Una mostra
Comune di Milano | Cultura
Polo Raccolte Storiche e Case Museo
in collaborazione con
Associazione Spirale d’Idee
MILANO TRA LE DUE GUERRE
Alla scoperta della città dei Navigli attraverso le fotografie di Arnaldo Chierichetti
Palazzo Morando | Costume Moda Immagine
13 dicembre 2013 - 13 febbraio 2014
www.mostramilanotraledueguerre.com
Dal 13 dicembre 2013 al 13 febbraio 2014 Palazzo Morando Costume Moda Immagine in via Sant’Andrea 6 a
Milano, ospita una retrospettiva dedicata alle fotografie di Arnaldo Chierichetti (Milano, 1887-1975), dal titolo MILANO
TRA LE DUE GUERRE. Alla scoperta della città dei Navigli attraverso le fotografie di Arnaldo Chierichetti.
La mostra promossa da Comune di Milano | Cultura, Polo Raccolte Storiche e Case Museo, a cura di Stefano Galli,
organizzata dall’Associazione no profit Spirale d’Idee, con il contributo di Regione Lombardia e il patrocinio di Provincia
di Milano e Camera di Commercio di Milano, è un omaggio al capoluogo lombardo e ai suoi Navigli, attraverso gli scatti
di Arnaldo Chierichetti, famoso in città oltre che per il suo negozio di ottica in Porta Romana, anche per essere stato uno
dei primi fotoreporter milanesi che con la sua macchina fotografica ha immortalato la vita quotidiana e i mutamenti della
città a partire dai primi anni del secolo scorso.
Le 140 opere esposte in mostra ripropongono alcuni degli scorci più significativi della città di Milano nel periodo
compreso tra le due guerre, quali testimonianze dei numerosi e massicci interventi urbanistici e architettonici subiti nella
prima metà del XX secolo. Luoghi di grande fascino, la maggior parte andati ormai perduti a seguito della copertura dei
Navigli completata nel 1930 e doviziosamente documentata in mostra, appartenenti a un tempo che fu e che oramai
sono patrimonio dell’asfalto e delle automobili.
Attraverso le immagini di Chierichetti si potrà viaggiare sulle “vie d’acqua” che percorrevano Milano, dal ponte di Porta
Romana a quello delle Sirenette in via San Damiano, dall’antico Corso di San Celso, oggi Corso Italia, alla conca di via
Senato o, ancora, ritrovarsi nella darsena di Porta Ticinese o in via Arena, dove un tempo era ospitata la più antica
conca del mondo, le cui vestigia possono essere tuttora ammirate nella omonima via.
Le straordinarie e inedite vedute sono accostate a fotografie dedicate all’illustrazione della vita quotidiana del capoluogo
meneghino, come il barcone trainato dal cavallo davanti al vecchio Ospedale in via Francesco Sforza.
Con il contributo di
Con il patrocinio di
Milano e Arnaldo Chierichetti, un sodalizio che durerà tutta la vita e che vedrà sviluppare, in parallelo alla passione per
la fotografia, quella per l’ottica, tanto da creare nel 1914, in corso di Porta Romana 76, il negozio di Ottica Chierichetti
che questa mostra celebra nel suo 100 anniversario di attività.
Accompagna l’esposizione un catalogo Silvana Editoriale a cura di Stefano Galli.
Note biografiche
Nato nel 1887 a Milano, Arnaldo Chierichetti cominciò a lavorare giovanissimo, come all'epoca accadeva in modo non infrequente
nelle famiglie. Figlio di un artigiano battiloro, decise di non seguire le orme paterne, manifestando sin da piccolo una autentica
passione per la fisica e per quell'universo magico rappresentato dalle strumentazioni ottiche. Già dall'età di nove anni il piccolo
Arnaldo risulta infatti impiegato presso la ditta ottica dei fratelli Brenta, sita in corso Vittorio Emanuele. In questi anni si appassiona
all'ottica oftalmica e frequenta la Crociera di Santa Lucia, il reparto di oculistica della Ca' Granda, con i dottori Baslini, Capini e con
la dottoressa Ancona. Dopo dieci anni di servizio, nel 1907 si licenzia per passare alla ditta Murer e Duroni di Piazza San Carlo, la
più prestigiosa realtà milanese nel settore, specializzata anche in fotografia. Dopo aver acquisito le più raffinate conoscenze in
campo ottico, fisico, chimico e fotografico, Arnaldo, con il pieno sostegno del suo titolare Teodoro Murer, decide di aprire nel 1914
l'Ottica Chierichetti con sede in corso di Porta Romana 76 .
Appassionato sportivo e partecipe della vita sociale cittadina, sin dall'inizio del secolo è socio della Canottieri Milano e della Società
Escursionisti Milanesi, con le quali si rende protagonista di imprese memorabili, tra le quali occorre ricordare il celebre raid MilanoZara in Jole a quattro con timoniere. Già dalla prima giovinezza affianca al lavoro la passione per la fotografia, passione che non lo
abbandonerà per tutta la vita. La documentazione che ci ha lasciato infatti – e che oggi è raccolta nell'archivio fotografico Arnaldo
Chierichetti – è unica nel suo genere. Oltre 1800 fototipi – scattati dagli anni '10 fino al secondo dopoguerra – nei quali ha
immortalato scrupolosamente la vita milanese attraverso un'attenta analisi dei cambiamenti sociali e delle evoluzioni urbanistiche.
Un vero e proprio tesoro documentaristico, fondamentale supporto per chiunque voglia ricostruire la storia sociale e gli usi
dell'epoca.
Nell'immediato dopoguerra, per combattere l'abusivismo e dare una forma organizzativa al crescente numero di aziende ottiche,
fondò e fu primo presidente dell'Acofis, l'associazione degli ottici milanesi.
Ha incarnato un modello di imprenditorialità che è stato studiato e raccontato in un libro pubblicato da Mondadori nel 2004, intitolato
Una storia milanese tra famiglia e impresa.
Anche dopo la sua morte, avvenuta nel 1975, l'Ottica Chierichetti ha continuato a vivere grazie all'abnegazione e alla capacità
imprenditoriale della figlia Elda, che ha ereditato dal padre, insieme alla dedizione al lavoro e al rispetto per l'etica, anche la
passione e l'amore per la sua città.
Palazzo Morando
Settecentesca dimora nobiliare cittadina, oggi proprietà del Comune di Milano, è importante sede museale e vivace luogo di
prestigiosi eventi espositivi. Al primo piano è attualmente ospitata la Pinacoteca: una collezione di dipinti, sculture, opere su carta
che ha avuto origine nel 1934 dall'acquisizione da parte del Comune della collezione di Luigi Beretta e che testimonia l'evoluzione
urbanistica e sociale di Milano tra la seconda metà del XVII e i primi anni del XX secolo. Negli ambienti attigui sono state riallestite le
sale di rappresentanza della casa nobiliare, un percorso suggestivo che documenta in modo esemplare il gusto settecentesco per
l'arredo domestico, attraverso un nucleo di decorazioni, mobili e oggettistica recentemente ricomposto nella sua fisionomia originaria
con una capillare attività di recupero di un patrimonio nel tempo disperso in diversi depositi esterni al palazzo. Nel gennaio del 2010
ha visto la luce un nuovo allestimento di Palazzo Morando finalizzato a dare nuova visibilità allo straordinario patrimonio artistico del
Museo di Milano e al patrimonio storico delle Raccolte d'Arti Applicate che costituiscono un nucleo portante delle collezioni storiche e
artistiche comunali. Gli interventi eseguiti hanno infatti valorizzato, oltre che il patrimonio tessile delle Raccolte Storiche, anche le
collezioni di abiti e accessori, conservate nei depositi delle Raccolte d'Arti Applicate del Castello Sforzesco, che in questi ambienti
hanno trovato la loro idonea sistemazione.
Milano, 12 dicembre 2013
MILANO TRA LE DUE GUERRE
Alla scoperta della città dei Navigli attraverso le fotografie di Arnaldo Chierichetti
Palazzo Morando | Costume Moda Immagine
via Sant’Andrea 6, Milano
13 dicembre 2013 - 13 febbraio 2014
Orari: dal martedì alla domenica 9,00-13,00 / 14,00-17,30. Lunedì chiuso.
Aperture natalizie:
martedì 24 dicembre: 2013: 9-13;
Natale: 14-17.30;
martedì 31 dicembre: 9-13;
mercoledì 1 gennaio 2014: 14-17.30;
lunedì 6 gennaio: 9-13; 14-17.30;
Ingresso libero
www.mostramilanotraledueguerre.com
Comunicato stampa e immagini su www.clponline.it
Info per il pubblico
Tel.: +39 02 884 65735 / 64532
e-mail: [email protected]
In collaborazione con
UFFICIO STAMPA
CLP Relazioni Pubbliche
Marta Paini - Tel. +39 02 36 755 700
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COMUNE DI MILANO | CULTURA
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GIULIANO PISAPIA
Sindaco di Milano
Confesso che scrivere queste righe per salutare i cento anni dell’Ottica Chierichetti, è un regalo che ho deciso
di fare a me stesso.
Sì, cara signora Elda, non è un regalo a lei a al suo bellissimo negozio di corso di Porta Romana. È un regalo
a me perché la sua storia è un’iniezione di ottimismo e di speranza. E perché conferma tutto quello che penso
dei milanesi: che sono persone speciali, capaci di trasformare il peso del lavoro nella levità di una passione;
uomini e donne sempre alla continua ricerca di novità e di miglioramenti; lavoratori instancabili; sognatori che
riescono a far diventare i loro sogni realtà. E tutto questo è quello che è successo in quell’angolo di Milano a
due passi dal largo della Crocetta, in quella bottega che ha più di cento anni, ereditata da suo padre e
cresciuta con lei, tanto da aver raddoppiato con un nuovo negozio.
La vecchia insegna, conservata con tanto amore, è ancora lì a ricordarci la storia di un glorioso passato e la
capacità di vivere il presente, guardando al futuro. Giovane come solo certi grandi sanno essere, la signora
Elda non si è mai accontentata e nemmeno fermata: con l’ultima ristrutturazione ha fatto, del suo negozio, un
luogo di una riposante eleganza, raffinato e moderno.
Poi c’è stata la nuova avventura, il “Chierichetti 2”, pensato per un target più giovane. E adesso che non c’era
più nulla da migliorare, ecco il nuovo impegno di questa instancabile grande signora: la mostra delle foto
storiche di Milano scattate dal padre a cavallo delle due guerre.
Elda Chierichetti ha cominciato qualche anno fa a parlarmi di questo progetto. Non ha figli, l’ottica è stata la
sua vita e anche il suo cuore; il centro delle sue giornate, ma anche il centro dei suoi affetti. È molto orgogliosa
di quelle bellissime immagini di Milano che il padre Arnaldo aveva scattato e ha voluto che tutta la città – la
sua adorata Milano – potesse apprezzarle e ritrovare se stessa.
Elda ha pensato che la mostra delle 140 foto storiche di Milano potesse essere il suo regalo alla città e alla
memoria di suo padre. Non voglio niente da nessuno, continuava a ripetere. Voglio fare tutto da sola, con i
miei risparmi di una vita di lavoro. Cercava un luogo prestigioso e ha trovato Palazzo Morando. Ci teneva che
fosse una festa e di certo la sera del 12 dicembre sarà una serata molto speciale. È passato un po’ di tempo.
La mia vita è cambiata, e non riesco più a trovare il tempo per passare all’Ottica Chierichetti (devo dire che
forse anche perché i loro occhiali non si rompono mai!). Dunque quando ho ricevuto la lettera della signora
Elda che mi chiedeva “due righe” per aprire il catalogo delle foto di Milano ho sorriso tra me e ho avuto un
moto di gioia.
Instancabile, caparbia, fortissima signora Elda: ce l’hai fatta e, come volevi, hai fatto tutto da sola! Grazie non
solo per la Milano che ci fai riaffiorare alla memoria. Grazie anche per essere un esempio per tutti noi.
Milano, 12 dicembre 2013
Con il contributo di
Con il patrocinio di
FILIPPO DEL CORNO
Assessore alla Cultura
Comune di Milano
Questa mostra è il risultato di un incrocio di piccole e grandi passioni: l’amore per Milano, città di nascita, di
vita e di lavoro di Chierichetti, verso la quale non si sono mai affievoliti nel corso di una vita affetto, curiosità,
riconoscenza; la passione per la fotografia, che ha consegnato le immagini di una Milano vitale e splendida
alla futura memoria dei milanesi; e la dedizione verso il suo lavoro che è stato esso stesso passione di una
vita.
Sentimenti che sono tutti sopravvissuti alla sua scomparsa, rimanendo cristallizzati nelle sue foto, ora esposte
nelle splendide sale di Palazzo Morando per riproporre un mondo che, diversamente declinato, è tuttora
possibile.
Milano, 12 dicembre 2013
Con il contributo di
Con il patrocinio di
MARINA MESSINA
Direttore Polo Raccolte Storiche e Case Museo
La mostra Milano tra le due guerre. Alla scoperta della città dei navigli attraverso le fotografie di Arnaldo
Chierichetti espone documenti fotografici, una categoria di beni culturali, che afferma il suo valore in quanto
espressione di un contesto storico e culturale.
Il documento fotografico non è considerato solo opera d’arte, ma dalla metà degli anni Sessanta del secolo
scorso, si viene progressivamente affermando e in modo sempre più incisivo il suo rilevante valore di fonte
storica e documento indispensabile per leggere la contemporaneità. Il che ovviamente ha moltiplicato le
tipologie di approccio e le letture dei documenti fotografici. L’immagine è oggetto di una complessa analisi: si
cercano nei documenti fotografici i riflessi della cultura, della mentalità e dell’ambiente all’interno dei quali il
documento è stato prodotto e che testimonia.
I fotografi artigiani cercano una qualità d’immagine diversa, sono autori che hanno elaborato un vasto
repertorio d’immagini, stando attenti al paesaggio, ai monumenti, all’ambiente umano e sociale. Espressione
artistica che diventa, a sua volta, fonte documentaria per la storia della fotografia.
Il valore documentario dell’archivio fotografico travalica il contenuto esplicito delle immagini e dipende dalla
sua capacità di raccontare la vita nelle sue molteplici sfaccettature. La fotografia può essere un documento
complementare che chiarisce un fatto, una relazione, un progetto, oppure offre la possibilità di cogliere aspetti
particolari, di disegnare profili inediti.
Le fotografie di Arnaldo Chierichetti esposte a Palazzo Morando sono quindi la memoria visiva della realtà
sociale, urbanistica e del costume di Milano tra le due guerre.
Milano, 12 dicembre 2013
Con il contributo di
Con il patrocinio di
ELDA CHIERICHETTI
Dalle radici della storia nasce il futuro. Milano, città multiforme, contemporanea e cosmopolita sa ricordare il
proprio passato senza rimpianti, per cambiare migliorando. Milano sa anche essere polo esemplare di cultura
e progresso tecnico in continua evoluzione, suscitando emozioni ed entusiasmo nei giovani che vogliono
crescere.
Anche la cultura d’impresa deve avere un ruolo da svolgere in questo nostro tempo contraddistinto da un
diffuso disorientamento e dalla mancanza di punti di riferimento. Essa può rappresentare un fattore di
compensazione nel dilagante anonimato della nostra società e coinvolgere il visitatore aiutandolo a una
maggiore consapevolezza storica e a un ritrovato senso di appartenenza territoriale e culturale.
La tradizione è un modo di riconoscersi, per proiettare verso il futuro la propria identità, senza mai scendere a
compromessi. L’Ottica Arnaldo Chierichetti è orgogliosa dei suoi 100 anni di attività, sempre fedele alla propria
tradizione protesa verso le tecnologie del domani.
Milano, 12 dicembre 2013
Con il contributo di
Con il patrocinio di
STEFANO GALLI
Curatore della mostra
Il fotografo e la città
Milano non è Milano recita il titolo di un brillante libretto dato alle stampe da Aldo Nove una decina di anni fa.
Lo scrittore, nel tentativo di tracciare il profilo della città, si era appellato a una strana figura di divinità azteca,
costretta sempre di nuovo a rinnovarsi per sottrarsi in tal modo alle brame persecutorie della morte. In quella
forma aveva individuato qualcosa di molto prossimo alla natura intima del capoluogo meneghino, una natura
volta a modificarsi continuamente, nella perenne ricerca di nuove forme da sperimentare, di nuovi profili da
assumere, sapendo che il solo profilo accettabile è proprio quello del continuo mutamento. Dietro a questa
necessità metamorfica si annida però dell'altro e soprattutto si celano forme che si sono perdute, profili che si
son cancellati, contorni rimossi dalla vista e dall'immaginario cittadini. Si nasconde insomma la città "che
dispare" raccontata da Gadda e Savinio, rimpianta da Buzzati e Vergani, quella che a ogni colpo di piccone risanatore o meno, poco importa - condanna una parte di sé alla scomparsa e all'oblio. Nella prima metà del
secolo scorso - e particolarmente nel periodo compreso tra le due guerre - questa propensione della città a
reinventarsi ha subito un processo di accelerazione che ne ha alterato profondamente i tratti.
Arnaldo Chierichetti, fotoreporter curioso animato da una sana vena nostalgica, ne ha immortalato il volto,
restituendoci una città che non c'è più attraverso scatti indimenticabili che hanno fissato attimi di vita sociale,
gesti minimi e volti anonimi unitamente alle grandi parate, agli scorci perduti e alla splendida sequenza dei
Navigli, realizzata poco prima che una decisione scellerata decidesse di interrarli per sempre. Se è vero che la
bellezza di quella città - che le bombe alleate contribuirono non poco a infrangere - non può più tornare, vero è
anche che il nostro sforzo deve essere quello di sottrarla all'oblio attraverso il recupero che la memoria può
effettuare, stimolata dalle immagini, di ciò che fu e non è più.
Milano, 12 dicembre 2013
Con il contributo di
Con il patrocinio di
Nata nel 2010 come costola di Spirale Milano, storica azienda milanese con alle spalle un’attività
quarantennale nel mercato dell’arte contemporanea, Spirale d’idee è stata ideata e costruita come alternativa
giovane e dinamica ai grandi organizzatori di mostre d’arte ed eventi culturali.
L’associazione, nata senza scopo di lucro, è prima e più di ogni altra cosa, infatti, una struttura sorta con lo
scopo di diffondere i valori dell’arte e della cultura attraverso la progettazione, la promozione e la cura di eventi
caratterizzati da una forte tinta innovatrice, da una ricerca continua condotta attraverso i linguaggi dell’arte e
da una sperimentazione che possa aprire nuovi squarci negli orizzonti del panorama artistico contemporaneo.
Quell’apertura verso il futuro che è stata una costante nella storia della nostra associazione continua ancor
oggi più forte che mai a costituirne la spina dorsale e la ragion d’essere. Per fare questo è stata costruita una
rete di fitta collaborazione con le gallerie già radicate sul territorio nazionale che hanno sposato la nostra
causa, fornendo spazi, competenze e un ricco bagaglio di esperienze molto utili nella programmazione delle
mostre e degli eventi ad esse collegati.
La promozione di giovani artisti, attraverso la condivisione con gli stessi di tutte le fasi di realizzazione della
mostra, dalla progettazione all’allestimento finale (ad esempio, “Stone City di Isabella Traglio Vismara a
Palazzo Reale di Milano, o “Tracce” di Paolo De Cuarto a Marina di Pietrasanta), è soltanto uno degli ambiti
nei quali Spirale d’idee si è distinta. A questo, infatti, ne vanno aggiunti almeno altri due.
Il primo concerne l’organizzazione di grandi mostre in spazi pubblici di immenso prestigio. A tal proposito sia
sufficiente ricordare le due mostre realizzate a Palazzo Reale di Milano in collaborazione con la Regione
Lombardia. La prima ha visto protagonisti Mimmo Rotella e Alda Merini in un omaggio loro tributato dal
capoluogo meneghino. La seconda è stata una mostra antologica dedicata alla Transavanguardia italiana.
Curata da Achille Bonito Oliva, ha potuto godere del patrocinio della Regione Lombardia e della Presidenza
della Repubblica in occasione del centocinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia.
Oltre a questi eventi realizzati in ambienti “classici” per le esposizioni, l’Associazione persegue i suoi scopi
istituzionali anche con progetti votati primariamente all’avvicinamento del grande pubblico all’arte in contesti
meno istituzionali, come ad esempio la mostra personale di Helidon Xhixha, “Lampi di Luce in città”, che ha
avuto come palcoscenico delle sue opere monumentali, 12 piazze pubbliche della città di Monza. Di stesso
taglio culturale la mostra organizzata all’interno del “Parco della Murgia Materana”, situ dei “Sassi di Matera”,
patrimonio mondiale dell’UNESCO, “Elettroshot” dell’artista/fotografo Alessandro Valeri negli storici spazi delle
ex-Cartiere Binda di Milano, “Lo Spazio oltre lo sguardo” dell’artista Enzo Maio a Novara, “Andy Warhol - the
American Dream”, a Porto Cervo, curata da Achille Bonito Oliva. Il dialogo continuo con le istituzioni ha così
consentito di condividere i progetti e di offrire prodotti culturali di sempre più alto valore.
Inoltre Spirale d’idee, pur in un breve lasso di tempo, si è ritagliata un segmento importante nello scenario
culturale cittadino, contribuendo all’arricchimento del patrimonio museale milanese. Su tutti sia sufficiente
ricordare l’allestimento della casa-museo della poetessa Alda Merini voluta dall’assessorato alla cultura di
Milano e realizzato grazie alla nostra struttura.
Massimo Ferrarotti
Presidente
Associazione Spirale d’Idee - Via Enrico Toti, 2 20123 Milano – tel. 028056685 fax. 0286454241
[email protected]; www.spiraledidee.com; P.IVA: 07216670963 CF: 97560040152
Presidente
Massimo Ferrarotti
Sindaco
Giuliano Pisapia
Direttore esecutivo
Stefano Agazzi
Assessore alla Cultura
Filippo Del Corno
Responsabile comitato scientifico
Stefano Galli
Direttore Centrale Cultura
Giulia Amato
Segreteria organizzativa
Marina Ferrarotti
Direttore Settore Soprintendenza Castello,
Musei Archeologici e Musei Storici
Claudio Salsi
Mostra a cura di
Stefano Galli
Assistenza alla curatela
Irene Falck
Direttore
Marina Messina
Direzione esecutiva
Stefano Agazzi
Segreteria di Direzione
Rita Menghini
Organizzazione tecnica
Spirale d’Idee
Conservatore
Renata Ghiazza
Progetto esecutivo di allestimento
Fabrizio Lava
Ufficio Amministrativo
Responsabile
Simonetta Andolfo
con
Valeria Giannelli
Andrea Manti
Allestimento
E20 Progetti-Biella
Grafica
Andrea Lancellotti
Responsabile Comunicazione
Barbara Romano
Trasporti e movimentazione opere
Spirale Milano
Assicurazione
AXA art
Editing
Barbara Panzeri
Stampa Fotografie
Piercarlo Gabriele
Ufficio Stampa
CLP Communication
Catalogo a cura di
Stefano Galli
Direzione esecutiva
Stefano Agazzi
Contributi critici al catalogo
Stefano Galli
Valentino Scrima
Giuseppe Paletta
Irene Falck
Giorgio Cosmacini
Enrico Venturelli
Fabrizio Lava
Piercarlo Gabriele
Progetto grafico
Andrea Lancellotti
Editing
Barbara Panzeri
Crediti fotografici
Archivio Chierichetti
Un ringraziamento particolare
a Paolo Colussi
Si ringraziano inoltre:
Marta Brivio Sforza
Isabella Traglio Vismara
Andreas Albeck
Enrico Barbanotti
Giuliano Bertolotti
Elisabetta Boetti
Francesca Boggeri
Livia Boni
Claudio Casali
Guido Codecasa
Anna Maria Dendi
Luigi Dendi
Gaetano Derosa
Federico Falck
Chiara Galli
Heidi Mancino
Paolo Maneo
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Federica Ragni
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Lina Sotis
Vasco Taldo
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