DIOCESI ALGHERO-BOSA | PARROCCHIA MADONNA DEL S. ROSARIO – ALGHERO Scheda N° 3G del 12 gennaio 2015 I SACRAMENTI Il piano di salvezza preparato da Dio per noi esseri umani è stato portato avanti pazientemente, a tappe lungo molti secoli, ed ha avuto come momento culminante la nascita di Gesù. Forse si può pensare che con Dio diventato uomo il nostro Creatore non avesse altro da fare per noi: grazie a quell'evento di 2000 anni fa la nostra umanità è stata portata in paradiso a governare il cielo, ci è stato dato il potere di giudicare gli angeli e per di più ci è stata riservata una considerazione così alta da aver indotto Dio ad adottarci come figli. Tutto questo non poteva bastare? Eppure è stato solo un passaggio, per quanto di importanza unica, perché Gesù ha fatto ancora di più decidendo di accompagnarci passo per passo e non come umanità indistinta, come fossimo un'immensa marmellata di persone. Essendo circa 7 miliardi sarebbe stato normale considerarci come noi consideriamo un formicaio, ossia una cosa sola, nemmeno ci passa per l'anticamera del cervello prendere in considerazione le singole formiche che vi abitano, il ruolo di ciascuna, le difficoltà ed i successi di ognuna! Ecco perché non dovremmo mai smettere di meravigliarci del fatto che Gesù ci conosce e ama come singoli esseri umani, con la nostra storia di vita personale, con gioie e problemi la cui combinazione ci rende assolutamente diversi da qualsiasi altro nostro simile. È veramente qualcosa di incredibilmente straordinario! Ma queste attenzioni così dettagliate si esprimono non solo negli episodi della nostra vita, ovunque ci troviamo ed in qualsiasi tempo, ma anche attraverso l'intervento diretto di Dio in particolari momenti del nostro cammino di esseri umani. Dio ha voluto esserci ancora più vicino usando come strumento 7 Sacramenti. Per capirne la portata dobbiamo sapere da dove nascono, sin dalle origini, quando ancora il cristianesimo non esisteva. Sacro deriva dalla radice linguistica SAC diffusa in Europa, e non solo, che significa attaccare nel senso di appiccicare, attribuire. Ciò che quindi veniva attaccato/attribuito alla divinità era detto sacro. Il sacramento nel mondo dell'antica Roma era un vero e proprio giuramento accompagnato da una cauzione versata al giudice dalle due parti contendenti a garanzia delle proprie ragioni. A testimoniare della verità veniva chiamata una divinità alla quale veniva attaccata la propria ragione e chi perdeva la causa perdeva anche la cauzione, che veniva incamerata nel tesoro della divinità. Sacramento era anche il giuramento che facevano i soldati al momento dell'arruolamento. I Sacramenti cristiani hanno preso spunto da qui, ma invece di essere noi ad “appiccicargli” qualcosa lo ha fatto lui stesso “appiccicandosi” degli impegni unilaterali, nel senso che si è reso disponibile direttamente con noi, singolarmente con ciascuno di noi, ad attivarli a nostra semplice richiesta. Un po' come avessimo un assegno senza data: è nelle nostre mani ma siamo a decidere quando andarlo ad incassare, non chi ce lo ha dato!!! Come sappiamo esistono 7 Sacramenti, ognuno con la propria specializzazione. Sono impegni che consentono di avvicinarsi a Dio in maniera differente, a seconda della condizione di vita. Ricordiamoli, nell'ordine con il quale li analizzeremo: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Battesimo Comunione Cresima Unzione degli Infermi Matrimonio Ordine Riconciliazione Uno sguardo ai primi due... IL BATTESIMO La parola deriva dal greco e significa immersione. Capiamo allora perché i primi cristiani e, oggi, alcuni cristiani non cattolici, continuano a battezzare facendo immergere completamente la persona. Il Battesimo introduce l'essere umano nella Chiesa, non intesa come semplice organizzazione ma come Corpo Mistico di Gesù, ossia l'insieme dei credenti. Essere parte della Chiesa significa anche riceve l'adozione a figli. Così dice San Paolo nel capitolo 4 della lettera ai Galati: Dico ancora: per tutto il tempo che l'erede è fanciullo, non è per nulla differente da uno schiavo, benché sia padrone di tutto, ma 2 dipende da tutori e amministratori fino al termine prestabilito dal padre. 3 Così anche noi, quando eravamo fanciulli, eravamo schiavi degli elementi del mondo. 4 Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, 5per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l'adozione a figli. 6 E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: "Abbà! Padre!". 7Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio. Il fatto di essere “figli” sarebbe già da solo un enorme regalo, ma in realtà non ci basta e non bastava a Dio, il quale ha voluto che ci venisse riconosciuto anche lo status di figlio, che poi consiste in un tutta una serie di privilegi, poteri e, primo fra tutti, nell'essere anche eredi. Ma eredi di cosa? Dio mica muore, non ci lascia soli con un gruzzoletto da spendere... In realtà si tratta di un'eredità un po' particolare, è esattamente come quella della parabola del “Padre misericordioso” (o “Figlio prodigo”, come la si chiamava una volta), data al figlio, con il genitore ancora in vita, perché in totale libertà potesse farne quello che voleva: usarla bene o sprecarla. La nostra eredità è la vita eterna: sta a noi decidere se accettarla o rifiutarla. Un bambino che viene battezzato riceve quindi una sorta di libretto al portatore che non è in grado di gestire, anzi, nemmeno sa di averlo. Da buoni amministratori spetta ai genitori custodirlo e man mano che cresce, far capire al bambino che possiede un tesoro, che ci sono modi di utilizzarlo appropriati. C'è poi la simbologia dell'acqua, sostanza indispensabile per la vita ma anche simbolo di morte, nonché segno di pulizia. Il gesto dell'acqua sul bambino o su tutto il corpo ha quindi il compito di “affogare” il male ereditato dai primi esseri umani creati ad immagine e somiglianza di Dio, per poi risorgere a vita nuova, ripuliti dalla macchia originale. Ciò, ovviamente, non avviene semplicemente grazie all'acqua che è stata benedetta il giorno di Pasqua (di risurrezione) ma per mezzo di quell'acqua e grazie allo Spirito Santo che diventa parte integrante del battezzato. LA COMUNIONE (EUCARISTIA in greco Eucharistia = ringraziamento, parola composta da Eu = bene o molto e Charis = grazia, amore). Nell'etimologia della parola Eucaristia c'è già tutto il significato di quello che è la Comunione, rafforzata dal termine italiano che indica il gesto di condividere, di stare insieme. La Comunione è quindi innanzitutto amore in abbondanza di Dio-Gesù verso di noi. La sua vita, morte e risurrezione ne è ampia dimostrazione e non a caso ha istituito l'Eucaristia proprio durante l'ultima cena con i suoi amici, perché culmine della sua vita terrena e regalo definitivo lasciato a noi. Grazie a quel gesto Gesù ha garantito la sua presenza costante nel mondo, con una diffusione così capillare da non avere uguali in nessun altro bene creato dall'uomo che, in questo caso specifico, gode anche della trasformazione da semplice pane e vino in Corpo (e Sangue) del Signore. Questo passaggio richiesto a Gesù dal sacerdote nel momento della consacrazione (= attaccare a Dio due beni terreni per ottenerne in cambio uno divino) è detto transustanziazione nel senso che la materia rimane uguale, ma la sostanza cambia. Sarebbe interessante ragionare insieme su cosa significhi concretamente e simbolicamente il mettere in gioco il corpo (parte “solida”) ed il sangue (che unito all'acqua, anche sull'altare, rappresenta la parte “liquida”) dell'essere umano-Dio, ma per ora ci limitiamo a considerare che il Figlio di Dio sempre in mezzo a noi e con noi ha risvolti di straordinaria portata: proprio perché possiamo averlo ovunque sotto forma materiale di pane, ci è anche possibile mangiarlo, come un qualunque altro cibo e come tale assimilarlo, farlo diventare nostro nutrimento materiale che crea cellule nuove derivanti direttamente dal cielo e che, proprio per questa provenienza, sono anche il massimo nutrimento possibile per la nostra anima. Se poi il farlo nostro un po' ci trasforma da essere umani in essere anche un pochino divini e questo avviene stando insieme ad altri credenti in Comunione, allora seguiremmo veramente l'esempio di Gesù. COMPITI A CASA Scrivi brevemente sul quaderno com'è stato il giorno del tuo Battesimo. Se non lo ricordi fatelo raccontare da chi c'era, se lo ricordi racconta le tue emozioni.