singole attività sportive agonistiche viene determinato dai medici di cui all'art.
5, ultimo comma, del decreto-legge 30 dicembre 1979, n. 663, convertito in
legge n. 33/80, sulla base della, valutazione della maturità e della capacità
morfo-funzionale e psichica individuale, tenuto conto delle norme stabilite
dalle federazioni sportive nazionali e, per quanto riguarda i giochi della
gioventù a livello nazionale, dal Ministero della pubblica istruzione.
D.M. Sanità 18 febbraio 1982 - Norme
per la tutela sanitaria dell'attività
sportiva
agonistica
• Art. 3.
– Ai fini del riconoscimento dell'idoneità specifica ai singoli sport i soggetti
interessati devono sottoporsi agli accertamenti sanitari previsti, in rapporto
allo sport praticato, nelle tabelle A e B di cui all'allegato 1 del presente
decreto, con la periodicità indicata nelle stesse tabelle. Il medico visitatore ha
facoltà di richiedere ulteriori esami specialistici e strumentali su motivato
sospetto clinico.
– Gli sport non contemplati nelle sopracitate tabelle sono assimilati, ai fini degli
accentramenti sanitari da compiersi, a quello che, tra i previsti presenta
maggiore affinità con il prescelto dall'interessato.
– Nel caso in cui l'atleta pratichi più sport, deve sottoporsi ad una sola visita di
idoneità con periodicità annuale.
– La visita sarà, nel caso predetto, comprensiva di tutte le indagini contemplate
per i singoli sport.
• Art. 4.
– In occasione degli accertamenti sanitari di cui all'art. 3 si procede alla
compilazione di una scheda di idoneità medico-sportiva …
D.M. Sanità 18 febbraio 1982 - Norme
per la tutela sanitaria dell'attività
sportiva agonistica
• Art. 5.
– Ai soggetti riconosciuti idonei viene rilasciato il relativo
certificato di idoneità …, la cui validità permane fino alla
successiva visita periodica.
– La presentazione, da parte dell'interessato, del predetto
certificato di idoneità è condizione indispensabile per la
partecipazione ad attività agonistiche.
– Detto certificato deve essere conservato presso la società
sportiva di appartenenza.
– La documentazione inerente agli accertamenti effettuati
nel corso delle visite deve essere conservata a cura del
medico visitatore per almeno cinque anni.
D.M. Sanità 18 febbraio 1982 - Norme
per la tutela sanitaria dell'attività
sportiva
agonistica
• Art. 6.
– Qualora a seguito degli accertamenti sanitari di cui all'art. 3 risulti la non
idoneità alla pratica agonistica di un determinato sport, l'esito negativo con
l'indicazione della diagnosi posta a base del giudizio (allegato 4) viene
comunicato, entro cinque giorni, all'interessato ed al competente ufficio
regionale. Alla società sportiva di appartenenza viene comunicato il solo esito
negativo.
– Avverso il giudizio negativo l'interessato può, nel termine di trenta giorni,
proporre ricorso dinanzi alla commissione regionale composta da:
• un medico specialista o docente in medicina dello sport che svolge anche le funzioni di
presidente;
un medico specialista o docente in medicina interna o in materie equivalenti;
un medico specialista o docente in cardiologia;
un medico specialista o docente in ortopedia;
un medico specialista o docente in medicina legale delle assicurazioni.
– La commissione può, in relazione ai singoli casi da esaminare, avvalersi della
consulenza di sanitari in possesso della specializzazione inerente al caso
specifico.
Tutela sanitaria dell'attività sportiva
agonistica
• Il certificato di idoneità sportiva agonistica
può essere utilizzato solo per quello sport in
particolare,
– anche se, in occasione della visita di idoneità, lo
specialista può rilasciare tanti certificati quanti
sono gli sport praticati.
• Lo scopo principale della visita medicosportiva è quello di escludere la presenza
– di patologie o malformazioni che controindichino
l’attività agonistica.
Tutela sanitaria dell'attività sportiva
agonistica
• La visita e gli esami strumentali e di
laboratorio variano in funzione dell’impegno
necessario per i diversi sport, che sono stati
classificati in due tabelle,
– gli sport di Tabella A,
• che prevedono un lieve o moderato impegno
muscolare e cardio-respiratorio,
– e gli sport di Tabella B
• per i quali è previsto un impegno elevato.
Tabella A
• Per gli sport inseriti nella tabella A sono
previsti:
– Visita medica
– Esame completo delle urine
– Elettrocardiogramma a riposo
Tabella A
• Nella tabella A, inoltre, vi è un’ulteriore
suddivisione in sport per i quali l’idoneità ha
validità annuale:
– automobilismo velocità, motociclismo (cross,
enduro, trial, velocità), motonautica, bob-slittino ,
tuffi;
• e sport per i quali la validità è biennale:
– automobilismo regolarità, bocce, golf, karting,
arco, tamburello, tennis tavolo.
Tabella B
• Per gli sport inseriti nella tabella B sono
previsti:
– Visita medica
– Esame completo delle urine
– Elettrocardiogramma a riposo
– Elettrocardiogramma dopo step-test
– Spirometria
Tabella B
• Per tutti gli sport della
tabella B l'idoneità ha
validità annuale:
–
–
–
–
–
–
–
–
–
atletica leggera,
baseball e softball,
basket,
calcio, calcio a 5,
canoa e kajak, canottaggio,
ciclismo,
ginnastica,
hockey,
judo, lotta, pesistica,
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
nuoto,
pallamano,
pallanuoto,
pallavolo,
rugby,
scherma,
sci,
sport equestri,
sport subacquei,
tennis.
Tutela sanitaria dell'attività sportiva
agonistica
• Gli sport non contemplati nelle tabelle A e B
sono assimilati a quelli che, tra i previsti,
presentano una maggiore affinità.
• Se l'atleta pratica più sport,
– deve sottoporsi ad una sola visita di idoneità con
periodicità annuale.
• La visita sarà, in questo caso, comprensiva di
tutte le indagini contemplate per i singoli
sport.
Tutela sanitaria dell'attività
sportiva agonistica
• Per alcuni sport, per escludere la
presenza di patologie specifiche che
potrebbero controindicare l'avvio
dell’attività agonistica, e per prevenire
possibili danni derivanti dalla pratica
intensiva di questi sport sono previsti
ulteriori esami specialistici di protocollo
Esami specialistici di protocollo
ElettroEsame
Visita
SPORT
encefaloAudiometrico O.R.L.
gramma
[X]
[X]
TIRO
[X] (I°visita)
AUTOVELOCITA'
MOTOVELOCITA'
[X] (I°visita)
BOB, SLITTINO
[X] (I°visita)
[X]
[X]
[X] (I°visita)
TUFFI
[X]
[X]
BIATHLON
PUGILATO
[X]
[X]
[X] (I°visita)
DISCESA LIBERA
[X] (I°visita)
[X] (I°visita)
TRAMPOLINO
SCI SLALOM
SUBACQUEI
[X]
Visita
Neurologica
Visita
Oculistica
[X]
[X]
[X]
[X]
[X]
[X]
[X]
[X]
[X]
Esami ulteriori
• Inoltre, se durante la visita di idoneità si
verificano dei dubbi diagnostici, lo specialista può
richiedere altri accertamenti
– per poter escludere la presenza di patologie
controindicanti l'attività sportiva.
• La causa più frequente di incertezza diagnostica
riguarda l’apparato cardiovascolare,
– per il quale è possibile eseguire esami di secondo e
terzo livello.
Esami cardiologici di secondo livello
• Ecocardiografia
• Test da sforzo massimale
• ECG Dinamico 24 ore (secondo Holter)
Esami cardiologici di terzo livello
•
•
•
•
•
EcoCardioGrafia TransEsofagea
Studio Potenziali Tardivi Ventricolari
Studio Elettrofisiologico TransEsofageo
Studio Elettrofisiologico Endocavitario
(Scintigrafia, Risonanza Magnetica, etc.)
Certificato di idoneità
• Il certificato di idoneità è indispensabile per la
partecipazione dell’atleta alle attività agonistiche,
– e deve essere conservato presso la società sportiva di
appartenenza.
• Inoltre, la documentazione che riguarda gli
accertamenti effettuati nel corso delle visite va
conservata
– per almeno cinque anni a cura del medico visitatore.
Non idoneità
• Nel caso in cui si verifichi la non idoneità alla pratica
agonistica di un determinato sport,
– l'esito negativo con l'indicazione della diagnosi posta a base del
giudizio viene comunicato all'interessato
– ed al competente ufficio regionale, entro cinque giorni.
• Alla società sportiva di appartenenza, nel rispetto della
privacy dell’atleta, viene comunicato solamente l’esito
negativo.
• Nel caso di non idoneità, l'atleta ha diritto a ricorrere alla
Commissione Regionale di Revisione delle Non Idoneità
Agonistiche.
Cause di non idoneità
Cause cardiovascolari di non idoneità
Ricorso avverso il giudizio di non
idoneità
• Degli atleti che fanno ricorso alle Commissioni
Regionali dopo aver ricevuto un giudizio di non
idoneità, il 35% risultano non idonei anche ad un
secondo esame
– Il 65% sono «falsi positivi»
• Solo un quarto di quelli che ricevono un giudizio
di non idoneità fanno ricorso
• Gli altri o svolgono attività non agonistica o
scelgono uno sport per cui sono dichiarati idonei
Norme per il pugilato
• Particolari norme per l’idoneità per attività
agonistica riguardano il pugilato.
• Infatti, se il pugile ha subito un K.O. per colpi al
capo o ha comunque subito una sconfitta prima
del limite (KO, abbandono, getto dello
asciugamano)
– deve essere sospesa l'attività pugilistica, anche di
allenamento, per un periodo minimo di 30 giorni.
• Dopo il periodo di riposo il pugile potrà
riprendere l'attività agonistica soltanto dopo
essersi sottoposto a visita di controllo.
Norme per il pugilato
• Obbligatoriamente tra la data della visita
medica controllo e quella del combattimento
deve intercorrere un periodo di quindici
giorni, necessario per l'idoneo allenamento.
• Tutti i pugili che subiscono due KO consecutivi
devono osservare, a decorrere dall'ultimo, un
periodo di riposo di tre mesi
– dopo il quale sono tenuti a sottoporsi a visita di
controllo.
Attività agonistica e trauma
cranico
• Analogamente, per coloro che durante
l’attività agonistica subiscono un trauma
cranico deve essere sospesa l'attività sportiva
praticata
– e bisogna superare la visita di controllo prima di
riprendere l’attività stessa.
L.R. n. 24 del 9 luglio 1997 - Medicina dello sport
e tutela sanitaria delle attività sportive
Art. 1 Finalità.
La Regione Lazio, in attuazione delle finalità e degli obiettivi del Servizio Sanitario Nazionale,
provvede alla promozione della tutela sanitaria delle attività sportive, alla promozione degli
interventi relativi alla medicina dello sport nonché alla promozione ed alla diffusione
dell'educazione sanitaria relativa alla pratica della attività motoria e sportiva quale strumento di
idoneo sviluppo psicofisico e di miglioramento dello stato di salute.
Art. 2 Attività sportive.
1. Le attività sportive possono essere agonistiche e non agonistiche.
2. Sono attività sportive agonistiche quelle contraddistinte da aspetto competitivo e da
prestazioni sportive di elevato livello, praticate in modo continuativo e sistematico ed
organizzate esclusivamente nelle forme stabilite dalle federazioni sportive nazionali, dagli enti di
promozione sportiva riconosciuti dal Coni o dal Ministero della Pubblica Istruzione per quanto
riguarda i giochi della gioventù a livello nazionale.
3. Sono attività sportive non agonistiche quelle contraddistinte da un impegno competitivo non
tendente al conseguimento di un elevato livello, praticate nelle forme organizzate dalle
federazioni sportive, dagli enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni o dal Ministero della
pubblica istruzione per quanto riguarda i giochi della gioventù a livello comunale, provinciale e
regionale.
L.R. n. 24 del 9 luglio 1997 - Medicina dello sport
e tutela sanitaria delle attività sportive
Art. 3
Destinatari.
1. Gli interventi previsti dalla presente legge sono rivolti:
a) ai cittadini residenti nella Regione per la promozione
dell'educazione sanitaria relativa all'attività motoria e sportiva;
b) agli alunni che nell'ambito scolastico di ogni livello e grado svolgono
attività motoria e sportiva;
c) a coloro che praticano o intendono praticare in forma organizzata
attività sportive non agonistiche a carattere motorio formativo o
attività fisico - ricreativa;
d) a coloro che praticano o intendono praticare attività sportive
agonistiche in forma dilettantistica, semiprofessionistica o
professionistica, nonché ai partecipanti ai giochi della gioventù;
e) al personale tecnico-sportivo ed agli ufficiali di gara.
L.R. n. 24 del 9 luglio 1997 - Medicina dello sport
e tutela sanitaria delle attività sportive
Art. 4 Funzioni della Regione.
1. La Regione, nell'ambito della materia regolata dalla presente legge, svolge le seguenti funzioni:
a) istituisce l'elenco degli specialisti in medicina dello sport di cui all'articolo 16;
b) nomina con deliberazione della Giunta regionale ai sensi dell'articolo 13 i componenti della
commissione medica regionale per i ricorsi avverso i giudizi di non idoneità alla pratica sportiva
agonistica e fissa con deliberazione della Giunta regionale le modalità di funzionamento del
comitato tecnico consultivo di cui all'articolo 20, comma 4;
c) predispone il libretto sanitario sportivo dell'atleta di cui all'articolo 9.
Art. 5 Funzioni delle Aziende U.S.L.
1. Le Aziende sanitarie locali (U.S.L.) nell'ambito delle disposizioni legislative nazionali e della
programmazione sanitaria regionale provvedono:
a) alla tutela della salute degli sportivi, attraverso le visite e gli accertamenti per il conseguimento
dell'idoneità alla pratica sportiva agonistica mediante propri servizi di medicina dello sport;
b) all'istruttoria delle domande presentate dagli specialisti in medicina dello sport per l'iscrizione
all'elenco regionale di cui all'articolo 16;
c) all'attuazione della vigilanza e del controllo sugli ambulatori e gli studi di medicina dello sport e
sulla qualità delle prestazioni.
DPCM del 28 novembre 2003
• Le visite per l’attività sportiva agonistica
rientrano tra le prestazioni previste nei Livelli
Essenziali di Assistenza per i minorenni ed i
disabili di ogni età
• Qual è la frequenza di morti improvvise nello
sport?
• L’esistenza di un programma obbligatorio di
idoneità sportiva tutela effettivamente la
salute degli atleti?
Frequenza della morte improvvisa
nello sport
• Per stimare l’incidenza di morti improvvise
cardiache tra gli atleti e nella popolazione
generale occorre:
– Identificare tutti i casi in una data popolazione per
un tempo sufficientemente lungo
– Differenziare i casi tra quelli avvenuti negli atleti e
quelli avvenuti nella popolazione generale
– Eseguire l’autopsia per tutti i casi per conoscere la
causa del decesso
Frequenza della morte improvvisa
nello sport
• Nella Regione Veneto è stato istituito un
Registro delle morti improvvise nel 1979 che
raccoglie tutti i casi nei soggetti di età ≤35
anni
• L’incidenza stimata è pari a 1/100,000
abitanti-anno
• Negli atleti, l’incidenza è pari a 2.3/100,000
atleti-anno
Efficacia dell’obbligo di idoneità
sportiva
• Praticare sport è un investimento in termini di
salute
• Il giudizio di idoneità si concentra su
condizioni patologiche che possono impedire
all’atleta di sopportare l’impegno fisico
richiesto dalla specifica attività sportiva
• Tali condizioni hanno una bassa prevalenza
Efficacia dell’obbligo di idoneità
sportiva
• In Italia l’idoneità sportiva rappresenta uno
screening di popolazione
– Test o insieme di esami volti a scoprire
precocemente condizioni avverse alla salute, dal
cui controllo o modifica derivi un’attesa di vita
simile a quella della popolazione «sana»
• L’intervento in questione è l’esclusione
dell’atleta dall’impegno richiesto dall’attività
sportiva specifica
Programma di screening
È utile lo screening?
• Efficacia dello screening per l’individuazione
precoce di soggetti portatori di anomalie
cardiache prognostiche di morte improvvisa
tra gli atleti
È utile lo screening?
• Nell’Istituto di Medicina dello Sport del CONI
sono stati visitati 1005 atleti, sottoposti a
Esame Obiettivo, anamnesi, ECG ed ECO
• 145 hanno mostrato alterazioni dell’ECG
– 14 di questi hanno avuto conferma nell’ECO
• 26 atleti avevano un tracciato ECG normale
ma l’ECO ha evidenziato patologie cardiache
Sequenza del programma di screening
Veri
positivi
Patologia
presente
Idonei
Idoneità sportiva
Non idonei
Esami di
2° livello
Patologia
assente
Falsi positivi
Altri aspetti da considerare nella
discussione sull’utilità dello screening
•
•
•
•
Aspetti organizzativi
Tempi
Oneri economici
Barriera alla pratica sportiva?
È utile il test?
• Sensibilità, specificità
• Valore predittivo di un test
• Rapporto di verosimiglianza (Likelihood ratio)
Misure di validità del test
• Sensibilita’: la percentuale di soggetti malati
che il test classifica come positivi
Malati positivi / Tutti i malati
P(T+|D+)
• Specificita’: la percentuale di soggetti sani che
il test identifica come negativi
Sani negativi / Tutti i sani
P(T-|D-)
Tabella a doppia entrata
Malattia
Test
Presente
Assente
Positivo
Veri positivi
Falsi positivi
Negativo
Falso negativi Veri negativi
Disease
Present
Positive
Test
Negative
Absent
True positive False positive
a b
c d
False negative True negative
• La sensibilità, che riguarda la capacità di
un test di individuare una malattia
quando essa sia presente, è calcolata
come a/(a+c)
Disease
Present
Positive
Test
Negative
Absent
True positive False positive
a b
c d
False negative True negative
• Se un test non è sensibile, mancherà di
individuare la malattia in qualche
soggetto malato, e questi individui
appariranno nella cella c
Disease
Present
Positive
Test
Negative
Absent
True positive False positive
a b
c d
False negative True negative
• La specificità, che si riferisce alla
capacità di individuare l'assenza di
malattia quando la malattia non è
presente, è calcolata come d/(b+d)
Disease
Present
Positive
Test
Negative
Absent
True positive False positive
a b
c d
False negative True negative
• Se un test non è specifico indicherà
falsamente la malattia in soggetti non
malati, e questi appariranno nella cella b
Esempio
Anemia da
carenza di ferro
Present
<65mmol/l
Absent
731
270
78
1500
Ferritina
>=65mmol/l
• Calcolare sensibilità e
specificità del test
Esempio
Anemia da
carenza di ferro
Present
<65mmol/l
Absent
731
270
78
1500
Ferritina
>=65mmol/l
• Calcolare sensibilità e
specificità del test
• Sens=731/(731+78)=0.90
• Spec=1500/(1500+270)=0.85
Valore predittivo
• Parametro chiave: probabilità della malattia
dato il risultato del test
• valore predittivo del test
– Valore predittivo di un test positivo (VPP)
– Valore predittivo di un test negativo (VPN)
Misure di validità del test
• Valore predittivo del test positivo: la probabilità
di essere malati dei soggetti risultati positivi al
test
Malati positivi / Tutti i positivi
P(D+|T+)
• Valore predittivo del test negativo: la probabilità
di essere sani dei soggetti risultati negativi al test
Sani negativi / Tutti i negativi
P(D-|T-)
Esempio
Anemia da
carenza di ferro
Present
<65mmol/l
Absent
731
270
78
1500
Ferritina
>=65mmol/l
• Calcolare il valore predittivo
di un test positivo ed il
valore predittivo di un test
negativo
Esempio
Anemia da
carenza di ferro
Present
<65mmol/l
731
Absent
270
• VPP=731/(731+270)=0.73
• VPN=1500/(1500+78)=0.95
Ferritina
>=65mmol/l
• Calcolare il valore predittivo
di un test positivo ed il
valore predittivo di un test
negativo
78
1500
Scarica

Lezione 9 - Università degli Studi di Cassino