La sindrome
Dei
Monelli
“Conoscere,
riflettere e
comprendere”
Giuseppina Gentili
Formatrice
Centro Studi Etrickson
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“ADHD” o “DDAI”
Che cos’è?
E’ un disturbo dello
sviluppo neuropsichico
del bambino che si
manifesta in tutti i suoi
contesti di vita
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Si caratterizza per la presenza di tre
gruppi fondamentali di sintomi
DISATTENZIONE
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IMPULSIVITA’
IPERATTIVITA’
È un disturbo ad eziologia
multifattoriale
FATTORI
GENETICI
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FATTORI
NEUROBIOLOGICI
FATTORI
AMBIENTALI
FATTORI NEURO-BIOLOGICI
• NEUROANATOMIA: alcune aree del Sistema
Nervoso Centrale di dimensioni inferiori rispetto alla
norma.
• NEUROFISIOLOGIA: disfunzione di alcune aree circuiti del cervello e squilibri in alcuni
neurotrasmettitori
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EVIDENZE NEURO-RADIOLOGICHE
• Ricerca del prof. Sergeant, della clinica
neuropsicologica dell’Università di Amsterdam
Disturbo di autoregolazione e nella
gestione dell’emotività
Impulsività: “tutto e subito”
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DISATTENZIONE
incapacità nel mantenere per un periodo
sufficientemente prolungato l’attenzione
EVIDENZE, l’alunno:
-si lascia facilmente distrarre dagli stimoli esterni
- spesso è riluttante ad impegnarsi in compiti che
ritiene complessi
- quando gli si parla direttamente sembra non
ascoltare
- non presta attenzione ai dettagli e fa errori di
distrazione
- fatica a mantenere l’attenzione sul compito o nei
giochi
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IMPULSIVITA’
Incapacità ad aspettare o ad inibire comportamenti
che in quel momento risultano inadeguati
EVIDENZE, l’alunno:
-spesso “spara” le risposte prima ancora di avere
ascoltato tutta la domanda
- ha difficoltà ad aspettare il proprio turno
- molte volte interrompe o disturba i compagni
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IPERATTIVITA’
ECCESSIVO E INADEGUATO LIVELLO DI ATTIVITA’
MOTORIA
EVIDENZE, l’alunno:
- muove in continuazione le mani o i piedi e si agita
sulla sedia
- spesso si alza quando invece dovrebbe rimanere
seduto al suo posto
- eccessive verbalizzazioni
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INCIDENZA ED EVOLUZIONE
•4% della popolazione infantile
•1 bambino ogni 100 alunni ha il disturbo in forma severa
• più frequente nei maschi (rapporto 3:1)
• l’insorgenza è molto precoce
• si fa diagnosi a partire dai 7 anni, ma si possono avere
evidenze della presenza del disturbo già a partire da 2 anni
e mezzo 3.
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EVOLUZIONE
• Spesso i primi problemi si manifestano a 3 anni di
età, con una evidente iperattività.
• Le difficoltà aumentano con l’ingresso nella scuola
elementare
• Verso gli ultimi anni della scuola elementare
l’iperattività motoria si attenua mentre può
persistere l’impulsività e la disattenzione.
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COMORBILITA’
ADHD + DISTURBI DEL COMPORTAMENTO
DOP = 50%
Disturbo oppositivo provocatorio
DC = 20%– 30%
Disturbo della condotta
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ADHD IN ETA’ PRE-SCOLARE
• Massimo grado di iperattività
•Comportamenti aggressivi
•Crisi di rabbia
•Litigiosità, provocatorietà
•Assenza di paura, condotte
pericolose, incidenti
•Disturbo del sonno
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ADHD IN ETA’ SCOLARE
• Comparsa di sintomi cognitivi
(disattenzione-impulsività)
• Difficoltà scolastiche
• Possibile riduzione
dell’iperattività
• Evitamento di compiti
prolungati
• Comportamento oppositivo provocatorio
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ADHD IN ADOLESCENZA
• Difficoltà nella pianificazione e
organizzazione
• Disattenzione persistente
• Riduzione dell’irrequietezza
motoria
• Problemi comportamentali e di
rendimento scolastico
• Crescente compromissione
emotiva (depressivo-ansiosa) e
sociale
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LA DIAGNOSI
CHI? COME? QUANDO?
• dai 7 anni
• Neuropsichiatra infantile
• Ragionamento clinico: informazioni da fonti multiple:
-test cognitivi e neuropsicologici
- tecniche di osservazione
- informazioni raccolte dagli INFORMANTI: genitori - insegnanti
(interviste e questionari)
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SCALA SDAI E SCALA SDAG
• 18 item basati sui sintomi
descritti dal DSM-IV
• valutazione da 0 a 3 in base
alla frequenza con cui si
manifesta un comportamento
• 2 sub scale:
•I numeri dispari si riferiscono
alla dimensione della
DISATTENZIONE
• i numeri pari sono relativi alla
IMPULSIVITA’ E IPERATTIVITA’
• problematico si considera un
punteggio superiore a 14 in
almeno una delle due subscale
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 circolare 4/12/2009: problematiche collegate alla presenza
nelle classi di alunni con ADHD
 circolare 15/06/2010: ADHD- protocollo operativo per
migliorare l’apprendimento e il comportamento in classe.
 nota 17/11/2010: sintomatologia dell’ADHD in età
prescolare. Continuità tra scuola dell’infanzia e primaria
 direttiva ministeriale 27/12/2012: strumenti di
intervento per alunni BES e organizzazione territoriale
per l’inclusione scolastica
 circolare n 8 del 6/03/2013: strumenti di intervento
e indicazioni operative per i BES
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RUOLO DELLA SCUOLA
• Approfondire e conoscere
• Intervenire in modo coerente, sistematico e
per un tempo prolungato
• Comunicare empaticamente: accettare,
prendersi cura, aiutare
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QUALI INTERVENTI?
 LAVORARE SULL’ORGANIZZAZIONE DELLA
CLASSE:
- fare attenzione alla disposizione dei banchi
- controllare i possibili distrattori
- stabilire routine giornaliere
- usare il contatto oculare
- dare istruzioni brevi e semplici
- variare il tono di voce
- stabilire regole condivise
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 LAVORARE SULLA COMUNICAZIONE
- Essere molto precisi e dettagliati
- Il richiamo deve essere immediato all’evento
-negativo
- Il dialogo deve essere sereno, calmo e tranquillo
- Mantenere il contatto oculare durante il richiamo
- E’ bene che il dialogo avvenga in forma privata
- Come punizione non far ripetere i compiti non svolti
- Dare dei tempi per realizzare un compito
-Organizzare i materiali di lavoro
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ADATTARE IL CURRICOLO
• BREVITA’: proporre brevi
unità di lavoro
• VARIETA’: molteplicità di
materiali e mediatori
• STRUTTURA: routine
costante e attività strutturate
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LAVORARE SUI PUNTI DI FORZA
“Matteo è spesso disattento, non sta fermo, fatica a
rispettare le consegne, infrange le regole, non fa ciò
che gli viene chiesto, è disordinato, a volte dice
bugie, si giustifica sempre, a volte in modo
irrealistico, per le sue mancanze, può arrivare a
essere aggressivo con gli altri…”
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PERCHE’ E COME LA TIM AIUTA GLI
STUDENTI CON ADHD ?
• Riconoscimento e valorizzazione punti di forza di
ciascuno;
• Da problema a risorsa: possibilità di riscatto e
affermazione sociale (autostima, autoconsapevolezza e
fiducia in sé stessi)
• Intervento avviene all’interno del gruppo-classe
(inclusività cooperativa).
Gli studenti ADHD, così come tutti gli altri sono
UNICI
con la propria originale combinazione di punti di forza e di
debolezza
Ricerca USA (DAL 2000) su 1000 studenti con ADHD:
• punti di forza nell’intell. linguistica il 9%
•Punti di forza nell’intell. matematica il 7%
• Grandi percentuali nelle intell. meno visibili e meno
utilizzate e valorizzate a scuola soprattutto:
• intell. naturalistica, spaziale e musicale
•Percentuali più basse (punti di debolezza) hanno riportato
quelle personali: interpersonale e intrapersonale.
PROGETTO SUMIT
(School Using Multiple Intelligences Theory)
Prof.ssa Mindy Kornhaber
RISULTATI OTTENUTI:
Notevoli miglioramenti sia nel
comportamento
che negli apprendimenti
Il rendimento degli studenti migliora quando la
forma di istruzione è compatibile e rispettosa dei
loro profili intellettivi (punti di forza e di debolezza).
LO STUDENTE ADHD E L’AMBIENTE
A SCUOLA E CON I
COETANEI
-Vengono continuamente ripresi
per i loro comportamenti.
- hanno difficoltà a “legare” con i
coetanei.
- tendono ad essere aggressivi
- sono rifiutati dai compagni di
gioco e coetanei
- vengono isolati ed emarginati.
- la famiglia non è più coinvolta
nelle attività sociali con amici
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LO STUDENTE ADHD E L’AMBIENTE
IN FAMIGLIA
-Momenti di conflitto sulle scelte educative da adottare;
- oscillazione tra atteggiamenti di aggressività contro comportamenti di tolleranza e
remissione di fronte alle difficoltà
- convinzione che con la crescita il problema si esaurisca
- si affidano alle istituzioni per risolvere il problema
- tollerano il comportamento del figlio ma contemporaneamente attribuiscono alla
scuola la responsabilità dei comportamenti
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LO STUDENTE ADHD E L’AMBIENTE
CON SE STESSO
-Autostima compromessa dai giudizi negativi (insegnanti, famiglia,
coetanei)
- rifiuto e isolamento
- si vedono come poco intelligenti e non capaci
- i fallimenti ripetuti risultano umilianti, frustranti e demotivanti
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Cosa significa per un ragazzino avere un deficit di attenzione e
iperattività (ADHD)? Ce lo spiega Davide, che lo vive in prima
persona, in questo video.
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“Gli strumenti ci sono tutti
manca soltanto il direttore…”
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Proviamo ad essere noi il
direttore che manca a
Davide…
a domani…
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