CHRONIC CARE MODEL
gestione efficiente della cronicità
enzo scafuro
NON ESISTE UN UNICO MODELLO
ORGANIZZATIVO A CAUSA DELLE
DIVERSIFICAZIONI DELLE REALTA’
TERRITORIALI
CHRONIC CARE MODEL
• OCCORRE COMUNQUE UNA CORNICE
NAZIONALE ENTRO LA QUALE MUOVERSI
PER GARANTIRE L’EQUITA’ E
L’EGUAGLIANZA DELLE CURE E PER
RISPONDERE IN MODO ADEGUATO,ETICO
E DEONTOLOGICO ALLA DOMANDA
CRESCENTE DI SALUTE
CHRONIC CARE MODEL
• DEVE ISPIRARSI A MODELLI ASSISTENZIALI
MULTIPROFESSIONALI E MULTIDISCIPLINARI
IN AMBITO DISTRETTUALE UTILIZZANDO COME
AGGREGAZIONE ANCHE PER I SINGOLI MEDICI
LE FORME ASSOCIATIVE COSI’ COME
IDENTIFICATE NELL’ACN CON CONDIVISIONE
DI PERCORSI DIAGNOSTICI E TERAPEUTICI A
GARANZIA DEI LIVELLI ESSENZIALI E DELLA
APPROPRIATEZZA DELLE CURE
CHRONIC CARE MODEL
• RUOLO CLINICO DI COMPETENZA DEL MEDICO DI MEDICINA
GENERALE CHE ASSUME IL GOVERNO DEL PROCESSO
ASSISTENZIALE RELATIVO A CIASCUN PAZIENTE IN CARICO
• RUOLO EPIDEMIOLOGICO-ORGANIZZATIVO–GESTIONALE PER IL
MONITORAGGIO DELLA CONTINUITA’ DELLE CURE AFFIDATO ALLA
ASL E AI DISTRETTI,IN UN RAPPORTO BIDIREZIONALE CON I
MMG, GRAZIE A SISTEMI INFORMATIVI DI IDENTIFICAZIONE E DI
STADIAZIONE DELLA MALATTIA CRONICA(ESEMPIO BANCA DATI
ASSISTITI)
• LE INFORMAZIONI VENGONO TRASMESSE DAI MEDICI
CONVENZIONATI ALLE AZIENDE TRAMITE IL SISTEMA
INFORMATICO DELLE AZIENDE STESSE E/O DELLE REGIONI PER
LE FINALITA’ DI MONITORAGGIO E DI GOVERNANCE DEL SSR
• LE INFORMAZIONI SONO PATRIMONIO DELLE AZIENDE E DEI
MEDICI
CHRONIC CARE MODEL
• OCCORRE DEFINIRE IL RUOLO
GIURIDICO DELLE FORME ASSOCIATIVE
ANCHE PER LE COMPETENZE DI
GESTIONE ORGANIZZATIVA
• MASSIMA ATTENZIONE ALLA DIFFUSIONE
DEI DATI RELATIVI A TRATTAMENTI
SANITARI A GARANZIA DELLA PRIVACY
PRO
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CReG
DRG del territorio
Pay for performance
Risorse predefinite
PDT
BDA
Rete assistenziale
Provider/centro serv.
Provider/centro serv.
Processo organizzativo
Trattamento dati sensibili
Opportunità per la MG
Ricerca di nuovi modelli org.
CONTRO
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Ospedale o territorio
Pay for performance
Razionamento spesa
Estrema rigidità
Matematica/statistica
Dinamica ed integrata
Conflitto interessi,
esternalizzazione.
Eterogeneità dei gestori
Gestione a terzi
Rischio di marginalizzazione
Migliorare/aggregare anche
quelli esistenti
DRG del Territorio
• Trasferire sul territorio una modalità di gestione
delle risorse simile a quella presente negli
ospedali è sicuramente un apprezzabile fatto
innovativo. Ma non si può dimenticare che
l’Ospedale cura la malattia e le sue acuzie
mentre la peculiarità della Medicina Generale è
l’approccio olistico orientato ai problemi. Si
potrebbe correre il rischio di selezionare DRG del
territorio meno impegnativi e più remunerativi
Pay for performance
• L’introduzione di incentivi basati su indicatori di
qualità e di soddisfazione dei pazienti può essere
utile a “stimolare” processi innovativi nella
attività professionale ,ma può spostare
l’attenzione su indicatori più incentivati e di più
rapida identificazione rispetto ad altri più
significativi che necessitano di lunghi periodi di
osservazione come ad esempio la mortalità e la
qualità della vita
Risorse predefinite
• Predefinire delle risorse per una una buona
gestione clinico organizzativa delle patologie
croniche è sicuramente un passo importante
nell’economia più generale dell’utilizzo delle
risorse disponibili;ma si rischia di produrre una
sperequazione se non si riesce a quantificare la
domanda e rimodulare contestualmente l’offerta.
Si corre il rischio di mascherare la teorizzazione
dei razionamenti di spesa per seguire il rispetto
dei costi standard.
PDTA
• I PDTA sorreggono con la loro
applicazione l’architettura del Chronic Care
Model.Ma studi recenti hanno dimostrato
che i benefici indotti dal seguire percorsi
diagnostici terapeutici possono essere
annullati dalla comparsa di eventi avversi
particolarmente gravi. L’applicazione ferrea
dei PDTA non sempre si traduce in effetti
clinicamente rilevanti.
BDA
• La Banca Data Assistiti traccia tutti i consumi
sanitari dei cittadini lombardi. Da essa vengono
estrapolati report prevalentemente di spesa, che
vengono periodicamente inviati ai MMG.
Potrebbe essere utile che dalla BDA si
estrapolassero dati più utili al MMG nella pratica
clinica e nella gestione della cronicità:elenco dei
pazienti con scarsa compliance diagnostica e
terapeutica (BDA versus centri servizi)
Rete assistenziale
• Da tempo la Medicina Generale invoca la
presenza sul territorio di una rete
assistenziale sanitaria ma anche sociale
dinamicamente fruibile per ottimizzare il
percorso delle cure;l’integrazione sul
territorio delle varie figure professionali è
stata sempre promessa dai decisori,ma
mai attuata. Si spera che i Chronic Care
Model possano riuscire
Provider/centro servizi
• La eterogeneità dei gestori(aziende
ospedaliere,onlus,strutture accreditate) può
generare conflitto di interesse qualora diventino
anche erogatori di prestazioni. Alto è il rischio
della fidelizzazione del paziente(che dovrà
firmare un consenso di partecipazione) ad un
progetto clinico definito a priori e non negoziato
con il paziente stesso(come avviene
normalmente nella pratica quotidiana del MMG)
Trattamento dati sensibili
• C’è il rischio che i dati sensibili dei pazienti
possano diventare patrimonio di gestori o
società di servizi terzi. L’ACN precisa che
sono patrimonio delle Aziende e dei medici
Ricerca di nuovi modelli
organizzativi
• Forse sarebbe più utile
incentivare,integrare quelli già esistenti
investendo su personale di segreteria ed
infermieristico. Non si possono addossare
al medico di medicina generale ulteriori
costi organizzativi.
Opportunità o marginalizzazione
• È da considerare una opportunità se il
processo innovativo riesce a coinvolgere la
Medicina Generale valorizzandone la
peculiarità e la esperienza specifica nella
assistenza al paziente affetto da cronicità.
Progetti imposti dall’alto potrebbero
marginalizzare la Medicina Generale ed il
ruolo stesso di “centralità” dell’assistito nel
sistema sanitario .
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