00
02/13
Ing. Bruno Cerise
Prima stesura progetto
Ing. Bruno Cerise
Rev.
Data
Redatto
Descrizione
Visto
Committente:
IN.VA. S.p.A.
Azienda con sistema qualità certificato
UNI EN ISO 9001:2008
Cod. Id. Tavola:
Regione Borgnalle, 12
11100 Aosta, Italy
T: +39 0165 367711
F: +39 0165 262336
E: [email protected]
www.invallee.it
P.I. e C.F. 00521690073
Cap. Soc. Euro 5.100.000 i.v.
Registro delle Imprese
di Aosta n° 00521690073
Progetto:
FASE TIP RT PS NUM
COSTRUZIONE DI SITI ATTREZZATI PER RADIOTELECOMUNICAZIONI (P.S.2009)
- PROGETTO ESECUTIVO -
pe E 0 0 05
Scala:
Descrizione tavola:
n.a.
PIANO DI MANUTENZIONE
Cod. int. comm:
B136
Responsabile progetto:
Progettisti:
Ing. Bruno Cerise
Collaboratori:
Ing. Marco Frassy
Ing. Valentina Marconcini
Geom. Giorgio Cosentino
File:
contratto n.
201110220
loc. Autoporto, 33E - 11020 Pollein (AO)
Tel. +39 0165 238747 - Fax +39 0165 230478
e-mail: [email protected]
contratto n.
201110221
loc. Grand Chemin, 22 - 11020 Saint-Christophe (AO)
Tel. +39 0165 261051 - Fax +39 0165 261051
e-mail: [email protected]
contratto n.
201110222
B136_peE0005_00.doc
File stampa:
n.a.
Layout:
n.a.
Dimensione:
loc. Grand Chemin, 12 - 11020 Saint-Christophe (AO)
Tel. +39 0165 060371 - Fax +39 0165 060290
e-mail: [email protected]
A4
Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni – Piano Straordinario 2009
1
PREMESSA
3
2
DESCRIZIONE GENERALE
3
3
RIFERIMENTO NORMATIVO
4
3.1
4
IMPIANTI SPECIALI:
3.1.1
Sicurezza Elettrica
3.1.2
Prescrizioni Generali
3.1.3
Illuminazione Di Sicurezza
3.1.4
Alimentazioni Di Sicurezza
4
4
4
5
5
IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DELL’OPERA
5
4.1
DESCRIZIONE DELLE OPERE DA REALIZZARE
5
4.2
POSTAZIONE DI RONC
5
4.3
POSTAZIONE DI PLAN-PUITZ
4.3.1
Plan-Puitz RX
4.3.2
Plan-Puitz TX
6
6
7
4.4
POSTAZIONE DI SAINT-OYEN
7
4.5
POSTAZIONE DI CRETON
8
4.6
POSTAZIONE DI VALNONTEY
9
4.7
POSTAZIONE DI CHAILLOD
10
4.8
POSTAZIONE DI PRÉ DE PASCAL
11
4.9
POSTAZIONE DI KROME
12
4.10 STRUTTURE IN CALCESTRUZZO ARMATO
4.10.1
Struttura in c.a. fondazioni
4.10.2
Struttura in c.a. pareti
4.10.3
Copertura piana non praticabile
13
13
13
13
4.11 MURATURE IN LATERIZIO
4.11.1
Muratura intonacata
4.11.2
Muratura in mattoni
18
19
4.12 MURATURE IN PIETRA
4.12.1
Attività ordinaria
4.12.2
Attività straordinaria
4.12.3
Operazioni programmate di manutenzione periodica
4.12.4
Operazioni di manutenzione straordinaria
4.12.5
Interventi periodici di manutenzione ordinaria
19
19
19
20
20
18
19
4.13 IMPERMEABILIZZAZIONI
22
4.14 PAVIMENTAZIONI , TINTEGGIATURE E RIVESTIMENTI
4.14.1
Pavimenti sopraelevati:
4.14.2
Tinteggiatura con idropitture a base di resine viniliche, ecc.:
27
28
28
4.15 OPERE IN FERRO E LEGNO
28
4.16 TRALICCI
28
4.17 IMPIANTO DI RACCOLTA E SMALTIMENTO ACQUE METEORICHE
29
4.18 PERCORSI PEDONALI
29
4.19 IMPIANTI ELETTRICI
4.19.1
Sintomi di deterioramento dei componenti elettrici
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30
30
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Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni – Piano Straordinario 2009
4.19.2
4.19.3
4.19.4
Manutenzione specifica delle apparecchiature di manovra e di
protezione
31
Interventi di manutenzione
31
Schede di manutenzione
35
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Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni – Piano Straordinario 2009
1
PREM ESSA
Vista la disciplina della manutenzione delle opere pubbliche,
normata dalla Legge Regionale n°12/1996 della Regione Autonoma
Valle d’Aosta all’articolo 18,
si è resa indispensabile la stesura del
presente:
Piano di manutenzione
Tale documento specifico definisce gli interventi di manutenzione
e controllo, necessari al fine di preservare i valori patrimoniali dei soggetti
di cui all’art.3 della suddetta Legge.
Esso sarà la guida per tali soggetti, sulla base della quale istituire
appositi registri delle manutenzioni, corredati di schede tecniche,
relative ai diversi componenti, nonché di analisi periodiche sullo stato di
fatto con un intervallo non inferiore al biennio.
2
DESC RIZ IO NE G ENERAL E
Il presente Piano di Manutenzione, in relazione alle caratteristiche
costruttive dell’opera ed alle scelte progettuali applicate, analizza le
parti edili più importanti della struttura, fornendo nel contempo le
necessarie indicazioni di minima per un’adeguata manutenzione
preventiva e corrente. In particolare il Piano prevede il mantenimento
della struttura nel tempo, garantendone la piena fruibilità da parte degli
utenti, attraverso adeguati interventi programmati, al fine di contrastare i
fenomeni di degrado dovuti essenzialmente alle condizioni climatiche,
all’uso quotidiano della struttura ed alla modifica di alcuni parametri
estetici della stessa.
Il piano di manutenzione segue inoltre un accurato censimento
del sistema impiantistico, l’individuazione dei componenti dei singoli
sottosistemi, la loro codifica per una futura acquisizione in banche dati
per riscontri di carattere tecnico ed economico e per la loro
standardizzazione,
l’individuazione
delle
singole
operazioni
di
manutenzione e la loro periodicità.
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Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni – Piano Straordinario 2009
Ciò permetterà la creazione di schede che, per componente o
subsistema, registrino verifiche ed interventi realizzati e raccolgano dati
di monitoraggio del loro stato e della eventuale evoluzione per arrivare
anche alla identificazione di interventi correttivi.
La pianificazione degli interventi presuppone un’accurata analisi
del progetto esecutivo e dello stato di fatto delle opere esistenti,
ponendo particolare attenzione alla rispondenza alle norme (vd.
Capitolo seguente) e alla consistenza funzionale sia per rispetto delle
specifiche progettuali, che di quella richiesta dalle esigenze di fruibilità.
3
RIFERIM ENTO NO RM ATIVO
Componenti e opere di nuova installazione devono risultare in
accordo alle seguenti norme, o se l’impianto è esistente, gli interventi
manutentivi devono seguire, per quanto non espressamente descritto
nelle schede che seguiranno, le indicazioni tecniche estrapolabili da
codeste norme:
3.1 Impianti speciali:
3.1.1 Sicurezza Elettrica
•
Legge n. 186/68 Disposizioni
materiali, apparecchiature,
elettrici ed elettronici.
•
Legge n. 46 del 5 Marzo 1990 Norme
impianti.
•
Legge n.791 18 del Ottobre 1977
Costruzione e commercio di
apparecchiature a regola d'arte.
•
Dpr.547/1955
l'igiene del lavoro
•
DL 476 4/12/92
•
89/336/CE
Legge
elettromagnetica
•
Legge n. 549 del 28 dicembre 1993
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concernenti la produzione di
macchinari, installazioni impianti
per
la
sicurezza
degli
Norme per la prevenzione degli infortuni e
Direttiva del Consiglio 89/336 CE
europea
per
la
compatibilità
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Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni – Piano Straordinario 2009
3.1.2 Prescrizioni Generali
•
CEI 17-13 /1
Apparecchiature assiemate per bassa tensione.
Prescrizioni per apparecchiature di serie e no (AS e ANS)
•
CEI 12-13 Apparecchi elettronici e loro accessori collegati alla
rete. Norme di sicurezza.
•
CEI 31-24 v1 Guida per l’ispezione ai fini della manutenzione di
impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione di classe 1 e
3 (diversi dalle miniere)
•
CEI 64-8 Impianti elettrici a tensione non superiore a 1000 V. Da
parte 1 a parte 7.
Va inoltre precisato che non essendo stata ancora emanata una
versione europea di alcune norme specifiche per queste applicazioni
(serie EN 54), sono state prese a riferimento le norme americane:
•
NFPA 70 1990
National Electrical Code
•
NFPA 72 E 1990
Automatic Fire Detectors
•
NFPA 2001 1996 Clean Agent Fire Extinguishing Systems
3.1.3 Illuminazione Di Sicurezza
•
CEI EN 60598-22
emergenza
Specifiche
tecniche
per
lampade
di
3.1.4 Alimentazioni Di Sicurezza1
•
4
EN 61000-2-2
Specifiche tecniche per gruppi di continuità.
IDENTIFIC AZ IO NE
DELL ’O PERA
E
DESC RIZ IO NE
4.1 Descrizione delle opere da realizzare
La necessità di integrare al meglio le postazioni all’interno dello
specifico contesto e non avendo a disposizione degli standard di
riferimento si è provveduto a sviluppare tipologie il più possibile similari tra
loro ma allo stesso tempo differenti, sulla base degli elementi sorti nel
corso della costruzione dei siti relativi al piano straordinario 2008.
(1) 1 Non sono considerati i gruppi elettrogeni
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Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni – Piano Straordinario 2009
Le postazioni risultano quindi differenti le une dalle altre almeno in
termini infrastrutturali mentre sono stati garantiti rigidi standard in termini
di impianti elettrici e di protezione degli apparati. Sono stati individuati
anche degli standard sulla tipologia dei tralicci alla ricerca di una certa
continuità dei sostegni dei futuri apparati trasmittenti.
4.2 Postazione di Ronc
La nuova postazione sarà composta da un traliccio di altezza pari
a 30 metri, installato su un plinto di fondazione opportunamnete
dimensionato ed ancorato al terreno mediante una serie di micropali.
In prossimità del traliccio sarà realizzata una platea sulla quale
verranno installati gli apparati, protetti dagli agenti atmosferici per
mezzo di una tettoia in legno con copertura in lamiera.
Lungo il viadotto sarà staffato un passacavo per la realizzazione di
un gap-filler, composto da un palo di altezza 8 metri, staffato anch’esso
alla struttura in c.a.
L’impianto elettrico generale sarà costituito essenzialmente dagli
apparati necessari all’allaccio alla linea di alimentazione e dai relativi
interruttori di protezione e separazione dalla stessa. A valle del quadro
generale partiranno le singole linee di alimentazione degli armadi,
anch’esse protette a monte da adeguato interruttore.
Il traliccio e, se necessario, gli armadi verranno attrezzati con un
impianto di protezione dal rischio di fulminazione oltre all’impianto di
messa a terra che sarà adeguato alle masse delle nuove strutture di
supporto e degli apparati di telecomunicazione.
La postazione sarà inoltre adeguatamente recintata per garantire
l’accesso al solo personale autorizzato. Per poter accedere alla struttura,
sarà realizzzata una pista a tergo del viadotto, a partire dal piazzale in
corrispondenza del bivio per l’Arp du Jeu.
4.3 Postazione di Plan-Puitz
Entrambe le postazioni di Plan-Puitz ricalcano quanto previsto nel
progetto definitivo, con ulteriori adeguamenti e modifiche, determinati
dal maggior dettaglio di progettazione richiesto nella presente fase.
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Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni – Piano Straordinario 2009
4.3.1 Plan-Puitz RX
L’adeguamento della postazione consiste in un duplice intervento:
•
adeguamento delle infrastrutture;
•
adeguamento degli impianti elettrici e radioelettrici.
Per
quanto
riguarda
l’adeguamento
delle
infrastrutture
si
provvederà alla realizzazione di un basamento di dimensioni tali da
consentire sia l’ancoraggio del sostegno sia la permanenza del
personale addetto alla manutenzione.
Si tratta quindi della costruzione un muro in pietrame e malta a
contenimento ed integrazione del basamento di fondazione sul quale
posare un traliccio a base quadrata (70 cm di lato) con i relativi
apparati, quindi delimitare il tutto con una recinzione metallica. Gli
operatori potranno così intervenire in un contesto di sicurezza adeguato,
sia in termini di spazio, sia per quanto concerne la separazione dalla
strada consortile.
La postazione sarà dotata di idoneo impianto di protezione e
l’impianto elettrico sarà adeguato alle nuove strutture di supporto dei
quadri elettrici e degli apparati di telecomunicazione.
Queste postazioni, ancorché divise, hanno funzione unitaria e
rimarranno collegate tra loro attraverso un cavidotto esistente.
4.3.2 Plan-Puitz TX
L’ampliamento
comporterà
l’adeguamento
della
struttura
portante, soprattutto in termini di altezza, con un traliccio da venti metri.
Si è ipotizzato un traliccio a base quadrata da 150 centimetri, vincolato
ad un basamento che diventerà il piano di appoggio degli armadi da
esterni in cui alloggiare gli apparati.
Il rischio di fulminazione deve essere valutato ed il relativo impianto
di protezione deve essere, di conseguenza, progettato e realizzato.
L’impianto di messa a terra e l’impianto elettrico devono essere
adeguati alle nuove strutture di supporto dei quadri elettrici e degli
apparati di telecomunicazione.
La postazione sarà inoltre adeguatamente recintata per garantire
l’accesso al solo personale autorizzato.
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Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni – Piano Straordinario 2009
4.4 Postazione di Saint-Oyen
Seguendo quanto previsto nel progetto definitivo, e a differenza di
quanto previsto inizialmente nel progetto preliminare, tale postazione è
stata ridotta, rinuciando alla scala esterna con relativa botola di
accesso alla copertura e modificando la zona degli apparati. Il dettaglio
dei singoli interventi è stato qui di seguito esplicitato.
Per poter creare una postazione adeguata alle esigenze e allo
stesso tempo mantenere le antenne nella posizione attuale, si procederà
con la dotazione della copertura di adeguati mezzi di protezione. Sarà
installato un sistema puntuale di ancoraggi ed un filo guida di protezione
per i movimenti sulla copertura. L’accesso alla copertura avverrà
mediante il velux esistente.
Gli
apparati
rimarranno
nella
stessa
posizione
dove
sono
attualmente installati (alle spalle della struttura esistente in un’area di
pertinenza
accessibile
dall’intercapedine)
ma
sarà
realizzata
la
copertura dell’area mediante un solaio in acciaio, lamiera e massetto,
con botola di accesso. A completamento sarà spostata sul perimetro
esterno la recinzione in legno esistente.
Non sarà quindi necessario prevedere nessun impianto di
protezione contro i fulmini.
4.5 Postazione di Creton
La postazione non ha subito variazioni rispetto al progetto
definitivo.
La soluzione prevede la realizzazione di locali seminterrati che
saranno accessibili solo dal fronte e che svolgeranno anche la funzione
di basamento e di fondazione del nuovo traliccio.
Il fabbricato, nel quale è previsto il ricovero degli apparati, sarà
realizzato in calcestruzzo armato con un’intercapedine perimetrale che,
oltre ad isolare, permette di avere un’adeguata ventilazione dei locali
ed il passaggio dei cavi verso il cavidotto che porta al traliccio.
L’edificio è chiuso lungo il perimetro attraverso una struttura
leggera in acciaio zincato che, oltre ad impedire l’accesso, funge da
parapetto lungo la soletta di copertura.
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Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni – Piano Straordinario 2009
All’interno del fabbricato verranno realizzate sei stanze, da adibire
a locali per il ricovero degli apparati radioelettrici, dotate di porta di
ingresso e finestra a ribalta che consentano un ricircolo naturale dell’aria
nei periodi caldi.
Ogni locale sarà dotato di un impianto elettrico, con quadro
generale di gestione, commisurato alle necessità di protezione ed
alimentazione degli armadi apparati, oltre all’illuminazione ed ad un
radiatore elettrico necessario al mantenimento delle temperature
minime.
L’alimentazione generale, a cura della DEVAL, verrà portata
all’interno dell’intercapedine dell’edificio da cui verrà smistata ai locali,
dotati ognuno di contatore indipendente.
Il traliccio verrà realizzato su un basamento in calcestruzzo armato
e la struttura di sostegno delle antenne risulterà alta 20 metri.
A completamento dei lavori di realizzazione della postazione si è
previsto che l’accesso al traliccio sia dotato di una recinzione
perimetrale necessaria sia alla delimitazione del sito, sia alla protezione
contro le intrusioni.
L’impianto elettrico generale sarà costituito essenzialmente dagli
apparati necessari alla distribuzione della linea di alimentazione e dai
relativi interruttori di protezione e separazione.
Il traliccio e l’edificio verranno attrezzati con un impianto di
protezione dal rischio di fulminazione, oltre all’impianto di messa a terra,
che sarà adeguato alle masse delle nuove strutture di supporto e degli
apparati di telecomunicazione.
4.6 Postazione di Valnontey
Durante il passaggio da progetto preliminare a progetto definitivo,
gli approfondimenti sulle capacità portanti del sito e delle condizioni di
dissesto in atto hanno determinato una revisione del piano di fondazione
sia per quanto attiene il suo spessore sia la necessità di aggiungere dei
micropali.
Per la realizzazione della nuova postazione si è tenuto conto della
necessità di posizionarla in un’area che sia sufficientemente defilata da
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Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni – Piano Straordinario 2009
non costituire elemento di impatto rispetto al contesto naturale da una
parte, e quello antropizzato dall’altra.
Per questo motivo si è scelto di posizionare il traliccio all’interno
dell’area boscata che si trova alle spalle del nucleo abitato. In termini
strutturali questo implica la realizzazione di un traliccio in grado di
sormontare la vegetazione presente e quindi di notevole altezza con
conseguente adeguamento delle fondazioni e della platea.
Come per le altre postazioni anche in questo caso l’accesso al
traliccio sarà impedito da una recinzione perimetrale che fungerà sia da
perimetrazione sia da protezione contro le intrusioni.
L’impianto elettrico generale sarà costituito essenzialmente dagli
apparati necessari alla distribuzione della linea di alimentazione e dai
relativi interruttori di protezione e di separazione.
A valle del quadro generale partiranno le singole linee di
alimentazione degli armadi, situati all’interno di un edificio in muratura
che riprenda le caratteristiche architettoniche tradizionali, anch’esse
protette a monte da adeguato interruttore.
Il traliccio sarà dotato di impianto di protezione dal rischio di
fulminazione, oltre all’impianto di messa a terra, che sarà adeguato alle
masse
delle
nuove
strutture
di
supporto
e
degli
apparati
di
telecomunicazione.
4.7 Postazione di Chaillod
La trasformazione dell’attuale postazione da temporanea a
definitiva si tradurrà nella formazione di una platea di base in
calcestruzzo armato sulla quale posare gli armadi da esterno per il
ricovero degli apparati e su cui ancorare il traliccio leggero.
Si tratta di una platea di cui circa un terzo costituito dal
basamento per il traliccio, alto venti metri, ed i restanti due terzi per il
posizionamento degli armadi.
A completamento dei lavori, si prevede che le aree vengano
dotate di una recinzione perimetrale necessaria sia alla delimitazione del
sito, sia alla protezione contro le intrusioni.
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Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni – Piano Straordinario 2009
L’impianto elettrico generale sarà costituito essenzialmente dagli
apparati necessari all’allaccio alla linea di alimentazione e dai relativi
interruttori di protezione e separazione dalla stessa. A valle del quadro
generale partiranno le singole linee di alimentazione degli armadi,
anch’esse protette a monte da adeguato interruttore.
Il traliccio e, se necessario, gli armadi verranno attrezzati con un
impianto di protezione dal rischio di fulminazione oltre all’impianto di
messa a terra che sarà adeguato alle masse delle nuove strutture di
supporto e degli apparati di telecomunicazione.
4.8 Postazione di Pré de Pascal
I lavori per la costruzione della presente postazione riguardano
essenzialmente due elementi ben distinti che sono il ricovero degli
apparati ed il traliccio di sostegno delle antenne.
L’area deputata ad ospitare il sostegno ed il ricovero apparati
sarà costituita essenzialmente da una platea in calcestruzzo armato sulla
quale appoggiare direttamente lo shelter. Tale platea sarà realizzata
alla stessa quota dell’area circostante salvo un minimo gradino di
protezione.
Il traliccio è previsto di altezza pari a 25 metri, non tanto per
problemi
di
copertura
radioelettrica,
quanto
per
garantire
il
superamento della vegetazione arborea.
Le indicazioni avute a seguito degli approfondimenti geologici, già
in fase definitiva, hanno reso necessario un incremento della fondazione
e del sistema di ancoraggio (micropali) alla roccia sottostante il
basamento.
Il nuovo allacciamento alla rete elettrica non dovrebbe dare
particolari problemi visto che la zona è completamente antropizzata
con nuclei di case anche nei pressi dell’area prescelta.
L’area sarà dotata di una recinzione perimetrale necessaria sia
alla delimitazione del sito, sia alla protezione contro le intrusioni.
L’impianto elettrico generale sarà costituito essenzialmente dagli
apparati necessari alla distribuzione della linea di alimentazione ed ai
relativi interruttori di protezione e separazione. A valle del quadro
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Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni – Piano Straordinario 2009
generale partiranno le singole linee di alimentazione dello shelter,
anch’esse protette a monte da adeguato interruttore.
L’impianto di messa a terra sarà adeguato alle masse delle nuove
strutture di supporto e degli apparati di telecomunicazione come pure
quello necessario alla protezione dalle scariche atmosferiche.
4.9 Postazione di Krome
I lavori per l’adeguamento della presente postazione riguardano
essenzialmente due elementi ben distinti: il ricovero degli apparati ed il
traliccio di sostegno delle antenne.
A fianco della postazione esistente sarà realizzata una platea di
fondazione sulla quale sarà installato un nuovo traliccio di altezza pari a
10 m.
I quadri elettrici saranno invece installati all’interno di uno shelter,
posizionato su un cordolo in calcestruzzo e putrelle in acciaio, collegato
alla platea di fondazione del traliccio, che consente l’alloggiamento di 4
armadi per le apparecchiature elettriche.
La postazione sarà inoltre recintata, in modo da impedire
l’accesso agli estranei e, verso valle, la stessa garantirà standard di
sicurezza per evitare cadute dall’alto.
L’intervento prevede infine la sistemazione del sentiero di accesso
e del cavidotto di alimentazione.
Sulla base delle indicazioni del geologo, in fase di progettazione
definitiva è stata prevista una barriera paramassi a protezione del
ricovero apparati.
Una volta terminata e messa in servizio la nuova postazione, si
procederà alla rimozione della vecchia; nella prima fase andrà rimosso
il traliccio di sostegno delle antenne e tutte le strutture metalliche di
contenimento degli apparati; si procederà quindi con la demolizione del
basamento.
Dovranno essere recuperati e smaltiti tutti i cavi e le tubazioni
presenti e quanto altro era stato posto in opera per garantire la
funzionalità della postazione.
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Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni – Piano Straordinario 2009
4.10 Strutture in calcestruzzo armato
4.10.1 Struttura in c.a. fondazioni
4.10.1.1
Descrizione
Opere in c.a. necessarie a ripartire i carichi di progetto sul terreno
di base; realizzate con elementi gettati in opera di opportune dimensioni
atte a trasmettere i carichi di progetto, verticali ed orizzontali, come
definiti dalle norme proprie dell'opera da realizzare e comunque sul
progetto.
4.10.1.2
Modalità di uso corretto
•
E' opportuno che la struttura non venga modificata nella sua
natura e nelle sue sezioni, in relazione a quanto predisposto dal
progettista.
•
Deve essere sottoposta ai carichi per cui è stata progettata.
4.10.2 Struttura in c.a. pareti
4.10.2.1
•
Descrizione
Elemento strutturale in c.a. portante con paramento faccia vista
4.10.2.2
Modalità di uso corretto
•
E' opportuno che la struttura non venga modificata nella sua
natura e nelle sue sezioni, in relazione a quanto predisposto dal
progettista.
•
Deve essere sottoposta ai carichi per cui è stata progettata.
4.10.2.3
Danni possibili
•
Distaccamento dovuto ad un rigonfiamento della superficie.
•
Sfaldamento della superficie
• Presenza sulla superficie di effetto come fosse "farina"
4.10.2.4
Modalità d'intervento
•
Necessita rimuovere l’impermeabilizzazione e ripristinare la stessa
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Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni – Piano Straordinario 2009
4.10.3 Copertura piana non praticabile
4.10.3.1
Descrizione
Copertura piana non praticabile composta di:
•
struttura portante, costituita da un solaio in c.a. pieno gettato in
opera a giacitura orizzontale;
•
manto di protezione, che impedisce l'infiltrazione dell'acqua.
•
strato di finitura dell'intradosso del solaio.
4.10.3.2
Modalità di uso corretto
•
E' opportuno che la struttura non venga modificata nella sua
natura e nelle sue sezioni, in relazione a quanto predisposto dal
progettista.
•
Deve essere sottoposta ai carichi per cui è stata progettata.
4.10.3.3
Danni possibili
•
Distaccamento dovuto ad un rigonfiamento della superficie.
•
Sfaldamento della superficie
•
Presenza sulla superficie di effetto come fosse "farina"
4.10.3.4
•
Modalità d'intervento
Necessita rimuovere l’impermeabilizzazione e ripristinare la stessa
4.10.3.5
Anomalie riscontrabili
Corrosione
•
Guasti, alterazioni ed irregolarità visibili: Degradazione che implica
l'evolversi di un processo chimico; rigonfiamenti del coprifetto.
•
Effetto degli inconvenienti: Distacco del copriferro e lesioni in
corrispondenza all'attacco degli elementi verticali portanti
insistenti sulla fondazione con formazione di striature di ruggine per
colature, aspetto degradato.
•
Cause possibili: fattori esterni ( ambientali o climatici ),
incompatibilità
dei
materiali
e
dei
componenti,
mancata/carente/cattiva manutenzione, cause accidentali
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•
Criterio di intervento: rimozione delle parti di calcestruzzo
ammalorato, rimozione della ruggine con energica spazzolatura,
protezione con idoneo passivante e ricostruzione dei copriferri.
Danneggiamento
•
Guasti, alterazioni ed irregolarità visibili: Diminuzione più o meno
grave ed evidente di efficienza e di consistenza di un elemento .
•
Effetto degli inconvenienti: Presenza di lesioni, aspetto degradato.
•
Cause possibili: Cause accidentali, atti di vandalismo.
•
Criterio di intervento: Rimozione delle parti di calcestruzzo
ammalorato, rimozione della ruggine con energica spazzolatura,
protezione con idoneo passivante e ricostruzione dei copriferri.
Deformazione
•
Guasti, alterazioni ed irregolarità visibili: Alterazione duratura
dell'aspetto e della configurazione, misurabile dalla variazione
delle distanze tra i suoi punti.
•
Effetto degli inconvenienti:
distacchi; lesioni.
•
Cause possibili: Presenza di carichi superiori a quelli di calcolo,
cedimenti del terreno al di sotto del piano di posa
•
Criterio di intervento: Rimozione di carichi e/o ripristino strutturale,
progettazione di rinforzi, sottofondazioni locali, eliminazione delle
cause delle eventuali modifiche geomorfologiche del terreno
Inflessione
visibile;
rigonfiamenti;
Lesione
•
Guasti, alterazioni ed irregolarità visibili: Rottura che si manifesta in
una qualsiasi struttura quando lo sforzo a cui è sottoposta supera
la resistenza corrispondente del materiale.
•
Effetto degli inconvenienti: Fenditure interne più o meno ramificate
(es. lesione isolata, diffusa, a croce, cantonale, a martello,
verticale, a 45°, ecc.) e profonde (es. lesione capillare,
macroscopica, ecc.).
•
Cause possibili: Assestamento differenziale delle fondazioni per
cedimenti del terreno (es. traslazione verticale, traslazione
orizzontale, rotazione).
•
Schiacciamento per carico localizzato. Schiacciamento dovuto al
peso proprio.
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•
Criterio
di
intervento:
Ispezione
tecnico
specializzato,
progettazione di rinforzi, sottofondazioni locali, eliminazione delle
cause delle eventuali modifiche geomorfologiche del terreno
Rottura
•
Guasti, alterazioni ed irregolarità visibili: Menomazione dell'integrità
di un elemento e danneggiamento grave.
•
Effetto degli inconvenienti: Perdita delle capacità portanti,
aspetto degradato.
•
Cause possibili: Cause accidentali, atti di vandalismo,
superamento dei carichi di progetto, cambiamenti delle
condizioni locali del terreno di fondazione – variazioni del livello di
falda,delle condizioni meccaniche del terreno
•
Criterio di intervento: progettazione di rinforzi, sottofondazioni
locali, eliminazione delle cause delle eventuali modifiche
geomorfologiche del terreno
4.10.3.6
Controlli eseguibili direttamente dall'utente
Ispezione visiva
•
Modalità di ispezione: Valutazione della lesione, in termini di
dimensione e andamento o della situazione che ha messo a nudo
porzioni della fondazione.
•
Verificare l'integrità della struttura controllando in modo indiretto
l'assenza di lesioni, scagliature, efflorescenze, macchie, sporco e
fenomeni di umidità sugli elementi portati dalla struttura
•
Raccomandazioni: Nel caso si fosse creata una fessurazione o sia
rimasta scoperta parte della fondazione, rivolgersi alle strutture
preposte per una verifica di stabilità dello stesso.
•
Frequenza: quando occorre
•
Requisiti da verificare: Stabilità; Struttura - resistenza meccanica e
stabilità.
•
Anomalie riscontrabili: Danneggiamento; Deformazione; Lesione;
Rottura.
4.10.3.7
Controlli da eseguire a cura di personale specializzato
Strutturale
•
Modalità di ispezione: Verifica integrità della struttura
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•
Frequenza: 10 anni
•
Qualifica operatori: Tecnico specializzato
•
Requisiti da verificare: Stabilità; Struttura - resistenza meccanica e
stabilità;
•
Struttura-durabilità.
•
Anomalie
riscontrabili:
Deformazione; Rottura.
Corrosione;
Danneggiamento;
Controllo con strumento
•
Modalità di ispezione: Verificare con lo strumento quale sia la
classe di resistenza e confrontarla con quanto riportato in
relazione di calcolo.
•
Fare più valutazioni a campione di modo che si possa avere un
valore medio.
•
Frequenza: quando occorre
•
Qualifica operatori: Tecnico specializzato
•
Attrezzature necessarie: Utensili vari, d.P.I.
•
Requisiti da verificare: Stabilità; Struttura - resistenza meccanica e
stabilità.
•
Anomalie
riscontrabili:
Deformazione; Lesione;
•
Rottura.
4.10.3.8
Corrosione;
Danneggiamento;
Manutenzioni da eseguire a cura di personale specializzato
Resine bicomponenti
•
Modalità di esecuzione: Utilizzo di resine bicomponenti, al fine di
ripristinare l'eventuale lesione e riconferire alla struttura le
caratteristiche statiche iniziali.
•
Frequenza: quando occorre
•
Qualifica operatori: Tecnico specializzato
•
Attrezzature necessarie: D.P.I., utensili vari.
Ripristino
•
Modalità di esecuzione: Eventuali lavori di ripristino integrità del
materiale attraverso: applicazione di stucchi specifici sulle lesioni;
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trattamento superficiale con resine specifiche per il fenomeno
dell'efflorescenza; stilatura giunti con malta cementizia.
•
Frequenza: quando occorre
•
Qualifica operatori: Impresa specializzata
•
Attrezzature necessarie: D.P.I.; ponteggio esterno; piattaforma
idraulica;
•
trabattello; scala; utensili vari
•
Disturbi a terzi causabili dagli interventi: Possibili interruzioni traffico
veicolare e pedonale.
Utilizzo di malte
•
Modalità di esecuzione: Stesa di malte del tipo tixotropica,
epossidica, o primer.
•
Frequenza: quando occorre
•
Qualifica operatori: Operaio specializzato
•
Attrezzature necessarie: D.P.I., utensili vari, ponteggio.
•
Disturbi a terzi causabili dagli interventi: Impossibilità di transitare in
adiacenza all'area d'intervento
4.11 Murature in laterizio
4.11.1 Muratura intonacata
Frequenza
Ispezioni / Diagnosi
Annuale
Ispezione visiva dello stato
della
muratura
e
Secondo
necessità
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Interventi
Posizionamento di riferimenti per il monitoraggio
dell’evoluzione di fessurazioni e anomalie.
Lavaggio e pulizia della facciata con mezzi
idraulici o pneumatici.
Chiusura locale delle fessurazioni.
Riparazione
puntuale
della
muratura
e
dell’intonaco.
Ripresa dei ferri corrosi.
Impermeabilizzazione superficiale della muratura
con trattamento chimico applicato sull’intonaco.
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Secondo
necessità: ogni
10 anni almeno
Puntellamento e consolidamento provvisorio dei
muri.
Pulizia a fondo per togliere i sali e le parti friabili
dell’intonaco.
Rimozione delle efflorescenze.
Ristilatura locale delle fughe.
Trattamento delle fessurazioni importanti per
riempimento o iniezione.
Ripresa di scheggiature e sgretolamenti di
elementi complementari in c.a. (ancoraggio,
architravi, cornici, irrigidimenti).
Trattamento dei ferri corrosi.
Rimozione e rifacimento locale degli intonaci
Riparazione degli elementi molto danneggiati con
sostituzione di mattoni o pietre ed esecuzione di
rinforzi in c.a. o metallo.
Trattamento dell’umidità presente nel muro.
Consolidamento delle fondazioni insufficienti o
deteriorate.
Rifacimento totale di un muro distrutto.
Demolizione e rifacimento di un muro in seguito ad
un cambiamento architettonico, di destinazione,
di sovraccarichi, della struttura.
Modifica di un muro in seguito alla creazione di
una apertura e conseguenti lavori per la
realizzazione di opere accessorie (architravi,
Secondo
necessità
Superiore
30anni.
Addetto
a
Architetto e/o ingegnere, ditta specializzata
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4.11.2 Muratura in mattoni
Frequenza
Ispezioni / Diagnosi
Triennale
Esame
delle
zone
accessilbili della facciata.
Sorveglianza dello stato dei
corsi.
12 anni
Ogni volta che
lo stato della
facciata
lo
40 anni
Ripresa puntuale dei corsi
Pulizia della facciata
spazzolatura.
sotto
pressione,
Architetto e/o ingegnere, ditta specializzata
4.12 Murature in pietra
L'esame
visivo è
la prima operazione
da prevedere
per
un'indagine corretta, il cui scopo sia l'individuazione e la diagnosi dei
fenomeni di degrado e la progettazione del conseguente intervento di
restauro strutturale
4.12.1 Attività ordinaria
•
Pulizia e manutenzione in corrispondenza dei manufatti e delle
pertinenze con rimozione materiali e rifiuti eventualmente
accumulati (fine estate – dopo eventi pluviometrici significativi) al
fine di mantenere la piena efficienza evitandone il degrado
anticipato;
•
Verifica dello stato di consistenza del muro di contenimento e
dell'eventuale presenza di punti critici determinati da fattori
esterni;
4.12.2 Attività straordinaria
•
poi
Sostituzione dei mattoni rotti o mancanti.
Rifacimento totale dei giunti.
La sostituzione di muri portanti non è da prendere
in considerazione, se non nel caso di grave
danneggiamento.
Più di 80 anni
Addetto
Interventi
Verifica dello stato di consistenza del muro di contenimento e
dell'eventuale presenza di punti critici determinati da fattori esterni
(crollo alberi, rotture, ecc.) in occasione di eventi meteorici
significativi;
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4.12.3 Operazioni programmate di manutenzione periodica
•
pulizia semplice con mezzi meccanici o con operazioni manuali;
asportazione di materiali estranei come sporcizia o vegetazione
parassita e attività similari;
•
sostituzione di elementi deteriorati con semplici operazioni di
smontaggio e montaggio;
•
controllo rivestimenti in pietra;
4.12.4 Operazioni di manutenzione straordinaria
•
ripristini murari del rivestimento dei muri.
4.12.5 Interventi periodici di manutenzione ordinaria
Si riportano di seguito le operazioni da eseguire in sede di
manutenzione ordinaria di tali elementi:
•
ispezione ed eventuale pulizia del rivestimento
•
verifica e ripristino delle fughe, mediante l'utilizzo di materiali
analoghi a quelli preesistenti
4.12.5.1
Modalita' d'uso corretto
Effetture controlli visivi per verificare lo stato della muratura e la
presenza di eventuali anomalie. Evitare l'uso dei blocchi di calcare in
zone climatiche dove avvengono frequenti precipitazioni atmosferiche
durante l'anno.
4.12.5.2
Controlli
Controllo biennale dello stato dei giunti e dell'integrità degli
elementi, dello strato superficiale dei conci, dei basamenti. In caso di
dissesti verificarne l'origine, l'entità e il l'opera di consolidamento da
effettuarsi.
4.12.5.3
•
Anomalia descrizione
Alveolizzazione Degradazione che si manifesta con la formazione
di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso
interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso
particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in
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profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine
alveolizzazione a cariatura.
•
Assenza di malta Assenza di malta nei giunti di muratura.
•
Crosta Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile,
generalmente di colore nero.
•
Decolorazione Alterazione cromatica della superficie.
•
Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri
materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco
aderente alla superficie del rivestimento.
•
Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o
cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
•
Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale
che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi
prefabbricati dalla loro sede.
•
Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore
biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso,
sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la
cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale
provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il
fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o
subefflorescenza.
•
Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie
dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di
degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione
per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche),
erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione
per usura (cause antropiche).
•
Esfoliazione Degradazione che si manifesta con distacco, spesso
seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra
loro, generalmente causata dagli effetti del gelo.
•
Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o
parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del
manufatto.
•
Macchie e graffiti Imbrattamento della superficie con sostanze
macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.
•
Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
•
Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente
alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile,
per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente
da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.
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•
Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute
all'assorbimento di acqua.
•
Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta
spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
•
Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata
dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.
4.12.5.4
Interventi
Pulizia della facciata e reintegro dei giunti. In particolare:rimuovere manualmente eventuali elementi vegetali infestanti;- in caso
di patina biologica rimuovere i depositi organici ed i muschi mediante
cicli di lavaggio con acqua e spazzole di saggina;- in caso di fenomeni
di
disgregazione
per
fenomeni
di
efflorescenza
provvedere
al
consolidamento delle superfici murarie mediante l'impiego di prodotti
riaggreganti aventi base di acido siliceo con applicazione a pennello;in caso di assenza di malta nei giunti provvedere ad applicare prodotti
consolidanti mediante stilatura con malta di grassello di calce, additivi
polimerici e sabbia;
Sostituzione degli elementi usurati o rovinati con elementi analoghi
di caratteristiche fisiche, cromatiche e dimensionali rispetto a quelli
esistenti con il metodo del "cuci e scuci".
4.13 Impermeabilizzazioni
4.13.1.1
Descrizione
Manto di protezione, che impedisce l'infiltrazione dell'acqua
4.13.1.2
•
Modalità di esecuzione/installazione:
Lo strato di tenuta all'acqua è realizzato con membrane in fogli
che, stesi in sito a fiamma con giunti sovrapposti di 10 cm,
realizzano uno strato continuo
4.13.1.3
Livello minimo delle prestazioni
Estetici
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•
Descrizione: Capacità del materiale o del componente di
mantenere inalterato l'aspetto esteriore.
•
Livello minimo delle prestazioni: Garantire uniformità delle
eventuali modificazioni dell'aspetto, senza compromettere requisiti
funzionali.
Funzionalità
•
Descrizione: La capacità del materiale o del componente di
garantire il funzionamento e l'efficienza previsti in fase di progetto.
•
Livello minimo delle prestazioni: Stabilito in funzione del materiale o
dell'impianto, dalle norme UNI riportate sul capitolato speciale
d'appalto.
Resistenza agenti esogeni
•
Descrizione: Capacità del materiale o del componente di
garantire l'invariabilità del tempo delle caratteristiche fissate sul
progetto.
•
Livello minimo delle prestazioni: Stabilito in funzione delle condizioni
ambientali dalle norme UNI o da prescrizioni normative riportate sul
capitolato speciale d'appalto.
Resistenza attacchi biologici
•
Descrizione: Capacità del materiale di resistere agli attacchi di
microrganismi o organismi animali e/o vegetali che possano
alterarne le caratteristiche.
•
Livello minimo delle prestazioni: Variabili in funzione del materiale,
delle condizioni di posa nonché della localizzazione rispetto a
fattori in grado di favorire la proliferazione degli agenti biologici (
esposizione, umidità ecc).
Resistenza meccanica
•
Descrizione: Capacità del materiale di rimanere integro e non
mostrare deformazioni rilevanti sotto l'azione di sollecitazioni
superiori a quelle di progetto.
•
Livello minimo delle prestazioni: Stabilito in funzione del materiale
dalle norme UNI o da prescrizioni normative riportate sul capitolato
speciale d'appalto.
Stabilità
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•
Descrizione: Capacità dell'elemento di permetterne l'uso pur in
presenza di lesioni.
•
Livello minimo delle prestazioni: Stabilito in funzione del materiale
dalle norme UNI o da prescrizioni normative riportate sul capitolato
speciale d'appalto.
Tenuta ai fluidi
•
Descrizione: Capacità del materiale o del componente di
impedire ai fluidi di oltrepassarlo.
•
Livello minimo delle prestazioni: Assenza di perdite, infiltrazioni.
4.13.1.4
Anomalie riscontrabili
Blistering
•
Guasti, alterazioni ed irregolarità visibili: Formazione di bolle dovute
al distacco di uno strato dal supporto.
•
Effetto degli inconvenienti: Avallamenti
ostacolano lo smaltimento delle acque.
•
Cause possibili: Fissaggio della guaina inefficiente, scorrimenti
plastici.
•
Criterio di intervento: Ripristino fissaggio della guaina.
della
guaina
che
Deformazione
•
Guasti, alterazioni ed irregolarità visibili: Alterazione duratura
dell'aspetto e della configurazione, misurabile dalla variazione
delle distanze tra i suoi punti.
•
Effetto degli inconvenienti: Variazione profilo del solaio,
rigonfiamenti, distacchi e lesioni, smaltimento acque meteoriche
alterato.
•
Cause possibili: Cedimenti del solaio.
•
Criterio di intervento: Ispezione tecnico, ripristino integrità manto di
copertura.
Degradazione chimico-fisica
•
Guasti, alterazioni ed irregolarità visibili: Modificazione che implica
un peggioramento.
•
Effetto degli inconvenienti: Indurimento, variazione della rugosità
superficiale,
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•
fessurizzazione e scorrimenti plastici permanenti con conseguenti
distacchi.
•
Cause possibili: Esposizione prolungata ai raggi ultravioletti. Salti
termici (cicli di gelo e disgelo ). Errata valutazione dell'idoneità del
materiale al contesto climatico.
•
Criterio di intervento: Rifacimento parziale o totale del manto.
Deposito superficiale
•
Guasti, alterazioni ed irregolarità visibili: Accumulo di materiali
estranei di varia natura, generalmente con scarsa coerenza e
aderenza al materiale sottostante.
•
Effetto degli inconvenienti: Accumulo scorie di vario tipo
(fogliame, piume, ecc.) e materiale di risulta (ferro, macerie,
plastica, sabbia, legno, cavi, ecc.) sulla copertura. Smaltimento
acque meteoriche ostacolato. Danneggiamento tegole.
•
Presenza di polvere, macchie e sporco più o meno resistente sulle
piastrelle e sulle fughe. Formazione di striature e macchie.
Mancata garanzia di igiene ed asetticità.
•
Cause possibili: Agenti atmosferici, deiezioni animali, abbandono
di materiale sulla copertura durante le operazioni di
manutenzione.
•
Criterio di intervento: Pulizia
Distacco
•
Guasti, alterazioni ed irregolarità visibili: Rimozione da una
posizione di contatto.
•
Effetto degli inconvenienti: Mancato contatto e/o sigillatura tra i
bordi dei fogli di guaina. Infiltrazione di acqua negli strati
sottostanti.
•
Cause possibili: Sovrapposizione dei fogli insufficiente, fissaggio tra i
fogli inesistente per mancata fusione della parte inferiore del foglio
superiore, insufficienza dei giunti tecnici per possibili dilatazioni e
contrazioni, deformazioni.
•
Criterio di intervento: Sigillatura dei fogli, ispezione tecnico
specializzato.
Lesione
•
Guasti, alterazioni ed irregolarità visibili: Presenza più o meno
accentuata di vapore acqueo.
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•
Effetto degli inconvenienti: Chiazze di umidità sull'intradosso del
solaio di copertura. Condensa. Variazione di microclima interno.
Presenza di microrganismi o organismi (es. funghi, muffe, insetti,
ecc.). Diminuzione della resistenza al calore dei locali.
•
Cause possibili: Distacco della guaina, usura sigillature giunti,
evacuazione acque piovane insufficiente per scarsa pendenza
del solaio e/o intasamento del discendente.
•
Criterio di intervento: Sigillatura dei giunti. Ripristino parziale o
rinnovo totale del manto di copertura. Ripristino parziale o rinnovo
totale tinteggiatura ed intonaco intradosso solaio. Ispezione
tecnico specializzato
4.13.1.5
Controlli eseguibili direttamente dall'utente
Visiva sull'elemento tecnico
•
Modalità di ispezione: Verificare che l'intradosso del solaio e le
pareti non presentino tracce di infiltrazioni d'acqua causa di
muffe, macchie, colature condensate sulle pareti fredde,
marcescenza dalla superficie con sfarinamento, gonfiatura e
distacco.
•
Raccomandazioni: In caso di riscontro problematiche: contattare
tecnico specializzato in modo da individuare la causa e
procedere all'eliminazione della stessa tramite apposita ditta;
effettuare l'operazione di ripulitura.
•
Frequenza: 12 mesi
•
Periodo consigliato: Maggio-Novembre e dopo piogge violente.
•
Requisiti da verificare: Benessere termoigrometrico;
Resistenza attacchi biologici; Tenuta ai fluidi.
•
Anomalie riscontrabili: Umidità da infiltrazione.
4.13.1.6
Estetici;
Controlli da eseguire a cura di personale specializzato
Generale
•
Modalità di ispezione: Verifica della: funzionalità della copertura;
perfetta integrità del manto impermeabilizzante con particolare
attenzione in corrispondenza dei pieghi e nei punti di discontinuità
della guaina (assenza di fenomeni di deformazione, degradazione
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chimico-fisica, blistering e distacco tra i fogli); assenza tracce di
umidità; stato di pulizia di tutto il manto di copertura.
•
Frequenza: 1 anni
•
Periodo consigliato: dopo le piogge stagionali.
•
Qualifica operatori: Operaio specializzato
•
Attrezzature necessarie: D.P.I., livella e stadia.
•
Requisiti da
Funzionalità;
•
Resistenza agenti esogeni; Resistenza attacchi biologici; Resistenza
meccanica;
•
Stabilità; Tenuta ai fluidi.
•
Anomalie riscontrabili: Blistering; Deformazione; Degradazione
chimico-fisica;
•
Deposito superficiale; Distacco; Lesione; Umidità da infiltrazione.
verificare:
Benessere
termoigrometrico;
Estetici;
Strutturale
•
Modalità di ispezione: Verifica integrità della struttura.
•
Frequenza: 10 anni
•
Qualifica operatori: Tecnico specializzato
•
Requisiti da verificare: Benessere termoigrometrico; Resistenza
attacchi biologici;
•
Resistenza meccanica; Stabilità; Tenuta ai fluidi.
•
Anomalie riscontrabili: Deformazione; Distacco; Lesione; Umidità
da infiltrazione.
4.13.1.7
Manutenzioni da eseguire a cura di personale specializzato
Sostituzione
•
Modalità di esecuzione: Rinnovo del manto impermeabilizzante.
•
Frequenza: 15 anni
•
Periodo consigliato: Estivo
•
Qualifica operatori: Impresa specializzata
•
Attrezzature necessarie: D.P.I., cannello per guaina, utensili vari.
•
Disturbi a terzi causabili dagli interventi: Odore sgradevole.
Ripristino
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•
Modalità di esecuzione: Per un intervento limitato sulla guaina di
impermeabilizzazione, operare con un franco di 50 cm intorno alla
zona ammalorata. Si raccomanda l'utilizzo di materiali analoghi a
quelli preesistenti.
•
Frequenza: quando occorre
•
Periodo consigliato: Estivo
•
Qualifica operatori: Impresa specializzata
•
Attrezzature necessarie: D.P.I.,
cannello per guaina, utensili vari.
•
Disturbi a terzi causabili dagli interventi: Odore sgradevole.
piattaforma
idraulica,
scala,
Sigillatura
•
Modalità di esecuzione: Per il fissaggio tra i fogli:rammollire la parte
inferiore della guaina superiore mediante sfiammatura e premere
sullo strato sottostante in modo da favorirne l'adesione. Si
raccomanda l'utilizzo di materiali analoghi a quelli preesistenti.
•
Per la sigillatura di fessure:prima di procedere alla sigillatura, pulire
perfettamente la fessura mediante compressore o spazzolatura,
rimuovendo polvere e parti friabili, precedenti tracce di sigillante,
alghe o altri agenti che possono comprometterne l'adesione.
•
Frequenza: quando occorre
•
Periodo consigliato: Estivo
•
Qualifica operatori: Impresa specializzata
•
Attrezzature necessarie: D.P.I.,
cannello per guaina, utensili vari.
•
Disturbi a terzi causabili dagli interventi: Odore sgradevole
piattaforma
idraulica,
scala,
4.14 Pavimentazioni , tinteggiature e rivestimenti
Con riferimento alle opere edili di cui al presente paragrafo si
riportano di seguito le principali opere manutentive, che di fatto
riguardano soprattutto operazioni di pulizia, ed in particolare:
4.14.1 Pavimenti sopraelevati:
Per quanto riguarda questi tipi di pavimento le normali operazioni
manutentivi risultano essere quelle definite nelle normali operazioni di
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pulizia prevedibili a funzionamento della struttura e
l’eventuale
sostituzione di elementi danneggiati.
4.14.2 Tinteggiatura con idropitture a base di resine viniliche, ecc.:
Per quanto riguarda le pareti o i soffitti trattatti con idropittura e
pitture catarifrangenti si prevedono i seguenti interventi manutentivi:
Annualmente
•
pulizia ed asportazione di macchie scritte o imbrattature,
removibili con acqua e detergenti non aggressivi e compatibili
con il tipo di pittura;
•
riprese puntuali attraverso pennello o rullo, previa scartavetratura,
pulizia e stuccatura delle parti deteriorate.
Ogni cinque anni
•
previa scartavetratura, pulizia, stuccatura delle parti danneggiate,
ripristino segnaletica.
4.15 Opere in ferro e legno
Al fine di salvaguardare nel tempo, soprattutto nel primo decennio
di attività della struttura, sarà opportuno procedere a partire dalla fine
del primo triennio con cadenza ogni cinque anni al ripristino degli strati di
vernice sulle opere in ferro (ringhiere, mancorrenti, sostegni, griglie,
piastre, ancoraggi), mentre per le opere in legno, soprattutto per le
ringhiere di protezione ed i tavolati, l’intervento è ipotizzabile una volta
ogni due anni.
4.16 Tralicci
Come per le restanti opere in metallo, al fine di salvaguardare nel
tempo, soprattutto nel primo decennio di attività della struttura, sarà
opportuno procedere a partire dalla fine del primo triennio con cadenza
ogni cinque anni al ripristino degli strati di vernice.
Inoltre dovrà prestata particolare attenzione per il controllo
dell’ossidazione e delle membrature delle strutture nonché per il
serraggio delle bullonerie.
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4.17 Impianto di raccolta e smaltimento acque meteoriche
Al fine di garantire nel tempo il funzionamento ottimale dell’intero
sistema di smaltimento delle acque meteoriche, in relazione alle soluzioni
progettuali adottate e all’uso a cui è destinata tale struttura è
necessario procedere a regolari controlli gestionali e manutentivi
dell’intero apparato, in particolare:
1) pulizia periodica dei pozzetti e bocchettoni di scarico, minimo
due volte all’anno una prima, alla fine della stagione invernale ed
una seconda in autunno.
2) sollevamento delle griglie carrabili e accurata pulizia delle
canalette, con completa asportazione degli eventuali materiali di
rifiuto, operazione questa da eseguirsi secondo le modalità del
precedente punto 1).
3) verifica degli scarichi ed eventuali operazioni di spurgo con
modalità dell’intervento analoghe a quelle relative al punto 2)
4.18 Percorsi pedonali
Gli interventi manutentivi relativi ai percorsi pedonali, previsti in
progetto, devono essere inseriti all’interno della più vasta manutenzione
e gestione delle aree esterne di completamento delle strutture.
In particolare l’obiettivo principale risulta essere nel tempo, il
mantenimento della piena fruibilità dei percorsi attraverso limitati
interventi sulle strutture, attraverso un adeguato spazzamento al fine di
garantire il raggiungimento delle strutture in maniera ottimale.
Fondamentalmente le pavimentazioni esterne relative ai percorsi
pedonali risultano essere tutte in materiale lapideo o in terra. È pertanto
presumibile che
eventuali
assestamenti
futuri
determinino limitati
interventi per la sistemazione di alcuni elementi lapidei e/o il
riempimento di avvallamenti, al fine di garantire un percorso il più
uniforme possibile.
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E’ presumibile che tali interventi siano necessari esclusivamente
nell’arco del primo triennio d’esercizio (assestamento della struttura in
relazione alle caratteristiche meccaniche e permeabili del suolo).
In particolare si prevede:
1) spazzamento manuale e pulizia
dei percorsi, eliminando
eventuali erbe infestanti attraverso l’incenerimento delle stesse.
2) limitati
interventi
pavimentazione
di
mantenimento
(ipotizzati
nel
primo
del
triennio
materiale
di
di
esercizio
dell’opera).
Si precisa che in relazione alle diverse tipologie di percorsi
pedonali presenti, gli interventi di cui ai precedenti punti potrebbero
essere eseguiti dal personale operativo manutentivo.
4.19 Impianti elettrici
4.19.1 Sintomi di deterioramento dei componenti elettrici
Lo stato di deterioramento dei componenti elettrici è spesso
evidenziato da sintomi rilevabili sia nel corso delle ispezioni e delle
verifiche di manutenzione dai tecnici del settore, sia durante il
funzionamento degli impianti dal personale addetto alla gestione; tali
sintomi sono in sintesi quelli di seguito descritti.
Surriscaldamento di parti o di circuiti per causa di:
•
allentamento di viti, connessioni, morsetti
•
ossidazione di elementi conduttori
•
deformazione di parti mobili
•
blocco del mezzo refrigerante.
Eccesso di vibrazioni e di rumorosità, nelle apparecchiature
elettriche possono avere origine elettrica o meccanica a causa di:
•
allentamento di supporti, connessioni, morsetti
•
deformazione di parti meccaniche
•
contatti elettrici difettosi su apparecchi di comando e protezione
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4.19.2 Manutenzione specifica delle apparecchiature di manovra e di
protezione
Le
apparecchiature
di
manovra
e
protezione:
interruttori
automatici e non, contattori, sezionatori, fusibili, relé, sganciatori, ecc. e
generalmente i quadri elettrici destinati a contenerli, costituiscono una
parte fondamentale dell'impianto elettrico poiché ne garantiscono
l’affidabilità di esercizio.
Per la manutenzione il personale addetto dovrà:
•
conoscere le caratteristiche tecniche di ciascun apparecchio
•
compilare la scheda di manutenzione
•
assicurare la scorta necessaria dei pezzi di ricambio consigliati dal
costruttore per sopperire alle inevitabili usure
•
assicurare il grado di protezione richiesto contro l'inquinamento, la
penetrazione d'acqua e le azioni meccaniche
•
assicurare il perfetto serraggio di contatti e connessioni
•
garantire le giuste tensioni di alimentazione dei circuiti primari,
derivati e ausiliari.
4.19.3 Interventi di manutenzione
Segue
un
compendio
di
operazioni
generiche
per
la
manutenzione ordinaria degli impianti elettrici ordinari e speciali. Gli
interventi sono raggruppati per tipi di opera i quali sono presentati in
ordine di consistenza dei controlli necessari.
Le scadenze indicate e alcune operazioni potrebbero risultare non
compatibili
con
le
apparecchiature
ed
i
materiali
installati
effettivamente: risulta perciò necessaria una verifica delle procedure di
seguito descritte, da parte del fornitore o da parte del responsabile della
manutenzione avendo consultato i manuali d’uso, i “data-sheet”, i fogli
tecnici allegati dal costruttore, raccolti in appositi classificatori.
A seguito dell’intervento sarà necessario compilare apposita
scheda di intervento e registro cronologico dei controlli che si allegano.
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Gli interventi di manutenzione saranno:
•
Programmati: secondo una tabella stilata dal manutentore
(Appaltatore) ed approvata dal responsabile delle manutenzioni
(Appaltante). In tale tabella saranno speficicate anche le fascie
orarie utili, che potranno anche essere non coincidenti con i
normali orari lavorativi;
•
D’urgenza: la presenza sarà assicurata entro le 24 (ventiquattro)
ore
dalla
richiesta
di
intervento
del
responsabile
delle
manutenzioni per l’Appaltante. Il manutentore dovrà provvedere
alle riparazioni straordinarie utilizzando, senza pretendere alcun
compenso aggiuntivo, materiali e ricambi sino ad un valore del
10% del compenso annuale pattuito, documentando tali spese
mediante presentazione delle relative fatture quietanzate. Nel
caso l’intervento straordinario non fosse risolutivo, il manutentore
dovrà essere in grado di far intervenire Ditta terza previa
autorizzazione del responsabile delle manutenzioni. Sul registro
delle manutenzioni verrà in tal caso segnalata l’incapacità ad
intervenire del manutentore.
Essendo le manutenzioni in oggetto a prevalente carattere
elettrico e vigendo la norma CEI 64/8 parte terza, punto 340.1, se esiste
un’autorità responsabile del funzionamento dell’impianto, in caso di
manutenzione, essa deve essere consultata. Devono inoltre poter essere
compiute in sicurezza tutte le verifiche periodiche, le prove e le
operazioni di manutenzione e di riparazione che si prevede siano
necessarie; in tale occasione deve comunque essere assicurata
l’efficacia delle misure di protezione richieste per la sicurezza.
Prima di operare sulle apparecchiature è necessario verificare che
non esistano condizioni di pericolo.
Questo
tipo
di
informazioni
dovranno
essere
fornite
dal
responsabile della sicurezza del cliente o del preposto se in aree con
pericolo di esplosione.
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In ogni caso, prima di iniziare ad operare sarà necessario ottenere
informazioni circa i rischi presenti in ambiente e le misure di sicurezza da
adottare secondo quanto previsto dalla legge 81/08.
Seguono per i diversi tipi di impianto alcune prescrizioni tecniche
raccolte
in
maniera
organica
ed
esaustiva
nelle
schede
di
manutenzione.
4.19.3.1
Impianto di alimentazione di emergenza
Considerazioni introduttive
Dopo ogni guasto o intervento del sistema, l’utente deve:
•
provvedere
alla
sostituzione
tempestiva
degli
eventuali
componenti danneggiati;
•
fare eseguire, in caso di blackout o incendio, un accurato
controllo dell’intera installazione per il completo ripristino della
situazione originale;
Azioni di verifica
Controllare:
•
efficienza
dell’alimentatore
e
delle
batterie
e
verificarne
l’autonomia;
•
assorbimento dell’impianto ad essa collegato;
•
efficienza di tutte le segnalazioni ottiche e acustiche di cui il
sistema è provvisto;
•
capacità dell’UPS di attivare i mezzi di allarme.
Azioni di collaudo
Verificare:
•
risposta dell’impianto ad eventi di allarme, quali blackout;
•
risposta dell’impianto ad eventi temporali;
•
risposta dell’impianto ad interventi manuali;
•
prove autodiagnostiche.
4.19.3.2
Illuminazione di emergenza
Considerazioni introduttive
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Dopo ogni guasto o intervento del sistema, l’utente deve:
•
provvedere
alla
sostituzione
tempestiva
degli
eventuali
componenti danneggiati;
•
fare eseguire, in caso di blackout o incendio, un accurato
controllo dell’intera installazione per il completo ripristino della
situazione originale;
Azioni di verifica
Controllare:
•
efficienza dei corpi illuminati e verificarne l’autonomia;
•
efficienza di tutte le segnalazioni ottiche e acustiche di cui il
sistema è provvisto;
Azioni di collaudo
Verificare:
•
risposta dell’impianto ad eventi di allarme, quali blackout;
•
risposta dell’impianto ad eventi temporali;
•
risposta dell’impianto ad interventi manuali;
•
prove autodiagnostiche.
4.19.3.3
Impianto di alimentazione ordinaria
Considerazioni introduttive
Dopo ogni guasto o intervento del sistema, l’utente deve:
•
verificare il funzionamento ordinario di tutto l’impianto
Azioni di verifica
Controllare:
•
il grado di usura e deterioramento di ogni parte dell’impianto
Azioni di collaudo
Verificare:
•
il corretto intervento dei dispositivi di sicurezza, come prescritto dal
costruttore
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4.19.3.4
Impianto
di
terra
e
protezione
contro
le
scariche
atmosferiche
Considerazioni introduttive
Dopo ogni guasto o intervento del sistema, l’utente deve:
•
verificare il funzionamento ordinario di tutto l’impianto
Azioni di verifica
Controllare:
•
il corretto contatto elettrico equipotenziale di tutto l’impianto di
terra
•
il grado di usura e l’assenza di ossidazioni su tutte le parti elettriche
•
lo stato degli scaricatori
Azioni di collaudo
Verificare:
•
la misura della resistenza di terra deve rimanere entro i limiti
normativi
4.19.4 Schede di manutenzione
Seguono i principali interventi di manutenzione e controllo
organizzati in schede.
I codici di priorità che vi sono inseriti individuano l’operazione che
cod
priorità
1
E’ prevista da leggi e norme e/o non è omettibile
2
E’ di primaria importanza
3
E’ di secondaria importanza ma consigliata
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SCHEDA DI MANUTENZIONE
Tipo di impianto
Tipo
di
componente
sottosistema
Codice
componente
sossosistema
ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA
o
o
Lampade di emergenza
E.01
Cod.
verific
a
priorit
à
frequenza
01
2
2 volte all’anno con
intervallo minimo 5
mesi
02
2
2 volte all’anno con
intervallo minimo 5
mesi
Verifica tempi di interruzione
03
1
Verifica
Tempi
ricarica
Verifica
autonomia
Verifica
della
ricarica
completa delle batterie in
tempi limitati
04
1
Verifica
dell’autonomia
minima delle batterie
05
1
Illuminamen
to
Vie di esodo
Verifica dell’illuminamento
minimo lungo le vie di fuga
ad un metro di altezza (con
luxmetro)
06
1
2 volte all’anno con
intervallo minimo 5
mesi
Controllo
di
corretta
segnalazione LED di stato
ed
emergenza
e
autodiagnosi se esistente
07
2
Ogni 2 settimane
Tipologia
verifica
Descrizione
Verifica
della
integrità
meccanica
dei
gruppi
lampada,
del
fissaggio,
dello
schermo,
dei
pittogrammi, dei ganci.
Verifica della la pulizia dello
schermo
Verifica che nel tempo non
si siano accumulati materiali
o suppellettili che coprano
la
visibilità
del
corpo
illuminante
Meccanica
Ubicazione
Durata
interruzione
Segnalazion
e
led e
autodiagno
si
Note,
valori,
range
2 volte all’anno con
intervallo minimo 5
mesi
2 volte all’anno con
intervallo minimo 5
mesi
2 volte all’anno con
intervallo minimo 5
mesi
< 0,5 sec
< 12 h
>1h
> 5 lux
Parte da compilare a cura del responsabile dell’impianto
Marca:
Esiste
libretto
d’uso
manutenzione
Installatore:
Ditta
Sostituzioni:
Ditta
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Modello:
e
schema
Identif.
Data
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Note:
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SCHEDA DI MANUTENZIONE
Tipo di impianto
Tipo
di
componente
sottosistema
Codice
componente
sossosistema
Tipologia
verifica
ALIMENTAZIONI DI SICUREZZA
o
o
UPS
U.01
Serraggi
Tensioni
Raffreddam
.
Forma
d’onda
Sincronizzazi
one
Segnalazion
e
Strumenti
Durata
interruzione
Verifica
Tempi
ricarica
Verifica
autonomia
Cod.
verific
a
01
Note,
valori,
range
priorit
à
frequenza
1
2 volte all’anno
02
1
2 volte all’anno
03
1
2 volte all’anno
04
2
2 volte all’anno
05
1
2 volte all’anno
06
1
2 volte all’anno
07
2
Verifica tempi di interruzione
08
1
Verifica
della
ricarica
completa delle batterie in
tempi limitati
09
1
Verifica
dell’autonomia
minima delle batterie
10
1
2 volte all’anno
2 volte all’anno con
intervallo minimo 5
mesi
2 volte all’anno con
intervallo minimo 5
mesi
2 volte all’anno con
intervallo minimo 5
mesi
Descrizione
Verifica serraggi meccanici
Verifica taratura MIN e MAX
tensione di ingresso e taratura
(12 V)
Verifica funzionale circuito di
allarme
ventilazione,
funzionamento termostato e
ventilatori
Verifica forma d’onda in uscita
cassetti di commutazione e
uscita, distorsione armonica
massima sulla tensione minore
o uguale all’8%
Verifica
funzionamento
circuito di sincronizzazione
Verifica
funzionale
segnalazioni ed allarmi su
pannello sinottico e/o display
locale o remoto
Taratura strumenti
Dist < 8%
< 0,5 sec
< 12 h
>1h
Parte da compilare a cura del responsabile dell’impianto
Marca:
Modello:
Esiste libretto d’uso e manutenzione
schema
Identif.
Installatore:
Ditta
Sostituzioni:
Ditta
Data
Note:
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IN.VA. S.p.A.