R A M A DA N 14 35
30 GIORNI
DI INTERCESSIONE
PER IL MONDO MUSULMANO
28 Giugno – 27 Luglio 2014
Un movimento di preghiera internazionale dal 1993
Benvenuti!
Cari amici,
In questa edizione:
“Grazie” è il messaggio che ricevo più spesso.
L’iniziativa di “30 Giorni di preghiera” continua ad essere
ben accettata in tutto il mondo. Visto che ci concentriamo
sul Ramadan e che le nostre preghiere coincidono proprio
con quel mese, i cristiani di tutte le età, provenienze e
culture possono immedesimarsi con i rapporti dal campo
missionario e pregare effi cacemente. Da parte nostra
abbiamo chiesto ai nostri collaboratori di mandarci
richieste specifi che di preghiera per il loro lavoro di
quest’anno. La nostra preghiera di base è per i perduti
affi nché ascoltino e per i nuovi credenti affi nché crescano
nella loro fede. Forse non menzioniamo ogni giorno questa
richiesta, ma sappiate che essa costituisce il fi ne di questo
libretto e che i collaboratori di cui leggerete i racconti
hanno anch’essi lo stesso obiettivo.
Grazie per le vostre preghiere! Questo è il messaggio
che vorrei farvi pervenire. Vogliamo anche ringraziare i
numerosi collaboratori che scrivono, traducono, stampano
e distribuiscono le storie di questo libretto. Naturalmente
ringraziamo anche coloro che ci mettono in grado di
continuare a produrre questo libretto con i loro contributi
fi nanziari. Si potrà mai misurare il valore di una sola
preghiera?
Tutta la gloria sia resa a Dio!
Gli editori
Ciò in cui credono oggi
i musulmani
2
Il nostro obiettivo
4
Mappa mondiale
5
Giorni 1 - 30: Soggetti di
preghiera
6
Pregate per gli intercessori 13
Gli studenti musulmani
22
La speranza di andare in
cielo
32
CIÒ IN CUI CREDONO OGGI I MUSULMANI
La maggior parte dei musulmani crede
fermamente nei “5 Pilastri” dell’islam.
I 5 Pilastri, le percentuali
praticate:
97% 93%
La
dichiarazione
di fede in
Allah e nel
suo profeta
Maometto
2
Il digiuno
durante il
mese del
Ramadan
La percentuale che crede nelle
5 credenze principali è ripartita
come segue:
La fede nel destino (fatalismo)
espressa nelle parole “Inscia
Allah” (se Dio vuole):
un solo Dio (Allah)
97%
Medio Oriente e Nord Africa
Giorno del giudizio e cielo
94%
Asia meridionale
91%
Giorno del giudizio e inferno
87%
Asia sudorientale
89%
angeli
88%
Asia centrale
88%
Europa sudorientale
57%
il Corano è letteralmente la Parola di Dio 80%
93%
negli Stati Uniti solo 50%
Maometto e altri profeti
77%
La donazione
di elemosine
caritatevoli
(Zakat)
63%
L’osservazione
delle cinque
preghiere
quotidiane
(Salat)
97%
È possibile avere più di una
interpretazione corretta degli
insegnamenti di fede islamica?
Ecco le percentuali dei musulmani
provenienti da divere nazioni che
credono sia possibile:
9%
Il
pellegrinaggio
alla Mecca
(Hajj)
Tunisia
58%
Stati Uniti
57%
Libano
45%
Giordania
23%
Egitto
21%
Kirghizistan e Malaysia
17%
L’importanza della religione per
i musulmani
In Nord America, meno del 25% dei
musulmani aff erma che la religione è
molto importante nella loro vita.
Nell’Africa subsahariana, in Afghanistan
e in Indonesia almeno il 50% dei
musulmani frequenta la moschea varie
volte la settimana.
In molti Paesi si possono recitare poesie
per lodare Allah, ma non in Pakistan o in
Indonesia.
Molti musulmani hanno oggetti nella
loro casa per scongiurare il malocchio.
Ecco alcune percentuali:
Turchia
37%
Afghanistan
36%
Russia
35%
Egitto
29%
Indonesia
4%
FONTE: pewforum.org/2013 “The World’s Muslims:
Religion, Politics and Society”, un’indagine fatta in
39 Paesi con una popolazione musulmana rilevante,
38.000 interviste in oltre 80 lingue.
La questione dei sunniti e sciiti:
Altri dati importanti:
Oltre il 50% dei musulmani in Europa
e in Asia centrale si autodefi nisce
semplicemente “musulmano” anziché
sunnita o sciita.
Almeno il 50% dei musulmani è
preoccupato a causa dei gruppi religiosi
estremisti nel proprio Paese.
Percentuale campione di sunniti che
ritiene che gli sciiti non siano veri
musulmani:
Iraq
14%
Libano
21%
Tunisia
41%
Egitto
53%
Marocco
50%
Come in tutte le
religioni, l’islam
incorpora ogni aspetto
della vita. Nel Corano
e negli Hadith ci
sono istruzioni per
ogni dettaglio della
vita quotidiana del
musulmano.
La stragrande maggioranza dei
musulmani considera la prostituzione,
l’omosessualità, il suicidio, l’aborto,
l’eutanasia e l’uso di alcolici, immoralità.
Almeno il 50% considera il divorzio una
pratica moralmente accettabile.
Almeno il 50% crede che una moglie
debba sempre ubbidire al marito.
Almeno il 50% crede che sia un dovere
religioso cercare di convertire altri alla
fede islamica.
Da notare:
Quasi la metà dei musulmani negli
Stati Uniti dice che tutti (il 7%) o la
maggioranza (il 41%) dei loro amici
intimi sono musulmani; l’altra metà dice
che alcuni (46%) o quasi nessuno (14%)
dei loro amici intimi sono musulmani.
Che opportunità grande per i cristiani
americani di contattare i loro vicini e
colleghi musulmani per diventare amici
intimi con loro!
3
Il nostro obiettivo
Incoraggiare, istruire ed
equipaggiare, sin dal 1993
Invitare il maggior numero di cristiani
pregare
per il mondo
ap
ega e pe
o do musulmano
usu a o
di prima mano coltivando amicizie con i
musulmani nella vostra zona.
Mentre pregate durante le prossime
settimane, cercate di usare il più possibile le
Scritture nella preghiera. Ciò vale sia quando
pregate da soli sia quando lo fate in gruppo.
In tutto il libretto abbiamo incorporato vari
riferimenti biblici. Mentre meditate e pregate
su questi versetti, chiedete a Dio di ispirarvi.
Così la vostra fede sarà edificata, e Dio
potrà darvi una comprensione nuova della
preghiera basata sulla Sua Parola.
Ramadan 1435
L
‘obiettivo di questa guida alla preghiera
è quello di ispirare e guidare ogni lettore
mentre intercede per i musulmani davanti al
trono dell’Onnipotente. Vi incoraggiamo a
cercare ulteriori informazioni e ad acquisire
una maggiore comprensione del mondo
islamico e di ciò che Dio sta facendo fra i
musulmani, nonché ad ottenere notizie
4
Come sapete, i prossimi trenta giorni
coincidono con il periodo del digiuno
musulmano durante il mese chiamato
Ramadan.
Sappiamo che molti musulmani sono
molto più religiosi durante il Ramadan che
nel resto dell’anno; molti di loro cercano
risposte concrete da Dio. Questo ci permette
di pregare specificatamente Dio affinché Egli
parli e agisca nella vita dei musulmani. Ogni
anno riceviamo molte testimonianze che Dio
sta facendo proprio questo.
Secondo il calendario lunare islamico, il
loro anno 1435 è il nostro 2014. Questo è il
23° libretto da quando abbiamo prodotto il
primo nel 1993. L’anno secondo il calendario
lunare islamico conta 354 giorni; per questo il
Ramadan si celebra ogni anno circa 11 giorni
prima. Dal 1993 ci sono stati 23 anni lunari.
30 Days International
Siamo contrari all’islam, ma l’iniziativa
internazionale di “30 Giorni” sottolinea
fortemente l’amore di Dio per i popoli
islamici. Questo movimento di intercessione
ha sempre cercato di coltivare uno spirito
di amore e rispetto e verso i musulmani.
Manteniamo un atteggiamento positivo
verso di loro.
Per avere ulteriori informazioni su di
noi, sui nostri obiettivi e sul modo di poter
pregare efficacemente, per favore consultate
il nostro sito www.30-days.net (in inglese).
I luoghi
I numeri in questa cartina indicano la pagina dei vari articoli
Il rettangolo giallo sulla
cartina rappresenta
la cosiddetta
14
“Finestra 10/40”, la
zona fra il decimo e il
Nord America
quarantesimo parallelo,
dove tuttora vive la
maggioranza dei popoli
non ancora raggiunti
con il Vangelo.
30
25
Europa
Asia
19
11
26.3%
15–64 anni
65.9%
oltre 65 anni
Età media
7.9%
28.4 anni
9 24
36
38
10
26
37
Asia sudorientale
16
20
Sud America
0–14 anni
18
Medio Oriente
L’età della popolazione
mondiale:
28
Africa
Australasia
5
Giorno 1
“Una delle chiavi del progresso del Vangelo è costituita da
chiese sane che si moltiplicano”
Sabato 28 Giugno
MO N
DO
Il vento sta soffiando
Adattato dal nuovo libro
A Wind in the House of
Islam di David Garrison.
U
n vento sta
soffiando nella
casa dell’islam: “Dar
al Islam” oppure “casa
della pace” in italiano,
il termine usato dai
musulmani per indicare
quei Paesi dove possono liberamente
praticare la loro religione. Al momento
questa zona conta 49 nazioni con almeno
1.700 milioni di abitanti. Ciò significa che
l’islam condiziona la vita spirituale di circa
un quarto della popolazione mondiale. Ma
oggi qualcosa sta succedendo, qualcosa di
stupendo!
“Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il
rumore, ma non sai né da dove viene né
dove va; così è di chiunque è nato dallo
Spirito” (Giovanni 3:8).
Oggi, in oltre 60 luoghi diversi, stanno
nascendo nuove comunità di ex musulmani
6
convertiti a Cristo. In ogni movimento ci
sono almeno mille credenti battezzati e oltre
cento nuovi gruppi dove Cristo è adorato.
Tutto ciò negli ultimi dieci anni! In alcuni
Paesi i movimenti contano decine di migliaia
di nuovi credenti ex musulmani.
Il passato
Questo è davvero particolare. Per quasi 14
secoli milioni di “cristiani” sono stati assorbiti
dalla “casa dell’islam”, per esempio a causa
dell’espansione del Regno Ottomano. Si
convertivano anche musulmani a Cristo, ma
erano pochi.
Solo alla fine del XIX secolo troviamo nelle
Indie orientali olandesi il primo movimento
libero e indigeno di musulmani che si
convertirono a Cristo. Verso la fine del XX
secolo sette movimenti distinti di comunità
musulmane intere si convertirono a Cristo.
Non è per caso che queste conversioni
coincidevano con una fiumana di preghiere
intense per i popoli non ancora raggiunti
dal Vangelo, in particolare nel mondo
islamico.
Questa fiumana di preghiere deve
continuare.
Dio ci riveli il suo cuore, affinché oggi
possiamo innalzare preghiere ispirate da Lui.
Pregate anche per le migliaia di coraggiosi ex
musulmani seguaci di Cristo che sono stati
toccati dal vento dello Spirito e che stanno
pagando un prezzo alto per la loro nuova
fede.
Qualcosa di storico sta succedendo.
Il vento soffia nella “casa
dell’islam”!
Giorno 2
I nuovi credenti ex musulmani hanno bisogno di Bibbie,
discepolato e preghiera
Domenica 29 Giugno
mo n
do
Nuovi membri della famiglia
“E io do loro la vita eterna e non
periranno mai e nessuno le rapirà
dalla mia mano.”
(Giovanni 10:28)
Pregate per i musulmani che
quest’anno si sono convertiti a
Cristo
C
i rallegriamo nel raccolto di persone
che sono entrate nel Regno di Dio
dopo le nostre preghiere dell’anno scorso.
Innumerevoli musulmani hanno posto la loro
fede in Cristo e hanno ricevuto il perdono dei
loro peccati, per la Sua grazia. Quest’anno
sono divenuti nostri fratelli e nostre sorelle
in Cristo.
Jari sapeva che la sua decisione di seguire
Cristo non sarebbe stata facile. Conosceva
i rischi, forse anche la morte, ma sapeva
anche esattamente ciò che Gesù aveva fatto
per lui sulla croce. Si era deciso con tutto il
cuore e la sua famiglia lo seppe. Malgrado
l’opposizione, Jari rimane una persona
rispettata nel suo ambiente e
mantiene le sue relazioni con la
gente. Recentemente ha avuto
la gioia grande di condurre un
parente a Cristo.
Jari e sua moglie stanno
aspettando un bambino. I
loro figli saranno educati sui
fondamenti biblici nella loro
famiglia, pur vivendo sotto
le regole e le leggi dell’islam.
Sicuramente avranno bisogno
delle nostre preghiere continue e
del nostro sostegno.
Naturalmente le notizie non sono sempre
buone. La pressione dell’ambiente ha
indotto alcuni neoconvertiti a rinunciare
alla fede in Cristo e a ritornare all’islam, di
solito per salvare l’onore della famiglia. Non
giudichiamoli, ma preghiamo piuttosto per
loro.
Jari e i suoi cari sono grati verso tutti
coloro che pregano fedelmente per il
mondo musulmano. Anche lui ha capito
l’importanza dell’intercessione e dell’amore
per i perduti.
Jari ci chiede in particolare di ringraziare
Dio per lui e di pregare specificamente per
la sicurezza spirituale sua, della moglie e dei
loro figli. Per i prossimi giorni, continuiamo a
concentrare le nostre preghiere sui perduti
nel mondo musulmano.
Dio ha promesso di “ricordare e di
benedire” (Salmo 115:12-15), sia noi
sia i nostri figli.
7
Giorno 3
L’interdipendenza è la chiave della famiglia e della società
musulmana
Lunedì 30 Giugno
mo n
M
do
Gli anziani fra i musulmani
entre ero presente a una festa di
compleanno nello Yemen, fui colpito
dal rispetto dei giovani verso gli anziani.
Si stava celebrando il 77° compleanno di
una zia e molti anziani erano presenti. I
capifamiglia erano seduti nelle loro sedie
designate e venivano serviti dai bambini e
dai giovani. Era chiaro che qui i capelli grigi
e le rughe costituiscono un vantaggio. Ai
musulmani viene insegnato di trattare gli
anziani con onore, con gentilezza e con
umiltà.
Nella cultura musulmana, il rispetto
e la stima che si riceve cresce con l’età.
I genitori anziani sono onorati a motivo
della loro esperienza di vita. L’opportunità
di sovvenire ai genitori nei loro ultimi anni
di vita è considerata un dono di Allah. Le
decisioni più importanti spesso vengono
prese dall’anziano o dal capofamiglia in
nome di tutta la famiglia. Questo si nota
anche per le decisioni spirituali. In seguito
alla conversione dell’anziano del paese, tribù
intere si sono convertite - sia a Cristo sia
all’islam.
8
Quando l’età avanza, diventa
generalmente più difficile cambiare. Ciò
vale ancora di più per gli anziani musulmani,
quando i cambiamenti riguardano
l’ideologia, gli usi, le tradizioni o il modo di
fare le cose.
Non è facile per un anziano musulmano
accantonare le sue credenze e le pratiche di
una vita intera per porre la sua fede in Cristo.
Tuttavia, tutte le cose sono possibili al nostro
Dio onnipotente e Signore. Lui è in grado di
effettuare questo cambiamento mediante
la potenza dello Spirito Santo. Nei diversi
casi di capifamiglia e anziani che sono stati
toccati dal Vangelo, abbiamo visto che tutto
il parentado si è poi convertito a Cristo.
“
Nella cultura musul mana, il
rispetto e la stima che si
”
riceve cresce con l’età
Gli anziani in Medio Oriente e in
Nord Africa (MENA)*
SPERANZA DI VITA
1975–1979 52 anni
2000–2005 68 anni
ULTRA SESSANTACINQUENNI
2000 10 milioni
2030 50 milioni
2010 6,7% della popolazione oltre 65 anni
2030 11,8% della popolazione oltre 65 anni
TENDENZE
Gli ultra sessantacinquenni sono per il 75%
analfabeti, svolgono lavori con retribuzioni
basse, non ricevono pensioni o ricevono
pensioni minime, abitano con i figli e sono in
maggioranza femmine.
*Dati provenienti dalla United Nations Population
Division (UNPD)
Giorno 4
Un saudita su cinque vive al di sotto del livello di povertà
Martedì 1 Luglio
ie
io o r
me d
L
nt e
C’è qualcuno che ascolta il mio grido?
’Arabia Saudita è conosciuta per la
sua ricchezza petrolifera e per i suoi
paesaggi desertici. Meno conosciuti sono gli
estremismi religiosi e culturali che causano
sofferenze a molti abitanti dell’Arabia
Saudita. Sin dalla loro prima infanzia, ai
sauditi viene insegnato di non fidarsi di
nessuno al di fuori della loro famiglia. Si può
avere fiducia solo nei familiari più intimi e
anche fra loro c’è spesso un mutuo sospetto.
L’onore della famiglia ha la priorità assoluta,
al punto che le vittime di abusi soffrono in
reare motivo di vergogna
silenzio anziché creare
alla famiglia.
A casa di
Samira regna il
dolore, perché suaa
madre soffre di
una febbre alta e
iù
diventa sempre più
bia
debole. Una nebbia
di incertezza
circonda la
o
famiglia. Nessuno
sa rispondere allee
ra,
domande di Samira,
e lei non capisce gli sguardi angosciati di sua
madre. Persino dopo la morte della mamma
tutti soffrono in silenzio per conto loro.
Samira non saprà mai la verità su ciò che è
successo a sua madre. Non può parlarne con
nessuno, Samira si chiede in silenzio: “C’è
qualcuno che ascolta il mio grido?”.
Per la maggioranza degli arabi sauditi
Dio è tanto lontano, al punto che non
possono immaginare che Egli si prenda
personalmente cura di loro. Tutti i sauditi
conoscono Gesù come Isa, il profeta del
Corano, ma solo pochissimi hanno sentito
parlare di Lui come Amico e Salvatore.
Il nostro desiderio è che innumerevoli
sauditi scoprano che Gesù non soltanto
sente il loro grido, ma asciuga anche tutte le
loro lacrime; desideriamo che i sauditi non
temano più la morte, ma abbiano invece
fiducia in un’eternità con Cristo. Preghiamo
affinché i disperati trovino speranza!
I BISOGNI I fratelli e le sorelle impegnati
per l’Arabia Saudita ci chiedono di unirci
con loro in preghiera:
l per coloro che soffrono in silenzio e
solitudine, per uomini, donne e bambini
sauditi, affinché incontrino il Gesù che ha
sofferto per loro e che si cura di loro;
l per i seguaci sauditi di Gesù, affinché
sperimentino appieno la presenza di Dio,
e che la gente nel loro ambiente noti il
cambiamento in loro;
l affinché abbiano il coraggio di
rimanere fermi nella fede mentre noi ci
inginocchiamo davanti a Dio in loro favore.
9
Giorno 5
Bareilly, in ordine di grandezza, è la cinquantesima
metropoli dell’India
Mercoledì 2 Luglio
i n d ia
B
Pregate per i musulmani di Bareilly
envenuti al Bareilly College, fondato nel
1837, con il motto: saggezza, giustizia,
coraggio, moralità, umanità, servizio, dovere,
cooperazione, successo.
Beh, è un bel po’. Chi sa se i laureati
imparano tutte queste virtù...
Bareilly è una città in forte crescita nello
Stato federato settentrionale dell’Uttar
Pradesh. È situata fra New Delhi e Lucknow.
Sette fiumi passano attraverso le basse
pianure del Gange. Il suolo è ottimo, ma gli
alluvioni non sono benefici.
Bareilly è fra i distretti più sviluppati
dell’India settentrionale e attira tanti giovani
e molte industrie. Il Bareilly College è molto
frequentato ma abbastanza costoso. Non
molti musulmani possono permettersi di
studiarvi. Molti musulmani possiedono
piccole aziende, ma la maggioranza di loro è
povera. Pochi appartengono al ceto medio.
Bareilly è la città natale di Wasim Barelvi,
un poeta urdu di fama mondiale. La città
è anche un centro culturale. Il tasso di
alfabetizzazione è dell’80% (88% per i maschi
e 65% per le donne), dunque più alto della
m
media nazionale del 60%.
Violenze in città
V
A
Alcune
statistiche valutano la popolazione
m
musulmana al 35%, ma nel centro della
ccittà è più alta. La rapida crescita della
p
popolazione crea colonie di musulmani e
iindù alla periferia della città e causa una
sseparazione crescente fra queste due
ccomponenti della popolazione. La violenza
ffra questi gruppi è frequente, non solo fra
iindù e musulmani, ma anche fra le divergenti
10
fazioni teologiche degli stessi islamici.
C’è un pugno di operai cristiani fra i
musulmani di Bareilly. Alcuni musulmani
recentemente hanno fatto una chiara
decisione per Cristo. Ci sono anche credenti
segreti e altri che stanno cercando Dio. Lo
sviluppo di una chiesa crescente sembra
imminente.
I BISOGNI Gli operai del Signore a
Bareilly chiedono di pregare:
l affinché cresca il ministero nel campus
di Bareilly: ci vogliono collaboratori per
raggiungere gli studenti e i professori con il
Vangelo;
l per materiali e corsi di formazione affinché
rafforzino la spinta verso la fondazione di
nuove chiese e il discepolato;
l affinché Dio susciti pastori per il discepolato
dei nuovi credenti.
Dio ci chiede di porre la nostra fede in Lui e
di credere che potremo fare tutto ciò che Egli
ci chiede di fare. Egli è potente.
Giorno 6
Giovedì 3 Luglio
ie
io o r
me d
P
nt e
“
La storia del conflitto in Siria
er pregare efficacemente bisogna avere
una certa comprensione delle radici
dei conflitti. L’esempio di oggi è quello della
Siria, ma le lezioni apprese dalla storia si
applicano a tutte le nazioni musulmane.
Grazie all’imperatore romano Costantino
il Grande, del IV secolo d.C., la Siria divenne
il centro del mondo cristiano. Questa
posizione rimase intatta finché l’islam
conquistò la Siria nel VII secolo
d.C. La Siria
rimase un
Paese islamico,
anche quando
divenne parte
dell’Impero
ottomano.
I conflitti
nella regione
continuavano,
spesso anche a
causa dell’ostilità tra
i musulmani sciiti e
sunniti, un conflitto
che non possiamo
La nostra preghiera principale e il grido
del nostro cuore è per gli innocenti che
tire il
non han no la possibi lità di sen
messaggio della riconciliazione
approfondire in questo articolo.
Durante la Prima Guerra Mondiale,
Lawrence d’Arabia cercò di liberare la
Siria dal giogo ottomano. I francesi si
immischiarono, divisero il Paese e diedero
alla minoranza alawita (una setta sciita)
la supremazia sui musulmani sunniti. Nel
1946 la Siria ottenne l’indipendenza e un
musulmano alawita di nome Hafez al Assad
(Assad significa “leone”) divenne forte. Nel
1970 Assad prese il potere con un
golpe e creò un opprimente
governo poliziesco. I
musulmani sunniti (la
cosiddetta Fratellanza)
giurarono di
distruggere Assad.
Durante i
successivi 30
anni del suo
regime,
l’odio dei
musulmani sunniti
cresceva verso Assad e gli alawiti.
Questo spiega in parte l’attuale conflitto
”
in Siria. Assad odiava anche Israele. Nel 1973
lo attaccò; Israele vinse la guerra, ma Assad
asserì che la guerra aveva esaltato l’islam.
La regione ne uscì a pezzi, ma ciò aumentò
il suo potere, le amicizie e i rapporti più
profondi con la Russia e l’Iran. Hafez al Assad
morì nel 2000.
Quello stesso anno suo figlio Bashar al
Assad sposò una donna sunnita. Si sperava
che questo giovane presidente portasse
riforme. Invece non fu così.
Una famiglia missionaria, che è dovuta
fuggire dalla Siria, propone questi soggetti di
preghiera: Nella situazione attuale dobbiamo
imparare a pregare in base a ciò che la Bibbia
dice riguardo al passato e al futuro della Siria
(Isaia 17:1). La nostra preghiera principale e il
grido del nostro cuore è per gli innocenti che
non hanno la possibilità di sentire il messaggio
della riconciliazione.
11
Giorno 7
Non c’è acqua? Per le abluzioni rituali è permesso usare
anche la sabbia
Venerdì 4 Luglio
a
l' i s l
O
m
La preghiera nell’islam
ggi molti musulmani andranno in
moschea per compiere la preghiera
del venerdì. La preghiera ha un ruolo
centrale nell’islam. Quando un musulmano
parla di “preghiera”, intende di solito la
preghiera rituale e obbligatoria, il “Salat”,
che va ripetuta cinque volte al giorno.
Questa preghiera deve essere fatta da ogni
musulmano adulto in orari specifici, in lingua
araba e con la faccia rivolta alla Mecca.
Soltanto le preghiere rituali sono
permesse, non quelle formulate liberamente.
La preghiera mattutina deve essere
innalzata prima del levar del sole, quella
del mezzogiorno proprio prima che il sole
arrivi allo zenit, la preghiera pomeridiana
prima del tramonto, quella serale dopo il
tramonto e quella notturna quando fa buio.
12
La preghiera è vietata in altri momenti,
per esempio durante il levar del sole. Le
preghiere dei non musulmani non hanno
assolutamente valore.
Preghiere volontarie
A parte le preghiere rituali e obbligatorie
cinque volte al giorno, si possono innalzare
preghiere rituali supplementari in altri tre
orari della giornata. L’islam raccomanda le
preghiere di lode e anche le suppliche, per
esempio in tempi di malattia o per ottenere il
perdono. In quei momenti si possono elevare
preghiere liberamente formulate. Questo
tipo di preghiera (du’a in arabo) ha solo un
valore secondario in confronto alle preghiere
rituali obbligatorie.
Mancare deliberatamente di pregare è
un peccato! La tradizione islamica dice: “La
prima cosa che sarà esaminata nel Giorno
del Giudizio è la preghiera”. Visto che
nessuno riesce a pregare cinque volte ogni
giorno della sua vita, il musulmano è sempre
terrorizzato dal timore che morirà senza aver
espletato questo obbligo. Perciò la preghiera
non è un’espressione gioiosa del proprio
rapporto con Dio, né una conversazione
confidenziale con il Padre, ma una regola che
si impara dall’età di sette anni.
La preghiera biblica invece è volontaria; è
una conversazione personale con Dio ispirata
dallo Spirito Santo, che può essere innalzata
in qualsiasi momento, da credenti e anche da
non credenti, con l’accesso garantito al trono
della grazia. Mentre immaginate o vedete
i musulmani che oggi vanno in moschea
per compiere la preghiera del
venerdì, abbiate una conversazione
confidenziale con Dio Padre in loro
favore e lasciate che Egli vi guidi.
TESTIMONI
Pregate per gli intercessori
“I nostri cuori sono stati cambiati”, scrive Rik. “Dopo
aver nutrito per trent’anni pregiudizi verso i musulmani,
quest’anno il Signore li ha tolti”.
Q
uesta testimonianza e molte altre ci sono arrivate dopo la prima
edizione del libretto “30 Giorni di intercessione per il mondo
musulmano” nel 1993. La paura del mondo musulmano spariva
mentre si pregava durante il Ramadan.
Prendete un momento per pregare per coloro che intercedono
insieme a voi durante questo Ramadan. Nancy ci ha scritto: “Ho
visto che le mie preghiere si sono rinfrescate e rinnovate attraverso
quest’esperienza d’intercessione. Il mio sguardo si volge verso il cielo
e sento una nuova compassione e speranza per i perduti”. Gloria a
Dio.
Pregate affinché un numero maggiore di cristiani, individualmente
o in gruppo, riceva la visione e comprenda l’urgenza
dell’intercessione. Pregate affinché Dio susciti un numero sempre
maggiore di credenti che pregano per i musulmani durante il
Ramadan e anche dopo. Abbiamo tanto bisogno di una nuova
compassione. “Pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito,
con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni
perseveranza. Pregate per tutti i santi” (Efesini 6:18).
Ammettete che siete deboli; Dio vi aumenterà la forza. Il Signore
rafforza gli umili.
ANZA
entir e
re più. Non m
più. Non ruba
re
de
ci
uc
n
No
e
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13
Giorno 8
Sabato 5 Luglio
n or d
“
L
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ica
Tutti hanno fame della Verità e hanno bisogno di vederla
manifestata
I musulmani negli Stati Uniti si sentono al sicuro
a stragrande maggioranza dei leader
delle moschee non ha l’impressione
che la società americana in genere sia
ostile verso l’islam” (secondo cair.com).
Questa dichiarazione è solo una delle
tante che sono uscite dalle varie indagini
fatte in America negli ultimi anni. Mentre il
pubblico americano diventa più consapevole
dell’islam, sembra che i musulmani in genere
si sentano più tranquilli, specialmente nelle
grandi metropoli.
Non sorprende che i numeri abbiano un
ruolo importante. Il numero delle moschee è
cresciuto, soprattutto in New York, California,
Texas e Florida, e il numero dei frequentatori
delle moschee continua a salire. Uno studio
ha contato 2,6 milioni di musulmani che
assistevano alla preghiera della fine del
Ramadan, molti di più che dieci anni fa.
L’aumento si è verificato soprattutto in Texas.
Secondo un rapporto di Pew, il 63% dei
14
musulmani in America dice che non c’è
divario fra la devozione e la vita in una
società moderna. Una parte quasi identica
dei cristiani americani (il 64%) la vede nello
stesso modo (secondo pewforum.org).
Tuttavia, uno studio di Barna, pubblicata
subito dopo l’attentato della maratona
di Boston nel 2013, indica che un terzo
degli americani (il 33%) aveva un’opinione
favorevole sull’islam, mentre poco di più (il
36%) diceva di avere un’opinione sfavorevole
su questa religione. Il resto, il 31% degli
americani, non sapeva cosa pensarne
(secondo barna.org).
Malgrado la tragedia a Boston, la maggior
parte dei leader delle moschee dice di essere
stata trattata bene dal vicinato. Secondo loro,
il problema più grande rimane l’ignoranza
riguardo all’islam, ma essi menzionano anche
la libertà religiosa in America e ammettono
che l’interesse per la religione li fa sentire più
a loro agio, benché abbiano l’impressione di
non essere trattati al pari dei seguaci di altre
religioni.
Molti musulmani in America sono
immigrati dall’Asia meridionale, dall’Africa,
dall’Iran, ecc. Molti di loro sono fuggiti dalla
loro patria a causa della persecuzione o
del fondamentalismo. Molti fra loro non
parlano inglese fluentemente, il che rende
difficile per la chiesa, almeno inizialmente,
coinvolgerli oltre all’amicizia o ai servizi
di supporto. Mentre ricordiamo
la Chiesa americana in questo
momento, preghiamo che
essa trovi modi efficaci per
condividere la fede, la
speranza e l’amore agli
immigrati musulmani.
Giorno 9
La famiglia è parte dell’ordine sociale islamico
Domenica 6 Luglio
mo n
U
do
La struttura della famiglia
na delle caratteristiche più
toccanti della società musulmana è
l’importanza data alla famiglia. La famiglia è
considerata la pietra angolare e il legame più
forte nella cultura islamica. Durante tutta la
storia, la forza dell’unità familiare è stata la
chiave persino della sopravvivenza di molte
tribù ed etnie. I valori culturali più valorizzati
sono imperniati sulla lealtà alla propria
famiglia e sulla coltivazione del rispetto della
famiglia e degli amici.
La casa musulmana è un mondo in se
stessa. La famiglia musulmana tradizionale
è molto estesa e abbraccia spesso tre o più
generazioni. Il matrimonio dentro la famiglia
è normale fra cugini e cugine lontane. I
componenti delle famiglie cercano spesso
di vivere vicini l’uno all’altro. Il commercio e
gli affari familiari si passano da generazione
in generazione. Le arti e le abilità sono
insegnate dalla madre alla figlia e di padre
in figlio. Questa struttura estesa offre una
sensazione di stabilità, di coerenza e di
mutuo supporto, specialmente in tempi di
bisogno.
Il ruolo del capofamiglia
Nell’islam ogni
g membro della famiglia ha una
ser di responsabilità verso gli altri
serie
co
componenti.
Il Corano presenta i
var ruoli e le diverse funzioni con
vari
la concezione che ogni individuo è
pr
protetto
da danni e può vivere in
ar
armonia
all’interno di una “famiglia
sic
sicura
di mutuo supporto”, dove
ip
pesi e i lavori sono condivisi,
e dove il dovere principale del
ca
capofamiglia
è quello di assicurare
c tutta la famiglia rimanga sul
che
“sentiero diritto”.
Perciò, per i musulmani la famiglia è
il fondamento centrale su cui la società
musulmana viene edificata. Questa è una
delle ragioni per cui l’onore della famiglia
è profondamente ferito quando uno dei
membri abbandona la fede musulmana. È
anche la ragione per cui l’unità della famiglia
costituisce la chiave per raggiungere molti
musulmani con il Vangelo di Cristo. Se
una famiglia intera si converte, il sostegno
e la protezione che essa può dare ad
ogni componente sono fortissimi. Inoltre
l’impatto sulle altre famiglie nell’ambiente
viene moltiplicato.
I BISOGNI Richiesta dal campo
missionario:
l I collaboratori chiedono alle famiglie
cristiane di pregare insieme per la
conversione di una famiglia musulmana
estesa di propria conoscenza.
15
Giorno 10
Prima di attraversare il territorio degli Afar, rivolgetevi
al capotribù
Lunedì 7 luglio
Af r i
F
ca
Nuova speranza per gli Afar
orse alcuni di voi si ricordano che in
passato abbiamo pregato per gli Afar
nell’Africa orientale. Siate incoraggiati dalle
testimonianze e dai fatti! Dio sta lavorando
tra di loro (I Giovanni 5:14).
L’abitat tradizionale degli Afar è uno dei
posti più torridi del mondo: i bassopiani
etiopi e la zona lungo la costa dell’Eritrea e
del Gibuti nel Corno dell’Africa. Un numero
sempre più basso dei 2,5 milioni di Afar
mantiene il modo di vivere tradizionale
allevando cammelli e capre. La necessità di
lavoro e di riconoscimento ha spinto molti a
trasferirsi in città.
Una volta gli Afar erano un popolo
orgoglioso, senza dominatori e il loro spirito
combattivo era temuto da tutti. Oggi, nel
migliore dei casi, hanno un ruolo secondario
nella scena politica dei tre Paesi in cui la
maggioranza di loro vive. Molti Afar vivono
in povertà estrema nelle zone rurali o nelle
bidonville delle città, rassegnati e senza
speranza.
Benché gli Afar siano stati musulmani per
parecchi secoli, le loro credenze antiche negli
spiriti modellano la loro vita quotidiana.
16
La paura degli spiriti li accompagna
costantemente. Per un Afar, Dio è un Giudice
lontano, molto temuto.
Per vari decenni i missionari stranieri
hanno lavorato fra gli Afar e tradotto la
Bibbia nella loro lingua, ma soltanto pochi
singoli hanno abbracciato la fede cristiana.
Negli ultimi quattro anni però Dio ha aperto
un nuovo capitolo. Alcuni credenti afar
hanno risposto all’invito di Gesù a portare il
messaggio dell’amore di Dio ai membri della
loro tribù. Dio ha benedetto i loro tentativi
e ora vediamo gli inizi di comunità viventi
in mezzo a questo popolo. I cristiani
fra gli Afar subiscono persecuzioni,
ma rimangono saldi. Hanno trovato
speranza in Gesù e rifiutano di
rinunciare a Cristo.
I BISOGNI Questi credenti ci
chiedono di pregare insieme a loro:
l affinché i nuovi credenti afar abbiano il
coraggio e la franchezza di condividere
con gli altri l’amore che hanno
trovato in Cristo;
l per porte aperte fra le donne afar, perché
siano più facilmente raggiungibili;
l per una versione audio della Bibbia nella
loro lingua. Per gli analfabeti ci vorebbe una
versione audio su scheda SD per i cellulari.
Giorno 11
Ogni anno muoiono 4,3 milioni di bambini nei Paesi
musulmani
Martedì 8 Luglio
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I bambini trascurati
L
a redazione internazionale di “30 Giorni”
ha intervistato un direttore sui diritti dei
bambini che sono trascurati ed emarginati.
Egli preferisce rimanere anonimo perché
lavora in aree sensibili (l’intervista è stata
sintetizzata).
30 Giorni Si parla molto del ministero fra i
bambini trascurati, eppure esso rimane una
sfida. Perché questo lavoro è così difficile?
“La maggioranza dei bambini musulmani vive
in zone dove la tradizione familiare è quella di
tenerli sotto stretto controllo. Perciò i bambini
musulmani hanno molta meno libertà di scelta
in confronto ai loro coetanei in Occidente.
Le opere cristiane devono stare attente a
questa realtà ed essere prudenti nel modo in
cui lavorano per i bambini trascurati. Devono
innanzitutto guadagnare fiducia”.
30 Giorni Eppure ci sono possibilità di
aiutare i bambini. Quali sono gli approcci che
secondo te funzionano meglio?
“Vogliamo che ci siano insegnanti, scrittori,
leader sportivi, ecc., fra gli indigeni che aiutino
a migliorare la vita e la personalità dei bambini.
E ciò va fatto preferibilmente prima che
abbiano raggiunto l’età di 12 anni”.
30 Giorni Quali sono i campi in cui i bambini
sono maggiormente trascurati?
“Malala Yousafzai1 ha spiegato al mondo
che un campo molto trascurato è quello
dell’istruzione, soprattutto per le femmine.
Sfortunatamente gran parte del problema
dell’educazione è causato dalla povertà.
Stupisce rendersi conto che oltre la metà dei
bambini nel mondo è povera. È improbabile
per i bambini affamati nutrire una prospettiva
decente di vita. Non basta dire soltanto: ’Andate
in pace, scaldatevi e saziatevi’ senza dar loro le
cose necessarie per vivere”.
30 Giorni La Bibbia ci comanda di
intervenire in questi casi?
“Sono convinto di sì! La Bibbia dice che i
bambini dovrebbero ricevere amore, cura,
compassione, saggi consigli e un fondamento
di speranza e di fede. È nostro dovere aiutarli
con amore...”.
30 Giorni Qual è il vostro bisogno più
grande?
[Sorride] “La preghiera! È Dio Colui che ama
questi bambini di più. Chiedetegli di aprire
delle porte ed Egli lo farà. Chiedetegli saggezza
ed Egli ve la darà. Chiedetegli di darvi un amore
più grande per questi bambini trascurati e
meravigliatevi della velocità con cui ve lo darà!”.
“Dalla bocca dei bambini e dei
lattanti hai tratto una forza... per
ridurre al silenzio l’avversario e il
vendicatore” (Salmo 8:2)
1
È stata definita l’adolescente più famosa del mondo. A ottobre
del 2012 fu colpita dalle pallottole dei talebani. A luglio del 2013
ha parlato all’ONU durante il suo sedicesimo compleanno.
17
Giorno 12
Il 45% di tutte le etnie non raggiunte dal Vangelo sono
musulmane
Mercoledì 9 Luglio
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Non
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Popoli non raggiunti dal Vangelo
I 94.000 membri della casta
Makrani in Pakistan e in India
Un bue scuote vigorosamente la testa per
liberarsi dalle mosche e il contadino makrani
fugge. Un altro contadino makrani erige un
palo con una scarpa logorata in cima dopo
aver raccolto una buon raccolto di frumento.
Due uomini makrani vanno in viaggio, e il
terzo compagno di viaggio deve aspettare
un po’ prima di unirsi a loro.
Cosa significa tutto questo? In tutti e tre
questi casi, i membri della casta Makrani
cercano di scongiurare la sfortuna. I Makrani
sono un popolo coraggioso; in passato i
membri della tribù venivano arruolati come
mercenari. Ironicamente però la loro vita
è dominata dalla paura. Benché le caste di
solito sono un fenomeno dell’induismo, i
Makrani sono musulmani.
I BISOGNI
l Legati dalla paura e dall’inganno, i Makrani
hanno bisogno di essere liberati dalla
potenza di Gesù. Pregate affinché possano
capire presto che possono dipendere da Lui
per essere liberati dal malocchio. Una parola
chiave per la loro vita è “fiducia”, cioè la
fiducia in Lui.
ragazzo annuì, ma era chiaro che era ancora
confuso. Il padre aggiunse orgogliosamente:
“I russi hanno cercato di costringerci a
scrivere, ma noi abbiamo resistito. Non
abbiamo bisogno di loro per sapere come
dobbiamo vivere”. “Ma papà, come possiamo
sperare di leggere i libri famosi del mondo?”.
“Noi abbiamo il Corano in arabo”, rispose il
padre. “Non ci serve nient’altro”.
Oltre mille anni fa, molti Tsakhur
ascoltarono il Vangelo e scelsero di seguire
Cristo. Senza Bibbia però erano incapaci
di passare la loro fede alle generazioni
successive. Oggi gli Tsakhur sono considerati
“non raggiunti dal Vangelo”; infatti non si
conosce nessun cristiano fra loro.
I BISOGNI
l Pregate per gruppi di cristiani che si
I 18.000 musulmani dell’etnia
T
Tsakhur dell’Azerbaigian
“
“Papà,
perché non abbiamo nessun libro?”. Il
p
padre fissò il figlio. “Noi parliamo una lingua
m
molto
speciale”, rispose. “Pochi al di fuori
d
degli
Tsakhur hanno imparato a parlarla”. Il
18
impegnino per l’evangelizzazione degli
Tsakhur. Pregate affinché la Bibbia sia
tradotta nella loro lingua, e che molti
Tsakhur pongano la loro fede in Cristo.
Contributo da www.globalprayerdigest.org
Giorno 13
Giovedì 10 Luglio
e u ro
pa
Nel 2001 l’aeroporto internazionale di Tirano fu
rinominato con il nome di Madre Teresa
I musulmani nominali in Albania
Oggi
I
l nome Albania significa
significa “La Terra delle
Aquile”. Questa nazione è situata nella
Penisola balcanica sul Mar Adriatico, di fronte
all’Italia meridionale. Questo piccolo Paese
montuoso ha circa 3 milioni di abitanti. Il
popolo albanese ha avuto una storia lunga
e spesso difficile. Tuttavia figurava fra i
primi popoli raggiunti dal Vangelo dopo
che l’apostolo Paolo nei suoi viaggi vi aveva
predicato il Vangelo di Cristo “con la potenza
di segni e di prodigi” (Romani 15:19).
I secolo L’apostolo Paolo portò il Vangelo (Atti 16:12)
Dopo vent’anni di libertà la situazione è
cambiata drammaticamente. Molti missionari
cristiani e islamici hanno inondato la piccola
nazione. Il materialismo e l’umanesimo
occidentale stanno conquistando i cuori
delle masse. Molti hanno posto la loro
speranza nell’aspettativa dell’integrazione
europea. Benché i cristiani evangelici
costituiscano meno dell’1% della
popolazione, la chiesa sta crescendo, è attiva
ed evangelizza. La buona notizia di Cristo fu
portata con potenza quasi 2000 anni fa nella
regione. Trasformerà di nuovo l’Albania? “C’è
speranza per il tuo avvenire”, dice il Signore
in Geremia 31:17.
I BISOGNI I cristiani in Albania ci
chiedono di intercedere per i seguenti
soggetti:
l Nel 1990 non c’erano chiese evangeliche
in Albania; ora ce ne sono oltre 160.
Ringraziate Dio per questa chiesa giovane
XV secolo l’Impero ottomano impose l’islam
1912 Indipendenza
e attiva. Benedite le iniziative per la
fondazione di chiese nuove. Pregate per la
Fratellanza Evangelica dell’Albania (VUSH)
che unisce la maggioranza dei credenti.
l Pregate per i musulmani nominali.
Storicamente il 70% della popolazione
è musulmano, ma solo una piccola
percentuale va in moschea o legge
regolarmente il Corano. L’islam popolare
è praticato ampiamente e molti temono le
fatture e le maledizioni. Pregate affinché la
potenza di Dio liberi i musulmani albanesi
dai legami spirituali della tradizione e della
superstizione. Pregate affinché trovino vera
speranza e pace in Gesù.
l Kruje, Kukes, Kavaje e Krume sono città
fortemente islamiche in Albania. Anni di
testimonianza cristiana sembrano aver
portato poco frutto in quelle città. Pregate
per un cambiamento positivo.
l Pregate affinché due etnie musulmane mai
raggiunte dal Vangelo ricevano il Buon
Messaggio: sono i Gorani e i Gollobord nella
zona montuosa del nord est dell’Albania.
1944 - 1990 l’Albania diventa comunista
19
Giorno 14
Venerdì 11 Luglio
in d o
I
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L’isola Kalimantan (Borneo) è la quarta isola del mondo in
ordine di grandezza
Il mercato galleggiante
Banjar o Banjaresi sono un’etnia indigena
sulla costa marittima nella città di
Banjarmasin, la capitale del Kalimantan
meridionale in Indonesia. Palafitte, chiamate
“lanting”, fiancheggiano i numerosi canali
che attraversano questa “città del fiume”.
Prendete un “klotok” (una imbarcazione a
motore) e sarete presto attorniati da gente
che fa il bagno e il bucato, che chiacchiera
e che compra frutta, verdura e pesce da
venditori su piccole barche. Ogni mattina,
e soprattutto il venerdì, la gente invade il
mercato galleggiante, dove i contadini e
i commercianti portano le loro merci da
vendere sulle loro imbarcazioni. I fiumi
servono anche per corse nautiche e per altre
feste; insomma, tutta la vita della città si
svolge sull’acqua.
I Banjar sono musulmani devoti e
conosciuti per la loro forte e orgogliosa
identità islamica. Nella società dei Banjar,
l’islam pervade ogni aspetto della vita
individuale e familiare. La religione è la forza
primaria per limitare la criminalità, come
il furto e il gioco d’azzardo. L’identità dei
20
Banjar sembra inseparabile dalla
religione islamica. Allo stesso
tempo dominano le credenze
animistiche tradizionali. Queste
credenze insegnano che potenze
soprannaturali risiedono in
oggetti come pietre, alberi e
monti. Le feste islamiche e il
digiuno del mese Ramadan
sono osservati rigorosamente.
Gli evangelici conosciuti sono
pochi o assenti, e meno del 5%
ualsiasi
della popolazione confessa una qualsiasi
forma di cristianesimo.
I BISOGNI I fratelli che cercano di
raggiungere i Banjar in Indonesia ci
propongono alcuni soggetti di preghiera:
l Il mercato galleggiante brulica di vita e
conversazioni, soprattutto di venerdì. Perciò
è un ottimo luogo dove i credenti cristiani
possono dialogare sia con i venditori sia con
i compratori. Pregate affinché noi, seguaci
di Gesù, possiamo trovare porte aperte fra i
Banjar e parlare con franchezza.
l Abbiamo bisogno di aiuto! Pregate affinché
altri seguaci di Gesù in Kalimantan si
uniscano a noi per raggiungere questa etnia
meravigliosa.
l Il nostro desiderio profondo è che i Banjar
trovino il Fiume della Vita, bevano l’acqua
della vita e adorino Cristo con noi al
mercato galleggiante. Per favore pregate
con noi.
Giorno 15
Sabato 12 Luglio
t e cn
o lo g
ia
La maggioranza della gente nel mondo musulmano
possiede un cellulare
Raccontare la storia di Gesù in ogni lingua
J
essica (pseudonimo per ragioni di
sicurezza) insegna in una classe di
discepolato biblico ad Auburn in Australia.
Auburn è una località con una grande
popolazione musulmana. Un giorno Azita,
una donna dall’Afghanistan, accettò un
invito a visitare la classe di Jessica. Azita
parlava la lingua Dari, ma era analfabeta.
Tuttavia Jessica voleva condividere il
Vangelo con lei
su lingua.
nella sua
Jessica era “pronta a
render conto della
speran che è in
speranza
voi a ttutti quelli
che vvi chiedono
spieg
spiegazioni”
(I
Pietr 3:15).
Pietro
Je
Jessica
aveva
scar
scaricato
una
app
applicazione
da
ww
www.5fi
sh.mobi
ne suo cellulare,
nel
e così aveva uno
st
strumento
con
parlate nel mondo musulmano e i materiali
sono disponibili gratuitamente. Sia per gli
evangelisti sia per gli interessati a Gesù e
al cristianesimo, è utile scaricare, ascoltare
e condividere il contenuto in modo facile
e discreto. Siate, come Jessica, anche voi
pronti a condividere la ragione della vostra
speranza... in ogni lingua!
sé per condividere il Vangelo in migliaia di
lingue. Mentre gli altri davano il benvenuto
ad Azita, Jessica navigò in Internet e in
seguito fece sentire il Vangelo in lingua
Dari ad Azita. Azita ascoltò attentamente il
programma di otto minuti e voleva saperne
di più. Ora Jessica ed altri continuano ad
aiutare Azita.
L’applicazione 5fish è un esempio di uno
strumento missionario che si prefigge di
raccontare la storia di Gesù in ogni lingua.
L’applicazione mobile incorpora audiovisivi
che spiegano il Vangelo e un semplice
insegnamento biblico in oltre 6.000 lingue
e dialetti. Molte di queste lingue sono
I BISOGNI Coloro che stanno sviluppando
questa applicazione ci chiedono di pregare:
l affinché Dio doni molta creatività e capacità
tecnica alla squadra di volontari che sta
sviluppando questa applicazione per
Android e iPhone;
l affinché quelli che desiderano conoscere
Gesù e il cristianesimo nei Paesi musulmani,
trovino applicazioni simili del Vangelo sui
loro cellulari. Ci sono molte applicazioni, ma
trovare quelle cristiane non è sempre facile;
l affinché altri cristiani siano pronti a
condividere il Vangelo con strumenti come
questa applicazione nelle lingue che loro
stessi non sanno parlare (I Pietro 3:15).
21
Gli studenti musulmani
O
“Nel contesto
di un’amicizia
caratterizzata da un
amore genuino, alcuni
desidereranno esplorare
il cristianesimo e
potrebbero credere in
Gesù mentre studiano
nel tuo Paese”.
22
gni anno centinaia di studenti
musulmani lasciano la patria e
v
viaggiano
in Paesi sconosciuti con abitudini
s
sconosciute
per studiare all’università. Per
molti di loro questo può essere la prima
o
opportunità
di trovare amici cristiani e di
s
sentire
il messaggio dell’amore di Dio.
Gran parte degli studenti internazionali
d
desidera
sperimentare la cultura locale e fare
nuove amicizie. Nel contesto di un’amicizia
caratterizzata da un amore genuino, alcuni
desidereranno esplorare il cristianesimo e
potrebbero credere in Gesù mentre studiano
nel tuo Paese. Pregare e coltivare amicizie fra
gli studenti musulmani è fra le opportunità
missionarie più strategiche per i cristiani
e per le chiese in questi tempi. Ecco una
strategia semplice per evangelizzare gli
studenti musulmani:
Passo 1 Prega
Trova altri fratelli che abbiano un peso
per evangelizzare gli studenti musulmani
e pregate regolarmente insieme. La
preghiera è l’aspetto più importante
dell’evangelizzazione dei musulmani. C’è
potenza, saggezza e incoraggiamento in
un gruppo dove si prega e ci si sostiene l’un
l’altro. Tramite l’intercessione, le fortezze che
tengono i musulmani nella cecità spirituale
possono essere abbattute. Pregate per
opportunità di fare amicizia con gli studenti
musulmani, di affrontare i loro bisogni e di
parlare di Gesù con loro.
Passo 2 Ama
Ogni studente è diverso e va trattato
singolarmente considerando che è amato da
Dio. Ci possono essere musulmani nominali
oppure profondamente religiosi. Come parte
della creazione di Dio hanno tutti quanti
fame di conoscere il loro Creatore. Il nostro
obiettivo deve essere quello di stabilire una
mutua fiducia e di sviluppare un’amicizia
più profonda. Ricorda che gli studenti sono
affaccendati, così cerca di conoscere i loro
orari, chiedi loro qual è il momento più
opportuno di vederli e mantieni il contatto
con sms, e-mail, Facebook e telefono.
Passo 3 Affronta i bisogni
Quando cominci a conoscere il tuo amico
musulmano, usa le opportunità di affrontare
i suoi bisogni, forse uscendo con lui per
rilassarvi un po’, o aiutandolo praticamente
con la spesa, o correggendo la sua tesi, ecc.
Ci saranno bisogni che non saprai affrontare,
ma questi potrebbero darti l’opportunità di
pregare per essi. Quando lui vedrà risposte
alle preghiere in suo favore, sarà curioso di
saperne di più su Gesù.
Passo 4 Feste e celebrazioni
Cogli le opportunità di organizzare una festa
per lui, per esempio per il compleanno, per
una promozione, per la fine degli esami e
così via, e chiedigli di invitare anche i suoi
amici. Così sarai probabilmente accettato
dalla sua cerchia culturale, per poi essere
invitato alle loro feste e celebrazioni speciali
dove potrai continuare a sviluppare altre
relazioni.
Passo 5 Condividi la tua vita e fede
Tratta il tuo amico musulmano con rispetto
e cerca di scoprire cosa pensa. Cerca di
essere naturale e aperto nel condividere le
benedizioni, le difficoltà, le sfide della tua
vita, e come Dio ti ha aiutato rispondendo
alla preghiera. Anche i musulmani cercano
una fede reale.
Passo 6 Condividi la Parola di Dio
Fare studi biblici con musulmani può
essere tanto facile quanto dir loro come
Dio ti sta parlando attraverso le Scritture.
I musulmani accettano che la Bibbia è
provenuta da Dio, ma è stato detto loro che
è stata manipolata. Può essere un aiuto per
loro leggere testimonianze di altri che sono
venuti a Cristo. Cerca saggezza
da parte di coloro che hanno
esperienza nel condurre
musulmani a Cristo e nel
discepolarli.
affinché si battezzino o facciano una
pubblica confessione della loro fede in Gesù.
Continuate a esplorare la Bibbia insieme e
permettete allo Spirito Santo di mostrare
loro quali passi di ubbidienza devono
prendere. È essenziale prendere molto
tempo per pregare con loro e per loro, e
metterli a contatto con altri amici cristiani.
Passo 7 Aiutali a
crescere
Per alcuni la loro
decisione di diventare
seguaci di Cristo può
significare essere
rimandati a casa,
perseguitati
o persino
assassinati.
Non fare
pressioni
23
Giorno 16
In passato l’Oman produceva incenso e mirra
Domenica 13 Luglio
ie
io o r
me d
O
nt e
Oman - un Paese dimenticato?
man appartiene al cuore del mondo
arabo. La famiglia, lo Stato, la cultura,
le tradizioni, insomma, tutti gli aspetti della
vita sono permeati dalla religione. Infatti,
il 100% della popolazione di 2,1 milioni di
abitanti è musulmano. Probabilmente, in
tutto il Paese, non c’è più di un pugno di
seguaci di Gesù indigeni.
Eppure c’è una prospettiva di speranza.
Parecchi nell’Oman amano le storie di Isa al
Masih (Gesù il Messia) dell’Ingil (Vangelo).
Molte persone anelano al vero Dio, un
Dio che li ama e che non chiede obblighi
religiosi, ma offre un rapporto personale con
Lui e una pace vera.
“Salim, un tassista, incontrò la nostra
comitiva turistica mentre stavamo
visitando un vecchio castello in Oman,
vicino alla frontiera dello Yemen. ‘Per caso’
vide la nostra Bibbia araba e iniziò una
conversazione con noi. Interessato ci chiese
di poterla guardare un momento. Con
entusiasmo lesse alcuni versetti del Vangelo
di Giovanni e si accorse che c’erano scritte le
storie di Gesù. Ci supplicò di dargli la Bibbia.
24
Quando gli regalammo un Vangelo, Salim fu
molto felice e riconoscente. Gli spiegammo
brevemente come avrebbe potuto conoscere
Gesù personalmente e lo salutammo”.
Non sappiamo come la storia della vita
di Salim sia andata. Eppure è incoraggiante
constatare che ci sono persone che
nell’Oman sono spiritualmente affamate.
Preghiamo e speriamo che molti altri ‘Salim’
comincino a cercare la vera pace.
Oltre 50 gruppi cristiani diversi sono
attivi nella zona metropolitana di Muscat.
Sono costituiti da operai stranieri. Benché la
legge non proibisca l’evangelizzazione, essa
è malvista e il Ministero dei Sussidi e degli
Affari Religiosi (MERA) fermerà gli individui o
i gruppi che la praticano.
I BISOGNI
l Pregate affinché i pochi credenti coraggiosi
perseverino nella loro fede.
l Pregate affinché Dio spinga più operai in
questo campo. Pochi conoscono l’Oman e
pochi si interessano a questo Paese.
l Pregate affinché persone come Salim
abbiano incontri soprannaturali con Gesù:
“Il popolo che camminava nelle tenebre,
vede una gran luce; su quelli che abitavano
il paese dell’ombra della morte, la luce
risplende” (Isaia 9:1).
Giorno 17
Un giornale ha scritto: “Birmingham è il posto migliore in
Europa per i musulmani”
Lunedì 14 Luglio
e u ro
L
pa
I popoli musulmani a Birmingham
a metropoli di Birmingham in Inghilterra
ha oltre un milione di abitanti, fra cui
oltre 230.000 musulmani. La maggioranza di
loro viene dal Pakistan; gli altri da Paesi come
il Bangladesh, l’Iran e la Somalia. I musulmani
non solo dominano le strade in parecchi
rioni ma, nel centro della città, fanno anche
una forte propaganda per la loro religione.
Molte famiglie musulmane rimangono
attaccate fortemente alle loro tradizioni, pur
abitando già da molto tempo in Inghilterra.
I genitori concordano ancora i matrimoni
per i loro figli, cercando spesso un partner
dal loro Paese d’origine
per il loro figlio o la loro figlia. Altre famiglie
rimangono legate alle loro radici musulmane,
ma cercano di assumere uno stile di vita più
inglese e si preoccupano soprattutto del loro
benessere materiale.
Per molti questi tempi di crisi economica
sono duri. La povertà fra gli immigrati e la
difficoltà di integrarsi nella società inglese
rimangono sfide da superare. I giovani e
i meno giovani combattono per trovare
lavoro. Di conseguenza, i gruppi islamisti
diventano più popolari e la violenza
domestica e la criminalità aumentano nei
q
quartieri
musulmani.
Sentirsi invasi
S
M
Molti
abitanti sono rimasti a guardare
m
mentre il loro quartiere veniva sempre più
““invaso” dagli immigrati musulmani. Alcuni
ccredenti hanno cominciato a capire che
d
devono affrontare il loro dovere missionario
d
di raggiungere i musulmani nel proprio
rrione. La chiesa di Willem coltiva i rapporti
o
organizzando attività estive per i bambini
e incontri speciali per uomini e donne. Altri
hanno sviluppato un ministero di ospitalità
e di soccorso per aiutare i vicini vulnerabili,
come per esempio dei club per aiutare i
bambini con i loro compiti a casa o corsi di
lingua per le donne. Alcune chiese offrono
corsi per aiutare i cristiani a condividere la
loro fede con i vicini e gli amici musulmani,
visto che le opportunità per farlo si trovano
proprio sulla loro soglia di casa.
I BISOGNI I cristiani che cercano di
evangelizzare i rioni di Birmingham ci
presentano i seguenti soggetti di preghiera:
l I ministeri di ospitalità e di soccorso hanno
bisogno di volontari, organizzatori e
persone con una chiara visione.
l Il nostro desiderio è che intere famiglie
musulmane si rivolgano a Cristo. Quando
i padri e gli anziani si convertono, spesso
tutta la famiglia segue il loro esempio (Atti
16:31).
25
Giorno 18
Martedì 15 Luglio
i n d ia
I
L’islam arrivò qui già prima della conquista musulmana
dell’India settentrionale
I musulmani Beary nell’India meridionale
Beary (o Byari) sono una piccola etnia
musulmana nello Stato federato del
Karnataka nell’India meridionale. È un
popolo importante fra le altre etnie
musulmane della costa indiana, perché
i Beary sono rispettati e costituiscono la
maggioranza della popolazione musulmana
del Karnataka.
I Beary sono un’etnia con una cultura
distinta. La loro lingua è il Beary Bashe, che
è fortemente influenzata dall’arabo, dal
Malyalam (la lingua del Kerala, India) e dal
Tamil (la lingua parlata in Tamilnadu, India).
L’influenza araba
I Beary hanno una storia lunga di oltre 1350
anni. Già prima dell’epoca di Maometto
erano stati sotto l’influenza araba a
causa delle loro relazioni commerciali
con i commercianti arabi. Dopo l’arrivo
dell’islam, i commercianti arabi musulmani
guadagnarono gli abitanti della costa indiana
meridionale alla loro religione tramite la
da’wah (la predicazione) e sposando donne
locali.
I BISOGNI
l Pregate affinché nuove chiese siano fondate
l
Impoveriti
Storicamente i Beary godevano un’alta
posizione sociale come uomini d’affari e
commercianti. Si opposero agli inglesi e di
conseguenza furono esclusi dall’istruzione
inglese, fatto che, col tempo, danneggiò
i loro affari e in seguito la loro vita
sociale. Ora sono prevalentemente
contadini e appena il 20% è ancora
dedito agli affari e al commercio.
Benché negli ultimi anni ci sia stato
progresso nel campo dell’istruzione,
degli affari e del commercio, la
maggioranza dei Beary vive in
26
zone rurali e sono tuttora poveri e piuttosto
indietro nella scala sociale e nel campo
dell’istruzione.
l
l
l
fra i Beary dai membri dei popoli circonvicini
che hanno conosciuto Cristo.
Pregate affinché il film “Jesus” sia proiettato
nella lingua parlata nel Karnataka e
possibilmente anche nella lingua Beary
Bashe.
Pregate affinché si stabiliscano giustizia e
pace, e che le autorità abbiano la saggezza
di proteggere la vita dei Beary.
Pregate affinché le chiese della zona e le
organizzazioni missionarie si impegnino
per l’istruzione, per lo sviluppo e per
l’edificazione della società dei Beary.
“Ma in ogni cosa fate conoscere le vostre
richieste a Dio in preghiere e suppliche,
accompagnate da ringraziamenti” (Filippesi
4:6). È impossibile presentarsi davanti al
trono della grazia e andarsene a mani
vuote, anche pregando per i Beary!
Giorno 19
Mercoledì 16 Luglio
n
e no
e t n i i u nt e
r ag g
S
“La preghiera del giusto ha una grande efficacia”
(Giacomo 5:16)
Nessun cristiano, nessuna Bibbia, nessun missionario
apevate che ci sono ancora etnie
musulmane che, per quanto sappiamo,
non hanno nessun seguace di Cristo in
mezzo a loro, nemmeno un solo libro della
Bibbia e nessuno che condivida loro il
Vangelo? È importante che continuiamo
a pregare per coloro che non sono ancora
stati raggiunti dal Vangelo, perché la Bibbia
dice che “tutte le nazioni, tribù, popoli e
lingue staranno in piedi davanti al trono e
davanti all’Agnello” per adorare il Signore
(Apocalisse 7:9-10).
Qui sotto elenchiamo sette di queste etnie
per cui possiamo pregare, con una breve
descrizione:
• Afghanistan: i Tregami — Sono
sette raggruppamenti che vivono
nelle montagne nordorientali del
Nuristan. È difficile raggiungerli, le
strade sono quasi impraticabili
e i Tregami
nutrono
una forte
diffidenza
verso gli
estranei.
• Indonesia: i Kumbewaha — È un’etnia
isolata, poco conosciuta, sulla costa dell’isola
di Sulawesi meridionale. Per i cristiani è
difficile raggiungerli.
• Iran: i Khalay — I Khalay vivono nell’Iran
centrale e non hanno accesso a Bibbie, libri
o trattati evangelici, né a mezzi audiovisivi e
non hanno contatti con cristiani.
• Pakistan: i Waneci — La minaccia costante
di guerra li ha indotti a temere e odiare gli
estranei. Questo fatto ostacola fortemente
l’evangelizzazione.
• Russia: i Karata — Vivono in una zona
scabra del Daghestan e sono molto leali
verso la loro tribù e famiglia.
• Somalia: i Dabarre — Sono
prevalentemente contadini. Molti
di loro parlano l’arabo come
seconda lingua o nel
commercio. La famiglia è
dominata dai maschi. I
villaggi sono governati
da un consiglio di
anziani di ogni
famiglia. Il
consiglio
decide sui rapporti e gli affari con gli altri
villaggi.
• Sudan occidentale: i Midob — È un’etnia
nomade e arabizzata, che viaggia da un
posto all’altro in cerca di pascoli per le loro
greggi.
Gran parte comunica verbalmente
Le ricerche rivelano che gran parte della
popolazione musulmana del mondo
comunica soprattutto verbalmente.
Non sono capaci, abituati o disposti ad
apprendere tramite materiale cartaceo.
I BISOGNI Le organizzazioni che cercano
di colmare questa lacuna ci chiedono di
pregare per:
l risorse, affinché le sette etnie elencate qui
sopra abbiano presto seguaci di Cristo;
l una Bibbia almeno in formato audio;
l dei missionari che portino loro il Vangelo.
Preghiamo dunque, volgendo gli occhi a
Dio anziché alle difficoltà apparentemente
insormontabili del compito da espletare.
27
Giorno 20
Ci sono nel mondo fra i 30 e i 38 milioni di curdi
Giovedì 17 Luglio
ie
io o r
Me d
L
nt e
I diritti delle donne in Kurdistan
a febbre delle elezioni aveva afferrato
la popolazione della regione curda
dell’Iraq. I manifesti e le bandiere dei vari
candidati e partiti si vedevano ovunque.
Notevole era il fatto che il numero dei
candidati femminili era
maggiore rispetto alle
elezioni precedenti.
Molto è cambiato
negli ultimi dieci
anni. Sembra che
anche per le donne
ci siano più diritti e
maggiori opportunità
in confronto ai tempi
di prima: possono
essere presenti in
tutte le strutture
delle autorità locali, sono
maggiormente presenti nella leadership e
conducono persino programmi televisivi. I
gruppi femminili rivendicano i loro diritti.
Molte donne direbbero apertamente che
sperimentano una sensazione nuova di
libertà e che sono soddisfatte della loro
28
posizione nella società.
Indaghiamo sulla realtà
Tuttavia, contattandole più da vicino,
potreste sentire anche altri risvolti.
“Molte fra le mie colleghe soffrono
intensamente nei loro matrimoni, ma
rimangono con i loro mariti e tacciono per
amore della religione, della pace e dei loro
figli”.
“Gli uomini non credono che noi
donne siamo capaci di assumere una vera
responsabilità”.
“Mio marito è molto geloso e sospettoso.
Non posso nemmeno fare la spesa da sola!”.
A parte queste osservazioni si nota il fatto
che ci sono poche donne nelle comunità
cristiane locali. Questo ci porta a riflettere
sulla loro vera libertà. Forse soltanto una
su cinque, fra i credenti locali, è una donna.
La ragione principale è la paura. Le donne
sanno che il loro cambiamento di religione
comporterebbe gravi conseguenze e che
dovrebbero affrontare seri svantaggi. Perciò
sono molto poche le donne disposte ad
assumersi questo rischio per cercare la Verità.
Riguardo alle elezioni, ebbene, anche i partiti
islamici adesso hanno più seggi di prima nel
parlamento. E si sa che questi partiti non
sono molto aperti
verso le donne!
I BISOGNI Dio
concede il diritto di
diventare figli di Dio
a chiunque accetta
Cristo. Pregate:
l affinché ci siano
più donne ad
appropriarsi di
questo diritto;
l affinché abbiano
l’opportunità di sentire questo messaggio e
il coraggio di usufruirne personalmente;
l affinché siano disposte a pagare il prezzo
momentaneo che comporta il diritto di
essere figlie di Dio per tutta l’eternità.
Giorno 21
Venerdì 18 Luglio
c
as ia
ale
e nt r
“ Cristo
Alcuni imam trovano
K
airat è stato preso di mira. Dopo aver
incontrato Gesù, morì a se stesso
e nei suoi ultimi anni ha cominciato ad
attraversare i villaggi per raccontare agli
abitanti che Gesù non era solo un profeta,
ma la Via, la Verità e la Vita.
La sua ricerca della Verità iniziò con una
delusione quando da imam, andando a piedi
verso la Mecca, fu fermato alla frontiera
turca. Non gli permisero di passare il
confine senza carta d’identità o passaporto.
Scoraggiato tornò lentamente al suo
villaggio ed ebbe un incontro con alcuni
seguaci di Gesù.
Confrontato con la potenza di Dio
Kyslbay racconta che, da comunista e
intellettuale convinto, aveva scoperto di
non voler vivere più senza una speranza
spirituale. Così divenne imam e un rispettato
e apprezzato insegnante islamico in molte
parti del suo Paese. Dopo il crollo dell’URSS,
prima i suoi figli e poi sua moglie vennero
a contatto con una comunità cristiana
recentemente fondata. Questo non costituì
un problema per Kyslbay, perché era un
Poco tempo dopo, fu con fronta
to con la
promotore della libertà religiosa.
Poco tempo dopo, fu confrontato con
la potenza del Vangelo. Davanti ai suoi
occhi una donna fu guarita. Lui non solo
non era capace di guarire i malati, ma non
poteva neppure aiutare veramente chi
stava soffrendo. Senza esitazione donò la
sua vita a Gesù. Cominciando a studiare la
Bibbia, la sua convinzione divenne sempre
più forte ed egli divenne un apologeta
formidabile, al punto che la polizia lo relegò
agli arresti domiciliari per sei mesi. Questo
gli diede il tempo e la serenità per scrivere
e far stampare la sua storia, affinché molti
potessero rivolgersi a Gesù attraverso la sua
vita e la testimonianza della sua conversione.
”
potenza del Vangelo
secolari e religiosi che si trovano questo
venerdì nelle moschee dell’Asia centrale. Fra
loro ci sono molti nuclei di fondamentalisti;
l affinché le testimonianze stampate di Kairat
e Kyslbay siano lette da molte persone e che
i cuori dei lettori siano toccati.
I BISOGNI Oggi gli imam stanno
preparando i loro sermoni da pronunciare
dopo la preghiera del venerdì. Pregate:
l affinché i leader spirituali, che influenzano
la loro società, aprano i loro occhi sulla
verità (I Timoteo 2:1-4);
l per un risveglio spirituale fra i musulmani
29
Giorno 22
Sabato 19 Luglio
su d
am e r
ica
Almeno la metà della popolazione vive al di
sotto del margine della povertà
Suriname
S
e prenotate un volo per il Suriname, non
siate sorpresi se l’agenzia di viaggi non
sa dove si trova questo Paese. È abbastanza
remoto. Circa l’80% del Paese consiste di
foresta pluviale tropicale confinante con la
giungla dell’Amazzonia. Questa è una della
ragioni perché non molte persone vi entrano
dal confinante Brasile.
Il Suriname (l’ex Guyana olandese) è il più
piccolo Paese indipendente del Sud America.
Non è un’eccezione vedere scimmie fra
gli alberi e serpenti boa che attraversano
strade trafficate. La regione interna è
rimasta vergine e scarsamente popolata. La
maggioranza dei 560.000 abitanti vive nella
capitale.
Una grande varietà
La capitale Paramaribo è varia! Una delle
prime cose che noterete è il miscuglio
straordinario di popoli e lingue. Nella città
troverete la moschea, il tempio indù, la
chiesa, la cattedrale e la sinagoga a poca
distanza l’uno dall’altra.
In altri Paesi i musulmani sono chiamati
30
alla preghiera dalla voce del muezzin dal
minareto della moschea. Nel Suriname però
la maggioranza dei musulmani è proveniente
dall’isola di Giava in Indonesia, e loro
seguono l’uso del loro Paese di provenienza
aspettando il suono di un tamburo.
Il ministero cristiano a favore dei poveri
è molto importante, visto che circa la
metà della popolazione vive al di sotto del
margine di povertà.
I BISOGNI
l Ci sono diversi gruppi di cristiani attivi nel
Paese, ma il Vangelo si sta radicando solo
lentamente. Pregate affinché il film “Jesus”,
il progetto “Genesi” e altri materiali ausiliari
raggiungano la popolazione musulmana. Il
film “Jesus” è stato proiettato ampiamente,
fra l’altro in programmi televisivi nelle
quattro lingue maggiori, gloria a Dio.
l Il Movimento “Jesus Students Suriname
Movement” JSSM (Gesù per gli Studenti
del Suriname) ha lavorato nel Paese per
oltre dieci anni. Gli studenti ci chiedono
di pregare per la nascita di più cellule,
specialmente all’Università del Suriname
(Proverbi 24:11).
l Pregate affinché gli abitanti del Suriname
leggano il Nuovo Testamento nella lingua
Sranan Tongo, permettendo alla luce della
Parola di Dio di splendere nelle tenebre
(Proverbi 6:23; II Pietro 1:19).
l All’incirca un terzo della popolazione
lasciò per i Paesi Bassi dopo l’indipendenza
(1975), inclusi molti musulmani. Costruirono
la prima moschea Jama Masjid ad
Amsterdam. Preghiamo per i molti
musulmani surinamesi residenti in Olanda.
Giorno 23
Domenica 20 Luglio
mo n
C
do
Durante gli ultimi dieci anni la vendita di alcolici è
raddoppiata nel mondo musulmano
Stupefacenti e alcolici
hi si prende cura dei drogati e degli
alcolizzati nei Paesi islamici? Le droghe
e l’alcol sono proibiti dall’islam. Perciò,
quelli che ne sono rimasti schiavi possono
solo sperare nell’assistenza statale. La
percentuale di coloro che ricadono dopo il
trattamento è estremamente alta, perché
una disintossicazione non può risolvere il
vuoto nel cuore né togliere i problemi che in
origine hanno causato la dipendenza.
Bolat cresceva vedendo come suo padre
distruggeva tutto ciò che era utile e prezioso
a causa dell’alcool. Sicuramente non
voleva finire nella stessa miseria che stava
distruggendo la sua famiglia.
Come giovane chirurgo desiderava aiutare
la gente. I suoi colleghi esperti però gli
spiegarono ben presto che avrebbe potuto
affrontare meglio i dolori e le sofferenze
che erano inerenti al suo lavoro, se fosse
aiutato un po’ da un bicchiere di whisky
proibito. Ben presto Bolat divenne schiavo
dell’alcol. Poteva affrontare il suo lavoro solo
sotto l’influenza di questo veleno. Presto
cominciò ad assumere droghe. A motivo
“
Sua moglie apprese che i
cristia ni erano pronti ad aiutar e,
accetta re ed amare chi era
del suo lavoro, al tavolo operatorio, erano
drogato,
le sue mani a stabilire la vita o la morte dei
suoi pazienti. Così le sue mani tremanti
alcolizzato e depresso
fecero di lui davvero un assassino multiplo.
Scendendo sempre più in basso divenne
l le persone come Bolat che si incamminano
persino peggio di suo padre, il cui esempio
sulla strada della libertà in Cristo, ma che
non avrebbe mai voluto imitare. Presto
tuttavia hanno ancora bisogno della piena
fu licenziato dall’ospedale e cominciò a
potenza guaritrice e della consolazione
distruggere la sua piccola famiglia.
dello Spirito Santo nella loro vita (Matteo
Sua moglie venne a contatto con alcuni
11:28-29);
cristiani e apprese che i cristiani erano
l le famiglie musulmane che soffrono perché
pronti ad aiutare, accettare ed amare chi era
hanno tossicodipendenti fra i loro cari;
drogato, alcolizzato e depresso. Mandò suo
l i cristiani che aiutano in questo campo
marito in una casa di cura cristiana. Bolat
difficile, affinché Dio moltiplichi il loro
ne divenne un residente permanente. Vari
numero.
successi e contrattempi segnarono la sua
strada verso il recupero. Tuttora si trova
sull’orlo sottile fra la libertà in Cristo e la
schiavitù della tossicodipendenza.
”
I BISOGNI Coloro che si prendono
cura dei tossicodipendenti ci chiedono
di pregare per:
31
La speranza di andare in cielo
I
musulmani credono nel Giorno del
Giudizio. Il 94% dei musulmani crede che
esista il paradiso (cielo) chiamato “Janna”.
Ritengono che quelli che hanno creduto
nell’islam e compiuto opere buone, possano
entrare nei “giardini delle delizie”. L’87% dei
musulmani crede che esista anche l’inferno
dove saranno mandati i non musulmani e i
musulmani che hanno compiuto il male.
I musulmani possono avere la
sicurezza di andare in cielo?
I musulmani non possono avere alcuna
garanzia di essere salvati. Credono che
dovranno rendere conto di tutti i loro atti
al Giorno del Giudizio. Se le opere cattive
pesano di più di quelle buone, saranno
puniti con l’inferno. I musulmani cattivi
andranno all’inferno, ma non ci rimarranno
per sempre. Allah decide per quanto
tempo dovranno starci. La maggioranza dei
32
musulmani però crede di essere sicura di
andare in cielo se partecipano alla “Jihad”.
Benché questo termine sia spesso tradotto
con “guerra santa”, significa letteralmente
“impegnare le proprie forze per Dio”. Alcuni
possono partecipare alla “Jihad” scrivendo
un libro sull’islam, oppure guadagnando
altri all’islam, o anche combattendo
fisicamente per la causa dell’islam. Quando
un musulmano muore durante la sua “Jihad”,
può essere sicuro di entrare immediatamente
in paradiso.
Le buone opere
Forse la differenza principale fra il paradiso
islamico e il cielo cristiano ha a che fare
con la salvezza. Il significato delle buone
opere nell’islam causa una totale incertezza
riguardo alla salvezza eterna. La letteratura
teologica islamica e i commentari del Corano
non offrono una spiegazione esauriente. Chi
può pretendere di aver fatto buone opere
sufficienti a cancellare i suoi peccati? Persino
il musulmano più devoto deve vivere con
la paura che forse le sue buone azioni non
supereranno quelle cattive.
Nell’islam, se Allah desidera perdonare i
peccati, egli dice semplicemente: “Sono stati
perdonati”. Ma i cristiani riconoscono che per
il perdono ci vuole lo spargimento di sangue
(Ebrei 9:22).
I musulmani credono anche negli ultimi
tempi. Secondo l’islam sunnita, il Mahdi è il
successore di Maometto che redimerà l’islam
prima del Giorno del Giudizio e che libererà il
mondo dal male. Nell’islam sciita si crede che
il Mahdi sarà il dodicesimo Imam (nascosto),
lui salverà il mondo.
Giorno 24
Lunedì 21 Luglio
pr o f
u ghi
Le guerre e le persecuzioni hanno provocato 1,3 milioni di
nuovi profughi dal 2011 in poi
Profughi sui barconi
Jonah racconta:
Q
uando fuggii dall’Eritrea in cerca di
asilo politico, non mi preoccupavo di
chiedere a Dio di aiutarmi; nutrivo piuttosto
fiducia nella mia fortuna. Nella parte più
dura del viaggio, un tragitto interminabile,
su un camion attraverso il Sahara, feci
amicizia con Said, un giovane musulmano.
Ci incoraggiammo a vicenda al meglio e ci
demmo reciprocamente consigli sul modo di
arrivare in Europa... Di fronte a noi c’era una
piccola imbarcazione capace di ospitare a
bordo una quarantina di persone sballottata
dalle onde.
Delle oltre 500 persone sulla spiaggia,
molte avevano già consegnato i loro soldi
per questa nuova fase del viaggio. Tutti
stavamo lottando per conquistare un posto
sullo scafo. Fu angosciante, una questione
di vita o di morte. Ad un tratto chiamarono
i nostri nomi: ecco il momento della
liberazione!
Non voglio neanche ricordare quelle
prime ore in cui eravamo schiacciati fra oltre
300 profughi in mare aperto. Quando dopo
due giorni vedemmo in lontananza la costa
italiana, tutti giubilammo e gridammo di
sollievo. Quella notte però si scatenò una
tempesta terribile. Onde di 7 o 8 metri di
altezza si abbatterono su di noi. Avevamo
l’impressione che il capitano aveva tramato
questa disgrazia. Così tutti cominciarono a
invocare il proprio dio, esattamente come
successe sulla nave dove molti secoli prima
stava viaggiando il profeta da cui ho preso il
nome.
E allora successe il miracolo!
Nonostante la tempesta, in quel momento
un aereo ci sorvolò. L’equipaggio avvertì
subito la guardia costiera. Se l’aiuto fosse
arrivato solo un paio d’ore dopo, avrebbero
ripescato dall’acqua soltanto i nostri
cadaveri.
Questo fu il mio primo, reale e personale
incontro con Dio. Ora vivo in Svizzera e
ho accettato Gesù come il mio Salvatore
e Signore. Ripenso ancora spesso a quel
viaggio pazzesco. Dove sia andato a finire il
mio amico Said, non saprei dirlo. Prego però
regolarmente per lui e per tutti i musulmani
al mondo.
33
Giorno 25
Ogni anno vengono venduti 1,2 milioni di bambini
Martedì 22 Luglio
mo n
L
do
Corruzione e ingiustizia
a corruzione e l’ingiustizia sociale
sono problemi seri in parecchi Paesi
musulmani. Tramite la preghiera, possiamo
supplicare Dio in favore dei poveri, degli
affranti, dei disperati e dei perduti, e
implorare la grazia di Dio affinché siano
restaurati e trasformati, e possiamo chiedere
che ciò che è storto sia raddrizzato.
La Primavera Araba iniziò in parte a causa
della corruzione e dell’ingiustizia dei leader,
un problema ancora attuale in questa
regione. È triste costatare che sono spesso i
34
b
bambini,
le donne e le minoranze a soffrirne
di più. I più poveri e deboli subiscono le
d
cconseguenze più dure dei regimi dei leader e
d
dei sistemi immorali e corrotti.
Un recente Pew report (pewforum.org) rivela
cche la grande maggioranza dei musulmani
n
non è tanto interessata alla fede islamica
q
quanto alla presenza del cibo quotidiano
ssulla tavola. Una grossa percentuale dei
m
musulmani non ha mai scelto di seguire
ll’islam, essi sono semplicemente nati in quel
ssistema. E quando questo sistema è corrotto
e ingiusto, gli uomini, le donne e i bambini
ssoffrono drammaticamente.
“L’opera della giustizia sarà la pace e
l’azione della giustizia, tranquillità e
sicurezza per sempre”
(Isaia 32:17)
l leader spirituali: imam, pastori, sacerdoti,
rabbini e molti altri;
l leader dell’istruzione: insegnanti, teologi,
professori;
l leader culturali e sportivi: sport,
organizzazioni culturali;
l leader commerciali: uomini d’affari,
economisti, banchieri;
l leader mediatici: direttori televisivi,
radiofonici, giornalisti, redattori.
Come possiamo pregare contro la corruzione
e l’ingiustizia? Alcuni esempi:
l pregate affinché lo Spirito Santo convinca i
I BISOGNI
Per che cosa possiamo pregare?
Pregare per le autorità significa pregare per i
diversi livelli di autorità (I Timoteo 2:1-2):
l i politici: re, presidenti, ministri, il
parlamento, i diplomatici;
l le professioni legali: giudici, avvocati, notai,
consiglieri legali;
l servizi di sicurezza: capi della polizia, capi
dell’esercito;
leader di peccato, che essi confessino i loro
peccati davanti Dio e siano trasformati in
modo che procaccino la giustizia;
l pregate affinché i popoli che subiscono
la corruzione vengano a contatto con il
Vangelo e sperimentino l’amore e la grazia
di Dio (Romani 5:5).
Giorno 26
Mercoledì 23 Luglio
a
l' ’ i s l
D
m
La Notte della Potenza
alla finestra stavo fissando le tenebre
all’esterno. Per ore avevo cercato
di lavorare, ma ero sopraffatta dalle voci
rauche, risuonanti e insistenti che uscivano
dai megafoni delle moschee sparse nella
città. Quella notte le voci erano alte e
ininterrotte, e mi ha invaso una forte
consapevolezza del regno spirituale. Era la
Notte islamica della Potenza.
Tenendo presente il significato spirituale
di questa notte, decisi di riunirmi con
alcune amiche credenti per una nottata di
preghiera, per lodare Dio e per intercedere
per i nostri amici islamici e per il mondo
musulmano in generale. Quella notte ebbi
una forte spinta a pregare per la mia amica
musulmana Amira e chiesi anche alle altre
sorelle presenti di pregare per lei. Pregammo
ferventemente.
La sera consecutiva mi trovavo seduta
accanto ad Amira in un culto cristiano
nel mio quartiere! Lei mi aveva invitata a
partecipare a questa riunione con un’altra
sua amica cristiana! Finita la riunione Amira
mi sommerse di domande. Proposi di
leggere la Bibbia insieme. Lei rispose che
voleva pensarci. Il nostro Dio agiva con
potenza in risposta alle nostre preghiere,
e come risultato almeno un’anima si stava
avvicinando al Suo Regno. Più tardi Amira
divenne una seguace di Gesù.
I musulmani credono che la Notte della
Potenza sia quella nel mese del Ramadan in
cui, secoli fa, Maometto ricevette le prime
rivelazioni del Corano. Molti musulmani
rimangono svegli per tutta la notte per
pregare o per recitare il Corano, credendo
che in questa notte particolarmente sacra
abbiano un’opportunità migliore di vedere
le loro preghiere esaudite da Dio. Molti
musulmani cercano sinceramente Dio in
quella notte e sono aperti verso di Lui.
I BISOGNI
l Preghiamo affinché Dio ci spinga a
intercedere per i/le nostri /e “Amira”.
l Padre, benedici i cristiani con la Tua
saggezza e comprensione, affinché
sappiano come proseguire efficacemente
i contatti con le loro “Amira” e come
condividere la loro fede con chi chiede
informazioni.
l Chiediamo a Dio di darci franchezza per
cogliere l’opportunità di testimoniare
quando se ne presenta l’occasione
(II Timoteo 1:7-8).
35
Giorno 27
Il Sudan è uno dei paesi più poveri del mondo
Giovedì 24 Luglio
n or d
N
af r i
ca
Il fango ristora la vista e la fiducia
ell’agosto del 2013, trecentomila
persone furono colpite dagli alluvioni
che tempestarono il Sudan del Nord per oltre
tre settimane. Oltre 50 persone morirono,
53.000 latrine crollarono a Khartum. Case di
fango crollarono. Persino edifici di cemento
armato crollarono. Fu l’alluvione peggiore
degli ultimi 25 anni.
Nonostante questa tragedia, centinaia di
collaboratori di missioni e di organizzazioni
di soccorso sono stati espulsi dal Sudan del
Nord. Dopo essere stati interrogati hanno
confiscato loro soldi, beni e veicoli. Oltre
dieci milioni di sudanesi hanno subito
persecuzioni atroci, privazioni, guerra,
genocidio, siccità e carestia in Darfur, fra i
Monti Nuba, nel Sudan orientale, nello Stato
del Nilo Blu e ora anche a Khartum. Alcuni
cristiani sudanesi hanno persino perso la loro
cittadinanza e sono stati espulsi dal Paese.
Gli analisti politici si sono chiesti come mai
non ci sia stata una Primavera Araba in Sudan
con una marea di persone uscite sulle strade
per esigere cambiamenti. Eppure tante
persone vivono letteralmente sull’unica
36
strada asfaltata attorniati da un mare di
fango.
In Giovanni capitolo 9 leggiamo che
Gesù fece recuperare la vista ad un uomo
cieco fin dalla nascita facendo del fango
e spalmandolo sui suoi occhi. Pregate per
il Sudan, affinché Dio apra gli occhi dei
sudanesi e dei loro leader.
I BISOGNI I cristiani che lavorano in
Sudan ci chiedono di pregare per questi
soggetti specifici:
l pregate affinché lo
Spirito di Dio apra gli
occhi dei musulmani e
degli animisti sudanesi;
l pregate affinché Dio
doni il suo coraggio
ai cristiani sudanesi
perseguitati che sono
stati percossi, torturati,
stuprati, assassinati,
derubati della loro
cittadinanza e ridotti in
schiavitù. Pregate affinché i cristiani siano
capaci di amare i loro vicini musulmani
senza nutrire amarezza, rabbia e odio;
l pregate per il governo sudanese e per
la comunità internazionale, affinché si
mettano in atto piani a lungo termine in
Sudan per restaurare nel modo giusto il
Paese e le sue etnie;
l Isaia 43:19: “Ecco, io sto per fare una cosa
nuova; essa sta per germogliare; non lo
riconoscerete? Sì, io aprirò una strada nel
deserto, farò scorrere dei fiumi nella steppa”.
Leggete anche Salmo 40:1-3.
40:1 3.
Giorno 28
Il regno Mogul introduce l’islam (1526-1858)
Venerdì 25 Luglio
as ia
I
La vita quotidiana in Bangladesh
l calore torrido e l’umidità sono
insopportabili. Nel cielo sopra la
piccola città, le nuvole si ammassano
minacciosamente. I monsoni stanno per
arrivare. Sulla strada siamo attorniati da
una marea di piccoli camion, risciò, bici,
moto e carri spinti a mano in mezzo al
rumore continuo dei clacson. Dentro questo
trambusto ci sono cani, capre, mucche... e
gente dappertutto. Si affrettano per arrivare
a destinazione prima che la tempesta si
scateni. Lungo la strada ci sono botteghe
dove si vendono articoli di ogni tipo, e
chioschi dove si vendono cibi. Gli odori
di gasolio, di aromi, di
cibi fritti e dei mucchi di
immondizie si mescolano
e riempiono le nostre
narici. E poi, cinque
volte al giorno, tutto ciò
viene sommerso dalla
chiamata alla preghiera
dei muezzin. Questo è il
Bangladesh.
Il Bangladesh è vivace,
vibrante di vita in tutte le sue sfumature.
Bellezza e grazia. Bruttura e violenza.
Ricchezza e povertà. Tutto ciò è presente qui.
Il Bangladesh con i suoi circa 162 milioni di
abitanti è lo Stato più densamente popolato
del nostro pianeta.
Circa il 90% della popolazione è
musulmano, il 9% è indù e i cristiani
costituiscono lo 0,5%. In Bangladesh abita
circa il 10% di tutti i musulmani del mondo.
Qui i cristiani godono una calma relativa
e il governo attuale cerca di trattare le
minoranze del Paese con equità modica.
Ci sono molte piccole comunità cristiane,
positive e spiritualmente vive sparse nel
Paese, ma i problemi sociali hanno le
loro ripercussioni anche sulle chiese. Di
conseguenza certe lotte per il potere e la
corruzione, che sono presenti in tutta la
nazione, lo sono anche nelle comunità.
Queste cose frenano lo sviluppo della chiesa.
I BISOGNI Preghiamo per il Bangladesh:
l affinché le piccole comunità cristiane diano
una testimonianza coraggiosa;
l affinché gli abitanti capiscano che i soldi e il
potere non sono la cosa più importante;
l affinché i giovani credenti in Bangladesh
abbiano la forza di perseverare e la grazia di
continuare;
l affinché i cristiani in Bangladesh siano
strumenti usati da Dio come mediatori per
facilitare il processo del perdono. Cristo ci
ha dato un “ministero di riconciliazione” (II
Corinzi 5:17-21).
37
Giorno 29
Camerun: Una donna su tredici morirà di parto quest’anno
Sabato 26 Luglio
af r i
ca
L’assistenza medica fra i musulmani
H
ammadu proviene da una famiglia
musulmana, ma conduce spesso i suoi
parenti a un centro medico cristiano. Questo
centro nel nord del Camerun ha già aiutato la
sua famiglia a superare varie crisi. Hammadu
ha visto che le infermiere si prendevano
molta cura di suo zio che soffriva di una
malattia terminale, persino quando non c’era
più nessuna speranza di sopravvivenza. Il
fratello di Hammadu è stato aiutato con i
consigli del centro riguardo alla sua infezione
HIV; Hammadu ha visto che ascoltavano suo
fratello e che si prendevano cura di lui.
Hammadu è rimasto colpito dal lavoro
delle infermiere e si è chiesto come mai i
cristiani spendevano il loro tempo per curare
così bene la gente di una fede diversa. Dopo
un certo tempo ha cominciato a visitare il
centro più spesso per ascoltare i sermoni
del missionario e per guardare il film “Jesus”.
Infine ha aperto il suo cuore e ha dato la sua
vita a Gesù.
9,1 infermiere e ostetriche e 2,5 medici ogni
10.000 abitanti. In Camerun la situazione è
ancora peggiore: lì ci sono 4,4 infermiere
e ostetriche e solo 0,8 medici ogni 10.000
abitanti!
Perciò in molte zone dell’Africa
occidentale i centri medici cristiani hanno
un ruolo vitale nei sistemi sanitari nazionali.
Persino i musulmani vogliono andarci,
sapendo che lì saranno curati bene, che
le medicine sono a disposizione e che il
personale non è corrotto. Così i popoli
musulmani sperimentano l’amore di Dio in
modo pratico. Questo fatto apre le porte
g
alla condivisione del Vangelo
di Gesù Cristo,,
che non
solo ha guarito le persone, ma le ha anche
riconciliate a Dio.
I BISOGNI
l Ringraziate Dio per l’opera dei centri
medici cristiani che si trovano spesso in
zone remote, dove nessun altro vorrebbe
andare. Pregate per un numero maggiore di
collaboratori in accordo con Giacomo 2:1426.
l Pregate affinché i collaboratori cristiani
considerino il loro lavoro un servizio a Dio
e non soltanto un’occupazione con cui
possono guadagnare soldi (I Corinzi 15:58).
l Pregate affinché i musulmani incontrino
Gesù grazie alle loro esperienze nei
centri medici cristiani e i loro contatti con i
collaboratori cristiani.
“
In Camer un ci sono solo 0,8
”
medici ogni 10.000 abitanti
Un ministero vitale
Secondo la OMS (Organizzazione mondiale
della Sanità) nell’Africa occidentale ci sono
38
Giorno 30
Domenica 27 Luglio
a
l' ’ i s l
O
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A causa di un progetto di costruzione, i visti per il Hajj
sono ridotti del 37%
Il Giorno di Arafat
ggi i miei peccati saranno perdonati”,
spera Ayse. “Oggi è il culmine del
pellegrinaggio, il giorno in cui la religione ha
raggiunto la sua perfezione”.
Ayse medita su ciò che sta per accadere.
Si trasferirà in una tenda al di fuori della
Mecca, pronto per la cerimonia nella Vallata
di Arafat, ai piedi del Monte della Grazia.
Si ricorda che Maometto visitò quel posto
per pronunciare il suo sermone finale.
Ayse rimarrà per tutto il pomeriggio ad
Arafat per pregare e per considerare il
suo passato, presente e futuro. Crede che
Maometto chiese ad Allah di perdonare
i peccati dei pellegrini che andavano ad
Arafat. Ayse spera che Allah abbia esaudito
quella preghiera. Immagina che lascerà la
Vallata di Arafat pieno di gioia, sentendosi
rinato e senza peccato. Sarà la sua Giornata
del Pentimento. La giornata di Arafat è il
secondo giorno del pellegrinaggio Hajj, circa
settanta giorni dopo il Ramadan. Durante
il primo giorno, Ayse aveva camminato in
senso antiorario intorno al Kaaba. Ha baciato
la sacra Pietra Nera cercando di pensare ad
Allah. Ha onorato Agar, la schiava di Abramo
e suo figlio Ismaele.
La sera del Giorno di Arafat coglierà
quarantanove sassi che userà il giorno
seguente per “lapidare il diavolo” che,
secondo la credenza, cercò di trattenere
il padre Abramo dal sacrificare Ismaele e
di indurlo invece a sacrificare Isacco. Ayse
cercherà di concentrare i suoi pensieri
sull’Aid al Adha (la festa del sacrificio) e di
goderne, benché in realtà sta già pensando
alla fatica di fare le sue valige e di farsi
strada fra la folla per arrivare all’aeroporto.
“
Oggi è il culmine del pelleg rinagg io,
il giorno in cui la religione ha
raggiu nto la sua perfezione
Gli hanno inculcato di tornare a casa al più
presto possibile, perché “una familiarità
esagerata con le cose sacre ne diminuisce la
loro potenza”.
Un pastore cristiano ci ha detto: “Ho
parlato con molte persone come Ayse. So
che ritorneranno a casa realizzando nel
profondo dei loro cuori che manca loro
qualcosa. Desidero tanto che trovino il vero
perdono dei peccati e la forza di camminare
con Dio”.
I BISOGNI Pregate:
l affinché ai musulmani sia rivelata la verità
che si può conoscere il Vero Dio soltanto
attraverso Gesù Cristo, secondo le Scritture il
discendente di Abramo, Isacco e Giacobbe, e
non di Ismaele.
39
”
Impegno di preghiera:
A
prescindere dal rapporto che hai con
questa persona, impegnati a pregare per
lui o per lei fino al prossimo Ramadan. Chiedi
allo Spirito Santo di ricordarti di pregare per
questa persona e di guidarti nel modo giusto di
farlo.
Mi impegno di pregare per:
40
La popolazione musulmana nel mondo
Regione
Stima 2010
Stima 2010
Popolazione musulmana Popolazione totale
Percentuale
popolazione
musulmana
Asia, Pacifico
985,530,000
4,054,990,000
24.3
Medio Oriente - Nord Africa
317,070,000
341,020,000
93.0
Africa subsahariana
248,110,000
822,720,000
30.2
43,490,000
742,550,000
5.9
3,480,000
344,530,000
1.0
840,000
590,080,000
0.1
1,598,510,000
6,895,890,000
23.2
Europa
Nord America
America Latina, Caraibi
Totale mondiale
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C.P. 11210
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30 GIORNI