Discorso del Sindaco pronunciato il giorno dell’inaugurazione del Palazzo comunale dopo il restauro. 14 settembre 2013 Autorità civili, militari e religiose, carissimi concittadini, alcuni giorni fa ho ricevuto un sms da un cittadino Sestese con scritto: Ho visto ora il comune, un altro intervento ben fatto. Sei l’unico insieme alla tua squadra che avete ridato dignità a questa città. Grazie perché migliori anche la qualità della nostra vita. Ho riflettuto molto su questa parola: dignità. È una bella parola, anche se un po’ fuori moda… Aristotele ha scritto: “La dignità non consiste nel possedere onori, ma nella coscienza di meritarli”. Sono andato a guardare il dizionario. Ci sono diverse sfumature di significato del concetto di dignità. 1) alta considerazione in cui l’uomo dev’essere tenuto da se stesso e dagli altri (la dignità inviolabile di ogni persona) 2) amor proprio, decoro nel modo di agire e di mostrarsi, che esprime rispetto per sé e per gli altri (comportarsi con dignità) 3) importanza attribuita ad un luogo o a una istituzione, che la rende oggetto di rispetto (la dignità dello Stato, la dignità di un edificio). Quest’ultimo significato estende il concetto di dignità anche ad alcuni luoghi: non tanto per il loro valore artistico, ma per il significato che rivestono… E davvero possiamo affermare che il nostro Palazzo comunale, grazie all’accurato lavoro di restauro, ha pienamente ritrovato la sua dignità. Una dignità che era sbiadita nel La dignità ritrovata Periodico di informazione amministrativa del Comune di Sesto Calende n. 3 - Ottobre 2013 Notizie dal Comune n. 9 del 01/10/2013 NdC 12 0 Sesto Calende 3-2013.indd 1 30/09/13 13:48 www.comune.sesto-calende.va.it 2 EDITORIALE tempo, come i suoi colori che per decenni non sono stati oggetto di nessun intervento. Sulle cause che hanno provocato questo degrado, ciascuno può farsi un’opinione… Mi piace sottolineare anche la significativa e felice coincidenza col recentissimo restauro del campanile di San Bernardino, la nostra chiesa principale: un altro edificio il cui valore non consiste tanto nel suo pregio artistico, ma nel suo significato per la nostra comunità. Ringrazio il Prevosto Don Luigi e tutte le persone che l’hanno aiutato in questo progetto. Dal primo giorno in cui mi sono insediato ad amministrare questa città, ogni volta che vedevo il Palazzo comunale - dentro e fuori - mi sentivo a disagio, sentivo che non rappresentava in modo degno la nostra comunità, che non rappresentava gli 11.000 abitanti di questa meravigliosa e operosa cittadina. Vi posso assicurare che l’indecoroso aspetto esteriore era di gran lunga migliore rispetto al degrado dell’interno, con uffici vecchi e obsoleti, postazioni di lavoro inadeguate ai nostri bravi dipendenti comunali, pratiche accatastate in ogni parte senza un’ordinata archiviazione. Abbiamo iniziato subito un percorso per ristrutturare tutti gli uffici, abbiamo razionalizzato la distribuzione del personale e l’organizzazione dei servizi, abbiamo ordinato e rilegato migliaia di fogli, abbiamo censito e inventariato centinaia di opere d’arte di proprietà del comune. Un grande patrimonio che ora è ben protetto e archiviato. Però non avevamo fatto niente all’esterno, per queste meravigliose facciate che erano sempre più decadenti e sporche. Allora abbiamo iniziato un percorso, capitanato dall’Assessore ai Lavori Pubblici Raffaele Bertona, che con la sua riconosciuta professionalità ha preso in mano il vecchio progetto “elefantiaco” da ben 1.250.000,00 euro e l’ha sistemato, insieme ai tecnici, ottenendo un risparmio di oltre 400.000,00 euro. Anche grazie a questa rimodulazione del costo, il progetto ha potuto ottenere il finanziamento dello Stato, a costo zero per i cittadini di Sesto, con decreto del Presidente del Consiglio on. Silvio Berlusconi in data 10 dicembre 2010. L’onorevole Giancarlo Giorgetti ha fatto la differenza: senza di lui, senza un leghista appassionato e vicino alle amministrazioni del suo territorio, non avremmo mai potuto portare avanti il progetto nelle varie commissioni giudicatrici. Pensavo di farlo alla fine, caro Giancarlo: ma te li meriti tutti fin da ora, con tutto il cuore, i miei più cari ringraziamenti. Sesto Calende si ricorderà di questa tua vicinanza. Tornando al concetto di dignità, credo però che la dignità più importante da perseguire (e quindi quella che più dovrebbe impegnare l’attività di un sindaco e di una Amministrazione comunale) non è quella materiale dei luoghi, ma quella delle persone. Ho trovato una frase del Conte di Cavour, che dice: “Il primo bene di un popolo è la sua dignità”. Credo di poter affermare che in questi ultimi anni la nostra Città è cambiata: io aggiungerei fortemente cambiata, ha ritrovato una nuova dignità, che le ha permesso di tornare ad essere un punto di riferimento per tutto il territorio circostante. Due anni fa, in occasione della elevazione a città, ho elencato tutte le migliori caratteristiche di Sesto, In questo numero Palazzo Comunale: opere di restauro 4 L’angolo della poesia . . . . . . . . . . . .18 Periodico d’informazione amministrativa del Comune di Sesto Calende n. 3 - Ottobre 2013 - Notizie dal Comune - n. 9 del 01/10/2013 - NdC12 A proposito di educazione . . . . . . . . 6 I quartieri di Sesto: Abbazia . . . . . . .20 Direttore Editoriale: Marco Colombo Direttore Responsabile: Carlo Baruffi Il commercio in tempi di crisi . . . . . . 7 Spazio Cesare da Sesto . . . . . . . . . .23 Il Palio Sestese . . . . . . . . . . . . . . . . 8 Antonio De Venezia . . . . . . . . . . . . .24 CAI, una bella realtà . . . . . . . . . . . .10 Libri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26 Quattro titoli mondiali . . . . . . . . . . .11 Settimana della spesa consapevole .27 Come eravamo . . . . . . . . . . . . . . . .12 Associazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . .28 Concittadini . . . . . . . . . . . . . . . . . .14 I Gruppi Consiliari . . . . . . . . . . . . . .30 Eventi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16 La casa dell’acqua . . . . . . . . . . . . . .32 0 Sesto Calende 3-2013.indd 2 ([email protected]) Redazione: Renzo Besozzi, Enrico Crenna, Stefano Maria Daverio, Samanta Francese, Rossana Girotto, Francesco Signori Revisione testi: Flavio Della Muzia Segreteria di redazione: Loredana D’Agaro Impaginazione: Cecilia Modi Fotografie: Archivio Notizie dal Comune sas, Gianfranco Girardi, Archivio Angelo Veronesi Redazione, amministrazione e stampa: Notizie dal Comune sas - Via San Biagio, 21- Cambiago Tel. 0284341362 - Email: [email protected] www.notiziedalcomune.com Registrazione Tribunale di Bergamo n. 9/1986 30/09/13 13:48 www.comune.sesto-calende.va.it PALAZZO COMUNALE 3 B Il palazzo comunale nel progetto originale oggi invece vorrei elencarvi tutti i progetti che stiamo portando avanti e che abbiamo in testa per ulteriormente migliorarla. Ma servirebbe troppo tempo. Una cosa però la voglio dire e assicurare: qualsiasi progetto andrà nel senso di aumentare la dignità di ognuno dei Sestesi: fierezza, legittimo orgoglio, che non deve restare un sentimento passivo ma deve diventare anche un impegno a fare ciascuno la propria parte per la città, e invito tutti i cittadini ad impegnarsi per la comunità. Ho sempre pensato che amministrare bene è importante anche perché aiuta a ridare dignità alla politica. Si va diffondendo la convinzione che senza la politica staremmo tutti meglio. E’ una tentazione grave e pericolosa, da contrastare. E c’è solo un modo per contrastarla in modo efficace e convincente: fare della buona politica, esercitare il potere in modo disinteressato, avendo come unico obiettivo il bene della collettività. Come ha ammonito Papa Francesco il 19 marzo scorso, nella Messa di inaugurazione del suo pontificato: “Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio: umile, concreto, ricco di fede”. In ogni tempo e in tutte le civiltà, i valori astratti si esprimono attraverso simboli concreti, che ci parlano mediante vari linguaggi. Ciò è vero anche per la dignità di una comunità civica. In questo senso, sono lieto e fiero di annunciare che qualche settimana fa il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha firmato il decreto di riconoscimento ufficiale dello stemma della Città di Sesto Calende. Do lettura della sua descrizione araldica ufficiale: “Di azzurro, al compasso con le aste aperte all’ingiù, d’oro, tra le aste il dado dello stesso, visto in prospettiva con tre facce visibili, ognuna marcata di nero, la faccia di fronte marcata di cinque punti, la faccia superiore marcata di uno, la faccia di sinistra marcata di quattro. Ornamenti esteriori da Città”. Finito il mio discorso il Sig. Prefetto ci consegnerà 0 Sesto Calende 3-2013.indd 3 ufficialmente i documenti originali del decreto. Sarò davvero onorato di poterli ricevere. Dal 1907 (sì, avete capito bene: da oltre un secolo) un interminabile numero di Amministrazioni di questo Comune ha iniziato il percorso per avere il riconoscimento dello stemma comunale: ma, ahimè, senza mai portarlo a termine. Questo lavoro, che ha comportato tanto tempo e tanta tanta pazienza, è stato fortemente voluto e tenacemente portato avanti dal mio grande ex Vice-Sindaco Giovanni Buzzi, che - con la sua dedizione alla città, al lavoro e alla memoria storica – ha, insieme ai tecnici del Comune e all’archivista, prodotto tutti i documenti necessari per ottenere il riconoscimento. Grazie Giovanni. Da sempre, la massima espressione visiva, sintetica e simbolica, della dignità di una comunità è la sua bandiera. La bandiera accompagna, sottolinea e rende solenni i momenti gioiosi e quelli di lutto per la comunità. Insieme allo stemma, da oggi i Sestesi possono essere orgogliosi anche della bandiera che li rappresenta, e che sventolerà sul pennone più alto del palazzo comunale. Termino con alcuni doverosi – ma non per questo meno sentiti - ringraziamenti. Il primo per i dipendenti comunali che lavorano tutti i giorni in questo edificio e per quelli che si sono impegnati in questo progetto. Grazie anche a tutte le persone del settore cultura capitanate dall’Assessore Silvia Fantino che a fine mese (il 28 settembre) ci daranno la possibilità di inaugurare un intero nuovo piano del nostro bellissimo museo. Vi aspetto tutti. Un grazie speciale alle maestranze dell’impresa I.C.S.A, mi ero ripromesso di elencare tutti i vostri nomi e lo farò: grazie al restauratore Bruno Giacomelli, titolare dell’impresa, grazie Katiuscia, grazie Nevia, grazie Cesare, grazie Dante, grazie Franco, grazie Vasile, grazie Giovanni, grazie Massimiliano, che da un anno tutti i giorni avete lavorato con gran- 30/09/13 13:48 www.comune.sesto-calende.va.it PALAZZO COMUNALE 4 Bandiera della Città di Sesto Calende con lo Stemma approvato e Decreto del Presidente della Repubblica de professionalità nel cantiere per ridarci un palazzo comunale nel quale si può rispecchiare la dignità della nostra Sesto Calende. Grazie per avermi sopportato quando mi trovavate sul ponteggio di cantiere a vedere i lavori, e disturbavo il vostro operato. E per non avermi buttato di sotto. Grazie della presenza al Prefetto di Varese Dott. Giorgio Zanzi, sempre cordiale nei miei confronti e sempre pronto ad aiu- tarmi nella mia attività amministrativa. Vorrei ringraziare il nostro Governatore Roberto Maroni che purtroppo per inderogabili impegni istituzionali non è qua con noi stasera ma sono sicuro si ricorderà al momento opportuno di Sesto. Grazie al Presidente del Consiglio Regionale Raffaele Cattaneo, uomo sempre impegnato a costruire per la nostra Lombardia. Mi ha molto colpito una tua frase sull’inclinazione dell’uomo e di tutta la natura, per cui è più facile distruggere. È così difficile costruire! “Fa più rumore una pianta che cade di una foresta che cresce”. Grazie al Commissario straordinario della Provincia di Varese, Ing. Dario Galli per il tuo costante e fruttuoso impegno per il nostro territorio. Grazie ai nostri militari e tutte le forze dell’ordine qui rappresentate, presidio e garanzia di legalità e di convivenza pa- IL PALAZZO COMUNALE: OPERE DI RESTAURO “vestito” con ben 4000 mq di ponteggi e teli. Non che il riconoscimento di Città dato a Sesto Calende abbia direttamente portato al contributo, ma certo ha dato una visibilità e ha portato l’attenzione sulla nostra Sesto. I lavori sono iniziati con il lavaggio e pulitura delle superfici. A seguito di ciò è stata fatta una mappatura, riportata sui disegni, dei vecchi tamponamenti, che sono stati battuti e ove necessario rifatti, usando materiali come gli originali con malte a base di calce e impermeabilizzante. Cornicioni e decorazioni in cemento decorativo sono stati puliti, restaurati, consolidati e protetti. Il progetto inizialmente prevedeva di fare i tamponamenti di intonaco ammalorato e di raccordarli al resto della superficie con base spessa ai silicati, ma poi si è deciso di estendere la rasatura su quasi tutta la superficie per renderla omogenea ed evitare future “macchie di leopardo”. Durante la pulitura delle facciate è emerso un colore originale dell’edificio, in particolare quello delle superfici bugnate che erano più scure e sotto le finestrature risultava una parte più chiara. Si è quindi deciso, dopo iter di approvazione delle prove dei colori da parte della Sovrintendenza ai Beni Architettonici, di ripristinare i colori originali dell’epoca della costruzione del palazzo (ben 5 colori diversi più il finto granito). Il colore è a base di silicato chiaro, coperto con una velatura più scura, che dà l’effetto di trasparenza delle antiche pitture a calce, che non erano compatte come le attuali finiture per esterno. Interventi si sono resi necessari anche sulle coperture (sostituzione di molti canali e pluviali e della maggior parte delle tegole sui versanti Nord). I serramenti, che nelle varie parti dell’edificio sono diversi (per via delle diverse fasi costruttive e delle sostituzioni fatte nei decenni scorsi), son tuttora in corso di restauro ed alcuni dovranno Di Renzo Besozzi Noi sestesi avevamo dimenticato quanto bello fosse il nostro Palazzo Comunale. Trascurato per decenni, impoverito da fatiscenti e tecnicamente inadatte pitture, scrostati in più parti e pericolanti i cornicioni, appesantito da fasci di cavi elettrici neppure più utilizzati, ci eravamo abituati a questa decrepitezza del Palazzo più significativo di Sesto. D’altra parte, le dimensioni considerevoli e la quantità di lavori necessari hanno reso impossibile porre mano ai lavori prima d’ora. Finalmente però, per l’interessamento di un ministro vicino a Sesto Calende, abbiamo ottenuto un contributo statale tale da coprire la maggior parte della spesa, e il nostro palazzo lo scorso anno è stato 0 Sesto Calende 3-2013.indd 4 30/09/13 13:48 www.comune.sesto-calende.va.it PALAZZO COMUNALE cifica e serena. Grazie a tutti i parlamentari e senatori della Provincia di Varese, ai consiglieri regionali di qualsiasi credo politico, per il vostro impegno quotidiano nel valorizzare le nostre terre. All’on. Giancarlo Giorgetti un altro ringraziamento: per 770.000 euro, si possono ben fare anche due ringraziamenti. E sono sicuro che da dicembre potrò chiamarti Segretario. Io sono con te!!! Grazie agli amministratori pubblici del territorio e dei comuni vicini, ai rappresentanti del mondo della cultura, dell’economia, del volontariato e della Chiesa. Vorrei complimentarmi pubblicamente e augurare buon lavoro a un nostro cittadino illustre: l’Ing Daniele Romiti che da qualche mese ricopre la carica di amministratore delegato di Agusta Westland. Faccia volare sempre di più la nostra azienda e soprattutto l’Accademy di Sesto. Grazie anche al suo predecessore, anche lui sestese, uno straordinario uomo, uno dei migliori manager d’azienda Italiani che ha speso tutta una vita per far ridecollare un azienda che tutti davano per finita. A lei Ing. Giuseppe Orsi e a tutti i lavoratori di Agusta Westland dobbiamo in parte il benessere delle nostre terre. Sesto gliene sarà sempre grata. Vorrei ringraziare pubblicamente tutti i rappresentanti della Pro Loco di Sesto Calende capitanati da Romano Maraffini per il lavoro di promozione del nostro territorio che avete fatto e che continuerete a fare. Voi rappresentate il meglio di Sesto, gli uomini e le donne che si mettono a disposizione per gli altri. Grazie anche a Fabrizio per avermi mandato il messaggio. Grazie al mio vice Sindaco Enrico Boca, a tutti i miei Assessori ormai esperti amministratori, e soprattutto spalle operose e leali del mio operato. Grazie al mio gruppo consigliare. Questa, forse, è la nostra ultima festa di Sesto Città. Vivetela con orgoglio, consapevoli che quello che avete costruito in questi anni è servito per il bene della nostra comunità. Nessuno ha mai lavorato come voi. Grazie per essermi stati vicini e per avermi sostenuto. Vorrei poterli ringraziare tutti, i Sestesi, uno ad uno. Non potendolo fare di persona, voglio simbolicamente portare il mio Il palazzo comunale come era ieri... essere sostituiti. Per il secondo compleanno della Città vengono terminate le facciate esterne, mentre si continua a lavorare su quelle dei cortili. Il tutto sarà completato nella primavera 2014. Un ringraziamento all’Impresa ICSA srl (Interventi Conservativi Storico Artistici), di Giacomelli, impresa di Sesto Calende specializzata in restauri di opere architettoniche, con importanti esperienze alle 0 Sesto Calende 3-2013.indd 5 5 ringraziamento e il mio saluto al più giovane e al più anziano dei miei carissimi concittadini che hanno accettato il mio invito a presenziare a questa cerimonia. Lei, gentile Signora Letizia, risulta essere la “meno giovane” dei Sestesi, e quindi è a Lei che rivolgo il mio grazie più cordiale: ai miei occhi, Lei rappresenta tutto ciò che i Sestesi hanno fatto per il progresso della nostra comunità, superando con la loro tenacia momenti anche molto difficili. Tu invece, caro Tommaso, sei il più giovane dei Sestesi, e quindi è a te che rivolgo il mio grazie più cordiale: ai miei occhi, tu rappresenti il futuro della nostra comunità, la sua tenace speranza in un avvenire che dipende anche da noi. Termino rivolgendomi ancora a voi, carissimi concittadini. Vi dico grazie per i luminosi esempi di dedizione silenziosa, di laboriosità instancabile, di ingegno che quotidianamente mi offrite. Lasciatemelo dire: Sestesi, siete meravigliosi!!! Il Sindaco Marco Colombo ...e com’è oggi spalle (cappelle artistiche, parco Isola Bella, palazzo Borromeo a Cesano Maderno, scuola di Saronno, ecc), che ha lavorato con dedizione ed un pizzico di orgoglio campanilistico per la nostra Città. Crediamo che il Commissario Prefettizio Ernesto Cacciari, che ha governato Sesto Calende dal 1927 al 1930, e che ha edificato questo Palazzo per la sede del Municipio e delle Scuole, ed ha trasformato completamente la struttura di Sesto, abbellendola più di quanto ora appaia, sarebbe fiero di rivedere il “suo” palazzo, bello ed imponente come lui l’aveva voluto. Speriamo di esserne fieri anche noi e di non dover soccombere ai vandali notturni che troppo spesso infieriscono stupidamente sulle poche cose belle di cui tutti, loro compresi, dovrebbero godere. 30/09/13 13:48 www.comune.sesto-calende.va.it 6 ISTRUZIONE A proposito di educazione... Di Silvia Fantino, Assessore alla Pubblica Istruzione e Cultura Molti di voi avranno visto il palazzo comunale appena restaurato e già deturpato da una mano vandalica. Parlare di educazione, in questi frangenti , può indurre soltanto ad amare riflessioni e ad interventi di recriminazione. È bene, però, partire dall’istanza positiva che si può riscontrare se queste manifestazioni, benché oggettivamente riprovevoli, possano essere interpretate come una richiesta di ascolto e di aiuto anche se inconsapevole. Siamo tutti convinti che non è possibile far crescere un individuo che sia sempre capace di gestire se stesso all’interno di una comunità civile, che ha bisogno di tutti i suoi componenti e dell’apporto, magari anche piccolo, di chi in essa vive e lavora. Proprio per questo dobbiamo tutti sentire il problema educativo come qualcosa che riguarda tutti e che interpella ciascuno a dare un contributo in grado di creare le condizioni stabili perché non si verifichino situazioni non favorevoli ad un vivere civile, armonico e piacevole per tutti. Per ottenere questo bisogna bandire ogni equivoco nel valutare certe manifestazioni, che non hanno nulla a che vedere con la buona educazione e con lo stesso concetto di libertà. Chiaramente non è libero chi, ad esempio, confonde il dipingere con l’imbrattare, il rispondere male con il giusto diritto di esprimere il proprio parere, l’abbandono incontrollato di rifiuti con l’esatto concetto di un diritto acquisito mediante l’assolvimento di un impegno tributario. Un esempio concreto, che ci riallaccia a questa riflessione generale, ci viene offerto in questi giorni dalla facciata del Palazzo Comunale appena restaurata, e messa nelle condizioni di esprimere tutta la bellezza delle sue linee ottocentesche. Alcune “persone” di cui non si conosce l’identità, hanno pensato bene di deturparlo con segni e sgorbi che, oltre alla grande amarezza suscitata in me, hanno provocato l’indignazione dei Sestesi. I lavori fatti hanno comportato una spesa notevole sostenuta da quei cittadini che liberamente hanno destinato l’otto per mille delle proprie tasse al rifacimento di opere pubbliche significative. Mi risulta davvero inconcepibile che, nonostante una maggiore sensibilità verso le opere sociali e la tutela del patrimonio artistico e naturale, ci sia ancora chi può agire in modo così spregevole. Che pensare di questi individui? Sono soltanto persone che soffrono le conseguenze di una profonda solitudine interiore, che li porta ad esprimersi in qualsiasi modo, pur di far sapere che esistono anche loro. L’appello a tutti è chiaro: dobbiamo fare in modo che le varie iniziative che saranno programmate riescano a raggiungere il maggior numero possibile dei componenti delle nuove generazioni, cui spetterà il compito di diventare protagonisti attivi nella vita della nostra città. Cari ragazzi, non lasciatevi prendere la mano dai miraggi di una facile notorietà che si pensa di poter raggiungere anche mediante scelte negative, che ledono i diritti di tutti i coloro che vogliono vivere e collaborare all’interno di una convivenza civile, rispettosa dei valori e attenta alla maturazione e al progresso morale e spirituale di ciascuno. Amate la Vostra città e proteggetela: è un modo chiaro per amare e proteggere anche Voi stessi. FALEGNAMERIA PERETTI LUIGI & C. 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L’Amministrazione Comunale dapprima aveva considerato di rinunciare ai fuochi artificiali per destinare il relativo contributo comunale al sociale, poi, con il diretto interessamento del sindaco e dell’assessore al commercio presso la Camera di Commercio di Varese, l’Agenzia del Turismo di Varese, il Distretto dei Laghi ed il Distretto Malpensa Nord Ticino, è stata recuperata gran parte della somma necessaria a sostenere l’evento che si è così potuto realizzare. L’evento è stato pubblicizzato, oltre che dalla Amministrazione Comunale, da molte associazioni presenti sul territorio; tra queste ricordiamo: la Pro Sesto, l’Associazione Commercianti, l’urban blog I Love Sesto Calende, oltre che da testate giornalistiche locali. Il centro storico e le piazze sono state animate con intrattenimenti musicali, mentre nelle vie del centro erano presenti numerose bancarelle. È stata stimata la presenza di circa diecimila persone. I parcheggi erano tutti strapieni di auto ed il traffico è defluito completamente soltanto dopo le 2 della mattina. Anche quest’anno l’evento fuochi artificiali ha costituito una opportunità di lavoro per quei cittadini che operano nel turismo, ristorazione ed in quella particolare nicchia di commercio capace di attrarre, con una buona dose di originalità, l’interesse della gente. Anche le associazioni no profit, che quella sera erano presenti, hanno affermato di aver avuto un buon riscontro. L’evento è stato inserito in una iniziativa del Distretto dei Laghi denominata “Fontane di fuoco”. Un programma che prevede spettacoli pirotecnici in otto città che si affacciano sui laghi delle regioni Piemonte e Lombardia. Il programma prevede che il prossimo anno il nostro Comune avrà l’opportunità di competere per l’assegnazione di un evento pirotecnico da 0 Sesto Calende 3-2013.indd 7 effettuarsi in occasione di Expo 2015; la valutazione verrà effettuata considerando le migliori situazioni che i comuni saranno in condizione di offrire. A tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della manifestazione il ringraziamento della Amministrazione Comunale. 30/09/13 13:48 www.comune.sesto-calende.va.it 8 PALIO SESTESE Palio dei Rioni, orgoglio Sestese Di Samanta Francese Che emozione vedere sfilare i gonfaloni degli otto rioni, ideati e dipinti da artisti Sestesi e il Palio del Maestro De Boni, lungo le vie della nostra Città. La folla accalcata guardava con ammirazione i drappi che i capirione portavano fieri. Sabato 14 settembre dopo la Santa Messa delle 18 in San Bernardino, durante la quale Don Luigi ha invocato la benedizione sulla manifestazione, il sindaco con tutte le autorità, le forze dell’ordine, i capirione e i cittadini sono passati lungo il centro per arrivare all’ingresso del Municipio e festeggiare il termine dell’opera di restauro del Palazzo comunale. Tutti erano felici, qualcuno anche commosso, finalmente un momento di sana aggregazione, un momento di pausa dai problemi di tutti i giorni che oggi più che mai rendono la vita di tutti noi un po’ più difficile, si respirava aria di tradizioni perdute, di festa, di giocosa competizione. Quanti commenti positivi ho potuto sentire, direi che la totalità della cittadinanza ha apprezzato il massimo impegno che il Comitato del Palio ha messo per la buona riuscita di questa manifestazione. La giornata di domenica 15 settembre non è stata proprio una giornata di fine estate, la pioggia ha fatto da padrona, però le competizioni si sono comunque svolte e i dragoni hanno galleggiato sulle acque del nostro bellissimo fiume ancora una volta. Gli equipaggi erano pronti e temerari hanno affrontato le eliminazioni della mattina, nel pomeriggio si sono svolte le finali, la pioggia ha costretto gli organizzatori a variare il regolamento e le 4 finaliste hanno gareggiato per il tempo migliore. In conclusione Nicolò e Francesco Signori 0 Sesto Calende 3-2013.indd 8 Giulia Fracasso CLASSIFICA FINALE 1° classificato Rione San Giorgio 1’41’’85 2° classificato Rione Lisanza 1’45’’26 3° classificato Rione Mulini 1’46’’25 4° classificato Rione Coquo - S. Anna - Loca 1’50’’82 5° classificato Rione Oriano - Oneda - 6° classificato Rione Centro - 7° classificato Rione Lentate - 8° classificato Rione Abbazia - quest’anno i Mulini cedono il titolo a San Giorgio, che vittorioso si porta a casa il palio del Maestro De Boni. Buona parte di noi confida che, comunque vadano le prossime elezioni, l’amministrazione che sarà presente abbia la stessa attenzione e lo stesso amore che l’attuale amministrazione ha riposto in questa importante manifestazione. Rita Fantasia Manuela Favaron 30/09/13 13:48 www.comune.sesto-calende.va.it PALIO SESTESE Il ringraziamento del Palio Sestese Di Francesco Signori, presidente del Comitato Il Palio Sestese Cari concittadini, la vostra partecipazione alla terza edizione del Palio Sestese ci ha onorato e reso felici. Anche quest’anno, come i primi due anni, la manifestazione ha riscosso un grande successo e tutti abbiamo goduto, nonostante la pioggia, dell’ebbrezza dell’evento. Il Palio Sestese è nato nel 2011 per volere dell’attuale Amministrazione che lo ha collocato nell’ambito delle manifestazioni organizzate in occasione della nomina di Sesto Calende a Città. Partecipando all’evento i nostri concittadini riscoprono il Ticino che tanto ha dato alla città e fanno valere la loro tradizione di vogatori sulle spettacolari “dragon boats”. Mi preme informarvi che in occasione di questa ultima edizione abbiamo voluto istituire un comitato denominato “Il Palio Sestese”, del quale fanno parte la Pro Loco, che ne ospita la sede, i capisquadra degli otto rioni, la Consulta Sportiva e il CSCK, così da assicurare al “nostro” bellissimo palio la continuità negli anni a venire, indipendentemente da chi amministrerà la nostra città in futuro. Desidero sentitamente ringraziare l’Amministrazione comunale che ha patrocinato l’evento, la Proloco il Club 73 di Lentate, l’associazione S. Giorgio, l’Associazione Pensionati Sestesi, la parrocchia e gli oratori Anna Decor 0 Sesto Calende 3-2013.indd 9 Sestesi, il gruppo Scout di Sesto, la Banda G. Colombo, il Coretto Beato Piergiorgio Frassati, la Corale della Parrocchia, il Circolo Sestese, il comitato del rione Dorbiè di Castelletto Ticino, il Parco del Ticino, il C.V.A. di Angera, gli artisti e artigiani che hanno realizzato i quadri e i drappi, Officina Beta, Sireco sas, CT MEC, Edilegno, Oscella, Stylaudio che ha provveduto agli impianti elettrici, gli speaker ufficiali, Video Varese e Video Sesto, la radio web NeverWas Radio-Ospedaletto, i fotografi, la compagnia assicurativa Allianz di Sesto Calende, che si è fatta carico delle polizze assicurative, i giudici di gara, il CSCK che ha organizzato le gare e messo a disposizione personale e imbarcazioni, tutte le forze dell’ordine che, con la loro presenza, hanno garantito il tranquillo svolgimento della manifestazione, gli sponsor, tutti i volontari e tutte le associazioni, commercianti e cittadini che hanno collaborato alla buona riuscita dell’evento. Un ringraziamento particolare va a tutti gli amici, componenti del Comitato “Il Palio Sestese”, che dall’inizio di quest’anno hanno collaborato con me, dedicando il loro preziosissimo tempo all’organizzazione di questo bellissimo Palio Sestese. Grazie e arrivederci al prossimo anno! Pierino Comignaghi Giusy Di Claudio 9 Cari Sestesi, le parole più semplici per descrivere la terza edizione di Sesto Città le posso esprimere così: ennesima grande emozione e fantastico coinvolgimento umano. All’inizio di questa avventura, sentiti i consigli del Sindaco e dei membri dell’amministrazione, mi ero prefisso un obiettivo importante, quello di fare in modo che questa manifestazione potesse diventare autonomamente gestita dalle associazioni del territorio e che insieme potessero costruire, ognuna per quello che poteva dare, la Festa dei Sestesi. Come organizzatore, nell’attesa di poter rivedere personalmente tutti gli amici che hanno reso unica questa festa, è un piacere ringraziare di cuore: l’amministrazione comunale per la fiducia, i dipendenti comunali per la collaborazione, le forze dell’ordine e le autorità intervenute, il Parco del Ticino, la Pro Sesto Calende, il Comitato Palio Sestese, il CSCK, il Gruppo Scout, il Club 73, i Pensionati, il Rione Dorbièe di Castelletto, il Gruppo San Giorgio, l’associazione Realizzando, Il Comitato Sestese per i Paesi Poveri, il Gruppo Lavoratori Anziani SIAI Marchetti, I Love Sesto Calende, Neverwas Radio, Circolo Sestese, l’associazione Smart, Video Sesto, i commercianti, il Foto Cine Club, Asse Focale, la Banda G. Colombo, il Coretto dei Bambini, la Corale, l’Oratorio, la parrocchia, Il Coordinamento del Volontariato e la Consulta Sportiva e le loro associate, il CVA, i Volontari del Parco del Ticino, gli sponsor i loro presidenti o rappresentanti e gli associati per l’impegno e tutti i singoli sestesi che si sono resi parte attiva per il successo della manifestazione e tutti gli intervenuti per il loro calore umano. Con affetto, Simone Pintori Vitaliano Forlani 30/09/13 13:48 www.comune.sesto-calende.va.it 10 SPORT Il CAI, una bella realtà Di Orlando Veronese, Assessore allo Sport Tra le associazioni sportive da tempo presenti sul nostro territorio, una delle più datate è certamente la sezione di Sesto Calende del “CLUB ALPINO ITALIANO”, che fu fondata il 20 maggio 1945 e che ha la sua sede attuale in Via Piave 132. I soci del Club gestiscono anche il “Rifugio Sesto Calende” ubicato in Valle Antigorio, precisamente all’Alpe Devero, a 1640 metri di quota, che dispone di 20 posti letto e di una cucina per gli ospiti. Da quando ricopro l’incarico di Assessore allo Sport, per motivi istituzionali incontro periodicamente i presidenti delle società sportive. Durante uno di questi incontri, lo scorso inverno, ho avuto l’occasione di confrontarmi con il presidente del C.A.I. della nostra città, il Sig. Pietro Molinaro e di approfondire con lui le attività che il Club svolge. Sono così venuto a conoscenza di una realtà che mi ha sorpreso per la quantità e la diversificazione delle attività che svolge, per l’organizzazione precisa e puntuale di tutte queste attività, per la professionalità con la quale queste vengono affrontate e per il grande numero di persone di ogni età e che vi partecipano e che frequentano la sede. Non ho intenzione di descrivere in questa sede tutte le attività del Club, né di parlare della sua organizzazione: sono infatti informazioni disponibili a tutti, ed accessibili dal sito del Comune attraverso la sezione “Sesto Sport” o direttamente dal sito del “C.A.I. Sezione di Sesto Calende”. Vorrei semplicemente raccontare la mia esperienza, in quanto l’incontro con questa realtà ha cambiato radicalmente la prospettiva con la quale 0 Sesto Calende 3-2013.indd 10 mi ero sempre approcciato alla montagna e spero che questo mio scritto possa destare curiosità e interesse in quanti vivono la montagna così come la vivevo io. Come ho già avuto occasione di dire, sono da sempre un appassionato di sport, ne ho praticati diversi e ne pratico tuttora. Nonostante questo, le passeggiate che ogni tanto facevo sulle nostre magnifiche montagne non hanno mai avuto per me un risvolto escursionistico, ma piuttosto assumevano un aspetto ludico e di svago, sempre effettuate con amici o gruppi occasionali, sempre organizzate in modo autonomo, cosa che non mi aveva mai permesso di passare dalla passeggiata all’escursione, con tutti gli aspetti sportivi e culturali che questo passaggio comporta. Sportivi perché la conoscenza e la consapevolezza di ciò che si sta facendo dà la possibilità di raggiungere in sicurezza obiettivi che senza queste premesse sono inavvicinabili, culturali perché la montagna racchiude un pezzo della nostra storia che vale la pena approfondire. Come dicevo ho avuto occasione di frequentare la sede del C.A.I. ed in uno di questi incontri ho scoperto il S.I.E.L. “Scuola Intersezionale Escursionismo dei Laghi”, diretta dal nostro concittadino Sig. Antonio Minchiotti, che mi ha invitato a frequentare il corso di “escursionismo” della durata di poco più di tre mesi. Detto fatto, mi sono inscritto e ho intrapreso tutte le attività che prevedeva il corso. Ho frequentato le lezioni teoriche durante le quali, ad esempio, ho appreso l’importanza che assume il giusto abbigliamento in montagna ed ho partecipato alle escursioni e alle esercitazioni pratiche che sviluppano sul campo gli argomenti trattati durante la teoria: geologia, orientamento, nodi e manovre, soccorso alpino, alimentazione e fisiologia in quota, meteorologia, cultura e ambiente alpino. Oggi posso dire che il mio approccio con la montagna e con l’ambiente alpino è certamente diverso e molto più consapevole. Quanto ho appreso mi consente di poter affrontare le escursioni in montagna senza alcuna preoccupazione o paura, perché sono in grado di programmarle tenendo conto delle variabili e criticità che è possibile trovare, valutando ogni possibile fonte di rischio, perché per divertirsi in sicurezza nulla è scontato e tutto va programmato. Per chiudere voglio riportare un paragone che ci ha fatto il direttore del S.I.E.L. nell’introdurre una delle serate di teoria, paragone che mi ha colpito e che ritengo particolarmente efficace per capire il motivo per cui sia così importante, per chi ama la montagna, la partecipazione a questo corso. Antonio ci ha spiegato che andare in montagna senza conoscerne le peculiarità è un po’ come andare ad una festa dove non si conosce nessuno. Si rimane spaesati, ci vuole tempo per conoscere ed entrare in sintonia con gli altri ed a volte la festa finisce e non ci siamo divertiti. Diversamente, se si è accompagnati da amici, è molto più facile inserirsi e divertirsi. Nello stesso modo se si va in montagna e si riconoscono come amici l’ambiente, la flora e la fauna, si vive il momento con sicurezza, con gioia e serenità, e questo ci consente di godere appieno del meraviglioso spettacolo che ci offrono la nostre montagne. 30/09/13 13:48 M a M c p m u t i d p n f d z a l G k J G S t - - o e o e a o o è e e e a e i a o www.comune.sesto-calende.va.it SPORT 11 Esperienze internazionali e quattro titoli mondiali velocità Di Maurizio Lenuzza, delegato FICK, componente Comitato Provinciale CONI di Varese Mentre questo numero del giornale si appresta ad andare in stampa, Giulio Dressino, Gaia Piazza e Marco Moroni stanno partendo per Copenaghen, con le squadre nazionali di categoria, per partecipare ai Campionati del Mondo di Maratona. Nel mondo del kayak d’acqua piatta, la maratona è una specialità che deve ancora riscontrare un forte interesse di pubblico, comprensibilmente più interessato all’immediata spettacolarità dei 200 o dei 500 metri in corsia. In realtà è un tipo di competizione molto impegnativa e delicata da gestire, non solo per le battaglie ai giri di boa (come nel fondo), ma soprattutto per le fasi di trasbordo, durante le quali l’atleta deve scendere a terra, in zone predefinite, correre con barca alla mano per alcuni tratti e risalire velocemente per riprendere la gara in acqua. Giulio nella categoria Under 23 in K1 farà 25,8 km, Gaia in K1 21,5 km, Marco nella categoria Junior, in K2, farà 21,5 km. Giulio e Gaia sono iscritti anche nella categoria Senior in K2, per 30 e 25 km, ma bisognerà valutare al momento le condizioni fisiche. Li accom- pagna Davide Aliprandi, tecnico della sestese e da alcuni mesi chiamato a far parte dello staff tecnico della Nazionale maratona. I tre ragazzi sestesi sono stati selezionati dopo la prestazione nella competizione nazionale di maratona in occasione dei Campionati Italiani Velocità, ai primi di settembre, a Milano. I nostri equipaggi campioni italiani per il 2013 sono: Giulio Dressino nel K1 m500 Under 23; Zeni, Cerina, Crenna e Dressino nel K4 Under 23 m1000; Mattiello, Varalli, Piazza e Besozzi nel K4 Under 23 femminile m500; quest’ultimo un risultato estremamente significativo per il CSCK e che pone speriamo un punto di partenza forte per il rilancio del settore femminile. Dodici le altre medaglie, fra secondi e terzi posti. Tutto ciò, dopo la partecipazione di Mauro Crenna e Giulio Dressino al Mondiale Velocità di agosto, a Duisburg, dove si è visto delinearsi la ricostruzione della nuova Nazionale, con molti “giovani leoni” che hanno bisogno di misurarsi costantemente nell’arena internazionale per crescere. n a i r n n e o o i o e o - 0 Sesto Calende 3-2013.indd 11 30/09/13 13:48 www.comune.sesto-calende.va.it 12 COME ERAVAMO 80° anniversario della crociera transatlantica del 1933 Di Giovanni Buzzi Per commemorare il decennale della costituzione della Regia Aeronautica fu organizzata, nell’estate del 1933, la “Crociera del decennale”. Due anni dopo la prima trasvolata atlantica, ben 24 idrovolanti Savoia Marchetti S.55X, prodotti a Sesto Calende, partirono da Orbetello al comando di Italo Balbo, con destinazione Chicago, New York e ritorno a Roma. Per quegli anni fu un evento straordinario che fece letteralmente ‘impazzire’ gli americani e contribuì notevolmente ad una più alta considerazione e rispetto per gli italiani da parte degli statunitensi e del mondo. Questo sicuramente giovò ai tanti nostri con- nazionali lavoratori emigranti in quel paese, in momenti veramente duri per loro. Una dettagliata documentazione dell’evento, tratta da filmati originali, si può trovare su YouTube (La crociera aerea del decennale). La Pro Loco di Sesto ha messo gentil- 0 Sesto Calende 3-2013.indd 12 mente a disposizione uno spazio espositivo in viale Italia per costituire un memoriale temporaneo dell’impresa. Una mostra che non vuole avere rigore storico-filologico, ma più semplicemente è un doveroso “memoriale” dell’evento cha ha coinvolto la nostra comunità di quegli anni. Sono stati comunque esposti alcuni bellissimi ed inediti documenti d’epoca, ed un modello in legno del glorioso aereo S.55X. La mostra/memoriale è stata proposta dal Gruppo Lavoratori Seniores della SIAI Marchetti e dalla Pro Loco: questa bella iniziativa è anche la prova che due associazioni possono lavorare per un unico importante risultato. I materiali esposti provengono da due fondamentali archivi storici della nostra città: quello della Pro Sesto Calende, presidente Romano Marafini e quello del Gruppo Lavoratori Seniores della SIAI Marchetti, presidente Marzio Mariani. Proprio grazie ai due presidenti ed ai direttivi delle rispettive associazioni è stato possibile realizzare questa bellissima iniziativa di valorizzazione della memoria collettiva della nostra città. Il bellissimo allestimento è stato curato da Romano Marafini con una particolare attenzione, con le giuste immagini e la proiezione continua di un filmato documentario, nel valorizzare l’essenziale in uno spazio raccolto che riportava felicemente l’attenzione dei visitatori alla natura di vera epopea di uomini ed aerei della nostra nazione. L’inaugurazione è avvenuta sabato 14 settembre, in occasione delle giornate di festa per Sesto Città. Colgo l’occasione per ringraziare calorosamente tutti ma in particolare il Sindaco, la Giunta e il mio gruppo di Consiglieri Comunali di maggioranza, per aver sostenuto con entusiasmo l’idea, e gli animatori dell’iniziativa del memoriale: Romano Marafini e Marzio Mariani, con i rispettivi direttivi, oltre a Simone Pintori, nelle sue molteplici vesti, per aver lavorato con dedizione per la realizzazione dell’evento. Sempre per l’occasione di questa commemorazione, su proposta del gruppo consiliare della Lega della Libertà, attraverso una mozione del capogruppo, si è deciso di realizzare una targa commemorativa dell’evento di ottant’ani fa. Questa targa, sotto forma di quadro con immagini significative ed epigrafe, è stata scoperta durante l’inaugurazione e verrà definitivamente collocata all’interno del rinnovato Municipio. Il testo dell’epigrafe, che ho avuto l’onore e l’onere di comporre, condiviso dalla Giunta e dal GLA SIAI Marchetti è il seguente: 80° DELLA TRASVOLATA ATLANTICA DEL DECENNALE 1933 – 2013 In questi giorni di ottant’anni fa si compiva una grande impresa di uomini e aerei delle nostre terre, volati in gran numero nel Nuovo Mondo sulle ali prodotte dall’ingegno operaio della fabbrica S.I.A.I. Marchetti di Sesto Calende. A ricordo di chi partecipò con coraggio in quei giorni e di chi lavorò con impegno per anni, la Città pone oggi questo piccolo segno di una grande riconoscenza per il nostro passato. Sesto Calende, 15 settembre 2013 30/09/13 13:48 www.comune.sesto-calende.va.it COME ERAVAMO 13 Il quadro commemorativo sarà presto visibile nell’atrio del Municipio, vicino all’ingresso dell’Ufficio Anagrafe. Sempre nella mozione di maggioranza, votata all’unanimità in Consiglio Comunale, si è deciso di intitolare agli “Eroi delle Trasvolate” una della piazze/rotatorie recentemente completate in centro: la ‘porta ovest’ della città, quella ai piedi della rampa del Ponte. Al centro della rotonda verrà collocata anche una stele commemorativa degli aerei S.55X, come simbolo e sintesi di tutti i meravigliosi velivoli prodotti in passato dalla S.I.A.I. Marchetti. La stele è curata e offerta dalla sensibilità della dirigenza di Agusta Westland, che rappresenta oggi la più straordinaria realtà dei nostri territori, da sempre caratterizzati dallo speciale legame con il volo, attraverso la produzione di aerei ed elicotteri. Ringraziamo calorosamente Agusta Westland per questo bellissimo contributo alla memoria storica della nostra Città. 0 Sesto Calende 3-2013.indd 13 30/09/13 13:48 www.comune.sesto-calende.va.it 14 CONCITTADINI Le confessioni di una centenaria Di Renzo Besozzi Parafrasando il celebre romanzo di Ippolito Nievo, titolo questa intervista alla nostra concittadina Maria (all’anagrafe Letizia) che di anni ne ha visti 101, e che, lucida e attivissima, è testimone della nostra storia Sestese. Arrivo a casa sua, mi apre la figlia Marisa e poi cerca la mamma, che non è in casa, ma in giardino. Rientra con dei pomodori, cura lei l’orto. Mi dicono che in casa cucina ancora lei. fabbro, avevamo una mucca. Non mancava nulla del necessario, la mucca ci dava latte, burro, formaggina, e l’orto le verdure. Poi, però, mio marito è morto molto giovane, lasciandomi sola con la bambina. Per l’interessamento di una cara persona, ho trovato lavoro in SIAI a Sesto. Ma poi si è risposata, vero? A furia di passare davanti alla portineria della SIAI, il portiere Anselmo si è innamorato di me, avevo 29 anni ed ero una bella ragazza. Questa volta non ho ascoltato mio padre e ho fatto di testa mia e così sono diventata la signora Introini. Successivamente la SIAI ci ha dato l’alloggio sopra la guardiola, ed ho vissuto per molti anni a Sesto. Signora Maria, ha davvero 101 anni? Certo, sono nata il 19 luglio 1912, a Corgeno, ma poi mi sono sposata a 20 anni e sono venuta ad abitare con mio marito Pietro ad Oneda, nella casa accanto alla chiesetta. Non è stato un matrimonio d’amore, mio padre l’aveva voluto, ma mi sono comunque trovata bene con mio marito, ed ho avuto mia figlia, Marisa. A Oneda facevo la contadina, mio marito era Però, Oneda... Sì, Oneda l’avevo e l’ho nel cuore. Ho nel cuore i rintocchi della campana della chiesa, il giovedì veniva il prete, la campana suonava 3 volte, il primo, il secondo, il terzo.. mi sono affezionata ai rintocchi della campanella, così vicina a casa mia. La catenella per suonare la campana pendeva all’esterno della chiesa, e a volte i ragazzi, per fare scherzi, quando rientravano a casa la sera, magari a mezzanotte, si divertivano a suonarla. Ad Oneda, prima dell’arrivo di temporali, onde scongiurare disastri, si suonava la campana, e grazie ad essa non è mai successo nulla, ci ha sempre protetto. Mi dicono che ora la campana non suona più. In un primo momento è stata tolta durante i lavori di ristrutturazione del tetto e del piccolo campanile. Ho conservato la campana a casa mia per qualche tempo, è bella ed in bronzo con in rilievo san Francesco e san Rocco. Poi la campana doveva essere riparata, è stata via per un po’, ma quando l’hanno di nuovo collocata al suo posto non ha più suonato. Pare che manchi il battacchio, sparito chissà dove. Anche il prevosto a suo tempo ne era informato. Mi ero offerta per partecipare alla spesa del ripristino, magari anche spostando il campanile, che ora è incastrato nell’angolo del tetto della casa 0 Sesto Calende 3-2013.indd 14 30/09/13 13:48 a n r a d p l m f www.comune.sesto-calende.va.it CONCITTADINI adiacente, ma i preti vengono e vanno, e della Chiesa di Oneda si interessano poco. Eppure è una chiesetta antica (fatta costruire dalla famiglia dei nobili Gatti nel 1482, n.d.r.), ampliata poi con l’aggiunta di un locale negli anni settanta. Adesso hanno messo un altoparlante, che chiama i fedeli alla Messa, ma non è il suono della mia campana. Proviamo a raccontare questa storia sul nostro giornale di Sesto? Come sarei felice se potessi riascoltare la mia campana! Quella vera, non l’altoparlante col suono registrato. Ho vissuto una vita sentendola suonare. Chissà se mai potrò 15 riascoltarla, se qualcuno mi vorrà fare questo regalo. Con l’augurio che davvero si smuova qualcosa, per far felice una donna attiva e perspicace, giovane di spirito, che ama il proprio paese, che ancora mostra per esso uno spirito combattivo, e dalla quale noi e i nostri pigri ragazzi dovremmo imparare. Una persona che non dimenticherò mai Di Renzo Besozzi Ciascuno di noi ha incontrato qualche persona che ha lasciato un’impronta indelebile nella memoria e che ha influenzato in qualche modo la vita. Mentre ciò avviene, forse non ce ne rendiamo pienamente conto, ma a vita vissuta ci si volta a guardare il passato e si scoprono fatti e persone che ci hanno plasmato. Le persone che, ad esempio, ci sono state vicine e ci hanno aiutato nei momenti di difficoltà. Una di queste persone, nel mio caso, è una persona conosciutissima nella nostra città. Anno 1960. Ero studente di fisica, quando mio padre morì, e le mie condizioni economiche non mi avrebbero permesso di continuare gli studi. Avevo già in precedenza cercato di guadagnare qualche soldo dando ripetizioni di matematica ai ragazzi, ma la nuova situazione in cui mi venni a trovare era davvero preoccupante. Non conoscevo la persona della quale sto per parlare, ma egli conosceva me attraverso sua moglie, una persona di rara sensibilità, e mi fece chiamare. Risposi, titubante ed intimorito, alla chiamata. 0 Sesto Calende 3-2013.indd 15 Luogo: la scuola di Avviamento Professionale di Sesto (successivamente divenuta Scuola Media). Persona: il preside, prof. Mamante Rabozzi. Mi mise subito a mio agio e mi chiese se fossi interessato ad insegnare fisica con un incarico annuale. Accettai con entusiasmo l’offerta e di lì a poco mi trovai davanti ai ragazzi in un’aula della scuola. L’incarico si ripeté negli anni successivi, ed io imparai a motivare i miei ragazzi, perché nel contempo motivavo me stesso. Presi a cuore la mia scuola, anche perché il preside prese a cuore me, come prendeva a cuore anche tutti i suoi alunni. Mai impositivo, sempre propositivo con tutti, tutti incoraggiava e sapeva cogliere il meglio da ciascuno, anche dai suoi insegnanti. Metà dei sestesi ha frequentato la sua scuola e lo ha conosciuto, fermo ma sereno e disponibile, come un padre ed un fratello maggiore di tutti. Mente aperta e di cultura vastissima, lo ricordiamo nella cabina di “Lascia o raddoppia” con Mike Bongiorno per molte settimane. Svolse la sua funzione di preside dal 1957 al 1985. Presi a cuore la mia scuola, anche perché il preside era disponibile ad ascoltare tutte le proposte educative da chiunque ne formulasse di interessanti, e mi incoraggiò quando gli proposi di coltivare l’interesse che alcuni ragazzi dimostravano per l’elettronica, con l’avviarli verso conoscenze basilari e con lavori di laboratorio, ovviamente fuori ed oltre gli orari scolastici. Nel 1963 questi ragazzi realizzarono un impianto audio distribuito in tutta la scuola, che il preside dimostrò di apprezzare e che usò con discrezione negli anni successivi ogniqualvolta occorresse dare informazioni alla scolaresca od agli insegnanti. Questi ragazzi, che ancor oggi spesso incontro e molti dei quali sono ormai nonni, non hanno dimenticato quegli anni, quella scuola e quel preside, che ha lasciato in tutti una traccia di umanità, di dedizione e di amore. Non si dimentica chi ci ha fatto del bene. Un saluto ed un augurio, caro preside. 30/09/13 13:48 www.comune.sesto-calende.va.it EVENTI 16 Serata di canzoni di Iannacci, Tessa e altri La nuova bellissima rotonda di via Vittorio Veneto, fresca fresca Trofeo Ticino Golf Challenge I palloni sull’acqua per la gioia dei bambini La benedizione dei gonfaloni di quartiere La sfilata dei gonfaloni 0 Sesto Calende 3-2013.indd 16 30/09/13 13:48 www.comune.sesto-calende.va.it EVENTI L’inaugurazione del Palazzo Comunale al termine del restauro 17 Il Prefetto e lo Stemma della Città, approvato dal Capo dello Stato La magnifica serata con il Coro Divertimento Vocale Il Palio dei Rioni: i Dragon Boats 0 Sesto Calende 3-2013.indd 17 Il nuovo bellissimo Ufficio Informazioni (ex chiosco Dante) 30/09/13 13:48 www.comune.sesto-calende.va.it 18 CULTURA L’angolo della poesia La forza del fiume, il suo scorrere perenne e misterioso hanno sempre suscitato nei poeti immagini evocative, quasi a simboleggiare la nostra stessa vita Il Ticino, il nostro bel fiume sulle cui rive hanno prosperato civiltà e popolazioni. Quante storie potremmo ascoltare se potessimo interpretare il mormorio delle sue acque, ma le storie le raccontano gli uomini ed appunto interpretando questa poesia dialettale del Giuvanin e la successiva fotografia che ci riporta negli anni 50, possiamo avere uno scorcio di vita di quell’epoca; vita che veniva vissuta attingendo risorse dal Ticino, il quale con generosità era in grado di offrirci del buon pesce, acqua per molteplici usi ed occasioni per socializzare. A quei tempi le macchine per lavare i panni non erano diffuse ed anche se nel nostro Comune vi erano alcuni lavatoi era consuetudine, per molte donne, andare al fiume a fare il bucato. Soprattutto nei mesi estivi era facile vedere alcune donne spingere carriole in legno, cariche di panni, sulle rive del Ticino, attorniate da numerosi ragazzini chiassosi che venivano spesso richiamati all’ordine dalle proprie mamme. Le carriole venivano introdotte in acqua, dove le donne svolgevano il loro lavoro insaponando e sbatacchiando i panni, rimanendo con i piedi in acqua per ore. Mentre lavavano i panni le lavandaie chiacchieravano sommessamente, scambiandosi informazioni di ogni tipo. In situazioni particolari, oppure quando i discorsi diventavano più intriganti, i ragazzini venivano invitati ad andare a giocare più in là, per i più restii di loro erano pronti vari appellativi soprattutto veniva usato il termine “narigiat”! Il Ticino ci ha regalato tante cose, pagine di storia ed emozioni, ma esige il nostro rispetto, soprattutto non dobbiamo dimenticarci che tra le sue esigenze vi è quella, durante le piene, di incrementare il volume delle sue acque fino a raggiungere livelli già toccati in passato. 0 Sesto Calende 3-2013.indd 18 AL NOSTAR TISIN Se al guardavi in piena, con la so acqua scüra, da piscinin al ma faseva pagüra, ma quand pö sun cresù, ancura prima di barbis, cun al Tisin sem diventà grand’amis. Intant che i mam a lavavan i pagn nunt fiöi giügavum e fasevum al bagn; chi povar don, cunt i pè in acqua par ur, a quarant’an evan già pien da dulur, ma ricordi da una dona un po’ tracagnota: gà disevan “la Bugiunet”, intant che la sbatteva i pagn la mulava un quei pet, a nunt fiöi sti rop gà fasevan rit cume i mat, ma i mam gà vusavan: andè a giugà pusè in là, narigiat! Una volta, cun la caneta, sa pescavan gubit arburel e variun, frit in da l’oli a diventavan propi bun; quanta gent al Tisin l’ha sfamà, quand sevum senza danè e gheva una gran puvertà! Ades l’è pien da gabian svassi e curmuran, disan che mangian di gran pes: piot, cavezai e anca i merican; chi por pescadur in propi rabià, ma chi dal Parco disan che sa pò mia sparà. Süi so riv quanti giuvinot e tusan a sin incuntrà e pö in barca o d’adrè di buscun han murusà, stori d’amur che al Tisin l’ha vist nas….. e menu mal che l’acqua la tas! Gent, pes, barcuni e civiltà che insema a l’acqua chissà duva in andà e se al Signur al ma permet da scampà sul Tisin a gò altar cent stori da pudè cüntà! Giuvanin 30/09/13 13:48 www.comune.sesto-calende.va.it CULTURA 19 L’autunno ci accompagna verso l’inverno con giornate sempre più fresche e con meno luce, ma nel cuore della nostra concittadina Samantha è presente la primavera. È la primavera dei suoi diciassette anni, che riflette ottimismo in quanti leggono questa sua poesia. LA PRIMAVERA Sbatte forte le tenere ali, vola tra fiori e davanzali spensierata e leggera: è il primo segno di primavera. Può essere dipinta come l’arcobaleno e viaggiare nel ciel sereno o esser di unica tinta. Lascia nell’aria armonia e rende tutto una magia. AVVISO Samantha F. Nella foto in alto a destra: Lavandaie sestesi al lavoro durante la piena del maggio 1951. Avete mai scritto delle poesie? Inviatele a: [email protected] Compatibilmente con le esigenze di spazio, alcune poesie potranno essere pubblicate su questo giornale. In ricordo di Giancarlo Sangregorio Di Luigi Crenna Caro Giancarlo, sapendo che a ognuno toccherà allungare il passo fatale, non voglio usare frasi retoriche. Ti voglio solo dire di essere molto addolorato e voglio ripeterti tante, tante volte grazie per la tua generosità nei miei confronti. Già la prima volta che ci siamo conosciuti hai voluto subito regalarmi una grande foto tratta dalla monografia “Sangregorio-simbiosi”ediz. Del Milione. Osservata tale foto ho subito intuito la sua grande importanza come significante della tua arte: un pezzo di legno foggiato dal tempo e dalle percosse degli elementi come una mano incuneata tra due rocce. Immediata è poi stata la tua disponibilità alla mia richiesta di prestito di alcuni disegni per riprodurli nel mio libretto BIANCO VERDE AZZURRO, non senza averlo voluto leggere di un fiato ed avermi regalato la frase “…Questa poesia è tutta impregnata 0 Sesto Calende 3-2013.indd 19 di un naturalismo nel quale c’è un netto riferimento alla condizione umana”. La lettura dei tuoi disegni mi ha molto sorpreso, quasi attonito. Se in copertina spicca elegante il disegno di una coppia di un meraviglioso fucsia, intriganti, quasi sconvolgenti sono i cinque disegni interni, monotematici: “Figure nell’ambiente”. Sono sempre due figure sole, piegate dai loro pensieri, senza comunicare tra loro, ed è evidente anche un tentativo di fuga; e nell’ultimo- sei figure presumibilmente all’aperto- è chiarissimo, ben reso il significato che anche in compagnia si può essere soli. Molto piacere provavo quando mi mandavi a salutare; e poi purtroppo le notizie che non godevi più ottima salute. Per diverse volte nessuno mi ha risposto al tuo campanello. Nel novembre del 2010 presso Villa Recalcati ho visitato la tua significativa mostra nell’am- bito delle cinque proposte di scultori legati al territorio varesino: Giò Pomodoro, Sangregorio, Tavernari, Zauli e Nino Cassani (manifestazione preludio di una collezione permanente a cielo aperto). Abbagliato dalla tua opera ti ho lasciato sul registro questa considerazione: “Un altissimo volo nel tempo e nello spazio nella chiara luce di una limpidissima arte”. Spero che tu l’abbia letta. Caro Giancarlo, ci troveremo, e forse avremo anche il tempo di parlarne, tra tutti noi, (anch’ io per la mia minima parte), che abbiamo lavorato nella e per la “sacralità della natura”. La tua, in questo caso è già una via, un sentiero precisamente tracciato con grande intelligenza, coraggio e tanta continuità di sforzi; tu fraternamente ci abbraccerai. Tutta la tua Sesto ti ha capito e vorrà sempre bene a te e alle tue creature ormai ovunque diffuse. Grazie, grazie di tutto. 30/09/13 13:48 La zona prima e dopo il 1938, anno di un’intensa urbanizzazione residenziale I quartieri di Sesto Calende: Abbazia Di Renzo Besozzi Il quartiere dell’Abbazia è sicuramente il più carico di storia. Dico di storia in quanto sono molti i documenti che ne parlano, specie dall’alto medioevo fino ai giorni nostri. Certo, l’importanza del quartiere discende dalla presenza dell’Abbazia benedettina che dal secolo IX nel bene e nel male influenzò in modo determinante la storia di Sesto Calende. L’Abbazia venne fondata dal conte Liutardo (o Luitardo), che fu vescovo di Pavia dal 830 al 864, e che ottenne molti castelli e possedimenti terrieri dall’imperatore e re d’Italia Lotario e da suo fratello Lodovico, tra i quali le terre di Sesto, abitate in quell’epoca da discendenti di Eruli e Longobardi, che professavano in parte ancora l’idolatria e in parte l’Arianesimo. Liutardo, uomo deciso e violento nel combattere gli scismi che dividevano la Chiesa, distrusse quel che rimaneva della vecchia cultura e fondò il monastero benedettino, che dipendeva dal vescovo di Pavia. L’Abbazia era geograficamente situata nella Diocesi di Milano, ma le condizioni politiche del tempo, quando il governo era a Pavia, dettero forza a questa situazione, almeno fino alla morte di Liutardo. Da quel momento tutta la storia per secoli fu un succedersi di lotte fra i due vescovadi, che se ne contendevano La facciata/pronao della chiesa di S. Donato 0 Sesto Calende 3-2013.indd 20 la giurisdizione, anche ripetutamente con la forza degli eserciti, dato che queste controversie si innestavano nel più vasto antagonismo fra impero e papato. Dobbiamo giungere al 1816, dopo la restaurazione e la riorganizzazione delle diocesi del Lombardo-Veneto, perchè la giurisdizione ecclesiastica dell’Abbazia passi dalla diocesi di Pavia a quella di Milano. Ma torniamo al nostro quartiere. L’Abbazia, restata senza monaci per i continui soprusi e fatta segno di continue ruberie, fu assegnata, con tutte le sue pertinenze, dal papato all’opera pia Ospedale Maggiore, che per via delle guerre continue non aveva più sufficienti risorse per la cura degli infermi. Le terre divennero così di proprietà dell’Ospedale, e tali rimasero in gran parte fino ai giorni nostri. L’Abbazia, definitivamente abbandonata nel secolo scorso, divenne un rudere, e solo qualche decennio fa vennero ricostruiti, per interessamento del nostro cardinale Angelo Dell’Acqua, gli edifici che oggi ospitano la Casa di Riposo sant’Angelo e l’Azienda Sanitaria Locale. La chiesa di San Donato, annessa alla Abbazia, resta però il principale monumento storico di Sesto. Anche la chiesa, come il monastero, subì alterne vicissitudini, tra cui anche la sconsacrazione per lunghi periodi. Ma porta anche la memoria di importanti rifacimenti e affreschi, testimo- Uno scorcio della navata della chiesa di S. Donato e torre campanaria Centro sportivo 30/09/13 13:48 www.comune.sesto-calende.va.it I QUARTIERI DI SESTO CALENDE 21 nziale Istituto scuole superiori Carlo Alderto Dalla Chiesa nianze di anni di migliori condizioni economiche. Diversi sono i documenti che descrivono la chiesa e i suoi rilevanti valori artistici, e non ne parliamo perciò in questo contesto. Descriviamo invece per sommi capi le caratteristiche salienti del quartiere. Nel corso dei secoli, il quartiere si articolò attorno all’Abbazia, in quanto abitato da agricoltori ed artigiani che in qualche modo gravitavano attorno al monastero. Non mancavano però anche commercianti, che usufruivano, come gli altri abitanti di Sesto Centro, delle vie d’acqua e del traffico merci che su di queste prosperavano. Si tenga anche presente che l’insenatura del fiume nella grande conca di S.Anna nei secoli scorsi si protendeva fin quasi all’attuale cimitero, sommergendo tutta la zona ora paludosa dietro il campo sportivo, Asilo nido il Piccolo Principe 0 Sesto Calende 3-2013.indd 21 30/09/13 13:48 22 I QUARTIERI DI SESTO CALENDE e configurandosi come un porto naturale che veniva utilizzato per i commerci. Bisogna giungere però all’inizio del secolo scorso, in epoca fascista, perchè il quartiere assuma un aspetto più simile all’attuale. Fino al 1938 infatti tutta la zona di fronte alle attuali scuole superiori era coltivata, ma nel ‘39 un piano di urbanizzazione basato su una importante lottizzazione determinò una rapida crescita delle villette che oggi vediamo, favorita dalla cresciuta domanda di alloggi dovuta allo sviluppo industriale della SIAI e del suo indotto. Il quartiere ospita anche il cimitero di Sesto, ampliato per necessità in più lotti nel corso degli ultimi decenni. E siamo ai giorni nostri. Il quartiere è via via andato espandendosi, come un po’ tutto il territorio di Sesto, nella seconda metà del ‘900. In forza della sua vicinanza al centro storico e della disponibilità di aree, il quartiere ha dato ospitalità ad un asilo-nido comunale (il Piccolo Principe), al complesso scolastico superiore Carlo Alberto Della Chiesa, ove trovano sede il Liceo Scientifico e gli Istituti Tecnici ITIS, ITPA, ITC, IPSIA, alla Casa di Riposo Sant’Angelo, alla Residenza Sanitarioassistenziale per Disabili (RSD) e, negli edifici ricostruiti della vecchia abbazia, alla ASL (Distretto Sanitario di Sesto Calende). Sulla via Lombardia, a cavallo fra la località LOCA e il nostro quartiere, su terreni appartenuti all’Ospedale Maggiore di Milano, sono stati realizzati il Centro Sportivo, con campi da tennis, pallavolo, calcio ed il Centro Natatorio, dotato di piscine coperte e scoperte. Insomma, una città nella Città. Quartiere residenziale Casa di Riposo San’Angelo O Residenza Sanitario-assistenziale per disabili (RSD) Edificio ed impianti della piscina 0 Sesto Calende 3-2013.indd 22 30/09/13 13:48 i i i - à o a , , www.comune.sesto-calende.va.it CULTURA 23 Una lunga storia d’arte La Commissione per la gestione delle mostre d’arte, rinnovata dall’Assessorato alla Cultura verso la fine del 2010, si è data come obiettivo di portare sul territorio della città il lavoro di artisti che esprimono con discipline e stili diversi la contemporaneità delle arti visive. Pur nelle ristrettezze di bilancio cui ogni amministrazione pubblica è oggi confrontata, tutti i membri della Commissione hanno contribuito, dedicando tempo e mezzi propri, ai notevoli risultati sin qui ottenuti. L’attività nello Spazio Cesare da Sesto iniziò alla fine degli anni quaranta (1949) nell’ambito della Società Storicoarcheologica Cesare da Sesto che faceva tutt’uno con la Pro Sesto. La vivacità culturale-artistica si accrebbe negli anni del dopoguerra favorita dalla vicinanza di Sesto Calende alla città di Milano e dalla frequentazione, vedi dalla residenza sul territorio, di artisti assunti poi a fama internazionale (Fontana, Baj, Sangregorio, Adami, Azuma ...). Nel 1961 venne promosso il premio nazionale “Cesare da Sesto”, coerente seguito ai numerosi e frequentati concorsi di pittura estemporanea e alle mostre collettive di giovani artisti. Il premio venne attribuito sino al 1968 e riproposto poi in un’unica edizione ad alto livello nel 1994. La sede espositiva venne più volte dislocata e dal 1992 è stabilmente ospitata nel Palazzo Comunale. Tra le iniziative volute e attuate dalla Commissione in carica, si segnala la mostra dedicata a Lila De Nobili, pittrice e creatrice di scenografie prestigiose: grandi nomi della scena teatrale mondiale degli anni 50 e 60 si riferirono a lei per la messa in scena di edizioni memorabili di opere liriche e azioni drammatiche. Tra il 2011 e il 2013 si allestiscono mostre di giovani artisti di diverse nazionalità e forme espressive molto distanti tra loro ( pittura, scultura, fotografia, installazioni) e si rende omaggio con retrospettive e collaborazioni ad iniziative private, ad artisti che per l’arte hanno vissuto (Besozzi, Fedeli e, recentemente, una mostra tematica di Mariuccia Secol) L’apertura verso il mondo dei giovani ha condotto la Commissione all’organizzazione di seminari, rivolti a studenti di Istituti di insegnamento superiore aventi per oggetto l’arte contemporanea e il contesto in cui gli artisti oggi operano, e di eventi puntuali di breve durata nella sede espositiva. Dei seminari, guidati con entusiasmo da due artisti (Stefani, Taddei) e da un critico di chiara fama (Flaminio Gualdoni) è stato prodotto un documentario, che esalta la vivace partecipazione degli studenti, attualmente acquistabile, a modico prezzo, presso la Biblioteca. È importante anche segnalare l’apertura alle attività di altre associazioni culturali e/o istituzionali ben radicate sul territorio, certamente generatrice di sinergie cui la Commissione Cesare da Sesto potrà attingere. È infine utile rammentare che, negli oltre cinquant’anni di attività delle commissioni elette a organizzare e gestire progetti artistici, il patrimonio della Cesare da Sesto si è arricchito, attraverso le donazioni degli artisti che hanno esposto in questo “glorioso” spazio (Adami, Azuma, De Filippi, Licata, Baj, Lischetti, Vincens, Streibel, Canavesi, Valenti) di opere di alto contenuto storico-artistico: oltre cento tra dipinti, sculture e fotografie. OSCAR TORIBIO SOSA ALLO SPAZIO CESARE DA SESTO Lo Spazio Cesare da Sesto ospita dal 12 al 27 ottobre opere di pittura e scultura di Oscar Toribio Sosa, architetto argentino che vive e lavora a Laveno Mombello. Laureatosi presso l’Università Nazionale di La Plata, inizia nella sua città d’origine l’esercizio della professione. Vicissitudini personali e familiari lo conducono in Italia; ottiene la laurea in Architettura al Politecnico di Milano, dove svolge anche attività accademica come docente nei corsi di post-laurea del Dipartimento Tecnico. Si dedica da tempo alla pittura e alla scultura, arti che in genere identificano forme espressive riconoscibili ma che mal si addicono al suo lavoro che accomuna processi creativi e materiali insoliti. 0 Sesto Calende 3-2013.indd 23 Estraendosi dalle regole dell’invenzione o della composizione architettonica, Toribio Sosa è artefice di opere realizzate con elementi poveri, ricuperati in cantieri o nelle legnaie, ai quali attribuisce bellezze nuove. Tutte le opere esposte sono inedite; particolare attenzione meritano i suoi “telones” sui quali essenziali pennellate tracciano figure, quasi schizzi o studi, che anticipano le forme scolpite. La mostra resterà aperta sino al 27 ottobre 2013 con i seguenti orari: giovedì - venerdì dalle 17 alle 19; sabato e festivi dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 17 alle 19. Palazzo Comunale, Sesto Calende. 30/09/13 23:17 www.comune.sesto-calende.va.it 24 CULTURA Antonio De Venezia, forza espressiva e profonda umanità p Di Francesco Signori e Vitaliano Forlani, curato da Silvia Ferrari In questo numero, nella scaletta degli Artisti Sestesi era previsto l’incontro con Antonio De Venezia, purtroppo il pittore lo scorso 22 agosto ci ha prematuramente lasciati. Abbiamo comunque deciso in accordo con la sua compagna Silvia, di pubblicare ugualmente questa pagina per ricordare con affetto e riconoscenza l’artista, ma soprattutto l’uomo che abbiamo conosciuto ed apprezzato nella nostra città. Lo ricordiamo, nel nostro laboratorio di arti figurative, insegnante discreto, ma molto efficace, presente e disponibile con tutti, sino ad un paio di giorni prima del ricovero in ospedale, sicuro di poter ritornare presto tra i suoi allievi, ma così non è stato. Qui a Sesto Calende, nel quartiere Abbazia, dove Antonio si è sempre sentito accolto e benvoluto, sabato 24 agosto si è svolto il funerale, in un’atmosfera di calda e sincera commozione, tanto che all’uscita dalla Chiesa i presenti hanno applaudito il feretro, in segno di grande stima ed affetto. Pittore, restauratore, amante dell’Arte e di tutte le forme della bellezza, maestro di tanti allievi aspiranti artisti che lo hanno conosciuto e che da lui hanno tratto insegnamenti sulla pittura e, senza alcun dubbio, anche sulla vita. Uomo dai modi pacati e gentili, uno sguardo diretto mai invasivo, a dire “Io ci sono, se vuoi, sempre“. 0 Sesto Calende 3-2013.indd 24 Sensibilità estrema, che pur non rinuncia a guardare il mondo, a viverlo per quel che è. Così nelle sue opere l’uomo appare sempre fragile e solo, uomo che sopravvive attraversando la sua quotidianità, dove i gesti ripetuti appaiono come un rituale: il rito del guerriero che indossa la sua armatura e non sa cosa gli riserveranno le ore a venire. I sui ritratti, la parte più rilevante della sua poetica, sono immagini potenti di una concretezza quasi tattile, non lasciano in alcun modo indifferenti. I personaggi si susseguono tra ombre e colori intensi, con una presenza tanto permeante da poterne quasi percepire il respiro. Così i paesaggi, che lui amava definire “ritratti di paesaggi”, sono visioni di angoli di mondo dove raramente l’occhio si sofferma: sassi, rovi, frammenti di rami, arbusti, sterpi. Ci svelano la capacità di analizzare, di essere “dentro la realtà”, insieme forse ad una volontà di riscatto degli ultimi. Ma al di là della forza e dell’incisività espressiva dell’artista De Venezia, vogliamo rendere omaggio all’uomo, al maestro, all’amico. Amiamo la sua naturale gentilezza, la grande generosità, l’ironia garbata, la pronta disponibilità ad accettare ogni piccola gioia come un prezioso frammento di vita. Ad Antonio erano estranei invidia, meschinità, gelosie, opportunismo. Antonio amava condividere la sua cultura e il suo talento, mai imporli. 30/09/13 13:48 www.comune.sesto-calende.va.it CULTURA Ricordiamo le parole del Parroco, don Luigi Ferrè, perché le avrebbe molto apprezzate e condivise: “L’arte è importante nella vita perché aiuta l’uomo a migliorarsi. Antonio ha ricevuto da Dio il dono di essere artista, un ruolo - e n . i I , i i i che lo ha portato a guardare in profondità le cose. L’insegnamento che ci lascia è quello di non fermarci mai alla superficie ma sforzarsi di cercare il senso profondo della vita che l’arte ci aiuta a capire.” 25 Ciao Antonio e grazie per il molto che hai dato. Mai addio, perché la tua umanità è la nostra umanità, e quelli che ti hanno incontrato portano nel cuore un po’ del tuo cuore. ANTONIO DE VENEZIA Antonio De Venezia nasce ad Avellino, ma si trasferisce bambino con la famiglia ad Arona; della sua infanzia ha sempre conservato intensi ed affettuosi ricordi. Inizia a dipingere da adolescente e, dopo aver frequentato l’accademia di Belle Arti di Brera, si trasferisce a Milano ove entra in contatto con galleristi storici ed artisti quali Marino Marini, Carlo Carrà, Francesco Messina. Inizia la sua attività espositiva negli anni sessanta. Tiene diverse mostre personali: le più importanti hanno luogo a Milano, Pavia,Venezia, Losanna. In questo periodo si avvicina ad una poetica di tipo morandiano che persegue fino agli anni ’70. Negli anni ’80 la sua pittura comincia a cambiare, risalendo controcorrente il percorso del linguaggio pittorico novecentesco. Abbandona i colori delicati e le forme quasi astratte della sua prima pittura ed inizia ad avvicinarsi ad una sorta di iperrealismo. Contemporaneamente apre ad Arona la prima scuola di pittura, che sarà poi trasferita a Dormelletto nel 1988 e rimarrà attiva fino al 2009. Insegna all’Unitre di Arona e tiene numerose conferenze. La sua ricerca tematica centrale viene definitivamente messa a fuoco negli anni ’90 quando porta a termine un folto gruppo di opere tra le più significative della sua attuale poetica. Nel 2001 espone a Milano allo Studio D’Ars di Grazia Chiesa, con una personale accompagnata dal testo critico di Giorgio Seveso. Inizia il suo periodo artisticamente più fruttuoso, caratterizzato da riconoscimenti concretizzati in numerose mostre personali e premi a livello nazionale. La città di Arona nel 2010 gli dedica un’importante mostra. Dal 2001 si trasferisce a Sesto Calende con la compagna Silvia, aprendo un grande studio appartato sulle rive della Lenza, qui si dedica appieno alla sua arte e all’insegnamento, sia come docente dell’Unitre con memorabili conferenze sulla storia dell’arte, sia presso il Laboratorio di Arti figurative del Comune, dove ha tenuto i corsi serali di figura, natura morta e paesaggio fino a maggio 2013. o . à o a 0 Sesto Calende 3-2013.indd 25 30/09/13 13:48 www.comune.sesto-calende.va.it 26 LIBRI IL GRANITO NON È PIÙ LUCIDO (di Dino Rinaldo) N Non sono uno sscrittore e solo ccon grande pressunzione ho fatto sstampare questo mio “quasi diario” m dove, oltre ai miei d rricordi, ho inseritto, alla fine, alcuavevo pubblicato sia ni miei scritti che ave sul Nuovo Ezzelino, giornalino del mio paese natio, sia sul giornale cittadino di Sesto Calende, dove vivo da tantissimi anni, inoltre alcuni scritti che ho la presunzione di definire poesie anche se non lo sono. Il mio intento era di raccontare uno spaccato della vita trascorso tra la Valle di Santa Felicita, dove sono nato, i collegi dove ho studiato, Milano dove ho lavorato per anni e Sesto Calende dove mi sono trasferito poco dopo il matrimonio. In Valle sono nato nella casetta che oggi è diventata “Ristorante dalla Mena” e, dopo la guerra, ho vissuto la mia fanciullezza, nell’ex-casermetta a monte del saccello della Madonna del Buon Consiglio. In seguito allo scoppio di una bomba, rimasto mutilato, sono entrato in un collegio di Don Orione a Gallio e poi ho proseguito i miei studi a Campocroce di Mirano e a Buccinigo d’Erba. Tornato a casa, ho potuto vivere poco in paese, sono dovuto emigrare a Milano, dove ho lavorato fino all’età della pensione. In queste miei pagine racconto un po’ della mia vita con una moglie meravigliosa, con un figlio bravissimo: due figure che saranno sempre nel mio cuore. Dopo aver perso per malattia quelle due carissime persone, ho avuto un periodo in cui avevo bisogno di evadere e mi sono impegnato a far visitare la nostra Italia e specialmente la nostra terra, a una nipote francese che era in Italia per imparare la nostra lingua, assieme ad una sua amica. Dopo alcuni anni ho conosciuto un’altra 0 Sesto Calende 3-2013.indd 26 donna speciale che mi ha fatto riprendere la voglia di vivere ma, il destino è veramente strano e imprevedibile, anche lei se n’è andata per malattia. Ora vado spesso al mio paese natio e non manco di salire in valle che definisco “la mia valle”. Tutto questo l’ho scritto immaginando di raccontarlo ad un amico che ho avuto per molto tempo. L’ho conosciuto nel periodo in cui erano entrati in vigore i Decreti Delegati per le scuole, con lui ho collaborato nella fondazione dell’Associazione Democratica Genitori Sestesi e assieme ci siamo sempre impegnati nella scuola. Nel frattempo era nata la Sesto ‘76-Lisanza e, sempre con lui, ho condiviso molti momenti della storia di questa società che fa onore alla città di Sesto Calende. Fino al momento in cui ci ha lasciati, creando un vuoto tremendo, gli sono stato vicino come collaboratore, dividendo un’amicizia che ritengo la più importante della mia vita. Credo che la maggior parte dei sestesi abbia capito chi era quell’amico immaginario al quale ho confidato tutta la parte scritta della mia vita: Romano Spinelli, un uomo che merita tanta stima da parte di tutti, che ha fatto moltissimo per i giovani, cha ha lasciato un società sana e ben avviata a diventare sempre più grande con l’impegno di chi lo sostituisce e continua sulla strada da lui intrapresa con coraggio e determinazione. PER CHI SUONA LA CAMPANA? (di Elena Zeni) M Mercoledì 4 setttembre presso il ccentro studi A. D Dell’Acqua abbbiamo presentatto il libro “PER C CHI SUONA LA C CAMPANA? La ttorre Campanaria di Sesto Calende Porto di Cielo”. Questa data è la stessa del 1932 nella quale iniziarono i festeggiamenti per l’inaugurazione della nuova torre campanaria. Coincidenza? Non so se lo è, ma comunque quest’anno tutti noi sestesi abbiamo un nuovo bellissimo campanile sapientemente restaurato e la storia delle sue campane andava ricordata, perché ai più sconosciuta. Una campana in particolare, la Maggiore chiamata Santa Maria, è dedicata agli eroi dell’aria ed è stata disegnata dal pittore Papa su ispirazione dell’Ing. Alessandro Marchetti che è anche autore della dedica propiziatoria e vi ha apposto la firma. I racconti di mio papà Romano parlavano di questi grandi festeggiamenti a cui tutti i sestesi hanno partecipato. Allora io e Mario Varalli abbiamo deciso di ricordare questi avvenimenti prima con delle semplici paginette che sono diventate più importanti grazie all’apporto del materiale fotografico messo a nostra disposizione dalla nostra Pro Sesto. Così è nato questo bel libro che abbiamo voluto dedicare ai nostri genitori: Zeni Romano ed Elso Varalli. Essi hanno scritto una parte importante della storia della SIAI Marchetti e di Sesto Calende. Questo libro fa parte dell’iniziativa “Quando un libro è davvero un mattone” e gli introiti della sua vendita saranno devoluti al restauro del campanile, così che ogni sestese con il suo acquisto potrà dire: anch’io ho contribuito al restauro del campanile di San Bernardino. Inoltre credo che chiunque lo comprerà e leggerà la storia scritta, ogni volta che sentirà i rintocchi delle nostre campane saprà un po’ di storia in più. Una storia che la SIAI Marchetti ha scritto per Sesto Calende lasciando segni indelebili e rendendola famosa in tutto il mondo grazie ai suoi aerei, ai suoi arditi avieri, ai suoi primati e non dimentichiamo ai suoi uomini e donne che vi hanno lavorato. 30/09/13 13:48 www.comune.sesto-calende.va.it GRUPPI DI ACQUISTO SOLIDALE 27 Settimana della spesa consapevole Per essere attori di una economia più sana, equa e sostenibile A cura di GASsesto, Gruppo Mercato Equo Solidale di Sesto C. DIBATTITI, CONFERENZE, EVENTI CULTURALI E SOCIALI APERTI A TUTTA LA CITTADINANZA dal 16 al 20 ottobre 2013 si terrà l’iniziativa “Settimana della spesa consapevole” organizzata da GASsesto (Gruppo di Acquisto Solidale) e dal Gruppo Mercato Equo Solidale di Sesto Calende. Due serate e un fine settimana all’insegna dello stare bene insieme, condividendo piacevoli esperienze e cogliendo spunti di riflessione in merito al tema del consumo. Ma cosa accomuna questi due gruppi, che operano da alcuni anni sul nostro territorio? La consapevolezza che con i nostri acquisti possiamo influenzare l’economia, contribuendo ad un mondo più giusto, e solidale. Obiettivo dell’iniziativa è proprio di sensibilizzare i nostri concittadini rispetto all’impatto che i nostri consumi e le nostre abitudini hanno sull’ambiente e sul sociale, promuovendo una riflessione su modelli di produzione, distribuzione e consumo più rispettosi dell’uomo e dell’ambiente. ECOPULIZIA POSSIBILE? mercoledì 16 ottobre, alle 20,45 - in Comune. Il programma comincia la sera di mercoledì 16 ottobre con la conferenza Ecopulizia possibile? È realmente concepibile un modo alternativo di pulire? Ne discuteremo con Veronica Colautti, dottore in chimica. COMMERCIO EQUO E SOLIDALE venerdì 18 ottobre, alle 20,45 - in Comune. Per la sera di venerdì ci sarà una conferenza informativa sulla realtà e l’impatto del Commercio Equo e Solidale, con Guido Leoni, presidente del consorzio CTM Altromercato. Ci siamo mai chiesti come mai i Paesi che producono prelibatezze delle nostre tavole come il cacao, il caffè e il tè sono tutti nella parte più povera del mondo? Dove finisce la ricchezza di queste produzioni? Entrambe le serate si svolgeranno in una sala del Comune di Sesto Calende, che patrocina l’iniziativa. 0 Sesto Calende 3-2013.indd 27 ALLEGRI RICICLANDO! sabato 19 ottobre, dalle 15,00 alle 17,00. Il sabato sarà dedicato ai bambini, con giochi educativi e creativi, dove impareranno a riciclare e riutilizzare i materiali oppure a conoscere le origini di prodotti che vengono da lontano, come per esempio il cioccolato. Sarà loro possibile anche barattare liberamente giochi o libri, sempre nell’ottica del non-spreco. MERCATINO DELLA SPESA CONSAPEVOLE domenica 20 ottobre, dalle 10.00, in piazza Guarana. Il mercatino della spesa consapevole proporrà prodotti equo e solidali, biologici o locali, nonché banchi informativi su energia e sui GAS. BIODANZA, MERENDA E LABEL, MONOLOGO PER SORRIDERE domenica 20 ottobre, dalle 15.00, alla Marna. Il pomeriggio della domenica proseguirà alla Marna: alle 15,00 ci sarà una sessione gratuita di Biodanza, aperta a tutti: una attività innovativa che stimola le risorse innate dell’individuo e migliora la qualità di vita. Un’esperienza da non perdere! Alle 16.30 verrà offerta una merenda equo solidale, occasione di conoscenza e di assaggio. Le proposte culminano alle 17,00 con lo spettacolo “Label”, a ingresso libero, monologo ironico e provocatorio per sorridere delle nostre abitudini di consumatori, dei trucchi della vendita e degli assurdi da supermercato che quotidianamente portiamo in giro nel nostro carrello della spesa. Spettacolo prodotto dal Dipartimento pace e stili di vita, ACLI nazionali e milanesi. Per altre informazioni visitare il sito di GASsesto www.gas-sestocalende.it o contattare il Gruppo Mercato Equo Solidale allo 0331 920354. 30/09/13 13:48 www.comune.sesto-calende.va.it 28 ASSOCIAZIONI La crisi colpisce anche la Lilt A rischio l’assistenza domiciliare ai malati terminali Di Samanta Francese Se non arrivano risorse, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori della sezione di Varese a marzo 2014 si vedrà costretta a chiudere il servizio di assistenza domiciliare ai malati terminali, servizio che nasce nel 2004, fortemente voluto dai nostri concittadini volontari LILT e che accompagna dignitosamente a fine vita i pazienti ed offre supporto alle famiglie che vivono con i loro cari questo grande dramma. Durante gli anni, in provincia di Varese, sempre più persone si sono rivolte alla LILT. Nel 2004 furono seguiti 47 pazienti fino ad arrivare nel 2012 a 174 e quest’anno si è già superato il numero dell’anno scorso, ottenendo il 35% in meno di decessi in ospedale e di conseguenza un risparmio non indifferente per la Regione ma una spesa globale molto considerevole per l’associazione che si aggira all’incirca intorno al milione di euro. Il territorio provinciale di Varese comprende 3 equi- pe LILT che sono attive nei comuni di Busto A., Valle Olona, Samarate, Gallarate, Somma Lombardo, Sesto Calende, Azzate e Saronno. A Sesto Calende il servizio è molto forte, lo dimostra il fatto che nel 2012 da questa sola equipe sono stati assistiti 49 pazienti. Medici di famiglia, infermieri, medici per le cure palliative (ad es. la terapia del dolore) e psicologi collaborano attivamente, recandosi dal malato tutte le volte che è necessario il loro consulto, tutta la famiglia è seguita e non viene mai abbandonata. Un grande lavoro che vede collaborare in sinergia diverse figure, offerto alle famiglie gratuitamente. Ogni paziente costa alla LILT circa € 1.300, in ospedale un paziente nella stessa condizione potrebbe costare fino a oltre più di € 6.000, si deduce che il lavoro dell’associazione non solo permette al malato di finire il suo percorso accanto alla propria famiglia ma dà la possibilità alla sanità pubblica di destinare il denaro risparmiato ad altri settori e/o progetti. Purtroppo ad ora non si è riusciti a trovare la possibilità di ricevere fondi strutturali dalla regione. L’associazione ha bisogno di molto denaro per continuare questo importante servizio, i banchetti nelle piazze per la vendita di fiori, olio e quant’altro non sono più sufficienti, c’è necessità di entrate continuative e se queste non arriveranno in breve tempo il lavoro e le energie di tanti andranno persi per sempre, per tutti e soprattutto per i malati e le loro famiglie. Per fare una donazione utilizzare: il CONTO CORRENTE POSTALE intestato a LILT sezione Varesina nr. 478214 il CONTO CORRENTE BANCARIO intestato a LILT sezione Varesina, Banca Prossima IBAN: IT81 L033 5901600100000007939 0 Sesto Calende 3-2013.indd 28 30/09/13 13:48 www.comune.sesto-calende.va.it ASSOCIAZIONI 29 Buon viaggio Elisa! La nostra volontaria partirà per il Camerun dove resterà per tutto l’anno scolastico come educatrice nella scuola di suor Adriana. Ci ha lasciato queste parole, piene di entusiasmo e di convinzione A breve partirò per il Camerun! Grazie al Comitato Sesto per i Paesi Poveri O.n.l.u.s. incontrerò Suor Adriana e le allieve del Centro femminile Angela Merici (C.e.f.e.m.) di N’Gaoundère. Quando ho deciso di intraprendere quest’esperienza pensavo sarebbe iniziata con il mio arrivo in Africa, invece, mi sono accorta essere incominciata nell’istante in cui ho scelto di incamminarmi verso questa realtà. Un’esperienza che, sin dal principio, mi permette di riflettere su come ogni percorso, ogni scelta possano incontrarsi, intrecciarsi e influire sulla vita di altri. Ho scelto di imboccare una strada che molto tempo fa Suor Adriana ha iniziato grazie, anche, al sostegno e l’aiuto di molte persone. Nel breve tragitto che per ora ho percorso, ho incontrato alcune di quelle persone che attraverso le loro testimonianze e grazie alla luce che ho visto nei loro occhi, sono riuscite a trasmettermi la bellezza e la volontà di questa missione. Prendendo questa strada decido di intraprendere un percorso non molto facile, ricco di sfide che richiederanno un continuo mettersi in discussione. Una scelta che comporta l’uscita dalla mia realtà costruita su certezze, proiettandomi verso qual- cosa di più incerto e sconosciuto. Intraprendo questo viaggio in compagnia di un bagaglio ricco di affetti e di punti di riferimento che mi affiancherà lungo il mio percorso verso una realtà costruita sulla totale dedizione verso il prossimo. Cercherò di imprimere ogni singolo passo di impegno ed emozione. Nella speranza, un giorno, di poter raccontare questo viaggio, animata da quella passione che ho trovato in chi l’ha vissuto e che mi ha colpito nel profondo! Elisa Zaninoni Grazie Stunàa Vogliamo rivolgere un grande ringraziamento al Sig. Barisone, al Sig. De Micheli e a tutti i componenti della Banda di Stunàa che sono intervenuti a rallegrare la festa dei nonni dell’Asilo Nido comunale “Il Piccolo Principe“ con la loro musica e il loro colore. Li ringraziamo per la loro disponibilità e per il calore umano che ha entusiasmato e commosso bambini e nonni. Il Personale dell’Asilo Nido 0 Sesto Calende 3-2013.indd 29 30/09/13 23:19 www.comune.sesto-calende.va.it 30 GRUPPI CONSILIARI C’È UNA SESTO CHE.... C’è una Sesto che non si vede, che non appare agli occhi di chi la attraversa alla ricerca di un centro commerciale o di un week-end sul lago. E’ la Sesto che non si nota nelle occasioni di festa, che non frequenta il Palazzo, che non compare nelle occasioni ufficiali. E’ la Sesto della quotidianità, della gente comune, dei problemi di ogni giorno. La Sesto di tanti cartelli “vendesi/affittasi”, di tanti negozi che aprono e chiudono, di famiglie che ormai faticano a sostenere i costi dei servizi, anziani che vivono in solitudine, malati che sperimentano i disagi dell’assistenza pubblica. C’è anche una Sesto di giovani che ogni mattina raggiungono le nostre scuole o si dirigono a Milano per studiare e prepararsi a un futuro, che purtroppo si profila incerto. Ma ormai sono numerosi anche i Sestesi di mezza età che guardano con timore gli anni che verranno perché hanno perso il lavoro e sanno che difficilmente ne troveranno un altro. C’è la Sesto delle frazioni che spesso si sentono un po’ dimenticate, un po’ lontane. Sestesi che si ritrovano al mercato e si accorgono che qualcosa è cambiato, anche nei discorsi della gente. Sestesi amareggiati da una politica litigiosa, delusi dalle promesse perché, in fondo, la loro vita non è affatto migliorata. Sestesi che sono stanchi delle parole, ma che cercano esperienze di condivisione, che facciano crescere la fiducia reciproca. Non è la Sesto appariscente, la Sesto vivace e benestante di cui ci piace vantarci, non è la Sesto di cui siamo orgogliosi: è la Sesto fragile. Ma anche questa è la nostra città. A questa Sesto dobbiamo saper parlare, a questi Sestesi dobbiamo dare delle prospettive concrete, dobbiamo restituire la speranza. InsiemeperSesto dunque preferisce non usare le pagine del giornale comunale per ribattere alle solite offese arroganti del sindaco, ma ricordare che le priorità del Bilancio Comunale devono rispondere alle esigenze quotidiane dei cittadini (la scuola, l’abitazione, i trasporti). Devono essere incrementati i servizi sociali, aumentate le risorse a sostegno di quei Sestesi che faticano a pagare le rette, l’affitto,la spesa; devono essere potenziate le strutture comunali che si occupano del disagio e si devono valorizzare tutte le realtà di volontariato che mettono in atto concrete esperienze di solidarietà, affinché chi sta peggio non si senta lasciato solo. Gruppo consiliare InsiemeperSesto UNA SERATA MEMORABILE Penso che tutti sappiano della bella serata del 15 luglio scorso alla Marna: si è parlato del futuro della nostra città, si è parlato del recente passato della nostra città. Dico ‘bella’ per un solo motivo: la partecipazione dei cittadini. Grazie, davvero grazie carissimi sestesi per la vostra partecipazione appassionata ai temi ‘caldi’ della nostra comunità, in una serata davvero memorabile. In primo luogo una presentazione che spero abbia chiarito e fugato i dubbi insinuati ad arte da parte di chi non si rassegna al bellissimo cambiamento che sta avvenendo nella nostra città: cambiamento di mentalità prima che dello spazio fisico, sotto gli occhi di tutti. Questo cambiamento di mentalità ci porta ad aprire i nostri orizzonti all’immaginazione del futuro, senza timore, pur coltivando il rispetto e l’orgoglio per il nostro passato. Dopo la presentazione si è arrivati alle domande, agli interventi di solo commento, all’espressione del proprio parere senza mediazioni. In quella serata si è potuto misurare il desiderio di partecipazione diretta dei cittadini, senza il filtro ideologico di comitati di tutela dei nostri cervelli, partiti di qua e di là, professionisti della parola e non dei fatti, scontenti patologici, critici per vocazione. Si è ascoltato il dissenso e si è colto il consenso: un solo momento di unanime fastidio: quando si 0 Sesto Calende 3-2013.indd 30 è cercata la polemica pretestuosa, fortunatamente interrotta dalla impazienza dei tanti che erano venuti solo per capire le cose come stanno, senza preconcetti. Si è parlato di Nuova Marna e Vecchio Forno, di parcheggi e strutture di vendita, di convenzioni sottoscritte e progetti rinnovati. Di sottopassi, cimiteri e soldi per realizzarli. La sala del circolo sestese era letteralmente piena di gente: lo ritengo un grande successo anche solo per questo motivo. I cittadini vogliono sapere, vogliono dialogare fra loro e con i loro rappresentanti, per il bene della comunità, secondo diversi punti di vista sul come ma sicuramente tutti con l’obiettivo del bene comune. L’esito è stato giudicato da tutti molto confortante: ha chiarito qualche polemica sul recente passato e ha fugato i dubbi sulle voci messe in giro per spaventare. L’Amministrazione è dunque intenzionata a procedere con il perfezionamento della variante all’Accordo di programma con la Regione, la Provincia ed Esselunga, al fine di realizzare uno dei punti fondamentali del programma di mandato della maggioranza: ridare dignità, dopo il Municipio, ad una delle aree più importanti del patrimonio della nostra comunità, ovvero la zona della Marna, dalla Piazza Cesare da Sesto fino a sotto il Ponte. L’incontro pubblico del 15 luglio ci ha dato coraggio e fiducia. 30/09/13 13:48 www.comune.sesto-calende.va.it GRUPPI CONSILIARI 31 INCONTRO PUBBLICO SULL’AREA EX AVIR E NUOVA MARNA Il 15 luglio scorso è stato organizzato un incontro pubblico con i cittadini per l’area Esselunga ‘Ex Avir’: nel percorso di partecipazione per la revisione del Programma Integrato di Intervento, e del relativo Accordo di Programma regionale, è stato un passaggio molto significativo. Si riportano, per semplici punti, alcuni passaggi importanti della presentazione e del successivo dibattito: • uno dei sottopassaggi del Sempione era già stato eliminato dalla precedente Amministrazione; • l’unico sottopassaggio pedonale rimasto è stato sostituito da maggiori opere di tutela in superficie per i pedoni che avrebbero continuato ad attraversare a piedi il Sempione senza protezione; • il sottopassaggio carraio della ferrovia era, in proporzione al risultato, troppo costoso per le casse comunali, anche se in quota parte finanziato dai privati. I soldi dei privati sono stati dirottati su altre opere stradali; quelli pubblici risparmiati finanzieranno l’ampliamento del cimitero; • la parte migliore del Vecchio Forno è ora di 0 Sesto Calende 3-2013.indd 31 proprietà dei privati e non intendono venderla, se non obbligati dalla prelazione in atto; • l’eventuale prelazione per la proprietà completa è molto costosa; • si è parlato di interesse dell’ASL al Vecchio Forno: non è vero, la ASL ha anzi ufficialmente dichiarato di non essere assolutamente interessata al vecchio edificio, in quanto inadeguato a contenere uffici e ambulatori; • la ASL, per i suoi uffici e ambulatori, si è invece dimostrata interessata ai nuovi fabbricati che verranno realizzati e per quelli resta l’opzione di acquisto pubblico; • i soldi della cessione del piano terra del Vecchio Forno serviranno a completare il finanziamento della Nuova Marna. Il Forno non sarà ‘svenduto’ ma venduto ad un giusto prezzo; • il Forno, anche se di proprietà privata non potrà essere demolito ed anzi dovrà essere restaurato e conservato insieme alla ciminiera; • due spazi pubblici (Nuova Marna e Vecchio Forno) con la stessa destinazione d’uso di gran- de salone pubblico non servono e non possono essere mantenuti e gestiti dalla comunità; • ci sarà comunque un edificio storico di proprietà pubblica dentro l’area della Vetreria e sarà uno dei fabbricati lungo la via Risorgimento (ex portinerie) che verrà restaurato e destinato a spazi espositivi, per associazioni, ecc.; • la Nuova Marna consentirà una nuova e finalmente degna sede per una delle più importanti e storiche società sportive della città (Circolo Sestese Canoa Kajak), oltre ad una nuova sala civica, grande come l’attuale Marna che verrà demolita, in centro ed accanto al Municipio; • l’attuale Marna non può essere ristrutturata perché situata in un’area soggetta ad esondazione del fiume e quindi non sicura; • la Nuova Marna non è assolutamente decisa nella sua forma, dimensione e materiali: un concorso nazionale di progettazione proporrà la migliore soluzione di architettura per la più significativa opera pubblica degli ultimi anni nella la nostra Città. 30/09/13 13:48 www.comune.sesto-calende.va.it 32 AMBIENTE La Casa dell’acqua a Sesto Calende Di Renzo Besozzi Una buona notizia. Venerdì 13 settembre, nella cornice delle celebrazioni della festa di Sesto Città, è stata inaugurata dal sindaco e dall’Assessore all’ambiente e lavori pubblici Raffaele Bertona, la Casa dell’acqua, un distributore automatico di acqua depurata refrigerata naturale o gasata, ubicato nel parcheggio Cardinal Dell’Acqua, in via S. Donato, di fronte alla chiesa dell’Abbazia. La Casa dell’acqua è un’opera modesta ma importante. Sicuramente utile per gli utenti che possono procurarsi l’acqua assolutamente garantita dal punto di vista igienico, ad un costo estremamente modesto. Altrettanto utile per l’ambiente, grazie al minor numero di bottiglie di plastica prodotto ed al minor inquinamento atmosferico derivante dal trasporto dell’acqua in bottiglia, dalle fonti ai punti vendita. Il distributore è attivo 24 ore su 24, è accessibile anche ai diversamente abili, è dotato di due postazioni. L’acqua prima di essere erogata passa attraverso un sofisticato sistema di microfiltrazione e sterilizzazione con raggi ultravioletti. Per garantire la massima igiene, gli erogatori non sono raggiungibili con le mani. Gli utenti dovranno venire ad attingere con proprie bottiglie. In caso di malfunzionamento o manomissione l’erogazione dell’acqua viene automaticamente bloccata, e ciò a tutela dell’utente. Il costo dell’acqua è di 5 centesimi al litro, da pagare in contanti con monete da 5, 10, 20, 50 centesimi, 1 e 2 euro. La macchina non dà resto. In alternativa è possibile acquistare in biblioteca o allo sportello dell’ufficio tecnico una tessera del costo di 1 Euro a fondo perso, tessera che si ricarica con monete direttamente al distributore con qua- 0 Sesto Calende 3-2013.indd 32 lunque importo, fino a 15 Euro, e che viene scalata man mano che viene utilizzata. È chiaro il forte vantaggio ecologico (la quantità di bottiglie di plastica da buttare evitate), economico (il trasporto è un importante fattore di co- sto delle bottiglie di acqua acquistate) e di consumi energetici a casa (l’acqua può essere portata a casa già fredda). Il costo di 5 centesimi al litro è poi decisamente inferiore a quello di acquisto di acqua in bottiglia. 30/09/13 13:48