ADHD:
Il bambino con ADHD
Deficit di attenzione e disturbi di
iperattività durante le lezioni
A cura di Cordula Neuhaus
Psicologa e psicopedagogista
Impressum
Suggerimenti per i
pedagoghi di Cordula
Neuhaus
Psicologa diplomata
Pedagogista curativa
diplomata
Alleenstraße 29
D-73730 Esslingen
Pubblicato in tedesco
da Salmon Pharma
GMBH
St. Jakobstrasse 90
CH-4002 Basilea
MEDICE Arzneimittel
Pütter GmbH e Co. KG
Kuhloweg 37
D-58638 Iserlohn
IL BAMBINO CON ADHD IN CLASSE
Gentil Signora Docente
Egregio Signor Docente
Una delle condizioni essenziali per il successo
del trattamento di un bambino o di un adolescente con ADHD è la collaborazione tra terapista e insegnante.
Noi tutti siamo consapevoli che i bambini con
ADHD presentano dei problemi durante le
lezioni in classe. Il rapporto quotidiano diretto
non è sempre facile: con questo opuscolo
informativo vorremmo dare qualche
suggerimento che potrebbe essere di aiuto.
Bambini che hanno una ridotta capacità di
concentrazione richiedono un insegnamento
molto strutturato, che potrà essere affrontato
da loro come se si trovassero su dei binari.
Per molti l’unico modo per rimanere attenti
oltre i 45 minuti nella stessa materia è di
incanalarli all’attenzione.
Collocate il bambino con ADHD possibilmente
in un posto davanti e vicino a voi oppure in un
angolo che vi permette di averlo sempre sotto
il vostro campo visivo. Mantenendo il contatto
visivo con il bambino e rivolgendovi personalmente a lui, senza farsi accorgere dagli altri,
otterrete la migliore attivazione della concentrazione, soprattutto se vi muovete con regolarità tra i banchi e richiamate l'attenzione del
bambino con un linguaggio e un atteggiamento
“non verbale”. (Bisogna riportare sempre il
bambino all’inizio del discorso, togliendogli un
oggetto senza commento, girando la testa del
bambino nella direzione corretta, indicando il
punto sul quaderno dove deve proseguire il suo
lavoro, ecc.).
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L’allievo deve percepire che i suoi problemi
stanno a cuore al docente e che fa di tutto per
dargli una mano per la migliore riuscita.
I bambini con ADHD sono molto sensibili
alle variabili personali:
percepiscono se qualcuno gli vuole bene e se è
alla sua altezza. Se le due variabili sono
compresenti ci saranno meno problemi con il
bambino. Meno se si sente continuamente
respinto: in questo caso ci saranno da subito
delle grosse difficoltà.
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Nei confronti di un bambino con ADHD il
docente si dovrebbe dimostrare
“affettuosamente ostinato” affinché il bambino
possa abituarsi ad una struttura solida e impari
ad uscire dal proprio caos. L'obiettività basata
sull'accettazione consenziente di una cornice
definita, senza pretese eccessive, con
l’indicazione di possibili soluzioni, senza
infliggere sensi di colpa: questa è la strada
migliore da intraprendere per dargli sicurezza.
Il bambino soffre moltissimo per i propri
mutamenti d’umore e di rendimento, che gli
confermano che in lui c’è qualcosa di diverso
che non funziona. E’ assolutamente inutile
perseverare nel ricordargli i suoi deficit: è molto
più importante stimolare il suo desiderio a far
bene, che continuamente valutare il risultato
ottenuto.
Il bambino ADHD con iperattività non disturba
o si dimena di proposito: se si osserva
attentamente l’iperattività è spesso una sequenza di azioni e movimenti senza scopo, non pianificate, Proprio perché si distrae facilmente il
bambino non riesce a darsi delle linee-guida.
L’iperattività è dal punto di vista biologico una
compensazione dell'incapacità, tipica di questa
sindrome, di filtrare gli stimoli (si parla anche di
propriocezione).
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Il continuo dimenarsi non è nemmeno così
importante: più problematico è l’alto livello di
irritabilità del bambino che aumenta ancora di
più se ci si continua a preoccupare del suo stato
di agitazione.
Il persuadere il bambino con ADHD a
comportarsi in un altro modo è assolutamente
inutile.
Criticarlo per delle piccolezze, ad esempio
dicendogli “adesso siediti composto” non fa che
provocarlo.
Dare compiti scritti non serve a nulla: non
fa che stigmatizzare il bambino e a mettere a
nudo il suo punto debole: la difficoltà di attenzione. Il bambino reagisce conformemente alla
teoria sociologia di anomia (che significa
letteralmente“ assenza o mancanza di norme) e
quindi agirà di conseguenza. È meglio
attenuare il conflitto. Già la scrittura è difficile:
l'unico effetto di una punizione sarebbe quello
di estendere il conflitto da scuola a casa.
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Tutti i bambini con ADHD hanno difficoltà a
dosare la loro forza soprattutto quando si tratta
di scrivere. Se devono scrivere molto e
velocemente la scrittura diventa brutta. Se a
questo si aggiunge un disturbo della
coordinazione dei movimenti la scrittura
peggiora ancora di più. Lo scrivere assorbe
molte energie del bambino che non ha più la
capacità di occuparsi dell'ortografia. Di
conseguenza fa molti errori simili più a un
cocktail di distrazione che a segni di dislessia.
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La qualità della scrittura non potrà mai
essere confrontata con la scrittura di un
bambino con una motricità normale. E anche
qui è importante sottolineare l’impegno del
bambino e non il risultato finale. Si sconsiglia
altamente di dare delle brutte note per la
grafia, piuttosto in quelli più grandi si consiglia
di cambiare sulla scrittura in stampatello e nei
più piccoli su una scrittura più semplificata.
La percezione e la riproduzione di forme in
un disegno spesso non sono adeguate all'età
reale poiché limitate da una modalità percettiva
basata su impressioni superficiali. Questo si
riperquote per esempio sulla strutturazione del
luogo di lavoro, nel riconoscere e ritrovare
oggetti anche nell’immediata vicinanza.
E' importante che non prendete in giro il
bambino per ciò!
Il bambino spesso dimentica i libri e i quaderni
necessari per lo svolgimento dell’attività scolastica giornaliera, oppure porta con sé tutto il
materiale che utilizza a scuola, anche quello
non necessario. Il Non-Saper-Trovare non significa che non c’è.
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Molto bambini con ADHD hanno delle
insufficienze funzionali parziali a livello
visivo, uditivo e talvolta pure tattile. Esse
comportano inevitabilmente un ritardo
nell'apprendimento di tecniche formative. Tutto
ciò nonostante un’intelligenza normale.
Questi bambini non vanno inseriti in scuole speciali!
Tutti i bambini ADHD sviluppano interessi in
ambiti particolari in cui possono accrescere una
conoscenza eccezionalmente precisa e
dettagliata. Il sottolineare e l’evidenziare
queste conoscenze possono motivare tantissimo
il bambino.
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Spesso i bambini con ADHD hanno difficoltà
anche nella motricità fine. Così l’indossare la
giacca, il vestirsi e svestirsi nell’ora di ginnastica
o di nuoto può richiedere più tempo. Talvolta si
vestono magari in modo disordinato.
Per favore non mettetelo in imbarazzo, ma
pattuite con lui semplici norme a cui dovrà
adeguarsi.
Alzare la mano ed aspettare il proprio
turno: un compito che il bambino iperattivo
raggiungerà solo in quinta classe o alla prima
media. Sgridarlo non servirà a nulla e
aumenterà solo il suo livello di agitazione.
Utile è invece:
l coinvolgere attivamente il bambino nella
lezione
l ignorarlo se interrompe.
l se chiaramente disturba, andare velocemente
da lui, stabilire un contatto fisico e dare con
calma e fermezza istruzioni brevi e chiare
come: “stop, aspetta, credo che fra un po’
iniziamo” per sottolineare l'interruzione e
permettere contemporaneamente al
bambino di calmarsi.
Più tranquille e precise sono le istruzioni,
più rapido sarà l’effetto.
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Spesso il bambino ADHD ha un linguaggio
scurrile con espressioni “sporche”, o inerenti il
sesso, o le feci, che di regola non vengono da
casa. Egli capta tutto quello che sente di
“interessante” attorno.
Le parolacce non vengono
rivolte intenzionalmente nei
confronti di qualcuno, ma sono
una forma di espressione
incontrollata di malumore.
Con l’aumentare dello stato
di eccitazione, per esempio
in seguito a rimproveri da
parte dell'insegnante,
possono subentrare degli
attacchi personali verbali
pesanti e lesivi. Una sensibilità
percettiva intensa, nonostante la
fugacità dell'attenzione, da una parte ed il
forte bisogno di espressione, corrispondente al
suo livello di eccitazione, dall'altra, spinge il
bambino con ADHD a
"svuotare il sacco" in un modo di cui poi si
vergognerà nel momento del confronto.
Quindi: non prendetevela personalmente,
ma interrompete il bambino con calma,
ma in modo determinato, eventualmente
allontanandolo dalla classe. Più riuscirete a
reagire in modo sereno, migliori saranno le
probabilità di essere riconosciuto ed accettato
dal bambino.
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In modo altrettanto calmo e sereno, ma anche
fermo dovrete reagire alle minacce verbali e
alle espressioni di rifiuto del bambino.
Minacce di castigo non fanno che aumentare il
suo stato di irritabilità. Meglio reagire subito
con fermezza, magari con un borbottio
umoristico “si si ti credo”, “ne sei sicuro?” e
tralasciare dei commenti moralistici. Al limite si
può anche semplicemente ignorarlo.
Anche se una volta si può arrivare a uno
scontro (anche i docenti sono persone umane),
è utile uscire un attimo dalla classe assieme al
bambino. Il bambino non scapperà dall’aula se
si riesce ad intervenire in tempo sulla situazione. Fondamentale è di rientrare poi in classe e
di riprendere il tono abituale astenendosi dal
commentare l'accaduto.
Una discussione sarà più semplice quando il
livello di irritazione si sarà smorzato.
Non fare mai commenti moralistici dopo
un'esplosione, non farebbe che accrescere il
livello di eccitazione del bambino, oltre che
indurre sensi di colpa.
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A fine lezione, quando è ora di prepararsi per
andare a casa, tanti allievi ADHD non sono più
in grado di comprendere o ancor meno di
prendere nota dei compiti da eseguire a casa.
Non perché non lo vogliono fare, ma
perché proprio non lo sanno più fare.
Sarebbe opportuno che l'insegnante dell'ultima
ora faccia prendere nota dei compiti già
all'inizio della lezione. Ciò sgraverà anche molte
mamme nella quotidiana lotta per i compiti.
E' il solo mezzo per le madri per esercitare un
controllo conservando il rapporto basato sulla
confidenza.
Se prevedete un controllo del quaderno dei
compiti, fatelo eseguire tutti i giorni, così che
per il bambino diventi un’abitudine.
Annota: un bambino ADHD sa fare unicamente
quanto viene preannunciato, richiesto ed in
seguito controllato.
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Se un bambino ADHD non svolge i suoi obblighi
scolastici, si dovrebbe nel limite del possibile
intervenire direttamente a livello scolastico con
recuperi e con i rispettivi compiti aggiuntivi.
Telefonate a casa con lamentele sul bambino
stressano genitori già stressati. Essi sono
consapevoli del problema, ma non possono
minimamente modificare la situazione
scolastica. Il trasferimento dei metodi di
correzione da casa a scuola non è efficace,
poiché crea una situazione stressante per il
bambino che provvede personalmente a
definire i propri limiti nei diversi ambienti.
Al contrario le osservazioni dei docenti ai
genitori non fanno che aumentare il loro grado
di irritazione e di insofferenza nei confronti
della scuola. Più l'insegnamento è strutturato
più valido è per il bambino con ADHD. Questo
comporta interrogazioni sulle parole apprese ed
il controllo dei compiti fatti a casa, per esempio.
Questo comporta anche una fase di
spiegazione, una fase di controllo e una fase di
esercitazione. Un bambino ADHD riesce ad
elaborare spontaneamente un problema
solo se è altamente stimolato su un
argomento particolare.
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I bambini con capacità di concentrazione ridotta
dovrebbero poter stare seduti da soli in tutte le
materie, per aiutarli e non per punirli.
Se un bambino ADHD perde tempo o non trova
il suo libro di matematica o si incanta sulla
prima parola di un testo, potrebbe essere utile
pattuire un mini-contratto: “guadagni un punto
se all’inizio della lezione avrai tutto pronto
come gli altri”. Il punteggio sarà calcolato in
funzione dell'età, dei successi e della loro
regolarità.
I problemi sociali sono molteplici e
complessi, non fate del bambino un capro
espiratorio!
Gli altri allievi sanno benissimo qual è il punto
debole del bambino ADHD e “come si provoca”.
Questo vale soprattutto per il bambino
iperattivo. Se il docente non era presente al
momento dell’accaduto non potrà dare dei
castighi senza essere ingiusto.
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Se un bambino ADHD, si ritiene punito
ingiustamente il suo stato di irritazione
aumenterà all’infinito e rimarrà quindi seduto,
fermo e muto, durante tutta la lezione,
meditando la sua vendetta. Questa avverrà in
presenza del docente non appena gli si porrà
l’occasione opportuna, in modo del tutto
imprevisto.
La miglior soluzione in questo caso è:
dividere gli allievi e tornare alla routine
quotidiana. Dopo qualche ora o qualche giorno
si potrà organizzare un quarto d’ora di
discussione sociale in classe. Questa è la
miglior profilassi contro la produzione di
capri espiatori e di pagliacci della classe.
Nelle ore di ginnastica i bambini con ADHD
hanno un grande bisogno di distacco da parte
del docente: il bambino ADHD non ha la
motricità per sfogarsi, si lascia trasportare dalla
sua irritazione mediante un’agitazione motoria
sempre maggiore, il che significa che più gli è
permesso agitarsi più gli piacerà. Non sa
fermarsi a un fischio. Perciò gli si deve dare un
compito assennato, che implica un movimento
motorio attivo: ad esempio il trascinare un
materasso per la ginnastica dal punto A al
punto B.
Spesso i bambini ADHD non sanno valutare i
pericoli. Se sono particolarmente eccitati
bisogna stare particolarmente attenti. Meglio
insegnare ai bambini a domandare aiuto che
lasciarli agire liberamente.
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Si deve assolutamente evitare che un bambino
con ADHD sia deriso da altri bambini, in modo
particolare quando i bambini ADHD sono
impacciati nei movimenti (lo stesso vale per
bambini con problemi di coordinazione
motoria).
Mai bisogna provocarli o prenderli in
giro; è molto meglio offrire loro aiuto e
incoraggiarli.
In generale è da vietare categoricamente la
presa in giro: per esempio i temi dei bambini
con ADHD sono spesso brevi, non perché non
abbiano idee, ma perché la scrittura pone loro
grandi difficoltà (avrebbero preferito nascere
con un dittafono e una segretaria). Gli
insegnanti lo sanno: l'espressione verbale di
questi bambini è sovente sorprendente, mentre
lo scritto sullo stesso argomento desolante.
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I bambini ADHD commettono spesso errori di
matematica, non perché non la sanno, ma
perché sono incapaci di allineare correttamente
le cifre sul foglio o perché non sanno tracciare
una riga diritta in geometria.
Lo sminuire qualsiasi cosa non fa che
ripercuotersi negativamente sulla loro
motivazione!
Il bambino ADHD non necessita di un ruolo
speciale ed esclusivo. Sicuramente sfida un
docente in tutti i sensi, ma più il docente gli fa
capire che lo apprezza, che gli vuole bene e che
conosce i suoi punti forti e quelli deboli, più lo
aiuta a risolverli, quanto più sarà gentile, sereno, amichevolmente direttivo e prevedibile,
tanto più favorirà un fattore da non
sottovalutare: il bambino riconoscerà nel
docente un vero uomo da cui si sentirà in breve
tempo "superstimolato". Ciò crea una potente
motivazione per il bambino che
imparerà a lavorare per il suo docente e il
potenziale di disturbo diminuirà
progressivamente.
Vale veramente la pena, orientarsi verso
questo obiettivo, lo stesso allievo ADHD e i suoi
genitori le saranno grati e il contesto della
classe guadagnerà enormemente in competenze
sociali.
Cordula Neuhaus
(tradotto da Erminia Cafisi e da Dott. med. V.
D’Apuzzo, dicembre 2008)
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Il bambino con ADHD