Voci dal Sud 1 Anno VII° nr. 5 Maggio 2011 w w w . s o s e d .eu ... ai quattro venti Periodico di attualità, storia e cultura Rassegna stampa dai mass media nazionali Anno VII° - n. 5 Maggio 2011 OMAGG IO Euro 1,55 Roma invasa da oltre un milione e mezzo d i p e l l e g r i n i g i u n t i d a o g n i parte del mondo per assistere alla beatificazione di Karol Wojtyla Papa Giovanni Paolo II° servizio a pagina 12 e 13 Voci dal Sud 2 AnnoVII° nr. 5 Maggio 2011 w w w . s o s e d .eu Voci dal Sud ... ai quattro venti Periodico indipendente di Attualità, Storia e Cultura Rassegna stampa dai mass media Reg. Tribunale di Palmi nr. 01/05 (fasc. 183/05) del 28/4/2005-2/05/2005 Fromo Editore - Rosarno (RC) casella postale 77 c.da Sella Badia 9 - 89025 ROSARNO tel. 333 6793434 - fax 0966 444118 Indirizzo Internet www.sosed.eu e-mail: [email protected] Direttore responsabile ed editoriale Franz Rodi-Morabito Segretaria redazione, Patrizia Rodi-Morabito Comitato redazione Mariasole Dalmonte e Michele Guardo Impaginazione telematica Mariasole Dalmonte __________________ ABBONAMENTI (momentaneamente Omaggio) ordinario euro 15.50 sostenitore euro 26.00 enti/associazioni euro 26.00 Amici Voci dal Sud euro 52.00 Versamento tramite: Conto Bancoposta n.19810555 ABI 07601 CAB 16300 intestato a: Fracesco Rodi-Morabito (RC) PUBBLICITA’ - Tariffe modulo cmq 36 b/neuro 13* modulo cmq 64 b/neuro 26* modulo cmq 128 b/n euro 39* 1/2 pagina interna b/n euro 52* Pagina intera interna euro 100* * A colori + 20% (I prezzi si intendono per ciascuna uscita) Altri moduli o posizioni di rigore (1.a ed ultima pagina, ecc.): da convenire. 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Foro competente: Palmi 3 Voci dal Sud w w w . s o s e d .eu Editoriale: Anno VII° nr. 5 Maggio 2011 di Franz Rodi Morabito pag 5 - Editoriale Nucleare, fotovoltaico, eolico pag 6 - Energie rinnovabili, il governo trova l’intesa pag 7 - Megadiscarica a Rosarno, un “dono” avvelenato pag 8 - Rosarno - I migrantes ospitati nel campo di accoglienza di “Testa dell’acqua” invocano il Presidente Scopelliti per non essere cacciati pag 8 - Lampedusa scoppia! quintuplicata la popolazione residente dai continui sbarchi di clandestini - L’Europa si scrolla dalle spalle il problema! pag 9 - Trematerra torna a Rosarno per presentare e promuovere il candidato UDC alla Provincia pag 10 - Sogno o son desto ? pag 11 - Il crollo del ponte sul Vacale causato dall’alluvione di 28 mesi addietro, provoca grave crisi economica pag 12 - Perchè Palmi non patisce molto l’ emergenza rifiuti pag 13 - Roma invasa da oltre un milione e 500 mila pellegrini da tutto il Mondo per la cerimonia della beatificazione di Papa Giovanni Paolo II° pag 15 - In Libia è guerra civile, inutile “barare” e cercare altri temini meno cruenti! pag 15 - Il regime di Gheddafi usa lo stupro come arma di guerra pag 16 - Economia: Sarkozy vuole Roma fuori dall'euro (MF) pag 16 - Accordo italiano con la Francia sugli immigrati, ma scoppia la guerra con i tedeschi! pag 17 - La tragedia di Lampedusa (e dell’Italia che deve assisterli) invasa da oltre 25000 profughi non è emergenza per la Ue! pag 18 - Incendio nel server Aruba mette in tilt mezza rete internet italiana pag 19 - Adiconsum si ribella: Rca auto per la Calabria a costi insostenibili pag 20 - Rinasce davvero una "questione meridionale"? pag 21 - Padania Uber Alles a loro tutto è permesso! pag 22 - La trasmissione Rai “Centocinquanta” per celebrare l’Unità d’Italia finisce ad insulti e sputi! ... continua a pagina successiva 4 Voci dal Sud AnnoVII° nr. 5 Maggio 2011 w w w . s o s e d .eu pag 23 - “Fatto Quotidiano”, una testata insospettabile, diventa razzista contro la Calabria! pag 24 - Il problema dell’omertà al Nord come al Sud pag 25 - Una soddisfazione personale per me! La Regione Calabria, su sollecitazione del Governatore Scopelliti, sta per varare una legge a tutela del dialetto calabrese pag 27 - Il Bullismo dilaga ed è presente anche nelle scuole pag 29 - Un bambino che rischia di morire vive un evento in Paradiso pag 30 - Cedolare secca per gli appartamenti: primi esperimenti per un fisco più equo pag 31 - Una importante organizzazione commerciale, l’Auchan, coinvolta, suo malgrado, in una frode commerciale pag 32 - Professoressa romana sceglie di cambiare lavoro ... pag 33 - Si cercano i resti mortali della “modella” di Leonardo 2 passi nella Piana pag 34 - Il Borgo di Borrello Il Mondo di Nea Vox pag 36 - Nasce la Rubrica del Circolo Culturale Nea Vox pag 37 - La Rai ci prende per i fondelli! - I personaggi e le storie a confronto fra “don Matteo” e “Un passo dal Cielo” pag 38 - Convegno Teologico Nazionale a Roma nel 5° Anniversario della morte del Mistico Toscano Don Divo Barsotti pag 39 - Miss Italia nel Mondo sarà eletta Reggio Calabria pag 41 - Osama Bin Laden è morto, ma cosa ci viene nascosto? pag 43 - Con la nuova opera “La terra rossa” Santo Giuffrè doppia il successo di “Artemisia” ... buon compleanno “La Piana”! pag 44 - 10 anni addietro nasceva a Palmi, per opera di Damiano Tripodi , la testata “La Piana” pag 45 - Prima pagina del numero del decennale del priodico “La Piana” pag 46 - Per i 10 anni del giornale “La Piana” Notizie brevi e/o curiose pag 47 - Le strade più lunghe del mondo pag 47 - Il dott. Franco Sinicropi è “arbitro benemerito” Voci dal Sud 5 w w w . s o s e d .eu Anno VII° nr. 5 Maggio 2011 Nucleare, fotovoltaico, eolico di Franz Rodi-Morabito Quando si è a capo di una famiglia o di una impresa si ha l’obbligo di dirigere con oculatezza ed andare con i piedi di piombo per ottenere il fine prefisso con il maggior risparmio e sopratutto con la maggiore sicurezza per l’incolumità di chi opera. Infatti il Codice Civile Italiano recita ”... chi amministra deve operare seguendo le regole del buon Padre di famiglia”. Tuttavia da questa saggia e prudente norma sembrano essere svincolati coloro che operano nei settori pubblici per i quali è fatta licenza “ ... di fare di più insulso possibile, di peggio possibile, seguendo cervellotiche decisioni che non tengono in nessuna considerazione gli interessi e l’incolumità dei propri amministrati “ che sono, manco a dirlo, quella massa di persone che formano “Il popolo Sovrano!” (ma de chè?).Questo il caso (l’ultimo!) del boicottagio dei pannelli solari, dell’eolico, delle biomasse che sono tutte fonti di produzione di energia elettrica di cui (pare) se ne habbia tanto bisognio. Quelle elencate sono fonti assolutamente naturali , inesauribili, senza nessun tipo di rischio per la popolazione che già vive sotto lo schiaffo di prodotti sempre più cancerogeni. La scelta invece cade sul “nucleare” che si è sempre saputo essere una forma di produzione altamente rischiosa per la salute pubblica (e se per caso ce lo dimenticassimo avvengono periodicamente disastri ed incidenti nucleari con enorme spargimento di elementi contaminatori). Si sono promulgate leggi assurde che ostacolano lo sviluppo delle fonti naturali suddette e tutto in favore del progetto nucleare! In più dicasi che ci viene tolto anche la possibilità di decidere noi della nostra vita! Infatti è stato richiesto un referendum per decidere se vogliamo il nucleare o meno, ma il referendum non verrà perchè è stato detto dal Premier Berlusconi “... il referendum avrebbe portato all’abbandono del progetto nucleare per cui è bene soprassedere in attesa che l’allarme popolare diminuisca” (sic!). Il popolo italiano (si, proprio quello sovrano di cui sopra!) non lo vuole, ma il Governo decide che per non cancellarlo definitivamente come sarebbe sicuramente successo è meglio temporeggiare ed attendere che ci si dimentichi dei gravissimi pericoli di cui il nucleare è pregno. Diciamo che apre una fida contro il tempo e si pone l’interrogativo: Sarà più veloce la labilità della memoria del Popolo Italiano oppure sarà più veloce la prossima catastrofe nucleare? Non ci resta che attendere (ed intanto adottiamo quanto detto dal compianto Troisi ... non ci resta che piangere!) Voci dal Sud 6 AnnoVII° nr. 5 Maggio 2011 w w w . s o s e d .eu a r O a m i t Ul Energie rinnovabili, il governo trova l’intesa Elisabetta Guidobaldi Arriva oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri il «quarto conto energia», il decreto interministeriale per la revisione degli incentivi al fotovoltaico. Il passaggio in Cdm sarà solo consultivo, in quanto non necessario, ma è stato comunque ritenuto opportuno dopo gli attriti tra i ministeri interessati (Ambiente e Sviluppo economico), che hanno trovato un’intesa, e per la delicatezza anche politica del tema. A chiedere la «collegialità» lo stesso ministro dello Sviluppo, Paolo Romani per il quale si tratta di una «decisione impegnativa per il Paese, per gli importi che gravano sugli utenti unici finali». Questo dopo l’accordo raggiunto in extremis tra i due ministeri che prevede una sorta di indennizzo per chi installa i pannelli ricevendo però in ritardo l’autorizzazione per l’allaccio alla rete. Poiché per gli incentivi sarà prevista una progressiva riduzione mese dopo mese, l’indennizzo potrà compensare la differenza di tariffa persa a causa del ritardo. «Abbiamo superato le incomprensioni – ha detto il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo – credo sia un provvedimento che rafforza il settore dando grande prospettiva». Le associazioni di settore si dividono e scelgono il giorno di apertura dell’appuntamento nazionale e internazionale Solarexpo-Greenbuilding di Verona (1.400 espositori e quasi 20mila visitatori nella prima giornata) dedicato al fotovoltaico (a VeronaFiere fino al 6 maggio) per far sentire la loro voce. «Sos Rinnovabili» lancia un’azione di risarcimento delle aziende del settore nei confronti del governo ma dall’altra parte le aziende Gifi-Anie di Confindustria giudicano positivamente il lavoro svolto mentre per Assosolare la bozza è peggiorativa. Per il segretario del Pd, Pierluigi Bersani si tratta di «una politica governativa insensata». Ieri mattina al convegno «La nuova disciplina nazionale di promozione delle energie rinnovabili - Forum tra le istituzioni e le associazioni di produttori» c’è stata qualche contestazione. Impegnato nella votazione sulla Libia, il responsabile dello Sviluppo economico sarebbe dovuto intervenire telefonicamente ma poi, a riferire le sue parole, è stato il direttore scientifico di Solarexpo, Luca Zingale. Alcuni operatori dalla sala hanno contestato l’assenza del ministro e sono arrivati alcuni fischi e «vergogna, vergogna», quando Zingale ha espresso il dispiacere del ministro di non essere presente. Romani nel suo messaggio ha rassicurato gli operatori. «Un eccellente risultato soprattutto per quanto riguarda il fatto di fornire – ha detto Romani – certezze pluriennali, prevedendo un piano fino al 2016. Molte delle mie decisioni, anche alla luce del disastro di Fukushima, dopo il 3 marzo, sono cambiate e anche per questo motivo stiamo preparando una nuova strategia energetica nazionale che vorremmo elaborare prima dell’estate», ha detto Romani nel messaggio. Sulle rinnovabili, ha detto la Prestigiacomo, «abbiamo supportato in maniera straordinaria i piccoli impianti fino a 200KW sia sui tetti che a terra ed è veramente un capovolgimento dei criteri precedenti». Rispetto al terzo conto energia, questo nuovo prevede riduzioni degli incentivi tra il 22% e il 31% già nel 2011 e tra il 23% e il 44% per il 2012. A partire dal 2013 è prevista invece un’ulteriore riduzione dell’incentivazione compresa tra il 10% e il 45%. Il costo totale degli incentivi al fotovoltaico previsto per il periodo 2013-2016 è di 1,36 miliardi per un obiettivo di potenza di 9.700 MW. I limiti di costo per i grandi impianti sono di 300 milioni di euro. Voci dal Sud 7 w w w . s o s e d .eu Anno VII° nr. 5 Maggio 2011 Megadiscarica a Rosarno, un “dono” avvelenato La collina dello Zimbario, alle porte della Città, per dieci anni dovrebbe assorbire 1,4 milioni di tonnellate di rifiuti ! Giuseppe Lacquaniti - Gazzetta del Sud Torna alla carica la Veolia, la multinazionale francese che attraverso la Tec gestisce l’inceneritore di contrada Cicerna, per avere dall’amministrazione comunale il via libera alla realizzazione di una megadiscarica di 10 ettari sulla collinetta dello Zimbario, di proprietà comunale, ove depositare per 10 anni un milione e 400 mila tonnellate di rifiuti. Una massa enorme di materiali di ogni genere, comprendente ceneri pesanti, scorie e rifiuti stabilizzati provenienti dall’inceneritore; nonché rifiuti solidi urbani, compost e altri residui prodotti in Calabria nella fase finale del ciclo di trattamento meccanico degli scarti. È questo un progetto che Veolia aveva già avanzato nel 2008 al sindaco Martelli, intenzionato ad indire una pubblica assemblea per mettere i cittadini a conoscenza della proposta e valutare il da farsi: e, dopo lo scioglimento del Consiglio per le note vicende giudiziarie del primo cittadino, ripresentata alla Commissione straordinaria, che nel merito non si è mai pronunciata con atti ufficiali. Veolia è tornata ora a rifarsi viva con i nuovi amministratori, convinta di trovare interlocutori in grado di valutare nel suo complesso il consistente pacchetto dell’offerta, che consentirebbe al Comune, a fronte dei danni ambientali patiti, di ricevere consistenti benefici in termini di royaltes e servizi accessori. Vestendo, infatti, i panni di Babbo Natale, la Veolia, seconda multinazionale al mondo per la gestione dei rifiuti, è pronta – secondo lo schema di convenzione presentato – a colmare di “doni” la cittadinanza rosarnese. Essi consisterebbero innanzi tutto nel versamento nelle casse comunali di 225.000 euro ogni anno, ossia 1,5 euro a tonnellata dei rifiuti depositati (calcolati in circa 151.000 tonnellate annue); la realizzazione di un impianto solare fotovoltaico per la produzione di energia elettrica (costo 5 milioni di euro) su una superficie di 2,5 ettari sempre dello Zimbario; la creazione di 8 serre su una superficie di 4 ettari; nonché un insieme di strade e stradine all’interno del perimetro, con recinzione finale di tutti i 44 ettari dello Zimbario. Per indorare ancor di più la pillola, la Veolia, per la gioia di bambini e sportivi, in questo luogo intende costruire, su uno spazio di ben 9 ettari, un complesso polivalente per attività di tempo libero, compresa una pista ciclabile. Senza considerare che l’area non sarebbe la più indicata ad ospitare un simile impianto se si tiene conto del via vai dei camion impegnati quotidianamente a scaricare tonnellate di scorie e di rifiuti, che a loro volta liberano gas dall’odore non certamente gradevole. Nella relazione della Veolia è anche contemplato che in sede di progetto esecutivo potrebbe essere creata un’isola ecologica, ovvero «realizzare un edificio dove alloggiare una piattaforma per il trattamento e la valorizzazione dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata». È prevista anche la possibilità di generare energia elettrica «attraverso un motogeneratore ad olio vegetale combinato a una turbina a fluido organico». Un insieme di regalie che la Veolia ha quantificato in 11 milioni di euro. La Veolia non si limita ad elargire “doni”. Consapevole dei devastanti danni che la discarica potrebbe causare all’ambiente, si premura di mettere in chiaro gli interventi che andrebbe ad effettuare per tenerla sotto controllo nei 10 anni di esistenza. Ed infatti dichiara nella relazione che – oltre alla bonifica totale dell’area dove per 40 anni si è scaricato di tutto, comprese le immondizie dei Comuni di Rosarno e San Ferdinando – per impedire l’inquinamento del terreno e delle falde acquifere si procederà a rivestire la superficie interessata dall’ammasso dei rifiuti, in modo da contenere la produzione di percolato, il liquido fortemente inquinante prodotto dalla loro decomposizione, «limitando l’estensione delle superfici di rifiuti esposte» e procedendo all’estrazione di biogas per la produzione di energia elettrica da utilizzare per il riscaldamento delle 8 serre là impiantate. E tutto questo si svolge nel silenzio delle istituzioni. Dopo aver realizzato ben tre impianti ad alto rischio ambientale (inceneritore, megadepuratore e centrale elettrica) in un’area molto ristretta, si continua a perseverare nell’idea che la Piana di Rosarno-Gioia Tauro debba essere trasformata in un’immensa pattumiera. Da parte del sindaco Elisabetta Tripodi la popolazione aspetta una chiara e definitiva pronuncia ufficiale sul destino che incombe su questa città. E la pillola va giù... Riassumendo il progetto prevede un ricco pacco di “omaggi”: 225.000 euro ogni anno, ossia 1,5 euro a tonnellata dei rifiuti depositati (calcolati in circa 151.000 tonnellate annue); un impianto solare fotovoltaico per la produzione di energia elettrica (costo 5 milioni di euro) su una superficie di 2,5 ettari sempre dello Zimbario; la creazione di 8 serre su una superficie di 4 ettari. Per indorare ancor di più la pillola, la Veolia, in questo luogo intende costruire, su uno spazio di ben 9 ettari, un complesso polivalente per attività di tempo libero, compresa una pista ciclabile. Nel caso di accordo, però, non si potrà certamente brindare... alla salute. Voci dal Sud 8 AnnoVII° nr. 5 Maggio 2011 w w w . s o s e d .eu Rosarno - I migrantes ospitati nel campo di accoglienza di “Testa dell’acqua” invocano il Presidente Scopelliti per non essere cacciati La gestione dei continers della Prociv scade al 20 aprile per cui dal I° maggio ... tutti a casa! Domenico Mammola - Calabria Ora I migranti di Rosarno scrivono al presidente Giuseppe Scopelliti per chiedere di poter rimanere ancora nel campo provvisorio allestito nella cittadina della Piana di Gioia Tauro. Oltre 50 africani hanno preso carta e penna e, con molta dignità e parole cariche di reverenza istituzionale ma incisive, hanno chiesto al governatore calabrese che ne sarà di loro una volta smantellato il campo provvisorio allestito due mesi or sono dalla Prociv e dalla regione in contrada Testa dell’acqua di Rosarno. «Le siamo molto grati per il suo interesse per noi - si legge nella missiva scritta a penna, in corsivo ed in italiano fluente e corretto - e la ringraziamo per averci fatto uscire dalle campagne, dalle case abbandonate, ci avete preso dalle strade, per farci abitare nel campo di accoglienza». Gli africani, pertanto, hanno ritenuto di ringraziare anche chi materialmente ha reso più confortevole possibile il loro soggiorno, ossia l’amministrazione comunale, guidata da Elisabetta Tripodi, e l’associazione “Il mio amico Jonathan” presieduta da Michelangelo Rosarno, che ha gestito in maniera assolutamente encomiabile i flussi di entrata e tutto ciò che ha ruotato intorno al campo. «I nostri saluti vanno all’insieme della popolazione dell’Italia in generale, ma in particolare alla regione Calabria. Il nostro soggiorno nel campo sta andando molto bene, facciamo una buona vita qui. Ma ci dispiace per le ultime notizie». E qui sta il dramma, la Tripodi, infatti, in occasione dell’ultimo pranzo con l’amministrazione al campo ha comunicato loro che il 20 aprile - ai sensi del protocollo con regione e Prociv - la struttura sarà chiusa. «Ma dove possiamo partire - chiedono i migranti a Scopelliti - noi non abbiamo alcun posto dove andare. Staremo nelle campagne, sulla strada? Signor presidente ci gettiamo ai vostri piedi e chiediamo la vostra grazia». Non ci sarebbe altro da aggiungere a parole così eloquenti e cariche di disperazione, ora si attende che il governatore degni questa gente di una risposta immediata, diversamente mercoledì prossimo sarà un altro giorno da ricordare tristemente. Lampedusa scoppia! quintuplicata la popolazione residente dai continui sbarchi di clandestini L’Europa si scrolla dalle spalle il problema! Mariasole Dalmonte Sembra impossibile eppure è la realtà! Facciamo parte dell’Europa, ma quando questa deve intervenire per affrontare un problema comune a tutti gli stati membri, la “Grande Ue” volta le spalle all’Italia invitandola a sbrigarsela da sola. Migliaia di migrantes clandestini sbarcano giornalmente a Lampedusa ed i nostri campi di accoglienza scoppiano. Alcuni sono effettivamente profughi politici, ma la maggior parte si intrufola e profitta per guadagnare il vecchio continente nella speranza di trovare lavoro e sistemazione. Intanto la Francia ha chiuso i propri confini ed addirittura è giunta a rifiutare anche coloro che hanno già una carta di identità italiana (quindi impedisce la libera circolazione a cittadini regolarmente residenti in Ue). Intanto Bruxelles è prontissima a dare torto all’Italia e supportare Francia, Germani, Spagna. Non se ne capisce la ragione! è come se fossimo tollerati in Europa. Ad esempio all’Italia sono state date bacchettate per la Legge sui rispingimenti, ma nessuno ha protestato con la Francia che, contravvenendo a quanto stabilito stabilito nella famosa riunione in cui si era deciso di cncedere 4 ore alla Libia prima di attaccare militarmente, ha mandato i propri aerei a bombardare dopo appena 45 minuti! La Nato, e l’Europa sono stati così trascinati in una ormai guerra aperta anche se non dichiarata in cui noi siamo divenuti il simbolo del male per Gheddafi che minaccia di portare la guerra in Italia. Ma perchè non in Francia? perchè non in Inghilterra? perchè non in Germania? eppure sono stati loro ad iniziare le attività contro la Libia. Ovvio che non diciamo di voler uscire dall’Europa Unita, ma non diciamo nemmeno che pur si rimanerci siamo disposti a buttare in mare la nostra dignità. Voci dal Sud 9 w w w . s o s e d .eu Anno VII° nr. 5 Maggio 2011 Trematerra torna a Rosarno per presentare e promuovere il candidato UDC alla Provincia Gli agricoltori hanno così potuto udire altre promesse che tutti sappiamo saranno dimenticate dopo le votazioni di maggio! Mariasole Dalmonte Ancora una volta, a distanza do pochi mesi, l’Assessore trone. Regionale all’Agricoltura è tornato a Rosarno. L’olio di oliva, che nella Piana è generalmente un ottimo Ancora una volta si è esibito in iniezioni di fiducia per gli lampante(gli impianti per le colture di extravergine sono agricoltori come ha fatto la scorsa volta, ma che poi non recenti), è giacente nei depositi dal momento che, stante la hanno avuto nessun seguito concreto per l’economia agri- tipologia delle piante gigantesche, si deve raccogliere dopo cola della zona. che si è verificata una caduta naturale o, se aiutata da In effetti questa volta la sua visita nella Città della Piana scuotitori, comporta spese enormi per reti di raccolta e perha avuto una ragione molsonale impiegato per la geto più specifica dal momenstione dei teli. Leggete a fianco il “pezzo” scritto e to che è venuto a sponsoUn assurdo se si pensa pubblicato sulla sua rivista pro tempore rizzare e promuovere il canche viene pagato al massi“La Città del Sole” dal nostro Direttore, didato UDC alla Provincia mo 145 euro al quintale Fromor, in occasione di una occasione di Reggio Calabria, l’avv. base 5 gradi di acidità. Idà che, a nostro avviso, Ma poichè il “base 5” è elettorale degli anni ‘90 in cui, more non ne aveva assolutamenutopico divengono utopici solito, i candidati hanno cercato di te bisogno essendo persoanche i 145 euro al quintaattirare il consenso della larghissima na stimata nella zona. le! (per ogni grado in più fascia di elettori rappresentata dagli Naturalmente le promesviene abbattuto un 1,5 Kg agricoltori e, sin da allora, in profonda se si sono sprecate, sono per cui ogni quintale diviestati paventati orizzonti ne 98,5 kg che sono pagati crisi economica. quasi raggiunti di programdal commerciante!). Anche all’epoca grandi promesse dagli mi pro agricoltura Intanto gli alberi della aspiranti al soglio del potere politico, e pianigiana, sono stati fatti Piana di Rosarno/Gioia sin da allora tutto vanificatosi nelle intravedere cieli tersi e limTauro sono alberi protetti nebbie post elettorali! pidi come se tutti si dovesdalla legge per cui non si se sperare in brevissimo terpossono estirpare,ma solo mine di veder risolti problemi gravissimi che hanno affama- fare una potatura drastica di ringiovanimento che comporto l’inter zona. ta però una perdita della produzione del 80/85 % per molti E la cosa più grave che nessuno di questi “Big” della anni. politica regionale fa uno sforzo per rendersi conto che le Intanto l’intero comparto dell’agricoltura sta per morire spese sono abbondantemente superiori agli introiti e che nell’indifferenza generale e fra gli assiomi classici (produrre “fare impresa” presuppone innanzi tutto un programma qualità e non quantità). economico! Mi permetto di consigliare agli agricoltori di questa PiaSoli 6 centesimi per gli agrumi destinati alla trasformazio- na di trasferirsi a casa dell’Assessore per qualche anno fin ne non ripagano che malapena la raccolta e nemmeno il quando le nuove produzioni non saranno remunerative. trasporto fino ai centri di raccolta. Ma lo saranno mai? oppure nel frattempo i gusti saranno Si insiste, e noi osiamo dire assumendocene la respon- cambiati? sabilità, con assoluta mancanza di sincerità che è necessaSono state fatte una miriade di trasformazioni varietali rio migliorare il prodotto per reggere l’impatto con i prdotti “consigliate” dall’Assessorato Agricoltura regionale, ma esteri, ma si finge di ignorare che migliorare il prodotto ... ahinoi, dopo pochissimi anni sono tutte risultate “non significa aumentare sensibilmente le spese di coltivazione gradite” dai mercati dei consumatori! ed il prodotto spunta sempre prezzi infimi come le naveline Unica eccezione è stato il Kiwi, ma sta perdedo forza che quest’anno hanno avuto ricavi lordi di 12/18 centesi- anche questo prodotto sia per speculazioni che gravano su mi e le clementine di Corigliano (ma le pianiggiane non sono esso da parte di indisturbati compratori che fanno il bello assolutamente inferiori!) sono rimaste invendute sugli al- ed il cattivo tempo in quanto ai prezzi ed ai tempi di pagaberi e tutto nell’indifferenza degli Organi superiori tanto e mento e sia perchè una sconsiderata politica sta facendo sempre impegnati a lucidare la pelle delle loro preziose pol- andare in sovrapproduzione la zona. Voci dal Sud 10 AnnoVII° nr. 5 Maggio 2011 w w w . s o s e d .eu Tempo di elezioni,massimo interessamento Sogno o son desto ? In questi momenti di elezioni tutti sembrano ascoltarti ed interessarsi al tuo problemaVaneggiamenti di un cittadino-agricoltore fromor Faccio l’agricoltore da quando sono nato. Per questo muoio di fame, tuttavia quando ne parlo tutti si stufano di sentire le mie lagnanze. Nei loro sguardi si legge a chiare note “ma che vuole questo? chi se ne frega se muore di fame? ci ha stufati con questi discorsi ripetuti da anni ”. Una mattina, invece, esco in piazza e sento gente che parla animatamente e dice che bisogna aiutare questi poveri agricoltori. Cambio strada e trovo altre persone che parlano delle stesse cose e dicono anche loro che qualcosa si deve fare per gli agricoltori. Mi sono seccato di sentirli , sono confuso, temo che stia per essere vittima di un ictus … me ne torno a casa. Accendo il televisore ed il primo canale parla di aiutare gli agricoltori; cambio canale vado al due e c’è un altro che serioso fà lo stesso discorso. Ma che diavolo succede? mi metto a fare zapping ... il terzo, canale cinque, rete quattro, rete uno ... tutti fanno lo stesso discorso: “si deve fare qualcosa per aiutare gli agricoltori”! Ma cosa succede? trasmettono tutte a reti unificate? come mai ovunque si parla di aiutare gli agricoltori se per anni li hanno ignorati e preso in giro? Incomincio a dare ... i numeri ... dico parole senza senso ... Mia moglie ed i miei figli temono sia uscito pazzo e mi guardano con aria sospettosa. Tra loro si dicono che sicuramente la disperazione mi ha sconvolto il cervello e sono andato fuori di senno! A questo punto spengo tutto ed vado a votare ... ci sono le elezioni. Questo pezzo è stato da noi pubblicato su “La Città del Sole” verso la metà degli anni ‘90 del secolo scorso, tuttavia è sempre di viva attualità! (tutto cambi perchè nulla cambi!) Voci dal Sud M e l 11 w w w . s o s e d .eu Anno VII° nr. 5 Maggio 2011 Il crollo del ponte sul Vacale causato dall’alluvione di 28 mesi addietro, provoca grave crisi economica Alla periferia di Melicucco, sulla Strada Provin- chilometri ed a giri viziosi. ciale che unisce questa importante cittadina della Dietro le pressione incalzante dei cittadini esasperati fu Piana con i centri di Rizziconi, Gioia Tauro, Bosco deliberata la realizzazione di un ponte militare, una passedi Rosarno , Porto di Gioia e tutta una vastissima rella, che consentisse ai mezzi di locomozione, ai trattori ed zona agricola e commerciale esisteva da tempo alle persone di riprendere l’attività lavorativa e sociale, ma immemorabile un ponte sul fiume Vacale. … dopo l’inizio dei lavori di demolizione dei miseri resti del Purtroppo l’alluvione che devastò la zona a di- ponte crollato … tutto si è inspiegabilmente fermato! cembre 2008 lo ha distrutto ed ha procurato anche Non se ne conoscono le ragioni, ma certamente lo stallo la morte di un cittadino melicucchese che tentava di ben 28 mesi sta creando continui disaggi e sta per far di dare soccorso ad un anziano automobilista in crollare attività sia commerciali che sociali esistenti e condifficoltà che stasolidatesi nel tempo. va per essere traSi teme il fallimento di Dopo un articolo pubblicato su “La scinato via assieuna miriade di attività Gazzetta del Sud” a firma del collega me molgie ed alla strozzate dall’impossibilità Gioacchino Saccà, alcuni personaggi della sua automobile in di avere contatti facili con Provincia di Reggio Calabria hanno quella terribile le popolazioni del vastistelefonato a qualche responsabile del notte. Comitato Spontaneo di Agitazione di simo territorio. ImmediatamenMelicucco promettendo che il giorno dopo I malumore cresce e sarebbero giunte le attrezzature ed i mezzi te scattarono i monta fra le varie categoper realizzare, sia pure in maniera transennamenti, le riunioni rie produttive e della labomomentanea (niente in Italia è più duraturo pubbliche da parte di Auriosa popolazione che del momentaneo!) la passerella per persone, torità e di cittadini, i meevede nero nel futuro di trattori ed automezzi. ting, le tavole rotonde quaquesta pur valida zona. Il giorno dopo è venuto, è anche passato, drate o rettangolari, le pasSerpeggiano malumori ma i mezzi di lavoro non si sono visti! serelle di politici e che oscillano fra il restituPare manchi “solo” una firma, ma le firme politicanti. ire i certificati elettorali alle mancanti hanno sempre bloccato per interi Così come immediataprossime elezioni fino alle lustri opere di miliardi spesso già in mente vi fu un secondo manifestazioni di piazza e, avanzata fase di realizzazione generando alluvione, ma dagli effetti si sa bene che, quando la spettrali “opere incompiute” molto più devastanti dal piazza si muove può sucSono state parole-calmanti? speriamo di no momento che invece che di perchè la furia dei cittadini sarebbe ancora cedere di tutto e di peggio. maggiore anche per la presa per i fondelli! acqua e detriti si trattò di Infatti è stata prevista parole! una manifestazione di piazParole grosse come macigni che promettevano immedia- za che sarà realizzata nei prossimi giorni e che vedrà una to intervento per il ripristino dell’importante attraversamento folla imbufalita per le strade del popoloso centro il cui crollo aveva fatto crollare i rapporti commerciali e pianiggiano. sociali esistenti da sempre fra Melicucco e quelle cittadine Perché non evitarlo? Perché attendere temuti eventi che abbiamo sopra menzionato. cruenti ? forse per far si che altri politici, dopo, salgano su Inoltre è stato tagliato il cordone ombelicale fra gli agri- un palchetto e recitino il loro trito rosario di frasi fatte e di coltori ed i lavoratori di quei centri che hanno dovuto inter- promesse che già si sa non saranno mantenute? rompere ogni rapporto esistente. … ormai tutti sappiamo che le vie dell’Inferno sono laInfatti se prima percorrendo un numero relativamente stricate da buone intenzioni mai realizzate, non aggiungialimitato di chilometri vi era il lavoro, il commercio, le attività mone altre! professionali, la vita sociale, dopo per continuare questi rapporti ci si è dovuto assoggettare a decine e decine di i c u c c o Voci dal Sud 12 AnnoVII° nr. 5 Maggio 2011 w w w . s o s e d .eu Perchè Palmi non patisce molto l’ emergenza rifiuti Una buona programmazione a monte ed un rispetto delle regole hanno reso la Città di Palmi una invidiabile “isola” Giuseppe Mazzù - Gazzetta del Sud PALMI - C'è un "modello Palmi" che consente all' Amministrazione comunale della città della Costa Viola di mantenere uno standard nel settore della raccolta dei rifiuti e quindi nella pulizia della città. Un'anomalia positiva se si considera la situazione di emergenza che la Piana ormai attraversa da anni. Dietro le quinte di questa oasi una complessa strategia che in questi anni ha consentito di elevare sempre più l'efficienza del sistema avviato. Il sindaco, Ennio Gaudio, proprio all'inizio del mese di aprile ci aveva dichiarato che l'Amministrazione stava per dare il via alla fase più avanzata della raccolta differenziata che già negli ultimi tre anni aveva raggiunto risultati notevoli, toccando livelli di tutto rispetto: oltre il 30% grazie alla risposta fornita anche dai cittadini. Qualche giorno dopo, infatti, l'assessore all'ambiente, Giuseppe Isola, nel corso di una conferenza stampa illustrava le modalità della nuova fase che prevede l'ampliamento della differenziata anche al settore dell'umido (oltre carta, vetro e plastica) con la raccolta porta a porta, in modo da rendere sempre minore la quantità di conferimento di rifiuti indifferenziati alle discariche. Ma gli obiettivi raggiunti dall'amministrazione comunale di Palmi nel settore dei rifiuti non sono frutto soltanto di un'operazione progettuale e quindi soltanto economica. Si tratta anche di una vera e propria strategia voluta fortemente del sindaco Ennio Gaudio fin dal suo insediamento. Con gradualità ha avviato una vera e propria tolleranza zero rispetto ai comportamenti dei cittadini. Inoltre ha preteso impegno ed efficienza dall'impresa Ra.Di. che aveva in affidamento il servizio e anche da Piana Ambiente. C'è da sottolineare che in questo impegno tutti i soggetti coinvolti hanno fatto la loro parte, intervenendo dove i comportamenti anomali da parte dei cittadini provocavano disfunzioni. Una puntuale raccolta dei rifiuti ingombranti e degli imballaggi, ha lasciato ben poco spazio a comportamenti anomali, grazie ad un impegno dei Vigili Urbani che, sotto la guida del comandante Francesco Managò, hanno proceduto con l'individuazione dei responsabili, sia nei casi di infrazioni in città, che in quelli di abbandono dei rifiuti ai margini delle strade o discariche abusive. La seconda fase è stata quella dell'avvio della raccolta differenziata per carta, vetro e plastica, utilizzando il finanziamento da parte della Regione e, una volta verificata la risposta dei cittadini, mantenendone il servizio. Ciò ha consentito di raggiungere risultati rilevanti quando la crisi nell'intera Piana è diventata più grave. Palmi è stata considerata tra le dieci cittadine più attente su questo settore. L'ufficio ambiente, con il dott. Domenico Bagalà, in via sperimentale ha redatto un bilancio sociale per settore grazie agli incentivi regionali. Conseguentemente è diminuita di quasi un terzo la quantità di rifiuti da conferire a discariche e termovalorizzatore con evidenti economie. Sulla base dei risultati ottenuti l'amministrazione ha appaltato il nuovo affidamento che prevede l'estensione della raccolta differenziata anche all'umido con un nuovo sistema di raccolta. Insomma non c'è stata la bacchetta magica, ma ha funzionato in tre anni l'alleanza tra amministrazione, cittadini e l'impresa che svolge il servizio per una città più pulita. Voci dal Sud 13 w w w . s o s e d .eu Anno VII° nr. 5 Maggio 2011 Roma invasa da oltre un milione e 500 mila pellegrini da tutto il Mondo per la cerimonia della beatificazione di Papa Giovanni Paolo II° Per la seconda volta Papa Woityla richiama nbella Città Eterna una folla enorme: per la sua morte e per la sua beatificazione Michele Guardo Ci sono eventi he polarizzano l’attenzione del Mondo ed attirano folle in determinati luoghi, ma a nostro ricordo mai questo è avvenuto per il richiamo della stessa persona e, sopratutto, mai per un personaggio che non sia un cantante di grido. Questa volta invece è avvenuto per per un personaggio assolutamente fuori dalla mondanità ed aggiungiamo è avvenuto più volte. Chi era il “personaggio” è presto detto: era il Papa Giovanni Paolo II° al secolo Carol Woityla. Un Papa assolutamente sui generis che ha sovvertito tutti i canoni dello stereotipo di un Papa. Nasce nei sobborghi di Cracovia (Polonia) e questo già è fuori dalla normalità dal momento che bisogna rislire nel tempo per moltissimi secoli prima di trovare un altro Papa straniero. Figlio di un ufficiale dell’esercito polacco si avvia presto sulla via del lavoro per cui entra a far parte delle maestranza dei Cantieri di Cracovia. Come tutti i giovani ha le sue esperienze umane (ha avuto una simpatia per una ragazza) e si impegna nel campo artistico della recitazione. Un giovane aitante e sportivo che si impegna in tante discipline (canoa, escosione in montagna, sci). Poi percorre la via del sacerdozio ed hauna carriera sfolgorante e veloce fino a divenire Cardinale nella sua Cracovia. Improvvisamente a Roma in un Conclave viene fuori il suo nome e diviene Papa! Ma si vede subito che si tratta di una figura atipica. Continua anche da Papa a frequentare le piste innevate, continua le sue escusioni in alta montagna, è sempre aitante e pronto ad affrontare la vita in maniera comune. E’ amico dei giovani per cui spesso ha richiamato folle oceaniche di giovani da tutto il mondo nei famosi incontri della gioventù. E’ amato, anzi diremmo idolatrato dagiovani, adulti e bambini ed esercita la sua forza carismatica anche sui potenti della Terra ce lui tratta alla pari senza complessi. Fu un politico di altissimo valore e durante il suo pontificato avvennero cambiamenti epocali per le sorti della Politica mondile e dell’assetto dei vari Stati. Fu protagonista di episodi insoliti ed uno addirittura ine- dito: un attentato alla sua vita in Piazza San Pietro ad opera di un turco di cui si seppe sempre molto poco e che poi Lui volle visitare in carcere. Era il 1981, al solito il Papa stava facendo il giro fra la folla di Piazza San Pietro stringendo mani, impartendo la benedizione ai presenti e baciando alcuni bambini che gli venivano offerti per una carezza dai genitori. Fu proprio mentre “restituiva” una bellissima bambina bionda al padre che gliela aveva porta per essere onorata della carezza del Papa che, abbassandosi sulla jeep su cui soleva fare il giro della piazza che si udirono echeggiare dei colpi di pistola. Il Papa cadde riverso all’indietro fra lo sgomento generale di presenti e di quanti seguigavno l’evento in TV; il suo abito bianco si tinse immediatamente del rosso del suo sangue all’altezza dell’addome. Fu una folle corsa verso l’Ospedale Gemelli ove immediatamente fu sottoposto ad intervento chirugico dall’ equipe del professore Francesco Crucitti, un noto chirugo di Reggio Calabria. L’operazione riuscì perfettamente per cui il chirudo ed il Ponteice divennero presto amici. Papa Woityla fu operato altre due volte dal professore Voci dal Sud 14 AnnoVII° nr. 5 Maggio 2011 w w w . s o s e d .eu Crucitti su specifica richiesta di Papa Woityla. Fun un papa-viaggiatore indefesso e girò quasi tutto il Mondo vistando Paesi molto lontani dal suo Credo Religioso creano spesso situazioni di grande preoccupazione nei suoi servizi di sicurezza. Ovunque si recasse era la solita scena di una folla oceanica che lo festeggiava anche quando i soggetti professavano religioni diverse. Promosse incontri, come ad Assisi, ove marciarono gomito a gomito Cristinai, musulmani e capi di molte altre religioni che mai si sarebbe immaginato si sarebbero incontrati. Non sappiamo dare una chiave di lettura l suo successo personale, ma pensiamo che fosse il suo innato carisma a farlo sentire amico. Woityla non guarda la folla che lo circondava, ma guardava negli occhi ciascun essere di quella folla facendolo sentire un privilegiato. Ebbe un pontificato molto lungo fra i pù longevi della storia del papato e fu colpito da mali che lui considerava una sofferenza ce Dio gli mandava per purificarlo. Negli ultimi anni fu afflitto dal morbo di Parkinson che oltre che limitarlo nei movimenti gli tolse la sua arma migliore: la parola! Fu il Papa che visitò quasi tutte le Parrocchie di Roma eed i santuari italiani e stranieri. Era un “ammiratore” di Padre Pio e San Francesco di Paola. Fu proprio Lui a santificare Padre Pio. Dicevamo che era molto devoto a San Francesco di Paola e volò alla soglia del Padre proprio la sera del 2 Aprile di sei anni addietro proprio il giorno i San Francesco di Paola. In quella occasione il mondo si riversò a Roma; lo fecero i Potenti e la gente comune e tutti con eguale revenza e piangenti per la inconmisurabile perdita che il Mondo aveva patito. Il giorno dei funerali celebrati in piazza San Pietro sul Sagrato era un giorno di pioggia e vento quasi si volesse “piangere” la perdita di un grandissimo Uomo che aveva spesso dato prova di miracoli per cui tutti lo consideravano già Santo. Si sprecavano i cartelli che dicevano “Santo Subito”. Poi un episodio ha fatto fremere tutti gli astanti ed il miliardo e passa di telespettatori: sulla bara era deposto un Vangelo che il vento “sfogliava” fino a chiudere con l’ultimo tocco anche la copertina, quasi volesse intendere chiusa la vita terrena di un Grande della Chiesa e dell’Umanità! Ed oggi, dopo “appena” sei anni Papa Woityla fu beatificato! Ancora oggi una folla enorme ha invaso le strade di Roma, ed in file interminabili e tempi estenuanti, ha voluto entrare in San Pietro per vedere, sia pure a distanza, la bara del grande Papa-Uomo La bara Esposta in San Pietro Oggi è una giovane donna; questa è la bambina bionda e riccioluta che il Papa stava per riconsegnare nelle braccia del padre proprio nell’attimo che gli spari echeggiarono e ferirono il Pontefice. Molto probabilmente il gesto di abbassarsi gli salvò la vita Voci dal Sud 15 w w w . s o s e d .eu Anno VII° nr. 5 Maggio 2011 In Libia è guerra civile, inutile “barare” e cercare altri temini meno cruenti! I termini usati, spesso, contribuscono a rendere più truci o meno cattivi gli eventi. Ma alla resa dei conti, analizzando fatti ed eventi, non si può che giungere ad una sola conclusione. Questo sta avvenendo in Libia dove una nutrita frangia di popolazioneè insorta contro il potere costituito del colonnello Gheddafi. E questi ha reagito non proprio con i guanti gialli, ma ha iniziato a bombardare con missili e carri armati le città che sono insorte sparando sulla popolazione civile inerme. Proprio la necessità di difendere la incolumità della popolazione civile ha spinto prima l’Onu ad emettere la risoluzione 1973 e poi la Nato a dover intervenire con mezzi aerei a difesa della gente comune. In un primo momento l’Italia avrebbe solamente dovuto offrire un supporto logistico per gli aerei ed operare i rifornamenti in volo, ma poi ha dovuto inviar anhe i propri aerei ed utilizzare i “missili intelligenti”. Intanto, dicevamo che si può definire con le parole con i termini che maggiormente ci aggradano, ma la reatà è che in Libia vi è una vera a propria guerra civile e noi siamo stati tirati dentro a questa guerra non dichiarata. Questa serie di guerre e rivolte che il mondo africano sta vivendo ha determinato un esodo biblico di profughi che fuggono dalla guerra e fra questi, ovviamente, ci sono anche persone che non sono profughi, ma che vogliono raggiungere l’Europa per altre finalità. Intanto il colonnello Gheddafi sta barando continuamente (ha dichiarato un paio di volte di aver ordinato il cessate il fuoco). Adesso il rahis minaccia l’Italia che, secondo lui, lo ha tradito e mentre la Francia e l’Inghilterra hanno iniziato le incursioni, l’Italia viene accusa e messa sotto tiro! Il regime di Gheddafi usa lo stupro come arma di guerra Claudio Accogli - Gazzetta del Sud BENGASI - Stupri e bombe a grappolo, artiglieria sulla popolazione civile, blitz e sequestri nell’immenso deserto libico: le forze di Muammar Gheddafi, variegate e costituite in gran parte oramai da mercenari, si stanno macchiando, accusa la comunità internazionale, di estese violazioni dei diritti umani, calpestando ogni “legal agreement” per limitare tali violazioni e abusi nelle zone di guerra. Tanto che anche gli Stati Uniti sarebbero impegnati a cercare un Paese che possa ospitare il rais, che a questo punto impedisce ogni tipo di negoziato e mediazione con gli insorti del Comitato transitorio. Il britannico Sunday Times accusa le forze del rais di un “uso sistematico” degli stupri, addirittura di essere riforniti di viagra per portare a compimento tale “strategia bellica”. Ma a Bengasi, fonti ospedaliere smentiscono: «Non registriamo casi simili da un po’ di tempo, non abbiamo ricevuto nessuna denuncia», dicono. Nella “capitale” dei ribelli sono arrivati anche i feriti di Misurata, continuano le fonti, « avremmo saputo di cose del genere». Alcuni insorti in ogni caso sostengono (e quindi confermano) che nelle scorse settimane a Ajdabiya, e forse anche a Brega, ci sono stati stupri, già diventati caso internazionale a Tripoli in occasione del blitz di una donna nell’albergo dove erano ospitati i giornalisti stranieri: «Mi hanno stuprato in 15, solo perchè ero di Bengasi», denunciò, prima di essere di fatto aggredita dalla forze di sicurezza. Sul piano più propriamente militare, continua l’assedio di Misurata, dove ieri si sono registrati altri sei morti e numerosi feriti a causa del bombardamento di artiglieria che ha colpito la città, e continua dal porto di Bengasi l’afflusso di aiuti, armi e soldati per salvare la città martire. A sud invece, resta incerta la situazione al fronte, oramai consolidato a circa 40 km da Ajdabiya in direzione ovest, verso Marsa el Brega. Ieri i ribelli hanno subito prima un bombardamento a colpi di missili Grad poi un vero e proprio raid, con oltre un centinaio di soldati del rais che a bordo dei pick-up si sono fatti strada verso il centro. La reazione dei ribelli è stata immediata, in città per diverse ore si sono registrati veri e propri scontri seppure a distanza. Nel pomeriggio i ribelli hanno infine riconquistato l’aerea e messo in sicurezza la città. Nelle strade però, deserte da settimane, la tensione era altissima, e i giornalisti arrivati da Bengasi sono stati sottoposti a numerosi controlli, perlopiù da ragazzi terrorizzati dall’idea di trovarsi di fronte degli infiltrati. Alla fine, i ribelli si sono riposizionati all’ingresso ovest della città. Da Bengasi, almeno 300-400 soldati inquadrati nelle milizie dei ribelli sono partiti alla volta della città: si teme nella notte un nuovo blitz, anche se gli insorti sottolineano che da giorni l’intensità del fuoco è diminuita. Nel cielo volteggiavano anche ieri i jet della Nato, evidentemente a caccia delle postazioni di Gheddafi tra le dune. Ma il vento che spazza il deserto rende certamente le cose più complesse anche per i piloti dell’Alleanza. Ma a Washington pensano sia arrivato il momento di chiudere la partita, e fonti dell’amministrazione Obama cercano un paese che possa ospitare Gheddafi per il suo esilio. Il presidente del Sudafrica, Jacob Zuma, che ha tentato una mediazione tramite l’Unione africana, ha chiamato il rais. Mistero fitto sul contenuto della telefonata: a Bengasi ci si scherza su, e molti sperano che Zumka abbia offerto al rais ospitalità a Johannesburg. Il primo ministro britannico David Cameron ha escluso di impegnare truppe di terra in Libia: «Non è per quello che siamo li», ha detto Cameron a SkyNews osservando che è importante rispettare il mandato della risoluzione Onu e evitare azioni che potrebbero creare opposizioni nel mondo arabo. Cameron ha ribadito i confini della missione: far applicare la no fly zone e distruggere dal cielo carri armati e artiglieria che il regime di Muammar Gheddafi impiega per uccidere civili. Voci dal Sud 16 AnnoVII° nr. 5 Maggio 2011 w w w . s o s e d .eu Uno sport nazionale il loro? Economia: Sarkozy vuole Roma fuori dall'euro (MF) “I Cugini” d’Oltralpi non si smentiscono mai nelle azioni contro l’Italia, così come i tedeschi sempre pronti ad allearsi per remare contro alla nostra Nazione [email protected] MILANO (MF-DJ) -Parigi, con la complicita' di Berlino, vuole arrivare allo show down finale: l'Italia fuori dalla serie A dell'euro. Quello che sulla carta potrebbe sembrare solo un elemento da spy story finanziaria si comincia a materializzare sulla scrivania di Giulio Tremonti come una concreta possibilita'. Le ultime uscite aggressive delle aziende francesi, a caccia dei tesori nascosti nella pancia di Edison (Amburgo: EDX.HM - notizie) , Parmalat (MDD: PLT.MDD - notizie) , FonSai, Pioneer (Berlino: PIO.BE - notizie) e persino Generali (Madrid: BASI.MC - notizie) , nascondono, si legge in un articolo di Milano Finanza, un progetto che va anche al di là del già deprecabile evidente intento di far fuori Roma dalle rotte petrolifere della Libia in fiamme: spolpare il cuore dell'economia italiana, conquistarne magari una bella fetta del risparmio e costringere il Belpaese affannato a fare i conti con la possibilita' di cadere nella serie B del futuro euro, tutto a trazione franco-tedesca. Il tutto condito da un dato ancora oggi molto poco noto: una bella fetta del debito pubblico italiano, 1.700 miliardi, e' in pancia alle banche transalpine, dopo essere stato custodito per decenni nei portafogli dei Bot people e negli ultimi anni da istituti italiani e soprattutto stranieri. Accordo italiano con la Francia sugli immigrati, ma scoppia la guerra con i tedeschi! Sembra proprio che le due Nazioni abbiamo assunto il ruolo dei “due compari”! Pasquale Faiella - Gazzetta del Sud MILANO - Apparentemente non è più «grande freddo» tra Roma e Parigi sui migranti e Tunisia, ma la crisi si apre tra Italia e Germania. Mentre il Ministro dell'Interno, Roberto Maroni, firma a Milano la tregua con il suo omologo Claude Gueant, accordandosi su una task force comune per i pattugliamenti aereo-navali davanti alle coste tunisine, la Germania apre un nuovo fronte di conflitto con Roma sulla questione dei migranti. Da Budapest, arrivano poi, le critiche di Napolitano all'Ue: «C'è bisogno di scelte più coese da molto tempo» da parte dell'Unione Europea, alla luce dell'emergenza che l'Italia sta affrontando per l'arrivo di migliaia di immigrati dal Nord-Africa. Berlino, da parte sua, fa sapere che giudica la decisione dell'Italia di accordare permessi temporanei ai migranti tunisini «contraria allo spirito di Schengen» e solleverà la questione lunedì alla riunione ministeriale Ue di Lussemburgo. Lo stop della Germania è anche un duro colpo alla politica italiana di coinvolgimento dell'Ue sulla gestione dei flussi dalla Tunisia e un "warning" alla iniziativa di Roma di concedere i permessi temporanei. «Noi vediamo in questa decisione presa dall'Italia una violazione dello spirito di Schengen», ha spiegato il portavoce del ministero dell'Interno, aggiungendo che ci sarà un incontro tra il Ministro tedesco e Maroni lunedì prossimo a Lussemburgo. Inoltre, il portavoce ha voluto precisare che la Germania ha accolto negli ultimi anni molte più domande d'asilo di quelle dell'Italia, almeno «sei volte tanto». Ha poi riferito che la Germania rafforzerà i controlli agli aeroporti ed alle frontiere perché si aspetta «un numero significativamente alto di arrivi». «Noi sappiamo che le autorità francesi hanno a loro volta rafforzato le loro misure di sorveglianza delle frontiere», ha detto. Sembra invece rientrata la crisi con Parigi, dopo i botta e risposta di giovedì. Maroni e Gueant hanno siglato una tregua ieri al piano nobile della prefettura di Milano in un incontro bilaterale durato circa un'ora alla fine del quale è stato deciso che i due Paesi, nall'ambito di un gruppo di lavoro comune, daranno vita ad una task-force aereo-navale per il pattugliamento delle coste della Tunisia per fermare i flussi di clandestini. Le posizioni di Italia e Francia, tuttavia, in attesa dei prossimi appuntamenti internazionali, a cominciare proprio dal consiglio europeo dei ministri dell'Interno in calendario lunedì prossimo, restano tuttavia immutate sulla interpretazione dell'accordo di Schengen e sul nodo dei permessi temporanei ai migranti. Il titolare del Viminale infatti pur ribadendo che «sulla questione che ha determinato polemiche sulla libera circolazione si applicano le regole di Schengen e valgono gli accordi bilaterali Italia-Francia secondo le regole che ci sono», ha poi concesso che «le autorità francesi sono libere di verificare tutti i presupposti e, in rapporto di leale collaborazione, tutte le questioni potranno essere risolte». La puntualizzazione di Gueant sul nodo dei permessi non si è fatta attendere: «Italia e Francia – ha spiegato il ministro dell'Interno francese – sono d'accordo nel rispetto delle regole del trattato di Schengen che prevede la libera circolazione di extracomunitari in possesso del permesso di soggiorno. Quelli temporanei danno la possibilità della libera circolazione, ma sempre nel rispetto dell'articolo 5 che prevede il possesso di risorse finanziarie e di documenti validi. Spetta poi ad ogni paese verificare questi criteri». Rispetto ad appena 24 ore fa, tuttavia, Italia e Francia hanno adesso un terreno comune su cui lavorare e uno degli obiettivi condivisi da Maroni e Gueant resta il ruolo che dovrà avere l'Unione Europea, Germania permettendo. Ma oltre allo stop tedesco, proprio dall'Ue giunge un invito che assomiglia ad un monito: «Italia e Francia devono andare oltre al litigio in atto tra i due Paesi in modo di poter arrivare ad una soluzione europea per la gestione dell'emergenza immigrazione». Voci dal Sud 17 w w w . s o s e d .eu Anno VII° nr. 5 Maggio 2011 La tragedia di Lampedusa (e dell’Italia che deve assisterli) invasa da oltre 25000 profughi non è emergenza per la Ue! «Sospendere gli accordi di Schengen ma solo di fronte a casi eccezionali» Ugo Caltagirone BRUXELLES - I Paesi della Ue più esposti all’immigrazione irregolare «non devono essere lasciati soli». Tutti gli Stati membri dovrebbero dare prova di solidarietà e condividere gli sforzi. Detto ciò, in Italia non c’è «nessuna emergenza»: l’arrivo di 25.000 persone dalla Tunisia «è un fenomeno importante per la piccola Lampedusa ma non rappresenta un flusso enorme». Così la pensa la commissaria Ue agli affari interni, Cecilia Malmstrom, che ha presentato le proposte dell’esecutivo europeo per meglio gestire in futuro flussi migratori «massicci ed inattesi». Tra le azioni previste anche la possibilità ma solo di fronte a «casi eccezionali» e come «ultima risorsa» – di sospendere gli accordi di Schengen sulla libera circolazione delle persone in Europa, reintroducendo temporaneamente controlli alle frontiere interne. A patto che la decisione venga presa a livello europeo e non dai singoli Stati. Fanno parte dell’area Schengen gli Stati membri della Ue (tranne Romania e Bulgaria) più Svizzera, Norvegia e Islanda. Accolta, dunque, la richiesta avanzata da Francia e Italia in una lettera congiunta inviata a Bruxelles dal presidente francese, Nicolas Sarkozy, e dal premier italiano, Silvio Berlusconi, in occasione dell’ultimo vertice italo-francese. Lettera in cui si chiedeva di riformare Schengen, per evitare in futuro tensioni tra gli Stati della Ue. Come quelle innescate al confine di Ventimiglia - e non solo – dalla decisione italiana di rilasciare permessi di soggiorno provvisori agli immigrati irregolari provenienti dalla Tunisia. Qualcuno accusa l’esecutivo europeo di aver ceduto soprattutto alle sirene di Parigi, con Sarkozy che non ha esitato a definire il trattato di Schengen «al capolinea». E con la proposta di Bruxelles vista come il possibile grimaldello che in futuro potrebbe far saltare il sistema. Ma Malmstrom respinge con forza le critiche: Schengen è uno dei risultati più importanti raggiunti negli ultimi anni – ha sottolineato la commissaria svedese – e «sono pronta a difendere quegli accordi con le unghie e con i denti». Detto ciò – ha spiegato – tutto può essere migliorato e rafforzato. Quanto a Sarkozy – ha tagliato corto – «i problemi non si risolvono con soluzioni semplicistiche e populistiche». Anche il vicepresidente della Commissione Ue, Antonio Tajani, difende le proposte della collega Malmstrom, «tese – ha spiegato – ad europeizzare sempre di più la governance di Schengen e quindi ad evitare contrasti tra i singoli Paesi». Tra le ipotesi avanzate da Bruxelles per migliorare il controllo dei confini esterni del Vecchio Continente anche la possibilità di istituire un corpo europeo di guardie di frontiera (lo European system of borders guard) e il rafforzamento di Frontex (l’agenzia europea di vigilanza sulle frontiere esterne). Tutte proposte che ora verranno sottoposte al vertice straordinario dei ministri degli interni della Ue che si svolgerà il 12 maggio a Bruxelles. Dopo di che la Commissione Ue conta di varare delle misure dettagliate il 24 maggio, in tempo per metterle sul tavolo dei capi di Stato e di governo della Ue che si incontreranno il 24 giugno. Voci dal Sud 18 AnnoVII° nr. 5 Maggio 2011 w w w . s o s e d .eu Incendio nel server Aruba mette in tilt mezza rete internet italiana Oscurati migliaia di siti - Salvo per fortuna royal wedding ANSA.it AREZZO - Una parte della rete è stata oscurata. Non dalla censura, non da un attacco di hacker. Il ‘mostro’ che ha mandato in tilt migliaia di siti e bloccato la posta elettronica, causando un blackout record per la rete italiana, è il surriscaldamento di un gruppo di continuità elettrica che ha generato un principio di incendio. E’ accaduto nella ‘server far’ di Aruba primo provider di servizi internet in Italia. Tutto è cominciato la scorsa notte, intorno alle 4,30, quando i vigili del fuoco sono intervenuti nella sede aretina di Aruba, in via delle Biole. E il risveglio per molte aziende e siti d’informazione locale è stato da incubo. Impossibile aggiornare i siti, impossibile usare la posta elettronica. Tutto fermo, tutto bloccato e la notizia del guasto è corsa sulla parte della rete non gestita da Aruba. E’ stata la stessa azienda, comunicando attraverso Twitter, a informare i clienti di ciò che stava accadendo. Un principio d’incendio ha coinvolto la zona delle ‘ups’ (le periferiche), “ma le sale dati non hanno subito danni. E’ stato attivato l’energit power off togliendo energia alla struttura. I tecnici stanno lavorando per ripristinare la situazione”. Il blackout ha però risparmiato i siti dei principali mass media e così i ‘naviganti’ hanno potuto assistere al royal wedding di William e Kate sfruttando quella parte di rete che non è ‘gestita’ da Aruba, con contatti da primati. Poi, lentamente, ma in modo costante e progressivo, i tecnici di Aruba hanno ripristinato la funziona- lità del server e prima due delle tre sale dati hanno ripreso a funzionare, poi - intorno alle 16 - tutto ha ripreso a funzionare. E l’ annuncio è stato dato dalla stessa Aruba, sempre attraverso Twitter. Avevano lavorato per tre ore i vigili del fuoco di Arezzo per spegnere le fiamme che erano divampate nella ‘server farm’. E per 12 ore hanno lavorato i tecnici dell’azienda per ridare normalità a buona parte della rete. Quello di oggi per Aruba non è il primo incidente di questo tipo. Un fermo di minore rilevanza era avvenuto il 6 ottobre del 2010 a causa di un errore umano. Per spiegare quanta parte del mondo internet è rimasto coinvolto nell’ incidente basta elencare alcuni numeri di Aruba, azienda fondata nel 1994 col nome Technet.it e al primo posto non solo in Italia, ma anche nella Repubblica Ceca e nella Repubblica Slovacca per numero di siti in hosting e di domini registrati. Complessivamente ha 1.650.000 domini registrati e mantenuti, 1.250.000 siti attivi in hosting, 5.000.000 caselle e-mail gestite, oltre 10 mila server gestiti, circa 3000 metri quadri di data center. Utenti e aziende infuriate per il disagio subito e il Codacons sta studiando “la possibiilità di intentare una class action in favore dei clienti di Aruba. Si tratta di un danno economico enorme, soprattutto per chi lavora con la posta elettronica e per chi gestisce la propria attività attraverso il web”. Voci dal Sud 19 w w w . s o s e d .eu Anno VII° nr. 5 Maggio 2011 Adiconsum si ribella: Rca auto per la Calabria a costi insostenibili Lo Stato impone l’assicurazione obbligatoria, ma dopo abbandona i cittadini nelle grinfie fameliche delle società assicuratrici che sembrano essere “cosa sacra ed intoccabile”! Gazzetta del Sud "La crisi della RC auto italiana non la puo' pa- nelle condizioni di esibire comportamenti encomiabili gare solo l'automobilista meridionale in attesa . Per la Calabria, - continua - serve una diversa che possano scendere i costi per beneficiare di gestione del sinistro, un possibile abbassacombattendo con comento dei prezzi. La liberalizzazione delle tariffe invece che raggio e denuncia quelli Nel frattempo, e' veportare ad un clima concorrenziale portò a falsi e snellendo la proramente mortificante, alladisastrosa situazione attuale che vede cedura di definizione per quanto ingiusto spentutte le compagnie di assicurazioni facenti gli altri, evitando i dere cifre cosi' elevate parte di un accordo di cartello contro gli contenziosi inutili anche senza la chiarezza e gli interessi degli automobilisti specialmente attraverso lo strumento approfondimenti necalabresi. del risarcimento diretto, cessari vista la fretta In effetti stanno facendo pagare agli onesti che non puo' che essecon cui si tenta di able colpe dei dinsonesti e l’inefficenza dei re valorizzato mediante bandonare il territosistemi di controllo delle compagnie. appositi accordi rio. Se sono stati fatti imbrogli non può che paritetici bilaterali con le Sta per finire la esserci stata distrazione, quando non compagnie. disponibilita' di accetconnivenza, da parte degli stessi addetti ale Necessita una stratetare tariffe sempre piu' assicurazioni. gia per una lotta vera e alte e compagnie che Lo Stato, poi, pare avere una sorta di timore serrata all'abbattimento organizzano la ritirata, revenziale nei confronti delle assicurazioni del costo del sinistro con con disdette di massa ed evita di intervenire in difesa dei cittadini l'impiego di apposita e chiusura di agenzie, (se anche al sud sono considerati tali da tabellazione del danno, al punto di eludere Roma!) al nord come al sud. finanche l'obbligo a Non possiamo stare contrarre". fermi, quando, nonostante le innovazioni e i provveLo afferma il segretario generale dell'Adiconsum dimenti normativi e regolamentari degli ultimi anni, le Calabria, Romolo Piscioneri, secondo il quale "ba- cose al sud non cambiano, anzi siamo stati costretti sta seguire l'andamento tariffario degli ultimi tempi a subire aumenti con percentuali a due cifre per l'anper poter dare un giudizio su cio' che accade intor- no 2010, senza accenno di miglioramento per l'anno no al ramo RC auto in Calabria. Gli aumenti costan- appena iniziato. Ribadiamo ancora una volta che l'auti, - dice - stanno schiacciando la nostra regione, tomatismo degli aumenti dei premi non e' la risposta saccheggiano le tasche degli automobilisti e non con- giusta, ma l'esercizio ad effetto rapido in una situasiderano i meritevoli, che nel corso degli anni non zione di mercato in cui l'automobilista e' obbligato hanno mai subito o provocato sinistri. Gli onesti non ad assicurarsi. Si stanno imponendo - sottolinea - cifre che rappossono coprire le storture e le distorsioni di sistema, provocati dai disonesti. L'automobilista calabrese presentano vero allarme sociale, per un servizio dato onesto, non puo' essere chiamato a sovvenzionare il come obbligo di legge e pertanto, dovrebbe risponmalaffare, aiutando "l'omino" delle truffe organizzate dere anche ad esigenze di mutualita'. Occorre innovare e modificare il prodotto con o speculazioni facili". "Siamo all'indecenza, - denuncia Piscioneri - cambi migliorativi di condizione di polizza e riguardo quando il sistema assicurativo scarica le proprie de- alla situazione tariffaria che deve essere inevitabilbolezze sui giovani, pensionati e lavoratori della mente abbassata. La Calabria e i calabresi - conclude - non possoCalabria costringendoli a pagare, visto l'obbligo di no essere vessati da aumenti continui ed ingiustificati". acquisto, tariffe insostenibili. Invochiamo un sistema di censura efficace per quelle compagnie che praticano tariffe fuori controllo, senza alcuna giustificazione, che colpiscono tutti indistintamente, anche quegli automobilisti che sono Voci dal Sud 20 AnnoVII° nr. 5 Maggio 2011 w w w . s o s e d .eu Rinasce davvero una "questione meridionale"? Il solco esistente fra il nord ed il sud, che inizialmente vedeva un sud più agiato e sviluppato, divenuto poi più povero a causa delle espoliazioni operate dal nord, si aggrava sempre più alimentato anche dai vaneggiamenti negativi della Lega e dall’orgoglio borbonico della gente del sud Maurizio Ballistreri - Gazzetta del Sud Fioriscono in continuazione i movimenti meridionalisti. Per capire se essi non rappresentino solo aggregazioni elettoralistiche, frutto dell'incontro tra circoli di clientele politiche, bisognerà verificare programmi e gruppi dirigenti. La prima discriminante dovrà essere culturale, tra sudismo e meridionalismo, il primo inteso come vecchia concezione risarcitoria da parte del governo centrale verso il Mezzogiorno, anche con echi neoborbonici e sanfedisti; il secondo quale rilancio e modernizzazione della «questione meridionale», alla cui elaborazione contribuirono uomini come Gaetano Salvemini, Guido Dorso, Giustino Fortunato, Luigi Sturzo, Manlio Rossi Doria, Rodolfo Morandi, Luigi Compagna, Pasquale Saraceno e istituzioni come la Svimez, con l'incontro tra le più moderne concezioni socialiste, liberali e cattoliche sul tema. È corretto sostenere che le relazioni sviluppatesi tra Nord e Sud dopo l'unificazione nazionale abbiano costituito uno degli strumenti fondamentali per lo sviluppo economico e la modernizzazione civile, che ha riguardato, essenzialmente, il Settentrione. Dopo l'Unità d'Italia, il Sud ha sostenuto la gran parte del peso, in termini economici e umani: dalle tasse sull'agricoltura del Sud a fine '800 ai ripetuti flussi migratori nel XX secolo; dal grande tributo di vite umane nelle due guerre mondiali sino al contri- buto decisivo allo sviluppo industriale fordista nella ricostruzione e al risanamento economico nazionale per l'ingresso nell'eurozone. Uno dei maggiori studiosi della storia del Mezzogiorno, Giuseppe Galasso, ha analizzato le dinamiche economiche italiane del '900, evidenziando come la «questione meridionale» si sia trasformata da «agraria», fondata sulle lotte per la terra e per la riforma del latifondo, in un problema di modernizzazione dei territori, più arretrati per servizi, credito, efficienza burocratica, legalità, élites politiche e nuove tecnologie. Esiste, infatti, un Mezzogiorno in cui lo sviluppo disordinato, l'emigrazione e l'urbanesimo malato hanno creato problemi che possono essere risolti solo se si incentivano le energie positive e soprattutto se nelle mutate condizioni i giovani possono trovare la loro possibilità di esprimersi. Un programma per il Sud che eviti la mera logica contestataria assumendosi l'onere di indicare una prospettiva di rinascita meridionale, che non può essere fondata soltanto sulle imprescindibili risorse aggiuntive per investimenti e modernizzazione delle infrastrutture materiali e immateriali, ma deve riguardare, in primo luogo, il rinnovamento delle classi dirigenti e di governo e la capacità di irradiare civismo. Su questo si misureranno gli effettivi contributi per una politica per il Mezzogiorno. Voci dal Sud 21 w w w . s o s e d .eu Anno VII° nr. 5 Maggio 2011 Padania Uber Alles a loro tutto è permesso! Un continuo stillicidio di anatemi da parte della “Padania” contro il meridione alimenta anche quest eccessi - Automobilista fermato con Patente della Repubblica Padana! Mariasole Dalmonte Ormai non vi sono limiti alla fervida immaginazione dei padani che le hanno inventato tutte per andare contro le Leggi italiane sfidandole pubblicamente. Si sono inventati cartelli stradali con sopra scritto “Città della Padania”, hanno fondato organizzazioni banche e giornali, hanno fatto un “loro” parlamento con regolare “loro” Governo, Hanno scalato monumenti e campanili, hanno fatto un proprio Corpo di Polizia, hanno sfilanto inneggiando slogan contro Roma Ladrona (anche se poi ci si sono accomodati senza disgusto, ma si sa che ... pecunia non olet), hanno vilipeso la bandiera, hanno attentato allo smembramento dello Stato (noi non condividiamo l’unità ‘Italia, ma la rispettiamo perchè è la realtà legale attuale), hanno minacciato i giudici quando è stata disposta una perquisizione nella sede milanese pronunciando la tremenda frase che avrebbe portato in carcere chiunque non fosse leghista “Attenzione Giudice che un colpo di pistola vale 300 lire e la tua vita tanto vale”, hanno istigato all’odio razziale (non contro gli extracomunitari, ma cn i meridionali), è stata avanzata proposta che fosse varata una Legge che preveda che nelle scuole del nord non possano insegnare i professori ed i maestri meridionali se non hanno PRIMA FATTO UN ESAME DI IDONEITA’ sconoscendo così la validità di quanto accertato dallo Stato italiano sulla validità dei titoli per insegnare su tutto il territorio italiano. Hanno fatto, insomma di tutto e di peggio e senza che mai nessuno abbia osato alzare un dito. Adesso uno degli ultimi episodi è quello del- l’automobilista veneto che fermato dalla Polizia Stradale, ha esibito un libretto di circolazione ed una patente di guida rilasciati dalla Repubblica di Padova Stato padano. Alle rimostranze degli Agenti della Stradale ha candidamente detto che loro non avevano nessuna autorità perchè quello era territorio Padano e non Italia. Cosa dobbiamo attenderci oltre per concludere che il meridione non è da considerarsi Italia se non per i doveri? Francamente non abbiamo mai visto in nessuna “organizzazione” che una parte dei dirigenti siano addirittura plagiati ed in mano all’altra parte come stiamo assistendo nello Stato Italiano. Ma la colpa, a mio modestissimo avviso, è anche delle varie forze politiche che hanno dato vita al PdL e che dopo si sono ritirati e schierati cntro il PdL stesso. Così hanno creato spazio alla Lega per divenire elemento indispensabile per mantenere in vita il Governo e, come appare chiaro, nessuno vuole perdere la manna dal cielo di stipendi e vantaggi quale onorevoli e ministri, e rischiare che in nuove elezioni non venga rieletto. Ma lo squallido panorama politico italiano non offre niente di meglio a nessuna latitudine (destra, sinistra, centri) per cui tutti abbaiano alla luna , ma girano a vuoto. Adesso non ci resta che attendere le prossime “sortite” della Lega”! Voci dal Sud 22 AnnoVII° nr. 5 Maggio 2011 w w w . s o s e d .eu La trasmissione Rai “Centocinquanta” per celebrare l’Unità d’Italia finisce ad insulti e sputi! Non si può certamente dire che queste celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia stiano avendo vita tranquilla - Manifestazioni ignorate da parte di esponenti della Lega (parte del governo in carica), contromanifestazioni di nostalgici dello stato quo ante, tavole rotonde da cui emerge un profondo disaccordo fra i partecipanti e finanche la trasmissione Rai condotta in tandem da Pippo Baudo e Bruno Vespa finisce in anticipo di due puntate e fra insulti e sputi dietro le quinte Yahoo news Alla faccia dell'"Unità": stando a quanto riportato in un articolo del Corriere della Sera, l'avventura di Centocinquanta, la trasmissione in onore dei 150 anni dell'Italia (guarda tutti gli altri appuntamenti in Tv per dedicati all'Unità nazionale) condotta su Raiuno da Pippo Baudo e Bruno Vespa, e chiusa con due puntate d'anticipo a causa dei bassi ascolti), sarebbe finita tra litigi e scontri. L'ultimo sarebbe scoppiato mercoledì a causa di Michele Santoro. Mentre la puntata volgeva al termine venivano proiettate fotografie di personaggi di punta della Rai (Frizzi, Conti, Giletti ecc...). A un certo punto è apparsa l'immagine (non vista da casa) del conduttore di Annozero. La cosa avrebbe scatenato le ire di Vespa che, infuriato, ha lasciato lo studio ("la puntata si conclude qui" ) prendendosela con gli autori per la "trovata geniale". E' noto, infatti, che tra i due colleghi non corre buon sangue. L'anno scorso, per esempio, si sono scontrati sullo stop ai talk show deciso dalla Rai per rispettare la legge sulla par condicio. Una scelta che aveva fatto infuriare Vespa, che aveva accusato Santoro di essere l'origine del problema: "La decisione della Rai è grave e ingiusta, ma ha un nome e un cognome: Michele Santoro", aveva detto il conduttore di Porta a Porta. "E' passato sulla par condicio con il garbo di Attila, l'ha massacrata nell'arco dei decenni. Non potendo sospendere solo Santoro, hanno cancellato anche noi". Ma che l'atmosfera a Centocinquanta fosse incandescente lo si era intuito già dalla seconda puntata, quando a causa degli ascolti deludenti (14% di share) era stata convocata d'urgenza una riunione con gli autori. Tra Pippo Baudo e Claudio Donat Cattin (autore storico di Porta a porta) sarebbero volate parole (e non solo quelle) grosse: Claudio Donat Cattin avrebbe accusato Baudo di "comportamento mafioso", Baudo gli avrebbe risposto con uno sputo in faccia (mancandolo). E ora sembra che siano in arrivo lettere di richiamo per Baudo e sanzioni per entrambi i conduttori. Voci dal Sud 23 w w w . s o s e d .eu Anno VII° nr. 5 Maggio 2011 Questo è razzismo puro ! “Fatto Quotidiano”, una testata insospettabile, diventa razzista contro la Calabria! Piero Sansonetti - Direttore Calabria Ora Chissà perché, ma l’ipotesi che il premio Viareggio possa trasferirsi in Calabria - come è abbastanza probabile che succeda, grazie all’impegno della Giunta regionale e della professoressa Rosanna Bettarini, che è la presidente del premio - ha provocato reazioni rabbiose al Nord. Rabbiose e anche un pò razziste. Ve ne segnaliamo una, quella pubblicata dal “Fatto Quotidiano”, che pure è un giornale che viene considerato di sinistra, e che, sebbene sia risaputamente abbastanza forcaiolo, non si era mai dimostrato antimeridionalista, e ha tra i suoi collaboratori, ad esempio, Furio Colombo, che ha sempre fatto dell’antirazzismo un aspetto fondamentale del proprio impegno intellettuale. Però sul “Fatto” scrive anche, ad esempio, Riccardo Chiaberge, che, anzi, dirige l’inserto culturale del giornale. E ieri, proprio sulla prima pagina del suo inserto culturale, che si chiama “Saturno”, ha pubblicato un corsivo, a sua firma, per insultare la professoressa Bettarini, insultare i calabresi e - per soprammercato - insultare anche i romeni e il popolo rom (n.d.r. aveva terminato per ora l’elenco dei destinatari?). Un corsivo che, a tutti gli effetti, risulta decisamente razzista, e sembra ispirato dal sindaco e vicesindaco di Treviso - ve lo ricordate? - quel Gentilin che toglieva le panchine dai parchi per impedire che ci si sedessero i meridionali o gli africani, e poi aveva proposto di mettere ai migranti un cappellino a forma di coniglio e poi di lanciargli contro i cacciatori coi fucili. Questo Chiaberge, incazzatissimo per il rischio che il Viareggio finisca nelle nostre “luride” terre, si scaglia prima contro Repaci (che è un poeta ma lui lo definisce avvocato per certificare il proprio disprezzo), poi contro Palmi (scrive che invece di ospitare la sezione giornalistica del premio meriterebbe “gra- zie alla reputazione dell’area” di ospitare la sezione penale) e infine contro i romeni e i rom, prospettando la possibilità che in futuro il premio Campiello si trasferisca in Romania - cioè nel paese che Chiaberge considera la feccia della della feccia del mondo - e prenda il nome di Campiello-Rom. Il titolo del corsivo di Chiaberge è proprio questo: “Il Campiello trasferito in Romania”. E a leggerlo ti va il sangue alla testa! Voglio però portare qualche scusante per il giornalista. Io so un po’ come funzionano le cose nei giornali. E Chiaberge avrà pensato di scrivere un corsivo spiritoso. Il problema è che di spiritoso, in quel corsivo, non c’è proprio niente. Non fa ridere nessuno, semplicemente lascia trasecolati, come alcune barzellette fallite di Berlusconi. Ammenoché voi non siate tra quelli ai quali piacciono le storielle sugli ebrei o sui “negri”... Come mai il corsivo è riuscito così male? E’ chiaro che Chiaberge è convinto di essere un fine umorista, come Michele Serra, o come il suo vicedirettore Marco Travaglio - giornalista, secondo me, ultrareazionario, ma che di corsivi, francamente, è maestro . Ed invece no! purtroppo lui è solo Chiaberge, e oltretutto è torinese. Che c’entra che è torinese? Beh, francamente voi conoscete molti torinesi che posseggano un briciolo di senso dello spirito? Io ne conosco uno solo, forse: proprio Travaglio. Ma lui il mestiere lo ha imparato a Milano alla scuola di Indro Montanelli. ... e Montanelli era toscano, toscanissimo. Voci dal Sud 24 AnnoVII° nr. 5 Maggio 2011 w w w . s o s e d .eu L’Italia unita da nord a sud nell’omertà ! Il problema dell’omertà al Nord come al Sud Melo Freni - Gazzetta del Sud “Jupiter posuit nobis duas peras”, recita una antica ed esemplare favola di Fedro, ossia Giove pose sulle nostre spalle due bisacce, una davanti nella quale raccogliamo criticamente ciò che fanno e dicono gli altri, un’altra dietro le spalle che non ci consente di vedere, al contrario, le nostre azioni. La critica finisce sempre con l’essere nei confronti degli altri. Si tratta di un apologo che ben si attiene a tanti atteggiamenti che normalmente si assumono nei riguardi altrui, e in questo caso mi pare si possa riferire al modo in cui al nord del Paese è stato da sempre giudicato negativamente un certo atteggiamento del Meridione nei confronti della mafia, della ‘ndrangheta, della camorra. Oggetto dello scandalo è l’omertà. Ossia, se i cittadini del Sud avessero avuto, sin da “ieri”, il coraggio di denunciare le aggressioni, le imposizioni, i ricatti della malavita, si sarebbero da subito liberati da quella cancrena che ostacola ogni sviluppo sociale, a causa della paura. Orbene, accade in questi ultimi tempi di venire sempre più a conoscenza della costante espansione al Nord della mafia, della ‘ndrangheta e della camorra, e nella valutazione delle forze dell’ordine e dei magistrati questo avviene perché anche in Settentrione mancano le denunce, la gente subisce e tace. Potremmo sbrigarcela dicendo che la paura, secondo il vecchio adagio, fa 90 dappertutto, ma c’è una seconda riflessione da aggiungere. Al Sud quello con la malavita è un rapporto che affonda le proprie radici in fattori storici (e questa, sia bene inteso, non vuole essere una giustificazione), mentre per il Nord, il più recente e nostro contemporaneo Nord, dobbiamo rilevare che le infiltrazioni sono rese possibili dall’esistenza di un terreno piuttosto fertile che assorbe invece di respingere. Dunque, non è tutto irreprensibilità, non è tutto alto concetto della vita sociale e sua difesa, se poi, fra Veneto e Lombardia, ricorrono cronache di ordinaria corruzione, a livello pubblico e privato, che sicuramente non ostacolano ma spianano la strada alla corrosione di una società che normalmente si compiace di guardare al carico della bisaccia anteriore, dimenticando di guardare indietro. E siccome in questo periodo di celebrazioni unitarie si fa di tutto per dimenticare la divisione in due parti (o forse anche più...) del nostro Paese, non vorremmo, assolutamente non vorremmo, che avessero ragione quelle voci che ravvisano nell’allungarsi verso il Nord della famosa ombra della palma (di sciasciana memoria) l’unica possibile “vendetta” del Sud, di esportare cioè l’unico prodotto resogli possibile dalla divisione economica e strutturale del paese, sin dai primi giorni dell’Unità. Voci dal Sud 25 w w w . s o s e d .eu Anno VII° nr. 5 Maggio 2011 La Regione Calabria, su sollecitazione del Governatore Scopelliti, sta per varare una legge a tutela del dialetto calabrese Gazzetta del Sud “Su indicazione del Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, stiamo predisponendo una legge che tuteli il patrimonio dialettale e valorizzi l’identità calabrese.” Con queste parole l’Assessore regionale alla Cultura, Mario Caligiuri, ha commentato i lavori del Comitato Scientifico per la tutela del patrimonio linguistico dialettale della Calabria. Il Comitato che si e’ insediato alla fine dello scorso anno ha gia’ predisposto una bozza di Legge regionale per la tutela e la valorizzazione del patrimonio linguistico dialettale calabrese. All’ultimo incontro, che si e’ svolto nella sede dell’Assessorato alla Cultura di Catanzaro, hanno partecipato il presidente del Comitato il Maestro Achille Curcio; il Direttore del Dipartimento di Italianistica dell’Universita’ di Pe’cs in Ungheria Luigi Tassoni; il membro del Comitato di consulenza giuridica della Giunta Regionale Alfonso Mezzotero e Maria Catricala’ dell’Universita’ Romatre. Tutti hanno espresso la loro soddisfazione per il lavoro svolto finora, poiche’ in poco tempo si e’ riusciti ad approfondire diversi ambiti da inserire nella proposta di legge. In particolare, il poeta Curcio ha ricordato l’importanza di incentivare progetti con le scuole perche’ la conoscenza del dialetto fornisce strumenti linguistici che migliorano la padronanza dell’italiano e facilitano l’apprendimento delle lingue straniere; Tassoni e Catricala’ hanno sottolineato come sia un’occasione unica per la nostra regione per dimostrare le sue specificita’ e affermare la sua identita’ culturale. La conclusione dei lavori del Comitato e’ prevista per giugno 2011. Nel mese di ottobre sarebbe, inoltre, in progetto l’organizzazione di un convegno-studio al Parco Scolacium di Roccelletta di Borgia. Una soddisfazione soddisfazione personale personale per per me! me! Una Sin dagli ultimi anni del secolo scorso, sulla mia rivista pro tempore “La Città del Sole ”, e poi su questa testata ho più volte pubblicato sull’argomento che mi sta tanto a cuore quanto riporto qui appresso Franz Rodi Morabito (fromor) In epoca di globalizzazione, in un momento di euforia pro Europa unita, in uno spasmodico tentativo di omologazione totale, parlare di “lingua protetta” potrebbe sembrare una anacronistica voce fuori dal coro. Ma non è così! si può fare parte di un gruppo pur senza cancellare e mortificare la propria identità. Crediamo, anzi, che solo se la si mantiene e la si confronta correttamente con quella degli altri componenti in un dialogo aperto e schietto, il gruppo possa crescere meglio. Sin dalla notte dei tempi mi sono battuto affinchè anche il cosidetto “dialetto” della Calabria sia da riconoscere come “lingua” e non come dialetto. Ho cercato, nel mio microcosmo familiare, di tenere viva la lingua calabrese curando che le mie figlie parlassero e capissero il calabrese ed utilizzassero la lingua italiana come lingua di comune denominatore nei contatti con soggetti di altre regioni al fine di capirsi. In una lingua locale, che chiameremo per comodità “dialetto” pur rifiutandone la ghettizzazione comune, sono racchiusi millenni di storia della regione, di eventi, di origini dei popoli, di lotte, di somatizzazioni ed addirittura, oseremmo dire, rispecchia l’orografia della zona (le popolazioni montane hanno un modo di esprimersi diverso da quelle delle zone marine). Voci dal Sud 26 AnnoVII° nr. 5 Maggio 2011 w w w . s o s e d .eu Nel “dialetto” ci sono le radici di un popolo! Una delle considerazioni che faccio a supporto del mio pensiero è che altri popoli italianissimi quale i piemontesi, i lombardi, i veneti, i liguri, gli emiliani ecc. usano comunemente la lingua locale anche fra persone di cultura ed in tutti i contesti anche ufficiali. Ed allora perché i nostri figli non debbono parlarla e studiarla a scuola per poterla usare correntemente quando si è fra conterranei? perché si è inculcato da sempre il principio che “parlare in dialetto è sinonimo di cafonaggine e villania”? La trovo una equazione obrobriosa! Eppure le “lingue minori” sono riconosciute e protette e viene loro riconosciuto lo status di lingua regionale previsto dalla Carta Europea delle lingue regionali e minoritarie approvata dal comitato dei ministri del Consiglio d’Europa nel 1992. Da ricordare che nelle sole Calabria e Sicilia sono circa otto milioni le persone che parlano la “loro” lingua mentre entità decisamente minori come la Sardegna con circa 1.500.000 persone, il Friuli con circa 600,000, l’ Emilia-Romagna ove viene insegnata nelle scuole pubbliche, o le zone grecaniche ed albanesi con una esigua quantità di persone hanno il loro giusto e doveroso riconoscimento. Non vogliamo andare all’estero ove troviamo il basco (580.000), il catalano, il bretone, il gallese e tantissime altre realtà. Dobbiamo riconoscere che io stesso, pur indigeno di questa Terra, vivo in definitiva una realtà conflittuale, sono “i ddui cori” (sono di due cuori = sono combattuto internamente) perchè, proprio a causa di condizionamenti atavici, mi è stato inculcato che per essere persone civili e non “cafoni” debbo parlare italiano! Sorge imperioso il sospetto che per realizzare politicamente l’unità d’Italia si sia voluto “spogliare” le popolazioni dai legami storici e sdradicarli dalla propria cultura che ne avrebbe difficultato la realizzazione (ed i ... disegni reconditi ed inconffessati!). Non dimentichiamo che quando fu realizzata la Unità d’Italia il nuovo “comandante”, il Re Savoia, ha “confiscato” ai Borboni del “Regno delle due Sicilie”, e, quindi, a noi tutti (!) un tesoro in moneta liquida che era maggiore di tutto l’intero restante patrimonio del nuovo Stato che nasceva e preferiamo ... sorvolare, per non addentrarci in campi minati, sullo sfruttamento delle nostre risorse naturali, delle nostre miniere, delle nostre fonderie, dei nostri intelletti e delle stesse vite dei nostri figli chiamati ad immolarsi in nome di una “unità” che per i meridionali significa tutt’oggi solamente doveri. Noi abbiamo alle spalle un invidiabile patrimonio culturale che poche popolazioni italiane possono vantare, abbiamo Storia che altrove è solo in mens dei. Abbiamo dato al Mondo “cervelli” eccelsi in tutte le discipline. Ed allora? perchè altre realtà sono degne di avere una “lingua” e la Calabria no? Muoviamoci a livelli istituzionali perchè, si sa, se non chiedi con forza nessuno ti regala nulla e men che mai quanto ci spetta di diritto. Con qusto mio discorso, chiaramente, non si vuole gettare a mare la lingua italiana. Essa fu adottata proprio perchè il nuovo stato Italiano che aveva assoggettato una infinità di realtà autoctone che hanno testardamente e giustamento difeso e mantenuto le proprie origini e la propia lingua, aveva bisogno di un “esperanto” che facesse capire fra loro queste folle molto eterogenee. Anche l’Unità d’Italia è oggi una realtà (almeno sulla carta) necessaria perchè è impensabile che in un mondo che tende a globalizzarsi si possa rimanere piccole, anche importanti, entità che sarebbero schiacciate dai big mondiali. Per questo oggi per me è un grande giorno! e proprio perchè la “mia lingua” della “mia Calabria” ottiene un giusto riconoscimento e lo si fa in un momento in cui cervellotiche idee di alcune menti distorte sono convinte che la Calabria sia un male che aafflige l’Italia, un bubone che si deve annulare ed estirpare a tutti i costi. Voci dal Sud 27 w w w . s o s e d .eu Anno VII° nr. 5 Maggio 2011 Il Bullismo dilaga ed è presente anche nelle scuole Dora Anna Rocca - Calabria Ora Il bullo agisce molto spesso davanti agli occhi innoViolenza su violenza che si perpetra dietro un silenzio accomodante celato da un sentimento dilagante centi di tanti ragazzi che per timore di subire la stessa sorte del malcapitato, preferiscono dimenticare o tache si chiama “paura”. E’ ora di dire basta alle tante angherie subite da cere. Spesso non c’è un motivo reale dietro la provocagiovani adolescenti, molti ancora minorenni che alzione. l’uscita di scuola Se il ragazzo (ed anche all’interpreso di mira è no delle aule), dasolo e non ha amivanti alle fermate ci forti che possodei pullman e non no proteggerlo, il solo, devono subigioco va avanti. re le angherie e le Il big chiama i prepotenze dei suoi amici e si bulli. passa anche alle Spesso le vittipercosse collettime riescono a nave. scondere le offese Vengono presi ripetutamente sudi mira personalibite e persino tà deboli. ematomi provocaI luoghi d’inti in zone nascoste contro possono del corpo, agli ocessere all’uscita chi di genitori andalla scuola, presche attenti, ma non so le fermate dei sempre questo è pullman, in alcuni casi possibile. anche il paese di resiQuando un figlio torna La prepotenza ed il bullismo è sempre denza della vittima. massacrato di calci e pupiù presente nelle aule scolastiche e, Massacrato di botte gni con ematomi dovunpurtroppo, tutto si svolge perché i suoi amici non que ed è necessario pornell’indifferenza di molti professori sono stati capaci di ditarlo al pronto soccorso, fenderlo. non è più sufficiente la riche preferiscono “fingere” di non Questo è solo uno dei sposta: «Non è succesvedere. tanti episodi che accaso nulla, non ti preocSintomatico il caso della ragazza che dono nella nostra terra cupare». viene violentata e costretta ad un di Calabria, dove Ecco che scatta la del’omertà e la rassegnanuncia che documenta rapporto orale nell’ ultima fila di zione regnano imperancon delle foto le gesta dei banchi, mentre il docente sulla ti. “big”, almeno tali loro si cattedra “non si accorge” di cosa stia Ma non è solo un considerano. succedendo in fondo all’aula! gruppo di ragazzi che Pestare a sangue un agisce così, è un modo ragazzo indifeso senza Dai moltissimi episodi riscontrati di fare diffuso. alcun fine se non quello siamo portati a cxoncludere che lla Il fatto può accadere di divertirsi. scuola sia un posto assolutamente poco dovunque. Si provoca Prendere di mira qualsicuro per l’incolumità fisica e morale un ragazzo che sembra che povero malcapitato indifeso e se non ha i per dimostrare a sé stesdei nostri figli suoi protettori arrivano i si di valere qualcosa, di compagni in massa e lo rappresentare qualcuno, massacrano di botte. di essere leader. Un gioco che ha delle conseguenze orribili. Ma su dieci ragazzi che subiscono angherie solo Il giovane soggetto a fenomeni di bullismo cambia il uno a volte è disponibile a ribellarsi e non sempre rieproprio carattere. I suoi occhi di giorno in giorno disce a farlo fino in fondo. ventano sempre più spenti. Le affermazioni qui riportate sono reali e frutto di Il ragaz¬zo diventa nervoso, triste, a volte rifiuta di interviste ma per la tutela dei minori non sarà fatto andare a scuola e i genitori non sem¬pre ne comalcun riferimento a persone. Voci dal Sud 28 AnnoVII° nr. 5 Maggio 2011 w w w . s o s e d .eu prendono il motivo. Secondo ladefinizionediDan Olweus: «uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vitti¬mizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o di più compagni». (Olweus,1996). Ma il bullo non è solo chi aggredisce fisicamente la sua vittima, ma anche chi la offende ripetutamente o diffonde calunnie, diffamazioni su di lei o la esclude dal gruppo di aggregazione. Tutto ciò ha delle ripercussioni sull’equilibrio psicologico della vittima. Le “vittime” rischiano quadri patologici con sintomatologie anche di tipo depressivo. Questi fenomeni sono considerati reati punibili penalmente. In alcuni casi basta la denuncia ad un organo di Polizia o all’Autorità Giudiziaria come Questura, Carabinieri, per attivare un procedimento penale come in caso di lesioni gravi, minaccia grave, molestie. In altri casi si parla di querela: la denuncia deve contenere la richiesta che si proceda penalmente contro l’autore di reato. Bisogna denunciare e far comprendere ai giovani che chi agisce in tal modo non è un modello da seguire. Il bullismo alimenta l’aggressività e la criminalità. Non possiamo consentire che in un paese moderno si possa tollerare tutto questo. La polizia di Stato ha fornito dei suggerimenti alle vittime del bullismo, ai genitori, agli insegnanti. Ne riportiamo in tal sede una sintesi. Per le vittime: raccontare ad un amico ciò che sta accadendo. Se il bullo provoca far finta di nulla e allontanarsi. Se vuole costringerti a far qualcosa che non vuoi, rispondi decisamente no. Non temere il parere degli altri anche se possono pensare che hai paura del bullo e vuoi scappare da lui. Il bullo non può prendersela con te se non vuoi ascoltarlo ma si diverte se reagisci, ti arrabbi o piangi. Se provoca mantieni la calma, non farti vedere spaventato o triste. Senza la tua reazione il bullo si annoierà e ti lascerà stare. Quando il bullo ti provoca o ti fa del male, non reagire. Se fai a pugni, potresti peggiorare la situazione, farti male o prenderti la colpa di aver cominciato per primo. Se il bullo vuole le tue cose, non vale la pena bisticciare. Al momento lasciagli pure prendere ciò che vuole però poi raccontalo subito ad un adulto. Fai capire al bullo che non hai pau¬ra di lui e che sei più intelligente e spiritoso. Così lo metterai in imba¬razzo e ti lascerà stare. Molte volte il bullo ti provoca quando sei da solo. Se stai vicino agli adulti e ai compagni che possono aiutarti, sarà difficile per lui avvicinarsi. Per non incontrare il bullo puoi cambiare la strada che fai per andare a scuola; durante la ricreazione stai vicino agli altri compagni o agli adulti; utilizza i bagni quando ci sono altre persone. Ogni volta che il bullo ti fa del male scrivilo sul tuo diario. Il diario ti aiuterà a ricordare meglio come sono andate le cose. Subire il bullismo fa stare male. Parlane con un adulto di cui ti fidi, con i tuoi genitori, con gli insegnanti, con il tuo medico. Non puoi sempre affrontare le cose da solo. Se sai che qualcuno subisce prepotenze, dillo subito ad un adulto. Questo non è fare la spia ma aiutare gli altri. Potresti essere tu al suo posto e saresti felice se qualcuno ti aiutasse. Se incontri il poliziotto di quartiere, puoi chiedere aiuto anche a lui. Anche ai genitori vengono dati vari suggerimenti. Aumentare l’autostima dei figli. Incoraggiarli a sviluppare le loro caratteristiche positive e le loro abilità. Stimolarli a stabilire relazioni con i coetanei e a non isolarsi. Far attenzione ai segnali inviati dalle vittime del bullismo come: trovare scuse per non andare a scuola o voler essere accompagnati. Fare frequenti richieste di denaro. Essere molto tesi, piagnucolosi e tristi dopo la scuola. Presentare lividi, tagli, graffi o strappi negli indumenti. Dormire male o bagnare il letto. Raccontare di non avere nessun amico. Rifiutarsi di raccontare ciò che avviene a scuola. Gli insegnanti d’altro canto e il personale scolastico devono vigilare durante le ore di ricreazione. Tra i suggerimenti dati agli insegnanti ne indichiamo qualcuno: Se l’insegnante individua un bullo o una vittima è necessario che parli subito con lui di ciò che gli accade. In classe si può affrontare il problema e individuare semplici regole di comportamento contro il bullismo. Silenzio e segretezza sono potenti alleati dei bulli. È importante abituare i ragazzi a raccontare ciò che accade e a non nascondere la verità. Voci dal Sud 29 w w w . s o s e d .eu Anno VII° nr. 5 Maggio 2011 I grandi misteri oltre la vita Un bambino che rischia di morire vive un evento in Paradiso Lo straordinario racconto di un bambino andato in coma, quasi morto, ma che al ritorno in vita racconto eventi a lui assolutamente sconosciuti Yahoo News Un bambino americano che ha rischiato di morire di peritonite acuta ha parlato in televisione della sua commovente esperienza, affermando di avere incontrato il bisnonno in Paradiso. OPERATO D'EMERGENZA - Le straordinarie affermazioni del piccolo Colton Burpo sono arrivate dopo che nel 2002 si è dovuto sottoporre per due volte alla chirurgia d'emergenza. Colton, che oggi ha 11 anni, ha raccontato che quando si è trovato disteso nella sala operatoria, la sua anima è volata in Paradiso. INCONTRO CON LA SORELLINA - Parlando alla tv MSNBC, il piccolo Colton ha rivelato come nel suo viaggio in Paradiso ha incontrato Gesù, una sorellina nata morta a causa di un aborto e il suo bisnonno. Come scrive il Daily Mail, Burpo ha dichiarato: "Sono venuti alcuni angeli, mi hanno preso con loro e mi hanno portato di fronte a Gesù. Mi trovavo seduto di fronte allo Spirito Santo ed è arrivata una persona che mi ha chiesto: "Tu sei il figlio di Tod?" . Io gli ho risposto di sì e lui ha aggiunto: "Bene, io sono il tuo bisnonno" . BISNONNO CON LE ALI - E ha precisato Colton, riferendosi sempre al bisnonno: "Era molto grande con ali gigantesche, aveva capelli ricci, un grande sorriso ed era veramente bello" . Il ragazzino ha aggiunto che "Pop", questo era il soprannome con cui il bisnonno era conosciuto in famiglia, non assomigliava a una foto che gli era stata scattata poco prima di morire, mentre era molto simile a un'immagine che risaliva alla sua giovinezza. Colton ha descritto inoltre il suo incontro con Giovanni Battista, spiegando però di non avere capito sul momento di chi si trattasse, in quanto a catechismo non gli avevano ancora parlato di lui: sarebbe stato Gesù a dirgli che si trattava della persona che lo aveva battezzato. MOMENTI MAGICI - Il suo padre Tod, 41 anni, ha commentato: "Quando ci ha raccontato di sua sorella in Paradiso, è stato un altro di quei momenti magici, che non può avere architettato. E io ho pensato che è bello avere una figlia che mi aspetta in Paradiso, sono tante le persone che hanno bisogno di questa speranza e consolazione" . Voci dal Sud 30 AnnoVII° nr. 5 Maggio 2011 w w w . s o s e d .eu Cedolare secca per gli appartamenti: primi esperimenti per un fisco più equo Gazzetta del Sud Il recente decreto legislativo sul federalismo municipale, che entrerà in vigore per la maggior parte delle norme a decorrere dal 2014, dispiega i suoi effetti anche a partire da quest’anno su alcuni aspetti del nostro sistema fiscale. È la novità introdotta attraverso il decreto riguarda la cosiddetta “cedolare secca” sui redditi da locazione che può essere scelta dal proprietario in alternativa all’attuale meccanismo di tassazione Irpef. A spiegare nello specifico la norma è l’avv. Fabio Franco della sede provinciale Uppi: «A decorrere dal 2011, il proprietario o il titolare di un diritto reale di godimento di un immobile ed eventuali pertinenze, che non sia adibito ad attività di impresa o di lavoro autonomo e quindi esclusivamente ad uso abitativo, può scegliere di tassare i canoni di locazione percepiti attraverso un’imposta sostitutiva dell’Irpef, delle addizionali comunale e regionale, nonché delle imposte di registro e di bollo sul contratto di locazione pari al 21% dell’intero importo dei canoni e riducibile al 19% per i contratti a canone concertato su immobili siti in Comuni con carenze di disponibilità abitative (art. 1, lett. a-b, Dl 551/98) e ad alta tensione abitativa. Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, che attua le norme contenute nel decreto governativo, ha già definito nei dettagli, durata e modalità operative di esercizio dell’opzione, del versamento degli acconti e del saldo dell’imposta nonché la tassazione on line». Il decreto legislativo stabilisce, fin d’ora, che gli acconti saranno pari all’85% dell’imposta per il 2011 e al 95% per il 2012; il tributo dovrà essere versato entro i medesimi termini previsti per il pagamento dell’Irpef; eventuali imposte di bollo e di registro già corrisposte per l’anno in corso non saranno rimborsate; il reddito assoggettato a cedolare secca costituirà un parametro per il riconoscimento eventuale di agevolazioni, nonché ai fini Isee. «Una delle peculiarità del nuovo tributo – prosegue l’avv. Franco – è costituita dall’onere in capo al locatore di inoltrare una doppia comunicazione, all’inquilino e all’Agenzia delle Entrate, di volersi avvalere dell’istituto producendo di fatto la sospensione, per tutta la durata dell’opzione, di ogni aggiornamento, anche Istat, del canone preteso. In sostanza il locatore, se intende avvalersi del nuovo tributo, dovrà rinunciare a ogni richiesta di aumenti del canone, anche se previsti nel contratto, che restano pertanto sospesi per tutta la durata dell’opzione. Indubbiamente il meccanismo della norma “tranquillizza” l’inquilino circa i rischi di una variazione del canone pretesa dall’altra parte, con la sicurezza di un canone determinato e non modificabile. La ratio della normativa si individua nello spostamento di tassazione dalle persone alle cose favorendo i redditi da capitale piuttosto che la progressione Irpef». La nuova norma sembrerebbe vantaggiosa per tutti i locatori-proprietari immobiliari, ma «così non è – osserva il legale dell’Uppi –. Il beneficio o meno della cedolare dovrà essere valutato caso per caso, tenendo conto delle seguenti variabili: misura dell’imposta; base imponibile; sostituzione delle addizionali e imposta di registro con la nuova imposta e la norma potrebbe avere l’effetto di abbattere il reddito imponibile del contribuente e di concedere maggiori sconti riguardo gli oneri che crescono al diminuire del reddito stesso (es. carichi di famiglia). Adeguate anche le sanzioni per omessa dichiarazione dei canoni (quadruplicate); in caso di omessa registrazione inoltre – conclude l’avv. Franco – si applica un canone pari a tre volte la rendita catastale». Voci dal Sud 31 w w w . s o s e d .eu Anno VII° nr. 5 Maggio 2011 Attentati alla salute pubblica! Una importante organizzazione commerciale, l’Auchan, coinvolta, suo malgrado, in una frode commerciale Il criminale comportamento del direttore commerciale del punto vendita di via Romania a Torino, ha buttato fango sul prestigioso nome internazionale Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco - www.primapagina.it Carne fresca del supermercato Auchan di corso La seconda serie di campioni, con analisi approRomania a Torino? Macinato di cavallo? Macché! fondite, hanno confermato il misto di carni varie ma In realtà, c’era di tutto tranne il cavallo. soprattutto la listeria. Un misto di bovino, Il reparto macelleria è pollo, suino, ovino. stato così chiuso dal serNon solo, c’era anche vizio veterinario della Asl. Grave la frode in la listeria Non solo, la conferma commercio che ha monocytogenes, o dai “brogliacci” del supermonocitogena, un batmercato: nel 2010 comsporcasto un nome terio gram positivo, prati 1.150 chili di carne commerciale prestigioso, vitale tra i 3 gradi e i equina ma venduti 3.280 45 con un optimum chili, nel 2011 (tra gennama gravissimo l’aver per lui tra i 30 e i 38 io e aprile) acquistati 340 venduto alimenti gradi centigradi. chili di cavallo e venduti Tradotto: è vitale 770. estremamente pericolosi anche dopo cottura, Insomma il “miracolo” per la salute pubblica ancor più in caso di del pane e dei pesci ripeuna tartara. tuto all’Auchan di Torino. In fin dei conti quelIndagati il rappresenlo venduto aveva la denominazione “macinato tante legale dell’Auchan Italia e il direttore del susceltissimo”. permercato di corso Romania. Detto questo la listeria è causa, nell’uomo, nel Sentendo il personale della macelleria, in particomigliore dei casi di gastroenteriti per arrivare ad una lare, si è scoperto che normalmente le confezioni di grave forma di meningite nei bambini e, forse, a es- carne aperte o quelle scadute finiscono in una vasca sere causa di aborto se infetta durante la gravidan- comune di scarti con cui si “crea” poi il macinato za. sceltissimo. La prima scoperta è stata fatta nell’ambito di conDi quale tipo si decide in base alle richieste. trolli a campione nei reparti macelleria. Grave per la salute pubblica: un allergico al boviLe prime analisi dell’Istituto Zooprofilattico di no rischia una crisi anafilattica. Grave per motivi reTorino hanno scoperto il “miracolo” del “cavallo ligiosi: un mussulmano mangiava suino convinto di non cavallo”. aver mangiato cavallo. E’ entrata allora in campo la Procura della ReI reati ipotizzati sono frode in commercio (articolo pubblica. 515 del codice penale) e vendita di alimenti pericoRaffaele Guariniello ha mandato la polizia giudiziaria losi per la salute pubblica (articolo 444 del codice e i Nas. penale), per cui è previsto il carcere sino a tre anni. Voci dal Sud 32 AnnoVII° nr. 5 Maggio 2011 w w w . s o s e d .eu Professoressa romana sceglie di cambiare lavoro ... Intervista alla ex professoressa diventata escort nella Roma bene Yahoo News Laurea in Lettere Antiche, dottorato in Filologia classi- sciplina fondamentale rispetto a quello che si definisce “culca, e cattedra di latino e greco in un famoso liceo classico tura”” romano. Poi, un giorno, mette un’inserzione “in quei siti di Dà, a modo suo, ripetizioni? annunci gratuiti dove si compra e si vende di tutto, dalle “Sì, di fellatio e sesso anale. E guardi, io riconosco nel auto usate alle stampe d’epoca”. E diventa una prostituta. mio lavoro - da femminista - una funzione sociale: dopo, “Non per ripiego, ma per scelta”: lascia un contratto a tem- riconsegno alle altre un uomo migliore. Le visioni erotiche po indeterminato per amori a tempo determinato. Dimentica stranianti e le fantasie perverse di certi clienti nella mia stanza la busta paga, e inizia a prendere soldi in nero. Prende an- dovrebbero far riflettere sull’urgenza di un’educazione alla che un nuovo nome, che è un anagramma, e due telefoni, sessualità, a partire già dall’infanzia”. uno personale, e uno di servizio. Tenera Valse, 35 anni, Lei che orientamento ha? racconta la sua storia nel romanzo “Portami tante rose “ “Sono polisessuale. Gli uomini pagano. Con le donne, (230 pag., Cooper, 13,50 euro). invece, ho un rapporto mercenario solo se vengono in copChe incontri ha fatto in questi anni? pia con il marito, o se sono mascoline e vogliono fare del “Di ogni tipo. Preti. Professori. Poliziotti. Ferrotranvieri. mio corpo un uso simile a quello che farebbe un uomo. Le Becchini. Dipendenti Rai. Deputati uomini, parlamentari donne hanno un erotismo divino, sommerso”. donne, massoni, dignitari vaticani. Attori. Non ha idea di Non ha paura d’innamorarsi? quanti ne incroci, con mogli, figli o amici, che vorrebbero “Quando sei nudo, sei più umano che mai. E il legame salutarmi ma non possono. E vivono istanti di terrore te- che s’innesta con l’altro è pericoloso. Già dalle prima mail, mendo che io lo faccia. Ognuno con il suo eros: chi vuole i molti uomini vivono la loro fascinazione, la loro proiezione. coltelli, chi la frutta al posto dell’intimo, chi la schiava, chi Mi è successo, comunque, d’innamorarmi. In passato, di la fidanzatina privé, chi la gang-bang, l’orgia insomma. Mi una donna deputato. Veniva da me con il suo amante. Poi sono ritrovata di colpo madre, moglie, figlia, sorella, aman- ha iniziato a venire da sola. In questo momento sto con uno te”. dei migliori compagni della mia vita. Che è stato anche lui Lei era un’insegnante. Da che scuola si è allontanata e un mio cliente”. che scuola sogna. Escort è un termine abusato, di questi tempi. Eppure lei “La scuola di oggi si avvicina molto, suo malgrado, a non lo usa mai. quella temuta da Piero Calamandrei, con una pubblica tra“Non ambisco al potere. Né al mondo dello spettacolo. Il scurata e una privata privilegiata. Ormai sto con i futuristi, piacere, nel mio letto, non è finalizzato ad alcuna scalata. che dicevano: chiudiamo le scuole. Perché la maggior parte Ma solo al benessere fisico e mentale”. degli insegnanti ha abdicato alla funzione educativa. I raFrosinone, servizio navetta per le escort gazzi sono liquidabili con “Questo è un cretino”. I genitori Che cosa pensa del Bunga Bunga e del Rubygate che sono Peter Pan impossibili da crescere, pure loro. In quelle coinvolge il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi? aule, anche la mia intelligenza stava morendo. Con inevita“In un mercato in cui il prezzo lo fanno ancora gli uomini, bile corollario di depressione, ansia, attacchi di panico. Un ognuno vende quello che ha. E succede che si tratti anche feticismo su tutti, però, mi portò all’iniziazione. Quello per i in questo modo. Le ragazze del Rubygate, poi, sono figlie libri, i più conturbanti oggetti erotici che il mio desiderio delle donne italiane. L’Anna Magnani di Bellissima di riconosca. Adesso posso comprarmene quanti voglio, senza Luchino Visconti, che vuol costringere la figlia a partecipapensieri”. re a Miss Italia (anche se poi la porta via), non era molto Lo stipendio degli insegnanti è noto. Quanto si prende diversa dalle madri che venivano a scuola ai colloqui, inteda prostituta? ressate al successo del voto, più che alla sostanza”. “Dipende da quanto tempo voglio avere per perdere temGli uomini, dal suo libro, non ne escono bene. Non ha po, avrebbe detto Virginia Woolf. Io, ormai, prestazioni paura di perdere clienti? normali non ne faccio. Pratico sadomaso: e per questo mi “Li ho avvisati uno a uno”. capita di guadagnare anche diecimila euro al mese”. Non le prende mai voglia di normalità? I suoi sanno della sua scelta? “Sì, ma mi consolo: a volte prendeva pure a Pier Paolo “No. Con loro, ho un rapporto borghese: sanno che ho Pasolini”. lasciato la scuola. Non chiedono”. Fare la prostituta è un po’ come fare il calciatore: è una Come ricorda la sua ultima campanella? carriera che finisce presto. Che cosa farà, quando il suo “Il mio ultimo giorno di scuola è stato come l’ultima siga- corpo non sarà più così attraente? retta di Italo Svevo nella Coscienza di Zeno. C’erano state “La mia vecchiaia me la immagino come quella di certe molte penultime campanelle mentali prima”. mignotte di Barcellona, grasse e con il rossetto sbavato. Se Adesso come si sente, più libera? ne stanno sedute su una sedia, fuori dalla loro casa bordel“Intensa. Fluida. Vedo nel mio nuovo mestiere una lo, d’estate: ventaglio, vestito leggero. E invitano i clienti a potenzialità forse utopica: l’educazione sessuale, una di- entrare con un “Che lo vuoi un bicchiere d’acqua?””. Voci dal Sud 33 w w w . s o s e d .eu Anno VII° nr. 5 Maggio 2011 Si cercano i resti mortali della “modella” di Leonardo Michele Giuntini - Gazzetta del Sud Partirà ufficialmente oggi (5 aprile) una campagna di ricerca che per la prima volta mira a trovare la tomba, e possibilmente i resti, della modella che potrebbe – secondo alcuni studiosi – aver ispirato Leonardo da Vinci per la Gioconda. Gli studiosi cercheranno a Firenze nell’ex convento di Sant’Orsola dove monna Lisa Gherardini, moglie del mercante Francesco Del Giocondo, divenuta vedova, si ritirò nell’ultimo periodo della sua vita morendovi poi il 15 luglio 1542, a 63 anni. Un gruppo di studiosi riuniti nel Comitato nazionale per la valorizzazione dei beni storici culturali e ambientali annuncerà in Palazzo Medici Riccardi, sede della Provincia di Firenze, l’ente proprietario dell’ex convento, il progetto per trovare le tracce di Lisa Gherardini. Cavità naturali, che forse ospitarono un sepolcreto ai margini del chiostro, sarebbero i primi obiettivi della ricerca all’interno della struttura ex religiosa. Tuttavia, la campagna sulle tracce di monna Lisa potrebbe risultare vana se fosse vera l’ipotesi teorizzata da un giornalista inglese pubblicata su quotidiano on line di Liverpool. Secondo le sue ricostruzioni, quanto sarebbe arrivato fino ai nostri giorni della sepoltura di Lisa Gherardini potrebbe esser stato scavato e portato via con materiali inerti in una discarica vicino a Firenze durante gli anni ’80. Sarebbe successo in concomitanza con pesanti lavori di ristrutturazione dell’ex convento, che all’epoca era di proprietà demaniale e che sembrava destinato a ospitare una caserma tanto che fu scavato un posteggio sotterraneo più o meno in corrispondenza di un chio- stro. Un’ipotesi suffragata da alcuni tecnici fiorentini: «Tutto quello che resta di Sant’Orsola sono le mura esterne e qualche arco del XIV secolo», dice uno di loro. Lisa Gherardini, moglie di Francesco Del Giocondo, sarebbe la “Gioconda” del quadro secondo la tradizione impostata da Giorgio Vasari (1511-1574) nella biografia di Leonardo, ma è anche un assunto che è stato molto dibattuto dalla storiografia artistica, e molte sono state le presunte “identificazioni”. Nel 2005 è stato reso noto un documento, datato 1503, che conferma l’esistenza di un ritratto di Lisa del Giocondo Voci dal Sud 34 AnnoVII° nr. 5 Maggio 2011 w w w . s o s e d .eu Rubrica a cura del dott. Gianluca Sapio seconda puntata Il Borgo di Borrello “I luoghi hanno una loro posizione geografica, spaziale, ma sono sempre, ovunque una costruzione antropologica. Hanno sempre una loro storia anche quando non facilmente decifrabile; sono il risultato dei rapporti tra le persone. Hanno una loro vita: nascono, vengono fondati, si modificano, mutano, possono morire, vengono abbandonati, possono rinascere. Poche terre come la Calabria, attraversata fin da epoche preistoriche dai popoli più diversi, segnata dal succedersi di civiltà, da abbandoni e da ricostruzioni, possono raccontare la mobilità e la storicità dei luoghi” . Con queste parole Vito Teti, docente di Etnologia presso l’Università di Cosenza, definisce i luoghi ed in particolare il loro significato in Calabria. Il borgo abbandonato di Borrello è certamente uno degli esempi più suggestivi di “luogo” in Calabria; aggirarsi tra le vestigia del vecchio maniero, sulla sommità della collina immersa in uno splendido paesaggio rurale vuol dire calarsi a pieno nella realtà calabrese attraverso la sua storia, le sue leggende, le sue tradizioni. Già la fondazione del piccolo borgo, posto proprio sopra la confluenza dei fiumi Mesima e Marepotamo, è ammantata di mistero tanto che già le fonti post medievali e moderne scrivono “…de fundatione Burrelli silent scriptores…” (Tommaso Aceto), ed ancora di Borrello “… poco i nostri cronisti trattano…” (Domenico Martire). Alcuni sporadici ritrovamenti ceramici di superficie, per altro mai resi noti ufficialmente, indicano certamente un insediamento sulla collina di Borrello per lo meno a partire da età greca, quando questo settore di agro si trovava sotto le dipendenze politico-territoriali della vicina polis di Medma (attuale Rosarno, Rc). D’altronde la posizione, immediatamente so- pra la confluenza di due importanti corsi d’acqua e delle relative vallate, costituì sempre un notevole motivo di attrazione per l’insediamento umano sulla collina di Borrello. In base agli studi di G. Givigliano, docente di Topografia antica all’Università di Cosenza, proprio le vallate del Mesima e del Marepotamo costituivano importantissime vie di comunicazione a partire dall’età pre greca, rispettivamente verso N e verso E dove conducevano ai passi di valico montani. Nell’alto medioevo ed in particolare in età bizantina dovette esserci sulla collina di Borrello un abitato rurale o un piccolo “kastron” fortificato dove gli abitanti potevano vivere lontano dalle aree malariche della piana di Rosarno ed in un luogo naturalmente difeso e ricco d’acqua. Una serie di documenti relativi all’età medievale parlano anche di alcuni cenobi basiliani attivi nella zona di Borrello probabilmente a partire dall’alto medioevo. Mancando comunque specifiche campagne di scavo archeologico i primi dati certi e ben documentabili sul borgo di Borrello risalgono all’età normanna, ovvero all’XI sec.. In questa fase il borgo fortificato ed il castello di Borrello rientrarono nel sistema fortificato interno previsto per la difesa del centro importante di Mileto, che al tempo era la dimora di Ruggero detto il Normanno, ovvero il “Gran Conte” della famiglia Altavilla che, a quel tempo, governava su tutto il meridione d’Italia. Dal castello di Borrello è possibile avere un collegamento visivo con i castelli di S. Angelo, Sorianello, Arena, Vibo e Nicotera sulla costa, questo costituiva un vero e proprio punto di forza per il sistema fortificato di questa parte della Calabria. Con i Normanni a Borrello venne certamente edificato un “dongione” (palazzo) di tre piani sul quale si apriva un ampia corte (piazza Voci dal Sud 35 w w w . s o s e d .eu Anno VII° nr. 5 Maggio 2011 d’armi) sulla quale si affacciavano gli edifici gresso alla corte del castello, in essa i condannati erano legati alle pareti ed in base alla pena della guardia. Il piccolo borgo venne certamente dotato di da scontare l’ambiente veniva ricoperto di fango a livelli diversi. mura. Un’altra tradizione parla di una stanza del “teIl toponimo Borrello deriva forse dal latino soro” posta immediatamente dietro al grande “burrus” o “burrella” (burrone) ed era riferito alla profonda gola posta immediatamente a N del borgo; è probabile che il nome venne coniato proprio in questa fase, ossia quando, con l’avvento dei Normanni, la tradizione “latina” si impone a quella “greca” anche in queste contrade. Si ha notizia che intorno al 1230 il Conte normanno Gualtiero Appardo attribuì come simboIl castello di Borrello in un’immagine dei ruderi vista lo araldico alla città dalla piazza d’armi. di Borrello il simbolo dell’elefante, che ancora oggi è lo stemma del moderno comune camino del salone principale; si tratta in realtà di Laureana di Borrello (Rc). Questo animale nell’araldica normanna era di un ambiente, forse adibito a prigione, che simbolo di forza ma allo stesso tempo di quie- presenta ancora malta sulle pareti ed un soffitto ad incannicciato. ta grandezza. I resti del castello di Borrello oggi fanno anNel XIV secolo nella collina adiacente a quelcora intuire la forma ed il pregio dei paramenti la del borgo si impiantò una ricca comunità di francescani che fondò un convento i cui resti murari del “dongione” normanno, una torre retsono oggi visibili all’interno di una proprietà tangolare sporge verso il borgo, a S e due grandi ambienti rivestiti in malta idraulica (forse ciprivata. La decadenza del borgo di Borrello comin- sterne) si trovano ai lati del primo piano (unico cia in età moderna con le diverse distruzioni ancora parzialmente conservato). Al centro, dovute ai principali terremoti succedutisi in subito oltre l’ingresso principale si apre un grande salone con parte della volta ancora conCalabria. Nel 1638 il castello ormai rimasto quasi iso- servata. Per il resto del vecchio borgo si conlato per l’abbandono del borgo viene fortemen- servano solo pochi suggestivi ruderi. te danneggiato dal terremoto; è invece totalmente distrutto ed abbandonato in seguito al sisma del febbraio del 1783. Alcune tradizioni arricchiscono la storia del castello di Borrello e lo rendono un luogo, come scritto da Teti, testimone di vita vissuta. Tra le altre cose la presenza di una stanza per le torture posta immediatamente sotto l’in- Voci dal Sud 36 AnnoVII° nr. 5 Maggio 2011 w w w . s o s e d .eu Nasce la Rubrica del Circolo Culturale Nea Vox E’ con grande piacere, grazie al mensile on line “Voci dal Sud” ed al suo direttore Franz Rodi Morabito, poter inaugurare con questo numero la rubrica ufficiale Nea Vox, un ennesima possibilità che il Circolo fornisce ai suoi soci e consociati di poter realizzare condivisione e divulgazione culturale. Il Circolo Culturale Nea Vox nasce (come Associazione) nel 2008, fondato senza scopi di lucro né finalità partitiche, da un gruppo di ragazzi rosarnesi desiderosi di occuparsi di promozione e valorizzazione culturale a Rosarno e nel suo territorio. I principi sui quali si basa lo statuto del Circolo sono: l’art. 9 della Costituzione in base al quale lo Stato garantisce la tutela del Patrimonio culturale e promuove la cultura e la ricerca, e la definizione (reale!) di politica intesa come vita attiva della comunità per la sua città. E’ in base a questi principi che i progetti di Nea Vox si compongono di tre fasi principali legate alla Conoscenza degli argomenti proposti, alla Condivisione degli stessi ed alla loro Divulgazione così che tutta la comunità possa beneficiarne. Il Circolo, pur mantenendo un nucleo centrale di Soci fondatori, non ha volutamente un rigido assetto legato a tessere o vincoli economici di altro tipo, lo scopo è quello di rendere protagonista chiunque abbia la possibilità e la voglia di concretizzare idee positive . A tale proposito è stato ideato un apposito modulo nel quale chiunque voglia potrà strutturare le proprie idee così che, assieme ai ragazzi del Circolo si possano concretizzare idee relative alla promozione e valorizzazione culturale in senso lato. In due anni il Circolo Nea Vox si è reso protagonista della promozione di numerose iniziative a Rosarno e nel suo territorio. Tra le altre cose sono stati proposti con il contributo di altre Associazioni attive sul territorio tre calendari di escursioni storico – archeologiche, naturalistiche e letterarie, sono state realizzate visite guidate, mostre ed esposizioni, serate sotto le stelle, concorsi di fotografia, raccolte di firme, pubblicate guide e calendari, ecc. E’ anche grazie al contributo dei ragazzi del Circolo Nea Vox che ci si augura possa nascere una nuova sensibilità verso le problematiche reali della nostra città e del nostro territorio, che si impari a guardare le cose da un punto di vista positivo, che possa finalmente nascere una comunità civica compatta, che riesca ad andare oltre gli individualismi, come una grande famiglia! Circolo Culturale Nea Vox Gianluca Sapio Coordinatore responsabile-Presidente Voci dal Sud 37 w w w . s o s e d .eu Anno VII° nr. 5 Maggio 2011 La Rai ci prende per i fondelli! Sostituita la fiction (ormai stanca) don Matteo con un’ altra in fotocopia Nicoletta Tamberlich - Gazzetta del Sud Smessa la tonaca di Don Matteo scende dalla bicicletta e sale a cavallo per diventare una guardia forestale dal passato misterioso: Terence Hill torna su RaiUno con sei prime serate, in “Un passo dal cielo”, di Luxvide e Rai Fiction prodotta da Matilde e Luca Bernabei per la regia di Enrico Oldoini. Mariasole Dalmonte La fiction andrà in onda di domenica al posto di “Un In don Matteo Terence Hill fa il prete dall’intelligenza medico in famiglia”, spostato al giovedì. sveglia e dal fiuto investigatico degno (o migliore) dei cani Pietro, il protagonista, si muove agile tra i sentieri e i ... molecolari utilizzati dal Ris. laghi alpini dell’Alta Pusteria. Il simpatico ed eclettico prete dalla tonica svolazzante Terence Hill, occhi azzurri liquidi e intensi, 71 anni e fisisulla sua fidata bicicletta ha un grande ammiratore nel Maco atletico da ragazzo, ferma i malviventi lanciando pezzi di resciallo dei Carabinieri (l’ineffabile Frassica) che lo idolaramo trovati sul sentiero. Si lancia in pazzi inseguimenti a tra e pende dalle sue labbra. cavallo e non si risparmia in estremi interventi di soccorso Ma ha anche un terribile nemico che è il Tenente dei alpino. Carabinieri che lo vede come il fumo agli occhi e che scarica «Sono felice di aver avuto questa possibilità – ha spieil suo “odio” sul povero Maresciallo che riporta notizie, e gato l’attore in conferenza stampa – perché sono un amandeduzioni ed intuizioni di don Matteo ma usurpandone la te della natura. Pietro è un personaggio che sento mio e che, attraver- paternità. so le sue vicende, ci permette di parlare di temi come Alla fine il tenente ha sempre torto, don Matteo ha seml’ecologia, il rispetto per l’ambiente e per gli animali». pre ragione, il cattivo viene catturato ed il buono finito in Ascoltando il vento Pietro riesce a prevedere non solo le gattabuia ingiustamente viene riabilitato. trappole sparse per i boschi ma anche quelle che tende la Simpatiche le numerose serie anche se la migliore è stata vita. quella in cui il tenente era Flavio Insinna che accoppiato Il suo regno è il parco che costeggia il piccolo paesino di alla simpatia dirompente di Frassica ed alla figura carismaSan Candido accucciato ai piedi delle Dolomiti. Pietro è un tica di Terence Hill facevano “girare” il serial molto piacevero montanaro: un po’ rude, solitario, di poche parole ma volmente. acuto d’ingegno. Ma tutto ciò che ha inizio deve avere una fine e la “stanEra uno dei più forti alpinisti in circolazione, come dimo- chezza” ha avuto ragione anche di Don Matteo! stra la scena in cui scala una parete di sesto grado senza Ed allora il sempre pronto cervello sveglio della Rai cosa protezioni con un enorme crocifisso sulle spalle. fa? mette in onda questa nuova fiction! Ma si scoprirà che ha abbandonato le scalate dopo un I personaggi sono Terence Hill divenuto comandante tragico incidente in cui è morta la moglie. delle Guardie Forestali che ha un profondo fiuto investiga«Hill è uno dei volti di punta di Raiuno – ha sottolinetivo (come don Matteo), il suo ammiratore incondizionato ato il direttore di Rai Fiction Fabrizio Del Noce – confidiache è un agente di Polizia (come il Maresciallo Frassica), un mo ripetere con “Un passo dal cielo” il successo di “Don gelossimo Commissario di Polizia napoletano che ha gli Matteo”. stessi comportamenti invidiosi ed ostili nei confronti di È una fiction unica nel suo genere, la prima ad essere Terence Hill che aveva il Tenente dei Carabinieri nell’altra girata in montagna. fiction. L’ambiente è parte integrante del racconto». Solita scena, soliti delitti, solite indagini sbagliate del Ha precisato il capostruttura di Rai Fiction Tinni Commissario, solito intuito di Terence Hill ormai divenuto Andreatta «la serie ha avuto una lunga gestazione, durata quasi due anni, caratterizzata dalla bellezza “Pietro”, solita ammirazione del sottoposto di Polizia che incontaminata della natura dell’ Alta Pusteria». deve mascherare la sua ammirazione per Pietro con il pro«Siamo voluti uscire – ha rilevato Luca Bernabei – dai prio Capo per evitarne le ire. contesti usuali della fiction, è un mix perfettamente amalAlla fine il tempo galantuomo dà sempre ragione a Pietro gamato tra mistery, giallo e commedia. e sempre torto ad uno stolto Commissario di Polizia preAbbiamo riprodotto i suoni degli uccelli, dei laghi e suntuoso, incompetente e sciocco! del vento. Ahhhh, dimenticavo ... manca la simpatia di Frassica asUn esperimento riuscito anche grazie all’intensa co- solutamente manco sfiorata da chi lo ha sostituito. lonna sonora firmata da Pino Donaggio». Unica nota positiva è avere finalmente preso in consideTra gli interpreti anche Gaia Bermani Amaral nel ruolo di razione un benemerito Corpo di Polizia, quello della una veterinaria, Francesco Salvi nei panni del collaborato- Forestale da sempre dimenticata da tutti. re fidato di Pietro, “Roccia”, Enrico Ianniello nella parte di Viva la Rai e Dio salvi i cervelli fertili e sempre pronti un giovane commissario. Ma la presenza più originale è degli autori che offrono al pubblico pagante l’abbonamenquella di Katia Ricciarelli, che interpreta Assunta, proprieto fiction ... sempre uguali, anzi peggiori! taria di una malga e sorella di Salvi. I personaggi e le storie a confronto fra “don Matteo” e “Un passo dal Cielo” Voci dal Sud 38 AnnoVII° nr. 5 Maggio 2011 w w w . s o s e d .eu Convegno Teologico Nazionale a Roma nel 5° Anniversario della morte del Mistico Toscano Don Divo Barsotti Vincenzo Crucitti La Comunità dei figli di Dio Fondata da Don Divo Barsotti e il Progetto Culturale promosso dalla Chiesa Italiana, Organo della CEI, hanno organizzato il Convegno Teologico Nazionale nel 5° Anniversario della morte del Mistico Toscano Don Divo Barsotti (Palaia 25 Aprile 1914 – Firenze 15 Febbraio 2006) dal titolo: “Aprite gli occhi l’Amore e si disfa, nella Presenza pura, l’opacità del mondo”, 19-20 Febbraio 2011, Roma, SGM Conference Center, Via Portuense 741. Sabato 19 alle ore 15,30 l’Accoglienza, la Preghiera iniziale e il Saluto di Padre Benedetto Ravano, Moderatore Generale della “Comunità dei figli di Dio” e la Presentazione del Convegno. Alle ore 16,30 “Dio e l’uomo. La grazia dell’incontro nell’esperienza di Divo Barsotti” Relatore principale il teologo Mons. Piero Coda, professore di Teologia sistematica presso la Pontificia Università Lateranense di Roma e preside dell’Istituto Universitario “Sophia” di Loppiano (Firenze), a seguire una proiezione “Immagini e ascolto di Don Divo Barsotti” con foto e video sul Padre ed alle ore 19,00 i Vespri e la cena. Domenica 20 alle ore 8,30 le Lodi e a seguire “Prossimità di Dio e peso del mondo: questa la vocazione che realizza la mia vita cristiana” (Divo Barsotti). Della grazia dell’incontro a… - l’attenzione alla società” Relatore Prof. Giuseppe Savagnone, professore di Storia e Filosofia nei licei statali, direttore del Centro Diocesano per la Pastorale della Cultura di Palermo. “La missione della Chiesa e del cristiano” Relatore Don Emilio Grasso, Fondatore della Comunità “Redemptor hominis”, missionario in Paraguay. “La dimensione monastico-contemplativa della vocazione dell’uomo” Relatore Padre Jeremy Driscoll osb, monaco della “Mount Angel Abbey” nell’Oregon e docente di Teologia presso il Pontificio Ateneo “Sant’Anselmo” in Roma. “Il dialogo con l’Oriente cristiano” Relatore Prof. Natalino Valentini, direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Alberto Marvelli” della Diocesi di Rimini. “La poesia e il linguaggio” Relatore il Diacono Don Carmelo Mezzoschi e il Moderatore del Convegno Padre Agostino Ziigno della C. F. D.. I Relatori sono tutti studiosi attenti del pensiero di Don Divo e nelle loro relazioni hanno in modo sobrio e semplice parlato del Padre Don Barsotti ed anche la sua vita, il suo pensiero, il suo carisma, la sua spiritualità, le sue opere e la sua Comunità Religiosa, hanno pure attinto dai suoi scritti, dalle sue meditazioni, dalle sue poesie, e la relazione tra Dio e l’uomo. Sprattutto, hanno dato testimonianze inedite, dirette, personali e i loro ricordi, a cui sono stati legati da una conoscenza diretta e personale e, in taluni casi, da un vero rapporto di amore, dato che hanno personalmente conosciuto Don Divo, un insigne personalità mistica del Novecento Italiano. Subito dopo, nella Chiesa “Gesù Divino Maestro” voluta dal Beato Giacomo Alberione, la Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da Padre Benedetto, dai Padri della C. F. D., Don Grasso, Padre Driscoll, Don Antonio Iamundo Parroco delle Comunità Parrocchiali di “San Pio X” di Amato e di “Maria SS. della Colomba” di San Martino di Taurianova (RC) e Responsabile della C. F. D., della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, Don Mezzoschi ed altri sacerdoti. I canti sono stati eseguiti dalle Suore Pie Discepole del Divino Maestro del Beato Don Alberione e le Suore della C. F. D.. Vi hanno partecipato al Convegno i Padri, le Suore, i Consacrati della C. F. D., di ogni parte d’Italia ed anche l’Assistente Generale Femminile e la Vice Assistente della C. F. D., la Prof. Antonietta Petrosino e Maria Persico, e l’Assistente Generale Maschile e il Vice Assistente della C. F. D., il Sig. Vito Diciaola e il Sig. Paolo Dell’Olio, la Responsabile della Delegazione “Calabria San Bruno” di Roccella Ionica e Grace (RC) della C. F. D., Rosetta Franco e Don Antonio Iamundo Responsabile della C. F. D., dalla Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi (RC) e del Responsabile della Delegazione “San Francesco di Paola” CosenzaCastrovillari (CS) il Dott. Oreste Costabile, i gli Assistenti di Famiglia e i Responsabili delle varie Delegazioni e Famiglie della C. F. D., di ogni parte d’Italia e gli aspiranti, consacrati, figli spirituali, simpatizzanti della C. F. D., di ogni parte d’Italia. Per tutti i partecipanti, aspiranti, consacrati, figli spirituali, simpatizzanti, devoti e parenti del Padre Don Barsotti è stata un esperienza emozionante e molto bella che è stata aperta a tutti, anche al di fuori della nostra Comunità, inoltre c’è stato il vivo interessi dai mass-media che si sono espressi in modo molto positivo. Altri due importante appuntamento in onore del Padre Don Barsotti saranno a Bologna: una Mostra dal titolo: “Cerco Dio Solo…l’Eternità Presente. Don Divo Barsotti un Mistico del ‘900, Fondatore della Comunità dei figli di Dio ” ed una Conferenza. La Mostra sarà allestita in Strada Maggiore, 4, da Sabato 19 a Domenica 27 Marzo 2011 dalle ore 9,30 alle ore 13,00 e dalle 15,00 alle 19,00 e la Conferenza Sabato 19 Marzo 2011 alle ore 20,30, nel Teatro di San Salvatore in Via Volto Santo I, presso la Comunità San Giovanni. Sabato 19 alle ore 9,30 Apertura e Accoglienza della Mostra e alle ore 20,30 Accoglienza, Saluto, Preghiera iniziale e relazione della Relatrice Suor Veronica Sighinolfi sorella nella Comunità dei figli di Dio, dal titolo: “La bellezza dell’Oriente cristiano nell’umiltà di Maria” e “La missione del cristiano nel mondo del lavoro ” Relatore Prof. Stefano Zamagni, professore ordinario di Economia Politica all’Università di Bologna; Moderatore Carmine Ciardulli della C. F. D.. La Mostra e la Conferenza sul Padre sono stati organizzati dal Responsabile della C.F.D, Sig. Paolo Dell’Olio e dai consacrati della C. F. D., di Bologna con il Patrocinio della Parrocchia dei Santi Bartolomeo e Gaetano di Bologna. Alla Mostra e alla Conferenza vi hanno partecipato i consacrati della C. F. D., di Bologna, il Parroco della Parrocchia dei Santi Bartolomeo e Gaetano con la loro Comunità Parrocchiale e autorità civili, militari e scolastiche. Voci dal Sud 39 w w w . s o s e d .eu Anno VII° nr. 5 Maggio 2011 Miss Italia nel Mondo sarà eletta Reggio Calabria Patrizia Mirigliani dice: «Il più bel regalo per mio padre» che non dimentica di essere “calabrese doc” - A contendersi il titolo 40 reginette provenienti da tutti i continenti Tonio Licordari - Gazzetta del Sud Il 25 giugno saranno 40 le bellezze prove- te un eterno giovane e non vuole mai connienti dalle comunità italiane di tutti i continenti vincersi della sua età». che si contenderanno sul magnifico LungomaTante sono state le telefonate da parte delle re, all’altezza di piazza Indipendenza, la 21/ma fascia di Miss Italiana nel Mondo, che sarà trasmessa da Raiuno in prima serata e diffusa in tutti i continenti da Rai Italia. Le selezioni sono in corso nei vari Paesi perché ormai il concorso, ideato e realizzato da Enzo Mirigliani nel 1991, è un evento internazionale che sta crescendo di edizione in ediLungomare - foto di Giorgio Cannizzaro (da Internet) zione. Sullo sfondo, oltre la lingua di mare Jonio dello stretto di Messina, la Sicilia I numeri, che esprimono quell’indistruttibile sentimento di italianità di chi vive miss, compresa quella della calabrese Maria da tantissimo tempo lontano della Patria, par- Perrusi. lano da soli. «Nonno Enzo – le ha detto – tu fai parte Nino Malizia, che cura da 14 anni l’organiz- della nostra vita. zazione delle selezioni nei vari stati esteri, ne E per fortuna che c’è Patrizia che ha racha programmato 80 con 30 finali nelle varie colto il timone del concorso... ». nazioni. Già, Patrizia. Infatti è lei che da dieci anni D’altro canto la “cernita” non è di poco con- guida la complessa macchina di Miss Italia e di to. Miss Italia nel Mondo, con idee e innovazioni Sono ben 4.150 le iscritte alle sezioni, solo che hanno conferito al concorso elementi di 40 giungeranno a Reggio. modernità e di raffinata eleganza. Il 22 aprile scorso, Enzo Mirigliani, ha com«Non ci poteva essere – dice Patrizia – per piuto 94 anni, festeggiati, con pochi intimi (la mio padre regalo più bello per il suo commoglie Rosy, le figlie Patrizia e Rosaria e il ni- pleanno che la notizia della finale di Miss pote Nicola) nella sua magnifica casa romana Italia nel Mondo nella sua, nella nostra di piazza di Villa Carpegna. Calabria...». Cena a base di golosità mediterranee e una In effetti il patron che dal 1972 al 1977 avetorta alla frutta senza candeline, tanto che Pa- va piantato le tende nella sua regione di origitrizia osserva: «Mio padre è vanitoso, si sen- ne (è nato il 22 aprile del 1917 a Santa Caterna Voci dal Sud 40 AnnoVII° nr. 5 Maggio 2011 w w w . s o s e d .eu dello Jonio, a pochi chilometri da Soverato), ro. non aveva mai nascosto il desiderio di fare qual«Questa caratteristica – spiega Patrizia – cosa di grande per la Calabria che dopo aver- rende il concorso unico nel suo genere poilo accolto a braccia aperte, lo ha lasciato an- ché non esistono iniziative analoghe in nesdare via, procurandogli una spina che ha sem- sun altro paese. pre avuto nel cuore. Al tempo stesso, Ripeteva, infatti, in questa particolaquegli anni a “Gazrità trasforma zetta del Sud”: l’evento in una «Come Sanremo ha rassegna di alto le canzoni, Venezia il livello nella quale cinema, la Calabria emerge un punto deve avere la beldi incontro tra le lezza». varie etnie e culIl suo grande soture». gno era quello di veL’idea di realizdere istituzionalizzazare l’edizione del to il concorso quale 2011 in Calabria simbolo annuale delnasce da un inconEnzo Mirigliani, ideatore del concorso di Miss Italia la promozione turitro tra Patrizia e di Miss Italia nel Mondo assieme alla figlia stica. Mirigliani e il goPatrizia che ha ereditato “il timone” delle due «L a C a l a b r i a è vernatore Giusepimportantissime manifestazioni una miniera mai pe Scopelliti, piesfruttata, Miss Itanamente condivisa lia farà da attrattore per i cercatori di pepi- dal Direttore di Raiuno Mario Mazza. te d’oro nella mia terra», diceva. E la Calabria, regione che ha dato e contiUn sogno infranto per l’insipienza degli am- nua a dare tanto all’emigrazione mondiale, è ministratori regionali di quel tempo. Adesso indubbiamente la regione ideale per questo tipo Miss Italia, nella versione Mondo, ritorna a di manifestazione. Reggio, dove nel 1974 si è svolta un’edizione Come quando gioca la Nazionale di calcio, che è tra le più belle del concorso. Una serata come quando vincono la Ferrari o Valentino indimendicabile, 30 mila persone al Lido co- Rossi, esplode forte, in tutte le comunità italiamunale in una giornata in cui è apparso sulle ne all’estero, il sentimento di una patria lontaacque dello Stretto il rarissimo fenomeno della na da amare sempre più, anche Miss Italia nel Fata Morgana. Mondo diventa un’occasione di amore e di orSin da allora, Enzo Mirigliani (chi vi scrive è goglio che quest’anno si colora di significati il suo biografo nel libro “Miss Italia” pubblica- particolari per le celebrazioni del 150/mo anto dalla Mondadori) pensava ad un concorso niversario dell’Unità. che potesse unire, sul filo della bellezza, tutte Il governatore Scopelliti, in attesa della prele comunità italiane. sentazione ufficiale della manifestazione, si liIl suo non era un desiderio campato in area. mita ad anticipare: «L’evento del 25 giugno Suo padre Nicola era andato via da Santa esprime diversi significati sia dal punto di vista Caterina a fare fortuna in America alla fine de- promozionale sia dal punto di vista culturale e gli anni Venti, lasciando alla madre Rosaria la sociale per una terra come Calabria, regione guida della famiglia. storica dell’emigrazione. E in America aveva perso il fratello Antonio, Ma c’è anche un effetto pratico da non sotil quale aveva seguito il padre. tovalutare: per una ventina di giorni circa 400 E proprio nel ricordo di questo fratello Enzo persone che fanno parte a vario titolo pensava e ripensava a questa sua nuova “cre- dell’entourage del concorso soggiorneranno atura”. negli alberghi di Reggio. Miss Italia nel Mondo, infatti, è riservata alle L’impatto è, quindi, positivo in tutti i sensi. ragazze di origine italiane che vivono all’este- Voci dal Sud 41 w w w . s o s e d .eu Anno VII° nr. 5 Maggio 2011 Osama Bin Laden è morto, ma cosa ci viene nascosto? Un alone di mistero aleggia intorno alla morte del grande capo del terrorismo mondiale - Molti i misteri che alimetano seri dubbi finanche sul fatto che sia stato ucciso il vero Bin Laden - Altro dubbio è che, come nel caso di Salvatore Giuliano, l’omicidio sia stato opera di qualcuno vicino a lui e poi attribuita agli americani Marco Ratti - Yahoo News Osama bin Laden è stato ucciso ad Abbottabad, in Pakistan. Ma quali sono i particolari dell’operazione già noti e quali sono quelli ancora tenuti nascosti? Che cosa c’è di sicuro tra le dichiarazioni ufficiali delle autorità degli Stati Uniti e che cosa, invece, avrebbe bisogno di altre spiegazioni? E chi è stato a premere il grilletto? Ecco una serie di domande e di risposte per provare a fare chiarezza a due giorni di distanza dell’omicidio del numero uno di Al Qaeda. Chi lo ha ucciso? Secondo le notizie diffuse dalle unità americane, bin Laden è stato ucciso dai Seals americani nel corso del conflitto a fuoco. Un quotidiano pachistano di Islamabad, però, oggi fa un’altra ipotesi: a premere il grilletto potrebbe essere stata una guardia del corpo dello Come è morto bin Laden? L’operazione è durata in tutto meno di 40 minuti. Nella notte di lunedì 2 maggio quattro elicotteri dei Navy Seals americani sono atterrati ad Abbottabad, vicino a Islamabad, la capitale pachistana. Uno dei mezzi ha avuto un’avaria ed è stato distrutto per non rischiare di lasciarlo alle “forze nemiche”. L’unità d’élite ha fatto esplodere le entrate del complesso dove si rifugiava bin Laden, ha fatto irruzione e ne è seguito uno scambio a fuoco, in cui sono morti quattro “combattenti” e una donna. Secondo quanto dichiarato da un ufficiale americano, Bin Laden è stato colpito due volte: una alla testa, l’altra al torace. Tra i racconti che si trovano sul web, quello della Cnn è molto dettagliato. Come l’hanno trovato? Stando alla ricostruzione fatta dal New York Times, il nascondiglio è stato trovato dall’intelligence americana seguendo le tracce di un corriere di cui bin Laden si fidava ciecamente. Attraverso di lui, il numero uno di Al Qaeda sarebbe riuscito a mantenere i contatti con il mondo esterno negli ultimi anni restando ad appena una sessantina di chilometri da Islamabad. Gli agenti sono risaliti al corriere grazie a una soffiata fatta da un detenuto interrogato a Guantanamo. stesso sceicco, a cui era stato dato l’ordine di uccidere il capo per impedire che fosse catturato vivo. Come è stato identificato il corpo? Le autorità si sono dichiarate sicure di avere ucciso proprio Osama bin Laden in seguito alle analisi del Dna. Il raffronto sarebbe stato fatto con il patrimonio genetico di un parente del capo di Al Qaeda, ma non è ancora stato dichiarato ufficialmente da chi altro sia stato prelevato il campione. In un primo momento era circolata la voce che si trattasse del Dna di una sorella, anche se le autorità hanno fatto sapere di avere effettuato diversi prelievi a parenti di bin Laden negli ultimi anni. La sua identità è stata confermata al 99% (leggi l’approfondimento dedicato a questo argomento dal New York Times). Che fine ha fatto il corpo? Dopo la morte dello sceicco, il corpo è stato caricato in uno degli elicotteri Blackhawk statunitensi e portato sulla portaerei Carl Winson, che si trovava nell’Oceano Indiano. Il cadavere è stato poi seppellito in mare. 42 Voci dal Sud AnnoVII° nr. 5 Maggio 2011 w w w . s o s e d .eu Non tutti, però, credono alla versione ufficiale e al momento non sono ancora state presentate prove inconfutabili che le cose siano andate davvero così. A tutto questo, si aggiunge il fatto che in un primo momento le reti televisive del Pachistan avevano diffuso una foto, presentandola come quella di bin Laden. Dopo qualche ora, però, hanno dovuto ritirarla e ammettere che si trattava di un falso. Perché è stato sepolto in mare? Nell’operazione che ha visto l’uccisione del numero due di Al Qaeda, Osama era stato ribattezzato Geronimo, come il famoso capo Apache. Per fare arrendere l’indiano nel 1886 furono necessari 5 mila soldati e una lunga campagna militare (Corriere della Sera). Qual è stato il ruolo del Pakistan? Ufficialmente il Pakistan è stato avvertito dell’operazione solo dopo l’uccisione di Osama bin Laden. Secondo alcune teorie collaborazioniste, il Paese avrebbe coperto la presenza dello scomodo ospite, mentre si dichiarava pronto a collaborare con gli Stati Uniti nella lotta al terrorismo. La domanda che pesa ancora sul paese, dunque, è questa: davvero l’intelligence di Islamabad non si è mai accorto della presenza di Al Qaeda ad Abbottabad? Secondo la versione ufficiale, Osama è stato sepolto in mare dopo una cerimonia religiosa a bordo della portaerei americana Carl Winson. Il rito sarebbe stato celebrato nel rispetto della tradizione islamica. A questo proposito, però, sono stati espressi molti dubbi. Secondo il grande imam Sheikh Ahmed Al Tayeb “questa procedura è contraria ai principi della legge dell’Islam, ai suoi valori religiosi e a Ora gli Stati Uniti lasceranno l’Afghanistan? ogni comportamento umanitario”. Secondo quanto riportato dal New York Times, Perché non l’hanno preso vivo? l’amministrazione Obama sta subendo forti pressioni per abbandonare l’Afghanistan, dove comJohn Brennan, consulente capo in materia di lotta battono ancora 100 mila soldati americani. al terrorismo del presidente Obama, ha detto che Il dubbio che sollevano adesso alcuni commeni militari Usa erano preparati a catturare bin Laden tatori è questo: dopo avere decapitato il vertice vivo, ma anche “assolutamente” pronti a rispon- di Al Qaeda, è ancora necessario mandare i milidere al fuoco. tari a morire? “Se avessimo avuto l’opportunità di prenderlo vivo, lo avremmo fatto”, ha tagliato corto Alcune domande, però, sono ancora senza riBrennan (leggi la notizia dell’Huffington Post). sposta. Su internet, però, si stanno già diffondendo opinioni contrastanti a questo riguardo e qualcuno La prima: perché gli americani non hanno anpare essere convinto che l’obiettivo fosse di uc- cora fornito alcuna immagine del cadavere di ciderlo in ogni caso. Osama bin Laden? Ed ancora, sempre a questo proposito: perché Da quanto sapevano che si nascondeva lì? sono state fatte circolare fotoritocchi del volto emaciato dello sceicco, invece che diffondere fin Nel 2007 due detenuti di Guantanamo affiliati ad da subito quelle autentiche? Al Qaeda rivelano durante un interrogatorio lo Altra questione: precisamente, con il Dna di pseudonimo utilizzato da un corriere di fiducia di quale parente è stato confrontato quello di bin Osama. Laden? Seguendo questa pista, nell’agosto 2010 Secondo le prime informazioni, inoltre, nel corl’intelligence Usa capisce che la zona è quella di so del blitz è stato trovato il computer utilizzato Abbottabad e riescono così a individuare la villa- dallo sceicco: che cosa contiene? fortezza in cui viveva Osama. Quanto è costata la guerra ad Al Qaeda? Calcoli precisi, naturalmente, non sono ancora stati fatti. Secondo le prime stime, comunque, dall’11 settembre 2001 alla morte di Osama, il congresso americano ha speso qualcosa come 1280 miliardi di dollari Usa nella guerra al terrore. Che cosa c’entra Geronimo? Voci dal Sud 43 w w w . s o s e d .eu Anno VII° nr. 5 Maggio 2011 Con la nuova opera “La terra rossa” Santo Giuffrè doppia il successo di “Artemisia” Gazzetta del Sud Del suo seme dava la parte misconosciuta, non nobile, di scarto, quella che si disprezzava perché era destinata a disseminarsi con esseri inferiori e, semplicemente tutto ciò che quel seme generava per lui non esisteva.” Era questa una regola di vita per don Ciccio d’Alessandro, U Signurinu, che non si era ammogliato perché avrebbe, così, potuto avere tutte le donne che voleva, ricche o povere, nobili e contadini, forte della sua posizione di ricco e titolato signore, U Gnuri, e del suo aspetto attraente ed anche della sua professione medica. Tale filosofia fa da scaturigine all’inizio ed alla conclusione del romanzo La terra rossa di Santo Gioffrè, edito da Rubbettino, presentato, su iniziativa dell’Editore e del circolo Rhegium Julii nell’Auditorium dell’Università della Terza Età, da Franco Cernuto direttore dei corsi, con l’intervento della professoressa Lina Anzalone. Relatore d’eccezione il giornalista e scrittore pugliese Raffaele Nigro che ha voluto con la sua presenza dare lustro all’avvenimento e che, con l’occasione ha anche incontrato gli studenti del Liceo Classico “Campanella” protagonisti di una ricerca su “Il brigantaggio post-unitario”, un saggio edito da Adda. Ha condotto l’incontro la prof. Anna Cama alla presenza della dirigente dott.ssa Maria Quattrone. Raffaele Nigro, nel suo discorso, ha evidenziato aspetti micro e macro storici che fanno da substrato al romanzo e lo stesso Santo Gioffrè nel suo intervento ha illustrato le motivazioni alle radici del suo lavoro che, in quanto documento di una subcultura ancora non completamente superata, si incunea nelle celebrazioni per i centocinquanta anni dell’Italia unita. Infatti, il romanzo documenta un periodo storico che abbraccia la prima metà del Novecento. In “La terra rossa”, rossa perché feroce, rossa perché intrisa di sangue, trovano luogo aspetti disumani e terribili, ma anche teneri e devoti delle costumanze che nei secoli si sono radicate così che le azioni a volte appaiono disumane ed incomprensibili, a volte anche ammirevoli o giustificabili. Al centro, la realtà dei figli muli, i bastardi neppure considerati illegittimi che non avevano titolo alcuno nella comunità ed erano reietti da potenti ed umili, ricchi e straccioni. Saverio, un figlio mulo di don Ciccio osa chiedere giustizia e non la ottiene. Esplode allora l’azione snaturata verso un padre che tale non è. Ne “la terra rossa” chi sfida le leggi di casa ha solo due alternative: essere ammazzato o diventare assassino. Saverio è troppo giovane per morire... Santo Gioffrè, medito e politico, è autore di altri romanzi di successo: Artemisia Sanchez, dal quale è stata tratta una fiction televisiva, Leonzio Pilato e del saggio Gli Spinelli e le nobili famiglie di Seminara. Anche per la Terra rossa si prevede la versione cinematografica. Voci dal Sud 44 AnnoVII° nr. 5 Maggio 2011 w w w . s o s e d .eu 10 anni addietro nasceva “La Piana” Una testata voluta con caparbietà dal collega Damiano Tripodi franz rodi-morabito Era la fine del 2001 ed assieme al collega Damiano Tripodi ed alcuni nostri collaboratori uscivamo dalla disastrosa esperienza di un quotidiano regionale che ci aveva sfruttati e deluso. Ci leccavamo mestamente le ferite e ci guardavamo intorno, per vedere quale potesse essere il nostro futuro. Improvvisamente Daminao venne a casa mia e mi comunicò la sua decisione: avrebbe fondata una testata impostata in maniera alquanto insolita. Infatti le pagine venivano “vendute” ai vari Comuni della Piana di Rosarno/ Gioia Tauro che le avrebbero utilizzate da baqueca a loro piacimento; le ultime pagine invece le riservava ai commenti dei lettori ed a qualche articolo inviato da vari corrispondenti. La fomula mi piaceva, era a mio avviso percorribile anche se, avendo esperienza in altri campi di rapporti con le Istituzioni, ben sapevo che ... era più facile piovesse ad agosto nel Sahara che loro pagassero il pattuito. Feci presente all’amico Tripodi le mie perplessità, ma vedendolo caparbiamente deciso non volli scoraggiarlo. Promisi ogni mio appoggio all’iniziativa e misi a sua piena disposizione la mia (relativamente modesta) esperienza in fatto di impaginazione e composizione. ... e Damiano partì a testa bassa creando la sua Redale foto : zione a Palmi, suo paese di re- in alto i gruppo iniziale di corrispondenti 10 anniaddietro sidenza, con alcuni dei nostri - soto parte del gruppo dei corrispondenti di oggi collaboratori. Poi venne il momento della presentazione della testata e lo fece in maniera pomposa nella Sala Consiliare del Comune di Palmi. Volle, bontà sua, che fossi io il Padrino di questo battesimo per cui ebbi la prima parola nella presentazione. Non potei fare a meno, dopo essermi congratulato per la iniziativa, non esprimere le mie remore per la puntualità dei pagamenti da parte delle Istituzioni per cui definii l’Amico carissimo Damiano “... un impavido e coraggioso o ... un incosciente!” . Fu così che l’operazione “La Piana” partì con tutte le incertezze operative di un’operazione sperimentale e lo fece in maniera quasi artigianale. Figuratevi che il buon Damiano ha voluto fotografare l’arrivo del primo numero mentre veniva scaricato dal furgone e veniva trasportato nella redazione su una ... carriola di legno normalmente usata dai contadini in campagna. Una foto storica, ormai visto che oggi la testata compie i suoi primi 10 anni e vanta uno staff di corrispondenti veramente invidiabile sia per numero che per qualità. Non mi resta che congratularmi con l’amico Tripodi e felicitarmi per aver constatato che i miei timori era del tutto infondati. Oggi “La Piana”è una realtà molto apprezzata nella provincia di Reggio Calabria. Auguri a te, Damiano, allo staff ed alla gloriosa testata! Voci dal Sud 45 w w w . s o s e d .eu Il Direttore Responsabile Damiano Tripodi In genere quando mi siedo davanti al computer per scrivere il mio editoriale, divento un freddo calcolatore degli eventi, poiché è solamente analizzandoli con il giusto distacco che riesco a non farmi travolgere da personali emozioni e quindi da personali condizionamenti. Stavolta no. Stavolta proprio non ci riesco. E’ talmente tanta l’emozione che mi rendo conto di non poter fare a meno di scrivere se non con il cuore. E la prima cosa che il cuore mi suggerisce, in occasione del decimo compleanno di questa testata giornalistica, è quella di ringraziare TUTTI, ma proprio tutti. GRAZIE a voi, miei stimati Collaboratori che con grande professionalità avete fatto sì che il vostro impegno si traducesse in un record di durata per un giornale che proprio 10 anni fa pubblicava il suo primo numero tra centomila incognite, ma tra un milione di speranze e di proponimenti, inseguiti con tenacia, determinazione e caparbietà in un territorio non certo facile ed opulento come il nostro. GRAZIE a voi, Sindaci ed Amministrazioni comunali che in questi dieci anni vi siete susseguiti alla guida di tutti i nostri Comuni. Grazie per avere compreso l’assoluta imparzialità di quello che non ho mai voluto fosse considerato il “mio” giornale, ma che ho sempre voluto fosse il “vostro” giornale: il giornale che rispecchia (e rispetta) la volontà popolare di ogni paese. Qualunque essa sia. GRAZIE a voi, Sponsor per avere avuto fiducia in noi e per il fatto che continuiate ad averla, affidandoci il compito di vei- Anno VII° nr. 5 Maggio 2011 colare le peculiarità delle vostre iniziative imprenditoriali. Noi, da parte nostra, ci impegneremo, così come abbiamo fatto sino ad oggi, a soddisfare le vostre aspettative e le vostre esigenze, perché se abbiamo raggiunto questo traguardo, lo dobbiamo anche al vostro apprezzato supporto. GRAZIE a voi lettori che in tutti questi anni ci avete seguito con grande attenzione e con occhio benevolo; una benevolenza accompagnata da quella giusta critica costruttiva che ci ha sempre spronato a migliorarci. Lo abbiamo fatto e continueremo a farlo con grande umiltà, consapevoli della vostra “presenza” al nostro fianco. Avete apprezzato il nostro lavoro anche quando (dieci anni fa) tanti giovani che mai si erano cimentati nello scrivere, avevano ottenuto da questo giornale una chance. E’ stato un rischio? Si, lo ammetto! Ma oggi parecchi di loro sono giornalisti pubblicisti. E poi, quanta gente “non famosa”, ma con caratteristiche di notevole pregio hanno ottenuto la nostra giusta attenzione? E’ stato un rischio anche questo? Si lo ammetto! Ma oggi quelle persone hanno ancora più fiducia in loro stesse, anche perché, da allora, altri organi di informazione che prima non le “avevano notate”, si sono interessate a loro. Dieci anni sono davvero tanti, ma possono anche essere considerati pochi, quando si lavora con onestà intellettuale; quando si può anche sbagliare ma mai in malafede; quando si mette da parte l’egocentrismo; quando non si usa il pronome personale “IO”, bensì il “NOI” (non inteso come ‘plurale maie-statis’, ma inteso come “Squadra”); quando si dà spazio alla crescita degli altri e non quando si ha paura (o peggio ancora invidia) della crescita degli altri, perché (guai a dimenticarlo) la crescita degli altri è la NOSTRA crescita. E questo giornale è cresciuto partendo da una scommessa con il destino. Una scommessa che ha coinvolto tutti e che, quindi, è stata vinta da tutti. Le mail che continuano a giungere in Redazione (anche dall’estero), le tante telefonate, le gradite visite vostre e dei ragazzi delle nostre scuole, non possono che inorgoglirci, anche se ci caricano di ulteriori responsabilità, alle quali mai ci siamo sottratti e mai ci sottrarremo, perché consapevoli di servire questa terra dove sono nati i nostri padri, noi ed i nostri figli. Lo abbiamo fatto, lo stiamo facendo e (col vostro aiuto) lo faremo ancora, a testa alta, con rinnovato impegno e con l’orgoglio di sempre. Ancora GRAZIE di cuore. Damiano Tripodi Voci dal Sud 46 AnnoVII° nr. 5 Maggio 2011 w w w . s o s e d .eu Per i 10 anni del giornale “La Piana” Riconoscimenti da parte del Consigliere Regionale On. Giovanni Nucera e dal Consigliere Provinciale Dr. Giovanni Barone Non è sfuggita all’Amministrazione Regionale ed a quella Provinciale la prestigiosa ricorrenza che vede questa testata giornalistica tagliare il traguardo dei dieci anni di attività. Ed è proprio per questa ricorrenza che il Segretario Questore del Consiglio Regionale della Calabria, On. Giovanni Nucera ed il Consigliere Provinciale Dr. Giovanni Barone, hanno voluto consegnare al Direttore Responsabile, non-chè fondatore de LA PIANA, Damiano Tripodi, un segno della loro vicinanza. L’On. Nucera, grande appassionato di giornalismo ha fatto visita alla Redazione consegnando una targa a ricordo, appunto, del decennale di attività della testata giornalistica ed ha detto: “Apprezzo molto questo giornale che seguo sin dal suo primo numero e da appassonato di giornalismo, devo dire che mi ha colpito la linea della positività che Damiano ha voluto dare come impostazione di base. Una linea mirata non all’inseguimento della sterile polemica, ma a mettere in evidenza fatti e personaggi del territorio pianigiano visti in chiave costruttiva. E devo dire che a parte tutti coloro i quali sento parlare un gran bene di questo giornale, è stato il tempo a dargli ragione, perchè una iniziativa editoriale come quella portata avanti da Damiano, rappresenta una novità per il fatto che ripudia il piangerci addosso e stimola ad operare, offrendo un quadro accattivante della nostra realtà che, va ricordato, non è fatta solo di cronaca nera, ma anche di testimonianze altamente positive portate avanti da uomini di buona volontà che guardano al futuro con occhio propositivo senza farsi condizionare dalle negatività, che pure ci sono. Auguri, quindi a Damiano ed a tutti i suoi collaboratori”. Anche il Consigliere Provinciale Dr. Giovanni Barone, animato dallo stesso entusiasmo ha voluto consegnare a nome suo personale e per conto del Presidente Giuseppe Morabito, a Damiano Tripodi, una prestigiosa targa recante la seguente incisione: “Al Mensile “LA PIANA” X° Anno – Per l’impegno culturale e di informazione e la trasmissione di valori positivi”. Barone, nel consegnare la targa ha voluto ricordare le caratteristiche di questo giornale che “… per la professionalità di tutto lo staff – ha detto - si è conquistato un posto nella storia dell’Editoria di questo nostro territorio partendo da zero. Ho seguito con grande attenzione – ha poi evidenziato Barone - tutto il percorso di questo organo di informazione, sin dalla sua nascita e devo dire che l’idea di Damiano è stata apprezzata da tutti perché tratta dell’operato delle diverse Amministrazioni comunali e dei fatti di questo territorio, con la giusta serenità e senza andare mai oltre le righe. Una imparzialità che deve servire a stimolare discorsi costruttivi nell’interesse di tutti. Sono lieto ed orgoglioso ha quindi concluso il Consigliere Provinciale palmese – di consegnare a nome del Presidente Morabito (che non perde un solo numero de LA PIANA) ed a nome mio personale, una targa ricordo con l’augurio che questo sia solo un traguardo intermedio che preluda ad un percorso stabile e duraturo”. Visibilmente emozionato il Direttore Damiano Tripodi, che, dopo aver ringraziato sia il Consigliere Regionale, On. Giovanni Nucera, sia il Consigliere Provinciale Giovanni Barone, ha voluto condividere questa soddisfazione con tutti i suoi collaboratori perché – ha detto – “ E’ vero che dieci anni fa l’idea è partita da me, ma ho sempre avuto al mio fianco tanti collaboratori: tutte persone alle quali ho dato fiducia e che mi hanno ripagato offrendomi il loro incondizionato impegno e la loro professionalità e se oggi LA PIANA compie 10 anni è il frutto di un perfetto lavoro di gruppo; per cui tutta la mia gioia e la mia soddisfazione voglio condividerla con loro e con la mia famiglia che nelle tante fatiche mi è stata sempre vicina. In questo percorso abbiamo cercato di sbagliare il meno possibile, e quando questo è successo, non c’è mai stata la volontà di farlo: un concetto, questo, lontanissimo dal modo di pensare mio e dei miei collaboratori perché siamo convinti che il giornalista non debba mai abusare della prerogativa di poter disporre di una cassa di risonanza da utilizzare a scapito di qualcuno che magari potrà anche essergli antipatico, ma se si vuole veramente costruire e non distruggere - ha ribadito Tripodi - occorre mettere quella cassa di risonanza al servizio di tutti coloro i quali sono animati dalle medesime intenzioni”. Tripodi ha poi concluso ripromettendo l’impegno di sempre e sottolineando come le porte della Redazione siano state sempre aperte ad ogni forma di collaborazione, purchè mirata alla crescita di questo nostro territorio. Voci dal Sud 47 w w w . s o s e d .eu Anno VII° nr. 5 Maggio 2011 C u r i o si t à Di diritto nel Guiness dei primati! Le strade più lunghe del mondo Yahoo News Qual è la tipica domanda che ogni guidatore avrà sentito ripetersi decine di volte? - “Siamo arrivati...?” - oppure “Quanto manca...?”. Una questione ben nota ad un esercito di padri e madri alle prese con la noia dei passeggeri più piccoli, stanchi di stare in auto appena dopo qualche chilometro! Una risposta difficile da dare e spesso (leggi sempre) bugiarda, concessa con l’unico fine di “tranquillizzare” i bimbi impazienti di arrivare a destinazione. Peccato che per le strade che stiamo per presentarvi non ci sia bugia che tenga. Difficile trovare una via d’uscita, un inverosimile “...siamo quasi arrivati...” quando si è alle prese con delle vere e proprie leggende dell’asfalto. Ecco le più significative. La Panamericana (in America) è lunga 48 mila Km. E’ ufficialmente riconosciuta nella “Bibbia” del Guiness dei Primati per essere la strada più lunga del mondo, attraversa 14 Nazioni congiungendo l’Argentina con il Canada. Ricordatevi di fare almeno un paio di tagliandi durante il viaggio! L’AH 1 (in Asia) è lunga 20.557 Km. Parte da Tokyo e conduce addirittura in Turchia, ad Istanbul. La Highway 1 (in Australia) è lunga 14.500 Km. Questa strada è percorsa da circa un milione di automobilisti ogni giorno e tocca le principali città australiane. La Transiberian Route (in Russia) è lunga 11 mila Km. Attraversa tutta la Russia da San Pietroburgo a Vladivostok. La Trans Canada Highway (in Canada) è lunga 8.030 Km. Tocca addirittura dieci Regioni canadesi e attraversa almeno cinque fusi orari! Ricordate di regolare l’ora ogni 1.500 Km! La RN 10 (in Cina) è lunga 5.700 Km. E’ attualmente la strada cinese più lunga. La Route 20 (in USA) è lunga 5.415 Km. E’ la strada più lunga degli Stati Uniti e attraversa tutto il Paese da Ovest a Est. Parte da Newport, in Oregon e arriva a Boston, nel Massachusetts. La Route 66 (in USA) è lunga 3.945 Km. E’, insieme alla Transiberian Route, uno dei Miti delle strade di tutto il mondo. Ufficialmente è stata “sostituita” dall’Interstate Highway System nel 1985, ma “lei” è ancora lì! “Viaggiava” da Chicago a Santa Monica, in California e oggi potete chiamarla “Historic Route 66”. Il dott. Franco Sinicropi è “arbitro benemerito” Reggio Calabria - 50 anni tra pedana, tappeto di gara e tavolo della giuria. Distinguendosi sempre per correttezza, signorilità ed impegno agonistico. Meritato il premio ricevuto a Caltanissetta di “arbitro benemerito” attribuitogli dal Coni al dottor Franco Sinicropi, reggino, arbitro mondiale di pesistica, cresciuto come atleta nella Fortitudo 1903. Dopo aver conseguito da giovanissimo risultati di grande livello nella pesistica, nella lotta libera e grecoromana, è diventato presidente di giuria ed arbitro internazionale. Notevole il suo impegno all’interno della federazione arti marziali, dove ha presieduto il collegio dei revisori per tre quadrienni olimpici, risultando sempre il primo eletto. La Fitak nel 1996 gli ha attribuito l’onorificenza della medaglia d’oro e della stella d’oro al merito sportivo.