Pensiero e Persona - Ripensando i buoni spettri di Marx Spunti e appunti per (ri)pensare il rapporto tra comunismo e cristianesimo A caccia di spettri (di Marx) Giovanni Marcotullio Dal Sessantotto, la sinistra promuove la stessa logica culturale antiborghese del capitalismo, tramite sempre nuove crociate contro la famiglia, lo Stato, la religione e l’eticità borghese. Ad esempio, la difesa delle coppie omosessuali da parte della sinistra non ha il proprio baricentro nel giusto e legittimo riconoscimento dei diritti civili degli individui, bensì nella palese avversione nei confronti della famiglia tradizionale e, più in generale, della normalità borghese1. lare e perché); dall’altro perché i cattolici, massivamente assimilati ai borghesi (in quanto generalmente conservatori), continuino ad opporsi ai marxisti (e perché almeno un tempo vi si opposero), o se questa opposizione sia finita, e se sì quando e perché. Il principio dell’odierno capitalismo postborghese – scrive ancora Fusaro – è pienamente sessantottesco e, dunque, di sinistra: vietato vietare, godimento illimitato, non esiste l’autorità, ecc. Il capitalismo, infatti, si regge oggi sulla nuda estensione illimitata della merce a ogni sfera simbolica e reale (è questo ciò che pudicamente chiamiamo “globalizzazione”!). “Capitale umano”, debiti e crediti nelle scuole, “azienda Italia”, “investimenti affettivi”, e mille altre espressioni simili rivelano la colonizzazione totale dell’immaginario da parte delle logiche del capitalismo odierno. Lo definirei capitalismo edipico: ucciso nel Sessantotto il padre (l’autorità, la legge, la misura, ossia la cultura borghese), domina su tutto il giro d’orizzonte il godimento illimitato2. C he diremmo, se a parlare così non fosse un Vescovo o un teologo, ma un giovane filosofo marxista? Perché si dà il caso. E si dà pure il caso che questi non sia una folle mosca bianca, ma un esponente di una certa scuola filosofica. Dunque che dire? Sempre più frequentemente capita di imbattersi in elogî e sospiri indirizzati da insospettabili personaggî “di sinistra” alle filosofie politiche cristiane, e non solo a quel grande insieme di atti magisteriali che cade complessivamente sotto il nome di “dottrina sociale della Chiesa”, ma persino alla morale sessuale (da sempre controversa “in casa”) e, in generale, all’antropologia. Da un lato viene dunque da chiedersi se la pacifica equazione per cui sinistra : anticapitalismo = destra : borghesia/capitalismo regga ancora (e nel caso se non abbia mai retto, o quando abbia cominciato a scricchio1 D. Fusaro, Se il capitalismo diventa di sinistra, su www. lospiffero.com (http://www.lospiffero.com/cronache-marxiane/se-il-capitalismo-diventa-di-sinistra-9837.html, consultato in data 30 settembre 2014). 7-8 PP Visto che Fusaro tira in ballo categorie freudiane, il discorso si potrebbe estendere anche a quell’altro “maestro del sospetto”, ai suoi discendenti e alla sua eredità3, ma questo potreb Ibid. Forse qualcuno ricorderà che alcuni scrittori visionarî predissero questo percorso molte primavere prima del Maggio. Uno per tutti, Aldous Huxley: «Man mano che la libertà politica ed economica diminuisce, la libertà sessuale ha tendenza ad accrescersi a titolo di compensazione. E il dittatore sarà ben accorto a incoraggiare questa libertà. Aggiungendosi al diritto di sognare sotto l’influenza della droga, del cinema, della radio, essa contribuirà a riconciliare costoro con la schiavitù, che è il loro destino» (A. Huxley, Il mondo nuovo, Milano 1933). 3 Sono frequentissimi, ad esempio, (e molto penetranti), i riferimenti religiosi e perfino squisitamente teologici che si trovano nelle opere di psicanalisti come Massimo Recalcati: 2 7 G. Marcotullio — A caccia di spettri (di Marx) ProspettivA ·persona· 89-90 (2014), 7-8 PP be ben essere il tema di uno speciale ancora da pensare e da scrivere. D’altro canto è evidente come questa rubrica si svolga in continuità ideale – ovvero nella continuità dei dibattiti culturali – con quella con cui abbiamo aperto l’anno4: qualcosa è successo, alla sinistra (forse non solo a quella italiana), se l’omosessualità di Pasolini fu più problematica per il PCI che per i Democristiani, mentre oggi L’Unità di Gramsci ha cessato la sua spinta propulsiva ed è morta, e su La Repubblica si legge ogni giorno che niente deve frapporsi fra un individuo e le proprie pulsioni sessuali. Il paradosso – è sempre Fusaro che offre la sua prospettiva – sta nel fatto che la sinistra oggi, per un verso, ha ereditato il giacimento di consensi inerziali di legittimazione proprio della valenza oppositiva dell’ormai defunto partito comunista e, per un altro verso, li impiega puntualmente in vista del traghettamento della generazione comunista degli anni Sessanta e Settanta verso una graduale “acculturazione” (laicista, relativista, individualista e sempre pronta a difendere la teologia interventistica dei diritti umani) funzionale al capitalismo globalizzato. Il quotidiano “La Repubblica” è la sede privilegiata di questo processo in cui si consuma questa oscena complicità di sinistra e capitalismo5. cuno dal centrosinistra ha provato a disertare le fila del pensiero politicamente corretto, e immancabilmente lo ha fatto pagando a spese proprie6. No, tutto questo non ha nulla a che fare con la mia idea, che pure c’è, secondo cui la Chiesa cattolica affida a questo tempo ignobile un residuo orizzonte di senso che seguire non può far | male. No, la religione non c’entra nulla. Io sono stato tra i fondatori del più importante partito della sinistra italiana, ho avuto l’onore di rappresentarlo anche in Parlamento e scrivo questo libro per dire, da sinistra, che chi è di sinistra sta con gli ultimi, contro i falsi miti di progresso7. Uno spettro si aggira dunque per l’Italia (forse anche fuori?): ricorda da lontano il vecchio cattocomunismo, ma prestissimo si vede che non vale, qui, il famoso detto di Nicolás Gómez Dávila8 – ha un bel dire, Fusaro, che vede in papa Francesco “l’ultimo dei marxisti”9… Il Papa nessuno lo porterà a “falsificare Cristo”; resta da vedere che succede a rileggerli, Cristo e Marx, se non li si falsificano. Si pensi a Mario Adinolfi, già uno dei fondatori del PD, cui la posizione di ex parlamentare non è bastata a trovare una casa editrice che volesse affrontare il rischio di stampare un libretto come Voglio la mamma, il quale è dunque finito nei rulli della (poco) prestigiosa “Youcanprint”. Il libro ha venduto un’enormità di copie, e tastando il polso della gente, che sembra “volere la mamma”, Adinolfi sta cercando di avviare l’avventura di un nuovo quotidiano nazionale. Si ricordi pure l’intrigante avventura editoriale de Il Covile, che lungamente ha già indagato le possibili congiunzioni del cattolicesimo e del comunismo. 7 M. Adinolfi, Voglio la mamma, Tricase (LE) 2014, 8-9. 8 «El diálogo entre comunistas y católicos se ha vuelto posible desde que los comunistas falsifican a Marx y los católicos a Cristo» (N. Gómez Dávila, Escolios a un texto implícito, Bogotá 2001, 88). 9 D. Fusaro, Bergoglio è l’ultimo dei marxisti, Renzi un politico da Vanity Fair, in Idee in/oltre (http://ideeinoltre.blogspot.it/2014/03/diego-fusaro-bergoglio-e-lultimo-dei. html visualizzato il 30 settembre 2014), 13 marzo 2014. È risaputa, invece, la simpatia giovanile di Bergoglio per il disegno politico peronista, che come è risaputo si poggiava largamente sulla dottrina sociale della Chiesa cattolica. 6 Qualsiasi cosa si consumi nelle sue pagine, sembra che “funzioni”: se non altro il quotidiano di Eugenio Scalfari continua a uscire e a fare opinione – sempre meno tra lavoratori e “proletarî”, e nondimeno ingrassando le file dei radical chic. La cosa è tanto evidente, e con crescente insoddisfazione collettiva, che qualrisulta fortemente interrogante, per una coscienza credente, non solo il rovello che le questioni religiose pongono per uno psicanalista che non si presenta come credente, ma anche la ricchezza degli scorcî che dalla sua prospettiva promanano. Si vedano, ad esempio, M. Recalcati, L’ultima cena. Anoressia e bulimia, Milano 1997; Id., Cosa resta del padre? La paternità nell’epoca ipermoderna, Milano 2012; Id., Il complesso di Telemaco. Genitori e figli dopo il tramonto del padre, Milano 2013. 4 Cf. Speciale “omofobia”, in Prospettiva Persona 87 (2014/1), 11-25. 5 D. Fusaro, Se il capitalismo diventa di sinistra, cit. 8 89-90 (2014)