Z oom Sponsorizzare le scuole pubbliche? Alcune scuole ricorrono a finanziamenti privati per esigenze di manutenzione e arredamenti. Usano l'autonomia per sopperire ai tagli ministeriali. In assenza di regole precise sulle sponsorizzazioni È’ giunto il momento dell'ingresso delle sponsorizzazioni private nelle scuole pubbliche? la domanda è d'obbligo, visto i recenti casi sparsi su tutto il territorio nazionale. ci si addentra in un campo completamente nuovo per l'istruzione italiana. Una materia delicatissima, che va a incidere sul significato stesso di "istruzione pubblica" - o perlomeno, su come è generalmente inteso in italia. Diamo conto delle situazioni più significative. Nascono dalla necessità degli istituti di far fronte alla scarsità di risorse finanziarie, accentuata dai recenti tagli governativi. A legnano (Milano), i tre affreschi novecenteschi presenti nell'istituto Superiore "Dell'Acqua" necessitavano di restauri. i fondi statali non erano sufficienti. la provincia, proprietaria dell'edificio, ha fatto un bando e ha trovato tre aziende disposte a finanziare, con ottomila euro, parte della manutenzione. Alle imprese è dedicata una targa nella scuola. È stato inoltre concesso loro il diritto di usare le immagini degli affreschi. Spostiamoci a Sud. la provincia BAt (Barletta-Andria-trani) ha emesso il bando "Dedicare i banchi", rivolto ad imprenditori interessati ad apporre il proprio nome sull'arredo scolastico delle scuole del territorio. lo si fa comparando kit "banco + sedia alunno"del costo di 69 euro ciascuno. il bando stesso definisce quella della sponsorizza- zione "una prospettiva innovativa nella gestione delle forniture di arredi didattici". Un caso analogo si è avuto nel comune di cervignano d'Adda. la scelta della BAt è stata difesa in più di un'occasione dall'assessore provinciale Pompeo camero, che sul corriere del Mezzogiorno ha garantito che l'intenzione è quella di "garantire agli studenti la migliore qualità possibile della vita nelle scuole". Sulle necessità del Sud si è espressa di recente anche Mariastella Gelmini. intervenendo al Senato, ha annunciato che è allo studio "il modo per reperire risorse anche da enti privati" per l'edilizia scolastica meridionale. torniamo verso Nord. A Roma, in alcuni istituti del centro storico, sono in arrivo banchi, sedie e armadi pagati da sette imprenditori di varia natura. "ci siamo autoorganizzati", ha spiegato orlando corsetti, presidente del primo municipio capitolino, descrivendo quella che era, di fatto, "una situazione disastrosa" per mancanza di fondi e arredi. concludiamo la ricognizione citando l'istituto comprensivo tongiorgi di Pisa. la scuola fornisce un diario contenente il libretto delle giustificazioni. in questo diario, si è concesso l'inserimento della pubblicità dei corsi di una scuola privata. Non sono mancate proteste, neanche tra i genitori. il comune di Pisa ha approvato l'iniziativa, ricordando che l'unica alternativa è quella di chiedere soldi alle famiglie. come si vede, sono gli Enti locali e i consigli d'istituto ad agire, usando la loro autonomia. Di fatto, l'unico principio regolatore è quello espresso dalla costituzione all'art. 87, che afferma la correttezza ed imparzialità della pubblica amministrazione. Per ora, le aperture della Gelmini all'entrata dei privati nelle scuole non hanno ancora dato seguito a novità normative rilevanti. Ma se c'è un momento giusto per la riflessione su opportunità e rischi di scelte simili, è proprio questo. (f.r.) Per approfondimenti e notizie riguardo il tema della sponsorizzazione è possibile rivolgersi alla redazione, scrivendo a: [email protected] Inserire come oggetto: sponsorScuola