Il positivismo e
carducci
realizzato da ada fortuna
Il positivismo
Tra il 1850 e gli inizi del ‘900 in Europa , e in particolare in
Inghilterra , si assiste ad un forte sviluppo della scienza
anche grazie alle teorie evoluzionistiche di Charles Darwin.
Assieme alla scienza su notevole impulso viene anche alla
tecnologia con un conseguente miglioramento della
qualità della vita.
Siamo nell’epoca della seconda rivoluzione industriale che
comporta lo spostamento di grandi masse di contadini/
artigiani dalla campagna verso la città ( inurbamento).
Ma spesso le città non sono pronte a questo flusso
migratorio , nascono pertanto una serie di problemi di tipo
sociale che vanno dalla promiscuità alla prostituzione,
all’alcolismo.
Legato all’industrializzazione è anche il fenomeno del
colonialismo specie in Africa; l’industria deve produrre e
pertanto ha continuo bisogno di materie prime da lavorare.
La classe borghese che gestisce le industrie si afferma
sempre di più imponendo i suoi valori come il mito del
denaro, e non si fa scrupolo di fronte a nulla come il lavoro
minorile specie nelle miniere.
Le idee
Le teorie evoluzionistiche di Darwin
affermavano la necessità per gli
esseri
viventi
di
adattarsi
all’ambiente.
Anche l’uomo secondo tali teorie era
determinato dall’ambiente in cui
viveva.
La cultura era intesa come una “
conoscenza “ positiva, si nutriva
una grande fiducia nella scienza
come
fattore
di
progresso
dell’umanità.
Giosuè Carducci
1835-1907
La biografia
Val di Castello (LU)1835 - Bologna 1907
Il padre medico mazziniano fu perseguitato per
le sue idee e la famiglia dovette trasferirsi
prima a Bolgheri e poi a Castagneto. Studiò
prima a Firenze e poi a Pisa dove si laureò il
lettere. La sue prima esperienze di
insegnante furono interrotte per le idee
politiche nello stesso periodo
vive il
dramma della morte del fratello e del
padre.
Nel 1859 si sposa e nel 1860 ottiene la cattedra
di eloquenza all’università di Bologna ma
nel ‘70 gli muore il figlioletto Dante di soli tre
anni.
Continuò l’insegnamento universitario fino al
1904 e nel 1906 ricevette il premio Nobel
per la letteratura.
Si spense a Bologna nel 1907.
Il pensiero e le idee
Fu sempre un attento osservatore della politica, seguace di
Cavour e poi di Mazzini si dichiarò repubblicano, ma dopo il
1880 si schierò dalla parte della monarchia riconoscendone i
meriti risorgimentali.
Dopo l’Italia dei Cesari e dei Comuni pensava ad una Terza Italia
forte che riprendesse gli ideali risorgimentali; queste sue idee e
le sue doti di poeta e letterato gli valsero nel 1880 la nomina di
senatore .
La poetica carducciana fu avversaria delle effusioni languide e
sentimentali dall’ultimo romanticismo; il mondo classico è per il
poeta esempio di dignità morale capace di dominare le
passioni umane.
La sua poesia è composta e dignitosa anche di fronte ai grandi
problemi della vita e ai suoi dolori , manca al poeta il sostegno
della fede che in qualche modo potesse aiutarlo nelle
angosce più profonde.
I temi più ricorrenti sono l’amore, il dolore, la morte, il travaglio
della vita; di fronte ad essi il poeta si pone con coraggio, non si
abbatte e giustifica la fatica del vivere come un contributo
alla crescita della civiltà umana.
Le opere
GIAMBI ED EPODI 1882
Di stile satirico e di argomento politico
RIME NUOVE 1887
Divisa in nove libri, segna il passaggio e il
rinnovamento della poesia carducciana. I
componimenti hanno una vena elegiaca e
un sottofondo classico da Omero a Dante.
Si ritrovano componimenti dai temi
autobiografici e intimi.
ODI BARBARE 1887-89
Tema fondamentale della raccolta è
l’esaltazione della vita che si rinnova in
armonia con la natura insieme alla bellezza
della terra italiana. Anche qui si ritrovano
componimenti dal sapore più personale
legati alla sua esperienza umana
RIME E RITMI 1899
Ultima raccolta di poesie in tono solenne , il
tema più ricorrente è quello della morte,
ma sono presenti anche argomenti storici.
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Giosuè Carducci