APPUNTI SULLO SPETTACOLO di Gaia Valentina Angeli Elenco Spettacoli prodotti dal G.A.D. Città di Pistoia “Quando sei una donna devi combattere di più e devi vedere di più e devi sentire di più, è una questione di sopravvivenza”, sono acute come una lancia le parole di Monica Guerritore nel recente lavoro su Oriana Fallaci, ci portano – per una serie di paralleli e coincidenze emotive – al cuore dell’esperienza drammaturgica del nuovo spettacolo di Franco Checchi e del suo Gad. Passano davanti agli occhi figure di eroine che la storia, la storia della letteratura e del cinema, ci hanno consegnato e che il tempo non riesce a rendere meno presenti, come Antigone di Sofocle e Giovanna D’Arco di Dreyer, morta anche quest’ultima adolescente; figure immobili come pietre, donne assolute da sembrare disumane, nel loro incedere verso un’ineluttabile soluzione. E’ questa idea di sopravvivenza, questo afoso sonno della coscienza, ad essere insopportabile alla giovane Rita Atria, che a diciotto anni, aiutata dal “suo” giudice Paolo Borsellino, decide di diventare testimone di giustizia, facendosi portavoce della propria legge interiore. Nella scena volutamente scarna, come un’arena circoscritta da soli gradoni, si muovono un coro di donne e di uomini di paese, voce inquisitoria di quella maggioranza che ha accettato il fango del silenzio. Ha luogo all’interno di questo spazio un processo popolare contro Rita – e quello che rappresenta – che aspira ad un “mondo nuovo, pulito ed onesto”. Poche parole, poche azioni spettano al coro ma di forza, letteraria ed espressiva, inaudita. Checchi decide di non fornire allo spettatore sufficienti elementi per capire con esattezza la scena, in modo da conferire la massima potenza ai dettagli e un senso di smarrimento che trascina lo spettatore dentro i fatti e dentro la sofferenza della protagonista. Caterina Morelli, interprete appassionata e lucida, con un’adesione intellettuale e fisica al personaggio sorprendenti, la giovane attrice pistoiese, guidata sapientemente da Checchi, sa dare corpo alla tenerezza e alla pregnante determinazione della protagonista; animare con umanità toccante un ruolo di profonda verità storica e drammaturgica; incantare il pubblico scandendo versi strazianti con voce melodiosa. Visionario e poetico, crudo e viscerale, come si addice alla storia di cronaca che vi è racchiusa, il testo di Maria Pia Daniele è scritto in versi alla maniera delle tragedie classiche, alternando la voce del coro a quella dei personaggi reali, Rita Atria e Giuseppe Ayala; è un crescendo di straordinaria potenza visivo-evocativa, che accompagna il percorso di abnegazione alla verità-a-tutti-i-costi. La partitura musicale, di grande importanza, accosta nella massima libertà Rosa Balestrieri, Franco Battiato e Philipp Glass, creando quella risonanza emotiva che permette di accompagnare Rita alla sua morte senza rimanerne distanti. 1970 «ANTIGONE» di J. Anohuil 1971 «ANDORRA» di M. Frisch 1972 «IL GRANDE STATISTA» di T.S. Eliot 1973 «IL GIOCATORE» di U. Betti 1974 «SOLA SU QUESTO MARE» di A. Perrini Tre atti unici: «IL NOSTRO VIAGGIO» di N. Negri «L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA di L. Pirandello «VIVERE DOPO» di C. Scano 1975 «ENRICO IV» di L. Pirandello «UNA FAMIGLIA PERFETTA» di L. Anselmi 1976 «IO, ABRAMO» di R. Lipari «I FISICI» di F. Durrenmatt 1977 «PASSANDO IL FIUME COLGO UN FIORE D’IBISCO» di E. Franchi 1978 «LA STORIA DI BERTOLDO» di F. Tomizza 1979 «YERMA» di F.G. Lorca 1980 «TUTTO PER BENE» di L. Pirandello 1981 «LA PICCOLA CITTA’» di T. Wilder 1982 «CORTO CIRCUITO» di J. Krimer «LA FOLLE DI CHAILLOT» di J. Giraudoux 1983 «LE INTELLETTUALI» di Molière 1984 «BALLATA DI GUERRA» di N. Negri 1985 «BERTOLDO A CORTE» di M. Dursi 1986 «GLI INNAMORATI» di C. Goldoni 1987 «MINNIE LA CANDIDA» di M. Bontempelli 1988 «QUESTO STRANO ANIMALE» di G. Arout (da Cechov) 1989 «LA SCUOLA DEI MARITI» di Molière 1990 «CUORE DI CANE» di M. Moretti e V. Melander (da M. Bulgakov) 1991 «BERTOLDO A CORTE» di M. Dursi - (nuova edizione) 1992 «POVERO PIERO» di A. Campanile «VIA CRUCIS» di H. Ghéon 1993 «IL SIGNOR PUNTILA E IL SUO SERVO MATTI» di B. Brecht 1994 «EQUUS» di P. Shaffer 1994 «COSCIENZA SOCIALE» di A. Nicolaj 1995 «IL MATRIMONIO» di N. Gogol 1996 «GEORGE DANDIN» di Molière 1997 «LA FAMIGLIA TOT» di I. Orkény 1998 «KOLBE» di I. A. Chiusano «IL TALLONE DI ACHILLE» ovvero «AUTORITRATTO» di A. Campanile 1999 «AMLETO IN SALSA PICCANTE» di A. Nicolaj 2000 «L’AMLETO NON SI PUO’ FARE» di V. Franceschi 2000 «INTERROGATORIO A MARIA» di G. Testori 2001 «AGNODICE» di M. Del Serra 2001 «TRAGICO CONTROVOGLIA» tre atti unici di A. Cechov 2002 «LA DONNA VOLUBILE” di C. Goldoni 2003 «IL SUICIDA» di N. Erdman 2004 «IL TRIGAMO» di P. Chiara 2005 «LA DODICESIMA NOTTE» di W. Shakespeare 2006 «IL GALANTUOMO PER TRANSAZIONE» di G. Giràud 2007 «MORSO DI LUNA NUOVA» di E. De Luca 2008 «L’OPERA DA TRE SOLDI» di B. Brecht 2009 «LA SENSALE DI MATRIMONI» di Thornton Wilder 2010 «UN GENIO RIBELLE - F.G. LORCA ARTE E VITA» di F. Checchi 2011 «DON CHISCIOTTE DELLA MANCIA» da M. De Cervantes 2012 «LA MORTELLA» di Franco Checchi da G.B. Basile TEATRO COMUNALE A. MANZONI - PISTOIA SABATO 9 MARZO 2013 - ORE 21,00 Con il patrocinio della CITTÀ DI PISTOIA PROVINCIA DI PISTOIA Il mio giudice Tragedia moderna in un atto dedicata a Rita Atria e a quanti, come il “suo” giudice Paolo Borsellino, hanno combattuto, anche a costo della propria vita, contro la Mafia. di Maria Pia Daniele Regia FRANCO CHECCHI Scene e costumi FABIO GONFIANTINI Il mio giudice Tragedia moderna in un atto dedicata a Rita Atria e a quanti, come il “suo” giudice Paolo Borsellino, hanno combattuto, anche a costo della propria vita, contro la Mafia. di Maria Pia Daniele Personaggi e interpreti: Rita Atria - Giuseppe Ayala - Coro - Caterina Morelli Umberto Ponzio Francesca Branchetti Carmen Di Bello Deborah Guidi Paolo Nesi Elvio Norcia Tecnici e collaboratori: Ricerche musicali - Daniela Dolce, Quirino Trovato Movimenti ritmici - Giulia Pacini Sarta costumista - Gioia Ciardi Tecnica del suono - Mariella Biagini Tecnico luci - Giovanni Pratesi Fotografo di scena - Nicola Buti Costruzioni sceniche - Laboratorio Scena & Tecnica Ass.ne Teatrale Pistoiese Regia FRANCO CHECCHI Scene e costumi FABIO GONFIANTINI PRESENTAZIONE DEL TESTO di Maria Pia Daniele “Il mio giudice”, testo antimafia di Maria Pia Daniele scritto nel 1993, è stato tra i primi a inaugurare il rilancio negli anni Novanta di spettacoli di impegno civile, fin dal debutto con il Laboratorio teatro Settimo, riscontrando un interesse di pubblico, critica e stampa, sia a livello nazionale che internazionale. Ha rappresentato l’Italia al Festival Internazionale di Drammaturgia Bonner curato da Tankred Dorst (Hinterbuhne der Kammerspiele, Bonn 1994); tradotto in russo è allestito dalla Compagnia Stabile di Kaliningrad (Tilsit 1995). Nel decennale della morte dei giudici Falcone e Borsellino, diretto dall’autrice, adattato in forma di monologo, prodotto dalla Deep, debutta alla XXI edizione delle Orestiadi (Gibellina 2002), è poi sostenuto dall’Associazione Nazionale Magistrati di Palermo. È libretto d’opera al Piccolo Regio di Torino nel 2008, regia di Valter Malosti e musiche di Fulvio Di Castri. Rappresentato da varie compagnie, ha partecipato alle rassegne “Un palcoscenico per le donne” a cura di Franca Rame e Dario Fo (Teatro Parenti Milano 1994), “Divina” (Torino 1993), “Perle” (Sesto Fiorentino 2003), “I teatri della legalità” (Teatro Garibaldi Santa Maria Capua Vetere 2008 ), alle Celebrazioni Leopardiane (Ville Vesuviane, Villa Ranieri Torre del Greco 2009). Nel ventennale, per il Teatro di Roma, è presentato con la regia dell’autrice (India, maggio 2012); poi ne”La Sicilia di Paolo” a cura del Teatro Stabile di Catania (Anfiteatro greco, luglio 2012). Per la televisione, “Mixer” ha dedicato a “Il mio giudice” un servizio su Rai Due (in onda nel maggio e nel giugno 1994); nel 2000 viene realizzata da RAI International, e in collaborazione con il Teatro Stabile di Parma, una versione televisiva dal titolo “La ragazza infame”, regia di Gigi Dall’Aglio, tra gli interpreti Elisabetta Pozzi e Francesco Siciliano, che va in onda in America del Sud e in Australia nel 2000 e nel 2002; è radiotrasmesso da Radio3 per “Teatri Sonori” (19 luglio 2002); è in “Radio Suite” con la regia dell’autrice. Il testo fa parte della “Trilogia sulle donne del Sud”; è stato premiato all’Ugo Betti nel 1999, è pubblicato dalla rivista “Ridotto” nel 1993 e da Entertainmentart Edizioni nel 2013; è in “Silenzio e voci” a cura dell’ANM di Palermo; ne parla Andrea Bisicchia nel libro “Teatro e mafia” edito da ESR, Milano 2011. Maria Pia Daniele è autrice di numerosi testi teatrali realizzati dai teatri Stabili di Parma, Torino, Abruzzo, da Rai International e da varie compagnie italiane e straniere. II suoi lavori sono rappresentati negli Usa, in Francia, Germania, Russia e Spagna. Vince il Premio Speciale Elsa Morante 2004 con “Regine 416 bis”, il premio Rai Microfono di cristallo 2008 per il radiodramma Cattive Madri, rappresenta l’Italia al festival internazionale di drammaturgia di Bonn ’94 con “Il mio giudice”, è premiata all’Ugo Betti per “Un biglietto di teatro un solo penny” e vince il premio del XVI Festival del Teatro italiano con “Faide”. Scrive e dirige “Portasudeuropa”, che debutta a Parigi con Théâtre des Italiens di Maurizio Scaparro, poi in cartellone Eti 2004-05. Nel 2000 fa parte degli autori chiamati a Madrid a scrivere per l’Unione Europea un testo sui Diritti umani. Per il cinema, “Riviera” e “Faide” hanno il sostegno dell’Istituto Luce; realizza il cortometraggio “Forcella” presentato al Sulmona Cinema 2005, che vince il premio Franco Santaniello 2012. Diplomata all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma, è laureata in Lettere a Napoli all’Università Federico II.