e Comun Poeti te dei La Fon a l Lizzo lo in t’ Ange di San Di Versi… Di Note... Rassegna di Musica e Poesia all’ antica “Fonte e nt’ Ang e di Sa Comun lo in ti ei Poe onte d Alla F a l Lizzo 2010 o t s o g -A Luglio dei Poeti” Direzione artistica: Riccardo Marongiu Programma degli Incontri: Domenica 18 luglio 2010 Poeti Maledetti Di Versi… Di Note... Baudelaire e compagnia Venerdì 30 luglio 2010 L’ Orlando Furioso Anteprima con brani scelti dall’opera inedita. Lunedì 30 agosto 2010 Amore che vieni e amore che vai La Poesia d’ Amore nei Secoli Poesia e a ic us a di M n g e s s Ra tica All’ an ti” Poe i e d e “Font a - PU l o z z i L lo in e g n A ’ Sant e Comun onte Alla F zola in Liz o l e g t’ An di San eti dei Po Domenica 18 luglio 2010 Poeti Maledetti Di Versi… Di Note... Realizzato Con il Contributo di Baudelaire e compagnia Comune di Sant’Angelo in Lizzola I poeti maledetti attraversano tutta la storia del genere umano. Da sempre indicati a dito, vengono così nomati per la conduzione di uno stile di vita provocatorio, pericoloso, asociale e autodistruttivo, consumando alcol e droghe. La nozione romantica di maledizione del poeta appare già nel 1832 allorché Alfred De Vigny scrisse ... Comune di Monteciccardo dal giorno in cui egli seppe leggere fu Poeta, e d’allora appartenne alla razza sempre maledetta dalle potenze della terra... ». Curiosi di ogni sentimento ed emozione umana redigono testi di difficile lettura, ribelli nei confronti della società ipocrita e perbenista. Qui si vuole riportare all’altare delle divinità greche, invocando Calliope, Euterpe ed Erato, le liriche e le epistoli di Baudelaire, Verlaine, Rimbaud, accompagnandone il canto poetico con le “musiche maledette” del rock, romanticamente suonate da un quartetto d’archi. Il tutto per ritrovare assieme, nella cavea dei poeti assetati dove mai manca l’acqua, la poesia e quella che, negli anni della contestazione giovanile, venne definita la “musica del diavolo”. Provincia di Pesaro - Urbino Comune di Pesaro Pesaro Urbino Orchestra Lettore Claudio Tombini Quartetto d’ archi “Random” E la partecipazione degli Sponsor Violino Gaia Paci violino Gianluca Roscini viola Luca Nicolini Violoncello Jacopo Mariotti Nella stessa serata: Inaugurazione ufficiale del sito, con la presenza del sindaco di Sant’Angelo in Lizzola sig. Guido Formica e di altre autorità. Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro Acema Marche ;Multiservizi e Comun ti ei Poe onte d Alla F a l Lizzo lo in t’ Ange di San Lunedì 30 agosto 2010 Amore che vieni e amore che vai La Poesia d’ Amore nei Secoli Un viaggio libero nel sentimento più intenso dell’uomo, attraverso alcune tra le più belle poesie d’amore. Dalla poesia classica latina alla poesia italiana contemporanea seguendo il ‘piacere del testo’, tra musica ed emozione. Un percorso spazio - temporale che coniuga antico e presente Attraverso i versi di Catullo, Marziale, Ovidio e Virgilio, e le poesie di eminenti lirici del nostro tempo: Luzi, Pasolini, Morante Giudici, Bertolucci, Sanguineti, Conte, per giungere a Patrizia Valduga, e Alda Merini, ivi compreso un omaggio al grande talento espressivo di un cantautore come De’ Andrè. La “Fonte dei poeti” , appena fuori dall’abitato di Sant’Angelo in Lizzola, è stata frequentata in anni passati dal jet-set letterario di mezza Europa. Grazie all’ospite illustre Giulio Perticari, aristocratico letterato e filologo, la cui moglie Costanza, era figlia unica del nume e patriarca letterario Vincenzo Monti, divenne storico luogo di rappresentanza aulica. Nell’album d’onore delle ripetute frequentazioni, compaiono nomi altisonanti quali Leopardi, Foscolo, Lord Byron, Stendhal, Rossini, Goethe, Pindemonte, Giordani, Manzoni, Madame de Staël, Appiani, Sanquirico… indubbiamente una specie di Gotha del primo secolo XIX. Durante le veglie della fonte si leggono brani letterari, si declamano poesie ma soprattutto si improvvisa su un tema prefissato estratto a sorte. Il sito, oggi recuperato e restaurato, oltre al ruolo ornamentale ha tutte le caratteristiche del dispositivo scenico per incontri d’arte, per far rivivere momenti di un passato non così troppo lontano, con una serie di incontri letterari - musicali,., a mo’ di salotto d’arte. Riccardo Marongiu Disegno acquarellato di Romolo Liverani della Fonte di Sant’Angelo in Lizzola nel 1850. Lettori Marina Bragadin Fabrizio Bartelucci Trio “ Ophir” flauto Cristina Flenghi oboe Ilaria De Maximy arpa Margherita Scafidi Nella stessa serata: Introduzione storico - critica al sito “La Fonte dei poeti” con la partecipazione dell’ ing. Silvio Picozzi, e presentazione del libro al sito dedicato. La fonte di Sant’Angelo per alcuni decenni è stata quasi dimenticata, se non abbandonata, sia perché esclusa dai percorsi abituali dei cittadini di Sant’Angelo, o dei turisti, sia per aver perso la sua importanza nella vita quotidiana degli abitanti della zona quale dispensatrice di un bene essenziale come l’acqua. Oggi per bere l’acqua non è più necessario recarsi alla fonte ma basta aprire il rubinetto di casa o acquistarla imbottigliata nel più vicino centro commerciale. Ma se col pensiero si ritorna indietro nel tempo, bastano solo 60 anni, si scopre una realtà completamente differente perché la fonte allora forniva l’acqua sia per gli uomini e ma anche per gli animali, che venivano portati ad abbeverarsi nella vasca antistante la fonte. La struttura, come oggi la vediamo, rappresentava quindi un fattore essenziale per la sopravvivenza per gli abitanti di Sant’Angelo e del contado. Quanti abitanti del luogo, per tanti secoli, hanno camminato lungo la strada per recarsi alla fonte e riempire i loro orci, quante donne si sono recate al lavatoio, quanti pastori hanno portato ad abbeverare le loro greggi, quanti viandanti, pellegrini, commercianti e per finire quanti soldati e soldataglie di tanti, troppi, eserciti? Tutti per cercare e trovare giovamento dalle fresche e salutari acque della fonte. La ristrutturazione della Vecchia Fonte risponde ad un preciso messaggio che abbiamo dentro di noi e che ci ricorda che ogni persona che “ha cultura del suo territorio” deve sapere che è un suo impegno fare in modo che tutto quanto ha ricevuto dal passato sia conservato nelle migliori condizioni per poterlo trasmettere alle future generazioni. Ed in molti casi dovrebbe essere, più che un impegno, un dovere. Silvio Picozzi e Comun ti ei Poe onte d Alla F a l Lizzo lo in t’ Ange di San Venerdì 30 luglio 2010 L’ Orlando Furioso Anteprima con brani scelti dall’ opera inedita. Dell’Orlando Furioso appare improbabile ogni tipo di riduzione ed ogni tentativo di messa in scena, chè l’impresa appare impossibile. La quantità dei personaggi, Il perpetuo incalzare e divagare degli eventi, le miriadi di situazioni del libro si succedono come in un rutilante caleidoscopio ,in cui ogni volta gli stessi elementi vengono rimescolati ed intrecciati. Un ritmo in cui il meraviglioso emerge dall’analisi allegorica delle immagini presenti nel poema e nell’intersezione tra il mondo naturale e quello magico. Il tutto condito da un motivo dominante: l’ IRONIA. L’Ariosto mostra di accettare la varietà composita ed irrazionale dell’esistenza umana in cui si alternano sapienza, pazzia, dubbi, angosce e certezze. Insomma, pare che l’unico modo di comprendere, fruire e apprezzare l’Orlando sia quello di leggerlo con pazienza e tenacia, magari a voce alta in un tentativo di recitazione, Solo così si potrà godere delle situazioni e dei ribaltamenti delle situazioni, delle assonanze, delle rime nascoste e delle parole che suonano come musica. Già, come MUSICA… allora perché non usare proprio la musica, supremo mezzo di espressione, arte tra le arti, per un tentativo di trasposizione teatrale? Ecco la chiave. Ecco nascere questa nostra versione, volutamente e forzatamente limitata e parziale. Canzoni in forma d’opera, ispirate alla scrittura musicale medievale, strizzando l’occhio alla modernità. Canzoni attraverso le quali personaggi scelti in modo soggettivo ed arbitrario, così, per innamoramento, raccontano le loro gesta. Ecco Orlando, e poi Rinaldo suo cugino, primi paladini di Francia, Ecco Angelica, la bella principessa del Catai, E poi Ferraù, moro iberico e quindi Sacripante, Astolfo, Bradamante, Ruggiero ed altri. Chiedendo venia, ci siamo presi la licenza di aggiungere due figure alla storia: il Giullare, cantastorie girovago commentatore super partes, ed il Troubadour, musico di corte. Questa variopinta compagine di personaggi in perenne e cangiante accordo e contrasto tra loro, si muove negli ambienti più suggestivi descritti nel libro: in Battaglia, nel Bosco, sull’Isola, nel Palazzo Incantato, sulla Luna. Presentiamo alla “Fonte dei Poeti” un’anteprima dell’Opera in versione ridotta, con brani ed interpreti scelti, Fedeli alla traccia Ariostesca, che ha per ingredienti l’amore e la mania ossessiva, l’azione fisica e la brutalità, la ripetizione e la magia, raccontiamo l’amore non corrisposto di Orlando per la bellissima Angelica, la conseguente pazzia ed il fortunoso recupero del senno del Paladino. Il tutto nel falso contesto storico di Parigi assediata dai Mori e dai loro alleati, guidati da Agramante. Musiche, Testi, Regia Lettore Claudio Tombini Soprano Lykke Anholm Tenore Luca Rulli Baritono Alessio Paolizzi - Enzo Vecchiarelli Basso Fiorenzo Rovelli Gruppo “MusicaParole” Arpa celtica Susanna Pusineri Flauti rinascimentali e barocchi Maurizio Mainardi Viella - Salterio ad arco Massimiliano Poderi Chitarre Enzo Vecchiarelli Percussioni Riccardo Marongiu Assistenza alla Regia Claudio Tombini Direzione Musicale Enzo Vecchiarelli - Riccardo Marongiu Riccardo Marongiu Incontro correlato con la manifestazione “Alla Corte dei Mamiani”,, rievocazione storica in Sant’Angelo in Lizzola dal 30 luglio al 1 agosto. Libretto Partecipa il gruppo storico “Tamburini e Damigelle della Corte dei Mamiani”. Graziella Della Costanza