febbraio.qxp 7-01-1970 0:51 Pagina 1 Associazioni Senza Fini di Lucro: “Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Genova” ANNO XXII - Numero 2 - febbraio 2009 A metà gennaio sono iniziati i lavori di ristrutturazione del 1° e 2° piano del Centro Franco Chiarella, in Sanpierdicanne (Chiavari). Abbiamo posto alcune domande al dott. Lele Girlando, direttore della Comunità terapeutica per tossicodipendenti. Rinnoviamo il Centro Franco Chiarella - Perché una ristrutturazione? La casa del Villaggio del Ragazzo, denominata “l’agricola“ esiste da cinquantacinque anni; è stata la prima ad essere costruita e quindi un fiore all’occhiello per tanti anni. Oggi merita una ristrutturazione perché è una costruzione vecchia e usurata e che deve essere messa a norma secondo i criteri di legge a cui una struttura di servizio deve sottostare, criteri che nel tempo si sono sempre meglio precisati. Una casa si ristruttura, però, anche per un altro motivo. Infatti, se pensiamo a una coppia che ha la fortuna di ricevere in dono la casa dove andare ad abitare, ci appare evidente che vorrà ripensare quella abitazione per renderla adatta ai propri bisogni. Sono ormai 10 anni che nel Centro di Sanpierdicanne viene ospitata la comunità terapeutica. In questi anni si è molto ben evidenziato che la richiesta di comunità proviene da due differenti tipologie di utenti, quelli che provengono dal carcere e quelli complicati dall’insorgenza di patologie psichiatriche. Il perchè della ristrutturazione sta anche qui: persone che richiedono percorsi di recupero sociale abbisognaPeriodico dell’Opera Diocesana “VILLAGGIO DEL RAGAZZO” www.villaggio.org - e mail: [email protected] febbraio.qxp 7-01-1970 0:51 Pagina 2 no di strumenti tesi al reinserimento, hanno bisogno di una casa aperta, di percorsi di accudimento psicosociali, di inserimento al lavoro, ecc. Persone medici infettivologi. Nel frattempo, usciti dal clima di improvvisazione, si incominciava a pensare ad un trattamento sempre meglio definito, che lo Stato dà la possibilità di utilizzare un percorso alternativo alla carcerazione, che è costituito dal programma di comunità. Questo programma deve Una tromba d’aria ci ha fatto l’inatteso regalo di portarci via una parte di tetto, per ora rappezzato alla meglio. È urgente il rifacimento: osiamo sperare che qualche buon vento provvidenziale ci porti i 60.000,00 euro necessari. 102 con grandi difficoltà personali hanno bisogno di una casa protetta, di un fitto percorso di accompagnamento educativo. - Che cosa è cambiato nel trattamento delle tossicodipendenze? Il trattamento delle dipendenze ha avuto, nel tempo, un notevole cambiamento; si può parlare di un periodo di smarrimento. I tossici venivano trattati come persone da allontanare dalla piazza, e quindi dalla sostanza, per offrire loro l’opportunità di un percorso comunitario. La medicina interveniva per la disintossicazione; gli ospedali preposti all’ intervento riservavano un letto per rispondere a questo bisogno; e siccome il tossico era un paziente sui generis che non si muoveva mai come un malato, ed era difficile da sopportare, questo letto poteva essere indifferentemente in urologia o medicina o pneumologia o dove c’era posto. La sfida dell’Aids negli anni Ottanta ha richiesto l’intervento e l’impegno dei metteva insieme competenze psichiatriche, pedagogiche, criminologiche, infettivologiche. Sono nati dunque, da una costola della salute mentale, i Ser.T (servizi per le tossicodipendenze). Ovviamente anche le Comunità terapeutiche hanno seguito questa evoluzione. Oggi il tossicodipendente che accetta il percorso di programma educativo della comunità deve essere aiutato a costruire una forte motivazione al cambiamento, deve accettare lui per primo che la dipendenza non è un gioco e neppure un vizio, ma una malattia, deve assecondare le terapie. - Quali sono le motivazioni che inducono la scelta di comunità? Oggi gli invii in struttura sono determinati da tre differenti motivazioni, che sono poi riassumibili nel bisogno di superare lo stato di dipendenza. Ci sono quelli che, finiti in carcere, chiedono di poter accedere al programma educativo. Ad essi vedere la comunità terapeutica in stretta collaborazione con l'Ufficio Esecuzione Penale Esterna (U.E.P.E.) del Ministero della Giustizia e con il Ser.T di riferimento. Altri invece chiedono di essere aiutati a superare momenti di complicazione psichiatrica. Un altro tipo di richiesta viene da chi ha bisogno di sostegno nella ricerca di un posto di lavoro,oppure chi chiede di essere aiutato nella ripresa degli studi o ancora di essere inserito in percorsi di formazione per adulti. - Perché due moduli? È da questa complessità di richiesta che emerge l’esigenza dei due moduli. Gli utenti che vivono i momenti più complicati debbono seguire un percorso molto tutelante. Il programma educativo che si propone loro deve essere necessariamente rigoroso in tutte le sue dimensioni, quella educativa come quella terapeutica, e abbisogna di una struttura capace di difenderlo da se stesso; per esempio dalla impulsività febbraio.qxp 7-01-1970 0:51 Pagina 3 che lo porterebbe automaticamente a ricadere in uso di sostanze. La struttura deve essere capace dunque di contenere e di accompagnare. Gli stessi operatori aumenteranno: agli educatori si devono aggiungere l’infermiere, l’educatore di formazione psichiatrica e il medico psichiatra. L’altro modulo è caratterizzato dal fatto che gli utenti vivono parte della giornata fuori della comunità, a scuola, al centro di formazione professionale oppure in una azienda dove incominciano ad impegnarsi nel lavoro. Gli educatori li accompagnano e verificano con loro questo tragitto, mettendo in questione i problemi che emergono; gli educatori tengono contatti con il centro dell’impiego, con il datore di lavoro, con i dirigenti scolastici ecc. - Di che cosa hanno bisogno i nostri ospiti? I nostri ospiti dunque abbisognano di un posto dove poter riprendere fiato, riprendere contatto con se stessi e riprendere a considerare gli altri. Hanno bisogno di laboratori, di verde, di stanze per incontrarsi,ecc. Tutto quello che può ordinare una vita randagia è non solo utile ma necessario. - È giustificata questa spe- sa dai successi? Il nostro lavoro degli ultimi 10 anni ha questi risultati: abbiamo “trattato” 100 persone, di queste il 35% è certamente ricaduta ed è ancora nel problema (è in carcere, oppure in un’altra comunità, oppure è in strada), di un altro 35% non abbiamo nessuna notizia, un ultimo 30% sta bene, alcuni hanno famiglia, si occupano del figlio, lavorano, ci vengono a trovare ogni tanto, li incontriamo per la città e ci fermiamo a sorridere dei “tempi andati”. A cura della Redazione di Patrizia Perazzo Brave ragazze! Grande successo per le allieve della classe III Operatore Benessere del CFP che hanno vinto, grazie alla loro innovativa idea imprenditoriale, il concorso Bellacoopia, rivolto alle scuole secondarie della Provincia di Genova e organizzato da Legacoop, Coop Liguria e Fondazione Coopsette, in collaborazione con Cir Food e Coopservice. Le ragazze del Centro hanno presentato alla giuria il progetto “Beauty Village”, per la creazione di una cooperativa di servizi occupata nel settore dell'estetica e nella gestione di un centro benessere. Insieme alle altre cinque classi selezionate, provenienti da altrettanti istituti della nostra provincia, avranno la possibilità di intraprendere un percorso didattico articolato, che le porterà a compiere virtualmente i passi necessari alla costituzione della cooperativa (elezione dei rappresentanti dei soci, stesura dello statuto, assegnazione dei ruoli per la gestione dell'impresa) e a produrre uno studio di fattibilità della propria idea imprenditoriale (analisi della concorrenza e del mercato, stesura del business plan e del piano promozionale). Il lavoro con le classi ha preso il via a metà dicembre e si concluderà entro il 30 aprile. Alla fine dell'anno, alla Festa della Scuola che si terrà presso la Fiera del Mare, verranno presentati i progetti e le scuole riceveranno un contributo di mille euro. Un grazie alle nostre future imprenditrici per l'impegno che stanno dimostrando nel portare avanti la loro idea! FORMAZIONE PROFESSIONALE Una bella impresa 113 febbraio.qxp 7-01-1970 0:51 Pagina 4 Come sostenere il Villaggio di Nicola Visconti 104 III parte - A PROPOSITO DI OFFERTE... Le persone che lo desiderano possono sostenere le opere del Villaggio direttamente o attraverso l’Associazione Don Nando Negri ONLUS (un grazie sincero ai soci che hanno voluto stare al nostro fianco). - Molti (persone fisiche o enti soggetti all’imposta sul reddito delle società) forse non sanno che le erogazioni liberali in denaro e in natura a favore delle Onlus offrono vantaggi fiscali. In particolare tali erogazioni in base al D.L. 14 marzo 2005 n.35, convertito in legge con L. n.80 del 14 maggio 2005 (legge denominata “più dai meno versi”), possono essere dedotte dal reddito complessivo dei soggetti erogatori sopracitati, nel limite del dieci per cento del reddito complessivo dichiarato e comunque nella misura massima di 70.000,00 euro annui. Ai soli fini fiscali, per godere dei benefici, occorre conservare per 5 anni la ricevuta del conto corrente postale o del bonifico bancario, che dimostri il versamento effettuato. - Per quanto riguarda il Villaggio in quanto ente non commerciale, le erogazioni in denaro effettuate da persone fisiche non godono di alcun beneficio fiscale. - Le erogazioni liberali in denaro eseguite da aziende, a favore sia dell’Associazione don Nando Negri Onlus che del Villaggio sono deducibili dal reddito di impresa nei limiti, per ogni esercizio, di 2.065,83 eu- ro o del 2% del reddito di impresa dichiarato (art. 100, comma 2 lett. h) D.P.R. n.917/86). - Un’altra possibilità di sostegno è rappresentata dal cinque per mille. La legge 23 dicembre 2005 n° 266 ha introdotto la possibilità di destinare una quota pari al cinque per mille dell’Irpef anche ad Onlus e Fondazioni. Le persone fisiche possono destinare tale somma tramite il modello Cud, il modello 730 o attraverso il mod. Unico PF. Non costa nulla ed è molto semplice: è sufficiente indicare nell’apposito ri quadro il codice fiscale: Associazione don Nando Negri ONLUS 90054900106 EREDITÀ E LEGATI... Alcuni ci manifestano il desiderio di esprimere la loro solidarietà e sostegno in modo diverso lasciando una parte dei propri beni al Villaggio, ma non sanno come procedere. In tal senso si forniscono alcuni chiarimenti. Oltre alla parte del patrimonio riservata agli eredi diretti (quota legittima) chiunque può de- cidere, autonomamente, la destinazione dei propri beni. Il Villaggio ha la possibilità di accettare lasciti. Un lascito diventa valido solo dopo il decesso (quindi può essere revocato in qualsiasi momento) e può essere effettuato solo tramite testamento. La redazione del testamento può essere effettuata nei seguenti modi: - Testamento olografo: interamente scritto di proprio pugno. Deve essere firmato e datato dal testatore e non deve essere necessariamente depositato presso un notaio, anche se ciò è consigliabile per evitare smarrimenti ed eventuali malintesi. Prima di redigerlo, è preferibile consultare un notaio. - Testamento pubblico: è redatto dal notaio, su indicazione del donatore, alla presenza di due testimoni. È conservato negli atti del notaio e sarà reso pubblico dopo la morte del testatore. Esempio legato. Per chi desidera legare una somma di denaro, un bene mobile o immobile o una parte dei propri averi al Villaggio: Io sottoscritto (nome,cogno- Chi desidera effettuare versamenti per le attività del Villaggio può utilizzare i conti correnti sottoindicati: c/c bancario n° 13460/80 Banca Carige IBAN IT 82 X 06175 31950 0000 0134 6080 Associazione don Nando Negri ONLUS : c/c bancario n. 50 Banca Popolare di Lodi IBAN IT 20 M 05164 31950 0000 0000 0050 c/c postale n. 86651981 IBAN IT 52 A 07601 01400 0000 8665 1981 febbraio.qxp 7-01-1970 0:51 Pagina 5 me, luogo di nascita, domicilio o residenza) nelle piene facoltà mentali manifesto le mie volontà da eseguire dopo la morte. Revoco ed annullo ogni precedente testamento. Nomino erede universale il signor… lego al Villaggio del Ragazzo (o l’Associazione don Nando Negri Onlus) descrizione di ciò che si intende lasciare una somma…, dei beni immobili…, dei beni mobili… ecc.. Fatto a (luogo), li (data) (firma). Esempio eredità. Desiderate invece nominare il Villaggio erede di ogni sostanza: Io sottoscritto (nome,cognome, luogo di nascita, domicilio o residenza) nelle piene facoltà mentali manifesto le mie volontà da eseguire dopo la morte. Revoco ed annullo ogni precedente testamento. Nomino erede universale, fatti salvi i diritti che la legge riserva ai miei eredi legittimari, il Villag- gio del Ragazzo (o l’Associazione Don Nando Negri Onlus) devolvendo quanto posseggo una somma…, dei beni immobili..., dei beni mobili… ecc., per i fini istituzionali dell’Ente. Fatto a (luogo), li (data) (firma). Desideravo concludere questa serie di articoli forse un “po’ tecnici” con questa frase di don Nando: «…ma a me e a tutti noi tocca pregare perché si attui nel Villaggio il regno di Dio». III - Fine Valgraveglia a tavola... e nove! Grazie, agli amici ristoratori ed ai commensali: tanti e tutti contenti. Ancora una volta è stata una bella occasione di vicinanza a noi e alle nostre opere. 115 CENTRO BENEDETTO ACQUARONE febbraio.qxp 106 7-01-1970 0:51 Pagina 6 La casa si allarga GLI "AMICI DI SIMONE": UN'AMICIZIA DENTRO UN LUOGO Molte nostre famiglie aprono la loro casa a bambini o persone in difficoltà imparando così ad accogliere anche i propri familiari ed amici. Per accrescere e condividere questa esperienza così umana e vera, da tempo si favoriscono momenti di convivenza amicale che educano a cogliere la bellezza e l'unicità di ogni persona e contribuiscono alla costruzione di un ambito sociale umano accogliente, non emarginante soprattutto per chi vive il disagio, l'handicap o la povertà. A Chiavari, Famiglie per l'Accoglienza e l'Associazione "Simone Tanturli" hanno voluto dare a questa esperienza spontanea di amicizia una forma stabile, perché possa essere approfondita nel significato e condivisa da tutti. Nel maggio 2006 è nato così il progetto "La casa si allarga": si tratta di un luogo d'incontro che permette uno scambio di esperienze tra genitori, educatori e figli per condividere la vita e favorisce l'aiuto concreto, in particolare permette ai figli con handicap o particolari fragilità di vivere momenti di amicizia, aiuto e gioco e ai genitori di affidare per un po' di tempo ad altri amici i propri bambini, sapen- do che saranno accuditi con amore e competenza. Si fa merenda e si possono fare i compiti, sebbene non sia un doposcuola. Il gesto di convivenza settimanale è ospitato presso il Centro B. Acquarone. Nel gesto si sono coinvolti anche alcuni ragazzi delle scuole superiori, che hanno assunto un impegno di "volontariato". La loro presenza è importante sia per noi genitori sia per i bambini, perché permette di speri- mentare un'unità e una continuità educativa con gli adolescenti che non è affatto scontata. Quest'anno abbiamo avuto un finanziamento dalla fondazione Carige, che ci ha permesso di incrementare il gesto con figure di esperti come Adriano Pastori, con cui abbiamo realizzato le statuine di argilla per il Presepe, ed alcuni educatori che possono seguire con competenza i nostri bambini. dott.ssa Rosy Serio LIGURIA, “LA CASA SI ALLARGA”: UN PROGETTO CHE RACCONTA UN'AMICIZIA Come sempre accade, tutto è nato nel modo più semplice, senza alcun progetto preordinato, partendo da uno sguardo sulla realtà così come si presenta. Una domenica sera di ormai due anni fa, Francesca telefonò alla sua amica Milva, mamma di tre figli, di cui due affetti da un autismo grave, per chiederle “come stai?” La risposta fu che avevano trascorso il pomeriggio girando in macchina perché quello era l’unico luogo dove i bambini stavano tranquilli... Quella risposta era come se la realtà “gridasse”, come se emergesse questa domanda: “ma perché non trovare un momento, un luogo, in cui ritrovarci durante la settimana, con i nostri figli ma soprattutto stando insieme noi genitori?” febbraio.qxp 7-01-1970 0:51 Pagina 7 A quel punto è bastato parlarne con Rosy, presidente dell’Associazione Famiglie per l’Accoglienza, ed era fatta: abbiamo trovato dapprima ospitalità presso la palestra Odeon, e l’Associazione ha dato identità e struttura a questo incontro settimanale elaborando un vero e proprio progetto chiamato “la casa si allarga” in collaborazione con l’Associazione Amici di Simone Tanturli onlus (e ci siamo chiamati proprio gruppo amici di Simone, per continuare ad avere nel cuore il nostro piccolo che ci guarda dal Paradiso). Così sono cominciati questi pomeriggi di gioco, canti e merenda insieme, e come sempre accade tutto il resto non è sta- ta certo opera nostra, ma un piccolo grande miracolo! Raccontando di questo luogo abbiamo invitato altre mamme di bimbi “speciali”, magari incontrate nella sala d’attesa dei vari ambulatori di riabilitazione, e in poco tempo siamo diventati uno splendido gruppone di mamme, bambini, qualche papà e alcuni ragazzi delle scuole superiori che hanno scelto di offrire qualche ora della loro settimana per giocare e coinvolgersi con questi bimbi. Nel frattempo abbiamo avuto l’opportunità di spostarci; abbiamo infatti trovato accoglienza presso il Centro Benedetto Acquarone dove possiamo usufruire di una bella sala-tea- trino per l’inverno e dello splendido parco giochi per l’estate, tutto grazie alla sensibilità e disponibilità del Direttore e di tutto il personale. Adesso il giorno dell’incontro è il giovedì pomeriggio. Se entrate al Centro Acquarone basterà seguire il suono delle risate dei bambini e ci troverete! In fondo la proposta è davvero semplice, si gioca, si canta, si fa merenda insieme (e da quest’anno realizzeremo anche laboratori artistici per i nostri bambini guidati da esperti), insomma si percorre insieme un pezzettino di quella strada che a volte è così in salita e che se si è soli possono mancare le forze! Francesca Tanturli Da Cuba... con affetto Carissimo prete, grazie della tua amicizia e del tuo ricordo. Grazie anche della lotteria che contribuisce alla vita della “nostra missione”. Tra le tante gioie che hanno contraddistinto questo Natale 2008, ce n’è una che particolarmente vorrei condividere. Il giorno 24 di dicembre le autorità hanno concesso, per la prima volta nella storia di Cuba, una celebrazione del Natale nella prigione di Manacas che visito tutti i mercoledì. È stata una sorpresa e una gioia grande. Il Vescovo di Santa Clara, mons. Arturo, ha guidato la celebrazione in mezzo ai carcerati e alle guardie, in un clima di rispetto, silenzio e preghiera. Mentre parteci- pavo di questa liturgia ho ripensato alle parole di Gesù nella sinagoga di Nazareth: «...lo Spirito mi ha unto per annunciare la libertà ai prigionieri...». E questa è una verità che ho custodito nel cuore tutti questi giorni di festa: Gesù è l’unica sorgente della mia libertà. Saluta tutti gli amici del Villaggio... e anche a te... buona missione. Un abbraccio. Don Fede 117 don Emilio Arata A cura del nostro referente SCUOLA SECONDARIA febbraio.qxp 8 7-01-1970 0:51 Pagina 8 Giovani scienziati... della professoressa Maria Litani La Scuola Media al “Festival della scienza” di Genova - 23 Ottobre/ 4 Novembre 2008 Una gerbera rossa fra tante bianche, un pesce rosso tra altri grigi, un nanetto colorato tra altri uniformi. Così si presentavano i manifesti per invitare al Festival della Scienza a Genova che quest'anno aveva come tema la diversità. Abbiamo accolto con piacere la proposta. Il nostro obiettivo principale è quello educativo e riteniamo fondamentale insegnare il valore della diversità in un mondo globalizzato, cui molti si adeguano più per difesa o paura che per reale condivisione. Noi crediamo che la diversità sia un patrimonio da difendere. Inoltre pensiamo che il metodo scientifico abbia la possibilità di dare risposte o almeno di proporre interrogativi. Ogni anno quindi andiamo con tutte le classi al Festival. I laboratori e le mostre si presentano come una affascinante avventura tra la scienza e l'umanesimo, tra la teoria e l'esperienza, tra la pratica ed il sogno poetico.Ed ecco la soluzione fantastica del problema energetico con le lucciole. Migliaia di piccole luci che fanno funzionare centrali o illuminano città e trafficati aeroporti. Gli specchi ci danno una fotografia della realtà, ma basta un cucchiaio od un mestolo da minestra, in acciaio ben lucido, per vedere una immagine di noi stessi deformata. Ed è ancora interessante la conoscenza di una medicina alternativa come quella cinese, di un'arte nel fare spaghetti a mano in Cina. E noi pensavamo che fosse una pasta solo nostra! I ragazzi si sono divertiti a sfidare le onde con una tavola da surf, ma hanno conosciuto anche altre onde elettromagnetiche, visibili o invisibili. Si sono trasformati in onda per gioco, hanno usato le onde sonore per registrare una canzone in un vero studio, hanno utilizzato le fibre ottiche e provato il teletrasporto. Anche il brivido di paura per un rumore sconosciuto in una stanza buia è stato occasione di un viaggio attraverso i segreti della scienza. Ma allora il tulipano al buio è rosso o no? E il gatto nero in una stanza buia che fa? Ma cosa c'entrano i nodi ed i ponti con la matematica? febbraio.qxp 7-01-1970 0:51 Pagina 9 di Angelo Coriandolo ... al 10° Torneo del Villaggio Calcio: organizzatori, partecipanti e soprattutto i bambini. Ha perso solo la pioggia finale che ha fatto spostare la premiazione dallo spazioso e capiente campo in erba al cortile del Centro Professionale del Villaggio del Ragazzo, che è stato riempito dalla marea di gente in attesa dei premi, dei premiati e dei premiatori. Un contrattempo che non ha intaccato il successo conseguito nelle quattro giornate della manifestazione svoltasi senza altri intoppi: orari ed eventi intarsiati con precisione svizzera, gare iniziate tutte all’orario previsto per tutti i giorni del Torneo fino alla premiazione. La collaudata squadra del Villaggio Calcio ha di nuovo dimostrato, ce ne fosse stato bisogno, la sua qualità organizzativa: composta da pochi elementi è riuscita, come fa ormai da anni, a condurre una manifestazione che ha coinvolto 26 squadre di bambini composte complessivamente da più di 250 piccoli calciatori. Gestire le gare, l’accoglienza, gli spogliatoi, la ristorazione e tutto ciò che è ruotato intorno all’evento, in fondo più facile, che era la partita, non è stato agevole ma alla fine il successo di pubblico è stato il giusto premio per chi si è speso per la buona riuscita di questo tradizionale appuntamento. Tutti encomiabili e accomunati in un grande ringraziamento, anonimo come si rispetta, per gente che preferisce lavorare bene nell’ombra più che apparire sotto i riflettori. Grande ospitalità e collaborazione sono stati importantissimi per la riuscita della manife- stazione: strutture e servizi hanno retto benissimo all’assalto di adulti e bambini e hanno confermato che senza il Villaggio del Ragazzo non esisterebbero i Tornei. Per la cronaca, i vincitori del 10° Torneo VILLAGGIO CALCIO 2009 sono stati: per la LEVA PULCINI 2000: VILLAGGIO CALCIO; per la LEVA PULCINI 1999: C.G. CAPERANA; per la LEVA PULCINI 1998: GENOA; per i PICCOLI AMICI (LEVA 2001); senza vincitori né vinti ma in stretto ordine alfabetico: Calcio Giovanile Rapallo, Lavagnese, Sestri Levante, Valfontanabuona, Villaggio Calcio, Virtus Entella. Sul sito www.villaggiocalcio.it sono pubblicate ulteriori notizie e fotografie della manifestazione. Anche su Internet IL VILLAGGIO C’E’! SPORT&DINTORNI Hanno vinto tutti... Corsi di nuoto per bimbi Appena prima di Natale si è effettuata nel teatrino dell’Acquarone la consegna dei diplomi ai numerosissimi partecipanti ad Acquabebè: podio improvvisato ed una foto di rito per ciascuno! In acqua questi bambocci sono davvero a loro agio, un po’ meno sotto ai flash! 9 febbraio.qxp 7-01-1970 0:51 Pagina 10 Le vostre offerte Il nostro grazie Ordinarie e “in memoria” Bernardo Cerruti - Monica Gatto - Mariella Sanguineti - Vincenzo Gatti - Raffaele Garibaldi Marino Zolezzi - Maria Aurelia Merello Guglielmo Balloni i.m. di Luigi Balloni Monastero Carmelitane Scalze di Genova - Olga Parma - Maria Sivori - Maria Rosa Ghirardelli Federico Costa - Loredana Trovato - Graziella Volpone - Emanuela Barizzone - Teresa Oneto Nick e Alba Picinich - Piccole Figlie dei Sacri Cuori - N.N. - Delfina Baudino - Luisella Queirolo Casanova - Angela Queirolo Canessa Anna Rondanina - Fam. Bellagamba Falcone per il 50° di matrimonio dei coniugi Benetti Sorelle Sanguineti i.m. di Angela - Monastero S. Teresa Carmelitane Scalze di Savona - Sig. Lazzeri - Sorelle Carmelitane di Leivi Centro Benedetto Acquarone Le figlie di Aurelia Solari - Paolo Del Soldato Fausto Garibaldi - Gruppo “Pino Solari - Ommi de Ruinà” don Nando Negri Onlus Mirella Mariani - Capone Giardini Giuseppe Presso l’Acquarone, il 6 dicembre 2008, si è svolta la celebrazione annuale delle Lampade Ardenti. Il Vicario generale mons. Gero Marino ha presieduto l’eucarestia esprimendo riconoscenza agli adoratori notturni. Chi volesse aderire all’iniziativa offrendo la propria disponibilità per l’adorazione notturna può telefonare a: 10 Diacono Francesco 347 5486452 Clara Comite - Monica Brignardello - Claudio Raggio - Edda Auditore - Bruna Bellagamba Cogorno - Maria Sbarbaro - Maria Montanaro Marilena Vicini - Franco Passera - Elvira Giulia Pianello - Stefano Biaggini - Maria Rosa Olivari Marco Molinari - Angela Campi Migliavacca Lucio Folilela - Lina Nava - Ornella Monteverde Tina Raggio - Luigia Puccio - Sandro Gardella i.m. di Mario Gardella - Sandro Picchetto - Maria Vittoria Pangos - Lauretta Coli - Caterina Grancelli - Matilde Maggio - Italo Sivori - don Angelo Zampol - Luisa Sturla - Francesco Rebora i.m. dei defunti Devoto, Rebora, Garaventa Elvira Giulia Presa i.m. dei familiari defunti Mariella Mortillaro - Bruno Milia - N.N. - Mario Vecchio i.m. della moglie Maria Luisa “Marisa” Sirtori - Silvia Del Corso - Nirvana Bonvicini Ferri - Rosanna Coppello - Elvia Grandi - Cornelia Bolasco - Bruno e Luisa Cuneo - Emmedi Roberto Canepa - Mons. Giulio Sanguineti Lorenzo Barbagelata - Luca Bevegni - Andrea La Rizza - Luciana Tomalino i.m. del padre Pier Maria - Massimo de Vincenzi - Giuseppe Camera - Roberto Fontana - Mariateresa Brignardello Umberto Manussi - Enrico Crino - Tiziano Antonucci - Marco Pezzi i.m. dei genitori Gianluigi Spinetto - Fam. Rutonska - Pierluigi Solari - Francesco Rollero i.m. dei nonni Gardella Rollero - Lima Costa ved. Raffo i.m. dei propri defunti - Franco Bacigalupo - Luigi Costa - Emilia Caterina Figone - Chiara Bellagamba - febbraio.qxp 7-01-1970 0:51 Pagina 11 Mario Ghiorsi - Massimo Chiappe - Angelo Cademartori - Andrea Garbarino - Mirca Gozzi Fam. Lucchetti Gardella - Fam. Tramontani i.m. di Iolanda Curotto - Alessandro Sassi - Angelo Pretorini i.m. dei propri defunti - Valeria Mentino - Raimondo Corona - Ernesto Barletta Carolina Berolini - Carlo Chiarella - Costanzo Rollero i.m. di don Nando - Luigi Cesare Scala Paola Sualeni - Luigi Azaro - Marisa Marini Anna Gloria Dellucca - Anna Maria Zaio Roberta Scaltrini - Giovanni Dallorso - Danila Bianchi - Massimo Santoro - Alessandro Sassi Centro Franco Chiarella MUTUO PRIORITARIO Non è un nuovo prodotto bancario da reclamizzare. Semplicemente vogliamo evidenziare quella che in questo momento è la nostra priorità: il pagamento delle rate dei mutui accesi negli anni precedenti per attivare le necessarie ristrutturazioni. Il Villaggio di volta in volta ha proposto progetti da realizzare domandando offerte a chi ne condivideva le finalità. Oggi responsabilmente non lanciamo nuovi progetti ma vi segnaliamo il nostro bisogno urgente. Confidiamo che don Nando possa ottenere dalla Provvidenza una robusta risposta tramite la vostra generosità. I.m. di Simone Meschi Per le offerte Villaggio del Ragazzo Grazie a... ...ditta “Encobit” di Tropeano per la sistemazione del campo sportivo con ruspa e rullo compressore... ...sig. Mario Olivieri, ex allievo, per il dono di mele e patate... ..sig.e Antonella, Marina e Paola di Sestri Levante che hanno donato oggetti per le nostre pesche di beneficenza... ..sig.a Jasmine di Toys di Chiavari che ha donato giocattoli per le nostre pesche di beneficenza... GRUPPO “Pino Solari – Ommi de Ruinà” Carissimi amici di don Nando e del Villaggio, ho ricevuto la Vs. offerta, frutto di una notte di fatica, mentre tutti gli altri fanno baldoria. Nella nottataccia di S. Silvestro tale cifra è sicuramente da record e il merito va tutto alla vostra capacità di attirare gente alla generosità con uno zabaione squisito e in dose abbondante. Bravi e grazie. Da chiavaresi d.o.c. siete fieri d’avere in città un gioiellino di umanità e solidarietà come il Centro Acquarone e vi fate punto d’onore nel sostenerlo con fedeltà. I Vs. duemila euro saranno la prima cifra per INIZIARE IL RINNOVO DELLE PERSIANE DEL CENTRO. Vogliamo sperare che tanti altri seguano il vostro esempio: per rifarle tutte in alluminio è in preventivo una spesa superiore ai 40.000,00 euro! Grazie ancora, augurando ogni miglior risultato a tutte le vostre lodevoli iniziative. Prete Rinando C/C N° 13460/80 Banca CARIGE IBAN: IT 82 X 06175 31950 000001346080 *** Associazione don Nando Negri-Onlus C/C N. 50 - Agenzia di Chiavari Banco di Chiavari e della Riviera Ligure GRUPPO BANCA POPOLARE DI LODI S.P.A. IBAN: IT 20 M 05164 31950 000000000050 C/C Postale N. 86651981 Intestato a “Associazione Don Nando Negri - Onlus” IBAN: IT 52 A 07601 01400 000086651981 Periodico Direzione e Redazione • 16030 -San Salvatore(Ge) Via IV Novembre 115 Tel. 0185/3751 www.villaggio.org - e-mail: [email protected] Autorizzazione Tribunale n°1/88 del 26/1/1988 • Direttore PRETE RINALDO ROCCA Direttore Responsabile GIACOMO FERRERA Responsabile di Redazione ANGELO CORIANDOLO Redazione Adriana Aiello• Emilio don Arata• Alessandro Assarini• • • • Giuseppe Ferroggiaro• Raffaele Girlando• Mariarosa Ivani• Armando Montagni• prete Rinaldo Rocca• Franco Zampogna Editrice • Opera Diocesana Madonna dei Bambini VILLAGGIO DEL RAGAZZO • 16043 Chiavari (Ge) Piazza N.S. dell’Orto • Impaginazione “GOLFO TIGULLIO”a.r.l. Coop Sociale • 16043 Chiavari (Ge) Via dei Lertora 41 Stampa MICROART’S s.p.a. • 16036 Recco (Ge) Via dei Fieschi 1/A • Tel 0185/730111 Pubblicazione inviata solo ed esclusivamente a titolo gratuito 11 CENTRO BENEDETTO ACQUARONE febbraio.qxp 7-01-1970 0:51 Pagina 12 La nostra storia... diventa un libro a cura di un gruppo di amici, autori non per caso “Incontri casuali…?” è un racconto, potrei dire, nato per caso, ma forse non è proprio così: credo di essere sincera se sostengo che è nato dall’entusiasmo di tutti gli amici di “Progetto Incontro”. Nei pomeriggi che passiamo insieme, spesso, leggiamo: racconti, aneddoti e poesie, su cui ci fermiamo a riflettere. Alcune volte, inventiamo brevi storie, che sul momento appassionano molto, ma che il tempo inesorabilmente cancella. Vedendo quell’entusiasmo e quell’impegno un giorno ho proposto: ”perché non scriviamo noi un racconto?”. Tutti d’accordo. Ho stilato a casa quattro righe di introduzione e la volta successiva tutti all’opera. Il racconto doveva essere di tre o quattro pagine ma ha continuato a crescere e a destare interesse, tanto che ci abbiamo lavorato per più di due mesi ed è diventato un libretto. Ah, dimenticavo, il titolo vuole essere una domanda per tutti: I nostri incontri avvengono davvero per caso? Pensateci! - Ognuno di noi è un angelo per l’altro Vi chiederete: ma chi sono gli amici di “Progetto Incontro”? La prossima volta li conoscerete e potrete gustare un assaggio del nostro racconto. Rita Andreoli - responsabile di Progetto Incontro LA VITA È L’ARTE DELL’INCONTRO (Introduzione al libretto) C’è chi pensa che le “storie” siano frutto della fantasia. Qui nascono come “incontri” e diventano parte della vita, la rinnovano. L’esistenza di ciascuno è storia degli incontri avuti e promessa di quelli futuri. Gli amici di “Progetto Incontro” hanno ripreso fiducia in sé e nell’umanità intera perché qualcuno si è preso cura di loro, è andato a stanarli dalla solitudine, li ha accolti e li sta accompagnando con affetto. Dalle loro “storie” è nata questa storia, forse un po’ troppo a lieto fine. M’esulta però il cuore leggendo la speranza che li sostiene; è dono prezioso e mai “casuale”. Solo le persone incontrate, quelle che ti hanno fatto entrare nella loro vita, trasmettono speranza. I nostri amici ne sono così convinti che provano a farlo anche con questo opusco- La copertina del libretto che è disponibile presso la segreteria del Centro Acquarone. lo. E magari ci aspettano per ascoltare le nostre storie. Dagli “incontri” portati a fondo rifiorisce la vita e nasce un “villaggio” nuovo! Pare di rivedere il guizzo luminoso negli occhi del nostro grande sognatore, don Nando, e di risentire le sue piccole grandi storie, a cominciare dagli sciuscià e dai pidocchi del dopoguerra. Lui, un Villaggio, l’ha costruito dal nulla, proprio contagiando del suo sogno tanta gente, uno per uno, invitandoli a vedere ciò che piano piano cresceva. Oggi tocca a noi continuare a raccontare l’inestimabile gratuità degli incontri che cambiano la vita. Grazie amici, continuate. Continuiamo. prete Rinaldo ATTENZIONE In caso di mancato recapito, rinviare all’Ufficio Postale di Genova Brignole per la restituzione al mittente, che si impegna a pagare la relativa tassa. DESTINATARIO SCONOSCIUTO TRASFERITO DECEDUTO INDIRIZZO INESATTO RIVISTA RESPINTA