TERZA GIORNATA DEL PRIMO
MODULO
26 aprile 2006
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Esempio di mission di un PDZ:
Finalità:
Creare un sistema integrato attraverso la pianificazione e la programmazione
distrettuale dei servizi e degli interventi.
Relativamente alle 6 macro-aree d’interesse le caratteristiche sono:

uniformità – garantire lea/liveas
 globalità

integrazione sociosanitaria

innovazione

potenziamento dell’esistente

negoziazione degli interessi

concertazione
Valori:

solidarietà e responsabilità territoriale

unicità e globalità della persona
Principi guida:

Partecipazione/sussidiarietà orizzontale e verticale

- universalismo

- integrazione sociosanitaria

- non autoreferenzialità

- comunicazione

- autodeterminazione del territorio

- informazione

- pari opportunità
2
3. Dimensioni da valutare:
Aspetti essenziali del Progetto, programma o piano
che si intendono valutare e che, considerate
congiuntamente, ne identificano le
caratteristiche
Esempio per un piano di zona:
1.
2.
Dimensione relativa a: “l’implementazione del sistema” che riguarda
essenzialmente le capacità del piano di realizzare politiche sociali
territoriali efficaci;
Dimensione relativa alle capacità di “governance del piano di zona”
che riguarda le capacità del Piano di costruire partecipazione e
integrazione fra i diversi soggetti in campo, funzionali alla
costruzione e gestione dei sistemi integrati di servizi sociali
territoriali.

3
4. Criteri
Si intendono i paradigmi di valore, di
qualità che orientano i valutatori nel
formulare il giudizio.
 Il criterio definisce che cosa è rilevante
per il valutatore.
 Essi rappresentano l’articolazione delle
dimensioni secondo scelte di valore che
dipendono dal quadro di riferimento
condiviso dai valutatori

4
5. Indicatori
Servono per misurare il grado di
realizzazione dei criteri
 Consistono in elementi descrittivi della
realtà la cui presenza o assenza oppure
maggiore o minore rilevanza, sono in grado
di evidenziare se, e in che misura, un
criterio sia positivamente rappresentato.

5
5. Indicatori



Un indicatore può essere:
quantitativo ed è rappresentato da un
rapporto numerico o comunque da un valore
numerico
qualitativo e si esprime tipicamente
tramite domande sull’esistenza o meno di un
requisito del percorso assistenziale o di una
precisa pratica organizzativa o di una
competenza relazionale
6
6. Strumenti e fonti informative

Si identificano gli strumenti e le fonti
informative che consentono di
raccogliere i dati e le informazioni
utili per dare un valore agli indicatori
identificati esempi :
1. Strumento: Check list di rilevazione di
informazioni oggettive, fonte di
informazione: archivio dei servizi
2. Strumento, questionario di soddisfazione
agli utenti di un servizio i del servizio,
fonte utenti
3. Strumento, intervista agli stakeholder,
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fonte terzo settore, sindacati, associazioni
Strumenti
A cosa
serve
Vantaggi
Svantaggi
CHECK- LIST
Raccogliere
informazioni
disponibili , in
modo sistematico e in un
tempo breve;
.
Consente di
aggregare
rendere fra loro
comparabili
informazioni
altrimenti non
utilizzabili a fini
valutativi.
dati spesso
incompleti e
sommari;
non sono
possibili analisi
in profondità;
Schede di
rilevazione di
informazioni
“hard”
disponibili
8
Strumenti
A cosa
serve
Vantaggi
Svantaggi
Questionari
Survey
raccogliere
molte
informazioni in
un tempo
relativamente
breve;
effettuare
comparazioni
fra gruppi di
popolazione;
raccogliere
impressioni,
opinioni
atteggiamenti
su questioni
definite.
Generalizzabil
tà dei risultati;
non intrusività
dello
strumento;
esistono già
molti esempi
che possono
essere
utilizzati.
dati sommari;
non sono
possibili analisi
in profondità;
è difficile che
emergano
aspetti inattesi
o imprevisti;
costi alti nel
caso si
debbano
costruire
campioni.
9
Strumenti
A cosa
serve
Vantaggi
Svantaggi
Interviste
analisi in
profondità;
raccolta di dati
completi su
esperienze,
aspettative;
aumentare la
conoscenza di
un fenomeno.
ricchezza di
informazioni;
flessibilità;
apertura ad
esiti e dati
inattesi;
sviluppo di
relazioni.
bassa
possibilità di
comparazione
e generalizzabilità;
costi alti nel
caso di analisi
comparative;
intrusività;
lunghi tempi di
realizzazione;
richiede
formazione
complessa per
gli intervistatori.
10
Strumenti
A cosa
serve
Vantaggi
Svantaggi
Osservazione
raccogliere
informazioni
dettagliate su
come funziona
effettivamente
un progetto,
con particolare
attenzione agli
elementi di
processo
flessibilità;
approfondimento;
ricchezza di
informazioni.
possibili
difficoltà di
interpretazione;
rischio di
influenza sui
comportamenti
degli osservati;
analisi costosa.
11
7. La rilevazione sul campo

Si raccolgono i dati e le informazioni
con gli strumenti costruiti e
attraverso le fonti informative
identificate.
esempi:
1. Si decide chi rileva le informazioni
richieste dalla check list, chi e come (con
quali regole) vanno somministrati i
questionari e le interviste
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8. Valutazione vera e propria
Si analizzano, con gli attori interessati, i dati e le
informazioni raccolte e si esprimono giudizi
valutativi. Esempio:
1.
L’ufficio di Piano convoca il tavolo tecnico e
gli propone una prima analisi dei dati
emergenti dalle schede affinchè si esprimano
giudizi su punti di forza e criticità relativi al
grado di implemen-tazione del sistema
previsto dal Pdz.
2. L’ufficio di Piano convoca il tavolo tecnico e
gli propone una prima analisi delle
informazioni emergenti dalle interviste agli
stakeholder, affinchè si esprimano giudizi su
punti di forza e criticità relativi alla
governance del Piano di zona.
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9. Identificazione delle strategie di
miglioramento
Si decidono le azioni che si intendono
implementare per realizzare i
miglioramenti ipotizzati. Esempio:
. Il tavolo tecnico redige un nuovo piano
attuativo del piano di zona che
prevede la realizzazione di una serie
di miglioramenti utili a superare le
criticità facendo leva sui punti di
forza della pianificazione.
14
10. Restituzione dei risultati agli
stakeholders

Si decidono le strategie di comunicazione
dei risultati della valutazione ai diversi
attori che si ritiene abbiano “diritto di
sapere”, oppure che si ritiene utile che
sappiano.
esempio:
1.
Vengono convocati i tavoli tematici per
presentare i risultati della valutazione e
trarre ulteriori suggerimenti migliorativi.
15
La valutazione ex ante applicata
ai Piani di zona
16
TIPI DI VALUTAZIONE
La valutazione realizzata prima
dell'approvazione e della successiva
implementazione di una politica o
progetto;

VALUTA
ZIONE EX
ANTE-
La valutazione aiuta i decisori a
scegliere:
– fra scenari alter-nativi (derivati da probabili
diversi impatti dell'azione da avviare),
– o fra progetti alternativi,
– o fra modalità di esecuzione alternative della
stessa politica o progetto.

Nel caso in cui non ci sia una reale
possibilità di scelta, aiuta a stimare i
diversi effetti, positivi e negativi, del
progetto o politica in via di implementazione, al fine di elaborare correzioni o
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sostegni
La valutazione ex ante
È realizzata prima dell’approvazione e della
successiva implementazione di un piano.
Attraverso questo tipo di valutazione si
intende collegare la strategia politica alla
progettazione operativa.
Bisogna tenere presente che in questo
processo è fondamentale garantire la
trasparenza del processo decisionale e
contenere la soggettività del valutatore.
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I livelli della valutazione ex ante
Regione
Piano
territoriale
Progetto
approvazione
attraverso
l’identificazione
di criteri
aderenti alle
strategie e alle
linee d’indirizzo
Selezione fra
più proposte
per costruire
una politica
aderente ai
bisogni del
territorio
Selezione fra
più proposte
progettuali
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La valutazione ex ante, quali finalità:



Collegare la valutazione ai processi decisionali di
selezione e alle strategie di pianificazione
territoriale in quanto il decisore deve farsi garante
di una allocazione ottimale delle risorse, oltre a
garantire la possibilità che gli obiettivi vengano
perseguiti nel modo migliore.
La valutazione ex ante a fini selezionatori è quindi
necessaria quando, in fase di distribuzione di
fondi, ci si trova in presenza di un n. di richieste
più ampio rispetto alle risorse disponibili ed in
essa è opportuno mantenere ben presente il
rischio di fare un'analisi delle intenzioni più che
una valutazione vera e propria.
Per evitare di correre tale rischio è opportuno che
il percorso di valutazione sia costruito con
specifici accorgimenti in modo tale da consentire
una valutazione efficace e coerente con le linee
d'indirizzo politico.
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Quali attenzioni da porre



Dovrebbe essere inserita in un percorso
articolato di azioni programmate,
finalizzate a favorire una progettazione
condivisa e partecipata;
Andrebbe supportata da azioni di
accompagnamento e sostegno della
progettazione: formazione progettisti,
costruzione e diffusione di strumenti per
progettare, accompagnamento di tecnici e
amministratori;
Dovrebbe prevedere la produzione di
informazioni e conoscenze utili per le
azioni di riprogettazione.
21
Un esempio di valutazione ex ante: il caso della
Regione Friuli Venezia Giulia
La finalità regionale di questa operazione…
 Da una lato, la valutazione è stata ritenuta
funzionale a trarre utili indicazioni operative per la
messa a regime del sistema programmatorio
locale;
 Dall’altro, l'intenzione della Regione è quella di
stimolare un confronto con i territori, al fine di
fornire eventuali suggerimenti migliorativi su
aspetti dei piani per i quali è utile mantenere
specifiche attenzioni ed effettuare approfondimenti.
 Poiché fra le funzioni della Regione vi è quella di
sostenere le diverse Zone nella fase di attuazione
dei PdZ, è un operazione ritenuta indispensabile
per affrontare i diversi passaggi seguendo un
approccio di tipo partecipativo, promozionale e
formativo
22
Lo strumento utilizzato
per la lettura dei PdZ - 1



La scheda è strutturata prevedendo una
struttura che comprende:
Dimensioni, criteri, indicatori, modalità di
risposta e punteggi
Le dimensioni di analisi, riprese dalle linee
guida regionali, sono:
–
–
–
–
–
L’integrazione
Governo del sistema e ottica strategica
Governance
Promozione della cultura di sviluppo di comunità
Coerenza
23
Lo strumento utilizzato
per la lettura dei PdZ - 2
Le dimensioni declinate in criteri
prevedono una pluralità di indicatori
che comportano l’attribuzione di
punteggi specifici
 Al termine di ciascuna dimensione di
analisi è prevista l’esplicitazione di una
sintesi dei principali punti di forza e di
debolezza

24
Il percorso di valutazione


La Regione in questa fase sta procedendo
alla lettura dei diversi piani
Sono previsti degli incontri di restituzione ai
territori in cui si prevede:
– La restituzione della Regione a ciascun ambito
delle principali positività e criticità
– La restituzione dei territori alla Regione in
termini di feedback rispetto al percorso di
accompagnamento attivato e di eventuali
richieste di riorientamento
– In quest’ottica i punteggi della scheda sono
funzionali solo a stabilire le soglie di criticità,
accettabilità e eccellenza al fine di dare input di
miglioramento precisi e concreti.
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Vedere esempio
Friuli Venezia Giulia
26
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Modelli programmatori e il disegno di_valutazione