29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
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29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
ISAIA
Isaia è un nobile appartenente ad una alta famiglia
aristocratica della Palestina. Esercita il ministero profetico ai
tempi dei re di Giuda: Ozia, Joatam, Acaz ed Ezechiele (740700 a.C.). Nel tempo in cui Israele si scontra con la potenza
Assiro-Babilonese.
Di Isaia, non si conoscono gli anni di infanzia e gioventù;
sappiamo che aveva moglie che esercitava la profezia: una
profetessa.
Isaia, un nome che in ebraico significa “il Signore salva”,
diventa il “portavoce” di Jahve in Gerusalemme: “predica”
assoluta fedeltà alla divinità contrapponendosi ai disegni e ai
desideri del popolo.
È utile riportare in sintesi i tratti salienti della situazione di
Giuda all’epoca di Isaia: prosperità materiale, perversione del
popolo nella fede e nel costume, corruzione, tendenza nei
governanti a ricercare l’appoggio delle nazioni idolatriche,
dell’Assiria o dell’Egitto.
Nel libro si possono considerare tre parti.
La prima parte è formata da varie raccolte di messaggi,
raggruppate più secondo i contenuti che secondo l’ordine
cronologico:
La seconda parte accentua la consolazione di Israele sotto la
dominazione Babilonese durante la deportazione; il re
persiano Ciro permetterà il ritorno.
Nella terza ed ultima parte il ritorno dall’esilio incontra una
situazione, in patria, difficoltosa ed intricata. Viene annotato
un ritorno alla idolatria, comunque Jahve lancia segni di
speranza al suo popolo.
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Isaia è “il re dei profeti”; I suoi oracoli si presentano pieni di
varietà, bellezza e perfezione di forma.
Molti studiosi lo considerano eminente in tutto e degno
dell’omaggio incondizionato che le generazioni successive
hanno attribuito con estesa ammirazione.
Il libro, opera non cronologica, presenta una unità di contenuti
e prende forma in tempi vari.
Si può definire una “biblioteca-enciclopedia” profetica.
Parla della vita e dell’opera che porta alla salvezza. Nel testo
si trovano importanti elementi “messianici”: viene
preannunciato “il nuovo regno” e il re Messia è sentito come
già vivente.
La lingua di origine del libro è il greco, corretto, elegante e
classico.
Diversi studiosi sottolineano con diversi rilievi e motivi, come
l’autore della seconda parte, presenta uno stile diverso dalla
parte iniziale con Isaia scrittore.
Comunque tutto il libro è considerato ispirato, anche se può
essere di autori diversi.
Prima parte
La prima parte inizia con una visione di Isaia.
Fra la generale indifferenza, egli vede progredire l’opera
distruttrice del male. Il frutto è bacato. Isaia denuncia la
decadenza, si “industria” a far aprire gli occhi che non
vogliono più guardare. Per primo si addossa la sofferenza per
il destino della sua nazione rimanendo solidale con il popolo
che accusa, con severe requisitorie.
La conoscenza e l’intelligenza, che mancano al popolo, sono
da intendersi non in senso speculativo, ma pratico: noncuranza
verso Dio e i propri doveri.
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Riporto parte dei testi.
CAPITOLO I
È una visione, che indica un messaggio divino. Il profeta è
conscio di comunicare quanto Jahve rivela.
Giuda sarà punito per la sua ingratitudine. Dio non accetta
qualsiasi sacrificio. L’idolatria è un abominio.
Guai alla nazione peccatrice,
al popolo aggravato d’iniquità,
alla stirpe malvagia, ai figli scellerati:
hanno abbandonato il Signore,
hanno bestemmiato il Santo d’Israele,
si sono voltati indietro.
Su che vi percuoterò ancora,
voi che aggiungete prevaricazione a prevaricazione?
Tutto il capo è malato, e tutto il cuore è afflitto.
Dalla pianta dei piedi fino alla testa
non è in lui una parte sana:
è stata fasciata, né medicata,, né lenita con olio.
…
Che ho da far della moltitudine delle vostre vittime?
Dice il Signore.
Io ne son pieno.
Io non amo gli olocausti dei montoni
e il grasso dei pingui armenti
e il sangue dei vitelli e degli agnelli e dei capri.
Quando voi vi presentate al mio cospetto,
chi ha richiesto tali cose dalle vostre mani
per farvi calcare i miei cortili?
Non offrite più sacrificio inutilmente:
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ho in abominio l’incenso.
…
Come mai la città fedele piena di equità
è diventata adultera?
Essa fu già sede di giustizia,
ma ora è sede di omicidi.
Il tuo argento è divenuto scoria;
il tuo vino è mescolato con acqua.
I tuoi prìncipi infedeli sono compagni dei ladri;
tutti amano i regali, van dietro al guadagno.
…
Stenderò sopra di te la mia mano,
e purgherò la tua scoria fino all’ultimo,
e rimuoverò tutto il tuo stagno.
Renderò i tuoi giudici quali erano prima,
e i tuoi consiglieri come in antico:
dopo questo sarai chiamata città del giusto, città fedele.
Sion sarà redenta in giudizio,
e rimessa in libertà per giustizia.
CAPITOLO II
Gerusalemme è santa e centro dei popoli.
Idolatria dei Giudei. I superbi incontreranno grandi
umiliazioni.
Poiché ci sarà un giorno del Signore degli eserciti
contro ogni superbo e altero,
contro chiunque si innalza ad abbatterlo;
contro tutti i cedri del Libano alti ed elevati,
contro tutte le querce del Basan, (altopiano ad est del lago di
Genezaret)
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contro tutti gli alti monti,
contro tutti i colli elevati,
contro ogni torre eccelsa,
contro ogni muro inaccessibile,
contro tutte le navi di Tarsis (non è mai stata identificata con
certezza)
e contro tutte le imbarcazioni di lusso.
Sarà piegato l’orgoglio degli uomini,
sarà abbassata l’alterigia umana;
sarà esaltato il Signore, lui solo in quel giorno
e gli idoli spariranno del tutto.
CAPITOLO III
Dio punisce gli abitanti di Gerusalemme e di Giuda. Anche le
figlie di Sion incontreranno castighi.
Il popolo userà violenza: l’uno contro l’altro,
individuo contro individuo;
il giovane tratterà con arroganza l’anziano,
lo spregevole, il nobile.
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Poiché uno afferra l’altro
Nella casa del padre:
“Tu hai un mantello: sii nostro capo;
prendi in mano questa rovina!”.
Ma quegli si alzerà in quel giorno per dire:
“Non sono un medico; nella mia casa non c’è pane
né mantello;
non mi ponete a capo del popolo!”.
…
Dice il Signore:
“Poiché si sono insuperbite le figlie di Sion
e procedono a collo teso,
ammiccando con gli occhi,
e camminano a piccoli passi
facendo tintinnare gli anelli ai piedi,
perciò il Signore renderà tignoso
il cranio delle figlie di Sion,
il Signore denuderà le loro tempie”.
CAPITOLO IV
…Sette donne per un solo uomo…
Alla fine Jahve offrirà rifugio e riparo.
Sette donne afferreranno
un uomo solo, in quel giorno,
e diranno: “Ci nutriremo del nostro pane
e indosseremo le nostre vesti;
soltanto, lasciaci portare il tuo nome,
toglici la nostra vergogna”.
…
Quando il Signore avrà lavato le brutture
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delle figlie di Sion
e avrà pulito l’interno di Gerusalemme
dal sangue che vi è stato versato
con lo spirito di giustizia e con lo spirito dello sterminio,
allora verrà il Signore su ogni punto del monte Sion
e su tutte le sue assemblee
come una nube e come fumo di giorno,
come bagliore di fuoco e fiamma di notte,
perché sopra ogni cosa la gloria del Signore sarà come
baldacchino.*
CAPITOLO V
Parabola della vigna. I superbi saranno umiliati.
Canterò per il mio diletto
il mio cantico d’amore per la sua vigna.
Il mio diletto possedeva una vigna
sopra un fertile colle.
Egli l’aveva vangata e sgomberata dai sassi
e vi aveva piantato scelte viti;
vi aveva costruito in mezzo una torre
e scavato anche un tino
Egli aspettò che producesse uva,
ma essa fece uva selvatica.
Or dunque, abitanti di Gerusalemme
e uomini di Giuda,
siate voi giudici
fra me e la mia vigna.
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Che cosa dovevo fare ancora alla mia vigna
che io non abbia fatto?
Perché, mentre attendevo che producesse uva,
essa ha fatto uva selvatica?
Ora voglio far conoscere
ciò che sto per fare alla mia vigna:
toglierò la sua siepe
e si trasformerà in pascolo;
demolirò il suo muro di cinta
e verrà calpestata.
La renderò un deserto,
non sarà potata né vangata
e vi cresceranno rovi e pruni;
alle nubi comanderò
di non mandarvi la pioggia.
Ebbene, la vigna del Signore degli eserciti
è la casa di Israele;
gli abitanti di Giuda
la sua piantagione preferita.
Egli si aspettava giustizia
ed ecco spargimento di sangue,
attendeva rettitudine
ed ecco grida di oppressi.
…
Le sue frecce sono acuminate,
e ben tesi tutti i suoi archi;
gli zoccoli dei suoi cavalli sono come pietre
e le ruote dei suoi carri come un turbine.
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Il suo ruggito è come quello di una leonessa,
ruggisce come un leoncello;
freme e afferra la preda,
la pone al sicuro, nessuno gliela strappa.
Fremerà su di lui in quel giorno
Come freme il mare;
si guarderà la terra: ecco, saranno tenebre, angoscia
e la luce sarà oscurata dalla caligine.*
CAPITOLO VI
Missione del profeta Isaia
Jahve così parlò:
“Và e riferisci a questo popolo:
Ascoltate pure, ma senza comprendere,
osservate pure, ma senza conoscere.
Rendi insensibile il cuore di questo popolo,
fallo duro d’orecchio
e acceca i suoi occhi
e non veda con gli occhi né oda con gli orecchi
né comprenda con il cuore
né si converta in modo da esser guarito”.
Io dissi:
“Fino a quando, Signore?”.
Egli rispose:
“Finchè non siano devastate le città, senza abitanti,
le case senza uomini
e la campagna resti deserta e desolata”.
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Il Signore scaccerà la gente
e grande sarà l’abbandono del paese.
Ne rimarrà una decima parte,
ma di nuovo sarà preda della distruzione
come una quercia e come un terebinto, (alberello simile al
pistacchio)
di cui alla caduta resta il ceppo.
Progenie santa sarà il suo ceppo.*
CAPITOLO VII
Data la sua importanza mi dilungo nel commento e porto a
conoscenza il “libretto dell’Emmanuele”.
Alla notizia che Rasin, Re di Siria e Pekak, capo d’Israele,
intraprendevano una spedizione bellica contro Gerusalemme,
il re Acaz e il suo popolo furono costernati dallo spavento. Fu
un’ora critica per il regno di Davide. Ma invece di ricorrere a
Jahve, ci si aggrappa disperatamente a mezzi umani. Il
Signore, per bocca del profeta, comanda al re di non temere e
di confidare nell’aiuto divino, e gli annuncia che i progetti dei
nemici andranno in fumo. Jahve vuol salvare Giuda, ma vuol
essere lui solo la salvezza della nazione.
Il “Libretto dell’Emmanuele” ha conservato i grandi interventi
di Isaia nella politica del regno di Giuda specialmente dal 734
al 732 a.C., cioè al momento della guerra siro-efraimita che fu
sul punto di trascinare in rovina il trono di Davide. In questo
periodo di incertezza si fa luce una promessa: nascerà un
bimbo, si chiamerà Emmanuele, cioè “Dio con noi”.
Misterioso annuncio ripetuto tre volte, misterioso segno della
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presenza di Dio. Per i cristiani questa promessa trova il suo
pieno compimento nella venuta di Gesù.
Il signore disse a Isaia:
“Và incontro ad Acaz, tu e tuo figlio Seariasub, fino al
termine del canale della piscina superiore sulla strada del
campo del lavandaio.
Tu gli dirai:
Fa attenzione e sta’ tranquillo, non temere e il tuo cuore non
si abbatta per quei due avanzi di tizzoni fumosi, per la collera
di Rezin degli Aramei e del figlio di Remelia”.
…
Ma Acaz rispose:
“Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore”.
Allora Isaia disse:
“Ascoltate, casa di Davide!
Non vi basta di stancare la pazienza degli uomini,
ora volete stancare anche quella del mio Dio?
Pertanto il Signore stesso
vi darà un segno.
Ecco: la vergine concepirà
e partorirà un figlio,
che chiamerà Emmanuele (Dio con noi).
CAPITOLO VIII
Il profeta compie un’azione ricca di simbolismo: dà la vita a
un bambino dal nome stabilito in anticipo, “Rapida predapronto bottino”; predice così il castigo riservato ai coalizzati
contro il regno di Giuda. Infatti, nel 732 a.C., Damasco e le
province del Nord d’Israele cadranno nelle mani degli Assiri.
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Sappiatelo, popoli: sarete frantumati;
ascoltate voi tutte, nazioni lontane,
cingete le armi e sarete frantumate.
Preparate un piano, sarà senza effetti;
fate un proclama, non si realizzerà,
perché Dio è con voi”.
…
“Non chiamate congiura
Ciò che questo popolo chiama congiura,
non temete ciò che esso teme e non abbiate paura”.
Il Signore degli eserciti, lui solo ritenete santo.
Egli sia l’oggetto del vostro timore, della vostra paura.
…
Quando vi diranno: “Interrogate gli spiriti
e gli indovini che bisbigliano e mormorano formule.
Forse un popolo non deve consultare i suoi dei?
Per i vivi consultare i morti?”,,
attenetevi alla rivelazione, alla testimonianza,
Certo, faranno questo discorso
che non offre speranza d’aurora.
CAPITOLO IX
Alla terribile descrizione dei mali che le due case d’Israele
dovranno subire, Isaia oppone un quadro luminoso dei tempi
messianici. In mezzo a quelle tenebre il profeta vede
improvvisamente sorgere la luce della salvezza. Questa luce si
manifesterà prima nella parte settentrionale della Palestina,
poi la sua gioia si stenderà a tutta la terra, e sul trono di
Davide sederà un re che stabilirà la pace eterna.
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Dualismo della non fede del popolo, della punizione da parte
di Jahve continua… continua.
Vengono evidenziati i contrasti tra il popolo della Palestina e
le sue diverse “anime”.
Poiché un pargolo è nato per noi,
ci è stato dato un figlio. (anche i grandi… il Manzoni nel
Natale… sanno copiare!)
Sulle sue spalle è il segno della sovranità
Ed è chiamato:
“Consigliere ammirabile,
Dio potente,
Padre per sempre,
Principe della pace”;
grande sarà il suo dominio
e la pace non avrà fine
sul trono di Davide
e sul regno,
che egli viene a consolidare e rafforzare
con il diritto e la giustizia,
ora e sempre;
questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.
…
Il popolo non è tornato a chi lo percuoteva;
non ha ricercato il Signore degli eserciti.
Pertanto il Signore ha amputato a Israele capo e coda,
palma e giunco in un giorno.
L’anziano e i notabili sono il capo,
il profeta, maestro di menzogna, è la coda.
Le guide di questo popolo lo hanno fuorviato
e le genti accompagnate si sono perdute.
…
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Manasse contro Efraim ed Efraim contro Manasse,
tutti e due insieme contro Giuda.
Con tutto ciò non si calma la sua ira
e la sua mano rimane stesa.
CAPITOLO X
Contro gli “iniqui”. Il re assiro sarà umiliato. Si ripete il tema
caro ad Isaia.
Non vi resterà che piegarvi tra i prigionieri
o cadere tra i morti.
Con tutto ciò non si acquieta la sua ira
e ancora la sua mano rimane stesa.
Assiria, scettro del mio furore,
bastone del mio sdegno.
Contro una nazione empia io la mando
e la comando contro un popolo con cui sono in collera
perché lo saccheggi, lo depredi
e lo calpesti come fango di strada.
La marcia contro Israele è veloce, ma sotto Gerusalemme per
intervento divino la sorte si inverte.
Ecco il Signore, Dio degli eserciti,
che strappa i rami con frastuono;
le punte più alte sono troncate,
le cime sono abbattute.
È reciso con il ferro il folto della selva
e il Libano cade con la sua magnificenza.
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CAPITOLO XI
Profezia su Cristo-Messia. Giuda sarà liberata. La speranza
rinasce in Israele.
Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici.
Su di lui si poserà lo spirito del Signore,
spirito di sapienza e di intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore.
…
Il lupo dimorerà insieme con l’agnello,
la pantera si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
e un fanciullo li guiderà.
La mucca e l’orsa pascoleranno insieme;
si sdraieranno insieme i loro piccoli.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
Il Messia è presentato come un vessillo (la Croce!) per
radunare diversi popoli.
Egli alzerà un vessillo per le nazioni
E raccoglierà gli espulsi di Israele;
radunerà i dispersi di Giuda
dai quattro angoli della terra.
…
Si formerà una strada per il resto del suo popolo
che sarà superstite dall’Assiria,
come ci fu una via per Israele
quando uscì dal paese d’Egitto.
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CAPITOLO XII
È un canto dell salvezza.
Ora è tempo di innalzare un ringraziamento.
In quel giorno direte:
“Lodate il Signore,
invocate il suo nome;
manifestate tra i popoli le sue meraviglie,
proclamate che il suo nome è sublime.
Cantate inni al Signore, perché ha fatto opere grandi
Questo sia noto in tutta la terra.
Gridate giulivi ed esultate, abitanti di Sion,
perché grande in mezzo a voi è
il Santo di Israele”.
CAPITOLO XIII
Ninive è gia caduta (612 a.C.); chi domina il Vicino Oriente è
Babilonia, che è all’apogeo della sua potenza e della sua
ricchezza. Ma è minacciata, benché sia lontana dal sospettarlo.
Siamo verso la fine dell’esilio (fra il 506 e il 540 a.C.); i
Medi, già autori coi Babilonesi della caduta dell’Assiria, si
sottomettono ai Persi e ben presto i due popoli congiunti si
leveranno come una forza divina per rovesciare Babilonia.
La grande Babilonia finisce. Molti commentatori concordano
che questi versi sono stati composti in seguito e non
appartengono ad Isaia.
Ecco, il giorno del Signore arriva
Implacabile, con sdegno, ira e furore,
per fare della terra un deserto,
per sterminare i peccatori.
Poiché le stelle del cielo e la costellazione di Orione
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Non daranno più la loro luce;
il sole si oscurerà al suo sorgere
e la luna non diffonderà la sua luce.
…
Ecco, io eccito contro di loro i Medi
che non pensano all’argento,
né si curano dell’oro.
Con i loro archi abbatteranno i giovani,
non avranno pietà dei piccoli appena nati,
i loro occhi non avranno pietà dei bambini.
Babilonia,
perla dei regni,
splendore orgoglioso dei Caldei,
sarà come Sodoma e Gomorra
sconvolte da Dio.
…
Urleranno le iene nei loro palazzi,
gli sciacalli nei loro edifici lussuosi.
La sua ora si avvicina,
i suoi giorni non saranno prolungati.
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CAPITOLO XIV
Dio avrà pietà del popolo di Israele lo libererà e i Giudei
innalzeranno canti di gioia per la caduta di Babilonia.
Isaia lancia un oracolo contro Assiri e Filistei.
Feroce e splendida, una satira celebra la caduta di un
oppressore; lo immagina accolto negli inferi fra i suoi padri, i
grandi dell’Oriente. Si tratta forse di Sargon II re di Assiria o,
più probabilmente, di Nabucodonosor re di Babilonia.
La distruzione di Babilonia è nuovamente predetta e collegata
con la liberazione di Israele. Dopo aver affermato il favore di
Dio per il suo popolo e lo scambio di condizione che si
effettuerà tra i Giudei e gli oppressori, il profeta rappresenta
Israele in atto di cantare il suo trionfo sui nemici vinti.
Il Signore avrà pietà di Giacobbe
e si sceglierà ancora Israele
e lo ristabilirà nel suo paese.
Si uniranno gli stranieri,
che saranno incorporati nella casa di Giacobbe.
I popoli li accoglieranno
e li ricondurranno nel loro paese
…
Intonerai questa canzone sul re di Babilonia e dirai:
“Come è finito l’aguzzino,
ora è finita l’arroganza!
Il Signore ha spezzato lo scettro degli iniqui,
il bastone dei dominatori,
di colui che percuoteva i popoli nel suo furore,
con colpi senza fine,
che dominava con furia le genti
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con una tirannia senza respiro.
…
Tutti i re dei popoli,
tutti riposano con onore,
ognuno nella sua tomba.
Tu, invece, sei stato gettato fuori del tuo sepolcro,
come un germoglio spregevole;
sei circondato da uccisi trafitti da spada,
come una carogna calpestata.
…
Io risorgerò contro di loro
- parola del Signore degli eserciti -,
sterminerò il nome di Babilonia e il resto,
la prole e la stirpe
- oracolo del Signore -.
La ridurrò a dominio dei ricci,
a palude stagnante;
la pilirò con la scopa della distruzione.
…
Spezzerò l’Assiro nella mia terra
e sui miei monti lo calpesterò.
Allora sparirà da loro il suo giogo,
il suo peso dalle loro spalle”
…
I poveri pascoleranno sui miei prati
E i miseri vi riposeranno tranquilli;
ma farò morire di fame la tua stirpe
e ucciderò il tuo resto.
Urlo, porta, grido,città;
trema, Filistea tutta,
perché dal settentrione si alza il fumo
e nessuno si sottrae al suo turbine”.
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CAPITOLO XV
Ad est del mar Morto, Moab, il vecchio popolo rivale e
nemico, è devastato durante la guerra assira del 701 a.C.. Il
profeta intona una lamentazione sulla sua sorte: questo è il suo
modo di evocare la catastrofe e di trarne una lezione: il vicino
ostile viene punito per il suo orgoglio, e gli idoli che egli
venera non sono in grado di salvarlo. Il cordoglio si
interrompe per lasciar posto alla compassione.
Il cuore di Moab geme;
i suoi fuggiaschi giungono fino a Zoar.
Salgono piangendo, la salita di Luchit.(non
identificata con certezza)
Sulla via di Coronaim mandano grida strazianti.
Le acque di Nimrim sono un deserto,
l’erba si è seccata, ogni virgulto è scomparso;
non c’è più nulla di verde.
…
ancora
CAPITOLO XVI
Per Moab la rovina sarà totale: la sua superbia ed arroganza
portano a giusta punizione.
Le mie viscere fremono per Moab
come una cetra,
il mio intimo freme per Kir-Careset. (odierna El-Keraki)
Moab si mostrerà e si stancherà sulle alture,
verrà nel suo santuario per pregare,
ma senza successo.
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Questo è il messaggio che pronunziò un tempo il Signore su
Moab.
Ma ora il Signore dice:
“In tre anni, come gli anni di un salariato,
sarà deprezzata la gloria di Moab
con tutta la sua numerosa popolazione.
Ne rimarrà solo un resto,
piccolo e insignificante”.
CAPITOLO XVII
L’oracolo di morte continua. Per Damasco ed Efraim il finale
non lascia scampo… Distruzione totale.
Oracolo su Damasco.
Ecco, Damasco sarà eliminata dal numero delle città,
diverrà un cumulo di rovine.
Le sue borgate saranno abbandonate per sempre;
saranno pascoli dei greggi
che vi riposeranno senza esserne scacciati.
A Efraim sarà tolta la cittadella,
a Damasco la sovranità.
Al resto degli Aramei toccherà
la stessa sorte della gloria degli Israeliti,
oracolo del Signore degli eserciti.
…
Perché hai dimenticato Dio tuo salvatore
e non ti sei ricordato della Roccia, tua fortezza.
Tu pianti piante amene
e innesti tralci stranieri;
di giorno le pianti, le vedi crescere
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La Bibbia in confidenza
e al mattino vedi fiorire i tuoi semi,
ma svanirà il raccolto in un giorno di malattia
e di dolore insanabile.
Il rumore di popoli immensi,
rumore come il boato dei mari,
fragore di nazioni
come lo scroscio di acque che scorrono veementi.
Le nazioni fanno fragore
come il fragore di molte acque,
ma il Signore le minaccia, esse fuggono lontano;
come pula sono disperse sui monti dal vento
e come mulinello di polvere dinanzi al turbine.
Alla sera, era spaventoso,
prima del mattino non vi sarà più nulla.
Questo è il destino dei nostri predatori
e la sorte dei nostri devastatori.
CAPITOLI XVIII e XIX
Espressioni nefaste, tragiche, funeree per Etiopia ed Egitto.
“Andate, messaggeri veloci,
verso un popolo alto e abbronzato,
verso un popolo temuto ora e sempre,
un popolo potente e vittorioso,
il cui paese è solcato da fiumi”.
…
Saranno abbandonati tutti insieme
agli avvoltoi dei monti e alle bestie selvatiche;
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su di essi gli avvoltoi passeranno l’estate,
su di essi tutte le bestie selvatiche passeranno l’inverno.
Questa è la sorte dell’Etiopia!
…
Metterò gli Egiziani in mano a un duro padrone,
un re crudele li dominerà.
Oracolo del Signore, Dio degli eserciti.
Si prosciugheranno le acque del mare,
il fiume si inaridirà e seccherà.
I suoi canali diventeranno putridi,
diminuiranno e seccheranno i torrenti d’Egitto,
canne e giunchi ingialliranno.
…
L’Egitto non farà opera in cui si distingua:
il capo o la coda, la palma o il giunco.
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L’Egitto coltiverà una lontana via di pace…
In alcuni testi si riporta: “una capitale sarà chiamata città del
sole”… forze Eliopoli… forse la città di On, di cui fu noto il
tempio al Dio Sole… il testo ebraico indica “cittadella
distruzione” un biblista annota a riguardo della conversione
dell’Egitto: “L’Egitto, antica culla d’Israele, fu, qualche
tempo prima dell’era cristiana, un importante centro della
religione ebraica, che vi prese grandissimo sviluppo; ma qui si
tratta soprattutto della sua conversione al cristianesimo, che
difatti fu pronta e notevole”.
Ecco il testo di Isaia.
Il paese di Giuda sarà il terrore degli Egiziani; quando se ne
parlerà, ne avranno spavento, a causa del proposito che il
Signore degli eserciti ha formulato contro di esso.
In quel giorno ci saranno cinque città nell’Egitto che
parleranno la lingua di Canaan e giureranno per il Signore
degli eserciti; una di esse si chiamerà “Città del Sole”.
…
Il Signore si rivelerà agli Egiziani e gli Egiziani
riconosceranno in quel giorno il Signore, lo serviranno con
sacrifici e offerte, faranno voti al Signore e li adempiranno.
…
In quel giorno gli Egiziani diventeranno comme femmine,
tremeranno e temeranno al vedere la mano che il Signore
degli eserciti agiterà contro di loro.
Alla fine Jahve proclamerà:
In quel giorno Israele, l’Egitto e l’Assiria, saranno unite e
considerate una benedizione in mezzo alla terra.
Li benedirà il Signore degli eserciti dicendo:
“Benedetto sia l’Egiziano mio popolo,
l’Assiro opera delle mie mani
- 27 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
e Israele mia eredità”.
Una considerazione: le tre nazioni formeranno un solo pooplo
una sola famiglia… anche i popoli “pagani” avranno uguale
diritto e benedizione. La profezia ha significato di universalità
e di valore messianico.
CAPITOLO XX
Isaia viene descritto come un uomo “nudo e scalzo”.
Il profeta predice l’inutilità degli sforzi degli Egiziani e degli
Etiopi coalizzati insieme contro l’Assiria e avverte i suoi
compatrioti che sarebbe un pazzia mettere in essi la propria
fiducia.
In quel tempo il Signore parlò per mezzo di Isaia, figlio di
Amos dicendo: “Va’, e spogliati del tuo sacco che hai sui
fianchi, e cavati le calzature dai piedi”. Ed egli fece così.
Andando ignudo e scalzo.
…
Così il re di Assiria condurrà i prigionieri d’Egitto e i
deportati dell’Etiopia, giovani e vecchi, spogli e scalzi e con
le natiche scoperte, vergogna per l’Egitto.
…
Allora saranno abbattuti e confusi a causa dell’Etiopia, loro
speranza, e a causa dell’Egitto, di cui si vantavano.
CAPITOLO XXI
Ora la visione di Isaia continua distruttiva… Babilonia cade…
e così l’Arabia.
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29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
- 29 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
“Ecco, arriva una schiera di cavalieri,
coppie di cavalieri”.
Essi esclamano e dicono: “E’ caduta,
è caduta Babilonia!
Tutte le statue dei suoi dei
sono a terra, in frantumi”.
Per l’Arabia un oracolo “nella steppa”.
Poiché mi ha detto il Signore:
“Ancora un anno, contato alla maniera degli anni di un
salariato, e scomparirà tutta la potenza gloriosa di Kedar.
(era una agguerrita tribù dell’Arabia settentrionale)
E il numero degli archi dei prodi di Kedar
resterà molto esiguo,
perché il Signore Dio di Israele ha parlato”.
CAPITOLO XXII
Il profeta sente il destino di Gerusalemme. Il pessimismo
incombe.
Il profeta rimprovera alla capitale la sua gioia chiassosa e il
suo spirito godereccio in un momento di gravissimo pericolo
per la nazione; e biasima la fiducia che ripone nei mezzi
umani di resistenza.
Isaia, sconsolato e inconsolabile, si raccoglie per meglio
pianger le sventure che dovrà soffrire il suo popolo: avanzano
i nemici e invadono Giuda.
Le migliori tra le tue valli sono piene di carri;
i cavalieri si sono disposti contro la porta.
Così egli toglie la protezione di Giuda.
Voi guardavate in quel giorno
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29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
Alle armi del palazzo della Foresta.
…
Ecco invece si gode e si sta allegri,
si sgozzano buoi e si scannano greggi,
si mangia carne e si beve vino:
“Mangiamo e beviamo, perché domani moriremo!”.
Ma il Signore degli eserciti si è rivelato ai miei orecchi:
“Certo non sarà espiato questo vostro peccato,
finchè non sarete morti”.
…
“Recati da questo ministro, presso Sebna, sovraintendente del
popolo,
che si taglia in alto il sepolcro
e si scava nella rupe la tomba:
che cosa possiedi e chi hai tu qui,
che ti stai scavando qui un sepolcro?
Il Signore ti scaglierà giù a precipizio;
afferrandoti saldamente,
ti rotolerà ben bene a rotoli come palla,
verso un esteso paese.
La morirai e là finiranno i tuoi carri superbi,
ignominia del palazzo del tuo padrone!”
…
Lo rivestirò con la tua tunica,
lo cingerò della tua sciarpa
e metterò il tuo potere nelle sue mani.
Sarà un padre per gli abitanti di Gerusalemme
e per il casato di Giuda.
CAPITOLO XXIII
- 31 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
Una magnifica elegia sulla caduta di Tiro, chiude la serie degli
oracoli relativi alle nazioni pagane.
Tiro e Sidone, simboli delle ricchezze accumulate, risvegliano
le passioni. Ma, dopo un lungo periodo di declino, sarà
accordata a Tiro una speranza: troverà un inserimento nel
disegno di Dio.
Egli ha detto: “Non continuerai a far baldoria,
tu duramente oppressa, vergine figlia di Sidone.
Alzati, và pure dai Kittim; (forse si indica l’isola di Cipro)
neppure là ci sarà pace per te”.
…
In quel giorno Tiro sarà dimenticata per settant’anni, quanti
sono gli anni di un re.
Alla fine dei settant’anni a Tiro si applicherà la canzone della
prostituta:
“Prendi la cetra, gira per la città,
prostituta dimenticata;
suona con abilità, moltiplica i canti,
perché qualcuuno si ricordi di te”.
CAPITOLO XXIV
Isaia proietta la sua Apocalisse: la terra sarà tutta
saccheggiata… le città cadranno in rovina, Jahve giudicherà i
suoi popoli.
I capitoli 24-27 formano un’unica profezia, un grande oracolo
escatologico, magnifica conclusione dei capitoli 13-23. I
giudizi particolari esercitati contro i vari popoli vengono a
sfociare nel grande giudizio universale, come fiumi
nell’oceano.
Il Signore devasta la terra,
- 32 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
la squarcia e sconvolge la superficie
e disperde gli abitanti.
Avverrà lo stesso al popolo come al sacerdote,
allo schiavo come al suo padrone,
alla schiava come alla sua padrona,
al compratore come al venditore,
a chi riceve come a chi dà in prestito,
al creditore come al debitore.
…
La terra barcollerà come un ubriaco,
vacillerà come una tenda;
peserà su di essa la sua iniquità,
cadrà e non si rialzerà.
Avverrà che in quel giorno il Signore punirà
in alto l’esercito di lassù (per alcuni gli angeli-malvagi)
e in terra i re della terra.
CAPITOLO XXV
Il capitolo descrive il regno di Dio e la felicità di coloro che
saranno salvi. Prima però erompe in slanci di lode e di
ringraziamento: Dio è esaltato a motivo delle sue opere
meravigliose; la città forte è distrutta; i deboli sono protetti da
Dio. In seguito, il profeta ritorna al suo argomento preferito: il
regno di Dio. Egli lo descrive come un banchetto preparato
per tutti i popoli sul monte di Sion; il velo del lutto che
copriva le nazioni è tolto, la morte sparisce, tutte le lacrime
sono asciugate. Moab, simbolo di coloro che non hanno
trovato grazia, non avrà accesso al regno.
Perché tu sei sostegno al misero,
sostegno al povero nella sua angoscia,
- 33 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
riparo dalla tempesta, ombra contro il caldo;
poiché lo spirito dei tiranni è come pioggia d’inverno.
…
Eliminerà la morte per sempre;
il Signore Dio asciugherà
le lacrime su ogni volto;
farà scomparire da tutto il paese,
la condizione disonorevole del suo popolo
poiché il Signore ha parlato.
…
La mano del Signore si poserà su questo monte. (collina del
tempio in Gerusalemme)
Moab invece sarà calpestato al suolo,
come si pesta la paglia nella concimaia.
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29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
CAPITOLO XXVI
E’ un canto trionfale degli eletti: essi godono una grande
sicurezza e gustano una gioia tranquilla: Gerusalemme ha
nuovamente solide mura, la città del male è umiliata; ora
comprendono le vie di Dio, il giudizio è veramente una luce; i
padroni stranieri che li dominavano sono annientati; la
popolazione è aumentata, le frontiere ingrandite, i morti
risusciteranno; le sofferenze passate sono una disciplina
severa: insegnano che non ci si poteva attendere la salvezza se
non da Dio solo.
“Abbiamo una città forte:
egli ha eretto a nostra salvezza mura e baluardo.
Aprite le porte: entri il popolo giusto
che si mantiene fedele.
Il suo animo è saldo; tu gli assicurerai la pace,
pace perché in te ha fiducia.
Confidate nel Signore sempre,
perché il Signore è una roccia eterna.
…
Il sentiero del giusto è diritto,
il cammino del giusto tu rendi agevole.
Sì, nella via dei tuoi giudizi, Signore, noi speriamo in te;
al tuo nome e al tuo ricordo si volge tutto il nostro desiderio.
…
Signore, ci concederai la pace,
poiché tu dai successo
alle nostre azioni.
Signore nostro Dio,
altri padroni, diversi da te, ci hanno dominato,
ma noi invocheremo soltanto il tuo nome.
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29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
Il Signore appiana e risolve ogni difficoltà.
Un’indimenticabile definizione al versetto 19:
“La rugiada divina è rugiada di luci;
la terra darà alla luce le ombre.”
CAPITOLO XXVII
Una grande vittoria contro il Leviatan, leggendario mostro
marino.
In quel giorno il Signore colla sua spada dura,
e grande, e forte,
visiterà Leviatan, grosso serpente,
Leviatan, serpente tortuoso,
e ucciderà il mostro che sta nel mare.
…
Lo ha punito cacciandolo via, respingendolo,
lo ha rimosso con soffio impetuoso
come in un giorno di vento orientale!
La vigna (Israele) viene coltivata con amore.
“La vigna deliziosa: cantate di lei!”.
Io, il Signore, ne sono il guardiano,
a ogni istante la irrigo;
per timore che venga danneggiata,
ne ho cura notte e giorno.
Ritorna la profezia contro Gerusalemme città del male:
La fortezza è divenuta desolata,
un luogo spopolato
abbandonato come un deserto;
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29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
vi pascola il vitello,
vi si sdraia e ne bruca gli arbusti.
I suoi rami seccandosi si spezzeranno;
le donne verranno ad accendervi il fuoco.
Si tratta di un popolo privo di saggezza;
per questo non ne avrà pietà chi lo ha creato,
né compassione chi lo ha fatto.
La promessa del ritorno.
In quel giorno
suonerà la grande tromba,
verranno gli sperduti in Assiria
e i dispersi in Egitto.
Essi si prostreranno al Signore
Sul monte santo, in Gerusalemme.
CAPITOLO XXVIII
Alla “moderna” Samaria il profeta annuncia la caduta. Infatti,
nel 721 a.C., dopo tre anni di assedio, Sargon II si
impadronisce della capitale del Nord e ne deporta gli abitanti.
Tuttavia Dio stesso sarà la gioia del nucleo del popolo fedele.
Dai piedi verrà calpestata
La corona degli ubriachi di Efraim.
E avverrà al fiore caduco del suo splendido ornamento,
che domina la valle fertile,
come a un fico primaticcio prima dell’estate:
uno lo vede, lo coglie
e lo mangia appena lo ha in mano.
…
- 37 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
Con labbra balbettanti
e in lingua straniera parlerà a questo popolo
colui che aveva detto loro:
“Ecco il riposo! Fate riposare lo stanco.
Ecco il sollievo!”.
Ma non vollero udire.
…
Io porrò il diritto come misura
E la giustizia come un traguardo.
La grandine spazzerà via il vostro rifugio fallace,
le acque travolgeranno il vostro riparo.
Sarà cancellata la vostra alleanza con la morte;
il vostro accordo con gli inferi non reggerà.
Di sapore evangelico la parabola sul lavoro dei campi; la
trascrivo al completo.
Porgete l’orecchio e ascoltate la mia voce,
fare attenzione e sentite le mie parole,
Ara forse tutti i giorni l’aratore,
rompe e sarchia la terra?
Forse non ne spiana la superficie,
non vi semina l’aneto e non vi sparge il cumino? (erano usate
come erbe aromatiche)
E non vi pone grano e orzo
e farro lungi i confini?
E la sua perizia rispetto alla regola
Gliela insegna il suo Dio.
Certo, l’aneto non si batte con il tribbio,
né si fa girare sul cumino il rullo,
ma con una bacchetta si batte l’aneto
e con la verga il cumino.
Il frumento vien forse schiacciato?
- 38 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
Certo, non lo si pesta senza fine,
ma vi si spinge sopra il rullo
e gli zoccoli delle bestie senza schiacciarlo.
Anche questo proviene dal Signore degli eserciti:
egli si mostra mirabile nel consiglio, grande nella sapienza.
CAPITOLO XXIX
Nel primo discorso Dio annuncia che Gerusalemme
(presentata sotto il nome simbolico di Ariel) in un anno sarà
assediata e poi tutt’ad un tratto liberata dai suoi nemici.
Questa doppia prospettiva trova il popolo incredulo.
Gerusalemme (Ariel... Leone di Dio), incontrerà speranza per
il futuro.
- 39 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
Guai ad Ariel, ad Ariel,
città dove si accampò Davide!
Aggiungete anno ad anno,
si avvicendino i cicli festivi.
…
Sarà come polvere fine la massa dei tuoi oppressori
E come pula dispersa la massa dei tuoi tiranni.
Ma d’improvviso dal Signore degli eserciti sarai visitata
con tuoni, rimbombi
e rumore assordante,
con uragano e tempesta
e fiamma di fuoco divoratore
…
Poiché il Signore ha versato su di voi
uno spirito di torpore,
ha chiuso i vostri occhi,
ha velato i vostri capi.
Per voi ogni visione sarà
Come le parole di un libro sigillato:
si dà a uno che sappia leggere
dicendogli: “Leggilo”,
ma quegli risponde: “Non posso,
perché è sigillato”.
…
Certo, ancora un po’
e il Libano si cambierà in un frutteto
e il frutteto sarà considerato una selva.
…
Gli umili si rallegreranno di nuovo del Signore,
i più poveri gioiranno nel Santo di Israele.
- 40 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
CAPITOLO XXX
Lo schema è sempre lo stesso. Cambia il periodo storico.
Il profeta non muta le sue convinzioni; il popolo di Giuda
deve trovare in se stesso la forza di non cedere alle minacce di
cui è pieno l’orizzonte. Isaia disapprova l’ambasciata inviata
da Ezechia in Egitto vero il 702 a.C.: significa voler ottenere
l’appoggio di una potenza, in declino nonostante le apparenze.
La protezione del faraone sarà la vostra vergogna
e il riparo all’ombra dell’Egitto la vostra confusione.
…
Pertanto dice il Santo di Israele:
“Poiché voi rigettate questo avvertimento
e confidate nella perversità e nella perfidia;
ponendole a vostro sostegno,
ebbene questa colpa diventerà per voi
come una breccia che minaccia rovina,
che sporge su un alto muro.
…
Popolo di Sion che abiti in Gerusalemme,
tu non dovrai più piangere;
a un tuo grido di supplica ti farà grazia;
appena udrà, ti darà risposta.
Anche se il Signore ti darà
il pane dell’afflizione e l’acqua della tribolazione,
tuttavia non si terrà più nascosto il tuo maestro;
e i tuoi occhi vedranno il tuo maestro.
…
Il Signore farà udire la sua voce maestosa
e mostrerà come colpisce il suo braccio
con ira ardente, in mezzo a un fuoco divorante,
- 41 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
tra nembi, tempesta e grandine furiosa.
Poiché alla voce del Signore tremerà l’Assiria,
quando sarà percossa con il bastone.
CAPITOLO XXXI
Oracolo contro l’Assiria.
L’essenza è racchiusa in:
Ritornate, Israeliti, a colui
al quale vi siete così a fondo ribellati.
In quel giorno
ognuno rigetterà i suoi idoli d’argento
e i suoi idoli d’oro,
lavoro delle vostre mani peccatrici.
Cadrà l’Assiria sotto una spada che non è di uomo;
una spada non umana la divorerà;
se essa fugge davanti alla spada, i suoi giovani guerrieri
saranno ridotti in schiavitù.
CAPITOLO XXXII
Finalmente la giustizia si fa strada
Non si chiuderanno più gli occhi di chi vede
e gli orecchi di chi sente staranno attenti.
Gli animi volubili si applicheranno a comprendere
e la lingua dei balbuzienti parlerà
spedita e con chiarezza.
Un incisivo rimprovero alle donne “spensierate”.
Fra un anno e più giorni
- 42 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
voi tremerete, o donne impavide,
perché finita la vendemmia
non ci sarà più raccolto.
Temete, o spensierate: tremate, o donne impavide,
deponete le vesti, spogliatevi, cingetevi i fianchi di sacco.
Battetevi il petto
per le campagne amene,
per i fertili vigneti.
Infine il cambiamento utile ed opportuno.
Infine in noi sarà infuso
uno spirito dall’alto;
allora il deserto diventerà un carmelo (il giardino per
eccellenza)
e il carmelo sarà considerato una selva.
Nel deserto prenderà dimora il diritto
e la giustizia regnerà nel carmelo.
CAPITOLO XXXIII
Jahve è la speranza. Gli Assiri saranno distrutti.
Gerusalemme liberata.
Signore, pietà di noi, in te speriamo;
sii il nostro braccio ogni mattina,
nostra salvezza nel tempo dell’angoscia.
Al sentore della tua minaccia fuggono i popoli,
al tuo innalzarti si disperdono le nazioni.
Si ammucchia la preda come si ammucchiano le cavallette
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29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
vi si precipita sopra come fanno le locuste.
Attenzione ai peccatori in Gerusalemme.
Hanno paura in Sion i peccatori,
lo spavento si è impadronito degli empi.
“Chi di noi può abitare presso un fuoco divoratore?
Chi di noi può abitare tra fiamme inestinguibili?
La città incontrerà un futuro “luminoso”.
Guarda Sion, la città delle nostre feste!
I tuoi occhi vedranno Gerusalemme,
dimora tranquilla, tenda che non sarà più rimossa,
i suoi piuoli non saranno divelti,
nessuna delle sue cordicelle sarà strappata.
Se vi è là un potente,
noi abbiamo il Signore,
al posto di fiumi e larghi canali;
non ci passerà nave a remi
non l’attraverseranno i grossi navigli.
CAPITOLO XXXIV
Giudizio e castigo per le nazioni pagane. Si evidenza una
nuova Apocalisse. Le espressioni si rinnovano, ma l’essenza è
sempre uguale.
Poiché il Signore è adirato contro tutti i popoli
Ed è sdegnato contro tutti i loro eserciti;
li ha votati allo sterminio,
li ha destinati al massacro
…
- 44 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
È il giorno della vendetta del Signore,
l’anno della retribuzione per l’avversario di Sion.
I torrenti di quel paese si cambieranno in pece,
la sua polvere in zolfo,
la sua terra diventerà catrame rovente.
Non si spegnerà né di giorno né di notte,
sempre salirà il suo fumo.
CAPITOLO XXXV
Un bozzetto dell’era Messianica. All’inizio un tripudio
gioioso.
Essi vedranno la gloria del Signore,
la magnificenza del nostro Dio.
Irrobustite le mani fiacche,
rendete salde le ginocchia vacillanti.
…
Ci sarà una strada appianata
e la chiameranno Via santa;
nessun impuro la percorrerà
e gli stolti non vi si aggireranno.
(i versi ribadiscono il carattere sacro di Gerusalemme)
Non ci sarà più il leone,
nessuna bestia feroce la percorrerà,
vi cammineranno quelli che saranno liberati.
Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore
e verranno in Sion con giubilo;
felicità perenne splenderà sul loro capo;
gioia e felicità li seguiranno e fuggiranno tristezza e pianto.
- 45 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
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29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
CAPITOLO XXXVI
Si ripete quanto è contenuto nel secondo Libro dei Re.
La fiducia nell’Egitto è mal riposta.
Ecco, tu confidi nell’Egitto, in questo sostegno di canna
spezzata che penetra la mano, forandola, a chi vi si appoggia;
tale è il faraone re d’Egitto per chiunque confida in lui.
CAPITOLO XXXVII
Ezechia fa consultare Isaia. Scambio di proposte tra Ezechia e
Sennacherib.
Così andarono i ministri del re Ezechia da Isaia.
Disse loro Isaia:
“Riferite al vostro padrone: Dice il Signore: Non temere per
le parole che hai udite e con le quali i ministri del re di
Assiria mi hanno ingiuriato.
Ecco, io infonderò in lui uno spirito tale che egli, appena
udrà una notizia, ritornerà nel suo paese e nel suo paese io lo
farò cadere di spada”.
Viene riportata (abbastanza uguale a quella nel secondo Libro
dei Re) la preghiera di Ezechia:
“Signore degli eserciti, Dio di Israele,
che siedi sui cherubini,
tu solo sei Dio
per tutti i regni della terra;
tu hai fatto i cieli e la terra.
Porgi, Signore, l’orecchio e ascolta;
…
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29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
Ma ora, Signore nostro Dio,
liberaci dalla sua mano
perché sappiano tutti i regni della terra
che tu sei il Signore, il solo Dio”.
Isaia si rivolge al re Ezechia con una risposta contro il re di
Assiria Sennacherib.
Dietro a te scuote il capo
la figlia di Gerusalemme.
Chi hai insultato e schernito?
Contro chi hai alzato la voce
e hai elevato, superbo, gli occhi tuoi?
Contro il Santo di Israele!
…
Non l’hai forse sentito dire?
Da tempo ho preparato questo,
dai giorni antichi io l’ho progettato;
ora lo pongo in atto.
Era deciso che tu riducessi in mucchi di rovine
le fortezze;
…
Poiché tu infuri contro di me e la tua insolenza
è salita ai miei orecchi,
ti metterò il mio anello nelle narici
e il mio morso alle labbra;
ti farò tornare per la strada
per cui sei venuto.
Nel finale si ripete un testo del Libro secondo dei Re, che
riguarda l’assassinio del re Sennacherib.
…mentre egli era prostrato in venerazione nel tempio di
Nisrok suo dio, i suoi figli Adram-Melech e Zarezer lo
- 48 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
uccisero di spada, mettendosi quindi al sicuro nel paese di
Ararat (cioè l’Armenia). Assarhaddon suo figlio regnò al suo
posto.
CAPITOLO XXXVIII
Malattia e guarigione di Ezechia.
Si direbbe un compito ben copiato dal secondo Libro dei Re.
In quei giorni Ezechia si ammalò gravemente. Il profeta Isaia
figlio di Amoz, si recò da lui e gli parlò:
“Dice il Signore: Disponi riguardo alle cose della tua casa,
perché morirai e non guarirai”.
…
Allora la parola del Signore fu rivolta a Isaia:
“Và e riferisci a Ezechia: Dice il Signore Dio di Davide tuo
padre:
Ho ascoltato la tua preghiera e ho visto le tue lacrime; ecco,
io aggiungerò alla tua vita quindici anni.
…… solito finale per bocca del re guarito.
“A metà della mia vita
me ne andrò alle porte degli inferi;
sarò privato del resto dei miei anni”.
…
Ecco, la mia infermità si è cambiata in salute!
Tu hai preservato la mia vita dalla fossa della distruzione,
perché ti sei gettato dietro le spalle tutti i miei peccati.
…
Il Signore si è degnato di aiutarmi; per questo canteremo nel
tempio del Signore sulle cetre tutti i giorni della nostra vita.
- 49 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
CAPITOLO XXXIX
Ambasciata in Babilonia presso il re Ezechia. La profezia si
concretizzerà 100 anni dopo al tempo di Nabucodonosor.
Allora il profeta Isaia si presentò al re Ezechia e gli
domando:
“ Che hanno detto quegli uomini e da dove sono venuti a
te?”.
Ezechia rispose:
“Sono venuti a me da una regione lontana, da Babilonia”.
Isaia disse ancora:
“Che hanno visto nella tua reggia?”.
Ezechia rispose:
“Hanno visto quanto si trova nella mia reggia, non c’è cosa
alcuna nei miei magazzini che io non abbia mostrato loro”.
Allora Isaia disse ad Ezechia: “Ascolta la parola del Signore
degli eserciti: Ecco, verranno giorni quando tutte le cose, che
sono in casa tua e che i padri tuoi hanno accumulate fino al sì
d’oggi, saran portate a Babilonia; non resterà nulla, dice il
Signore. E prenderanno dei tuoi figli nati, e generati da te, e
saranno eunuchi nel palazzo del re di Babilonia”.
Seconda parte
CAPITOLO XL
Libro della consolazione: seconda parte delle profezie di Isaia.
È finito l’Isaia profeta di sventure, che nel periodo attuale
sarebbe stato definito “un menagramo”: vocabolo spiacevole
ma efficace.
Un po’ di speranza, un po’ di luce, un po’ di gioia.
- 50 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
L’inizio è subito consolatorio:
Parlate al cuore di Gerusalemme
e gridatele
che è finità la sua schiavitù,
è stata scontata la sua iniquità,
perché ha ricevuto dalla mano del Signore
doppio castigo per tutti i suoi peccati
…
Secca l’erba, appassisce il fiore,
ma la parola del nostro Dio dura sempre.
Veramente il popolo è come l’erba.
…
Come un pastore egli fa pascolare il gregge
E con il suo braccio lo raduna;
porta gli agnellini al petto
e conduce pian piano le pecore madri.
…
Egli siede sopra la volta del mondo,
da dove gli abitanti sembrano cavallette.
Egli stende il cielo come un velo,
lo spiega come una tenda dove abitare;
egli riduce a nulla i potenti
e annienta i signori della terra.
Sono appena piantati, appena seminati,
appena i loro steli hanno messo radici nella terra,
egli soffia su di loro ed essi seccano
e l’uragano li strappa via come paglia.
…
Ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza,
mettono ali come aquile,
corrono senza affannarsi,
camminano senza stancarsi.
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29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
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29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
CAPITOLO XLI
Le nazioni sono convocate a pubblica disputa per rendere
testimonianza a Dio riguardo all’adempimento dell’oracolo
relativo alla liberazione di Israele. Egli fa venire dall’oriente
popoli e regni. Mentre i Gentili tremano e cercano rifugio
negli idoli, Israele non ha nulla da temere, perché Dio,
memore dell’antica elezione d’Israele a suo popolo, abbatterà
i suoi nemici e gli concederà un felice ritorno e abbondanza di
beni. Il Signore, predicendo le cose future, manifesta d’essere
Lui il vero Dio, mentre gl’idoli si rivelano vanità.
Egli chiama a testimoni tutti i paesi marittimi, in pratica tutte
le nazioni.
Le isole vedono e ne hanno timore;
tremano le estremità della terra,
insieme si avvicinano e vengono.
…
Ma tu, Israele mio servo,
tu Giacobbe, che ho scelto,
discendente di Abramo mio amico,
sei tu che io ho preso dall’estremità della terra
e ho chiamato dalle regioni più lontane
e ti ho detto: “Mio servo tu sei
ti ho scelto, non ti ho rigettato”.
Non temere, perché io sono con te;
non smarrirti, perché io sono il tuo Dio.
…
Farò scaturire fiumi su brulle colline,
fontane in mezzo alle valli;
cambierò il deserto in un lago d’acqua,
la terra arida in sorgenti.
- 53 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
Pianterò cedri nel deserto,
acacie, mirti e ulivi;
porrò nella steppa cipressi,
olmi insieme con abeti.
Compare il grande re pagano Ciro.
Io ho suscitato uno dal settentrione ed è venuto,
dal luogo dove sorge il sole l’ho chiamato per nome;
egli calpesterà i potenti come creta,
come un vasaio schiaccia l’argilla.
CAPITOLO XLII
Questo capitolo è dedicato al Messia, che sarà il mediatore
d’Israele e al tempo stesso, il Salvatore dei Gentili. Nei primi
nove versetti si tratta del suo carattere e della sua missione.
Eletto e amato da Dio, ripieno del suo spirito, dotato della
massima bnontà, dolcezza e misericordia, annuncerà a tutti la
legge del Signore; Dio onnipotente, autore di ogni vita e di
ogni essere, l’ha chiamato perché doni la vista ai ciechi e la
libertà ai prigionieri.
Appare il servitore del Signore: il Messia.
Ecco il mio servo che io sostengo,
il mio eletto in cui mi compiaccio
Ho posto il mio spirito su di lui;
egli porterà il diritto alle nazioni.
Non griderà né alzerà il tono,
non farà udire in piazza la sua voce,
non spezzerà una canna incrinata,
non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta.
- 54 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
Proclamerà il diritto con fermezza;
….
Io sono il Signore: questo è il mio nome;
non cederò la mia gloria ad altri,
né il mio onore agli idoli.
I primi fatti sono avvenuti
e preannunzio i nuovi;
prima che avvengano
li faccio conoscere”.
Un canto di lode: un inno a Dio onnipotente.
Cantate al Signore un cantico nuovo,
la sua lode dagli ultimi confini della terra,
voi che scendete nel mare e tutto ciò che esso contiene,
voi, isole, e voi, che le abitate.
Alzi la voce il deserto colle sue città,
risuoni nelle case ove abita Cedar; (tribù del deserto)
abitanti di Petra cantate lodi,
grideranno dalla cima delle montagne.
Essi daranno gloria al Signore,
e annunzieranno alle isole la sua lode.
Il Signore uscirà fuori come un forte,
come un uomo di guerra susciterà il suo ardore;
alzerà la voce e griderà e trionferà dei suoi nemici.
…
Il Signore volle santificarlo,
e far conoscere la grandezza della legge, ed esaltarla.
Ma intanto lo stesso popolo è saccheggiato e devastato
- 55 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
….
Non è forse il Signore stesso
contro del quale abbiamo peccato?
Non vollero camminare nelle sue vie,
non ubbidirono alla sua legge.
Ed egli versò sopra di lui
L’ira del suo furore, e una forte guerra,
e lo arse tutt’intorno,
ma egli non capì,
e lo diede alle fiamme
ma egli non intese.
CAPITOLO XLIII
Dio non ripudia il suo popolo e sempre lo benedice.
Da quando tu diventasti meritevole e glorioso
negli occhi miei,
io ti ho amato,
e darò per te degli uomini
e dei popoli per la tua anima.
Non temere, perché io sono con te,
dall’oriente farò venire la tua progenie,
e dall’occidente ti raccoglierò.
Jahve solo predice il futuro.
Voi siete miei testimoni, dice il Signore,
siete voi e il mio servo che ho eletto,
affinchè conosciate e crediate a me.
- 56 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
Avanti di me non fu formato alcun Dio,
né vi sarà dopo di me.
Sono io, sono io, il Signore,
e non vi è salvatore fuori di me.
- 57 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
Babilonia incontra la rovina e Giuda trova la libertà attraverso
la via del deserto.
“Per amor di voi ho mandato contro Babilionia,
e feci cadere tutte le fortezze,
e i Caldei, che si gloriano delle loro navi.
Io sono il Signore, il vostro Santo,
il creatore d’Israele, il vostro Re”.
…
Offro cose nuove,
e ora verranno in luce,
di certo voi le saprete,
aprirò una strada nel deserto,
e sorgenti di acqua in luogo impraticabile.
Le bestie della campagna, gli sciacalli e gli struzzi,
mi daranno gloria,
perché ho fatto scaturire acque nel deserto,
e fiumi in luogo impraticabile,
per dar da bere al mio popolo, al mio eletto.
Questo popolo l’ho formato per me,
egli narrerà la mia lode.
Dio interviene perché è misericordioso… Il popolo continua
ad arroccarsi nella sua ignavia.
Non mi hai comprato col denaro la canna odorosa,
e non mi hai inebriato col grasso delle tue vittime.
Piuttosto mi hai fatto servire nei tuoi peccati,
e mi hai recato pena colle tue iniquità.
Sono io che cancello le tue iniquità,
e non mi ricorderò dei tuoi peccati.
- 58 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
CAPITOLO XLIV
Dio chiama il suo popolo col vezzeggiativo di “Iesurùn”. Stia
tranquillo, il Signore sta a lui vicino e gli offre quel
rinnovamento che trova i simboli nell’acqua e nello spirito.
Dopo essere stato umiliato coll’enumerazione delle sue
iniquità e indotto a riconoscere la sua colpa, il popolo ha
acquistato quella disposizione di mente e di cuore per cui le
consolazioni sono più apprezzate e meglio ottengono il loro
effetto. Perciò alle parole di severità e di giustizia seguono
espressioni di tenerezza e di misericordia.
Così dice il Signore che ti ha fatto e ti ha formato,
ed è tuo aiuto dal seno della madre:
Non temere, Giacobbe mio servo,
e tu, o rettissimo, che io ho eletto.
…
Così dice il Signore Re d’Israele:
“Io sono il primo ed io sono l’ultimo,
e non è Dio fuori di me.
Chi è simile a me?
Lo dichiari, e si spieghi,
ed esponga a me l’ordine delle cose dal tempo,
in cui costituii il popolo antico,
annunzino loro le cose avvenire,
e quelle che devono accadere.
Non temete, e non vi turbate;
fin d’allora io te le feci conoscere,
e le predissi, voi siete i miei testimoni,
vi è forse un Dio fuori di me,
o una roccia che io non conosca?
- 59 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
Gli idoli sono falsi e bugiardi.
Tutti quelli che vi presero parte, saranno confusi,
perché questi artefici sono uomini;
si raduneranno tutti,
si presenteranno e tremeranno
e saranno confusi tutti assieme.
…
“Della metà ne feci fuoco
e con i suoi carboni ho cotto il pane,
arrostii le carni e mangiai,
e di quel che resta
ne farò un idolo?
Mi prostrerò davati a un pezzo di legno?”.
Una parte di esse è cenere,
un cuore stolto lo adora,
e non salva la sua anima,
e non dice: “Forse l’opera
della mia destra è una menzogna”.
Jahve salva Israele
Cantate lodi, o cieli,
perché il Signore ha fatto misericordia,
giubilate o estreme parti della terra,,
mandate grida di gioia,
o monti, selve e piante tutte,
perché il Signore ha redento Giacobbe,
e sarà esaltato Israele.
Dio creatore e redentore di Israele; Jahve, vero Dio, ispira una
concezione del destino del popolo e degli uomini diversa da
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29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
quella che possono offrire le divinità cui l’uomo si affida
secondo le circostanze.
Così dice il Signore, tuo Redentore,
che ti formò dal seno della madre:
“Io sono il Signore che ha creato tutte le cose,
che da solo distendo i cieli,
impianto la terra, e nessuno è come me.
Io rendo vani i presagi degli indovini,
e faccio diventar pazzi gli astrologi,
e faccioo andar a ritroso i sapienti,
e faccio divenire stoltezza la loro scienza.
CAPITOLO XLV
La missione del re Ciro inviato di Dio.
Con strepitose vittorie Dio gli assoggetterà popoli e regni, per
far conoscere a tutti la gloria di Jahve. La creazione
dell’universo come la missione di Ciro, che permetterà il
rimpatrio degli Israeliti, è opera del Dio d’Israele, che apparirà
alle nazioni pagane come l’unico salvatore e l’unica fonte di
felicità: esige un culto di adorazione, distruggerà i nemici e
glorificherà i suoi fedeli.
Io sono il Signore, e non vi è altri,
non v’è Dio fuori di me, io ho dato forza a te,
e tu non mi hai conosciuto,
affinché sappiano tutti da dove nasce il sole fin dove tramota:
non vi è altro Dio fuori di me.
Io sono il Signore e non vi è nulla al di fuori di me.
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29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
L’uomo è vaso d’argilla.
Si ricorre a un esempio umano per esprimere, con il paragone
del vasaio e del frutto del suo lavoro, l’opera dell’artefice
divino. Nessun figlio rimprovera ai genitori di avergli dato la
vita.
Guai chi contraddice colui che a fatto
il vaso d’argilla e di terra.
L’argilla dirà forse al vasaio: Che fai tu?
Il tuo lavoro non è opera di mano?
Guai a chi dice al padre: Chi generi tu?
E alla madre: Chi partorisci?
…
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29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
Io l’ho suscitato per la giustizia,
e appianerò tutte le sue vie,
egli edificherà la mia città,
e darà la libertà ai miei prigionieri,
non per denaro né per doni”
dice il Signore Dio degli eserciti.
I gentili (i pagani) sono invitati alla conversione
Convertitevi a me, e sarete salvi,
voi tutti, ai confini della terra,
perché io sono Dio,
e non vi è alcun altro.
Ho giurato per me stesso:
Uscirà dalla mia bocca una parola di giustizia,
che non sarà mai revocata.
CAPITOLO LXVI
Isaia combatte l’idolatria. Gli idoli-dèi di Babilonia caricati su
“bestie da soma” sono impotenti.
Bel è spezzato.
Nabo è ridotto in polvere,
i lor simulacri son stati messi
sul dorso di bestie da somma e di giumenti:
i carichi li affaticano con il loro grave peso.
Sono stati rovesciati a terra,
e andarono in pezzi tutti assieme,
non hanno potuto salvare chi li portava,
ed essi stessi andranno in schiavitù.
- 63 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
Ciro Re è strumento divino.
Io che dall’oriente chiamo l’uccello,
e da terra lontana l’uomo della mia volontà.
Io ho detto questo,
e lo adempirò,
lo ho disegnato,
e lo ridurrò ad effetto.
…
Verrà sopra di te una sciagura,
né saprai donde nasca,
e piomberà sopra di te una calamità,
che tu non potrai scongiurare,
verrà repentinamente sopra di te una miseria,
che non conoscerai.
CAPITOLO XLVII
Con l’immagine di una giovine umiliata e dedita a lavori
“desolati”, si descrive la rovina di Babilonia.
Siedi nel silenzio e nasconditi nelle tenebre,
o figlia dei Caldei,
perché non sarai ancora chiamata signora dei regni.
…
Queste due cose ti avverranno in un sol giorno:
la sterilità e la vedovanza.
Tutto questo verrà sopra di te
Per la moltitudine dei tuoi malefizi,
e per la somma durezza dei tuoi incantatori.
…
- 64 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
Sei venuta meno nella moltitudine dei tuoi consigli;
sorgano e ti salvino gli astrologi dei cielo
che contemplavano le stelle,
e contavano i mesi per predirti
le cose future.
Son diventati come paglia,
il fuoco li ha divorati,
non potranno liberare le loro anime dalle fiamme:
esse non sono un fuoco fatto per scaldarsi,
nè per sedervi accanto.
CAPITOLO XLVIII
Dio si scaglia contro la mancanza di sincerità e di fede
religiosa realmente vissuta. Non parla a pagani; ma al suo
popolo, che viene pungolato da Isaia.
Questo capitolo riassume gli otto capitoli precedenti sotto
forma di un’esortazione al popolo d’Israele. Jahve rimprovera
agl’Israeliti la loro ipocrisia, incredulità e durezza di cuore: fa
loro toccar con mano che Lui solo, non gli idoli, ha
annunciato e portato a compimento le cose future. Nonostante
la sua indegnità, Dio è disposto a perdonare Israele.
Le cose passate le annunziai molto prima,
uscirono dalla mia bocca e le feci sapere a voi;
ad un tratto ho agito e si sono avverati.
…
Per amore del mio nome conterrò il mio furore
E per la mia gloria metterò un freno,
perché tu non perisca.
- 65 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
Ti ho purificato col fuoco,
ma non come l’argento;
ho fatto saggio di te nel
crogiuolo dell’afflizione.
…
Ho parlato, e l’ho chiamato,
l’ho fatto venire, e gli fu
appianata la sua vita.
Accostatevi a me, e udite questo:
sino da principio non ho parlato
di nascosto, già tempo prima
che ciò avvenisse ero là,
e ora il Signore Dio e il suo
spirito mi ha mandato.
…
Uscite di Babilonia, fuggite dai
Cladei;
con voce di giubilo annunziate
questa novella,
fatela conoscere e portatela fino
agli ultimi confini della terra.
Dite: “Il Signore ha redento
Giacobbe suo servo”.
Non soffrirono la sete nel
deserto, allorché li consusse via,
fece sgorgare loro acqua dalla
rupe,
divise la roccia, e scaturirono le
acque.
- 66 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
CAPITOLO XLIX
In questo secondo canto, il “Servo di Jahve”, Isaia, afferma
che l’opera di Dio è costruttiva, anche se a volte preceduta da
punizioni.
È cosciente della missione avuta da Dio che assicura il frutto
della sua fatica per la salvezza degli uomini.
Sion sarà restaurata e Israele sarà luce delle nazioni.
Ill Signore,
che fin dal seno mi formò suo servo,
dice che io riconduca a lui Giacobbe,
ma Israele non si riunirà;
io sono stato glorificato dinanzi agli occhi del Signore,
e il mio Dio è divenuto la mia forza.
Egli ha detto: “E’ poca cosa che tu mi sia servo
Per risuscitare le tribù di Giacobbe,
e per convertire gli scampati d’Israele.
Ecco che io ti ho costituito luce delle genti,
affinchè tu sia la mia salute
fino alla estremità della terra”.
Il ritorno.
Non patiranno fame, né sete,
né li offenderà la sferza del caldo e del sole,
perché colui che usa con loro misericordia,
li guiderà e li condurrà a bere alle sorgenti di acque.
- 67 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
ridurrò come una strada le mie montagne,
e saranno appianati i miei sentieri.
Questi vengono da lontano,
quelli vengono dall’aquilone e dal mare,
e questi dalle terre del mezzogiorno.
Dio segue Israele, suo popolo.
Ti ho impresso sopra le mie mani la pianta della città,
E le tue mura mi sono sempre davanti gli occhi.
I tuoi costruttori son già venuti,
quelli che ti distruggevano e ti devastavano
si allontaneranno da te.
…
I re saranno i tuoi padri,
e le regine le tue nutrici,
con la faccia a terra ti adoreranno,
e baceranno la polvere dei tuoi piedi.
Conoscerai che io sono il Signore,
e che quelli che mi aspettano non saranno confusi.
…
Ciberò i tuoi nemici colle proprie loro carni,
e come fosse vino s’inebrieranno
del loro proprio sangue.
Tutti gli uomini conosceranno,
che io sono il Signore che ti salvo,
e che il forte Dio di Giacobbe,
è il tuo redentore.
- 68 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
CAPITOLO L
La nazione ebraica è la sposa mistica di Dio.
Fedeltà di Dio malgrado i peccati degli uomini. Non ha mai
posto un atto di separazione, mai ha rotto i legami che lo
attaccano al suo popolo.
Ecco, con una mia minaccia
Farò deserto il mare,
metterò a secco i fiumi,
marciranno senz’acqua i pesci,
e moriranno di sete.
Vestirò i cieli di tenebre,
e metterò un cilicio per loro coperta.
…
Mi sta vicino colui che mi giustifica,
chi mi contraddirà?
Presentiamoci insieme,
chi è il mio avversario? Si faccia avanti.
Il Signore Dio è il mio aiuto.
Chi mi condannerà?
Tutti saranno logorati come una veste,
la tignuola li divorerà.
Chi è tra voi che teme il Signore,
e ascolta la voce del suo Servo?
Chi cammina nelle tenebre, ed è senza luce,
speri nel nome del Signoore,
e si appoggi al suo Dio.
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29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
CAPITOLI LI e LII
Gerusalemme è salva. Conversione delle genti.
Il Signore consolerà Sion,
e restaurerà le sue rovine
e renderà il suo deserto un luogo di delizie,
e la sua solitudine un giardino del Signore.
In essa si troverà gaudio e letizia,
ringraziamento e voci di lode.
…
Quelli che furono liberati dal Signore ritorneranno,
e verranno a Sion cantando lodi,
coronati di eterna letizia,
possederanno gaudio e allegrezza,
e scomparirà l’afflizione ed il dolore.
…
Io sono il Signore Dio suo,
che sconvolgo il mare,
e gonfio i suoi flutti;
Ho posto le mie parole sulla tua bocca,
e ti ho protetto sotto l’ombra della mia mano,
affinchè tu distendi i cieli,
e fondi la terra, e dica a Sion: “Tu sei il mio popolo”.
…
Ascolta, misera ed ebbra, ma non di vino,
Così dice il tuo dominatore,
il Signore e Dio tuo,
che combatterà per il suo popolo:
Ti ho tolto di mano il calice della tua incoscienza,
la feccia del calice dell’ira mia,
tu non lo berrai mai più.
- 70 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
…
Quanto sono belli sui monti
i piedi di colui che annunzia e predica la pace,
di colui che annunzia il bene,
che predica la salute, e dice a Sion:
“Il Signore Dio tuo regnerà!”.
…
Ritiratevi, ritiratevi, uscite di qua,
non toccate nulla d’immondo,
uscite di mezzo ad essa,
purificatevi voi,
che portate i vasi del Signore.
Poiché voi non uscirete in disordine violento,
né vi affretterete nella fuga,
perché il Signore andrà innanzi a voi,
e il Dio d’Israele vi adunerà.
CAPITOLO LIII
Testo commovente forse più di ogni altro nella Bibbia. Nelle
loro sofferenze gli uomini si sentiranno compresi. La
grandezza dell’uomo non consiste nei successi brillanti, ma
nel coraggio della solidarietà, nella generosità del dono
interiore, nell’obbedienza a Dio.
Il canto svolge un dialogo nel quale due oracoli divini
inquadrano le riflessioni del popolo stupito da una vocazione
senza pari.
Nella debolezza dell’uomo si rivela la forza di Dio.
Egli si alzerà dinanzi a lui come un virgulto,
e una radice da arida terra:
non ha bellezza, né splendore
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29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
e noi l’abbiamo veduto, e non aveva alcuna apparenza,
per fomentare il nostro desiderio.
…
Tutti noi come pecore vagavamo smarriti,
ciascuno seguiva una sua strada,
e il Signore ha fatto ricadere su di lui le iniquità di tutti noi.
…
Perciò gli darò in possesso una grande moltitudine,
ed egli dividerà le spoglie dei forti,
perché ha dato la sua anima alla morte,
e fu annoverato fra i malfattori,
e ha portato le colpe di molti,
e ha pregato per i peccatori.
CAPITOLO LIV
Gerusalemme… Gerusalemme sarà sempre la figlia prediletta.
Allarga lo spazio della tua tenda,
e distendi senza risparmio le pelli dei tuoi padiglioni,
allunga le tue corde,
e rinforza i tuoi pioli.
Perché tu penetrerai a destra e a sinistra
e la tua discendenza avrà per eredità le genti,
e abiterà le città deserte.
…
Il Signore ti ha chiamata
come donna abbandonata e afflitta di spirito,
e come sposa della sua giovinezza
che fu ripudiata, così parla il tuo Dio.
- 72 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
Per un istante,
per un momento ti ho abbandonata,
ma ti raccoglierò con grandi misericordie.
…
Farò di rubini i tuoi baluardi,
e le tue porte di pietre scolpite,
e tutto il tuoi recinto di zaffiri.
Tutti i tuoi figli saranno ammaestrati dal Signore,
e vi sarà abbondanza di pace per i tuoi figli.
E tu sarai fondata nella giustizia;
e sarai lontana dall’oppressione,
poiché non avrai più a temere,
e dallo spavento,
che non si avvicinerà più a te.
CAPITOLO LV
C’è fame e sete nell’uomo che nessun idolo potrà soddisfare.
Il Signore solo può saziare il desiderio che nasce nel cuore
degli uomini.
Tu chiamerai un popolo che non conoscevi
e le genti che non ti conoscevano,
correranno a te per riguardo del Signore Dio tuo,
e del Santo d’Israele, che ti ha glorificato.
…
Come la pioggia e la neve scende dal cielo,
e non vi fa ritorno,
senza aver irrigato la terra,
averla fecondata e fatta germogliare;
- 73 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
dà il seme al seminatore
e il pane a colui che lo mangia.
…
Con allegrezza uscirete, (da Babilonia)
e con pace sarete condotti;
i monti e i colli canteranno lodi dinanzi a voi,
e tutti gli alberi del paese batteranno le mani.
Terza parte
Una parte del popolo è ritornata dall’esilio e ha cercato di
stabilirsi nei suoi territori. La situazione è difficile. I
rimpatriati si scontrano frontalmente con i vicini che non
intendono lasciar loro il posto. Le difficoltà economiche
- 74 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
preoccupano la popolazione, mentre alcuni traggono profitto
dalla disgrazia dei fratelli e l’ingiustizia diventa abituale e fa
dimenticare la grande solidarietà dell’esilio.
La nuova Gerusalemme è più che una città materialmente
ricostruita. È già, nella sua stessa realtà presente come Isaia la
vede e la vuole, un rinnovato valore spirituale: città degna
della sua alta missione.
Queste cose dice il Signore: “Custodite l’equità, e praticate la
giustizia, perché la mia salute è vicina a venire, e la mia
giustizia a manifestarsi”.
Tutti saranno figli di Jahve.
I figli dello straniero si uniscono al Signore per onorarlo, per
amare il suo nome, per essere suoi servi. Chiunque osserva il
sabato per non profanarlo, e mantiene il mio patto, lo
condurrò al mio santo monte, e lo consolerò nella mia casa
d’orazione; i loro olocausti, e le loro vittime mi saranno
gradite sopra il mio altare, perché la mia casa sarà chiamata
casa di preghiera per tutti i popoli.
Dice il Signore Dio, che raccoglie i dispersi d’Israele: “Io
raccoglierò introno a lui anche altri insieme a quelli già
raccolti”.
CAPITOLO LVII
Perché Israele continua la sua attenzione agli idoli?
Dietro alla porta e dietro all’imposta hai collocato il tuo
idolo, poiché vicino a me ti sei scoperta, e hai accolto i tuoi
amanti, hai ingrandito il tuo letto, hai fatto alleanza con essi,
e apertamente hai prediletto la loro compagnia. Ti sei
profumata con unguento regio, e hai moltiplicato i tuoi
profumi.
- 75 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
…
Io farò conoscere il tuo comportamento, e le tue opere non ti
gioveranno. Quando tu griderai, ti salvino coloro che tu hai
invocati, ma il vento li porterà via, un soffio li disperderà.
Chi ha fiducia in me avrà in eredità la terra, e possederà il
mio santo monte.
…
Per l’iniquità della sua avarizia mi adirai, e lo ho percosso,
nascosi la mia faccia e mi sdegnai: egli se ne andò
vagabondo per la sua strada. Ho veduto il suo atteggiamento,
ma l’ho guarito.
CAPITOLO LVIII
Il santo digiuno è gradito. Onorare il sabato di Jahve.
Il digiuno che io amo, sta forse in questo che l’uomo affligga
per un giorno l’anima sua? Che curvi la sua testa come un
giunco e si copra di sacco e di cenere? Chiamerai tu questo
un digiuno e giorno gradito al Signore?
Non è piuttosto questo il digiuno, che io amo? Sciogli i legami
dell’empietà, siega i fasci che gravano, manda liberi quei che
sono oppressi, e rompi ogni gravame.
La tua luce spunterà come il mattino, e la tua guarigione
presto verrà, la tua giustizia camminerà innanzi a te, e la
gloria del Signore ti accoglierà.
…
Se tratterrai il tuo piede dal profanare il sabato, e ti
comporterai secondo la mia volontà nel mio santo giorno, se
tu chiamerai il sabato giorno delizioso, giorno santo, e
glorioso del Signore, e così glorificherai il Signore, con il non
fare secondo le tue vie, e con il non soddisfare la tua volontà
- 76 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
pronunciando parole vane, allora troverai la tua delizia nel
Signore.
CAPITOLO LIX
Perché la salvezza tarda per il popolo dopo l’esilio? Si innalza
il lamento, prima per denunciare l’indegnità di alcuni
responsabili della comunità ebraica, poi per gridare la miseria
del peccato.
Le mancanze del popolo, le sue ingiustizie sociali, dettano un
ritardo all’intervento di Dio.
Nell’elenco delle colpe occupa il primo posto l’omicidio,
quindi ogni ingiustizia contro il prossimo con atti, con parole,
e menzogne.
Nessuno invoca la giustizia, nessuno giudica con verità e tutti
confidano nel nulla, parlano di cose vane, concepiscono
malvagità, e partoriscono iniquità.
…
Conosciamo le nostre infamie. Abbiamo peccato, mentito
contro il Signore, e ci siamo rivolti indietro per non seguire il
nostro Dio, per calunniare e far ingiustizie; noi concepimmo,
e abbiamo proferito parole di menzogna.
…
Quelli che vengono dall’occidente temeranno il nome del
Signore e quei che stanno all’oriente vedranno la sua gloria:
verrà come impetuosa fiumana sospinta dallo spirito del
Signore. Verrà il Redentore per Sion, e per i figli di Giacobbe
che si convertono dall’iniquità.
CAPITOLO LX
Un canto di luce e speranza. Sorgi Gerusalemme dalla polvere
e dalla umiliazione.
- 77 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
Sorgi, risplendi
o Gerusalemme,
perché e venuta la tua luce,
e la gloria del Signore
è spuntata sopra di te.
Ecco le tenebre
copriranno la terra,
e la oscurità i popoli,
ma sopra di te
si leverà il Signore,
e in te si vedrà la sua gloria.
Le genti cammineranno
alla tua luce,
e i re saranno attratti dallo
splendore della tua aurora.
…
La gente e il regno,
che non serviranno a te,
periranno,
e popoli incontreranno
devastazione e desolazione.
…
Tu fosti abbandonata e odiata,
e non vi era più alcuno che
passasse in mezzo a te,
io ti renderò l’orgoglio
dei secoli,
e il gaudio di generazioni e
generazioni.
- 78 -
29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
Tu succhierai il latte delle genti,
e sarai allattata alla mammella dei re.
…
Non avrai più il sole per darti luce di giorno,
né ti rischiarerà splendore di luna,
ma il Signore ti sarà luce eterna,
e il tuo Dio sarà la tua gloria.
…
Il tuo popolo sarà di giusti,
possederanno la terra in perpetuo,
germogli della piantagione di Jahve,
opera della sua mano a gloria immortale.
CAPITOLO LXI
Lo splendore della restaurazione è presentato con caratteri
morali di giustizia e con contenuto religioso che supera le
umane aspirazioni di una nazione eletta da Dio.
Lo spirito del Signore è sopra di me,
perché il Signore mi ha unto;
mi ha mandato ad annunziare ai mansueti la buona novella,
a curare i contriti di cuore,
a predicare la libertà agli schiavi,
e ai carcerati la liberazione.
Jahve parla agli abitanti di Gerusalemme:
Vi saranno degli stranieri,
che pascoleranno le greggi,
e i figli dei forestieri sarnno i vostri agricoltori
e i vostri vignaiuoli.
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29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
Voi sarete chiamati i Sacerdoti del Signore;
vi sarà dato il nome di Ministri del nostro Dio,
voi sarete nutriti con la ricchezza delle nazioni,
e andrete orgogliosi dei loro tesori.
…
Mi rallegrerò con gioia nel Signore,
e la mia anima esulterà nel mio Dio,
perché egli mi ha rivestito della veste della salvezza
e mi ha ammantata del manto di giustizia,
come sposo adorno di corona,
e come sposa ornata delle sue gioie..
poiché come la terra butta i suoi germogli,
e come un giardino fa germinare la semenza in esso gettata,
così il Signore Dio farà germinare la giustizia,
e la lode al cospetto di tutte le genti.
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29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
CAPITOLO LXII
Il passato si cancella e l’infedele che ha subito prove, recupera
la grazia, la gioia del suo sposo divino.
Vita nuova nella città santa.
Tu sarai una corona di gloria in mano del Signore,
e un diadema regale in mano del tuo Dio.
Non sarai più chiamata “Abbandonata”
e la tua terra non sarà più detta “Desolata”;
tu sarai chiamata “la mia volontà in essa”
e la tua popolazione sarà indicata come “sposata”.
Gioia di Jahve.
“Non darò il tuo grano in cibo ai tuoi nemici
E gli stranieri non berranno più il tuo vino,
per il quale tu hai faticato.
Quelli che raccolgono il grano lo mangeranno,
e benediranno il Signore
e quelli che trasportano il vino lo berranno
nei santi cortili.”
CAPITOLO LXIII
Dio è un guerriero invincibile.
Guardai all’intorno, e non trovai chi mi aiutasse,
cercai e non vi fu chi mi prestasse soccorso,
ma il mio braccio mi salvò,
e la mia stessa ira mi porse aiuto.
Nel mio furore calpestai i popoli,
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29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
e nella mia ira li annientai,
e rovescai a terra la loro forza.
…
Alla destra di Mosè
lo condusse col braccio della sua maestà,
davanti ad essi
divise le acque per acquistarsi un ricordo esterno,
li condusse attraverso gli abissi,
come un cavallo, che nel deserto non inciampa?
Come un giumento, che scende per una valle,
lo spirito del Signore li guidava,
così tu o Dio hai condotto il tuo popolo
acquistando un nome di gloria.
Una supplica a Dio Padre.
Ma tu sei il nostro padre.
Abramo non ci ha conosciuti,
Israele ci ha ignorati,
ma tu, o Signore, sei il padre di noi, il redentore nostro,
e popolo porta il tumore.
…
I nostri nemici hanno profanato il tuo santuario.
Si son fatti padroni del tuo popolo santo;
Siamo divenuti,
quando tu non dominavi sopra di noi,
e il tuo nome sopra di noi non era invocato.
Oh se tu squarciassi i cieli e scendessi!
Al tuo cospetto si squaglierebbero i monti.
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29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
CAPITOLO LXIV
Sui nemici si invoca il fuoco distruttore affinchè tutti i popoli
riconoscano la potenza di Dio e la temano.
Noi siamo diventati come un essere impuro,
le nostre giustizie sono come un panno sporco,
e siamo caduti come foglie,
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29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
che le nostre iniquità hanno spazzate via come il vento.
Non si trova chi invochi il tuo nome,
chi si alzi e si stringa a te;
tu hai nascosta a noi la tua faccia,
e ci hai schiacciati sotto le nostre malvagità.
…
La casa della nostra santificazione, e della nostra gloria,
dove i padri nostri ti avevano lodato,
è stata consumata dal fuoco,
e tutte le nostre grandezze sono andate in rovina.
Davanti a tutto questo potrai tu forse, o Signore,
rimanere insensibile?
Tacerai tu, e ci affliggerai per molto tempo?
CAPITOLO LXV
Grandi sono le infedeltà di Israele.
Jahve salverà i suoi eletti e i servi fedeli raggiungeranno una
duratura felicità.
La risposta divina alla preghiera dell’uomo, segna la via retta
della salvezza attraverso il dolore santificato dalla fede,
attraverso l’amore illuminato dalla verità. Questa risposta è
contenuta nei capitoli 65-66 e sviluppa l’insegnamento
precedente.
Lo schema iniziale è: colpa, perdono, gioia.
Stesi le mani mie tutto il giorno a un popolo incredulo,
che cammina per una strada malvagia,
dietro ai suoi pensieri,
a un popolo che in faccia mi provoca di continuo a sdegno,
che immola vittime negli orti,
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29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
e sacrifica sopra i mattoni.
…
Farò uscire da Giacobbe una progenie,
e da Giuda chi possederà i miei monti.
I miei eletti avranno in eredità la terra,
e i miei servi vi abiteranno.
Le campagne saranno ovili di greggi,
e la valle di Acor (a Sud di Gerico) sarà stalla di armenti,
per quelli del mio popolo, che mi hanno cercato.
Poca pietà per gli infedeli.
Per questo il Signore Dio dice così:
“I miei servi mangeranno,
e voi patirete la fame.
I miei servi berranno,
e voi patirete la sete.
I miei servi saranno in gaudio,
e voi sarete confusi.
I miei servi per la letizia del cuore canteranno,
e voi per l’affanno del cuore griderete
e per l’afflizione dello spirito urlerete.
Gioia e lunga vita per il servo fedele
Non vi sarà più fanciullo di pochi giorni,
né vecchio che non avrà lunga vecchiaia,
perché il fanciullo morirà a cento anni,
e il peccatore di cento anni sarà maledetto.
Fabbricheranno case,
e le abiteranno
e pianteranno vigne
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29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
e ne mangeranno il frutto.
…
Prima che abbiano gridato,
io risponderò
e prima che abbiamo finito di parlare
io li avrò esauditi.
CAPITOLO LXVI
Il libro è giunto al termine (Deo gratias!!)
La religione è restaurata, che cosa cercare di più? Ma il culto
più legittimo non vale gran che più dell’idolatria, se il popolo
non si sente soddisfatto. Offrire sacrifici senza seguire
l’insegnamento di Jahve, la parola di Dio nel proprio agire, è
come compiere riti magici. Lo sguardo benevolo del Signore è
per l’uomo umile.
Gerusalemme prima di aver le doglie essa ha partorito,
prima che venisse il tempo di partorire
essa ha partorito un maschio.
Chi udì mai una cosa simile?
Chi vide mai una cosa uguale a questa?
La terra partorirà forse in un giorno?
Un popolo nascerà forse tutto insieme?
Forse Sion si sentì gravida, e partorì i suoi figli?
Il quasi “finis” riprende una possibile gioia per il fedele.
Perché così dice il Signore:
“Volgerò sopra di essa come un fiume di prosperità,
e come un torrente, che inonda,
la gloria dei popoli;
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29 Isaia - CII
La Bibbia in confidenza
le genti succhieranno
dalle sue mammelle
e saranno vezzeggiati sopra le ginocchia.
Come madre accarezza il bambino,
così io consolerò voi,
e voi sarete consolati in Gerusalemme”.
Voi vedrete, e si rallegrerà il vostro cuore,
e le vostre ossa rinverdiranno com’erba,
e sarà conosciuta la mano del Signore dai suoi servi,
mentre egli farà provare il suo sdegno ai suoi nemici.
Trascrivo integralmente gli ultimi versi. Purtroppo il finale
trova una lettura triste e spiacevole.
Come i nuovi cieli e la nuova terra,
che io faccio stare alla mia presenza,
così starà la vostra stirpe e il vostro nome,
dice il Signore.
Avverrà che di mese in mese,
e di sabato in sabato
ognuno verrà a prostrarsi dinanzi a me.
Usciranno a vedere i cadaveri di coloro
Che si sono ribellati contro di me,
e il loro verme non morirà,
e il loro fuoco non si estinguerà,
e saranno fonte di vergogna per tutti.
Che Dio ci riservi una sorte migliore!
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La Bibbia in confidenza
Il libro chiude. Isaia sommo profeta è citato in tante
celebrazioni: Pezzi di prosa, ma soprattutto di poesia.
Purtroppo regna sovrano il suo pessimismo incisivo e non
sempre piacevole nella lettura.
Ripetitivo è il contenuto, anche perché i testi sono di mani
diverse (ognuno vuole riportare il tutto).
Un grazie è dovuto!
Isaia, le tue immagini sono a volte sublimi e la tua
preoccupazione di servire Jahve è ben espressa.
Grazie, grazie, una splendida luce ora ti rischiari… e ti porti
gioia, gioia!
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