Economia & Finanza Pubblica
Teorie dell’impresa - 2
4. L’impresa come rete di contratti (nexus of contracts: anni ‘70 del sec. XX): l’imprenditore coordina gli scambi
con dei contratti, il mercato sostituisce l’impresa, man mano che diminuiscono i costi di transazione (con tecnologie
informatiche, globalizzazione). Imprenditore ‘astratto’: l’impresa è punto di convergenza di contratti complessi.
I contratti del mercato sono meno complessi di quelli all’interno dell’impresa. E’ il grado di complessità dei contratti
che distingue mercato ed impresa. Alcuni contratti dentro l’impresa sono impliciti, basati su regole note ed osservate,
ma non scritte. Al crescere delle dimensioni dell’impresa cresce la distanza tra interessi dei proprietari ed interessi dei
manager: l’impresa nasce per disciplinare i rapporti conflittuali.
5. L’impresa ed i diritti di proprietà (anni ‘80) : l’impresa è organo di governo centralizzato. La proprietà dei beni
capitali dà un potere di controllo superiore a quello che si ha nel mercato. La proprietà dei capitali dà il diritto di controllo
residuo, (di decidere sull’uso del capitale nei casi non previsti nei contratti, un surplus). La proprietà dà un diritto al surplus.
L’autorità gerarchica è il potere di decidere nelle situazioni residuali. Per l’efficienza la proprietà deve essere del
proprietario più efficiente, in grado di appropriarsi la maggiore quota di surplus. Il riparto del surplus, l’autorità, gli investimenti
dipendono dalla distribuzione dei diritti di proprietà. La proprietà è intesa come potere di controllo e diritto di disposizione.
6. Teorie comportamentiste: nei meccanismi di comportamento nelle decisioni imprenditoriali si ha una
razionalità limitata. Le decisioni si basano su informazioni parziali, incomplete e fallibili, su adattamento e apprendimento
(comportamento soddisfacente, non massimizzante). L’impresa non è in grado di perseguire obiettivi di lungo periodo:
Si affida a scelte di breve periodo e successivi processi di apprendimento. E’ costituita da gruppi (azionisti, manager,sindacati)
che contrattano sugli obiettivi da raggiungere; equilibra conflitti interni ed esterni e definisce obiettivi componendo conflitti.
7. Altre teorie
a) L’impresa esiste perché non c’è mercato dell’imprenditorialità e delle competenze aziendali.
b) Teorie evoluzionistiche: ogni impresa diverge dall’altra in quanto ha un patrimonio di conoscenze specifiche
difficilmente trasferibili (routine): l’impresa dipende dalla sua storia passata e dai processi di apprendimento evolutivi.
c) L’impresa e il gioco di squadra: lo staff imprenditoriale è formato da quanti contribuiscono con cognizioni specialistiche,
esperienza o talento personale alle decisioni di gruppo (organizzazione dei partecipanti alle decisioni: tecnostruttura).
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