QUARTO ITINERARIO PERCORSO BLU La zona del Brestovec è disseminata di camminamenti e di trincee scavati nella viva roccia durante la prima guerra mondiale; vi si trovano anche gallerie e caverne. Quest'ultime, originariamente in parte naturali, tra la fine del 1916 e la metà del 1917, vennero modificate dai militari italiani per collocarvi postazioni di cannoni rivolti verso la linea di difesa austriaca. Una breve sintesi degli avvenimenti di guerra nelle nostre zone ci aiuterà a capire i motivi della trasformazione delle grotte naturali in caverne artificiali. Tav. 56: Carta con segnati in sintesi le linee dei fronti nel ’15; fine del ’15, ’16, ’17 Le offensive italiane nel 1915 e “le battaglie dell'Isonzo” Nella prima metà del giugno 1915 i soldati italiani oltrepassarono i confini tra Austria e Italia e conquistarono posizioni in Trentino e in Cadore, sull'altopiano carsico, a nord di Trieste, e di fronte a Gorizia. Tra il 23 giugno e il 10 dicembre le operazioni militari si concentrarono sull'Isonzo, dove fu dato ripetutamente l'assalto alle difese austriache (prime quattro “battaglie dell’Isonzo”. Nonostante i sanguinosi attacchi frontali da parte delle truppe italiane, i risultati furono molto modesti, mentre le perdite risultarono assai elevate. L'offensiva italiana, infatti, fece avanzare i soldati solo di qualche chilometro; le grotte e le doline carsiche, assieme alle trincee in cui si riparavano gli austriaci al di là dell'Isonzo, impedirono la conquista di altro terreno. Alla fine del 1915 i combattenti si trovarono a fronteggiarsi in una guerra di posizione, difendendo le rispettive linee di trincea. Dopo una nuova inutile offensiva italiana nel marzo 1916 (quinta “battaglia dell'Isonzo”), nell'agosto dello stesso anno le truppe italiane conquistarono posizioni sui monti Sabotino e San Michele ed entrarono a Gorizia (sesta “battaglia dell'Isonzo”). Altre tre battaglie furono tentate nei restanti mesi del 1916, ma con risultati molto modesti. Juliaest - www.carso-isonzo.net 1 LA CANNONIERA DEL BRESTOVEC Caratteristiche del territorio e il suo uso per scopi bellici QUARTO ITINERARIO PERCORSO BLU Sui campi di battaglia del Carso l’esercito austroungarico poté giovarsi di un alleato naturale: le grotte e le doline, che permettevano ai militari di difendersi e di colpire l’avversario. Per individuare le cavità naturali adatte agli scopi di guerra, da utilizzare anche come ricoveri, ospedali, cucine, postazioni di comando, gli austriaci incaricarono il celebre speleologo triestino del tempo, l’ing. Bock, di dare delle indicazioni e delle istruzioni, che vennero raccolte in un manuale, nel quale, tra l’altro, si legge: 1) Le entrate si devono notare il meno possibile, devono essere invisibili anche agli aerei, e trovarsi dalla parte opposta al fronte; 2) Le entrate devono essere poste in modo tale da permettere l’afflusso delle truppe verso le rispettive posizioni nel minor tempo possibile; 3) Il numero e le dimensioni delle Tav 57 : Entrata di un rifugio in una gallerie devono essere in rapporto al numero caverna austro-ungarica degli occupanti. Altre istruzioni indicavano che le gallerie dovevano avere un gomito ad angolo per proteggere i soldati dalle schegge e dalla pressione dell’aria in caso di esplosioni; che le cucine andavano sistemate nelle parti più alte della grotta, acqua e viveri nelle zone fresche e ventilate. (Roberto Todero, Fortezza Hermada 19151917, Guide Gaspari, Udine, s.d., pp. 109 113, rid.). Anche le doline, non più sede di orti e di vigne, vennero impiegate come luogo di raccolta di interi reparti da inviare in prima linea, come piazzole naturali per l’artiglieria, luoghi di Tav 58: Anche i soldati italiani utilizzavano le raccolta per i feriti e come caratteristiche del territorio. Nella foto una dolina cimiteri. carsica con un posto di cura dei feriti. Juliaest - www.carso-isonzo.net 2 LA CANNONIERA DEL BRESTOVEC Un alleato naturale delle truppe austroungariche QUARTO ITINERARIO PERCORSO BLU Di fronte a questa situazione il Comando italiano della 3a Armata, una volta esaminato il terreno conquistato sul Carso durante la sesta “battaglia dell'Isonzo” (agosto 1916), decise di schierare in posizione strategica le sue artiglierie contro le linee nemiche arretrate oltre il Vallone. Il 10 agosto i primi fanti italiani giunti nei pressi del Brestovec, temendo la presenza di soldati nemici, aspettarono la notte per ricevere rinforzi e occupare la cima dell’altura. Ma udendo gli spari giungere da più lontano, si resero conto che gli austriaci si erano spostati sulle pendici del Nad Logem (q. 212). Tav 59: Cotiči sul San Michele. Il cimitero militare italiano in una dolina Il capitano Adolfo Zamboni così racconta quanto avvenuto in quella notte: Calata la sera e preso collegamento con tutte le truppe dal Vallone a Monfalcone, continuammo la marcia verso Doberdò. Giunti in prossimità del Vallone, dovemmo sostare perché davanti a noi c’erano due forti ostacoli: la strada correva fra q. 193 [Goličevnik/Monte Pelato, n.d.a.] a sinistra e la punta del Brestovec a destra, posizioni che sapevamo fortificate e con trincee scavate nella roccia. Furono staccate pattuglie allo scopo di perlustrare il terreno. (…). Giunti in fondo del Vallone, rimanemmo in ascolto e notammo che le fiammate dei fucili provenivano dalla cima del Nad Logem (q.212). Evidentemente il nemico si era ritirato lassù, dove si preparava ad opporci una valida resistenza. Nel ritorno ci incontrammo con altre pattuglie le quali riferivano le stesse notizie. Allora il grosso delle truppe si andò a schierare sotto le pendici del monte, rimanendo in attesa dell’alba. Ma il sole nascente ci fece conoscere quante e quali difficoltà occorreva superare per la conquista della posizione formidabile. (Mitja Juren – Nicola Persegati, Debela griža – San Michele 19151916, Ronchi dei Legionari 2010, pp. 151152, rid. e adatt.) Juliaest - www.carso-isonzo.net 3 LA CANNONIERA DEL BRESTOVEC L’occupazione italiana del Brestovec QUARTO ITINERARIO PERCORSO BLU Dopo la conquista del Nad Logem e il successivo spostamento della linea di combattimento verso il rilievo del Faiti (Fajti Hrib) e il paese di Castagnevizza (Kostanjevica) – oggi in territorio sloveno – i soldati appartenenti alla 3a Compagnia del genio minatori furono incaricati della costruzione delle gallerie e delle modificazioni delle grotte in caverne. Al loro interno sarebbe stata sistemata una serie di 8 cannoni, le cui bombe avrebbero raggiunto la distanza massima di 16,5 km. Questa postazione dei cannoni sarebbe stata nascosta alla vista del nemico, inoltre, trovandosi in posizione elevata, il tiro di queste armi avrebbe colpito obiettivi di un’ampia zona del Carso, fino quasi a Trieste. Tav. 60: Brestovec, lato sud trincea Tav 61: La postazione della cannoniera e le linee di tiro Juliaest - www.carso-isonzo.net 4 LA CANNONIERA DEL BRESTOVEC La cannoniera del Brestovec QUARTO ITINERARIO PERCORSO BLU Tav. 62 disegno: Il tipo di cannone, che avrebbe dovuto essere collocato nella cannoniera A) Ingressi sud/nord della cannoniera B) Cannoni da 149/35 A Mod. 1905 C) Nicchie serventi al pezzo per riparo durante lo sparo D) Posto comando per coordinamento pezzi E) Santa Barbara e allogiamento serventi F) Salita alle postazioni difensive Tav. 63 foto: Pianta della cannoniera con le relative indicazioni Juliaest - www.carso-isonzo.net 5 LA CANNONIERA DEL BRESTOVEC Nella caverna vennero predisposti altri spazi: zone di deposito munizioni, posto di comando, alloggio per i soldati, nicchie di riparo durante lo sparo. Tav. 64 : La galleria principale con le entrate alle piazzole di tiro. Ad assistere al lavoro di costruzione da parte del Genio minatori vi era il giornalista e scrittore britannico Rudyard Kipling (18651936), premio Nobel nel 1907 e noto autore del Libro della giungla (1894 e 1895) e del romanzo Capitani coraggiosi (1897). Nel suo libretto Impressioni dal fronte Italiano ricorda: “Poi il terreno, pochi metri din nanzi a noi, ebbe un sussulto, e i sassi aguzzi del Carso volaro no in alto, come stormi di pernici. Mine!, disse l’ufficiale serenamente, mentre noi borghesi che ci trovavamo là rialzavamo macchinalmente il colletto del soprabito. Stanno lavorando sul versante ripido della giogaia; ma potevano bene avvertirci! Le mine esplosero in linea ordinata, ed essendo impossibile fuggire attraverso le pietraie, dovemmo limitarci ad osservare le esplosioni, sicuri che anche le decine di migliaia di morti che giacevano lì sotto, intorno, e dietro a noi, stessero ascoltando. Nel frattempo udivamo una perforatrice pneumatica lavorare sotto terra, con rumore simile a battito di denti. Non avrei mai pensato che si trovassero insieme tante pietre staccate. Non sono staccate: magari lo fossero! Sono, al contrario, molto ben solide. Venite a vedere! Lasciammo la luce del sole ed entrammo in una grande galleria tagliata nella pietra, con binari posati per terra e ove degli uomini caricavano detriti su vagoncini. Una mezza dozzina di feritoie davano luce attraverso dieci metri di roccia. Queste sono alcune nuove postazioni per cannoni forse da 180, forse da 220 mm [di calibro, n.d.c.]. E come fate a portare cannoni da 220 fin quassù?”, domandai. Egli sorrise un poco. Imparai più tardi, sulla montagna, la ragione di quel sorriso. A forza di braccia rispose e si voltò verso l’Ufficiale del Genio, che dirigeva i lavori e che lo riprese per aver esploso le mine senza preav viso”. (Mitja Juren – Nicola Persegati, Debela griža, cit., pp. 154155) Una grande targa posta all’interno della cannoniera ricorda i suoi costruttori. Tav. 65: La targa posta all'interno della cannoniera ricorda gli addetti alla sua costruzione Juliaest - www.carso-isonzo.net 6 LA CANNONIERA DEL BRESTOVEC QUARTO ITINERARIO PERCORSO BLU Le opere vennero terminate verso la metà del 1917. Per l’esercito italiano avrebbero dovuto essere uno dei punti di difesa più importanti nel caso in cui gli austroungarici avessero tentato di riconquistare il Carso. Ma avvenne che gli austriaci, appoggiati da truppe tedesche, il 24 ottobre 1917 portarono un formidabile attacco all’esercito italiano nei pressi di Caporetto. Questo fu costretto a ritirarsi in grande disordine fino al fiume Tav. 66: Iscrizione scolpita nella roccia Piave, così che la cannoniera rimase inutilizzata. Accanto allo scritto di Kipling, che ci dice molto di come vennero eseguiti i lavori e della fatica sopportata dai soldati, non possiamo dimenticare un’altra testimonianza, particolarmente significativa: una piccola iscrizione nella roccia, posta sulla volta di sinistra di una galleria larga non più di due metri. Il testo sgrammaticato, visibile nella foto, non ha bisogno di commenti. L’osservatorio militare Sulla cima del Brestovec si possono ancora notare altre tracce della presenza militare su questa altura. Sono, infatti, facilmente individuabili sia dei piccoli coni con un’apertura protetta da una rete, sia una lamiera con lucchetto che chiude un’entrata al sotterraneo. I coni sono delle prese d’aria per i corridoi costruiti scavando la roccia, i quali conducono a un bunker mimetizzato con pietre, visibile dall'esterno. L’insieme di quest’ opera non risale alla prima guer ra mondiale, ma venne costruita dall’esercito italiano negli anni Sessanta. È un osservatorio mili tare, che serviva a controllare l'intero territorio del Carso di Comeno, che si trova al di là dell’ex confine con l’attuale stato di Slovenia e, prima del 1991, con l'ex Jugoslavia. Venne usato fino a quella data perché le autorità italiane temevano che vi fosse un Tav. 67 : Uno degli osservatori militari eventuale pericolo di invasione del territorio italiano da parte dell’esercito jugoslavo e sovietico. Cosa che non avvenne, ma il timore era dovuto a quanto successo al termine della seconda guerra mondiale in seguito alla divisione dell'Europa in occidentale e orientale, con ciascuna delle due parti divise da differenti sistemi politici, sociali ed economici. Juliaest - www.carso-isonzo.net 7 LA CANNONIERA DEL BRESTOVEC QUARTO ITINERARIO PERCORSO BLU QUARTO ITINERARIO PERCORSO BLU L’opera in muratura posta verticalmente sulla cima del monte Brestovec è un “falsoscopo” (o “falso scopo”), cioè un punto di riferimento costruito dai militari e a loro necessario per puntare un obice, un tipo di arma, in modo indiretto verso un obiettivo non individuabile a vista. Quando per troppa distanza o per impedimento l’artigliere non ha la visuale libera sul bersaglio da colpire, usa punti di riferimento noti (tra cui i “falsi scopi”), riportati sulle carte geografiche militari, e ricorre a calcoli matematici per individuare la posizione dell’obiettivo. Poi, regola la direzione e l’alzo di tiro dell’arma. Il sistema di puntamento col “falsoscopo” è stato ormai abbandonato dopo l’entrata in uso dei rilevatori satellitari di posizione. Tav. 68: Il "falsoscopo", costruito dai militari italiani. RIporta la data del 1962 Juliaest - www.carso-isonzo.net 8 LA CANNONIERA DEL BRESTOVEC Il “falsoscopo” QUARTO ITINERARIO PERCORSO BLU PROPOSTE OPERATIVE SUL CAMPO Sul Brestovec alle spalle di una delle trincee, vi è un avvallamento naturale, chiamato dolina, sul fondo del quale si trova una caverna. La dolina e la trincea sono collegate da passaggi. 1) Questi spazi saranno stati usati dai soldati? Se si, per che cosa? _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ 2) Immagina l’ambiente interno della caverna. Che cosa vi poteva essere? Come sarà stato organizzato lo spazio? I soldati, dopo essere stati in trincea, come trascorrevano il loro tempo di riposo? Rappresenta l’interno della caverna come te lo immagini. Juliaest - www.carso-isonzo.net 9 LA CANNONIERA DEL BRESTOVEC La dolina e la caverna sul Brestovec QUARTO ITINERARIO PERCORSO BLU PROPOSTE OPERATIVE SUL CAMPO La notte del 10 agosto del 1916 i fanti italiani occupano la cima del Brestovec, in quanto i soldati austroungarici si erano ritirati oltre il Vallone. Esaminato il terreno e considerata la posizione dell’altura il Comando italiano decide di sistemare una serie di cannoni contro le linee nemiche. 1) Perché secondo te venne scelta proprio questa postazione? _____________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ 2) Era sufficientemente protetta? _______________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ 3) Quante sono le entrate e le uscite? ___________________________________________ ______________________________________________________________________________ 4) Per entrarvi quale percorso era più sicuro per i soldati? _______________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ 5) Dopo aver effettuato il sopralluogo all’interno della cannoniera, ricordi quali sono gli spazi e quali le loro funzioni? ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ Juliaest - www.carso-isonzo.net 10 LA CANNONIERA DEL BRESTOVEC La cannoniera QUARTO ITINERARIO PERCORSO BLU PROPOSTE OPERATIVE SUL CAMPO ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ 6) La cannoniera in origine era una grotta naturale? _____________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ 7) Al suo interno si trova una targa. Chi ricorda? ________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ 8) In che modo la grotta naturale è stata trasformata in caverna adatta a posizionare i cannoni?______________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ 9) Con quali mezzi saranno stati eseguiti i lavori? _________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ Juliaest - www.carso-isonzo.net 11 LA CANNONIERA DEL BRESTOVEC ______________________________________________________________________________ QUARTO ITINERARIO PERCORSO BLU PROPOSTE OPERATIVE SUL CAMPO ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ Juliaest - www.carso-isonzo.net 12 LA CANNONIERA DEL BRESTOVEC 10) Se guardi con attenzione le pareti esterne della postazione di tiro, puoi notare sulla roccia dei segni particolari. Che indizi saranno? Disegnali e rispondi.