AERO CLUB COMO Como - Italy Due giornate memorabili Resoconto delle celebrazioni del Centenario svoltesi il 4 e 5 ottobre 2013 a Bellagio e a Como Le celebrazioni del centenario sono state previste per le giornate di venerdì 4 e sabato 5 ottobre, per tenere viva la memoria delle gesta dei valorosi piloti che si incontrarono a Como nel 1913 e che parteciparono al “Gran Premio dei Laghi”. Teatro delle celebrazioni è Bellagio il giorno 4 e Como il giorno 5. Dopo tanto lavoro preparatorio, soprattutto sul fronte della promozione dell’evento sui media, giunge il primo giorno in cui si deve passare all’azione, ovvero la mattina del 4 ottobre. La giornata prevede varie iniziative a Bellagio, a partire dall’arrivo degli aerei alle 10:15, per la cronaca il Cessna 172 I-SIPI e il Cessna L-19 I-EIAX. Equipaggi: Cesare Baj e Marco Sala sull’L-19; Pietro Brenna, Daniele Cappellato e Giulia Farinacci sul 172. Nel frattempo il “commando filatelico”, composto dal signor Tosetti, del Club “Esperia 1919”, e dal personale delle Poste Italiane, ha aperto alle 9:00, in piazza, un ufficio postale in cui possono essere timbrate le buste che viaggeranno verso Como con partenza alle ore 15:00. La mattina la passiamo sulla spiaggia davanti al Grand Hotel Villa Serbelloni a mostrare gli aerei alla boa e a parlare di aviazione a oltre 350 bambini e ragazzi delle scuole di Bellagio, Lezzeno, Nesso e Pognana. Il lavoro lo svolgono soprattutto i soci Cappellato e Sala, coadiuvati a tratti da Brenna e da Giulia, che svolge anche la funzione di fotografa. Dalla battigia Cappellato e Sala spiegano che cosa è il volo e come funziona un aereo, circondati e a tratti assaltati da una turba di ragazzi assetati di informazioni su quelle affascinanti Partecipanti alla gara degli aeroplanini di carta in piazza, a Bellagio. macchine, che molti vedono da vicino per la prima volta. Vien da pensare che la meraviglia provata nel 1913 da tanti comaschi, di fronte agli aerei sulla spiaggia di San Giorgio, la stanno provando ora molti ragazzi che gli aerei li hanno visti solo in televisione o in internet. Nel frattempo lo scrivente e i coniugi Vadacca finiscono di allestire la mostra e di preparare la conferenza che il pomeriggio si terrà al Grand Hotel, in una sala gentilmente messa Alcune classi in visita agli aerei. I bimbi sono affascinati dai racconti di Cappellato e Sala. Conferenza al Grand Hotel Villa Serbelloni. Da sinistra, Abele Vadacca, Cesare Baj, Davide “Van de Sfroos”, Gianfranco Bucher. a disposizione dalla proprietà, nella persona di Gianfranco Bucher, assistiti con professionalità dal direttore dell’Albergo Antonio Calzolaro e dall’addetta alle PR Carla Solari. Intanto da Como giunge un aereo – equipaggio Ian Callier e l’istruttore Ermecini – che porta le cartoline-ricordo da consegnare ai bambini, che erano state dimenticate. Tutto è facile quando si opera con idrovolanti e serve qualcosa in un luogo che sta vicino a uno specchio d’acqua. I bambini di Bellagio in realtà sono un paio di settimane che si interessano di aviazione e di idrovolanti. Infatti la casa editrice Editoriale ha messo a disposizione di ogni scuola una copia dell’opera “Volare a Como”, che è stata studiata in molte classi, e i modelli per costruire aerei di carta di molti tipi diversi. Ogni allievo ha preparato un modello e il pomeriggio del giorno 4 è prevista una gara sul lungolago. Questa si svolge in un’atmosfera festosa, con gran divertimento anche dei turisti. Giudice di gara: lo scrivente Cesare Baj. Le eliminatorie avvengono a batterie di 10 “lanciatori”, il primo dei quali si qualifica per la finale. A sinistra, Mara Truzzi, vincitrice della gara degli aeroplanini di carta, Gabriele Tenti, secondo classificato (a destra) e Barthelemy Falconi. Sotto, Mara telefona alla mamma la bella notizia della vittoria e un momento della gara. Qui sopra, la piccola Elena passava per caso in piazza e ha avuto l’opportunità di scrivere al nonno di Reggio Calabria usufruendo dell’annullo speciale. Sotto, la “Piuma” di Abele Vadacca e l’opera che ha donato all’Aero Club. La finale è vinta da Mara Truzzi, bravissima costruttrice di un aereo che si posa a una distanza di oltre 12 metri dal punto di lancio. Alcuni concorrenti hanno preparato aerei che forse sa- rebbero andati anche più lontano, ma che hanno guadagnato troppa quota e si sono fermati sulle fronde degli alberi. Di fronte alle rimostranze dei piccoli costruttori la risposta non po- teva che essere una: la gara prevede la vittoria per l’aereo che si posa più lontano, non di quello che è meglio costruito o più efficiente. La gara rispecchia quindi la vita reale: un aereo può essere anche fatto meglio di un altro, ma se in una gara finisce contro un ostacolo e non arriva al traguardo… non vince. La giovane vincitrice si emoziona quando si rende conto del risultato. Chi ha provato, sa che la vittoria ha un preciso “sapore” ed è bello vedere la piccola assaporarlo. Pur emozionata, non perde un secondo per telefonare alla mamma la bella notizia: «Mamma, ho vinto la gara e un volo con tutta la famiglia in idrovolante.» Mara è di Pognana e va a scuola a Nesso, da cui sono giunte alcune classi. Il sindaco di Nesso, la signora Anna Scorti, è presente e posa in una foto con i piccoli vincitori. Presente il vicesindaco Luca Leoni, che ha seguito tutti gli eventi in rappresentanza dell’amministrazione, che si è molto prodigata per la buona riuscita della manifestazione. Esaurita la giornata con i ragazzi, il volo postale parte per Como. Il filatelico Tosetti ha raccolto in appositi sacchi le buste timbrate con lo speciale annullo previsto per l’evento e, con un trasbordo avventuroso, effettuato grazie a un minuscolo tender dotato di un solo remo, una specie di coracle di quelli usati in Scozia per attraversare baie e torrenti, raggiunge l’aereo alla boa, ove lo attende il già trasbordato pilota Cappellato. L’equi- Sopra, Abele Vadacca con l’attore Sergio Filippa al termine della performance all’Hotel Villa Serbelloni. Sotto, con il prefetto di Como dott. Michele Tortora, presente all’evento. In basso, i piloti postali in partenza da Bellagio con i dispacci straordinari. Da sinistra, Brenna, Sala e Cappellato. Sotto a destra, uno dei palloncini distribuiti ai bambini, con il disegno di un idrovolante realizzato da Vadacca. paggio dell’altro volo postale è composto da Brenna e Sala. Baj e Giulia si fermano a Bellagio con i coniugi Vadacca. Alle 18:30 ha inizio la conferenza che prevede un intervento del sindaco dott. Angelo Barindelli e del prefetto dott. Michele Tortora. È presente Davide “Van de Sfroos”, che ama il lago e gli idrovolanti e presenta all’attenta platea il trailer del suo film “Terra & Acqua”. Segue una breve conferenza dello scrivente, che evoca le imprese dei piloti del 1913 e delinea la storia del volo idro sul Lario fino ai giorni nostri. Impressiona la platea il riconoscimento da parte del Guinness World RecordsTM dell’Aero Club come “Organizzazione di volo con idrovolanti più antica del mondo”. Nel corso delle presentazioni Alessandra e Abele Vadacca hanno organizzato una sorpresa. Le luci si spengono, si ode il suono di un motore a pistoni e da una porta laterale arriva in platea un personaggio evidentemente disorientato. Dall’abbigliamento si capisce che è un pilota dei primordi dell’aviazione e da quel che dice si capisce che un gorgo temporale lo ha fatto giungere dal 1913 direttamente a noi, nel 2013. I dialoghi tra Abele e lo stralunato aviatore che ha viaggiato nel tempo, magistralmente impersonato dall’attore Sergio Filippa, divertono moltissimo il pubblico presente. La pièce termina al suono delle più celebri note di Eric Satie. Sopra, Porta e Baj alla partenza con il sacco della posta e all’arrivo a Varese. Ad attenderli il sindaco Fontana e il governartore Maroni. In basso, il sindaco Fontana consegna a Porta la lettera destinata al sindaco di Como. A destra, carta originale del circuito del 1913. Presenti da Como anche parecchi soci del Club, tra cui Gerolamo Gavazzi, l’istruttore Cereda, e l’ex socio, ma sempre fedele amico Mario Camozzi con la moglie Alessandra Veronese. La sera termina con un allegro convivio in un ristorante di Bellagio, dove ci riposiamo, con il pensiero che corre al tour de force che ci attende. Nel frattempo su un altro pianeta, ovvero alla discoteca K-Klass di Tavernerio, i giovani del Club si sono radunati per un festeggiamento notturno del centenario. La discoteca per l’occasione proietta video sul volo idro. Il giorno 5 sono previste le manifestazioni più impegnative, che si svolgono dalla mattina alla notte. In mattinata si svolge la ripetizione in volo del “Gran Premio dei Laghi”, esattamente un secolo dopo, lungo un percorso che da Como porta a Bellagio, poi a Lecco, poi giù lungo l’Adda, un pezzo di Po, poi su per il Ticino fino a Pavia. Il volo segue poi il Ticino fino al Lago Maggiore e Pallanza (tratta seguita con una variazione per evitare l’aeroporto di Malpensa, che nel Sopra, cieli grigi e nubi basse, nel 2013 come nel 1913. 2013 ingombra la rotta originaria), per poi proseguire verso Como, che è il punto di arrivo. Se c’è una divinità della storia, ha agito per farci avere un tempo esattamente uguale a quello del 5 ottobre 1913, in modo da rendere la nostra celebrazione più verosimile possibile: cielo grigissimo e nubi basse, in cui si immergono le cime delle colline. Al giro partecipano gli equipaggi Pittorelli-Brenna, Schettino-Perotti, Tramalloni-Boldrini, Passani-Herbay, Callier-Mercier e Ricketts-Ricketts. Il presidente Porta e Baj, sul Cessna I-DROV, trasportano il sacco della posta che è stata timbrata in hangar a partire dalle 9:00, sempre a cura del signor Tosetti e del personale delle Poste Italiane di Como. Nel 1913 un idrovolante si era fermato a Varese a raccogliere un messaggio del sindaco da portare al sindaco di Como. Lo stesso è previsto nel 2013 ed è proprio l’I-DROV a compiere la missione. Volando tra strati e su rari squarci, anche grazie al prezioso ausilio dell’Air Navigation Pro installato su un iPhone, l’aereo si posa alle 11:15 alla Schiranna. Ci accolgono il sindaco di Varese Attilio Fontana e varie autorità, tra cui il presidente della Provincia di Varese ing. Dario Galli e il governatore della Regione Lombardia Roberto Maroni. Il governatore è molto incuriosito dall’operazione e compiaciuto dal fatto che un idrovolante abbia collegato in pochi minuti due laghi lombardi. Si fa fotografare con il nostro sacco, impersonando simpaticamente il ruolo di governatore-postino. Tutti apprezzano le nostre buste e questo servizio postale tutto lombardo. Con le autorità parliamo del nostro progetto di aprire un’idrosuperficie in ogni sito in cui sorgeva un idroscalo in provincia di Varese e l’idea sembra piacere a tutti. L’idrovolante è il mezzo che ha reso grande e nota in tutto il mondo l’industria aeronautica lombarda e in particolare varesina e oggi è possibile, con un investimento pari al valore del quinto di grammo di inchiostro che serve per firmare un paio di regolamenti e ordinanze, disporre di scali per idrovolanti in cui svolgere attività di alto valore storico-culturale e sociale. L’epopea del volo idro può essere infatti rivissuta grazie agli idrovolanti in una moltitudine di siti, per la gioia di moltissime persone che possono veder da vicino un aereo sulla riva del proprio lago o sulla passeggiata, Dimostrazione di falconeria a cura del socio Alfonso Bove. Molti hanno potuto “giocare” con i rapaci. al centro del proprio paese, e anche salirvi per fare un giro. La cerimonia alla Schiranna, frazione lacustre della città di Varese, che prevede la consegna di una busta e il ritiro del messaggio per il sindaco di Como, avviene con una notevole ufficialità. Il presidente Porta fa un discorso all’attenta platea di autorità, giornalisti e fotografi. La tratta finale del viaggio dalla Schiranna a Como avviene in un tempo migliorato, quindi senza problemi. A Como diamo gli ultimi ritocchi agli allestimenti previsti in hangar in preparazione della celebrazione ufficiale delle 19:30 e firmiamo come piloti le buste “viaggiate” nel volo postale. Nel pomeriggio abbiamo un’interessantissima e seguitissima dimostrazione di falconeria, a cura del socio Alfonso Bove. Molti hanno potuto prendere familiarità con una poiana Alfonso Bove fa posare il suo rapace sul braccio di vari spettatori, con la protezione dell’apposito guanto. di Harris e un girsarco, giocandoci e facendoli atterrare sull’apposito guanto protettivo. Si sa che i rapaci hanno un ruolo in aviazione, collaborando a tenere sgombri i cieli degli aeroporti da uccelli, intimoriti dalla loro presenza. E comunque sono nostri cugini volan- La socia irlandese Ciara O’Toole firma le copie del suo libro al termine della presentazione. ti, sebbene noi possiamo solo timidamente imitare in piccola percentuale la loro bravura nel volo. Alle 17:30 viene il momento della presentazione del libro di Ciara O’Toole “Going Solo on Lake Como”. Ciara (pronuncia: chira), irlandese di Dublino, si era trasferita a Como per lavoro anni fa e qui da noi ha imparato a volare. Il suo percorso didattico, ma soprattutto il suo percorso di vita in un paese straniero lo ha descritto in questo libro, pubblicato in inglese da un editore irlandese. Non sono molti gli Aero Club che hanno un socio che pubblica in un Paese straniero un libro sulla sua esperienza e attività di volo. Questo libro, insomma, ci inorgoglisce e ci rende riconoscenti alla nostra cara Ciara. Alle 18:00 viene proiettato il film di Davide Van de Sfroos “Terra & Acqua”. Presente a Bellagio, Davide in quel momento sta cantando e suonando in Svizzera e non può presenziare, ma ha chiesto di trasmettere al pubblico il suo più cordiale saluto. Alle 19:00 segue la proiezione del film “Gli Scarponi del Cielo”, di Antonio Leidi, del 1962, che presenta la vita del Club in quell’epoca. Eccoci giunti al clou della serata, ovvero alle 19:30 e alla cerimonia vera e propria, condotta dallo scrivente. Introduce la serata il presidente Porta. A destra, il vincitore del Gran Premio del 1913, Roland Garros. Per prima cosa parla il presidente Porta, che dopo il saluto alle autorità e al pubblico e il ringraziamento a chi ha contribuito alla riuscita dell’evento, parla quasi commosso del Club e dell’hangar in cui vive molto del suo tempo fin da quando era bambino. Porta chiama sul palco il sindaco Mario Lucini, a cui consegna il messaggio ricevuto dal sindaco di Varese. Sono presenti in sala l’assessore Cavadini, il consigliere regionale Gaffuri e i rappresentanti di varie Armi. Il sindaco tornerà dopo qualche minuto sul palco per leggere al pubblico il bel messaggio ricevuto. Ora prendo la parola e rievoco, accompagnato da immagini, le imprese di quei pionieri che cento anni fa, il 5 ottobre 1913, si sono radunati sulla medesima riva in cui sorge l’hangar e hanno dato vita a uno dei primissimi eventi idroaviatori nel nostro continente e, in realtà, del mondo. La parola al sindaco Mario Lucini. Che cosa animava quelle persone? Che cosa le spingeva a sfidare un elemento ancora in buona parte sconosciuto su macchine rudimentali, costruite con tecniche poco più che ciclistiche? Certamente il desiderio di eccellere, di vincere i ricchi premi messi in palio, di acquisire un giusto prestigio e successo, ma pensiamo di non sbagliare se immaginiamo che nell’animo di quelle avventurose persone ci sia fondamentalmente il gusto della sfida agli elementi naturali, alle possibilità della tecnica e infine a se stessi e alle proprie capacità. Ovvero quei sentimenti che provano tutti i piloti di tutte le epoche, inclusi noi piloti attuali di Como. È, quello che ha preceduto la prima guerra mondiale, un periodo felice di vero cosmopolitismo, quale l’Europa non avrebbe più vissuto fino agli anni Sessanta, a causa delle due guerre fratricide e suicide che ne hanno segnato il declino. Il Gran Premio dei Laghi fu vinto da Roland Garros, eccellente pilota e navigatore, ma altri si distinsero e in particolare il tedesco Hellmuth Hirth e l’italiano Achille Landini. Per ricordare i temerari nostri predecessori del 1913, rappresentati nelle immagini che sono scorse sullo schermo gigante, viene proiettato uno spezzone di un minuto che miracolosamente è sopravvissuto al logorio del tempo e che fu girato quasi per caso dall’allora cineoperatore del re d’Italia Luca Comerio. Scoperto in modo avventuroso grazie a contatti del socio Gerolamo Gavazzi, questo filmato ci consegna un frammento, una scheggia temporale della realtà del volo in idrovolante come era praticato un secolo fa esattamente nel luogo in cui l’attività si svolge oggi. Il film è di cento anni fa, le macchine sono di cento anni fa, ma il filmato mostra come la gestualità connessa all’attività di volo idro e le manovre siano essenzialmente le stesse. Il giro è vinto dal tedesco Hellmuth Hirth, sebbene poi venga squalificato per presunte irregolarità riguardo ad altre prove. Certamente gli rimane la soddisfazione morale di essere arrivato primo, che riecheggia nelle sue parole, riportate nel riquadro qui sotto e recitate nella conferenza di Bellagio dall’attore Sergio Filippa. Leggi il QR code per vedere il film del 1913. Sembra proprio di sentire un resoconto di volo come oggi lo facciamo noi quando voliamo con una meteo incerta. E le condizioni descritte non sono molto diverse da quelle che i piloti che hanno compiuto il giro celebrativo hanno incontrato nel volo del mattino, tornando verso il Lario dal Lago Maggiore e da Varese. Fa impressione pensare che quei voli, quelle persone, quei tempi siano più vicini a Napoleone che ai giorni nostri. Ciò a significare l’anzianità del volo e in particolare del volo con idrovolanti a Como e sul Lario. Fa piacere a questo punto salutare qualche ospite e in particolare gli stranieri. Il socio Brent Whittleston è venuto dall’Australia appositamente per le celebrazioni. Presenti gli amici france- In alto, Philippe Jung offre al Club un libro su Roland Garros. Qui sopra, il socio Ian Callier. si storici dell’aviazione Philippe Jung e Henri Conan, ottimi conoscitori della molto soddisfatti, e fanno gli auguri di almeno altri cento anni di successi alla nostra associazione. Segue un momento di relax con una’esibizione del gruppo di ballo swing “Swing & Co.”. Il gruppo ha realizzato un bellissimo video che impaz- Un momento dell’esibizione del gruppo di ballo Swing & Co. za sul web in cui ballano in moltissimi luoghi della nostra città e anche sugli idrovolanti, video che si trova anche sul sito dell’Aero Club. Leggi il QR code per vedere il video degli Swing & Co. Hirth racconta il suo volo vittorioso «Sono partito terzo da Pavia; il mio motore funzionava magnificamente. Ero deciso a vincere a ogni costo. Avevo percorso poco più di dieci chilometri quando successivamente ho superato Garros e Chemet. Garros era disceso sul Ticino e stava ripartendo, e da ciò ho arguito che il suo motore funzionava male. Navigavo a circa 50 metri di altezza quando, nei pressi di Galliate, mi sono trovato la via sbarrata da una densissima cortina di nuvole basse, un vero sipario. Mi sono rapidamente abbassato, ma la nebbia non cessava e sono stato così costretto, per oltrepassare l’ostacolo, a toccar quasi terra. Ho continuato a seguire il tortuosissimo Ticino volando a poco più di dieci metri dal suolo. Ero tanto vicino a terra che mi sembrava quasi di fare dell’automobilismo aereo. vita e delle imprese di Roland Garros. Philippe sale sul palco e omaggia il Club con un’interessante opera sulla vita del celebre pilota francese, di cui rievoca alcune imprese: il primo volo continentale da Tunisi a Marsala e il primo attraversamento del Mediterraneo, da Frejus a Biserta. È la volta di Ian Callier, inglese, affezionatissimo socio da oltre 15 anni, che al microfono parla con ammirazione della nostra associazione ed elogia in particolare il reparto tecnico capitanato da Danilo Pecora. Egidio Gavazzi, presente con i fratelli Marco e Gerolamo, porta sul palco in dono un libro sulla storia dell’Air Squadron, accompagnato da una lettera del responsabile di quella istituzione, George Rolls. I piloti inglesi che ne fanno parte erano stati a Como qualche anno fa e avevano volato sui nostri idrovolanti. Nella lettera rievocano quei voli, che affermano averli All’entrata del Lago Maggiore le condizioni atmosferiche sono migliorate. Sono giunto così a Pallanza. Durissima è invece la zona montuosa che si deve attraversare poi per giungere a Como. Le nuvole basse vicinissime alla cima delle montagne non mi permettevano di mantenere l’altezza che avrei voluto. Ho ammirato in queste condizioni la meravigliosa stabilità del mio apparecchio. Benché i colpi d’aria provenienti dalle valli fossero fortissimi, il rullio del monoplano era minimo. Nell’ultimo tratto mi sono servito, per orientarmi, della bussola. Le montagne eguali, con le loro valli incrociantisi, dall’alto si presentano come un vero labirinto geografico. Dopo pochi minuti ho riconosciuto Como e sono disceso. Ho guardato attentamente sul lago e non mi è apparso nessun apparecchio. Ho sentito allora la gioia della vittoria.» Il certificato del Guinness World RecordsTM. Alberto Longatti delinea alcuni tratti della storia del Club e dell’hangar. In platea c’è Alberto Longatti, che viene chiamato sul palco a dire qualche parola. Longatti non è solo il decano dei giornalisti culturali di Como, ma è anche figlio di un pilota della prima guerra mondiale, Luigi Longatti, che fu tra i fondatori dell’Aero Club Como e in seguito ne resse le sorti per alcuni anni. L’Out Loud Trio. Dall’alto, Paolo Censi, Marco Brambilla, Giordano Rizzato. Alberto ha scritto il saggio introduttivo all’opera “Volare a Como”, sulla storia e l’attualità del volo nella nostra città e sul nostro lago. Nel suo breve e apprezzato discorso rievoca alcuni episodi della storia dell’idroaviazione comasca. Segue qualche minuto di piacevole pausa al suono della musica jazz dell’Out Loud Trio, formato da Paolo Censi (pianoforte), Marco Brambilla (contrabbasso) e Giordano Rizzato (batteria). Il gruppo ha musicato le 10 puntate di “IDRO Il viaggiatore”, andate in onda su RAI 5, alle quali si ispira un nuovo album in uscita. Si viene ora a parlare dell’Aero Club Como. Per prima cosa viene data al vasto pubblico presente la notizia curiosa che la nostra associazione, come molti soci già sanno, è stata certificata dal Guinness World RecordsTM come la più antica organizzazione di volo con idrovolanti del mondo. Noi immaginavamo che fosse così ormai da parecchi anni, ma ricevere questa prestigiosa conferma, frutto di vari mesi di ricerche da parte dell’organizzazione inglese di certificazione A destra, costruzione dell’hangar, nel 1930; voli di Caproni nel 1935; il Caproni I-ABOU, primo aereo della ricostruzione postbellica. di primati, ci ha inorgoglito. E siamo contenti che ciò sia un ulteriore elemento di affermazione dell’immagine della nostra città nel mondo. Il Club nacque nel 192930, frutto di un’azione collettiva di privati ed enti cittadini. In tempi ristrettissimi sorsero l’hangar e le palazzine adiacenti. Attività principale: la scuola di volo civile, a cui si affiancò dal 1935 al 1938 una scuola militare. Periodo di attività intensissima, che permise a centinaia di comaschi di conseguire il brevetto di pilota. Dopo una breve sosta forzata dovuta agli eventi bellici, il Club risorse nel 1945, grazie agli eroici sforzi di un gruppo di appassionati, e si sviluppò con alterne fortune. Leggi il QR code per vedere il film “Gli Scarponi del Cielo”. Un momento positivo si ebbe negli anni Sessanta, epoca in cui fu realizzato il film in 16 mm “Gli Scarponi del Cielo”, proiettato per intero nel pomeriggio, di cui sono mostrati alcuni fotogrammi. Altro film visibile sul sito web del Club. Noi anziani del Club abbiamo avuto la fortuna di conoscere alcuni dei protagonisti di quel film, persone di eccezionale valore in un mondo in cui l’attività di volo a Como era una nicchia sconosciuta, isolata nel mondo dell’aviazione. Persone che con la loro tenacia hanno tenuto in vita il Club, l’hangar e la gestione dell’Idroscalo in tempi difficilissimi. Dopo un momento di crisi negli anni Settanta, il Club si sviluppò e si accorse di essere l’unica scuola per piloti di idrovolanti d’Europa, divenendo a poco a poco un punto di riferimento mondiale per il volo idro. Il Club oggi gestisce una delle maggiori organizzazioni di volo idro del mondo, oltre che la più antica, come abbiamo detto. Facciamo consulenze, grazie alla nostra esperienza, per privati e compagnie e anche per le autorità aeronautiche di molti paesi. Ultimo obiettivo quasi raggiunto è la ricostituzione della flotta storica, quella che possedevamo nel do- poguerra, costituita dal Caproni CA 100, dal Macchi MB 308 e dall’anfibio Republic “Seabee”. Il Caproni è quello presente in hangar, magnificamente restaurato dal socio Gerolamo Gavazzi. Il Macchi è attualmente in corso di restauro, mentre il Seabee lo abbiamo acquistato negli USA nel febbraio scorso, grazie a un poderoso intervento di intermediazione del nostro presidente Porta, e verrà presto montato. Pensiamo così di poter battere un ulteriore primato, quello di essere l’unica organizzazione di volo al mondo avente, oltre alla flotta attuale, anche quella posseduta mezzo secolo prima, con tutti i velivoli in stato di volo. Si è aggiunto alla flotta storica anche il più recente L-19 “Birddog”, che dall’esercito americano, che lo ha usato in Vietnam, è passato a quello italiano e poi all’Aero Club Como. La storia e la realtà del volo a Como è tanto ricca da essere descritta in La flotta storica dell’Aero Club Como. Dall’alto, il Republic “Seabee”, il Caproni CA 100 e il Macchi MB 308. un’opera in due volumi di 1000 pagine, quella con il citato saggio introduttivo di Alberto Longatti. Quindi non può essere presentata in una serata, se non in qualche fugace tratto. Nella serata però si può dire grazie e dare un piccolo riconoscimento a qualcuno che questa storia l’ha vissuta in gran parte: Aristide Cappelletti. Aristide sale sul palco e con la sua usuale freschezza di 88enne racconta alcune delle storie vissute in hangar, il cui pavimento calpesta dal 1938, quindi da 75 anni. Iscritto come modellista nel 1938, all’età di 13 anni, Aristide ha sempre frequentato il club Tessera di iscrizione all’Aero Club di Aristide Cappelletti, del 1938. Aristide Cappelletti giovane modellista e durante il lavoro di restauro di un caccia della Macchi. A destra, nel 1990. Sopra, al ricevimento della targa. diventando pilota negli anni Sessanta, quando volava sul Piper I-OLMO. Per Aristide, in occasione del settantacinquesimo, abbiamo preparato una targa, che riceve con emozione dalle mani del presidente Porta. Sul video compaiono immagini di Aristide bambino, poi adulto, poi anziano, impegnato nel restauro di aerei d’epoca. Rievoca i tempi in cui lavorava sugli “Spitfire”, nel dopoguerra, come elettrotecnico. Ricordiamo, nell’occasione, Carlo Lucchini, che con Aristide effettuò le ricerche sulla storia del Club negli anni ottanta e novanta del secolo scorso, cosa che produsse i materiali che fanno dell’Aero Club Como quello che ha meglio documentato la propria storia. Sulla realtà dell’Aero Club Como oggi si potrebbe parlare per ore. La struttura è solida, lo staff è fatto di persone che hanno decenni di esperienza nel proprio settore, l’officina e la scuola sono riconosciute nel mondo come di livello top, la segreteria svolge un immenso e complesso lavoro di coordinamento, le macchine sono - ciascuna a modo suo - complesse e interessanti; infine l’infrastruttura è di valore, tanto che è vincolata dalla Soprintendenza, che ha definito che la sua destinazione d’uso Porta e Pecora al lavoro per compiti di pubblico interesse, in questo caso il recupero di un pallone-sonda. Riprese con George Clooney per uno spot e con Michael Portillo della BBC. A fianco, per lo spot della Montenegro. Svolgiamo anche altri servizi, come quello di ufficio turistico aperto 7 su 7 o quello di clinica per l’avifauna locaLeggi il QR code per vedere lo spot dell’Amaro Montenegro. deve rimanere esclusivamente quella di aviorimessa. La compagine sociale è armoniosa e le inevitabili differenze di opinione si confrontano civilmente sul “Piazzale”, che svolge la costruttiva funzione di organo informale di controllo dell’operato della dirigenza. Il grande patrimonio di conoscenza ed esperienza di chi gestisce l’aviazione a Como è a disposizione della comunità. Viene citato a questo proposito qualche servizio di interesse pubblico e generale svolto dal Club. Facciamo parte del sistema della protezione civile e gestiamo una colonna mobile pronta a interventi immediati, dotata di mezzi terrestri, nautici e aerei, in base a convenzioni con vari enti pubblici. Inoltre siamo a disposizione di chiunque voglia promuovere il turismo nella nostra zona. Portiamo in volo ogni anno – quasi sempre a titolo volontario – decine di giornalisti, fotografi, operatori e troupes di giornali, riviste e televisioni di tutto il mondo, a vedere e riprendere il lago, la città e le montagne dall’alto. Tutte persone che porteranno immagini e impressioni del nostro territorio a pubblici di milioni, decine di milioni e qualche volta centinaia di milioni di persone. Nell’ultimo periodo, giusto come esempio, abbiamo portato in volo le troupes di RAI 1, RAI 2, RAI 3, di Arte, della BBC, di un canale nazionale francese, della tv giapponese, di varie web TV americane. Il più bello spot che abbiamo mai fatto è forse quello per l’Amaro Montenegro, ma altri per la Mercedes e altre case automobilistiche e di moda, uno dei quali con George Clooney, ci hanno resi famosi nel mondo. Viene proiettato qualche secondo di un programma girato sul lago da una televisione giapponese, poi visto da 90 milioni di telespettatori del canale 1 nazionale del Giappone. Inoltre offriamo a molte persone l’ineffabile esperienza, di grande valore culturale, di vedere il territorio in cui vivono dall’alto. Ogni natale portiamo in volo centinaia di bambini, grazie a sponsorizzazioni. In un annorecord ne abbiamo portati 957. Leggi il QR code per vedere il video “L’Aero Club Como in 2m 19s” le, con uccelli di tutti i tipi che trovano in hangar e tra i cugini-piloti protezione, cibo e cure. La vita del Club è mostrata nel bel video, che viene proiettato sullo schermo, “L’Aero Club Como in 2 minuti e 19 secondi”, realizzato da Luca De Negri, con la collaborazione di Marzio Tomassini, Francesco Merazzi e David Cortese, della Redwine Video di Como. Proprio vero che a volte poche immagini valgono più di tante parole. A sinistra, bambini in barca pronti a salire sull’idrovolante. A destra, l’oasi faunistica che insiste sull’Idroscalo di Como. Fascicoli in italiano e inglese. A destra, custodia delle 12 cartoline. In basso, una delle cartoline, quella “ricordo” prodotta in quantità. La gratitudine del Club va a Luca e alla sua équipe non solo per questo video, gettonatissimo su internet, ma per il prezioso ausilio offerto per effettuare le riprese della serata del Centenario in hangar. Ora qualche parola su quel che il Club ha organizzato per questo Centenario per quanto attiene ai media. Per il Centenario sono stati prodotti due fascicoli, uno in italiano e uno in inglese. Quello in inglese è anche stato inserito in tutte le oltre 8000 copie del numero di settembre della rivista Water Flying, pubblicata dalla Seaplane Pilots Association, che raggiunge quasi tutti i piloti e le organizzazioni di volo idro del mondo. Una splendida opportunità di promozione di cui dobbiamo ringraziare proprio la Seaplane Pilots Association, alla quale invitiamo tutti i piloti e gli appassionati di aviazione idro a iscriversi. Portachiavi e chiavetta USB. Nella pagina a fronte, un momento della serata e pagina di pubblicità uscita su Corriere della Sera, La Repubblica, Il Giornale, Libero, La Provincia e Corriere di Como. Inoltre sono state prodotte 12 cartoline sull’evento del 1913, raccolte in una custodia, una chiavetta contenente molti materiali sulla storia e l’attualità del Club e un portachiavi. Una delle cartoline è stata prodotta separatamente in 2000 copie ed è stata data a tutti i ragazzi a Bellagio e a tutti i partecipanti alla festa di Como. Gianni Berengo Gardin e la copertina del calendario del Club 2013. Qui sotto, modello 3D del Piper realizzato da Andrea Brivio. Sopra, le buste viaggiate del giro. Sotto le buste del volo Bellagio-Como. In hangar è stata organizzata una mostra di cartoline d’epoca dall’amico Ercole Oleotti, di Tradate. Oleotti ha una collezione di 18.000 cartoline di aviazione, tra cui ha scelto quelle riguardanti i primordi dell’aviazione. L’amico Perrocchi, in rappresentanza della FIAM, Federazione Italiana Aero Modellismo, ha portato con i suoi colleghi alcuni magnifici modelli di idrovolanti d’epoca. È il momento di citare Ilaria Dalla Casa, che ha fatto le stupende fotografie di idrovolanti con le ballerine di danza classica Paola Giovenzana, Claudia Righi e Camilla Frigerio, in mostra in fondo all’hangar. L’esposizione Deep Breathing è stata ideata da Dream Factory di Paola Beltramini, dell’associazione T-ballet di Como, ed è accompagnata da un libretto Sotto, da destra, Paola Beltramini, Ilaria Dalla Casa, la ballerina Camilla Frigerio e la grafica Beatrice Cesana. A destra, la copertina del libro e due immagini in cui posa la ballerina della Scala Paola Giovenzana. Uno dei modelli esposti dalla FIAM, Federazione Italiana Aero Modellismo. realizzato da Beatrice Cesana in cui idrovolanti e danza si fondono in un prodotto editoriale accattivante. A proposito di fotografie, ricordiamo che l’anno del centenario è incominciato con la stampa del calendario del Club con le immagini scattate da Gianni Berengo Gardin, mitica figura della fotografia, personaggio di fama mondiale che abbiamo avuto l’enorme fortuna di ospitare per un servizio per la Leica, servizio che la stessa Leica ha acconsentito che fosse trasformato nel nostro calendario 2013. È stato molto ammirato il logo del centenario, riprodotto su ogni materiale, realizzato in stile déco da Alessandra Marelli dello studio Lt3 di Cernobbio, dell’amico Marco Adriani. Una produzione pienamente degna della città del razionalismo. Sempre a proposito di grafica, ringraziamo Tomaso Baj, grafico di mestiere, oltre che figlio dello scrivente, che ha usato le 9 lettere della scritta AERO CLUB COMO per realizzare un font tipografico, denominato ovviamente “Aero Club Como”. Il font è stato messo gratuitamente a dispo- sizione della comunità mondiale dei grafici e ha già avuto buoni consensi. La scritta presente sulla facciata dell’hangar era stata realizzata a mano in uno stile degli anni Trenta. Trasformarla in un font tipografico digitale di centinaia di caratteri, usabile su qualunque computer, è un lavoro specialistico, che contribuirà a far conoscere il nostro Club nel mondo. Altri hanno partecipato con opere al Centenario, come il giovane Andrea Brivio, che ha realizzato con sistemi di modellazione 3D il nostro Piper, che può essere ruotato e guardato da tutte le direzioni con un tocco di mouse. Sopra, pagina del manuale allegato al font “Aero Club Como”, fatto da Tomaso Baj. A fianco, il logo ideato da Alessandra Marelli dello Studio Lt3. Abele Vadacca, nostro socio pilota, è l’autore delle opere di scultura e pittura esposte, che hanno raccolto un generale apprezzamento. Nell’occasione ha donato al Club la bella opera di sapore futurista che è oggi esposta in sala soci. Abele ha una moglie e una cognata speciali, Alessandra e Francesca Ticozzi, abili e appassionate organizzatrici, che hanno molto ben ideato e gestito gli eventi a Bellagio e l’attività con i 352 bambini e ragazzi delle scuole. Bravi i tipografi: la New Press Edizioni dei fratelli Botta, che ha stampato tutti i materiali, e l’Artegrafica, che ha stampato le buste filateliche. L’Editoriale Lariana ha curato la grafica di tutti i materiali stampati prodotti e l’ufficio stampa. Tornando alla scritta sulla facciata, non possiamo non pensare con riconoscenza al socio Marco Canziani, che ha passato le ultime notti prima dell’evento, con Viki, a ripitturarla. Un ringraziamento va anche al nostro socio Cigardi, che ha offerto un importante supporto logistico. Pensare di ringraziare quelli che hanno contribuito al Centenario nominandoli tutti è un’impresa ardua. Un grazie a chi ha prestato professionalità e opere alla riuscita di questo evento e in particolare allo staff dell’Aero Club Como, messo sotto pressione all’inverosimile, e in particolare i giovani Giulia Farinacci, Dario Cadoni, Marco Sala, Daniele Cappellato e Marco Angeletti, oltre ai membri del comitato organizzatore, formato dallo scrivente, Enrico Guggiari, Gerolamo Gavazzi, Enzo Schettino, Ciara O’Toole, che ha tradotto in inglese il fascicolo, Anne Herbay, Claudio Riva, consigliere-elettricista, Mattia Costa “In volo nel tempo” La trama raccontata dal regista Marco Di Pilato e infine gli ex soci, ma sempre pronti all’azione Nicola Vanore e Nello Vittani. Ogni dipendente del Club ha tuttavia contribuito, ciascuno a modo suo, all’organizzazione di questo evento. Basti pensare alla rivoluzione logistica, sulle spalle dello staff dell’Officina, o alla pressione a cui è stata sottoposta la Segreteria. E tanti soci non hanno risparmiato energie aiutando in molti modi. Un ringraziamento speciale agli sponsor, che hanno contribuito con opere, servizi e attrezzature, anche di notevole valore, all’organizzazione del Centenario, alcuni dei quali citati dal regista nella pagina a fronte. La 2m elettronica del nostro amico Romano ha sostenuto l’evento con la fornitura di vari materiali elettronici. La SkyRent di Alessio Caruso ha fornito generosamente la gru utilizzata per il FILM-LIVE in molte giornate di estenuanti prove. L’Aero Club di Como da 100 anni fa decollare i sogni. Questo FILM-LIVE “In volo nel tempo”, anch’esso è un sogno, è un sogno nella tecnica di realizzazione, è un sogno nella sua narrazione ed è un sogno per il pubblico che si chiede se sta dormendo o se si è appena svegliato. “In volo nel tempo” è una metafora di chi ha fin da piccolo un sogno, agisce per realizzarlo e un bel giorno ha la possibilità di reincontrarsi all’inizio del percorso. Un uomo anziano, passeggiando con la sua bicicletta davanti all’Aero Club Como, vede una luce nel lago. L’ammira e si ricorda di tutte le volte in cui, fin da piccolo, ha desiderato di volare e di quando, una volta cresciuto, ci è riuscito. Contemporaneamente un bambino gioca con il suo modellino volante, sognando e poi arrivando a salire su un vero aeroplano, il mitico Caproni. Il bambino si è trasformato in uomo ormai, in un vero pilota. L’anziano guarda il lago dal molo, quando giunge dal lago quel bambino, traghettato verso l’anziano da una donna su una barca bianca. Nella magia della memoria di quell’uomo sul Caproni, l’anziano e il bambino si ritrovano sul molo, mano nella mano. L’anziano riprende la sua bicicletta e torna verso l’Aero Club. Si aprono le porte dell’hangar, dove c’è il pubblico che ha assistito in diretta a questa storia e la condivisione della sua esperienza permette al pubblico di poterla vivere. Nell’inquadratura superiore si racconta il futuro, in quella inferiore il passato e, per magia, come un nastro di Moebius, il passato e il futuro si incontrano nel presente dello spettatore di quella sera del 5 ottobre 2013, all’Aero Club Como. Il triplano del “Barone Rosso” scolpito da Abele Vadacca. In luogo della mitragliatrice un ammasso di piume. Per la realizzazione del FILM-LIVE hanno fornito apparecchiature tecniche essenziali la Video Project, il Cinenane Group e la Forcellini Allestimenti. La Castaldi Lighting e la Energy Light, di Raffaele Monini, hanno fornito le lampade per illuminare l’hangar. La Nestlé ha gradito essere presente all’evento con un banco e l’offerta gratuita al pubblico di caffè e altri prodotti, per l’interessamento della nostra ex socia Alessandra Veronese. Infine il consigliere Pietro Brenna, con la sua famiglia, ha sponsorizzato la mostra delle cartoline e francobolli in ricordo del papà Eugenio, recentemente scomparso, grande appassionato di aviazione e carissima persona amica del Club. La serata si conclude con l’eventoclou, il FILM-LIVE “In volo nel tempo”, ideato e diretto da Mattia Costa, con la collaborazione per la fotografia di Valentina Summa e Corrado Tagliabue e, per la produzione, di Pierre Ponchione. Le musiche dal vivo sono dell’Out Loud Trio. La locandina è stata disegnata da Andrea Reali. Consegna delle medagliette ricordo ai piloti che la mattina del 5 ottobre hanno ripetuto il giro rievocativo di quello del 1913. AUTOBIOGRAFIA Mattia Costa è affine al volo, è dislessico, quindi fotografo e batterista; appassionato d’arte, ha trovato nella regia il suo ambito espressivo e professionale. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera, Dipartimento di Arte e Comunicazione Multimediale, allievo di Paolo Rosa. Ha lavorato in Next Media Lab come regista di piccoli spot, fiction aziendali, cartoni animati, approdando poi alla regia di due format televisivi per Rai 5, “Io Volo” e “Idro, il viaggiatore”. Progetti resi possibili grazie all’importante esperienza di volo in aliante, maturata personalmente fin da tenera età e vissuta in famiglia da tre generazioni. Prima di “In volo nel tempo”, ha ideato, diretto e prodotto altri tre FILM-LIVE: “Atlante”, “29 settembre” e “Tracce del pastore volante”, primi esperimenti del genere in Italia. Che cosa è un film-live “IN VOLO NEL TEMPO” è un FILM-LIVE. Il FILM-LIVE (“cinema dal vivo”) è un piano sequenza – ovvero una ripresa continua senza stacchi – che viene girato nello stesso momento in cui viene proiettato al pubblico, di fatto immerso nei luoghi del film, nello stesso spazio e nello stesso tempo. La contemporaneità spazio-temporale tra la visione e la produzione dà allo spettatore una chiave per entrare nei luoghi della narrazione, essere toccato dalle sue atmosfere e vivere le conseguenze degli avvenimenti narrati. Il FILM-LIVE è un linguaggio ideato da Mattia Costa, che integra cinema, teatro, diretta audio/video, happening, architettura e territorio, analisi comportamentale e tecnologie innovative. Un linguaggio che per sua natura implica la capacità di gestire l’imprevisto della messa in scena in diretta, benché abbia un sapore assolutamente cinematografico. Come si è realizzata il 5 ottobre 2013 questa performance straordinaria, sperimentale e innovativa? Gli ingredienti necessari alla buona riuscita sono stati il dialogo costruttivo tra architettura e territorio (Aero Club Como), la musica dal vivo (OUT LOUD TRIO - Censi, Rizzato, Brambilla), le tecnologie necessarie alla diretta video (Videoproject) e all’illuminotecnica (Cinenane). Altri ingredienti fondamentali sono il team di produzione: ByFarm, SkyRent e Forcellini Allestimenti, che hanno messo a disposizione le loro attrezzature per la realizzazione del FILM-LIVE, la regia di Mattia Costa e ovviamente la troupe, composta da giovani ragazzi e ragazze che hanno trovato nel FILM-LIVE la libertà di esprimersi come veri e propri artigiani del fare, scoprendo il modo di realizzare ciò che sulla carta sembrava impossibile o altamente azzardato. Infine il personale dell’Aero Club Como, che ha contribuito con mezzi e prestazioni di dipendenti, collaboratori e soci. Lo staff di base è lo stesso che ha realizzato la serie “IDRO Il Viaggiatore”, in 10 puntate, per RAI 5, che ha visto protagonisti aerei e piloti dell’Aero Club Como e il nostro territorio. Sono però una trentina le persone che per giorni hanno provato in hangar per questo esperimento cinematografico molto particolare, che farà molto parlare di sé. Leggi il QR code per vedere il trailer di “IDRO Il viaggiatore”. Sotto, la locandina realizzata da Andrea Reali. È un piacere citarle tutte, traendo i nomi pari-pari dai titoli di coda, che tanto spesso scorrono a velocità impossibile e rendono poca giustizia alle fatiche fatte. Eccole: Adriano Giorgi, Alessio Caruso, Alex Ciuffreda, Andrea Masi, Andrea Reali, Chiara Ligi, Corrado Tagliabue, Elisa Scapolo, Elia Morra, Elio Costa, Federica Carbone, Filippo Galli, Gianfranco Leoncini, Giordano Rizzato, Irene De Piccoli, Lorenzo Fasola, Luigi Marangoni, Marco Brambilla, Marco Sala, Marco Campana, Marta Cavallari, Maurizio Porro, Pier Ponchione, Paolo Censi, Roberto Pacilli, Sebastiano Rizzato, Valentina Summa. Inutile descrivere a parole l’innovativo esperimento, che ha ottenuto dalla platea ammutolita un’ovazione finale di parecchi minuti. Il FILM-LIVE sarà presto disponibile in DVD e rimarrà scolpito nella storia del nostro Club quale indelebile ricordo della nostra celebrazione e testimonianza del livello di qualità che connota le nostre iniziative e della bravura di regista, protagonisti e staff. Il DVD presenterà anche documenti di backstage e interviste. Abbiamo iniziato con i ragazzi e nello stesso modo finiamo. A Bellagio i 317 lavori degli alunni delle scuole, dalla Il Caproni nella nebbia all’apertura dell’officina. A fianco, da destra, il regista del FILMLIVE Mattia Costa e gli interpreti Elio Costa, Filippo Galli, Luigi Marangoni ed Elisa Scapolo. Materna alla Media, preparati grazie a un encomiabile sforzo del corpo inse- gnanti, sono esposti al pubblico e verranno valutati e premiati da una giu- Inaugurazione della mostra a Bellagio, alla Torre delle Arti. Da sinistra, Alessandra Ticozzi, Abele Vadacca, il vicesindaco Luca Leoni, il presidente del Club Giorgio Porta e Giulia Farinacci. Nella pagina, alcuni dei 317 lavori presentati. ria composta dal presidente dell’Aero Club Porta, dal giornalista responsabile del settore Cultura del “Corriere di Como” Lorenzo Morandotti e dalla già citata Paola Beltramini. Il saluto finale a nome dell’intero Consiglio direttivo, dei soci e dello staff dell’Aero Club Como si accompagna all’invito a non mancare agli appuntamenti del 6 aprile 2030 per le celebrazioni del centenario della fondazione dell’Aero Club e del 5 ottobre 2113 per le celebrazioni del bicentenario del volo idro sul Lago di Como. I nostri sponsor e collaboratori a.s.d. Via Masia 44 22100 Como - Italy www.aeroclubcomo.com [email protected] tel. +39 031 574495