DIPARTIMENTO DI SCIENZE
SOCIALI E POLITICHE
Corso di Laurea Triennale in Scienze Politiche (SPO)
Come si organizza e si scrive un
elaborato finale
Alessandro Pellegata
Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche
2 e 9 Ottobre 2015
Aula Seminari Dipartimento SPS
Che cosa è cambiato
• Abolizione della discussione pubblica dell’elaborato finale per gli
studenti dei corsi di laurea triennale a partire dalla sessione
autunnale 14/15.
• La forma dell’elaborato scritto non ha subito modificazioni (6 crediti),
così come i punti che si possono ottenere
• L’elaborato verrà valutato separatamente dal relatore e da un altro
docente
• Il voto finale sarà pubblicato sulla pagina personale UNIMIA
• Si terrà poi solamente una proclamazione dei laureati triennali
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Come si organizza e si scrive un elaborato finale
Che cosa è cambiato
• A seguito di questi cambiamenti vi potrà essere chiesto di
svolgere il lavoro in modo più autonomo rispetto a quanto
avveniva precedentemente.
• Tuttavia a seconda della disciplina e del tipo di tesi che
svolgerete il lavoro potrà non subire grandi cambiamenti.
• La tempistica con cui vi confronterete col vostro relatore e
la modalità con cui svolgerete il vostro lavoro verranno
definite dal relatore.
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Sessioni di laurea
Sessione autunnale 2014-2015
Proclamazione corsi di laurea triennali sabato 19 dicembre 2015
Discussione e proclamazione tesi magistrali giovedì 10 dicembre 2015
Sessione invernale 2014-2015
Proclamazione corsi di laurea triennali sabato 9 aprile 2016
Discussione e proclamazione tesi magistrali giovedì 7 aprile 2016
Sessione estiva 2015-2016
Proclamazione corsi di laurea triennali venerdì 15 luglio 2016
Discussione e proclamazione tesi magistrali martedì 12 luglio 2016
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Procedure e scadenziario
• Per tutte le informazioni su procedure e scadenze potete
visitare la relativa pagina sul sito dell’ateneo.
• Altre informazioni utili si possono trovare alla relativa
pagina sul sito della facoltà.
• Alla pagina «Laurearsi» sul sito del corso di laurea SPO
potrete trovare il materiale trattato in questi due incontri.
• Per ogni ulteriore dubbio chiedete al vostro relatore o alla
segreteria.
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Come si organizza e si scrive un elaborato finale
Che cos’è un elaborato finale
• Un lavoro di riflessione teorico-metodologica attorno ad un approccio o
ad un concetto, oppure un piccolo contributo empirico attorno ad un
problema o ad un’ipotesi di ricerca.
• In entrambi i casi deve sussistere, in qualche forma, un contributo
autonomo di chi la scrive: l’individuazione-esplicitazione di nessi
teorici; l’analisi critica di un segmento di letteratura; la rilettura del
pensiero di un autore; l’applicazione di un modello interpretativo a
diversi fenomeni empirici; il test di un’ipotesi o di un’interpretazione
con l’ausilio di nuovi dati.
• Tale valore aggiunto può costituire anche un piccolo contributo al
margine del dibattito, ma deve sempre essere presente.
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Come si organizza e si scrive un elaborato finale
Che cosa NON è un elaborato finale
• Non può essere un semplice «taglia & incolla» di
lavori altrui, di materiale esistente sul web o di
contributi presenti in letteratura.
• A causa di un lavoro palesemente copiato lo
studente rischia la sospensione e quindi perde la
possibilità di laurearsi nella sessione prevista.
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Scelta dell’argomento
• L’argomento della prova finale deve essere scelto nell’ambito di
un insegnamento del quale si è sostenuto l’esame.
• Se l’insegnamento non è tra quelli previsti dal proprio corso di
laurea, occorre chiedere un’autorizzazione al Consiglio didattico.
• Quando pensate a un argomento dovete sempre riconnetterlo
nell’ambito della disciplina in cui volete svolgere il vostro
elaborato finale. La scienza politica, la sociologia, il diritto,
l’economia e gli studi storici hanno spesso finalità differenti e
adottano metodologie diverse.
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Scelta dell’argomento
• Sulla base dei propri interessi, lo studente individua
autonomamente un tema, che dovrà poi essere sottoposto
al docente di riferimento per l’approvazione attraverso uno
o più incontri preliminari.
• Nella scelta dell’argomento vanno considerati:
–
–
–
–
–
l’interesse personale dello studente;
la rilevanza del tema;
la fattibilità della ricerca;
le effettive risorse di tempo disponibili;
le intenzioni/prospettive future dopo la laurea.
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Titolo
• Il titolo dell’elaborato deve riflettere, in maniera sintetica
ma chiara ed efficace, il problema generale che viene
trattato nella ricerca.
• L’eventuale sottotitolo serve a chiarire al lettore il
contenuto specifico della ricerca fornendo anche, laddove
necessario, un inquadramento geografico e/o temporale
dell’oggetto della ricerca.
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Come si organizza e si scrive un elaborato finale
Argomento e relativo titolo
• Temi come la globalizzazione, il sistema istituzionale belga, l’estrema
destra, il Front National o la Costituzione Italiana non sono configurabili
come argomenti di un elaborato finale.
• È necessario restringere il focus, contestualizzare l’oggetto dello studio
e collocarlo in un preciso momento storico
• Ad esempio:
–
–
–
“C’era una volta il Belgio: la crisi politico-istituzionale dopo le elezioni del Giugno
2007”
“Il voto economico e lo sviluppo dell’estrema destra in Europa (1994-2014)”
“L’estrema destra in Francia: il Front National (1984-2012)”
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Indice
• Il docente solitamente chiede allo studente di presentare
un indice ragionato dell’elaborato oppure una breve
proposta scritta.
• L’indice rappresenta
dell’elaborato.
il
primo
passo
nella
stesura
• Va presentato al proprio docente di riferimento per la sua
approvazione prima di iniziare a scrivere il corpo
dell’elaborato.
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Indice
• La proposta di indice ragionato deve prevedere spazio per:
– La presentazione del problema;
– L’arco temporale e l’ambito geografico considerati;
– La discussione delle ipotesi, delle diverse spiegazioni, delle diverse soluzioni
presenti nel dibattito nazionale e internazionale;
– L'individuazione del metodo di studio, della prospettiva, delle fonti
utilizzate;
– Lo specifico contributo alla conoscenza del problema;
– La discussione dei risultati;
– Una breve conclusione con il riepilogo del percorso compiuto;
– Riferimenti bibliografici effettivamente utilizzati.
• L’indice potrà essere modificato diverse volte prima e durante la
stesura della tesi
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Organizzazione interna
• Una tesi di laurea si presenta con un’introduzione e un
numero N di capitoli (almeno tre), l'ultimo dei quali
rappresenta le conclusioni.
• Il numero dei capitoli può variare ma ai fini del giudizio
finale ciò che conta è che il vostro lavoro sia:
–
–
–
–
metodologicamente corretto (cioè impostato scientificamente)
completo e dotato di equilibrio fra le parti
rilevante (rispetto al tema prescelto)
leggibile (ossia ben scritto)
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Introduzione
• Serve all’autore per invogliare i lettori a leggere l’elaborato
• Descrive il quesito di ricerca che verrà affrontato e l’organizzazione del
lavoro svolto per rispondere
• Include l’indicazione della struttura in capitoli della tesi e un breve
anticipo dei contenuti di ciascuno di essi
• Non è necessario presentare subito tutti i risultati di ricerca
• In genere l’introduzione si scrive al termine della stesura della ricerca
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Capitoli centrali
• Sono dedicati alle varie fasi della ricerca
• Nel primo capitolo, generalmente, si presenta il problema di ricerca
–
–
inquadrate il vostro problema di ricerca, illustrando perché è interessante
(attingendo dal dibattito scientifico)
Spiegate quali sono i fenomeni che studierete e le ipotesi che andrete a formulare
• Nel secondo capitolo dovete descrivere dati, fonti e metodologia
utilizzata
• Nel terzo capitolo dovete:
–
–
Descrivere i risultati
Spiegare quali ipotesi risultano confermate e quali no
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Conclusioni
• Le conclusioni servono a tre scopi fra loro collegati:
1. ricapitolare il lavoro svolto riassumendo i principali risultati;
2. invogliare il lettore (a cominciare da quello disattento) a “tornare indietro”
a leggere più approfonditamente i contenuti della relazione;
3. fornire indicazioni in vista di ulteriori ricerche.
• Si aprono sintetizzando i risultati presentati nel corso della ricerca,
riconnettendoli alla domanda iniziale ed eventualmente alle
problematiche più generali.
• Si possono poi chiudere con indicazioni per nuove ricerche o nuovi
interrogativi.
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Come si organizza e si scrive un elaborato finale
Formato
• Non ci sono norme stringenti: si consiglia di adottare margini di 3 cm su
ognuno dei quattro lati della pagina.
• Utilizzo di una carattere standard (Times New Roman): font 12,
spaziatura 1,5/2.
• Tutti i capitoli vanno numerati.
–
–
Ogni capitolo è solitamente suddiviso in paragrafi (almeno due), anch’essi numerati,
più un paragrafo conclusivo (numerato) che tira le somme e ricapitola brevemente
che cosa avete detto nel capitolo.
Se includete dei sotto paragrafi devono essere almeno due (mai uno solo).
• Le pagine vanno numerate.
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Formato
• Di norma un elaborato finale di triennio non deve superare le 50
cartelle, tutto compreso.
– Una cartella standard prevede circa 60 caratteri per riga e circa 25-28 righe
di testo per ogni pagina, per un totale di circa 2000 battute.
• La lunghezza indicativa di un capitolo è di circa 15-20 pagine.
– Il capitolo è anche l’unità di misura privilegiata per la lettura e la
correzione da parte del relatore. Evitare di consegnare al vostro docente 23 pagine, come pure la relazione finale già redatta più o meno
completamente. Il tempo necessario per la lettura/correzione è di almeno 7
giorni.
• Al presente link sul sito della Facoltà trovate un esempio di frontespizio
per elaborati finali
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Come si organizza e si scrive un elaborato finale
Esempio di indice
Indice (va sempre collocato all’inizio dell’elaborato)
Introduzione..................................................................................................3
Capitolo 1 ....................................................................................................4
1.1 La definizione dell'ambito di ricerca...................................................4
1.2 La selezione delle unità di analisi .....................................................7
Capitolo 2 ...................................................................................................15
2.1 Europa meridionale .....................................................................15
2.2 Europa settentrionale...................................................................18
2.3 Europa orientale ........................................................................20
2.4 Europa occidentale......................................................................24
Capitolo 3 ..................................................................................................33
3.1 La selezione degli indicatori ..........................................................33
3.2 L'analisi dei dati ........................................................................35
Conclusione ................................................................................................41
Appendice A................................................................................................43
Bibliografia..................................................................................................49
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Come si organizza e si scrive un elaborato finale
Stile
• L’elaborato finale è un testo scientifico, il cui obiettivo è descrivere e
spiegare dei fenomeni. Lo “stile” del testo deve essere quindi quanto
più piano e chiaro possibile.
• Le conoscenze di base vanno date per scontate, le definizioni ridotte al
minimo indispensabile. Chi vi legge di solito le conosce già.
• Un elaborato finale nell’alveo delle scienze sociali ha un taglio
analitico/interpretativo. Evitare quindi:
–
–
–
toni normativi (ad es. “si deve”, “si dovrebbe …”, “bisognerebbe …”, ecc.),
opinioni personali (ad es.: “secondo me …”, “a mio avviso …”, ecc.),
giudizi politici o morali (ad es.: “il leader politico ha sbagliato …”, “le elezioni sono
andate male …”, ecc.).
• Evitare termini stranieri e limitare corsivo e maiuscole
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Come si organizza e si scrive un elaborato finale
Stile
In generale è bene ricordarsi sempre di:
• pensare sempre a quello che si scrive: spesso per distrazione si scrivono
dei nonsensi, ridondanze, anacoluti, ecc. che colpiscono negativamente
il lettore.
• rileggere sempre quello che si è scritto prima di presentarlo. E’
importante che chi lo leggerà e dovrà dare dei suggerimenti sul
contenuto si trovi di fronte ad un testo scritto in buon italiano.
Altrimenti si tratterà inevitabilmente di una semplice correzione
ortografica.
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Come si organizza e si scrive un elaborato finale
Note
• Nel testo dell’elaborato si possono includere delle note.
• servono a spiegare un termine, oppure sviluppare un punto secondario,
che nel testo principale appesantirebbe il discorso.
• Non bisogna eccedere nel loro utilizzo.
• Si possono collocare a piè di pagina o, in alternativa, alla fine di ogni
capitolo.
• Devono essere numerate progressivamente e la loro numerazione
riparte all’inizio di ogni nuovo capitolo.
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Come si organizza e si scrive un elaborato finale
Citazioni
• L’apparato bibliografico dell’elaborato finale è molto importante.
• Trattandosi di un testo scientifico è necessario che ogni affermazione
venga suffragata da adeguati riferimenti bibliografici, che vanno quindi
opportunamente citati.
• Ogniqualvolta nel testo si fa riferimento al pensiero di uno o più autori
è necessario citare opportunamente la fonte.
• Per le citazioni si consiglia di utilizzare il metodo interlineare, talvolta
detto all’americana. Questo stile prevede di riportare (autore, anno)
tra parentesi nel testo.
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Come si organizza e si scrive un elaborato finale
Citazioni – metodo interlineare
Si configurano due diverse situazioni in cui è necessario fare una citazione:
1. Dopo aver sintetizzato, con parole proprie e attraverso parafrasi, il
pensiero di uno o più autori.
–
In questo caso è sufficiente, ma comunque necessario, riportare tra parentesi nel
testo il cognome dell’autore e l’anno di pubblicazione del testo a cui si fa
riferimento. Ad esempio: (Ferrera 1993).
2. Quando si riporta una citazione letterale.
–
In questo caso però è necessario riportare tra parentesi nel testo il cognome
dell’autore, l’anno di pubblicazione del testo a cui si fa riferimento e la/e pagina/e
in cui si trova il testo nella fonte originale. Ad esempio: (Tsebelis 2004: 51)
• Se si cita nuovamente un autore citato appena prima, si può usare:
(ibid., p….).
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Come si organizza e si scrive un elaborato finale
Citazioni – metodo interlineare
• Se la citazione letterale è breve (meno di due righe) è sufficiente
riportare tra virgolette il testo così come lo si trova nella fonte.
–
Ad esempio: “I veto players sono gli attori individuali e collettivi il cui consenso è
necessario per modificare lo status quo” (Tsebelis 2004: 51)
• Se la citazione letterale è più lunga è consigliabile riportare il testo
andando a capo prima e dopo e utilizzando margini più ampi rispetto al
normale corpo del testo. Ad esempio:
Come afferma Tsebelis:
“L’aggiunta di un nuovo veto player aumenta la stabilità delle politiche o la lascia
immutata, sia restringendo le dimensioni del winset dello status quo sia aumentando
le dimensioni del core dell’unanimità sia lasciando entrambe invariate” (Tsebelis
2004: 59)
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Citazioni – metodo tradizionale
• Il metodo interlineare è consigliato perché più facile da usare sia per
chi scrive che per chi legge e perché rende meno «pensante» il testo.
• In alcune discipline (soprattutto giuridiche), però, viene preferito il
sistema tradizionale.
• La scelta dipende tipicamente dall’orientamento del relatore.
• Scegliendo il sistema tradizionale, tutti i riferimenti bibliografici vanno
riportati nelle note (a piè di pagina o alla fine del capitolo).
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Come si organizza e si scrive un elaborato finale
Citazioni – metodo tradizionale
• Quando una fonte viene citata per la prima volta è sempre necessario
riportare il riferimento completo
–
Es. G. Tsebelis, Poteri di Veto. Come Funzionano le Istituzioni Politiche, Bologna, Il
Mulino, 2004. (Se necessario aggiungere , p. …)
• Nel caso in cui la stessa fonte venga citata nella nota immediatamente
consecutiva a quella dove è stata riportata per la prima volta la fonte,
basta indicare il nome dell'autore, seguito da op. cit.
–
Es. cfr. G. Tsebelis, op. cit. (Se necessario aggiungere , p. …)
• Nel caso in cui la stessa fonte venga citata in una nota successiva, ma
non consecutiva, in presenza di altre opere dello stesso autore basta
indicare:
–
cfr. G. Tsebelis, Poteri di Veto, cit. (Se necessario aggiungere , p. …)
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Come si organizza e si scrive un elaborato finale
Citazioni - Accorgimenti
• E’ importante mantenere la coerenza nell’utilizzo del sistema di
citazioni per tutto l’elaborato finale.
• Nel caso di citazioni letterali, il testo citato deve essere riportato così
come lo si trova nella fonte da cui viene tratto. Inclusi corsivi e parole
straniere.
• Tutti testi citati vanno poi riportati nella bibliografia finale, da mettere
in fondo all’elaborato.
• Nel caso in cui vi siano due pubblicazioni dello stesso autore nello stesso
anno, devono essere distinte (sia nel testo che nella bibliografia finale)
aggiungendo una lettera all'anno di edizione (es. Ferrera 1993a;
Ferrera 1993b).
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Tabelle e figure
• Le tabelle contengono dati ordinati per righe e per colonne.
• Le figure possono essere grafici, schemi, diagrammi, ecc. e possono
essere utili anche per spiegare le connessioni tra diversi concetti o
fenomeni.
• Possono essere prodotte con word, excel oppure generate da software di
analisi statistica (SPSS, Stata, R, …)
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Come si organizza e si scrive un elaborato finale
Tabelle e figure
• Introducete sempre tabelle e figure nel testo dell’elaborato e
commentatene i risultati.
• Ciascuna tabella e figura contenuta all’interno di ogni capitolo deve
avere una propria numerazione progressiva.
–
–
Ad esempio nel Cap. 2 troveremo: Tabella 2.1, Tabella 2.2 e Tabella 2.3.
Mentre nel Cap. 3 troveremo: Figura 3.1 e Figura 3.2.
• Entrambe devono essere sempre corredate da un titolo che fa
riferimento al loro contenuto.
• Sotto ogni tabella o figura bisogna indicare la fonte, ovvero da dove
questa è tratta. Se si tratta di un vostro lavoro non abbiate timore a
scrivere: Fonte: Elaborazione dell'autore.
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Ricerca delle fonti
Per la vostra ricerca bibliografica potete partire dalle risorse fornite
dall’ateneo:
• Per le fonti cartacee tradizionali: Catalogo OPAC Unimi.
• Per le risorse elettroniche: Biblioteca Digitale Unimi, in particolare:
–
–
Motore di ricerca per E-Journal.
Motore di ricerca per banche dati (qui l'elenco delle banche dati online diviso per
aree disciplinari).
È possibile consultare le risorse elettroniche anche da postazioni esterne
all’Ateneo (ad esempio da casa) autenticandosi con le medesime login e
password
della
casella
di
posta
elettronica
(nel
formato
[email protected]).
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Ricerca delle fonti
• Ricordate che ogni principale biblioteca ha un catalogo online:
–
–
Motore di ricerca biblioteche italiane
Catalogo biblioteca centrale comune di Milano (Sormani)
• Particolarmente utili e facili da usare sono i motori di ricerca di
pubblicazioni come:
–
–
–
–
Google Scholar
Google Libri
Web of Science
Worldwide Political Science Abstracts
• Se non trovate un libro o un articolo in rivista in una biblioteca
dell’ateneo sulla pagina della biblioteca di Scienze Politiche potete
usufruire del prestito inter bibliotecario compilando il relativo form di
richiesta.
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Ricerca delle fonti
• Internet ha il vantaggio di essere in continuo aggiornamento e di essere
consultabile più e più volte, da qualunque luogo e in qualunque
momento.
• Per una buona ricerca online si consiglia quindi di:
–
–
–
–
–
–
interrogare un buon motore di ricerca inserendo le parole chiave per il tema della
relazione;
imparare a restringere la ricerca aggiungendo nuove specificazioni e usando le
modalità di ricerca avanzate;
privilegiare le informazioni fornite da siti istituzionali, da centri di ricerca, da
università;
partire dalle informazioni più recenti;
cercare di capire in fretta se una pagina web è davvero cruciale, e quindi va letta con
attenzione e salvata, o invece merita solo uno sguardo trasversale.
quando si salvano dei testi/documenti, bisogna sempre ricordarsi di registrare
l'indirizzo web e il giorno dell'ultimo accesso per la compilazione della bibliografia
finale.
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Riferimenti bibliografici finali
• Una buona bibliografia, aggiornata e di respiro internazionale, è un
fattore importante per ottenere un buon punteggio in sede di
discussione dell’elaborato finale.
• Nell’elenco dei riferimenti bibliografici riportati in fondo all’elaborato
devono essere inclusi tutti i testi e i siti internet citati nel corso della
stesura dell’elaborato.
• Nell’ambito dei due sistemi di citazioni (interlineare e tradizionale) ci
sono diversi stili. Non è richiesto uno stile in particolare ma, come per
le citazioni nel testo o in nota, è particolarmente importante che si
mantenga lo stesso stile in tutti i riferimenti bibliografici.
• Potete prendere spunti dai libri usati nei vostri corsi.
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Riferimenti bibliografici finali
A titolo puramente indicativo di seguito vengono riportati alcuni esempi di
riferimenti bibliografici distinti sulla base dei due sistemi sopracitati.
Sistema all'americana
Sistema tradizionale
Monografie
Ferrera, M. (1993), Modelli di solidarietà,
Bologna, Il Mulino.
M. Ferrera, Modelli di solidarietà, Bologna,
Il Mulino, 1993.
Articoli in
riviste
Buratti, C. (1990), "Successi e fallimenti del
servizio sanitario regionale: un bilancio dei
primi dieci anni", Economia Pubblica, 3, pp.
145-154.
C. Buratti, "Successi e fallimenti del servizio
sanitario regionale: un bilancio dei primi
dieci anni", in Economia Pubblica, n. 3,
1990, pp. 145-154.
Curatele
Bartocci, E. (a cura di) (1997), Lo stato
sociale in Italia. Rapporto annuale IridissCNR 1997, Roma, Donzelli.
E. Bartocci (a cura di), Lo stato sociale in
Italia. Rapporto annuale Iridiss-CNR 1997,
Roma, Donzelli, 1997.
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Riferimenti bibliografici finali
Contributi
dentro
curatele
Cotta, M. (1989), Il contributo dei "policy
studies", in A. Panebianco (a cura di),
L'analisi della politica, Bologna, Il Mulino,
pp. 516- 541.
M. Cotta, Il contributo dei "policy studies",
in L'analisi della politica, a cura di A.
Panebianco, Bologna, Il Mulino, 1989, pp.
516- 541.
Articoli su
quotidiani/
settimanali
Turno, R. (1996), Ospedali salvati con
piccole cure, in "Sole-24 Ore", 27 maggio.
R. Turno, Ospedali salvati con piccole
cure, in "Sole-24 Ore", 27 maggio 1996.
Documenti
scaricati dal
web
Oltre all’autore (qualora disponibile) e al
titolo, si riporta per esteso l’indirizzo
internet in cui è reperibile il documento in
questione e la data dell’ultimo accesso
Oltre all’autore (qualora disponibile) e al
titolo, si riporta per esteso l’indirizzo
internet in cui è reperibile il documento in
questione e la data dell’ultimo accesso
Pronunce
giudiziali (per
tesi di
argomento
giuridico)
Autorità decidente, data, numero della
decisione, rivista o sito internet in cui la
decisione è pubblicata, anno di
pubblicazione, parte, pagg.
Esempio: Cass. sez. lav. 19.3.1999 n.
2556, in Foro It.,2000,I,912
Autorità decidente, data, numero della
decisione, rivista o sito internet in cui la
decisione è pubblicata, anno di
pubblicazione, parte, pagg.
Esempio: Cass. sez. lav. 19.3.1999 n.
2556, in Foro It.,2000,I,912
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Dove trovare i corretti riferimenti
• Di un libro
• Di un contributo in una curatela
• Di un articolo in rivista
Linee guida sulla redazione dell’elaborato finale e alcune
indicazioni fornite dai docenti delle varie discipline per
scrivere una buona relazione verranno caricate sul sito del
corso di laurea SPO
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