DOMENICA 24 AGOSTO 2008 ANNO 133 - N. 201
In Italia
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LA RUSSIA E L’OCCIDENTE
Pechino 2008 Argento degli italiani per canoa e boxe. Un cubano picchia l’arbitro
NAZIONALISMO
AUTORITARIO
Azzurri, medaglie per il Tibet
di ANGELO PANEBIANCO
Russo, la Idem e Rossi: appello per i diritti umani
L
e due grandi dottrine che più hanno contribuito a
forgiare negli ultimi secoli la «mentalità»
dell’uomo occidentale, il
liberalismo (ma ciò vale
soprattutto per la variante
europeo-continentale) e il
socialismo, hanno sempre condiviso la difficoltà
a fare i conti con le grandi
forze storiche rappresentate dalla religione e dal nazionalismo. A lungo le
hanno erroneamente concepite come manifestazioni di irrazionalità destinate prima o poi a spegnersi
in ragione dell’avanzata
della secolarizzazione e
della trasformazione dei
rapporti politici, economici e civili. L’osservazione
della realtà sembrava confermare le indicazioni delle dottrine.
Con la fine della guerra
fredda e la scomparsa del
comunismo le forze storiche della religione e del
nazionalismo si sono rianimate. E hanno preso in
contropiede il mondo occidentale. Basti ricordare
la sorpresa con cui l’Occidente ha accolto il risveglio dell’islam e la sfida
dell’integralismo islamico. Mancavano, prima di
tutto, le categorie necessarie per «pensare» quanto
stava accadendo. Anche il
caso del nazionalismo presenta aspetti inediti. Nel
XX secolo esso ha per lo
più operato in simbiosi
con le ideologie secolari,
camuffandosi, nascondendosi dietro di esse: come
nel caso dei Paesi comunisti o dei movimenti di liberazione del Terzo Mondo.
Con la fine del secolo dominato dal conflitto fra
ideologie secolari universaliste, il nazionalismo è
diventato per molti regimi autoritari l’unica ideologia possibile, il principale cemento simbolico del
potere. E anche questo
sorprende e disorienta
tanti occidentali.
Non soltanto la nazione
resta l’unico bene-rifugio
possibile per le minoranze che si ritengono oppresse. Soprattutto, il nazionalismo, cadute quelle ideologie che abbagliarono
tanti nello scorso secolo,
è ora il solo «ismo» (quando non risulti utilizzabile
la religione) che possa legittimare i nuovi costruttori di imperi. Insieme alla
promessa di un futuro benessere economico per
tutti i sudditi il nazionalismo è un’importante base
di sostegno dei regimi autoritari o semi-autoritari
che reggono le sorti delle
risorgenti potenze. Ma ciò
crea gravi problemi a tutto il mondo circostante.
Soprattutto, li crea alle democrazie liberali occidentali: come comportarsi
con le grandi potenze autoritario-nazionaliste? Poiché è evidente che i rapporti fra gli Stati sono condizionati anche (non solo,
ma anche) dalla natura
dei loro regimi politici interni e delle ideologie che
li legittimano.
Sicuramente sbaglia
chi riduce la politica internazionale a una semplice
questione di confronto fra
democrazie liberali e autocrazie. Questo errore impedisce, tra l’altro, di vedere il fatto che le stesse democrazie praticano, quando possono, la politica di
potenza, difendono aree
di influenza, eccetera. Ma,
al tempo stesso, si può
constatare come la politica estera degli Stati sia potentemente condizionata
da regimi, culture politiche e ideologie. La principale ragione per cui, ad
esempio, la bomba atomica israeliana non è mai stata concepita come un’arma di offesa contro i vicini ostili ma solo come
uno strumento di estrema
difesa nel caso in cui Israele dovesse un giorno trovarsi a rischio di distruzione totale ha molto a che fare con la natura del regime politico israeliano
(una democrazia).
CONTINUA A PAGINA 35
L’atto di coraggio
dei nostri atleti:
meglio tardi che mai
di BEPPE SEVERGNINI
A PAGINA 2
IL PROTAGONISTA
E il pugile «Tatanka»
regalò i guantoni
al Dalai Lama
di ALDO CAZZULLO
ALLE PAGINE 2 E 3
Da sinistra, in senso orario: Josefa Idem, Clemente Russo e l’atleta cubano di taekwondo che ha
colpito l’arbitro dopo l’incontro. ALLE PAGINE 2 e 3 Coppola e Ravelli, ALTRI SERVIZI DA PAGINA 48 A PAGINA 53
IL GUSTO
DEI MASSACRI
GONFIATI
icordo che, da
ragazzino, mi era
capitato fra le mani un
libretto che parlava delle
persecuzioni subite dai
cristiani da parte degli
imperatori romani, dicendo
che le vittime ammontavano a
milioni, senza accorgersi che,
procedendo di questo passo,
avrebbero finito per essere
più numerose di tutti gli
abitanti dell’Impero. Non è
certo la Chiesa cattolica la più
incline a tale pathos di
gonfiare, esagerare,
moltiplicare i numeri in
generale — il numero di per
sé è un demone di
straordinaria potenza, che si
dilata a dismisura — e in
particolare quelli delle vittime
di massacri e genocidi.
CONTINUA A PAGINA 39
Aggressione e stupro. Presi due romeni Elezioni Usa L’annuncio alla vigilia della convention dei democratici
Violenza a Roma
contro turisti olandesi
Senatore, 65 anni. McCain: ha sempre criticato Barack
Lite sulla sicurezza
Obama sceglie Biden come vice
WASHINGTON — Cattolico, 65 anni, senatore del
Delaware. E’ Joseph Biden, che è stato scelto da Barack Obama come vice presidente per la corsa alla Casa Bianca. Presidente della commissione Rapporti internazionali del Senato, Biden è considerato un esperto di politica estera. ALLE PAGINE 8 e 9 Rodotà e Valentino
Il personaggio
ROMA — Una coppia di olandesi, un uomo di 54 anni
e la moglie di 52, sono stati bastonati e rapinati e la donna è stata violentata. La polizia ha arrestato due pastori
romeni. E’ accaduto a Roma, vicino a un casolare diroccato a Ponte Galeria. I due turisti, che stanno girando l’Italia in bicicletta, venerdì sera avevano piantato la tenda in
quel luogo buio e isolato nei pressi della via Portuense,
frequentato da prostitute e già teatro di rapine, proprio
su consiglio dei pastori. Polemiche sulla sicurezza, con il
Pd che accusa il sindaco di Roma Gianni Alemanno.
Cattolico, grande gaffeur
e politico di professione
di MASSIMO GAGGI
I
ALLE PAGINE 5 E 6
l senatore chiacchierone celebre
per le sue gaffe, ma anche per
l'eloquio martellante che diventerà
il fuoco di sbarramento di Obama
contro gli attacchi della campagna
di McCain, era un ragazzino
balbuziente che a scuola veniva
preso in giro da tutti.
Caccia, Capponi, Frignani, L. Salvia
CONTINUA A PAGINA 9
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Cacciato dal Duce, non può tornare italiano
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d’Agosto
R
IL CASO
La storia Vittima delle leggi razziali, chiede invano la cittadinanza da 4 anni
1. Il Premio "L'Autore", nato nel 1970, consiste nella pubblicazione
dell'opera vincitrice da parte della Casa editrice "Firenze Libri", con
anticipo di Euro 3.000,00 sui diritti d'autore, e nella Targa d'argento del
Premio. 2. Sono ammessi: romanzi, lunghi racconti, raccolte di novelle
e racconti di almeno cinquanta cartelle, lavori di narrativa per la gioventù; raccolte di almeno cinquanta poesie; tesi di laurea, saggi letterari,
storici, filosofici; biografie, manuali. 3. Le opere, in una sola copia
dattiloscritta, devono essere spedite, per raccomandata, ENTRO IL
30 SETTEMBRE 2008, esclusivamente a: PREMIO "L'AUTORE", SETTORE "C",
VIA DEI CADOLINGI 6, 50018 SCANDICCI FIRENZE. Farà fede la data del timbro
postale. 4. Non è prevista tassa di lettura. La Segreteria non resta
responsabile in caso di smarrimento dei dattiloscritti che vengono restituiti, se richiesti, a spese degli autori. 5. La Commissione dei "Lettori",
composta da editori, consulenti, autori, ha facoltà sia di premiare più opere
che di evidenziarne altre e di proporne la pubblicazione. 6. L'esito verrà
comunicato alla stampa oltre che, per posta, a tutti i partecipanti.
Malumori
di CLAUDIO MAGRIS
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Focus
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La Versiliana
La Gelmini
NEW YORK — Nel 1939 fu espulso dall’Italia e perse la
cittadinanza per le leggi razziali (a destra). Da quattro
anni Umberto Vorchheimer, 75 anni (a sinistra), tenta
di riaverla. Ma la burocrazia fa muro. A PAGINA 23 Farkas
«CORSI PER I PROF»
DIBATTITO SU ALMIRANTE
«Le scuole
meridionali
abbassano
la qualità»
Donna Assunta
invitata
e poi fermata:
rischio scontri
di ROBERTO RIZZO
di PAOLA DI CARO
A PAGINA 21
A PAGINA 12
Giannelli
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Azzurri, medaglie per il Tibet