ECOTURISMO
• I termini ecoturismo, turismo sostenibile,
turismo responsabile, hanno tutti un’unica
chiave di lettura: la necessità di integrare le
politiche di sviluppo del turismo con quelle
indirizzate alla tutela e alla salvaguardia
dell’ambiente. Tale tendenza è alimentata sia
dalle esigenze percepite a livello internazionale di
proteggere l’ambiente, sia dal sempre maggior
bisogno degli individui di riavvicinarsi alla natura.
Ecoturismo e turismo sostenibile
• L’ecoturismo nasce in America del Nord negli anni ’80,
dopo la moda del turismo naturalistico nei luoghi ancora
selvaggi.
• Il termine “turismo sostenibile”, invece, nasce nella
Conferenza di Rio de Janeiro del 1992, (avente ad
oggetto la lotta all’inquinamento) dalla quale emersero, per
le politiche nazionali, delle linee guida basate sul seguente
principio: “gli esseri umani hanno il diritto ad una vita
sana e produttiva in armonia con la natura e
deve essere impegno degli Stati preservare
l’ecosistema e garantire che lo sfruttamento delle
risorse nazionali non danneggi l’ambiente”.
Segue…Sviluppo sostenibile
• Che cosa s’intende quindi per sviluppo sostenibile?
• Un turismo ecologicamente sostenibile nel lungo periodo,
economicamente conveniente, eticamente e socialmente
equo nei riguardi delle comunità locali.
• Nel 2002 (Anno Internazionale dell’Ecoturismo) si è tenuto il Vertice
Mondiale dell’Ecoturismo a Quebec city e in questa occasione è stata
prodotta la Dichiarazione di Quebec sull’Ecoturismo, la quale
contiene raccomandazioni e indicazioni concrete per i governi
(nazionali, regionali e locali) e li esorta a favorire la nascita di piccolemedie imprese operanti nel settore, oltre che a incoraggiare l’impresa
turistica a collaborare per la conservazione delle aree protette.
TURISMO RESPONSABILE
• Che cosa s’intende, invece, per turismo responsabile?
• L’attività di viaggio e soggiorno praticata
nel rispetto dell’ambiente, dei luoghi e
delle tradizioni. Non un turismo devastante,
ma rispettoso delle risorse naturali,
culturali e sociali, che contribuisce alla
crescita economica e al benessere delle
popolazioni che ospitano.
PROTOCOLLO DI KYOTO
• Conferenza tenutasi a Kyoto nel 1997 dalla quale è scaturito un
importantissimo protocollo d’intesa tra i paesi industrializzati,
i quali si impegnano a ridurre le emissioni di gas che
amplificano l’effetto serra (anidride carbonica, metano, ecc.).
• Nel 2003 a Milano i rappresentanti di 188 paesi si sarebbero dovuti
ritrovare per discutere del protocollo ma soltanto il 47% degli Stati lo
ha ratificato (in modo tale da renderlo vincolante); gli USA decidono
di uscire dal protocollo, pur essendo i massimi inquinatori del pianeta.
La Russia si propone di sottoscriverlo purché qualcuno acquisti i suoi
“crediti ad inquinare” (nel 2001 a Marrakech si decise che i diritti
ad inquinare potevano essere venduti)… insomma, il protocollo
fallisce nei suoi intenti, anche se l’Europa prova ad applicarlo.
L’UNIONE EUROPEA
• La politica ambientale rappresenta una tra le azioni più importanti che
la UE mira a realizzare, ma vige il principio di sussidiarietà, per cui
interviene solo se può realizzare risultati migliori rispetto a quelli
perseguiti dalle politiche nazionali. Tra i principi più ambiti quello
dello “sviluppo sostenibile” e quello del “chi inquina paga”.
• La comunità sostiene la sua politica ambientale attraverso le direttive,
le quali per trovare applicazione devono essere trasformate in legge
nazionale e per questa ragione non sempre sono state rispettate
(diverse le direttive emanate in materia di inquinamento atmosferico,
smaltimento e trattamento dei rifiuti, valutazione di impatto
ambientale, ecc.)
LA VALUTAZIONE DI
IMPATTO AMBIENTALE
• La costruzione di villaggi turistici e complessi alberghieri
richiede di procedere ad una stima degli effetti
sull’ambiente. La conservazione delle risorse ambientali è
essenziale per l’esercizio dell’attività turistica e non si può
negare che il consumo di spazio, in termini di edifici da
costruire, accompagnato da una concentrazione di persone
che vivono periodicamente in un determinato luogo,
generano sovraccarichi e tensioni ambientali. Con il
termine “impatto ambientale” si indicano le variazioni che
scaturiscono nel sistema uomo-ambiente, a seguito di un
determinato evento.
Segue…la valutazione
di impatto ambientale
• Il procedimento di valutazione di impatto
ambientale (V.I.A.) mira proprio a verificare in via
preventiva l’impatto sulle risorse naturali che i
progetti turistici possono causare.
• Per il settore turistico la VIA è obbligatoria per
più di 40 tipologie di opere diverse (porti turistici
e da diporto, campeggi e villaggi, centri turistici
residenziali, esercizi alberghieri, ecc.)
• Diporto = navigazione effettuata a scopi sportivi o
ricreativi dai quali esula il fine di lucro.
AGRITURISMO
• Ambiente, agricoltura e cultura sono i pilastri su cui si fonda il turismo
rurale: tutte le attività e le iniziative in questo settore tendono a
realizzare un miglior rapporto tra uomo e ambiente, agricoltura e
turismo, coltivatori e consumatori, città e campagna.
• L’agriturismo è proprio una forma di turismo che concilia l’esigenza di
valorizzare il patrimonio culturale della propria terra con quella di
tutelare l’ambiente rurale.
• In Italia la consacrazione dell’agriturismo come forma di vacanza
largamente diffusa si è avuta con l’introduzione della legge quadro del
turismo e poi con la realizzazione di un intero testo normativo ad esso
dedicato.
• L’art.2135 cod. civ. Inserisce tra le “attività connesse” la
gestione dell’azienda agrituristica.
DISCIPLINA DELL’AGRITURISMO
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Il 1° testo normativo interamente dedicato all’agriturismo risale al 1985 (L.730):
tra i suoi scopi quello di salvaguardare
l’ambiente, favorire lo sviluppo del
territorio agricolo, sviluppare il turismo sociale e giovanile,
favorire la
permanenza dei
produttori agricoli nelle campagne.
Considerata però la
domanda crescente da parte dei turisti, nel 2006 si è sentita la necessità di innovare
la disciplina normativa, per cui la Legge 730
viene
abrogata dalla
L. 96/2006 che mira a
sostenere l’agricoltura
anche
mediante la
promozione di forme idonee di turismo nelle campagne volte a:
Tutelare e valorizzare le risorse di ciascun territorio
Favorire il mantenimento delle attività umane nelle aree rurali
Favorire le iniziative a difesa del suolo, del territorio e dell’ambiente
Recuperare il patrimonio edilizio rurale
Sostenere e incentivare le produzioni tipiche, di qualità e le connesse tradizioni
enogastronomiche
Promuovere la cultura rurale e l’educazione alimentare
Favorire lo sviluppo agricolo e forestale
Segue… agriturismo L. 96/2006
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Art. 2: sono attività agrituristiche quelle dirette alla ricezione e
ospitalità esercitate dagli imprenditori agricoli ex art.2135 cod. civ.,
anche nella forma di società di persone o di capitali, attraverso
l’utilizzazione della propria azienda in rapporto di connessione con le
attività primarie di coltivazione del fondo, silvicoltura e allevamento di
animali.
Rientrano tra le attività agrituristiche:
Dare ospitalità in alloggi o spazi aperti destinati alla sosta di campeggiatori
Somministrare pasti e bevande costituiti prevalentemente da prodotti propri
e di aziende agricole della zona
Organizzare degustazione di prodotti aziendali
Organizzare attività ricreative, culturali, didattiche, di pratica sportiva,
escursioni e ippoturismo, finalizzate alla valorizzazione del territorio.
Segue… agriturismo
• La principalità dell’agricoltura rispetto all’agriturismo ha creato non
pochi problemi in quanto fino a non molto tempo fa, in molte
Regioni, veniva accertata valutando il fatturato agricolo rispetto a
quello agrituristico. Tale criterio, ingiusto e di intralcio allo
sviluppo dell’attività, è stato oggi abbandonato optando per un
metodo che tiene conto del tempo dedicato alle due attività (la
primaria e la connessa): le ore dedicate all’agricoltura devono
superare quelle dedicate all’agriturismo. Ad ogni modo si demanda
alle Regioni il potere di definire i criteri, i limiti e gli obblighi
amministrativi in materia.
• L.R. 23.06.1998 n°18 “nuove norme per l’esercizio dell’agriturismo”
Aprire un’azienda agrituristica
secondo la vecchia normativa
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L.730/1985: Chi intende avviare un’attività agrituristica deve presentare al Comune
una domanda contenente:
Una descrizione dettagliata delle attività proposte
Indicazioni sulle caratteristiche dell’azienda, degli edifici e delle aree da destinare
all’attività
Indicazioni sulla capacità ricettiva, sui periodi di esercizio e sulle tariffe che si
intende praticare
Alla domanda devono essere allegati i seguenti documenti:
Copia del libretto sanitario rilasciato al titolare dell’attività
Parere favorevole della ASL relativo ai locali da adibire all’attività
Copia del permesso di costruire, ove necessario, con la relativa documentazione
Certificato di iscrizione nell’elenco regionale dei soggetti abilitati all’esercizio delle
attività agrituristiche (condizione necessari per il rilascio dell’autorizzazione
comunale)
Aprire un’azienda agrituristica
secondo la nuova normativa
• L. 96/2006: Per avviare un’azienda agrituristica è sufficiente fare una
dichiarazione di inizio attività (si parla pertanto di avvio immediato).
Il Comune, compiuti i necessari accertamenti, può entro 60 gg., in caso
di lievi e sanabili irregolarità, formulare delle obiezioni prevedendo
i tempi di adeguamento senza sospendere l’attività; solo in caso
di irregolarità gravi può disporre l’immediata sospensione,
fino a soluzione dei problemi.
• Qualunque modifica concernente l’attività deve essere comunicata
dal titolare al Comune entro 15 gg.
• Un’importante novità della legge in esame è data dal fatto che le
Regioni possono organizzare corsi di preparazione per il rilascio del
certificato di abilitazione all’esercizio delle attività agrituristiche.
ESERCIZI UTILI
twww.agriturismo.it
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E’ una delle principali banche dati in materia agrituristica, una guida
Regione per Regione di migliaia di proposte.
Prova ad entrare nel sito, visita “Legislazione”, ricerca la normativa
della Regione Sardegna e sintetizzane brevemente il contenuto
Il sito è in 5 lingue: prova a navigare nelle sezioni in lingua e poi dai
un tuo giudizio sulla fruibilità di queste pagine per i turisti stranieri.
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ECOTURISMO - E. Mattei