Centro studi Innovazione e Sostenibilità Osservatorio Innovazione e Sostenibilità Innovazione e Sostenibilità Newsletter n. 36/2014 a cura di Alessandra Graziani1 e Giuliana Giovannelli2, Centro Studi Fillea Cgil I commenti della settimana Legislazione - È in dirittura d’arrivo il decreto attuativo che consentirà alle Regioni di stipulare mutui trentennali, con oneri di ammortamento a totale carico dello Stato, per realizzare interventi straordinari di ristrutturazione, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico di scuole pubbliche, palestre scolastiche e residenze per studenti universitari, e per costruire nuove scuole e nuove palestre. Edilizia scolastica – Per la sezione Scuole nuove, di interventi di edilizia scolastica da 244 milioni di euro, hanno inviato al Governo le foto dei cantieri avviati 92 Comuni. La Struttura di missione per la riqualificazione dell’edilizia scolastica, istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, sta pubblicando le foto su Flickr, per offrire “la testimonianza di chi sta contribuendo a riqualificare un patrimonio scolastico al passo con l’Italia che cambia”. Per la sezione Scuole sicure del programma di edilizia scolastica, nella Gazzetta Ufficiale n.222 del 26.09.2014 la delibera CIPE del 30 giugno 2014, n. 22 " che da il via libera definitivo all'assegnazione dei 400 milioni di euro con i quali saranno coperti 2.020 interventi che erano rimasti esclusi dal cosiddetto "decreto del Fare". Risparmio energetico - La ricerca realizzata da CRESME “Valutazione della convenienza e dell’impatto economico dell’isolamento termo-acustico degli edifici”, ha permesso di censire lo stock edilizio italiano potenzialmente oggetto di riqualificazione (8,2 miliardi di m2) evidenziando i benefici che gli interventi di coibentazione porterebbero in termini ambientali, economici e sociali: riduzione annua delle emissioni inquinanti pari a 892.000 tonnellate di CO2 (pari all’inquinamento annuale di 282.000 auto, ovvero all’assorbimento di quasi 30 milioni di alberi); riduzione della dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento di prodotti energetici: 44.600 GWh/anno, ovvero l’8,2% della bolletta energetica nazionale; attivazione di oltre 1,7 milioni di posti di lavoro (nuovi, trattenuti o rispristinati in 10 anni di interventi); costo per lo Stato pari 1,17 miliardi di €/anno Rinnovabili – Repowermap per promuovere le energie rinnovabili e l’efficienza energetica nel territorio europeo. Si tratta di una mappa interattiva online, realizzata da una vasta rete di organizzazioni e co-finanziata dall’Unione Europea, con l’obiettivo di mostrare la localizzazione di impianti a fonti rinnovabili e di edifici ad alta efficienza energetica in Italia e in Europa. L’ENEA, agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, il Ministero dello Sviluppo Economico e il Comitato termotecnico italiano (CTI) hanno predisposto delle linee guida con egole più uniformi per gli accertamenti sugli impianti, che costituiranno un riferimento per le autorità competenti. Due studi dell'Agenzia Internazionale per l'Energia (Aie) prevedono che entro il 2050 il solare potrebbe rappresentare la più grande fonte mondiale di energia elettrica, davanti alle fonti fossili, all'eolico, l'idroelettrico e il nucleare, grazie soprattutto al calo dei costi di produzione dei moduli. Innovazione e green building - Alcuni dati resi noti a REbuild, la convention dedicata alla riqualificazione e alla gestione sostenibile dei patrimoni immobiliari: nel 2013 sono stati spesi, al netto dell'Iva, 23 miliardi di euro per interventi edilizi green, il 45% in più rispetto al 2012 e nel 2014 si potrebbe arrivare a quota 40 miliardi di euro. E' un comparto, quello del green building, che può contare attualmente su 400mila posti di lavoro, 236mila dei quali creati soltanto nel 2013. Un risultato importante, ottenuto anche grazie al volano dell'ecobonus e alla spinta, del settore delle ristrutturazioni. 1 2 politiche [email protected] [email protected] Centro studi Innovazione e Sostenibilità Le notizie della settimana News nazionali: Edilizia scolastica: Eventi: Piano scuole nuove, online le foto dei cantieri; Mutui trentennali per ristrutturare e costruire scuole e studentati; Scuolesicure: in Gazzetta la delibera CIPE per la messa in sicurezza di 2.020 edifici scolastici Impianti termici, da Enea le linee guida per controlli uniformi; Mappa europea per localizzare gli impianti a fonti rinnovabili Entro il 2050 il solare potrebbe diventare la prima fonte di energia; Le opportunità del risparmio energetico per l'economia; Green building, investimenti da 40mld di euro nel 2014; Gli scarti agricoli e i prodotti forestali abbassano le emissioni di CO2 Chiude REbuild 2014: ‘l’Italia va riqualificata’ News dai territori: Regione Trentino Alto Adige: Regione Valle d'Aosta: Dalla BEI 75 milioni per la rete elettrica e il teleriscaldamento Aiuti per la realizzazione di impianti fotovoltaici per le aziende agricole Rinnovabili: Rapporti e studi: News nazionali: Edilizia scolastica: Piano scuole nuove, online le foto dei cantieri 02/10/2014 - Da Albiano di Ivrea a Zola Predosa, sono finora 92 i Comuni che hanno inviato al Governo le foto dei cantieri avviati grazie a #scuolenuove, il programma di interventi di edilizia scolastica da 244 milioni di euro. La Struttura di missione per la riqualificazione dell’edilizia scolastica, istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, sta pubblicando le foto su Flickr, per offrire “la testimonianza di chi sta contribuendo a riqualificare un patrimonio scolastico al passo con l’Italia che cambia”. Si tratta, ricordiamo, di 404 interventi di costruzione di nuovi edifici scolastici e di realizzazione di manutenzioni importanti - e che avevano tutte le risorse economiche necessarie per eseguire i lavori - che i Sindaci hanno segnalato al Governo in risposta alla lettera del Presidente del Consiglio del 3 marzo 2014. A fronte delle domande pervenute, il Governo ha emanato il dpcm 13 giugno 2014 e il dpcm 30 giugno 2014, contenenti gli elenchi dei Comuni beneficiari dello svincolo dal Patto di stabilità e degli edifici scolastici interessati dai lavori. Pochi giorni fa, la Struttura di missione di Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico ha iniziato a pubblicare su Flickr le foto dei cantieri, scattate dai tecnici e dagli operai direttamente impegnati sul campo. Fonte: Rossella Calabrese, sito internet edilportale Edilizia scolastica: Mutui trentennali per ristrutturare e costruire scuole e studentati 29/09/2014 - È in dirittura d’arrivo il decreto attuativo che consentirà alle Regioni di stipulare mutui trentennali, con oneri di ammortamento a totale carico dello Stato, per realizzare interventi straordinari di ristrutturazione, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico di scuole pubbliche, palestre scolastiche e residenze per studenti universitari, e per costruire nuove scuole e nuove palestre. Questo tipo di mutui è stato introdotto dal decreto “L’Istruzione riparte” (DL 104/2013 convertito nella Legge 128/2013) con uno stanziamento di 40 milioni di euro annui per la durata dell’ammortamento del mutuo, a decorrere dal 2015. Per la programmazione triennale 2013-2015, le Regioni potranno accendere un mutuo con la Banca europea per gli investimenti, la Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa, la Cassa Depositi e Prestiti o altri soggetti autorizzati all’esercizio dell’attività bancaria. Per farlo dovranno essere autorizzate dal Ministero dell’economia e finanze, d’intesa con il Ministero dell’istruzione (Miur) e con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Una volta acceso il mutuo, le rate di ammortamento saranno pagate agli istituti finanziatori direttamente dallo Stato. I pagamenti effettuati dalle Regioni, finanziati con l’attivazione di questi mutui, saranno esclusi dai limiti del Patto di stabilità interno delle Regioni per l’importo annualmente erogato dagli Istituti di credito. A distanza di circa un anno dal decreto istitutivo, è stato messo a punto il decreto attuativo. Il testo prevede che le Regioni trasmettano al Miur, entro il 30 novembre 2014, i piani regionali triennali di edilizia scolastica indicando le priorità per il 2015, privilegiando i progetti cantierabili e appaltabili e quelli approvati nell’ambito del Piano Scuola ma non finanziati (né con la tranche da 150 milioni né con quella da 400 milioni). Dopo il via libera del Ministero dell’Infrastrutture, il Miur dovrebbe ripartire entro il 20 gennaio 2015 le risorse tra le Regioni e autorizzarle entro il 15 febbraio 2015 a stipulare i mutui. A questo punto le Regioni dovranno avviare le procedure di gara per gli interventi; l’aggiudicazione provvisoria di lavori dovrà avvenire entro il 30 aprile 2015, pena la revoca delle agevolazioni. Centro studi Innovazione e Sostenibilità La bozza di decreto attuativo è stato esaminato il 25 settembre scorso dalla Conferenza Unificata, che ha dato parere favorevole. O meglio, i Comuni hanno dato il via libera senza obiezioni mentre le Regioni hanno dato un parere positivo condizionato ad alcune modifiche. Chiedono che la scadenza del 30 novembre 2014 per la trasmissione ai Miur dei piani triennali sia spostata al 15 dicembre 2014 e che l’accesso all’agevolazione sia esteso ai progetti già appaltati (oltre a quelli appaltabili) e a quelli per i quali sia stato concesso ai Comuni lo sblocco dal Patto di stabilità, di cui al DPCM 13 giugno 2014, anche appaltati da altri Enti. Infine, le Regioni chiedono di poter individuare la Cassa Depositi e Prestiti quale interlocutore unico per l’attivazione dei mutui e di prevedere il pagamento diretto agli Enti locali, evitando il passaggio delle risorse nei bilanci regionali. Fonte: Rossella Calabrese, sito internet edilportale Edilizia scolastica: scuolesicure: in Gazzetta la delibera CIPE per la messa in sicurezza di 2.020 edifici scolastici 29/09/2014 - Sulla Gazzetta Ufficiale n. 222 del 24 settembre 2014 è stata pubblicata la Delibera CIPE 30 giugno 2014, n. 22 recante "Misure di riqualificazione e messa in sicurezza degli edifici pubblici, sedi di istituzioni scolastiche statali" che da il via libera definitivo all'assegnazione dei 400 milioni di euro della delibera Cipe del 30 giugno 2014 con i quali saranno coperti 2.020 interventi che erano rimasti esclusi dal cosiddetto "decreto del Fare". Con la delibera CIPE n. 22/2014 vengono assegnati 400 milioni di euro per l'anno 2015 a favore del Ministero dell'istruzione, università e ricerca per il finanziamento delle misure di riqualificazione e messa in sicurezza delle istituzioni scolastiche statali e il conseguente scorrimento delle graduatorie per la realizzazione di ulteriori interventi finanziabili ai sensi dell'art. 18, comma 8-ter, del decreto-legge n. 69/2013 (decreto del Fare). Ripartizione regionale delle risorse Regione Importo assegnato Abruzzo 23.153.449 Basilicata 9.734.052 Calabria 20.950.860 Campania 3.304.277 Emilia Romagna 11.586.456 Friuli VG 14.991.003 Lazio 21.969.956 Liguria 7.008.434 Lombardia 83.011.381 Marche 9.927.288 Moline 12.270.188 Piemonte 50.362.600 Puglia 30.957.505 Sardegna 26.017.843 Sicilia 50.213.980 Toscana 3.077.617 Umbria 6.469.958 Valle d'Aosta 0 Veneto 14.994.153 Totale 400.000.000 Con l'assegnazione ufficiale delle risorse, gli Enti locali potranno finalmente avviare le procedure di gara con pubblicazione delle medesime, ovvero le procedure di affidamento dei lavori. Il mancato affidamento dei lavori entro il 31 dicembre 2014 comporterà la revoca dei finanziamenti. Le risorse derivanti dalle revoche dei finanziamenti saranno riassegnate agli interventi che seguono nell'ordine della graduatoria. Fonte: Gabriele Bivona, sito internet lavori pubblici Rinnovabili: Impianti termici, da Enea le linee guida per controlli uniformi 02/10/2014 - Regole più uniformi per gli accertamenti sugli impianti termici degli edifici. L’ENEA, agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, il Ministero dello Sviluppo Economico e il Comitato termotecnico italiano (CTI) hanno predisposto delle linee guida che costituiranno un riferimento per le autorità competenti. Il documento contiene un regolamento tipo, che fornisce una panoramica delle procedure e delle tempistiche che devono seguire le ispezioni, ma anche degli obblighi dei responsabili degli impianti e degli ispettori. Alle Regioni sono inoltre suggerite possibili tariffe per le ispezioni e le trasmissioni dei rapporti di efficienza energetica. Gli obiettivi di uniformità delle linee guida Dato che finora le norme sul funzionamento e i controlli sono state applicate in modo disomogeneo sul territorio nazionale, le linee guida si prefiggono di uniformare le regole, fornendo un riferimento unico a Regioni e responsabili degli impianti, soprattutto in vista dell'obbligo di adeguamento dei libretti di impianto entro il 15 ottobre 2014. Entro questa data, i libretti dovranno essere infatti uniformati ai modelli contenuti nel Dpr 74/2013, che ha modificato il panorama normativo alleggerendo i controlli sugli impianti, e nel DM 10 febbraio 2014. Centro studi Innovazione e Sostenibilità Il regolamento-tipo contenuto nelle linee guida prevede che le ispezioni siano programmate, a partire dagli impianti con età superiore a 15 anni, in base a delle priorità, come il rilievo di criticità durante la fase di accertamento, la mancata trasmissione del rapporto di controllo di efficienza energetica, la mancata apposizione del bollino sui rapporti tecnici. È inoltre previsto il rispetto delle cadenze contenute nell’allegato 6, basate sul tipo, l’alimentazione e la potenza dell’impianto, e nell’allegato 7, contenente il periodo di accensione dei generatori a fiamma in base alle zone climatiche. Secondo le linee guida, l’ispezione sull’impianto termico va annunciata con almeno 15 giorni d’anticipo mediante cartolina di avviso, accordi diretti o telefonici tra l’utente ed il personale incaricato. Il responsabile dell’impianto deve mettere a disposizione dell’ispettore una serie di documenti, tra cui il libretto di impianto regolarmente compilato, comprensivo dell’ultimo rapporto di efficienza energetica, e le istruzioni riguardanti la manutenzione. Nel caso in cui, durante l’ispezione sui generatori a fiamma alimentati a combustibile gassoso o liquido, venga rilevato un rendimento di combustione inferiore ai limiti del Dpr 74/2013, questo, entro 15 giorni, deve essere ricondotto nei limiti ammessi mediante operazioni di manutenzione. Se durante l’intervento manutentivo si rileva l’impossibilità di ricondurre il rendimento di combustione entro i limiti fissati dal Dpr 74/2013, il generatore dovrà essere sostituito entro 180 giorni. Il regolamento tipo suggerisce infine alle Regioni di istituire un catasto degli impianti termici, fruibile online, e di fissare tariffe per le ispezioni e l’apposizione dei bollini differenziate in base alla tipologia e alla potenza degli impianti. Evoluzione delle norme sugli impianti termici Come ricordato nell’introduzione, la redazione delle linee guida si è resa necessaria per i cambiamenti normativi che hanno coinvolto l’attività di controllo degli impianti termici. Inizialmente, la Legge 10/1991 e il Dpr 412/1993 prevedevano che i comuni con più di 40 mila abitanti e le province effettuassero i controlli con cadenza almeno biennale e con onere a carico degli utenti. Successivamente, il Dpr 551/1999 stabilì che le autorità competenti, per impianti con potenza termica al focolare inferiore a 35 kW, potevano accettare, in sostituzione dei controlli in sito, la trasmissione di un apposito modulo compilato e sottoscritto dal manutentore o dal terzo responsabile. In questo caso le autorità competenti potevano effettuare controlli a campione sul 5% degli impianti. Il D.lgs 192/2005 ha esteso a tutti gli impianti la trasmissione da parte dei manutentori all’autorità competente del rapporto di controllo e manutenzione in sostituzione dei controlli in sito. La trasmissione doveva avere una cadenza biennale per gli impianti di potenza al focolare maggiore o uguale a 35 kW e quadriennale per quelli con potenza inferiore a 35 kW. Ma non solo, perché la norma ha introdotto la figura dell’ispettore, chiamato a valutare, nel caso di generatori di calore di età superiore a 15 anni, anche i possibili interventi di efficienza energetica e ha incluso tra gli impianti termici quelli di climatizzazione estiva. Il Dpr 74/2013 ha infine cambiato nuovamente le regole prevedendo che le ispezioni si effettuano su impianti di climatizzazione invernale di potenza termica utile nominale non minore di 10 kW e di climatizzazione estiva di potenza termica utile nominale non minore di 12 kW e che comprendono anche una valutazione di efficienza energetica del generatore, una stima del suo corretto dimensionamento rispetto al fabbisogno energetico dell'edificio e una consulenza sui possibili interventi per migliorare il rendimento dell'impianto. La norma riduce ulteriormente i controlli stabilendo che gli impianti di climatizzazione invernale di potenza termica utile nominale compresa tra 10 kW e 100 kW, alimentati a gas, metano o gpl e per gli impianti di climatizzazione estiva di potenza termica utile nominale compresa tra 12 e 100 kW, l’accertamento del rapporto di controllo di efficienza energetica inviato dal manutentore o terzo responsabile sostituisce l'ispezione. Fonte: Paola Mammarella, sito interner edilportale Rinnovabili: Mappa europea per localizzare gli impianti a fonti rinnovabili 26/09/2014. Repowermap è un’iniziativa nata in Svizzera nel 2008, realizzata da una vasta rete di organizzazioni e cofinanziata dall’Unione Europea, con l’obiettivo di promuovere le energie rinnovabili e l’efficienza energetica nel territorio europeo. Si tratta di una mappa interattiva online, che mostra la localizzazione di impianti a fonti rinnovabili e di edifici ad alta efficienza energetica in Italia e in Europa. Soggetti pubblici e privati possono inserire liberamente e gratuitamente gli impianti ad energia rinnovabile o gli edifici ad alta efficienza energetica installati, in modo semplice e veloce, compilando un modulo online disponibile nel sito web www.repowermap.org. Ad oggi, più di 46.000 impianti o edifici ad alta efficienza energetica sono visibili su Repowermap. Inoltre, più di 170 organizzazioni, incluse ONG e associazioni per le energie rinnovabili, oltre ad enti pubblici di livello regionale e locale, hanno integrato la mappa nel proprio sito web. Roman Bollinger, uno dei co-fondatori dell’iniziativa e coordinatore del progetto europeo omonimo sottolinea: “L’importanza di dare visibilità ad esempi di impianti a livello locale è spesso sottostimata. Chi inserisce nella mappa un impianto a energie rinnovabili o un edificio ad alta efficienza energetica può avere una grande influenza nel motivare altri, che vivono o lavorano nei dintorni, a fare lo stesso”. Fonte: sito internet infobuild energia Rapporti e studi: Entro il 2050 il solare potrebbe diventare la prima fonte di energia 02/10/2014. Due studi dell'Agenzia Internazionale per l'Energia (Aie) prevedono che entro il 2050 il solare potrebbe rappresentare la più grande fonte mondiale di energia elettrica, davanti alle fonti fossili, all'eolico, l'idroelettrico e il nucleare, grazie soprattutto al calo dei costi di produzione dei moduli. Centro studi Innovazione e Sostenibilità In particolare gli studi evidenziano che entro tale data, il 16% dell'elettricità mondiale verrà generata da impianti fotovoltaici, mentre il solare termodinamico a concentrazione conterà per un altro 11%. Queste tecnologie solari potrebbero evitare l'emissione di oltre 6 miliardi di tonnellate di anidride carbonica all'anno entro il 2050, cioè più di tutte le emissioni di CO2 legate all'energia provenienti dagli Stati Uniti o quasi tutte le emissioni dirette provenienti dal settore dei trasporti a livello mondiale oggi. Il direttore esecutivo dell'agenzia, Maria van der Hoeven ha commentato: "La rapida diminuzione dei costi dei moduli e dei sistemi fotovoltaici registrata negli ultimi anni ha aperto nuove prospettive per l'utilizzo dell'energia solare come fonte principale di energia elettrica negli anni e nei decenni a venire. Entrambe le tecnologie sono ad alta intensità di capitale: quasi tutte le spese sono fatte in anticipo. Abbassare il costo del capitale è di primaria importanza". I Rapporti sottolineano il ruolo complementare delle due tecnologie: fino al 2030 la tecnologia fotovoltaica continuerà ad essere predominante, a partire da questa data il solare termodinamico avrà uno sviluppo molto significativo. L'Agenzia ha però sottolineato che non si tratta di previsioni, ma di una "road map" che tiene conto dei progressi tecnologici della ricerca e dell’impegno dei Governi attraverso per esempio lo sviluppo di procedure burocratiche semplificate. Secondo l'Aie, a guidare l'espansione del solare fotovoltaico nei prossimi anni saranno soprattutto Cina e Stati Uniti, mentre per il solare termodinamico sono previste ottime prospettive di sviluppo in Africa, India e Medio Oriente, oltre che negli Stati Uniti. Fonte: sito interenet infobuild energia Rapporti e studi: Le opportunità del risparmio energetico per l'economia 01/10/2014. F.I.V.R.A., associazione italiana dei produttori di lana di roccia e di vetro, in collaborazione con il centro di ricerca CRESME, ha organizzato a Roma il convegno “Riqualificare gli edifici. Una necessità per il rilancio del paese”, dedicato a riqualificazioni edilizie, efficienza energetica, incentivi fiscali e vantaggi dell’isolamento degli immobili. In occasione dell’incontro sono stati presentati i risultati della ricerca, realizzata dal CRESME, “Valutazione della convenienza e dell’impatto economico dell’isolamento termo-acustico degli edifici”. Perché il settore dell’edilizia possa ripartire, è necessario prorogare innanzitutto gli incentivi per le riqualificazioni energetiche e le ristrutturazioni edilizie: “La direzione da prendere è quella di incentivare le cosiddette riqualificazioni profonde: interventi a lunga vita utile per affrontare nel lungo periodo il nodo cruciale del contenimento dei consumi. L’isolamento ha di gran lunga la maggiore vita utile, superando oltre i 50 anni, mentre le tecnologie impiantistiche si fermano a 20.” –commenta Carlo Boschieri, Presidente di F.I.V.R.A. Secondo FIVRA, il tema dell’efficienza energetica non può essere slegato dalle altre tematiche che interessano gli edifici, soprattutto il comfort termico (invernale ed estivo), l’isolamento acustico, la sostenibilità ambientale. Come sappiamo il settore civile è particolarmente energivoro, basti pensare che solo nel 2013 ha consumato circa 47 milioni di tonnellate di petrolio equivalente (pari al 38% dei consumi totali). “Su ciò ha inciso l’ampliamento dello stock edilizio, ma soprattutto la scarsa efficienza dei singoli edifici– prosegue Boschieri – L’isolamento degli involucri non concorre solo al risparmio energetico, ma determina positivamente il comfort termico (invernale ed estivo) e acustico degli immobili”. La ricerca realizzata da CRESME “Valutazione della convenienza e dell’impatto economico dell’isolamento termoacustico degli edifici”, ha permesso di censire lo stock edilizio italiano potenzialmente oggetto di riqualificazione (8,2 miliardi di m2) evidenziando i benefici che gli interventi di coibentazione porterebbero in termini ambientali, economici e sociali: •Riduzione annua delle emissioni inquinanti pari a 892.000 tonnellate di CO2 (pari all’inquinamento annuale di 282.000 auto, ovvero all’assorbimento di quasi 30 milioni di alberi); •Riduzione della dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento di prodotti energetici: 44.600 GWh/anno, ovvero l’8,2% della bolletta energetica nazionale; •Attivazione di oltre 1,7 milioni di posti di lavoro (nuovi, trattenuti o rispristinati in 10 anni di interventi). •Costo per lo Stato pari 1,17 miliardi di €/anno “Si stima che nei prossimi anni solo il 12% delle superfici esterne sarà effettivamente riqualificato, anche se l’investimento necessario per operare sulla totalità delle superfici si aggira attorno a 11,7 miliardi di € all’anno.– dichiara Paolo D’Alessandris del CRESME – Un costo che corrisponde solo al 15% degli interventi di manutenzione straordinaria effettuati annualmente in Italia. Risulta dunque evidente l’importanza della sensibilizzazione del panorama politico e dell’opinione pubblica sul tema”. Inoltre gli edifici italiani sono piuttosto vecchi: “L’1,6% degli immobili è in pessimo stato di conservazione - continua D'Alessandris - e ben il 28% è in condizioni soltanto discrete. Nei principali centri abitati quasi il 70% degli edifici ha più di 40 anni, soglia oltrepassata la quale sono necessari interventi di manutenzione straordinaria per mantenere gli standard funzionali dell’abitazione e dell’edificio”. Per quanto riguarda le richieste di detrazioni fiscali per la riqualificazione, previste al 65% fino a fine 2014, la ricerca evidenzia che nonostante gli interventi sull’involucro edilizio permettano un risparmio di energia superiore a tutte le altre operazioni (17.276 KWh/anno per la coibentazione delle pareti verticali e 26.909 KHh/anno per quelle orizzontali, contro i 2.610 KHh/anno risparmiati dalla sostituzione degli infissi), rappresentano però solo il 2,6% degli interventi. “L’isolamento dell’involucro è l’intervento che garantisce il miglior mix tra efficienza (costo dell’energia risparmiata) ed efficacia (la quantità di energia risparmiata), – afferma Gaetano Fasano di ENEA–ma, probabilmente a causa del costo più elevato, sono ancora poco utilizzati. Per incentivarne l’utilizzo è evidente che gli attuali incentivi (ecobonus, contotermico, certificati bianchi) devono essere riformati”. Centro studi Innovazione e Sostenibilità Dall'indagine emerge che i cittadini percepiscono la necessità di contenere l’inquinamento atmosferico, ma ancora di più quella di tutelare il comfort acustico della propria casa: il 69,5% degli intervistati dichiara di avvertire rumori fastidiosi durante il giorno (in primis i rumori di moto, auto, animali e vicini di casa), mentre il 44,5% percepisce gli stessi durante la notte. Il 42% delle abitazioni è esposto a fonti di rumore esterno e il 35% a fonti di rumore interno, dalle quali è possibile proteggersi solo attraverso l’isolamento acustico dell’abitazione. Tra le altre priorità gli intervistati segnalano il degrado estetico e quello idro-geologico. Fonte: sito internet infobuild energia Rapporti e studi: Green building, investimenti da 40mld di euro nel 2014 26/09/2014. Nel 2013 sono stati spesi, al netto dell'Iva, 23 miliardi di euro per interventi edilizi green, il 45% in più rispetto al 2012 e nel 2014 si potrebbe arrivare a quota 40 miliardi di euro. E' un comparto, quello del green building, che può contare attualmente su 400mila posti di lavoro, 236mila dei quali creati soltanto nel 2013. Un risultato importante, ottenuto anche grazie al volano dell'ecobonus e alla spinta, del settore delle ristrutturazioni. Sono questi alcuni dei dati resi noti a REbuild, la due giorni di convention in corso a Riva del Garda (TN), che si concluderà oggi, dedicata alla riqualificazione e alla gestione sostenibile dei patrimoni immobiliari. Reinventare l'edilizia In Italia abbiamo due miliardi di mq da riqualificare- ha dichiarato Thomas Miorin, direttore Habitec e co-ideatore di Rebuild durante l'apertura dei lavori. Una sfida importante che oggi sta accellerando e che dobbiamo affrontare anche perché le nostre imprese operano anche nel mercato mondiale e si confrontano con gli obiettivi di efficentamento che molti Paesi si sono imposti. La strada, remunerativa e competitiva, che va percorsa è quella di reinventare l'edilizia, di inventare un nuovo modo di fare edilizia. In Italia qualcosa è cambiato, sono stati investiti 109 miliardi di euro in progetti di riqualificazione, ma non è ancora sufficiente. Dalla PA taglio dei consumi del 30% Il campo della pubblica amministrazione in questo senso potrebbe fare da solo da volano economico. Gli edifici pubblici valgono più dell'8% dei consumi energetici dello Stato e se, con interventi leggeri, si potrebbe tagliare almeno un 20% della bolletta che vale in media 6 miliardi di euro l'anno (1,2 miliardi di risparmio), con interventi più strutturali la riduzione potrebbe arrivare al 30-35%." Necessari strumenti finanziari innovativi Il salto che in questo momento serve all'Italia non è tanto sulle tecnologie di riqualificazione, che ormai sono mature, ma sugli strumenti necessari ad attivare una finanza innovativa- osserva Gianni Silvestrini, presidente del Green Building Council Italia. "La nuova direttiva europea sull'efficienza energetica ci aiuta perché prevede, in linea con il modello anglosassone, un fondo per veicolare risorse pubbliche e private. E' una via interessante: permette di passare dalla ristrutturazione dei singoli appartamenti a quella dei grandi complessi. E visto che il pay back va da 4 a 20 anni, a seconda degli interventi, è necessario costruire un meccanismo articolato in cui lo Stato assume il ruolo del garante e i fondi privati mettono la liquidità necessaria. BEST PRACTICE DALL'ESTERO Il Deep retrofit di Victor Olgyay Le best practice possono arrivare anche dall'estero, per essere replicate. E REbuild si propone infatti anche come vetrina per l'esposizione di esperienze e casi studio che hanno offerto un contributo importante al settore del green building. Intervento atteso, quello di Victor Olgyay, analista del Rocky Mountain Institute, uno dei principali think tank USA sulla sostenibilità, e considerato uno dei portavoce più stimati della riqualificazione profonda. Olgyay ha presentato il colossale intervento all’Empire State Building di New York, il progetto di riqualificazione energetica più famoso al mondo che dal 2017 farà risparmiare 4,4 milioni di euro l’anno di gestione con un taglio delle spese pari al 38%. L'Empire State Building è un progetto nato da un'opportunità colta al volo- ha spiegato Olgyay- La proprietà era intenzionata a riqualificare il grattacielo e noi siamo entrati al momento giusto con una proposta radicale finalizzata a tagliare drasticamente i consumi energetici, senza incidere eccessivamente sui costi, e considerando che dovevamo intervenire su un’edificio storico che doveva mantenere una propria personalità. Un risultato che però abbiamo saputo ottenere solo guardando all'edificio con una prospettiva integrata. Solo così abbiamo potuto ottenere risultati da record. Piano strategico di sostenibilità applicato a un retail londinese Altro filone tematico investigato, quello della “Scaling Up: la riqualificazione su larga scala”, che ha spostato il focus sulle condizioni di replicabilità a larga scala e sulle condizioni di crescita del mercato della riqualificazione e gestione sostenibile dei patrimoni immobiliari. Il tema é stato introdotto e sviluppato da Suzie Elkerton, Project Manager di “Plan A” a Marks & Spencer, che per la prima volta in Italia ha parlato dell’ambizioso “Plan A 2020”. La Elkerton ha presentato i risultati già raggiunti e gli obiettivi appena dichiarati del colosso del retail londinese da 60.000 dipendenti e 13 miliardi di euro di fatturato. Plan A, il piano strategico di sostenibilità lanciato nel 2007, ha già permesso a Marks&Spencer di ridurre i consumi energetici dei loro store del 34%, con un risparmio sui consumi idrici del 27% ed una quota di riciclo rifiuti prossima al 100%. Quella di Rebuild è stata l'occassione per introdurre i 100 commitment per i quali saranno chiamati a dare il loro contributo non solo i dipendenti, ma anche clienti e fornitori sui cinque continenti e che sono alla base del nuovo piano di sostenibilità, ancora più ambizioso, lanciato dalla multinazionale inglese. Fonte sito internet casa e clima Centro studi Innovazione e Sostenibilità Rapporti e studi: Gli scarti agricoli e i prodotti forestali abbassano le emissioni di CO2 26/09/2014. Da scarti agricoli e prodotti forestali si può ricavare un quinto dell'energia che serve al Pianeta. La biomassa, se ben sfruttata, nel 2030 potrebbe infatti arrivare a rappresentare il 60% del consumo di energie rinnovabili, coprendo il 20% del consumo energetico complessivo della Terra. Il dato emerge da un rapporto dell'Agenzia internazionale dell'energia rinnovabile (Irena), un'organizzazione intergovernativa che supporta i suoi membri - 133 Stati più l'Ue - nella transizione alle rinnovabili. Nell'ambito della 'Remap 2030', la roadmap dell'Irena per raddoppiare la quota 'green' nel mix energetico mondiale portandola al 36%, si prevede che le tecnologie per produrre una biomassa moderna e sostenibile possano giocare un ruolo chiave, anche nel contenimento delle emissioni di CO2. In base al report, il 40% della biomassa potrebbe essere costituito da rifiuti e scarti agricoli, risorse che non intaccano la produzione alimentare, mentre il 30% verrebbe da prodotti forestali sostenibili, evitando quindi la deforestazione. Tali risorse, che non comportano un fabbisogno di terreni e acqua e quindi non entrano in competizione con l'agricoltura, potrebbero dare un contributo sostanziale al raggiungimento del target di Remap e a contenere la CO2 entro le 450 parti per milione, la soglia di riferimento per mantenere l'aumento della temperatura globale entro i 2 gradi centigradi. La tipologia di consumo, secondo gli esperti, in futuro è destinata a cambiare: se oggi i due terzi della biomassa vengono usati per riscaldarsi e cucinare (la classica legna da ardere), in futuro un terzo della biomassa potrebbe essere usato per produrre energia e calore, un terzo nei trasporti e la restante parte nell'industria e nell'edilizia. Fonte: sito internet edilio Eventi: Chiude REbuild 2014: ‘l’Italia va riqualificata’ 29/09/2014 - “L’Italia va riqualificata - è il messaggio di Rick Fedrizzi, Presidente e CEO dell’U.S. Green Building e originario proprio del Trentino. Noi dobbiamo riqualificare questo patrimonio immobiliare nel rispetto della conservazione della storia e della cultura di un luogo. Il futuro dell’edilizia è capire le performance e le dinamiche dell’edificio per renderlo sostenibile”. “I cittadini non possono più ignorare quanto la riqualificazione farà loro risparmiare, quanto più sane saranno le loro abitazioni, quanto più durature”. Rick Fedrizzi, il leader del movimento della sostenibilità nell’edilizia negli Stati Uniti e nel mondo, ha chiuso così la terza edizione di REbuild a Riva del Garda (TN). La convention nazionale sulla riqualificazione e la gestione sostenibile dei patrimoni immobiliari in Italia, organizzata da Habitech, Progetto Manifattura e Riva del Garda FiereCongressi, ha riunito una volta di più i principali player del settore con lo scopo di spingere sempre di più il mercato del retrofit. Molti gli spunti di riflessione e gli strumenti pratici presentati nel corso della due giorni, come quello arrivato dall’Inghilterra e presentato da Ian Orme, esperto Soft Landing di BSRIA (The Building Services Research and Information Association) che ha presentato in anteprima questa pratica che garantisce un passaggio “morbido” tra progettazione, costruzione ed occupazione dell’immobile. Una tecnica, quella del Soft Landing, che consente di allineare l’immobile al suo utilizzo e migliorare le prestazioni reali. “Il Soft Landing è fatto per consegnare all’utente finale l’edificio al massimo delle sue performance sin dal momento in cui viene occupato - ha relazionato Ian Orme - ed è un concetto completamente sconosciuto in Italia. Spero che, grazie anche alla presentazione di oggi, sia possibile diffondere questa pratica anche nel vostro Paese, sia nel pubblico che nel privato”. Ha riscosso molto interesse anche la sessione di Lennart Lifvenhjelm, Head of Technical Support di Vasakronan, il principale portafoglio immobiliare svedese. Lifvenhjelm ha portato alla platea l’esempio virtuoso dell’operatore scandinavo Vasakronan, che ha ridotto il consumo energetico del proprio portafoglio immobiliare (192 edifici) ben del 50% in meno rispetto alla media. Molto partecipata anche la sessione curata da Paul Harrington (Real Estate Director, PricewaterhouseCoopers) che ha svelato i numeri del caso di riqualificazione più ambizioso di Londra: Embankment Place. L’edificio ha ridotto del 40% le sue emissioni, e produce on-site il 60% del suo fabbisogno energetico: a REbuild ha stupito la platea con i dettagli su approccio, tecnologie, criticità e numeri effettivi dei risultati energetici, costi e dei risultati organizzativi e produttività. Thomas Miorin, direttore Habitech e co-ideatore di REbuild ha infine tirato le somme: “La terza edizione porta un messaggio a favore di una riqualificazione radicale, per questo anche il programma dell’evento ha subito una innovazione radicale. Stiamo introducendo dei concetti nuovi, come deep retrofit e soft landing, stiamo ragionando in modo aperto e collettivo intorno a nuove modalità per re-inventare l’edilizia. La riqualificazione in Italia può essere un motore di sviluppo economico grazie alle opportunità offerte dagli interventi sugli edifici esistenti: possibilità in termini di risparmi energetici e in termini di lavoro creato. L’edilizia, la riqualificazione e l’efficientamento energetico sono i settori che più possono portare posti di lavoro, come dimostrato anche da molti studi internazionali. C’è bisogno di reinventare il modo in cui si organizza il lavoro all’interno della filiera dell’edilizia ed è quello che stiamo facendo qui a REbuild: persone con competenze diverse, dalla finanza al real estate, costruttori e progettisti, stanno immaginando un nuovo modo di assemblare e di far funzionare la supply chain della filiera. Il mondo dell’economia è qua, in tutti i suoi settori. Non si sente però il mondo della politica, che rimane forse un po’ troppo in silenzio su questo tema”. Gianluca Salvatori, ideatore e gestore di Progetto Manifattura e co-ideatore di REbuild, ha chiuso con un messaggio importante: “I cittadini e il settore privato possono essere il meccanismo per lanciare la riqualificazione sostenibile del paese”. Salvatori ha proposto un credito d’imposta per investimenti privati nella riqualificazione di edifici pubblici. “Lo Centro studi Innovazione e Sostenibilità scenario si sta chiarendo - precisa Salvatori -; la riqualificazione prevale sulla compravendita e richiede nuovi schemi di finanziamento, in quanto gli incentivi tipo eco-bonus hanno privilegiato i micro interventi scollegati, muovendo tuttavia ingenti risorse private. Bisogna lavorare in due direzioni: da una parte studiare nuovi meccanismi per interventi di scala maggiore e più integrati, ma sempre sul residenziale (e il mercato si sta adeguando spontaneamente); dall’altra inventare un meccanismo appropriato per gli interventi sul patrimonio di interesse pubblico, che sempre meno potrà contare su risorse adeguate da parte della finanza pubblica. Dobbiamo attivare il ruolo del privato nei confronti di un patrimonio che riveste un cruciale valore simbolico e di attivazione, perché restituisce qualità allo spazio pubblico e incrementa il benessere a livello individuale”. La proposta che esce dagli organizzatori di REbuild è provocatoria: “Crediamo che si possa canalizzare una parte dell’investimento privato verso la riqualificazione di edifici pubblici. E questo lo si può fare con un meccanismo di credito di imposta, simile all’eco-bonus ma rivolto a beni di pubblica utilità (scuole, case di cura, ospizi, ecc) e quindi con percentuali di incentivazione più alte, o con altresì strumenti quali social bond remunerati in base ai risparmi di gestione ottenuti”. Fonte: Ufficio stampa REbuild Italia News dai territori: Regione Trentino Alto Adige: Dalla BEI 75 milioni per la rete elettrica e il teleriscaldamento 29/09/2014. La Banca Europea per gli Investimenti ha approvato un finanziamento di 75 milioni di euro allo scopo di garantire all’Alto Adige progetti di investimento fondamentali per l’ammodernamento della rete elettrica e l’espansione del sistema ecologico di teleriscaldamento di Bolzano. Con questa finalità venerdì scorso è stato sottoscritto un contratto tra i rappresentanti della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e il presidente di SEL SPA Wolfram Sparber, alla presenza del Presidente della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher. Crescita e occupazione sono al centro dell’attenzione della BEI. “La nostra economia ha bisogno di investimenti e nel caso degli investimenti effettuati dalla BEI per SEL si tratta senza dubbio di progetti che guardano al futuro dell’Alto Adige e al rafforzamento della competitività del territorio dal punto di vista economico”, afferma con soddisfazione il Presidente della Provincia Arno Kompatscher, il quale si dichiara ben disposto ad ulteriori opportunità di collaborazione. “Con la firma di oggi SEL SPA beneficia di un tasso di interesse agevolato che è inferiore a quelli vigenti attualmente sul mercato e che ci consente di garantire investimenti che creeranno valore aggiunto in Alto Adige per i prossimi dodici anni”, sottolinea il presidente di SEL SPA Wolfram Sparber al momento della firma. Grazie a questo finanziamento SEL e l’Alto Adige rientrano in un vasto programma di investimenti infrastrutturali definito dalla UE che include esempi illustri come il progetto di espansione del porto di Liverpool o l’acquisto di treni da parte di Varsavia o lo sviluppo di veicoli elettrici in Francia o la costruzione di parchi eolici in Germania. DA SEL INVESTIMENTO DI 150 MILIONI. L’investimento totale da parte del Gruppo SEL per questi due progetti ammonta a 150 milioni di euro e prevede, nella distribuzione di energia elettrica, l’interramento delle linee a media tensione e l’ammodernamento delle linee elettriche aeree, oltre al rinnovamento delle linee a bassa tensione. Verranno inoltre costruite o rinnovate numerose cabine di trasformazione e saranno installati 16.000 contatori elettronici. Si ricorda che nel 2011 SELNET ha rilevato la rete elettrica Enel e ha compiuto ogni anno investimenti nell’ordine di milioni di euro per estendere la rete di distribuzione elettrica adeguandola alle moderne esigenze. Un ulteriore progetto con caratteristiche di sostenibilità ambientale è l’estensione e lo sviluppo della rete di teleriscaldamento a Bolzano da parte di Ecotherm, società affiliata di SEL SPA. Grazie al finanziamento approvato oggi da parte della Banca per gli investimenti con sede in Lussemburgo verrà realizzato in primo luogo il collegamento dell’ospedale di Bolzano alla rete di teleriscaldamento e inoltre sarà costruito l’impianto per l’accumulo del calore e sarà posata la rete di teleriscaldamento a Bolzano. Con la conclusione dei lavori circa 15.000 famiglie di Bolzano avranno la possibilità di beneficiare di questo efficiente sistema di energia rinnovabile, ecologicamente sostenibile e dal costo vantaggioso Fonte: sito internet casa e clima Regione Valle d'Aosta: Aiuti per la realizzazione di impianti fotovoltaici per le aziende agricole 02/10/2014. Le aziende agricole della Valle d'Aosta possono ottenere aiuti per la realizzazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica destinata al libero mercato, presentando domanda entro il 31 ottobre 2014. Lo ha annunciato l’Assessorato dell’agricoltura e risorse naturali relativamente alla Misura 311 Diversificazione in attività non agricole – Azione d) Impianti per energia da fonti alternative del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Valle d’Aosta. La misura prevede aiuti cofinanziati per un ammontare di 200 mila euro. L’impianto dovrà essere dimensionato per una produzione superiore al consumo medio annuo dell’azienda agricola. Sono concessi contributi in conto capitale pari al 50% della spesa ammissibile. Nel caso di giovani agricoltori l’aliquota d’aiuto è maggiorata del 10%. Sono ammissibili a finanziamento le seguenti tipologie di investimento: impianti di cogenerazione alimentati a biomasse vegetali; generatori di calore a biomasse vegetali; impianti idroelettrici; impianti solari termici; pompe di calore; impianti fotovoltaici. Centro studi Innovazione e Sostenibilità Oltre agli interventi realizzati per soddisfare i fabbisogni energetici delle strutture agricole sono ammessi a finanziamento anche gli interventi realizzati a favore dell’abitazione della famiglia agricola. Fonte: sito internet infobuild energia