SEGRETERIA PROVINCIALE DIPALERMO
Prot.17/S.P/2015
Palermo, 21 marzo 2015
OGGETTO: Sezione Polstrada di Palermo – Discutibili direttive circa la fruizione dello
straordinario emergente –
AL DIRIGENTE IL COMPARTIMENTO POLSTRADA DI
– PALERMO –
E,p.c
ALLA SEGRETERIA NAZIONALE
– ROMA –
ALLA SEGRETERIA REGIONALE
– CATANIA -
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Con una nota del 17 febbraio decorso, il Dirigente la Sezione Polstrada di Palermo ha
inteso disciplinare la fruizione, da parte del personale dipendente tutto, del lavoro
straordinario emergente. In realtà, la circolare, articolata com’è tra i mille diktat che ne
costituiscono l’ossatura, è più l’esercizio di un ingiustificato controllo sui colleghi e di un
altrettanta assurda repressione della loro autonomia lavorativa che la vera quanto efficace
regolamentazione dell’istituto in parola.
L’effetto che deriva dalle limitazioni imposte non può, pertanto, che conclamarsi nella
paralisi operativa e nella forte demotivazione professionale dei poliziotti cui il dispositivo si
rivolge.
L’ottica del risparmio, che nel caso in specie è perseguita nella più paradossale delle
esasperazioni, diventa, quindi, la facciata protocollare (e distorta) di un’esigenza
strumentalmente sentita.
Ci troviamo costretti, pertanto ed in buona sintesi, a dover censurare:
• la farraginosa procedura autorizzativa cui lo straordinario emergente è stato assoggettato;
• il conferimento ad Uffici privi di competenza deliberativa nella materia de qua - come la
C.O.T. - della discrezionale valutazione al ricorso al lavoro straordinario;
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• l’offensiva elencazione delle circostanze categoricamente interdette all’essere affrontate in
regime di lavoro straordinario, nonché l’acquisizione del prevenivo placet, in quei pochi
casi (a questo punto, davvero pochi!) ammessi al beneficio di che trattasi;
• le evidenti distonie operative, che le pattuglie devono realizzare, pur di non attingere a
risorse remunerative straordinarie, che si concretizzano nella forzata discontinuità di
quegli interventi effettuati tra la fine di un turno e l’inizio del successivo.
Riteniamo, infine, che lo straordinario emergente non possa essere ingabbiato tra
vincoli previsionali che tradiscono la sua stessa natura di non programmabilità, almeno, non
tanto da giustificare una regolamentazione così rigida e inadeguata.
E poi, ci si permetta di rilevare, come dato irricevibile, che le contestate disposizioni,
per il modus in cui vengono espresse, sembrano promanare da una mentalità che
aprioristicamente attribuisce una certa cattiva fede a chi, fino ad ora, in strada, ha potuto
effettuare qualche ora di lavoro straordinario.
Per quanto sopra denunciato, chiediamo che la S.V. provveda a ridimensionare
alquanto le prescrizioni impartite in tema di lavoro straordinario, dal Dirigente la locale
Sezione
Polstrada, se non a cassarle completamente, così riconoscendo quella dignità
professionale ed umana che siamo certi i nostri “stradalini” posseggono ampiamente, in uno
alla capacità di razionalizzare l’uso delle risorse delle quali dispongono.
Distinti saluti.
Il Segretario Generale Provinciale
Antonino PIRITORE
(originale firmato agli atti)
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