INDICE Ringraziamenti Introduzione Direzione lavoro? Gioventù in Azione Cambiamenti: come affrontarli? di Maria Antonietta Impedovo Vivere lo Stage di Maria Cesaria Giordano I dilemmi della cassa integrazione di Marika Cassone Emigrazione e ritorni di Francesco La stabilità del lavoro di Mara Spinelli Dati istituzionali Ricerca sul territorio: cosa ne pensano i giovani? Autovalutazione: questa sconosciuta! Siti utili per trovare lavoro Bibliografia 2 Ringraziamenti Si ringrazia per la realizzazione del progetto l’Agenzia Nazionale dei Giovani, le istituzioni locali del Comune di Noci, l’Associazione G-LAN e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del progetto KubEU, tra cui in particolare l’artista Mariana De Marco (su fb: Arte Digitale di Mariana De Marco) e la pedagogista Lucrezia Turi. 3 Introduzione Questo testo racconta di un’avventura chiamata KUBEU, progetto dedicato ai giovani che si è realizzato nel territorio di Noci e paesi circostanti. Si tratta di un’iniziativa giovanile resa possibile grazie al finanziamento europeo, programma Gioventù in Azione (http://www.agenziagiovani.it), promosso da un gruppo informale di giovani tra i 18 e 30 anni composto da (Maria Cesaria Giordano, Maria Antonietta Impedovo, Franceso, Marika Cassone e Mara Spinelli) Il progetto ha organizzare attività per riflettere in modo nuovo sul tema della disoccupazione giovanile. Il gruppo informale ha coinvolto i giovani e i cittadini a riflettere su questioni di interesse comune: come cambia il lavoro al tempo dei nuovi mezzi di comunicazione? Come i giovani possono reagire alla disoccupazione con le nuove tecnologie a disposizione? Come possono i giovani avere spazi di espressione di sé in una realtà sempre più complessa e competitiva? L’aspetto nuovo del progetto è stato proprio l’uso dei social network come strumento che può veicolare nuove forme di apprendimento e di comunicazione, promuovendo anche nuove competenze utili per il lavoro. Il progetto permette, inoltre, di sviluppare conoscenze sulla realtà locale e sulle politiche giovanili dell’Unione Europea. 4 La missione del progetto è quella di emergere un immagine diversa del tema della disoccupazione: non più una condizione immodificabile che condanna i giovani, ma una prospettiva di sfida che deve essere affrontata conoscendo la propria appartenenza territoriale locale ed europea, valorizzando le risorse culturali e sociali di cui si è portatori. Introduction (english version) The aim of the project called “KUBEU” is to organize activities about the topic of unemployment. This topic discussed through new kind of technology and new kind of comunication (social network, mobile learning), fostering creativity among young people. The project is set in Italy in Noci (Ba) in Apulia for local young unemployed or seeking employment, with particular attention to the gender gap and the integration of those who often remain on the margins of social life (disabled and immigrants). The directly total number of young involved are (informal groups) 6. The main goal is to improve the knowledge about this topic in local and European framework. The theme of unemployment with its European influences and 5 local dynamics, it also looks through the dimension of critical through in an atmosphere of confrontation and informal dialogue (talk in open space with the community) for the mutual integration and crossing boundary of gender, race, etc ..., with the active participation by public and private institutionals. The output of the project is a this critical report by partecipants. The project will be in 10 months as a local action with innovative methods of collaborative and constructivist perspective and active participation. The theme of the work is a mutual space for discussion and comparison to a dynamic and multi-center society. All the project are widespread with website and public meeting. 6 Direzione lavoro? La situazione della disoccupazione nella Regione Puglia in generale e del trend della Provincia di Bari è già ampiamente conosciuta. I tassi di disoccupazione nei 27 paesi dell’UE sono cresciuti dal 9.5 % nel 2011 al 11.4% nel 2012 (in accordo con i dati EUROSTAR) e la situazione della disoccupazione in Italia è ampiamente preoccupante (10.2% ad Agosto 2012 secondo l’ISTAT). A peggiorare la percentuale dei disoccupati attuali potrebbero essere altre due categorie: i soggetti che hanno attuato una forma di dispersione scolastica (nelle varie forme di dropping out), pari al 23, 4% nel 2010 (ISTAT nelle Regioni del sud) e gli appartenenti alla categoria dei NEET (Not in education or employment or training). Ciò si traduce in una grave carenza di competenze di base e delle qualifiche essenziali per una piena partecipazione nella società, minando la capacità di costruire una carriera di successo). Riteniamo che la disoccupazione, le forme di dispersione scolastica/universitaria e le forme come i NEET sono frutto anche di una mancanza di informazione sulle giuste competenze professionali da sviluppare per un vincente e concreto inserimento nel proprio territorio. Infatti, l’Italia sconta l’assenza di un modello esplicito per favorire l’ingresso nel lavoro: la ricerca Randstand (riportata sul n. 1/2012 dell’IMPRESA), indica che l’38% dei giovani si appoggi ancora al passaporola e alla famiglia di origine per la scelta della propria carriera lavorativa. 7 La scelta scolastica, professionale e la successiva gestione delle transazioni e della propria carriera debba basarsi su una prospettiva più ampia e consapevole: tali situazioni di attraversamento di confini tra scuola, lavoro, mondo adulto deve essere un'opportunità per sperimentare nuove posizioni identitarie, portando ad una migliore comprensione di sé e proiettando il soggetto verso il futuro. Ancorare le proprie competenze al territorio, diventa, inoltre, occasione per rilanciare uno sviluppo che riparti dalle aspirazioni del singolo e dalle esigenze delle comunità. Al momento l’orientamento che si propone nelle agenzie di selezione ed enti formativi pubblici e privati presenti sul territorio pugliese è frammentario e dispersivo. Manca uno spazio che offra riflessione, confronto critico sul concetto in mutazione del lavoro. Crediamo che il tema della disoccupazione giovanile sia possibile affrontarlo in un’ottica nuova e che metta al centro del discorso la creatività attiva dei giovani nell’ottica dei principi promossi dell’Unione Europea di libertà, democrazie e rispetto della dignità di tutti. Scardinare logiche passive per acquisire una prospettiva di promotori del cambiamento partendo dalla propria dimensione identitarie e territoriale significa accedere ad un processo di profondo rinnovamento. Infatti, il progetto fa leva sulla tematica del lavoro come piattaforma per dialogare con diversi soggetti portatori di bisogni e necessità diverse, per ritrovare aspetti comuni, dimensioni collanti e intrecci di storie e di future sfide. 8 Gioventù in Azione L'Agenzia Nazionale per i Giovani (ANG) è un organismo pubblico, dotato di autonomia organizzative e finanziaria, vigilato dal Governo Italiano e dalla Commissione Europea. E' stata istituita dal Parlamento Italiano per dare attuazione alla Decisione 1719/2006/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio che istituisce il programma Gioventù in Azione. Così lo Statuto definisce la missione dell'ANG: l'ANG promuove la cittadinanza attiva dei giovani, in particolare, la loro cittadinanza europea; sviluppa la solidarietà e promuove la tolleranza fra i giovani per rafforzare la coesione sociale; favorisce la conoscenza, la comprensione l'integrazione culturale tra i giovani di Paesi diversi; e contribuisce allo sviluppo della qualità dei sistemi di sostegno alle attività dei giovani ed allo sviluppo della capacità delle organizzazioni della società civile nel settore della gioventù; favorisce la cooperazione nel settore della gioventù a livello locale, nazionale ed europeo. L'ANG lavora per essere: 9 un interlocutore aperto, serio e credibile nei confronti dei giovani e del mondo associativo impegnato nel settore della gioventù; la principale interfaccia istituzionale, nelle materie di propria competenza, nelle relazioni con l'Unione Europea, le analoghe istituzioni degli altri Stati membri, altre organizzazioni internazionali quali ad esempio le Agenzie delle Nazioni Unite; un attore che promuove, stimola, facilita il dialogo tra il mondo giovanile, quello istituzionale e quello delle rappresentanze sociali; un motore di integrazione che opera per mettere in relazione soggetti istituzionali, sociali e d'impresa per aumentare l'offerta di opportunità ai giovani e l'efficacia delle azioni adottate singolarmente da ciascun soggetto. Sito http://www.agenziagiovani.it/ 10 CAMBIAMENTI: COME AFFRONTARLI? di Maria Antonietta Impedovo Psicologa L’Unione Europea focalizza una sempre maggiore attenzione sul concetto di competenze acquisite in contesti non formali e informali. Infatti ciascuno di noi è coinvolto nel suo percorso in diversi momenti, fasi, contesti e ambienti di apprendimento sia istituzionali (come la scuola) sia non organizzati (come gruppi di interesse, gruppi di amici, attività di volontariato). Ciascuno di noi è continuamente coinvolgo tra i diversi contesti formali e non formali. Di particolare interesse è la fase di passaggio tra le diverse realtà in cui siamo immersi. Di seguito si focalizza l’attenzione sulla fase di transazione: ovvero quei momenti della propria vita in cui si passa da un’istituzione scolastica ad un’altra (come il passaggio dalla scuole di istruzione primaria a quelle di istruzione secondaria) 11 oppure dal mondo formativo al mondo professionale (come l’uscita dalle università per affrontare un colloquio di lavoro). Momenti identitari che comportano spesso una riprogettazione dei propri percorsi di vita, nuove amicizie, nuove routine e nuovi ambienti dove socializzare e vivere. Tali forme di “entrate” in nuovi percorsi sono spesso vissuti con paure, tensioni e angosce che possono limitare e bloccare il nostro adattamento. Cambiamenti che possono essere “grandi” o “piccoli”, ma la cui dimensione emotiva può essere molto varia (da forme di spensieratezza a momenti di dispersione e ansia). Il cambiamento tra i diversi contesti fa parte della nostra vita eppure troppo spesso non siamo preparati ad affrontarlo nel momento giusto e corretto. Una corretta analisi di quello che ci aspetta, leggere libri informativi, dialogare con persone o amici più adulti, prendere contatto referenti istituzionali sono solo alcune delle strategie che possono essere messe in atto per affrontare tali passaggi. Centrale è, infatti, focalizzare l’attenzione e anticipare il cambiamento raccogliendo informazioni e dare spazio alla dimensione emotiva attraverso la condivisione con gli altri. Nel testo “Chi ha spostato il mio formaggio?” di Spencer Johnson l’autore chiede: “Che cosa fareste se non aveste paura?”. Se ci prendiamo del tempo e rispondiamo insieme a tale domanda, è possibile accorgersi di quante cose abbiamo rimandato solo per la paura del cambiamento. Hai mai controllato le etichette dei tuoi abiti? Da dove provengono? Essere Global Citizen significa avere consapevolezza del mondo intorno a te. 12 VIVERE LO STAGE di Maria Cesaria Giordano Master in Progettazione Multimediale << Sono una “geek” amante delle nuove tecnologie, anagraficamente con un piede nella generazione X e uno nella generazione X>> Io sono Maria Cesaria Giordano e vi racconterò la mia esperienza di Stage a conclusione del percorso formativo del Master in Progettazione e Management del Multimedia presso l’Università degli Studi di Torino. Scuola di Management Spegea presente sul territorio barese da più di 30 anni mi ha consentito di svolgere lo stage presso la propria sede da settembre 2012 a gennaio 2013. Sono tornata in “patria” perché il vero coraggio non consiste nel cercare lavoro fuori dalla propria regione, ma lottare per rimanere e introdurre quel cambiamento culturale nell’organizzazione aziendale tale da consentire la crescita del lavoro in Puglia. Ansie, dubbi e perplessità iniziali 13 Sapere di dover essere responsabile dell’introduzione di un nuovo modello comunicativo presso la Business school Spegea non mi ha lasciato per nulla indifferente. Non a caso il 2 settembre, ovvero il giorno prima dello stage, ho scritto e condiviso le mie ansie sul mio profilo Facebook: “G.L.A – ovvero Gestisci l’ansia” che ripetevo nella mia testa seguito dal brando nostalgico di Marlene Kuntz – Impressioni di Settembre. Pensavo continuamente al famoso primo giorno di scuola o di lavoro che preoccupa sempre un po’ tutti per la paura di non farcela. In quei giorni vivevo il blocco dello scrittore. Nessun post sulla mia bacheca personale sin a quando il 14 settembre ho augurato alla mia piccola nipotina Aurora un gran in bocca al lupo per il suo ingresso nel mondo dell’istruzione. In realtà auguro a me stessa: In bocca al lupo!!! Il 3 settembre è iniziato il mio percorso di stage. Il tempo di ambientarmi che il tutor aziendale mi ha assegnato il primo compito: aiutare lo staff ad organizzare l’evento di apertura dell’anno accademico della Scuola. Domanda: “E ora che faccio?” Ho immediatamente recuperato gli accessi dei profili Spegea creati su Facebook, Twitter e Youtube ed è iniziata la mia avventura stage con la pubblicazione del primo post su 14 Facebook. I nuovi processi comunicativi introdotti nella Scuola. Durante lo stage presso la Business School Spegea è stato avviato un processo di comunicazione a 4 direzioni (ispirata dal modello comunicativo a 4 direzioni di F. Giacomazzi e M. Camisani Calzolari - tratto dal testo Imprese 4.0) che rappresentano i principali vettori della Relazione Comunicativa d’Impresa: Dentro a Fuori= impresa verso l’esterno (mercato e stakeholder); Fuori a Dentro = marketing sense, cioè il colloquio con i clienti; Dentro a Dentro = gli strumenti necessari per la gestione efficiente e partecipativa dell’organizzazione; Fuori a Fuori = un’area che in virtù del social network è in grado di influenzare la Brand Reputation in modo incisivo rispetto al passato. Ho implementato nuove strategie di comunicazione grazie all’uso del web 2.0 e dei social network come: Facebook, Twitter, Linkedin; video sharing come Youtube; creazione e gestione webinar su Anymeeting; presentazione delle brochure di corsi e master su Isuu; creazione di Survey tramite Google Docs e presentazione istituzionale su Prezi. Per la gestione delle varie piattaforme multimediali è stata adottata come metodologia lo Storytelling e il Real Time 15 Aziendale, attivando un processo di Personal Branding con l'obiettivo di rafforzare il Brand Aziendale. Infine, mi sono cimentata nell’attività di docenza e coaching dal titolo "Trovare lavoro con i social network: Personal Branding e Linkedin" rivolto a giovani coetanee (nell'ambito progettuale: Programmatore su Architetture SOA”- FSE POR Puglia 2007- 2013 - Asse II ‐ OCCUPABILITA’ – “Donne e Mercato del Lavoro”) che hanno riscoperto nei social network una grande opportunità di promozione di se stessi. Conclusione L’esperienza di stage, oltre a mettere alla prova le competenze acquisite durante la formazione in aula del Master in Progettazione e Management del Multimedia per la Comunicazione, ha permesso di avviare un processo di cambiamento culturale e organizzativo della Business School Spegea che può vantare di piccoli cambiamenti che rappresentano i primi passi verso una comunicazione a 4 direzioni. “Dopo tre mesi di stage le paure iniziali sono scomparse perché seguendo l’istinto e le competenze acquisite non posso che ritenermi fiera del lavoro condotto!!! Oggi la Scuola può definirsi Social.” 16 I DILEMMI DELLA CASSA INTEGRAZIONE di Marika Cassone Diplomata in Servizi d’Azienda Ciao a tutti sono Marika, ho 26 anni e ho frequentato la scuola per diventare operatore della gestione aziendale e adesso come tanti ragazzi sono alla ricerca di un lavoro "sicuro" che possa permettermi di realizzare i miei progetti!!! Dopo la maturità, come tutti, mi sono messa alla ricerca di un lavoro in linea ai miei studi e alle mie aspettative. Per un po' di anni ci sono riuscita, ma erano lavori che duravano qualche mese, come stagista, oppure lavori sottopagati. Quindi, ho abbandonato l'idea di trovare qualcosa che mi piacesse fare e ho intrapreso quella di trovare un qualsiasi lavoro per poter essere indipendente! Per quasi due anni ho lavorato in un'azienda tessile. Quando è sub-entrata la crisi, l’Azienda ha fatto domanda per la cassa integrazione, detta anche CIG. 17 Esso è un istituto previsto dalla legge e consistente in una prestazione economica (erogata dall'Inps) in favore dei lavoratori sospesi dall'obbligo di eseguire la prestazione lavorativa o che lavorano a orario ridotto. In linea teorica l'integrazione salariale è dovuta nella misura dell'80% della retribuzione globale persa dal lavoratore. La cassa integrazione è concessa per 13 settimane, più eventuali proroghe fino a 12 mesi. La durata può essere estesa fino a 24 mesi in determinate aree territoriali. Molti diranno: “Ottimo non si lavora e si viene pagati lo stesso!!!” Vi assicuro che non è così: i tempi delle pratiche e per la retribuzione non sono proprio brevi. Mi sono rivolta immediatamente ad un sindacato. L’addetto non solo mi ha spiegato in cosa consiste la cassa integrazione ma anche aiutato nel disbrigo pratiche e nel chiarirmi qualsiasi dubbio avessi. Dopo, non ho fatto altro che aspettare l’accettazione della richiesta di CIG dall'ente (INPS) che provvede all'erogazione dei soldi. Bisogna armarsi di pazienza e aspettare anche mesi. Considerando il periodo di crisi che stiamo passando è ancora peggio! Questa è stata la mia esperienza!!! Vi consiglio di “Non abbattervi mai anche se le cose non vanno bene. Lottate sempre per i vostri ideali, per i vostri progetti e per il vostro futuro e credete in voi stessi sempre!” 18 GIOVANI ED EMIGRAZIONE di Francesco Tutti sappiamo in quale periodo di crisi economica ci troviamo; i giornali e i telegiornali non smettono di ricordarci che il PIL è in diminuzione, la produzione in frenata, la disoccupazione in allarmante crescita. Si tratta di una crisi mondiale, visto che in seguito alla globalizzazione i mercati nazionali hanno abbattuto le loro frontiere e, ad esempio, un episodio di fallimento bancario che si verifica negli Stati Uniti può propagarsi in tutti quei Paesi che con gli USA hanno rapporti di tipo economicopolitico-commerciale, esponendosi a quello che viene chiamato “rischio contagio”, un rischio che aumenta per quegli Stati in cui i fondamentali economico-finanziari (su tutti l’elevato debito pubblico che causa insostenibili costi per le finanze dello Stato) sono più deboli: è stato il caso, in Europa, di Portogallo, Irlanda, Grecia, Spagna, ma anche Italia. La situazione critica italiana, che evidentemente ci riguarda più da vicino, deriva da un intreccio di cattiva gestione della cosa pubblica che si è trascinata per più di un cinquantennio: un debito in costante crescita, con cui si sono andati a finanziare i giochi politici perversi della Prima Repubblica, fatti di posti di lavoro nella pubblica amministrazione per tutti (in cambio di un voto), prepensionamenti (anche a 40 anni!!!), svalutazioni monetarie, tutti fattori che hanno garantito benessere per le vecchie generazioni, ma che hanno trasferito 19 un macigno di spese sulle spalle di quelle attuali e future, in pratica sulle spalle di noi giovani e dei nostri figli. Oggi, l’Europa controlla dall’esterno l’andamento dei conti pubblici degli Stati membri e, a ragione, ci dice che dobbiamo cambiare rotta, assumendo un comportamento virtuoso, con tagli di tutti gli sprechi del passato, tagli che, in una situazione di rallentamento globale, provocano una pesante recessione che toglie ossigeno alle economie, causando una contrazione dei consumi privati, una diminuzione della capacità di produzione e vendita delle imprese e un conseguente aumento della disoccupazione. Noi giovani, oggi, sperimentiamo uno dei tassi di disoccupazione più elevati della storia del nostro Paese e siamo costretti a pensare a soluzioni differenti per poter lavorare: c’è chi si inventa nuove professioni, attingendo alle risorse innovative delle ICT, e chi dopo gli studi cerca lavoro altrove, scegliendo di emigrare all’estero. E’ quello che è capitato a me. Qualche mese fa, ho deciso di andare a fare un’esperienza di vita e di lavoro nel nord Europa, dove dicono le cose vadano meglio a livello economico, grazie ad una gestione statale più virtuosa. Si parte da dove partono tutti i giovani laureati, dal “lavoretto” nella ristorazione, per cominciare ad ambientarsi in un nuovo contesto culturale e soprattutto linguistico. Nuova vita, nuovo lavoro (con regolare contratto dal primo giorno e stipendio niente male), nuove conoscenze; tutto in autonomia, disorientamento iniziale, tanta pazienza e tenacia, soprattutto per inserire nel CV quella benedetta “esperienza all’estero” che subito fa brillare gli occhi a certi selezionatori di risorse umane. 20 E così è stato: nel frattempo, consapevole della temporaneità della mia esperienza oltre confine, ho continuato ad inviare il mio CV presso aziende italiane e, come per magia, ho avuto più di una dimostrazione di interesse da parte loro, che, in tempi di crisi, può sembrare cosa impossibile. Sono rientrato in Italia, ho sostenuto vari colloqui in cui tutti i selezionatori hanno puntato l’attenzione su quella mia esperienza e ora lavoro stabilmente e, soprattutto, in modo gratificante... ho trovato un lavoro serio in Italia, a due passi da casa, roba da non crederci! Quello che con la mia testimonianza voglio trasmettere a tutti i miei coetanei è che un periodo di lavoro all’estero, in questo drammatico contesto storico-economico, può aiutare tantissimo: anzitutto personalmente, permettendo di aprirci a nuove culture, a nuovi modi di vivere, pensare e comportarsi, divenendo, allo stesso tempo, molto più flessibili e quotati a livello professionale, dato che con il perfezionamento di una o più lingue straniere si acquisiscono maggiori possibilità di lavoro presso le aziende del nostro territorio, che vanno sempre più aprendosi verso i mercati internazionali, con una intensificazione dei rapporti import-export di materie prime e prodotti finiti. In definitiva, penso si tratti di una esperienza da consigliare vivamente a tutti, un tassello importante da inserire nel nostro vissuto e all’interno del nostro CV, anche perché, diciamocelo francamente, siamo giovani e certe follie possiamo permettercele solo ora, senza avere in futuro rimorsi o rimpianti di nessun genere. 21 LA STABILITÀ DEL LAVORO a cura di Mara Spinelli laureanda materie giuridiche Il mercato del lavoro italiano è stato negli ultimi anni profondamente modificato e semplificato sia dal punto di vista delle competenze istituzionale tra i vari livelli di governo (centrale e territoriale) sia dal punto di vista delle regole di funzionamento. Tale processo di riforma strutturale è stato anche il risultato delle sollecitazioni europee. Nel rispetto del principio di sussidiarietà, infatti, la gestione dei servizi, offerti ai cittadini, e l’individuazione delle misure di politica attiva per l’occupazione sono state delegati alle Regioni e agli Enti territoriali in modo da rispondere meglio alle esigenze effettive del territorio. La Legge n. 92 del 28 giugno 2012 recante le disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita, si propone di realizzare un nuovo assetto del mercato del lavoro. La legge dispone misure e interventi intesi a realizzare un mercato del lavoro inclusivo e dinamico in grado di contribuire alla creazione di una crescita economica e sociale e ridurre in modo permanente il tasso di disoccupazione. L’obiettivo principale è quello di instaurare rapporti di lavoro più stabili con contratti di lavoro c.d. “dominante” e cioè subordinato a tempo indeterminato, tra gli altri obiettivi quello di valorizzare l’apprendistato come modalità di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e di promuovere una maggiore inclusione delle donne nella vita economica. 22 Si promuove il contratto di lavoro a tempo indeterminato in quanto portatore di “stabilità”, certo il concetto di “stabilità” è suscettibile di discussioni e approfondimenti ma dalla legge si enuncia una chiara filosofia, diversa da quella della riforma Biagi. Quest’ultima, non entrava nel merito della stabilità dei contratti di lavoro. Puntava, come oggi si dice, sulla flexibility at the margin, cioè sulla tipologia non standard di contratti di lavoro al fine di incrementare il numero di occupati. In effetti la riforma Biagi puntava su forme di lavoro anche precarie pur di ridurre i tassi di disoccupazione in preoccupante crescita. Si trattava di un affiancamento del lavoro standard ad opera di tanti “lavoretti”, quantitativamente destinati ad essere sempre più significativi, ma giuridicamente appunto marginali. Sotto il profilo del sistema e della logica giuridica, dunque, la riforma Biagi si presentava più agevole o indolore. Invece la “riforma del 2012 dichiara proprio guerra ai “lavoretti”, vuole la stabilità garantita proprio dal contratto di lavoro a tempo indeterminato che deve tornare ad essere dominante. Ma quale stabilità è effettivamente garantita dalla disciplina di questo contratto dal diritto vigente anche alla luce delle modifiche che la riforma vuole introdurre? Una possibile risposta è: qualsiasi contratto di lavoro a tempo indeterminato può essere considerato stabile. Risposta formale. Infatti nell’attuale diritto del lavoro il regime giuridico dei contratti a tempo indeterminato si differenzia a seconda del settore, della dimensione dell’impresa, della qualifica del lavoratore. Si dovrebbe almeno concordare su un significato minimo di stabilità, rinvenibile nel divieto legale di licenziabilità ad nutum.. Ma, come ben sappiamo, l’esistenza 23 di un mero divieto nulla dice sulla sua effettività. Nella struttura di un precetto il divieto configura il comportamento che l’ordinamento considera negativamente; molteplici sono poi le gradazioni di tale negatività e qui un ruolo prevalente va riconosciuto ai meccanismi sanzionatori che colpiscono più o meno duramente i comportamenti vietati, facendo in modo che non vengano proprio posti in essere (efficacia deterrente della sanzione) o che, una volta posti in essere, possano essere rimossi o, quanto meno, siano tanto costosi da non essere suscettibili di facile reiterazione. Proprio in materia di licenziamento sappiamo che il punto cruciale è la differenza di possibili regimi sanzionatori previsti per i recessi genericamente contra legem. La reintegrazione non è più la sanzione unica neanche per le imprese maggiori e il contratto potrà in molti casi essere risolto pagando un’indennità non troppo elevata, ma comunque maggiore di quella prevista per le imprese più piccole. Se il “prezzo” del licenziamento illegittimo per il datore di lavoro è sempre più basso che valore ha la stabilità? Intanto la legge pur abbassando ulteriormente il “prezzo” del licenziamento illegittimo, tende in astratto a rilanciare il valore della stabilità. Si tratta di un’evidente contraddizione di fondo. Probabilmente occorrerà “ibridare” la nozione giuridica (ad esempio ritenendo che la stabilità vada intesa come aspettativa di continuità retributivo/previdenziale; ma, com’è noto, l’aspettativa è figura soggettiva ben poco tutelata dal diritto) oppure sostituirla con una nozione socio-economica. Nel secondo caso, quale nozione? “è stabile quel rapporto che si svolge ininterrottamente presso un medesimo datore di 24 lavoro”; oppure “è stabile un rapporto che garantisce continuità di reddito”, ecc… Sarà interessante verificare, alla luce di queste nozioni, se le modifiche alla disciplina dei licenziamenti introdotte incrementeranno per davvero la stabilità socio-economica dei rapporti di lavoro. E in particolare sarà interessante verificarlo nel Mezzogiorno. Nella foto: immagine del Global Word 2013 tra aspettativa di vita e stipendio per persona. 25 Dati nazionali ISTAT Nel quarto trimestre 2012 il numero degli occupati (dati grezzi) diminuisce di 148.000 unità rispetto a un anno prima. Il risultato sintetizza il nuovo andamento negativo dell'occupazione maschile (-196.000 unità), a fronte del moderato incremento di quella femminile (+48.000 unità). Peraltro, al persistente calo degli occupati più giovani e dei 35-49enni si contrappone l'aumento di quelli con almeno 50 anni. La riduzione tendenziale dell'occupazione italiana (-246.000 unità) si accompagna alla crescita di quella straniera (98.000 unità). In confronto al quarto trimestre 2011, tuttavia, il tasso di occupazione degli italiani segnala una riduzione di 0,3 punti percentuali e quello degli stranieri di 0,9 punti percentuali. Nell'industria in senso stretto si accentua la flessione avviatasi nel primo trimestre 2012, con un calo tendenziale del 2,5% (117.000 unità), concentrato nelle imprese di media dimensione. Continua la riduzione degli occupati nelle costruzioni (-4,6%, pari a -81.000 unità). Il terziario continua a mostrare una crescita dell'occupazione (+0,5%, pari a +76.000 26 unità), dovuta all'aumento delle posizioni lavorative sia dipendenti sia autonome. L'occupazione a tempo pieno continua a diminuire (-2,3%, pari a -441.000 unità), soprattutto tra i dipendenti a carattere permanente. Gli occupati a tempo parziale aumentano ancora in misura sostenuta (+7,9%, pari a 293.000 unità), ma si tratta nella quasi totalità dei casi di part-time involontario. Si arresta la crescita dei dipendenti a termine, cui si accompagna la diminuzione dei collaboratori (-4,8%, pari a 20.000 unità rispetto a un anno prima). Il numero dei disoccupati manifesta un ulteriore forte aumento su base tendenziale (+23,0%, pari a 559.000 unità). L'incremento, diffuso su tutto il territorio nazionale, interessa entrambe le componenti di genere e in oltre la metà dei casi persone con almeno 35 anni. La crescita è dovuta in un caso su due a quanti hanno perso la precedente occupazione. Il tasso di disoccupazione trimestrale (dati grezzi) è pari all'11,6%, in crescita di 2,0 punti percentuali rispetto a un anno prima; per gli uomini l'indicatore passa dall'8,7% del quarto trimestre 2011 all'attuale 10,7% e per le donne dal 10,8% al 12,8%. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni sale al 39,0% (6,4 punti percentuali in più nel raffronto tendenziale), con un picco del 56,1% per le giovani donne del Mezzogiorno. Si riduce la popolazione inattiva (-3,2%, pari a -465.000 unità), principalmente a motivo della discesa di quanti non cercano e non sono disponibili a lavorare. All'aumentata partecipazione delle donne e dei giovani si accompagna la riduzione degli inattivi tra 55 e 64 anni, presumibilmente rimasti nell'occupazione a seguito dei maggiori vincoli introdotti per l'accesso alla pensione. 27 Donne, Svimez: “Al Sud lavora solo una giovane su quattro” Al Sud nel 2012 ha lavorato regolarmente meno di una giovane su quattro, con un tasso di occupazione fermo al 23,6%. In testa le giovani abruzzesi (36%), in coda le campane (19,4%). Mentre secondo la SVIMEZ le donne meridionali laureate, anziché essere oggetto di politiche di sviluppo, rischiano di restare a casa con bambini e anziani a causa del sistema di welfare che ostacola la conciliazione lavoro/famiglia. È quanto emerge nella giornata dell'8 marzo dall'analisi della Vice Presidente della SVIMEZ Maria Teresa Salvemini. Nel 2012 su una popolazione di donne di età 15-34 anni al Sud solo meno di una su quattro, pari al 23,6%, lavora regolarmente. Con forti differenze regionali: le giovani abruzzesi e sarde registrano un tasso di occupazione di poco inferiore alla media nazionale (37,1%), rispettivamente del 36% e 33%. Mentre vanno decisamente peggio tutte le altre: 27,4% in Molise, 26,2% in Puglia, 25,4% in Basilicata. Agli ultimi posti le donne siciliane (20,7%), calabresi (21,9%), fino alle campane, fanalino di coda (19,4%). Se quindi in Veneto è occupata regolarmente 28 una donna su due (52,5%), in Molise e Puglia meno di una su tre, in Calabria e Sicilia meno di una su quattro, fino alla Campania: qui fra le under 34 lavora regolarmente una su cinque. Situazione critica anche se si considerano le donne under 64: qui il tasso di occupazione è del 31,6%, circa una su tre. Un divario dal resto d'Europa di quasi trenta punti (la media dell'Ue a 27 nel 2011 è 58,5%). A livello regionale si conferma la stessa dinamica registrata per le giovani: in testa abruzzesi (45%) e sarde (43%), seguite da molisane (39%), lucane (35,8%), calabresi e pugliesi (31%). In coda, siciliane (28%) e campane (27%). In altri termini, se in Abruzzo è occupata regolarmente meno di una donna su due, in Calabria e Puglia una su tre, e in Campania poco più di una su quattro. 29 Ricerca sul territorio Cosa ne pensano i giovani? Campione: 38 soggetti 30 31 32 33 34 Intervista: GIOVANI E LAVORO, EMIGRAZIONE, CREATIVITA' E IMPRENDITORIALITA' Abbiamo somministrato la seguente intervista online tramite lo strumento di GOOGLE FORM (https://drive.google.com). “Questo questionario/intervista ha lo scopo di raccogliere il punto di vista di giovani già inseriti in un contesto lavorativo che vogliono raccontare la propria esperienza lavorativa e personale, allo scopo di far emergere gli aspetti vincenti, le difficoltà e le contraddizioni del mondo del lavoro di oggi. Tali interviste saranno raccolte in un e-book e rese disponibili per l'orientamento dei ragazzi all'uscita della scuola superiore. Grazie per la collaborazione! Nb: puoi inserire il tuo nome oppure lasciare anonima l'intervista” Quanti anni hai? Genere Dove sei nato? Dove vivi attualmente? Di cosa ti occupi attualmente? Quale percorso formativo hai fatto per raggiungere il tuo attuale lavoro? Quali esperienze lavorative hai svolto prima di svolgere il tuo attuale lavoro? Cosa consigli a chi vuole svolgere il tuo stesso lavoro? Quali errori consigli di evitare ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro? 35 Intervista: AGOS ANNI: Oltre 35 anni GENERE: Maschio NATO: Puglia, Provincia di Bari VIVE: Italia OCCUPAZIONE: insegnamento PERCORSO DI STUDIO: Laurea + scuola di specializzazione ESPERIENZE: Ricercatore COSA CONSIGLI: Di lasciar stare, siamo già in esubero e con problemi di sistemazione permanente QUALI ERRORI: Di non accontentarsi. Bisogna accettare tutto e fare esperienza. Intervista: ANONIMO ANNI: 25-30 GENERE: Femmina NATO: Puglia, Provincia di Bari VIVE: Italia OCCUPAZIONE: attualmente inoccupata PERCORSO DI STUDIO: laurea, facoltà di psicologia 36 ESPERIENZE: Tirocini previsti dal percorso formativo, Servizio Civile Nazionale e attività private di aiuto-compiti e babysitting COSA CONSIGLI: Essere consapevole che il percorso è duro e non c'è alcuna certezza di svolgere il lavoro "desiderato" QUALI ERRORI: La disorganizzazione. Come ha detto qualcuno... anche trovare lavoro è un lavoro Intervista: SALVATORE ANNI: 25-30 GENERE: Maschio NATO: Puglia VIVE: Puglia OCCUPAZIONE: CEO start-up PERCORSO DI STUDIO: Laurea magistrale in Ing. Gestionale ESPERIENZE: Stage presso SAP AG e Dhitech scar COSA CONSIGLI: Aprire la mente, cogliere le opportunità, avere costanza e non smettere mai di avere fede. QUALI ERRORI: Offrirsi a consulenti oppure seguire master farlocchi su come fare impresa. Intervista: GIORDANO MARIA CESARIA ANNI: 25-30 GENERE: Femmina NATO: Puglia, Provincia di Bari VIVE: Puglia, Provincia di Bari OCCUPAZIONE: Gestione social media (Facebook, Twitter, Prezi, Isuu) 37 PERCORSO DI STUDIO: Laurea in Psicologia del Lavoro, Master in progettazione e Management del multimedia per la comunicazione. ESPERIENZE: Servizio civile presso l'Endas. COSA CONSIGLI: Avere passione per le nuove tecnologie, sviluppare una teoria dell'uso dei social media e metterla in pratica. Coniugare studi di informatica a materie umanistiche. QUALI ERRORI: Perseverare e non arrendersi alle prime difficoltà.. Intervista: DIEGO ANNI: oltre i 35 GENERE: Maschio NATO: Puglia VIVE: All’esteto OCCUPAZIONE: Contabilità e Finanza PERCORSO DI STUDIO: Laurea in Economia a Bari, Master Spegea ed altri Master in Spagna ESPERIENZE: Lavori in diverse multinazionali in contabilità e finanza COSA CONSIGLI: Continuare sempre a formarsi ed a studiare e non dare per scontato che la multinazionale è migliore di una azienda più piccola ma dinamica. QUALI ERRORI: Non credere più al posto fisso, oggi anche il dipendente deve considerare se stesso come un libero professionista che vende alle aziende le sue conoscenze e la sua professionalità Intervista: MARIANA ANNI: oltre i 35 GENERE: Femmina 38 NATO: Puglia, Provincia di Bari VIVE: Italia OCCUPAZIONE: Marketing e comunicazione presso una società di real estate a Milano. Nel tempo libero dipingo e realizzo mostre dei miei lavori PERCORSO DI STUDIO: Laurea in Scienze dell'Educazione e Master in Marketing e Communication Management ESPERIENZE: Attività di consulenza in Puglia e Milano. Stage in una società di Marketing al termine del Master. COSA CONSIGLI: Laurearsi e fare un'esperienza di lavoro all'estero per imparare le lingue e ampliare la propria visione del mondo del lavoro. Non sò se consiglierei di rientrare in Italia. QUALI ERRORI: Di non accontentarsi del sistema lavorativo italiano, ma di andare all'estero. Avere un obiettivo e perseguirlo, sempre. Intervista: PIERO ANNI: 25 -30 GENERE: Maschio NATO: Puglia, Provincia di Bari VIVE: All'estero OCCUPAZIONE: Dottorato di ricerca su nuove tecnologie per il fotovoltaico, presso un istituto di ricerca pubblico in Olanda. PERCORSO DI STUDIO: Mi sono laureato in Fisica all'Università di Padova. Ho speso un periodo di studio all'estero, in Belgio, grazie al Progetto Erasmus, durante il quale ho lavorato sulla tesi di laurea specialistica. Dopo la laurea ho cominciato il dottorato di ricerca in Olanda. ESPERIENZE: Nessuna. COSA CONSIGLI: Mantenere sempre tanta curiosità per qualsiasi cosa. Non lasciarsi mai intimorire da risultati negativi, perché si impara un sacco da essi. 39 QUALI ERRORI: Non cercare il lavoro "perfetto" sin da subito, ma provare diversi lavori. Qualsiasi esperienza può tornare sempre utile, inaspettatamente. Intervista: ANONIMO ANNI: oltre i 35 GENERE: Maschio NATO: Puglia, Provincia di Bari VIVE: Puglia, Provincia di Bari OCCUPAZIONE: Studio e sviluppo di algoritmi per le applicazioni del Telerilevamento. PERCORSO DI STUDIO: Laurea, Master, Specializzazioni, Formazione Autonoma, Studio, Studio, Studio. ESPERIENZE: Insegnamento, Collaborazioni ad attività di ricerca di profilo internazionale COSA CONSIGLI: Studiare con impegno e mai con superficialità, credendo fermamente nelle proprie potenzialità. QUALI ERRORI: Non pensare di prendere scorciatoie: alla fine non pagano perchè nella vita servono conoscenze e competenze che non si costruiscono dal nulla Intervista: ANONIMO ANNI: 30 -35 GENERE: Maschio NATO: Puglia, Provincia di Bari VIVE: Puglia, Provincia di Bari OCCUPAZIONE: Sviluppo Web PERCORSO DI STUDIO: Corso di Laurea in Informatica COSA CONSIGLI: Studiare informatica sin dalle superiori. 40 QUALI ERRORI: Non cercate subito un buono stipendio, ma un lavoro che vi permetta di fare esperienza. Intervista: ANONIMO ANNI: 30 -35 GENERE: Femmina NATO: Italia VIVE: Italia OCCUPAZIONE: Comunicazione multimediale, content management siti web, didattica online, e-learning, tutorato universitarioPERCORSO DI STUDIO: Corso di Laurea in Informatica PERCORSO DI STUDIO: laurea triennale + corso di alta formazione post laurea 1 livello + laurea specialistica + master di 1 livello. ESPERIENZE: volontariato in ambito universitario nella materia affine al mio campo lavorativo stage formativo obbligatorio da piano di studi stage post laurea tirocinio all'interno del corso di specializzazione lavoretti a progetto. COSA CONSIGLI: aggiornarsi sempre...e lavorare in team con altre figure di riferimento, appassionarsi ad un tema e cercare di raggiungerlo pianificando ogni passo, orientare per tempo le proprie scelte in vista dell'obiettivo che si vuole raggiungere. QUALI ERRORI: desiderare tutto e subito: la gavetta premia sempre! (questo non significa non farsi rispettare) Intervista: LOACH ANNI: 30 -35 GENERE: Maschio 41 NATO: Puglia, Provincia di Bari VIVE: Puglia, Provincia di Bari OCCUPAZIONE: segreteria PERCORSO DI STUDIO: Laurea specialistica QUALI ERRORI: Di non fare lavori estivi Intervista: NINA ANNI: 25 -30 GENERE: Femmina NATO: Puglia, Provincia di Bari VIVE: Puglia, Provincia di Bari OCCUPAZIONE: toelettatura cani PERCORSO DI STUDIO: corsi formativi professionali ESPERIENZE: barista,call center. COSA CONSIGLI: di studiare e fare tanta pratica QUALI ERRORI: attualmente sconsiglio a chiunque di aprire un attività in proprio:non ci sono aiuti ne dallo stato,ne dalla regione...e sopravvivere in tempi di crisi è dura. Intervista: MARCO ANNI: 30 -35 GENERE: Maschio NATO: Puglia, Provincia di Bari VIVE: Puglia, Provincia di Bari OCCUPAZIONE: vigile urbano precario PERCORSO DI STUDIO: studio ESPERIENZE: commesso COSA CONSIGLI: studiare Intervista: ROBERTO DEMICHELE 42 ANNI: 30 -35 GENERE: Maschio NATO: Puglia, Provincia di Bari VIVE: Puglia, Provincia di Bari OCCUPAZIONE: Insegnamento e diffusione delle attività motorie e di fitness in centri e associazioni sportive. Preparazione atletica in società sportive. PERCORSO DI STUDIO: Percorso di studi universitario nelle scienze delle attività motorie e sportive. COSA CONSIGLI: Prima di tutto di avere attitudine e/o passione per questo tipo di attività non considerarla solo come opportunità imprenditoriale e fonte di reddito. Di non esser superficiali nell'approccio allo studio (ebbene si' bisogna STUDIARE) poiché ci si confronta quotidianamente con problematiche fisiche, psicologiche e sociali di persone di ogni età, cultura ed educazione. Quindi consiglio di svolgere un percorso formativo universitario e di distinguervi da coloro che esercitano le stesse mansioni e funzioni(in Italia al momento e'ancora una realtà) esibendo attestati rilasciati da enti sportivi o formativi privati , il cui ottenimento e' subordinato alla frequentazione di qualche ora o un paio di incontri, ovviamente pagando centinaia di euro. Dovete aspirare a diventare i migliori nel vostro campo di specializzazione ed aggiornavi di continuo. QUALI ERRORI: Non dovete pretendere, ma nemmeno accettare qualsiasi condizione pur di lavorare. Siate solo umili sopratutto quando avrete le prime opportunità lavorative, e non scartate a priori una occasione solo perché vi si richiede di spostarvi fuori città o addirittura provincia o regione. Adattatevi all'ambinete e struttura che troverete. Sfruttate la giovinezza e la freschezza degli studi per fare quanta più esperienza possibile, migliori non si nasce, si diventa. 43 Intervista: ENRICO ANNI: 25 -30 GENERE: Maschio NATO: Italia VIVE: Italia OCCUPAZIONE: Imprenditore PERCORSO DI STUDIO: Tirocinio sul campo, senza percorsi formali di istruzione e formazione. ESPERIENZE: Collaboratore occasionale e a progetto in università. COSA CONSIGLI: Passione, umiltà, serietà ed onestà. QUALI ERRORI: Non credo che si facciano errori, almeno non più di quanti se ne siano sempre fatti. Bisogna avere pazienza e perseverare... Interdipendenza si o no? Sostenibilità si o no? Riciclo si o no? Be creative! 44 “30 anni! La mia prima volta... …in un Call Center! D iploma, Laurea Triennale, corsi e lavori saltuari. Neolaureata Specialistica Fuori dall'università ad aspettarmi: il vuoto!! Così decido di affacciarmi al mondo dei call center: lavoro immediato, non di vendita ma di "presa di appuntamenti". Colloquio, successiva formazione di due giorni e si parte! Siamo circa in 30 di ogni età, dalla neo diplomata al cinquantenne, suddivisi in due turni (dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00) Scelgo il secondo turno perché mi sembra meno impegnativo: posso dedicare la mattinata a far la "ricercatrice" di un lavoro in linea con i miei studi. Ok, Partiamo!! Ci informano del periodo di prova che va dai 3 ai 5 giorni!! Survival...ne resterà solo uno!! Questo era il clima che si viveva! Giorno dopo giorno, durante la pausa di 10 min esatti (15.55-16.05), si faceva amicizia con il resto del neo gruppo, ma cosa succedeva?! Giorno per giorno qualcuno "scompariva"!! Oggi è il tuo ultimo giorno, mi dispiace!! - la frase pronunciata dalla responsabile della selezione!! Si era in 7, 6, 5, ...e così via...la lotta con i clienti telefonici diventava sempre meno dura, ma gli appuntamenti da prendere difficili da concludere tra i vaff...e i "mi avete rotto"!! C'era chi perfino usciva, dopo esser mandato via, più sorridente di quando lavorava. Probabilmente non reggeva quel clima da "sopravvissuto"! Restiamo in 3, poi 2...poi all' 11esimo giorno una vocina si avvicina 45 anche al mio orecchio con la frase fatidica: "............, mi dispiace"!! Ok ti dispiace - penso - ma io ho lavorato, ho chiamato quegli scalmanati, ho sopportato parolacce e insulti, ho socializzato, alcune colleghe mi hanno perfino scambiata per una veterana del lavoro. Quattro appuntamenti non sono male per una principiante. La mente viaggia. Ritorno comunque alla mia auto e me ne faccio una ragione (in realtà in serata me la faccio). Domani è un altro giorno ed è necessario trovar un'altra occupazione. La "ricercatrice" riprende il suo "lavoro". Ogni lavoro insegna qualcosa!! La gestione della frustrazione di una società che non ti ripaga degli sforzi che hai fatto, che non realizza i tuoi sogni, che non ti spiana il cammino; che la pazienza effettivamente è la virtù dei forti (non si può mica mandare tutti a quel paese a nostro piacimento (anche se ci piacerebbe eccome) e che il problem solving è una risorsa da attuare in ogni contesto!! Mi porto a casa questo bagaglio da aggiungere agli altri e chissà un giorno il mio futuro mi riserverà qualcosa di più di un "mi dispiace"!! In bocca al lupo a me e a quelli come me!! By Anonima Laureata Sempre in cerca di Lavoro Questo che avete letto è il racconto di una giovane trentenne che ha scritto e condiviso con lo Staff di KUBEU la sua breve esperienza di lavoro presso un call center. KUBEU rappresenta la voce dei giovani, ascolta le loro emozioni, i loro dubbi e le loro difficoltà. Raccontaci anche tu la tua esperienza! Verrà pubblicata sul sito di www.kubeu.com. Attendiamo di leggerti! 46 Riflessioni libere: e tu cosa come stai programmando il tuo futuro lavorativo? Annota qui la tua idea In generale, i miei obiettivi sono: _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ Fra 3 anni mi immagino: _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ _________ Fra 5 anni mi immagino: _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ 47 Fra 10 anni mi immagino: _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ Auto – valutazione, questa sconosciuta! Quali sono i miei punti di forza? _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ Quali i miei punti di debolezza? _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ 48 Completa la tabella riempiendo gli spazi vuoti: Quello che mi piace Quello che non mi fare piace fare Quello che sono capace di fare Quello non che sono capace di fare 49 YOUTH IN ACTION PROGRAMME: L’ESPERIENZA CHE TI CAMBIA! Se non fosse per quel messaggio ricevuto su WhatsApp il 20 marzo da una mia collega Mary in cui scriveva: “Prendere o lasciare. Progetto europeo sulla Global Education in Romania dal 19 al 28 aprile. Hai due ore di tempo per decidere”, ora non sarei qui a scrivere questo articolo, o meglio percorso personale di interazione sociale e culturale. Sulla base delle note di questa canzone, scoperta durante le attività svolte nel progetto, vi invito a cliccare play e a continuare la lettura. http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded &v=oHO6pbjQ9ec Il nostro viaggio inizia il 19 mattina alle ore 6.30, aereo con tratta Bari – Milano, un sonno pazzesco e ci chiediamo: “Ma siamo davvero pronte?” Mary ha un buon livello di inglese il mio, invece, si può dire che sia “medio – basso”. Mi chiedo: “Riuscirò ad integrarmi e a interagire con altri ragazzi di diverse culture?” Durante il volo, Milano – Bucarest, sfoglio e risfoglio il dizionario di inglese con l’illusione di raggiungere un buon livello della lingua nel giro di due ore. Povera sciocca!!! Tra dubbi, sonno, risate e perplessità alle ore 13.30 siamo giunte a Bucarest alle prese con l’autobus che ci avrebbe portato alla stazione e poi treno per Buşteni. 50 Ed ecco che appare all’improvviso una ragazza dall’aspetto “Youth in Action” e dal volto impaurito che chiede “How I can take the bus for bucarest?”. Mary, schietta come sempre, risponde: “But you are part of the project Youth in Action?”. Lei: “Yes, I’m Ani”. Cerchiamo subito di conoscerla durante l’attesa del bus. Proviene dall’Armenia. Dove si trova l’Armenia? Ma è davvero uno Stato? Le solite domande di chi ha una visione eurocentrica del mondo. Ani ha appena 20 anni e ha affrontato un viaggio lunghissimo per partecipare al Programma. La conoscenza continua e raggiungiamo la stazione di Bucarest dai colori scuri, dall’aspetto vissuto e dai tabelloni enormi, e non elettronici, che riportano le tratte e gli orari con caratteri minuscoli. Al centro una serie di bancarelle ad accoglierci. Acquistiamo i biglietti del treno per Busteni e cambiamo gli euro in Ron. Sorpresa!!! I soldi in Romania sono in plastica e 1 Ron equivale a 4,00 euro circa. Ci sentiamo pronte allo shopping!!! Giunte a Buşteni (pronuncia rumena: / buʃ ‘dieci ʲ /), cittadina piccola di montagna nel nord della contea di Prahova, nel centro della Romania prendiamo il taxi che ci porta al Gura Dihama, la nostra dimora per ben 10 giorni. Dal finestrino della macchina restiamo incantante a guardare il paesaggio. Le maestose montagne, lo scrosciare dell’acqua nel ruscello, gli alberi enormi e imponenti. E soprattutto il silenzio… che dà serenità a chi è stanco dei ritmi frenetici che la vita ci impone, ma che restituisce tanta nostalgia a chi si sente solo, a chi deve riflettere sulla propria vita, a chi deve leccarsi le ferite di un passato infelice. 51 Ed è proprio in quel momento c’è chi dall’Italia manda un sms inaspettato: “Posso darti ufficialmente il benvenuto in Romania?” E ti rendi conto che c’è sempre qualcuno, oltre alla propria famiglia, a prendersi cura di te ovunque tu sia nel Mondo. Guardo sempre lei Mary e stupita le chiedo: "Ma dove siamo finite? Un ritiro spirituale? Scendiamo dal taxi e ci invitano in gran fretta a prendere posto a cena. Gli altri ragazzi sono seduti già a tavola e ci guardano incuriositi. A fine cena l’unico ragazzo di 20 partecipanti, Mihai, si avvicina e si presenta. Anche lui ventenne universitario e vive in Romania. Alle 21.30 riunione nella Hall Room: “Presentazione del gruppo”. Un insieme di voci in coro: I’m Tania and come from Ucraina. I’m Medea and come from Georgia. I’m Veronica and come from Moldova. I’m Cristine and come from Lettonia. Quasi tutte ragazze provenienti dall’Est Europa poliglotte e universitarie con la conoscenza della lingua inglese fluente. Tutte pronte per vivere una nuova avventura insieme!!! 52 La prima sera a Buşteni ci sentiamo spaesate ed emozionate ma da quel giorno nulla è stato come prima. Scambi di sorrisi e accenni di saluti pian piano sono diventati baci, abbracci e lunghi discorsi, passeggiate sui monti, uscite al castello di Peles e alla città di Brasov, serate in birreria, autostop per raggiungere il piccolo paese, sharing di informazioni e di nozioni su temi come la Global Education, Global Issue, Footprint, Relativism Culure, MDGs, Global Citizien. Youth in Action Programme è l’esperienza che come una storia d’amore accade all’improvviso: ti travolge, ti forma, ti mette in discussione e tu non puoi esimerti da essa se vuoi comprendere ciò che è e ciò che tu sei. Dieci giorni di continuo scambio culturale di lingue, usanze, moda, abitudini, usi e costumi; dieci giorni che ti fanno tornare in Italia senza pregiudizi e stereotipi ma con la voglia 53 di comunicare al mondo intero che non c’è esperienza più bella del viaggio e delle nuove conoscenze. Il confronto ti cambia la vita!!! La lingua inglese rappresenta il primo passo verso la conquista dell’Europa e del Mondo, verso l’apertura dei nostri orizzonti e delle nostre opportunità di lavoro. Ah dimenticavo!!! Volete sapere come ho comunicato? Con le poche parole d’inglese che conosco, con i gesti e con il sorriso perché in alcuni casi la comunicazione non verbale vale più di una parola. Grazie Mary. Grazie Youth in Action Programme Grazie nuovi amici. by Giordano Maria Cesaria [email protected] 54 L’arte digitale: riflessioni By Mariana De Marco Un’opera che racconta di emozioni vissute in solitudine, nella propria intimità. Sepolte nelle propria interiorità. Emozioni vissute sempre con gli altri, nella folla, nella città, dove il rumore ti assale e ti stordisce. Eppure la consapevolezza delle proprie emozioni accompagna silenzioso, vero compagno della propria giornata. 55 Siti utili per trovare lavoro 1. Adecco 2. Biancolavoro 3. Cambialavoro 4. Cliccalavoro 5. Careerbuilder 6. Experteer 7. Gigroup 8. Infojobs 9. Jobmeeting 10. Lavoro.org 11. Stepstone 12. Mediajobs 13. Monster 14. Manpower 15. Miojob 16. Openjob 17. Talentmanager 18. Ticonsiglio Social Network Linkedin 56 Tratto da: http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__c hi_ha_spostato_il_mio_formaggio.php Una semplice parabola che rivela una profonda verità sul cambiamento. Una storia divertente e istruttiva su quattro personaggi che vivono in un "labirinto" e sono alla costante ricerca di un "Formaggio" che li nutra e li faccia vivere felici. Il Formaggio è la metafora di quello che vorremmo avere dalla vita: un buon lavoro, un rapporto d' amore, soldi, salute, serenità d' animo. Il Labirinto è il luogo in cui cerchiamo quello che desideriamo: l' azienda in cui lavoriamo, la famiglia, la comunità in cui viviamo. I personaggi si trovano a fronteggiare dei cambiamenti inattesi ma il modo in cui li gestiranno porterà loro a subire meno stress e ad avere più successo nel lavoro e nella vita. Siete in un momento della vostra esistenza che prevede un cambiamento? Volete cambiare lavoro? Ogni tanto vi capita di pensare che sarebbe bello cambiare vita, ma farlo vi spaventa? Vi chiedete se ciò che avete sia proprio quello che volete? "Chi ha spostato il mio Formaggio?" di Spencer Johnson non e' un manuale di comportamento e neanche un pesante libro di psicologia che vi costringa a una lettura impegnativa e noiosa. E' un libretto che si legge in pochissimo tempo, una favola. Sì proprio una favola tanto che la si può leggere anche ai 57 bambini divertendoli con le avventure di due topolini, Nasofino e Trottolino, e di due gnomi, Tentenna e Ridolino che vivono in un Labirinto. Spencer Johnson ci parla di cose semplici usando una semplice simbologia in cui il Labirinto rappresenta la nostra vita, con il suo cammino mai lineare, e il Formaggio rappresenta ciò che per noi è importante e che ci fa vivere bene. Il libro non contiene concetti rivoluzionari ma ci dice cose che dovremmo già sapere, ma che, nei momenti in cui ci troviamo in una situazione in cui qualcuno o qualcosa ha spostato il nostro Formaggio, non abbiamo la lucidità di considerare. Certo, non per tutti è così; ci sono quelle persone "istintive" che, come Nasofino, sentono arrivare i cambiamenti e che sono pronte a reagire prima che gli eventi li costringano a farlo; ma ci sono anche molti che, come Tentenna, non guardano in faccia la realtà e, schiavi delle abitudini e dei preconcetti, rimangono infangati in situazioni compromesse, ostinandosi a sperare che qualcosa, prima o poi, cambierà. Poi ci sono quelli come Ridolino che sono timorosi, non hanno la sensibilità di Nasofino, nè l'energia di Trottolino e che rischiano di farsi condizionare dai tipi come Tentenna. Così esitano, limitati dalla paura di guardare fuori nel Labirinto, ma che, se stimolati, riescono a prendere un po' di coraggio e finalmente si muovono e si riscoprono ancora capaci di partire alla ricerca del loro Nuovo Formaggio. 58 59 Bibliografia consigliata Richard Nelson Bolles (2008). Ce l'hai il paracadute? L'arte di trovare il tuo lavoro. Edizioni Sonda. Lavoro e opportunità sul web: Come muoversi tra Internet e i Social Networks SOJOB (2012) http://www.sojob.it Spencer Johnson.Chi ha Spostato il Mio Formaggio? Cambiare se stessi in un mondo che cambia 60