R A M A DA N 14 35 30 GIORNI DI INTERCESSIONE PER IL MONDO MUSULMANO 28 Giugno – 27 Luglio 2014 Un movimento di preghiera internazionale dal 1993 Benvenuti! Cari amici, In questa edizione: “Grazie” è il messaggio che ricevo più spesso. L’iniziativa di “30 Giorni di preghiera” continua ad essere ben accettata in tutto il mondo. Visto che ci concentriamo sul Ramadan e che le nostre preghiere coincidono proprio con quel mese, i cristiani di tutte le età, provenienze e culture possono immedesimarsi con i rapporti dal campo missionario e pregare effi cacemente. Da parte nostra abbiamo chiesto ai nostri collaboratori di mandarci richieste specifi che di preghiera per il loro lavoro di quest’anno. La nostra preghiera di base è per i perduti affi nché ascoltino e per i nuovi credenti affi nché crescano nella loro fede. Forse non menzioniamo ogni giorno questa richiesta, ma sappiate che essa costituisce il fi ne di questo libretto e che i collaboratori di cui leggerete i racconti hanno anch’essi lo stesso obiettivo. Grazie per le vostre preghiere! Questo è il messaggio che vorrei farvi pervenire. Vogliamo anche ringraziare i numerosi collaboratori che scrivono, traducono, stampano e distribuiscono le storie di questo libretto. Naturalmente ringraziamo anche coloro che ci mettono in grado di continuare a produrre questo libretto con i loro contributi fi nanziari. Si potrà mai misurare il valore di una sola preghiera? Tutta la gloria sia resa a Dio! Gli editori Ciò in cui credono oggi i musulmani 2 Il nostro obiettivo 4 Mappa mondiale 5 Giorni 1 - 30: Soggetti di preghiera 6 Pregate per gli intercessori 13 Gli studenti musulmani 22 La speranza di andare in cielo 32 CIÒ IN CUI CREDONO OGGI I MUSULMANI La maggior parte dei musulmani crede fermamente nei “5 Pilastri” dell’islam. I 5 Pilastri, le percentuali praticate: 97% 93% La dichiarazione di fede in Allah e nel suo profeta Maometto 2 Il digiuno durante il mese del Ramadan La percentuale che crede nelle 5 credenze principali è ripartita come segue: La fede nel destino (fatalismo) espressa nelle parole “Inscia Allah” (se Dio vuole): un solo Dio (Allah) 97% Medio Oriente e Nord Africa Giorno del giudizio e cielo 94% Asia meridionale 91% Giorno del giudizio e inferno 87% Asia sudorientale 89% angeli 88% Asia centrale 88% Europa sudorientale 57% il Corano è letteralmente la Parola di Dio 80% 93% negli Stati Uniti solo 50% Maometto e altri profeti 77% La donazione di elemosine caritatevoli (Zakat) 63% L’osservazione delle cinque preghiere quotidiane (Salat) 97% È possibile avere più di una interpretazione corretta degli insegnamenti di fede islamica? Ecco le percentuali dei musulmani provenienti da divere nazioni che credono sia possibile: 9% Il pellegrinaggio alla Mecca (Hajj) Tunisia 58% Stati Uniti 57% Libano 45% Giordania 23% Egitto 21% Kirghizistan e Malaysia 17% L’importanza della religione per i musulmani In Nord America, meno del 25% dei musulmani aff erma che la religione è molto importante nella loro vita. Nell’Africa subsahariana, in Afghanistan e in Indonesia almeno il 50% dei musulmani frequenta la moschea varie volte la settimana. In molti Paesi si possono recitare poesie per lodare Allah, ma non in Pakistan o in Indonesia. Molti musulmani hanno oggetti nella loro casa per scongiurare il malocchio. Ecco alcune percentuali: Turchia 37% Afghanistan 36% Russia 35% Egitto 29% Indonesia 4% FONTE: pewforum.org/2013 “The World’s Muslims: Religion, Politics and Society”, un’indagine fatta in 39 Paesi con una popolazione musulmana rilevante, 38.000 interviste in oltre 80 lingue. La questione dei sunniti e sciiti: Altri dati importanti: Oltre il 50% dei musulmani in Europa e in Asia centrale si autodefi nisce semplicemente “musulmano” anziché sunnita o sciita. Almeno il 50% dei musulmani è preoccupato a causa dei gruppi religiosi estremisti nel proprio Paese. Percentuale campione di sunniti che ritiene che gli sciiti non siano veri musulmani: Iraq 14% Libano 21% Tunisia 41% Egitto 53% Marocco 50% Come in tutte le religioni, l’islam incorpora ogni aspetto della vita. Nel Corano e negli Hadith ci sono istruzioni per ogni dettaglio della vita quotidiana del musulmano. La stragrande maggioranza dei musulmani considera la prostituzione, l’omosessualità, il suicidio, l’aborto, l’eutanasia e l’uso di alcolici, immoralità. Almeno il 50% considera il divorzio una pratica moralmente accettabile. Almeno il 50% crede che una moglie debba sempre ubbidire al marito. Almeno il 50% crede che sia un dovere religioso cercare di convertire altri alla fede islamica. Da notare: Quasi la metà dei musulmani negli Stati Uniti dice che tutti (il 7%) o la maggioranza (il 41%) dei loro amici intimi sono musulmani; l’altra metà dice che alcuni (46%) o quasi nessuno (14%) dei loro amici intimi sono musulmani. Che opportunità grande per i cristiani americani di contattare i loro vicini e colleghi musulmani per diventare amici intimi con loro! 3 Il nostro obiettivo Incoraggiare, istruire ed equipaggiare, sin dal 1993 Invitare il maggior numero di cristiani pregare per il mondo ap ega e pe o do musulmano usu a o di prima mano coltivando amicizie con i musulmani nella vostra zona. Mentre pregate durante le prossime settimane, cercate di usare il più possibile le Scritture nella preghiera. Ciò vale sia quando pregate da soli sia quando lo fate in gruppo. In tutto il libretto abbiamo incorporato vari riferimenti biblici. Mentre meditate e pregate su questi versetti, chiedete a Dio di ispirarvi. Così la vostra fede sarà edificata, e Dio potrà darvi una comprensione nuova della preghiera basata sulla Sua Parola. Ramadan 1435 L ‘obiettivo di questa guida alla preghiera è quello di ispirare e guidare ogni lettore mentre intercede per i musulmani davanti al trono dell’Onnipotente. Vi incoraggiamo a cercare ulteriori informazioni e ad acquisire una maggiore comprensione del mondo islamico e di ciò che Dio sta facendo fra i musulmani, nonché ad ottenere notizie 4 Come sapete, i prossimi trenta giorni coincidono con il periodo del digiuno musulmano durante il mese chiamato Ramadan. Sappiamo che molti musulmani sono molto più religiosi durante il Ramadan che nel resto dell’anno; molti di loro cercano risposte concrete da Dio. Questo ci permette di pregare specificatamente Dio affinché Egli parli e agisca nella vita dei musulmani. Ogni anno riceviamo molte testimonianze che Dio sta facendo proprio questo. Secondo il calendario lunare islamico, il loro anno 1435 è il nostro 2014. Questo è il 23° libretto da quando abbiamo prodotto il primo nel 1993. L’anno secondo il calendario lunare islamico conta 354 giorni; per questo il Ramadan si celebra ogni anno circa 11 giorni prima. Dal 1993 ci sono stati 23 anni lunari. 30 Days International Siamo contrari all’islam, ma l’iniziativa internazionale di “30 Giorni” sottolinea fortemente l’amore di Dio per i popoli islamici. Questo movimento di intercessione ha sempre cercato di coltivare uno spirito di amore e rispetto e verso i musulmani. Manteniamo un atteggiamento positivo verso di loro. Per avere ulteriori informazioni su di noi, sui nostri obiettivi e sul modo di poter pregare efficacemente, per favore consultate il nostro sito www.30-days.net (in inglese). I luoghi I numeri in questa cartina indicano la pagina dei vari articoli Il rettangolo giallo sulla cartina rappresenta la cosiddetta 14 “Finestra 10/40”, la zona fra il decimo e il Nord America quarantesimo parallelo, dove tuttora vive la maggioranza dei popoli non ancora raggiunti con il Vangelo. 30 25 Europa Asia 19 11 26.3% 15–64 anni 65.9% oltre 65 anni Età media 7.9% 28.4 anni 9 24 36 38 10 26 37 Asia sudorientale 16 20 Sud America 0–14 anni 18 Medio Oriente L’età della popolazione mondiale: 28 Africa Australasia 5 Giorno 1 “Una delle chiavi del progresso del Vangelo è costituita da chiese sane che si moltiplicano” Sabato 28 Giugno MO N DO Il vento sta soffiando Adattato dal nuovo libro A Wind in the House of Islam di David Garrison. U n vento sta soffiando nella casa dell’islam: “Dar al Islam” oppure “casa della pace” in italiano, il termine usato dai musulmani per indicare quei Paesi dove possono liberamente praticare la loro religione. Al momento questa zona conta 49 nazioni con almeno 1.700 milioni di abitanti. Ciò significa che l’islam condiziona la vita spirituale di circa un quarto della popolazione mondiale. Ma oggi qualcosa sta succedendo, qualcosa di stupendo! “Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito” (Giovanni 3:8). Oggi, in oltre 60 luoghi diversi, stanno nascendo nuove comunità di ex musulmani 6 convertiti a Cristo. In ogni movimento ci sono almeno mille credenti battezzati e oltre cento nuovi gruppi dove Cristo è adorato. Tutto ciò negli ultimi dieci anni! In alcuni Paesi i movimenti contano decine di migliaia di nuovi credenti ex musulmani. Il passato Questo è davvero particolare. Per quasi 14 secoli milioni di “cristiani” sono stati assorbiti dalla “casa dell’islam”, per esempio a causa dell’espansione del Regno Ottomano. Si convertivano anche musulmani a Cristo, ma erano pochi. Solo alla fine del XIX secolo troviamo nelle Indie orientali olandesi il primo movimento libero e indigeno di musulmani che si convertirono a Cristo. Verso la fine del XX secolo sette movimenti distinti di comunità musulmane intere si convertirono a Cristo. Non è per caso che queste conversioni coincidevano con una fiumana di preghiere intense per i popoli non ancora raggiunti dal Vangelo, in particolare nel mondo islamico. Questa fiumana di preghiere deve continuare. Dio ci riveli il suo cuore, affinché oggi possiamo innalzare preghiere ispirate da Lui. Pregate anche per le migliaia di coraggiosi ex musulmani seguaci di Cristo che sono stati toccati dal vento dello Spirito e che stanno pagando un prezzo alto per la loro nuova fede. Qualcosa di storico sta succedendo. Il vento soffia nella “casa dell’islam”! Giorno 2 I nuovi credenti ex musulmani hanno bisogno di Bibbie, discepolato e preghiera Domenica 29 Giugno mo n do Nuovi membri della famiglia “E io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano.” (Giovanni 10:28) Pregate per i musulmani che quest’anno si sono convertiti a Cristo C i rallegriamo nel raccolto di persone che sono entrate nel Regno di Dio dopo le nostre preghiere dell’anno scorso. Innumerevoli musulmani hanno posto la loro fede in Cristo e hanno ricevuto il perdono dei loro peccati, per la Sua grazia. Quest’anno sono divenuti nostri fratelli e nostre sorelle in Cristo. Jari sapeva che la sua decisione di seguire Cristo non sarebbe stata facile. Conosceva i rischi, forse anche la morte, ma sapeva anche esattamente ciò che Gesù aveva fatto per lui sulla croce. Si era deciso con tutto il cuore e la sua famiglia lo seppe. Malgrado l’opposizione, Jari rimane una persona rispettata nel suo ambiente e mantiene le sue relazioni con la gente. Recentemente ha avuto la gioia grande di condurre un parente a Cristo. Jari e sua moglie stanno aspettando un bambino. I loro figli saranno educati sui fondamenti biblici nella loro famiglia, pur vivendo sotto le regole e le leggi dell’islam. Sicuramente avranno bisogno delle nostre preghiere continue e del nostro sostegno. Naturalmente le notizie non sono sempre buone. La pressione dell’ambiente ha indotto alcuni neoconvertiti a rinunciare alla fede in Cristo e a ritornare all’islam, di solito per salvare l’onore della famiglia. Non giudichiamoli, ma preghiamo piuttosto per loro. Jari e i suoi cari sono grati verso tutti coloro che pregano fedelmente per il mondo musulmano. Anche lui ha capito l’importanza dell’intercessione e dell’amore per i perduti. Jari ci chiede in particolare di ringraziare Dio per lui e di pregare specificamente per la sicurezza spirituale sua, della moglie e dei loro figli. Per i prossimi giorni, continuiamo a concentrare le nostre preghiere sui perduti nel mondo musulmano. Dio ha promesso di “ricordare e di benedire” (Salmo 115:12-15), sia noi sia i nostri figli. 7 Giorno 3 L’interdipendenza è la chiave della famiglia e della società musulmana Lunedì 30 Giugno mo n M do Gli anziani fra i musulmani entre ero presente a una festa di compleanno nello Yemen, fui colpito dal rispetto dei giovani verso gli anziani. Si stava celebrando il 77° compleanno di una zia e molti anziani erano presenti. I capifamiglia erano seduti nelle loro sedie designate e venivano serviti dai bambini e dai giovani. Era chiaro che qui i capelli grigi e le rughe costituiscono un vantaggio. Ai musulmani viene insegnato di trattare gli anziani con onore, con gentilezza e con umiltà. Nella cultura musulmana, il rispetto e la stima che si riceve cresce con l’età. I genitori anziani sono onorati a motivo della loro esperienza di vita. L’opportunità di sovvenire ai genitori nei loro ultimi anni di vita è considerata un dono di Allah. Le decisioni più importanti spesso vengono prese dall’anziano o dal capofamiglia in nome di tutta la famiglia. Questo si nota anche per le decisioni spirituali. In seguito alla conversione dell’anziano del paese, tribù intere si sono convertite - sia a Cristo sia all’islam. 8 Quando l’età avanza, diventa generalmente più difficile cambiare. Ciò vale ancora di più per gli anziani musulmani, quando i cambiamenti riguardano l’ideologia, gli usi, le tradizioni o il modo di fare le cose. Non è facile per un anziano musulmano accantonare le sue credenze e le pratiche di una vita intera per porre la sua fede in Cristo. Tuttavia, tutte le cose sono possibili al nostro Dio onnipotente e Signore. Lui è in grado di effettuare questo cambiamento mediante la potenza dello Spirito Santo. Nei diversi casi di capifamiglia e anziani che sono stati toccati dal Vangelo, abbiamo visto che tutto il parentado si è poi convertito a Cristo. “ Nella cultura musul mana, il rispetto e la stima che si ” riceve cresce con l’età Gli anziani in Medio Oriente e in Nord Africa (MENA)* SPERANZA DI VITA 1975–1979 52 anni 2000–2005 68 anni ULTRA SESSANTACINQUENNI 2000 10 milioni 2030 50 milioni 2010 6,7% della popolazione oltre 65 anni 2030 11,8% della popolazione oltre 65 anni TENDENZE Gli ultra sessantacinquenni sono per il 75% analfabeti, svolgono lavori con retribuzioni basse, non ricevono pensioni o ricevono pensioni minime, abitano con i figli e sono in maggioranza femmine. *Dati provenienti dalla United Nations Population Division (UNPD) Giorno 4 Un saudita su cinque vive al di sotto del livello di povertà Martedì 1 Luglio ie io o r me d L nt e C’è qualcuno che ascolta il mio grido? ’Arabia Saudita è conosciuta per la sua ricchezza petrolifera e per i suoi paesaggi desertici. Meno conosciuti sono gli estremismi religiosi e culturali che causano sofferenze a molti abitanti dell’Arabia Saudita. Sin dalla loro prima infanzia, ai sauditi viene insegnato di non fidarsi di nessuno al di fuori della loro famiglia. Si può avere fiducia solo nei familiari più intimi e anche fra loro c’è spesso un mutuo sospetto. L’onore della famiglia ha la priorità assoluta, al punto che le vittime di abusi soffrono in reare motivo di vergogna silenzio anziché creare alla famiglia. A casa di Samira regna il dolore, perché suaa madre soffre di una febbre alta e iù diventa sempre più bia debole. Una nebbia di incertezza circonda la o famiglia. Nessuno sa rispondere allee ra, domande di Samira, e lei non capisce gli sguardi angosciati di sua madre. Persino dopo la morte della mamma tutti soffrono in silenzio per conto loro. Samira non saprà mai la verità su ciò che è successo a sua madre. Non può parlarne con nessuno, Samira si chiede in silenzio: “C’è qualcuno che ascolta il mio grido?”. Per la maggioranza degli arabi sauditi Dio è tanto lontano, al punto che non possono immaginare che Egli si prenda personalmente cura di loro. Tutti i sauditi conoscono Gesù come Isa, il profeta del Corano, ma solo pochissimi hanno sentito parlare di Lui come Amico e Salvatore. Il nostro desiderio è che innumerevoli sauditi scoprano che Gesù non soltanto sente il loro grido, ma asciuga anche tutte le loro lacrime; desideriamo che i sauditi non temano più la morte, ma abbiano invece fiducia in un’eternità con Cristo. Preghiamo affinché i disperati trovino speranza! I BISOGNI I fratelli e le sorelle impegnati per l’Arabia Saudita ci chiedono di unirci con loro in preghiera: l per coloro che soffrono in silenzio e solitudine, per uomini, donne e bambini sauditi, affinché incontrino il Gesù che ha sofferto per loro e che si cura di loro; l per i seguaci sauditi di Gesù, affinché sperimentino appieno la presenza di Dio, e che la gente nel loro ambiente noti il cambiamento in loro; l affinché abbiano il coraggio di rimanere fermi nella fede mentre noi ci inginocchiamo davanti a Dio in loro favore. 9 Giorno 5 Bareilly, in ordine di grandezza, è la cinquantesima metropoli dell’India Mercoledì 2 Luglio i n d ia B Pregate per i musulmani di Bareilly envenuti al Bareilly College, fondato nel 1837, con il motto: saggezza, giustizia, coraggio, moralità, umanità, servizio, dovere, cooperazione, successo. Beh, è un bel po’. Chi sa se i laureati imparano tutte queste virtù... Bareilly è una città in forte crescita nello Stato federato settentrionale dell’Uttar Pradesh. È situata fra New Delhi e Lucknow. Sette fiumi passano attraverso le basse pianure del Gange. Il suolo è ottimo, ma gli alluvioni non sono benefici. Bareilly è fra i distretti più sviluppati dell’India settentrionale e attira tanti giovani e molte industrie. Il Bareilly College è molto frequentato ma abbastanza costoso. Non molti musulmani possono permettersi di studiarvi. Molti musulmani possiedono piccole aziende, ma la maggioranza di loro è povera. Pochi appartengono al ceto medio. Bareilly è la città natale di Wasim Barelvi, un poeta urdu di fama mondiale. La città è anche un centro culturale. Il tasso di alfabetizzazione è dell’80% (88% per i maschi e 65% per le donne), dunque più alto della m media nazionale del 60%. Violenze in città V A Alcune statistiche valutano la popolazione m musulmana al 35%, ma nel centro della ccittà è più alta. La rapida crescita della p popolazione crea colonie di musulmani e iindù alla periferia della città e causa una sseparazione crescente fra queste due ccomponenti della popolazione. La violenza ffra questi gruppi è frequente, non solo fra iindù e musulmani, ma anche fra le divergenti 10 fazioni teologiche degli stessi islamici. C’è un pugno di operai cristiani fra i musulmani di Bareilly. Alcuni musulmani recentemente hanno fatto una chiara decisione per Cristo. Ci sono anche credenti segreti e altri che stanno cercando Dio. Lo sviluppo di una chiesa crescente sembra imminente. I BISOGNI Gli operai del Signore a Bareilly chiedono di pregare: l affinché cresca il ministero nel campus di Bareilly: ci vogliono collaboratori per raggiungere gli studenti e i professori con il Vangelo; l per materiali e corsi di formazione affinché rafforzino la spinta verso la fondazione di nuove chiese e il discepolato; l affinché Dio susciti pastori per il discepolato dei nuovi credenti. Dio ci chiede di porre la nostra fede in Lui e di credere che potremo fare tutto ciò che Egli ci chiede di fare. Egli è potente. Giorno 6 Giovedì 3 Luglio ie io o r me d P nt e “ La storia del conflitto in Siria er pregare efficacemente bisogna avere una certa comprensione delle radici dei conflitti. L’esempio di oggi è quello della Siria, ma le lezioni apprese dalla storia si applicano a tutte le nazioni musulmane. Grazie all’imperatore romano Costantino il Grande, del IV secolo d.C., la Siria divenne il centro del mondo cristiano. Questa posizione rimase intatta finché l’islam conquistò la Siria nel VII secolo d.C. La Siria rimase un Paese islamico, anche quando divenne parte dell’Impero ottomano. I conflitti nella regione continuavano, spesso anche a causa dell’ostilità tra i musulmani sciiti e sunniti, un conflitto che non possiamo La nostra preghiera principale e il grido del nostro cuore è per gli innocenti che tire il non han no la possibi lità di sen messaggio della riconciliazione approfondire in questo articolo. Durante la Prima Guerra Mondiale, Lawrence d’Arabia cercò di liberare la Siria dal giogo ottomano. I francesi si immischiarono, divisero il Paese e diedero alla minoranza alawita (una setta sciita) la supremazia sui musulmani sunniti. Nel 1946 la Siria ottenne l’indipendenza e un musulmano alawita di nome Hafez al Assad (Assad significa “leone”) divenne forte. Nel 1970 Assad prese il potere con un golpe e creò un opprimente governo poliziesco. I musulmani sunniti (la cosiddetta Fratellanza) giurarono di distruggere Assad. Durante i successivi 30 anni del suo regime, l’odio dei musulmani sunniti cresceva verso Assad e gli alawiti. Questo spiega in parte l’attuale conflitto ” in Siria. Assad odiava anche Israele. Nel 1973 lo attaccò; Israele vinse la guerra, ma Assad asserì che la guerra aveva esaltato l’islam. La regione ne uscì a pezzi, ma ciò aumentò il suo potere, le amicizie e i rapporti più profondi con la Russia e l’Iran. Hafez al Assad morì nel 2000. Quello stesso anno suo figlio Bashar al Assad sposò una donna sunnita. Si sperava che questo giovane presidente portasse riforme. Invece non fu così. Una famiglia missionaria, che è dovuta fuggire dalla Siria, propone questi soggetti di preghiera: Nella situazione attuale dobbiamo imparare a pregare in base a ciò che la Bibbia dice riguardo al passato e al futuro della Siria (Isaia 17:1). La nostra preghiera principale e il grido del nostro cuore è per gli innocenti che non hanno la possibilità di sentire il messaggio della riconciliazione. 11 Giorno 7 Non c’è acqua? Per le abluzioni rituali è permesso usare anche la sabbia Venerdì 4 Luglio a l' i s l O m La preghiera nell’islam ggi molti musulmani andranno in moschea per compiere la preghiera del venerdì. La preghiera ha un ruolo centrale nell’islam. Quando un musulmano parla di “preghiera”, intende di solito la preghiera rituale e obbligatoria, il “Salat”, che va ripetuta cinque volte al giorno. Questa preghiera deve essere fatta da ogni musulmano adulto in orari specifici, in lingua araba e con la faccia rivolta alla Mecca. Soltanto le preghiere rituali sono permesse, non quelle formulate liberamente. La preghiera mattutina deve essere innalzata prima del levar del sole, quella del mezzogiorno proprio prima che il sole arrivi allo zenit, la preghiera pomeridiana prima del tramonto, quella serale dopo il tramonto e quella notturna quando fa buio. 12 La preghiera è vietata in altri momenti, per esempio durante il levar del sole. Le preghiere dei non musulmani non hanno assolutamente valore. Preghiere volontarie A parte le preghiere rituali e obbligatorie cinque volte al giorno, si possono innalzare preghiere rituali supplementari in altri tre orari della giornata. L’islam raccomanda le preghiere di lode e anche le suppliche, per esempio in tempi di malattia o per ottenere il perdono. In quei momenti si possono elevare preghiere liberamente formulate. Questo tipo di preghiera (du’a in arabo) ha solo un valore secondario in confronto alle preghiere rituali obbligatorie. Mancare deliberatamente di pregare è un peccato! La tradizione islamica dice: “La prima cosa che sarà esaminata nel Giorno del Giudizio è la preghiera”. Visto che nessuno riesce a pregare cinque volte ogni giorno della sua vita, il musulmano è sempre terrorizzato dal timore che morirà senza aver espletato questo obbligo. Perciò la preghiera non è un’espressione gioiosa del proprio rapporto con Dio, né una conversazione confidenziale con il Padre, ma una regola che si impara dall’età di sette anni. La preghiera biblica invece è volontaria; è una conversazione personale con Dio ispirata dallo Spirito Santo, che può essere innalzata in qualsiasi momento, da credenti e anche da non credenti, con l’accesso garantito al trono della grazia. Mentre immaginate o vedete i musulmani che oggi vanno in moschea per compiere la preghiera del venerdì, abbiate una conversazione confidenziale con Dio Padre in loro favore e lasciate che Egli vi guidi. TESTIMONI Pregate per gli intercessori “I nostri cuori sono stati cambiati”, scrive Rik. “Dopo aver nutrito per trent’anni pregiudizi verso i musulmani, quest’anno il Signore li ha tolti”. Q uesta testimonianza e molte altre ci sono arrivate dopo la prima edizione del libretto “30 Giorni di intercessione per il mondo musulmano” nel 1993. La paura del mondo musulmano spariva mentre si pregava durante il Ramadan. Prendete un momento per pregare per coloro che intercedono insieme a voi durante questo Ramadan. Nancy ci ha scritto: “Ho visto che le mie preghiere si sono rinfrescate e rinnovate attraverso quest’esperienza d’intercessione. Il mio sguardo si volge verso il cielo e sento una nuova compassione e speranza per i perduti”. Gloria a Dio. Pregate affinché un numero maggiore di cristiani, individualmente o in gruppo, riceva la visione e comprenda l’urgenza dell’intercessione. Pregate affinché Dio susciti un numero sempre maggiore di credenti che pregano per i musulmani durante il Ramadan e anche dopo. Abbiamo tanto bisogno di una nuova compassione. “Pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza. Pregate per tutti i santi” (Efesini 6:18). Ammettete che siete deboli; Dio vi aumenterà la forza. Il Signore rafforza gli umili. ANZA entir e re più. Non m più. Non ruba re de ci uc n No e più. mer id iona le ch lla h da ll’Asi a e tr en M Incont ra i Abda a. l Qa ed m ikaze per A er addest rava ka ra ccontò di av i m , tè un o nd ve be st avamo a. Nel sogno eci an ni pr im di o gn so un av ut o compier e la un aereo per su o nd la vo a st av All’impr ov vi so sione su icid a. is m ciò a ri op pr su a bracci a, abbrac rve, gl i tese le pa n ap i No gl ù. sù pi Ge uccidere i di sse: “Non Abda lla h e gl . All’indom an i ù” pi e n mentir ruba re più. No leva di re quel am ici cosa vo ch iese ai suoi gno pr oven iva sser o che il so di i gl i tt Tu sogno. era ta nt o da lla h non ne Ab a m , na ta da Sa l Qa ed a. Fece lavora re per A di e is bl ico Sm . ro sicu re un corso bi a e in iziò a fa rc ce va i ri ta e at tr ch al e qu a lezion en za. La pr im nd re. po ba is ru rr n co No r . pe on uccidere “N ti: en m da di Dieci Com an sse: “Supposi Abda lla h m i di Non mentir e”. st ra da tr ovar m i su lla saperne di giusta!”. Volle am ico lo più; un altr o o m ission ar io indi ri zzò a un le o tt le er av loca le. Dopo alcu ni an ni, Scrittur e per a vita a egli diede la su rl a con Cr isto. Oggi pa a speran za gioi a della su tr i in Gesù ad al i. an m ul mus 13 Giorno 8 Sabato 5 Luglio n or d “ L am e r ica Tutti hanno fame della Verità e hanno bisogno di vederla manifestata I musulmani negli Stati Uniti si sentono al sicuro a stragrande maggioranza dei leader delle moschee non ha l’impressione che la società americana in genere sia ostile verso l’islam” (secondo cair.com). Questa dichiarazione è solo una delle tante che sono uscite dalle varie indagini fatte in America negli ultimi anni. Mentre il pubblico americano diventa più consapevole dell’islam, sembra che i musulmani in genere si sentano più tranquilli, specialmente nelle grandi metropoli. Non sorprende che i numeri abbiano un ruolo importante. Il numero delle moschee è cresciuto, soprattutto in New York, California, Texas e Florida, e il numero dei frequentatori delle moschee continua a salire. Uno studio ha contato 2,6 milioni di musulmani che assistevano alla preghiera della fine del Ramadan, molti di più che dieci anni fa. L’aumento si è verificato soprattutto in Texas. Secondo un rapporto di Pew, il 63% dei 14 musulmani in America dice che non c’è divario fra la devozione e la vita in una società moderna. Una parte quasi identica dei cristiani americani (il 64%) la vede nello stesso modo (secondo pewforum.org). Tuttavia, uno studio di Barna, pubblicata subito dopo l’attentato della maratona di Boston nel 2013, indica che un terzo degli americani (il 33%) aveva un’opinione favorevole sull’islam, mentre poco di più (il 36%) diceva di avere un’opinione sfavorevole su questa religione. Il resto, il 31% degli americani, non sapeva cosa pensarne (secondo barna.org). Malgrado la tragedia a Boston, la maggior parte dei leader delle moschee dice di essere stata trattata bene dal vicinato. Secondo loro, il problema più grande rimane l’ignoranza riguardo all’islam, ma essi menzionano anche la libertà religiosa in America e ammettono che l’interesse per la religione li fa sentire più a loro agio, benché abbiano l’impressione di non essere trattati al pari dei seguaci di altre religioni. Molti musulmani in America sono immigrati dall’Asia meridionale, dall’Africa, dall’Iran, ecc. Molti di loro sono fuggiti dalla loro patria a causa della persecuzione o del fondamentalismo. Molti fra loro non parlano inglese fluentemente, il che rende difficile per la chiesa, almeno inizialmente, coinvolgerli oltre all’amicizia o ai servizi di supporto. Mentre ricordiamo la Chiesa americana in questo momento, preghiamo che essa trovi modi efficaci per condividere la fede, la speranza e l’amore agli immigrati musulmani. Giorno 9 La famiglia è parte dell’ordine sociale islamico Domenica 6 Luglio mo n U do La struttura della famiglia na delle caratteristiche più toccanti della società musulmana è l’importanza data alla famiglia. La famiglia è considerata la pietra angolare e il legame più forte nella cultura islamica. Durante tutta la storia, la forza dell’unità familiare è stata la chiave persino della sopravvivenza di molte tribù ed etnie. I valori culturali più valorizzati sono imperniati sulla lealtà alla propria famiglia e sulla coltivazione del rispetto della famiglia e degli amici. La casa musulmana è un mondo in se stessa. La famiglia musulmana tradizionale è molto estesa e abbraccia spesso tre o più generazioni. Il matrimonio dentro la famiglia è normale fra cugini e cugine lontane. I componenti delle famiglie cercano spesso di vivere vicini l’uno all’altro. Il commercio e gli affari familiari si passano da generazione in generazione. Le arti e le abilità sono insegnate dalla madre alla figlia e di padre in figlio. Questa struttura estesa offre una sensazione di stabilità, di coerenza e di mutuo supporto, specialmente in tempi di bisogno. Il ruolo del capofamiglia Nell’islam ogni g membro della famiglia ha una ser di responsabilità verso gli altri serie co componenti. Il Corano presenta i var ruoli e le diverse funzioni con vari la concezione che ogni individuo è pr protetto da danni e può vivere in ar armonia all’interno di una “famiglia sic sicura di mutuo supporto”, dove ip pesi e i lavori sono condivisi, e dove il dovere principale del ca capofamiglia è quello di assicurare c tutta la famiglia rimanga sul che “sentiero diritto”. Perciò, per i musulmani la famiglia è il fondamento centrale su cui la società musulmana viene edificata. Questa è una delle ragioni per cui l’onore della famiglia è profondamente ferito quando uno dei membri abbandona la fede musulmana. È anche la ragione per cui l’unità della famiglia costituisce la chiave per raggiungere molti musulmani con il Vangelo di Cristo. Se una famiglia intera si converte, il sostegno e la protezione che essa può dare ad ogni componente sono fortissimi. Inoltre l’impatto sulle altre famiglie nell’ambiente viene moltiplicato. I BISOGNI Richiesta dal campo missionario: l I collaboratori chiedono alle famiglie cristiane di pregare insieme per la conversione di una famiglia musulmana estesa di propria conoscenza. 15 Giorno 10 Prima di attraversare il territorio degli Afar, rivolgetevi al capotribù Lunedì 7 luglio Af r i F ca Nuova speranza per gli Afar orse alcuni di voi si ricordano che in passato abbiamo pregato per gli Afar nell’Africa orientale. Siate incoraggiati dalle testimonianze e dai fatti! Dio sta lavorando tra di loro (I Giovanni 5:14). L’abitat tradizionale degli Afar è uno dei posti più torridi del mondo: i bassopiani etiopi e la zona lungo la costa dell’Eritrea e del Gibuti nel Corno dell’Africa. Un numero sempre più basso dei 2,5 milioni di Afar mantiene il modo di vivere tradizionale allevando cammelli e capre. La necessità di lavoro e di riconoscimento ha spinto molti a trasferirsi in città. Una volta gli Afar erano un popolo orgoglioso, senza dominatori e il loro spirito combattivo era temuto da tutti. Oggi, nel migliore dei casi, hanno un ruolo secondario nella scena politica dei tre Paesi in cui la maggioranza di loro vive. Molti Afar vivono in povertà estrema nelle zone rurali o nelle bidonville delle città, rassegnati e senza speranza. Benché gli Afar siano stati musulmani per parecchi secoli, le loro credenze antiche negli spiriti modellano la loro vita quotidiana. 16 La paura degli spiriti li accompagna costantemente. Per un Afar, Dio è un Giudice lontano, molto temuto. Per vari decenni i missionari stranieri hanno lavorato fra gli Afar e tradotto la Bibbia nella loro lingua, ma soltanto pochi singoli hanno abbracciato la fede cristiana. Negli ultimi quattro anni però Dio ha aperto un nuovo capitolo. Alcuni credenti afar hanno risposto all’invito di Gesù a portare il messaggio dell’amore di Dio ai membri della loro tribù. Dio ha benedetto i loro tentativi e ora vediamo gli inizi di comunità viventi in mezzo a questo popolo. I cristiani fra gli Afar subiscono persecuzioni, ma rimangono saldi. Hanno trovato speranza in Gesù e rifiutano di rinunciare a Cristo. I BISOGNI Questi credenti ci chiedono di pregare insieme a loro: l affinché i nuovi credenti afar abbiano il coraggio e la franchezza di condividere con gli altri l’amore che hanno trovato in Cristo; l per porte aperte fra le donne afar, perché siano più facilmente raggiungibili; l per una versione audio della Bibbia nella loro lingua. Per gli analfabeti ci vorebbe una versione audio su scheda SD per i cellulari. Giorno 11 Ogni anno muoiono 4,3 milioni di bambini nei Paesi musulmani Martedì 8 Luglio i nt e r vi s ta I bambini trascurati L a redazione internazionale di “30 Giorni” ha intervistato un direttore sui diritti dei bambini che sono trascurati ed emarginati. Egli preferisce rimanere anonimo perché lavora in aree sensibili (l’intervista è stata sintetizzata). 30 Giorni Si parla molto del ministero fra i bambini trascurati, eppure esso rimane una sfida. Perché questo lavoro è così difficile? “La maggioranza dei bambini musulmani vive in zone dove la tradizione familiare è quella di tenerli sotto stretto controllo. Perciò i bambini musulmani hanno molta meno libertà di scelta in confronto ai loro coetanei in Occidente. Le opere cristiane devono stare attente a questa realtà ed essere prudenti nel modo in cui lavorano per i bambini trascurati. Devono innanzitutto guadagnare fiducia”. 30 Giorni Eppure ci sono possibilità di aiutare i bambini. Quali sono gli approcci che secondo te funzionano meglio? “Vogliamo che ci siano insegnanti, scrittori, leader sportivi, ecc., fra gli indigeni che aiutino a migliorare la vita e la personalità dei bambini. E ciò va fatto preferibilmente prima che abbiano raggiunto l’età di 12 anni”. 30 Giorni Quali sono i campi in cui i bambini sono maggiormente trascurati? “Malala Yousafzai1 ha spiegato al mondo che un campo molto trascurato è quello dell’istruzione, soprattutto per le femmine. Sfortunatamente gran parte del problema dell’educazione è causato dalla povertà. Stupisce rendersi conto che oltre la metà dei bambini nel mondo è povera. È improbabile per i bambini affamati nutrire una prospettiva decente di vita. Non basta dire soltanto: ’Andate in pace, scaldatevi e saziatevi’ senza dar loro le cose necessarie per vivere”. 30 Giorni La Bibbia ci comanda di intervenire in questi casi? “Sono convinto di sì! La Bibbia dice che i bambini dovrebbero ricevere amore, cura, compassione, saggi consigli e un fondamento di speranza e di fede. È nostro dovere aiutarli con amore...”. 30 Giorni Qual è il vostro bisogno più grande? [Sorride] “La preghiera! È Dio Colui che ama questi bambini di più. Chiedetegli di aprire delle porte ed Egli lo farà. Chiedetegli saggezza ed Egli ve la darà. Chiedetegli di darvi un amore più grande per questi bambini trascurati e meravigliatevi della velocità con cui ve lo darà!”. “Dalla bocca dei bambini e dei lattanti hai tratto una forza... per ridurre al silenzio l’avversario e il vendicatore” (Salmo 8:2) 1 È stata definita l’adolescente più famosa del mondo. A ottobre del 2012 fu colpita dalle pallottole dei talebani. A luglio del 2013 ha parlato all’ONU durante il suo sedicesimo compleanno. 17 Giorno 12 Il 45% di tutte le etnie non raggiunte dal Vangelo sono musulmane Mercoledì 9 Luglio iu r ag g Non nt i Popoli non raggiunti dal Vangelo I 94.000 membri della casta Makrani in Pakistan e in India Un bue scuote vigorosamente la testa per liberarsi dalle mosche e il contadino makrani fugge. Un altro contadino makrani erige un palo con una scarpa logorata in cima dopo aver raccolto una buon raccolto di frumento. Due uomini makrani vanno in viaggio, e il terzo compagno di viaggio deve aspettare un po’ prima di unirsi a loro. Cosa significa tutto questo? In tutti e tre questi casi, i membri della casta Makrani cercano di scongiurare la sfortuna. I Makrani sono un popolo coraggioso; in passato i membri della tribù venivano arruolati come mercenari. Ironicamente però la loro vita è dominata dalla paura. Benché le caste di solito sono un fenomeno dell’induismo, i Makrani sono musulmani. I BISOGNI l Legati dalla paura e dall’inganno, i Makrani hanno bisogno di essere liberati dalla potenza di Gesù. Pregate affinché possano capire presto che possono dipendere da Lui per essere liberati dal malocchio. Una parola chiave per la loro vita è “fiducia”, cioè la fiducia in Lui. ragazzo annuì, ma era chiaro che era ancora confuso. Il padre aggiunse orgogliosamente: “I russi hanno cercato di costringerci a scrivere, ma noi abbiamo resistito. Non abbiamo bisogno di loro per sapere come dobbiamo vivere”. “Ma papà, come possiamo sperare di leggere i libri famosi del mondo?”. “Noi abbiamo il Corano in arabo”, rispose il padre. “Non ci serve nient’altro”. Oltre mille anni fa, molti Tsakhur ascoltarono il Vangelo e scelsero di seguire Cristo. Senza Bibbia però erano incapaci di passare la loro fede alle generazioni successive. Oggi gli Tsakhur sono considerati “non raggiunti dal Vangelo”; infatti non si conosce nessun cristiano fra loro. I BISOGNI l Pregate per gruppi di cristiani che si I 18.000 musulmani dell’etnia T Tsakhur dell’Azerbaigian “ “Papà, perché non abbiamo nessun libro?”. Il p padre fissò il figlio. “Noi parliamo una lingua m molto speciale”, rispose. “Pochi al di fuori d degli Tsakhur hanno imparato a parlarla”. Il 18 impegnino per l’evangelizzazione degli Tsakhur. Pregate affinché la Bibbia sia tradotta nella loro lingua, e che molti Tsakhur pongano la loro fede in Cristo. Contributo da www.globalprayerdigest.org Giorno 13 Giovedì 10 Luglio e u ro pa Nel 2001 l’aeroporto internazionale di Tirano fu rinominato con il nome di Madre Teresa I musulmani nominali in Albania Oggi I l nome Albania significa significa “La Terra delle Aquile”. Questa nazione è situata nella Penisola balcanica sul Mar Adriatico, di fronte all’Italia meridionale. Questo piccolo Paese montuoso ha circa 3 milioni di abitanti. Il popolo albanese ha avuto una storia lunga e spesso difficile. Tuttavia figurava fra i primi popoli raggiunti dal Vangelo dopo che l’apostolo Paolo nei suoi viaggi vi aveva predicato il Vangelo di Cristo “con la potenza di segni e di prodigi” (Romani 15:19). I secolo L’apostolo Paolo portò il Vangelo (Atti 16:12) Dopo vent’anni di libertà la situazione è cambiata drammaticamente. Molti missionari cristiani e islamici hanno inondato la piccola nazione. Il materialismo e l’umanesimo occidentale stanno conquistando i cuori delle masse. Molti hanno posto la loro speranza nell’aspettativa dell’integrazione europea. Benché i cristiani evangelici costituiscano meno dell’1% della popolazione, la chiesa sta crescendo, è attiva ed evangelizza. La buona notizia di Cristo fu portata con potenza quasi 2000 anni fa nella regione. Trasformerà di nuovo l’Albania? “C’è speranza per il tuo avvenire”, dice il Signore in Geremia 31:17. I BISOGNI I cristiani in Albania ci chiedono di intercedere per i seguenti soggetti: l Nel 1990 non c’erano chiese evangeliche in Albania; ora ce ne sono oltre 160. Ringraziate Dio per questa chiesa giovane XV secolo l’Impero ottomano impose l’islam 1912 Indipendenza e attiva. Benedite le iniziative per la fondazione di chiese nuove. Pregate per la Fratellanza Evangelica dell’Albania (VUSH) che unisce la maggioranza dei credenti. l Pregate per i musulmani nominali. Storicamente il 70% della popolazione è musulmano, ma solo una piccola percentuale va in moschea o legge regolarmente il Corano. L’islam popolare è praticato ampiamente e molti temono le fatture e le maledizioni. Pregate affinché la potenza di Dio liberi i musulmani albanesi dai legami spirituali della tradizione e della superstizione. Pregate affinché trovino vera speranza e pace in Gesù. l Kruje, Kukes, Kavaje e Krume sono città fortemente islamiche in Albania. Anni di testimonianza cristiana sembrano aver portato poco frutto in quelle città. Pregate per un cambiamento positivo. l Pregate affinché due etnie musulmane mai raggiunte dal Vangelo ricevano il Buon Messaggio: sono i Gorani e i Gollobord nella zona montuosa del nord est dell’Albania. 1944 - 1990 l’Albania diventa comunista 19 Giorno 14 Venerdì 11 Luglio in d o I nes i a L’isola Kalimantan (Borneo) è la quarta isola del mondo in ordine di grandezza Il mercato galleggiante Banjar o Banjaresi sono un’etnia indigena sulla costa marittima nella città di Banjarmasin, la capitale del Kalimantan meridionale in Indonesia. Palafitte, chiamate “lanting”, fiancheggiano i numerosi canali che attraversano questa “città del fiume”. Prendete un “klotok” (una imbarcazione a motore) e sarete presto attorniati da gente che fa il bagno e il bucato, che chiacchiera e che compra frutta, verdura e pesce da venditori su piccole barche. Ogni mattina, e soprattutto il venerdì, la gente invade il mercato galleggiante, dove i contadini e i commercianti portano le loro merci da vendere sulle loro imbarcazioni. I fiumi servono anche per corse nautiche e per altre feste; insomma, tutta la vita della città si svolge sull’acqua. I Banjar sono musulmani devoti e conosciuti per la loro forte e orgogliosa identità islamica. Nella società dei Banjar, l’islam pervade ogni aspetto della vita individuale e familiare. La religione è la forza primaria per limitare la criminalità, come il furto e il gioco d’azzardo. L’identità dei 20 Banjar sembra inseparabile dalla religione islamica. Allo stesso tempo dominano le credenze animistiche tradizionali. Queste credenze insegnano che potenze soprannaturali risiedono in oggetti come pietre, alberi e monti. Le feste islamiche e il digiuno del mese Ramadan sono osservati rigorosamente. Gli evangelici conosciuti sono pochi o assenti, e meno del 5% ualsiasi della popolazione confessa una qualsiasi forma di cristianesimo. I BISOGNI I fratelli che cercano di raggiungere i Banjar in Indonesia ci propongono alcuni soggetti di preghiera: l Il mercato galleggiante brulica di vita e conversazioni, soprattutto di venerdì. Perciò è un ottimo luogo dove i credenti cristiani possono dialogare sia con i venditori sia con i compratori. Pregate affinché noi, seguaci di Gesù, possiamo trovare porte aperte fra i Banjar e parlare con franchezza. l Abbiamo bisogno di aiuto! Pregate affinché altri seguaci di Gesù in Kalimantan si uniscano a noi per raggiungere questa etnia meravigliosa. l Il nostro desiderio profondo è che i Banjar trovino il Fiume della Vita, bevano l’acqua della vita e adorino Cristo con noi al mercato galleggiante. Per favore pregate con noi. Giorno 15 Sabato 12 Luglio t e cn o lo g ia La maggioranza della gente nel mondo musulmano possiede un cellulare Raccontare la storia di Gesù in ogni lingua J essica (pseudonimo per ragioni di sicurezza) insegna in una classe di discepolato biblico ad Auburn in Australia. Auburn è una località con una grande popolazione musulmana. Un giorno Azita, una donna dall’Afghanistan, accettò un invito a visitare la classe di Jessica. Azita parlava la lingua Dari, ma era analfabeta. Tuttavia Jessica voleva condividere il Vangelo con lei su lingua. nella sua Jessica era “pronta a render conto della speran che è in speranza voi a ttutti quelli che vvi chiedono spieg spiegazioni” (I Pietr 3:15). Pietro Je Jessica aveva scar scaricato una app applicazione da ww www.5fi sh.mobi ne suo cellulare, nel e così aveva uno st strumento con parlate nel mondo musulmano e i materiali sono disponibili gratuitamente. Sia per gli evangelisti sia per gli interessati a Gesù e al cristianesimo, è utile scaricare, ascoltare e condividere il contenuto in modo facile e discreto. Siate, come Jessica, anche voi pronti a condividere la ragione della vostra speranza... in ogni lingua! sé per condividere il Vangelo in migliaia di lingue. Mentre gli altri davano il benvenuto ad Azita, Jessica navigò in Internet e in seguito fece sentire il Vangelo in lingua Dari ad Azita. Azita ascoltò attentamente il programma di otto minuti e voleva saperne di più. Ora Jessica ed altri continuano ad aiutare Azita. L’applicazione 5fish è un esempio di uno strumento missionario che si prefigge di raccontare la storia di Gesù in ogni lingua. L’applicazione mobile incorpora audiovisivi che spiegano il Vangelo e un semplice insegnamento biblico in oltre 6.000 lingue e dialetti. Molte di queste lingue sono I BISOGNI Coloro che stanno sviluppando questa applicazione ci chiedono di pregare: l affinché Dio doni molta creatività e capacità tecnica alla squadra di volontari che sta sviluppando questa applicazione per Android e iPhone; l affinché quelli che desiderano conoscere Gesù e il cristianesimo nei Paesi musulmani, trovino applicazioni simili del Vangelo sui loro cellulari. Ci sono molte applicazioni, ma trovare quelle cristiane non è sempre facile; l affinché altri cristiani siano pronti a condividere il Vangelo con strumenti come questa applicazione nelle lingue che loro stessi non sanno parlare (I Pietro 3:15). 21 Gli studenti musulmani O “Nel contesto di un’amicizia caratterizzata da un amore genuino, alcuni desidereranno esplorare il cristianesimo e potrebbero credere in Gesù mentre studiano nel tuo Paese”. 22 gni anno centinaia di studenti musulmani lasciano la patria e v viaggiano in Paesi sconosciuti con abitudini s sconosciute per studiare all’università. Per molti di loro questo può essere la prima o opportunità di trovare amici cristiani e di s sentire il messaggio dell’amore di Dio. Gran parte degli studenti internazionali d desidera sperimentare la cultura locale e fare nuove amicizie. Nel contesto di un’amicizia caratterizzata da un amore genuino, alcuni desidereranno esplorare il cristianesimo e potrebbero credere in Gesù mentre studiano nel tuo Paese. Pregare e coltivare amicizie fra gli studenti musulmani è fra le opportunità missionarie più strategiche per i cristiani e per le chiese in questi tempi. Ecco una strategia semplice per evangelizzare gli studenti musulmani: Passo 1 Prega Trova altri fratelli che abbiano un peso per evangelizzare gli studenti musulmani e pregate regolarmente insieme. La preghiera è l’aspetto più importante dell’evangelizzazione dei musulmani. C’è potenza, saggezza e incoraggiamento in un gruppo dove si prega e ci si sostiene l’un l’altro. Tramite l’intercessione, le fortezze che tengono i musulmani nella cecità spirituale possono essere abbattute. Pregate per opportunità di fare amicizia con gli studenti musulmani, di affrontare i loro bisogni e di parlare di Gesù con loro. Passo 2 Ama Ogni studente è diverso e va trattato singolarmente considerando che è amato da Dio. Ci possono essere musulmani nominali oppure profondamente religiosi. Come parte della creazione di Dio hanno tutti quanti fame di conoscere il loro Creatore. Il nostro obiettivo deve essere quello di stabilire una mutua fiducia e di sviluppare un’amicizia più profonda. Ricorda che gli studenti sono affaccendati, così cerca di conoscere i loro orari, chiedi loro qual è il momento più opportuno di vederli e mantieni il contatto con sms, e-mail, Facebook e telefono. Passo 3 Affronta i bisogni Quando cominci a conoscere il tuo amico musulmano, usa le opportunità di affrontare i suoi bisogni, forse uscendo con lui per rilassarvi un po’, o aiutandolo praticamente con la spesa, o correggendo la sua tesi, ecc. Ci saranno bisogni che non saprai affrontare, ma questi potrebbero darti l’opportunità di pregare per essi. Quando lui vedrà risposte alle preghiere in suo favore, sarà curioso di saperne di più su Gesù. Passo 4 Feste e celebrazioni Cogli le opportunità di organizzare una festa per lui, per esempio per il compleanno, per una promozione, per la fine degli esami e così via, e chiedigli di invitare anche i suoi amici. Così sarai probabilmente accettato dalla sua cerchia culturale, per poi essere invitato alle loro feste e celebrazioni speciali dove potrai continuare a sviluppare altre relazioni. Passo 5 Condividi la tua vita e fede Tratta il tuo amico musulmano con rispetto e cerca di scoprire cosa pensa. Cerca di essere naturale e aperto nel condividere le benedizioni, le difficoltà, le sfide della tua vita, e come Dio ti ha aiutato rispondendo alla preghiera. Anche i musulmani cercano una fede reale. Passo 6 Condividi la Parola di Dio Fare studi biblici con musulmani può essere tanto facile quanto dir loro come Dio ti sta parlando attraverso le Scritture. I musulmani accettano che la Bibbia è provenuta da Dio, ma è stato detto loro che è stata manipolata. Può essere un aiuto per loro leggere testimonianze di altri che sono venuti a Cristo. Cerca saggezza da parte di coloro che hanno esperienza nel condurre musulmani a Cristo e nel discepolarli. affinché si battezzino o facciano una pubblica confessione della loro fede in Gesù. Continuate a esplorare la Bibbia insieme e permettete allo Spirito Santo di mostrare loro quali passi di ubbidienza devono prendere. È essenziale prendere molto tempo per pregare con loro e per loro, e metterli a contatto con altri amici cristiani. Passo 7 Aiutali a crescere Per alcuni la loro decisione di diventare seguaci di Cristo può significare essere rimandati a casa, perseguitati o persino assassinati. Non fare pressioni 23 Giorno 16 In passato l’Oman produceva incenso e mirra Domenica 13 Luglio ie io o r me d O nt e Oman - un Paese dimenticato? man appartiene al cuore del mondo arabo. La famiglia, lo Stato, la cultura, le tradizioni, insomma, tutti gli aspetti della vita sono permeati dalla religione. Infatti, il 100% della popolazione di 2,1 milioni di abitanti è musulmano. Probabilmente, in tutto il Paese, non c’è più di un pugno di seguaci di Gesù indigeni. Eppure c’è una prospettiva di speranza. Parecchi nell’Oman amano le storie di Isa al Masih (Gesù il Messia) dell’Ingil (Vangelo). Molte persone anelano al vero Dio, un Dio che li ama e che non chiede obblighi religiosi, ma offre un rapporto personale con Lui e una pace vera. “Salim, un tassista, incontrò la nostra comitiva turistica mentre stavamo visitando un vecchio castello in Oman, vicino alla frontiera dello Yemen. ‘Per caso’ vide la nostra Bibbia araba e iniziò una conversazione con noi. Interessato ci chiese di poterla guardare un momento. Con entusiasmo lesse alcuni versetti del Vangelo di Giovanni e si accorse che c’erano scritte le storie di Gesù. Ci supplicò di dargli la Bibbia. 24 Quando gli regalammo un Vangelo, Salim fu molto felice e riconoscente. Gli spiegammo brevemente come avrebbe potuto conoscere Gesù personalmente e lo salutammo”. Non sappiamo come la storia della vita di Salim sia andata. Eppure è incoraggiante constatare che ci sono persone che nell’Oman sono spiritualmente affamate. Preghiamo e speriamo che molti altri ‘Salim’ comincino a cercare la vera pace. Oltre 50 gruppi cristiani diversi sono attivi nella zona metropolitana di Muscat. Sono costituiti da operai stranieri. Benché la legge non proibisca l’evangelizzazione, essa è malvista e il Ministero dei Sussidi e degli Affari Religiosi (MERA) fermerà gli individui o i gruppi che la praticano. I BISOGNI l Pregate affinché i pochi credenti coraggiosi perseverino nella loro fede. l Pregate affinché Dio spinga più operai in questo campo. Pochi conoscono l’Oman e pochi si interessano a questo Paese. l Pregate affinché persone come Salim abbiano incontri soprannaturali con Gesù: “Il popolo che camminava nelle tenebre, vede una gran luce; su quelli che abitavano il paese dell’ombra della morte, la luce risplende” (Isaia 9:1). Giorno 17 Un giornale ha scritto: “Birmingham è il posto migliore in Europa per i musulmani” Lunedì 14 Luglio e u ro L pa I popoli musulmani a Birmingham a metropoli di Birmingham in Inghilterra ha oltre un milione di abitanti, fra cui oltre 230.000 musulmani. La maggioranza di loro viene dal Pakistan; gli altri da Paesi come il Bangladesh, l’Iran e la Somalia. I musulmani non solo dominano le strade in parecchi rioni ma, nel centro della città, fanno anche una forte propaganda per la loro religione. Molte famiglie musulmane rimangono attaccate fortemente alle loro tradizioni, pur abitando già da molto tempo in Inghilterra. I genitori concordano ancora i matrimoni per i loro figli, cercando spesso un partner dal loro Paese d’origine per il loro figlio o la loro figlia. Altre famiglie rimangono legate alle loro radici musulmane, ma cercano di assumere uno stile di vita più inglese e si preoccupano soprattutto del loro benessere materiale. Per molti questi tempi di crisi economica sono duri. La povertà fra gli immigrati e la difficoltà di integrarsi nella società inglese rimangono sfide da superare. I giovani e i meno giovani combattono per trovare lavoro. Di conseguenza, i gruppi islamisti diventano più popolari e la violenza domestica e la criminalità aumentano nei q quartieri musulmani. Sentirsi invasi S M Molti abitanti sono rimasti a guardare m mentre il loro quartiere veniva sempre più ““invaso” dagli immigrati musulmani. Alcuni ccredenti hanno cominciato a capire che d devono affrontare il loro dovere missionario d di raggiungere i musulmani nel proprio rrione. La chiesa di Willem coltiva i rapporti o organizzando attività estive per i bambini e incontri speciali per uomini e donne. Altri hanno sviluppato un ministero di ospitalità e di soccorso per aiutare i vicini vulnerabili, come per esempio dei club per aiutare i bambini con i loro compiti a casa o corsi di lingua per le donne. Alcune chiese offrono corsi per aiutare i cristiani a condividere la loro fede con i vicini e gli amici musulmani, visto che le opportunità per farlo si trovano proprio sulla loro soglia di casa. I BISOGNI I cristiani che cercano di evangelizzare i rioni di Birmingham ci presentano i seguenti soggetti di preghiera: l I ministeri di ospitalità e di soccorso hanno bisogno di volontari, organizzatori e persone con una chiara visione. l Il nostro desiderio è che intere famiglie musulmane si rivolgano a Cristo. Quando i padri e gli anziani si convertono, spesso tutta la famiglia segue il loro esempio (Atti 16:31). 25 Giorno 18 Martedì 15 Luglio i n d ia I L’islam arrivò qui già prima della conquista musulmana dell’India settentrionale I musulmani Beary nell’India meridionale Beary (o Byari) sono una piccola etnia musulmana nello Stato federato del Karnataka nell’India meridionale. È un popolo importante fra le altre etnie musulmane della costa indiana, perché i Beary sono rispettati e costituiscono la maggioranza della popolazione musulmana del Karnataka. I Beary sono un’etnia con una cultura distinta. La loro lingua è il Beary Bashe, che è fortemente influenzata dall’arabo, dal Malyalam (la lingua del Kerala, India) e dal Tamil (la lingua parlata in Tamilnadu, India). L’influenza araba I Beary hanno una storia lunga di oltre 1350 anni. Già prima dell’epoca di Maometto erano stati sotto l’influenza araba a causa delle loro relazioni commerciali con i commercianti arabi. Dopo l’arrivo dell’islam, i commercianti arabi musulmani guadagnarono gli abitanti della costa indiana meridionale alla loro religione tramite la da’wah (la predicazione) e sposando donne locali. I BISOGNI l Pregate affinché nuove chiese siano fondate l Impoveriti Storicamente i Beary godevano un’alta posizione sociale come uomini d’affari e commercianti. Si opposero agli inglesi e di conseguenza furono esclusi dall’istruzione inglese, fatto che, col tempo, danneggiò i loro affari e in seguito la loro vita sociale. Ora sono prevalentemente contadini e appena il 20% è ancora dedito agli affari e al commercio. Benché negli ultimi anni ci sia stato progresso nel campo dell’istruzione, degli affari e del commercio, la maggioranza dei Beary vive in 26 zone rurali e sono tuttora poveri e piuttosto indietro nella scala sociale e nel campo dell’istruzione. l l l fra i Beary dai membri dei popoli circonvicini che hanno conosciuto Cristo. Pregate affinché il film “Jesus” sia proiettato nella lingua parlata nel Karnataka e possibilmente anche nella lingua Beary Bashe. Pregate affinché si stabiliscano giustizia e pace, e che le autorità abbiano la saggezza di proteggere la vita dei Beary. Pregate affinché le chiese della zona e le organizzazioni missionarie si impegnino per l’istruzione, per lo sviluppo e per l’edificazione della società dei Beary. “Ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti” (Filippesi 4:6). È impossibile presentarsi davanti al trono della grazia e andarsene a mani vuote, anche pregando per i Beary! Giorno 19 Mercoledì 16 Luglio n e no e t n i i u nt e r ag g S “La preghiera del giusto ha una grande efficacia” (Giacomo 5:16) Nessun cristiano, nessuna Bibbia, nessun missionario apevate che ci sono ancora etnie musulmane che, per quanto sappiamo, non hanno nessun seguace di Cristo in mezzo a loro, nemmeno un solo libro della Bibbia e nessuno che condivida loro il Vangelo? È importante che continuiamo a pregare per coloro che non sono ancora stati raggiunti dal Vangelo, perché la Bibbia dice che “tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue staranno in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello” per adorare il Signore (Apocalisse 7:9-10). Qui sotto elenchiamo sette di queste etnie per cui possiamo pregare, con una breve descrizione: • Afghanistan: i Tregami — Sono sette raggruppamenti che vivono nelle montagne nordorientali del Nuristan. È difficile raggiungerli, le strade sono quasi impraticabili e i Tregami nutrono una forte diffidenza verso gli estranei. • Indonesia: i Kumbewaha — È un’etnia isolata, poco conosciuta, sulla costa dell’isola di Sulawesi meridionale. Per i cristiani è difficile raggiungerli. • Iran: i Khalay — I Khalay vivono nell’Iran centrale e non hanno accesso a Bibbie, libri o trattati evangelici, né a mezzi audiovisivi e non hanno contatti con cristiani. • Pakistan: i Waneci — La minaccia costante di guerra li ha indotti a temere e odiare gli estranei. Questo fatto ostacola fortemente l’evangelizzazione. • Russia: i Karata — Vivono in una zona scabra del Daghestan e sono molto leali verso la loro tribù e famiglia. • Somalia: i Dabarre — Sono prevalentemente contadini. Molti di loro parlano l’arabo come seconda lingua o nel commercio. La famiglia è dominata dai maschi. I villaggi sono governati da un consiglio di anziani di ogni famiglia. Il consiglio decide sui rapporti e gli affari con gli altri villaggi. • Sudan occidentale: i Midob — È un’etnia nomade e arabizzata, che viaggia da un posto all’altro in cerca di pascoli per le loro greggi. Gran parte comunica verbalmente Le ricerche rivelano che gran parte della popolazione musulmana del mondo comunica soprattutto verbalmente. Non sono capaci, abituati o disposti ad apprendere tramite materiale cartaceo. I BISOGNI Le organizzazioni che cercano di colmare questa lacuna ci chiedono di pregare per: l risorse, affinché le sette etnie elencate qui sopra abbiano presto seguaci di Cristo; l una Bibbia almeno in formato audio; l dei missionari che portino loro il Vangelo. Preghiamo dunque, volgendo gli occhi a Dio anziché alle difficoltà apparentemente insormontabili del compito da espletare. 27 Giorno 20 Ci sono nel mondo fra i 30 e i 38 milioni di curdi Giovedì 17 Luglio ie io o r Me d L nt e I diritti delle donne in Kurdistan a febbre delle elezioni aveva afferrato la popolazione della regione curda dell’Iraq. I manifesti e le bandiere dei vari candidati e partiti si vedevano ovunque. Notevole era il fatto che il numero dei candidati femminili era maggiore rispetto alle elezioni precedenti. Molto è cambiato negli ultimi dieci anni. Sembra che anche per le donne ci siano più diritti e maggiori opportunità in confronto ai tempi di prima: possono essere presenti in tutte le strutture delle autorità locali, sono maggiormente presenti nella leadership e conducono persino programmi televisivi. I gruppi femminili rivendicano i loro diritti. Molte donne direbbero apertamente che sperimentano una sensazione nuova di libertà e che sono soddisfatte della loro 28 posizione nella società. Indaghiamo sulla realtà Tuttavia, contattandole più da vicino, potreste sentire anche altri risvolti. “Molte fra le mie colleghe soffrono intensamente nei loro matrimoni, ma rimangono con i loro mariti e tacciono per amore della religione, della pace e dei loro figli”. “Gli uomini non credono che noi donne siamo capaci di assumere una vera responsabilità”. “Mio marito è molto geloso e sospettoso. Non posso nemmeno fare la spesa da sola!”. A parte queste osservazioni si nota il fatto che ci sono poche donne nelle comunità cristiane locali. Questo ci porta a riflettere sulla loro vera libertà. Forse soltanto una su cinque, fra i credenti locali, è una donna. La ragione principale è la paura. Le donne sanno che il loro cambiamento di religione comporterebbe gravi conseguenze e che dovrebbero affrontare seri svantaggi. Perciò sono molto poche le donne disposte ad assumersi questo rischio per cercare la Verità. Riguardo alle elezioni, ebbene, anche i partiti islamici adesso hanno più seggi di prima nel parlamento. E si sa che questi partiti non sono molto aperti verso le donne! I BISOGNI Dio concede il diritto di diventare figli di Dio a chiunque accetta Cristo. Pregate: l affinché ci siano più donne ad appropriarsi di questo diritto; l affinché abbiano l’opportunità di sentire questo messaggio e il coraggio di usufruirne personalmente; l affinché siano disposte a pagare il prezzo momentaneo che comporta il diritto di essere figlie di Dio per tutta l’eternità. Giorno 21 Venerdì 18 Luglio c as ia ale e nt r “ Cristo Alcuni imam trovano K airat è stato preso di mira. Dopo aver incontrato Gesù, morì a se stesso e nei suoi ultimi anni ha cominciato ad attraversare i villaggi per raccontare agli abitanti che Gesù non era solo un profeta, ma la Via, la Verità e la Vita. La sua ricerca della Verità iniziò con una delusione quando da imam, andando a piedi verso la Mecca, fu fermato alla frontiera turca. Non gli permisero di passare il confine senza carta d’identità o passaporto. Scoraggiato tornò lentamente al suo villaggio ed ebbe un incontro con alcuni seguaci di Gesù. Confrontato con la potenza di Dio Kyslbay racconta che, da comunista e intellettuale convinto, aveva scoperto di non voler vivere più senza una speranza spirituale. Così divenne imam e un rispettato e apprezzato insegnante islamico in molte parti del suo Paese. Dopo il crollo dell’URSS, prima i suoi figli e poi sua moglie vennero a contatto con una comunità cristiana recentemente fondata. Questo non costituì un problema per Kyslbay, perché era un Poco tempo dopo, fu con fronta to con la promotore della libertà religiosa. Poco tempo dopo, fu confrontato con la potenza del Vangelo. Davanti ai suoi occhi una donna fu guarita. Lui non solo non era capace di guarire i malati, ma non poteva neppure aiutare veramente chi stava soffrendo. Senza esitazione donò la sua vita a Gesù. Cominciando a studiare la Bibbia, la sua convinzione divenne sempre più forte ed egli divenne un apologeta formidabile, al punto che la polizia lo relegò agli arresti domiciliari per sei mesi. Questo gli diede il tempo e la serenità per scrivere e far stampare la sua storia, affinché molti potessero rivolgersi a Gesù attraverso la sua vita e la testimonianza della sua conversione. ” potenza del Vangelo secolari e religiosi che si trovano questo venerdì nelle moschee dell’Asia centrale. Fra loro ci sono molti nuclei di fondamentalisti; l affinché le testimonianze stampate di Kairat e Kyslbay siano lette da molte persone e che i cuori dei lettori siano toccati. I BISOGNI Oggi gli imam stanno preparando i loro sermoni da pronunciare dopo la preghiera del venerdì. Pregate: l affinché i leader spirituali, che influenzano la loro società, aprano i loro occhi sulla verità (I Timoteo 2:1-4); l per un risveglio spirituale fra i musulmani 29 Giorno 22 Sabato 19 Luglio su d am e r ica Almeno la metà della popolazione vive al di sotto del margine della povertà Suriname S e prenotate un volo per il Suriname, non siate sorpresi se l’agenzia di viaggi non sa dove si trova questo Paese. È abbastanza remoto. Circa l’80% del Paese consiste di foresta pluviale tropicale confinante con la giungla dell’Amazzonia. Questa è una della ragioni perché non molte persone vi entrano dal confinante Brasile. Il Suriname (l’ex Guyana olandese) è il più piccolo Paese indipendente del Sud America. Non è un’eccezione vedere scimmie fra gli alberi e serpenti boa che attraversano strade trafficate. La regione interna è rimasta vergine e scarsamente popolata. La maggioranza dei 560.000 abitanti vive nella capitale. Una grande varietà La capitale Paramaribo è varia! Una delle prime cose che noterete è il miscuglio straordinario di popoli e lingue. Nella città troverete la moschea, il tempio indù, la chiesa, la cattedrale e la sinagoga a poca distanza l’uno dall’altra. In altri Paesi i musulmani sono chiamati 30 alla preghiera dalla voce del muezzin dal minareto della moschea. Nel Suriname però la maggioranza dei musulmani è proveniente dall’isola di Giava in Indonesia, e loro seguono l’uso del loro Paese di provenienza aspettando il suono di un tamburo. Il ministero cristiano a favore dei poveri è molto importante, visto che circa la metà della popolazione vive al di sotto del margine di povertà. I BISOGNI l Ci sono diversi gruppi di cristiani attivi nel Paese, ma il Vangelo si sta radicando solo lentamente. Pregate affinché il film “Jesus”, il progetto “Genesi” e altri materiali ausiliari raggiungano la popolazione musulmana. Il film “Jesus” è stato proiettato ampiamente, fra l’altro in programmi televisivi nelle quattro lingue maggiori, gloria a Dio. l Il Movimento “Jesus Students Suriname Movement” JSSM (Gesù per gli Studenti del Suriname) ha lavorato nel Paese per oltre dieci anni. Gli studenti ci chiedono di pregare per la nascita di più cellule, specialmente all’Università del Suriname (Proverbi 24:11). l Pregate affinché gli abitanti del Suriname leggano il Nuovo Testamento nella lingua Sranan Tongo, permettendo alla luce della Parola di Dio di splendere nelle tenebre (Proverbi 6:23; II Pietro 1:19). l All’incirca un terzo della popolazione lasciò per i Paesi Bassi dopo l’indipendenza (1975), inclusi molti musulmani. Costruirono la prima moschea Jama Masjid ad Amsterdam. Preghiamo per i molti musulmani surinamesi residenti in Olanda. Giorno 23 Domenica 20 Luglio mo n C do Durante gli ultimi dieci anni la vendita di alcolici è raddoppiata nel mondo musulmano Stupefacenti e alcolici hi si prende cura dei drogati e degli alcolizzati nei Paesi islamici? Le droghe e l’alcol sono proibiti dall’islam. Perciò, quelli che ne sono rimasti schiavi possono solo sperare nell’assistenza statale. La percentuale di coloro che ricadono dopo il trattamento è estremamente alta, perché una disintossicazione non può risolvere il vuoto nel cuore né togliere i problemi che in origine hanno causato la dipendenza. Bolat cresceva vedendo come suo padre distruggeva tutto ciò che era utile e prezioso a causa dell’alcool. Sicuramente non voleva finire nella stessa miseria che stava distruggendo la sua famiglia. Come giovane chirurgo desiderava aiutare la gente. I suoi colleghi esperti però gli spiegarono ben presto che avrebbe potuto affrontare meglio i dolori e le sofferenze che erano inerenti al suo lavoro, se fosse aiutato un po’ da un bicchiere di whisky proibito. Ben presto Bolat divenne schiavo dell’alcol. Poteva affrontare il suo lavoro solo sotto l’influenza di questo veleno. Presto cominciò ad assumere droghe. A motivo “ Sua moglie apprese che i cristia ni erano pronti ad aiutar e, accetta re ed amare chi era del suo lavoro, al tavolo operatorio, erano drogato, le sue mani a stabilire la vita o la morte dei suoi pazienti. Così le sue mani tremanti alcolizzato e depresso fecero di lui davvero un assassino multiplo. Scendendo sempre più in basso divenne l le persone come Bolat che si incamminano persino peggio di suo padre, il cui esempio sulla strada della libertà in Cristo, ma che non avrebbe mai voluto imitare. Presto tuttavia hanno ancora bisogno della piena fu licenziato dall’ospedale e cominciò a potenza guaritrice e della consolazione distruggere la sua piccola famiglia. dello Spirito Santo nella loro vita (Matteo Sua moglie venne a contatto con alcuni 11:28-29); cristiani e apprese che i cristiani erano l le famiglie musulmane che soffrono perché pronti ad aiutare, accettare ed amare chi era hanno tossicodipendenti fra i loro cari; drogato, alcolizzato e depresso. Mandò suo l i cristiani che aiutano in questo campo marito in una casa di cura cristiana. Bolat difficile, affinché Dio moltiplichi il loro ne divenne un residente permanente. Vari numero. successi e contrattempi segnarono la sua strada verso il recupero. Tuttora si trova sull’orlo sottile fra la libertà in Cristo e la schiavitù della tossicodipendenza. ” I BISOGNI Coloro che si prendono cura dei tossicodipendenti ci chiedono di pregare per: 31 La speranza di andare in cielo I musulmani credono nel Giorno del Giudizio. Il 94% dei musulmani crede che esista il paradiso (cielo) chiamato “Janna”. Ritengono che quelli che hanno creduto nell’islam e compiuto opere buone, possano entrare nei “giardini delle delizie”. L’87% dei musulmani crede che esista anche l’inferno dove saranno mandati i non musulmani e i musulmani che hanno compiuto il male. I musulmani possono avere la sicurezza di andare in cielo? I musulmani non possono avere alcuna garanzia di essere salvati. Credono che dovranno rendere conto di tutti i loro atti al Giorno del Giudizio. Se le opere cattive pesano di più di quelle buone, saranno puniti con l’inferno. I musulmani cattivi andranno all’inferno, ma non ci rimarranno per sempre. Allah decide per quanto tempo dovranno starci. La maggioranza dei 32 musulmani però crede di essere sicura di andare in cielo se partecipano alla “Jihad”. Benché questo termine sia spesso tradotto con “guerra santa”, significa letteralmente “impegnare le proprie forze per Dio”. Alcuni possono partecipare alla “Jihad” scrivendo un libro sull’islam, oppure guadagnando altri all’islam, o anche combattendo fisicamente per la causa dell’islam. Quando un musulmano muore durante la sua “Jihad”, può essere sicuro di entrare immediatamente in paradiso. Le buone opere Forse la differenza principale fra il paradiso islamico e il cielo cristiano ha a che fare con la salvezza. Il significato delle buone opere nell’islam causa una totale incertezza riguardo alla salvezza eterna. La letteratura teologica islamica e i commentari del Corano non offrono una spiegazione esauriente. Chi può pretendere di aver fatto buone opere sufficienti a cancellare i suoi peccati? Persino il musulmano più devoto deve vivere con la paura che forse le sue buone azioni non supereranno quelle cattive. Nell’islam, se Allah desidera perdonare i peccati, egli dice semplicemente: “Sono stati perdonati”. Ma i cristiani riconoscono che per il perdono ci vuole lo spargimento di sangue (Ebrei 9:22). I musulmani credono anche negli ultimi tempi. Secondo l’islam sunnita, il Mahdi è il successore di Maometto che redimerà l’islam prima del Giorno del Giudizio e che libererà il mondo dal male. Nell’islam sciita si crede che il Mahdi sarà il dodicesimo Imam (nascosto), lui salverà il mondo. Giorno 24 Lunedì 21 Luglio pr o f u ghi Le guerre e le persecuzioni hanno provocato 1,3 milioni di nuovi profughi dal 2011 in poi Profughi sui barconi Jonah racconta: Q uando fuggii dall’Eritrea in cerca di asilo politico, non mi preoccupavo di chiedere a Dio di aiutarmi; nutrivo piuttosto fiducia nella mia fortuna. Nella parte più dura del viaggio, un tragitto interminabile, su un camion attraverso il Sahara, feci amicizia con Said, un giovane musulmano. Ci incoraggiammo a vicenda al meglio e ci demmo reciprocamente consigli sul modo di arrivare in Europa... Di fronte a noi c’era una piccola imbarcazione capace di ospitare a bordo una quarantina di persone sballottata dalle onde. Delle oltre 500 persone sulla spiaggia, molte avevano già consegnato i loro soldi per questa nuova fase del viaggio. Tutti stavamo lottando per conquistare un posto sullo scafo. Fu angosciante, una questione di vita o di morte. Ad un tratto chiamarono i nostri nomi: ecco il momento della liberazione! Non voglio neanche ricordare quelle prime ore in cui eravamo schiacciati fra oltre 300 profughi in mare aperto. Quando dopo due giorni vedemmo in lontananza la costa italiana, tutti giubilammo e gridammo di sollievo. Quella notte però si scatenò una tempesta terribile. Onde di 7 o 8 metri di altezza si abbatterono su di noi. Avevamo l’impressione che il capitano aveva tramato questa disgrazia. Così tutti cominciarono a invocare il proprio dio, esattamente come successe sulla nave dove molti secoli prima stava viaggiando il profeta da cui ho preso il nome. E allora successe il miracolo! Nonostante la tempesta, in quel momento un aereo ci sorvolò. L’equipaggio avvertì subito la guardia costiera. Se l’aiuto fosse arrivato solo un paio d’ore dopo, avrebbero ripescato dall’acqua soltanto i nostri cadaveri. Questo fu il mio primo, reale e personale incontro con Dio. Ora vivo in Svizzera e ho accettato Gesù come il mio Salvatore e Signore. Ripenso ancora spesso a quel viaggio pazzesco. Dove sia andato a finire il mio amico Said, non saprei dirlo. Prego però regolarmente per lui e per tutti i musulmani al mondo. 33 Giorno 25 Ogni anno vengono venduti 1,2 milioni di bambini Martedì 22 Luglio mo n L do Corruzione e ingiustizia a corruzione e l’ingiustizia sociale sono problemi seri in parecchi Paesi musulmani. Tramite la preghiera, possiamo supplicare Dio in favore dei poveri, degli affranti, dei disperati e dei perduti, e implorare la grazia di Dio affinché siano restaurati e trasformati, e possiamo chiedere che ciò che è storto sia raddrizzato. La Primavera Araba iniziò in parte a causa della corruzione e dell’ingiustizia dei leader, un problema ancora attuale in questa regione. È triste costatare che sono spesso i 34 b bambini, le donne e le minoranze a soffrirne di più. I più poveri e deboli subiscono le d cconseguenze più dure dei regimi dei leader e d dei sistemi immorali e corrotti. Un recente Pew report (pewforum.org) rivela cche la grande maggioranza dei musulmani n non è tanto interessata alla fede islamica q quanto alla presenza del cibo quotidiano ssulla tavola. Una grossa percentuale dei m musulmani non ha mai scelto di seguire ll’islam, essi sono semplicemente nati in quel ssistema. E quando questo sistema è corrotto e ingiusto, gli uomini, le donne e i bambini ssoffrono drammaticamente. “L’opera della giustizia sarà la pace e l’azione della giustizia, tranquillità e sicurezza per sempre” (Isaia 32:17) l leader spirituali: imam, pastori, sacerdoti, rabbini e molti altri; l leader dell’istruzione: insegnanti, teologi, professori; l leader culturali e sportivi: sport, organizzazioni culturali; l leader commerciali: uomini d’affari, economisti, banchieri; l leader mediatici: direttori televisivi, radiofonici, giornalisti, redattori. Come possiamo pregare contro la corruzione e l’ingiustizia? Alcuni esempi: l pregate affinché lo Spirito Santo convinca i I BISOGNI Per che cosa possiamo pregare? Pregare per le autorità significa pregare per i diversi livelli di autorità (I Timoteo 2:1-2): l i politici: re, presidenti, ministri, il parlamento, i diplomatici; l le professioni legali: giudici, avvocati, notai, consiglieri legali; l servizi di sicurezza: capi della polizia, capi dell’esercito; leader di peccato, che essi confessino i loro peccati davanti Dio e siano trasformati in modo che procaccino la giustizia; l pregate affinché i popoli che subiscono la corruzione vengano a contatto con il Vangelo e sperimentino l’amore e la grazia di Dio (Romani 5:5). Giorno 26 Mercoledì 23 Luglio a l' ’ i s l D m La Notte della Potenza alla finestra stavo fissando le tenebre all’esterno. Per ore avevo cercato di lavorare, ma ero sopraffatta dalle voci rauche, risuonanti e insistenti che uscivano dai megafoni delle moschee sparse nella città. Quella notte le voci erano alte e ininterrotte, e mi ha invaso una forte consapevolezza del regno spirituale. Era la Notte islamica della Potenza. Tenendo presente il significato spirituale di questa notte, decisi di riunirmi con alcune amiche credenti per una nottata di preghiera, per lodare Dio e per intercedere per i nostri amici islamici e per il mondo musulmano in generale. Quella notte ebbi una forte spinta a pregare per la mia amica musulmana Amira e chiesi anche alle altre sorelle presenti di pregare per lei. Pregammo ferventemente. La sera consecutiva mi trovavo seduta accanto ad Amira in un culto cristiano nel mio quartiere! Lei mi aveva invitata a partecipare a questa riunione con un’altra sua amica cristiana! Finita la riunione Amira mi sommerse di domande. Proposi di leggere la Bibbia insieme. Lei rispose che voleva pensarci. Il nostro Dio agiva con potenza in risposta alle nostre preghiere, e come risultato almeno un’anima si stava avvicinando al Suo Regno. Più tardi Amira divenne una seguace di Gesù. I musulmani credono che la Notte della Potenza sia quella nel mese del Ramadan in cui, secoli fa, Maometto ricevette le prime rivelazioni del Corano. Molti musulmani rimangono svegli per tutta la notte per pregare o per recitare il Corano, credendo che in questa notte particolarmente sacra abbiano un’opportunità migliore di vedere le loro preghiere esaudite da Dio. Molti musulmani cercano sinceramente Dio in quella notte e sono aperti verso di Lui. I BISOGNI l Preghiamo affinché Dio ci spinga a intercedere per i/le nostri /e “Amira”. l Padre, benedici i cristiani con la Tua saggezza e comprensione, affinché sappiano come proseguire efficacemente i contatti con le loro “Amira” e come condividere la loro fede con chi chiede informazioni. l Chiediamo a Dio di darci franchezza per cogliere l’opportunità di testimoniare quando se ne presenta l’occasione (II Timoteo 1:7-8). 35 Giorno 27 Il Sudan è uno dei paesi più poveri del mondo Giovedì 24 Luglio n or d N af r i ca Il fango ristora la vista e la fiducia ell’agosto del 2013, trecentomila persone furono colpite dagli alluvioni che tempestarono il Sudan del Nord per oltre tre settimane. Oltre 50 persone morirono, 53.000 latrine crollarono a Khartum. Case di fango crollarono. Persino edifici di cemento armato crollarono. Fu l’alluvione peggiore degli ultimi 25 anni. Nonostante questa tragedia, centinaia di collaboratori di missioni e di organizzazioni di soccorso sono stati espulsi dal Sudan del Nord. Dopo essere stati interrogati hanno confiscato loro soldi, beni e veicoli. Oltre dieci milioni di sudanesi hanno subito persecuzioni atroci, privazioni, guerra, genocidio, siccità e carestia in Darfur, fra i Monti Nuba, nel Sudan orientale, nello Stato del Nilo Blu e ora anche a Khartum. Alcuni cristiani sudanesi hanno persino perso la loro cittadinanza e sono stati espulsi dal Paese. Gli analisti politici si sono chiesti come mai non ci sia stata una Primavera Araba in Sudan con una marea di persone uscite sulle strade per esigere cambiamenti. Eppure tante persone vivono letteralmente sull’unica 36 strada asfaltata attorniati da un mare di fango. In Giovanni capitolo 9 leggiamo che Gesù fece recuperare la vista ad un uomo cieco fin dalla nascita facendo del fango e spalmandolo sui suoi occhi. Pregate per il Sudan, affinché Dio apra gli occhi dei sudanesi e dei loro leader. I BISOGNI I cristiani che lavorano in Sudan ci chiedono di pregare per questi soggetti specifici: l pregate affinché lo Spirito di Dio apra gli occhi dei musulmani e degli animisti sudanesi; l pregate affinché Dio doni il suo coraggio ai cristiani sudanesi perseguitati che sono stati percossi, torturati, stuprati, assassinati, derubati della loro cittadinanza e ridotti in schiavitù. Pregate affinché i cristiani siano capaci di amare i loro vicini musulmani senza nutrire amarezza, rabbia e odio; l pregate per il governo sudanese e per la comunità internazionale, affinché si mettano in atto piani a lungo termine in Sudan per restaurare nel modo giusto il Paese e le sue etnie; l Isaia 43:19: “Ecco, io sto per fare una cosa nuova; essa sta per germogliare; non lo riconoscerete? Sì, io aprirò una strada nel deserto, farò scorrere dei fiumi nella steppa”. Leggete anche Salmo 40:1-3. 40:1 3. Giorno 28 Il regno Mogul introduce l’islam (1526-1858) Venerdì 25 Luglio as ia I La vita quotidiana in Bangladesh l calore torrido e l’umidità sono insopportabili. Nel cielo sopra la piccola città, le nuvole si ammassano minacciosamente. I monsoni stanno per arrivare. Sulla strada siamo attorniati da una marea di piccoli camion, risciò, bici, moto e carri spinti a mano in mezzo al rumore continuo dei clacson. Dentro questo trambusto ci sono cani, capre, mucche... e gente dappertutto. Si affrettano per arrivare a destinazione prima che la tempesta si scateni. Lungo la strada ci sono botteghe dove si vendono articoli di ogni tipo, e chioschi dove si vendono cibi. Gli odori di gasolio, di aromi, di cibi fritti e dei mucchi di immondizie si mescolano e riempiono le nostre narici. E poi, cinque volte al giorno, tutto ciò viene sommerso dalla chiamata alla preghiera dei muezzin. Questo è il Bangladesh. Il Bangladesh è vivace, vibrante di vita in tutte le sue sfumature. Bellezza e grazia. Bruttura e violenza. Ricchezza e povertà. Tutto ciò è presente qui. Il Bangladesh con i suoi circa 162 milioni di abitanti è lo Stato più densamente popolato del nostro pianeta. Circa il 90% della popolazione è musulmano, il 9% è indù e i cristiani costituiscono lo 0,5%. In Bangladesh abita circa il 10% di tutti i musulmani del mondo. Qui i cristiani godono una calma relativa e il governo attuale cerca di trattare le minoranze del Paese con equità modica. Ci sono molte piccole comunità cristiane, positive e spiritualmente vive sparse nel Paese, ma i problemi sociali hanno le loro ripercussioni anche sulle chiese. Di conseguenza certe lotte per il potere e la corruzione, che sono presenti in tutta la nazione, lo sono anche nelle comunità. Queste cose frenano lo sviluppo della chiesa. I BISOGNI Preghiamo per il Bangladesh: l affinché le piccole comunità cristiane diano una testimonianza coraggiosa; l affinché gli abitanti capiscano che i soldi e il potere non sono la cosa più importante; l affinché i giovani credenti in Bangladesh abbiano la forza di perseverare e la grazia di continuare; l affinché i cristiani in Bangladesh siano strumenti usati da Dio come mediatori per facilitare il processo del perdono. Cristo ci ha dato un “ministero di riconciliazione” (II Corinzi 5:17-21). 37 Giorno 29 Camerun: Una donna su tredici morirà di parto quest’anno Sabato 26 Luglio af r i ca L’assistenza medica fra i musulmani H ammadu proviene da una famiglia musulmana, ma conduce spesso i suoi parenti a un centro medico cristiano. Questo centro nel nord del Camerun ha già aiutato la sua famiglia a superare varie crisi. Hammadu ha visto che le infermiere si prendevano molta cura di suo zio che soffriva di una malattia terminale, persino quando non c’era più nessuna speranza di sopravvivenza. Il fratello di Hammadu è stato aiutato con i consigli del centro riguardo alla sua infezione HIV; Hammadu ha visto che ascoltavano suo fratello e che si prendevano cura di lui. Hammadu è rimasto colpito dal lavoro delle infermiere e si è chiesto come mai i cristiani spendevano il loro tempo per curare così bene la gente di una fede diversa. Dopo un certo tempo ha cominciato a visitare il centro più spesso per ascoltare i sermoni del missionario e per guardare il film “Jesus”. Infine ha aperto il suo cuore e ha dato la sua vita a Gesù. 9,1 infermiere e ostetriche e 2,5 medici ogni 10.000 abitanti. In Camerun la situazione è ancora peggiore: lì ci sono 4,4 infermiere e ostetriche e solo 0,8 medici ogni 10.000 abitanti! Perciò in molte zone dell’Africa occidentale i centri medici cristiani hanno un ruolo vitale nei sistemi sanitari nazionali. Persino i musulmani vogliono andarci, sapendo che lì saranno curati bene, che le medicine sono a disposizione e che il personale non è corrotto. Così i popoli musulmani sperimentano l’amore di Dio in modo pratico. Questo fatto apre le porte g alla condivisione del Vangelo di Gesù Cristo,, che non solo ha guarito le persone, ma le ha anche riconciliate a Dio. I BISOGNI l Ringraziate Dio per l’opera dei centri medici cristiani che si trovano spesso in zone remote, dove nessun altro vorrebbe andare. Pregate per un numero maggiore di collaboratori in accordo con Giacomo 2:1426. l Pregate affinché i collaboratori cristiani considerino il loro lavoro un servizio a Dio e non soltanto un’occupazione con cui possono guadagnare soldi (I Corinzi 15:58). l Pregate affinché i musulmani incontrino Gesù grazie alle loro esperienze nei centri medici cristiani e i loro contatti con i collaboratori cristiani. “ In Camer un ci sono solo 0,8 ” medici ogni 10.000 abitanti Un ministero vitale Secondo la OMS (Organizzazione mondiale della Sanità) nell’Africa occidentale ci sono 38 Giorno 30 Domenica 27 Luglio a l' ’ i s l O “ m A causa di un progetto di costruzione, i visti per il Hajj sono ridotti del 37% Il Giorno di Arafat ggi i miei peccati saranno perdonati”, spera Ayse. “Oggi è il culmine del pellegrinaggio, il giorno in cui la religione ha raggiunto la sua perfezione”. Ayse medita su ciò che sta per accadere. Si trasferirà in una tenda al di fuori della Mecca, pronto per la cerimonia nella Vallata di Arafat, ai piedi del Monte della Grazia. Si ricorda che Maometto visitò quel posto per pronunciare il suo sermone finale. Ayse rimarrà per tutto il pomeriggio ad Arafat per pregare e per considerare il suo passato, presente e futuro. Crede che Maometto chiese ad Allah di perdonare i peccati dei pellegrini che andavano ad Arafat. Ayse spera che Allah abbia esaudito quella preghiera. Immagina che lascerà la Vallata di Arafat pieno di gioia, sentendosi rinato e senza peccato. Sarà la sua Giornata del Pentimento. La giornata di Arafat è il secondo giorno del pellegrinaggio Hajj, circa settanta giorni dopo il Ramadan. Durante il primo giorno, Ayse aveva camminato in senso antiorario intorno al Kaaba. Ha baciato la sacra Pietra Nera cercando di pensare ad Allah. Ha onorato Agar, la schiava di Abramo e suo figlio Ismaele. La sera del Giorno di Arafat coglierà quarantanove sassi che userà il giorno seguente per “lapidare il diavolo” che, secondo la credenza, cercò di trattenere il padre Abramo dal sacrificare Ismaele e di indurlo invece a sacrificare Isacco. Ayse cercherà di concentrare i suoi pensieri sull’Aid al Adha (la festa del sacrificio) e di goderne, benché in realtà sta già pensando alla fatica di fare le sue valige e di farsi strada fra la folla per arrivare all’aeroporto. “ Oggi è il culmine del pelleg rinagg io, il giorno in cui la religione ha raggiu nto la sua perfezione Gli hanno inculcato di tornare a casa al più presto possibile, perché “una familiarità esagerata con le cose sacre ne diminuisce la loro potenza”. Un pastore cristiano ci ha detto: “Ho parlato con molte persone come Ayse. So che ritorneranno a casa realizzando nel profondo dei loro cuori che manca loro qualcosa. Desidero tanto che trovino il vero perdono dei peccati e la forza di camminare con Dio”. I BISOGNI Pregate: l affinché ai musulmani sia rivelata la verità che si può conoscere il Vero Dio soltanto attraverso Gesù Cristo, secondo le Scritture il discendente di Abramo, Isacco e Giacobbe, e non di Ismaele. 39 ” Impegno di preghiera: A prescindere dal rapporto che hai con questa persona, impegnati a pregare per lui o per lei fino al prossimo Ramadan. Chiedi allo Spirito Santo di ricordarti di pregare per questa persona e di guidarti nel modo giusto di farlo. Mi impegno di pregare per: 40 La popolazione musulmana nel mondo Regione Stima 2010 Stima 2010 Popolazione musulmana Popolazione totale Percentuale popolazione musulmana Asia, Pacifico 985,530,000 4,054,990,000 24.3 Medio Oriente - Nord Africa 317,070,000 341,020,000 93.0 Africa subsahariana 248,110,000 822,720,000 30.2 43,490,000 742,550,000 5.9 3,480,000 344,530,000 1.0 840,000 590,080,000 0.1 1,598,510,000 6,895,890,000 23.2 Europa Nord America America Latina, Caraibi Totale mondiale Pubblicazione italiana a cura di: META Onlus C.P. 11210 20110 Milano www.metaitalia.org PORTE APERTE ITALIA C.P. 45 37063 Isola della Scala VR www.porteaperteitalia.org © Copyright 2014 30 Days International ISBN: 978-2-9531836-5-8 Grafica: Jonathan Edwards www.jonathanedwardsdesign.com [email protected]